22-Imprese e finanza

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22-Imprese e finanza
Trieste, 14 giugno 2013
COMUNICATO CONGIUNTO
Crisi: imprese e finanza, ripresa possibile con un progetto comune
Da Trieste, parte confronto su priorità e urgenze tra Giovani Imprenditori di Confindustria e FeBAF
(federazione banche assicurazioni e finanza)
L'accesso al credito, le novità normative connesse alla finanza d'impresa, le valutazioni e le analisi sulle
priorità del mondo imprenditoriale e dell'industria finanziaria, sono stati i temi al centro dell'incontro "La
Finanza d'Impresa al Servizio dello Sviluppo". L'appuntamento, organizzato dal Gruppo Giovani
Imprenditori di Confindustria FVG e da FeBAF - Federazione delle Banche, delle Assicurazioni e della
Finanza, si è svolto oggi nella sede di Confindustria Trieste. La conferenza, cui seguiranno altre iniziative,
è stata un punto di partenza per un progetto di lavoro comune a livello nazionale, sulla finanza d'impresa
per nuove forme di finanziamento far fronte alla domanda delle aziende.
L'accesso al credito è da tempo una questione centrale per la sopravvivenza e per il rilancio delle imprese.
In particolar modo le società non quotate continuano a riscontrare difficoltà di reperimento dei
finanziamenti, necessari sia per sostenere lo sviluppo, sia per rifinanziare l’indebitamento esistente. Le
aziende italiane, infatti, denotano storicamente una forte dipendenza dal sistema bancario, cui ricorrono per
ottenere il 91% dei finanziamenti. Solo il restate 9% deriva da altri canali, contro il 13% della media
europea e il 25% della Francia. In un contesto in cui le banche, a causa delle normative introdotte a livello
comunitario e dell'attuale congiuntura economico finanziaria, la sofferenza delle imprese cresce.
Questo scenario ha spinto il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria FVG ad aprire un dialogo con
FeBAF - Federazione delle Banche, delle Assicurazioni e della Finanza, sigla che raccoglie ABI –
Associazione Bancaria Italiana, ANIA – Associazione Nazionale delle Imprese Assicurative,
ASSOGESTIONI – Associazione del Risparmio Gestito e AIFI – Associazione Italiana dei Private Equity
e Venture Capital. L'obiettivo è ragionare su soluzioni concrete al tema del finanziamento delle imprese.
L'incontro di oggi, che fa parte del ciclo di Incontri Febaf, ha riunito “allo stesso tavolo” esponenti del
sistema finanziario e del mondo delle imprese: Paolo Garonna, segretario generale di FeBAF, che ha
avviato e presieduto i lavori; Antonio Verga Falzacappa, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori
Confindustria Friuli Venezia Giulia; Innocenzo Cipolletta, Presidente AIFI; Aldo Minucci, Presidente
ANIA; Giuseppe Morandini, Presidente Cassa di Risparmio Friuli Venezia Giulia; Simonetta Acri,
Direttore Rete Italia – Sace; Adriana Mauro, Dirigente del Dipartimento Impresa e Internazionalizzazione
del Ministero dello Sviluppo Economico.
Oltre ai dati sull'accesso al credito, l'evento ha mostrato come alla luce dei recenti decreti Sviluppo e
Crescita 2.0, si siano aperte le possibilità per il ricorso delle PMI a nuovi canali quali ad esempio i cosidetti
mini-bond multiborrower, che tuttavia, al momento, non sono ancora sfruttati.
"Banche, assicurazioni, private equity, fondi di investimento - le quattro componenti di FeBAF, ha
dichiarato il segretario generale Paolo Garonna - possono mettere in campo un nuovo mix di strumenti
finanziari tale da sostenere le nostre imprese ed alimentare lo sviluppo. Da Trieste - ha concluso Garonna avviamo un confronto concreto che raccoglie stimoli direttamente da chi sul territorio ogni giorno lavora
e produce occupazione e ricchezza".
“L'aspetto più rischioso dell'attuale situazione è il diffuso clima di incertezza. La rassegnazione fa venire
meno la volontà di agire. È invece necessario decidere e investire, far circolare il denaro e riattivare i
consumi – ha dichiarato Minucci Presidente ANIA – Il comparto assicurativo può partecipare a strumenti
che sostengano alle imprese, quali cartolarizzazioni e bond, in un contesto in cui alle imprese assicurative
siano garantiti requisiti di stabilità e affidabilità”.
“Il mondo del private equity si è evoluto verso un approccio più industriale, più attento alle esigenze delle
aziende. Si potrebbe agire anche con investimenti di denaro proveniente dai fondi pensione, che vengano
reinvestiti in prodotti a sostegno delle imprese” ha proseguito Cipolletta, Presidente AIFI
“Il Governo vuole essere vicino alle imprese. Per questo motivo il Ministro Zanonato ha dichiarato di
voler rifinanziare e incrementare il Fondo di Garanzia, che va a sostegno delle aziende, e intende fare in
modo che i nuovi strumenti alternativi al sistema bancario quali bond e minibond, possano essere
realmente efficaci” ha affermato Adriana Mauro, Dirigente del Dipartimento Impresa e
Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico.
“L’attuale congiuntura impone la ricerca di nuove fonti di finanziamento che il mercato dei capitali,
ancora poco sviluppato in Italia e in Europa, può offrire - ha dichiarato Simonetta Acri, Direttore Rete
Italia di SACE –. I bond e i minibond sono tuttavia strumenti difficilmente accessibili per le nostre PMI,
perchè le loro dimensioni medie sono troppo piccole o il loro brand non è sufficientemente appealing per il
mercato obbligazionario italiano ed estero. In questo ambito SACE ha già dimostrato di poter svolgere un
ruolo importante, garantendo € 100 milioni di emissioni obbligazionarie per il primo project bond
italiano: un’esperienza che intendiamo sviluppare e portare al servizio delle esigenze delle PMI, agendo
come veicolo di accompagnamento per garantire mini-bond e per facilitare l'aggregazione tra le aziende
per raggiungere la soglia dimensionale minima”.
“È solo da “tavoli concreti” come questo, in cui emergono le analisi e le valutazioni degli operatori del
settore, che il dialogo tra le parti può diventare un percorso virtuoso che risolva l'attuale situazione. Le
PMI costituiscono il cardine del tessuto economico italiano, e in questo momento avere concreto accesso
ai nuovi strumenti può realmente rappresentare per loro una vitale boccata di ossigeno” ha dichiarato il
Presidente Verga Falzacappa.
“Tre sono le lezioni che le imprese devono cogliere dalla crisi per poter sopravvivere. In primo luogo,
serve capitalizzare. Non sarà la dimensione a garantire la sopravvivenza, ma il livello di capitalizzazione.
In secondo luogo, è necessario aumentare la percentuale di esportazione fino a raggiungere il 50%. Per
farlo è fondamentale che le imprese investano in formazione e in promozione. Inoltre, in terzo luogo, le
PMI devono aprirsi sempre di più a forme di aggregazione e allenza tra loro, imprescibili per raggiungere
la dimensione necessaria a poter competere sui mercati internazionali” ha concluso Morandini, Presidente
Cassa di Risparmio Friuli Venezia Giulia
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Confindustria Trieste
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