Narrativa italiana - Accademia dei Concordi

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Narrativa italiana - Accademia dei Concordi
accademia dei concordi – biblioteca
FEBBRAIO 2012
2012
Narrativa italiana
Mazzantini, Margaret – Mare al mattino
Collocazione Coll.C.58.186
"Pensava soltanto a quello. Riportare la sua vita a quel punto. Nel punto dove si era
interrotta. Si trattava di unire due lembi di terra, due lembi di tempo. In mezzo c'era il
mare. Si metteva i fichi aperti sugli occhi per ricordarsi quel sapore di dolce e di grumi.
Vedeva rosso attraverso quei semi. Cercava il cuore del suo mondo lasciato". Farid e
Jamila fuggono da una guerra che corre più veloce di loro. Angelina insegna a Vito che
ogni patria può essere terra di tempesta, lei che è stata araba fino a undici anni. Sono
due figli, due madri, due mondi. A guardarlo dalla riva, il mare che li divide è un
tappeto volante, oppure una lastra di cristallo che si richiude sopra le cose. Ma sulla
terra resta l'impronta di ogni passaggio, partenza o ritorno che la scrittura, come
argilla fresca, conserva e restituisce. Un romanzo di promesse e di abbandoni, forte e
luminoso come una favola.
Camilleri Andrea-De Cataldo, Giancarlo-Lucarelli, Carlo - Giudici
Collocazione Coll.C.84B.90
Il giudice Efisio Surra è catapultato da Torino a Montelusa, e con il suo candore e la sua
tenacia vince la prima battaglia dell'Italia unita contro la Fratellanza, non ancora
"Maffia". Un giudice ragazzina si trova di colpo ridotta in clandestinità, nel bel mezzo di
una guerra senza esclusione di colpi, alla fine degli anni Settanta. Un procuratore duella
da una vita con il molto spregiudicato sindaco di Novere, e da una vita perde: fino a
quando non capisce che il duello non era ad armi pari. Tre grandi scrittori di oggi
mettono al centro della loro osservazione la figura, carica di conflitti e tensioni, di chi
ha scelto nella vita di amministrare la giustizia, per conto di tutti noi. E si collegano a
una tradizione che va da Manzoni a Sciascia, da Dostoevskij a Kafka.
Littizzetto, Luciana-Valeri, Franca – L’educazione delle fanciulle
Collocazione Coll.C.84E.18
I primi libri, i primi tacchi alti, il primo bacio. I secondi libri, le centesime
scarpe e i millesimi baci. L'approccio femminile alla vita a tutte le età. Un
inventario dei comportamenti tipici di maschi e femmine di fronte all'amore,
dagli anni Trenta a oggi. Un dialogo in cui si parla di tutto. Cucina ed
eleganza, economia domestica e chirurgia estetica. Coppia, figli, sesso e
lavoro. Della noia e della gioia di vivere da donne. Due voci diverse e
perfettamente intonate dialogano in modo comico, ironico e universale sulle
donne, gli uomini e l'amore.
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FEBBRAIO 2012
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De Giovanni, Maurizio – Per mano mia: il Natale del commissario Ricciardi
Collocazione Coll.C.84B.91
Natale 1931. Mentre la città si prepara alla prima di "Natale in casa Cupiello", dietro
l'immagine di ordine e felicità imposta dal regime fascista infieriscono povertà e
disperazione. In un ricco appartamento vicino la spiaggia di Mergellina sono rinvenuti i
cadaveri di un funzionario della Milizia, Emanuele Garofalo, e di sua moglie Costanza.
La donna è stata sgozzata con un solo colpo di lama, quasi sull'ingresso, mentre
l'uomo è stato trafitto nel letto con oltre 60 coltellate. Colpi inferti con forza diversa:
gli assassini potrebbero essere più d'uno. La figlia piccola si è salvata perché era a
scuola. La statuina di san Giuseppe, patrono dei lavoratori, giace infranta a terra.
Sulla scena del delitto, Ricciardi, che ha l'amaro dono di vedere e sentire i morti
ammazzati, ascolta le oscure ultime frasi della coppia, che non gli dicono granché. Il
commissario dovrà girare a lungo, e sempre più in corsa contro il tempo, per le strade
di Napoli per arrivare alla verità. In compagnia del fidato, ma non privo di ombre, brigadiere Raffaele
Maione, che in questo romanzo conquista un deciso ruolo di comprimario. E insidiato nella sua solitudine
da una altrettanto inaspettata rivalità tra due giovani donne che più diverse non si potrebbe. Tra le
casupole dei pescatori immiseriti e gli ambienti all'avanguardia della Milizia fascista, una città sempre più
doppia e in conflitto avvolge Ricciardi e Maione in spire sempre più strette.
Lilin, Nicolai – Caduta libera
Collocazione Coll.C.12S.47
Nel settembre dell'anno 1999 la Federazione Russa annuncia ufficialmente l'inizio della
seconda operazione antiterroristica nel territorio della Repubblica Federativa della
Cecenia e nella zone confinanti con il Caucaso del Nord. Lilin racconta quello che
hanno vissuto i giovani dell'esercito russo in quel periodo, durante il loro servizio
militare obbligatorio; e quello che hanno vissuto i civili, mentre nella loro terra
operavano due eserciti nemici. L'autore di "Educazione siberiana" narra in presa diretta
la vera faccia della guerra, quella che non si vede nei film, nei documentari, e che si
vede solo a tratti nei reportage giornalistici o nei racconti degli osservatori di pace e
dei difensori dei diritti umani. Racconta tutto in modo tale da permettere a ogni lettore
di vivere i momenti della guerra, di attraversarla a fianco dei soldati, di sentirne
l'oscenità sulla propria pelle. Mostrandone soprattuto le contraddizioni. Un libro che
vuole essere apolitico, neutrale; che racconta la guerra, la vita e la morte, le ingiustizie, gli orrori e gli
atti di onestà così come apparivano nella vita di ogni giorno in Cecenia; che descrive le sensazioni, la
perdita dell'equilibrio, i cambiamenti dell'essere umano che avvengono nel caos, oltre i limiti dell'etica e
della morale. Non un saggio storico, ma un romanzo costruito su particolari veri, con vite vere. Nicolai
Lilin è nato nel 1980 a Bender, in Transnistria. Nel 2003 si è trasferito in provincia di Cuneo e nel 2009 ha
scritto il romanzo "Educazione siberiana".
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Fois, Marcello – Stirpe
Collocazione Coll.C.12S.44
È il 1889, eppure si direbbe l'inizio del mondo. Michele Angelo e Mercede sono poco
più che ragazzini quando s'incontrano per la prima volta, ma si riconoscono subito:
"lui fabbro e lei donna". Quel rapido sguardo che si scambiano è una promessa
silenziosa che li condurrà dritti al matrimonio, e che negli anni verrà rinnovata a ogni
nascita. Dopo Pietro e Paolo, i gemelli, arriveranno Gavino, Luigi Ippolito, Marianna...
La stirpe dei Chironi s'irrobustisce e Nuoro la segue di pari passo. Le strade cambiano
nome e si allargano, accanto alla pesa per il bestiame spuntano negozi e locali alla
moda, e se circolano più soldi nascono anche bisogni che prima non c'erano. Come i
balconi da ingentilire lungo via Majore, a esempio, e Michele Angelo che sa del ferro
come nessun altro, ed è capace di toccare la materia con lo sguardo prima di
plasmarla - si spezza la schiena in officina per garantire prosperità alla sua famiglia.
Ma "la felicità non piace a nessuno che non ce l'abbia", e infatti quei Chironi venuti su dal nulla, così
fortunati, sono sulla bocca di tutti. È l'inizio della stagione terribile: i gemelli vengono trovati morti,
mentre la Prima guerra mondiale raggiunge anche Nuoro, e bussa alla porta di casa Chironi proprio
quando Gavino e Luigi Ippolito - taciturno e riflessivo il primo, deciso e appassionato il secondo - sono in
età per essere arruolati...
Stern Rigoni, Mario – Racconti di caccia
Collocazione Coll.C.12S.45
La caccia che viene narrata da Rigoni Stern in questi quattordici racconti non è un
hobby o uno sport, è una passione. È una lotta contro se stessi, contro la fame, la
stanchezza, il sonno, il freddo, sapendo che bisogna essere giusti al momento giusto,
perché alla base c'è un rapporto non tanto con l'animale, quanto con il selvatico, la
preda. Eppure queste storie, attraverso un linguaggio lirico e allo stesso tempo
semplice, non ci parlano solo di uomini in attesa e animali braccati, ma anche di silenzi
più importanti delle parole, di verità che scottano come il fuoco, di valori incontestabili
e solenni. Sono storie a volte commoventi a volte un po' barbare, ma la violenza non è
mai gratuita, è inesorabilmente regolata dai meccanismi della natura. Perché il male,
sembra ricordarci Rigoni Stern, è solo dell'uomo, quando dimentica o disprezza o
distrugge gli equilibri della montagna e del bosco.
Presta, Marco – Un calcio in bocca fa miracoli
Collocazione Coll.C.11A.37
"Io non ho più interesse per niente e nessuno, rubo penne, passeggio per strade
degradate, sbavo per una portinaia e basta, basta cosi", dice di sé il narratore di questa
storia, un vecchiaccio sgradevole e scorretto, burbero, perfido. Irresistibile. E se la
portinaia di cui si è invaghito - una donna sulla sessantina, attraente, 'sciabile'- accetta
la corte di un barista con i denti rifatti; se la sua ex moglie, che era "un vortice di
generosità, di capricci, di ovulazioni, di piccole iniziative stupefacenti", lo guarda come
se fosse il suo gommista; se con la figlia parla per lo più del tempo, a lui non resta che
raccontare, divagando, di tutto questo. E raccontare di Armando, il suo migliore amico.
La parte buona del carciofo che è lui. Una persona rara, gentile, positiva. Con un
progetto folle in testa. Si, perché se tutti vogliono lasciare qualcosa dopo la loro morte,
"chi una tabaccheria avviata, chi un grande romanzo, qualcun altro una collezione di lattine di birra",
Armando vuole lasciare un amore. Si è messo in testa che due ragazzi del quartiere che ancora non si
conoscono, Chiara e Giacomo, sarebbero una coppia perfetta, e intende dare una mano al destino.
Pretesa, questa, che l'intrattabile vecchiaccio reputa ridicola e tenta di osteggiare in tutti i modi. Ma dopo
aver impiegato oltre settant'anni per convincere gli altri a non contare su di lui, si ritroverà coinvolto dalla
fastidiosa, insistente, implacabile fiducia nella vita di Armando.
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Venezia, Mariolina – Da dove viene il vento
Collocazione Coll.C.11A.36
Dora e Salvatore, entrambi originari del Sud, verso la fine degli anni Settanta
s'incontrano a Padova, all'università. Condividono ideali e battaglie politiche,
s'innamorano, stanno insieme, con tutte le contraddizioni della loro generazione. Si
rivedono poi a distanza di vent'anni, in una Padova abbrutita dal miracolo del Nordest,
dove i delusi si consolano giocando in borsa. Anche loro sono cambiati, ma la passione
rinasce, diventa un'ossessione erotica, una dipendenza in mezzo ad altre dipendenze,
che cercano di coprire il vuoto lasciato dalla fine dei sogni. Le vicende di Dora e
Salvatore s'intrecciano con quelle del berbero Idir, che attraversa i tanti lager di un Bel
Paese solo apparentemente civile, fuggendo da una storia che noi scopriremo insieme a
lui un po' alla volta. I loro pensieri entrano in risonanza con quelli di un astronauta
sospeso nello spazio mentre il suo Paese, sotto di lui, smette di esistere, e con quelli di
un altro uomo, vissuto tanto tempo prima, che con la sua scommessa ha cambiato il nostro modo di stare
al mondo. Perché le parole, le idee, i sentimenti sono un bene comune che scavalca il tempo e lo spazio,
e le storie degli uomini sono legate una all'altra da infiniti nodi. Cosi tutto corre fino a un appuntamento
col destino dove è in gioco la vita e il suo senso. Un romanzo intenso e coinvolgente, la storia di
un'ossessione amorosa ma anche artistica, un viaggio alla scoperta delle nostre emozioni.
Albino Ferrara, Marco (a cura di) – Racconti di pareti e scalatori
Collocazione Coll.B.68.250
Le scalate sono di fatto un'attività "invisibile", per questo hanno bisogno di essere
raccontate. La scrittura, così come la fotografia, rappresenta una necessità per gli
alpinisti: fermare l'impresa, formarla in parole, trasmettere la preparazione e la paura,
la tecnica e gli imprevisti, l'ebrezza, lo scoramento. Non solo per arrivare a un pubblico
e avvincerlo, quanto per aprire ogni volta una via. La forma breve (il récit d'ascension,
come l'ha definito Massimo Mila) coincide perfettamente "con il respiro di ogni singola
esperienza". I ventisei racconti di questa raccolta ricostruiscono così imprese ardite,
tragedie sfiorate, conquiste memorabili sulle più maestose montagne del pianeta: le
vette himalaiane, le torri incrostate di ghiaccio della Patagonia, lo spaventoso Cerro
Torre o le assolate placche granitiche di El Capitan, o ancora l'incanto del mondo alpino,
con le pareti del Monte Bianco, le creste del Cervino e le guglie Dolomitiche, dove, nel
corso dei decenni, ha preso corpo una vera e propria "etica dell'alpinismo". Resoconti autobiografici che,
un passo dopo l'altro, avventura dopo avventura, arrivano a delineare una sorta di storia delle scalate.
Ogni alpinista in fondo segue le tracce di chi lo ha preceduto, e dunque leggendo queste storie le
sentiamo dialogare in un sapiente gioco di rimandi, come una corda che guida il lettore tra le pagine più
emozionanti dell'alpinismo internazionale.
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Sapienza, Goliarda – Il vizio di parlare a me stessa
Collocazione Coll.B.68.251
"Ricordare è tutto: l'etica fondamentale della vita". E con questa consapevolezza che
l'esperimento giocoso di compilare taccuini diventa per Goliarda Sapienza un'abitudine,
un esercizio letterario e mnemonico, e infine un vizio di cui non può fare a meno. Anno
dopo anno si scopre attenta a riportare tutto quello che più la colpisce, perché poche
volte si assiste a "qualcosa di possente e primario", ma con la stessa gioia prende la
penna anche solo per ricordare un viso, immortalare un orizzonte viola, appuntare un
pensiero trasportato dal vento forte, durante una camminata lungo il mare. Nelle
ottomila pagine di quaderni, agende, fogli irregolari, densi o a volte appena
scarabocchiati, si trova la vera voce di Goliarda. Quella riservata a se stessa, intima e
diretta, che allo stesso tempo confida al lettore la sua storia, senza omettere nessun
dettaglio: gli umori incostanti, gli inciampi e le sorprese nella quotidianità e nella scrittura, gli autori più
amati e i viaggi che hanno modificato per sempre la percezione dello spazio. Tra le pieghe degli appunti
spiccano poi le riflessioni politiche e l'analisi delle differenze generazionali, che rivelano il cambiamento di
una società che inseguendo un'utopia si è ritrovata davanti a una violenta menzogna. Ma è sicuramente il
tocco personale e profondo di Goliarda a illuminare e rendere preziosi i suoi taccuini. Il rapporto unico con
la madre, i legami più importanti. Prefazione di Angelo Pellegrino.
Starnone, Domenico – Autobiografia erotica di Aristide Gambia
Collocazione Coll.B.68.249
Aristide Gambía ha 58 anni, un lavoro interessante, tre matrimoni falliti, quattro figli,
una vita sessuale intensa. Un giorno riceve una lettera da parte di una donna con cui ha
avuto una rapida avventura in gioventù: da quel ricordo sfuocato nasce in entrambi una
voglia di raccontare e raccontarsi che è un gioco impudico e molto serio. A ogni
appuntamento le loro memorie debordano, inseguendo i dettagli della trepidazione di
allora, e il linguaggio si fa sempre più esplicito, osceno, anche grazie al dialetto. Sono
due persone mature, che non provano niente l'una per l'altra, che si appassionano al
puro e semplice progetto di restituirsi con le parole l'esperienza erotica di un'intera vita,
facendo entrare in corto circuito il tempo in cui quasi tutto doveva ancora accadere e
quello in cui quasi tutto ormai è accaduto. Ma si tratta davvero soltanto di un gioco?
Ogni esperienza erotica di Gambía è una balaustra affacciata sulle fantasie maschili e le pratiche sessuali
di un'epoca. E se ci si sporge, quel concentrato di vita smuove i ricordi del lettore stesso, riannoda i fili
tra scampoli distanti di vita che si urtano e si integrano, come nella letteratura. Ci accorgiamo leggendo
che il sesso contiene ed esalta la nostra relazione con gli altri, con il tempo, con noi stessi. È un
laboratorio di esperienza e d'immaginazione, un serbatoio di parole, un'inesauribile fonte di vitalità, un
autentico enigma. Un angolo di noi che dice tutto.
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FEBBRAIO 2012
2012
Frugoni, Chiara – Storia di Chiara e Francesco
Due ragazzi benestanti, colti, imbevuti di letture - soprattutto lui - di nobili cavalieri e
amori cortesi. Ma quando un giorno questi due giovani, destinati a ereditare gli onori
del loro stato sociale, volsero lo sguardo sulle cose degli uomini, videro un mondo che
tradiva il messaggio del Vangelo e lo rifiutarono. Decisero, in momenti diversi, di
spogliarsi delle loro ricchezze e, nudi, di abbracciare una nuova vita per gli ultimi.
Quelle di Chiara e Francesco furono due esistenze che si intrecciarono strettamente pur
percorrendo, ciascuno dei due santi, cammini differenti. Lo scopriamo direttamente
dalle loro voci, dai loro scritti, a cui Chiara Frugoni dedica in questo libro uno spazio del
tutto nuovo. Facendo parlare direttamente i protagonisti, la Frugoni fa del lettore un
compagno di strada di Chiara e Francesco, permettendogli di accostarsi al loro generoso
progetto e alle resistenze, ai tradimenti, ai compromessi con cui i due dovettero fare i conti per rendere
reale la loro utopia. Del resto è una storia, quella di Chiara e Francesco, che col passare dei secoli nulla
ha perso della sua travolgente novità. Al contrario, è come se il tempo trascorso non smettesse di
sottolinearne la radicale modernità: il rapporto con i poveri, e quindi col denaro e il potere; il ruolo non
subalterno della donna; la funzione dei laici nell'istituzione religiosa; l'importanza del lavoro manuale in
servizio del prossimo e come garanzia di libertà; la relazione con fedi diverse.
Agnello Hornby, Simonetta – Un filo d’olio
Collocazione Coll.C.53.852
"Da anni desideravo trascrivere le ricette dei dolci di nonna Maria, annotate da lei in un
quadernetto con le pagine numerate e corredato di indice, un libro vero e proprio. Avevo
in mente un lavoro a quattro mani con mia sorella Chiara; nonostante da quarant'anni
viviamo in isole diverse, ogni estate ci ritroviamo a Mose - la nostra campagna - e
cuciniamo ancora come ci hanno insegnato mamma e zia Teresa. [...] L'idea era quella di
far rivivere la cultura della tavola di casa nostra attraverso le sue ricette, fotografie
d'epoca e alcune pagine "narrative" per le quali avrei attinto ai nostri ricordi e ai racconti
di mamma". Le ricette qui raccolte sono quelle degli anni e delle villeggiature delle due
sorelle. E dalle pagine del ricettario familiare, limate dall'uso e dagli aneddoti, riaffiora
tutto un mondo perduto di personaggi, di atmosfere e di sensazioni, i molti fantasmi benevoli che
affollavano i giorni assolati di due bambine, in una grande casa padronale di metà Novecento. Tra i sapori
e profumi delle ricette di casa Agnello ci sono quelli, mai nostalgici ma sempre intensi e fragranti, del
tempo trascorso a cui il talento della scrittrice dona il gusto dell'eterno presente della vita.
Lancini, Francesca – Senza tacchi
Collocazione Coll.B.95.6
Sofia Martini è una modella milanese di 24 anni che odia il suo lavoro e si racconta un
sacco di bugie. Nella sua vita ci sono: i genitori anaffettivi, la sorella Ginevra, sedicenne
cinica e colta, Gian Alfonso il praticante avvocato, Alessandro il fotografo e Paolo il
libraio maledetto. Ma ci sono soprattutto le modelle: un groviglio di personalità deviate,
inutili, stanche, affamate e pericolose. Milano, Miami, Barcellona: sono le tappe del
cambiamento di Sofia, scandito da una vita frenetica tra set fotografici, passerelle e
incontri surreali. Sofia gira intorno a se stessa cercando sempre di sfuggirsi. Perché, se
riuscisse a prendersi, dovrebbe lasciar cadere tante cose inutili che le danno sicurezza:
gli uomini, i flash dei fotografi e la sua involontaria bellezza. Perché Sofia Martini è
cattiva e ironica, e il suo occhio implacabile si posa con la stessa precisione sul suo
animo, su un corpo maschile e sulla stupidità dei tanti che incontra. Sofia si ribella alle frivolezze della
moda, che è solo una manifestazione della malattia del momento: la superficialità. Urla l'importanza delle
emozioni, combatte contro gli sguardi spenti e va in cerca di quelle risposte che, a volte, è difficile dare
anche a se stessi.
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FEBBRAIO 2012
2012
Loewenthal, Elena – La vita è una prova d’orchestra
Collocazione Coll.B.68.258
"Per più di un anno ho frequantato ospedali e sale d'attesa, case dove vivono malati,
istituti d'ogni sorta. Ho indossato un camice da volontaria e sono entrata in silenzio nel
mondo della malattia: leucemie, traumi cranici, rianimazione, dialisi, pronto soccorso...
È stata un'esperienza forte e dolce al tempo stesso, in cui puntualmente, parlando con i
malati, ascoltandoli o anche soltanto lanciando un'occhiata nelle stanze d'ospedale, a un
certo punto scattava un processo d'immedesimazione potente e inevitabile: ho davanti
un malato, ma anche me stessa. E così, per me si è a poco a poco dissolto quel confine
invisibile ma nettissimo che separa il mondo "normale" e benestante da quello di chi
convive con la malattia. La nostra modernità fatta di benessere ha del resto rimosso la
malattia da dentro di sé, l'ha "isolata" in quell'altro mondo che sembra non esistere,
finché non lo si incontra. "La vita è una prova d'orchestra" racconta alcuni luoghi e
alcune storie di questo mondo, attraverso l'invenzione ma a stretto contatto con la realtà."
De Silva, Diego – Sono contrario alle emozioni
Collocazione Coll.C.11A. 39
Cosa accade quando Vincenzo Malinconico, re dei rimuginatori, si perde definitivamente
nel rimuginio? Se sei uno che prende sul serio i pensieri, che fa continuamente bilanci
su quello che fa, anche mentre lo fa, ti basta un niente per lanciarti nelle domande più
peregrine, quali: le emozioni che proviamo nell'ascoltare le canzoni che amiamo sono
vere? Proviamo davvero quello che sentiamo? Cos'è quel piccolo freddo che ci assale
dopo aver visto un film che ci ha commosso il cuore e il cervello? E da dove nasce il
desiderio improvviso di prendersi un cane? E perché davanti a una notizia di malasanità
ci monta dentro un'indignazione democratica, anche se l'ultima volta che siamo scesi in
piazza è stato per aggiungere un grattino alla macchina? Nei tentativi di analisi
amorose fai-da-te per ricomporre il senso di una storia finita, nelle recensioni
estemporanee di brani, eventi, persone, nella ricerca vaga di un centro di gravita anche se non è permanente va bene lo stesso -, le riflessioni prendono corpo in un libro agile dove la
scrittura si palesa al lettore in una delle sue versioni più artigianali ed efficaci: quella di strumento per
capire come la pensiamo sulle cose.
Faletti, Giorgio – Tre atti e due tempi
Collocazione Coll.C.84B.102
"Io mi chiamo Silvano ma la provincia è sempre pronta a trovare un soprannome. E da
Silvano a Silver la strada è breve". Con la sua voce dimessa e magnetica, sottolineata
da una nota sulfurea e intrisa di umorismo amaro, il protagonista ci porta dentro una
storia che, lette le prime righe, non riusciamo piú ad abbandonare. Con "Tre atti e due
tempi" Giorgio Faletti ci consegna un romanzo composto come una partitura musicale
e teso come un thriller, che toglie il fiato con il susseguirsi dei colpi di scena mentre ad
ogni pagina i personaggi acquistano umanità e verità. Un romanzo che stringe in unità
fili diversi: la corruzione del calcio e della società, la mancanza di futuro per chi è
giovane, la responsabilità individuale, la qualità dell'amore e dei sentimenti in ogni
momento della vita, il conflitto tra genitori e figli. E intanto, davanti ai nostri occhi, si
disegnano i tratti affaticati e sorridenti di un personaggio indimenticabile. Silver,
l'antieroe in cui tutti ci riconosciamo e di cui tutti abbiamo bisogno.
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FEBBRAIO 2012
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Niffoi, Salvatore – Il lago dei sogni
Collocazione Coll.B.52.232
"La volta che Itria Panedda Nilis riprese a sognare era un pomeriggio di fine estate,
con un sole che rosolava le carni e spaccava le pietre". A Melagravida i sogni se
n'erano andati dopo una scossa di terremoto, "inseguiti dall'alito caldo della terra che
si apriva come una melagrana". Ma quel giorno Itria Nilis - "conosciuta col nomignolo
di Panedda per via delle sue carni morbide e bianche come il latte appena quagliato",
e da un anno vedova inconsolabile - si era sentita come accesa da un fuoco, ed era
corsa verso l'ovile del capraio Martine. Lui, quel fuoco che Itria aveva addosso,
gliel'aveva spento volentieri - ma l'aveva pagata cara. E questo accadeva sulle rive del
lago di Locorio - dove da allora hanno cominciato a verificarsi fatti assai strani. Il
parroco ha un bel sostenere che non c'è nessun mistero, che è solo opera del Maligno:
tutti lo sanno, anche se pochi hanno visto Itria Panedda "che si spoglia, canta e vola
sopra le acque del lago". Così comincia questo romanzo di Salvatore Niffoi, che ancora
una volta, sin dalle prime pagine, immerge il lettore in un'atmosfera magica e insieme concretissima, in
cui la vita quotidiana di un paesino della Barbagia (fatta di fatica e di dolore, di miseria e di ferocia) si
illumina di visioni in cui compaiono il diavolo e i morti ammazzati, ma anche madonne "con le tette
grosse e dure, labbra alabastrine e capelli di seta" - e, sull'altare maggiore di un santuario abbandonato,
finanche un dipinto raffigurante un grosso ragno.
Di Gregorio, barbara – Le giostre sono per gli scemi
Collocazione Coll.B.62.134
Chicco ha otto anni, è timido, goffo e mangia tutto ciò che trova. Ogni sera chiede a
suo fratello maggiore di raccontargli la storia di quando era piccolo e lavorava alle
giostre. Leonardo non è proprio suo fratello, è nato da un altro padre, che portava in
giro un ottovolante colorato per le feste della provincia di Pescara. Un giorno, però,
parte per non tornare più. Poi, nel 1992 anche Leonardo se ne va, lascia Chicco con
una madre che rientra sempre a notte fonda e l'ottovolante chiuso in garage,
smontato. Dieci anni dopo, Chicco non ha ancora smesso di cercare il fratello, ma solo
quando suo padre lo porta di fronte alle macerie di una casa crollata gli sembra di
capire qualcosa di lui. Lì abitava la nonna di Leonardo, una zingara che, per sentirsi
normale e diventare come gli altri, si era fatta costruire una casa con fondamenta
profondissime in cui rinchiudere la propria voglia di scappare. Chicco allora decide,
vuole rivedere Leonardo e c'è un solo posto al mondo in cui è sicuro di trovarlo, alle
giostre del luna park. Barbara Di Gregorio ha scritto un romanzo che non rispetta nessuna regola, che fa
sorridere e insieme ti pugnala al cuore pagina dopo pagina; una storia che coglie un'inquietudine
universale raccontandoci come, qualunque strada si prenda, sia solo il sangue a dettare le regole del
destino.
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FEBBRAIO 2012
2012
Vitali, Andrea – Zia Atonia sapeva di menta
Collocazione Coll.B.87.90
"Aglio, cipolle, rape, ravanelli e porri sono verdure indigeste che non diamo mai agli
ospiti della casa!" Suor Speranza ne è sicura: nel minestrone che ha distribuito ai
pazienti della Casa di Riposo di Bellano l'aglio non l'ha fatto mettere di sicuro. Allora
come mai Ernesto Cervicati, entrando nella stanza di zia Antonia, ha sentito
quell'odore, invece dell'aroma inconfondibile e fresco della menta? Ernesto conosce
bene il rassicurante profumo delle mentine di cui è golosa la sua anziana parente. Certo
meglio di suo fratello Antonio, che della zia non ha mai voluto saperne: gli interessava
molto di più Augusta Peretti, una trentacinquenne ossigenata e vogliosa, nonché figlia
di salumiere. Ernesto invece aveva accolto zia Antonia in casa sua e l'aveva accudita
per tre anni, finché lei, un po' per non gravare troppo sul nipote, un po' per pudore,
aveva deciso di trasferirsi all'ospizio. Quel sorprendente odore d'aglio è un piccolo
enigma. Forse è l'indizio di qualcosa di più grave. A indagare, oltre a Ernesto e all'energica suor
Speranza, si ritrova anche il dottor Fastelli, medico dal carattere gioviale ma di grande sensibilità. Intorno
a questo profumato mistero, Andrea Vitali costruisce un romanzo carico di tenerezza, una di quelle storie
che, come zia Antonia, ti accarezzano in un fresco abbraccio. Per poi regalarti, alla fine, una sorpresa.
Arpaia, Bruno – L’energia del vuoto
Collocazione Coll.B.38.219
È notte, su un'autostrada svizzera. Una macchina procede a velocità sostenuta, diretta
a Marsiglia. A bordo un uomo, Pietro Leone, funzionario dell'Onu a Ginevra. Accanto a
lui dorme il figlio Pietro, una console stretta tra le mani, i jeans a vita bassissima come
ogni adolescente che si rispetti. I due sono in fuga, da non si sa bene cosa. La sola cosa
che Pietro sa è che da giorni qualcuno sta tenendo sotto controllo i movimenti suoi e
della sua famiglia e che la moglie Emilia, ricercatore al Cern, è scomparsa da casa da
qualche giorno. La donna stava lavorando, con un gruppo di fisici spagnoli, a un
rivoluzionario calorimetro per decifrare le energie di fotoni ed elettroni...
Di Grado, Viola – Settanta acrilico trenta lana
Camelia vive con la madre a Leeds, una città in cui "l'inverno è cominciato da così tanto
tempo che nessuno è abbastanza vecchio da aver visto cosa c'era prima", in una casa
assediata dalla multa. Traduce manuali di istruzioni per lavatrici, mentre la madre
fotografa ossessivamente buchi di ogni tipo. Entrambe segnate da un trauma,
comunicano con un alfabeto fatto di sguardi. Un giorno però Camelia incontra Wen, un
ragazzo cinese che comincia a insegnarle la sua lingua: gli ideogrammi. Assegnando
nuovi significati alle cose, apriranno un varco di bellezza e mistero nella vita buia di
Camelia. Ma Wen nasconde un segreto, assieme a uno strano fratello che dietro una
porta deturpa vestiti...
accademia dei concordi – biblioteca
FEBBRAIO 2012
2012
Tamaro, Susanna – Per sempre
Nora se ne è andata da quindici anni e Matteo, ogni giorno da allora, chiede a se stesso
quale sia la strada da percorrere. Un viaggio intriso di amore e dolore, di ricordi che
riaffiorano dal passato, di luoghi in cui la natura amplifica con la sua bellezza e la sua
forza i pensieri e le domande del protagonista. Vivendo ormai da anni immerso nella
natura che circonda la sua casa in mezzo ai boschi, Matteo si confronta con la propria
coscienza sul filo dei ricordi di un passato che riaffiora e si alterna al presente
delineando i protagonisti, passati e presenti, della sua vita. "Perché, quando succede
qualcosa di irreparabile, non si fa che pensare a quello che si poteva evitare?"
Cercando la risposta a infinite domande, Matteo racconta la sua storia forte e dolorosa,
poetica e profonda: una storia d'amore così intensa da obbligare il lettore a
confrontarsi con il racconto di una vita che, alla fine, non riguarderà più soltanto il
protagonista ma tutti coloro che la leggeranno. "Per sempre" è la storia di un amore. Che permane e
resiste e che è, soprattutto, un amore impossibile.
Severnini, Gilberto – A cosa servono gli amori infelici
Alla vigilia del nuovo millennio, un uomo si ammala e deve subire un delicato
intervento chirurgico rinviato per un esame preliminare andato male. Nella lunga
attesa decide di non ricevere visite. Preferisce passare il tempo leggendo e prendendo
appunti per un ipotetico libro che non ha mai trovato il tempo o la voglia di scrivere.
Scrive anche tre lettere fondamentali. A un suo collega d'ufficio. A un sacerdote che lo
ha amato e da cui è scappato. A un misterioso personaggio senza nome, una specie di
alter ego, vero o inventato, con cui ha creduto di parlare per tutta la vita. In queste tre
lettere l'uomo racconta incontri ed eventi fondamentali nella propria esistenza, svela
retroscena, e allo stesso tempo riflette sulla storia del proprio paese: il mitico e
mancato '68, il lavoro odiato, le contestazioni al teatro di parola alla fine degli anni
Settanta, i desideri fuggiti, gli amori infelici vissuti e suscitati, la rivoluzione tecnologica. Un percorso
accidentato, ironico, doloroso, accompagnato da un dubbio: "Ho trascurato davvero la parte migliore
della vita?"
Castellina, Luciana – La scoperta del mondo
Luciana Castellina, militante e parlamentare comunista, fra i quattordici e i diciotto anni
ha tenuto un diario che racconta la sua iniziazione politica: dal giorno in cui, il 25 luglio
1943, a Riccione, la partita di tennis con la sua compagna di scuola Anna Maria
Mussolini viene interrotta perché la figlia del Duce deve scappare (suo padre è stato
appena arrestato a Roma), a quando si iscrive al PCI. In mezzo, l'evoluzione di una
ragazza dei Parioli, con gli occhi aperti sul mondo e sulla storia, titubante nei suoi
pensieri e curiosa di capire, i primi viaggi a Praga e nella Parigi del dopoguerra, i primi
compagni, il primo gioioso lavoro, insieme a tanti coetanei di tutta Europa, per
costruire una ferrovia nella Jugoslavia di Tito, le domande, le ribellioni, le scoperte di
uno spirito impaziente di prendere forma. Questo diario, rivisitato e arricchito, ha
mantenuto tutta la sua freschezza e la forza della sua testimonianza su un pezzo di storia decisivo per la
generazione postbellica.
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FEBBRAIO 2012
2012
Simoni, Gianni – Un mattino d’ottobre
Brescia, 27 ottobre, ore 8.00: l'ingegner Rava lascia casa sua in auto. Ore 9.10:
Giorgio Anselmi, autotrasportatore, mette in moto il suo furgone. Ore 9.15: la piccola
Giulia, quattro anni, figlia di un noto avvocato e di una stimata pneumologa, col suo
vestitino giallo, si avvia al parco sotto casa accompagnata da Santina, la baby sitter.
Ore 9.47: la mamma di Giulia compone un numero di telefono. Il cellulare
dell'ingegner Rava squilla all'improvviso, quanto basta per distrarlo e fargli mancare
uno stop. Il furgone di Giorgio Anselmi arriva troppo veloce all'incrocio. Una
carambola e, alla fine, un fagottino giallo informe resta sul marciapiede. E solo l'inizio.
Due settimane dopo, l'ingegner Rava viene trovato morto, assassinato. Tre settimane
dopo, Santina Vergottini sta passeggiando da sola, quando due colpi la raggiungono al
torace. Quasi due mesi dopo, Letizia Strambi, pneumologa, in auto davanti a casa, si
becca due pallottole in fronte. Un orrore inarrestabile, destinato a mietere altre vittime, apparentemente
innocenti e slegate luna dall'altra. Una sfida ardua per l'ex giudice Petri e il commissario Miceli. La
soluzione sembra sempre più lontana a mano a mano che ci si avvicina alla fine. Eppure era tutto chiaro,
scritto fin dall'inizio.
Todde, Giorgio – Le indagini dell’imbalsamatore
Il personaggio storico Efisio Marini (1835-1900)
medico inventore di una
rivoluzionaria tecnica di pietrificazione dei cadaveri, la cui formula segreta è andata
perduta con la morte dello scienziato è l'indagatore della serie di romanzi concepita
da Giorgio Todde fra il 2001 e il 2007, e ancora in via di sviluppo. Questo volume
raccoglie i cinque romanzi che compongono l'intera serie finora pubblicata: dal
fortunato Lo stato delle anime (2001) a Paura e carne (2003), proseguendo con
L'occhiata letale (2004), E quale amor non cambia (2005), L'estremo delle cose
(2007). In una Sardegna ottocentesca, fra i quartieri di Cagliari sul mare e i paesi del
centro montuoso dell'Isola, si muove lo spirito inquieto di Efisio, pervaso da un
razionalismo e nutrito da inusuali conoscenze scientifiche che servono a smascherare i
responsabili di delitti brutali e sofisticati allo stesso tempo.
Desiati, Mario Ternitti
Collocazione Coll.B.56.134
È il 1975. Mimì Orlando ha quindici anni quando è costretta a lasciare la Puglia dorata
per seguire il padre nella grande fabbrica svizzera che produce lu ternitti: l'eternit,
promessa di ricchezza per migliaia di emigranti. Per Mimì quelli al Nord sono gli anni
del vetro, del freddo che ghiaccia le cose e le persone. Ma anche quelli della passione
segreta per Ippazio, diciotto anni, tra le dita già corrose dall'amianto un fiammifero
acceso nella notte per rubare uno sguardo, un istante d'amore... Anni Novanta. Mimì
è di nuovo in Puglia. Ha una figlia adolescente, Arianna, poco più giovane di lei. Ma
accanto a loro non ci sono uomini, per Arianna non c'è un padre. Madre
anticonformista e leale, compagna indomita per le sue colleghe in fabbrica e per tutti
coloro che accompagna fino alla soglia dell'ultimo respiro roso dal mesotelioma da
amianto, è una donna che sa parlare con le proprie inquietudini e paure ma anche ascoltando le voci degli antenati che sempre la accompagnano - guardare al futuro
senza piegarsi mai. "Ternitti" in dialetto significa anche tetto, e il destino vorrà che questa parola sia il
sigillo di una vita intera: proprio su un tetto, finalmente a contatto col cielo, Mimì saprà riscattare la sua
gente e forse anche il suo amore. La vicenda di un popolo tenace, la tragedia del lavoro che nutre e
uccide, la meschinità di un uomo e la fierezza di una donna: tutto si compone con la semplice necessità
delle umane cose in un romanzo luminoso e maturo.
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FEBBRAIO 2012
2012
Bellomo, Donatello – La settima onda
Sir William Phips (1651-1695), figlio di un armaiolo di Bristol trasferitosi nelle colonie
britanniche del Maine, riesce a cambiare la sua vita grazie a un incontro fortuito e a
una buona dose di coraggio, intraprendenza e follia. Ottenuta la fiducia di due
sovrani britannici, Carlo II Stuart e Giacomo II Stuart, nel 1683 salpa da Londra alla
ricerca del relitto di un galeone spagnolo carico d'oro, argento e pietre preziose
affondato cinquant'anni prima al largo di Santo Domingo. Una successione
tumultuosa di eventi e scenari memorabili che travolge il lettore con una narrazione
dal ritmo incalzante che ricrea con assoluta fedeltà le atmosfere dell'epoca. Tra tante
avventure c'è posto anche per l'amore, quello per la moglie Elizabeth, materna e
sensuale e per Gwenn, l'amante di un lord inglese, che rappresenta per lui la vera,
travolgente passione della vita, ma anche una sorta di angelo custode.
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FEBBRAIO 2012
2012
Pandiani, Enrico – Pessime scuse per un massacro
Una Citroën scura si ferma davanti al cancello di un'antica tenuta nei pressi di
Fontainebleau. A bordo dell'auto, l'anziano senatore Vigoureaux, eroe della
Resistenza, con sua figlia e una guardia del corpo. Nascosto tra la vegetazione sulla
cima di una collinetta, qualcuno li sta aspettando con una mitragliatrice Browning
calibro 50. Una raffica potentissima nell'aria calda di giugno, poi i vetri che
scoppiano, la carrozzeria demolita, il sangue che impregna i sedili. E una statuina di
Babar, l'elefante dei cartoni animati, posata per terra a osservare i corpi martoriati
dai proiettili. È un caso per il commissario Jean-Pierre Mordenti e la sua squadra: alla
Brigata Criminale di Parigi li chiamano Les italiens, perché come il loro paese
d'origine hanno fegato, fantasia e non mollano la preda. Questa volta sarà dura
anche per loro: l'omicidio di uno dei politici più influenti della Repubblica è una
questione da maneggiare con le molle, specialmente se il suo passato non è limpido
come si credeva. Ma se c'è uno sbirro che non ha paura di ficcare il naso dove non
dovrebbe - e, nel frattempo, di sedurre sempre la donna sbagliata - questo è proprio Mordenti.
Cazzullo, Aldo – La mia anima è ovunque tu sia
Alba, aprile 1945. In città è arrivato il tesoro della Quarta Armata. Il denaro, il frutto
delle requisizioni, le ricchezze che una forza di occupazione accumula in guerra:
tutto questo viene spartito tra la Curia e i partigiani. Il vescovo affida la propria
parte a un giovane promettente, cresciuto in seminario: Antonio Tibaldi. Il capo dei
partigiani rossi, Domenico Moresco, tiene la propria parte per sé, tradendo l'amicizia
del compagno Alberto e la memoria della donna che entrambi hanno amato con
l'assolutezza della gioventù e della battaglia: Virginia, occhi chiari, sorriso a forma di
cuore e coraggio da combattente, torturata e uccisa dai fascisti. Alba, 25 aprile
2011. In un bosco sulla Langa viene ritrovato il cadavere di Moresco, divenuto
industriale del vino, capostipite di una delle due grandi famiglie della città. Sul caso,
oltre alla polizia, indaga Sylvie, detective tanto spregiudicata quanto seducente,
ingaggiata dal capo dell'altra dinastia: Tibaldi. Alba, 1963. Un grande scrittore,
outsider della letteratura italiana, impiegato della Tibaldi Vini, sente vicina la morte.
E allora cerca di ricostruire la storia del tesoro, della guerra partigiana, di un amore perduto. E intuisce i
fili di una vicenda destinata molti anni dopo a finire in un delitto, sulla cui scena si agitano fantasmi del
passato, comunisti, sacerdoti, fascisti, mogli tradite e traditrici, figli forse illegittimi, passioni romantiche
e sadiche.
Geda, Fabio – L’estate alla fine del secolo
Nell'estate del 1999 un nonno e un nipote si incontrano per la prima volta, dopo
che una lunga serie di incomprensioni li ha tenuti distanti. Il nonno, ebreo, nato il
diciassette novembre 1938, giorno in cui in Italia vengono promulgate le leggi
razziali, ha trascorso la propria vita senza sentirsi autorizzato a esistere. Andato in
pensione al termine di una brillante carriera come consulente, si ritira nella borgata
di montagna dove durante la guerra si era rifugiato con la sua famiglia e dove
vuole morire. Il ragazzino, un preadolescente sensibile ed estroverso, appassionato
di fumetti, che viene affidato a lui perché il padre, malato, deve sottoporsi a una
delicata terapia, entra in quella che potrebbe essere la sua ultima stagione in modo
perentorio e imprevisto. Così, mentre sulle rive del lago artificiale in cui si specchia
il paesino il giovane verrà in contatto con il proprio passato e con il proprio futuro,
il nonno riceverà, tramite lui, quell'iniziazione gioiosa alla vita che la Storia gli
aveva negato, riuscendo, forse, al crepuscolo del secolo, a non essere più un
fantasma.
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FEBBRAIO 2012
2012
Malvaldi, Marco – La carta più alta
"Non è che tutti gli anni possono ammazzare qualcuno per farvi passare il tempo",
sbotta disperato Massimo il barrista. Ma è impossibile sottrarsi al nuovo intrigo in cui
stanno per trascinarlo i quattro vecchietti del BarLume: nonno Ampelio, il Rimediotti,
il Del Tacca del Comune, Aldo il ristoratore. Dalla vendita sottoprezzo di una villa
lussuosa, i pensionati, investigatori per amor di maldicenza, sono arrivati a dedurre
l'omicidio del vecchio proprietario, morto, ufficialmente, di un male rapido e
inesorabile. Massimo il barrista, ormai in balìa dei vecchietti che stanno abbarbicati
tutto il giorno al tavolino sotto l'olmo del suo bar nel paese immaginario e tipico di
Pineta, al solito controvoglia trasforma quel fiume di malignità e di battute in una
indagine. Il suo lavoro d'intelletto investigativo si risolve grazie a un'intuizione che
permette di ristrutturare le informazioni, durante un noioso ricovero ospedaliero:
proprio come avviene nei classici del giallo deduttivo. E a questo genere
apparterrebbero, data la meccanica dell'intreccio, i romanzi del BarLume, se non fosse per le convincenti
innovazioni che vi aggiunge Marco Malvaldi. La situazione comica dei quattro temibili vecchietti che
sprecano allegramente le giornate tra battute diatribe e calunnie, le quali fanno da base informativa e
controcanto farsesco al mistero. La feroce satira che scioglie nell'acido ogni perbenismo ideologico. La
rappresentazione, umoristica e aderente insieme, della realtà della provincia italiana...
Guccini, Francesco-Macchiavelli, Loriano - Malastagione
Nel bosco di castagni che domina Casedisopra, minuscolo paese dell'Appennino toscoemiliano, se ne sta appostato in attesa della preda il vecchio Adùmas, montanaro con
un nome da romanzo (il padre, appassionato dei Tre moschettieri, lo ha chiamato
come l'autore, un certo A. Dumas...). Non è un bracconiere di professione, Adùmas,
ma ogni tanto prende la doppietta e va nel bosco. È il brùzzico, il crepuscolo, e
Adùmas ha appena bevuto qualche sorso di grappa, giusto per ingannare l'attesa,
quando poco lontano spunta una bestia come non ne ha mai viste e come nessuno ne
vedrà più. Il dito gli si congela sul grilletto e in un attimo la bestia fugge via. Non c'è
grappa o crepuscolo che tenga: davanti ai suoi occhi è appena comparso un cinghiale
con un piede umano tra le fauci. I paesani, convinti che il vecchio abbia alzato troppo
il gomito, sono subito pronti a schernirlo... Tutti, tranne Marco Gherardini, detto
Poiana, ispettore della Forestale che nonostante la sua giovane età sa bene quanti
segreti possa nascondere la terra scura sotto i castagni. E poiché anche un Forestale può occuparsi di
delitti, quando il crimine si fa largo nei suoi territori, Poiana comincia subito a indagare attorno al caso del
cadavere privo di un piede che forse giace in mezzo al bosco. Ma gli tocca scoprire subito che le relazioni
e gli affari tra i notabili del luogo creano un groviglio di interessi più pericoloso e inestricabile di un
roveto.
Verga, Massimiliano – Zigulì
"Metà di quello che ho scritto è uscito in una notte. Il resto sul tram, mentre andavo
al lavoro" racconta Massimiliano Verga, padre di Jacopo, Cosimo e Moreno, un
bellissimo bambino di otto anni, nato sano e diventato gravemente disabile nel giro di
pochi giorni. "Così ho raccolto gli odori, i sapori e le immagini della vita con mio figlio
Moreno. Odori per lo più sgradevoli, sapori che mi hanno fatto vomitare, immagini
che i miei occhi non avrebbero voluto vedere. Ho perfino pensato che fosse lui ad
avere il pallino della fortuna in mano, perché lui non può vedere e ha il cervello
grande come una Zigulì. Ma anche ai sapori ci si abitua. E agli odori si impara a non
farci più caso. Non posso dire che Moreno sia il mio piatto preferito o che il suo
profumo sia il migliore di tutti. Perché, come dico sempre, da zero a dieci, continuo a
essere incazzato undici. Però mi piacerebbe riuscire a scattare quella fotografia che
non mi abbandona mai, quella che ci ritrae quando ci rotoliamo su un prato, mentre
ce ne fottiamo del mondo che se ne fotte di noi." Queste pagine sono una raccolta di pensieri e immagini
quotidiane su che cosa significhi vivere accanto a un disabile grave (la rabbia, lo smarrimento, l'angoscia,
il senso di impotenza), pensieri molto duri, ma talvolta anche molto ironici, su una realtà che per diverse
ragioni (disagio, comodità, pietà) tutti noi preferiamo spesso ignorare. E che forse, proprio perciò,
nessuno ha mai raccontato nella sua spietata interezza.
accademia dei concordi – biblioteca
FEBBRAIO 2012
2012
Ferrante, Elena – L’amica geniale
Il romanzo comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le
quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi
minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduità. L'autrice scava nella
natura complessa dell'amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne,
seguendo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e
i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli
effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l'Italia, in più di un
cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ciò precipita nella
pagina con l'andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci,
profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei
personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondità e la
potenza di voce a cui l'autrice ci ha abituati. Si tratta di quel genere di libro che non
finisce. O, per dire meglio, l'autrice porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la
narrazione dell'infanzia e dell'adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi
mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto.
Camilleri, Andrea – Il diavolo certamente
Due filosofi in lotta per il Nobel, un partigiano tradito da un topolino, un ladro
gentiluomo, un magistrato tratto in inganno dal giallo che sta leggendo, un
monsignore alle prese col più impietoso dei lapsus, un bimbo che rischia di essere
ucciso e un altro capace di sconvolgere un'intera comunità con le sue idee eretiche...
E ancora: una ragazza che russa rumorosamente, un'altra alle prese con il tacco
spezzato della sua scarpa, una segretaria troppo zelante, una moglie ricchissima e
tante, tante donne che amano. 33 racconti di 3 pagine ciascuno: 333 e non 666,
perché questo, come tutti sanno, è il numero della Bestia, e non si discute sul fatto
che mezzo diavolo sia meglio di uno intero. In ogni racconto, il diavolo suggella la
storia con il suo inequivocabile zampino: nel bene o nel male, a noi lettori l'ardua
sentenza. Perché questi racconti sono percorsi da una meditazione accanita e sottile
sul senso delle umane sorti, del nostro affannarci per mentire o per apparire, della
nostra idea di felicità; i due apologhi filosofici che aprono e chiudono la raccolta non sono che il
disvelamento di una trama che sottende tutta la narrazione. Un dettaglio luciferino può cambiare segno a
una vita intera, ma proprio per questo quella vita - sembra dirci sorridendo Camilleri - vale sempre la
pena di viverla senza risparmio.
Ranieri, Daniela – Tutto cospira a tacere di noi
Quando Luigi Trevor, ex promessa della fisica, ora membro del collettivo di
"sovversione informatica" Nuclei Digitali Dissidenti, riesce a farsi assumere dalla
società di comunicazione Fantasy Mix con l'intento di sabotarne i legami con le
multinazionali della repressione, viene assegnato alla postazione di quella che
ribattezzerà "Arianna", ex ricercatrice universitaria e impiegata dell'azienda,
improvvisamente scomparsa. Frugando fra i documenti - lettere, pagine di diario,
riflessioni, persino una bozza di romanzo - che riesce miracolosamente a ripescare
dal suo computer, Trevor s'innamora perdutamente di Arianna - figura
indimenticabile di intellettuale e amante, ironica e tragica - e si lascia guidare da lei
alla scoperta delle connessioni criminali della Fantasy Mix. Attraverso la porta stretta
di una complicità rivoluzionaria e di un'adorazione amorosa che mai potranno essere
ricambiate, Trevor vincerà la sua battaglia ma arriverà a perdersi - definitivamente? e Arianna, forse, a ritrovarsi. Storia d'amore, noir politico, riflessione acuminata e irridente sul lavoro
precario e sul culto della Rete, "Tutto cospira a tacere di noi" è la rivelazione di una vera scrittrice in
grado di restituire alla letteratura la sua capacità pienamente moderna di reinterpretazione del mondo.
accademia dei concordi – biblioteca
FEBBRAIO 2012
2012
Arslan, Atonia – Il libro di Mush
In una tiepida notte di fine giugno del 1915, cinque fuggiaschi si allontanano dalle
rovine del loro paese nella valle di Mush, distrutto dai turchi della terza armata con i
suoi abitanti e le millenarie tradizioni del popolo armeno. Hanno perso tutto, casa e
famiglia, ma hanno fortunosamente recuperato un tesoro di inestimabile valore e
sono determinati a portarlo in salvo ad ogni costo. Questa è l'ultima storia
dell'antichissimo Libro di Mush.
Lugli, Massimo – Il guardiano
Corpi mutilati, sezionati, irriconoscibili, vittime di una mano esperta e priva di
esitazioni. Un macabro spettacolo di fronte al quale la polizia brancola nel buio. Chi si
diverte a uccidere seguendo un rituale tanto preciso e spietato? E qual è l'inspiegabile
movente? Le indagini sembrano a una svolta quando si fa strada l'ipotesi di un serial
killer, un camionista francese, chiamato il "Macellaio", ricercato in patria per un
omicidio simile. Ma Marco Corvino, che segue per il suo giornale questa pista,
comincia a nutrire dei dubbi quando, durante un'autopsia, viene ritrovato in un corpo
un frammento d'acciaio a più strati. La scheggia pare provenire da una lama forgiata
con metodi artigianali, almeno cinque secoli fa. Da qui ha inizio la sua personale
indagine, tra esperti di armi bianche, praticanti di arti marziali e rituali illeciti. Fino
all'agghiacciante scoperta della misteriosa "Scuola dei senza nome"... Il guardiano
conduce ancora una volta il lettore nel sottobosco torbido e malavitoso di una città, dove nulla è mai quel
che sembra e i cui personaggi sono sempre mossi da loschi secondi fini.
Mari, Alessandro – Troppo umana speranza
Conc. Coll.B.45.158
Premio Viareggio Narrativa 2011. Prima metà del diciannovesimo secolo.
Sullo sfondo di un'Italia che non è ancora una nazione, quattro giovani si
muovono alla ricerca di un mondo migliore: un orfano spronato dalla semplicità
che è dei contadini e dei santi; una donna, sensi all'erta e intelligenza acuta,
avviata a diventare una spia; un pittore di lascive signore aristocratiche che
batte la strada nuova della fotografia; e il Generale Garibaldi visto con gli occhi
innamorati della splendente, sensualissima Aninha. Siamo di fronte a un'opera
che si muove libera nella tradizione narrativa otto-novecentesca, europea e
americana. Racconta, esplora documenti, inventa, gioca e tutto riconduce, con
sicuro talento, a un solo correre fluviale di storie che si intrecciano e a un
sentimento che tutte le calamita. Alessandro Mari scrive un romanzo sulla
giovinezza. La giovinezza del corpo, della mente, di una nazione. Una grande
storia popolare.
accademia dei concordi – biblioteca
FEBBRAIO 2012
2012
Carletti, Luigi - Prigione con piscina
Conc. Coll.B.56.138
Appartamenti lussuosi, giardini curati, ampia piscina scintillante: Villa
Magnolia è un angolo di paradiso ritagliato nel cuore di Roma. Per Filippo
Ermini, giovane professore universitario esperto di "new media", Villa
Magnolia tuttavia non è altro che una prigione, anche se dorata e senza
sbarre. Costretto su una sedia a rotelle da un incidente motociclistico, Filippo
trascorre le sue giornate con Isidro, l'insostituibile domestico peruviano da
sempre al servizio della sua famiglia. Ma inaspettatamente, nel mezzo di
pensieri sempre più tetri, la deprimente routine quotidiana di Filippo viene
sconvolta da un nuovo arrivato. Un uomo misterioso, il sorriso sicuro ma la
schiena martoriata da spaventose cicatrici... Chi è Rodolfo Raschiani, detto
Rudy? Cosa ci fa a Villa Magnolia? Non esce mai dal suo appartamento, se non
per nuotare a lungo: ogni giorno alla stessa ora, e per sedurre con la sua
conversazione affascinante la piccola folla a bordo piscina. E mentre instaura
con l'ineffabile Isidro un inspiegabile sodalizio, Rudy inizia con Filippo un gioco
di avvicinamenti, dubbi e rivelazioni che li porterà a scavare uno nella vita
dell'altro... Luigi Carletti dà vita a un giallo dal ritmo serrato, in cui la violenza e la meschinità della vita
divampano fuori campo e sulla superficie della piscina affiorano una per una, seducenti e pericolosissime,
passioni a lungo sopite, misteri troppo a lungo celati, conti che chiedono di essere saldati.
Genovesi, Fabio - Versilia rock city
Conc. Coll.B.56.139
Le spiagge dorate, il mare, le giornate di sole, le notti dense di musica e di stelle:
gli spazi delle vacanze estive sono anche quelli delle nostre fantasie. Ma come
sono quei luoghi quando l'estate finisce, noi ce ne andiamo e arriva l'inverno? In
Versilia, e a Forte dei Marmi in particolare, in mezzo alle ville, ai negozi, agli
stabilimenti, ai turisti di lusso, l'autore di questa storia ci è nato. Ed è per questo
che sa raccontarci quello che si prova quando l'estate finisce: strade
improvvisamente deserte, case vuote, la spiaggia senza ombrelloni a perdita
d'occhio - e il senso di essere rimasti incastrati su quella lingua di sabbia mentre
tutto il mondo è corso via. Ma Fabio Genovesi ci rivela anche che l'inverno
versiliese ospita personaggi e situazioni impensabili, storie formidabili e
fiammeggianti. Il suo romanzo prende le mosse proprio da qui, mostrandoci la
Versilia come non l'abbiamo vista mai. Tra gli anni Ottanta e oggi seguiamo le
vite di un gruppo di naufraghi della vita, eccentrici, a tratti disperati ma mai
arresi: Marius, ex deejay di successo che non esce mai di casa ma riesce, via e-mail, a salvare la vita di
una pornostar; Nello, che cerca di liberarsi di uno scomodo passato e si scopre padre; Roberta, asfissiata
dalla vita di provincia ma capace di una passione travolgente; e Renato, in esilio al Nord, che organizza
finti viaggi esotici per chi non può permettersi quelli veri. Quattro anime smarrite eppure decise a lottare
per trovare il loro spazio sulla spiaggia della vita.
Ranno, Tea - La sposa vermiglia
Conc. Coll.B.56.136
Sicilia, 1926. Vincenzina Sparviero è la figlia attraente ma fragile di una famiglia
di nobili siciliani, una ragazza, si dice in paese, troppo cagionevole per diventare
madre. Ma della sua presunta sterilità al vecchio don Ottavio Licata non sembra
importare granché, e così il matrimonio d'interesse fra la "palombella" mansueta
e obbediente e il ricco sessantenne, fascista e mafioso, è combinato. Un
pomeriggio di primavera, però, quando il fidanzamento è stato ormai
annunciato, improvvisamente Vincenzina incontra l'amore negli occhi ambrati di
Filippo Gonzales. Da quel momento la ragazza si difende dal futuro che incombe
imbastendo nella fantasia le immagini di una gioia impossibile: seduta alla
finestra della sua stanza a ricamare e sognare, attende il passaggio della
sagoma amata con il passo lento, le mani in tasca, uno sguardo fuggevole verso
di lei. Nella china lenta e inesorabile che conduce, sul filo della tragedia, al
matrimonio annunciato, assaporiamo la storia struggente di un amore
probabilmente impossibile.