la «famiglia lunga» nella quale trovano riparo i giovani ben ol

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la «famiglia lunga» nella quale trovano riparo i giovani ben ol
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La sfida educativa
la «famiglia lunga» nella quale trovano riparo i giovani ben oltre l'età della giovinezza. Ma perché è così forte il timore di perdere il legame con il figlio? Perché esso non è solo, come ovvio,
un asse portante della propria identità, ma spesso l'asse esclusivo della propria identità. Questo è il punto cruciale che ci differenzia da un passato anche recente. Infatti, a fronte della instabilità coniugale, il legame con i figli pare l'unico su cui valga
la pena di investire in modo certo. L'indissolubilità, un tempo
prerogativa del legame coniugale, ora è solo del legame filiale,
come si può notare anche dal fenomeno, per ora contenuto ma
sintomaticamente significativo, di quelle coppie che fanno precedere la nascita del figlio alla legalizzazione dell'unione. Come
dire che è il figlio che istituisce e dà consistenza al legame coniugale. L'alleanza genitoriale non precede, non ha una sua
chiara autonomia, ma.è in qualche misura subordinata al figlio
ed è quindi debole.
Siamo cioè passati da una concezione di famiglia centrata su
una .coppia stabile, forte e generativa, a una coppia più insicura
nel rapporto con il figlio ma che comunque poteva contare su
una forma di alleanza tra adulti, e finalmente a una concezione
di famiglia in cui l'asse indissolubile tende a essere quello tra genitore-figlio. La coppia coniugale e l'alleanza genitoriale sono
sullo sfondo, e spesso è il legame del singolo genitore con il figlio a essere in primo piano e questo non solo nelle famiglie monogenitoriali ma anche in quelle «intatte», specie durante la fase critica dell'adolescenza. Infatti, nelle prime fasi della. vita del
figlio, la coppia fa registrare più condivisione: i padri sono certamente meno distanti di un tempo dal piccolo,più esperti e desiderosi di offrire quelle cure che un tempo erano esclusivo appannaggio della madri. Ma quando la crescita richiede molto
più che un sensibile accudimento e chiama in causa insieme al
nutrimento affettivo il nutrimento morale, il ruolo paterno si fa
più latitante, rivelando così un nodo che non è confinabile alla
categoria dei padri, ma che interpella tanto i padri quanto le madri perché tocca la nostra identità di adulti che si assumono responsabilità generative.
Tali responsabilità implicano cura degli affetti (cosa alla qua-
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. le siamo di certo molto sensibili), ma anche cura dei patrimoni
morali (con il loro esplicito o implicito portato di ciò che è bene e di ciò che è male, di ciò che è giusto e di ciò che è ingiusto),
patrimoni che sono arrivati a noi dalle generazioni precedenti e
che noi siamo chiamati a prendere in considerazione, a trasformare innovandoli. Oggi questo secondo aspetto è sentito più
problematico, sia a livello familiare sia a livello sociale e, ancora
una volta, è compito che pesa soprattutto sulla coppia genitoriale. Essa ha perciò due compiti e non uno: quello dell'educazione e cura dei figli e quello della cura delle eredità e del dialogocon le famiglie d'origine. La coppia è così al centro.del passaggio tra le generazioni, un punto. di snodo critico della trasmissione tra le generazioni, trasmissione che rappresenta lalinfa del processo educativo. E, ancora una volta, possiamo così
toccare con mano che ciò che agita la famiglia e la scuote
dall'interno non è faccenda privata ma tocca il cuore della vita
sociale, perché le generazioni familiari vivono nella società come generazioni sociali e padri e madri e figli sono i soggetti adultie giovani che ritroviamo nella società.
Il divario tra le generazioni
Il rapporto della coppia e della giovane famiglia con le famiglie
d'origine, conIa storia familiare e con la comunità sociale è dunque un, altro aspetto importante dell'avventura educativa. Oggi
la coppia genitoriale percepisce soprattutto il suo compito' come rivolto esclusivamente verso i figli, i pochi figli che mette al
mondo. Molto meno sentito è il compito, invece altrettanto essenziale,di curare e rinnovare il patrimonio familiare. E questo
secondo aspetto non si aggiunge al rapporto educativo con il figlio ma ne fa parte integrante.' Infatti le nuove generazioni trovano la propria identità non solo se hanno un'posto nel cuore
dei genitori, ma anche se hanno un posto nella storia familiare.
Ognuno di noi ha un nome e un cognome, una singolarità irripetibile e un segno di appartenenza alla sua genealogia familiare. È la coppia genitoriale che può favorire l'accesso alla storia
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La sfida educativa
familiare, alla tradizione, ovviamente rinfrescandola e «aggiornandola»,.o impedire tale accesso svilendo o delegittimando, o
comunque svalorizzando, il rapporto con le famiglie d'origine.
Ognuno di noi ha dei conti in sospeso con la sua famiglia e
l'humus·nel quale è vissuto: i·rapporti profondi c,on il proprio
padre e la propria madre, con i propri fratelli, richiedono una
lunga bonifica. Le risorse che ci vengono dalle generazioni precedenti possono avere grandi ricchezze, ma hanno spesso anche
mancanze e difetti. Non si tratta anche in questo caso di idealizzare il passato e la vita delle generazioni precedenti: si tratta
invece di comprendere come solo la cura tenace dei legami, da
parte sia delle generazioni precedenti sia di quelle seguenti, può
garantire alla più giovane generazione una traiettoria sicura per
la costruzione della propria identità.
Ci chiediamo: come viene vissuto concretamente questo rapporto tra le generazioni? Anche il rapporto tra la neo-coppia, o
co~unque le giovani generazioni e quelle precedenti si presenta variegato e per certi versi contraddittorio. Da una parte abbiamo molta distanza tra le generazioni, a causa del rapido mutamento dei costumi che rende difficile una continuità negli stili di vita. Ma se anche qui registriamo un atteggiamento culturale diffuso improntato più a sottolineare il divario-distanza tra
le generazioni, i comportamenti concreti rivelano invece la presenza di un altro fronte, molto più solidale. Le famiglie d'origine
sono, .nel nostro paese, molto vicine e servizievoli verso la giovane coppia e svolgono in larga misura una funzione di ammortizzatore sociale. I nonni sono una fonte sicura di sostegno e di
aiuto, soprattutto quando, con i nipotini ancora piccoli, suppliscono alla latitanza e pochezza dei servizi di cui il nostro welfare è avaro; d'altra parte anche le giovani famiglie supportano
quelle meno giovani su altri fronti come il disbrigo di pratiche
burocratiche o l'uso di tecnologie, lontane dalla sensibilità dei
meno giovani. Forte è soprattutto il sostegno tra le generazioni
femminili. Le nonne aiutano le figlie nella cura dei nipoti e le sostengono nel bilanciamento lavoro-famiglia o più in generale le
sostengono nel realizzare, oltre al versante familiare, anche quello professionale. Ambito nel quale le giovani donne danno il lo-
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ro apporto. Una sottile e solida rete di aiuti e di supporti si snoda entro la trama «allargata» delle nostre famiglie e permette alla giovane famiglia di trovare risorse per i suoi compiti, e comunque consente di giungere a una comune conoscenza, di sperimentare comunanza e condivisione ma anche una certa osmosi poco visibile seppur reale.
Abbiamo un patrimonio culturale di vita familiare significativo che poggia sul valore della famiglia, molto sentito e racchiuso in buone pratiche di scambio e sostegno reciproco per
giovani e meno giovani, di cura e rispetto per bambini, anziani
o donne in difficoltà. Abbiamo tradizioni che esprimono e rafforzano i legami familiari: si pensi ad esempio al cibo consumato insieme attorno a lina mensa che raccoglie i familiari nella quotidianità o nelle celebrazioni importanti e che segnano la
transizioni importanti della vita familiare quali la nascita, il battesimo, il fidanzamento, il matrimonio. Anche i più importanti
tempi dell'anno, come il Natale, vedono la famiglia estesa riaffiorare e la significano con un messaggio che rafforza l'unità familiare. Si tratta di ri-vivificare questo patrimonio e di ri-esprimerlo con modalità a noi più consone facendo emergere i significati nascosti. Le pratiche e le tradizioni vanno alimentate.
nei passaggi delle varie generazioni altrimenti i. significati che
esse racchiudono perdono nel tempo la propria luce e sono come i resti archeologici che giungono a noi maestosi nella loro
bellezza ma muti.
Da dove ricominciare
Ma da dove, allora, possiamo incominciare per ridare significato alla famiglia e per ri-esprimere il desiderio di famiglia che è
ancora così vivo nella nostra cultura? Da dove incominciare per
consentire alla famiglia di essere il luogo di educazione nel senso suo proprio, basilare, originale, cioè di luogo di generazione
dell'umano e del suo sviluppo? Incominciamo da dove per noi
è più facile, seguiamo le pieghe del nostro sentire. Se siamo sen-