copertina luglio
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VIMAX MAGAZINE LUGLIO / AGOSTO GATTI 60 2012 di Laura Burani, foto di Renate Kury IL CERTOSINO Bello, dal pelo foltissimo, soffice e morbido, pacifico, affettuoso, tollerante: è il certosino, quasi un peluche sempre in cerca di coccole e carezze SIAMO nella Francia del XIII secolo, più precisamente nelle vicinanze di Parigi, sulle Alpi francesi: è qui che, alcuni secoli prima, i frati certosini fondarono il monastero di Le Grand, fecero divenire regole il silenzio e la devozione e, nel tempo libero dalle preghiere, si dedicarono alla forgiatura di utensili e di armi e alla creazione di liquori che, nel tempo, divennero famosi, prendendo il nome di Chartreuse giallo e verde. Quando le crociate ebbero termine, appunto attorno al XIII secolo, i cavalieri ritornarono in patria recando beni derivanti dai saccheggi, tra i quali anche gatti blu raccolti sulla costa africana, oltre a ferite nel corpo e nell’anima dalle quali in molti cercarono di guarire ritirandosi dal mondo e rifugiandosi nella vita monastica. I gatti blu divennero così parte della vita nei monasteri, accettati, curati e allevati per la compagnia e per aiutare nella perenne lotta contro i topi che infestavano i granai. Oltre all’abilità nella cattura dei topi, i monaci selezionarono anche il carattere e il tono di voce dei loro gatti, preferendo i soggetti più calmi e con il tono più basso possibile, in modo da non essere disturbati da miagolii durante le lunghe meditazioni. Non tutti i gatti blu furono fortunati abitanti dei conventi di frati certosini: alcuni di essi vennero anche allevati per scopi alimentari alla stregua dei conigli o dei maialini, ma quello che più interessava era la loro pelliccia, folta e morbida, molto simile a quella della lontra. I pellicciai indicavano come “gatto grigio francese” questa pelliccia e, in seguito, i commercianti di stoffe importarono dalla Spagna un tessuto che venne chiamato “lana di certosino”. Sia la lana che le pellicce erano morbidissime e finirono per prendere lo stesso nome, cioè chartreux, certosino appunto, e da allora anche i gatti vennero identificati con quel nome. DAI CONVENTI ALLE ESPOSIZIONI. Il nome chartreux, riferito al nostro gatto blu, appare per la prima volta in letteratura nel 1700 nel libro L’Histoire Naturelle scritto dal biologo Compte de Buffon. In questo trattato vengono elencate quattro razze di gatti che al tempo erano presenti in Europa: l’angora turco, lo spagnolo, il chartreux e il gatto domestico. Nel 1920 le sorelle Leger scoprirono, sull’isola Belle-ile al largo della costa francese, in Bretagna, una colonia di gatti blu che vivevano nei pressi di un ospedale nella città di Le Palais. Affascinate dal carattere e dalla dolcezza di questi animali, decisero di allevarli e selezionarli e, nel 1931, furono le prime allevatrici a esporre i gatti chartreux in Francia. Purtroppo la seconda guerra mondiale colpì duramente l’Europa e la Francia, non risparmiando neppure i chartreux che rischiarono l’estinzione. Nel dopoguerra, per salvare la razza, questi gatti furono ibridati con il british shorthair, il blu di Russia e il persiano. Negli Stati Uniti le regole di allevamento vincolano gli allevatori alla razza e non al colore quindi, quando nel 1970 la signora Helen Gamon, di La Jolla in California, decise di iniziare ad allevare chartreux scelse l’allevamento francese di Madame Bastide che poteva vantare soggetti con pure linee di sangue Certosino. Il maschio chartreux dal nome altisonante del grande Taquin de St. Pierre de Gamonal è diventato il capostipite dei gatti certosini chartreux del Nord America. La signora Gamon è stata la promotrice dell’allevamento dei gatti Certosini in Usa e ha contribuito a ottenerne l’accettazione e a redigere lo standard di razza necessario per poter partecipare alle Esposizioni Feline. Molti allevatori, proprio perché negli Stati Uniti non sono stati ibridati, ma è stata mantenuta e migliorata la razza pura, importano gatti chartreux per migliorare lo standard dei loro allevamenti. CARATTERE E ABITUDINI. Il certosino è un gatto molto bello dal pelo foltissimo, soffice e morbido, ma ciò che più attrae e incanta è il suo carattere estremamente pacifico, affettuoso e tollerante, sempre desi-