I quadri del Re

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I quadri del Re
LA MOSTRA
I quadri del Re.
Una quadreria alla Reggia: le raccolte del Principe Eugenio
Dalle superbe collezioni della Galleria
Sabauda di Torino una raffinata mostra
integrata al percorso di visita della Reggia:
insieme a dipinti preziosi e capolavori d’arte
scorrono le vicende di un protagonista,
intrigante e carismatico, della politica
europea del Settecento, il Principe Eugenio di
Savoia, raffinato collezionista, abile stratega
militare, grande condottiero.
Un’importante occasione per ammirare 130
opere di celebri artisti (da Reni a Van Dyck,
da Brueghel ai rinomati nomi della pittura
fiamminga e olandese) che tornano a
costituire -seppur per un periodo limitato- la
“quadreria
della
Reggia”,
in
attesa
dell’allestimento definitivo della nuova
Galleria Sabauda nella Manica Nuova di
Palazzo Reale a Torino, dove ha luogo in
contemporanea
un’altra
imperdibile
esposizione.
La mostra è ulteriormente arricchita dal confronto tra la quadreria del Principe
Eugenio e alcune opere provenienti da importanti collezioni di altri personaggi di
spicco della corte sabauda residenti nella Parigi dell’epoca, confronto che consente
l’opportunità per una più ampia riflessione sul gusto à la page dei collezionisti
nell’Europa di primo Settecento.
Con la mostra I quadri del Re, capolavori della pittura italiana ed europea
appartenuti a prestigiose collezioni sabaude tornano ad arricchire le pareti della
Reggia di Venaria, inseriti nel Teatro di Storia e Magnificenza, il suo percorso di
visita recentemente rinnovato, e dunque offerti al godimento del grande pubblico.
SALE DELLE ARTI
dal 5 aprile al 9 settembre
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La Mostra
Nel 1736 un diplomatico inglese li
indicava come i «più bei dipinti […] di
ogni genere che solo le teste coronate
potevano permettersi in Europa»: si
tratta dei quadri della sontuosa
collezione che il Principe Eugenio
Francesco di Savoia Carignano (16631736), conte di Soissons, cugino di re
Vittorio Amedeo II, grande condottiero
dell’esercito imperiale celebre in tutta
Europa per le vittorie contro i turchi,
raccolse per ornare le sue splendide
residenze viennesi, il Palazzo di Città
ed il Belvedere.
All’indomani della sua morte, la collezione venne acquistata da re Carlo Emanuele
III di Savoia, per essere allestita nel 1741 presso Palazzo Reale a Torino, dove fu
ammirata e magnificata da viaggiatori e cultori d’arte di tutta Europa che lodarono
in particolare la ricchezza di opere fiamminghe ed olandesi, arrivando ad additarla
come uno dei vertici del collezionismo moderno.
La quadreria venne poi trasferita, insieme ad altre opere di provenienza dinastica,
alla Galleria Sabauda dall’atto della sua istituzione nel 1832, costituendone una
sezione particolarmente rilevante e prestigiosa.
In attesa dell’allestimento
definitivo
della
nuova
Galleria Sabauda nella
Manica Nuova di Palazzo
Reale a Torino dove ha
luogo in contemporanea
un’altra
imperdibile
esposizione, la cospicua
selezione dei dipinti del
Principe
Eugenio
rappresenta il fulcro della
mostra ospitata alla Reggia
di Venaria nelle Sale delle
Arti, impreziosita dalla
possibilità del confronto tra
la quadreria del Principe e
alcune opere provenienti
da importanti collezioni
conservate oggi al Louvre e alla Gemaldegalerie di Dresda ed appartenute ad altri
personaggi di spicco della corte sabauda residenti nella Parigi dell’epoca, cuore del
mercato internazionale dell’arte: Jeanne Baptiste d’Albert de Luynes, contessa di
Verrua (1670-1736), la seducente amante di Vittorio Amedeo II “regina” indiscussa
dei “salotti culturali” parigini, e Vittorio Amedeo di Carignano (1690-1741), genero
della contessa di Verrua e generale delle armate di Francia. Ciò consente
l’opportunità per una più ampia ed interessante riflessione sul gusto à la page dei
collezionisti nell’Europa di primo Settecento.
Con la mostra I quadri del Re, capolavori della pittura italiana ed europea
appartenuti a prestigiose collezioni sabaude tornano ad arricchire le pareti della
Reggia di Venaria, inseriti nel Teatro di Storia e Magnificenza, il suo percorso di
visita recentemente rinnovato, e dunque offerti al godimento del grande pubblico.
Le sezioni e le opere principali
L’esposizione è introdotta da una prima sezione dedicata al Principe Eugenio che
ne delinea la personalità, con il magnifico ritratto equestre dipinto da Van
Schuppen, le dieci Battaglie vittoriose del condottiero eseguite da Jan
Huchtenburg, all’interno di un ben preciso progetto celebrativo fortemente voluto da
Eugenio, alcune armi a lui appartenute ed oggi conservate all’Armeria Reale di
Torino, i volumi dalle preziose incisioni dedicati alle sue gesta della Biblioteca
Reale e della Regione Piemonte.
Un’ampia sala ne illustra più generalmente il
gusto aggiornato e moderno da lui seguito
nella definizione dei propri palazzi viennesi,
con arazzi, porcellane e oggetti anch’essi
pervenuti a Torino nel Settecento e
attualmente conservati tra Palazzo Reale, il
Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo
Madama e alcuni privati.
Di qui parte il percorso espositivo vero e
proprio secondo la traccia sopra delineata, con
il massimo risalto alle qualità dei dipinti e alla
cultura collezionistica che sta alla base delle
raccolte.
Analogamente, il catalogo segue questo
percorso, permettendo di approfondire anche
aspetti collegati, quali il collezionismo di
incisioni nel quale il Principe si distinse, e può
contare sugli importanti studi condotti in questi
anni sia dal cotè piemontese che in ambito
francese e tedesco.
Il Principe Eugenio
Eugenio Francesco di Savoia, parigino di nobili origini italiane (era cugino di re
Vittorio Amedeo II di Savoia), conte di Soissons, colonnello dei dragoni imperiali,
cavaliere del Toson d’oro, feldmaresciallo dell’Impero, governatore di Milano e dei
Paesi Bassi, vicario generale dell’Impero in Italia, era anche un raffinato cultore
delle arti, interessato alle scienze, grande collezionista e bibliofilo.
Lasciata nel 1683 la Francia del re Sole dopo il rifiuto di questi al suo ingresso
all’Armée Royale, entra nell’esercito imperiale di Leopoldo I d’Asburgo
riorganizzandolo in funzione antiturca e antifrancese e conseguendo in questo
senso una serie di vittorie-simbolo nella storia d’Europa, nell’arco di ben trentatré
campagne militari.
Investe l’enorme fortuna economica accumulata in opere d’arte, palazzi di città,
residenze estive, biblioteche, giardini, gabinetti di scienze naturali.
Muore a Vienna il 20 aprile del 1736 all’età di 72 anni: in mancanza di un
testamento, l'imperatore Carlo VI d'Asburgo indica come erede del suo immenso
patrimonio la nipote Maria Anna Vittoria di Savoia la quale, in fasi successive
liquida il suo patrimonio, vendendo gli edifici e la biblioteca alla famiglia imperiale
stessa e i dipinti al cugino Carlo Emanuele III di Savoia.
Realizzazione
Consorzio La Venaria Reale e Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione
Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte - Galleria Sabauda.
Con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Coordinamento generale
Mario Turetta, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Alberto Vanelli, Direttore Consorzio di Valorizzazione Culturale La Venaria Reale
Curatela
Carla Enrica Spantigati
Organizzazione
Gianbeppe Colombano
Segreteria e coordinamento scientifico
Silvia Ghisotti
Donatella Zanardo
Allestimento
Studio Simonetti Faletti associati