1. PREMESSA - Comune di Castrolibero
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1. PREMESSA - Comune di Castrolibero
1. PREMESSA Il “PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE“ ha come finalità la salvaguardia dell’integrità fisica dei cittadini, dei loro beni e dell’ambiente che li circonda. Il “Piano” è uno strumento operativo valido per analizzare i possibili rischi cui il territorio comunale può essere soggetto, individuare delle aree di ricovero e di ammassamento, analizzare dei criteri d’intervento per fronteggiare i suddetti eventi calamitosi qualora si verifichino. Il “Piano di Protezione Civile” per un Comune rappresenta uno strumento utile e indispensabile per affrontare, con successo, qualsiasi emergenza prima che essa possa raggiungere dimensioni vaste e preoccupanti. Sono attività di Protezione Civile quelle volte a prevedere e prevenire ogni ipotesi di rischio, soccorrere le popolazioni colpite ed ogni altra azione necessaria ed irrimediabile volta al superamento dell’emergenza. La pianificazione, prevista dalla Legge n. 225 del 24/02/1992 e dalla Legge Regionale n. 4 del 10/02/1997, si basa proprio sulla definizione di un modello di intervento con riferimento a determinati scenari di rischio. A livello comunale il Sindaco ai sensi dell’art. 15 della Legge n. 225/92 è Autorità Comunale di Protezione Civile, assume la direzione e coordinamento dei servizi di soccorso e assistenza delle popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari, dandone immediata comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta Regionale. Sono attribuiti inoltre al Sindaco compiti di Protezione Civile quale l’informazione della popolazione prima durante e dopo l’evento e la gestione dell’emergenza. La mancata organizzazione anche di una minima struttura di Protezione Civile deve essere basata sulla motivazione dell’assoluta mancanza di tale necessità per il territorio amministrato. La struttura del Piano di Protezione Civile Comunale è una applicazione di quello Nazionale denominato “Metodo Augustus”, secondo cui: - si definisce il quadro territoriale; - si fissano gli obiettivi che devono essere conseguiti ( lineamenti della pianificazione); 1 - si individuano le Componenti e le Strutture Operative che devono essere attivate secondo quanto stabilito dalla Legge n. 225/92; - si fissano le procedure organizzative da attuarsi al verificarsi dei singoli eventi. Secondo quanto suddetto il Piano è strutturato nelle seguenti tre parti: - Parte Generale, in cui si raccolgono tutte le informazioni relative alla conoscenza del territorio, finalizzate all’elaborazione dei possibili scenari di danno dovuti alle varie classi di rischio che possono interessare l’area in esame; - Lineamenti della Pianificazione, in cui si individuano gli obiettivi da conseguire per organizzare una adeguata risposta di protezione civile al verificarsi di un qualsiasi evento; - Modello d’Intervento, che costituisce l’insieme ordinato e coordinato, secondo procedure, degli interventi che le Componenti e le Strutture Operative di Protezione Civile attuano al verificarsi dell’evento calamitoso. In questa descrizione generale del Piano di Protezione Civile Comunale vengono riportati i dati generali del comune, al fine di definire lo stato attuale al tempo di redazione del Piano. Inoltre vengono fornite le modalità di redazione degli elaborati redatti con lo scopo di stabilire la base su cui poter eseguire gli aggiornamenti e le integrazioni necessarie, qualora intervengano nuove situazioni non considerate nello stesso, tenendo conto quindi: - dei mutamenti dell’assetto urbanistico del territorio; - della crescita di organizzazioni di volontariato; - del rinnovo tecnologico delle strutture operative e le nuove disposizioni amministrative. 2. DATI DI BASE Il territorio del Comune di Castrolibero è così costituito: a) POPOLAZIONE: 10.043 abitanti; b) SUPERFICIE: 11,44 kmq; c) FRAZIONI: 2 - Centro Storico; - Fontanesi; - S. Lucia; - Rusoli; - C.da Cibbia; - Andreotta; - Garofalo; - Marchesato; - Orto Matera; - Piane- Serra Miceli; 3 3. USO DEL SUOLO Il territorio comunale è stato analizzato e suddiviso in tipologie d’uso secondo la seguente classificazione (elaborato n. 03): 1. Zone urbanizzate o da urbanizzare: aree strutturate dagli edifici o di completamento o di espansione; 2. Zone produttive e/o commerciali: aree adibite ad attività produttive e/o commerciali distinte nettamente dall’abitato; 3. Reti stradali: aree occupate da strade e parcheggi, comprese le superfici annesse; 4. Zone per attrezzature e servizi di interesse comunale o sovracomunale: aree adibite ad attrezzature e servizi pubbliche o private di interesse comunale o sovracomunale; 5. Zone agricole: superfici coltivate, piantate o a copertura erbacea; 6. Zone boschive: superfici con formazioni vegetali costruite principalmente da alberi ma anche cespugli e arbusti; 7. Corpi idrici: superfici naturali coperte da acque. La suddivisione suddetta è stata effettuata in considerazione allo stato attuale del territorio nonché rispetto alle previsioni previste nel PRG. 4. RETE VIARIA Il territorio di Castrolibero presenta le seguenti vie di accesso principali (elaborato n° 04): 1) Autostrada Sa-Rc uscita Cosenza Nord, collegamento con la S.S. 107 direzione Paola, svincolo S.Fili direzione per Marano e proseguimento per Castrolibero; 2) Autostrada Sa-Rc uscita Cosenza Nord, collegamento con la S.S. 107 direzione Cosenza, svincolo per Saporito direzione Rende e proseguimento per Nuova Strada Ortomatera; 3) Autostrada Sa-Rc uscita Cosenza Centro, imbocco Via degli Stadi, provinciale per Castrolibero; La classificazione delle strade è stata fatta con riferimento all’ambito territoriale interessato. In particolare essa comprende: 4 1. Strade Principali, le quali raccolgono il traffico delle strade di quartiere e locali e distribuiscono il traffico di scambio tra i territori; 2. Strade di Quartiere che servono da collegamento tra i quartieri e distribuiscono il traffico sulle strade principali; 3. Strade Locali, le quali servono da collegamento tra le varie frazioni, distribuendo il traffico sulle strade principali; Nell’ambito della rete viaria sono stati individuati dei “cancelli” che rappresentano dei luoghi in cui istituire eventuali posti di blocco per meglio regolamentare la circolazione in entrata ed in uscita nella zona a rischio. La predisposizione dei cancelli è stata fatta in corrispondenza di nodi stradali al fine di favorire le deviazioni e le manovre. Quelli indicati nella cartografia sono stati scelti con riferimento ad eventi tali da coinvolgere vaste aree del territorio. In seguito al verificarsi degli eventi saranno attivati i cancelli strettamente necessari e/o ne saranno istituiti altri e diversi da quelli indicati, in relazione alle esigenze, alla pericolosità ed all’entità dell’evento calamitoso. 5. RETE IDROGRAFICA PRINCIPALE (Elaborato n° 06) Il comune di Castrolibero confina a Nord con il comune di Rende, a Sud con i comuni di Cerisano e Mendicino ad Est con il comune di Cosenza e ad Ovest con i comuni di Marano Marchesato e Marano Principato. La configurazione orografica è sicuramente movimentata, con buona parte della superficie in zona collinare. Le zone pianeggianti, che occupano una piccola parte del territorio, si limitano essenzialmente alla zona terminale del torrente Campagnano in località Andreotta e in località Ortomatera. L’altitudine risulta essere compresa tra i 220 e i 570 metri s.l.m. Il territorio comunale è delimitato da tre corsi d’acqua: il torrente Campagnano ed il torrente Surdo con il suo affluente torrente Fiumicello. Il primo rappresenta la linea di confine con il territorio comunale di Cosenza e Mendicino, il secondo con quello di Rende. Il Torrente Campagnano lambisce l’abitato di Andreotta per un lungo tratto e presenta, per il tratto ricadente nel territorio comunale di Castrolibero un dislivello di 116 m, dai 340 metri iniziali ai 224 finali. Il torrente scorre nella parte terminale al fianco di un 5 centro abitato e quindi in caso di esondazione il pericolo è di rilevante importanza per strade, negozi, abitazioni. Il torrente Surdo, che si sviluppa in direzione Ovest-Est, presenta un dislivello di 44 metri, dai 264 iniziali ai 220 finali. Esso attraversa, nel tratto terminale, l’abitato di Ortomatera e riceve le acque dell’affluente torrente Fiumicello. Nell’ambito del territorio comunale, come risulta dalla cartografia allegata, sono individuabili due bacini principali, dei torrenti Campagnano e Surdo, e uno secondario del torrente Fiumicello, i cui perimetri sono rappresentati dagli spartiacque. 6. ATTIVITÀ PRODUTTIVE Da analisi condotte sul territorio si sono individuate le aree sedi di attività produttive d’interesse. È da intendere come attività produttiva, quelle attività industriali e di artigianato, ben distinguibili dall’abitativo, che costituendo fonti economiche per il territorio comunale richiedono una pronta riattivazione delle proprie funzionalità subito dopo l’emergenza. Come indicato nella cartografia allegata (elaborato n° 05) le aree individuate sono: - Orto Matera; - Località Motta; - Centro Commerciale di Andreotta; - Lungo Campagnano; - Via Mattia Preti. 7. DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI RISCHI Sono di seguito elencati ed analizzati i principali rischi riscontrati, nel territorio Comunale di Castrolibero, sulla base degli eventi passati, dei rilievi effettuati, degli elementi morfologici rilevati. 6 7.1 Rischio idrogeologico (frane e inondazione) Il territorio comunale di Castrolibero secondo il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico (PAI), è soggetto a due categorie di rischio: - rischio frana; - rischio d’inondazione; Rischio frana Per tale categoria di rischio, in conformità al DPCM 20 settembre 1998, sono definiti quattro livelli: - R4 – rischio molto elevato: quando esistono condizioni che determinano la possibilità di perdite di vite umane o gravi lesioni alle persone; danni gravi agli edifici ed alle infrastrutture; danni gravi alle attività socio-economiche; - R3 – rischio elevato: quando esiste la possibilità di danni a persone o beni; danni funzionali ad edifici ed infrastrutture che ne comportino l’inagibilità; interruzione di attività socio-economiche; - R2 – rischio medio: quando esistono condizioni che determinano la possibilità di danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale senza pregiudizio diretto per l’incolumità delle persone e senza compromettere l’agibilità e la funzionalità delle attività economiche; - R1 – rischio basso: per il quale i danni sociali, economici e al patrimonio ambientale sono limitati. Dallo studio del territorio e dall’analisi del Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico Regionale e dello strumento urbanistico vigente è emerso che l’agglomerato urbano del Comune di Castrolibero è interessato da fenomeni franosi a rischio R4 nelle località “Cozzo dei Pesi” e nella zona a Nord del Centro Storico per una superficie complessiva di 2,96 ha, che rappresenta lo 0,26% della superficie totale comunale. Il territorio comunale presenta, inoltre, una superficie di 15,88 ha a rischio frana elevato R3 che rappresenta l’1,39% della superficie complessiva. Per quanto riguarda il rischio frana è stata prodotta una cartografia (elaborato n° 12) relativa agli abitati instabili redatta tenendo conto sia delle categorie di rischio PAI sia dalla carta geomorfologica e dei fenomeni franosi allegata (elaborato n° 08). I singoli edifici sono stati quindi suddivisi secondo la seguente classificazione: 7 - abitati su suolo con instabilità bassa; - abitati su suolo con instabilità media; - abitati su suolo con instabilità alta; - abitati su suolo con instabilità molto alta. Rischio inondazione Il territorio di Castrolibero è attraversato, come già detto, da due corsi d’acqua principali: i torrenti Campagnano e Surdo. In presenza di un evento pluviometrico intenso e durevole, la piena dei torrenti unitamente alla non costante manutenzione e pulizia dell’alveo, potrebbero provocare straripamenti ed allagamenti con danni a persone e cose. Per il rischio d’inondazione, le aree di attenzione individuate dal PAI sono state quantificate in 36,09 ha che rappresentano il 3,15% della superficie totale. Nella cartografia allegata (elaborato n° 10) sono definite le aree che potrebbero essere soggette a inondazione per effetto di straripamento dei corsi d’acqua suddetti. In particolare sono state individuate le zone di piena ordinaria e quelle di piena straordinaria. 7.2 Rischio sismico Il territorio Comunale di Castrolibero, secondo la recente classificazione 2003, è classificato come zona sismica 1 corrispondente alla categoria (S=12) previsto nei decreti antecedenti al 1985. Dalla Carta della Massima Intensità Macrosismica, in dotazione al Dipartimento della Protezione Civile, il comune di Castrolibero, ricade in un’area del IX grado della scala Mercalli: il tipo di terremoto ritenuto possibile viene definito “DISASTROSO”. La tipologia considerata prevede: panico generale; distruzione di murature realizzate con materiali deboli (come mattoni cotti al sole); gravi danni e talvolta crollo completo di murature ordinarie realizzate con malta non destinate a resistere a forze orizzontali; seri danni a buoni manufatti in muratura realizzati con malte, rinforzati ma non destinati a resistere a forze laterali; gravi danni ai serbatoi; rottura di tubazioni sotterranee; rilevanti crepacci nel terreno; nelle aree alluvionali espulsione di sabbia e fango con formazione di crateri di sabbia. 8 Nella carta di sintesi della pericolosità sismica locale (elaborato n° 14) condotta su base geologica – geomorfologica, il territorio comunale è stato suddiviso in quattro livelli di pericolosità sismica. Dalla sovrapposizione del suddetto elaborato con l’analisi della vulnerabilità degli edifici, è stata redatta la cartografia delle aree a rischio sismico (elaborato n° 15). L’analisi della vulnerabilità sismica degli edifici è stata condotta legando la classe di vulnerabilità all’età di edificazione, come di seguito indicato: edifici realizzati prima del 1930 : Rischio ELEVATO; edifici realizzati tra il 1930 e il 1970 : Rischio MEDIO; edifici realizzati dopo il 1970: Rischio Basso. Il criterio guida nella suddetta classificazione è l’evoluzione delle normative sismiche nazionali: • fino al 1930 non si aveva una normativa sismica chiara cui le strutture, principalmente in murature portante, dovevano rispettare; • negli anni successivi, in seguito al verificarsi di numerosi eventi sismici in tutto il territorio nazionale, vengono individuate le prime zone sismiche e stabiliti nelle normative alcuni criteri di progettazione antisismica; • dopo il 1970 gli aggiornamenti delle normative tecniche, specie quelle sismiche, avvengono mediante Decreti Ministeriali, la classificazione sismica del territorio nazionale si basa su comprovate motivazioni tecnico scientifiche, le norme prevedono che i progetti e calcoli devono essere firmati da professionisti a seconda delle proprie competenze e vengono fornite norme per il cemento armato (normale e precompresso) e per l’acciaio. 7.3 Rischio d’incendi La individuazione delle aree soggette ad incendi è avvenuta in base ai dati forniti dal Corpo Forestale dello Stato – Comando di Mendicino – sui fenomeni verificatesi nel territorio comunale di Castrolibero negli ultimi venti anni. In relazione ai suddetti dati e al tipo di formazione arborea presenti si è ritenuto opportuno suddividere le aree in base a due classi di rischio: 9 - aree a rischio basso, aree in cui non vi è presenza di sottobosco ed interessati, nel periodo suddetto, solo da sporadici eventi con esigua estensione; - aree a rischio medio, aree sede di formazioni vegetali arboree e cespugliosa facilmente soggette al rischio come rilevato dai dati della Forestale. Le aree sono concentrate nelle località: Cozzo Motta, Motta - Fontanesi, località Santa Lucia (pendici SE Centro Storico), Colamato, Palombelle, Barbaro – Carro, Cavalcanti e Marchesato e in una zona in territorio di Cerisano il cui soprassuolo è proprietà dell’Amministrazione Comunale di Castrolibero (elaborato n° 16). 8. Rischi di Micro - emergenza Si sono considerate nel seguente Piano, anche alcuni rischi cosiddetti di micro emergenza che comunque richiedono l’attivazione delle competenze di Protezione Civile al fine di limitare il disaggio ed eventuali danni a persone ed infrastrutture. Tra i rischi di micro emergenza si sono considerati: 1. rischi derivanti da piovaschi violenti; 2. rischi derivanti da grandi nevicate; 3. rischi relativi ad incendi e crolli di singoli edifici; 4. rischi derivati da crisi idropotabile; 5. rischi derivanti dalla fuga di sostanze tossiche; 6. ricerca di persone allontanatesi da casa. 9. AREE PER L’EMERGENZA Le aree di emergenza sono spazi e strutture che, in caso di eventi critici, sono destinate ad uso di protezione civile per la popolazione colpita e per le risorse destinate al soccorso ed al superamento dell’emergenza. Esse devono essere scelte tra quelle non soggette a rischi e comunque non catalogate tra le aree definite nel PAI come R1, R2, R3 e R4. In particolare si sono individuate sul territorio tre tipologie fondamentali di aree di emergenza: 10 • Aree di attesa o di quartiere; • Aree di ricovero della popolazione; • Aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse; In osservanza dell’art. 20, comma 3 lettera m della Legge Regionale 2002 n°19 “Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – legge Urbanistica della Calabria”, è necessario che il Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) individui tali aree come necessarie per la Protezione Civile. 9.1 Aree di attesa o di quartiere Le aree di attesa sono luoghi di primo ritrovo per la popolazione e di ricongiungimento per le famiglie, raggiungibili attraverso un percorso sicuro. Per tali aree sono state utilizzate piazze, slarghi, strade e parcheggi, ritenuti idonei e non soggetti a frane, allagamenti e crolli di strutture attigue. L’Amministrazione comunale dovrà provvedere, nei modi ritenuti più efficaci, all’informazione della popolazione circa le aree di attesa. Nelle aree di attesa, che saranno utilizzate per un tempo relativamente breve, la popolazione riceverà le prime informazioni sull’evento ed i primi generi di conforto, in attesa di essere censita e successivamente sistemata presso le aree di ricovero. Le aree individuate sono (elaborato n° 21.01): 1. Piazza Roma (Andreotta); 2. Piazzale Viale Campagnano (Andreotta); 3. Piazzale antistante Banca Monte dei Paschi di Siena (Andreotta); 4. Piazzale di via Rossini; 5. Piazzale Scuola Media; 6. Largo degli Aquiloni (Andreotta); 7. Villetta via Papa Giovanni XXIII (Andreotta); 8. Villetta via Amendola (Andreotta); 9. Parco Collodi (Andreotta); 10. Piazza Padula (Rusoli); 11. Piazzale località Piani; 12. Piazzetta di Serra Miceli; 11 13. Campo di calcetto di Serra Miceli; 14. Piazzale scuola elementare plesso Centro Storico; 15. Piazzale antistante Chiesa SS. Salvatore (Centro Storico); 16. Villetta S. Lucia; 17. Piazzale cimitero (S. Lucia); 18. Villetta Fontanesi; 19. Villetta Ortomatera; 20. Strada Nuova Ortomatera; 21. Villetta località Marchesato; 22. Strada Volpicchi. Per ogni area si sono individuati anche i comparti (elaborato 21.2). Le aree di attesa individuate, in numero di 22, ricadono tutte in zone idonee per il tipo di funzione che le stesse sono destinate a svolgere. Per quattro di esse (Piazzetta di Serra Miceli, Campo di Calcetto di Serra Miceli, Villetta di Santa Lucia, Piazzale cimitero di Santa Lucia) si rileva l’appartenenza a settori identificati dal PAI – Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico della Calabria - come “zone a rischio frana R2”. L’art. 8 delle “Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia” del PAI, al comma 5, indica per il livello di rischio “R2”: “ Rischio medio: quando esistono condizioni che determinano la possibilità di danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale senza pregiudizio diretto per l’incolumità delle persone e senza compromettere l’agibilità e la funzionalità delle attività economiche”; da ciò si deduce che l’Area di Attesa, in quanto area destinata ad ospitare, per un tempo peraltro limitato, persone fisiche e mezzi di primo soccorso, può essere ospitata su siti che non presentano rischi plausibili per l’incolumità diretta delle persone; a tal proposito le 4 aree in questione sono state scelte a distanza di sicurezza dai fabbricati posti nelle vicinanze nonché in corrispondenza di fenomeni quiescenti e che non rivelano caratteri di velocità elevata ed innesco rapido ed improvviso del movimento. Sulla base dell’art. 18 del D.C.R. n. 115 anzidetta, che disciplina l’utilizzo di tali ambiti per uso generico, tali aree sono state oggetto di indagini geotecniche effettuate dal Dott. Geologo D. Belcastro ed allegate al presente lavoro; ad esse sono state aggiunte anche delle verifiche di stabilità sviluppate lungo fronti critici. Tali determinazioni hanno portato alla conclusione che le aree, come già apparso in sede di esame 12 aereofotogrammetrico, presentano certamente segni di antiche mobilizzazioni franose superficiali (e ne sono testimonianza i litotipi detritici che ricoprono l’area con spessori variabili dal metro a 3-4 m) ma che le stesse risultano ampiamente stabilizzate e non presentano possibilità di innesco parossistico di fenomeni generali di rimobilizzazione del versante, per scuotimento sismico, vista la mancanza di una condizione idrogeologica fondamentale, cioè la presenza di falda idrica molto estesa (per tutta la lunghezza del versante) a contatto, al tetto, con litotipi a granulometria fine (argille). E’ possibile, invece, l’esplicarsi di fenomeni localizzati di riattivazione per meccanismi di scorrimento rotazionale-colamento con tipologie di movimento riconducibili ai fenomeni lenti ed intermittenti i quali, certamente, non rappresentano un pericolo immediato per le persone fisiche transitanti o stazionanti per pochi giorni sull’area coinvolta. Per le aree in esame, come evidenziato dal valore mediamente elevato del numero di colpi al penetrometro, esistono condizioni di stabilità sufficienti in considerazione della funzione cui il sito è destinato a svolgere. Inoltre, l’assenza di un vero e proprio pacco detritico assicura con un certo margine di sicurezza che l’ambito analizzato non comporta problematiche di innesco di fenomeni parossistici localizzati. Per le altre aree si rilevano solo localizzati fenomeni di incremento sismico dovuti a motivi litologico-morfologici che, per gli stessi motivi (utilizzo non insediativo-stabile dell’area), non risultano ostativi nei confronti delle destinazioni d’uso predette. 9.2 Aree di ricovero della popolazione Le aree di ricovero della popolazione corrispondono ai luoghi in cui saranno allestiti containers, roulottes e/o tende in grado di assicurare un ricovero alla popolazione colpita. Per esse sono state individuate le aree ed il percorso più idoneo per il loro raggiungimento, non soggetti a rischio di inondazione e di frane. Tali aree, che saranno utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche settimane e qualche mese, devono essere individuate in prossimità di snodi viari di una certa importanza o, comunque devono essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di grande dimensione. L’area individuata (elaborato n° 22) è sita in via Motta, avente una superficie 13 complessiva di 60.899 mq e una capacità di accoglienza per 5075 persone. L’area, individuata nel P.R.G. come zona S3 e F4, con destinazione d’uso rispettivamente “aree di uso pubblico riservate a verde pubblico ed impianti sportivi” e “attrezzature direzionali e sociali”, è facilmente accessibile tramite la Strada provinciale Andreotta – Mendicino ed è inserita in un ambito scarsamente edificato. Tale area risulta essere inserita nel Piano stralcio di Assetto idrogeologico come area di rispetto. In detta area, ricadente in un settore classificato come “frana quiescente” ma non classificato come zona a rischio associato, è consentito l’intervento strutturale previo studio geologico annesso agli elaborati progettuali, come previsto da D.M. 11.03.88 e dalla Legge n° 64 del 02.02.74. In tale zona è stata effettuata una prova penetrometrica al fine di verificare e valutare l’entità del fenomeno e vagliare eventuali processi di riattivazione. È emerso che la compattezza della massa risulta piuttosto elevata tranne che nel settore più superficiale, profondo qualche metro, che potrebbe generare esclusivamente fenomeni superficiali; peraltro la natura dei litotipi attraversati, di tipo argilloso piuttosto compatto, non lascia presumere la possibilità di innesco di dissesti improvvisi con movimento cospicuo della massa in frana; si escludono fenomeni di colata rapida mentre si prevedono esclusivamente distacchi superficiali per scorrimento lento ed intermittente. Un’ipotesi cautelativa, in considerazione dell’uso cui la zona è destinata (impianto di tendopoli e roulottopoli) sarebbe quella di consolidare il muro di controripa stradale tramite palificata o, in alternativa, attraverso l’utilizzo di gabbioni con sistema di drenaggio e smaltimento delle acque; tale intervento dovrebbe riguardare tutto il tratto interessato, a valle, dall’area di ricovero anzidetta. L’area di ricovero della popolazione individuata possiede una capacità di accoglienza per più 5.000 persone; essa rappresenta l’area potenzialmente utilizzabile ipotizzando gli scenari e determinando da questi la popolazione colpita che nel caso di evento combinato sisma-frana è stato quantificato in 4.915 unità. Qualora si dovessero rilevare ritardi nell’allestimento dei containers, roulottes e/o tende, si potrà far riferimento, come centri di prima accoglienza, alle scuole comunali, dopo che gli Uffici Tecnici competenti ne abbiano accertato l’idoneità. 14 9.3 Aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse Le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse devono essere individuate dai Sindaci i cui Comuni sono sedi di Centro Operativo Misto (C.O.M.), da tali aree, in emergenza, partono i soccorsi per tutti i Comuni afferenti al C.O.M. Tali aree, che saranno utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche settimane e qualche mese, devono essere ubicate in zone non soggette ad inondazioni e dissesti e devono essere raggiungibili anche da mezzi di grande dimensione. Il Comune di Castrolibero risulta essere appartenente al Centro Operativo Misto (C.O.M.) n° 1 Cosenza. Allo stato attuale il Comune di Cosenza non dispone di un Piano di Protezione Civile e per tale motivo non sono state individuate le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse. Nella redazione del Piano di Protezione Civile, in via del tutto provvisoria e finché gli organi sovracomunali competenti non individueranno tali aree, è stata individuata come area di ammassamento dei soccorritori e delle risorse quella corrispondente all’area di viale Campagnano (elaborato n° 23). Tale area, che presenta una estensione di 12.045 mq sufficiente per accogliere quattro campi base, è classificata nel P.R.G. come zona F5f, con destinazione d’uso “attrezzature collettive pubbliche e private di interesse comunale e sovracomunale” ed è situata in una zona con presenza di fabbricati vicini ed accessibile tramite la Strada Provinciale Andreotta – Mendicino. Tale area presenta assenza di situazioni legate al rischio frana e inondazione mentre presenta una pericolosità sismica media, non legata, comunque, alla possibilità di innesco di fenomeni franosi bensì a possibili cedimenti del terreno a contatto con carichi rilevanti (fabbricati, muri di sostegno elevati, ecc.), non presenti a ridosso dell’area. 10. PERICOLOSITA’ DEI PUNTI SENSIBILI I punti sensibili, rappresentati dagli edifici strategici presenti sul territorio comunale, individuati sono: 1. Municipio, Centro Storico; 2. Ufficio Manutenzioni e Vigili Urbani, Centro Storico; 3. Scuola Elementare e Materna, Plesso Centro storico; 4. Chiesa S.S. Salvatore, Centro Storico; 15 5. Chiesa S. Giovanni Battista, Centro storico; 6. Chiesa Santa Famiglia, località Andreotta; 7. Centro Sociale Isabella Quintieri, località Rusoli; 8. Polo Sanitario, località Andreotta; 9. Delegazione Comunale, località Andreotta; 10. Scuola Media, località Garofalo; 11. Scuola Elementare e Materna, località Garofalo; 12. Stazione dei Carabinieri, località Andreotta; 13. Istituto Tecnico per Geometri, località Marchesato; 14. Istituto Tecnico Commerciale, località Marchesato; 15. Scuola Materna, località Andreotta Parco Collodi; 16. Chiesa San Francesco di Paola, località S. Lucia; 17. Scuola Materna, località Cavalcanti; 18. Delegazione Municipale, località Orto Matera; 19. Liceo Scientifico, località Andreotta; A tali edifici è stato associato un grado di pericolosità riportato nella corrispondente tavola grafica (elaborato n° 17) tenendo in considerazione sia delle categorie di rischio PAI sia dalla carta geomorfologica e dei fenomeni franosi nonché del rischio sismico. Per quest’ultimo sono stati individuati tre gradi di rischio: elevato, medio e basso; la classificazione è stata fatta tenendo in considerazione la vulnerabilità sismica degli edifici e la pericolosità sismica locale del suolo. 11. ASSOCIAZIONI, ORGANIZZAZIONI ED ISTITUZIONI PRESENTI SUL TERRITORIO I compiti delle organizzazioni di volontariato, in emergenza devono essere individuati in relazione alla tipologia di rischio da affrontare, alla natura ed alla tipologia delle attività esplicate dall’organizzazione nonché dai mezzi a disposizione. Nel territorio comunale di Castrolibero le associazioni, organizzazioni ed istituzioni presenti sono: 16 DENOMINAZIONE SEDE REFERENTE A.GE. “OGGI” Via Zaccagnini n° 19 Presidente Teresa Alvaro EUREKA ONLUS Via Roma Presidente Gianfranco Tallarico ASSOCIAZIONE PROTEZIONE Via Papa Giovanni XXIII Presidente Francesco Avventuriera CIVILE CASTROLIBERO LEGA ITALIANA TUMORI Viale della Resistenza n° 89 Delegata Olimpia Campobasso in Funaro COMITATO TRICOLORE PER GLI Via F. Gullo n° 11 Delegato ITALIANI ALL’ESTERO Tagarelli COMITATO DIFESA Via S. Pertini Regionale Giovanni Presidente Avv. Margherita Corriere CONSUMATORI CENTRO ITALIANO FEMMINILE Via P. Mancini n° 7/B Presidente Maria Bloise Oppido F.I.S.O. Via Rossini n° 4 Delegato Vincenzo Caira A.P.A. Via Palermo n° 17 Coordinatore Adriana Iaconetti MASCI Via Milano n° 11 Delegato Maurizio Alò L’AGESCI Via Papa Giovanni XXIII Delegata Alessandra Adriani MOVINMENTE Via Rendano n° 4 Presidente Alessandra Adriani 12. STRUTTURA OPERATIVA E MEZZI Alla data di approvazione del presente piano di Protezione Civile, il Comune di Castrolibero è dotato dei seguenti mezzi: AUTOMEZZI TARGA Fiat 115 Fiat 50 OM Tigre Motopala Terna Ciao Porter CS 412303 CS 216434 ZA 331 HF AA 073 CS 6665 Ciao Porter Ciao Porter Scuolabus Alfa Romeo Scuolabus Mercedes Scuolabus Iveco 329 Scuolabus Iveco CS 6664 CS 6644 CS 397418 CS 346583 CS 211195 AV 3090 TW 17 Scuolabus Iveco Panda Van Panda Van Lancia Thema Alfa 166 TD Fiat Punto Fiat Punto Fiat Uno Ape Piaggio 500 Fiat Punto Ape Piaggio 703 Autocompattatore Autocompattatore Autospazzatrice BZ 802 EH BP 293 NM BP 292 NM CS 498055 BW 347 ZB AL 880 PS CS 549089 CS 525570 CS 56996 BM 186 VN CS 67689 CS 465157 AV 743 JP AA R 156 Trattore Same Decespugliatore a braccia Taglia erba a scoppio Gruppo elettrogeno Motopompa Acqua N° 2 Moto Guzzi CS 8471 ===== ===== ===== ===== ===== Nel caso di insufficienza e qualora se ne ravvisi la necessità, si farà ricorso alla disponibilità di attrezzature e mezzi di privati stipulando con questi ultimi apposite convenzioni. Se non dovesse esserci la spontanea adesione dei proprietari dei mezzi, si farà ricorso a provvedimenti di imperio secondo tutte le norme e leggi che regolano e disciplinano i vari aspetti che si determineranno. I privati, operanti nel Comune di Castrolibero, e i rispettivi mezzi sono: • Impresa Edile New Building, via Martiri di Melissa Castrolibero tel. 0984.851699, mezzi a disposizione: • - Terna Euromac 245; - minipala; Impresa Ruffolo Giovanni, via Mazzini n° 27 Marano Marchesato tel. 0984.641107, mezzi a disposizione: - Terna Caterpillar 438; - Escavatore JCB 130; - Camion Mercedes 1831; 18 • Impresa Ruffolo Enrico e Giovanni, Ctr. Feudo Castrolibero tel. 0984.443207, mezzi a disposizione: • - Pala Caterpillar; - n° 2 Autocarri Manna; - n° 1 Autocarro Astra; - n° 5 Betoniere; - n° 2 Pompe; Impresa Costruzioni De Buono Francesco, via Condò n° 6 Castrolibero, tel. 0984.454443, mezzi a disposizione: • - Escavatore cingolato FAI 1000 con relativo martellone da 400 kg; - n° 2 Dumper Betoniera da mc 1,50; - Dumper cassonato da litri 900; - Rullo compressore con filo muro da 30 q; - Compressore Ingersol da 2500 litri; - Demolitore idraulico; - Motocompressore Ingersol; - Trattore Ferrari; - Autocarro Ford Transit; - Motosaldatrice Cises 330; - Pala cingolata FL 10. Impresa Manna Francesco, via Milano n° 7 Castrolibero, tel. 0984.856633, mezzi a disposizione: - Pala gommata Caterpillar 926.E; - Terna articolata FAI 595; - Escavatore cingolato da 15 t; - N° 2 Autocarri Manna da mc 15; - Autocarro Fiat 682 mc 8; - Carrellone Fiat 180. 19