Rabindranath Tagore Scrittore e filoso Indiano Alla Madre Celeste O

Transcript

Rabindranath Tagore Scrittore e filoso Indiano Alla Madre Celeste O
Rabindranath Tagore
Scrittore e filoso Indiano
Alla Madre Celeste
O Madre, nei raggi porporini del tuo volto
io mi specchio nei tuoi occhi misericordiosi.
O Madre, la tua parola ha distrutto la morte
e si è elevata nelle profondità del cielo.
Sulla terra tutti ti rendono onori e gloria,
tutti ti riveriscono e ti offrono sacrifici.
Con fiducia ti offriamo il corpo e l'anima
nell'incensiere della devozione.
O Madre, nei raggi porporini del tuo volto
io mi specchio nei tuoi occhi misericordiosi.
Preghiera
Fa' che io preghi, non per allontanare da me i pericoli bensì per affrontarli senza timore.
Fa' che io preghi, non per implorare la fine del dolore ma per un cuore che lo vinca.
Fa' che io non implori nell'ansia di essere salvato ma speri nella pazienza
per conquistare la mia libertà.
Tienimi alla tua porta
Degnati di tenermi alla tua porta,
come servo sempre vigile e attento;
mandami come messaggero per il regno
ad invitare tutti alle tue nozze.
Non permettere ch'io affondi
nelle sabbie mobili della noia,
non lasciarmi intristire nell'egoismo,
in pareti strette senza cielo aperto.
Svegliami, se m'addormento nel dubbio
e sotto la coltre della distrazione;
cercami, se mi perdo nelle molte strade
tra grattacieli d'inutili cose.
Non permettere ch'io pieghi il mio cuore
all'onda violenta dei molti;
tienimi alta la testa,
orgoglioso d'essere tuo servo.
Non so come tu canti, mio Signore
Sempre ti ascolto,
in silenzioso stupore.
La luce della tua musica
illumina il mondo:
il soffio della tua musica
corre da cielo a cielo.
L'onda sacra della tua musica
irrompe fra gli ostacoli pietrosi
e scorre impetuosa in avanti.
Il cuore anela di unirsi al tuo canto,
ma invano cerco una voce.
Vorrei parlare, ma le mie parole
non si fondono in canti
e impotente grido:
hai fatto prigioniero
il mio cuore nelle infinite reti
della tua musica.
Dammi coraggio
Ti prego:
non togliermi i pericoli,
ma aiutami ad affrontarli.
Non calmar le mie pene,
ma aiutami a superarle.
Non darmi alleati nella lotta della vita...
eccetto la forza che mi proviene da te.
Non donarmi salvezza nella paura,
ma pazienza per conquistare la mia libertà.
Concedimi di non essere un vigliacco
usurpando la tua grazia nel successo;
ma non mi manchi la stretta della tua mano
nel mio fallimento.
Non andare via, Signore
Signore, se la porta del mio cuore
dovesse restare chiusa un giorno,
abbattila ed entra,
non andare via.
Se le corde del mio cuore
non dovessero cantare
il tuo nome un giorno,
ti prego aspetta, non andare via.
Se non dovessi svegliarmi
al tuo richiamo un giorno,
svegliami con la tua pena...
non andare via.
Se un altro sul tuo trono
io dovessi porre un giorno,
tu, mio Signore, non andare via.
Dormivo e sognavo...
"Dormivo e sognavo
che la vita non era
che gioia.
Mi svegliai e vidi
che la vita non era
che servizio.
Servii e vidi
che il servizio non era
che gioia!".
Se tu non parli
Se tu non parli
riempirò il mio cuore del tuo silenzio
e lo sopporterò.
Resterò qui fermo ad aspettare come la notte
nella sua veglia stellata
con il capo chino a terra paziente.
Ma arriverà il mattino
le ombre della notte svaniranno
e la tua voce in rivoli dorati
inonderà il cielo.
Allora le tue parole nel canto
prenderanno ali
da tutti i miei nidi di uccelli
e le tue melodie spunteranno come fiori
su tutti gli alberi della mia foresta.