1. PREMESSA - Comune di Castrolibero

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1. PREMESSA - Comune di Castrolibero
1. PREMESSA
Il “PIANO DI PROTEZIONE CIVILE COMUNALE“ ha come finalità la
salvaguardia dell’integrità fisica dei cittadini, dei loro beni e dell’ambiente che li
circonda.
Il “Piano” è uno strumento operativo valido per analizzare i possibili rischi cui
il territorio comunale può essere soggetto, individuare delle aree di ricovero e di
ammassamento, analizzare dei criteri d’intervento per fronteggiare i suddetti eventi
calamitosi qualora si verifichino.
Il “Piano di Protezione Civile” per un Comune rappresenta uno strumento utile
e indispensabile per affrontare, con successo, qualsiasi emergenza prima che essa possa
raggiungere dimensioni vaste e preoccupanti.
Sono attività di Protezione Civile quelle volte a prevedere e prevenire ogni
ipotesi di rischio, soccorrere le popolazioni colpite ed ogni altra azione necessaria ed
irrimediabile volta al superamento dell’emergenza.
La pianificazione, prevista dalla Legge n. 225 del 24/02/1992 e dalla Legge
Regionale n. 4 del 10/02/1997, si basa proprio sulla definizione di un modello di
intervento con riferimento a determinati scenari di rischio. A livello comunale il
Sindaco ai sensi dell’art. 15 della Legge n. 225/92 è Autorità Comunale di Protezione
Civile, assume la direzione e coordinamento dei servizi di soccorso e assistenza delle
popolazioni colpite e provvede agli interventi necessari, dandone immediata
comunicazione al Prefetto e al Presidente della Giunta Regionale. Sono attribuiti inoltre
al Sindaco compiti di Protezione Civile quale l’informazione della popolazione prima
durante e dopo l’evento e la gestione dell’emergenza.
La mancata organizzazione anche di una minima struttura di Protezione Civile
deve essere basata sulla motivazione dell’assoluta mancanza di tale necessità per il
territorio amministrato.
La struttura del Piano di Protezione Civile Comunale è una applicazione di
quello Nazionale denominato “Metodo Augustus”, secondo cui:
-
si definisce il quadro territoriale;
-
si fissano gli obiettivi che devono essere conseguiti ( lineamenti della
pianificazione);
1
-
si individuano le Componenti e le Strutture Operative che devono essere
attivate secondo quanto stabilito dalla Legge n. 225/92;
-
si fissano le procedure organizzative da attuarsi al verificarsi dei singoli
eventi.
Secondo quanto suddetto il Piano è strutturato nelle seguenti tre parti:
-
Parte Generale, in cui si raccolgono tutte le informazioni relative alla
conoscenza del territorio, finalizzate all’elaborazione dei possibili scenari di
danno dovuti alle varie classi di rischio che possono interessare l’area in esame;
-
Lineamenti della Pianificazione, in cui si individuano gli obiettivi da conseguire
per organizzare una adeguata risposta di protezione civile al verificarsi di un
qualsiasi evento;
-
Modello d’Intervento, che costituisce l’insieme ordinato e coordinato, secondo
procedure, degli interventi
che le Componenti e le Strutture Operative di
Protezione Civile attuano al verificarsi dell’evento calamitoso.
In questa descrizione generale del Piano di Protezione Civile Comunale vengono
riportati i dati generali del comune, al fine di definire lo stato attuale al tempo di
redazione del Piano. Inoltre vengono fornite le modalità di redazione degli elaborati
redatti con lo scopo di stabilire la base su cui poter eseguire gli aggiornamenti e le
integrazioni necessarie, qualora intervengano nuove situazioni non considerate nello
stesso, tenendo conto quindi:
-
dei mutamenti dell’assetto urbanistico del territorio;
-
della crescita di organizzazioni di volontariato;
-
del rinnovo tecnologico delle strutture operative e le nuove disposizioni
amministrative.
2. DATI DI BASE
Il territorio del Comune di Castrolibero è così costituito:
a) POPOLAZIONE: 10.043 abitanti;
b) SUPERFICIE: 11,44 kmq;
c) FRAZIONI:
2
-
Centro Storico;
-
Fontanesi;
-
S. Lucia;
-
Rusoli;
-
C.da Cibbia;
-
Andreotta;
-
Garofalo;
-
Marchesato;
-
Orto Matera;
-
Piane- Serra Miceli;
3
3. USO DEL SUOLO
Il territorio comunale è stato analizzato e suddiviso in tipologie d’uso secondo la
seguente classificazione (elaborato n. 03):
1. Zone urbanizzate o da urbanizzare: aree strutturate dagli edifici o di completamento
o di espansione;
2. Zone produttive e/o commerciali: aree adibite ad attività produttive e/o commerciali
distinte nettamente dall’abitato;
3. Reti stradali: aree occupate da strade e parcheggi, comprese le superfici annesse;
4. Zone per attrezzature e servizi di interesse comunale o sovracomunale: aree adibite
ad attrezzature e servizi pubbliche o private di interesse comunale o
sovracomunale;
5. Zone agricole: superfici coltivate, piantate o a copertura erbacea;
6. Zone boschive: superfici con formazioni vegetali costruite principalmente da alberi
ma anche cespugli e arbusti;
7. Corpi idrici: superfici naturali coperte da acque.
La suddivisione suddetta è stata effettuata in considerazione allo stato attuale del
territorio nonché rispetto alle previsioni previste nel PRG.
4. RETE VIARIA
Il territorio di Castrolibero presenta le seguenti vie di accesso principali (elaborato
n° 04):
1) Autostrada Sa-Rc uscita Cosenza Nord, collegamento con la S.S. 107 direzione
Paola, svincolo S.Fili direzione per Marano e proseguimento per Castrolibero;
2) Autostrada Sa-Rc uscita Cosenza Nord, collegamento con la S.S. 107 direzione
Cosenza, svincolo per Saporito direzione Rende e proseguimento per Nuova
Strada Ortomatera;
3) Autostrada Sa-Rc uscita Cosenza Centro, imbocco Via degli Stadi, provinciale per
Castrolibero;
La classificazione delle strade è stata fatta con riferimento all’ambito territoriale
interessato. In particolare essa comprende:
4
1.
Strade Principali, le quali raccolgono il traffico delle strade di quartiere e
locali e distribuiscono il traffico di scambio tra i territori;
2.
Strade di Quartiere che servono da collegamento tra i quartieri e
distribuiscono il traffico sulle strade principali;
3.
Strade Locali, le quali servono da collegamento tra le varie frazioni,
distribuendo il traffico sulle strade principali;
Nell’ambito della rete viaria sono stati individuati dei “cancelli” che rappresentano
dei luoghi in cui istituire eventuali posti di blocco per meglio regolamentare la circolazione
in entrata ed in uscita nella zona a rischio. La predisposizione dei cancelli è stata fatta in
corrispondenza di nodi stradali al fine di favorire le deviazioni e le manovre. Quelli
indicati nella cartografia sono stati scelti con riferimento ad eventi tali da coinvolgere vaste
aree del territorio. In seguito al verificarsi degli eventi saranno attivati i cancelli
strettamente necessari e/o ne saranno istituiti altri e diversi da quelli indicati, in relazione
alle esigenze, alla pericolosità ed all’entità dell’evento calamitoso.
5. RETE IDROGRAFICA PRINCIPALE
(Elaborato n° 06)
Il comune di Castrolibero confina a Nord con il comune di Rende, a Sud con i
comuni di Cerisano e Mendicino ad Est con il comune di Cosenza e ad Ovest con i comuni
di Marano Marchesato e Marano Principato. La configurazione orografica è sicuramente
movimentata, con buona parte della superficie in zona collinare. Le zone pianeggianti, che
occupano una piccola parte del territorio, si limitano essenzialmente alla zona terminale del
torrente Campagnano in località Andreotta e in località Ortomatera. L’altitudine risulta
essere compresa tra i 220 e i 570 metri s.l.m.
Il territorio comunale è delimitato da tre corsi d’acqua: il torrente Campagnano ed il
torrente Surdo con il suo affluente torrente Fiumicello. Il primo rappresenta la linea di
confine con il territorio comunale di Cosenza e Mendicino, il secondo con quello di Rende.
Il Torrente Campagnano lambisce l’abitato di Andreotta per un lungo tratto e
presenta, per il tratto ricadente nel territorio comunale di Castrolibero un dislivello di 116
m, dai 340 metri iniziali ai 224 finali. Il torrente scorre nella parte terminale al fianco di un
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centro abitato e quindi in caso di esondazione il pericolo è di rilevante importanza per
strade, negozi, abitazioni.
Il torrente Surdo, che si sviluppa in direzione Ovest-Est, presenta un dislivello di 44
metri, dai 264 iniziali ai 220 finali. Esso attraversa, nel tratto terminale, l’abitato di
Ortomatera e riceve le acque dell’affluente torrente Fiumicello.
Nell’ambito del territorio comunale, come risulta dalla cartografia allegata, sono
individuabili due bacini principali, dei torrenti Campagnano e Surdo, e uno secondario del
torrente Fiumicello, i cui perimetri sono rappresentati dagli spartiacque.
6. ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Da analisi condotte sul territorio si sono individuate le aree sedi di attività
produttive d’interesse.
È da intendere come attività produttiva, quelle attività industriali e di artigianato,
ben distinguibili dall’abitativo, che costituendo fonti economiche per il territorio comunale
richiedono una pronta riattivazione delle proprie funzionalità subito dopo l’emergenza.
Come indicato nella cartografia allegata (elaborato n° 05) le aree individuate sono:
-
Orto Matera;
-
Località Motta;
-
Centro Commerciale di Andreotta;
-
Lungo Campagnano;
-
Via Mattia Preti.
7. DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI RISCHI
Sono di seguito elencati ed analizzati i principali rischi riscontrati, nel territorio
Comunale di Castrolibero, sulla base degli eventi passati, dei rilievi effettuati, degli
elementi morfologici rilevati.
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7.1 Rischio idrogeologico (frane e inondazione)
Il territorio comunale di Castrolibero secondo il Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico
(PAI), è soggetto a due categorie di rischio:
-
rischio frana;
-
rischio d’inondazione;
Rischio frana
Per tale categoria di rischio, in conformità al DPCM 20 settembre 1998, sono
definiti quattro livelli:
-
R4 – rischio molto elevato: quando esistono condizioni che determinano la
possibilità di perdite di vite umane o gravi lesioni alle persone; danni gravi agli
edifici ed alle infrastrutture; danni gravi alle attività socio-economiche;
-
R3 – rischio elevato: quando esiste la possibilità di danni a persone o beni; danni
funzionali ad edifici ed infrastrutture che ne comportino l’inagibilità; interruzione
di attività socio-economiche;
-
R2 – rischio medio: quando esistono condizioni che determinano la possibilità di
danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio ambientale senza
pregiudizio diretto per l’incolumità delle persone e senza compromettere
l’agibilità e la funzionalità delle attività economiche;
-
R1 – rischio basso: per il quale i danni sociali, economici e al patrimonio
ambientale sono limitati.
Dallo studio del territorio e dall’analisi del Piano Stralcio di Assetto Idrogeologico
Regionale e dello strumento urbanistico vigente è emerso che l’agglomerato urbano del
Comune di Castrolibero è interessato da fenomeni franosi a rischio R4 nelle località
“Cozzo dei Pesi” e nella zona a Nord del Centro Storico per una superficie complessiva di
2,96 ha, che rappresenta lo 0,26% della superficie totale comunale.
Il territorio comunale presenta, inoltre, una superficie di 15,88 ha a rischio frana
elevato R3 che rappresenta l’1,39% della superficie complessiva.
Per quanto riguarda il rischio frana è stata prodotta una cartografia (elaborato n° 12)
relativa agli abitati instabili redatta tenendo conto sia delle categorie di rischio PAI sia
dalla carta geomorfologica e dei fenomeni franosi allegata (elaborato n° 08). I singoli
edifici sono stati quindi suddivisi secondo la seguente classificazione:
7
-
abitati su suolo con instabilità bassa;
-
abitati su suolo con instabilità media;
-
abitati su suolo con instabilità alta;
-
abitati su suolo con instabilità molto alta.
Rischio inondazione
Il territorio di Castrolibero è attraversato, come già detto, da due corsi d’acqua
principali: i torrenti Campagnano e Surdo. In presenza di un evento pluviometrico intenso
e durevole, la piena dei torrenti unitamente alla non costante manutenzione e pulizia
dell’alveo, potrebbero provocare straripamenti ed allagamenti con danni a persone e cose.
Per il rischio d’inondazione, le aree di attenzione individuate dal PAI sono state
quantificate in 36,09 ha che rappresentano il 3,15% della superficie totale.
Nella cartografia allegata (elaborato n° 10) sono definite le aree che potrebbero
essere soggette a inondazione per effetto di straripamento dei corsi d’acqua suddetti. In
particolare sono state individuate le zone di piena ordinaria e quelle di piena straordinaria.
7.2 Rischio sismico
Il territorio Comunale di Castrolibero, secondo la recente classificazione 2003, è
classificato come zona sismica 1 corrispondente alla categoria (S=12) previsto nei decreti
antecedenti al 1985. Dalla Carta della Massima Intensità Macrosismica, in dotazione al
Dipartimento della Protezione Civile, il comune di Castrolibero, ricade in un’area del IX
grado della scala Mercalli: il tipo di terremoto ritenuto possibile viene definito
“DISASTROSO”.
La tipologia considerata prevede: panico generale; distruzione di murature
realizzate con materiali deboli (come mattoni cotti al sole); gravi danni e talvolta crollo
completo di murature ordinarie realizzate con malta non destinate a resistere a forze
orizzontali; seri danni a buoni manufatti in muratura realizzati con malte, rinforzati ma
non destinati a resistere a forze laterali; gravi danni ai serbatoi; rottura di tubazioni
sotterranee; rilevanti crepacci nel terreno; nelle aree alluvionali espulsione di sabbia e
fango con formazione di crateri di sabbia.
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Nella carta di sintesi della pericolosità sismica locale (elaborato n° 14) condotta su
base geologica – geomorfologica, il territorio comunale è stato suddiviso in quattro livelli
di pericolosità sismica.
Dalla sovrapposizione del suddetto elaborato con l’analisi della vulnerabilità degli
edifici, è stata redatta la cartografia delle aree a rischio sismico (elaborato n° 15).
L’analisi della vulnerabilità sismica degli edifici è stata condotta legando la classe
di vulnerabilità all’età di edificazione, come di seguito indicato:
edifici realizzati prima del 1930 : Rischio ELEVATO;
edifici realizzati tra il 1930 e il 1970 : Rischio MEDIO;
edifici realizzati dopo il 1970: Rischio Basso.
Il criterio guida nella suddetta classificazione è l’evoluzione delle normative
sismiche nazionali:
•
fino al 1930 non si aveva una normativa sismica chiara cui le strutture,
principalmente in murature portante, dovevano rispettare;
•
negli anni successivi, in seguito al verificarsi di numerosi eventi sismici in tutto il
territorio nazionale, vengono individuate le prime zone sismiche e stabiliti nelle
normative alcuni criteri di progettazione antisismica;
•
dopo il 1970 gli aggiornamenti delle normative tecniche, specie quelle sismiche,
avvengono mediante Decreti Ministeriali, la classificazione sismica del territorio
nazionale si basa su comprovate motivazioni tecnico scientifiche, le norme
prevedono che i progetti e calcoli devono essere firmati da professionisti a seconda
delle proprie competenze e vengono fornite norme per il cemento armato (normale e
precompresso) e per l’acciaio.
7.3 Rischio d’incendi
La individuazione delle aree soggette ad incendi è avvenuta in base ai dati forniti
dal Corpo Forestale dello Stato – Comando di Mendicino – sui fenomeni verificatesi nel
territorio comunale di Castrolibero negli ultimi venti anni.
In relazione ai suddetti dati e al tipo di formazione arborea presenti si è ritenuto
opportuno suddividere le aree in base a due classi di rischio:
9
-
aree a rischio basso, aree in cui non vi è presenza di sottobosco ed interessati, nel
periodo suddetto, solo da sporadici eventi con esigua estensione;
-
aree a rischio medio, aree sede di formazioni vegetali arboree e cespugliosa
facilmente soggette al rischio come rilevato dai dati della Forestale.
Le aree sono concentrate nelle località: Cozzo Motta, Motta - Fontanesi, località
Santa Lucia (pendici SE Centro Storico), Colamato, Palombelle, Barbaro – Carro,
Cavalcanti e Marchesato e in una zona in territorio di Cerisano il cui soprassuolo è
proprietà dell’Amministrazione Comunale di Castrolibero (elaborato n° 16).
8. Rischi di Micro - emergenza
Si sono considerate nel seguente Piano, anche alcuni rischi cosiddetti di micro emergenza che comunque richiedono l’attivazione delle competenze di Protezione Civile al
fine di limitare il disaggio ed eventuali danni a persone ed infrastrutture.
Tra i rischi di micro emergenza si sono considerati:
1. rischi derivanti da piovaschi violenti;
2. rischi derivanti da grandi nevicate;
3. rischi relativi ad incendi e crolli di singoli edifici;
4. rischi derivati da crisi idropotabile;
5. rischi derivanti dalla fuga di sostanze tossiche;
6. ricerca di persone allontanatesi da casa.
9. AREE PER L’EMERGENZA
Le aree di emergenza sono spazi e strutture che, in caso di eventi critici, sono
destinate ad uso di protezione civile per la popolazione colpita e per le risorse destinate al
soccorso ed al superamento dell’emergenza. Esse devono essere scelte tra quelle non
soggette a rischi e comunque non catalogate tra le aree definite nel PAI come R1, R2, R3 e
R4.
In particolare si sono individuate sul territorio tre tipologie fondamentali di aree di
emergenza:
10
•
Aree di attesa o di quartiere;
•
Aree di ricovero della popolazione;
•
Aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse;
In osservanza dell’art. 20, comma 3 lettera m della Legge Regionale 2002 n°19
“Norme per la tutela, governo ed uso del territorio – legge Urbanistica della Calabria”, è
necessario che il Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) individui tali aree come necessarie
per la Protezione Civile.
9.1 Aree di attesa o di quartiere
Le aree di attesa sono luoghi di primo ritrovo per la popolazione e di
ricongiungimento per le famiglie, raggiungibili attraverso un percorso sicuro. Per tali aree
sono state utilizzate piazze, slarghi, strade e parcheggi, ritenuti idonei e non soggetti a
frane, allagamenti e crolli di strutture attigue. L’Amministrazione comunale dovrà
provvedere, nei modi ritenuti più efficaci, all’informazione della popolazione circa le aree
di attesa.
Nelle aree di attesa, che saranno utilizzate per un tempo relativamente breve, la
popolazione riceverà le prime informazioni sull’evento ed i primi generi di conforto, in
attesa di essere censita e successivamente sistemata presso le aree di ricovero.
Le aree individuate sono (elaborato n° 21.01):
1.
Piazza Roma (Andreotta);
2.
Piazzale Viale Campagnano (Andreotta);
3.
Piazzale antistante Banca Monte dei Paschi di Siena (Andreotta);
4.
Piazzale di via Rossini;
5.
Piazzale Scuola Media;
6.
Largo degli Aquiloni (Andreotta);
7.
Villetta via Papa Giovanni XXIII (Andreotta);
8.
Villetta via Amendola (Andreotta);
9.
Parco Collodi (Andreotta);
10.
Piazza Padula (Rusoli);
11.
Piazzale località Piani;
12.
Piazzetta di Serra Miceli;
11
13.
Campo di calcetto di Serra Miceli;
14.
Piazzale scuola elementare plesso Centro Storico;
15.
Piazzale antistante Chiesa SS. Salvatore (Centro Storico);
16.
Villetta S. Lucia;
17.
Piazzale cimitero (S. Lucia);
18.
Villetta Fontanesi;
19.
Villetta Ortomatera;
20.
Strada Nuova Ortomatera;
21.
Villetta località Marchesato;
22.
Strada Volpicchi.
Per ogni area si sono individuati anche i comparti (elaborato 21.2).
Le aree di attesa individuate, in numero di 22, ricadono tutte in zone idonee per il
tipo di funzione che le stesse sono destinate a svolgere. Per quattro di esse (Piazzetta di
Serra Miceli, Campo di Calcetto di Serra Miceli, Villetta di Santa Lucia, Piazzale cimitero
di Santa Lucia) si rileva l’appartenenza a settori identificati dal PAI – Piano Stralcio per
l’Assetto Idrogeologico della Calabria - come “zone a rischio frana R2”.
L’art. 8 delle “Norme di Attuazione e Misure di Salvaguardia” del PAI, al comma
5, indica per il livello di rischio “R2”: “ Rischio medio: quando esistono condizioni che
determinano la possibilità di danni minori agli edifici, alle infrastrutture ed al patrimonio
ambientale senza pregiudizio diretto per l’incolumità delle persone e senza compromettere
l’agibilità e la funzionalità delle attività economiche”; da ciò si deduce che l’Area di
Attesa, in quanto area destinata ad ospitare, per un tempo peraltro limitato, persone fisiche
e mezzi di primo soccorso, può essere ospitata su siti che non presentano rischi plausibili
per l’incolumità diretta delle persone; a tal proposito le 4 aree in questione sono state scelte
a distanza di sicurezza dai fabbricati posti nelle vicinanze nonché in corrispondenza di
fenomeni quiescenti e che non rivelano caratteri di velocità elevata ed innesco rapido ed
improvviso del movimento.
Sulla base dell’art. 18 del D.C.R. n. 115 anzidetta, che disciplina l’utilizzo di tali
ambiti per uso generico, tali aree sono state oggetto di indagini geotecniche effettuate dal
Dott. Geologo D. Belcastro ed allegate al presente lavoro; ad esse sono state aggiunte
anche delle verifiche di stabilità sviluppate lungo fronti critici. Tali determinazioni hanno
portato alla conclusione che le aree, come già apparso in sede di esame
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aereofotogrammetrico, presentano certamente segni di antiche mobilizzazioni franose
superficiali (e ne sono testimonianza i litotipi detritici che ricoprono l’area con spessori
variabili dal metro a 3-4 m) ma che le stesse risultano ampiamente stabilizzate e non
presentano possibilità di innesco parossistico di fenomeni generali di rimobilizzazione del
versante, per scuotimento sismico, vista la mancanza di una condizione idrogeologica
fondamentale, cioè la presenza di falda idrica molto estesa (per tutta la lunghezza del
versante) a contatto, al tetto, con litotipi a granulometria fine (argille). E’ possibile, invece,
l’esplicarsi di fenomeni localizzati di riattivazione per meccanismi di scorrimento
rotazionale-colamento con tipologie di movimento riconducibili ai fenomeni lenti ed
intermittenti i quali, certamente, non rappresentano un pericolo immediato per le persone
fisiche transitanti o stazionanti per pochi giorni sull’area coinvolta.
Per le aree in esame, come evidenziato dal valore mediamente elevato del numero
di colpi al penetrometro, esistono condizioni di stabilità sufficienti in considerazione della
funzione cui il sito è destinato a svolgere.
Inoltre, l’assenza di un vero e proprio pacco detritico assicura con un certo margine
di sicurezza che l’ambito analizzato non comporta problematiche di innesco di fenomeni
parossistici localizzati.
Per le altre aree si rilevano solo localizzati fenomeni di incremento sismico dovuti a
motivi litologico-morfologici che, per gli stessi motivi (utilizzo non insediativo-stabile
dell’area), non risultano ostativi nei confronti delle destinazioni d’uso predette.
9.2 Aree di ricovero della popolazione
Le aree di ricovero della popolazione corrispondono ai luoghi in cui saranno
allestiti containers, roulottes e/o tende in grado di assicurare un ricovero alla popolazione
colpita. Per esse sono state individuate le aree ed il percorso più idoneo per il loro
raggiungimento, non soggetti a rischio di inondazione e di frane.
Tali aree, che saranno utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche
settimane e qualche mese, devono essere individuate in prossimità di snodi viari di una
certa importanza o, comunque devono essere facilmente raggiungibili anche da mezzi di
grande dimensione.
L’area individuata (elaborato n° 22) è sita in via Motta, avente una superficie
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complessiva di 60.899 mq e una capacità di accoglienza per 5075 persone. L’area,
individuata nel P.R.G. come zona S3 e F4, con destinazione d’uso rispettivamente “aree di
uso pubblico riservate a verde pubblico ed impianti sportivi” e “attrezzature direzionali e
sociali”, è facilmente accessibile tramite la Strada provinciale Andreotta – Mendicino ed è
inserita in un ambito scarsamente edificato. Tale area risulta essere inserita nel Piano
stralcio di Assetto idrogeologico come area di rispetto. In detta area, ricadente in un settore
classificato come “frana quiescente” ma non classificato come zona a rischio associato, è
consentito l’intervento strutturale previo studio geologico annesso agli elaborati
progettuali, come previsto da D.M. 11.03.88 e dalla Legge n° 64 del 02.02.74.
In tale zona è stata effettuata una prova penetrometrica al fine di verificare e
valutare l’entità del fenomeno e vagliare eventuali processi di riattivazione. È emerso che
la compattezza della massa risulta piuttosto elevata tranne che nel settore più superficiale,
profondo qualche metro, che potrebbe generare esclusivamente fenomeni superficiali;
peraltro la natura dei litotipi attraversati, di tipo argilloso piuttosto compatto, non lascia
presumere la possibilità di innesco di dissesti improvvisi con movimento cospicuo della
massa in frana; si escludono fenomeni di colata rapida mentre si prevedono esclusivamente
distacchi superficiali per scorrimento lento ed intermittente.
Un’ipotesi cautelativa, in considerazione dell’uso cui la zona è destinata (impianto
di tendopoli e roulottopoli) sarebbe quella di consolidare il muro di controripa stradale
tramite palificata o, in alternativa, attraverso l’utilizzo di gabbioni con sistema di drenaggio
e smaltimento delle acque; tale intervento dovrebbe riguardare tutto il tratto interessato, a
valle, dall’area di ricovero anzidetta.
L’area di ricovero della popolazione individuata possiede una capacità di
accoglienza per più 5.000 persone; essa rappresenta l’area potenzialmente utilizzabile
ipotizzando gli scenari e determinando da questi la popolazione colpita che nel caso di
evento combinato sisma-frana è stato quantificato in 4.915 unità.
Qualora si dovessero rilevare ritardi nell’allestimento dei containers, roulottes e/o
tende, si potrà far riferimento, come centri di prima accoglienza, alle scuole comunali,
dopo che gli Uffici Tecnici competenti ne abbiano accertato l’idoneità.
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9.3 Aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse
Le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse devono essere individuate
dai Sindaci i cui Comuni sono sedi di Centro Operativo Misto (C.O.M.), da tali aree, in
emergenza, partono i soccorsi per tutti i Comuni afferenti al C.O.M.
Tali aree, che saranno utilizzate per un periodo di tempo compreso tra poche
settimane e qualche mese, devono essere ubicate in zone non soggette ad inondazioni e
dissesti e devono essere raggiungibili anche da mezzi di grande dimensione.
Il Comune di Castrolibero risulta essere appartenente al Centro Operativo Misto
(C.O.M.) n° 1 Cosenza. Allo stato attuale il Comune di Cosenza non dispone di un Piano
di Protezione Civile e per tale motivo non sono state individuate le aree di ammassamento
dei soccorritori e delle risorse. Nella redazione del Piano di Protezione Civile, in via del
tutto provvisoria e finché gli organi sovracomunali competenti non individueranno tali
aree, è stata individuata come area di ammassamento dei soccorritori e delle risorse quella
corrispondente all’area di viale Campagnano (elaborato n° 23). Tale area, che presenta una
estensione di 12.045 mq sufficiente per accogliere quattro campi base, è classificata nel
P.R.G. come zona F5f, con destinazione d’uso “attrezzature collettive pubbliche e private
di interesse comunale e sovracomunale” ed è situata in una zona con presenza di fabbricati
vicini ed accessibile tramite la Strada Provinciale Andreotta – Mendicino.
Tale area presenta assenza di situazioni legate al rischio frana e inondazione mentre
presenta una pericolosità sismica media, non legata, comunque, alla possibilità di innesco
di fenomeni franosi bensì a possibili cedimenti del terreno a contatto con carichi rilevanti
(fabbricati, muri di sostegno elevati, ecc.), non presenti a ridosso dell’area.
10. PERICOLOSITA’ DEI PUNTI SENSIBILI
I punti sensibili, rappresentati dagli edifici strategici presenti sul territorio
comunale, individuati sono:
1.
Municipio, Centro Storico;
2.
Ufficio Manutenzioni e Vigili Urbani, Centro Storico;
3.
Scuola Elementare e Materna, Plesso Centro storico;
4.
Chiesa S.S. Salvatore, Centro Storico;
15
5.
Chiesa S. Giovanni Battista, Centro storico;
6.
Chiesa Santa Famiglia, località Andreotta;
7.
Centro Sociale Isabella Quintieri, località Rusoli;
8.
Polo Sanitario, località Andreotta;
9.
Delegazione Comunale, località Andreotta;
10.
Scuola Media, località Garofalo;
11.
Scuola Elementare e Materna, località Garofalo;
12.
Stazione dei Carabinieri, località Andreotta;
13.
Istituto Tecnico per Geometri, località Marchesato;
14.
Istituto Tecnico Commerciale, località Marchesato;
15.
Scuola Materna, località Andreotta Parco Collodi;
16.
Chiesa San Francesco di Paola, località S. Lucia;
17.
Scuola Materna, località Cavalcanti;
18.
Delegazione Municipale, località Orto Matera;
19.
Liceo Scientifico, località Andreotta;
A tali edifici è stato associato un grado di pericolosità riportato nella corrispondente
tavola grafica (elaborato n° 17) tenendo in considerazione sia delle categorie di rischio
PAI sia dalla carta geomorfologica e dei fenomeni franosi nonché del rischio sismico.
Per quest’ultimo sono stati individuati tre gradi di rischio: elevato, medio e basso;
la classificazione è stata fatta tenendo in considerazione la vulnerabilità sismica degli
edifici e la pericolosità sismica locale del suolo.
11.
ASSOCIAZIONI,
ORGANIZZAZIONI
ED
ISTITUZIONI
PRESENTI SUL TERRITORIO
I compiti delle organizzazioni di volontariato, in emergenza devono essere
individuati in relazione alla tipologia di rischio da affrontare, alla natura ed alla tipologia
delle attività esplicate dall’organizzazione nonché dai mezzi a disposizione. Nel territorio
comunale di Castrolibero le associazioni, organizzazioni ed istituzioni presenti sono:
16
DENOMINAZIONE
SEDE
REFERENTE
A.GE. “OGGI”
Via Zaccagnini n° 19
Presidente Teresa Alvaro
EUREKA ONLUS
Via Roma
Presidente Gianfranco Tallarico
ASSOCIAZIONE
PROTEZIONE Via Papa Giovanni XXIII
Presidente Francesco Avventuriera
CIVILE CASTROLIBERO
LEGA ITALIANA TUMORI
Viale della Resistenza n° 89 Delegata Olimpia Campobasso in
Funaro
COMITATO TRICOLORE PER GLI Via F. Gullo n° 11
Delegato
ITALIANI ALL’ESTERO
Tagarelli
COMITATO
DIFESA Via S. Pertini
Regionale
Giovanni
Presidente Avv. Margherita Corriere
CONSUMATORI
CENTRO ITALIANO FEMMINILE
Via P. Mancini n° 7/B
Presidente Maria Bloise Oppido
F.I.S.O.
Via Rossini n° 4
Delegato Vincenzo Caira
A.P.A.
Via Palermo n° 17
Coordinatore Adriana Iaconetti
MASCI
Via Milano n° 11
Delegato Maurizio Alò
L’AGESCI
Via Papa Giovanni XXIII
Delegata Alessandra Adriani
MOVINMENTE
Via Rendano n° 4
Presidente Alessandra Adriani
12. STRUTTURA OPERATIVA E MEZZI
Alla data di approvazione del presente piano di Protezione Civile, il Comune di
Castrolibero è dotato dei seguenti mezzi:
AUTOMEZZI
TARGA
Fiat 115
Fiat 50
OM Tigre
Motopala Terna
Ciao Porter
CS 412303
CS 216434
ZA 331 HF
AA 073
CS 6665
Ciao Porter
Ciao Porter
Scuolabus Alfa Romeo
Scuolabus Mercedes
Scuolabus Iveco 329
Scuolabus Iveco
CS 6664
CS 6644
CS 397418
CS 346583
CS 211195
AV 3090 TW
17
Scuolabus Iveco
Panda Van
Panda Van
Lancia Thema
Alfa 166 TD
Fiat Punto
Fiat Punto
Fiat Uno
Ape Piaggio 500
Fiat Punto
Ape Piaggio 703
Autocompattatore
Autocompattatore
Autospazzatrice
BZ 802 EH
BP 293 NM
BP 292 NM
CS 498055
BW 347 ZB
AL 880 PS
CS 549089
CS 525570
CS 56996
BM 186 VN
CS 67689
CS 465157
AV 743 JP
AA R 156
Trattore Same
Decespugliatore a braccia
Taglia erba a scoppio
Gruppo elettrogeno
Motopompa Acqua
N° 2 Moto Guzzi
CS 8471
=====
=====
=====
=====
=====
Nel caso di insufficienza e qualora se ne ravvisi la necessità, si farà ricorso alla
disponibilità di attrezzature e mezzi di privati stipulando con questi ultimi apposite
convenzioni. Se non dovesse esserci la spontanea adesione dei proprietari dei mezzi, si farà
ricorso a provvedimenti di imperio secondo tutte le norme e leggi che regolano e
disciplinano i vari aspetti che si determineranno. I privati, operanti nel Comune di
Castrolibero, e i rispettivi mezzi sono:
•
Impresa Edile New Building, via Martiri di Melissa Castrolibero tel.
0984.851699, mezzi a disposizione:
•
-
Terna Euromac 245;
-
minipala;
Impresa Ruffolo Giovanni, via Mazzini n° 27 Marano Marchesato tel.
0984.641107, mezzi a disposizione:
-
Terna Caterpillar 438;
-
Escavatore JCB 130;
-
Camion Mercedes 1831;
18
•
Impresa Ruffolo Enrico e Giovanni, Ctr. Feudo Castrolibero tel. 0984.443207,
mezzi a disposizione:
•
-
Pala Caterpillar;
-
n° 2 Autocarri Manna;
-
n° 1 Autocarro Astra;
-
n° 5 Betoniere;
-
n° 2 Pompe;
Impresa Costruzioni De Buono Francesco, via Condò n° 6 Castrolibero, tel.
0984.454443, mezzi a disposizione:
•
-
Escavatore cingolato FAI 1000 con relativo martellone da 400 kg;
-
n° 2 Dumper Betoniera da mc 1,50;
-
Dumper cassonato da litri 900;
-
Rullo compressore con filo muro da 30 q;
-
Compressore Ingersol da 2500 litri;
-
Demolitore idraulico;
-
Motocompressore Ingersol;
-
Trattore Ferrari;
-
Autocarro Ford Transit;
-
Motosaldatrice Cises 330;
-
Pala cingolata FL 10.
Impresa Manna Francesco, via Milano n° 7 Castrolibero, tel. 0984.856633,
mezzi a disposizione:
-
Pala gommata Caterpillar 926.E;
-
Terna articolata FAI 595;
-
Escavatore cingolato da 15 t;
-
N° 2 Autocarri Manna da mc 15;
-
Autocarro Fiat 682 mc 8;
-
Carrellone Fiat 180.
19