europa - Provincia autonoma di Trento
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EUROPA informa Newsletter quindicinale a cura di EUROPE DIRECT TRENTINO Provincia autonoma di Trento—Servizio Europa ALL’INTERNO ISTITUZIONI -PE e bilancio pluriennalie -Dai partiti i candidati alla Commissione CITTADINI -Cittadini e uso delle risorse GIOVANI -Generation@school NOI E L’EUROPA -Alpeuregio Summer school -Dialogo con gli europarlamenti Commissione europea DG Comunicazione Anno 17 n° 5 del 20 marzo 2013 – 368 Parlamento e Consiglio europeo approvano la riforma della PAC Per garantire un approvvigionamento alimentare stabile e di alta qualità per i consumatori europei, migliorando anche la protezione dell'ambiente, la nuova politica agricola comune (PAC) deve rendere le misure "ecologiche" obbligatorie, ma introdurre anche la flessibilità necessaria per permettere agli agricoltori di affrontare le sfide dei mercati. Questo in sintesi è quanto ha detto il Parlamento europeo (PE) approvando il 13 marzo scorso la riforma della PAC e ricordiamo che questa è la prima volta che il PE ha pieni poteri legislativi, insieme agli Stati membri, per riformare la PAC. "Oggi abbiamo raggiunto un giusto equilibrio tra sicurezza alimentare e miglioramento della protezione ambientale, in modo che la nuova politica agricola dell'UE sia in grado di fornire ancora più beni pubblici ai cittadini dell'UE. Ma deve anche essere resa meno burocratica e più equa per gli agricoltori, non da ultimo per rafforzarli per far fronte a situazioni di crisi. Questa sarà la nostra posizione al momento di negoziare la sua forma definitiva con gli Stati membri", ha detto dopo il voto il presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro (S&D). Finanziamento più equo e trasparente per gli agricoltori attivi Le differenze nei livelli di finanziamento per gli agricoltori tra gli Stati membri dovrebbero essere ridotti un po' più velocemente, secondo il Parlamento, rispetto a quanto proposto dalla Commissione europea. Gli agricoltori di nessun Stato membro dovrebbero ricevere meno del 65% della media UE. Il Parlamento ha anche votato a favore della pubblicazione dei beneficiari dei finanziamenti agricoli e ha inserito un elenco di proprietari terrieri, come gli aeroporti e le società sportive, che dovrebbero essere automaticamente esclusi dal finanziamento comunitario a meno che non dimostrino che l'agricoltura contribuisce a una quota sostanziale del loro reddito. Gli Stati membri possono estendere tale lista. "Questa decisione riflette il pensiero dei cittadini europei su come dovrà essere la futura politica agricola dell'UE. Dobbiamo fare in modo di mantenere e promuovere le economie rurali e di assicurare che competitività e protezione dell'ambiente siano compatibili. In questo modo saremo in grado di utilizzare al meglio il denaro pubblico per fornire beni pubblici per tutti", ha detto Luis Manuel Capoulas Santos (S&D), relatore per i regolamenti su pagamenti diretti e sviluppo rurale. Più soldi per i giovani e piccoli agricoltori Secondo il mandato negoziale approvato, i giovani agricoltori dovrebbero ottenere un 25% in più sui pagamenti, per un massimo di 100 ettari, e gli Stati membri dovrebbero essere liberi di utilizzare più fondi per sostenere i piccoli agricoltori. Meno per quelli più grandi Il Parlamento ha sostenuto la proposta della Commissione di stabilire un tetto massimo per i pagamenti diretti a qualsiasi azienda a €300.000, e di ridurre sostanzialmente i pagamenti per chi riceve più di €150.000. Tuttavia, ciò non si applicherebbe alle cooperative che ridistribuiscono i pagamenti ai propri membri. Misure ambientali più flessibili I deputati sono d'accordo che il 30% dei bilanci nazionali per i pagamenti diretti dovrebbe essere subordinato al rispetto delle misure di "greening" obbligatorie, ma sottolineano che queste devono essere rese più flessibili e graduali. Le tre misure principali -diversificazione delle colture, conservazione dei pascoli permanenti e creazione di "aree di interesse ecologico"- rimarrebbero tali, ma con alcune eccezioni, ad esempio, per prendere in considerazione le dimensioni dell'azienda. Aiutare gli agricoltori a far fronte alla volatilità dei prezzi Per aiutare gli agricoltori a far fronte alla volatilità del mercato e a rafforzare la loro posizione contrattuale sui prezzi, le organizzazioni degli agricoltori dovrebbero avere a disposizione nuovi strumenti ed essere autorizzate a negoziare contratti per conto dei loro membri. Queste regole "non devono consentire la formazione di cartelli, ma le organizzazioni di produttori forti dovrebbero aiutare gli agricoltori a liberarsi dalla dipendenza economica e garantire loro un tenore di vita dignitoso", ha dichiarato il relatore per il regolamento sull'organizzazione dei mercati comuni Michel Dantin (PPE). Latte, zucchero e vino Al fine di garantire che la fine delle quote latte non comporti una grave crisi nel settore lattiero-caseario, i deputati suggeriscono di prevedere aiuti per almeno tre mesi per i produttori di latte che hanno volontariamente tagliato la produzione di almeno il 5%. Sono stati invece respinti alcuni emendamenti che chiedevano una proroga delle quote latte oltre la data di scadenza del 2015. Sempre in tema di “quote”, il PE ha posto il proprio veto a proposte volte a mettere la parola fine alle quote per lo zucchero (in scadenza anch’esse nel 2015) per consentire ai produttori di barbabietole di prepararsi meglio alla liberalizzazione del settore prevista nel 2020. E per quanto riguarda i diritti d'impianto delle viti, si dovrebbe prevedere una loro proroga almeno fino al 2030. Meno burocrazia nei controlli alla spesa I deputati sottolineano la necessità di ridurre la burocrazia e garantire che le sanzioni contro la violazione delle regole europee siano proporzionate. "Abbiamo bisogno di ridurre il tempo speso dagli agricoltori sulle scartoffie. Gli Stati membri dovrebbero poter creare una richiesta di aiuti che resti valida per diversi anni, in modo che gli agricoltori non debbano registrare la loro richiesta ogni anno, ma solo quando ci sono cambiamenti", ha detto Giovanni La Via (PPE), relatore per il regolamento relativo a finanziamento, gestione e monitoraggio della PAC. Da parte sua il Consiglio europeo ha approvato il 19 marzo la sua posizione sulla riforma della PAC che, come ha detto il presidente di turno, ministro irlandese Simon Coveney, punterà ad una produzione alimentare competitiva, sostenibile e rispettosa dell’ambiente ed al mantenimento di aree rurali vitali. Prossime tappe A fine marzo-inizio aprile dovrebbero prendere il via i negoziati tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea, nell’auspicio che entro giugno venga trovato l’accordo sul complesso della riforma della politica agricola dell'UE. Il Parlamento europeo respinge la proposta di bilancio pluriennale ISTITUZIONI Sempre nella cruciale seduta del 13 marzo il PE –come era ipotizzabile- ha respinto la proposta del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2014-2020 approvata dal Consiglio europeo dell’8 febbraio che, lo ricordiamo, prevede per la prima volta una riduzione di risorse rispetto al periodo precedente, attestandosi a 960 miliardi di euro di impegni. Secondo la netta maggioranza degli eurodeputati (506 i favorevoli e 161 i contrari con 23 astenuti) il QFP per il periodo 2014-2020 dovrebbe garantire l'attuazione efficace della strategia Europa 2020, dotando l'Unione europea delle risorse necessarie per riprendersi dalla crisi e uscirne rafforzata. “E’ pertanto importante incrementarne in maniera sostanziale gli investimenti nell'innovazione, nel settore "ricerca e sviluppo", nelle infrastrutture e nei giovani, nel conseguimento degli obiettivi dell'Unione in materia di cambiamenti climatici ed energia, nel miglioramento dei livelli di istruzione e nella promozione dell'integrazione sociale, tenendo fede nel contempo agli impegni internazionali dell'Unione”. Il PE sottolinea anche l'importanza di raggiungere un accordo su una riforma approfondita del sistema delle risorse proprie, rilevando che il finanziamento del bilancio dell'Unione dovrebbe fondarsi su risorse proprie effettive, come previsto dal trattato. Afferma pertanto il proprio impegno a favore di una riforma intesa a ridurre al 40% massimo la quota dei contributi al bilancio dell'Unione degli Stati membri basati sull'Reddito Nazionale Lordo. La palla passa ora al Consiglio che dovrà proporre un bilancio diverso, venendo incontro alle richieste del PE. Dai partiti i candidati alla presidenza della Commissione europea Nella raccomandazione adottata il 12 marzo la Commissione europea esorta i partiti politici a nominare un candidato alla carica di presidente della Commissione nelle prossime elezioni politiche e ad indicare chiaramente la loro affiliazione ad un partito politico europeo. Le proposte sono volte a informare meglio gli elettori sulla posta in gioco nelle elezioni del Parlamento europeo che si terranno l’anno prossimo, a stimolare il dibattito su scala europea e in ultima analisi ad aumentare la partecipazione elettorale. La Commissione invita inoltre gli Stati membri a concordare una data comune per la votazione, solitamente distribuita su un periodo di quattro giorni. La raccomandazione adottata si basa su una nuova indagine Eurobarometro secondo la quale l’84% dei cittadini ritiene che la partecipazione alle elezioni europee aumenterebbe se fossero disponibili maggiori informazioni sull'impatto dell’UE nella vita di ogni giorno, sui programmi dei partiti in Parlamento e sulle elezioni stesse. Il 73% crede che maggiori informazioni sull’affiliazione politica europea dei candidati incoraggerebbero la gente a recarsi alle urne, mentre secondo il 62% dei cittadini, avere dei candidati dei partiti alla presidenza della Commissione e un giorno unico per la votazione contribuirebbero a rafforzare la partecipazione. Le elezioni europee del 2014 saranno le prime che si svolgeranno nell’ambito del trattato di Lisbona, che potenzia la partecipazione politica del cittadino nell’Unione. Il trattato rafforza anche i poteri del Parlamento europeo, consolidandone il ruolo di colegislatore e affidandogli ulteriori competenze: elegge infatti il presidente della Commissione su proposta del Consiglio europeo tenendo conto dei risultati delle elezioni europee . Dal 2014 quanti eurodeputati? 754+12=...751 Rimaniamo in tema di elezioni europee. Per rispettare il limite di 751 deputati europei fissato dal Trattato di Lisbona e permettere l'arrivo dei nuovi europarlamentari della Croazia (che, lo ricordiamo, entrerà nell’UE il prossimo 1° luglio, salvo clamorose sorprese), il 13 marzo il Parlamento europeo (PE) ha proposto una soluzione che prevede che nessun paese perda più di un deputato e nessuno ne ottenga di nuovi. Dopo la proposta del Parlamento, sarà necessaria l'approvazione all'unanimità del Consiglio europeo. Il PE conta attualmente 754 deputati. La Croazia, avrà diritto a 12 seggi, portando cosi il numero totale dei deputati a 766. Per garantire il rispetto del massimo fissato a 751 deputati dopo le elezioni europee del prossimo anno, si dovranno quindi tagliare 15 seggi. La soluzione proposta dal PE prevede che 12 Stati membri, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Portogallo e Romania, perdano un seggio ciascuno alle prossime elezioni. I restanti tre posti sarebbero necessariamente sottratti alla Germania, la cui quota attuale di 99 deputati supera il limite fissato dal trattato a 96. La risoluzione è stata approvata con 536 voti a favore, 111 contrari e 44 astensioni. Nello stesso documento l’assemblea di Strasburgo si impegna a presentare prima della fine del 2015 un sistema che permetta di distribuire i seggi parlamentari fra gli Stati membri prima di ogni elezione, in maniera oggettiva. Il sistema prenderà in esame i trend demografici e l'eventuale aumento di Stati membri, senza escludere la possibilità di riservare un certo numero di deputati agli eletti in liste transnazionali. Dialogo con i cittadini sull’uso sostenibile delle risorse Dopo gli appuntamenti del 30 novembre a Napoli, del 21 febbraio a Torino e del 18 marzo a Roma, il quarto momento di confronto fra i commissari europei ed i cittadini che avrà luogo in Italia è in programma a Pisa il prossimo 5 aprile. In quell’occasione sarà il commissario all’ambiente Janez Potocnik che ascolterà i cittadini interessati a discutere sul tema dell’uso sostenibile delle risorse. L’iniziativa, lo ricordiamo, è organizzata dalla Commissione europea in collaborazione con la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed il Parlamento europeo nell’ambito del “2013 – Anno europeo dei cittadini” e sta vedendo lo svolgimento di appuntamenti analoghi in tutti i 27 Stati membri dell’UE. Questa “operazione ascolto” si concluderà il 16 settembre a Trieste, alla presenza della vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding. CITTADINI Pisa, 5 aprile 2013 Tornando al prossimo appuntamento di Pisa, in vista dell’incontro con il commissario europeo chi fosse interessato a partecipare all’iniziativa è invitato ad inviare un’email allo Europe Direct Firenze, all’indirizzo [email protected]. I partecipanti saranno invitati a confrontarsi in gruppo prima dell'evento per elaborare approfondimenti, suggerimenti e domande (anche con l'aiuto di un breve materiale messo a disposizione dalla Commissione) sulle competenze e sulle iniziative dell'Unione europea in materia di uso sostenibile delle risorse. Più diritti per i passeggeri del trasporto aereo La Commissione europea ha adottato il 13 marzo una proposta di regolamento che, aggiornando due norme del 1997 e del 2004, attiva un pacchetto di misure che vogliono garantire ai passeggeri del trasporto aereo nuovi e migliori diritti in materia di informazione, assistenza e imbarco su un volo alternativo quando rimangono a terra. Sono inserite anche procedure di reclamo e misure di applicazione migliori, affinché i passeggeri possano effettivamente esercitare i loro diritti. PMI: dal 16 marzo scorso stop ai pagamenti tardivi Ogni giorno in Europa dozzine di piccole e medie imprese (PMI) fanno bancarotta perché non si vedono pagare le fatture che hanno emesso. In tal modo vanno persi posti di lavoro e non vengono valorizzate opportunità imprenditoriali, il che non favorisce certo la ripresa dell'economia. Da sabato scorso, 16 marzo, questo non dovrebbe più accadere, dato che in quella data è entrata in vigore la direttiva 2011/7/UE relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. La norma obbliga le autorità pubbliche a pagare i beni e servizi loro forniti entro 30 giorni di calendario o, in circostanze eccezionali, entro 60 giorni. Le imprese dovranno pagare le loro fatture entro 60 giorni di calendario a meno che non stabiliscano in maniera diversa con una specifica clausola contrattuale e purché ciò non rappresenti una prassi gravemente iniqua per il creditore. Per i ritardi di pagamento le imprese hanno automaticamente diritto a chiedere gli interessi e possono anche ottenere automaticamente un importo minimo fisso di 40 euro quale indennizzo dei costi di recupero dei pagamenti stessi. Il tasso legale di interesse di mora per i ritardi di pagamento è portato ad almeno 8 punti percentuali al di sopra del tasso di riferimento della Banca centrale europea e le autorità pubbliche non possono fissare un tasso d'interesse di mora inferiore a tale soglia per i ritardi di pagamento. Kit linguistico per chi opera nella ristorazione Si chiama “EUROCATERING language training” il kit gratuito per l’apprendimento linguistico nel settore della ristorazione che nel 2012 ha ricevuto l’“European Language Label of the Labels”. E’ uno strumento di apprendimento, cofinanziato dalla Commissione europea, sviluppato da nove lettori di 9 istituti in 8 paesi europei e disponibile in olandese, inglese, finlandese, francese, galiziano, tedesco, irlandese, italiano, norvegese, polacco, sloveno e spagnolo. Il 1° febbraio scorso è stata lanciata una versione aggiornata con maggiori illustrazioni, più esercizi, un dizionario audio illustrato, informazioni socio-culturali sul lavoro nei paesi partner, materiale supplementare per insegnanti e formatori. Il progetto si svilupperà ulteriormente e dal prossimo ottobre sarà disponibile l’offerta in undici lingue per il settore “Reception”. Concretizzare l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile I giovani sono stati particolarmente colpiti dalla crisi economica. Nel gennaio 2013, il tasso di disoccupazione giovanile nell'UE era del 23,6%, più del doppio di quello delle altre fasce di età. Nell'UE 7,5 milioni di giovani europei, di età compresa tra i 15 e i 24 anni, sono disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione. In alcune zone la disoccupazione giovanile è particolarmente forte. Non si tratta di un problema che riguarda solamente le persone direttamente colpite, ma di una minaccia grave per la coesione sociale dell'UE, che potrebbe anche avere ripercussioni negative sul potenziale economico e sulla competitività dell'Europa. Per lottare contro la disoccupazione giovanile la Commissione europea ha proposto nei giorni scorsi norme operative tramite l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, proposta dal Consiglio europeo nella riunione del 7 e 8 febbraio 2013 e alla quale sono stati assegnati 6 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. L'iniziativa è volta in particolare ad aiutare i giovani disoccupati e al di fuori di ogni ciclo di istruzione e formazione nelle regioni dell'UE con un tasso di disoccupazione giovanile nel 2012 superiore al 25% e si incentrerebbe sulla loro integrazione nel mercato del lavoro. I fondi destinati all'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile verrebbero quindi impiegati per rafforzare e accelerare le misure descritte nel pacchetto per l'occupazione giovanile del dicembre 2012. Nel quadro della garanzia per la gioventù, gli Stati membri sono invitati ad attuare misure per garantire che i giovani fino all'età di 25 anni ricevano un'offerta qualitativamente buona di impiego, di formazione continua, di apprendistato o di tirocinio entro quattro mesi dall'uscita dal ciclo scolastico o dall'inizio del periodo di disoccupazione. Concorso Generations@school Al via la seconda edizione del concorso generations@school 2013 che in occasione dell’Anno europeo dei cittadini invita insegnanti, studenti e persone di età più avanzata ad organizzare dibattiti sull’Europa, sul suo passato ma anche su quanto adulti e ragazzi possono fare insieme per costruire l’Europa del futuro. Il significato della cittadinanza europea, i diritti europei ottenuti attraverso il processo di integrazione europea e la percezione di questi diritti da parte dei cittadini europei sono solo alcuni dei temi suggeriti che potranno essere al centro di attività intergenerazionali di dibattito o di progetti da organizzare nelle scuole. Alla prima edizione dell’iniziativa, promossa nell’ambito dell’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le ge- CITTADINI IMPRESE http://ec.europa.eu/ enterprise/index_en.htm FORMAZIONE www.eurocatering.org GIOVANI Occupazione giovanile http://ec.europa.eu/social/ main.jsp?catId=1036 nerazioni, hanno partecipato oltre seicento scuole di tutta Europa. Sul sito del concorso sono disponibili informazioni in tutte le lingue di lavoro dell’UE su come partecipare, sui premi e un kit di risorse per aiutare gli insegnanti a preparare le loro attività. I partecipanti sono anche invitati ad organizzare un evento in occasione della Giornata europea della solidarietà tra generazioni che si celebrerà il 29 aprile. Ultimo bando Spazio alpino E’ stato pubblicato nei giorni scorsi il quinto e ultimo bando del programma di cooperazione territoriale “Spazio alpino”, che interessa territori alpini di Francia, Svizzera, Germania, Liechtenstein, Austria, Slovenia e Italia. Si tratta di un bando che ha a disposizione dei fondi limitati, derivanti dalle economie di progetti conclusi o in fase di completamento. Ognuno dei nuovi progetti avrà a disposizione un budget indicativo di 400 000 euro provenienti dal FESR e anche la durata sarà più breve dei progetti precedenti: 15 mesi. Cambiano anche gli obiettivi dell’invito che punteranno a cofinanziare progetti che forniscano un valore aggiunto ad altri progetti “Spazio alpino” già conclusi o in corso ed anche a fornire utili elementi per il prossimo programma di cooperazione alpina del dopo 2013. 30 posti per l’Alpeuregio Summer school Dopo il successo delle edizioni precedenti torna anche quest’anno l’Alpeuregio Summer School in “Istituzioni e politiche dell'Unione europea”, proposta dalla rappresentanza comune a Bruxelles di Provincia autonoma di Trento, Provincia Autonoma di Bolzano e Land Tirolo. Un’occasione per approfondire le conoscenze sul funzionamento delle istituzioni e delle più significative politiche europee che si svolgerà a Bruxelles dal 17 al 27 giugno 2013 con un fitto programma di lezioni tenute prevalentemente da funzionari e funzionarie UE di alto livello. Questi nove giorni di formazione saranno molto utili in particolare a chi intende intraprendere una carriera a livello europeo oppure a coloro che volessero utilizzare le competenze acquisite a livello regionale e locale. Il corso –in lingua inglese- affronterà temi come la storia dell'integrazione europea, l’organizzazione, le funzioni e le procedure delle istituzioni europee, il mercato unico e le principali politiche dell’Unione europea. Consentirà inoltre di conoscere alcune attività di lobbying, le modalità di accesso e le opportunità di impiego presso le Istituzioni UE. I posti disponibili sono 30, riservati a giovani laureati con meno di 30 anni di età, cittadini di uno Stato membro dell’UE e residenti in Trentino, Tirolo e Alto Adige, con dieci posti a disposizione dei giovani provenienti da ciascuno dei tre territori. La partecipazione al corso è gratuita, mentre viaggio e soggiorno sono a carico dei partecipanti. Il termine ultimo per presentare le domande, via posta elettronica o fax, è il 15 aprile 2013. Scadenza: 30 giugno 2013 www.generationsatschool.eu MONTAGNA http://www.alpine-space.eu/ NOI E L’EUROPA [email protected] Fax: 0032 (0)2 7420980 http://www.alpeuregio.org/ Europa.IT, dialogo in Trentino con le tue domande agli eurodeputati Dal 17 aprile al 30 aprile la facoltà di sociologia dell’Università di Trento ospiterà, la mostra fotografica del Dipartimento Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei ministri “L’Italia in Europa, l’Europa in Italia. Storia dell’integrazione europea in 250 scatti”. L’iniziativa -proposta da Europe Direct Trentino, CDE Trento, Servizi Europa della PAT, Centro Jean Monnet dell’Università degli studi di Trento- prevede una serie di appuntamenti distribuiti nelle diverse giornate dei quali parleremo nei prossimi numeri di “Europa informa”, ma oggi vogliamo anticipare uno di questi: Venerdì 19 aprile dalle ore 14.00 alle 16.30 si svolgerà “Europa.IT”, un dialogo fra i cittadini ed alcuni parlamentari europei nel corso del quale si discuterà di Unione europea, del suo significato e del suo futuro, del ruolo del nostro paese in Europa e del ruolo dell’UE negli equilibri nazionali e transnazionali. L’iniziativa intende contribuire concretamente a colmare la distanza tra l’Europa ai suoi cittadini. E’ una ghiotta occasione per far dialogare i cittadini con i rappresentanti eletti nella più grande istituzione democratica europea. Invitiamo quindi chi fosse interessato - anche coloro che non potranno partecipare all’evento - ad inviarci una domanda da sottoporre ai parlamentari europei che saranno presenti. Le domande possono essere inviate all’indirizzo [email protected]. Ricordiamo anche che sarà possibile seguire il dibattito via streaming sul sito del Centro Jean Monnet. Europe Direct a Bruxelles I referenti di quasi tutti i circa 500 centri Europe Direct dei 27 Stati membri (e della Croazia, che lo sarà a breve) si sono riuniti a Bruxelles il 18 e il 19 marzo su invito della Commissione europea per inaugurare ufficialmente la nuova rete dei centri Europe Direct che sarà attiva per il quinquennio 2013-2017. Personalità di alto livello di tutte le istituzioni europee hanno coordinato le diverse attività, a partire dalla vicepresidente della Commissione europea Viviane Reding e dal vicepresidente del Parlamento europeo Othmar Karas che hanno gestito la sessione della prima giornata su come ripristinare la fiducia dei cittadini nei confronti dell’UE. Il secondo giorno è stato impostato su gruppi di lavoro ristretti che hanno affrontato aspetti specifici su come coinvolgere-informare al meglio i cittadini su temi quali i valori europei, la cittadinanza, le opportunità e i progetti europei e infine su come incentivare la partecipazione alle prossime elezioni del Parlamento europeo. L’incontro è stato inoltre –e forse soprattutto– l’occasione per conoscere nuovi Europe Direct europei con i quali creare collegamenti in vista di possibili progetti comuni da realizzare nel corso dei prossimi cinque anni. Ricordiamo che dal 2005, anno di creazione della prima generazione dei centri (che prima operavano come “Carrefours rurali” e “Info Point Europa”), i cittadini hanno fatto ricorso ai loro servizi in misura sempre maggiore. Solo negli ultimi quattro anni i centri hanno ricevuto ben 3,3 milioni di richieste personali, hanno organizzato oltre 41 000 eventi e hanno risposto a più di un milione di email. Inviate le vostre domande a: [email protected] EUROPE DIRECT BANDI Ambiente e clima Le Direzioni Generali dell’Ambiente e per l’Azione per il clima della Commissione europea hanno pubblicato congiuntamente un invito a manifestare interesse rivolti ad operatori economici che intendono “farsi conoscere” preventivamente per poter poi partecipare a gare d’appalto che le due DG indiranno in futuro. I settori per i quali è aperto questo invito sono politica di coesione e valutazioni dell’impatto ambientale, natura e biodiversità, produzione e consumo sostenibili, gestione sostenibile dei rifiuti, emissioni industriali, qualità dell’aria e rumore, cambiamento climatico e risorse idriche, protezione delle acque e dell’ambiente marino, biocidi, regolamenti PIC, prodotti chimici, allargamento e relazioni ambientali internazionali, accordi ambientali e commercio, ricerca, scienza e innovazione, comunicazioni, analisi economica, tecnologia dell’informazione, strategia e analisi economica, strategia climatica, regolamentazione internazionale e monitoraggio dell’azione dell’UE, strumenti basati sul mercato, compreso lo scambio delle emissioni di gas serra, tecnologie a bassa emissione di carbonio, protezione dello strato di ozono e gas fluorurati a effetto serra, trasporti e ambiente, clima, energia e ambiente, adattamento al cambiamento climatico, strategie per il finanziamento in materia di clima e per l’utilizzo del terreno, i cambiamenti nella destinazione d’uso del terreno e le attività silvicole. L’elenco dei potenziali candidati è valido fino al 15 gennaio 2015. Scadenza: 15 ottobre 2014 http://ec.europa.eu/environment/funding/cei_en.htm Gioventù nel mondo L’invito, nell’ambito dell’azione 3.2 del programma “Gioventù in azione”, sostiene progetti (compatibili con le azioni UE di cooperazione allo sviluppo) che promuovono la cooperazione nel settore della gioventù tra i paesi aderenti al programma e i paesi partner diversi dai paesi limitrofi all’UE. Destinatari sono le organizzazioni attive nel settore della gioventù interessate alla realizzazione di progetti che promuovano la cooperazione in questo settore e che coinvolgano operatori e animatori socioeducativi, i giovani stessi e altri attori impegnati in organizzazioni e strutture giovanili. Alcuni degli obiettivi sono migliorare l’occupabilità e la mobilità dei giovani e degli operatori nel settore della gioventù, promuovere la cooperazione e lo scambio di esperienze e di buone prassi nel settore della gioventù e dell’istruzione informale, contribuire allo sviluppo delle politiche giovanili e sviluppare partenariati e reti sostenibili fra organizzazioni giovanili. Sarà data priorità ai progetti che meglio rispecchiano le priorità permanenti del “Gioventù in azione” (partecipazione dei giovani, diversità culturale, cittadinanza europea e coinvolgimento di giovani con minori opportunità) e le priorità annuali (sensibilizzazione sui diritti relativi alla cittadinanza dell’UE, crescita inclusiva, creatività, spirito imprenditoriale e occupabilità, comportamenti sani). I progetti devono coinvolgere partecipanti di almeno quattro paesi diversi, almeno due dei quali aderenti al programma e due paesi partner. Il progetto deve prevedere attività senza scopo di lucro come manifestazioni su vasta scala, seminari, conferenze per i giovani, campagne di informazione e sensibilizzazione, formazione e sviluppo di capacità degli operatori socioeducativi, delle organizzazioni giovanili e dei moltiplicatori, formazione. I progetti devono iniziare tra il 1° ottobre 2013 e il 31 dicembre 2013, e avere una durata minima di 6 mesi e una massima di 12 mesi. L’importo totale stanziato per il cofinanziamento dei progetti nell’ambito del presente invito è stimato in 3 000 000 di euro. Il contributo dell’Agenzia non supererà l’80 % del totale delle spese ammissibili di un progetto e la sovvenzione massima per ogni progetto sarà di 100 000 euro. Scadenza: 14 maggio 2013 http://eacea.ec.europa.eu/youth/funding/2013/call_action_3_2_en.php Partenariati Erasmus Mundus L'obiettivo globale del programma Erasmus Mundus è promuovere l'istruzione superiore europea, aiutare a migliorare e potenziare le prospettive di carriera degli studenti e promuovere la comprensione interculturale attraverso la cooperazione con i paesi terzi. Questo invito riguarda: 1.i partenariati con i paesi interessati dagli strumenti ENPI (strumento europeo di vicinato e partenariato), DCI (strumento di cooperazione allo sviluppo), FES (Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico), IPA (strumento di assistenza preadesione); 2. i partenariati con paesi e territori coperti dallo strumento per la cooperazione con i paesi industrializzati (ICI). Il bilancio disponibile per tutti gli strumenti di cooperazione nell'ambito del primo gruppo di partenariati è di circa 187,4 milioni di euro con l'obiettivo di una mobilità minima di 6 877 persone, mentre i fondi a disposizione per la seconda categoria di partenariati sono di circa 6,7 milioni con l'obiettivo di offrire la possibilità di mobilità ad almeno 142 persone. Scadenza: 15 aprile 2013 GUUE C 400 del 28 dicembre 2012 PARTNERSHIP Tutti a 30 km/ora Sulla scia dell’iniziativa dei cittadini: “30 km/h—rendiamo vivibili le strade”, Legambiente propone un progetto che, coinvolgendo alcune città euopee, incentivi la mobilità urbana sostenibile con gli obiettivi di ridurre del 20% l’utilizzo dell’automobile grazie alla creazione di aree con limite di velocità fissato a 30 km/h, estendere nell’UE il modello delle aree a 30 km/h e valutare il miglioramento della qualità della vita in queste aree. Per info: Francesca Battistelli [email protected] Tel: +39 06.86268322 Giochi in Europa Lo Europe Direct greco di Irakleio sta pensando ad un evento per la giornata dell’Europa del 9 maggio dedicato ai giochi dei bambini. La loro idea è di illustrare tramite i giochi dei bambini la somiglianza delle diverse nazioni dell’UE. Questo perché i bambini di tutte Europa fanno più o meno gli stessi giochi, naturalmente adattati alle proprie culture e ai propri territori. Lo Europe Direct greco intende quindi raccogliere informazioni (una semplice descrizione del gioco, immagini, video o altro) sui giochi che i bambini fanno generalmente nei diversi territori. Madoulòka Vasiliki Europe Direct Irakleio [email protected] Workshop Grundtvig sulle minoranze nell’UE Il Consiglio della contea rumena di Covasna organizza dal 6 al 10 maggio prossimi nella città di Sfantu Gheorghe un workshop Grundtvig sul tema delle minoranze nelle diverse regione europee, imperniato in particolare sul mettere in evidenza quanto queste comunità minoritarie possono contribuire alla varietà culturale di una regione. Ci sono ancora dei posti disponibili. Per info: Europe Direct Sfantu Gheorghe www.kvmt.ro [email protected] 0040-267-313335 LE NOSTRE PUBBLICAZIONI Queste alcune delle ultime pubblicazioni dell’Unione europea arrivate allo Europe Direct Trentino. Sono disponibili per la consultazione come tutte le altre presenti al Centro di Documentazione Europea. Possiamo invece inviarvi (gratuitamente e senza necessità che ce le restituiate) quelle con il titolo sottolineato. • • • • • Libertà di circolazione e di soggiorno in Europa—una guida ai diritti dei cittadini nell’UE, 2011. Che cos’è la cittadinanza dell’UE? Chi ne ha diritto? Dove si può esercitare questo diritto? Sono le prime tre domande alle quali dà risposta questa pubblicazione della DG Giustizia della Commissione europea. Passa poi ad indicare cosa si deve fare prima di trasferirsi in un altro paese, nei primi tre mesi dopo che ci si è trasferiti e successivamente. Tratta poi le formalità amministrative necessarie, come mantenere i diritti di soggiorno e il diritto di soggiorno permanente. Il tuo contributo al programma legislativo dell’UE—guida all’iniziativa dei cittadini europei, 2011. Con il Trattato di Lisbona l’UE ha compiuto un notevole passo avanti nei confronti dei suoi cittadini riconoscendo l oro la possibilità di partecipare direttamente alla stesura della legislazione: con l’iniziativa dei cittadini europei un milione di cittadini europei hanno infatti la possibilità di invitare la Commissione europea a presentare una proposta legislativa. Questa guida spiega in cosa consiste l’iniziativa dei cittadini. Internal market scoreboard 26, febbraio 2013. Quando i Capi di Stato e di Governo si incontrarono ad Amsterdam il 16 e 17 giugno 1997 sottolinearono la cruciale importanza di trasporre al più presto ed in maniera efficace le regole del mercato interno dell’UE nelle legislazioni degli Stati membri. A 15 anni di distanza sono stati raggiunti molti traguardi, ma si deve fare ancora meglio se si vuole crescere al meglio, tutti assieme. La pubblicazione riassume lo status della trasposizione delle direttive sul mercato unico nelle legislazioni nazionali e delle procedure di infrazione in corso per l’incorretta trasposizione o applicazione delle norme UE. (in inglese) Enterprise & Industry magazine, febbraio 2013. I contenuti di questo numero vertono soprattutto sui benefici che la globalizzazione può portare alle imprese, in particolare lavorando con i mercati emergenti. Molto spazio viene dato ai rapporti con la Cina, con l’accordo per migliorare la sicurezza dei giocattoli, con l’aiuto fornito alla Commissione alle imprese che intendono lì insediarsi. Altri articoli riguardano la cooperazione transatlantica con gli USA, il digitale e le PMI, e le opportunità che la globalizzazione può portare all’industria europea. (in inglese) Social Agenda—Employment and social analysis, 2/2013. Il periodico della DG Occupazione e affari sociali della Commissione europea in questo numero pone l’attenzione sull’equità, aspetto da tenere in estrema considerazione nella Strategia 2020 dell’UE, proteggendo gli strati della popolazione più vulnerabili. Altri articoli trattano del Fondo europeo per la globalizzazione e l’adattamento, della disoccupazione giovanile (in inglese) “Europa Informa” è un periodico quindicinale distribuito gratuitamente a mezzo posta elettronica. Per essere inseriti nella mailing list è sufficiente farne richiesta a Europe Direct TRENTINO Provincia autonoma di Trento—Servizio Europa, via Romagnosi, 7 – 38122 Trento Tel. +39 0461 495088 - Fax: +39 0461 495095 - E mail: [email protected] Hanno curato questo numero Giancarlo Orsingher e Marina Marcorin Con la collaborazione di Europe Direct Carrefour Emilia, Europe Direct Carrefour Veneto, Fabrizio Spada APPROFONDIMENTO All’UE gli italiani chiedono soluzioni per le crisi, sostegno alle imprese in difficoltà e nuovi posti di lavoro L’Unione europea dovrebbe concentrarsi nella lotta alla crisi economica, in particolar modo sostenendo le aziende in difficoltà e impegnandosi a creare posti di lavoro. Si tratta infatti dell'opinione prevalente sia in Italia che in Europa in risposta ad una domanda su ciò che ci si aspetta dall’Unione europea. La lotta alla crisi economica dovrebbe essere la prima priorità per l’UE secondo il 59% del campione italiano, anche se la percentuale è in calo rispetto al 63% del maggio 2012. E' uno dei dati chiave che emergono dal Rapporto sull'Italia dell'Eurobarometro, presentato l’8 marzo scorso a Roma dal Vicepresidente della Commissione europea, responsabile dell'Industria e dell'Imprenditoria, Antonio Tajani ai rappresentanti dei 48 centri Europe Direct italiani, riuniti per il primo incontro della nuova rete, alla presenza anche del Presidente di Eurispes Gian Maria Fara e del Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Lucio Battistotti. "I dati –ha detto Tajani- confermano l'opinione consolidata degli italiani che le risposte alle sfide comuni come la crisi economica è da ricercare a livello europeo. Gli italiani chiedono all'Europa risposte concrete per crescita e occupazione, a cominciare da un maggiore sostegno all'industria e alle imprese. L'Europa deve mettere al centro della propria agenda politica l'economia reale, l'accesso al credito, la reindustrializzazione, dotandosi di strumenti più forti. I nostri concittadini si sentono più cittadini europei ma i benefici della cittadinanza UE sono tuttora da scoprire per la stragrande maggioranza." Per questo motivo, le importanti iniziative messe in atto in occasione dell'Anno europeo dei cittadini e con l'aiuto delle reti Europe Direct, European Enterprise Network, Eures ed altre, la Commissione europea sta cercando di dare aiuto e risposta concreta sul territorio a cittadini e imprese. Il sondaggio, compiuto su un campione rappresentativo di 1032 italiani tra il 3 e il 18 novembre 2012, mette la governance europea e la cooperazione tra stati al secondo posto nella lista di aspettative che i cittadini italiani ed europei nutrono verso l’Unione europea, con il 28% dei consensi in entrambi i campioni. Quanto alla moneta unica, è interessante notare come tra il campione italiano soltanto l’1% si aspetterebbe dall'UE l'abbandono dell'euro. Aumentano al tempo stesso gli italiani che considerano la moneta unica il risultato più positivo raggiunto dall’Unione europea. Sono ora il 31% rispetto al 29% dello scorso maggio in un campione che ha anteposto all’euro soltanto la libera circolazione delle persone, dei beni e dei servizi, come migliore risultato dell’UE. Anche tra il campione dell’eurozona, il 32% riconosce all’euro di essere il principale risultato dell’UE. Gli italiani e la cittadinanza europea Quest’ultimo rapporto Eurobarometro è incentrato sul tema della cittadinanza europea, celebrando così l'Anno europeo dei cittadini e Il quadro che emerge è che la maggioranza degli italiani si sente cittadino europeo ma conosce ancora poco i diritti e le opportunità che ne derivano. Il 51% degli intervistati italiani dice di sentirsi cittadino europeo, anche se il 47% continua a non sentirsi tale. Il dato è capovolto rispetto all’ultimo sondaggio del maggio scorso quando il 54% degli intervistati italiani avevano dichiarato di non identificarsi con l’idea di cittadinanza europea, a fronte del 45% di favorevoli. Il 68% del campione ammette di ignorare i diritti derivanti dalla cittadinanza europea e soltanto il 31% dice di esserne a conoscenza. Italiani ed europei sono in ogni caso interessati ad avere maggiori informazioni su quali diritti offre la cittadinanza europea. Il 62% del campione italiano ed europeo la pensa così. Per questo motivo per la presentazione dei dati dell'Eurobarometro sono stati riuniti i 48 nuovi centri Europe Direct, istituiti su tutto il territorio italiano - presso le amministrazioni centrali e locali, le associazioni e gli atenei - con lo scopo di fornire informazio-ni sull'UE. I mass media e l'informazione sull'UE Il tema dell'informazione e del ruolo dei mass media nel comunicare l'Unione europea è anch'essa inserita nel rapporto. I dati confermano il primato della televisione ma denotano una sempre più spiccata multimedialità e attenzione ad internet e ai social media. L’84% degli italiani guarda la televisione con una cadenza giornaliera ed un altro 4% segue i programmi televisivi quotidianamente su internet. I giornali sono letti quotidianamente soltanto dal 24% degli italiani, in costante calo negli ultimi rilevamenti. La radio è ascoltata ogni giorno dal 33% del campione. Ciononostante, il 74% del campione italiano ammette di essere poco informato sull’attualità europea. È una percentuale superiore alla media UE (68%) e in deciso aumento rispetto al’ultimo rilevamento effettuato nel novembre del 2010, quando il 66% degli intervistati si dicevano poco informati sull’Europa. Internet e social media Di fronte allo strapotere della televisione, internet è l’unico mezzo di comunicazione che guadagna utenti in Italia. E insieme ad internet crescono anche i social media. Oltre la metà del campione (51%) ritiene che le reti sociali siano un modo innovativo per tenersi aggiornati sulla vita politica. Il 24% degli intervistati si mostra invece scettico. La stessa maggioranza (51%) ritiene inoltre i social media un modo per partecipare attivamente alla vita pubblica, e non solamente per informarsi. Ancora una volta, il 24% del campione non crede invece in questa funzione dei social media. La due giorni romana degli Europe Direct ha visto anche Alessandro Giordani (capo settore Comunicazione, informazione e reti della rappresentanza in Italia della Commissione europea) e Ennio Triggiani (professore ordinario di diritto dell’UE all’Università di Bari) svolgere un interessante seminario sul tema dello scenario dell’UE per i prossimi anni e le sfide della nuova generazione degli Europe Direct.