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Introduzione La Missione La Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo è portatrice e sintesi di due strategiche direzioni di intervento, che l’attualità ci consegna come sfide per l’affermazione di una civiltà più aperta, evoluta, solidale e democratica. Essa, infatti, opera in campo sociale, sanitario, educativo, culturale e artistico nonché a supporto della ricerca scientifica e del Welfare, svolgendo inoltre la funzione di trait d’union tra le culture del Mediterraneo. Con la prima sfida, assunta all’inizio del nuovo secolo, abbiamo cercato in prima linea di dimostrare1 come l’autonoma iniziativa della collettività sia in grado di garantire le analoghe prestazioni fornite tradizionalmente dallo Stato in settori come la sanità, la scuola, i servizi alla persona, la cultura. Insomma il “Terzo Pilastro” del sistema, come definisco il non profit, può essere il motore di un nuovo Welfare di cui lo Stato diviene regolatore e controllore dismettendo la funzione di produttore o gestore diretto di servizi. Con la seconda sfida, non meno gravosa, intendiamo contribuire a promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale dei Paesi del Mediterraneo e ad incoraggiare la realizzazione di iniziative comuni che conducano alla riscoperta di valori condivisi ed all’affermazione di un’identità mediterranea. La Fondazione è tesa così a raccordare la tradizionale attenzione alle esigenze di sviluppo e ai bisogni sociali dei territori - la dimensione locale - con una visione ampia, ovvero globale sulle tematiche urgenti del mondo contemporaneo. Da qui la necessità di svolgere, altresì, nel suo ambito una funzione di centro propulsivo e creativo di idee e di proposte in rapporto alle sfide che coinvolgono le radici ideali e culturali, nonché il futuro della nostra civiltà. La sua ragione d’essere si declina, coerentemente, con la missione delle due anime. Terzo Pilastro: sostegno alla Big Society La Fondazione, per Statuto, si propone di facilitare l’operatività delle organizzazioni di Terzo Settore o non profit premiando iniziative e progettualità finalizzate a costruire beni e servizi di rilevante impatto sociale e svolgendo, al tempo stesso, una funzione “pedagogica” e sussidiaria nei confronti del Terzo Settore per lo sviluppo di un’economia civile nel disegno di una “Big Society”, che ho personalmente contribuito a diffondere anche promuovendo due significativi convegni2. Secondo questa concezione, volta ad una valorizzazione delle formazioni dei cittadini, lo Stato deve fare un passo indietro, essere meno invasivo e favorire l’attuazione del “principio di sussidiarietà”3 attraverso riforme normative e fiscali che liberino risorse per le organizzazioni non profit. così una funzione “pubblica”, oggi in Italia di fatto rallentata proprio dalle istituzioni che dovrebbero favorirla. D’altra parte la crescita delle organizzazioni non profit non è stata casuale né determinata solo dal ridursi della capacità di spesa e quindi di intervento dello Stato. Più che un fenomeno di occupazione di uno spazio abbandonato dalla Pubblica Amministrazione è, soprattutto, un fenomeno culturale di soggetti che nascono e operano in quanto sono in grado di rappresentare meglio i bisogni dei cittadini e di gestire i relativi servizi. In quest’ottica si auspica il definitivo superamento del Welfare State nato alla metà del secolo scorso con uno nuovo - la welfare community - capace di responsabilizzare i cittadini singoli e associati e tutte le forze della società civile. Strumento principale di operatività della Fondazione è lo “Sportello della Solidarietà”, il quale riceve e valuta progetti di “utilità sociale” in specifici settori di attività - proposti da soggetti terzi - che, se ritenuti meritevoli, ottengono un sostegno economico. Un bando permanente ne alimenta il flusso e orienta la domanda stessa verso alcuni settori considerati prioritari, perché di maggiore rilevanza sociale, quali: ricerca scientifica sulle malattie rare, assistenza socio-sanitaria ai malati e sostegno ai loro familiari, avvio al lavoro dei giovani, percorsi formativi per disabili ed immigrati finalizzati al loro inserimento lavorativo, riscoperta e valorizzazione di arti e mestieri. Attraverso lo Sportello la Fondazione svolge anche un ruolo direttamente promozionale finanziando, senza limiti di impegno economico, la realizzazione di iniziative proprie, ovvero di progetti finalizzati ad interventi sociali innovativi e particolarmente incisivi che condivide con qualificati enti partner. In modo complementare a tale attività la Fondazione opera per promuovere la cultura della solidarietà, della cittadinanza attiva e per diffondere best practices. È questa la sua seconda anima, basata su proprie iniziative e su input di soggetti esterni rappresentativi del mondo della solidarietà organizzata in Italia e nei Paesi del Mediterraneo. Si tratta, in particolare, della organizzazione di eventi (convegni, seminari) o della partecipazione ad essi e alla realizzazione di apposite pubblicazioni. Impegno altrettanto qualificante in questa area di intervento consiste nella promozione della ricerca su tematiche pertinenti con la propria missione e sul Terzo Settore. Proprio questo strumento è stato recentemente utile a disvelare la crescita delle società civili in cinque Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, dove il Terzo Settore si candida ad essere sempre più fenomeno di partecipazione e fermento di democrazia reale. Italia e Mediterraneo: ponte per il dialogo La seconda missione della Fondazione è quella di guardare ai Paesi che si affacciano sul Mediterraneo con iniziative che costruiscano dialogo e che evidenzino la ricchezza delle diverse culture e tradizioni favorendo una feconda contaminazione tra le stesse. Chiunque voglia affrontare in maniera rigorosa i complessi nodi che l’attuale scenario geopolitico presenta nel Mediterraneo, scenario aggravato dalla crisi economica e finanziaria globale e da fenomeni migratori forzosi che fanno del Mare Nostrum il cimitero di molti esseri umani alla ricerca di libertà e benessere, non può evitare di porsi il problema dell’integrazione fra i popoli che lo abitano. Solo tale integrazione può gettare le basi per un mondo più prospero e pacifico. Su questo punto e lungo 1 Cfr., di Emanuele F. M. Emmanuele, Il non profit strumento di sviluppo economico e sociale, Luiss le sponde di questo mare l’umanità pone in essere le possibilità che ha ancora a Edizioni, Roma, 2001 e Il terzo pilastro. Il non profit motore del nuovo welfare, Edizioni Scientifiche disposizione per evitare che si produca il tanto temuto conflitto di civiltà che, Italiane, Napoli, 2008. 2 I due convegni realizzati presso la sede della Fondazione Roma sono stati: “La crisi mondiale ed i suoi una volta esploso, potrebbe portare conseguenze devastanti per l’intero pianeta. In sostanza, la “Big Society” è lo spazio conquistato dalle comunità locali nella tutela dei “beni comuni” e nella realizzazione di servizi di “interesse generale” svolgendo riflessi nel nostro Paese. L’esigenza di una Big Society in Italia”, nel 2010 e “Progetto Big Society: una grande opportunità per la società civile”, nel 2011. 3 Stabilito dall’art. 118 ultimo comma della riforma costituzionale (Legge Cost. 3/2001). Definito da Braudel “mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi. Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà accatastate le une sulle altre”, il Mediterraneo, crocevia di popoli, culla dell’Europa, depositario di una delle civiltà più antiche del mondo, fecondata dalla cultura cristiana-occidentale, da quella greco-slava, da quella ebraica e musulmana, spazio principe all’interno del quale si è sviluppata ed è maturata la consapevolezza che le differenze sono ricchezza, è stato, è, e sarà luogo di incontri e di scontri, di sintesi e di distinzione insieme, di armoniosa coabitazione e di aspre diffidenze. Dopo aver svolto nell’antichità un ruolo di assoluta ed incontrastata centralità, dopo essere stato all’origine delle religioni monoteiste, baricentro della nascita dello sviluppo economico e tecnologico, dopo aver contribuito ad assorbire i contrasti tra gli Stati Europei in età moderna, il Mediterraneo è oggi nuovamente chiamato a svolgere un ruolo di primo piano come modello di coabitazione aperta e feconda, avendo come ambizioso obiettivo quello di realizzare uno spazio politico, economico, culturale, religioso, forte, unito, propositivo, consapevole della propria identità, in grado di riproporre il valore antropologico, storico ed ideale della civiltà mediterranea, capace di ricomporre le lacerazioni con il vicino Oriente. L’entrata in vigore nel 2010 dell’Area di libero scambio tra Europa e Africa del Nord, destinata a diventare, nelle intenzioni dei protagonisti della Conferenza di Barcellona del 1995 che l’hanno progettata, forse un po’ troppo ottimisticamente, una specie di mercato comune, che avrebbe dovuto coinvolgere circa 800 milioni di persone, si presenta come un’opportunità unica per rilanciare la centralità geo-politica del Mediterraneo, in quanto spazio privilegiato in grado di avvicinare le diversità, di aprirsi alla dimensione globale, di raccordare il Nord sviluppato del pianeta con il Sud che aspira a raggiungere un pari livello di benessere e di stabilità politica e sociale. L’Italia, in quanto collocata nel cuore del Mediterraneo, è geograficamente, storicamente, e culturalmente chiamata a svolgere il doveroso compito di ponte che collega le sue rive. Perché questo auspicio possa avere possibilità concrete di realizzarsi è necessario che tutte le parti in causa facciano un decisivo passo avanti, dal riconoscimento delle diversità storiche e culturali ad un vero dialogo suscettibile di favorire una conoscenza reciproca nuova e più intensi e fiduciosi rapporti. Questa sfida potrà essere vinta se ciascuno si doterà dello strumento che ritengo più efficace, costituito dalla forza immateriale della cultura. La cultura può divenire la vera carta vincente, nel medio-lungo periodo, nella misura in cui viene alimentata e diffusa con iniziative convergenti di enti pubblici e associazioni della società civile dei vari Paesi, iniziative di cui la nostra Fondazione vuole esse innesco costante. Il linguaggio dell’arte, infatti, nelle sue molteplici espressioni, si presenta come il principale veicolo di comunicazione e di dialogo, poiché esso, massima manifestazione dello spirito creativo, geniale, fantasioso, ideale dell’uomo, è in grado di superare le barriere ideologiche, le contrapposizioni contingenti, la diffidenza originata dall’ignoranza, per dare spazio alla profondità del cuore umano che è alla perenne ricerca di relazione, di amicizia, di occasioni di arricchimento e di crescita. L’arte, il bello, la cultura divengono, così, veicoli straordinari capaci di avvicinare i singoli ed i popoli, preparando la strada per l’autentico dialogo, quello che non censura le differenze, ma privilegia ciò che è comune a tutti, cioè quel bagaglio di esperienze ed esigenze originarie che contraddistinguono la natura umana in ogni angolo del pianeta. Tutti siamo chiamati a questo difficile ma stimolante impegno, dando testimonianza concreta di come le barriere dell’intolleranza e della violenza possano essere superate, e di come sia possibile, oltre che doveroso, lavorare con i popoli del Sud del Mediterraneo per costruire insieme un mondo più aperto, più giusto, più rispettoso della dignità di ognuno e con maggiori opportunità di sviluppo. La Fondazione ha già realizzato dal 2008, anche attraverso uffici decentrati di rappresentanza, molteplici iniziative in questa direzione: da conferenze a mostre, da percorsi formativi su politiche di pace, a rassegne cinematografiche e festival, dalla rivalutazione di tradizioni artistiche e artigiane alla ristrutturazione e restauro di edifici di alto valore simbolico, fino a progetti di cooperazione allo sviluppo nel campo dell’istruzione e della formazione professionale quale antidoto alla fuga dai territori in crisi per mancanza di lavoro e di know-how tecnico. Tutti i progetti sono connotati da un duplice tratto distintivo e qualificante: il carattere strutturale e sistematico dell’intervento, che si contrappone alla frammentarietà delle molte altre iniziative che, ad oggi, si proclamano a favore del Mediterraneo e l’approccio reticolare per le proficue collaborazioni avviate con enti e istituzioni che, in Italia o in altri Paesi del Mediterraneo, operano con finalità compatibili. In uno scenario siffatto, una sinergia costante, strutturata e virtuosa con la classe politica e con i nostri rappresentanti diplomatici all’estero potrebbe costituire la “leva” in più per consentire alla Fondazione di agire con incisività, continuità e attraverso azioni mirate e condivise nei territori costieri che, attualmente, sono teatro delle grandi emergenze internazionali del nostro tempo. Siamo stati costretti, tuttavia, a riscontrare, non senza amarezza, che in Italia non esiste una “politica del Mediterraneo”: è forse dagli anni Ottanta del secolo scorso che il Paese non si confronta più attivamente con quelli che sono i nostri interlocutori naturali e storici. Proprio nel tentativo di porre rimedio a questa grave carenza, la Fondazione nel 2014 ha prodotto – avvalendosi dell’attività di ricerca di due prestigiosi enti, la Fondazione Einaudi e il Centro Studi Italiano per l’Africa e l’Oriente (CSIAO) – un documento su “La politica mediterranea dell’Italia”, teso a costituire il terreno di riflessione e soprattutto di azione per rilanciare il ruolo del nostro Paese, in occasione del semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, nell’area. Gli argomenti su cui si sono incentrate le varie proposte riguardavano le quattro tematiche “calde” del Mediterraneo in cui tutti gli attori europei sono coinvolti, ovvero: l’immigrazione, la sicurezza, le politiche economiche e di sviluppo, le politiche culturali. Ne è scaturito un progetto operativo e programmatico che è stato inviato al Governo Renzi quale base per inaugurare una nuova policy comune ed ottimizzare il coordinamento tra le diverse istituzioni, facilitando anche la presenza degli operatori economici e dei soggetti privati nell’area dei Paesi del Mediterraneo. Purtroppo, tale sforzo non ha prodotto risultato alcuno. Ciò nonostante, noi continuiamo per la strada che abbiamo, con impegno e determinazione, intrapreso. La sfida che con la nostra Fondazione vogliamo affrontare potrebbe sembrare insostenibile se non fossimo figli di una delle più importanti tradizioni culturali che hanno segnato il Mediterraneo e, quindi, forti di questo passato, vogliamo provare a raccogliere il testimone trasmessoci dalla Storia, per contribuire a rinnovare nel nostro tempo la grandezza della civiltà che ha avuto origine sulle sponde di questo mare. E poiché il dialogo interculturale ed interreligioso e l’incontro come sopra concepito Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele devono avvenire innanzitutto tra uomini, più che tra Stati, è necessario che le élites Presidente Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo di ciascun Paese siano consapevoli di quanto la cultura, i valori che la ispirano nei diversi luoghi, il senso religioso da cui essi traggono alimento possano rappresentare il fondamento di un cammino di integrazione e di pacifica convivenza, nella prosperità e nella solidarietà. Introduction Mission Since current affairs pose a challenge to achieve a more civilized, united and democratic society, Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo has merged two strategic forms of involvement. The Foundation operates in the social, healtheducation, cultural and artistic fields, supports scientific and welfare research and also acts as a trait d’union between Mediterranean cultures. When facing the first challenge at the turn of the century we were in the forefront attempting to demonstrate1 how services traditionally provided by the State in fields such as health, schools, social services and culture could be equally delivered through the communities’ independent projects. In conclusion, non-profit organisations, which I call the Third Pillar, could be the engine of a new welfare system in which the State would become the regulator and supervisor and no longer provide and manage services directly. By facing the second and likewise demanding challenge, we intend to contribute to the promotion of socio-economic and cultural development of Mediterranean Countries and to encourage joint projects that lead to the revival of shared values and the achievement of a Mediterranean identity. Essentially, a ‘Big Society’ leaves scope for the local communities to protect common goods and supply services of general interest, thus performing a public role. However, in Italy the very institutions that should encourage this process currently hinder it. On the other hand, the number of non-profit organisations neither grew by chance nor on account of the reduction of public spending, hence State intervention. This is mainly a cultural phenomenon rather than the intent to occupy an area that the State has relinquished. These organizations have been established and operate because they are more capable of representing citizens’ needs and managing the relative services. In this perspective the out-dated Welfare State, established in the middle of the last century, should be definitely replaced with a new Welfare Community capable of making citizens and all the civil society organisations aware of their responsibilities. The Foundation principally operates through the Sportello della Solidarietà, which accepts and evaluates ‘public benefit’ projects in specific sectors submitted by third parties. Grants are then issued for the accomplishment of projects deemed worthy. A permanent call for proposals encourages applications, indicating the sectors considered priority, since they have a higher social impact, such as scientific research on rare diseases, social and healthcare for patients and support for their family, youth employment, training courses for the placement of disabled citizens and immigrants, revival and enhancement of arts and crafts. Therefore, the Foundation aims to combine its traditional undertakings for development By means of the Sportello, the Foundation also directly promotes its own innovative projects with a high social impact, to which it allocates funds with no financial limit, and social needs at a local level, with a global perspective of the urgent issues in the and accomplishes in partnership with qualified institutions. contemporary world. Hence, the Foundation must become the driving force behind creative ideas and proposals related to the challenges that involve the ideals, cultural roots and future of our society. The raison d’être of the Foundation is to coherently fulfil both missions. Terzo Pilastro: support for a Big Society The Foundation’s statutory aim is to facilitate and improve the work of organizations in the Third, or non-profit, Sector, by rewarding projects that produce goods and services with a high social impact, whilst performing an ‘educational’ and ancillary function to this sector, for the development of the civil economy envisioned in the Big Society project, which I have personally contributed to spread, even by recently promoting two significant conferences2. According to this project, which aims to enhance citizen associations, the State must take one step backward, be less intrusive and encourage the application of the principle of subsidiarity3 by reforming rules and regulations and tax laws in order to release resources for non-profit organisations. In order to complement the Sportello the Foundation fosters a culture of solidarity and active citizenship and spreads best practices. This is the Foundation’s second soul which, based on its own projects and the input provided by external parties that represent the universe of voluntary organisations in Italy and Mediterranean countries, organises or attends conferences and seminars and produces appropriate publications. A likewise important undertaking in this field consists in promoting research on themes pertinent to the Foundation’s mission and the Third Sector. This research has recently proved useful to reveal the growth of civil society in five countries on the southern shore of the Mediterranean where the Third Sector increasingly stands to be a phenomenon of participation, fermenting real democracy. Italia e Mediterraneo: a Bridge for Dialogue The Foundation’s second mission is to attend to the countries overlooking the Mediterranean by launching projects that build bridges for dialogue, emphasise the wealth of diverse cultures and traditions and encourage these nations to fruitfully influence each other. Whoever chooses to closely examine the thorny issue of the current geopolitical scenario in the Mediterranean - which has been exacerbated by the global financial crisis and the phenomenon of forced migration that has turned Mare Nostrum into 1 See Emanuele F. M. Emmanuele, Il non profit strumento di sviluppo economico e sociale (Non-profit a cemetery for countless refugees in pursuit of freedom and well-being - must organisations are an instrument for economic and social progress), Luiss Edizioni, Roma, 2001 e Il terzo inevitably consider the integration of the people who live in this region. pilastro. Il non profit motore del nuovo welfare (The third pillar. Non-profit organizations drive the new The foundations for a more prosperous and peaceful world may be laid exclusively through integration. In this regard, along the shores of the Mediterranean mankind welfare system), Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2008. is adopting any measure still available for the avoidance of a conflict between 2 The following two conferences were recently held in Fondazione Roma: “La crisi mondiale ed i suoi civilizations, which, once flared may have devastating effects on the entire world. riflessi nel nostro Paese. L’esigenza di una Big Society in Italia (The worldwide crisis and its impact on Italy: The need for a Big Society in Italy)”, in 2010 and “Progetto Big Society: una grande opportunità per la società civile (The Big Society project: a great opportunity for Civil Society) “, in 2011. 3 Established under the last paragraph of Article 118 of the reform of the Italian Constitution (Constitution Law 3/2001). Braudel describes the Mediterranean as being “A thousand and one things, all together. Not just one kind of scenery, but innumerable sceneries. Not just one sea, but many seas one after the other. Not just one civilisation, but many civilisations one on top of the other”. The Mediterranean is an important cultural crossroads, cradle of Europe, custodian of the world’s most ancient civilizations fertilized by Western Christian, Greek-Slavic and Jewish and Muslim cultures. A key region that has gradually become aware that differences are a wealth, it has been, and will be, a place of peace and conflict, fusion and division, peaceful coexistence and bitter mistrust. We are all faced with this difficult yet stimulating challenge and must prove how the barriers of intolerance and violence may be overcome and that, as well as being our duty, it is possible to work with South Mediterranean nations in order to build a more open and just world, in which there are more opportunities for development and where people treat each other with dignity and respect. Having, in ancient times, played an absolute and indisputable central role and having been the cradle of monotheist religions, the centre of gravity for economic development and the region that in modern times helped to cushion the conflicts between European States, the Mediterranean must now play another leading role. It must become a model of open and productive coexistence with the ambitious aim of creating a political, economic, cultural, religious, strong, united and proactive region conscious of its identity. This region must also be capable of reviving the anthropological and historical principles of the Mediterranean civilisation and settling its disagreements with the neighbouring East. Since 2008, the Foundation has already accomplished, even via decentralised and representative offices, numerous projects with this aim, such as conferences, exhibitions, training courses on peace policies, film reviews and festivals, appreciation of traditional arts and crafts, refurbishment and restoration of buildings with a highly symbolic value, development cooperation projects in the field of education and vocational training as an antidote to the flight of human capital from countries in crisis due to the lack of employment and industrial know-how. The leaders of the 1995 Barcelona Conference who, perhaps a little too optimistically, planned the free trade area between Europe and North Africa that came into force in 2010, intended it to become a sort of common market involving approximately eight hundred million citizens. This appears to be a unique opportunity to reintroduce the geopolitical centrality of the Mediterranean, since this region has the advantage of being capable of bringing diversities together, opening to globalisation and linking the developed North to the South divide that seeks to reach the same level of wealth and socio-political stability. By being placed in the middle of the Mediterranean Basin, Italy is geographically, historically and culturally challenged to perform the duty of bridging the shores. All the projects have two distinguishing and important traits: the structural and systematic nature, opposed to the disjointedness of many other projects that, until now, have claimed to be in favour of the Mediterranean and the networking approach in order to establish profitable forms of cooperation with institutions and organizations, in Italy or other Mediterranean countries, which pursue goals consistent with those of the Foundation. In this scenario, a constant, structured and virtuous synergy with the political class and diplomats could constitute another lever to enable the Foundation to operate effectively and constantly through targeted and shared undertakings in the coastal regions which are currently the theatre of great international emergencies. However, we had to face the bitter truth that a Mediterranean policy did not exist in Italy, which has possibly failed to actively discuss the matter with its historical and natural If this goal is to stand a real chance of being reached, all parties involved must be interlocutors since the nineteen-eighties. In an attempt to redress this serious truly determined to take a crucial step ahead. They must start by acknowledging the shortcoming, in 2014 the Foundation produced a paper on ‘Italy’s Mediterranean historical and cultural differences and then create effective dialogue that encourages a Policy’ based on research performed by two prestigious institutions, Fondazione new, reciprocal understanding and is capable of producing stronger and more trusting Einaudi and the Centro Studi Italiano per l’Africa e l’Oriente (CSIAO), that aimed to relationships. constitute the grounds for reflection and above all action in order to revive the role of Italy during its term of the Presidency of the Council of the European Union. The This challenge could be met if we all acquire the intangible strength of culture, which proposals focused on the four main ‘troubled’ issues in the Mediterranean, which in my opinion, is the most effective instrument. Culture could be the trump card in concern all the European players: immigration, security and economic development the medium to long-term, in so far as it is nurtured and spread through convergent and cultural policies. projects established by public institutions and civil society organizations in various countries, which our Foundation wishes to constantly trigger. This resulted in an operational programme, which was submitted to the Cabinet led by Matteo Renzi as a basis for the inauguration of a new common policy, optimise Indeed the language of art, in its various forms of expression, is the main channel of coordination between the various institutions and also facilitate the presence of communication since it is the highest manifestation of mankind’s genius, creativity economic operators and private entities in Mediterranean countries. Unfortunately, and ideals. This language is capable of crossing ideological barriers and prevailing over this was a vain effort. incidental conflicts and mistrust arising from lack of knowledge, leaving scope for the human soul which yearns for company, friendship and opportunities for growth and Nevertheless we shall continue along the path that we took with commitment and enrichment. Art, beauty and culture thus become an exceptional means of expression determination. capable of bringing individuals and nations together, paving the way for authentic dialogue. This kind of dialogue does not repress the differences since it prefers the The challenge we aim to face with this Foundation could appear to be unsustainable. things in common, namely the enormous experience and fundamental needs that, However, since we are the offspring of one of the most important cultural traditions in every corner of the world, distinguish human nature. that has marked the Mediterranean, confident in our past we shall attempt to take the baton passed on by history and help to restore, in our times, the greatness of the Since intercultural and inter-religious dialogue must first take place between men civilization that originated on the shores of this sea. rather than between States, the leaders of each nation must be aware that the values that inspire and the sense of religion that nourishes culture in different regions may represent the foundations for integration and peaceful, solidarist and prosperous Professor Emmanuele F. M. Emanuele cohabitation. Chairman Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo SOLIDARIETà/SOLIDARITY SANITÀ SPORT PER TUTTI SENZA DROGHE L’uso diffuso di sostanze dopanti ad ogni livello di pratica sportiva è oggi fonte di allarme e richiede di essere contrastato sul piano dell’informazione corretta e capillare circa i danni che tale consumo arreca agli atleti. Rispetto a campagne informative come questa la Fondazione si trova in prima linea. Il Comitato Italiano Paralimpico, oltre a favorire la massima diffusione della pratica sportiva tra i diversamente abili, si è fatto promotore di una iniziativa informativa che ha coinvolto l’intero universo sportivo (atleti, dirigenti), non solo nella sua componente disabilità, oltre alla stessa cittadinanza. L’obiettivo ha riguardato la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione, finalizzata soprattutto al mondo giovanile, sui rischi derivanti dalle condotte dopanti nella pratica sportiva che sono al tempo stesso illegali in quanto alterano i risultati agonistici. La campagna ha preso in considerazione anche l’abuso di alcool e di droghe per orientare a corretti stili di vita soprattutto chi si cimenta nello sport. Il progetto ha attivato un punto informativo, itinerante e interattivo, in numerose piazze della regione Lazio in occasione di eventi sportivi e ha coinvolto un pubblico numeroso ed eterogeneo. La formazione previa di operatori qualificati sul territorio ha permesso un effetto duraturo degli esiti del progetto, ovvero il suo impatto sulla popolazione, anche posteriormente ad esso. HEALTH DRUG FREE SPORT FOR ALL The widespread use of performance enhancing drugs across all levels of sports today is alarming and must be fought by disseminating accurate information concerning the harmful effects these substances have on athletes’ health. The Foundation is at the forefront of such awareness campaigns. As well as widely encouraging disabled citizens to play sports, the Italian Paralympic Committee promoted an anti-doping awareness campaign, to warn them, the entire sport’s universe (athletes and directors) and the public, particularly youths, about the health risks posed by banned performanceenhancing drugs. The campaign also addressed alcohol and drug abuse prevention, in order to steer citizens, especially those who engage in sports, towards correct life styles. A mobile interactive information point was opened during sports events in many squares in the Lazio region and attracted a considerable amount of citizens. By training specialists locally the positive results of the project had a lasting impact on the population. SANITÀ SOSTEGNO ALLA BUONA SANITÀ La Fondazione riconosce nell’azione delle organizzazioni non profit che operano nel settore sanitario una funzione complementare a quella delle istituzioni sanitarie alle prese oggi con vincoli economici e organizzativi. Ritiene inoltre essenziale lo sviluppo della prevenzione che, se realizzata con sistematicità, permette più salute per la cittadinanza e minor spesa. Il progetto della Fondazione ANT Italia Onlus aveva lo scopo di fare prevenzione primaria (sensibilizzazione) e secondaria (diagnosi precoce) della patologia tumorale e, in modo specifico, del melanoma e della neoplasia alla tiroide. Entrambi questi tumori rivelano un’incidenza in progressivo aumento nel nostro Paese determinando qualche migliaio di decessi l’anno. Il progetto ha conseguito un duplice obiettivo: sensibilizzare la popolazione, anche con l’apporto delle istituzioni locali, sul tema della prevenzione oncologica e dei corretti stili di vita, con incontri didattico-formativi in diverse località della provincia di Roma tenuti da specialisti, e offrire 24 giornate di visite mediche gratuite di prevenzione dei tumori cutanei e della tiroide. Il progetto ha permesso di consolidare una prassi preventiva già sperimentata con successo da ANT e di acquisire un’apposita strumentazione per la prevenzione precoce con un impatto positivo di lungo termine dato il suo utilizzo anche dopo la realizzazione del progetto. HEALTH GOOD HEALTHCARE: CANCER PREVENTION The Foundation recognises that non-profit organisations working in the health sector perform a complementary function to public health facilities, which are currently struggling with organisational and financial restrictions. The Foundation also believes that the expansion of preventive healthcare and screening leads to healthier citizens at a lower cost. This project, managed by Fondazione ANT Italia aimed to implement primary (health promotion) and secondary (early diagnosis and prompt treatment) cancer prevention, specifically of melanomas and thyroid neoplasias. The incidence of both tumours is gradually increasing in Italy, causing thousands of deaths each year. This project achieved a dual goal: sensitize citizens, with the involvement of local institutions, to the issues concerning cancer prevention and correct life styles, through training courses held by specialists in several districts in the province of Rome and offer free medical examinations for the prevention of skin and thyroid cancer for twenty-four days. This project reinforced a prevention procedure that had been successfully experimented by ANT and enabled it to purchase specific early detection instruments, which will have a longterm positive impact since they will continue to be used after the project has be completed. RICERCA SCIENTIFICA RECUPERARE LA CULTURA DEL WELFARE E LE SUE RADICI Il progetto nasce da un quesito di carattere storico e sociologico sulle radici del sistema di Welfare del nostro Paese e per dare il giusto rilievo all’impegno delle formazioni del privato-religioso. Con il progetto avanzato dal Centro Studi e Ricerca Sociale della Fondazione E. Zancan è stato conseguito l’obiettivo di condurre una ricognizione storica sulle opere sociali degli enti religiosi dopo l’unità d’Italia. Emerge come essi abbiano svolto un ruolo insostituibile e coerente con l’applicazione dei dettami della dottrina sociale della Chiesa rilanciata dall’enciclica di Leone XIII del 1891 (“Rerum Novarum”). L’indagine ha documentato le attività condotte dai religiosi attraverso la raccolta di materiali documentali inediti e con degli approfondimenti tramite la compilazione di questionari presso i referenti di ben 32 ordini religiosi. Sono stati esaminati anche i dati dei Censimenti nazionali sui servizi socioassistenziali della Caritas Italiana. Il cospicuo panorama di dati e di riscontri prodotto dalla ricerca ha permesso di constatare quanto i valori dell’esperienza religiosa siano stati contaminanti rispetto alle moderne pratiche di welfare: la centralità e dignità della persona, da cui poi il principio costituzionale del primato della persona e dei suoi diritti; il passaggio da una concezione assistenziale basata sulla carità cristiana ad una che vi aggiunge la giustizia sociale; le buone pratiche basate su sperimentazioni e idee innovative con cui sono stati affrontati i molti problemi sociali dell’Italia unificata (oratori della gioventù, convitti operai, scuole professionali, colonie agricole); lo spostamento del baricentro dall’istituto al territorio o dall’istituto chiuso a quello permeabile all’esterno. La ricerca conferma l’assunto di partenza che il patrimonio ideale, culturale e materiale degli ordini religiosi vocati alla missione sociale ha dato ispirazione e sostanza alle attuali politiche sociali. SCIENTIFIC RESEARCH RETRIEVING A WELFARE CULTURE AND ITS ROOTS This project was based on a historical and sociological query concerning the roots of the Welfare system in Italy and intended to attach due importance to the undertakings of private and religious organizations. Submitted by Fondazione E. Zacan’s Social Studies and Research Centre, this project met the objective to conduct a historical survey of the social works performed by religious institutions after the Unification of Italy. The results show how these institutes played an irreplaceable and coherent role by applying the principles of Catholic social teaching revived through Pope Leo XIII’s encyclical Rerum Novarum issued in 1891. The investigation documented the religious organizations’ activities by collecting unpublished matter and examining the questionnaires answered by the reporting members of thirty-two religious orders. The national census records on social work performed by Caritas Italiana, the charitable arm of the Italian Bishops Conference, were likewise examined. This research produced a considerable amount of data and comparisons, revealing how the values of these religious activities have significantly influenced modern welfare practices: person-centred care and dignity, on which the constitutional principle of the primacy of the person and human rights is founded; the transition from the concept of welfare based on Christian charity to a system that also includes social justice; good practices based on experiments and innovative ideas whereby many social problems in unified Italy have been addressed (church recreation centres, boarding schools for the working class, vocational training, ex-convicts’ workhouses) and the shift of focus from residential facilities to the community or from isolated to accessible institutions. The results of this research corroborate the initial assumption that the ideal, material and cultural patrimony of religious orders with a social vocation inspired and gave substance to current social policies. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI PROPOSTA EDUCATIVA PER I MINORI SANZIONATI Questo è un settore di intervento prioritario della Fondazione in quanto basato su un approccio formativo e riabilitativo a sostegno di soggetti deboli o svantaggiati sul piano sociale. Tale sostegno è altresì coerente con la scelta della Giustizia Minorile, di considerare la finalità retributiva della pena secondaria rispetto all’obiettivo del recupero sociale del minore. Il progetto è stato proposto dall’Associazione Around Italiani e condotto presso due strutture per il trattamento di minori sanzionati dalla Giustizia minorile di Roma, una detentiva e l’altra alternativa al carcere per minori sottoposti alla “messa alla prova”. Il modello di intervento si è focalizzato su un approccio di animazione socio-pedagogica. Tale approccio ha permesso processi di attivazione dei minori, a partire dalle loro potenzialità, con l’obiettivo di accrescere l’attitudine all’ascolto, alla riflessione e al ragionamento, premesse indispensabili per rafforzare il grado di autostima e di fiducia in se stessi e per la ricerca di un lavoro dignitoso. I risultati più preziosi di tale progetto sono stati: la conferma della necessità di lavorare sul singolo caso, alla stregua dell’impostazione di trattamento tipica del contesto minorile basata sul “progetto educativo individualizzato” che cresce per obiettivi modulati sul minore; la conferma dell’importanza dell’orientamento e dell’accompagnamento formativo e lavorativo per il recupero sociale di questi ragazzi, data la loro estrazione socio-familiare sfavorevole; l’evidenza che il carcere è il luogo meno idoneo a favorire il cambiamento dei minori attraverso la preparazione alla vita sociale, soprattutto non permette loro di concentrarsi in termini positivi o costruttivi per il futuro. Al contrario, nella comunità o casa-famiglia tutto risulta più semplice e autentico, come la stessa disponibilità dei minori. Si è così dimostrata vincente una politica giudiziaria minorile orientata verso le misure sostitutive del carcere. AID TO THE UNDERPRIVILIGED EDUCATIONAL PROJECT FOR CONDEMNED MINORS This is a priority sector for the Foundation, since it is based on an educational and rehabilitation approach in order to support socially underprivileged and vulnerable citizens and is consistent with the decision made by the Department for Youth Justice to focus more on social reintegration rather than retribution. This project was submitted by the Associazione Around Italiani and performed in two care facilities for juveniles condemned by the Juvenile Courts of Rome, one of which was a detention centre and the other an alternative to incarceration for youths ‘on probation’. The project focused on social pedagogy. This approach is based on a behaviour enactment process, whereby youths may improve their ability to listen, reflect and reason; the essential requisites to build confidence and self-esteem and find a respectable job. The most valuable results of this project corroborated: that each case should be handled individually, by the same standards for treatment applied in the juvenile justice environment based on Individualized Education Programmes, which advance according to tailored objectives; the importance of guidance, education and employment for the social reintegration of these youths taking into account their unfortunate socioeconomic status; that prison is the most unsuitable place in which to rehabilitate minors and prepare them for social life, mainly because they are unable to think about their future in positive or constructive terms. On the contrary, everything is easier and more realistic in the community or in a group home, including the minors’ disposition. Hence, juvenile justice policies for alternatives to detention have proved to be successful. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI LA CASA PER L’ACCOGLIENZA E L’AUTONOMIA DEI DIVERSAMENTE ABILI Favorire l’autonomia delle persone diversamente abili, sia in termini di acquisizione di competenze sociali che di strutture logistiche in cui risiedere, soprattutto al venir meno dell’aiuto della famiglia naturale, costituisce la finalizzazione auspicabile di un percorso assistenziale. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione, è nato per iniziativa dell’Associazione Il Tamburo (oggi, Soc. Coop. Sociale), che dal 1998 opera a favore dei diversamente abili in diversi settori di intervento, i principali dei quali sono: ospitalità (week-end e soggiorni), attività culturali e sostegno scolastico. L’espansione dell’offerta di ospitalità richiedeva un intervento di ristrutturazione e arredamento di locali messi a disposizione dall’Associazione che fosse funzionale all’accoglienza e al sostegno di persone diversamente abili avviate ad un percorso di graduale autonomia nel rapporto con l’ambiente circostante. Il progetto ha permesso di ristrutturare un immobile e di attrezzarlo come casa famiglia per 8 ospiti diversamente abili, dotata sia di spazi comuni per la socializzazione e l’uso del tempo libero, che di spazi personali. Si è così arricchito il range dei servizi dell’Associazione rispetto alla variegata composizione dei bisogni delle persone diversamente abili. AID TO THE UNDERPRIVILIGED A HOME FOR CARE AND THE INDEPENDENCE OF DISABLES CITIZENS Promoting the independence of disabled people, both in terms of providing a home and helping them to acquire social skills, especially when their families are no longer able to assist them, is the desirable purpose of care pathways. The Foundation supported this project launched by the non-profit Association, now a Social Cooperative, Il Tamburo, which has assisted disabled citizens since 1998 in various fields, mainly hospitality (week-ends and holidays), cultural activities and education. In order to accommodate more guests, the Association’s rooms required refurbishing and furnishings to make them suitable to care for and support disabled people who were gradually becoming independent of their families or carers. The project enabled the association to refurbish a building and equip it as a group home, with private rooms and lounges for socialisation and leisure, for eight disabled citizens. The Association’s range of services was enriched according to the various needs of disabled persons. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI L’ARTE COME FATTORE DI INTEGRAZIONE E CONVIVENZA L’espressione artistica in tutte le sue forme permette a ciascun individuo di esprimersi autenticamente e di confrontarsi con gli altri su un piano di parità, indipendentemente dal valore della performance artistica. È questa la valenza educativa dell’arte come strumento di integrazione sociale e di armonizzazione delle differenze. Il progetto, della durata dell’intero anno scolastico, 2014-2015, è terminato con l’allestimento di una mostra dei lavori e di uno spettacolo conclusivo: obiettivo, far comprendere ai bambini che le differenze sociali, economiche e culturali, riflesse dalla stessa espressione artistica, costituiscono un valore aggiunto e non un limite. Dopo dieci anni di iniziative socio-educative finalizzate all’integrazione sociale degli alunni delle scuole della periferia romana l’Associazione Mus-e Roma Onlus ha proposto e realizzato un progetto, sostenuto dalla Fondazione, sulla creazione di laboratori d’arte in diverse scuole della Capitale. Un laboratorio è stato realizzato anche per i bambini ricoverati all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, a sottolineare la valenza dell’arte come terapia dell’anima ed espressione delle differenze. Tali laboratori, che hanno interessato le arti visive, la danza, la musica, il canto, il teatro, le arti marziali, l’animazione e il linguaggio audiovisivo, sono stati guidati da personale preparato professionalmente e orientato sul piano pedagogico. Foto di Luca Micheli AID TO THE UNDERPRIVILIGED ART AS A FACTOR OF INTEGRATION AND COEXISTENCE The arts allow individuals to express themselves realistically and face others on an equal footing, regardless of the quality of the artistic performance. This is the educational value of art as an instrument for social integration and reconciling the differences. Having ten years experience in socio-educational programmes that aimed to socially integrate pupils attending schools in the suburbs of Rome, the non-profit association Mus-e Roma proposed and accomplished, with the Foundation’s support, a project to establish art workshops in several schools in the capital. The workshops involved visual and martial arts, dancing, music, singing, drama, animation and audio-visual languages and were led by fully qualified teachers. Photo by Luca Micheli The project, held throughout the school year 2014-15, concluded by organizing an exhibition of the works and a final performance for the purpose of making children understand that the socioeconomic and cultural differences reflected in their artistic expressions, constitute an added value rather than a limit. A workshop was also held for the patients in the Children’s Hospital Bambino Gesù in Rome, to emphasise the value of art as a therapy for the psyche and an expression of cultural diversity. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI SOSTEGNO ALLA PROTEZIONE CIVILE La Fondazione riconosce l’importante ruolo che ha oggi il volontariato della protezione civile a sostegno di popolazioni sinistrate da eventi alluvionali, tellurici o in stato di calamità ed emergenza. Favorire l’azione delle associazioni di protezione civile significa anche garantirne la dotazione di mezzi idonei ad operare con la massima tempestività ed efficacia. ad alloggiamento ed a supporto logistico delle squadre impegnate in emergenza. Lo scopo del progetto, che fa capo all’Associazione Nazionale Carabinieri di Roma, è stato quello di acquistare una struttura mobile polivalente per attività di protezione civile, a sostituzione di un mezzo deterioratosi nel lungo periodo di intervento del Nucleo, attivo dal 1995. Una volta acquisito il mezzo, il Nucleo di protezione civile è potuto intervenire con efficacia nelle emergenze idrogeologiche di Roma e in quelle alluvionali che hanno colpito la Liguria. Sul mezzo, un furgone polisoccorso, sono state installate diverse strumentazioni necessarie per operare in ogni tipo di emergenza. Con il finanziamento del progetto il Nucleo ha potuto altresì acquisire una roulotte adibita Va altresì segnalato l’effetto emulativo positivo del progetto, dato che la ditta costruttrice della roulotte ha fornito al Nucleo un mezzo più capiente e più confortevole di quello esistente sul mercato e a costi notevolmente più ridotti. AID TO THE UNDERPRIVILIGED SUPPORT FOR THE CIVIL DEFENCE CORPS (PROTEZIONE CIVILE) The Foundation recognises the important role played today by the civil defence corps voluntary service in supporting communities that have suffered damages caused by floods and earthquakes or are in a state of calamity and emergency. Facilitating operations performed by civil defence associations also means ensuring that they are equipped with adequate resources to work promptly and effectively. Led by the Associazione Nazionale Carabinieri di Roma (Police Force of Rome), this project aimed to purchase a multipurpose emergency response vehicle for the civil defence corps, in order to replace a truck that had deteriorated during the long-term operations performed by the Squad since 1995. The multipurpose rescue vehicle has been equipped with instruments to respond to various types of emergencies. A caravan to support logistics and accommodate the squads whilst they respond to emergencies was also purchased with the funds allocated to the project. Moreover, the caravan manufacturer even emulated this project by providing the Squad with a larger and more comfortable model than those available on the market at a much lower price. Once purchased, this civil defence Squad was able to successfully perform operations during hydrogeological emergencies in Rome and the floods that hit Liguria. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI COMUNICAZIONE EDUCATIVA COME AUSILIO PER I DIVERSAMENTE ABILI (SOGGETTI CON DISTURBI SOCIALI E DELLA COMUNICAZIONE) Sostenendo questo progetto la Fondazione reputa la tecnologia comunicativa una risorsa importante per favorire processi assistenziali e di autocontrollo dei comportamenti, nella fattispecie, dei soggetti autistici incidendo sulla loro maggior capacità di gestirsi in modo appropriato. Il Centro Studi in Neuroriabilitazione CNAPP Onlus, che ha presentato e realizzato il progetto, persegue dal 2001 variegate finalità nel campo dello studio e dell’assistenza dei malati affetti da autismo. Ciò, soprattutto per favorire l’autonomia di queste persone e per alleggerire e supportarne il carico familiare. Il progetto ha conseguito l’obiettivo di realizzare quattro brevi filmati (di 2 minuti ciascuno) per mostrare a ragazzi affetti da autismo azioni e comportamenti da adottare in differenti circostanze. Con l’utilizzo di questa tecnica di Video Modelling, i ragazzi autistici potevano così guardare ed emulare nella loro vita quotidiana il comportamento rappresentato nei video dagli attori preparati al compito. I filmati prodotti sono stati infatti inseriti in un programma interattivo installato su dispositivi tablet, permettendo ai diversamente abili una maggiore capacità di comunicazione e di controllo del comportamento. Inoltre tali filmati si prestano, al di là del progetto o dopo di esso, ad essere utilizzati nelle scuole, in famiglia e nei processi di assistenza e riabilitazione dei soggetti autistici. AID TO THE UNDERPRIVILIGED EDUCATIONAL COMMUNICATIONS AS AN AID FOR CITIZENS WITH SOCIALIZATION AND COMMUNICATION DISORDERS The Foundation supported this project because it believes that information and communications technology is an important means for facilitating care pathways, in this case for autistic patients, since it helps them to develop self-management skills. The project was submitted and accomplished by the Centro Studi in Neuroriabilitazione CNAPP, a non-profit neuro-rehabilitation research centre, which since 2001 has pursued various objectives in the field of research and care for patients with autism spectrum disorders, especially to foster their selfmanagement skills and relieve the burden borne by their families. The project met the goal to produce four short films (two minutes each) in order to teach autistic children the actions and behaviour they should adopt in various circumstances. By using the Video Modelling technique, these children are able to observe the behaviour demonstrated by trained actors and imitate it in their everyday lives. The videos are in fact part of interactive applications, installed on tablets, which help disabled users to improve their communication skills and control their behaviour. Moreover, the videos are suitable for use in schools, at home or during rehabilitation and care pathways for autistic patients, aside from or after the project. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI CULTURA MUSICALE AL SERVIZIO DI CATEGORIE SOCIALI DEBOLI La Fondazione sostiene l’universalità del messaggio della musica e l’accesso paritario dei cittadini all’offerta musicale di eccellenza. Infatti, la musica veicola sentimenti ed emozioni che arrivano a tutti i cittadini generando il piacere dell’ascolto e, per i meno fortunati, anche gioia e conforto. Si tratta di un progetto che la Fondazione ha finanziato come iniziativa propria e che è stato realizzato dall’associazione musicale e umanitaria Résonnance Italia, nata nel 2007 e nota per la sua intensa attività concertistica. Il progetto ha una duplice valenza socioeducativa: creare momenti di fruizione socializzante della musica per le persone che normalmente ne sono escluse, perché socialmente svantaggiate; mettere a disposizione una collaudata scuola musicale, come quella dell’Associazione, per formare gratuitamente musicisti e cantanti che a loro volta si impegnano a “restituire” quanto da essi appreso in manifestazioni musicali o canore rivolte alle categorie sociali più deboli. Il primo scopo del progetto si è concretizzato nell’offerta di oltre 50 concerti di musica classica, preparati con il massimo rigore musicale, e per lo più tenuti presso istituti e strutture che ospitano persone anziane, ammalate, diversamente abili, reclusi, donne che hanno subito violenza e giovani con problemi. Con la realizzazione del secondo scopo del progetto sono stati formati dei musicisti, senza limiti di età o di livello tecnico, che hanno partecipato gratuitamente alle Masterclass (61 giornate rivolte a pianisti e cantanti) e hanno appreso la “Pedagogia Résonnance” con i relativi strumenti artistici, conoscenze di fenomenologia musicale (del suono e del gesto) e di tecnica pianistica e vocale. Al termine dell’iniziativa si è potuto constatare un miglioramento dello stato psicologico delle persone coinvolte nell’esperienza musicale e artistica a cui non si sarebbero potute accostare spontaneamente. In particolare, si è notato l’«effetto terapeutico» per la risonanza emotiva che su tali persone ha avuto la musica dei grandi compositori classici. AID TO THE UNDERPRIVILIGED MUSIC FOR THE UNDERPRIVILEGED The Foundation supports music’s universal message and citizens’ equal access to excellent musical offerings. Citizens enjoy listening to music since it conveys emotions and also brings comfort and joy to the less fortunate. This is one of the Foundation’s projects and was accomplished by Résonnance Italia, a music and humanitarian association established in 2007 and famous for its intense concert schedule. The project has a dual socio-educational aim: create events during which underprivileged citizens, who are normally unable to attend concerts, may socialize and enjoy music; open a recognised conservatory, similar to the association’s school of music, where musicians and singers undertake to ‘pay’ for their lessons by subsequently holding concerts for unprivileged citizens. The first objective was met by holding over fifty accurately arranged classical music concerts in retirement homes for senior citizens, hospitals, prisons and facilities for the assistance of disabled persons, abused and battered women and troubled youths. The second goal was achieved through training courses for musicians of all ages and technical levels. Pianists and singers attended free Master classes (for sixty-one days) to study ‘Résonnance Pedagogy’ by means of the relative instruments, phenomenology of music (sound and gesture) and piano and vocal techniques. At the end of the project an improvement in the mood of those involved in this music and artistic experience was observed. In particular, the emotional resonance stirred by the music of great classical composers had a therapeutic effect on the master class attendees. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI LA CULTURA ALLA PORTATA DEI DIVERSAMENTE ABILI VISIVI Mettere la cultura a disposizione di tutti i cittadini, anche di quelli con maggiori difficoltà ad accostarsi ad essa in tutte le sue espressioni, è un punto fermo della missione statutaria della Fondazione, in quanto considera la cultura l’elemento di maggior elevazione della persona. Il progetto fa capo alla storica Unione Italiana dei Cechi e degli Ipovedenti Onlus attiva sul territorio nazionale dal 1920 per favorire l’integrazione di minorati della vista nella società civile attraverso la piena attuazione dei diritti umani, civili e sociali e la loro formazione culturale e professionale. Il progetto risponde ad una domanda crescente di servizi culturali e, in particolare, di “libri parlati” da mettere a disposizione degli ipovedenti. Tali pubblicazioni, compresi testi scolastici e universitari, vengono lette e registrate su CD da speakers professionisti, anche su richiesta specifica degli utenti finali. Il progetto ha conseguito lo scopo di aumentare il numero di speakers professionisti garantendo loro corsi di formazione e riducendo il tempo medio di attesa degli ipovedenti per avere in prestito i testi gestiti dal Centro Libro Parlato dell’Unione. Esso ha altresì permesso di ampliare l’offerta dei testi con la creazione di instant-book e l’inserimento delle opere su dispositivi Android e, pur attuandosi nella città di Roma, i benefici prodotti hanno avuto risonanza a livello nazionale. AID TO THE UNDERPRIVILIGED VISUALLY IMPAIRED CITIZENS ACCESS CULTURE Placing culture at the disposal of all citizens, especially those who find it more difficult to engage in all its subjects, is a cornerstone of the Foundation’s mission, since it believes that erudition is fundamental to personal development. The project met the goal to increase the number of professional speakers by holding training courses and to reduce the average waiting time for visually impaired citizens to borrow the recorded texts from the Union’s Talking Books Centre. The project was led by the historical Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, a nonprofit union for blind or visually impaired persons that has operated in Italy since 1920 fostering their integration in society by fully implementing human, civil, economic, social and cultural rights. Moreover, the audiobook offering increased by producing instant books to be downloaded on Android devices and, although the project was implemented in Rome, the benefits have been felt at a national level. The project met the increasing demand for cultural services and, in particular, ‘talking books’, available on loan to visually impaired citizens. These audiobooks, including textbooks, are read by professional speakers and recorded on CDs, also upon request of the end users. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE CULTURALE La Fondazione ritiene che l’integrazione sociale degli immigrati debba partire dall’offerta di strumenti linguistici che permettano loro di comprendere la cultura e le opportunità lavorative del territorio di insediamento e di conoscere diritti e doveri di cittadinanza per potersi inserire consapevolmente. Il progetto è dell’Associazione Centro per l’Integrazione l’Accoglienza e l’Orientamento Onlus (C.I.A.O.), che nasce nel 2008 per l’iniziativa di persone già sensibili ed esperte sui temi dell’immigrazione in quanto gestiscono una scuola di italiano per stranieri a Roma. Gli obiettivi conseguiti dal progetto, modulato sul livello di preparazione pregressa dei 60 immigrati coinvolti, sono stati di tre tipi: l’insegnamento della lingua italiana, attraverso un corso di 9 mesi con appuntamenti bisettimanali; l’orientamento al lavoro, con un tutor facilitante un percorso di inserimento lavorativo; l’insegnamento della Costituzione italiana con lezioni frontali, per l’acquisizione di una formazione civica. È evidente la garanzia di efficacia dell’intervento integrato nei confronti degli immigrati in quanto unisce l’elemento linguistico alle regole del contesto e all’esplorazione delle opportunità lavorative. AID TO THE UNDERPRIVILIGED IMMIGRATION AND CULTURAL INTEGRATION The Foundation believes that social integration starts from the linguistic tools that enable immigrants to understand the culture and employment opportunities in the area in which they settle, as well as the rights and duties of citizenship. This project was accomplished by the Associazione Centro per l’Integrazione, l’Accoglienza e l’Orientamento (C.I.A.O), a non-profit association for integration, reception and guidance established in 2008 by experts on the theme of immigration who manage an Italian language school for immigrants in Rome. This project, based on the background of the sixty immigrants attending the school, met three objectives: to teach the Italian language by holding a nine-month course with two lessons per week; provide career guidance with the aid of a placement tutor; hold lectures on civics and the Italian Constitution. Obviously, the project ensured that immigrants integrate effectively by teaching the Italian language and laws, whilst exploring the employment opportunities. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI PREVENZIONE PRIMARIA PER LA TUTELA DELLA SALUTE DEI GIOVANI Informare per prevenire rischi specifici alla salute significa anche contrastare l’”ideologia” trasversale delle sostanze stupefacenti come protesi di personalità fragili perché in formazione. Il sostegno all’azione educativa come leva di cambiamento attraverso la presa di coscienza dei problemi è un must per la Fondazione. Si tratta di un progetto che l’Associazione Nazionale per la Lotta contro l’AIDS - Sezione Laziale - ANLAIDS, costituitasi nel 1988, ha sviluppato negli Istituti Superiori di Roma e provincia per informare e sensibilizzare gli studenti in merito ai pericoli causati dalle infezioni da HIV/AIDS/MST ed alle modalità di trasmissione dei virus. Il progetto aveva lo scopo di incidere positivamente sui giovani affinché fossero messi in grado di modificare consapevolmente i comportamenti a rischio per la salvaguardia della propria e dell’altrui salute. Il progetto, già realizzato con successo in anni precedenti, ha previsto tre fasi di attuazione: la somministrazione di un pre-test agli studenti; la loro formazione e gli incontri di approfondimento; la somministrazione di un test conclusivo per valutare il livello di apprendimento acquisito dagli studenti. La collaborazione con gli esperti dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani e la Tavola rotonda finale, a cui hanno partecipato studenti coinvolti nella campagna di sensibilizzazione, hanno dato maggior eco e spessore scientifico all’iniziativa. AID TO THE UNDERPRIVILIGED PRIMARY PREVENTION TO PROTECT YOUTH HEALTH Information must be provided in order to prevent specific health risks and defeat the ‘ideology’ that adolescents use psychoactive drugs as a crutch for their fragile personality. The Foundation is committed to supporting education as a lever for change through problem recognition. This project has been developed by the Associazione Nazionale per la Lotta contro l’Aids (National Association for the Fight against Aids) - Sezione Laziale, ANLAIDS, established in 1988, in order to inform and warn students in high schools in Rome and province about the risks caused by infection with HIV/AIDS/STIs and the way the virus is transmitted. The project aimed to have a positive impact on youths and enable them to consciously change their risk behaviour and protect their own and others’ health. This project, which was successfully realized in previous years, was implemented in three stages: administration of a pretest to students; training and meetings and a post-test to assess the extent of knowledge they had gained. The cooperation of experts from the Istituto Nazionale Malattie Infettive (Italian National Institute of Infectious Diseases) L. Spallanzani and the closing Round Table attended by the students who were involved in the awareness campaign, heightened the resonance and the scientific importance of the project. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA PER UN PAESE MIGLIORE L’educazione alla cittadinanza attiva e solidale dei giovani è un impegno di valore prioritario per la Fondazione, in particolare nel sostegno di progetti che coinvolgono le scuole, ambito elettivo di formazione della persona. Il progetto è stato avanzato dall’Associazione Robert Kennedy Foundation of Europe Onlus, istituzionalmente vocata alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui temi dei diritti, della pace e della solidarietà. Esso è stato realizzato sulla base di un protocollo d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, con l’obiettivo di divulgare la cultura dei diritti umani tra gli studenti degli ultimi tre anni delle scuole superiori. È stato adottato al riguardo un apposito manuale educativo, sviluppato sulla base di una collaborazione tra l’associazione promotrice e Amnesty International, con cui sono stati forniti agli studenti stimoli, guide, approfondimenti, esercizi sul tema dei diritti umani. Il progetto ha coinvolto anche i docenti delle scuole campione che hanno partecipato ad una giornata formativa finalizzata a favorire la gestione di proficue discussioni con gli studenti sul tema dei diritti e della cittadinanza. Il monitoraggio dei risultati ha permesso all’Associazione Kennedy di affinare la metodologia per estenderla con maggior incisività ad altre scuole e per pianificare attività correlate. AID TO THE UNDERPRIVILIGED CITIZENSHIP EDUCATION FOR A BETTER COUNTRY Education for active citizenship and social cohesion is one of the Foundation’s priority commitments. In particular the Foundation supports projects that involve schools, the choice environment for personal development. The students used an educational package, produced in association with Amnesty International, which included incentives, guides containing discussion questions and exercises on themes concerning human rights. This project was submitted by the non-profit Associazione Robert F. Kennedy Foundation of Europe, which focuses on raising public awareness of human rights, peace and solidarity. The project also involved the teachers from sample schools who attended a training day that aimed to encourage productive discussions with students on rights and citizenship. The results were monitored and helped the Robert F. Kennedy Center to perfect the methods, in order to extend the project in a more effective way to other schools and plan correlated activities. The project was accomplished on the basis of a Memorandum of Understanding with the Ministry of Education, for the purpose of spreading a culture of human rights to students attending the last three years of secondary high school. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI LA FORMAZIONE ALLA LEGALITÀ DEI GIOVANI La Fondazione promuove la cultura della legalità perché costituisce fattore decisivo per la sussistenza di una società democratica e per la formazione dei giovani alla cittadinanza attiva e responsabile. Il progetto sostenuto è stato proposto e realizzato dalla Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo, attiva dal 2006, per contrastare sul piano culturale fenomeni come la mafia ed ogni forma di azione delinquenziale e antisociale e per affermare i valori della convivenza civica e solidale. La sua mission è orientata alla formazione delle nuove generazioni attraverso la “riscoperta delle memorie storiche” e alla promozione delle espressioni culturali e artistiche che formano il patrimonio di beni nazionali e concorrono all’identità della cittadinanza. Nella fattispecie di questo progetto, lo strumento utilizzato è stato quello della borsa di studio (38 complessive) con cui sono stati agganciati i giovani più meritevoli delle scuole superiori e delle università del Lazio per aver approfondito le tematiche attinenti ai principi e ai valori della legalità nel loro curriculum formativo ed esperienziale. In tal modo si è rafforzato il loro ruolo di effettivi testimoni e protagonisti di valori civici e legali da divulgare secondo il modello della peer education. AID TO THE UNDERPRIVILIGED LEGALITY TRAINING FOR YOUTHS The Foundation promotes a culture of legality since it is a determinant of democracy and educates youths to become active and responsible citizens. The Foundation supported the project submitted and accomplished by Fondazione Italiana per la Legalità e lo Sviluppo (Italian Foundation for Legality and Development), established in 2006 in order to fight phenomena such as the mafia, all kinds of criminal acts and antisocial behaviour through culture and to spread the values of a civil and united coexistence. This foundation’s mission is oriented towards educating the new generations by ‘rediscovering historical memories’ and promoting the cultural and artistic expressions that form the national heritage and are part of the citizens’ identity. In this particular project, thirty-eight scholarships were granted to entice the most deserving students in high schools and universities in Lazio whose curriculum vitae showed they had investigated themes pertaining to the principles and values of legality. Thus, the students had reinforced their role as real witnesses and leaders of civic and legal values, to be divulged through the peer education model. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI TUTELA DEL LAVORO ARTIGIANO E AMBITO DI LAVORO PER I GIOVANI La Fondazione vuole contribuire ad espandere il tradizionale artigianato locale per far sì che giovani meritevoli possano conoscerlo e incontrarlo ed essere facilmente avviati a dei mestieri sempre più di nicchia e a rischio di scomparsa. L’associazione proponente Iter Percorsi di Cultura ha realizzato con l’aiuto della Fondazione un’iniziativa di carattere sperimentale, nell’ambito della salvaguardia delle antiche tradizioni artigiane di qualità del tessuto produttivo romano. Ciò anche in considerazione delle difficoltà nelle quali si imbattono i maestri artigiani quando intendono “prendere a bottega” un giovane per avviarlo al mestiere. Il progetto concerne il comparto della legatoria d’arte, e coinvolge una famiglia artigiana di esercenti giunta alla terza generazione e conosciuta fra gli esperti del settore. Con questa iniziativa il professionista ha accolto la sfida di insegnare ad una giovane laureanda dell’Accademia d’Arte la tecnica della legatoria e del restauro del libro. Essa è stata affiancata al Maestro per 12 mesi, in modo da visionare, apprendere e replicarne le abilità nel campo della legatoria artistica. Dopo sei mesi dall’avvio delle attività, il primo step formativo ha verificato l’apprendimento di alcune competenze, mentre a conclusione dell’anno la giovane ha dimostrato ad una commissione valutatrice, formata da esperti, di avere acquisito le nozioni sufficienti per poter svolgere, seppur a livello iniziale, l’attività professionale. Il progetto ha altresì dimostrato che il modello formativo può essere replicato con successo. AID TO THE UNDERPRIVILIGED PROTECTING CRAFTS AND EMPLOYMENT FOR YOUTHS The Foundation wishes to contribute to the expansion of local traditional crafts in order to ensure that deserving youths become acquainted with and easily train for these trades, which are becoming more and more niche and risk dying. Supported by the Foundation, the association Iter Percorsi di Cultura accomplished an experimental project concerning the preservation of historical craft traditions in the productive fabric of Rome, also in consideration of the difficulties the masters encounter when they intend to employ an apprentice. This project concerned artistic bookbinding and involved the third generation of a family of craftsmen known to the experts on the sector, a member of which accepted the challenge to teach the bookbinding and restoration techniques to a young graduand at the Academy of Art. The Master helped her to observe, learn and replicate the skills of artistic bookbinding for twelve months. By the end of the first semester she had acquired several skills and at the end of the year proved to a board of examiners, composed of experts, that she had reached the journeyman level of competence. The project also demonstrated that this training method could be successfully repeated. ASSISTENZA ALLE CATEGORIE SOCIALI DEBOLI PROMOZIONE DELLA SUSSIDIARIETÀ COME AZIONE CIVICA La Fondazione, che ha tra i suoi ambiti di intervento l’istruzione e la formazione, opera in questo campo anche attraverso il sostegno di iniziative di azione civica a forte impatto educativo. individuazione dei problemi della loro scuola, alla definizione di quello specifico su cui intervenire, alla progettazione della soluzione, alla sua realizzazione fino alla efficace comunicazione del risultato di tale intervento. Essa ha assecondato gli obiettivi del Laboratorio per la Sussidiarietà - Labsus, per insegnare ai giovani a prendersi cura della propria scuola e della propria città. In questa direzione si è mosso il progetto di formazioneintervento che ha consentito, da una parte, di sollecitare l’attivismo civico degli studenti nel loro contesto di formazione e di appartenenza - la scuola - e, dall’altra, di declinare operativamente e proceduralmente il principio costituzionale di sussidiarietà. Concretamente gli studenti si sono fatti carico, in un caso, degli spazi verdi della scuola, recuperando un giardino che era pressoché abbandonato, in un altro caso, della ripulitura-riverniciatura dei muri dell’edificio scolastico imbrattati da scritte e, nel terzo, della migliore gestione delle risorse energetiche e del consumo dell’acqua. Altro obiettivo del progetto era di mettere in sinergia i diversi soggetti: Labsus, l’Assessorato alle politiche della scuola della Provincia di Roma e i servizi comunali - come l’AMA, la Casa del Giardinaggio - e le associazioni ambientaliste e di tutela del territorio. È stato così realizzato un circolo virtuoso tra iniziativa privata, associazionismo del territorio e istituzioni pubbliche. Il progetto pilota ha coinvolto tre licei della Capitale allo scopo di sensibilizzare i giovani sul concetto di cittadinanza attiva, che concretamente significa prendersi cura dei “beni comuni”. I giovani studenti hanno fatto un percorso di analisi e di intervento: dalla AID TO THE UNDERPRIVILIGED FOSTERING SUBSIDIARITY AS CIVIC ENGAGEMENT The Foundation is involved in the field of education and training and also supports civic engagement projects that have a high educational impact. The Foundation supported the objectives of the Laboratorio per la Sussidiarietà – LABSUS (Workshop on Subsidiarity) in order to teach youths to take care of their school and city. This project aimed to educate and involve students and encouraged them to undertake civic engagement in their schools, whilst procedurally and effectively fulfilling the constitutional principle of subsidiarity. Three secondary high schools in Rome were involved in this pilot project that intended to sensitize youths to the concept of active citizenship, which essentially means taking care of ‘public goods’. The students followed a course whereby they detected the problems in their school, chose a specific issue for which they planned the solution and accomplished the respective project and then effectively announced the results. Hence, in one case the students took care of the school’s green areas and reclaimed a virtually unkempt garden. In another instance the students cleaned and repainted the school walls, which were defaced with graffiti, whereas in the third case, they improved the management of energy and water consumption. This project also aimed to establish a synergy between the various bodies: Labsus, the local council for school policies in the Provincia di Roma and community services such as AMA (garbage collection), the Casa del Giardinaggio (a public garden centre and nursery), and the associations for environment protection. Hence a virtuous circle was established between private projects, local organisations and public institutions. ARTE E CULTURA I BENI CULTURALI NEL POST TERREMOTO La Fondazione ha tra i suoi campi di intervento la salvaguardia del patrimonio archeologico di un territorio, così come la valorizzazione delle sue attività artistiche e culturali, che incidono sia sulla dinamica aggregativa e socializzante delle comunità, soprattutto se piccole, che sullo sviluppo locale. Il sostegno al progetto del recupero integrale della Chiesa di Opi, su proposta dell’Arcidiocesi di L’Aquila, intendeva esprimere anzitutto concreta solidarietà ad una comunità colpita dall’evento calamitoso del 2009. Ciò in linea con la Fondazione Roma che nel 2012 ha portato a termine, con un onere di 2,9 milioni di euro, il restauro della Chiesa di San Biagio in Amiternum, la prima ad essere recuperata nella provincia. La Chiesa di Opi è un edificio di culto parrocchiale e al tempo stesso bene culturale per il suo valore storico e artistico, le cui origini risalgono all’epoca benedettina, nell’XI o XII secolo, quando è stato edificato sui resti di un antico tempio romano. Oltre all’obiettivo del ripristino dell’edificio religioso e del culto liturgico, il progetto ha recuperato la funzione della Chiesa come centro di unione e identitario per la comunità locale. La realizzazione di questo progetto ha inoltre inciso su un territorio montano che nella lunga fase emergenziale post terremoto ha sofferto particolarmente dei suoi fragili equilibri demografici - per il tendenziale decremento della popolazione residente e del contraccolpo negativo sulle attività economiche. ART AND CULTURE POST EARTHQUAKE CULTURAL HERITAGE The Foundation is also involved in the conservation of archaeological heritage in particular regions and the enhancement of their artistic and cultural activities, which affect both local development and the group and socialising dynamics within a community, especially in villages. The Foundation supported the project to completely restore the Church of Saint Maximus of Aveia in Opi (AQ), submitted by the Archdiocese of L’Aquila, mainly to express solidarity with a community in the province of L’Aquila that was hit by an earthquake on the 6th April 2009, in line with Fondazione Roma which, in 2012, with an expenditure of euro 2.9 million refurbished the Church of San Biagio in Amiternum, the first to have been salvaged in the province. The parish church in Opi is also a cultural heritage due to its historical and artistic value. Built in the XI or XII century on the ruins of an ancient Roman temple the origins of the church date back to the Benedictine era. As well as restoring the church, that the local community identifies with, this project reinstated its function as a meeting centre, and affected the mountain area, which in the long post earthquake state of emergency experienced an unstable demographic balance - due to a reduction of the resident population - and a repercussion on trade. ARTE E CULTURA PRESIDIO DEL PATRIMONIO DI ARTE E CULTURA La Fondazione è istituzionalmente a fianco di enti pubblici e di associazioni non profit impegnati nella tutela dei beni culturali e artistici che rappresentano nel nostro Paese un patrimonio di inestimabile valore. Il progetto ha reso possibile l’allestimento, negli storici ambienti di Castel Sant’Angelo a Roma, di una grande mostra con i più importanti capolavori recuperati dal Comando dopo il loro trafugamento. Il progetto è stato proposto dal Centro Europeo per il Turismo Sport e Spettacolo, Associazione nata nel 1984 che, oltre alla promozione nel campo del turismo, realizza eventi e attua iniziative a salvaguardia e valorizzazione di beni culturali e ambientali. Di tale mostra, che si è avvalsa anche di pannelli didattici sull’operato del Comando, è rimasta memoria grazie alla stampa del catalogo delle opere d’arte recuperate, opportunamente illustrate con testi e schede scientifiche. Nella fattispecie l’Associazione ha voluto rendere omaggio al Comando dei Carabinieri istituito per il contrasto delle violazioni alle leggi di tutela del patrimonio culturale in occasione dei suoi 40 anni di attività. ART AND CULTURE PROTECTION OF ARTISTIC AND CULTURAL HERITAGE The Foundation institutionally stands by public bodies and non-profit organisations engaged in protecting the invaluable cultural and artistic heritage of Italy. This project was submitted by the Centro Europeo per il Turismo Sport e Spettacolo (European Centre for Tourism, Sports and Entertainment). Established in 1984, this association promotes tourism and organizes events and projects for the conservation and enhancement of cultural and environmental heritage. In this case the association paid homage to the Carabinieri Art Squad, which was instituted to combat breaches of the laws protecting cultural heritage, on its 40th anniversary. The project enabled the association to organise a large exhibition in the historical areas of Castel Sant’Angelo in Rome displaying the most important stolen masterpieces recovered by the Squad. The catalogue of the recovered works of art, duly illustrated with texts and scientific essays, documents the exhibition, which also explained the Squad’s work in wall panel texts. ARTE E CULTURA MOBILITÀ SENZA HANDICAP La Fondazione ritiene che le persone diversamente abili siano condannate dalla loro menomazione ad una vita distante e separata da quella “normale” solo se a tale menomazione si aggiunge un handicap sociale, ovvero una barriera architettonica o culturale che fa di essi degli esclusi o dei soggetti marginali. La Parrocchia San Giovanni Battista dei Fiorentini risale al XVI secolo e dispone di una chiesa che è un capolavoro dell’architettura rinascimentale e barocca e sede dell’azione pastorale di San Filippo Neri. Tuttavia i locali dedicati allo svolgimento di attività sociali e culturali, di supporto all’attività religiosa della Parrocchia, non erano accessibili a tutti per la sussistenza di barriere architettoniche fino alla realizzazione di questo progetto. Con esso la Parrocchia ha potuto realizzare la messa a norma e la ristrutturazione della Sala San Filippo Neri e degli ambienti contigui, compresi i servizi igienici, per permetterne la fruizione a utenti diversamente abili. I lavori di manutenzione straordinaria hanno operato su diverse opere, di demolizione, di pittura e sgombero, idrauliche, elettriche e di falegnameria, data la vetustà della struttura. Con tale progetto è stato facilitato anche l’accesso al Museo annesso alla Parrocchia. ART AND CULTURE ACCESSIBILITY The Foundation believes that disabled citizens are doomed to face difficulties in leading ‘normal’ lives, segregation and social exclusion only if they encounter further impediments, namely architectural or social barriers. The church in the Parish of St John of the Florentines, in which Saint Phillip Neri’s pastoral care is practiced, is a masterpiece of Renaissance and Baroque architecture dating back to the XVI century. However, until this project was accomplished architectural barriers limited access to the areas used for the religious, social and cultural activities performed in the Parish. The project enabled the Parish to refurbish and bring into compliance with current building codes the Saint Phillip Neri Hall and adjacent areas, including the restrooms, which may now be used by disabled citizens. Major maintenance of this ancient building included demolition, painting and removal, plumbing, electricity and carpentry works. This project also concerned accessibly to the adjacent museum. SUD ITALIA E MEDITERRANEO/ SOUTHERN ITALY AND THE MEDITERRANEAN REGION SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE RIVALUTAZIONE DELL’ARTIGIANATO SICILIANO E MEDITERRANEO La Fondazione ha sostenuto la Società Cooperativa Sociale Donne e Cultura Mediterranea, nella realizzazione del progetto “Rivalutazione dell’artigianato artistico siciliano e mediterraneo”. L’iniziativa mirava a rivalutare l’artigianato artistico siciliano attraverso la realizzazione di corsi di formazione e lavoro destinati a donne maghrebine e siciliane, favorendone l’integrazione sociale e l’inserimento nel mondo del lavoro. Le donne sono state impegnate nella lavorazione del corallo e nel ricamo e hanno prodotto manufatti di grande pregio, tipici della tradizione artistica siciliana, ma oramai quasi introvabili persino in quella Regione. Le donne più esperte hanno insegnato alle più giovani le tecniche del ricamo e del lavoro dei coralli, assicurando il perpetuarsi di una tradizione antica e preziosa ed offrendo loro, al contempo, un’opportunità di lavoro e di crescita professionale. SOCIO-ECONOMIC DEVELOPMENT APPRECIATION OF SICILIAN AND MEDITERRANEAN HANDICRAFTS The Foundation supported the project Appreciation of Sicilian and Mediterranean Handicrafts launched by the Società Cooperativa Sociale Donne e Cultura Mediterranea. The project aimed to appreciate Sicilian artistic handicrafts by means of vocational training courses for Maghreb and Sicilian women and to foster social integration and their entry into the workforce. The women produced highly valuable traditional Sicilian hand-embroidered and handmade coral artefacts which are almost unobtainable even in this Region. The most skilled women taught the younger the techniques of embroidery and handmade coral items thus ensuring that this ancient and precious tradition is handed down whilst creating an opportunity for employment and a professional career. SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE REALIZZAZIONE DI UN CAMPO DA CALCIO A JARAMANA, DAMASCO La Fondazione ha sostenuto il programma denominato “Progetto educativo per la realizzazione di strutture ed attività sportive in Siria per i rifugiati iracheni di Jaramana”, eseguito dall’ICU, su incarico dell’Ambasciata italiana a Damasco, nell’ambito del programma di emergenza IRIS. L’ICU ha ad oggetto la realizzazione di progetti nel campo della formazione, educazione, cooperazione universitaria, formazione professionale, con lo scopo di favorire lo sviluppo dei Paesi del Sud del mondo e promuovere la solidarietà in ambito internazionale. Il progetto ha consentito la realizzazione di un campo di calcio a Damasco, nel quartiere di Jaramana, fruibile da tutta la comunità irachena ivi rifugiata, oltre che dai siriani residenti, e l’organizzazione di attività sportive per ragazzi e ragazze. L’iniziativa enfatizza il grande valore dello sport quale strumento massimamente idoneo ed efficace per rispondere al disagio sociale, ed a prevenire le devianze giovanili per facilitare l’integrazione e l’aggregazione tra le persone di culture ed origini diverse, favorendo lo sviluppo sociale e personale degli individui. SOCIO-ECONOMIC DEVELOPMENT CONSTRUCTION OF A FOOTBALL FIELD IN JARAMANA, DAMSCUS The Foundation has subsidised the Education Project for the Accomplishment of Structures and Sports Activities in Syria for Iraqi Refugees in Jaramana, which was implemented by ICU, on the appointment of the Italian Embassy in Damascus, as part of the IRIS emergency programme. The purpose of ICU is to accomplish projects in the fields of education, cooperation between universities and professional training in order to foster the development of Southern countries and promote support at an international level. By means of this project a football field has been created in Jaramana - located in the greater Damascus metropolitan area - to be used both by the resident Syrians and the entire Iraqi refugee community and sports for boys and girls have been organised. This project emphasises how sports are the most suitable and effective means of providing an answer to social hardship, preventing youth deviance and encouraging integration between citizens of different origins and culture, thus fostering social and individual progress. SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE GIORNATA SU IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA La Fondazione, in collaborazione con Progetto Mnemo dell’Associazione Investire in Cultura che ha lo scopo di favorire lo scambio culturale e fornire ai cittadini immigrati informazioni e formazione gratuita, promuove la Giornata “Immigrazione e Cittadinanza”. La manifestazione, che si è svolta per la prima volta nel 2008, è diventata un appuntamento annuale per creare un momento di riflessione sui problemi connessi all’armonizzazione dei migranti all’interno del tessuto sociale del nostro Paese. Nel corso della Giornata, che si celebra presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, al termine delle relazioni istituzionali, il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele consegna una targa d’argento alle strutture che nel corso dell’anno hanno raggiunto i migliori risultati nel favorire l’integrazione culturale. SOCIO-ECONOMIC DEVELOPMENT IMMIGRATION AND CITIZENSHIP DAY In partnership with the Mnemo project of the Associazione Investire in Cultura, which has the purpose of encouraging cultural exchange and furnishing free information and training to immigrated citizens, the Foundation organizes an Immigration and Citizenship Day. Held for the first time in 2008, this event has become an annual meeting during which issues related to the blending of migrants into the social fabric of our country are considered. Following the institutional addresses held during the Day, which is celebrated in the Library of the Italian Chamber of Deputies, Professor Emmanuele F. M. Emanuele awards a silver plaque to the institutions that, during the year, have achieved the best results in fostering cultural integration. SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE PROGETTO PER IL PROCESSO DI PACE AQABA – EILAT: ONE MORE STEP TOWARDS PEACE È ormai evidente che, ad oggi, la politica da sola non è in grado di gestire un processo di pace. Il progresso civile e culturale di un popolo non può essere un progetto spontaneo e incontrollato, ma deve essere costruito con finalità ed obiettivi ben precisi, cioè deve far parte di un progetto educativo. È sempre più necessaria, dunque, una formazione orientata al dialogo. Per questo motivo la Fondazione è impegnata nel progetto Aqaba-Eilat: “One more step towards Peace” promosso dall’Istituto per la Cooperazione Universitaria Onlus, ente morale dal 1966 che realizza progetti di sviluppo nei Paesi del sud del mondo. L’obiettivo generale è di contribuire alla promozione del processo di pace nella regione mediorientale attraverso l’investimento nella formazione delle giovani generazioni. Nello specifico il progetto intende sostenere e rafforzare i contatti tra le comunità di Aqaba e di Eilat attraverso una serie di programmi di scambio tra studenti delle scuole di entrambe le comunità ed, in particolare, tra gli studenti del Rosary College di Aqaba (Giordania) e della Rabin High School di Eilat (Israele). Detti programmi di scambio prevedono un ciclo di attività della durata di tre anni, tra cui incontri tra gli studenti Arabi ed Israeliani, numerose attività sportive ed artistiche nonché la realizzazione di produzioni teatrali mirate e la gestione di un sito web contenente un forum sul quale gli studenti possono discutere interessi condivisi al fine di favorire la comprensione delle prospettive divergenti. SOCIO-ECONOMIC DEVELOPMENT PEACE EDUCATION PROJECT AQABA - EILAT: ONE MORE STEP TOWARDS PEACE It is now quite evident that politics alone are unable to manage a peace process. The social and cultural progress of a nation should not be an unstructured and uncontrolled project, it must be planned, have a specific purpose and be part of an education programme. Education aimed at dialogue is increasingly more indispensable. This is the reason for which the Foundation became involved in the Aqaba-Eilat: One More Step Towards Peace programme promoted by the Istituto per la Cooperazione Universitaria Onlus, a non-profit making organization established in 1966 that operates development projects in the South divide. The general aim is to contribute to the peace process in the Middle East by investing in the education of the young generations. The project intends to support and improve dialogue between the communities in Aqaba (Jordan) and Eilat (Israel) through a series of exchange projects involving the students of schools in these regions, specifically the Rosary College in Aqaba, Jordan and the Rabin High School in Eilat, Israel. These exchange projects consist of a three year cycle of activities, including meetings between Arab and Israeli students, various sports, artistic programs, targeted theatrical productions and the management of a website forum that allows students to discuss common interests and encourages an understanding of their different views. SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE CONFERENZA INTERNAZIONALE MEDITERRANEO: PORTA D’ORIENTE La definizione del concetto di spazio Mediterraneo, il pluralismo religioso, la nascita di nuove forme di urbanizzazione, la formazione di un ceto imprenditoriale che unisce i principi etici e quelli economici sono le principali tematiche intorno alle quali si articola il dibattito sul Mediterraneo. Un impegno efficace a favore dello sviluppo dell’area mediterranea impone, pertanto, un’esatta comprensione ed un approfondimento di tali tematiche. Di qui l’idea della Fondazione di realizzare la Conferenza internazionale “Mediterraneo: Porta d’Oriente” affidandone il compito alla Fondazione Censis. Il Convegno “Mediterraneo: Porta d’Oriente” ha definito alcuni principali campi entro cui sviluppare le relazioni fra l’Italia – e Roma in particolare – il Mediterraneo e l’Oriente, grazie alla partecipazione di esperti, di rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale e di studiosi, in grado di portare un punto di vista originale e nuove conoscenze dirette. L’obiettivo è quello di superare la frammentazione di iniziative che caratterizza l’attuale dibattito sul Mediterraneo. Un dibattito, per certi versi stanco e rituale, che in Italia è relegato a una stretta cerchia di specialisti e che fino ad ora non è riuscito a coinvolgere a pieno le istituzioni, il mondo dell’economia e l’opinione pubblica. SOCIO-ECONOMIC DEVELOPMENT INTERNATIONAL CONFERENCE MEDITERRANEO: PORTA D’ORIENTE (THE MEDITERRANEAN: GATEWAY TO THE EAST) The main themes of the debate on the Mediterranean are the definition of the concept of Mediterranean space, religious pluralism, innovative forms of urbanisation and training of an entrepreneurial class which combines ethical principles with economics. These themes must be investigated and thoroughly understood if any undertaking in favour of the development of the Mediterranean region is to be successful. This is why the Foundation decided to hold, assigning the organisation to the Fondazione Censis, an International Conference entitled Mediterraneo: Porta d’Oriente (The Mediterranean: Gateway to the East). Attended by experts, investigators and representatives of the business and institutional world who are capable of conveying original views and direct experiences, the Conference defined some of the main fields in which the relationship between Italy (particularly Rome), the Mediterranean and the East may be developed. The aim is to overcome the fragmentation of projects that characterises the current debate on the Mediterranean. A debate which in some ways is exhausted and ritual, restricted in Italy to a narrow circle of experts and, as yet, has not managed to fully involve institutions, the economic world and public opinion. SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE RESTAURO DEL MONASTERO DEIR MAR MUSA AL HABASHI IN SIRIA La Fondazione ha contribuito al progetto per la costruzione di un’ala del Monastero Mar Musa al Habashi in Siria, per il tramite dell’associazione di diritto nazionale “Khalil Allah-l’amico di Dio”, un’associazione senza fine di lucro, avente lo scopo di sostenere le attività dei religiosi che appartengono alla confederazione monastica al-Khalil e dei laici che collaborano con la confederazione medesima. L’associazione è impegnata nel favorire l’armonia islamico-cristiana dell’area mediterranea. Il Monastero siro-cattolico Mar Musa-al Habashi, anche noto come monastero di San Mosè l’Abissino, sorge nel Qalamun montagnoso e desertico a 1320 metri di altezza, 100 km a Nord-Est di Damasco. Esso risale al sesto secolo dopo Cristo, è stato restaurato nell’undicesimo e nel quindicesimo secolo ed è successivamente caduto nuovamente in rovina nel diciottesimo secolo. Il monastero si muove su tre assi principali: la vita spirituale, il lavoro manuale e l’ospitalità. Decine di migliaia di visitatori e pellegrini raggiungono il monastero per settimane di formazione ed esercizio spirituale. Dal 1999 è iniziata la costruzione di una nuova ala del monastero. Ormai sono in funzione 35 stanze, la cucina ed un luogo rudimentale per le riunioni. L’intento dei monaci siriani è quello di rendere il monastero accessibile ad un numero sempre maggiore di credenti e di portatori di handicap. Con questo scopo, in particolare, si è creato un ascensore all’interno della torre del monastero. SOCIO-ECONOMIC DEVELOPMENT RESTORATION OF DEIR MAR MUSA AL HABASHI (THE MONASTERY OF SAINT MOSES THE ABYSSINIAN) IN SYRIA The Foundation has contributed to the project to build the new wing of the Mar Musa al-Habashi in Syria. Said contribution has been made through the Italian non-profit association, Khalil Allah-the friend of God, which has the purpose of supporting the activities of religious and lay persons belonging to the monastic community of ‘al-Khalil’. The association is devoted to fostering harmony between the Christians and Muslims living in the Mediterranean region. The SyrianCatholic monastery Mar Musa al-Habashi, also known as the monastery of Saint Moses the Abyssinian, is situated at a height of 1320 metres in the Qalamun mountain range, 100 km North East of Damascus. The monastery was built in the sixth century, reconstructed during the eleventh and fifteenth though it went to ruins again in the eighteenth and now operates in three main fields: spiritual life, manual work and hospitality. Multitudes of visitors and pilgrims stay in the Monastery for weekly training courses and spiritual exercises. Started in 1999, the new wing now has 35 rooms, a kitchen and a simple meeting room. The aim of the Syrian monks is to make the Monastery accessible to an increasing number of believers and disabled persons and a lift has been installed in the tower for the purpose. SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE CAMPAGNA DI SCAVI NELLA BAIA DI CARTAROMANA AD ISCHIA In campo storico-artistico, con risvolti ambientali non irrilevanti, degna di nota è l’iniziativa in territorio campano della Fondazione, che ha aperto la stagione autunnale 2013: si tratta della terza campagna di scavi – condotta dall’associazione Archeologica insieme alla Società Marina di Sant’Anna S.r.l. ed alla Società Cooperativa Ischia Barche – nel tratto di costa denominato Baia di Cartaromana, ad Ischia, di fronte al Castello Aragonese, per il recupero di numerosi reperti archeologici. Tali reperti, sia di natura muraria e artistica (colonne, cornici architettoniche, frammenti di statue, tessere di mosaico) sia riferibili a ceramiche da trasporto e da mensa, testimoniano la presenza nell’insenatura di un insediamento di età romana – abbandonato in modo repentino per una probabile sommersione – con peculiarità sia commerciali che residenziali, ed hanno permesso di ricostruire la storia e l’antica topografia non solo del quartiere marittimo dell’antica Aenaria ma anche dell’intero tratto di costa, per restituirle così, dopo 2000 anni, la giusta notorietà scientifica. Tale meritoria iniziativa porterà, in futuro, all’allestimento di una sala museale nell’antistante Torre di Michelangelo che ospiti i reperti rinvenuti nella Baia di Cartaromana e li inserisca nel contesto di un percorso espositivo-didattico dotato di plastici, riproduzioni virtuali in 3D e proiezioni video con telecamera a circuito chiuso direttamente dal sito subacqueo. Si affiancherà al museo un programma di percorsi guidati subacquei e di escursioni in superficie, da effettuarsi in un’apposita barca per gruppi con fondale trasparente, che daranno un nuovo, importante impulso all’intera zona come attrattiva turisticoculturale di alto livello. SOCIO-ECONOMIC DEVELOPMENT EXCAVATION CAMPAIGN IN THE BAY OF CARTAROMANA IN ISCHIA One of the Foundation’s most significant projects in the historical-artistic field with considerable environmental implications was accomplished in the Campania region at the beginning of autumn 2013. This project concerned the third excavation campaign on the stretch of coast called the Bay of Cartaromana, in front of the Aragonese Castle in Ischia, conducted by the Archeologica association, together with the Società Marina di Sant’Anna S.r.l. and the Società Cooperativa Ischia Barche, for the purpose of retrieving numerous ancient artefacts. Whether of a masonry or artistic nature (columns, architectural cornices, fragments of statues, mosaic tesserae) or related to vessels and tableware in pottery, these findings testify the existence of a Roman settlement in the cove - which was suddenly abandoned, possibly due to flooding – with residential and commercial characteristics and have also enabled a reconstruction of the history and early topography of both the marine district of ancient Aenaria and the entire stretch of coast, thus reinstating, after 2000 years, its legitimate scientific fame. In the future this laudable project will lead to the establishment of a museum hall in the facing Michelangelo’s Tower, which will house the findings retrieved in the Bay of Cartaromana placed in the context of an educational exhibition containing models, a virtual 3D reproduction and a closed circuit TV camera showing videos directly from the underwater site. A programme of guided surface and underwater group tours in a specific boat with a transparent bottom will provide new impetus to the entire area making it a high level tourist-cultural attraction. SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE RESTAURO DEI LOCALI DELL’ISTITUTO DEI MONUMENTI DI CULTURA (IMK) DI TIRANA, IN ALBANIA Uno degli interventi d’oltre confine più importanti realizzati dalla Fondazione nell’anno 2013 è stato il restauro, interamente finanziato, di alcuni ambienti dell’Istituto dei Monumenti di Cultura (IMK) di Tirana, operazione avente la finalità di ospitare nei nuovi locali i laboratori per il restauro e la conservazione del patrimonio culturale materiale dell’Albania. Il progetto per il restauro di questi laboratori è il risultato di una collaborazione di successo tra IMK e l’ente sostenitore di quest’iniziativa, l’italiana Fondazione, resa possibile grazie alla mediazione della Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Albania e al contributo del Prof. Apollon Baçe, direttore dell’Istituto. Questi laboratori, unici nel loro genere in Albania, mirano ad assicurare strutture e parametri ottimali per lo sviluppo delle attività di conservazione e di restauro di oggetti e manufatti, parte del patrimonio culturale materiale del Paese, come: icone, affreschi, manufatti di pietra, legno, vetro, metallo, ecc.. È per tale ragione che un sostegno come quello accordato dalla Fondazione, specie in un settore così strategico per l’arte e la cultura qual è quello del restauro, è stato salutato dalle autorità albanesi come eccezionalmente rilevante per la Nazione. La conservazione e la tutela del patrimonio artistico di un popolo, di un Paese, rappresentano il primo passo fondamentale per valorizzare e promuovere la cultura di quel Paese, nonché – attraverso di essa – per dare un nuovo, fondamentale impulso al turismo e all’economia. Ecco perchè la Fondazione, da sempre attenta custode dei valori della comune tradizione che lega il popolo italiano a quello degli altri Stati costieri, ha voluto fortemente dare il proprio contributo alla preservazione dei beni storico-artistici della Repubblica d’Albania, nell’auspicio che questo processo virtuoso possa contribuire anche ad incentivare l’impiego di giovani studenti e professionisti del territorio a favore di un patrimonio che non ha confini geografici e che riguarda tutti. SOCIO-ECONOMIC DEVELOPMENT REFURBISHMENT OF THE AREAS IN THE INSTITUTE OF CULTURAL MONUMENTS (IMK) IN TIRANA, ALBANIA The refurbishment of several areas in the premises of the Institute of Cultural Monuments (IMK) in Tirana in which to house workshops for the restoration and preservation of cultural heritage monuments in Albania was one of the most important projects that the Foundation accomplished and entirely funded abroad in 2013. This project for the refurbishment of the workshops is the result of a successful cooperation between IMK and the Foundation, and has been accomplished due to the mediation of the Cooperazione Italiana allo Sviluppo in Albania and the contribution of the Director of the Institute, Professor Apollon Baçe. These workshops are unique in Albania and aim to ensure the best facilities and standards for the development of activities concerning the conservation and restoration of the country’s cultural heritage, such as icons, frescoes, monuments and artefacts in wood, glass and metal. Consequently, the authorities of Albania have saluted support such as that granted by the Foundation, especially in the field of restoration which is so strategic for art and culture, deeming it as extremely important for the Nation. Conservation and protection of a nation’s artistic heritage is the first fundamental step towards enhancing and promoting its culture, thus providing a renewed and fundamental stimulus to tourism and the country’s economy. This is why the Foundation - which has always been a careful custodian of the value of the common traditions that bind the Italian people to those of the other countries bordering the Mediterranean Sea – was so eager to contribute to the conservation of the artistic heritage of the Republic of Albania, trusting that this virtuous process may also stimulate the employment of local students and young professionals for the conservation of a heritage that has no geographical boundaries and concerns everybody. SVILUPPO ECONOMICO-SOCIALE RESTAURO DELLA BASILICA DI S. AGOSTINO DI IPPONA AD ANNABA Si è conclusa nell’ottobre 2013, dopo più di tre anni di lavori, con una grande cerimonia ad Algeri, l’imponente ristrutturazione della Basilica di Sant’Agostino di Ippona, che la Fondazione ha sostenuto assieme ad altre due importanti fondazioni italiane, la Cariplo e la Monte Paschi di Siena. Accogliendo positivamente la richiesta dell’Ordine dei Padri Agostiniani di Algeri, la Fondazione ha, in tal modo, partecipato fattivamente ad un importante progetto di cooperazione internazionale per la tutela di un patrimonio di alto valore culturale e storico, situato nel cuore del bacino del Mediterraneo. Un edificio simbolo dei legami fra le religioni al servizio del dialogo fra le due rive del Mediterraneo, che il restauro ha restituito all’antico splendore, come riconosciuto anche dal Vescovo di Constantine, Paul Desfarges. «Lala Bouna (“madre buona” come la gente del posto chiama la Basilica di Sant’Agostino) non è infatti soltanto un luogo di culto. Tutta la collina d’Ippona, con alla sommità la Basilica, è un luogo simbolo. Un simbolo forte di convivialità, di fraternità, umana e spirituale. È un luogo transculturale, transreligioso, e ciò lo si deve anche alla figura di Sant’Agostino che trasfonde questi valori attraverso il suo umanesimo, attraverso la sua fede e la sua cultura, e che conduce ogni uomo all’essenziale». In effetti, a conferma delle parole di Desfarges, questa Chiesa è considerata dagli algerini un punto di incontro fra Islam e Cristianesimo, e dunque il suo restauro non è qualcosa che riguardi solamente la comunità cristiana locale. La prima pietra fu posta nel 1881 per iniziativa dell’Arcivescovo di Algeri, Charles-Martial Allemande Lavigerie; la Basilica venne terminata nel 1900 e consacrata nel 1909. Di particolare pregio le vetrate dipinte, molte raffiguranti la vita di Sant’Agostino d’Ippona, in stile sulpiziano, tecnica — dall’effetto fotografico — utilizzata dai maestri vetrai francesi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e facilmente visibile dunque ancora oggi in molti luoghi di culto cattolici della Francia. È proprio verso la restituzione di queste vetrate all’originario splendore che si è orientato il sostegno della Fondazione. Prima della riapertura, la Chiesa è stata visitata ogni anno da quasi ventimila fra turisti, pellegrini, ricercatori e studenti. È uno dei pochi luoghi di culto cattolici ancora in attività sul territorio algerino. SOCIO-ECONOMIC DEVELOPMENT RESTORATION OF THE BASILICA OF SAINT AUGUSTINE OF HIPPO IN ANNABA The Foundation and two other important Italian foundations, Cariplo and Monte Paschi di Siena, supported the impressive restoration of the Basilica of Saint Augustine of Hippo which, after almost three years of work, was completed in October 2013 when a grand ceremony was held in Algiers. By accepting the request submitted by the Order of Saint Augustine in Algiers, the Foundation has effectively joined the international cooperation project to protect an important cultural and historical heritage located in the centre of the Mediterranean Basin. This building is a symbol of the bonds between religions at the service of dialogue between the two shores of the Mediterranean, restored to its ancient splendour, as recognised by the Bishop of Constantine, Paul Desfarges. “Lala Bouna (the ‘good mother’, as the local residents call the Basilica of Saint Augustine) is not just a religious place of worship. The entire hill of Hippo with the Basilica standing on its peak is a symbolic place. It is a powerful symbol of human and spiritual conviviality and brotherliness. It is a trans-cultural and transreligious site, also due to the figure of Saint Augustine who instils these values through his humanism, faith and culture and leads every man to the essential”. Since Algerians actually consider this church as a meeting point between Islam and Christianity, endorsing Paul Desfarges’ statement, the refurbishment of the Basilica does not concern the local Christian community only. The first stone was laid in 1881 as requested by the Archbishop of Algiers, CharlesMartial Allemande Lavigerie; the Basilica was completed in 1900 and consecrated in 1909. The valuable stained glass windows, many of which depict the life of Saint Augustine of Hippo in the Sulpician style - a technique with a pictorial effect used by French master glass makers in the late nineteenth and early twentieth century - are frequently still seen today in Catholic churches in France. The Foundation issued the grant precisely for the purpose of restoring the ancient splendour of these windows. Prior to reopening, twenty thousand people, including tourists, pilgrims, researchers and students, visited the Church every year. The Church is one of the few still active places of Catholic worship in Algiers. ARTE E DIALOGO INTERCULTURALE ROMAEUROPA FESTIVAL Da svariati anni, oramai, la Fondazione è partner della Fondazione Romaeuropa-Arte e Cultura, del cui Consiglio di Amministrazione è membro, partecipando in particolare alla realizzazione del Romaeuropa Festival, manifestazione che ogni anno richiama un grande pubblico e attraverso la quale la Fondazione Romaeuropa svolge una politica culturale di diffusione e riflessione sul mondo artistico contemporaneo. Il Festival, che si svolge ogni autunno in vari teatri della Capitale con grande risonanza e successo di critica, è una multiforme rassegna di spettacoli di musica, danza e teatro realizzati da artisti di fama internazionale e provenienti da differenti Paesi, compresi quelli appartenenti all’area mediterranea: si tratta, dunque, di un’originalissima e importante manifestazione culturale atta a favorire e promuovere il dialogo tra i diversi popoli dell’Europa e del bacino del Mediterraneo e la contaminazione tra modalità espressive e tradizioni d’Oriente e Occidente. Nel tempo, la Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo ha sposato progetti incentrati sul felice connubio tra le più disparate forme artistiche, come lo spettacolo dello spagnolo Israel Galvàn (dal titolo “La nuova creazione”) che mette in relazione fra loro i canoni del flamenco con discipline agli antipodi, dalle arti marziali alla danza Butho; o il precedente sempre dello stesso coreografo, “Tabula rasa”, che destrutturava la tipica danza iberica contaminandone le figure con influssi della cultura araba, del nomadismo dei gitani e della tradizione ebraica. Ancora, ha abbracciato la danza multirazziale di Maria Pagés e Sidi Larbi Cherakaui (“Dunas”), mix equilibrato e suggestivo di espressività spagnole e influenze marocchine, e lo spettacolo “Sun” dell’israeliano Hofesh Schecter, incentrato sull’esplorazione dell’identità, che sia essa culturale, religiosa, etnica o sessuale. ART AND INTERCULTURAL DIALOGUE ROMAEUROPA FESTIVAL The Foundation has been a partner and member of the Board of Directors of Fondazione Romaeuropa-Arte e Cultura for many years, contributing, in particular, to the production of the Romaeuropa Festival. By means of this show, which every year attracts a large audience, Fondazione Romaeuropa implements a cultural policy of dissemination and contemplation of the contemporary artistic universe. The Festival, which receives a considerable amount of publicity and is acclaimed by the critics, is a variety of music, dance and theatre performances held every autumn in Rome’s numerous theatres by internationally renowned artists from various countries, including those in the Mediterranean region. This is a very original and important cultural show that is capable of encouraging dialogue between the various nations in Europe and the Mediterranean Basin and intermingling Western and Eastern forms of expression and traditions. In the course of time Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo has embraced projects focused on the close relationship between the most varied forms of art, such as the performance (called “New Creation”) of the Spanish dancer and choreographer, Israel Galván, who associates the canons of the Flamenco with other disciplines that are worlds apart, from martial arts to the Butoh dance, or his earlier Tabula Rasa in which he deconstructed the typical Iberian dance and reinterpreted his figures by introducing a mixture of Arabian culture, gypsy nomadism and Jewish traditions. The Foundation also supported the multiracial dance performed by Maria Pagés and Sidi Larbi Cherakaui (Dunas), a balanced and suggestive mix of Spanish expressiveness with a Moroccan influence, and Hofesh Schecter’s ‘Sun’ based on the exploration of cultural, religious, ethnic or gender identity. ARTE E DIALOGO INTERCULTURALE TAORMINA FILM FESTIVAL Nell’ambito del Taormina FilmFest, prestigiosa rassegna cinematografica che riunisce ogni anno, a Taormina, registi e cineasti di fama internazionale, la Fondazione ha istituito il “Premio per il Dialogo tra le Culture”. Tale Premio intende valorizzare l’opera di una personalità del mondo del cinema che abbia contribuito con i suoi film a mettere in luce la complessità del confronto tra le differenti culture. Assegnato per la prima volta nel 2010 al regista Emir Kusturica, nel corso della successiva edizione del Festival il Premio è andato al regista Elia Suleiman in occasione della cerimonia di chiusura svoltasi nel Teatro Greco di Taormina. Inoltre, è stata intitolata alla Fondazione la sala in cui si sono svolte le proiezioni dei film in concorso. Grazie anche all’intervento della Fondazione, il Festival ha così assunto un’identità prettamente mediterranea, creando una specifica sezione destinata ad attori e registi provenienti dai Paesi che si affacciano sulle rive del Mare Nostrum. ART AND INTERCULTURAL DIALOGUE TAORMINA FILM FESTIVAL The Foundation has introduced an ‘Award for Dialogue between Cultures’ into the Taormina FilmFest. This festival is a prestigious film review held annually in Taormina and attended by internationally renowned film directors and other professionals in the industry. The Award intends to highlight the work of a film celebrity whose movies help to emphasise the complexity of the confrontation between different cultures. The Award was assigned, for the first time, in 2010 to Emir Kusturica. During the closing ceremony of the following festival, held in Taormina’s Greek Theatre, the Award went to the film director Elia Suleiman. Moreover, the room in which the films were shown has been named after the Foundation. Due also to the Foundation’s contribution the Festival has adopted a typically Mediterranean identity and has established a specific section for actors and directors from countries overlooking the shores of Mare Nostrum. ARTE E DIALOGO INTERCULTURALE LA STATUA DI DANTE ALIGHIERI A MALTA Tra le varie iniziative di respiro internazionale cui la Fondazione ha partecipato negli anni, degno di nota è il sostegno concesso all’Ambasciata della Repubblica di Malta per le operazioni di restauro della statua di Dante Alighieri nel comune di Floriana, alle porte de La Valletta. La statua, in bronzo su base in pietra, è stata realizzata nel 1965 dallo scultore maltese Vincent Apap (1909 – 2003), e rappresenta il Sommo Poeta in piedi su tre massi, che simboleggiano l’Inferno, il Purgatorio ed il Paradiso, le tre Cantiche della Divina Commedia, l’opera più celebre di Dante e ritenuta da molti il più grande capolavoro di tutti i tempi. La statua, che era annerita a causa dell’inquinamento e del trascorrere del tempo, è l’unico monumento maltese che ricordi l’Italia. Alla figura di Dante e alla nostra lingua si sono richiamati molti letterati maltesi (primo fra tutti, Dun Karem), e fino agli anni Trenta del secolo scorso l’italiano era considerato, a Malta, la lingua nobile. L’influenza della lingua e della cultura italiane nella formazione delle corrispettive maltesi sono, ancora oggi, molto sentite. Il restauro della statua di Dante Alighieri è stato inaugurato il 7 dicembre 2012 alla presenza delle massime autorità della Repubblica Maltese ed in particolare del Ministro delle Risorse e Affari Rurali, George Pullicino. Esso è stato realizzato dai restauratori italiani Sante Guido e Giuseppe Mantella, con fondi stanziati dalla Fondazione, a ricordo del cui intervento è stata posta un’epigrafe ai piedi della statua. La statua si trova all’interno di un giardino circondato da una cancellata di ferro battuto dove sono riprodotti la Croce Maltese ed il Giglio Fiorentino, come memorabile legame tra l’isola di Malta e la città di Firenze. Favorita dalla sua posizione geografica, Malta dialoga con tutti i popoli del Mediterraneo in modo unico rispetto a qualsiasi altro Paese, e rappresenta quindi un luogo di intervento privilegiato ed un punto strategico per creare una rete che riunisca le diverse etnìe e civiltà dell’area. ART AND INTERCULTURAL DIALOGUE THE STATUE OF DANTE ALIGHIERI IN MALTA Amongst the various international projects that the Foundation has joined in the course of time, the grant issued to the Embassy of the Republic of Malta for the restoration of the statue of Dante Alighieri located in Floriana, a town just outside Valetta, is worthy of mention. The bronze statue placed on a stone pedestal was created in 1965 by the Maltese sculptor Vincent Apap (1909 – 2003) and portrays the Supreme Poet standing on three boulders symbolising the cantiche, Inferno, Purgatorio and Paradiso, in the Divina Commedia, Dante’s most renowned work, which is considered by many to be the masterpiece of all times. The statue, blackened by the soot of ages, is the only Maltese monument that recalls Italy. Many Maltese men of letters (principally Dun Karem) were inspired by Dante and the Italian language, which until the nineteen-thirties was considered the noble language in Malta. The influence of the Italian language and culture in the formation of those of Malta is still felt today. The restoration of the statue of Dante Alighieri was inaugurated on the 7th of December 2012 in the presence of Malta’s highest authorities and, in particular, the Minister for Resources and Rural Affairs, George Pullicino. The Italian restorers Sante Guido and Giuseppe Mantella accomplished the work with the funds allocated by the Foundation, which is quoted in an inscription placed at the foot of the statue. The statue is situated in a garden enclosed in a wrought iron fence decorated with the Maltese cross and the Florentine lily, as a memorable link between the island of Malta and the Tuscan city. Favoured by its geographical location, Malta dialogues with all the nations in the Mediterranean in a way no other country is able to do so. Hence it constitutes a privileged and strategic area in which to become involved and create a network that unites the different races and civilizations in the region. ARTE E DIALOGO INTERCULTURALE L’ORCHESTRA SINFONICA DI ROMA AL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI MUSICA SINFONICA DI EL JEM IN TUNISIA Con il sostegno della Fondazione ed il coordinamento dell’Istituto Italiano di Cultura di Tunisi, beneficiando del patrocinio del Presidente della Repubblica, della Santa Sede e del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace, l’Orchestra Sinfonica di Roma, diretta dal Maestro Francesco La Vecchia, ha inaugurato per il secondo anno consecutivo, ad inizio estate 2013, il “Festival Internazionale di Musica Sinfonica” di El Jem (giugno – agosto 2013), in Tunisia, giunto alla sua ventottesima edizione. Il Festival è la più importante iniziativa musicale nella sponda meridionale del Mediterraneo; vi partecipano orchestre provenienti dall’Austria, dal Belgio, dalla Cina, dall’Egitto, dalla Polonia e dalla Russia. L’edizione dell’anno 2013 ha avuto un significato particolare, in quanto dedicata alla Pace. Ma poiché il 2013 è stato un anno speciale per la musica italiana, in quanto ricorreva il bicentenario della morte di Giuseppe Verdi, i due concerti eseguiti dall’Orchestra Sinfonica di Roma (oltre ad un terzo, la cui performance è stata ospitata nell’anfiteatro di Cartagine) sono stati dedicati proprio al grande compositore di Busseto, le cui sinfonie sono state affiancate ad altre di Mozart e Beethoven. Nello splendido scenario dell’anfiteatro di El Jem, terzo al mondo per capienza dopo il Colosseo ed il Teatro di Capua, attualmente dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, i Professori dell’Orchestra hanno interpretato un repertorio di universale valore ed interesse artistico assumendo, idealmente, le vesti di Ambasciatori di Pace nel Mediterraneo. Lo spirito filantropico che anima da sempre una grande parte dell’impegno della Fondazione e dell’Orchestra Sinfonica di Roma ha aperto, con questa iniziativa, una nuova frontiera di interventi anche in Nord Africa, attraverso un messaggio di pace e dialogo tra i popoli che, avvalendosi della cultura musicale, si auspica possa portare ad una sempre maggiore condivisione dei più sani principi della fratellanza e della solidarietà. ART AND INTERCULTURAL DIALOGUE THE ORCHESTRA SINFONICA DI ROMA PERFORMS AT THE INTERNATIONAL FESTIVAL OF SYMPHONY MUSIC IN EL JEM, TUNISIA Supported by the Foundation and coordinated by the Istituto Italiano di Cultura in Tunis, under the aegis of the Italian President of the Republic, the Holy See and the Pontifical Council for Justice and Peace, at the beginning of summer 2013 the Orchestra Sinfonica di Roma, conducted by Maestro Francesco La Vecchia, opened for the second year running the International Festival of Symphony Music held in El Jem, Tunisia, which has now reached the twentyeighth edition (June – August 2013). This is the most important festival of symphony music hosted on the Southern shore of the Mediterranean in which orchestras from Austria, Belgium, China, Egypt, Poland and Russia hold concerts. The 2013 festival was devoted to peace and therefore had a special meaning. However, since the bicentennial of Giuseppe Verdi was celebrated in 2013 this was also a special year for Italian music. Consequently, the Orchestra Sinfonica di Roma held two concerts devoted to this great composer from Busseto (besides a third performance held in the Carthage amphitheatre) whose symphonies were performed together with others composed by Mozart and Beethoven. The orchestra’s musicians interpreted a repertoire of works of universal value and artistic interest, ideally assuming the capacity of Ambassadors for Peace in the Mediterranean, in the splendid scenery of the Roman Amphitheatre of El Djem which, after the Colosseum and the Amphitheatre of Capua, has the largest seating capacity in the world and has been declared a World Heritage Site by UNESCO. The philanthropic spirit that has always encouraged most of the commitments taken by the Foundation and the Orchestra Sinfonica di Roma has opened, with this project, a new frontier for undertakings also in North Africa, launching a message of peace and dialogue between nations which, by means of a musical culture, will hopefully lead to a wider compliance with the soundest principles of coexistence, brotherhood and solidarity. ARTE E DIALOGO INTERCULTURALE MOSTRE MOSTRA VIRTUALE – RELIGIONS AND PHILANTHROPY IN THE MEDITERRANEAN: ARTEFACTS, SYMBOLS AND CULTURE. Mostra virtuale su simboli, oggetti e pratiche religiose e filantropiche dei Paesi dell’area Mediterranea. I GRANDI CAPOLAVORI DEL CORALLO. I CORALLI DI TRAPANI DEL XVII E XVIII SECOLO. Catania, Fondazione Puglisi Cosentino, 23 febbraio 5 maggio 2013. Trapani, Museo Pepoli, 18 maggio - 30 giugno 2013. PIERO GUCCIONE. LE OPERE MONUMENTALI. Palermo, Palazzo Sant’Elia, 25 febbraio 18 aprile 2011. LOUISE NEVELSON. Catania, Fondazione Puglisi Cosentino, 27 Settembre 2013 - 18 Gennaio 2014. IGOR MITORAJ. Agrigento, Valle dei Templi, aprile - ottobre 2011. JULIO LARRAZ - DEL MARE, DELL’ARIA E DI ALTRE STORIE. Catania, Fondazione Puglisi Cosentino, 8 marzo – 8 giugno 2014. ESTROFLESSIONI FIGURATIVE DI ALESSANDRO KOKOCINSKI. Palermo, Palazzo Sant’Elia, 7 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012. PARTONO I BASTIMENTI. Il grande esodo degli italiani verso le Americhe di fine Ottocento e primi del Novecento. Napoli, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, 9 ottobre 2012 20 gennaio 2013. Cosenza, Palazzo Arnone, 16 luglio - 15 settembre 2013. Bari, Sala Murat, 12-28 gennaio 2014. Palermo, Teatro Politeama, 16 aprile - 24 maggio 2015. DI LÀ DEL FARO. PAESAGGI E PITTORI SICILIANI DELL’OTTOCENTO. Palermo, Villa Zito, 9 ottobre 2014 - 9 gennaio 2015. ARTISTI DI SICILIA DA PIRANDELLO A IUDICE. Favignana, ex Stabilimento Florio delle Tonnare 11 luglio – 12 ottobre 2014. Palermo, Palazzo Sant’Elia, 3 Novembre 26 Dicembre 2014. ART AND INTERCULTURAL DIALOGUE EXHIBITIONS VIRTUAL EXHIBITION RELIGIONS AND PHILANTHROPY IN THE MEDITERRANEAN: ARTEFACTS, SYMBOLS AND CULTURE. A virtual exhibition of symbols, objects and the religious and philanthropic practices of countries in the Mediterranean Region. MONUMENTAL WORKS BY PIERO GUCCIONE. Palermo, Palazzo Sant’Elia 25th February 18th April 2011. IGOR MITORAJ. Agrigento, Valley of the Temples, April - October 2011. ESTROFLESSIONI FIGURATIVE (FIGURATIVE EXTROVERSIONS) BY ALESSANDRO KOKOCINSKI. Palermo, Palazzo Sant’Elia, 7th December 2011 – 8th January 2012. PARTONO I BASTIMENTI (THE SHIPS SET SAIL). The great exodus of Italian citizens to the Americas in the late nineteenth and early twentieth century. Naples, University Suor Orsola Benincasa, 9th October 2012 - 20th January 2013. Cosenza, Palazzo Arnone, 16th July – 15th September 2013. Bari, Sala Murat, 12th - 28th January 2014. Palermo, Teatro Politeama, 16th April - 24th May 2015. I GRANDI CAPOLAVORI DEL CORALLO. I CORALLI DI TRAPANI DEL XVII E XVIII SECOLO (GREAT CORAL MASTERPIECES. XVII AND XVIII CENTURY CORAL ARTEFACTS FROM TRAPANI). Catania, Fondazione Puglisi Cosentino, 23rd February – 5th May 2013. Trapani, Museo Pepoli, 18th May – 30th June 2013. LOUISE NEVELSON. Catania, Fondazione Puglisi Cosentino, 27th September 2013 – 18th January 2014. JULIO LARRAZ - DEL MARE, DELL’ARIA E DI ALTRE STORIE (JULIO LARRAZ – ON SEA, AIR AND OTHER STORIES). Catania, Fondazione Puglisi Cosentino, 8th March – 8th JUNE 2014. DI LÀ DEL FARO PAESAGGI E PITTORI SICILIANI DELL’OTTOCENTO (ON THE OTHER SIDE OF THE PHAROS. SICILIAN LANDSCAPES AND PAINTERS IN THE NINETEENTH CENTURY). Palermo, Villa Zito, 9th October 2014 – 9th January 2015. ARTISTI DI SICILIA DA PIRANDELLO A IUDICE (SICILIAN ARTISTS, FROM PIRANDELLO TO IUDICE). Favignana, ex Stabilimento Florio delle Tonnare, 11th July – 12th October 2014. Palermo, Palazzo Sant’Elia, 3rd November – 26th December 2014. FORMAZIONE CORSI IN EDUCAZIONE FINANZIARIA NELLA CULTURA ECONOMICA E SOCIALE DEL MEDITERRANEO La Fondazione sostiene il progetto di “Educazione Finanziaria nella cultura economica e sociale del Mediterraneo”, promosso dall’Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito – ANSPC in virtù di un protocollo di intesa con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – MIUR. Tale iniziativa – che ha preso avvio a Palermo, per proseguire poi a Reggio Calabria ed infine a Napoli e a Salerno – nasce con l’obiettivo di incrementare il grado di conoscenza e comprensione da parte dei cittadini, ed in particolar modo dei giovani, su tematiche che caratterizzano il sistema creditizio e finanziario, attraverso l’educazione finanziaria. I destinatari sono, significativamente, gli studenti delle scuole secondarie superiori della Sicilia, Calabria e Campania. La globalizzazione, che domina i mercati finanziari, ha infatti comportato radicali cambiamenti nell’offerta di prodotti e servizi, che sono sempre più diversificati e rimbalzano, nella vita quotidiana, attraverso sistemi informatici vieppiù complessi e raffinati. In una tale realtà, i singoli individui effettuano delle scelte da cui discende il loro benessere e la loro posizione sociale, che divengono estremamente delicate in una situazione, come quella attuale, in cui le principali economie sono toccate da ricorrenti crisi e recessioni. L’obiettivo del progetto è, dunque, quello di rendere i giovani cittadini coscienti dell’importanza che gli strumenti finanziari e le scelte in tale materia hanno nella quotidianità e nel lungo periodo. La Fondazione ha sposato questa iniziativa nella ferma convinzione che i principi della finanza e della gestione di impresa siano la base da cui partire per valorizzare le immense risorse culturali ed ambientali del bacino del Mediterraneo, culla della tradizione e della civiltà occidentale, troppo spesso penalizzata da amministrazioni miopi e scarsamente preparate. È fondamentale diffondere questa cultura tra i giovani affinché, in un futuro prossimo, essa possa diventare un volano per la rinascita di quest’area così feconda. EDUCATION COURSES ON FINANCIAL EDUCATION IN THE SOCIO-ECONOMIC CULTURE OF THE MEDITERRANEAN For three consecutive academic years, the Foundation has supported the project for Financial Education in the Socio-economic Culture of the Mediterranean promoted by the Associazione Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito – ANSPC, by virtue of a memorandum of understanding with the Italian Ministry of Education, Universities and Research. This project - launched in Palermo and continued in Catania, Naples and Salerno – was established for the purpose of raising citizens’, especially youths, level of awareness and knowledge of the themes that characterize the financial and credit system by means of financial education. The courses are mainly intended for students in secondary high schools in Sicily, Calabria and the Campania region. The globalisation of financial markets has radically changed the offer for products and services, which have been diversified even further and reflect on daily life by means of increasingly more complex and sophisticated information-technology systems. This is the context in which citizens make decisions that will influence their wellbeing and social standing and may become extremely delicate in a scenario where the major economies are affected by recurrent crisis and recessions. Hence, this project aims to inform youths of the importance of financial instruments and their choices in this field in everyday life, even in the long term. The Foundation has embraced this project since it is firmly convinced that the principles of finance and business management are the basis upon which to enhance the immense cultural and environmental resources of the Mediterranean - cradle of Western culture and civilisation - that all too often has been penalised by a short sighted and incompetent administration. It is vital to spread this culture amongst youths so it may become, in the near future, the driver of revitalisation in this very productive region. FORMAZIONE CORSO DI FORMAZIONE IN ARCHEOLOGIA DEL MEDITERRANEO La Fondazione ha sostenuto, nel 2012, un’importante e significativa iniziativa di natura didattica, promossa congiuntamente dall’Accademia Nazionale dei Lincei e dall’EMAN (Euro Mediterranean Academic Network). Si tratta di un corso di alta formazione, della durata di tre giornate, ospitato dall’Accademia medesima a Palazzo Corsini a Roma, e rivolto a giovani studenti di Archeologia provenienti dai vari Paesi che si affacciano sul Mare Mediterraneo. Per la frequenza di tale percorso formativo, la Fondazione ha messo a disposizione ben 40 borse di studio – a copertura delle spese di iscrizione e di soggiorno – per altrettanti studenti meritevoli, i quali hanno così avuto l’opportunità di partecipare alle giornate e fruire di un qualificato training in conservazione e restauro dei beni archeologici, che prevedeva anche una serie di attività esterne in un sito archeologico di Roma, oltre a supporti didattici di vario tipo. Ecco dunque un’altra pietra miliare nell’attività della Fondazione, che condivide con l’EMAN la fondamentale missione di favorire la scienza e la cultura tra i Paesi rivieraschi, nonché di promuovere l’eccellenza e dare impulso allo sviluppo sociale dell’area. La scoperta, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico del Mediterraneo – unico ed inestimabile – sono gli strumenti principi di cui avvalersi, e da incentivare, per raggiungere tali scopi, e l’archeologia è la disciplina che consente ai nostri Paesi di recuperare storia e tradizioni delle antiche civiltà progenitrici al fine di trarne linfa (anche e soprattutto attraverso il turismo) per lo sviluppo socio-economico futuro. EDUCATION MEDITERRANEAN ARCHEOLOGY TRAINING COURSES In 2012 the Foundation supported an important educational project, promoted in association with the Accademia Nazionale dei Lincei and the Euro Mediterranean Academic Network (EMAN). This three day advanced training course, for young students of Archaeology from countries overlooking the Mediterranean Sea, was held in the headquarters of the Academy in Palazzo Corsini, Rome. The Foundation provided scholarships covering enrolment fees and travel, board and lodging expenses - for forty deserving students, who thus had the opportunity to join the advanced training course in conservation and restoration of archaeological heritage that included lectures, seminars, teaching and a series of practical activities at an archaeological site in Rome. This is another milestone in the activities performed by the Foundation, which shares EMAN’s fundamental mission of fostering science and culture in the Mediterranean region and promoting scientific excellence and social development. The discovery, conservation and enhancement of the unique and invaluable cultural and artistic heritage of the Mediterranean are the main tools to achieve and encourage these goals and Archaeology, the discipline that enables our countries to recover the history and traditions of ancient civilizations, is the driving force behind socioeconomic development (especially tourism). FORMAZIONE LA LETTERATURA IN VIAGGIO SULLE ANTICHE VIE: LA VIA EGNATIA Nell’ambito del prestigioso “Festival della Letteratura di Viaggio” – promosso dalla Società Geografica Italiana Onlus in collaborazione con Federculture, ed ospitato a Roma dal 26 al 29 settembre 2013 nelle splendide cornici del Palazzo delle Esposizioni, dell’Ambasciata del Brasile, nonché del Campidoglio e di Palazzo Braschi – si è svolto a Villa Celimontana l’incontro denominato “Sulle vie”: un suggestivo excursus storico sulle due antiche vie Francigena ed Egnatia, che attraversavano l’Europa da Canterbury a Roma fino a Bisanzio. In tale occasione è stato presentato l’importante volume intitolato “La Via Egnatia”, realizzato con il contributo della Fondazione in collaborazione con la Regione Toscana. La Via Egnatia è stata una delle maggiori arterie che hanno visto la luce durante l’epoca romana, parte di un sistema di comunicazioni terrestri, imperniato sul Bosforo, che si dipanava dall’Asia Minore verso l’Europa. Nel corso del tempo, questa direttrice estovest che si estendeva fino a Bisanzio si è via via sviluppata: a percorrerla non sono stati soltanto gli uomini della guerra, ma quelli dei commerci, della politica, delle idee, portando con sé le culture fondanti dell’identità europea, che lungo la Via Egnatia si sono scontrate, confrontate e – se non integrate – almeno contaminate. In tale prospettiva, la Fondazione – da sempre tesa ad instaurare un vero dialogo tra civiltà attraverso la forza immateriale della cultura – ha voluto sostenere insieme alla Società Geografica Italiana Onlus questo importante progetto editoriale, che testimonia la realtà attuale dell’antica Via Egnatia al fine di verificare la persistenza dei segni del passato e le modalità attraverso le quali essi continuano ad esercitare la loro influenza. EDUCATION LITERATURE TRAVELS ALONG THE ANCIENT ROADS: VIA EGNATIA The prestigious Festival of Travel Literature promoted by the Italian Geographic Society in association with Federculture, was held in Rome from the 26th to the 29th September 2013 in the beautiful settings of Palazzo delle Esposizioni, the Brazilian Embassy, the Capitoline Hill, Palazzo Braschi and Villa Celimontana where a meeting named ‘Sulle vie’ (On the roads) was organised. In the course of time this east-west highway, that stretched as far as Byzantium, gradually developed and became increasingly complex: warriors, tradesmen, politicians and intellectuals travelled along it bearing the cultures which constitute the European identity. These nations fought and confronted, and perhaps integrated or at least influenced, each other along the Via Egnatia. This was a suggestive historical excursus on the ancient Via Francigena and Via Egnatia, which crossing Europe from Canterbury to Rome reached Byzantium. The important book titled ‘La Via Egnatia’, published with the contribution of the Foundation, was presented during the occasion. From this perspective the Foundation - which constantly aims to establish intercultural dialogue through the intangible strength of culture - has, together with the non-profit organisation Società Geografica Italiana, supported this important publication that documents the current state of the ancient Via Egnatia, in order to verify the permanence of the signs of the past and the way they continue to exercise their influence. Via Egnatia was one of the major arteries built around the Bosphorus by the Romans as part of a land communication system that ran from Asia Minor towards Europe. RICERCA IL TERZO SETTORE NEL MEDITERRANEO. UN’ANALISI CRITICA DI ALCUNI LINEAMENTI COMUNI I due quesiti principali della ricerca - che ha riguardato cinque Paesi quali Algeria, Egitto, Libano, Marocco e Turchia - si possono così sintetizzare: quale è la situazione del Terzo settore nel Mediterraneo? Vi sono dei lineamenti comuni nello sviluppo e nelle caratteristiche del fenomeno nei diversi Paesi che vi si affacciano sulla sponda meridionale? Si tratta di un contributo di ricerca essenziale e unico nella letteratura specifica sul tema della società civile organizzata in quest’area. Il rapporto di ricerca, pubblicato nel 2012 dal Mulino (Il terzo settore nel Mediterraneo, a cura di Roberto Papini e Alessandra Taccone), è denso di cifre, valutazioni, analisi descrittive e interpretative su vari aspetti del fenomeno. L’indagine, affidata all’Istituto Jaques Maritain, è stata condotta nei cinque Paesi con la metodologia dello “studio di caso”, ovvero raccogliendo in ogni Paese dati, documentazione e valutazioni sulla base di un comune schema di lettura. Due sono stati i focus di approfondimento: il primo sugli aspetti giuridici e di ricostruzione storica del fenomeno; il secondo, su quelli descrittivi del fenomeno previa ricerca di dati e di testimonianze qualificate nella variegata composizione dell’universo delle organizzazioni della società civile. Nel lavoro sul campo sono stati intervistati, con un questionario semi-strutturato, 140 rappresentanti di altrettante organizzazioni per rilevare elementi di definizione e classificazione tipologica del settore non profit, oltre a risorse, buone prassi, criticità e tendenze in atto. Lo studio ha permesso la comparabilità dei dati e delle analisi evidenziando gli aspetti del fenomeno comuni ai diversi Paesi, obiettivo giustificato dall’esigenza di verificare la sussistenza di un modello di Terzo settore nell’area meridionale del Mediterraneo, e quindi di confrontarlo con il nostro modello. Tuttavia le conoscenze statistiche e sociologiche sul Terzo settore in questi Paesi sono ancora carenti e frammentate, pur a fronte di un fenomeno che in ognuno di essi, con diversa proporzione, si espande e occupa spazi di partecipazione importanti. Il fenomeno infatti è connesso a processi di sviluppo sociale (domanda di partecipazione sui temi della qualità della vita e delle pari opportunità) e di modernizzazione economica con la possibilità di diventare a sua volta motore di trasformazione sociale, così come di partecipazione democratica, dentro e fuori l’ambito associativo, alla stregua di quanto avviene nel modello italiano ed europeo. D’altra parte sono al riguardo visibili nella “primavera araba” alcuni segnali di risveglio importanti. RESEARCH THE THIRD SECTOR IN THE MEDITERRANEAN REGION: A CRITICAL ANALYSIS OF SEVERAL FEATURES IN COMMON The two main queries in this research concerning five countries, Algeria, Egypt, Lebanon, Morocco and Turkey, may be summarised as follows: What is the situation of the Third Sector in the Mediterranean? Are there any features in common concerning the development and characteristics of this phenomenon between the various countries overlooking the southern shore? This research is an essential and unique contribution to literature on the specific topic of civil society organisations in this region. The research report, edited by Roberto Papini and Alessandra Taccone and published by Mulino in 2012, contains a considerable amount of figures, evaluations and analyses describing and interpreting the various aspects of this phenomenon. The investigation, consigned to the Jaques Maritain institute, was performed in the aforementioned countries via the case study method, namely by collecting data, documents and evaluations in each country on the basis of a common scheme of interpretation. The investigation initially focused on the legal and historical reconstruction aspects of the phenomenon and subsequently on the descriptive aspects, relying on data and qualified evidence collected in the universe of diverse civil society organisations. Fieldwork entailed interviewing, with a semi-structured questionnaire, the representatives of one hundred and forty organisations in order to survey the elements of definition and typological classifications of non-profit organisations, as well as their resources, good practices, criticalities and on-going trends. These case studies enabled data and analysis comparability, highlighting the traits in common between the countries. This objective was warranted by the need to establish the very existence of a Third Sector model in the southern region of the Mediterranean and hence compare it with the Italian model. However, statistical and sociologic information concerning the Third Sector in these countries is still inadequate and fragmented, even though this sector is expanding and has ample scope for participation, albeit in different ratios, in each nation. This phenomenon is indeed related to a process of social progress (request to be involved in issues concerning the quality of life and equal opportunities) and economic modernization, whereby the Third Sector could become the engine for social reform and democratic equal participation, both within and beyond the sphere of associations, as takes place in the Italian and European models. On the other hand, important signs of renewal in this regard have been seen in the ‘Arab Spring’. RICERCA LE DONNE NELLA NUOVA STAGIONE DEL MEDITERRANEO CONFERENZA INTERNAZIONALE A VALENCIA I Paesi del Mediterraneo sono oggi attraversati da profonde trasformazioni, il cui esito non è ancora chiaro. Le donne sono state protagoniste di questi cambiamenti, in prima linea nelle proteste e nelle rivolte che hanno interessato molti Paesi della regione mediterranea, mettendo fine, in alcuni casi, a regimi di lunga data, spesso anche a costo della vita o dell’esilio. Resta tuttavia da vedere come il loro impegno si tradurrà in conquiste concrete di lungo periodo in Paesi ancora dominati da società patriarcali. Proprio per la sua rilevanza, il tema non è nuovo. Tuttavia le diverse iniziative che si sono susseguite finora, anche nei Paesi della sponda sud, hanno avuto un focus prevalentemente monotematico: dal forum delle donne imprenditrici alle iniziative sulla parità di genere, e così via su questa falsariga. Il valore aggiunto della Conferenza “Il ruolo delle donne nella nuova stagione del Mediterraneo”, ideata, promossa ed organizzata a Valencia dalla Fondazione, è dunque quello di esplorare il ruolo e il contributo delle donne nell’evoluzione delle società mediterranee in una pluralità di ambiti, ponendosi come momento di riflessione, di scambio e di confronto tra voci autorevoli della società civile, dell’economia e della cultura dei Paesi del Mediterraneo, con particolare riferimento a quelli in transizione. Le tre sessioni di articolazione dei lavori sono state strutturate in modo simmetrico, ipotizzando per ciascuna di esse un keynote speech affidato a figure di alto profilo, che avessero un ruolo di mediazione fra le relatrici stimolando così uno spazio più ampio di riflessione. Le sei relatrici per ogni sessione sono state identificate tra rappresentanti di categoria particolarmente significative rispetto al tema affrontato, con preferenza a personalità provenienti dai Paesi che hanno un ruolo determinante negli equilibri della regione mediterranea, oltre che dalla Spagna, Paese ospite della Conferenza, e dall’Italia dove ha sede la Fondazione. Le tre sessioni della Conferenza sono state così suddivise: Sessione I: Donne ed Economia Sul ruolo emergente delle donne nell’economia dei Paesi del Mediterraneo e nel favorire crescita e sviluppo degli stessi. Sessione II: Donne e Società civile Sull’evoluzione della società civile e sul ruolo delle donne nel promuovere e stimolare, anche attraverso l’uso di blog e social network, i processi di cambiamento interni. Sessione III: Donne e Cultura Sul ruolo delle donne nei cambiamenti culturali, e sulla cultura e l’arte come strumenti di espressione del punto di vista femminile sulle trasformazioni delle società mediterranee. Per dare continuità e sviluppo ad un’esperienza di tale spessore e valore, la Fondazione ha realizzato e cura un forum web permanente di confronto e scambio tra le protagoniste incontratesi a Valencia. RESEARCH WOMEN IN THE NEW ERA OF THE MEDITERRANEAN INTERNATIONAL CONFERENCE, VALENCIA Mediterranean countries are experiencing profound transformations, the outcome of which is not yet clear. Women played a leading role in these changes and were in the forefront of protests and revolts in the Mediterranean region, which in several cases overthrew long-standing regimes frequently at the expense of lost lives or exile. However, it remains to be seen how their undertakings may lead to concrete and long-term progress within patriarchal societies. Since this theme is important it is not new. However, the series of projects, established even in countries along the Southern shore, mainly focused on one theme: from the businesswomen forum to gender equality and other projects along similar lines. Planned and organised in Valencia by the Foundation, the Conference Women in the New Era of the Mediterranean added value by exploring women’s role and their contribution to the evolution of Mediterranean societies in multiple fields. During the conference, influential women representing civil society, the economy and culture from Mediterranean countries, especially those in transition, exchanged ideas. The Conference was divided into three symmetrical sessions, during which the keynote address was delivered by high profile figures who acted as mediators between the other speakers thus stimulating scope for broader considerations. The six speakers in each session were selected amongst the most significant representatives of the categories involved in the theme addressed, with preference for personalities from countries that played a decisive role in the equilibrium of the Mediterranean region as well the host country, Spain and Italy where the Foundation has its headquarters. The Conference sessions were: SESSION I: Women and Economics Women’s new role in the economy of Mediterranean countries and fostering their development. SESSION II: Women and Civil Society The evolution of civil society and women’s role in promoting and stimulating internal transformation processes, also via blogs and social networks. Session III: Women and Culture The role played by women in changing cultures and art and culture as a channel through which they may express their opinion on the transformation of Mediterranean societies. In order to continue and develop this experience of great moment, the Foundation has established and manages a permanent Internet forum where the protagonists who met in Valencia may continue to exchange opinions. Via M. Minghetti, 17 - 00187 Roma Tel. +39.06.97625591 - Fax +39.06.98380693 www.fondazioneterzopilastro.it