Internet, per l`Onu un diritto inviolabile

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Internet, per l`Onu un diritto inviolabile
Internet, per l'Onu un diritto inviolabile
Mercoledì 08 Giugno 2011 21:29 - Ultimo aggiornamento Venerdì 02 Marzo 2012 13:22
Onu: internet è un diritto umano. È polemica su alcune misure di Paesi come Francia e
Germania che per difendere privacy e copyright mettono in atto censure come spegnere i siti.
Tratto da www.pubblicaamministrazione.net
Internet è un diritto fondamentale dell'uomo. Per contro, ci sono nel mondo diversi Paesi
che mettono in atto «tecnologie sempre più sofisticate per bloccarne i contenuti, monitorare e
identificare attivisti e critici». A parlare questa volta non è un esponente o un dirigente di
un'organizzazione per i diritti umani, ma
Frank
La Rue,
commissario speciale
Onu
.
Il quale ha preso posizione di fronte allo Human Rights Council di Ginevra venerdì scorso,
ma ha anche messo tutto nero su bianco nel rapporto sulla
"promotion and protection of the right to freedom of opinion and expression"
(promozione e protezione del diritto alla libertà di opnione e di espressione".
È l'ennesima dimostrazione dell'importanza che la rete sta assumendo anche in seno alle più
importanti istituzionai internazionali. Non a caso, nelle scorse settimane il presidente francese
Nicholas Sarkozy
aveva convocato a Parigi, alla vigilia del G8, una sorta di
G8 di Internet
invitando tutti i big del settore.
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Mercoledì 08 Giugno 2011 21:29 - Ultimo aggiornamento Venerdì 02 Marzo 2012 13:22
E proprio la Francia è uno dei paesi che vengono criticati nel report di La Rue, per la precisione
in relazione al tema che lo stesso Sarkozy ha sollevato durante la conferenza parigina: la
necessità di tutelare
privacy e copyright. Diritti che
secondo il commissario speciale dell'Onu vengono dopo quello, fondamentale, a Internet,
precedenza che il legislatore deve tutelare. Rappresentano quindi una violazione esempi di
normative come la transalpina
legge Hadopi,
che prevede la possibilità di bloccare la connessione di chi viola ripetutamente il copyright. Una
misura, quest'ultima, considerata sproporzionata. Nel mirino delle Nazioni Unite anche un
provvedimento simile, allo studio delle autorità britanniche, il
Digital Economy Act
.
Il rapporto La Rue spiega chiaro e tondo che "togliere l'accesso degli utenti a Internet è una
misura sproporzionata, qualunque ne sia il motivo, compresa la tutela del copyright. È una
violazione dell'articolo 19, paragrafo 3, della Convenzione internazionale dei diritti civili e
politici». Dunque, i provvedimenti che prevedono la disconnessione andrebbero eliminati.
Se la raccomandazione rivolta a paesi come Francia e Gran Bretagna, che tutelano
integralmente le libertà civili e d'espressione, fa particolarmente scalpore, il rapporto come è
logico punta il dito in particolare verso ben altre forme di censura, come quelle dei paesi
mettono in campo misure per bloccare o limitare l'accesso alla rete agli utenti. C'è uno
specifico riferimento alla
pri
mavera araba
, con la condanna ad esempio a
Egitto, Libia, Bahrein
, che hanno tentato di "staccare la spina" durante le manifestazioni di rivolta. E poi ancora, la
Siria
, dove non sono accessibili molti social network, oppure l'
Iran,
dove stanno sostituendo una rete nazionale al web internazionale, oscurando di fatto
quest'ultimo. Nel mirino anche la Cina, con ripetuti casi di violazione.
Mentre ci sono paesi virtuosi, che hanno dichiarato Internet un diritto fondamentale,come la
stessa Francia (criticata però come detto per le leggi sul copyright), oppure l'Estonia, il
Costarica, la Finlandia,
che assicura per legge la
banda larga
a tutti.
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