confini - CRI Altipiani Folgaria Lavarone Luserna

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confini - CRI Altipiani Folgaria Lavarone Luserna
senza
confini
Åna Termar
NOTIZIARIO DELLA CROCE ROSSA DEGLI ALTIPIANI
n. 5 gennaio 2008
Assieme per costuire il futuro
senza
i
confin
Åna Termar
NOTIZIARIO DELLA CROCE ROSSA DEGLI ALTIPIANI
n. 5 gennaio 2008
Assieme per costuire il futuro
redazione
Erica Basso
Luisa Cortese
Giuliano Mittempergher
Elena Plotegher
hanno collaborato
Alessandro Molon
Patrizia Pergher
sede redazione
Folgaria
Via Papa Giovanni XXIII, 2
sommario
Anno 2, Numero 5
gennaio 2008
EDITORIALE
Abbiamo iniziato a scrivere la nostra storia
Tesseramento soci 2008
p.
p.
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p.
6
p.
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PROGETTI
Autosanitaria: un progetto
partito da lontano che guarda al futuro
SOCCORSO PISTE
Soccorso piste: anche il nostro
Comitato ci prova
IL CONSIGLIO
La voce del Consiglio
p. 10
NEWS
Ultimissime
… da Lavarone
… dal Trentino
… da Folgaria
p.
p.
p.
p.
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NUOVA AMBULANZA
Anno nuovo… mezzo nuovo
p. 14
SEZIONE FEMMINILE
Regali e impegno per un Natale al femminile
p. 15
IL NUOVO COMMISSARIO
Alex Cuel, il nuovo commissario
dei Volontari di Folgaria, si presenta
Assemblea annuale soci
p. 16
p. 16
ESPERIENZA
Da una parte la vita e dall’altra la morte,
separate soltanto da un esile muro azzurro…
p. 17
INTERVISTA
Luserna, Vigili del fuoco: intervista
al comandante Fiorello Nicolussi Castellan
p. 19
UN LIBRO AL MESE
Attenti all’uomo bianco
Il nuovo consiglio
p. 21
p. 21
LETTERA
Cari volontari…
p. 22
TESTIMONIANZA
Il silenzio e la quiete. Dag Hammarskjöld
carta ecologica con cellulosa proveniente
da foreste amministrate,
sbiancata senza uso di cloro
p. 23
EDITORIALE
Abbiamo iniziato a scrivere
la nostra storia
iamo una realtà nuova, un libro bianco sul
quale dobbiamo iniziare a scrivere la nostra
storia». Queste parole, scritte nell’introduzione alla relazione programmatica 2007, rappresentano la
sintesi della filosofia che ha fatto da filo conduttore al
nostro agire durante questo primo anno di vita del Comitato Altipiani. Un anno in cui, a piccoli passi, abbiamo iniziato a scrivere la nostra storia: senza fretta, senza correre, cercando di non perdere nessuno. Non
avevamo grandi esempi da seguire, perché nel panorama
trentino il nostro era il primo Comitato che nasceva dopo oltre vent’anni, ma non c’era nemmeno niente da
inventare. Si trattava di gettare le basi per una struttura
amministrativa che fosse rispettosa delle singole specificità, consapevole dell’eredità storica di volontariato che
ha ereditato, capace di dare risposte semplici e in tempi
ragionevoli. E che avesse il coraggio di introdurre ragionamenti, scelte, azioni nella direzione di un progetto comune, condiviso, capace di pensare al futuro.
E la barca ha iniziato a prendere il largo, all’inizio
vacillando e poi via via sempre più sicura, sorretta com’era dalla convinzione di tutti che salpare era giusto
e che la rotta era ed è quella giusta.
Difficile e molto impegnativo sin da subito si è delineato il lavoro della segreteria del Comitato, perché
c’era da impostare tutto dall’inizio. Serietà, rigore, caparbietà, impegno ben oltre il dovuto dei collaboratori, hanno permesso di gettare le basi amministrative,
costruire la struttura dell’archivio, modellare il sistema
informatico, velocizzare lo scambio dei dati. Abbiamo
avuto l’aiuto del Comitato di Rovereto, di Trento e di
Vigo, certo, ma attraverso una considerevole mole di
informazioni diverse tra loro, tra le quali risultava difficile districarsi. Alla fine abbiamo scelto una nostra linea autonoma, cercando di cogliere da tutti quegli elementi che meglio si addicevano alla nostra realtà.
Abbiamo subito puntato a una gestione snella, sburocratizzando tutto quello che era possibile, semplificando le procedure, per fare in modo che dalle decisioni alle realizzazioni non passassero mesi e mesi, ma giorni.
In un anno di lavoro abbiamo adottato oltre 70 determinazioni, nemmeno una delle quali è stata bocciata
dal controllo provinciale di legittimità; è una mole di
lavoro che ha prodotto risultati che si vedono e risultati
che non si vedono, ma che sono altrettanto importanti per l’organizzazione del Comitato.
«S
La riorganizzazione del personale, le nuove assunzioni, il sito Web, questo giornale, le attrezzature acquistate sono le cose che sono sotto gli occhi di tutti,
ma sono solo la punta dell’iceberg costituito da una
mole di lavoro che non è giusto dimenticare, perché
dietro c’è l’impegno di molte persone, che nella loro
qualità di dipendenti, volontari, soci, hanno dato il
massimo superando non poche difficoltà.
Ora che finalmente il Comitato Centrale ha convalidato le elezioni dello scorso 18 novembre e il presidente e l’intero consiglio possono iniziare a lavorare
nel pieno delle loro competenze, possiamo considerare conclusa la fase di costituzione del Comitato e iniziare insieme la fase forse più delicata, ma anche più
importante della nostra avventura: costruire con le
azioni, le parole, le discussioni, le scelte, una “cultura”
di Comitato che permetta di mettere in gioco e condividere tutte le nostre potenzialità, esperienze, sinergie.
L’assemblea annuale di tutti i soci prevista per
venerdì 15 febbraio 2008 presso il ristorante Cluny di
Carbonare è l’occasione per passare dalla fase di costituzione del Comitato, attraverso la gestione commissariale, alla fase di programmazione, nella quale tutti i
soci sono chiamati a svolgere una parte attiva
È un appuntamento importante, il più importante,
dove si misura il cuore pulsante del nostro Comitato,
dove le idee, le riflessioni, le critiche devono trovare
spazio, perché è solo così che si cresce.
Parleremo di quest’anno trascorso insieme, delle cose fatte, del bilancio consuntivo; cercheremo di capire
quello che, forse, strada facendo, non siamo riusciti a
spiegare. Poi insieme proveremo a disegnare il percorso
dell’anno appena iniziato, a scrivere i capitoli, i paragrafi di questo libro ancora bianco che si chiama 2008.
Assemblea dei soci 2007
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EDITORIALE
Alcune idee per il programma 2008
In previsione di questo importante appuntamento
vogliamo portare il contributo di alcune idee e progetti che si stanno delineando e che possono essere oggetto di valutazione e costituire uno spunto di discussione.
Convenzione 118
La nuova convenzione 118 non prevede novità per
quanto riguarda l’attività di presidio del territorio per le
chiamate di urgenza, emergenza sanitaria e trasporto infermi. Esiste la possibilità di attivare, quando le condizioni lo permetteranno, una postazione di ambulanza
anche a Luserna, in orari e condizioni da valutare. Inoltre diventa convenzionato quello che già da alcuni anni la postazione di Folgaria faceva su Rovereto e Borgo.
Servizio soccorso piste
Partito sperimentalmente nel corso della presente
stagione invernale, potrebbe essere una delle future attività del Comitato se le risorse umane, i possibili aiuti esterni e le sinergie locali lo consentiranno. Già alla
fine dell’inverno saremo in grado di stilare un primo
bilancio e capire se l’esperienza strutturata in modo diverso potrebbe prendere corpo.
Servizio autosanitaria
Tra mille tentennamenti finalmente il servizio è partito. A pensarci è il primo obiettivo raggiunto come Comitato Altipiani, un risultato che senza la nostra unità
non avremmo sicuramente ottenuto. Dopo la sperimentazione invernale, seguirà quella estiva e alla fine
si deciderà se questo servizio farà la fine dell’automedica di Rovereto o diventerà organico al servizio di urgenza ed emergenza sugli Altipiani. Molto dipenderà
da noi, da come utilizzeremo questa risorsa e dai nuovi progetti che a essa si potranno riferire e collegare.
Nuova sede Lavarone
I lavori stanno procedendo e quindi è presumibile
che nel corso del 2008 la nuova sede sarà operativa. Un
obiettivo raggiunto che permetterà di migliorare il servizio e che ha visto l’impegno oltre che dei volontari e
dei vertici, anche del Comune di Lavarone, al quale va
dato atto della sensibilità dimostrata in tempi di ristrettezze della finanza pubblica.
Convegno provinciale della Croce Rossa
In occasione dell’inaugurazione della sede operativa
di Lavarone, si potrebbe proporre un convegno tra tutti i volontari attivi della Croce Rossa trentina, nel quale affrontare alcuni temi legati alla nostra presenza sul
territorio, alla specificità della nostra associazione, alle
sinergie possibili tra i vari gruppi e le varie componenti ecc. Si potrebbe pensare a una durata di due giorni,
in un fine settimana, dove il primo giorno lavoreranno
le varie commissioni e il secondo si discuteranno le
proposte emerse; nel mezzo, come fiore all’occhiello,
l’inaugurazione della nuova sede.
Investimenti in mezzi e attrezzature
Già in parte decise, nel corso del 2008 alcune attrezzature dovranno essere acquistate; al momento è emersa la
necessità di un nuovo pulmino per Folgaria, una nuova
ambulanza per Lavarone; da valutare anche l’acquisto di
due mezzi di servizio per le due sedi operative; inoltre per
Folgaria è maturata l’idea di un nuovo manichino e di un
defibrillatore automatico/manuale a 24 derivazioni.
Farmacia comunale e farmaco pronto
Il Comune di Folgaria potrebbe essere a breve nelle condizioni di gestire
in proprio o subappaltare una farmacia
comunale, che dovrà essere collocata in
una delle frazioni dell’Altopiano, si
pensa Carbonare. Senza entrare nel merito
del contenzioso in essere con i titolari della farmacia Girardi di Folgaria, nel caso questa ipotesi
dovesse concretizzarsi, la Croce Rossa potrebbe mettersi in gioco ed elaborare una propria proposta di gestione, dove, accanto alla vendita di farmaci, i cittadini potrebbero avvalersi di nuovi servizi; l’ottica dovrebbe
essere quella di un uso intelligente del farmaco, in un
contesto dove la farmacia diventa centro di informazione e formazione, in stretta sinergia con la medicina
di base, con le altre farmacie e le istituzioni sanitarie territoriali. È un idea tutta da elaborare e da testare, che
potrebbe costituire un’importante opportunità per la
nostra associazione, in un settore dove c’è la necessità di
proposte che sappiano cogliere il mutare dei tempi e la
richiesta di salute, e che proviene da molti cittadini.
Nuova sede del Comitato
Con la nascita della Sezione femminile e del Comitato
locale, la sede di Folgaria risulta essere piccola e c’è urgente necessità di nuovi spazi. Diventa pertanto urgente pensare a una nuova sede che possa soddisfare le esigenze di
una organizzazione che in questi ultimi anni si è amplia-
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EDITORIALE
ta, e che svolge un servizio indispensabile per la comunità. Si dovranno attivare contatti con le istituzioni locali per
cercare una struttura da ristrutturare o da costruire e iniziare l’iter per la sua progettazione e finanziamento.
La Croce Rossa promuove cultura
Con la nascita della Sezione femminile, nuove attività possono essere pensate accanto alle tradizionali
della componente legate alla raccolta di fondi che già
sono state attivate con la bancarella natalizia o con i
vari mercatini. La mostra sulle mine antiuomo, organizzata durante il periodo natalizio, rappresenta
un’idea forte di come la Croce Rossa potrebbe fungere
da agenzia culturale, per promuovere campagne di informazione sociale sui maggiori temi che affliggono
l’umanità. Un’opportunità nuova che passo dopo passo aiuta il cambiamento e la crescita culturale e sociale dei cittadini. Informare, è fare prevenzione.
Un grande progetto umanitario
Il Comitato nella sua unità e autonomia ha la possibilità di pensare a un progetto umanitario e contribuire a realizzarlo. Si tratta di mettere insieme quello
che, in questi anni, è stato fatto separatamente su un
obiettivo condiviso e partecipato, che dia un valore aggiunto al nostro fare volontariato. Sapere che il servizio
che facciamo per la nostra comunità attraverso la Croce Rossa crea la possibilità che in qualche parte del
mondo, un bambino, una mamma, una famiglia torni
a sorridere e a sperare, è qualche cosa che deve riempirci il cuore di gioia, è il ringraziamento vero, autentico che ci fa sentire importanti, non per chi siamo ma
per quello che facciamo. Una ricchezza interiore che
non ha prezzo e ci ripaga di tante amarezze.
Il nostro Comitato ha la possibilità di pensare insieme anche la solidarietà.
Quelle sopra esposte sono alcune delle idee che, con
la collaborazione di tutti, potrebbero prendere forma nei
prossimi anni. Altre emergeranno dalle nostre discussioni o saranno legate a esigenze contingenti che ora
non riusciamo a individuare. Crediamo che l’importante sia partecipare, farsi coinvolgere, condividere, sentirsi parte di questa associazione. “I Care”, mi sta a cuore,
mi interessa, era il “motto” di don Milani per spronare i
suoi ragazzi ad appassionarsi alle cose della vita. È l’atteggiamento che tutti noi dovremmo avere nei confronti
della Croce Rossa. Se così sarà, il libro che assieme abbiamo iniziato a scrivere si riempirà di numerose belle
pagine, ricche di solidarietà, amore, partecipazione. Tesseramento soci 2008
Il Comitato centrale ha deliberato di lasciare invariato anche per l’anno 2008 l’importo della quota associativa e
che il versamento della stessa deve avvenire entro il 15
marzo 2008.
La quota pertanto rimane fissata per tutti i soci attivi in 8 €,
mentre per i soci ordinari (figura che, al momento, non è
presente nel nostro Comitato) è confermata in 16 €. I soci ordinari sono quelle persone che, impossibilitate per
varie cause a svolgere un’attività nell’ambito dell’associazione, vogliono comunque sostenerla con un contributo
ordinario di 16 €, dimostrando così la loro vicinanza alla
Croce Rossa. Una campagna soci ordinari, tesa a recuperare non solo la quota, che comunque è importante, ma
soprattutto il legame con la base dei cittadini, potrebbe
essere un obiettivo importante: a questi soci potremmo
inviare il nostro giornale, coinvolgerli in alcune iniziative
pubbliche, trasformarli in tanti amici della Croce Rossa che
nel tessuto sociale in cui vivono e operano possano diffondere principi, ideali e sensibilità che sono alla base della CRI. La quota di socio attivo di 8 € va versata al proprio
ispettore/ispettrice o suo delegato, il quale rilascerà la relativa ricevuta. La quota associativa dà diritto al socio di
avere la regolare copertura assicurativa nelle attività che
svolge, di poter partecipare alla vita democratica dell’associazione, di contribuire al sostentamento dell’associazione anche tramite la quota sociale. L’importo derivante
dalle quote associative rimane totalmente
nella disponibilità del
Comitato.
Ricordiamo a tutti di
effettuare il versamento di 8 € entro il prossimo 15 marzo 2008
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PROGETTI
Autosanitaria:
un progetto partito da lontano
che guarda al futuro
ra il 2004 quando, primi in Trentino e a totale carico della Croce Rossa, abbiamo attivato il servizio
di autosanitaria; l’idea, semplice e per alcuni aspetti di facile organizzazione, era nuova per il Trentino,
ma già presente in altre regioni d’Italia. Si trattava di
usare una risorsa umana come l’infermiere in modo
elastico, non vincolato all’ambulanza ma in supporto
alla stessa in modo autonomo e con mezzo indipendente. Sino ad allora, e in parte anche adesso, nelle postazioni 118 del Trentino le ambulanze si muovono
con a bordo l’infermiere che rimane vincolato al mezzo anche quando sul posto il problema sanitario non richiede la sua presenza.
Inizialmente, il progetto, elaborato in forma sperimentale dalla CRI di Folgaria, non è stato condiviso dal
Comitato di Rovereto e tollerato dal 118. Ma nel corso
dei mesi, nei vari interventi, ha dimostrato tutta la sua
validità, integrando ottimamente il servizio delle ambulanze con un supporto infermieristico, che rappresentava un valore aggiunto e una sicurezza anche per l’equipaggio in turno. Grazie a questo progetto, alla
disponibilità degli operatori sanitari che vi hanno collaborato, alla convinzione che per gli Altipiani poteva rappresentare una svolta di qualità nel campo del soccorso,
i sindaci dei tre comuni, condividendone le finalità anche a livello politico, nel corso del 2006, hanno presentato alla Provincia la richiesta di una sua strutturazione
organica nell’ambito dell’organizzazione del 118.
Nel dicembre 2006 l’assessore provinciale alle politiche per la salute ha aperto a Folgaria un tavolo di lavoro sui problemi della sanità sugli Altipiani. In sede
di inaugurazione del tavolo e nei vari incontri successivi che sono durati per tutta la primavera del 2007, il
tema della sanitarizzazione degli Altipiani ha assunto
un peso e un significato molto importante, supportato
in questo dalle amministrazioni comunali presenti al
tavolo e dalla stessa Croce Rossa.
Da quel tavolo possiamo dire che, tra le tante richieste emerse, quella che ha avuto una risposta positiva è stata proprio la sanitarizzazione del territorio.
Analizzando l’esperienza di altre regioni italiane dove
la sanitarizzazione è più avanti, si è visto che un autosanitaria con a bordo personale infermieristico altamente specializzato in medicina d’urgenza, con esperienza di area critica, pur mantenendo fede alle proprie
competenze, può essere determinante più della guar-
E
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dia medica; quest’ultima, non avendo competenze specifiche nel settore dell’emergenza sanitaria, si trova
spesso in difficoltà. Inoltre, con il supporto della centrale operativa e in particolare del medico della centrale l’intervento dell’infermiere può far cambiare la qualità dell’intervento e l’esito dello stesso.
Convinto di ciò, l’assessore Andreolli ha dato mandato alla dottoressa Luisa Zappini di elaborare un progetto pilota che, partendo dagli Altipiani, possa poi essere esteso a tutto il Trentino.
Quello che segue è, in sintesi, il progetto approvato
dalla Provincia.
PROGETTI
Progetto sperimentale
Sanitarizzazione degli interventi di trasporto sanitario.
Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna
(Art. 21: “Convenzione per l’effettuazione delle attività di soccorso e di trasporto sanitario o di attività correlate da parte di associazioni di volontariato” 2007)
(Come da art. 12 della LP 19 giugno 1982, n. 9 e art. 5,
comma 3, del DPR 27 marzo 1992)
caratteristiche con prevalenza di turismo giovane
nella stagione invernale, mentre prevale turismo
con età avanzata nella stagione estiva. La stima è
di circa 30.000 persone su Folgaria (38.000 per tutto l’Altopiano), però con ulteriore fluttuazione in
aumento anche del 30%, durante i fine settimana,
soprattutto per i periodi invernali.
Sanitarizzazione dei soccorsi nel contesto degli Altipiani di
Folgaria, Lavarone e Luserna.
• Associazioni di volontariato convenzionate presenti sul territorio dell’Altopiano: CRI Comitato Altipiani postazioni operative a Folgaria e Lavarone
disponibilità di 5 (cinque) mezzi di soccorso allestiti come da protocollo con TE118, attivi H. 24
di cui 3 (tre) sempre in servizio attivo, come da richiesta di TE 118, in base ai dati di attività;
sperimentazione già realizzata negli anni precedenti della sanitarizzazione dei mezzi di soccorso
con personale infermieristico dedicato della CRI;
Folgaria con 3 ambulanze (80% degli interventi
invernali sono su Folgaria, in estate sono circa il
50%);
Lavarone con 2 ambulanze (20% degli interventi
invernali, il 50% in estate).
Contesto di riferimento per la realizzazione
del progetto
Il presente progetto è stato studiato e definito in relazione alle peculiari caratteristiche dell’Altopiano e anche in relazione agli interventi di emergenza sanitaria
registrati, nonché dai bisogni di salute rilevati dagli amministratori locali rispetto ai profili di salute del territorio di pertinenza.
Infatti, le caratteristiche dell’Altopiano si possono
così riassumere:
• Postazioni TE 118 di riferimento, punti di primo
intervento e di guardia medica:
Ospedale di Trento;
Ospedale di Rovereto;
Assenza di punti di primo intervento/primo soccorso;
Unico punto di guardia medica a Folgaria.
• Aspetti logistici:
distanza dagli ospedali di riferimento di Trento e
Rovereto;
viabilità: variabile in relazione al periodo stagionale sia per le peculiarità climatiche (es. stagione invernale) sia per l’afflusso turistico (estivo e invernale);
tempistica: tempi variabili anche superiori a 60/80
minuti (velocità per raggiungere gli ospedali di riferimento di Trento e Rovereto).
Sede dell’autosanitaria
1. Disponibilità di locali idonei per mezzi, strumenti,
presidi e personale autista, soccorritori formati secondo quanto disposto dalla Delibera Provinciale in
materia;
2. situata in baricentrica rispetto alla zona di riferimento;
3. oneri di gestione e manutenzione della sede totalmente a carico del Comune (affitto, luce, gas, telefono, ecc.);
4. mezzi: 5 (cinque) mezzi di soccorso CRI con dotazione come prevista da disposizioni di TE118 (compreso DAE) dislocati sul territorio;
5. operatori tecnici volontari addestrati e formati come
da disposizioni di Norma – Delibera PAT con abilitazione utilizzo DAE.
• Popolazione:
residente: 4500 abitanti (60% con età superiore ai
65 anni);
turisti: in relazione ai periodi stagionali, variano le
Articolazione del progetto
Ciò premesso, è volontà e intento delle parti politiche e amministrative garantire interventi di riorganizzazione per rispondere alle problematiche emerse e da
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TESTATINA
quanto elaborato dai tavoli di lavoro congiunti tra assessorato politiche per la salute, amministrazioni locali, associazioni e istituzioni dell’Altopiano e rappresentanti dell’APSS.
La sanitarizzazione degli interventi di soccorso realizzabile con la presenza di una unità infermieristica,
almeno nei momenti e tempi a maggiore intensità di
interventi di chiamata di urgenza/emergenza sanitaria,
risulta essere l’elemento vincente per rispondere al
mandato istituzionale dei servizi di emergenza nei termini di equità, uniformità, specificità, tempestività e
qualità ai bisogni di emergenza/urgenza dei territori degli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna.
Obiettivi generali e intermedi
Garantire la sanitarizzazione degli interventi di soccorso che si realizzano sugli Altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, assicurando la presenza di una unità
infermieristica in appoggio ai mezzi di soccorso della
CRI Comitato Locale Altipiani, i quali svolgono servizio in convenzione con APSS – TE 118, secondo i protocolli previsti sempre da TE 118.
La sanitarizzazione dei soccorsi viene garantita in
base alle specificità e peculiarità stagionali e in particolare:
• periodo invernale: dal 20/12 al 30/03 dalle ore 09.00
alle ore 17.00
• periodo estivo: dal 01/07 al 31/08 dalle ore 07.00 alle ore 21.00
Modalità di attuazione del progetto
Per i periodi sopra definiti, si stabilisce di dare mandato alla CRI Comitato Locale Altipiani di:
• provvedere alla presenza di una unità infermieristica per la copertura del servizio, atta a garantire la sanitarizzazione degli interventi di soccorso in coordinamento con la centrale operativa TE 118;
• garantire il collegamento per l’attivazione della
sanitarizzazione degli interventi con la centrale
operativa TE 118, secondo i protocolli definiti da
TE 118;
• vista la specificità del progetto, l’unità infermieristica dovrà provenire dall’area di urgenza/emergenza o
comunque possedere una preparazione specifica e
certificata nel campo dell’emergenza sanitaria;
• gli oneri economici derivanti dal pagamento delle
prestazioni rese dall’unità infermieristica sono, nei
termini previsti dalla convenzione, a carico dell’APSS, oggetto di rimborso da parte della PAT.
Al termine del periodo di sperimentazione, occorre
redigere dettagliata relazione circa l’attività svolta durante la sperimentazione, dove si riportano i risultati
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raggiunti e le ricadute in termini di servizio sullo stato
di salute della popolazione della comunità.
Il progetto, pronto già dal maggio del 2007, doveva
partire operativamente con il mese di luglio.
Purtroppo l’impossibilità di trovare infermieri con
le caratteristiche richieste ha fatto slittare il tutto alla
stagione invernale 2007/2008.
Durante l’estate, per non interrompere comunque
il servizio che almeno a Folgaria durava dal 2004, si è
continuato come per il passato, con il personale che
aveva già collaborato con noi e a totale carico della
CRI.
Nel frattempo, tra molte difficoltà, ritardi, tentennamenti, il lavoro è andato avanti; la sinergia tra la
Croce Rossa, i Comuni e la Provincia, alla fine, seppur
in ritardo rispetto all’inizio della stagione invernale, ha
dato i frutti sperati: dall’8 gennaio ufficiosamente e dal
18 gennaio ufficialmente tutti i giorni dalle 9 alle 17 a
Carbonare è in postazione un’autosanitaria con personale infermieristico specializzato in urgenza/emergenza come previsto dal progetto.
La Provincia, attraverso l’Azienda sanitaria, ha finanziato il progetto per l’anno 2008 con 35.000 €, che
serviranno a coprire il costo del personale e del mezzo.
A Carbonare, base logistica dell’autosanitaria, grazie alla disponibilità del Comune e dell’associazione
WK, si è allestita una sede operativa rispondente alle
necessità e baricentrica rispetto ai centri abitati degli
Altipiani. Inoltre, accanto alla sede, l’infermiere ha la
possibilità di utilizzare l’ambulatorio medico comunale, in assenza del medico, per piccole medicazioni o come astanteria in caso un paziente debba rimanere in
osservazione.
È un grande obiettivo raggiunto, il primo da quando la Croce Rossa sugli Altipiani si è unita e reso possibile anche grazie a quest’unione. È ancora sperimentale, ma se tutti assieme ci crediamo e collaboreremo al
suo funzionamento e miglioramento diventerà un servizio permanente e qualificato.
Riuscire, in questi anni di contenimento della spesa sanitaria, a farsi finanziare un servizio nuovo, unico
in Trentino, che utilizza la professionalità e la preparazione dell’operatore sanitario che lavora e opera secondo le direttive del 118, accanto al volontariato, è
già un grande obiettivo raggiunto.
Merito a chi ci ha creduto e ha lavorato per la sua
concretizzazione; in primis l’assessorato provinciale alle politiche per la salute, le amministrazioni comunali, l’azienda sanitaria e anche la Croce Rossa, che non
ha mai smesso di insistere, nonostante le difficoltà
esterne e interne.
Mentre scriviamo, arriva dalla Provincia la notizia
che anche i volontari di Campiglio hanno chiesto di
poter realizzare un progetto simile.
Crediamo che la strada intrapresa sia quella giusta. SOCCORSO PISTE
Soccorso piste:
anche il nostro Comitato ci prova
a Croce Rossa del Trentino da qualche anno possiede un’unità di soccorso piste; si tratta di ormai oltre
trenta operatori che svolgono la propria attività di
soccorritori con gli sci ai piedi e che si vanno a sommare ai quattrocento presenti sul territorio nazionale.
Anche sulle nevi, quindi, la Croce Rossa del Trentino può vantare una preparazione all’avanguardia e in
linea con i modelli nazionali ed esteri. Naturalmente
questa attività richiede agli operatori una formazione
assai impegnativa, dal momento che, oltre all’abilitazione per prestare servizio sanitario 118 in ambulanza,
devono conseguire anche un brevetto speciale riconosciuto a livello nazionale per poter svolgere servizio sulle piste da sci. Negli ultimi anni si è resa indispensabile un’uniformazione del soccorso sulle piste da sci.
Mentre in passato questa attività veniva svolta dalle
diverse sezioni CRI in maniera autonoma, confidando
sull’esperienza e sulle capacità personali dei propri volontari abilitati al servizio in ambulanza e senza criteri
comuni tra le diverse aree sciistiche, ultimamente si è
sentita l’esigenza di adottare dei protocolli d’intervento
riconosciuti e utilizzati a livello nazionale. Sono oltre
mille gli interventi che questi soccorritori realizzano
ogni anno nelle aree di loro competenza in Trentino, dati estremamente significativi che fanno emergere l’importanza di questa componente speciale del soccorso.
L
Di anno in anno vengono stipulate varie convenzioni con i gestori degli impianti sciistici, atte a garantire la
presenza degli operatori CRI in diversi comprensori sciistici. Attualmente l’unità di soccorso piste del Trentino
presta regolarmente il proprio servizio in Val di Fassa, affiancando polizia e carabinieri ,e spesso viene chiamata
a operare anche in altre zone, specialmente per compiere assistenza a gare. Dagli inizi di quest’anno, rispondendo a un’esigenza precisa della società Turismo Lavarone, che per vari motivi si è trovata senza soccorso piste,
anche il nostro Comitato, seppur in forma sperimentale, ha attivato una convenzione con questa società per
assicurare questo importante servizio nei fine settimana
dell’attuale stagione invernale. Dato che le risorse umane abilitate a questa specializzazione in loco sono limitate, abbiamo attivato delle collaborazioni con alcuni
gruppi provinciali ed extra provinciali di Croce Rossa che
assicureranno il servizio. Il Comitato percepirà 120 €
giornaliere. Inoltre la società assicurerà vitto e alloggio ai
volontari esterni che presteranno servizio. Referente del
progetto per il Comitato è l’ispettrice VDS di Lavarone
Rosita Bertoldi e il consigliere Stefano Osele.
A fine stagione, in rapporto all’esperienza fatta, si tireranno le conclusioni e si valuterà se questa nuova attività potrà avere una continuità per il futuro, in rapporto
alle esigenze, alle possibilità e alle risorse umane. SENZA CONFINI | n. 5 gennaio 2008
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IL CONSIGLIO
La voce del Consiglio
Di cosa si è parlato… cosa si è deciso
Seduta straordinaria del 28 dicembre 2007 e seduta del 14 gennaio 2008
28 dicembre - Ordinanze approvate
• Convenzione soccorso Piste con società Turismo di
Lavarone
Il commissario informa il consiglio che il motivo
di questa riunione straordinaria è stato dato dalla
necessità di approvare con urgenza una convenzione con la società Turismo di Lavarone che, trovandosi senza soccorso piste su qualche impianto
sciistico, ha chiesto alla Croce Rossa di occuparsi
dell’organizzazione del soccorso per l’intera stagione invernale.
• Aggiornamento su autosanitaria
Con l’approvazione della nuova convenzione con
l’Azienda Sanitaria per il biennio 2007-2009, è stato approvato anche il progetto dell’autosanitaria.
Il progetto è stato finanziato dalla Provincia con
35.000,00 € in via sperimentale per il 2008. Il personale sanitario deve provenire dall’area critica,
condizione indispensabile perché il progetto possa partire. Con l’attuale carenza di organici, risulta difficile coprire tutti i giorni con personale 118.
È stato pertanto autorizzato l’utilizzo di personale sanitario di area critica extra provinciale.
La responsabile provinciale del progetto, dotto-
ressa Luisa Zappini, ha contattato Alessandro Molon, che è un VDS della Cri di Folgaria, è infermiere di area critica e, al momento, lavora al pronto
soccorso del Policlinico Casilino di Roma.
Molon si è dimostrato interessato al progetto, anche perché era sua intenzione lasciare il Policlinico ad aprile, per trasferirsi in Trentino.
Il suo nome è stato proposto all’azienda sanitaria
che, verificate le caratteristiche, è risultato compatibile con il progetto; pertanto si è deliberata
l’assunzione di Alessandro Molon per il periodo
invernale come infermiere dell’autosanitaria.
Insieme a lui, nei duranti i riposi che gli spettano, si avvicenderanno infermieri provenienti dal
118.
• Assunzione dipendente in cococo per sede Lavarone
Il gruppo di Lavarone, per affrontare l’impegno
dell’autosanitaria e della seconda partenza stagionale, nonché per l’indispensabile affiancamento
ai due dipendenti che operano su Lavarone, ha deciso di assumere un dipendente. La scelta è caduta su una volontaria del gruppo di Lavarone, che
si è dichiarata disponibile.
14 gennaio - Ordinanze approvate
• Convenzione 118: disponibilità
Si sono analizzate le richieste del 118 per quanto
riguarda la disponibilità delle due postazioni di
Folgaria e Lavarone da inserire in convenzione; rispetto al passato non viene richiesto nulla in più;
pertanto si è deciso di confermare le attuali disponibilità in convenzione ovvero:
- POSTAZIONE DI FOLGARIA
Un mezzo in servizio attivo e un secondo in reperibilità 24 ore su 24. In stagione, un secondo
mezzo in servizio attivo 24 ore su 24.
SENZA CONFINI | n. 5 gennaio 2008
- POSTAZIONE DI LAVARONE
Un mezzo in servizio attivo 24 ore su 24
In stagione un mezzo in reperibilità 24 ore su
24
• Programmazione assemblea soci inizio anno
Valutate alcune opportunità, si è deciso di convocare l’assemblea annuale dei soci della Croce Rossa Comitato Locale Altipiani venerdì 15 febbraio
presso il ristorante Cluny di Carbonare, per l’approvazione del bilancio consuntivo 2007, relazione e programmazione dell’attività 2008.
IL CONSIGLIO
Sono state inoltre approvate le seguenti determinazioni:
- Nomina commissione scelta ditte per invio offerte per acquisto ambulanza
- Nomina commissione apertura buste offerte per
acquisto ambulanza
Il regolamento CRI prevede che per l’acquisto di
un mezzo siano nominate due commissioni, le
quali hanno il compito, rispettivamente, di decidere quali ditte invitare e di vagliare le offerte presentate e decidere quale risulta la migliore.
• Acquisto radio portatili
Per la sede di Lavarone si è deciso l’acquisto di due
radio portatili Motorola modello GP388 per potenziare il servizio 118.
• Acquisto due radio veicolari
Per la sede di Folgaria si è deciso l’acquisto di due radio veicolari CRI da collocare sul nuovo
mezzo in consegna a gennaio e
sul pulmino trasporto persone
che è in fase di acquisto.
• Nomina direttore sanitario del Comitato
La convenzione che disciplina il soccorso sanitario
e la relativa legge provinciale prevede che ogni associazione abbia un proprio direttore sanitario. La
stessa Croce Rossa prevede nella propria articolazione territoriale questa figura. Il suo compito è
quello di vigilare affinché la preparazione dei volontari, la dotazione di mezzi sanitari e dei presidi, il materiale sanitario ecc. siano conformi a
quanto prevedono i diversi regolamenti. Un compito di grande responsabilità che può essere svolto solo con la collaborazione di tutti i volontari. Il
dottor Pier Giuseppe Faccioli, socio attivo della
Croce Rossa, già ispettore dei Volontari di Lavarone, viceispettore fino ad alcuni mesi fa e ora consigliere del Comitato, medico di base sui tre comuni degli Altipiani, ha accettato. L’incarico, di
grande responsabilità, è a titolo gratuito. Per questo, nel ringraziare il dottor Faccioli per la sua di-
sponibilità, dobbiamo dare tutto il nostro impegno di collaborazione e responsabilità, per agevolare il suo compito.
• Proroga assunzione dipendenti
I contratti in scadenza dei dipendenti Eugenia
Canneva e Tiziano Agostini sono stati prorogati
fino al 31 dicembre 2009, data di scadenza dell’attuale convenzione 118.
• Stampa notiziario “Senza confini”
Il presente notiziario nella sua attuale veste grafica
e composizione è stato apprezzato da molti soci. Si
è pertanto deliberato di autorizzare la tipografia
Publistampa di Pergine di stampare i prossimi sei
numeri.
• Acquisti per sede operativa di Lavarone
Per migliorare la dotazione della sede di Lavarone si
è deciso l’acquisto di dieci brandine da campo e di
20 paia di scarpe antinfortunistiche per i volontari.
• Contributo 1000 euro per l’attività in Romania
La Croce Rossa Provinciale da alcuni anni ha in
corso un importante progetto di solidarietà nei
confronti della Romania, con all’attivo molte missioni umanitarie alle quali hanno partecipato anche soci del nostro comitato. Per contribuire al costo di queste missioni, e mantenere fede a un
impegno preso dal gruppo di Lavarone, si è deliberata l’erogazione al Comitato di Trento di un
contributo di 1000 €.
• Zaino modello 118 TN
La dotazione di uno zaino di intervento strutturato come quelli in uso nelle varie postazioni di
Trentino Emergenza risulta indispensabile per garantire agli infermieri del 118 che si avvicenderanno nei turni a Carbonare durante la prossima
stagione invernale un supporto conforme a quello che quotidianamente utilizzano. Si è disposto
pertanto l’acquisto di uno zaino Modello 118 TN
che sarà in dotazione all’autosanitaria.
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NEWS
Ultimissime…
Importanti novità dalla
legge finanziaria 2008-01-21
La legge finanziaria dello Stato 2008, approvata dalla camera e dal senato lo scorso mese di dicembre, introduce
alcune novità rilevanti che riguardano anche la Croce Rossa. In particolare viene riconosciuto alla CRI un ruolo importante nel comparto della sanità e assistenza e quindi la
necessità di garantire questo ruolo attraverso convenzioni
con le varie istituzioni locali. Se per assicurare determinati servizi la CRI ha assunto del personale a tempo determinato, il contratto può essere prorogato fino al termine
della convenzione, a condizione che il rapporto convenzionale non provochi perdite di bilancio. Per il nostro Co-
Le novità del 2008 per i mezzi
e i dipendenti
Il Comitato Centrale della Croce Rossa, alla ricerca estenuante di racimolare risorse per ripianare il bilancio deficitario, ha deciso che tutti i dipendenti degli organi periferici dal 1° gennaio 2008 passino a carico delle realtà CRI per
cui lavorano. La decisione non ci riguarda in quanto da sempre i nostri dipendenti sono pagati dal Comitato senza ricevere da Roma alcun rimborso. Nella stessa deliberazione il Comitato Centrale dispone che, sempre a partire dal
1° gennaio 2008, anche tutte le assicurazioni dei mezzi CRI,
vetture, furgoni, autosanitarie, ambulanze, mezzi di servizio ecc., che in passato erano a carico del Comitato Centrale, da quest’anno devono essere a carico dei Comitati periferici; cioè il Comitato Centrale stipula le assicurazione e i
mitato questo significa che tutti i dipendenti che abbiamo
e che sono indispensabili per mantenere la convenzione
attuale con l’Azienda sanitaria provinciale possono essere
prorogati sino al termine della convenzione stessa, ovvero il 31 dicembre 2009. Non è poco, se pensiamo che solo fino allo scorso novembre ai dipendenti non era garantito nulla, nemmeno una proroga di sei mesi, visto che
molti avevano già superato i due anni di lavoro alle dipendenze della CRI. Questa garanzia permette inoltre al
nostro Comitato di lavorare con un minimo di prospettiva
e di programmazione, e ai nostri dipendenti, che con onestà e coscienza svolgono ottimamente il loro compito e
mantengono ancora e per fortuna lo spirito del volontariato, di non vivere nell’angoscia di perdere il proprio lavoro.
Comitati periferici rimborsano la spesa sostenuta. Questa
decisione, visto che abbiamo 16 mezzi, comporterà un’uscita aggiuntiva di circa 10.000 €. La decisione può anche essere considerata giusta visto che molti Comitati hanno mezzi obsoleti che non usano, ma che non rottamano perché
tanto “paga Roma”. Ora non è più così e i mezzi che non
si usano, che non servono, o che sono antieconomici devono essere rottamati, perché anche il solo tenerli fermi
costa. Semmai si tratta di chiedere a Roma che ci lasci la libertà, fissate alcune regole, di stipulare i contratti assicurativi a livello locale: siamo sicuri che, a parità di importi,
otterremmo molto di più in termini di garanzie e agevolazioni. Su questo problema il nostro Comitato Locale invierà una specifica richiesta al Comitato Provinciale affinché
si faccia carico di richiedere a Roma la libertà di stipulare localmente i contratti assicurativi per i mezzi in uso.
... da Lavarone
Dal primo di gennaio i VDS hanno prestato assistenza
alle seguenti manifestazioni o gare:
• 5 gennaio: Festa della befana con fuochi artificiali sul
lago;
• 6 gennaio: Befanalauf, gara di fondo a Millegrobbe;
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• 13 gennaio: gara di slalom per ragazzi e allievi a Malga
Rivetta;
• 18-19-20 gennaio alla Millegrobbe.
Grazie a Dio non si sono verificati incidenti e tutto si è
svolto in tranquillità.
NEWS
... dal Trentino
Sesto corso OPSA
Il Nucleo OPSA Trentino, organizza il 6° corso per
Operatori Polivalenti di Salvataggio in Acqua nei
tempi e nei modi sotto riportati.
Gli OPSA della Cri svolgono già in tutte le regioni
Italiane attività di soccorso in ausilio alle autorità
preposte, anche con apposite convenzioni… Le loro
finalità sono la protezione e la salvaguardia della vita
umana in mare, spiaggia, laghi e fiumi che rimangono
scoperti per l’assistenza ai bagnanti durante il periodo di
massimo rischio per la balneazione, operando anche per
una capillare prevenzione, ed in emergenza. Dal 1998 è
operativo anche in Trentino un nucleo OPSA.
Lo scopo di un corso OPSA dunque è la formazione tecnico-pratica su nozioni inerenti al salvataggio in acqua,
modalità d’intervento e comportamento del soccorritore, questo al fine di ottenere un nucleo funzionale
presente sul territorio, motivato, preparato ed esperto
per essere in grado di operare nelle varie situazioni
richieste.
Per accedere al corso gli aspiranti saranno valutati con
un test scritto e una prova d’ammissione in acqua presso la piscina di Rovereto, per valutare le effettive capacità natatorie richieste dalla vigente normativa.
Le selezioni sono indette per sabato 1° marzo.
Informazioni presso la segreteria del Comitato o presso
i vertici delle componenti.
... da Folgaria
Campionato provinciale sci
della Protezione Civile
Annelise Rella, socia attiva del nostro Comitato, si è classificata seconda di specialità al quarto campionato pro-
Nuovo commissario
dei volontari di Folgaria
A seguito delle dimissioni dalla carica di ispettore dei
Volontari di Folgaria di Damiano Pavone, dopo l’assemblea di tutti i volontari del 17 gennaio, sentito il commissario del Comitato Giuliano Mittempergher, l’ispettore provinciale Alessandro Brunialti ha nominato Alex
Cuel commissario del gruppo VDS di Folgaria.
vinciale sci della Protezione Civile. Nel
complimentarci con lei per l’ottimo risultato ottenuto, le inviamo un “in bocca al lupo” per i prossimi campionati nazionali che
si svolgeranno a fine gennaio a Tarvisio.
Alex Cuel, nato nel 1982, agente della polizia di Stato,
è volontario CRI dal 2003, istruttore PSTI, possiede abilitazione BLSD, già presidente del gruppo giovani di San
Sebastiano e attuale componente, è anche consigliere
del Comitato, carica questa compatibile con il suo nuovo incarico.
Il suo compito sarà quello di portare il gruppo a nuove
elezioni nei prossimi sei mesi. A lui i sinceri auguri di
buon lavoro da parte di tutti i soci.
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NUOVA AMBULANZA
Anno nuovo… mezzo nuovo
In arrivo la nuova ambulanza di Folgaria
resso le officine Aricar di Cavriago sta per essere
completata la nuova ambulanza che a breve, primi di febbraio, potenzierà il parco macchine di
emergenza del nostro Comitato. Il mezzo, un T5 della
Volkswagen syncro, tetto alto, passo lungo, sarà adibito ai servizi di urgenza emergenza per la sede operativa di Folgaria.
Andrà a sostituire un T4 doppia trazione che passerà ai servizi ordinari e programmati. Ecco alcune caratteristiche del mezzo:
• 2.5 TDI (96 kW-131 CV) 4Motion 4x4
• Kombi-Passo lungo (3400 mm)
• ABS
• Alternatore potenziato e batteria maggiorata
• Climatizzatore manuale
• EDS
• Motore Euro 4 (ZP4)
• Ammortizzatori rinforzati anteriori e posteriori
• Fari fendinebbia
• Interfaccia elettrica per uso esterno
• Porta laterale scorrevole destra alta
• Sedile passeggero singolo e conducente regolabili in
altezza
• Tetto alto e porte posteriori alte vetrate
• Vetri atermici scorrevoli I° fila vano posteriore
• Bloccaggio del differenziale (solo per 4Motion)
• Cerniere per porte posteriori con apertura 270
• Computer di bordo
• Copricerchi integrali
• Pak elettrico 1: alzacristalli elettrici e specchi elettrici
con sbrinamento
P
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• Parafanghi anteriori e posteriori
• Regolatore di velocità
• Sedili anteriori regolabili in altezza con supporto
lombare e poggiabracci
• Massa complessiva 3200 kg (solo 2.5 TDI 131 CV)
• Batteria supplementare
• Sistema di ausilio parcheggio posteriore
• Applicazione kit sospensioni che consentono l’abbassamento del pianale veicolo oltre che l’aumento
della portata a 3500 kg.
Il mezzo trasformato e allestito avrà inoltre le
seguenti caratteristiche:
• Dotazioni di ambulanza di soccorso avanzato con
tutti i presidi relativi.
• Possibilità di caricare due lettini e una carozzina o
due carozzine e un lettino.
• Predellino laterale a ripiegamento per facilitare la
salita.
• Abassamento del pianale posteriore per facilitare il
carico del lettino e della carozzina.
• Possibilità, oltre alle 4 ruote motrici, di bloccaggio
del differenziale, molto utile in casi particolari su un
mezzo di emergenza.
Il mezzo nel suo complesso verrà a costare 108.000 € + Iva
La serigrafia esterna è simile a quella degli ultimi
mezzi allestiti per la sede di Folgaria: in particolare sulle
fiancate laterali verranno riportati due dei nostri sette
principi e nella parte posteriore del mezzo in alto la
scritta “utilità sociale, i tuoi sogni viaggiano con te…
proteggili guidando con la testa”. SEZIONE FEMMINILE
Regali e impegno
per un Natale al femminile
ell’ultimo mese del 2007 sono andate in porto
due iniziative che hanno impegnato attivamente tutte le volontarie iscritte della sezione femminile di Folgaria.
La partecipazione al “mercatino di Natale” in piazza Marconi, nei fine settimana dal 7 al 16 dicembre e
dal 22 dicembre al 6 gennaio 2008 tutti i giorni, ha richiesto un bel po’ di lavoro, per preparare e confezionare gli articoli che sono stati messi in vendita durante l’apertura della casetta assegnata alla Croce Rossa.
È quasi superfluo dire che ognuna delle socie, secondo il proprio estro creativo, il tempo a disposizione,
le capacità manuali e altro ancora, ha progettato e realizzato “in quantità” oggetti molto belli.
Scopo dell’iniziativa era la raccolta di fondi da destinare ai progetti benefici della sezione. Nella forma
già sperimentata o con altre modalità, anche in futuro,
in date da decidere e in occasioni diverse dal Natale, si
realizzeranno iniziative analoghe, in base anche alla disponibilità di materiale.
Un altro evento molto interessante e istruttivo è stato costituito dall’allestimento di una Mostra sulle mine
antiuomo presso le scuole medie di Folgaria. La proposta di portare anche nel nostro paese una mostra per
far conoscere alla gente il problema subdolo, perenne
N
e atroce delle mine antiuomo, è stata accolta con entusiasmo. L’idea e parte del materiale e della preziosa
documentazione sono state fornite dal Gruppo Pionieri della Croce Rossa di Lavis, molto attivo nell’opera di
informazione sui drammatici problemi presenti in tutti il mondo, secondo i principi della CRI. La mostra,
patrocinata dal Comune di Folgaria, è rimasta aperta al
pubblico dal 27 dicembre al 6 gennaio 2008.
Il giorno 8, invece, è stato dedicato alle nostre scuole. Due classi delle medie e due delle elementari hanno
avuto l’opportunità di entrare in contatto con una realtà drammatica e sconosciuta, dimostrando grande interesse per l’argomento, anche se lontano dalla loro e
nostra quotidianità.
In ragione di tale interesse, si sta esaminando l’ipotesi di riproporre la mostra in altra sede e in altro periodo da decidere, proprio per diffondere il più possibile la conoscenza delle problematiche connesse con
questa “calamità”, di cui unico responsabile è l’uomo.
Un particolare ringraziamento va al Gruppo Pionieri di Lavis e a Alessandra Lanfredi, volontaria del soccorso del gruppo di Folgaria, che si è offerta di collaborare all’iniziativa e che si è accollata la parte più
gravosa riguardante l’allestimento vero e proprio della
mostra. SENZA CONFINI | n. 5 gennaio 2008
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IL NUOVO COMMISSARIO
Alex Cuel, il nuovo commissario
dei Volontari di Folgaria si presenta
ari amici, colgo l’opportunità datami per ringraziare calorosamente il mio ispettore e predecessore Damiano, per l’incarico ricoperto fino al 18 gennaio.
Grazie al suo spirito di sacrificio e alle sue indubbie capacità, è riuscito, nonostante alcune difficoltà, a portare avanti un gruppo fantastico ma allo stesso tempo
estremamente complesso come quello dei Volontari di
Folgaria; si tratta di un gruppo ammirato e invidiato, al
tempo stesso, da numerosi VDS di tutta Italia, ma Damiano ha saputo traghettarlo verso importanti obiettivi, uno fra tutti: la Costituzione del nuovo Comitato.
Grazie, grazie di cuore!!!
Ho accettato di assumere questo impegno, senza
non poche difficoltà, dopo aver parlato a lungo con
Damiano, Mara (l’attuale presidente del Comitato) e
numerosi volontari. A questo punto desidero però porre due condizioni alla mia messa in gioco.
La prima, la più importante per il nostro gruppo, è
la cessazione immediata di ogni litigio o malignità come qualcuno le ha chiamate ultimamente. L’impegno
deve essere serio, comune, senza l’esclusione di nessuno. Su questo punto il sottoscritto ha sempre ascoltato
l’opinione di tutti, senza lasciarsi andare a giudizi affrettati, senza farsi condizionare da nessuno e sempre
sarà disposto a farlo. I problemi penso e spero di cono-
C
scerli: insieme dobbiamo lavorare per
risolverli, facendo tutti un po’ di sana
autocritica. In questo periodo di “nervi a fior di pelle”, a risentirne, oltre le
singole persone direttamente interessate, è l’intero gruppo. “Qualcuno” all’interno del Gruppo ha sempre detto che “è meglio
chiamare cento volte per nulla che…”. Io sono dello
stesso parere: nel caso si presentassero delle difficoltà,
chiamatemi e insieme cercheremo di risolverle.
La seconda condizione è quella il riuscire a coinvolgere alcuni volontari, cui delegare compiti importanti.
Come tutti sanno la mia attività lavorativa mi porta per
alcuni periodi lontano da Folgaria e per questo è essenziale un aiuto forte. Su questo punto sono ottimista,
in quanto molti VDS mi hanno espresso la loro disponibilità. Speriamo che questo si tramuti in disponibilità effettiva e duratura.
Senza di loro e di voi non potrei assumermi la responsabilità piena dell’incarico.
Sicuro che ancora una volta il nostro gruppo saprà
rialzarsi, scrollarsi di dosso questo momento particolare e saprà riprendere la strada dell’aiuto e della solidarietà, vi abbraccio calorosamente. Alex
Assemblea annuale soci della Croce Rossa Italiana Comitato Altipiani
Venerdì 15 febbraio 2008
ristorante pizzeria Cluny di Carbonare
ore 17 in prima convocazione
ore 20.30 in seconda convocazione
Ordine del giorno:
Approvazione relazione e bilancio consuntivo
2007
relazione programmatica 2008
Seguirà la cena offerta a tutti i soci dalla Croce
Rossa
SENZA CONFINI | n. 5 gennaio 2008
ESPERIENZA
Da una parte la vita e dall’altra la morte,
separate soltanto da un esile muro azzurro…
In diretta da un pronto soccorso romano
Alessandro Molon
on queste poche righe vorrei raccontarvi e “passarvi” le sensazioni e l’esperienza vissuta in questo
anno di emergenza in un pronto soccorso di una
grande città come Roma; un pronto soccorso importante come una cattedrale nel deserto, unica meta per
tutti coloro che soffrono.
Questo pronto soccorso è posizionato alla fine della via Casilina, che corre verso la regione sud-orientale
del Lazio; nella zona ci sono altre due strutture di pronto soccorso con una mole di lavoro paragonabili al nostro e bene o male le stesse problematiche.
La zona di competenza del pronto soccorso presso
cui ho lavorato si estende per circa 10-15 km quadrati
e serve quattro o cinque quartieri, con una densità abitativa di circa 250.000 persone per quartiere.
È inutile dire che questo ospedale è relativamente
piccolo, se confrontato ai colossi romani (è paragonabile all’ospedale di Rovereto come posti letto), ma, nonostante sia di dimensioni contenute, ha al suo interno il pronto soccorso che lavora di più nella zona (circa
220 accessi al giorno) con logicamente una grossa penuria di posti letto; questo significa che ogni giorno
10-15 pazienti vengono trasferiti in altri ospedali romani, distanti anche 50 km, con conseguenti problemi
di assistenza da parte dei parenti dei malati. Questo dà
C
sicuramente un’idea della vastità del territorio e della
consistenza della popolazione cui deve fare fronte, con
una avvilente assenza della medicina di base, che potrebbe risolvere tante problematiche, più o meno lievi,
a differenza della nostra realtà dove il medico di famiglia è sempre disponibile, spesso anche di domenica.
Riguardo all’organizzazione, il personale che vi lavora è formato da circa sedici persone per ogni turno di
giorno (sette infermieri, cinque medici, tre ausiliari, un
operatore tecnico) e tredici di notte (sette infermieri,
tre medici, tre ausiliari).
Il pronto soccorso è suddiviso in triage, in cui operano due infermieri e un ausiliario, stanza rossa chirurgica, in cui vi sono un infermiere, un medico e un ausiliario; stanza di osservazione breve intensiva, in cui vi
sono due infermieri e un operatore tecnico; due stanze
di accettazione medica, con rispettivamente un infermiere e un medico per stanza e un ausiliario che fa la
spola tra una stanza e l’altra; a parte, ma sempre all’interno della struttura, opera un ortopedico e un infermiere per tutti i rientri ortopedici (visto che di notte e
i festivi non c’è un ortopedico di pronto soccorso, ma
solo il reperibile a casa).
Una giornata tipo
Lunedì mattina, metà novembre: le prime persone
giungono già a partire dalle 7; per fortuna i colleghi
della notte (che smontano alle 7) sono riusciti a smaltire la lista notturna (non è sempre così, a volte ci sono già 9-10 persone in attesa alle 7 di mattina… pensate alle 13 cosa c’è) e ci troviamo con “solo” quattro
pazienti in lista che ovviamente aspettano già da
una/due ore (la notte!!).
Queste persone che si accingono ad avvicinarsi all’accettazione (triage infermieristico) sono visibilmente arrabbiate: forse, in poco tempo, sono già venute più
volte e sanno già che dovranno aspettare ore; noi inseriamo i dati dei pazienti all’interno del computer e a
fare una breve valutazione infermieristica con relativa
assegnazione del codice; a un certo punto la figlia di
una signora ammalata ci guarda e ci dice: “Mi raccomando, stavolta non fateci aspettare cinque o sei ore”.
Come se dipendesse da noi, penso tra me e me. Rispondo che faremo il possibile per accelerare i tempi;
intanto all’interno abbiamo 16-18 pazienti in attesa di
un posto letto in altro ospedale, accumulati dalla not-
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ESPERIENZA
te appena trascorsa, ma questo alla gente in attesa non
si può dire.
Improvvisamente squilla il telefono rosso (quello
del 118) che ci comunica che nel giro di 4-5 minuti arriveranno due ambulanze con due pazienti critici: uno
con un grave edema polmonare e uno in probabile coma ipoglicemico; mi allontano immediatamente dal
triage e corro ad avvertire i colleghi delle due accettazioni mediche dell’arrivo delle ambulanze. Subito scatta la preparazione delle stanze, materiale, farmaci, vestizione del personale (occhiali, guanti, camice verde,
ecc.). Io comunico al collega di triage, dove sono di turno, che rimango nella stanza emergenza a dare una
mano ai colleghi; intanto si riesce a percepire nell’aria
una sensazione di tensione mista a concentrazione per
ciò che si farà da li a poco; anche se si lavora in un ambiente “protetto” (anestesista e chirurgo d’urgenza subito disponibili), la tensione si avverte ugualmente; arrivano i pazienti, subito si interviene; alla fine
dell’intervento, rasserenati, ma anche scossi, ci guardiamo e tiriamo un sospiro di sollievo: è andato tutto
bene, i pazienti si sono ripresi; ma non è sempre così,
sfortunatamente.
Un’altra giornata che ricordo molto bene è stata
quella in cui sono arrivati contemporaneamente un signore anziano investito da un camion e politraumatizzato e un neonato in arresto respiratorio; quando si tratta di bambini così piccoli la tensione arriva alle stelle
Anche stavolta si interviene subito: neonatologo,
anestesista, infermiere, medico di sezione in una stanza e chirurgo d’urgenza, anestesista, ortopedico, infermiere e medico di sezione nell’altra, passano i minuti,
interminabili per i parenti dei pazienti; a un certo punto il bambino si mette a urlare disperatamente e vi assicuro che questo è il suono più bello che si possa sentire in questi momenti. Nell’altra sala, invece, il
medico, attorniato dalla sua équipe, non può che constatare il decesso della persona investita. Sono due facce della stessa medaglia: da una parte la vita e dall’altra
la morte, inesorabili, separate soltanto da un esile muro azzurro… in attesa delle prossima emergenza!
Intanto, fuori, all’accettazione, le persone in attesa
aumentano e arrivano a 38, ma le équipe che visitano
sono e rimangono solo tre!
All’esterno il collega e io guardiamo l’orologio, cerchiamo di rasserenare gli animi, ma come spesso accade la gente inveisce contro di noi e siamo obbligati a
chiamare i due colleghi addetti alla vigilanza per sedare risse o aggressioni contro il personale: non sarebbe
compito loro, ma lo fanno solo per amicizia o per pena nei nostri confronti!
In dodici mesi di lavoro ho subito due aggressioni;
c’è stato perfino un processo per direttissima nei confronti di un soggetto che, al termine della sua permanenza in pronto soccorso, ha avuto la brillante idea di
SENZA CONFINI | n. 5 gennaio 2008
aprirsi fasciatura e punti di sutura e di lanciarci il suo
sangue addosso; ma ad altri colleghi è andata peggio,
nasi rotti, ossa fratturate, coltellate, ecc. È difficile da
credere nel nostro candido e quasi “perfetto” Trentino,
ma vi assicuro che, anche se in modo forse meno violento, accade pure da noi!
Quello che più mi faceva arrabbiare, in mezzo a tanti casi drammatici, erano quelle persone che venivano
al pronto soccorso per vere e proprie sciocchezze e pretendevano di passare davanti a chi aveva veramente bisogno.
Spero con queste righe di avervi fatto capire cosa
succede in un pronto soccorso di una grande città. Certo non è tutto così, però questo ci fa pensare alla fortuna che abbiamo di vivere in una realtà dove le cose
vanno decisamente meglio. Pensate, per esempio, che
in un anno di esperienza a Roma ho persino visto qualcuno costretto a portarsi il materasso da casa per non
passare la notte su un letto d’ambulanza!!! Anche questo succede al pronto soccorso delle grandi città.
Il mio invito è di pensare a ciò che c’è fuori, quando ci viene da lamentarci della sanità trentina, che non
sarà impeccabile, ma è buona. In realtà come quella romana parlare di elisoccorso e di una équipe con rianimatore e infermiere specializzati che ti entra in casa in
dieci minuti è una vera e propria utopia. Non dimentichiamo che queste nostre strutture sanitarie sono a disposizione di tutti, e speriamo tali restino, perché se si
realizzassero i tanto paventati tagli alla sanità, faremmo
sicuramente un passo indietro e potremmo arrivare a
ciò che non dovrebbe accadere mai, cioè a sanità di seria A e di serie B. INTERVISTA
Vigili del fuoco di Luserna:
intervista al comandante
Fiorello Nicolussi Castellan
Quando è nato il gruppo dei vigili del fuoco di Luserna?
Ci sono stati cambiamenti finora? Quali sono le sue
attività?
Purtroppo nemmeno una ricerca d’archivio approfondita ci ha permesso di risalire alla data di costituzione del corpo di Luserna, abbiamo trovato una delibera del 2 luglio 1954 che ci permette di individuare i
nominativi dei vigili di allora e dei comandanti. La sede altro non era che un cantina, all’interno della quale trovavano posto manichette e una vecchia pompa a
mano. I compiti del corpo a quell’epoca erano limitati
essenzialmente a interventi su incendi; i più comuni
quelli delle canne fumarie, seguiti dagli incendi di sterpaglie e boschivi.
Un profondo rinnovamento del corpo va attribuito
alla professionalità unita a tanta buona volontà del nostro “vecchio giovane” comandate, Giacomo Nicolussi Castellan. “Vecchio” perché questo è l’aggettivo che
usiamo a Luserna per ricordare ciò che uno è stato,
“giovane” perché questo era quando all’età di soli 22
anni assunse la direzione del corpo di Luserna. A quell’epoca io ero il suo “vice”; in quegli anni il corpo si è
rinnovato, è cresciuto, non solo numericamente, ma
soprattutto in competenza e professionalità. Grazie al-
la sensibilità dell’amministrazione comunale ci è stata
assegnata una caserma degna di tale nome. Nel 1992
ho preso in mano le redini del corpo, le attrezzature e
gli automezzi sono aumentati: oggi il corpo di Luserna
annovera quindici vigili, due fuoristrada, un carrello
incendi boschivi e un unimog allestito a minibotte.
Anche le competenze sono aumentate, accanto all’attività istituzionale storica, i vigili sono chiamati a
intervenire sia in caso di ricerca persone, incidenti stradali e supporto all’elisoccorso, sia in una serie di interventi “tecnici”. Alla fine degli anni ottanta Luserna ha
vissuto parecchi episodi legati a incendi boschivi che
hanno fatto temere il peggio; dalla sottostante Valdastico, infatti, non era raro che semplici interventi di bonifica effettuati con il fuoco si trasformassero in veri e
propri imponenti incendi boschivi che in alcuni casi
sono arrivati addirittura a lambire le abitazioni. Ricordo che un incendio ci ha impegnato per più di dieci
giorni prima di riuscire a domarlo.
Come mai ha deciso di occuparsi di volontariato e di
far parte dei Vigili del fuoco?
Ricordo che quando da bambini fantasticavamo su
quello che avremmo fatto da grandi, mentre tutti i miei
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INTERVISTA
compagni sognavano di entrare chi nella polizia e chi
nell’esercito, io ero l’unico che diceva sempre: “Io da
grande farò il pompiere”. A parte le aspirazioni fanciullesche, credo che il volontariato rappresenti non
solo un’importante e imprescindibile realtà per i nostri
paesi, ma anche e soprattutto una crescita personale;
l’attività di volontariato, oltre a fornirti una specifica
professionalità, ti dà l’opportunità di far parte di un
gruppo, di allacciare rapporti di amicizia, di metterti in
gioco, di confrontarti. Certo, non lo nego, ci sono momenti in cui gli impegni e soprattutto la responsabilità pesano, ma basta un sorriso, un grazie sincero di una
delle nostre tante “vecchiette” per appagarti di tanti sacrifici. Il semplice incendio di una canna fumaria rappresenta per chi lo subisce motivo di apprensione, di
paura, ogni grande incendio parte sempre da qualcosa
di piccolo, ecco perché è importante la presenza capillare dei nostri volontari.
I rapporti con le altre associazioni che si occupano di
emergenza sono soltanto istituzionali o anche di altro
tipo?
Con i colleghi di Lavarone i rapporti sono ottimi e
all’insegna della massima collaborazione e sinergia,
purtroppo con le altre realtà di volontariato non esistono rapporti stretti, sono però convinto che in futuro sarà necessario, al fine di poter offrire sempre maggiore professionalità e competenza, crescere assieme ai
colleghi della Croce Rossa e del Soccorso alpino, altre
due importanti realtà presenti sul nostro meraviglioso
altopiano. Sapere come operano loro, conoscere esattamente le rispettive competenze non potrà che per-
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mettere di offrire ai nostri concittadini e ai tanti ospiti
un servizio sempre migliore.
Si parla di crisi del volontariato. Questione di tempo
o di mentalità? Quale futuro si prospetta secondo te?
Non credo si possa parlare di crisi del volontariato, a
Luserna, paese di trecento anime, sono presenti nove
associazioni di volontario, se contiamo anche le associazioni culturali; la società moderna impone ritmi che
lasciano sempre meno spazio al “tempo libero” e di questo anche l’attività di volontariato soffre. Non bisogna
dimenticare inoltre che al volontario di oggi vengono richieste competenze pari ai “colleghi” professionisti. Direi che sia più opportuno parlare di “cambiamento del
volontariato” che deve essere sempre più “professionale”. A questo si aggiunge una burocrazia che sicuramente non aiuta: il volontario deve spesso essere in grado di predisporre bilanci e assolvere a una marea di
obblighi amministrativi. Questo certamente nelle piccole realtà di volontariato come quella dei Vigili del fuoco di Luserna rappresenta un problema non da poco.
Il tuo sogno nel cassetto
Come dicono le parole della nostra preghiera “veder
crescere sempre più il nostro corpo” e, aggiungo, tutti i
corpi volontari del nostro ormai piccolo pianeta. Quindi per concludere con un detto nella mia madrelingua,
la lingua cimbra, “A schöatele prichtz aniaglaz, an arvl
prichtz niamat” che significa: “Ognuno è in grado di
rompere un singolo rametto, nessuno può spezzare un
fascio di rami”. Il volontariato è questo: singole persone semplici che insieme fanno cose straordinarie. UN LIBRO AL MESE
Attenti all’uomo bianco
Diario africano di un architetto di Emergency
di Raul Pantaleo, prefazione di Gino Strada
Eleuthera, Milano 2007, € 12,00
i tratta di una sorta di diario, tra Sudan e Italia, in
cui l’autore ripercorre l’esperienza compiuta per
conto di Emergency come logista edile e come architetto dell’unico centro africano di cardiochirurgia,
operativo da poco più di sei mesi, durante i quali sono
stati eseguiti oltre trecento interventi chirurgici, in larghissima maggioranza su giovani e bambini. L’assistenza, gratuita, riguarda un’area di dieci milioni di chilometri quadrati, abitata da più di trecento milioni di
persone.
Il libro è composto da riflessioni, pensieri, ma è soprattutto il racconto di che cosa abbia significato progettare e costruire avendo come sfondo la fame, la morte, la
guerra, il deserto. Operare in una regione come il Sudan,
vittima di una ventennale guerra civile, ha richiesto l’assunzione di criteri progettuali innovativi e una profonda
riflessione sui principi etici cui doveva ispirarsi.
Per questo tutto quanto è stato costruito è stato il
frutto dell’apporto pratico e ideali di tutti i componenti
del gruppo, sia interni sia esterni al progetto. Il tentativo era quello di reinventare una “architettura solidale”,
etica, ma anche “bella” o, come l’ha più volte definita
Gino Strada, “scandalosamente bella”. Lo scandalo, per
S
chi ha in mente gli ospedali tradizionali, sta nel
fatto che questa architettura è profondamente radicata nella geografia culturale e sociale del Sudan,
ma anche in quella forma
di utopia che è la rivendicazione dei diritti universali dell’uomo.
L’autore confessa che
spesso ha temuto che tutto
il progetto si trasformasse
in una sorta di miraggio,
mai realizzabile. E invece il
centro “Salam” di Emergency è diventato la visione di
un mondo possibile, perché in un paese in cui la sofferenza, l’abbandono, la guerra, la miseria sono strutturali al vivere quotidiano, un centro sanitario di eccellenza dove rivendicare il diritto di tutti a una salute
gratuita ha assunto un significato emblematico, non
solo un segno di speranza, ma un’utopia lanciata verso il futuro. Il nuovo consiglio
Finalmente con ordinanza presidenziale N° 29/08
del 17 gennaio 2008 (ben due mesi dopo le elezioni) il presidente nazionale Massimo Barra ha
convalidato l’elezione del presidente e dei consiglieri del nostro Comitato. Pertanto dal 17 gennaio 2008 il Consiglio del Comitato è così composto:
Presidente Mara Mittempergher
Consiglieri Luigi Birti
Rosita Bertoldi
(rappresentante componente VDS)
Alex Cuel
Pier Giuseppe Faccioli
Mauro Larcher
Maria Pia Marzari
(rappresentante componente sez. femminile)
Giuliano Mittempergher
Stefano Osele
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LETTERA
Cari volontari…
desidero esprimere a tutto il gruppo il mio pensiero
riguardo agli ultimi fatti accaduti.
Sarà una riflessione priva di retorica, ma molto sentita da parte della sottoscritta.
Mi riferisco in particolare alle dimissioni dell’ispettore Pavone e alla riunione del 17 gennaio con la presenza dell’ispettore provinciale Brunialti. Durante il dibattito, io non ho parlato, forse colpevolmente,
pensando che l’aria che si respirava era carica di tensione, e decidendo in cuor mio di affidare l’espressione
delle mie opinioni al prossimo numero di “Senza confini”. Purtroppo le idee che mi ero formata sui problemi del gruppo hanno trovato conferma nelle parole di
una volontaria del penultimo corso, la quale giustamente ha espresso le sue opinioni sulle difficoltà di
comprensione tra i vertici, attribuendo a qualcuno di
loro il diritto di intervenire nelle decisioni del vertice di
componente in quanto creatori della Croce Rossa di
Folgaria. Niente da dire su questo, e fermo restando il
mio rispetto e la mia stima nei confronti di Mara e Giuliano, uniti alla gratitudine per il lavoro svolto, devo
soffermarmi su quella che io chiamo la realtà storica
del nostro gruppo. Sono diventata volontaria nel maggio del 1991, quindi, presuntuosamente, mi ritengo appartenente alla “vecchia guardia”.
Pochi anni dopo la mia entrata in Croce Rossa, Mara e Giuliano iniziarono una ricerca, in alcuni momenti affannosa, di un ricambio al vertice stesso. Per anni
hanno cercato una persona cui affidare le redini e per alcuni mesi pensarono di averla trovata, ma poi la cosa
per qualche motivo non funzionò, per cui si dovettero
attendere ancora parecchi anni per individuarne un’altra. Nel frattempo tutti i volontari, me compresa, si erano adagiati sul “tanto vale, ci sono Mara e Giuliano”.
Lo riconosco adesso: fu un errore. Un errore in quanto
noi volontari, per tante ragioni, non ci impegnammo a
rendere le cose il più semplici possibile, e intanto loro
due erano impossibilitati a staccarsi dalla gestione della Croce Rossa che diventava sempre più complessa.
Quando poi, nel settembre 2005, Damiano fu eletto
ispettore, il danno era fatto. La sordità agli appelli degli
anni precedenti, la miopia del non voler guardare lontano, hanno fatto sì che per alcuni di noi il cambio al
vertice fosse doloroso e non accettato nel suo valore.
Questa, che io chiamo zoppia di pensiero, ha arrecato danno non solo a Damiano, che non si è sentito accettato pienamente nel suo ruolo, ma non ha giovato
nemmeno a Mara e Giuliano, che si sono sentiti ancora responsabili di fungere da referenti per i volontari e
sono stati portati a scontrarsi con il nuovo ispettore.
In alcune riunioni alle quali ho partecipato, ho avuto modo di assistere a discussioni tra dipendenti e volontari e tra i volontari stessi, nate da un nonnulla, ma
successivamente esasperate più del dovuto e che hanno lasciato l’amaro in bocca a tanti di noi.
Quello che voglio sottolineare non è 1’opportunità
di mettere in discussione il lavoro svolto dalle tre persone che ho sopra nominato né i loro caratteri, ma
semplicemente le colpe di un gruppo che ancora è legato al passato e non sa guardare avanti. Un esempio su
tutti: un volontario che da mesi non fa turni si è permesso di criticare le capacità gestionali di Damiano con
una persona totalmente estranea al gruppo. Forse, credo, quel volontario farebbe bene a riconsiderare il suo
comportamento con un po’ di sana autocritica.
Concludo dicendo che nelle discussioni tra di noi si
punta molto ad accusare i vertici di componente o di
comitato, mentre forse tutti noi dovremmo capire che
i loro atteggiamenti, i loro caratteri e i loro sbagli non
sono altro che la proiezione di quello che facciamo o
non facciamo noi volontari, io compresa.
Al commissario Alex Cuel va il mio augurio che il suo
lavoro sia meno travagliato di quello di Damiano e il
mio grazie per l’impegno che si è assunto. Va comunque
il mio grazie a Damiano, Mara e Giuliano per il lavoro
compiuto da tutti e tre in maniera magistrale con una
richiesta di perdono se per tanto tempo non sono stata
la volontaria che loro desideravano io fossi. Con affetto
Marta
SENZA CONFINI | n. 5 gennaio 2008
TESTIMONIANZA
Il silenzio e la quiete
Dag Hammarskjöld
D
ag Hammarskjöld progettò e seguì personalmente in
ogni dettaglio la creazione della stanza per la meditazione al palazzo delle Nazioni Unite di New York,
di cui fu segretario dal 1953 al 1961, quando morì nel corso di un incidente aereo, probabilmente provocato da un attentato, mentre si recava in Congo per una missione di pace. Nel 1961 gli fu assegnato il premio Nobel per la pace.
La stanza della meditazione si può vedere ancor oggi nella zona aperta al pubblico della hall dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Quello che segue è il testo da lui stesso redatto per presentare l’iniziativa.
Ciascuno di noi ha dentro di sé un centro di quiete
avvolto dal silenzio. Questo palazzo, dedicato al lavoro
e alla discussione al servizio della pace, doveva avere una
stanza dedicata al silenzio, in senso esteriore, e alla quiete, in senso interiore. L’obiettivo è stato di creare in que-
sta piccola stanza un luogo le cui porte possano essere
aperte agli spazi infiniti del pensiero e della preghiera.
Qui si incontreranno persone di fedi diverse e per
questa ragione non si poteva usare nessuno dei simboli cui siamo abituati nella nostra meditazione.
Così, al centro della stanza vediamo un simbolo di
come, quotidianamente, la luce dei cieli dà vita alla terra, su cui tutti ci troviamo, un simbolo per molti di noi
di come la luce dello spirito dà vita alla materia.
Ma la pietra in mezzo alla stanza ha qualcosa di più
da dirci. Possiamo vederla come un altare, vuoto perché
non vi è un Dio, non perché è un altare a un Dio ignoto, ma perché è dedicato al Dio che l’uomo adora sotto molti nomi e molte forme.
La pietra in mezzo alla stanza ci ricorda anche ciò
che è saldo e stabile in un mondo di movimento e di
mutamento. È una memoria di quella pietra angolare di
resistenza e di fede su cui deve basarsi ogni sforzo umano. Con il ferro l’uomo ha forgiato le sue spade, con il
ferro ha anche fabbricato i suoi aratri. Con il ferro ha
costruito carri armati, ma con il ferro ha edificato anche case per l’uomo. Il blocco di minerale ferroso è parte della ricchezza che abbiamo ereditato su questa nostra terra: come dobbiamo usarne?
Il raggio di luce colpisce la pietra in una stanza di
estrema semplicità. Non vi sono altri simboli, non v’è
nulla che distragga la nostra attenzione o irrompa nella nostra quiete interiore.
Quando il nostro sguardo si muove da questi simboli verso la parete di fronte, incontra un disegno semplice, che apre la stanza all’armonia, alla libertà, all’equilibrio dello spazio.
Un antico detto ricorda che il senso di un recipiente non sta nel guscio, ma nel vuoto. Così è di questa
stanza.
È per quanti vengono qui per riempire il vuoto con
ciò che trovano nel proprio centro di quiete. SENZA CONFINI | n. 5 gennaio 2008
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Se non sapremo offrire al mondo impoverito
nient’altro che i nostri corpi salvati a ogni costo
e non un nuovo senso delle cosa…
allora non basterà.
Etty Hillesum
Se vogliamo cambiare la società,
dobbiamo pensarla come qualche cosa creata
dalle persone e che le persone possono cambiare