che cos`e` il radiantismo - i.i.s. bruno

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CHE COS'E' IL RADIANTISMO
Il radiantismo nasce nei primi del '900, dopo gli esperimenti di trasmissione
transoceanica di Guglielmo Marconi e, in particolar modo negli Stati Uniti,
incontrò un notevole interesse, dove singoli privati intraprendenti costruivano
piccoli trasmettitori a scintilla in grado di comunicare a distanza.
Si tratta di un periodo particolarmente prolifico dal punto di vista della scienza
e delle invenzioni, tanto che agli inizi, gli appassionati erano quasi tutte
persone di estrazione borghese e con solide basi culturali, in grado di svolgere
le funzioni di autodidatta. Parliamo di tecnici, professionisti e quant'altri in
grado autocostruirsi le apparecchiature.
Su queste premesse, il radiantismo si è particolarmente sviluppato nei paesi
più industrializzati, Stati Uniti per primi e poi i paesi europei. Probabilmente,
proprio la funzione guida degli OM (dall'inglese Old Man) americani ha posto le
basi per la successiva leadership dell'industria elettronica e del dominio della
lingua inglese in tutti i settori tecnologici. Di chiaro stampo anglosassone anche
tutta la terminologia utilizzata nelle comunicazioni radio, non solo amatoriali.
Passano gli anni e anche il radiantismo si evolve, le amministrazioni statali
dettano delle regole riguardo l'utilizzo delle frequenze, l'idoneità all'uso della
radio e nascono così le regolamentazioni internazionali.
Attualmente, in tutto il mondo civile, i radioamatori per poter svolgere la loro
attività devono dimostrare di averne i titoli, superando una serie di esami, in
numero e complessità variabile da stato a stato.
Ma al giorno d'oggi cosa fanno i radioamatori?
Le discipline coinvolte sono: elettrotecnica, elettronica, radiotecnica,
informatica, meteorologia, astronomia, normative nazionali ed internazionali.
Attualmente l'attività di radioamatore ha conservato le finalità e lo spirito
originali: autoistruzione, ricerca, sperimentazione, autocostruzione, impegno
civile, vita sociale, competizione.
Anche se ciascuna delle finalità appena elencate
autoesplicativa, vediamo di analizzarne alcuni aspetti:
è
sufficientemente
 autoistruzione – la maggior parte dei radioamatori è autodidatta, sia
come singolo individuo, che come gruppo, nel senso che i più esperti e
capaci trasmettono le loro conoscenze ai nuovi arrivati;
 ricerca – i radioamatori sono costantemente alla ricerca di qualcosa da
migliorare, nella loro stazione radio, nelle prestazione di quell'apparato o
di quell'antenna, oppure, a più alto livello, nella messa a punto di nuove
tecniche di trasmissione, tipi di antenne, circuitazioni elettroniche, ecc;
 sperimentazione – i radioamatori, salvo pochi casi particolari, operano
nel loro ambiente casalingo e non dispongono normalmente di sofisticati
laboratori dove studiare e sperimentare, quindi sono costretti a
procedere per tentativi, verificando sul campo i risultati delle loro idee e
delle loro realizzazioni;
 autocostruzione – è una delle componenti a più alta soddisfazione
nell'attività radiantistica, anche se richiede comunque
disponibilità logistiche e una buona dose di manualità;
esperienza,
 impegno civile – i radioamatori sono costantemente impegnati in
operazioni di soccorso (anche internazionali) in collaborazione con la
Protezione Civile e gli altri organi dello stato preposti all'incolumità e al
soccorso delle popolazioni colpite da calamità. Quando si verificano
eventi drammatici che hanno forti impatti su territorio e popolazione,
normalmente i normali canali di comunicazione (linee telefoniche,
cellulari, ecc) delle reti pubbliche sono i primi a saltare. Ecco allora che i
radioamatori diventano spesso l'unica via di comunicazione verso
l'esterno nelle primissime fasi dell'evento. Alcuni esempi dove i
radioamatori hanno svolto un ruolo fondamentale: l'alluvione del '66, il
terremoto del Friuli nel 1976, la guerra in Bosnia, lo tsunami nell'Oceano
Indiano del 2004 e altri;
 vita sociale – normalmente a livello locale i radioamatori sono organizzati
in gruppi locali appartenenti o no ad associazioni. E' in questi contesti
che si sviluppano lo scambio di idee e l'autoistruzione, in sostanza si
pongono le basi per la crescita;
 competizione – spesso i radioamatori amano confrontarsi tra loro. Lo
fanno naturalmente a modo loro, utilizzando la radio, in tutte le sue
varianti, organizzando competizioni a livello nazionale ed internazionale,
dove si misurano sul numero di collegamenti, distanze coperte,
continenti collegati, ecc. Ciascuna competizione (in gergo contest) ha un
suo regolamento particolare;
Cosa si prova ad usare la radio per collegare altri radioamatori?
Difficile trasmettere le sensazioni a chi non ha mai provato, ma vi dico questo:
immaginate una sera d'inverno, fuori fa freddo, magari anche piove, siete
seduti nello shack (la stazione radio) e girate la manopola di sintonia della
radio per cercare qualche segnale. All'improvviso nelle cuffie arriva un segnale
lontano lontano, vi concentrate, cercate di decifrare il nominativo di chiamata,
ecco l'ho decifrato, si tratta di una stazione antartica russa! Provo a
risponderlgli, vediamo se mi sente...mi ha sentito, si chiama Alex, è un
ricercatore che durante le ore libere passa il tempo comunicare con il mondo.
Mi dice che fuori ci sono -60°C e un vento di 80 Km/h, ma loro sono al sicuro
nella stazione.
Questa è solo un esempio, nella realtà dei fatti, quando le condizioni
ionosferiche (parte alta della stratosfera) lo consentono, queste occasioni sono
all'ordine del giorno e tutto il mondo diventa facilmente raggiungibile.
Il radiantismo ha molte sfaccettature, ciascuna delle quali caratterizzata da
difficoltà, costi e modalità di impiego diversi.
Ad esempio il costo di una stazione radio può variare da qualche centinaio di
euro, a decine di migliaia, così come le difficoltà tecniche aumentano
all'aumentare delle frequenze di utilizzo. Le modalità di collegamento radio
comprendono la fonia (voce), le trasmissioni digitali, le immagini, le
trasmissioni TV, la telegrafia (si, il buon vecchio codice morse...), ecc. Allo
stesso modo i collegamenti possono essere diretti da punto a punto, oppure
transitare da ponti ripetitori, satelliti radioamatoriali (ci sono anche quelli), fino
ad arrivare ai collegamenti via luna (moon bounce). Via luna significa che una
stazione radio trasmette il suo segnale in direzione della luna, la quale funge
da riflettore e rispedisce indietro il segnale in direzione della Terra, dove potrà
essere raccolto da altri radioamatori. Il moon-bounce è una disciplina estrema,
difficile e costosa, non certo adatta a chi si affaccia per la prima volta al
radiantismo, ma possiamo organizzare una dimostrazione pratica.
Normalmente i collegamenti intercontinentali si svolgono in onde corte, per le
quali è sufficiente una radio (anche usata) da qualche centinaio di euro e
un'antenna fatta con un filo elettrico. Si tratta di una stazione minimale, ma
sufficiente per grandi soddisfazioni nei collegamenti internazionali.
Ad ogni modo, non è obbligatorio dotarsi di una propria personale stazione
radio, le sedi delle associazioni radioamatoriali mettono gratuitamente a
disposizione la stazione radio ai soci.
Potrei continuare a scrivere per giorni e ancora gli argomenti non sarebbero
esauriti, questa è una disciplina nella quale anche dopo tanti anni si impara
sempre qualcosa di nuovo.
L'invito è di partecipare al corso che inizierà giovedì 27 ottobre alle ore 21
presso la sede dell'ARI Marcon a Gaggio di Marcon – Piazza 1 Maggio, 5 presso
la ex scuola materna.
Perchè diventare radioamatori?
 Perchè si tratta di un hobby tecnico-scientifico di alto livello, al punto che
il termine hobby diventa quasi riduttivo;
 Perchè si entra in un mondo non accessibile alla grande massa, si
conoscono persone preparate e si impara continuamente;
 Perchè in caso di necessità si può dare un contributo concreto alla
comunità;
 Perchè ci si diverte;
 Perchè è una grande palestra per le lingue straniere;
Si potrebbero aggiungere altri perchè, ma a questo punto, l'invito è di
partecipare al corso che inizierà giovedì 27 ottobre alle ore 21 presso la
sede dell'ARI Marcon a Gaggio di Marcon – Piazza 1 Maggio, 5 presso la ex
scuola materna.
La prima serata sarà una presentazione e verranno proiettati dei filmati girati
durante attività ed eventi radioamatoriali .
Un cordiale saluto a tutti
Corrado Feltrin