Online 139 - David Bowie IS exhibition at Mambo

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Online 139 - David Bowie IS exhibition at Mambo
13-07-2016
Data
Pagina
1
Foglio
mercoledì 13 luglio 2016
METEO
Direttore Editoriale:
Italo Cucci
Direttore Responsabile:
Gaspare Borsellino
OROSCOPO
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Il primo trailer
ufficiale di "La La
Land"

13 lug 06:30 - MORTO IL BOSS BERNARDO PROVENZANO
Il nuovo trailer
ufficiale di "Blood
father" con
Mel Gibson
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Lo spot ufficiale del
Giffoni Film Festival
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13 lug 06:12 - Scontro tra treni: 23 vittime, diversi feriti
"Mr Cobbler e la
bottega magica", il
trailer italiano

"Sledgehammer", il
nuovo singolo
di Rihanna

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ARRIVA IN ITALIA LA MOSTRA "DAVID BOWIE IS"
13 luglio 2016
Dopo Londra, Chicago, San Paolo, Toronto,
Parigi, Berlino, Melbourne e Groningen
"David Bowie is", la mostra internazionale
dedicata al grande artista inglese, arriva in
Italia, al MAMbo di Bologna, dove sarà
inaugurata domani e resterà no a 13
novembre (apertura tutti i giorni,
Ferragosto compreso, tranne il lunedì dalle
10 alle 19, no alle 23 il giovedì - biglietto
intero 15 euro). A rendere diversa
l'esposizione dei 300 oggetti selezionati dai
curatori del V&A Victoria Victoria Broackes
e Geoffry Marsh da tutte le altre mostre già
allestite è la morte di David Bowie, che fa di quest'ottava edizione la prima senza di lui. Questo non cambia il fatto
che, come ha spiegato il presidente di Bologna Musei Lorenzo Sassoli de Bianchi, "questa sia l'unica autobiogra a
autorizzata da David Bowie, che ha sempre ri utato ogni altra autobiogra a aderendo soltanto alla proposta del
Victoria and Albert Museum". L'allestimento, de nito da Kathryne Johnson, assistente curatore del V&A, "il migliore
tra quelli messi in cantiere", si sviluppa su 1.000 metri quadri. Rispetto all'originale londinese, ha spiegato Johnson, "i
cambiamenti non sono stati radicali, sono stati tolti alcuni elementi più fragili, aggiunto il materiale di Blackstar che
nel 2013 non era ancora stato pubblicato e dato più spazio ai video". La mostra su Bowie, "artista sperimentale che
per 40 anni ha inciso sulla cultura mondiale", visitata da un milione e mezzo di visitatori nella sola Londra, si articola in
tre sezioni:
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La prima introduce il pubblico ai primi anni di vita e della carriera di David Bowie nella Londra del 1960, risalendo man
mano no al punto di svolta del singolo 'Space Oddity' datato 1969. Tra le perle in mostra gli LP dei suoi eroi musicali
come Little Richard, gli schizzi degli allestimenti del palco e i costumi creati per i suoi gruppi giovanili Kon-RADS e The
King Bees. Particolare attenzione è posta poi sul primo grande successo di Bowie, 'Space Oddity' (1969) e sul
personaggio di fantasia Major Tom, protagonista del brano, che sarebbe stato rivisitato da Bowie in 'Ashes to Ashes'
(1980) e 'Hallo Spaceboy' (1995).
Il visitatore è accompagnato anche all'interno del processo creativo di David Bowie, la sezione rivela, infatti, le
differenti fonti d'ispirazione che hanno dato forma alla sua musica e allo stile delle sue performance: dal surrealismo
al teatro brechtiano, dai mimi dell'avanguardia ai musical del West-End londinese, dall'espressionismo tedesco alle
performance giapponesi di kabuki.
La seconda si concentra invece sul processo creativo di Bowie nella genesi degli album e nell'elaborata progettazione
dei suoi shows incentrati su personaggi e racconti romanzati. Il 1972 è l'anno di svolta con la nascita della sua
creazione più famosa: Ziggy Stardust, l'umana manifestazione di un essere alieno che tanta in uenza ha avuto nella
cultura pop. In esposizione l'abito multicolore originale indossato per la fenomenale esibizione di 'Starman' a Top of
the Pops nel 1972, i costumi da The 1980 Floor Show (1973), ritagli di stampa e materiale che evidenziano le
trasformazioni stilistiche di Bowie e la sua influenza sulla mobilità sociale e l'emancipazione gay.
La terza sezione, delle stesse dimensioni delle precedenti, immerge il pubblico nello spettacolare mondo dei grandi
concerti live di Bowie. In quest'ultima parte, le presentazioni audio e video di grandi dimensioni sono accoppiate
all'esposizione di diversi costumi di scena e materiali originali dell'artista. Uno spazio audio visivo che sommerge il
visitatore e presenta alcuni dei video più ambiziosi di Bowie tra cui 'DJ' (1979) e 'The Hearts Filthy Lesson' (1995) o le
immagini scoperte di recente di Bowie che esegue Jean Genie a Top of the Pops del 1973. La mostra si conclude con
una serie di fotografie realizzate da fotografi del calibro di Helmut Newton, Herb Ritts e John Rowlands.
I ritratti si af ancano a un collage di proiezioni che illustrano l'immensa in uenza creativa del Duca Bianco, e la sua
diffusa presenza nella musica, nella moda, negli effetti visivi contemporanei e nella cultura virtuale.
(ITALPRESS).
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I curatori della mostra del V&A Victoria Broackes e Geoffrey Marsh hanno selezionato più di 300 oggetti dell'archivio
personale del musicista tra cui: l'out t di Ziggy Stardust (1972) disegnato da Freddie Burretti, fotogra e di Brian Duffy;
le creazioni sgargianti di Kansai Yamamoto per il tour di 'Aladdin Sane' del 1973, il cappotto con la Union Jack
disegnato da Bowie assieme a Alexander McQueen per la cover dell'album Earthling (1997), le artistiche cover degli
album realizzate da Guy Peellaert e Edward Bell e del penultimo album The Next Day (2013); estratti di video e
performance live come The Man Who Fell to Earth, video musicali come Boys Keep Swinging e arredi creati per il
Diamond Dogs tour (1974). Oltre a oggetti personali quali i testi originali delle sue canzoni scritti a mano, spartiti
musicali che denotano la sua evoluzione creativa e musicale, e alcuni dei suoi strumenti. Tra le chicche i manoscritti
di "Space Oddity" e "Starman", una mini sezione dedicata agli anni di Berlino in cui Bowie, in compagnia, tra gli altri, di
Iggy Pop mostrato in un ritratto dello stesso Bowie, cercò la pace per disintossicarsi dalla droga, la lettera in cui il
manager Ralph Horton comunica il cambio del nome Davie's, scelto dal giovane David Jones come nome d'arte, in
David Bowie.