La coppia in crisi - Dott.ssa Fernanda Cafarelli . Psicologa

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La coppia in crisi - Dott.ssa Fernanda Cafarelli . Psicologa
La coppia in crisi ( Tratto da Maurizio Andolfi, Claudio Angelo ) Il cambiamento nella coppia L’idea di lavorare con la coppia come unità di trattamento è relativamente nuova: ha probabilmente solo quarant’anni. Abbiamo cominciato pensando alla coppia come composta solo da due individui e quindi la trattavamo con il solo approccio conosciuto, quello psicodinamico. I coniugi venivano visti individualmente e solitamente da due diversi terapeuti. Ci siamo resi conto in seguito che la coppia è composta di tre parti, due individui e una relazione: io, tu, noi. Ogni parte deve essere utilizzata per poter guardare, dal momento che ognuna ha un significato nella vita di coppia. La prima: la possibilità di formare una coppia sana dipende dalla capacità di avere un senso di eguaglianza rispetto all’altro. Questo in contrasto con l’idea vecchia di secoli che la coppia si basa su una diseguaglianza per cui si forma una relazione di dominanza-­‐ sottomissione del tipo vittima-­‐ carnefice, infermiere-­‐ malato ecc … La seconda: ogni persona, maschio o femmina che sia, contiene parti intuitive e parti cognitive. Per funzionare al meglio queste parti devono essere sviluppate e integrate. In passato gli uomini sono stati relegati nel ruolo cognitivo e le donne in quello intuitivo. Credo che il bisogno di pienezza comune a tutti necessiti di entrambi. È risultato poi chiaro che questo arrangiamento richiede “ la morte del sé” al servizio della “ sicurezza amorosa “ e che porta con sé effetti collaterali catastrofici come senso di colpa, ansia e paura. A loro modo, attraverso i sintomi, le coppie combattono per diventare un intero. Da qualche parte nel profondo sanno che questi effetti collaterali se ne andranno quando saranno persone intere. Il problema è che non sanno come raggiungere questa interezza e questo bisogno è fonte di difficoltà. Per aiutarli a cambiare le basi della loro relazione, dobbiamo aiutare ciascuno a diventare un tutto. Questo implica un radicale cambiamento nella coscienza. Credo che una relazione sana possa instaurarsi solo tra due persone che si sentano di eguale valore l’una rispetto all’altra. I miei sforzi come terapeuta vanno in questa direzione. La terza: l’identità è separata dal ruolo. Da sempre il ruolo è stato il fattore più importante nella strutturazione dell’identità. Se si chiede a qualcuno chi è, è probabile che egli risponda in termini di ruolo: sono una casalinga, faccio il dottore ecc … il ruolo descrive che cosa uno è. La quarta: una buona valutazione di se stesso è il fondamento delle decisioni su come comportarsi. Se una persona ha un basso concetto di sé, le sue scelte saranno fatte in termini di decisioni a favore o contro se stesso, compromettendone di conseguenza l’integrità. Le persone con un’altra stima di sé prenderanno delle decisioni in base a degli elementi oggettivi di valutazione: sono persone che possono essere oneste e che sono in grado di amare autenticamente. Le difficoltà ad affrontare i problemi all’interno di una coppia sono sempre riconducibili alla scarsa stima di sé dei partners. La terapia di coppia dal punto di vista sistemico: una ricerca in corso L’origine del rapporto tra il terapista e la coppia è una richiesta di aiuto che si esprime con la presentazione di un problema: una cattiva comunicazione, una difficoltà sessuale, dei conflitti di opinione o di interesse. Quando la richiesta designa la coppia, il terapista si trova di fronte ad una realtà sistemica particolarmente complessa. Quella di coppia è l’unica relazione sistemica che non ha né una base biologica, come il legame genitoriale, né una base logica come un legame di lavoro. Nella nostra cultura è una relazione definita da una scelta soggettiva reciproca e può, in ogni momento, essere rimessa in discussione su basi altrettanto soggettive. Il comportamento sessuale come barometro e strumento di terapia Il terzo vantaggio consiste nel fatto che, focalizzandosi sul comportamento sessuale, il terapeuta evita il rischio di diventare l’arbitro o il giudice nelle contese della coppia. Può di conseguenza mantenere una certa mobilità evitando di essere percepito come il rivale, un potenziale partner o un genitore da un membro della coppia e può variare il suo coinvolgimento con i pazienti man mano che si affronta un tema di così grande emotività come il rapporto sessuale. Le minacce all’intimità di coppia I ricercatori hanno sempre avuto notevoli difficoltà a definire di che cosa è fatta l’intimità di coppia. L’intimità include protezione e attaccamento. Nella vita adulta questi aspetti non sono legati solo ed esclusivamente alla sessualità. Tradizionalmente l’equilibrio all’interno del matrimonio prevede che la donna svolga una funzione “ nutritiva “ nei confronti dell’uomo e che questi abbia un ruolo protettivo nei confronti della propria compagna. Se da una parte ci si interroga molto su questi costrutti, dall’altra è anche vero che essi rientrano ancora largamente nelle aspettative con cui uomini e donne si accostano al matrimonio. Due specifiche componenti del comportamento adulto sono rilevabili nelle occasioni intime: l’attaccamento e l’affiliazione. L’attaccamento Gli studi sull’attaccamento nella vita adulta rilevano quattro punti seguenti, identificabili peraltro anche nel modello proprio dell’infanzia. 1)
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Il bisogno di un accesso immediato alla figura d’attaccamento. Il desiderio di vicinanza alla figura di attaccamento in situazioni di grande stress. Una sensazione di minor disagio e minore ansietà in presenza della figura d’attaccamento. Un notevole aumento del disagio e dell’ansietà allorché la figura d’attaccamento è inspiegabilmente non accessibile. Spesso le coppie rimangono insieme perché temono di non poter sopravvivere separatamente. Nel corso del processo di separazione mascherano e dominano questa paura sviluppando reciprocamente rabbia e aggressività tali che portano la separazione a essere indistinguibile dall’uccisione dello sposo/a in procinto di partire o già partito/a. una battaglia di queso genere lascia pesanti cicatrici sui figli oltre che sulla coppia stessa ed essi spesso portano avanti la loro lotta anche nella relazione successiva. Bibliografia “ Il cambiamento nella coppia “, Virginia Satir “ La terapia di coppia dal punto di vista sistemico”, Philippe Callé “ Prigionieri del ruolo sessuale “, Peggy Papp “ Terapie di coppia in una società disgregante “, Kitty La Perriere