DUE STILI DI PSICOLOGIA ALL`INIZIO DEL SECOLO: WUNDT E
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DUE STILI DI PSICOLOGIA ALL`INIZIO DEL SECOLO: WUNDT E
DUE STILI DI PSICOLOGIA ALL'INIZIO DEL SECOLO: WUNDT E BRENTANO (capitolo 1) 1- Wundt e Brentano Dopo la fondazione del primo laboratorio a Lipsia, nel 1879, Titchner scrisse un saggio sulla differenza tra la psicologia empirica di Brentano e la psicologia sperimentale di Wundt. Brentano: rifiutava la psicologia razionale e affermava che il dato empirico era ottenibile con metodologie diverse, dall'osservazione alla sperimentazione ma non esclusivamente con quest'ultima. La psicologia era la scienza dei processi mentali in quanto tali, nel loro agire e procedere. Wundt: considerava essenziale il metodo sperimentale per definire la psicologia come scientifica: essa era scientifica in quanto sperimentale. La psicologia era la scienza che studia i processi psichici quali si manifestano nell'esperienza immediata, sotto forma di contenuto. 2- il metodo sperimentale Wundt aveva affermato che il metodo sperimentale e l'osservazione erano i due metodi fondamentali della psicologia. Metodo osservativo: era adatto per i prodotti dello spirito che non possono essere manipolati a volontà dal ricercatore Metodo sperimentale: si basava sull'intervento “volontario” dell'osservatore che manipolava e controllava i processi psichici in esame. Avrebbe poi conferito alla psicologia l'oggettività propria delle scienze naturali. Almeno fino agli anni 10 del '900 il metodo sperimentale fu strettamente legato al problema dell'impiego dell'introspezione. Wundt aveva ben chiari i limiti dell'introspezione così per lui l'analisi era limitata ai fenomeni psichici, sensazioni e percezioni, che erano replicabili, lasciando fuori una vasta gamma di fenomeni psichici come il pensiero, le emozioni e la volontà. Aspetti problematici della metodologia di Wundt: • il soggetto doveva assere addestrato a compiere un lavoro introspettivo sistematico e rigoroso: questo indicava che ci orientava verso una raccolta qualitativa dei dati soggettivi piuttosto che sulla misurazione di dati quantitativi. • i soggetti, molto spesso, erano gli stessi psicologi che sperimentavano su loro stessi. All'interno della metodologia sperimentale venne introdotto, da Wundt e Donders, il tempo di reazione; venivano distinti due tempi di reazione tramite degli esperimenti: - semplice: consisteva nel tempo che al soggetto serviva per rispondere a uno stimolo - composto: consisteva nel tempo che al soggetto serviva per rispondere a uno stimolo tra più stimoli La cronometria mentale, associata al tempo di reazione, avrebbe consentito di determinare i tempi necessari per le varie operazioni psichiche; queste ricerche sui tempi di reazioni avevano messo in risalto una proprietà fondamentale dei processi psichici: la loro dimensione temporale. Dall'altro lato, d'altronde, avevano favorito una concezione semplicistica dei processi psichici. Il concetto di tempo di reazione scatenò dei forti dibattiti, soprattutto tra Baldwin e Titchner, per quanto riguardava l'influenza dei fattori soggettivi e delle differenze individuali sui tempi di reazioni stessi; Titchner, sulla linea di Wundt sosteneva la generalità delle differenze tra gli individui, mentre Baldwin sosteneva che ci fossero delle rilevanti differenze individuali e l'effetto della pratica sui risultati. Nella nuova psicologia sperimentale-statistica convergevano due tradizioni: le ricerche di laboratorio dedicate allo studio dei processi psichici, nel loro funzionamento, comuni a tutti gli individui. le differenze individuali nelle prestazioni mentali 3- il metodo fenomenologico I due aspetti principali del metodo fenomenologico sono: • riferimento al mondo quale appare alla mia coscienza • necessità di descrivere questo mondo fenomenico Lo psicologo che impiegava il metodo fenomenologico usava uno stile di ricerca e di illustrazione delle proprie indagini lontano da quello degli psicologi di laboratorio perché era più personale, più fluttuante secondo i percorsi del suo pensiero: ricordava più dei testi filosofici. Grazie al metodo fenomenologico è stato possibile conseguire risultati significativi nello studio dei fenomeni percettivi; conseguentemente a questi risultati si avvierà un programma di “fenomenologia sperimentale” basato sulla manipolazione delle proprietà dello stimolo e sull'analisi degli effetti percepiti dal soggetto. 4- struttura dei processi psichici L'esperienza immediata è un complesso di fatti psichici, i quali, attraverso l'indagine psicologica, possono essere scomposti in “elementi psichici” ovvero: parti assolutamente semplici ed indecomponibili. Poiché l'esperienza immediata ha un versante oggettivo e uno soggettivo, gli elementi costitutivi sono da una parte elementi della sensazione e dall'altra elementi del sentimento. Gli elementi di sensazione e sentimento si compongono in formazioni psichiche che sono dotate di proprietà diverse da quelle dei singoli elementi. Il compito della ricerca psicologica non è soltanto la scomposizione della vita psichica, prima nelle formazioni e poi negli elementi costituenti, ma anche quello dello studio delle leggi di connessioni tra gli elementi e le formazioni. La teoria di Wundt è stata denominata elementarismo proprio perchè riduceva la vita psichica a composti di elementi separati. Il metodo sperimentale si confaceva alla studio analitico degli elementi psichici, ma non allo studio di formazioni psichiche complesse