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Introduzione
La Missione
La Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo è portatrice e sintesi di due
strategiche direzioni di intervento, che l’attualità ci consegna come sfide per
l’affermazione di una civiltà più aperta, evoluta, solidale e democratica. Essa, infatti,
opera in campo sociale, sanitario, educativo, culturale e artistico nonché a supporto
della ricerca scientifica e del Welfare, svolgendo inoltre la funzione di trait d’union tra
le culture del Mediterraneo.
Con la prima sfida, assunta all’inizio del nuovo secolo, abbiamo cercato in prima linea
di dimostrare1 come l’autonoma iniziativa della collettività sia in grado di garantire
le analoghe prestazioni fornite tradizionalmente dallo Stato in settori come la sanità,
la scuola, i servizi alla persona, la cultura. Insomma il “Terzo Pilastro” del sistema, come
definisco il non profit, può essere il motore di un nuovo Welfare di cui lo Stato diviene
regolatore e controllore dismettendo la funzione di produttore o gestore diretto
di servizi.
Con la seconda sfida, non meno gravosa, intendiamo contribuire a promuovere lo
sviluppo economico, sociale e culturale dei Paesi del Mediterraneo e ad incoraggiare
la realizzazione di iniziative comuni che conducano alla riscoperta di valori condivisi
ed all’affermazione di un’identità mediterranea.
La Fondazione è tesa così a raccordare la tradizionale attenzione alle esigenze di
sviluppo e ai bisogni sociali dei territori - la dimensione locale - con una visione ampia,
ovvero globale sulle tematiche urgenti del mondo contemporaneo.
Da qui la necessità di svolgere, altresì, nel suo ambito una funzione di centro
propulsivo e creativo di idee e di proposte in rapporto alle sfide che coinvolgono
le radici ideali e culturali, nonché il futuro della nostra civiltà.
La sua ragione d’essere si declina, coerentemente, con la missione delle due anime.
Terzo Pilastro: sostegno alla Big Society
La Fondazione, per Statuto, si propone di facilitare l’operatività delle organizzazioni
di Terzo Settore o non profit premiando iniziative e progettualità finalizzate a
costruire beni e servizi di rilevante impatto sociale e svolgendo, al tempo stesso, una
funzione “pedagogica” e sussidiaria nei confronti del Terzo Settore per lo sviluppo di
un’economia civile nel disegno di una “Big Society”, che ho personalmente contribuito
a diffondere anche promuovendo due significativi convegni2. Secondo questa
concezione, volta ad una valorizzazione delle formazioni dei cittadini, lo Stato deve
fare un passo indietro, essere meno invasivo e favorire l’attuazione del “principio
di sussidiarietà”3 attraverso riforme normative e fiscali che liberino risorse per le
organizzazioni non profit.
così una funzione “pubblica”, oggi in Italia di fatto rallentata proprio dalle istituzioni
che dovrebbero favorirla. D’altra parte la crescita delle organizzazioni non profit
non è stata casuale né determinata solo dal ridursi della capacità di spesa e quindi
di intervento dello Stato. Più che un fenomeno di occupazione di uno spazio
abbandonato dalla Pubblica Amministrazione è, soprattutto, un fenomeno culturale
di soggetti che nascono e operano in quanto sono in grado di rappresentare meglio i
bisogni dei cittadini e di gestire i relativi servizi. In quest’ottica si auspica il definitivo
superamento del Welfare State nato alla metà del secolo scorso con uno nuovo - la
welfare community - capace di responsabilizzare i cittadini singoli e associati e tutte
le forze della società civile.
Strumento principale di operatività della Fondazione è lo “Sportello della Solidarietà”,
il quale riceve e valuta progetti di “utilità sociale” in specifici settori di attività
- proposti da soggetti terzi - che, se ritenuti meritevoli, ottengono un sostegno
economico. Un bando permanente ne alimenta il flusso e orienta la domanda stessa
verso alcuni settori considerati prioritari, perché di maggiore rilevanza sociale, quali:
ricerca scientifica sulle malattie rare, assistenza socio-sanitaria ai malati e sostegno ai
loro familiari, avvio al lavoro dei giovani, percorsi formativi per disabili ed immigrati
finalizzati al loro inserimento lavorativo, riscoperta e valorizzazione di arti e mestieri.
Attraverso lo Sportello la Fondazione svolge anche un ruolo direttamente
promozionale finanziando, senza limiti di impegno economico, la realizzazione
di iniziative proprie, ovvero di progetti finalizzati ad interventi sociali innovativi
e particolarmente incisivi che condivide con qualificati enti partner.
In modo complementare a tale attività la Fondazione opera per promuovere la
cultura della solidarietà, della cittadinanza attiva e per diffondere best practices.
È questa la sua seconda anima, basata su proprie iniziative e su input di soggetti
esterni rappresentativi del mondo della solidarietà organizzata in Italia e nei Paesi
del Mediterraneo. Si tratta, in particolare, della organizzazione di eventi (convegni,
seminari) o della partecipazione ad essi e alla realizzazione di apposite pubblicazioni.
Impegno altrettanto qualificante in questa area di intervento consiste nella
promozione della ricerca su tematiche pertinenti con la propria missione e sul Terzo
Settore. Proprio questo strumento è stato recentemente utile a disvelare la crescita
delle società civili in cinque Paesi della sponda Sud del Mediterraneo, dove il Terzo
Settore si candida ad essere sempre più fenomeno di partecipazione e fermento di
democrazia reale.
Italia e Mediterraneo: ponte per il dialogo
La seconda missione della Fondazione è quella di guardare ai Paesi che si affacciano
sul Mediterraneo con iniziative che costruiscano dialogo e che evidenzino la ricchezza
delle diverse culture e tradizioni favorendo una feconda contaminazione tra le stesse.
Chiunque voglia affrontare in maniera rigorosa i complessi nodi che l’attuale scenario
geopolitico presenta nel Mediterraneo, scenario aggravato dalla crisi economica e
finanziaria globale e da fenomeni migratori forzosi che fanno del Mare Nostrum il
cimitero di molti esseri umani alla ricerca di libertà e benessere, non può evitare di
porsi il problema dell’integrazione fra i popoli che lo abitano. Solo tale integrazione
può gettare le basi per un mondo più prospero e pacifico. Su questo punto e lungo
1 Cfr., di Emanuele F. M. Emmanuele, Il non profit strumento di sviluppo economico e sociale, Luiss
le sponde di questo mare l’umanità pone in essere le possibilità che ha ancora a
Edizioni, Roma, 2001 e Il terzo pilastro. Il non profit motore del nuovo welfare, Edizioni Scientifiche
disposizione per evitare che si produca il tanto temuto conflitto di civiltà che,
Italiane, Napoli, 2008.
2 I due convegni realizzati presso la sede della Fondazione Roma sono stati: “La crisi mondiale ed i suoi una volta esploso, potrebbe portare conseguenze devastanti per l’intero pianeta.
In sostanza, la “Big Society” è lo spazio conquistato dalle comunità locali nella tutela
dei “beni comuni” e nella realizzazione di servizi di “interesse generale” svolgendo
riflessi nel nostro Paese. L’esigenza di una Big Society in Italia”, nel 2010 e “Progetto Big Society:
una grande opportunità per la società civile”, nel 2011.
3 Stabilito dall’art. 118 ultimo comma della riforma costituzionale (Legge Cost. 3/2001).
Definito da Braudel “mille cose insieme. Non un paesaggio, ma innumerevoli paesaggi.
Non un mare, ma un susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà
accatastate le une sulle altre”, il Mediterraneo, crocevia di popoli, culla dell’Europa,
depositario di una delle civiltà più antiche del mondo, fecondata dalla cultura
cristiana-occidentale, da quella greco-slava, da quella ebraica e musulmana, spazio
principe all’interno del quale si è sviluppata ed è maturata la consapevolezza che le
differenze sono ricchezza, è stato, è, e sarà luogo di incontri e di scontri, di sintesi e
di distinzione insieme, di armoniosa coabitazione e di aspre diffidenze.
Dopo aver svolto nell’antichità un ruolo di assoluta ed incontrastata centralità, dopo
essere stato all’origine delle religioni monoteiste, baricentro della nascita dello sviluppo
economico e tecnologico, dopo aver contribuito ad assorbire i contrasti tra gli Stati
Europei in età moderna, il Mediterraneo è oggi nuovamente chiamato a svolgere un
ruolo di primo piano come modello di coabitazione aperta e feconda, avendo come
ambizioso obiettivo quello di realizzare uno spazio politico, economico, culturale,
religioso, forte, unito, propositivo, consapevole della propria identità, in grado di
riproporre il valore antropologico, storico ed ideale della civiltà mediterranea, capace
di ricomporre le lacerazioni con il vicino Oriente.
L’entrata in vigore nel 2010 dell’Area di libero scambio tra Europa e Africa del Nord,
destinata a diventare, nelle intenzioni dei protagonisti della Conferenza di Barcellona
del 1995 che l’hanno progettata, forse un po’ troppo ottimisticamente, una specie
di mercato comune, che avrebbe dovuto coinvolgere circa 800 milioni di persone,
si presenta come un’opportunità unica per rilanciare la centralità geo-politica del
Mediterraneo, in quanto spazio privilegiato in grado di avvicinare le diversità, di aprirsi
alla dimensione globale, di raccordare il Nord sviluppato del pianeta con il Sud che
aspira a raggiungere un pari livello di benessere e di stabilità politica e sociale. L’Italia,
in quanto collocata nel cuore del Mediterraneo, è geograficamente, storicamente, e
culturalmente chiamata a svolgere il doveroso compito di ponte che collega le sue rive.
Perché questo auspicio possa avere possibilità concrete di realizzarsi è necessario
che tutte le parti in causa facciano un decisivo passo avanti, dal riconoscimento delle
diversità storiche e culturali ad un vero dialogo suscettibile di favorire una conoscenza
reciproca nuova e più intensi e fiduciosi rapporti.
Questa sfida potrà essere vinta se ciascuno si doterà dello strumento che ritengo più
efficace, costituito dalla forza immateriale della cultura. La cultura può divenire la vera
carta vincente, nel medio-lungo periodo, nella misura in cui viene alimentata e diffusa
con iniziative convergenti di enti pubblici e associazioni della società civile dei vari
Paesi, iniziative di cui la nostra Fondazione vuole esse innesco costante.
Il linguaggio dell’arte, infatti, nelle sue molteplici espressioni, si presenta come il
principale veicolo di comunicazione e di dialogo, poiché esso, massima manifestazione
dello spirito creativo, geniale, fantasioso, ideale dell’uomo, è in grado di superare
le barriere ideologiche, le contrapposizioni contingenti, la diffidenza originata
dall’ignoranza, per dare spazio alla profondità del cuore umano che è alla perenne
ricerca di relazione, di amicizia, di occasioni di arricchimento e di crescita. L’arte,
il bello, la cultura divengono, così, veicoli straordinari capaci di avvicinare i singoli
ed i popoli, preparando la strada per l’autentico dialogo, quello che non censura le
differenze, ma privilegia ciò che è comune a tutti, cioè quel bagaglio di esperienze
ed esigenze originarie che contraddistinguono la natura umana in ogni angolo del
pianeta.
Tutti siamo chiamati a questo difficile ma stimolante impegno, dando testimonianza
concreta di come le barriere dell’intolleranza e della violenza possano essere
superate, e di come sia possibile, oltre che doveroso, lavorare con i popoli del Sud del
Mediterraneo per costruire insieme un mondo più aperto, più giusto, più rispettoso
della dignità di ognuno e con maggiori opportunità di sviluppo.
La Fondazione ha già realizzato dal 2008, anche attraverso uffici decentrati di
rappresentanza, molteplici iniziative in questa direzione: da conferenze a mostre,
da percorsi formativi su politiche di pace, a rassegne cinematografiche e festival,
dalla rivalutazione di tradizioni artistiche e artigiane alla ristrutturazione e restauro
di edifici di alto valore simbolico, fino a progetti di cooperazione allo sviluppo nel
campo dell’istruzione e della formazione professionale quale antidoto alla fuga dai
territori in crisi per mancanza di lavoro e di know-how tecnico. Tutti i progetti sono
connotati da un duplice tratto distintivo e qualificante: il carattere strutturale e
sistematico dell’intervento, che si contrappone alla frammentarietà delle molte altre
iniziative che, ad oggi, si proclamano a favore del Mediterraneo e l’approccio reticolare
per le proficue collaborazioni avviate con enti e istituzioni che, in Italia o in altri Paesi
del Mediterraneo, operano con finalità compatibili.
In uno scenario siffatto, una sinergia costante, strutturata e virtuosa con la classe
politica e con i nostri rappresentanti diplomatici all’estero potrebbe costituire la
“leva” in più per consentire alla Fondazione di agire con incisività, continuità e
attraverso azioni mirate e condivise nei territori costieri che, attualmente, sono
teatro delle grandi emergenze internazionali del nostro tempo. Siamo stati costretti,
tuttavia, a riscontrare, non senza amarezza, che in Italia non esiste una “politica
del Mediterraneo”: è forse dagli anni Ottanta del secolo scorso che il Paese non
si confronta più attivamente con quelli che sono i nostri interlocutori naturali e
storici. Proprio nel tentativo di porre rimedio a questa grave carenza, la Fondazione
nel 2014 ha prodotto – avvalendosi dell’attività di ricerca di due prestigiosi enti, la
Fondazione Einaudi e il Centro Studi Italiano per l’Africa e l’Oriente (CSIAO) – un
documento su “La politica mediterranea dell’Italia”, teso a costituire il terreno di
riflessione e soprattutto di azione per rilanciare il ruolo del nostro Paese, in occasione
del semestre di Presidenza italiana dell’Unione Europea, nell’area. Gli argomenti su
cui si sono incentrate le varie proposte riguardavano le quattro tematiche “calde” del
Mediterraneo in cui tutti gli attori europei sono coinvolti, ovvero: l’immigrazione, la
sicurezza, le politiche economiche e di sviluppo, le politiche culturali. Ne è scaturito
un progetto operativo e programmatico che è stato inviato al Governo Renzi quale
base per inaugurare una nuova policy comune ed ottimizzare il coordinamento tra
le diverse istituzioni, facilitando anche la presenza degli operatori economici e dei
soggetti privati nell’area dei Paesi del Mediterraneo. Purtroppo, tale sforzo non ha
prodotto risultato alcuno.
Ciò nonostante, noi continuiamo per la strada che abbiamo, con impegno e
determinazione, intrapreso. La sfida che con la nostra Fondazione vogliamo affrontare
potrebbe sembrare insostenibile se non fossimo figli di una delle più importanti
tradizioni culturali che hanno segnato il Mediterraneo e, quindi, forti di questo
passato, vogliamo provare a raccogliere il testimone trasmessoci dalla Storia, per
contribuire a rinnovare nel nostro tempo la grandezza della civiltà che ha avuto origine
sulle sponde di questo mare.
E poiché il dialogo interculturale ed interreligioso e l’incontro come sopra concepito
Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele
devono avvenire innanzitutto tra uomini, più che tra Stati, è necessario che le élites
Presidente Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
di ciascun Paese siano consapevoli di quanto la cultura, i valori che la ispirano nei
diversi luoghi, il senso religioso da cui essi traggono alimento possano rappresentare
il fondamento di un cammino di integrazione e di pacifica convivenza, nella prosperità
e nella solidarietà.
Introduction
Mission
Since current affairs pose a challenge to achieve a more civilized, united and
democratic society, Fondazione Terzo Pilastro - Italia e Mediterraneo has merged
two strategic forms of involvement. The Foundation operates in the social, healtheducation, cultural and artistic fields, supports scientific and welfare research and
also acts as a trait d’union between Mediterranean cultures.
When facing the first challenge at the turn of the century we were in the forefront
attempting to demonstrate1 how services traditionally provided by the State in fields
such as health, schools, social services and culture could be equally delivered through
the communities’ independent projects. In conclusion, non-profit organisations,
which I call the Third Pillar, could be the engine of a new welfare system in which the
State would become the regulator and supervisor and no longer provide and manage
services directly.
By facing the second and likewise demanding challenge, we intend to contribute
to the promotion of socio-economic and cultural development of Mediterranean
Countries and to encourage joint projects that lead to the revival of shared values
and the achievement of a Mediterranean identity.
Essentially, a ‘Big Society’ leaves scope for the local communities to protect common
goods and supply services of general interest, thus performing a public role. However,
in Italy the very institutions that should encourage this process currently hinder it.
On the other hand, the number of non-profit organisations neither grew by chance
nor on account of the reduction of public spending, hence State intervention. This is
mainly a cultural phenomenon rather than the intent to occupy an area that the State
has relinquished. These organizations have been established and operate because they
are more capable of representing citizens’ needs and managing the relative services.
In this perspective the out-dated Welfare State, established in the middle of the last
century, should be definitely replaced with a new Welfare Community capable of
making citizens and all the civil society organisations aware of their responsibilities.
The Foundation principally operates through the Sportello della Solidarietà, which
accepts and evaluates ‘public benefit’ projects in specific sectors submitted by third
parties. Grants are then issued for the accomplishment of projects deemed worthy.
A permanent call for proposals encourages applications, indicating the sectors
considered priority, since they have a higher social impact, such as scientific research
on rare diseases, social and healthcare for patients and support for their family, youth
employment, training courses for the placement of disabled citizens and immigrants,
revival and enhancement of arts and crafts.
Therefore, the Foundation aims to combine its traditional undertakings for development By means of the Sportello, the Foundation also directly promotes its own innovative
projects with a high social impact, to which it allocates funds with no financial limit,
and social needs at a local level, with a global perspective of the urgent issues in the
and accomplishes in partnership with qualified institutions.
contemporary world.
Hence, the Foundation must become the driving force behind creative ideas and
proposals related to the challenges that involve the ideals, cultural roots and future
of our society.
The raison d’être of the Foundation is to coherently fulfil both missions.
Terzo Pilastro: support for a Big Society
The Foundation’s statutory aim is to facilitate and improve the work of organizations
in the Third, or non-profit, Sector, by rewarding projects that produce goods and
services with a high social impact, whilst performing an ‘educational’ and ancillary
function to this sector, for the development of the civil economy envisioned in the
Big Society project, which I have personally contributed to spread, even by recently
promoting two significant conferences2.
According to this project, which aims to enhance citizen associations, the State
must take one step backward, be less intrusive and encourage the application of the
principle of subsidiarity3 by reforming rules and regulations and tax laws in order to
release resources for non-profit organisations.
In order to complement the Sportello the Foundation fosters a culture of solidarity
and active citizenship and spreads best practices. This is the Foundation’s second
soul which, based on its own projects and the input provided by external parties that
represent the universe of voluntary organisations in Italy and Mediterranean countries,
organises or attends conferences and seminars and produces appropriate publications.
A likewise important undertaking in this field consists in promoting research on
themes pertinent to the Foundation’s mission and the Third Sector. This research has
recently proved useful to reveal the growth of civil society in five countries on the
southern shore of the Mediterranean where the Third Sector increasingly stands to
be a phenomenon of participation, fermenting real democracy.
Italia e Mediterraneo: a Bridge for Dialogue
The Foundation’s second mission is to attend to the countries overlooking the
Mediterranean by launching projects that build bridges for dialogue, emphasise the
wealth of diverse cultures and traditions and encourage these nations to fruitfully
influence each other.
Whoever chooses to closely examine the thorny issue of the current geopolitical
scenario in the Mediterranean - which has been exacerbated by the global financial
crisis and the phenomenon of forced migration that has turned Mare Nostrum into
1 See Emanuele F. M. Emmanuele, Il non profit strumento di sviluppo economico e sociale (Non-profit a cemetery for countless refugees in pursuit of freedom and well-being - must
organisations are an instrument for economic and social progress), Luiss Edizioni, Roma, 2001 e Il terzo inevitably consider the integration of the people who live in this region.
pilastro. Il non profit motore del nuovo welfare (The third pillar. Non-profit organizations drive the new The foundations for a more prosperous and peaceful world may be laid exclusively
through integration. In this regard, along the shores of the Mediterranean mankind
welfare system), Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2008.
is adopting any measure still available for the avoidance of a conflict between
2 The following two conferences were recently held in Fondazione Roma: “La crisi mondiale ed i suoi
civilizations, which, once flared may have devastating effects on the entire world.
riflessi nel nostro Paese. L’esigenza di una Big Society in Italia (The worldwide crisis and its impact on
Italy: The need for a Big Society in Italy)”, in 2010 and “Progetto Big Society: una grande opportunità
per la società civile (The Big Society project: a great opportunity for Civil Society) “, in 2011.
3 Established under the last paragraph of Article 118 of the reform of the Italian Constitution
(Constitution Law 3/2001).
Braudel describes the Mediterranean as being “A thousand and one things, all together.
Not just one kind of scenery, but innumerable sceneries. Not just one sea, but many
seas one after the other. Not just one civilisation, but many civilisations one on top of
the other”. The Mediterranean is an important cultural crossroads, cradle of Europe,
custodian of the world’s most ancient civilizations fertilized by Western Christian,
Greek-Slavic and Jewish and Muslim cultures. A key region that has gradually become
aware that differences are a wealth, it has been, and will be, a place of peace and
conflict, fusion and division, peaceful coexistence and bitter mistrust.
We are all faced with this difficult yet stimulating challenge and must prove how the
barriers of intolerance and violence may be overcome and that, as well as being our
duty, it is possible to work with South Mediterranean nations in order to build a more
open and just world, in which there are more opportunities for development and
where people treat each other with dignity and respect.
Having, in ancient times, played an absolute and indisputable central role and
having been the cradle of monotheist religions, the centre of gravity for economic
development and the region that in modern times helped to cushion the conflicts
between European States, the Mediterranean must now play another leading role.
It must become a model of open and productive coexistence with the ambitious
aim of creating a political, economic, cultural, religious, strong, united and proactive
region conscious of its identity. This region must also be capable of reviving the
anthropological and historical principles of the Mediterranean civilisation and settling
its disagreements with the neighbouring East.
Since 2008, the Foundation has already accomplished, even via decentralised
and representative offices, numerous projects with this aim, such as conferences,
exhibitions, training courses on peace policies, film reviews and festivals, appreciation
of traditional arts and crafts, refurbishment and restoration of buildings with a highly
symbolic value, development cooperation projects in the field of education and
vocational training as an antidote to the flight of human capital from countries in
crisis due to the lack of employment and industrial know-how.
The leaders of the 1995 Barcelona Conference who, perhaps a little too optimistically,
planned the free trade area between Europe and North Africa that came into force in
2010, intended it to become a sort of common market involving approximately eight
hundred million citizens. This appears to be a unique opportunity to reintroduce the
geopolitical centrality of the Mediterranean, since this region has the advantage of
being capable of bringing diversities together, opening to globalisation and linking the
developed North to the South divide that seeks to reach the same level of wealth and
socio-political stability. By being placed in the middle of the Mediterranean Basin,
Italy is geographically, historically and culturally challenged to perform the duty of
bridging the shores.
All the projects have two distinguishing and important traits: the structural and
systematic nature, opposed to the disjointedness of many other projects that,
until now, have claimed to be in favour of the Mediterranean and the networking
approach in order to establish profitable forms of cooperation with institutions and
organizations, in Italy or other Mediterranean countries, which pursue goals consistent
with those of the Foundation.
In this scenario, a constant, structured and virtuous synergy with the political class
and diplomats could constitute another lever to enable the Foundation to operate
effectively and constantly through targeted and shared undertakings in the coastal
regions which are currently the theatre of great international emergencies. However,
we had to face the bitter truth that a Mediterranean policy did not exist in Italy,
which has possibly failed to actively discuss the matter with its historical and natural
If this goal is to stand a real chance of being reached, all parties involved must be
interlocutors since the nineteen-eighties. In an attempt to redress this serious
truly determined to take a crucial step ahead. They must start by acknowledging the
shortcoming, in 2014 the Foundation produced a paper on ‘Italy’s Mediterranean
historical and cultural differences and then create effective dialogue that encourages a Policy’ based on research performed by two prestigious institutions, Fondazione
new, reciprocal understanding and is capable of producing stronger and more trusting Einaudi and the Centro Studi Italiano per l’Africa e l’Oriente (CSIAO), that aimed to
relationships.
constitute the grounds for reflection and above all action in order to revive the role
of Italy during its term of the Presidency of the Council of the European Union. The
This challenge could be met if we all acquire the intangible strength of culture, which proposals focused on the four main ‘troubled’ issues in the Mediterranean, which
in my opinion, is the most effective instrument. Culture could be the trump card in
concern all the European players: immigration, security and economic development
the medium to long-term, in so far as it is nurtured and spread through convergent
and cultural policies.
projects established by public institutions and civil society organizations in various
countries, which our Foundation wishes to constantly trigger.
This resulted in an operational programme, which was submitted to the Cabinet led
by Matteo Renzi as a basis for the inauguration of a new common policy, optimise
Indeed the language of art, in its various forms of expression, is the main channel of
coordination between the various institutions and also facilitate the presence of
communication since it is the highest manifestation of mankind’s genius, creativity
economic operators and private entities in Mediterranean countries. Unfortunately,
and ideals. This language is capable of crossing ideological barriers and prevailing over this was a vain effort.
incidental conflicts and mistrust arising from lack of knowledge, leaving scope for the
human soul which yearns for company, friendship and opportunities for growth and
Nevertheless we shall continue along the path that we took with commitment and
enrichment. Art, beauty and culture thus become an exceptional means of expression determination.
capable of bringing individuals and nations together, paving the way for authentic
dialogue. This kind of dialogue does not repress the differences since it prefers the
The challenge we aim to face with this Foundation could appear to be unsustainable.
things in common, namely the enormous experience and fundamental needs that,
However, since we are the offspring of one of the most important cultural traditions
in every corner of the world, distinguish human nature.
that has marked the Mediterranean, confident in our past we shall attempt to take
the baton passed on by history and help to restore, in our times, the greatness of the
Since intercultural and inter-religious dialogue must first take place between men
civilization that originated on the shores of this sea.
rather than between States, the leaders of each nation must be aware that the values
that inspire and the sense of religion that nourishes culture in different regions may
represent the foundations for integration and peaceful, solidarist and prosperous
Professor Emmanuele F. M. Emanuele
cohabitation.
Chairman Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo
SOLIDARIETà/SOLIDARITY
SANITÀ
SPORT PER TUTTI SENZA DROGHE
L’uso diffuso di sostanze dopanti ad ogni
livello di pratica sportiva è oggi fonte di
allarme e richiede di essere contrastato sul
piano dell’informazione corretta e capillare
circa i danni che tale consumo arreca agli atleti.
Rispetto a campagne informative come questa
la Fondazione si trova in prima linea.
Il Comitato Italiano Paralimpico, oltre a favorire
la massima diffusione della pratica sportiva
tra i diversamente abili, si è fatto promotore
di una iniziativa informativa che ha coinvolto
l’intero universo sportivo (atleti, dirigenti), non
solo nella sua componente disabilità, oltre alla
stessa cittadinanza.
L’obiettivo ha riguardato la realizzazione di una
campagna di sensibilizzazione e di prevenzione,
finalizzata soprattutto al mondo giovanile, sui
rischi derivanti dalle condotte dopanti nella
pratica sportiva che sono al tempo stesso
illegali in quanto alterano i risultati agonistici.
La campagna ha preso in considerazione
anche l’abuso di alcool e di droghe per
orientare a corretti stili di vita soprattutto
chi si cimenta nello sport. Il progetto ha
attivato un punto informativo, itinerante
e interattivo, in numerose piazze della regione
Lazio in occasione di eventi sportivi e ha
coinvolto un pubblico numeroso ed eterogeneo.
La formazione previa di operatori qualificati
sul territorio ha permesso un effetto duraturo
degli esiti del progetto, ovvero il suo impatto
sulla popolazione, anche posteriormente
ad esso.
HEALTH
DRUG FREE SPORT FOR ALL
The widespread use of performance
enhancing drugs across all levels of sports
today is alarming and must be fought
by disseminating accurate information
concerning the harmful effects these
substances have on athletes’ health. The
Foundation is at the forefront of such
awareness campaigns.
As well as widely encouraging disabled
citizens to play sports, the Italian Paralympic
Committee promoted an anti-doping
awareness campaign, to warn them, the entire
sport’s universe (athletes and directors) and
the public, particularly youths, about the
health risks posed by banned performanceenhancing drugs.
The campaign also addressed alcohol and
drug abuse prevention, in order to steer
citizens, especially those who engage in
sports, towards correct life styles.
A mobile interactive information point
was opened during sports events in many
squares in the Lazio region and attracted a
considerable amount of citizens.
By training specialists locally the positive
results of the project had a lasting impact
on the population.
SANITÀ
SOSTEGNO ALLA BUONA SANITÀ
La Fondazione riconosce nell’azione delle
organizzazioni non profit che operano nel
settore sanitario una funzione complementare
a quella delle istituzioni sanitarie alle prese oggi
con vincoli economici e organizzativi.
Ritiene inoltre essenziale lo sviluppo della
prevenzione che, se realizzata con sistematicità,
permette più salute per la cittadinanza e
minor spesa.
Il progetto della Fondazione ANT Italia Onlus
aveva lo scopo di fare prevenzione primaria
(sensibilizzazione) e secondaria (diagnosi
precoce) della patologia tumorale e, in modo
specifico, del melanoma e della neoplasia
alla tiroide.
Entrambi questi tumori rivelano un’incidenza
in progressivo aumento nel nostro Paese
determinando qualche migliaio di decessi l’anno.
Il progetto ha conseguito un duplice obiettivo:
sensibilizzare la popolazione, anche con
l’apporto delle istituzioni locali, sul tema della
prevenzione oncologica e dei corretti stili di
vita, con incontri didattico-formativi in diverse
località della provincia di Roma tenuti da
specialisti, e offrire 24 giornate di visite mediche
gratuite di prevenzione dei tumori cutanei e
della tiroide.
Il progetto ha permesso di consolidare una
prassi preventiva già sperimentata con
successo da ANT e di acquisire un’apposita
strumentazione per la prevenzione precoce con
un impatto positivo di lungo termine dato il suo
utilizzo anche dopo la realizzazione del progetto.
HEALTH
GOOD HEALTHCARE: CANCER PREVENTION
The Foundation recognises that non-profit
organisations working in the health sector
perform a complementary function to public
health facilities, which are currently struggling
with organisational and financial restrictions.
The Foundation also believes that the expansion
of preventive healthcare and screening leads to
healthier citizens at a lower cost.
This project, managed by Fondazione ANT
Italia aimed to implement primary (health
promotion) and secondary (early diagnosis
and prompt treatment) cancer prevention,
specifically of melanomas and thyroid
neoplasias.
The incidence of both tumours is gradually
increasing in Italy, causing thousands of
deaths each year.
This project achieved a dual goal: sensitize
citizens, with the involvement of local
institutions, to the issues concerning cancer
prevention and correct life styles, through
training courses held by specialists in several
districts in the province of Rome and offer free
medical examinations for the prevention of
skin and thyroid cancer for twenty-four days.
This project reinforced a prevention procedure
that had been successfully experimented by
ANT and enabled it to purchase specific early
detection instruments, which will have a longterm positive impact since they will continue to
be used after the project has be completed.
RICERCA SCIENTIFICA
RECUPERARE LA CULTURA DEL WELFARE E LE SUE RADICI
Il progetto nasce da un quesito di carattere
storico e sociologico sulle radici del sistema
di Welfare del nostro Paese e per dare il
giusto rilievo all’impegno delle formazioni del
privato-religioso. Con il progetto avanzato dal
Centro Studi e Ricerca Sociale della Fondazione
E. Zancan è stato conseguito l’obiettivo di
condurre una ricognizione storica sulle opere
sociali degli enti religiosi dopo l’unità d’Italia.
Emerge come essi abbiano svolto un ruolo
insostituibile e coerente con l’applicazione
dei dettami della dottrina sociale della Chiesa
rilanciata dall’enciclica di Leone XIII del 1891
(“Rerum Novarum”).
L’indagine ha documentato le attività
condotte dai religiosi attraverso la raccolta
di materiali documentali inediti e con degli
approfondimenti tramite la compilazione di
questionari presso i referenti di ben 32 ordini
religiosi. Sono stati esaminati anche i dati
dei Censimenti nazionali sui servizi socioassistenziali della Caritas Italiana.
Il cospicuo panorama di dati e di riscontri
prodotto dalla ricerca ha permesso di
constatare quanto i valori dell’esperienza
religiosa siano stati contaminanti rispetto alle
moderne pratiche di welfare: la centralità e
dignità della persona, da cui poi il principio
costituzionale del primato della persona e dei
suoi diritti; il passaggio da una concezione
assistenziale basata sulla carità cristiana ad
una che vi aggiunge la giustizia sociale; le
buone pratiche basate su sperimentazioni e
idee innovative con cui sono stati affrontati
i molti problemi sociali dell’Italia unificata
(oratori della gioventù, convitti operai, scuole
professionali, colonie agricole); lo spostamento
del baricentro dall’istituto al territorio o
dall’istituto chiuso a quello permeabile
all’esterno.
La ricerca conferma l’assunto di partenza che
il patrimonio ideale, culturale e materiale degli
ordini religiosi vocati alla missione sociale ha
dato ispirazione e sostanza alle attuali politiche
sociali.
SCIENTIFIC RESEARCH
RETRIEVING A WELFARE CULTURE AND ITS ROOTS
This project was based on a historical and
sociological query concerning the roots of
the Welfare system in Italy and intended to
attach due importance to the undertakings of
private and religious organizations. Submitted
by Fondazione E. Zacan’s Social Studies and
Research Centre, this project met the objective
to conduct a historical survey of the social
works performed by religious institutions after
the Unification of Italy. The results show how
these institutes played an irreplaceable and
coherent role by applying the principles of
Catholic social teaching revived through Pope
Leo XIII’s encyclical Rerum Novarum issued
in 1891.
The investigation documented the religious
organizations’ activities by collecting
unpublished matter and examining the
questionnaires answered by the reporting
members of thirty-two religious orders.
The national census records on social work
performed by Caritas Italiana, the charitable
arm of the Italian Bishops Conference, were
likewise examined.
This research produced a considerable
amount of data and comparisons, revealing
how the values of these religious activities
have significantly influenced modern welfare
practices: person-centred care and dignity,
on which the constitutional principle of the
primacy of the person and human rights is
founded; the transition from the concept of
welfare based on Christian charity to a system
that also includes social justice; good practices
based on experiments and innovative ideas
whereby many social problems in unified
Italy have been addressed (church recreation
centres, boarding schools for the working
class, vocational training, ex-convicts’ workhouses) and the shift of focus from residential
facilities to the community or from isolated to
accessible institutions.
The results of this research corroborate the
initial assumption that the ideal, material and
cultural patrimony of religious orders with a
social vocation inspired and gave substance to
current social policies.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
PROPOSTA EDUCATIVA PER I MINORI SANZIONATI
Questo è un settore di intervento prioritario
della Fondazione in quanto basato su un
approccio formativo e riabilitativo a sostegno
di soggetti deboli o svantaggiati sul piano
sociale. Tale sostegno è altresì coerente con la
scelta della Giustizia Minorile, di considerare la
finalità retributiva della pena secondaria rispetto
all’obiettivo del recupero sociale del minore.
Il progetto è stato proposto dall’Associazione
Around Italiani e condotto presso due strutture
per il trattamento di minori sanzionati dalla
Giustizia minorile di Roma, una detentiva
e l’altra alternativa al carcere per minori
sottoposti alla “messa alla prova”.
Il modello di intervento si è focalizzato su un
approccio di animazione socio-pedagogica.
Tale approccio ha permesso processi di
attivazione dei minori, a partire dalle loro
potenzialità, con l’obiettivo di accrescere
l’attitudine all’ascolto, alla riflessione e al
ragionamento, premesse indispensabili per
rafforzare il grado di autostima e di fiducia in
se stessi e per la ricerca di un lavoro dignitoso.
I risultati più preziosi di tale progetto sono
stati: la conferma della necessità di lavorare sul
singolo caso, alla stregua dell’impostazione di
trattamento tipica del contesto minorile basata
sul “progetto educativo individualizzato” che
cresce per obiettivi modulati sul minore; la
conferma dell’importanza dell’orientamento e
dell’accompagnamento formativo e lavorativo
per il recupero sociale di questi ragazzi, data
la loro estrazione socio-familiare sfavorevole;
l’evidenza che il carcere è il luogo meno idoneo
a favorire il cambiamento dei minori attraverso
la preparazione alla vita sociale, soprattutto
non permette loro di concentrarsi in termini
positivi o costruttivi per il futuro.
Al contrario, nella comunità o casa-famiglia
tutto risulta più semplice e autentico, come la
stessa disponibilità dei minori.
Si è così dimostrata vincente una politica
giudiziaria minorile orientata verso le misure
sostitutive del carcere.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
EDUCATIONAL PROJECT FOR CONDEMNED MINORS
This is a priority sector for the Foundation,
since it is based on an educational and
rehabilitation approach in order to support
socially underprivileged and vulnerable citizens
and is consistent with the decision made by the
Department for Youth Justice to focus more on
social reintegration rather than retribution.
This project was submitted by the Associazione
Around Italiani and performed in two care
facilities for juveniles condemned by the
Juvenile Courts of Rome, one of which was a
detention centre and the other an alternative
to incarceration for youths ‘on probation’.
The project focused on social pedagogy.
This approach is based on a behaviour
enactment process, whereby youths may
improve their ability to listen, reflect and
reason; the essential requisites to build
confidence and self-esteem and find a
respectable job.
The most valuable results of this project
corroborated: that each case should be
handled individually, by the same standards
for treatment applied in the juvenile justice
environment based on Individualized Education
Programmes, which advance according to
tailored objectives; the importance of guidance,
education and employment for the social
reintegration of these youths taking into
account their unfortunate socioeconomic
status; that prison is the most unsuitable place
in which to rehabilitate minors and prepare
them for social life, mainly because they are
unable to think about their future in positive or
constructive terms.
On the contrary, everything is easier and more
realistic in the community or in a group home,
including the minors’ disposition.
Hence, juvenile justice policies for alternatives
to detention have proved to be successful.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
LA CASA PER L’ACCOGLIENZA E L’AUTONOMIA
DEI DIVERSAMENTE ABILI
Favorire l’autonomia delle persone diversamente
abili, sia in termini di acquisizione di competenze
sociali che di strutture logistiche in cui risiedere,
soprattutto al venir meno dell’aiuto della
famiglia naturale, costituisce la finalizzazione
auspicabile di un percorso assistenziale.
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione, è nato
per iniziativa dell’Associazione Il Tamburo
(oggi, Soc. Coop. Sociale), che dal 1998 opera a
favore dei diversamente abili in diversi settori di
intervento, i principali dei quali sono: ospitalità
(week-end e soggiorni), attività culturali e
sostegno scolastico.
L’espansione dell’offerta di ospitalità richiedeva
un intervento di ristrutturazione e arredamento
di locali messi a disposizione dall’Associazione
che fosse funzionale all’accoglienza e al
sostegno di persone diversamente abili avviate
ad un percorso di graduale autonomia nel
rapporto con l’ambiente circostante.
Il progetto ha permesso di ristrutturare un
immobile e di attrezzarlo come casa famiglia per
8 ospiti diversamente abili, dotata sia di spazi
comuni per la socializzazione e l’uso del tempo
libero, che di spazi personali.
Si è così arricchito il range dei servizi
dell’Associazione rispetto alla variegata
composizione dei bisogni delle persone
diversamente abili.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
A HOME FOR CARE AND THE INDEPENDENCE
OF DISABLES CITIZENS
Promoting the independence of disabled
people, both in terms of providing a home and
helping them to acquire social skills, especially
when their families are no longer able to
assist them, is the desirable purpose of care
pathways.
The Foundation supported this project
launched by the non-profit Association, now
a Social Cooperative, Il Tamburo, which has
assisted disabled citizens since 1998 in various
fields, mainly hospitality (week-ends and
holidays), cultural activities and education.
In order to accommodate more guests, the
Association’s rooms required refurbishing and
furnishings to make them suitable to care
for and support disabled people who were
gradually becoming independent of their
families or carers.
The project enabled the association to refurbish
a building and equip it as a group home, with
private rooms and lounges for socialisation and
leisure, for eight disabled citizens.
The Association’s range of services was
enriched according to the various needs
of disabled persons.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
L’ARTE COME FATTORE DI INTEGRAZIONE E CONVIVENZA
L’espressione artistica in tutte le sue forme
permette a ciascun individuo di esprimersi
autenticamente e di confrontarsi con gli altri
su un piano di parità, indipendentemente dal
valore della performance artistica. È questa
la valenza educativa dell’arte come strumento
di integrazione sociale e di armonizzazione
delle differenze.
Il progetto, della durata dell’intero anno
scolastico, 2014-2015, è terminato con
l’allestimento di una mostra dei lavori e di
uno spettacolo conclusivo: obiettivo, far
comprendere ai bambini che le differenze
sociali, economiche e culturali, riflesse dalla
stessa espressione artistica, costituiscono un
valore aggiunto e non un limite.
Dopo dieci anni di iniziative socio-educative
finalizzate all’integrazione sociale degli
alunni delle scuole della periferia romana
l’Associazione Mus-e Roma Onlus ha proposto
e realizzato un progetto, sostenuto dalla
Fondazione, sulla creazione di laboratori d’arte
in diverse scuole della Capitale.
Un laboratorio è stato realizzato anche per
i bambini ricoverati all’Ospedale Pediatrico
Bambino Gesù di Roma, a sottolineare la
valenza dell’arte come terapia dell’anima ed
espressione delle differenze.
Tali laboratori, che hanno interessato le arti
visive, la danza, la musica, il canto, il teatro,
le arti marziali, l’animazione e il linguaggio
audiovisivo, sono stati guidati da personale
preparato professionalmente e orientato sul
piano pedagogico.
Foto di Luca Micheli
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
ART AS A FACTOR OF INTEGRATION AND COEXISTENCE
The arts allow individuals to express themselves
realistically and face others on an equal
footing, regardless of the quality of the artistic
performance. This is the educational value of
art as an instrument for social integration and
reconciling the differences.
Having ten years experience in socio-educational
programmes that aimed to socially integrate
pupils attending schools in the suburbs of
Rome, the non-profit association Mus-e
Roma proposed and accomplished, with the
Foundation’s support, a project to establish art
workshops in several schools in the capital.
The workshops involved visual and martial arts,
dancing, music, singing, drama, animation and
audio-visual languages and were led by fully
qualified teachers.
Photo by Luca Micheli
The project, held throughout the school year
2014-15, concluded by organizing an exhibition
of the works and a final performance for the
purpose of making children understand that
the socioeconomic and cultural differences
reflected in their artistic expressions, constitute
an added value rather than a limit.
A workshop was also held for the patients in
the Children’s Hospital Bambino Gesù in Rome,
to emphasise the value of art as a therapy
for the psyche and an expression of cultural
diversity.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
SOSTEGNO ALLA PROTEZIONE CIVILE
La Fondazione riconosce l’importante ruolo che
ha oggi il volontariato della protezione civile
a sostegno di popolazioni sinistrate da eventi
alluvionali, tellurici o in stato di calamità ed
emergenza. Favorire l’azione delle associazioni
di protezione civile significa anche garantirne
la dotazione di mezzi idonei ad operare con la
massima tempestività ed efficacia.
ad alloggiamento ed a supporto logistico delle
squadre impegnate in emergenza.
Lo scopo del progetto, che fa capo
all’Associazione Nazionale Carabinieri di Roma,
è stato quello di acquistare una struttura
mobile polivalente per attività di protezione
civile, a sostituzione di un mezzo deterioratosi
nel lungo periodo di intervento del Nucleo,
attivo dal 1995.
Una volta acquisito il mezzo, il Nucleo di
protezione civile è potuto intervenire con
efficacia nelle emergenze idrogeologiche di
Roma e in quelle alluvionali che hanno colpito
la Liguria.
Sul mezzo, un furgone polisoccorso, sono state
installate diverse strumentazioni necessarie
per operare in ogni tipo di emergenza. Con
il finanziamento del progetto il Nucleo ha
potuto altresì acquisire una roulotte adibita
Va altresì segnalato l’effetto emulativo positivo
del progetto, dato che la ditta costruttrice della
roulotte ha fornito al Nucleo un mezzo più
capiente e più confortevole di quello esistente
sul mercato e a costi notevolmente più ridotti.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
SUPPORT FOR THE CIVIL DEFENCE CORPS (PROTEZIONE CIVILE)
The Foundation recognises the important
role played today by the civil defence corps
voluntary service in supporting communities
that have suffered damages caused by floods
and earthquakes or are in a state of calamity
and emergency. Facilitating operations
performed by civil defence associations also
means ensuring that they are equipped with
adequate resources to work promptly and
effectively.
Led by the Associazione Nazionale Carabinieri
di Roma (Police Force of Rome), this project
aimed to purchase a multipurpose emergency
response vehicle for the civil defence corps, in
order to replace a truck that had deteriorated
during the long-term operations performed by
the Squad since 1995.
The multipurpose rescue vehicle has been
equipped with instruments to respond to
various types of emergencies. A caravan to
support logistics and accommodate the squads
whilst they respond to emergencies was also
purchased with the funds allocated to the project.
Moreover, the caravan manufacturer even
emulated this project by providing the Squad with
a larger and more comfortable model than those
available on the market at a much lower price.
Once purchased, this civil defence Squad was
able to successfully perform operations during
hydrogeological emergencies in Rome and the
floods that hit Liguria.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
COMUNICAZIONE EDUCATIVA COME AUSILIO
PER I DIVERSAMENTE ABILI (SOGGETTI CON DISTURBI SOCIALI
E DELLA COMUNICAZIONE)
Sostenendo questo progetto la Fondazione
reputa la tecnologia comunicativa una risorsa
importante per favorire processi assistenziali
e di autocontrollo dei comportamenti, nella
fattispecie, dei soggetti autistici incidendo
sulla loro maggior capacità di gestirsi in modo
appropriato.
Il Centro Studi in Neuroriabilitazione CNAPP
Onlus, che ha presentato e realizzato il
progetto, persegue dal 2001 variegate finalità
nel campo dello studio e dell’assistenza dei
malati affetti da autismo. Ciò, soprattutto per
favorire l’autonomia di queste persone e per
alleggerire e supportarne il carico familiare.
Il progetto ha conseguito l’obiettivo di
realizzare quattro brevi filmati (di 2 minuti
ciascuno) per mostrare a ragazzi affetti da
autismo azioni e comportamenti da adottare
in differenti circostanze. Con l’utilizzo di
questa tecnica di Video Modelling, i ragazzi
autistici potevano così guardare ed emulare
nella loro vita quotidiana il comportamento
rappresentato nei video dagli attori preparati
al compito.
I filmati prodotti sono stati infatti inseriti
in un programma interattivo installato su
dispositivi tablet, permettendo ai diversamente
abili una maggiore capacità di comunicazione
e di controllo del comportamento.
Inoltre tali filmati si prestano, al di là del
progetto o dopo di esso, ad essere utilizzati
nelle scuole, in famiglia e nei processi di
assistenza e riabilitazione dei soggetti autistici.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
EDUCATIONAL COMMUNICATIONS AS AN AID FOR CITIZENS
WITH SOCIALIZATION AND COMMUNICATION DISORDERS
The Foundation supported this project
because it believes that information and
communications technology is an important
means for facilitating care pathways, in this
case for autistic patients, since it helps them
to develop self-management skills.
The project was submitted and accomplished
by the Centro Studi in Neuroriabilitazione
CNAPP, a non-profit neuro-rehabilitation
research centre, which since 2001 has pursued
various objectives in the field of research
and care for patients with autism spectrum
disorders, especially to foster their selfmanagement skills and relieve the burden
borne by their families.
The project met the goal to produce four short
films (two minutes each) in order to teach
autistic children the actions and behaviour
they should adopt in various circumstances.
By using the Video Modelling technique, these
children are able to observe the behaviour
demonstrated by trained actors and imitate it
in their everyday lives.
The videos are in fact part of interactive
applications, installed on tablets, which help
disabled users to improve their communication
skills and control their behaviour.
Moreover, the videos are suitable for use in
schools, at home or during rehabilitation and
care pathways for autistic patients, aside from
or after the project.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
CULTURA MUSICALE AL SERVIZIO DI CATEGORIE SOCIALI DEBOLI
La Fondazione sostiene l’universalità del
messaggio della musica e l’accesso paritario
dei cittadini all’offerta musicale di eccellenza.
Infatti, la musica veicola sentimenti ed
emozioni che arrivano a tutti i cittadini
generando il piacere dell’ascolto e, per i
meno fortunati, anche gioia e conforto.
Si tratta di un progetto che la Fondazione
ha finanziato come iniziativa propria e che è
stato realizzato dall’associazione musicale e
umanitaria Résonnance Italia, nata nel 2007 e
nota per la sua intensa attività concertistica.
Il progetto ha una duplice valenza socioeducativa: creare momenti di fruizione
socializzante della musica per le persone
che normalmente ne sono escluse, perché
socialmente svantaggiate; mettere a
disposizione una collaudata scuola musicale,
come quella dell’Associazione, per formare
gratuitamente musicisti e cantanti che a loro
volta si impegnano a “restituire” quanto da essi
appreso in manifestazioni musicali o canore
rivolte alle categorie sociali più deboli.
Il primo scopo del progetto si è concretizzato
nell’offerta di oltre 50 concerti di musica
classica, preparati con il massimo rigore
musicale, e per lo più tenuti presso istituti
e strutture che ospitano persone anziane,
ammalate, diversamente abili, reclusi, donne
che hanno subito violenza e giovani con
problemi.
Con la realizzazione del secondo scopo del
progetto sono stati formati dei musicisti, senza
limiti di età o di livello tecnico, che hanno
partecipato gratuitamente alle Masterclass
(61 giornate rivolte a pianisti e cantanti) e
hanno appreso la “Pedagogia Résonnance”
con i relativi strumenti artistici, conoscenze di
fenomenologia musicale (del suono e del gesto)
e di tecnica pianistica e vocale.
Al termine dell’iniziativa si è potuto constatare
un miglioramento dello stato psicologico delle
persone coinvolte nell’esperienza musicale
e artistica a cui non si sarebbero potute
accostare spontaneamente. In particolare, si è
notato l’«effetto terapeutico» per la risonanza
emotiva che su tali persone ha avuto la musica
dei grandi compositori classici.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
MUSIC FOR THE UNDERPRIVILEGED
The Foundation supports music’s universal
message and citizens’ equal access to excellent
musical offerings. Citizens enjoy listening
to music since it conveys emotions and also
brings comfort and joy to the less fortunate.
This is one of the Foundation’s projects and
was accomplished by Résonnance Italia,
a music and humanitarian association
established in 2007 and famous for its intense
concert schedule.
The project has a dual socio-educational aim:
create events during which underprivileged
citizens, who are normally unable to attend
concerts, may socialize and enjoy music; open
a recognised conservatory, similar to the
association’s school of music, where musicians
and singers undertake to ‘pay’ for their
lessons by subsequently holding concerts for
unprivileged citizens.
The first objective was met by holding over fifty
accurately arranged classical music concerts in
retirement homes for senior citizens, hospitals,
prisons and facilities for the assistance of
disabled persons, abused and battered women
and troubled youths.
The second goal was achieved through
training courses for musicians of all ages and
technical levels. Pianists and singers attended
free Master classes (for sixty-one days) to
study ‘Résonnance Pedagogy’ by means of
the relative instruments, phenomenology of
music (sound and gesture) and piano and vocal
techniques.
At the end of the project an improvement in
the mood of those involved in this music and
artistic experience was observed. In particular,
the emotional resonance stirred by the music
of great classical composers had a therapeutic
effect on the master class attendees.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
LA CULTURA ALLA PORTATA DEI DIVERSAMENTE
ABILI VISIVI
Mettere la cultura a disposizione di tutti i
cittadini, anche di quelli con maggiori difficoltà
ad accostarsi ad essa in tutte le sue espressioni,
è un punto fermo della missione statutaria
della Fondazione, in quanto considera la
cultura l’elemento di maggior elevazione della
persona.
Il progetto fa capo alla storica Unione Italiana
dei Cechi e degli Ipovedenti Onlus attiva sul
territorio nazionale dal 1920 per favorire
l’integrazione di minorati della vista nella
società civile attraverso la piena attuazione dei
diritti umani, civili e sociali e la loro formazione
culturale e professionale. Il progetto risponde
ad una domanda crescente di servizi culturali
e, in particolare, di “libri parlati” da mettere a
disposizione degli ipovedenti.
Tali pubblicazioni, compresi testi scolastici e
universitari, vengono lette e registrate su CD
da speakers professionisti, anche su richiesta
specifica degli utenti finali.
Il progetto ha conseguito lo scopo di
aumentare il numero di speakers professionisti
garantendo loro corsi di formazione e
riducendo il tempo medio di attesa degli
ipovedenti per avere in prestito i testi gestiti
dal Centro Libro Parlato dell’Unione.
Esso ha altresì permesso di ampliare l’offerta
dei testi con la creazione di instant-book e
l’inserimento delle opere su dispositivi Android
e, pur attuandosi nella città di Roma, i benefici
prodotti hanno avuto risonanza a livello
nazionale.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
VISUALLY IMPAIRED CITIZENS ACCESS CULTURE
Placing culture at the disposal of all citizens,
especially those who find it more difficult to
engage in all its subjects, is a cornerstone of
the Foundation’s mission, since it believes
that erudition is fundamental to personal
development.
The project met the goal to increase the
number of professional speakers by holding
training courses and to reduce the average
waiting time for visually impaired citizens to
borrow the recorded texts from the Union’s
Talking Books Centre.
The project was led by the historical Unione
Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, a nonprofit union for blind or visually impaired
persons that has operated in Italy since 1920
fostering their integration in society by fully
implementing human, civil, economic, social
and cultural rights.
Moreover, the audiobook offering increased by
producing instant books to be downloaded on
Android devices and, although the project was
implemented in Rome, the benefits have been
felt at a national level.
The project met the increasing demand for
cultural services and, in particular, ‘talking
books’, available on loan to visually impaired
citizens. These audiobooks, including textbooks,
are read by professional speakers and recorded
on CDs, also upon request of the end users.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE CULTURALE
La Fondazione ritiene che l’integrazione sociale
degli immigrati debba partire dall’offerta di
strumenti linguistici che permettano loro
di comprendere la cultura e le opportunità
lavorative del territorio di insediamento e di
conoscere diritti e doveri di cittadinanza per
potersi inserire consapevolmente.
Il progetto è dell’Associazione Centro per
l’Integrazione l’Accoglienza e l’Orientamento
Onlus (C.I.A.O.), che nasce nel 2008 per
l’iniziativa di persone già sensibili ed esperte sui
temi dell’immigrazione in quanto gestiscono
una scuola di italiano per stranieri a Roma.
Gli obiettivi conseguiti dal progetto, modulato
sul livello di preparazione pregressa dei 60
immigrati coinvolti, sono stati di tre tipi:
l’insegnamento della lingua italiana, attraverso
un corso di 9 mesi con appuntamenti
bisettimanali; l’orientamento al lavoro, con
un tutor facilitante un percorso di inserimento
lavorativo; l’insegnamento della Costituzione
italiana con lezioni frontali, per l’acquisizione
di una formazione civica.
È evidente la garanzia di efficacia dell’intervento
integrato nei confronti degli immigrati in quanto
unisce l’elemento linguistico alle regole del
contesto e all’esplorazione delle opportunità
lavorative.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
IMMIGRATION AND CULTURAL INTEGRATION
The Foundation believes that social integration
starts from the linguistic tools that enable
immigrants to understand the culture and
employment opportunities in the area in which
they settle, as well as the rights and duties of
citizenship.
This project was accomplished by the
Associazione Centro per l’Integrazione,
l’Accoglienza e l’Orientamento (C.I.A.O), a
non-profit association for integration, reception
and guidance established in 2008 by experts
on the theme of immigration who manage an
Italian language school for immigrants in Rome.
This project, based on the background of the
sixty immigrants attending the school, met
three objectives: to teach the Italian language
by holding a nine-month course with two
lessons per week; provide career guidance with
the aid of a placement tutor; hold lectures on
civics and the Italian Constitution.
Obviously, the project ensured that immigrants
integrate effectively by teaching the Italian
language and laws, whilst exploring the
employment opportunities.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
PREVENZIONE PRIMARIA PER LA TUTELA DELLA SALUTE
DEI GIOVANI
Informare per prevenire rischi specifici alla
salute significa anche contrastare l’”ideologia”
trasversale delle sostanze stupefacenti
come protesi di personalità fragili perché in
formazione. Il sostegno all’azione educativa
come leva di cambiamento attraverso la presa
di coscienza dei problemi è un must per la
Fondazione.
Si tratta di un progetto che l’Associazione
Nazionale per la Lotta contro l’AIDS - Sezione
Laziale - ANLAIDS, costituitasi nel 1988, ha
sviluppato negli Istituti Superiori di Roma e
provincia per informare e sensibilizzare gli
studenti in merito ai pericoli causati dalle
infezioni da HIV/AIDS/MST ed alle modalità
di trasmissione dei virus. Il progetto aveva lo
scopo di incidere positivamente sui giovani
affinché fossero messi in grado di modificare
consapevolmente i comportamenti a rischio per
la salvaguardia della propria e dell’altrui salute.
Il progetto, già realizzato con successo in anni
precedenti, ha previsto tre fasi di attuazione:
la somministrazione di un pre-test agli
studenti; la loro formazione e gli incontri di
approfondimento; la somministrazione di
un test conclusivo per valutare il livello di
apprendimento acquisito dagli studenti.
La collaborazione con gli esperti dell’Istituto
Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani
e la Tavola rotonda finale, a cui hanno
partecipato studenti coinvolti nella campagna
di sensibilizzazione, hanno dato maggior
eco e spessore scientifico all’iniziativa.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
PRIMARY PREVENTION TO PROTECT YOUTH HEALTH
Information must be provided in order to
prevent specific health risks and defeat the
‘ideology’ that adolescents use psychoactive
drugs as a crutch for their fragile personality.
The Foundation is committed to supporting
education as a lever for change through
problem recognition.
This project has been developed by the
Associazione Nazionale per la Lotta contro
l’Aids (National Association for the Fight
against Aids) - Sezione Laziale, ANLAIDS,
established in 1988, in order to inform and
warn students in high schools in Rome and
province about the risks caused by infection
with HIV/AIDS/STIs and the way the virus
is transmitted. The project aimed to have a
positive impact on youths and enable them to
consciously change their risk behaviour and
protect their own and others’ health.
This project, which was successfully realized
in previous years, was implemented in three
stages: administration of a pretest to students;
training and meetings and a post-test to assess
the extent of knowledge they had gained.
The cooperation of experts from the Istituto
Nazionale Malattie Infettive (Italian National
Institute of Infectious Diseases) L. Spallanzani
and the closing Round Table attended by the
students who were involved in the awareness
campaign, heightened the resonance and the
scientific importance of the project.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
PER UN PAESE MIGLIORE
L’educazione alla cittadinanza attiva e solidale
dei giovani è un impegno di valore prioritario
per la Fondazione, in particolare nel sostegno
di progetti che coinvolgono le scuole, ambito
elettivo di formazione della persona.
Il progetto è stato avanzato dall’Associazione
Robert Kennedy Foundation of Europe Onlus,
istituzionalmente vocata alla sensibilizzazione
dell’opinione pubblica sui temi dei diritti, della
pace e della solidarietà.
Esso è stato realizzato sulla base di
un protocollo d’intesa con il Ministero
dell’Istruzione, con l’obiettivo di divulgare
la cultura dei diritti umani tra gli studenti
degli ultimi tre anni delle scuole superiori.
È stato adottato al riguardo un apposito
manuale educativo, sviluppato sulla base
di una collaborazione tra l’associazione
promotrice e Amnesty International, con cui
sono stati forniti agli studenti stimoli, guide,
approfondimenti, esercizi sul tema dei diritti
umani.
Il progetto ha coinvolto anche i docenti delle
scuole campione che hanno partecipato
ad una giornata formativa finalizzata a
favorire la gestione di proficue discussioni
con gli studenti sul tema dei diritti e della
cittadinanza. Il monitoraggio dei risultati ha
permesso all’Associazione Kennedy di affinare
la metodologia per estenderla con maggior
incisività ad altre scuole e per pianificare
attività correlate.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
CITIZENSHIP EDUCATION FOR A BETTER COUNTRY
Education for active citizenship and social
cohesion is one of the Foundation’s priority
commitments. In particular the Foundation
supports projects that involve schools, the
choice environment for personal development.
The students used an educational package,
produced in association with Amnesty
International, which included incentives, guides
containing discussion questions and exercises
on themes concerning human rights.
This project was submitted by the non-profit
Associazione Robert F. Kennedy Foundation
of Europe, which focuses on raising public
awareness of human rights, peace and
solidarity.
The project also involved the teachers from
sample schools who attended a training
day that aimed to encourage productive
discussions with students on rights and
citizenship. The results were monitored and
helped the Robert F. Kennedy Center to perfect
the methods, in order to extend the project in
a more effective way to other schools and plan
correlated activities.
The project was accomplished on the basis
of a Memorandum of Understanding with
the Ministry of Education, for the purpose
of spreading a culture of human rights to
students attending the last three years of
secondary high school.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
LA FORMAZIONE ALLA LEGALITÀ DEI GIOVANI
La Fondazione promuove la cultura della
legalità perché costituisce fattore decisivo per
la sussistenza di una società democratica e
per la formazione dei giovani alla cittadinanza
attiva e responsabile.
Il progetto sostenuto è stato proposto e
realizzato dalla Fondazione Italiana per la
Legalità e lo Sviluppo, attiva dal 2006, per
contrastare sul piano culturale fenomeni come
la mafia ed ogni forma di azione delinquenziale
e antisociale e per affermare i valori della
convivenza civica e solidale.
La sua mission è orientata alla formazione delle
nuove generazioni attraverso la “riscoperta
delle memorie storiche” e alla promozione delle
espressioni culturali e artistiche che formano
il patrimonio di beni nazionali e concorrono
all’identità della cittadinanza.
Nella fattispecie di questo progetto, lo
strumento utilizzato è stato quello della borsa
di studio (38 complessive) con cui sono stati
agganciati i giovani più meritevoli delle scuole
superiori e delle università del Lazio per aver
approfondito le tematiche attinenti ai principi
e ai valori della legalità nel loro curriculum
formativo ed esperienziale.
In tal modo si è rafforzato il loro ruolo di
effettivi testimoni e protagonisti di valori civici
e legali da divulgare secondo il modello della
peer education.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
LEGALITY TRAINING FOR YOUTHS
The Foundation promotes a culture of legality
since it is a determinant of democracy and
educates youths to become active and
responsible citizens.
The Foundation supported the project
submitted and accomplished by Fondazione
Italiana per la Legalità e lo Sviluppo (Italian
Foundation for Legality and Development),
established in 2006 in order to fight
phenomena such as the mafia, all kinds of
criminal acts and antisocial behaviour through
culture and to spread the values of a civil and
united coexistence.
This foundation’s mission is oriented towards
educating the new generations by ‘rediscovering
historical memories’ and promoting the cultural
and artistic expressions that form the national
heritage and are part of the citizens’ identity.
In this particular project, thirty-eight
scholarships were granted to entice the
most deserving students in high schools and
universities in Lazio whose curriculum vitae
showed they had investigated themes pertaining
to the principles and values of legality.
Thus, the students had reinforced their role
as real witnesses and leaders of civic and
legal values, to be divulged through the peer
education model.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
TUTELA DEL LAVORO ARTIGIANO E AMBITO DI LAVORO
PER I GIOVANI
La Fondazione vuole contribuire ad espandere
il tradizionale artigianato locale per far sì
che giovani meritevoli possano conoscerlo
e incontrarlo ed essere facilmente avviati a
dei mestieri sempre più di nicchia e a rischio
di scomparsa.
L’associazione proponente Iter Percorsi
di Cultura ha realizzato con l’aiuto della
Fondazione un’iniziativa di carattere
sperimentale, nell’ambito della salvaguardia
delle antiche tradizioni artigiane di qualità
del tessuto produttivo romano.
Ciò anche in considerazione delle difficoltà
nelle quali si imbattono i maestri artigiani
quando intendono “prendere a bottega” un
giovane per avviarlo al mestiere. Il progetto
concerne il comparto della legatoria d’arte,
e coinvolge una famiglia artigiana di esercenti
giunta alla terza generazione e conosciuta
fra gli esperti del settore. Con questa iniziativa
il professionista ha accolto la sfida di insegnare
ad una giovane laureanda dell’Accademia
d’Arte la tecnica della legatoria e del restauro
del libro. Essa è stata affiancata al Maestro per
12 mesi, in modo da visionare, apprendere e
replicarne le abilità nel campo della legatoria
artistica.
Dopo sei mesi dall’avvio delle attività, il primo
step formativo ha verificato l’apprendimento
di alcune competenze, mentre a conclusione
dell’anno la giovane ha dimostrato ad una
commissione valutatrice, formata da esperti,
di avere acquisito le nozioni sufficienti per
poter svolgere, seppur a livello iniziale, l’attività
professionale. Il progetto ha altresì dimostrato
che il modello formativo può essere replicato
con successo.
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
PROTECTING CRAFTS AND EMPLOYMENT FOR YOUTHS
The Foundation wishes to contribute to the
expansion of local traditional crafts in order
to ensure that deserving youths become
acquainted with and easily train for these
trades, which are becoming more and more
niche and risk dying.
Supported by the Foundation, the association
Iter Percorsi di Cultura accomplished
an experimental project concerning the
preservation of historical craft traditions
in the productive fabric of Rome, also in
consideration of the difficulties the masters
encounter when they intend to employ an
apprentice.
This project concerned artistic bookbinding
and involved the third generation of a family
of craftsmen known to the experts on the
sector, a member of which accepted the
challenge to teach the bookbinding and
restoration techniques to a young graduand at
the Academy of Art. The Master helped her to
observe, learn and replicate the skills of artistic
bookbinding for twelve months.
By the end of the first semester she had
acquired several skills and at the end of
the year proved to a board of examiners,
composed of experts, that she had reached the
journeyman level of competence. The project
also demonstrated that this training method
could be successfully repeated.
ASSISTENZA
ALLE CATEGORIE
SOCIALI DEBOLI
PROMOZIONE DELLA SUSSIDIARIETÀ COME AZIONE CIVICA
La Fondazione, che ha tra i suoi ambiti di
intervento l’istruzione e la formazione, opera
in questo campo anche attraverso il sostegno
di iniziative di azione civica a forte impatto
educativo.
individuazione dei problemi della loro scuola,
alla definizione di quello specifico su cui
intervenire, alla progettazione della soluzione,
alla sua realizzazione fino alla efficace
comunicazione del risultato di tale intervento.
Essa ha assecondato gli obiettivi del
Laboratorio per la Sussidiarietà - Labsus, per
insegnare ai giovani a prendersi cura della
propria scuola e della propria città. In questa
direzione si è mosso il progetto di formazioneintervento che ha consentito, da una parte, di
sollecitare l’attivismo civico degli studenti nel
loro contesto di formazione e di appartenenza
- la scuola - e, dall’altra, di declinare
operativamente e proceduralmente il principio
costituzionale di sussidiarietà.
Concretamente gli studenti si sono fatti
carico, in un caso, degli spazi verdi della
scuola, recuperando un giardino che era
pressoché abbandonato, in un altro caso, della
ripulitura-riverniciatura dei muri dell’edificio
scolastico imbrattati da scritte e, nel terzo,
della migliore gestione delle risorse energetiche
e del consumo dell’acqua. Altro obiettivo del
progetto era di mettere in sinergia i diversi
soggetti: Labsus, l’Assessorato alle politiche
della scuola della Provincia di Roma e i
servizi comunali - come l’AMA, la Casa del
Giardinaggio - e le associazioni ambientaliste
e di tutela del territorio. È stato così realizzato
un circolo virtuoso tra iniziativa privata,
associazionismo del territorio e istituzioni
pubbliche.
Il progetto pilota ha coinvolto tre licei della
Capitale allo scopo di sensibilizzare i giovani
sul concetto di cittadinanza attiva, che
concretamente significa prendersi cura dei
“beni comuni”. I giovani studenti hanno fatto
un percorso di analisi e di intervento: dalla
AID TO THE
UNDERPRIVILIGED
FOSTERING SUBSIDIARITY AS CIVIC ENGAGEMENT
The Foundation is involved in the field of
education and training and also supports
civic engagement projects that have a
high educational impact. The Foundation
supported the objectives of the Laboratorio
per la Sussidiarietà – LABSUS (Workshop on
Subsidiarity) in order to teach youths to take
care of their school and city.
This project aimed to educate and involve
students and encouraged them to undertake
civic engagement in their schools, whilst
procedurally and effectively fulfilling the
constitutional principle of subsidiarity.
Three secondary high schools in Rome were
involved in this pilot project that intended
to sensitize youths to the concept of active
citizenship, which essentially means taking
care of ‘public goods’. The students followed a
course whereby they detected the problems in
their school, chose a specific issue for which
they planned the solution and accomplished
the respective project and then effectively
announced the results. Hence, in one case the
students took care of the school’s green areas
and reclaimed a virtually unkempt garden.
In another instance the students cleaned and
repainted the school walls, which were defaced
with graffiti, whereas in the third case, they
improved the management of energy and
water consumption.
This project also aimed to establish a synergy
between the various bodies: Labsus, the local
council for school policies in the Provincia di
Roma and community services such as AMA
(garbage collection), the Casa del Giardinaggio
(a public garden centre and nursery), and
the associations for environment protection.
Hence a virtuous circle was established
between private projects, local organisations
and public institutions.
ARTE E CULTURA
I BENI CULTURALI NEL POST TERREMOTO
La Fondazione ha tra i suoi campi di intervento
la salvaguardia del patrimonio archeologico di
un territorio, così come la valorizzazione delle
sue attività artistiche e culturali, che incidono
sia sulla dinamica aggregativa e socializzante
delle comunità, soprattutto se piccole, che sullo
sviluppo locale.
Il sostegno al progetto del recupero integrale
della Chiesa di Opi, su proposta dell’Arcidiocesi
di L’Aquila, intendeva esprimere anzitutto
concreta solidarietà ad una comunità colpita
dall’evento calamitoso del 2009. Ciò in linea
con la Fondazione Roma che nel 2012 ha
portato a termine, con un onere di 2,9 milioni
di euro, il restauro della Chiesa di San Biagio in
Amiternum, la prima ad essere recuperata nella
provincia.
La Chiesa di Opi è un edificio di culto
parrocchiale e al tempo stesso bene culturale
per il suo valore storico e artistico, le cui origini
risalgono all’epoca benedettina, nell’XI o XII
secolo, quando è stato edificato sui resti di
un antico tempio romano.
Oltre all’obiettivo del ripristino dell’edificio
religioso e del culto liturgico, il progetto ha
recuperato la funzione della Chiesa come
centro di unione e identitario per la comunità
locale. La realizzazione di questo progetto ha
inoltre inciso su un territorio montano che
nella lunga fase emergenziale post terremoto
ha sofferto particolarmente dei suoi fragili
equilibri demografici - per il tendenziale
decremento della popolazione residente e del contraccolpo negativo sulle attività
economiche.
ART AND CULTURE
POST EARTHQUAKE CULTURAL HERITAGE
The Foundation is also involved in the
conservation of archaeological heritage in
particular regions and the enhancement of their
artistic and cultural activities, which affect both
local development and the group and socialising
dynamics within a community, especially in
villages.
The Foundation supported the project to
completely restore the Church of Saint
Maximus of Aveia in Opi (AQ), submitted by
the Archdiocese of L’Aquila, mainly to express
solidarity with a community in the province of
L’Aquila that was hit by an earthquake on the
6th April 2009, in line with Fondazione Roma
which, in 2012, with an expenditure of euro 2.9
million refurbished the Church of San Biagio in
Amiternum, the first to have been salvaged in
the province.
The parish church in Opi is also a cultural
heritage due to its historical and artistic value.
Built in the XI or XII century on the ruins of an
ancient Roman temple the origins of the church
date back to the Benedictine era.
As well as restoring the church, that the
local community identifies with, this project
reinstated its function as a meeting centre, and
affected the mountain area, which in the long
post earthquake state of emergency experienced
an unstable demographic balance - due to a
reduction of the resident population - and a
repercussion on trade.
ARTE E CULTURA
PRESIDIO DEL PATRIMONIO DI ARTE E CULTURA
La Fondazione è istituzionalmente a fianco
di enti pubblici e di associazioni non profit
impegnati nella tutela dei beni culturali e
artistici che rappresentano nel nostro Paese
un patrimonio di inestimabile valore.
Il progetto ha reso possibile l’allestimento,
negli storici ambienti di Castel Sant’Angelo
a Roma, di una grande mostra con i più
importanti capolavori recuperati dal Comando
dopo il loro trafugamento.
Il progetto è stato proposto dal Centro Europeo
per il Turismo Sport e Spettacolo, Associazione
nata nel 1984 che, oltre alla promozione nel
campo del turismo, realizza eventi e attua
iniziative a salvaguardia e valorizzazione di
beni culturali e ambientali.
Di tale mostra, che si è avvalsa anche di
pannelli didattici sull’operato del Comando,
è rimasta memoria grazie alla stampa del
catalogo delle opere d’arte recuperate,
opportunamente illustrate con testi e
schede scientifiche.
Nella fattispecie l’Associazione ha voluto
rendere omaggio al Comando dei Carabinieri
istituito per il contrasto delle violazioni alle
leggi di tutela del patrimonio culturale in
occasione dei suoi 40 anni di attività.
ART AND CULTURE
PROTECTION OF ARTISTIC AND CULTURAL HERITAGE
The Foundation institutionally stands by
public bodies and non-profit organisations
engaged in protecting the invaluable cultural
and artistic heritage of Italy.
This project was submitted by the Centro
Europeo per il Turismo Sport e Spettacolo
(European Centre for Tourism, Sports and
Entertainment). Established in 1984, this
association promotes tourism and organizes
events and projects for the conservation
and enhancement of cultural and
environmental heritage.
In this case the association paid homage
to the Carabinieri Art Squad, which was
instituted to combat breaches of the laws
protecting cultural heritage, on its 40th
anniversary.
The project enabled the association to
organise a large exhibition in the historical
areas of Castel Sant’Angelo in Rome
displaying the most important stolen
masterpieces recovered by the Squad.
The catalogue of the recovered works of
art, duly illustrated with texts and scientific
essays, documents the exhibition, which also
explained the Squad’s work in wall panel texts.
ARTE E CULTURA
MOBILITÀ SENZA HANDICAP
La Fondazione ritiene che le persone diversamente
abili siano condannate dalla loro menomazione
ad una vita distante e separata da quella
“normale” solo se a tale menomazione si
aggiunge un handicap sociale, ovvero una
barriera architettonica o culturale che fa di essi
degli esclusi o dei soggetti marginali.
La Parrocchia San Giovanni Battista dei
Fiorentini risale al XVI secolo e dispone di una
chiesa che è un capolavoro dell’architettura
rinascimentale e barocca e sede dell’azione
pastorale di San Filippo Neri.
Tuttavia i locali dedicati allo svolgimento di
attività sociali e culturali, di supporto all’attività
religiosa della Parrocchia, non erano accessibili a
tutti per la sussistenza di barriere architettoniche
fino alla realizzazione di questo progetto.
Con esso la Parrocchia ha potuto realizzare la
messa a norma e la ristrutturazione della Sala San
Filippo Neri e degli ambienti contigui, compresi
i servizi igienici, per permetterne la fruizione a
utenti diversamente abili.
I lavori di manutenzione straordinaria hanno
operato su diverse opere, di demolizione, di
pittura e sgombero, idrauliche, elettriche e di
falegnameria, data la vetustà della struttura.
Con tale progetto è stato facilitato anche
l’accesso al Museo annesso alla Parrocchia.
ART AND CULTURE
ACCESSIBILITY
The Foundation believes that disabled citizens
are doomed to face difficulties in leading
‘normal’ lives, segregation and social exclusion
only if they encounter further impediments,
namely architectural or social barriers.
The church in the Parish of St John of the
Florentines, in which Saint Phillip Neri’s
pastoral care is practiced, is a masterpiece of
Renaissance and Baroque architecture dating
back to the XVI century.
However, until this project was accomplished
architectural barriers limited access to the
areas used for the religious, social and cultural
activities performed in the Parish.
The project enabled the Parish to refurbish and
bring into compliance with current building
codes the Saint Phillip Neri Hall and adjacent
areas, including the restrooms, which may now
be used by disabled citizens.
Major maintenance of this ancient building
included demolition, painting and removal,
plumbing, electricity and carpentry works.
This project also concerned accessibly to the
adjacent museum.
SUD ITALIA E MEDITERRANEO/
SOUTHERN ITALY AND THE MEDITERRANEAN REGION
SVILUPPO
ECONOMICO-SOCIALE
RIVALUTAZIONE DELL’ARTIGIANATO SICILIANO
E MEDITERRANEO
La Fondazione ha sostenuto la Società
Cooperativa Sociale Donne e Cultura
Mediterranea, nella realizzazione del progetto
“Rivalutazione dell’artigianato artistico siciliano
e mediterraneo”.
L’iniziativa mirava a rivalutare l’artigianato
artistico siciliano attraverso la realizzazione
di corsi di formazione e lavoro destinati a
donne maghrebine e siciliane, favorendone
l’integrazione sociale e l’inserimento nel mondo
del lavoro.
Le donne sono state impegnate nella
lavorazione del corallo e nel ricamo e hanno
prodotto manufatti di grande pregio, tipici
della tradizione artistica siciliana, ma oramai
quasi introvabili persino in quella Regione.
Le donne più esperte hanno insegnato alle
più giovani le tecniche del ricamo e del lavoro
dei coralli, assicurando il perpetuarsi di una
tradizione antica e preziosa ed offrendo loro,
al contempo, un’opportunità di lavoro e di
crescita professionale.
SOCIO-ECONOMIC
DEVELOPMENT
APPRECIATION OF SICILIAN
AND MEDITERRANEAN HANDICRAFTS
The Foundation supported the project
Appreciation of Sicilian and Mediterranean
Handicrafts launched by the Società
Cooperativa Sociale Donne e Cultura
Mediterranea.
The project aimed to appreciate Sicilian artistic
handicrafts by means of vocational training
courses for Maghreb and Sicilian women and
to foster social integration and their entry into
the workforce.
The women produced highly valuable
traditional Sicilian hand-embroidered and
handmade coral artefacts which are almost
unobtainable even in this Region.
The most skilled women taught the younger
the techniques of embroidery and handmade
coral items thus ensuring that this ancient
and precious tradition is handed down whilst
creating an opportunity for employment and
a professional career.
SVILUPPO
ECONOMICO-SOCIALE
REALIZZAZIONE DI UN CAMPO DA CALCIO
A JARAMANA, DAMASCO
La Fondazione ha sostenuto il programma
denominato “Progetto educativo per la
realizzazione di strutture ed attività sportive
in Siria per i rifugiati iracheni di Jaramana”,
eseguito dall’ICU, su incarico dell’Ambasciata
italiana a Damasco, nell’ambito del programma
di emergenza IRIS.
L’ICU ha ad oggetto la realizzazione di
progetti nel campo della formazione,
educazione, cooperazione universitaria,
formazione professionale, con lo scopo di
favorire lo sviluppo dei Paesi del Sud del
mondo e promuovere la solidarietà in ambito
internazionale.
Il progetto ha consentito la realizzazione di
un campo di calcio a Damasco, nel quartiere
di Jaramana, fruibile da tutta la comunità
irachena ivi rifugiata, oltre che dai siriani
residenti, e l’organizzazione di attività sportive
per ragazzi e ragazze. L’iniziativa enfatizza
il grande valore dello sport quale strumento
massimamente idoneo ed efficace per
rispondere al disagio sociale, ed a prevenire
le devianze giovanili per facilitare l’integrazione
e l’aggregazione tra le persone di culture ed
origini diverse, favorendo lo sviluppo sociale
e personale degli individui.
SOCIO-ECONOMIC
DEVELOPMENT
CONSTRUCTION OF A FOOTBALL FIELD
IN JARAMANA, DAMSCUS
The Foundation has subsidised the Education
Project for the Accomplishment of Structures
and Sports Activities in Syria for Iraqi Refugees
in Jaramana, which was implemented by ICU,
on the appointment of the Italian Embassy
in Damascus, as part of the IRIS emergency
programme.
The purpose of ICU is to accomplish projects in
the fields of education, cooperation between
universities and professional training in
order to foster the development of Southern
countries and promote support at an
international level.
By means of this project a football field has
been created in Jaramana - located in the
greater Damascus metropolitan area - to be
used both by the resident Syrians and the
entire Iraqi refugee community and sports for
boys and girls have been organised. This project
emphasises how sports are the most suitable
and effective means of providing an answer
to social hardship, preventing youth deviance
and encouraging integration between citizens
of different origins and culture, thus fostering
social and individual progress.
SVILUPPO
ECONOMICO-SOCIALE
GIORNATA SU IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA
La Fondazione, in collaborazione con Progetto
Mnemo dell’Associazione Investire in Cultura
che ha lo scopo di favorire lo scambio culturale
e fornire ai cittadini immigrati informazioni
e formazione gratuita, promuove la Giornata
“Immigrazione e Cittadinanza”.
La manifestazione, che si è svolta per la prima
volta nel 2008, è diventata un appuntamento
annuale per creare un momento di riflessione
sui problemi connessi all’armonizzazione dei
migranti all’interno del tessuto sociale del
nostro Paese.
Nel corso della Giornata, che si celebra presso
la Biblioteca della Camera dei Deputati, al
termine delle relazioni istituzionali, il Prof. Avv.
Emmanuele F. M. Emanuele consegna una targa
d’argento alle strutture che nel corso dell’anno
hanno raggiunto i migliori risultati nel favorire
l’integrazione culturale.
SOCIO-ECONOMIC
DEVELOPMENT
IMMIGRATION AND CITIZENSHIP DAY
In partnership with the Mnemo project of the
Associazione Investire in Cultura, which has
the purpose of encouraging cultural exchange
and furnishing free information and training to
immigrated citizens, the Foundation organizes
an Immigration and Citizenship Day.
Held for the first time in 2008, this event has
become an annual meeting during which issues
related to the blending of migrants into the
social fabric of our country are considered.
Following the institutional addresses held
during the Day, which is celebrated in the
Library of the Italian Chamber of Deputies,
Professor Emmanuele F. M. Emanuele awards a
silver plaque to the institutions that, during the
year, have achieved the best results in fostering
cultural integration.
SVILUPPO
ECONOMICO-SOCIALE
PROGETTO PER IL PROCESSO DI PACE AQABA – EILAT:
ONE MORE STEP TOWARDS PEACE
È ormai evidente che, ad oggi, la politica da
sola non è in grado di gestire un processo
di pace. Il progresso civile e culturale di un
popolo non può essere un progetto spontaneo
e incontrollato, ma deve essere costruito con
finalità ed obiettivi ben precisi, cioè deve far
parte di un progetto educativo.
È sempre più necessaria, dunque, una
formazione orientata al dialogo. Per questo
motivo la Fondazione è impegnata nel progetto
Aqaba-Eilat: “One more step towards Peace”
promosso dall’Istituto per la Cooperazione
Universitaria Onlus, ente morale dal 1966 che
realizza progetti di sviluppo nei Paesi del sud
del mondo.
L’obiettivo generale è di contribuire alla
promozione del processo di pace nella regione
mediorientale attraverso l’investimento nella
formazione delle giovani generazioni. Nello
specifico il progetto intende sostenere e
rafforzare i contatti tra le comunità di Aqaba
e di Eilat attraverso una serie di programmi di
scambio tra studenti delle scuole di entrambe
le comunità ed, in particolare, tra gli studenti
del Rosary College di Aqaba (Giordania) e della
Rabin High School di Eilat (Israele).
Detti programmi di scambio prevedono un
ciclo di attività della durata di tre anni, tra
cui incontri tra gli studenti Arabi ed Israeliani,
numerose attività sportive ed artistiche nonché
la realizzazione di produzioni teatrali mirate
e la gestione di un sito web contenente un
forum sul quale gli studenti possono discutere
interessi condivisi al fine di favorire la
comprensione delle prospettive divergenti.
SOCIO-ECONOMIC
DEVELOPMENT
PEACE EDUCATION PROJECT AQABA - EILAT:
ONE MORE STEP TOWARDS PEACE
It is now quite evident that politics alone are
unable to manage a peace process. The social
and cultural progress of a nation should not
be an unstructured and uncontrolled project,
it must be planned, have a specific purpose
and be part of an education programme.
Education aimed at dialogue is increasingly
more indispensable.
This is the reason for which the Foundation
became involved in the Aqaba-Eilat: One More
Step Towards Peace programme promoted by
the Istituto per la Cooperazione Universitaria
Onlus, a non-profit making organization
established in 1966 that operates development
projects in the South divide.
The general aim is to contribute to the peace
process in the Middle East by investing in the
education of the young generations.
The project intends to support and improve
dialogue between the communities in Aqaba
(Jordan) and Eilat (Israel) through a series of
exchange projects involving the students of
schools in these regions, specifically the Rosary
College in Aqaba, Jordan and the
Rabin High School in Eilat, Israel.
These exchange projects consist of a three
year cycle of activities, including meetings
between Arab and Israeli students, various
sports, artistic programs, targeted theatrical
productions and the management of a website
forum that allows students to discuss common
interests and encourages an understanding of
their different views.
SVILUPPO
ECONOMICO-SOCIALE
CONFERENZA INTERNAZIONALE
MEDITERRANEO: PORTA D’ORIENTE
La definizione del concetto di spazio
Mediterraneo, il pluralismo religioso, la
nascita di nuove forme di urbanizzazione, la
formazione di un ceto imprenditoriale che
unisce i principi etici e quelli economici sono le
principali tematiche intorno alle quali si articola
il dibattito sul Mediterraneo. Un impegno
efficace a favore dello sviluppo dell’area
mediterranea impone, pertanto, un’esatta
comprensione ed un approfondimento di tali
tematiche.
Di qui l’idea della Fondazione di realizzare la
Conferenza internazionale “Mediterraneo:
Porta d’Oriente” affidandone il compito alla
Fondazione Censis.
Il Convegno “Mediterraneo: Porta d’Oriente”
ha definito alcuni principali campi entro cui
sviluppare le relazioni fra l’Italia – e Roma in
particolare – il Mediterraneo e l’Oriente, grazie
alla partecipazione di esperti, di rappresentanti
del mondo imprenditoriale e istituzionale e di
studiosi, in grado di portare un punto di vista
originale e nuove conoscenze dirette.
L’obiettivo è quello di superare la
frammentazione di iniziative che caratterizza
l’attuale dibattito sul Mediterraneo.
Un dibattito, per certi versi stanco e rituale,
che in Italia è relegato a una stretta cerchia
di specialisti e che fino ad ora non è riuscito
a coinvolgere a pieno le istituzioni, il mondo
dell’economia e l’opinione pubblica.
SOCIO-ECONOMIC
DEVELOPMENT
INTERNATIONAL CONFERENCE MEDITERRANEO: PORTA
D’ORIENTE (THE MEDITERRANEAN: GATEWAY TO THE EAST)
The main themes of the debate on the
Mediterranean are the definition of the concept
of Mediterranean space, religious pluralism,
innovative forms of urbanisation and training
of an entrepreneurial class which combines
ethical principles with economics.
These themes must be investigated and
thoroughly understood if any undertaking
in favour of the development of the
Mediterranean region is to be successful.
This is why the Foundation decided to hold,
assigning the organisation to the Fondazione
Censis, an International Conference
entitled Mediterraneo: Porta d’Oriente (The
Mediterranean: Gateway to the East).
Attended by experts, investigators and
representatives of the business and
institutional world who are capable
of conveying original views and direct
experiences, the Conference defined some
of the main fields in which the relationship
between Italy (particularly Rome), the
Mediterranean and the East may be developed.
The aim is to overcome the fragmentation of
projects that characterises the current debate
on the Mediterranean. A debate which in some
ways is exhausted and ritual, restricted in Italy
to a narrow circle of experts and, as yet, has
not managed to fully involve institutions,
the economic world and public opinion.
SVILUPPO
ECONOMICO-SOCIALE
RESTAURO DEL MONASTERO DEIR MAR MUSA AL HABASHI
IN SIRIA
La Fondazione ha contribuito al progetto
per la costruzione di un’ala del Monastero
Mar Musa al Habashi in Siria, per il tramite
dell’associazione di diritto nazionale “Khalil
Allah-l’amico di Dio”, un’associazione senza
fine di lucro, avente lo scopo di sostenere
le attività dei religiosi che appartengono
alla confederazione monastica al-Khalil
e dei laici che collaborano con la
confederazione medesima.
L’associazione è impegnata nel favorire
l’armonia islamico-cristiana dell’area
mediterranea. Il Monastero siro-cattolico Mar
Musa-al Habashi, anche noto come monastero
di San Mosè l’Abissino, sorge nel Qalamun
montagnoso e desertico a 1320 metri di altezza,
100 km a Nord-Est di Damasco. Esso risale al
sesto secolo dopo Cristo, è stato restaurato
nell’undicesimo e nel quindicesimo secolo ed
è successivamente caduto nuovamente in rovina
nel diciottesimo secolo.
Il monastero si muove su tre assi principali:
la vita spirituale, il lavoro manuale e l’ospitalità.
Decine di migliaia di visitatori e pellegrini
raggiungono il monastero per settimane di
formazione ed esercizio spirituale. Dal 1999
è iniziata la costruzione di una nuova ala del
monastero.
Ormai sono in funzione 35 stanze, la cucina
ed un luogo rudimentale per le riunioni.
L’intento dei monaci siriani è quello di rendere
il monastero accessibile ad un numero sempre
maggiore di credenti e di portatori di handicap.
Con questo scopo, in particolare, si è creato un
ascensore all’interno della torre del monastero.
SOCIO-ECONOMIC
DEVELOPMENT
RESTORATION OF DEIR MAR MUSA AL HABASHI
(THE MONASTERY OF SAINT MOSES THE ABYSSINIAN)
IN SYRIA
The Foundation has contributed to the project
to build the new wing of the Mar Musa
al-Habashi in Syria.
Said contribution has been made through
the Italian non-profit association, Khalil
Allah-the friend of God, which has the purpose
of supporting the activities of religious and lay
persons belonging to the monastic community
of ‘al-Khalil’.
The association is devoted to fostering
harmony between the Christians and Muslims
living in the Mediterranean region. The SyrianCatholic monastery Mar Musa al-Habashi,
also known as the monastery of Saint Moses
the Abyssinian, is situated at a height of 1320
metres in the Qalamun mountain range, 100
km North East of Damascus. The monastery
was built in the sixth century, reconstructed
during the eleventh and fifteenth though it
went to ruins again in the eighteenth and now
operates in three main fields: spiritual life,
manual work and hospitality. Multitudes of
visitors and pilgrims stay in the Monastery for
weekly training courses and spiritual exercises.
Started in 1999, the new wing now has 35
rooms, a kitchen and a simple meeting room.
The aim of the Syrian monks is to make the
Monastery accessible to an increasing number
of believers and disabled persons and a lift has
been installed in the tower for the purpose.
SVILUPPO
ECONOMICO-SOCIALE
CAMPAGNA DI SCAVI NELLA BAIA
DI CARTAROMANA AD ISCHIA
In campo storico-artistico, con risvolti
ambientali non irrilevanti, degna di nota
è l’iniziativa in territorio campano della
Fondazione, che ha aperto la stagione
autunnale 2013: si tratta della terza campagna
di scavi – condotta dall’associazione
Archeologica insieme alla Società Marina di
Sant’Anna S.r.l. ed alla Società Cooperativa
Ischia Barche – nel tratto di costa denominato
Baia di Cartaromana, ad Ischia, di fronte al
Castello Aragonese, per il recupero di numerosi
reperti archeologici.
Tali reperti, sia di natura muraria e artistica
(colonne, cornici architettoniche, frammenti
di statue, tessere di mosaico) sia riferibili
a ceramiche da trasporto e da mensa,
testimoniano la presenza nell’insenatura di un
insediamento di età romana – abbandonato
in modo repentino per una probabile
sommersione – con peculiarità sia commerciali
che residenziali, ed hanno permesso di
ricostruire la storia e l’antica topografia
non solo del quartiere marittimo dell’antica
Aenaria ma anche dell’intero tratto di costa,
per restituirle così, dopo 2000 anni, la giusta
notorietà scientifica.
Tale meritoria iniziativa porterà, in futuro,
all’allestimento di una sala museale
nell’antistante Torre di Michelangelo che ospiti
i reperti rinvenuti nella Baia di Cartaromana
e li inserisca nel contesto di un percorso
espositivo-didattico dotato di plastici,
riproduzioni virtuali in 3D e proiezioni video
con telecamera a circuito chiuso direttamente
dal sito subacqueo.
Si affiancherà al museo un programma di
percorsi guidati subacquei e di escursioni
in superficie, da effettuarsi in un’apposita
barca per gruppi con fondale trasparente,
che daranno un nuovo, importante impulso
all’intera zona come attrattiva turisticoculturale di alto livello.
SOCIO-ECONOMIC
DEVELOPMENT
EXCAVATION CAMPAIGN IN THE BAY
OF CARTAROMANA IN ISCHIA
One of the Foundation’s most significant
projects in the historical-artistic field with
considerable environmental implications was
accomplished in the Campania region at the
beginning of autumn 2013.
This project concerned the third excavation
campaign on the stretch of coast called the
Bay of Cartaromana, in front of the Aragonese
Castle in Ischia, conducted by the Archeologica
association, together with the Società Marina
di Sant’Anna S.r.l. and the Società Cooperativa
Ischia Barche, for the purpose of retrieving
numerous ancient artefacts.
Whether of a masonry or artistic nature
(columns, architectural cornices, fragments
of statues, mosaic tesserae) or related to
vessels and tableware in pottery, these findings
testify the existence of a Roman settlement
in the cove - which was suddenly abandoned,
possibly due to flooding – with residential
and commercial characteristics and have also
enabled a reconstruction of the history and
early topography of both the marine district of
ancient Aenaria and the entire stretch of coast,
thus reinstating, after 2000 years, its legitimate
scientific fame.
In the future this laudable project will lead
to the establishment of a museum hall in
the facing Michelangelo’s Tower, which will
house the findings retrieved in the Bay of
Cartaromana placed in the context of an
educational exhibition containing models, a
virtual 3D reproduction and a closed circuit
TV camera showing videos directly from the
underwater site.
A programme of guided surface and underwater
group tours in a specific boat with a transparent
bottom will provide new impetus to the entire
area making it a high level tourist-cultural
attraction.
SVILUPPO
ECONOMICO-SOCIALE
RESTAURO DEI LOCALI DELL’ISTITUTO DEI MONUMENTI
DI CULTURA (IMK) DI TIRANA, IN ALBANIA
Uno degli interventi d’oltre confine più
importanti realizzati dalla Fondazione nell’anno
2013 è stato il restauro, interamente finanziato,
di alcuni ambienti dell’Istituto dei Monumenti
di Cultura (IMK) di Tirana, operazione avente la
finalità di ospitare nei nuovi locali i laboratori
per il restauro e la conservazione del patrimonio
culturale materiale dell’Albania.
Il progetto per il restauro di questi laboratori
è il risultato di una collaborazione di successo
tra IMK e l’ente sostenitore di quest’iniziativa,
l’italiana Fondazione, resa possibile grazie alla
mediazione della Cooperazione Italiana allo
Sviluppo in Albania e al contributo del Prof.
Apollon Baçe, direttore dell’Istituto.
Questi laboratori, unici nel loro genere in
Albania, mirano ad assicurare strutture e
parametri ottimali per lo sviluppo delle attività
di conservazione e di restauro di oggetti e
manufatti, parte del patrimonio culturale
materiale del Paese, come: icone, affreschi,
manufatti di pietra, legno, vetro, metallo,
ecc.. È per tale ragione che un sostegno come
quello accordato dalla Fondazione, specie in
un settore così strategico per l’arte e la cultura
qual è quello del restauro, è stato salutato
dalle autorità albanesi come eccezionalmente
rilevante per la Nazione.
La conservazione e la tutela del patrimonio
artistico di un popolo, di un Paese,
rappresentano il primo passo fondamentale
per valorizzare e promuovere la cultura di quel
Paese, nonché – attraverso di essa – per dare
un nuovo, fondamentale impulso al turismo
e all’economia. Ecco perchè la Fondazione, da
sempre attenta custode dei valori della comune
tradizione che lega il popolo italiano a quello
degli altri Stati costieri, ha voluto fortemente
dare il proprio contributo alla preservazione dei
beni storico-artistici della Repubblica d’Albania,
nell’auspicio che questo processo virtuoso possa
contribuire anche ad incentivare l’impiego di
giovani studenti e professionisti del territorio
a favore di un patrimonio che non ha confini
geografici e che riguarda tutti.
SOCIO-ECONOMIC
DEVELOPMENT
REFURBISHMENT OF THE AREAS IN THE INSTITUTE
OF CULTURAL MONUMENTS (IMK) IN TIRANA, ALBANIA
The refurbishment of several areas in the
premises of the Institute of Cultural Monuments
(IMK) in Tirana in which to house workshops
for the restoration and preservation of cultural
heritage monuments in Albania was one of
the most important projects that the Foundation
accomplished and entirely funded abroad
in 2013.
This project for the refurbishment of the
workshops is the result of a successful
cooperation between IMK and the Foundation,
and has been accomplished due to the
mediation of the Cooperazione Italiana allo
Sviluppo in Albania and the contribution of the
Director of the Institute, Professor Apollon Baçe.
These workshops are unique in Albania and aim
to ensure the best facilities and standards for
the development of activities concerning the
conservation and restoration of the country’s
cultural heritage, such as icons, frescoes,
monuments and artefacts in wood, glass and
metal. Consequently, the authorities of Albania
have saluted support such as that granted
by the Foundation, especially in the field of
restoration which is so strategic for art and
culture, deeming it as extremely important for
the Nation.
Conservation and protection of a nation’s
artistic heritage is the first fundamental step
towards enhancing and promoting its culture,
thus providing a renewed and fundamental
stimulus to tourism and the country’s economy.
This is why the Foundation - which has always
been a careful custodian of the value of the
common traditions that bind the Italian people
to those of the other countries bordering the
Mediterranean Sea – was so eager to contribute
to the conservation of the artistic heritage of the
Republic of Albania, trusting that this virtuous
process may also stimulate the employment
of local students and young professionals
for the conservation of a heritage that has
no geographical boundaries and concerns
everybody.
SVILUPPO
ECONOMICO-SOCIALE
RESTAURO DELLA BASILICA DI S. AGOSTINO DI IPPONA
AD ANNABA
Si è conclusa nell’ottobre 2013, dopo più di
tre anni di lavori, con una grande cerimonia
ad Algeri, l’imponente ristrutturazione della
Basilica di Sant’Agostino di Ippona, che la
Fondazione ha sostenuto assieme ad altre due
importanti fondazioni italiane, la Cariplo e la
Monte Paschi di Siena.
Accogliendo positivamente la richiesta
dell’Ordine dei Padri Agostiniani di Algeri,
la Fondazione ha, in tal modo, partecipato
fattivamente ad un importante progetto di
cooperazione internazionale per la tutela di
un patrimonio di alto valore culturale e storico,
situato nel cuore del bacino del Mediterraneo.
Un edificio simbolo dei legami fra le religioni
al servizio del dialogo fra le due rive del
Mediterraneo, che il restauro ha restituito
all’antico splendore, come riconosciuto anche
dal Vescovo di Constantine, Paul Desfarges.
«Lala Bouna (“madre buona” come la gente del
posto chiama la Basilica di Sant’Agostino) non
è infatti soltanto un luogo di culto. Tutta la
collina d’Ippona, con alla sommità la Basilica,
è un luogo simbolo. Un simbolo forte di
convivialità, di fraternità, umana e spirituale.
È un luogo transculturale, transreligioso, e ciò
lo si deve anche alla figura di Sant’Agostino
che trasfonde questi valori attraverso il
suo umanesimo, attraverso la sua fede e
la sua cultura, e che conduce ogni uomo
all’essenziale».
In effetti, a conferma delle parole di Desfarges,
questa Chiesa è considerata dagli algerini un
punto di incontro fra Islam e Cristianesimo,
e dunque il suo restauro non è qualcosa che
riguardi solamente la comunità cristiana locale.
La prima pietra fu posta nel 1881 per iniziativa
dell’Arcivescovo di Algeri, Charles-Martial
Allemande Lavigerie; la Basilica venne
terminata nel 1900 e consacrata nel 1909.
Di particolare pregio le vetrate dipinte, molte
raffiguranti la vita di Sant’Agostino d’Ippona,
in stile sulpiziano, tecnica — dall’effetto
fotografico — utilizzata dai maestri vetrai
francesi tra la fine dell’Ottocento e l’inizio
del Novecento e facilmente visibile dunque
ancora oggi in molti luoghi di culto cattolici
della Francia. È proprio verso la restituzione di
queste vetrate all’originario splendore che si è
orientato il sostegno della Fondazione.
Prima della riapertura, la Chiesa è stata visitata
ogni anno da quasi ventimila fra turisti,
pellegrini, ricercatori e studenti. È uno dei pochi
luoghi di culto cattolici ancora in attività sul
territorio algerino.
SOCIO-ECONOMIC
DEVELOPMENT
RESTORATION OF THE BASILICA OF SAINT AUGUSTINE
OF HIPPO IN ANNABA
The Foundation and two other important
Italian foundations, Cariplo and Monte Paschi
di Siena, supported the impressive restoration
of the Basilica of Saint Augustine of Hippo
which, after almost three years of work, was
completed in October 2013 when a grand
ceremony was held in Algiers.
By accepting the request submitted by
the Order of Saint Augustine in Algiers,
the Foundation has effectively joined the
international cooperation project to protect
an important cultural and historical heritage
located in the centre of the Mediterranean
Basin. This building is a symbol of the bonds
between religions at the service of dialogue
between the two shores of the Mediterranean,
restored to its ancient splendour, as recognised
by the Bishop of Constantine, Paul Desfarges.
“Lala Bouna (the ‘good mother’, as the local
residents call the Basilica of Saint Augustine)
is not just a religious place of worship. The
entire hill of Hippo with the Basilica standing
on its peak is a symbolic place. It is a powerful
symbol of human and spiritual conviviality and
brotherliness. It is a trans-cultural and transreligious site, also due to the figure of Saint
Augustine who instils these values through his
humanism, faith and culture and leads every
man to the essential”.
Since Algerians actually consider this church as
a meeting point between Islam and Christianity,
endorsing Paul Desfarges’ statement, the
refurbishment of the Basilica does not concern
the local Christian community only.
The first stone was laid in 1881 as requested
by the Archbishop of Algiers, CharlesMartial Allemande Lavigerie; the Basilica was
completed in 1900 and consecrated in 1909.
The valuable stained glass windows, many
of which depict the life of Saint Augustine
of Hippo in the Sulpician style - a technique
with a pictorial effect used by French master
glass makers in the late nineteenth and early
twentieth century - are frequently still seen
today in Catholic churches in France.
The Foundation issued the grant precisely for
the purpose of restoring the ancient splendour
of these windows.
Prior to reopening, twenty thousand people,
including tourists, pilgrims, researchers and
students, visited the Church every year. The
Church is one of the few still active places of
Catholic worship in Algiers.
ARTE E DIALOGO
INTERCULTURALE
ROMAEUROPA FESTIVAL
Da svariati anni, oramai, la Fondazione è
partner della Fondazione Romaeuropa-Arte e
Cultura, del cui Consiglio di Amministrazione
è membro, partecipando in particolare alla
realizzazione del Romaeuropa Festival,
manifestazione che ogni anno richiama un
grande pubblico e attraverso la quale la
Fondazione Romaeuropa svolge una politica
culturale di diffusione e riflessione sul mondo
artistico contemporaneo.
Il Festival, che si svolge ogni autunno in vari
teatri della Capitale con grande risonanza e
successo di critica, è una multiforme rassegna
di spettacoli di musica, danza e teatro realizzati
da artisti di fama internazionale e provenienti
da differenti Paesi, compresi quelli appartenenti
all’area mediterranea: si tratta, dunque, di
un’originalissima e importante manifestazione
culturale atta a favorire e promuovere il
dialogo tra i diversi popoli dell’Europa e del
bacino del Mediterraneo e la contaminazione
tra modalità espressive e tradizioni d’Oriente e
Occidente.
Nel tempo, la Fondazione Terzo Pilastro - Italia
e Mediterraneo ha sposato progetti incentrati
sul felice connubio tra le più disparate forme
artistiche, come lo spettacolo dello spagnolo
Israel Galvàn (dal titolo “La nuova creazione”)
che mette in relazione fra loro i canoni del
flamenco con discipline agli antipodi, dalle
arti marziali alla danza Butho; o il precedente
sempre dello stesso coreografo, “Tabula rasa”,
che destrutturava la tipica danza iberica
contaminandone le figure con influssi della
cultura araba, del nomadismo dei gitani e della
tradizione ebraica. Ancora, ha abbracciato
la danza multirazziale di Maria Pagés e Sidi
Larbi Cherakaui (“Dunas”), mix equilibrato e
suggestivo di espressività spagnole e influenze
marocchine, e lo spettacolo “Sun” dell’israeliano
Hofesh Schecter, incentrato sull’esplorazione
dell’identità, che sia essa culturale, religiosa,
etnica o sessuale.
ART AND INTERCULTURAL
DIALOGUE
ROMAEUROPA FESTIVAL
The Foundation has been a partner and
member of the Board of Directors of
Fondazione Romaeuropa-Arte e Cultura for
many years, contributing, in particular, to the
production of the Romaeuropa Festival.
By means of this show, which every year
attracts a large audience, Fondazione
Romaeuropa implements a cultural policy
of dissemination and contemplation of the
contemporary artistic universe.
The Festival, which receives a considerable
amount of publicity and is acclaimed by
the critics, is a variety of music, dance and
theatre performances held every autumn in
Rome’s numerous theatres by internationally
renowned artists from various countries,
including those in the Mediterranean region.
This is a very original and important cultural
show that is capable of encouraging dialogue
between the various nations in Europe and
the Mediterranean Basin and intermingling
Western and Eastern forms of expression
and traditions.
In the course of time Fondazione Terzo
Pilastro - Italia e Mediterraneo has embraced
projects focused on the close relationship
between the most varied forms of art, such
as the performance (called “New Creation”)
of the Spanish dancer and choreographer,
Israel Galván, who associates the canons of
the Flamenco with other disciplines that are
worlds apart, from martial arts to the Butoh
dance, or his earlier Tabula Rasa in which he
deconstructed the typical Iberian dance and
reinterpreted his figures by introducing a
mixture of Arabian culture, gypsy nomadism
and Jewish traditions. The Foundation also
supported the multiracial dance performed by
Maria Pagés and Sidi Larbi Cherakaui (Dunas),
a balanced and suggestive mix of Spanish
expressiveness with a Moroccan influence,
and Hofesh Schecter’s ‘Sun’ based on the
exploration of cultural, religious, ethnic or
gender identity.
ARTE E DIALOGO
INTERCULTURALE
TAORMINA FILM FESTIVAL
Nell’ambito del Taormina FilmFest, prestigiosa
rassegna cinematografica che riunisce ogni
anno, a Taormina, registi e cineasti di fama
internazionale, la Fondazione ha istituito il
“Premio per il Dialogo tra le Culture”.
Tale Premio intende valorizzare l’opera di una
personalità del mondo del cinema che abbia
contribuito con i suoi film a mettere in luce
la complessità del confronto tra le differenti
culture.
Assegnato per la prima volta nel 2010
al regista Emir Kusturica, nel corso della
successiva edizione del Festival il Premio è
andato al regista Elia Suleiman in occasione
della cerimonia di chiusura svoltasi nel Teatro
Greco di Taormina. Inoltre, è stata intitolata
alla Fondazione la sala in cui si sono svolte le
proiezioni dei film in concorso.
Grazie anche all’intervento della Fondazione,
il Festival ha così assunto un’identità
prettamente mediterranea, creando una
specifica sezione destinata ad attori e registi
provenienti dai Paesi che si affacciano sulle rive
del Mare Nostrum.
ART AND INTERCULTURAL
DIALOGUE
TAORMINA FILM FESTIVAL
The Foundation has introduced an ‘Award for
Dialogue between Cultures’ into the Taormina
FilmFest.
This festival is a prestigious film review
held annually in Taormina and attended by
internationally renowned film directors and
other professionals in the industry.
The Award intends to highlight the work of a
film celebrity whose movies help to emphasise
the complexity of the confrontation between
different cultures.
The Award was assigned, for the first time,
in 2010 to Emir Kusturica. During the closing
ceremony of the following festival, held in
Taormina’s Greek Theatre, the Award went to
the film director Elia Suleiman. Moreover, the
room in which the films were shown has been
named after the Foundation.
Due also to the Foundation’s contribution the
Festival has adopted a typically Mediterranean
identity and has established a specific section
for actors and directors from countries
overlooking the shores of Mare Nostrum.
ARTE E DIALOGO
INTERCULTURALE
LA STATUA DI DANTE ALIGHIERI A MALTA
Tra le varie iniziative di respiro internazionale
cui la Fondazione ha partecipato negli
anni, degno di nota è il sostegno concesso
all’Ambasciata della Repubblica di Malta per
le operazioni di restauro della statua di Dante
Alighieri nel comune di Floriana, alle porte de
La Valletta.
La statua, in bronzo su base in pietra, è stata
realizzata nel 1965 dallo scultore maltese
Vincent Apap (1909 – 2003), e rappresenta
il Sommo Poeta in piedi su tre massi, che
simboleggiano l’Inferno, il Purgatorio ed
il Paradiso, le tre Cantiche della Divina
Commedia, l’opera più celebre di Dante e
ritenuta da molti il più grande capolavoro
di tutti i tempi.
La statua, che era annerita a causa
dell’inquinamento e del trascorrere del
tempo, è l’unico monumento maltese che
ricordi l’Italia.
Alla figura di Dante e alla nostra lingua si
sono richiamati molti letterati maltesi (primo
fra tutti, Dun Karem), e fino agli anni Trenta
del secolo scorso l’italiano era considerato,
a Malta, la lingua nobile. L’influenza della
lingua e della cultura italiane nella formazione
delle corrispettive maltesi sono, ancora oggi,
molto sentite.
Il restauro della statua di Dante Alighieri
è stato inaugurato il 7 dicembre 2012
alla presenza delle massime autorità della
Repubblica Maltese ed in particolare del
Ministro delle Risorse e Affari Rurali, George
Pullicino. Esso è stato realizzato dai restauratori
italiani Sante Guido e Giuseppe Mantella, con
fondi stanziati dalla Fondazione, a ricordo del
cui intervento è stata posta un’epigrafe ai piedi
della statua.
La statua si trova all’interno di un giardino
circondato da una cancellata di ferro battuto
dove sono riprodotti la Croce Maltese ed il
Giglio Fiorentino, come memorabile legame tra
l’isola di Malta e la città di Firenze.
Favorita dalla sua posizione geografica, Malta
dialoga con tutti i popoli del Mediterraneo in
modo unico rispetto a qualsiasi altro Paese,
e rappresenta quindi un luogo di intervento
privilegiato ed un punto strategico per creare
una rete che riunisca le diverse etnìe e civiltà
dell’area.
ART AND INTERCULTURAL
DIALOGUE
THE STATUE OF DANTE ALIGHIERI IN MALTA
Amongst the various international projects
that the Foundation has joined in the course
of time, the grant issued to the Embassy of the
Republic of Malta for the restoration of the
statue of Dante Alighieri located in Floriana, a
town just outside Valetta, is worthy of mention.
The bronze statue placed on a stone pedestal
was created in 1965 by the Maltese sculptor
Vincent Apap (1909 – 2003) and portrays the
Supreme Poet standing on three boulders
symbolising the cantiche, Inferno, Purgatorio
and Paradiso, in the Divina Commedia, Dante’s
most renowned work, which is considered by
many to be the masterpiece of all times.
The statue, blackened by the soot of ages, is the
only Maltese monument that recalls Italy.
Many Maltese men of letters (principally Dun
Karem) were inspired by Dante and the Italian
language, which until the nineteen-thirties was
considered the noble language in Malta.
The influence of the Italian language and
culture in the formation of those of Malta is
still felt today.
The restoration of the statue of Dante Alighieri
was inaugurated on the 7th of December 2012
in the presence of Malta’s highest authorities
and, in particular, the Minister for Resources
and Rural Affairs, George Pullicino. The Italian
restorers Sante Guido and Giuseppe Mantella
accomplished the work with the funds
allocated by the Foundation, which is quoted in
an inscription placed at the foot of the statue.
The statue is situated in a garden enclosed in a
wrought iron fence decorated with the Maltese
cross and the Florentine lily, as a memorable
link between the island of Malta and the
Tuscan city. Favoured by its geographical
location, Malta dialogues with all the nations in
the Mediterranean in a way no other country is
able to do so. Hence it constitutes a privileged
and strategic area in which to become involved
and create a network that unites the different
races and civilizations in the region.
ARTE E DIALOGO
INTERCULTURALE
L’ORCHESTRA SINFONICA DI ROMA AL FESTIVAL
INTERNAZIONALE DI MUSICA SINFONICA
DI EL JEM IN TUNISIA
Con il sostegno della Fondazione ed il
coordinamento dell’Istituto Italiano di Cultura
di Tunisi, beneficiando del patrocinio del
Presidente della Repubblica, della Santa Sede
e del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace,
l’Orchestra Sinfonica di Roma, diretta dal
Maestro Francesco La Vecchia, ha inaugurato
per il secondo anno consecutivo, ad inizio
estate 2013, il “Festival Internazionale di Musica
Sinfonica” di El Jem (giugno – agosto 2013), in
Tunisia, giunto alla sua ventottesima edizione.
Il Festival è la più importante iniziativa musicale
nella sponda meridionale del Mediterraneo;
vi partecipano orchestre provenienti dall’Austria,
dal Belgio, dalla Cina, dall’Egitto, dalla Polonia
e dalla Russia.
L’edizione dell’anno 2013 ha avuto un significato
particolare, in quanto dedicata alla Pace.
Ma poiché il 2013 è stato un anno speciale
per la musica italiana, in quanto ricorreva il
bicentenario della morte di Giuseppe Verdi, i
due concerti eseguiti dall’Orchestra Sinfonica
di Roma (oltre ad un terzo, la cui performance è
stata ospitata nell’anfiteatro di Cartagine) sono
stati dedicati proprio al grande compositore di
Busseto, le cui sinfonie sono state affiancate ad
altre di Mozart e Beethoven.
Nello splendido scenario dell’anfiteatro di
El Jem, terzo al mondo per capienza dopo il
Colosseo ed il Teatro di Capua, attualmente
dichiarato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità,
i Professori dell’Orchestra hanno interpretato
un repertorio di universale valore ed interesse
artistico assumendo, idealmente, le vesti di
Ambasciatori di Pace nel Mediterraneo.
Lo spirito filantropico che anima da sempre una
grande parte dell’impegno della Fondazione
e dell’Orchestra Sinfonica di Roma ha aperto,
con questa iniziativa, una nuova frontiera di
interventi anche in Nord Africa, attraverso
un messaggio di pace e dialogo tra i popoli
che, avvalendosi della cultura musicale, si
auspica possa portare ad una sempre maggiore
condivisione dei più sani principi della
fratellanza e della solidarietà.
ART AND INTERCULTURAL
DIALOGUE
THE ORCHESTRA SINFONICA DI ROMA PERFORMS
AT THE INTERNATIONAL FESTIVAL OF SYMPHONY MUSIC
IN EL JEM, TUNISIA
Supported by the Foundation and coordinated
by the Istituto Italiano di Cultura in Tunis,
under the aegis of the Italian President of
the Republic, the Holy See and the Pontifical
Council for Justice and Peace, at the beginning
of summer 2013 the Orchestra Sinfonica di
Roma, conducted by Maestro Francesco La
Vecchia, opened for the second year running
the International Festival of Symphony Music
held in El Jem, Tunisia, which has now reached
the twentyeighth edition (June – August 2013).
This is the most important festival of symphony
music hosted on the Southern shore of the
Mediterranean in which orchestras from
Austria, Belgium, China, Egypt, Poland and
Russia hold concerts.
The 2013 festival was devoted to peace and
therefore had a special meaning. However,
since the bicentennial of Giuseppe Verdi was
celebrated in 2013 this was also a special year
for Italian music. Consequently, the Orchestra
Sinfonica di Roma held two concerts devoted
to this great composer from Busseto (besides
a third performance held in the Carthage
amphitheatre) whose symphonies were
performed together with others composed by
Mozart and Beethoven.
The orchestra’s musicians interpreted a
repertoire of works of universal value
and artistic interest, ideally assuming the
capacity of Ambassadors for Peace in the
Mediterranean, in the splendid scenery of the
Roman Amphitheatre of El Djem which, after
the Colosseum and the Amphitheatre of Capua,
has the largest seating capacity in the world
and has been declared a World Heritage Site by
UNESCO.
The philanthropic spirit that has always
encouraged most of the commitments taken
by the Foundation and the Orchestra Sinfonica
di Roma has opened, with this project, a
new frontier for undertakings also in North
Africa, launching a message of peace and
dialogue between nations which, by means of
a musical culture, will hopefully lead to a wider
compliance with the soundest principles of
coexistence, brotherhood and solidarity.
ARTE E DIALOGO
INTERCULTURALE
MOSTRE
MOSTRA VIRTUALE – RELIGIONS AND
PHILANTHROPY IN THE MEDITERRANEAN:
ARTEFACTS, SYMBOLS AND CULTURE. Mostra
virtuale su simboli, oggetti e pratiche religiose
e filantropiche dei Paesi dell’area Mediterranea.
I GRANDI CAPOLAVORI DEL CORALLO. I CORALLI
DI TRAPANI DEL XVII E XVIII SECOLO. Catania,
Fondazione Puglisi Cosentino, 23 febbraio 5 maggio 2013. Trapani, Museo Pepoli,
18 maggio - 30 giugno 2013.
PIERO GUCCIONE. LE OPERE MONUMENTALI.
Palermo, Palazzo Sant’Elia, 25 febbraio 18 aprile 2011.
LOUISE NEVELSON. Catania, Fondazione Puglisi
Cosentino, 27 Settembre 2013 - 18 Gennaio
2014.
IGOR MITORAJ. Agrigento, Valle dei Templi,
aprile - ottobre 2011.
JULIO LARRAZ - DEL MARE, DELL’ARIA E DI
ALTRE STORIE. Catania, Fondazione Puglisi
Cosentino, 8 marzo – 8 giugno 2014.
ESTROFLESSIONI FIGURATIVE DI ALESSANDRO
KOKOCINSKI. Palermo, Palazzo Sant’Elia,
7 dicembre 2011 - 8 gennaio 2012.
PARTONO I BASTIMENTI. Il grande esodo degli
italiani verso le Americhe di fine Ottocento e
primi del Novecento. Napoli, Università degli
Studi Suor Orsola Benincasa, 9 ottobre 2012 20 gennaio 2013. Cosenza, Palazzo Arnone,
16 luglio - 15 settembre 2013. Bari, Sala
Murat, 12-28 gennaio 2014. Palermo, Teatro
Politeama, 16 aprile - 24 maggio 2015.
DI LÀ DEL FARO. PAESAGGI E PITTORI SICILIANI
DELL’OTTOCENTO. Palermo, Villa Zito, 9 ottobre
2014 - 9 gennaio 2015.
ARTISTI DI SICILIA DA PIRANDELLO A IUDICE.
Favignana, ex Stabilimento Florio delle Tonnare
11 luglio – 12 ottobre 2014.
Palermo, Palazzo Sant’Elia, 3 Novembre 26 Dicembre 2014.
ART AND INTERCULTURAL
DIALOGUE
EXHIBITIONS
VIRTUAL EXHIBITION RELIGIONS AND
PHILANTHROPY IN THE MEDITERRANEAN:
ARTEFACTS, SYMBOLS AND CULTURE.
A virtual exhibition of symbols, objects
and the religious and philanthropic practices
of countries in the Mediterranean Region.
MONUMENTAL WORKS BY PIERO GUCCIONE.
Palermo, Palazzo Sant’Elia 25th February 18th April 2011.
IGOR MITORAJ. Agrigento, Valley of the
Temples, April - October 2011.
ESTROFLESSIONI FIGURATIVE (FIGURATIVE
EXTROVERSIONS) BY ALESSANDRO
KOKOCINSKI. Palermo, Palazzo Sant’Elia,
7th December 2011 – 8th January 2012.
PARTONO I BASTIMENTI (THE SHIPS SET SAIL).
The great exodus of Italian citizens to the
Americas in the late nineteenth and early
twentieth century. Naples, University Suor Orsola
Benincasa, 9th October 2012 - 20th January
2013. Cosenza, Palazzo Arnone, 16th July – 15th
September 2013. Bari, Sala Murat, 12th - 28th
January 2014. Palermo, Teatro Politeama,
16th April - 24th May 2015.
I GRANDI CAPOLAVORI DEL CORALLO. I CORALLI
DI TRAPANI DEL XVII E XVIII SECOLO (GREAT
CORAL MASTERPIECES. XVII AND XVIII CENTURY
CORAL ARTEFACTS FROM TRAPANI).
Catania, Fondazione Puglisi Cosentino,
23rd February – 5th May 2013. Trapani,
Museo Pepoli, 18th May – 30th June 2013.
LOUISE NEVELSON. Catania, Fondazione Puglisi
Cosentino, 27th September 2013 – 18th January
2014.
JULIO LARRAZ - DEL MARE, DELL’ARIA E DI
ALTRE STORIE (JULIO LARRAZ – ON SEA, AIR
AND OTHER STORIES). Catania, Fondazione
Puglisi Cosentino, 8th March – 8th JUNE 2014.
DI LÀ DEL FARO PAESAGGI E PITTORI SICILIANI
DELL’OTTOCENTO (ON THE OTHER SIDE OF THE
PHAROS. SICILIAN LANDSCAPES AND PAINTERS
IN THE NINETEENTH CENTURY). Palermo, Villa
Zito, 9th October 2014 – 9th January 2015.
ARTISTI DI SICILIA DA PIRANDELLO A IUDICE
(SICILIAN ARTISTS, FROM PIRANDELLO TO
IUDICE). Favignana, ex Stabilimento Florio
delle Tonnare, 11th July – 12th October 2014.
Palermo, Palazzo Sant’Elia, 3rd November –
26th December 2014.
FORMAZIONE
CORSI IN EDUCAZIONE FINANZIARIA NELLA CULTURA ECONOMICA
E SOCIALE DEL MEDITERRANEO
La Fondazione sostiene il progetto di “Educazione
Finanziaria nella cultura economica e sociale
del Mediterraneo”, promosso dall’Associazione
Nazionale per lo Studio dei Problemi del Credito
– ANSPC in virtù di un protocollo di intesa con
il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca – MIUR.
Tale iniziativa – che ha preso avvio a Palermo,
per proseguire poi a Reggio Calabria ed infine
a Napoli e a Salerno – nasce con l’obiettivo
di incrementare il grado di conoscenza e
comprensione da parte dei cittadini, ed in
particolar modo dei giovani, su tematiche che
caratterizzano il sistema creditizio e finanziario,
attraverso l’educazione finanziaria. I destinatari
sono, significativamente, gli studenti delle scuole
secondarie superiori della Sicilia, Calabria e
Campania.
La globalizzazione, che domina i mercati
finanziari, ha infatti comportato radicali
cambiamenti nell’offerta di prodotti e servizi, che
sono sempre più diversificati e rimbalzano, nella
vita quotidiana, attraverso sistemi informatici
vieppiù complessi e raffinati.
In una tale realtà, i singoli individui effettuano
delle scelte da cui discende il loro benessere
e la loro posizione sociale, che divengono
estremamente delicate in una situazione, come
quella attuale, in cui le principali economie sono
toccate da ricorrenti crisi e recessioni. L’obiettivo
del progetto è, dunque, quello di rendere i
giovani cittadini coscienti dell’importanza che
gli strumenti finanziari e le scelte in tale materia
hanno nella quotidianità e nel lungo periodo.
La Fondazione ha sposato questa iniziativa nella
ferma convinzione che i principi della finanza
e della gestione di impresa siano la base da cui
partire per valorizzare le immense risorse culturali
ed ambientali del bacino del Mediterraneo,
culla della tradizione e della civiltà occidentale,
troppo spesso penalizzata da amministrazioni
miopi e scarsamente preparate. È fondamentale
diffondere questa cultura tra i giovani affinché,
in un futuro prossimo, essa possa diventare un
volano per la rinascita di quest’area così feconda.
EDUCATION
COURSES ON FINANCIAL EDUCATION
IN THE SOCIO-ECONOMIC CULTURE OF THE MEDITERRANEAN
For three consecutive academic years, the
Foundation has supported the project for
Financial Education in the Socio-economic
Culture of the Mediterranean promoted by
the Associazione Nazionale per lo Studio dei
Problemi del Credito – ANSPC, by virtue of
a memorandum of understanding with the
Italian Ministry of Education, Universities and
Research.
This project - launched in Palermo and
continued in Catania, Naples and Salerno –
was established for the purpose of raising
citizens’, especially youths, level of awareness
and knowledge of the themes that characterize
the financial and credit system by means of
financial education. The courses are mainly
intended for students in secondary high
schools in Sicily, Calabria and the Campania
region.
The globalisation of financial markets has
radically changed the offer for products and
services, which have been diversified even
further and reflect on daily life by means of
increasingly more complex and sophisticated
information-technology systems. This is the
context in which citizens make decisions
that will influence their wellbeing and social
standing and may become extremely delicate
in a scenario where the major economies are
affected by recurrent crisis and recessions.
Hence, this project aims to inform youths of
the importance of financial instruments and
their choices in this field in everyday life, even
in the long term.
The Foundation has embraced this project
since it is firmly convinced that the principles
of finance and business management are the
basis upon which to enhance the immense
cultural and environmental resources of the
Mediterranean - cradle of Western culture
and civilisation - that all too often has been
penalised by a short sighted and incompetent
administration. It is vital to spread this culture
amongst youths so it may become, in the near
future, the driver of revitalisation in this very
productive region.
FORMAZIONE
CORSO DI FORMAZIONE IN ARCHEOLOGIA DEL MEDITERRANEO
La Fondazione ha sostenuto, nel 2012,
un’importante e significativa iniziativa di
natura didattica, promossa congiuntamente
dall’Accademia Nazionale dei Lincei e
dall’EMAN (Euro Mediterranean Academic
Network). Si tratta di un corso di alta
formazione, della durata di tre giornate,
ospitato dall’Accademia medesima a Palazzo
Corsini a Roma, e rivolto a giovani studenti di
Archeologia provenienti dai vari Paesi che si
affacciano sul Mare Mediterraneo.
Per la frequenza di tale percorso formativo,
la Fondazione ha messo a disposizione
ben 40 borse di studio – a copertura delle
spese di iscrizione e di soggiorno – per
altrettanti studenti meritevoli, i quali hanno
così avuto l’opportunità di partecipare alle
giornate e fruire di un qualificato training in
conservazione e restauro dei beni archeologici,
che prevedeva anche una serie di attività
esterne in un sito archeologico di Roma, oltre a
supporti didattici di vario tipo.
Ecco dunque un’altra pietra miliare nell’attività
della Fondazione, che condivide con l’EMAN
la fondamentale missione di favorire la
scienza e la cultura tra i Paesi rivieraschi,
nonché di promuovere l’eccellenza e dare
impulso allo sviluppo sociale dell’area. La
scoperta, la conservazione e la valorizzazione
del patrimonio culturale ed artistico del
Mediterraneo – unico ed inestimabile – sono
gli strumenti principi di cui avvalersi, e da
incentivare, per raggiungere tali scopi, e
l’archeologia è la disciplina che consente ai
nostri Paesi di recuperare storia e tradizioni
delle antiche civiltà progenitrici al fine di trarne
linfa (anche e soprattutto attraverso il turismo)
per lo sviluppo socio-economico futuro.
EDUCATION
MEDITERRANEAN ARCHEOLOGY TRAINING COURSES
In 2012 the Foundation supported an
important educational project, promoted in
association with the Accademia Nazionale
dei Lincei and the Euro Mediterranean
Academic Network (EMAN). This three day
advanced training course, for young students
of Archaeology from countries overlooking
the Mediterranean Sea, was held in the
headquarters of the Academy in Palazzo
Corsini, Rome.
The Foundation provided scholarships covering enrolment fees and travel, board
and lodging expenses - for forty deserving
students, who thus had the opportunity to join
the advanced training course in conservation
and restoration of archaeological heritage
that included lectures, seminars, teaching
and a series of practical activities at an
archaeological site in Rome.
This is another milestone in the activities
performed by the Foundation, which shares
EMAN’s fundamental mission of fostering
science and culture in the Mediterranean
region and promoting scientific excellence and
social development. The discovery, conservation
and enhancement of the unique and
invaluable cultural and artistic heritage of the
Mediterranean are the main tools to achieve
and encourage these goals and Archaeology,
the discipline that enables our countries to
recover the history and traditions of ancient
civilizations, is the driving force behind socioeconomic development (especially tourism).
FORMAZIONE
LA LETTERATURA IN VIAGGIO SULLE ANTICHE VIE:
LA VIA EGNATIA
Nell’ambito del prestigioso “Festival della
Letteratura di Viaggio” – promosso dalla
Società Geografica Italiana Onlus in
collaborazione con Federculture, ed ospitato
a Roma dal 26 al 29 settembre 2013 nelle
splendide cornici del Palazzo delle Esposizioni,
dell’Ambasciata del Brasile, nonché del
Campidoglio e di Palazzo Braschi – si è svolto
a Villa Celimontana l’incontro denominato
“Sulle vie”: un suggestivo excursus storico sulle
due antiche vie Francigena ed Egnatia, che
attraversavano l’Europa da Canterbury a Roma
fino a Bisanzio.
In tale occasione è stato presentato
l’importante volume intitolato “La Via Egnatia”,
realizzato con il contributo della Fondazione in
collaborazione con la Regione Toscana.
La Via Egnatia è stata una delle maggiori
arterie che hanno visto la luce durante l’epoca
romana, parte di un sistema di comunicazioni
terrestri, imperniato sul Bosforo, che si
dipanava dall’Asia Minore verso l’Europa.
Nel corso del tempo, questa direttrice estovest che si estendeva fino a Bisanzio si è via
via sviluppata: a percorrerla non sono stati
soltanto gli uomini della guerra, ma quelli dei
commerci, della politica, delle idee, portando
con sé le culture fondanti dell’identità europea,
che lungo la Via Egnatia si sono scontrate,
confrontate e – se non integrate – almeno
contaminate.
In tale prospettiva, la Fondazione – da sempre
tesa ad instaurare un vero dialogo tra civiltà
attraverso la forza immateriale della cultura
– ha voluto sostenere insieme alla Società
Geografica Italiana Onlus questo importante
progetto editoriale, che testimonia la realtà
attuale dell’antica Via Egnatia al fine di
verificare la persistenza dei segni del passato e
le modalità attraverso le quali essi continuano
ad esercitare la loro influenza.
EDUCATION
LITERATURE TRAVELS ALONG THE ANCIENT ROADS:
VIA EGNATIA
The prestigious Festival of Travel Literature
promoted by the Italian Geographic Society
in association with Federculture, was held
in Rome from the 26th to the 29th September
2013 in the beautiful settings of Palazzo
delle Esposizioni, the Brazilian Embassy,
the Capitoline Hill, Palazzo Braschi and
Villa Celimontana where a meeting named
‘Sulle vie’ (On the roads) was organised.
In the course of time this east-west highway,
that stretched as far as Byzantium, gradually
developed and became increasingly complex:
warriors, tradesmen, politicians and intellectuals
travelled along it bearing the cultures which
constitute the European identity. These nations
fought and confronted, and perhaps integrated
or at least influenced, each other along the
Via Egnatia.
This was a suggestive historical excursus on
the ancient Via Francigena and Via Egnatia,
which crossing Europe from Canterbury to
Rome reached Byzantium. The important
book titled ‘La Via Egnatia’, published with the
contribution of the Foundation, was presented
during the occasion.
From this perspective the Foundation - which
constantly aims to establish intercultural
dialogue through the intangible strength of
culture - has, together with the non-profit
organisation Società Geografica Italiana,
supported this important publication that
documents the current state of the ancient
Via Egnatia, in order to verify the permanence
of the signs of the past and the way they
continue to exercise their influence.
Via Egnatia was one of the major arteries built
around the Bosphorus by the Romans as part
of a land communication system that ran from
Asia Minor towards Europe.
RICERCA
IL TERZO SETTORE NEL MEDITERRANEO.
UN’ANALISI CRITICA DI ALCUNI LINEAMENTI COMUNI
I due quesiti principali della ricerca - che ha
riguardato cinque Paesi quali Algeria, Egitto,
Libano, Marocco e Turchia - si possono
così sintetizzare: quale è la situazione del
Terzo settore nel Mediterraneo? Vi sono dei
lineamenti comuni nello sviluppo e nelle
caratteristiche del fenomeno nei diversi Paesi
che vi si affacciano sulla sponda meridionale?
Si tratta di un contributo di ricerca essenziale e
unico nella letteratura specifica sul tema della
società civile organizzata in quest’area.
Il rapporto di ricerca, pubblicato nel 2012
dal Mulino (Il terzo settore nel Mediterraneo,
a cura di Roberto Papini e Alessandra
Taccone), è denso di cifre, valutazioni, analisi
descrittive e interpretative su vari aspetti del
fenomeno. L’indagine, affidata all’Istituto
Jaques Maritain, è stata condotta nei cinque
Paesi con la metodologia dello “studio di
caso”, ovvero raccogliendo in ogni Paese dati,
documentazione e valutazioni sulla base di un
comune schema di lettura.
Due sono stati i focus di approfondimento: il
primo sugli aspetti giuridici e di ricostruzione
storica del fenomeno; il secondo, su quelli
descrittivi del fenomeno previa ricerca di dati
e di testimonianze qualificate nella variegata
composizione dell’universo delle organizzazioni
della società civile. Nel lavoro sul campo
sono stati intervistati, con un questionario
semi-strutturato, 140 rappresentanti di
altrettante organizzazioni per rilevare elementi
di definizione e classificazione tipologica del
settore non profit, oltre a risorse, buone prassi,
criticità e tendenze in atto.
Lo studio ha permesso la comparabilità dei
dati e delle analisi evidenziando gli aspetti del
fenomeno comuni ai diversi Paesi, obiettivo
giustificato dall’esigenza di verificare la
sussistenza di un modello di Terzo settore
nell’area meridionale del Mediterraneo, e quindi
di confrontarlo con il nostro modello.
Tuttavia le conoscenze statistiche e
sociologiche sul Terzo settore in questi Paesi
sono ancora carenti e frammentate, pur a
fronte di un fenomeno che in ognuno di essi,
con diversa proporzione, si espande e occupa
spazi di partecipazione importanti. Il fenomeno
infatti è connesso a processi di sviluppo sociale
(domanda di partecipazione sui temi della
qualità della vita e delle pari opportunità)
e di modernizzazione economica con la
possibilità di diventare a sua volta motore
di trasformazione sociale, così come di
partecipazione democratica, dentro e fuori
l’ambito associativo, alla stregua di quanto
avviene nel modello italiano ed europeo.
D’altra parte sono al riguardo visibili nella
“primavera araba” alcuni segnali di risveglio
importanti.
RESEARCH
THE THIRD SECTOR IN THE MEDITERRANEAN REGION:
A CRITICAL ANALYSIS OF SEVERAL FEATURES IN COMMON
The two main queries in this research
concerning five countries, Algeria, Egypt,
Lebanon, Morocco and Turkey, may be
summarised as follows: What is the situation
of the Third Sector in the Mediterranean? Are
there any features in common concerning
the development and characteristics of this
phenomenon between the various countries
overlooking the southern shore?
This research is an essential and unique
contribution to literature on the specific topic of
civil society organisations in this region.
The research report, edited by Roberto Papini
and Alessandra Taccone and published by
Mulino in 2012, contains a considerable amount
of figures, evaluations and analyses describing
and interpreting the various aspects of this
phenomenon.
The investigation, consigned to the Jaques
Maritain institute, was performed in the
aforementioned countries via the case study
method, namely by collecting data, documents
and evaluations in each country on the basis of
a common scheme of interpretation.
The investigation initially focused on the
legal and historical reconstruction aspects
of the phenomenon and subsequently on
the descriptive aspects, relying on data and
qualified evidence collected in the universe of
diverse civil society organisations. Fieldwork
entailed interviewing, with a semi-structured
questionnaire, the representatives of one
hundred and forty organisations in order to
survey the elements of definition and typological
classifications of non-profit organisations,
as well as their resources, good practices,
criticalities and on-going trends.
These case studies enabled data and analysis
comparability, highlighting the traits in
common between the countries. This objective
was warranted by the need to establish the
very existence of a Third Sector model in the
southern region of the Mediterranean and hence
compare it with the Italian model.
However, statistical and sociologic information
concerning the Third Sector in these countries
is still inadequate and fragmented, even though
this sector is expanding and has ample scope
for participation, albeit in different ratios, in
each nation. This phenomenon is indeed related
to a process of social progress (request to be
involved in issues concerning the quality of
life and equal opportunities) and economic
modernization, whereby the Third Sector could
become the engine for social reform and
democratic equal participation, both within and
beyond the sphere of associations, as takes place
in the Italian and European models. On the other
hand, important signs of renewal in this regard
have been seen in the ‘Arab Spring’.
RICERCA
LE DONNE NELLA NUOVA STAGIONE DEL MEDITERRANEO CONFERENZA INTERNAZIONALE A VALENCIA
I Paesi del Mediterraneo sono oggi attraversati da
profonde trasformazioni, il cui esito non è ancora
chiaro. Le donne sono state protagoniste di questi
cambiamenti, in prima linea nelle proteste e nelle
rivolte che hanno interessato molti Paesi della
regione mediterranea, mettendo fine, in alcuni
casi, a regimi di lunga data, spesso anche a costo
della vita o dell’esilio. Resta tuttavia da vedere
come il loro impegno si tradurrà in conquiste
concrete di lungo periodo in Paesi ancora
dominati da società patriarcali.
Proprio per la sua rilevanza, il tema non è nuovo.
Tuttavia le diverse iniziative che si sono susseguite
finora, anche nei Paesi della sponda sud, hanno
avuto un focus prevalentemente monotematico:
dal forum delle donne imprenditrici alle iniziative
sulla parità di genere, e così via su questa
falsariga. Il valore aggiunto della Conferenza
“Il ruolo delle donne nella nuova stagione del
Mediterraneo”, ideata, promossa ed organizzata
a Valencia dalla Fondazione, è dunque quello
di esplorare il ruolo e il contributo delle donne
nell’evoluzione delle società mediterranee in una
pluralità di ambiti, ponendosi come momento
di riflessione, di scambio e di confronto tra voci
autorevoli della società civile, dell’economia e
della cultura dei Paesi del Mediterraneo, con
particolare riferimento a quelli in transizione.
Le tre sessioni di articolazione dei lavori sono
state strutturate in modo simmetrico, ipotizzando
per ciascuna di esse un keynote speech affidato
a figure di alto profilo, che avessero un ruolo di
mediazione fra le relatrici stimolando così uno
spazio più ampio di riflessione. Le sei relatrici
per ogni sessione sono state identificate tra
rappresentanti di categoria particolarmente
significative rispetto al tema affrontato, con
preferenza a personalità provenienti dai Paesi che
hanno un ruolo determinante negli equilibri della
regione mediterranea, oltre che dalla Spagna,
Paese ospite della Conferenza, e dall’Italia dove
ha sede la Fondazione.
Le tre sessioni della Conferenza sono state
così suddivise:
Sessione I: Donne ed Economia
Sul ruolo emergente delle donne nell’economia
dei Paesi del Mediterraneo e nel favorire crescita
e sviluppo degli stessi.
Sessione II: Donne e Società civile
Sull’evoluzione della società civile e sul ruolo
delle donne nel promuovere e stimolare, anche
attraverso l’uso di blog e social network, i processi
di cambiamento interni.
Sessione III: Donne e Cultura
Sul ruolo delle donne nei cambiamenti culturali,
e sulla cultura e l’arte come strumenti di
espressione del punto di vista femminile sulle
trasformazioni delle società mediterranee.
Per dare continuità e sviluppo ad un’esperienza di
tale spessore e valore, la Fondazione ha realizzato
e cura un forum web permanente di confronto
e scambio tra le protagoniste incontratesi a
Valencia.
RESEARCH
WOMEN IN THE NEW ERA OF THE MEDITERRANEAN INTERNATIONAL CONFERENCE, VALENCIA
Mediterranean countries are experiencing
profound transformations, the outcome of which
is not yet clear. Women played a leading role
in these changes and were in the forefront of
protests and revolts in the Mediterranean region,
which in several cases overthrew long-standing
regimes frequently at the expense of lost lives or
exile. However, it remains to be seen how their
undertakings may lead to concrete and long-term
progress within patriarchal societies.
Since this theme is important it is not new.
However, the series of projects, established even
in countries along the Southern shore, mainly
focused on one theme: from the businesswomen
forum to gender equality and other projects along
similar lines. Planned and organised in Valencia
by the Foundation, the Conference Women in
the New Era of the Mediterranean added value
by exploring women’s role and their contribution
to the evolution of Mediterranean societies in
multiple fields. During the conference, influential
women representing civil society, the economy
and culture from Mediterranean countries,
especially those in transition, exchanged ideas.
The Conference was divided into three
symmetrical sessions, during which the keynote
address was delivered by high profile figures who
acted as mediators between the other speakers
thus stimulating scope for broader considerations.
The six speakers in each session were selected
amongst the most significant representatives of
the categories involved in the theme addressed,
with preference for personalities from countries
that played a decisive role in the equilibrium
of the Mediterranean region as well the host
country, Spain and Italy where the Foundation
has its headquarters.
The Conference sessions were:
SESSION I: Women and Economics
Women’s new role in the economy of
Mediterranean countries and fostering their
development.
SESSION II: Women and Civil Society
The evolution of civil society and women’s
role in promoting and stimulating internal
transformation processes, also via blogs and
social networks.
Session III: Women and Culture
The role played by women in changing cultures
and art and culture as a channel through
which they may express their opinion on the
transformation of Mediterranean societies.
In order to continue and develop this experience
of great moment, the Foundation has established
and manages a permanent Internet forum where
the protagonists who met in Valencia may
continue to exchange opinions.
Via M. Minghetti, 17 - 00187 Roma
Tel. +39.06.97625591 - Fax +39.06.98380693
www.fondazioneterzopilastro.it