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LA PALESTRA - N°45 - marzo/aprile 2013 - Tariffa a regime libero - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Milano “In caso di mancato recapito si prega inviare al CMP Roserio (MI) per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare il diritto fisso dovuto”. www.lapalestra.net N°45 LA PALESTRA LA RIVISTA TECNICA PER ESSERE SEMPRE INFORMATI SULLE TENDENZE DEL MERCATO my ing ONS on Busines PARTI CON IL PROGRAMMA R-Evolution FAI VINCERE IL TUO R-Evolution Fitness è un progetto mirato ad incrementare il fatturato delle palestre attraverso un modello di business innovativo. Un progetto “chiavi in mano” che mette l’alta tecnologia al servizio degli sportivi e di tutti coloro che intendono risolvere problemi di obesità, sovrappeso, ipotonia muscolare e cellulite*. *inestetismo della cellulite R-Evolution Fitness è: Approccio professionale e scientifico a programmi di potenziamento o snellimento Servizio innovativo che permette di distinguersi dalla concorrenza Risultati economici per la palestra e piena soddisfazione per il cliente finale Formazione tecnica e professionale per il Fitness Trainer R-Evolution Fitness Teknocare srl - Via Tepice, 2 - 10023 Chieri (TO) I L F I T N E S S S I E V O LV E www.revolution-fitness.it Tel 011.947.21.32 EDITORIALE La primavera del fitness N ei cicli della natura, la primavera rappresenta il preludio alla bella stagione e anche nel fitness questo periodo simboleggia la preparazione per eccellenza sia da un punto di vista fisico che gestionale. I trainer sono impegnati con allenamenti efficaci e intensi, che producono risultati veloci; gli imprenditori analizzano e prendono in esame le proposte innovative che vengono presentate nelle fiere di tutto il mondo... dall'IHRSA di Las Vegas al FIBO di Colonia, aspettando RiminiWellness. Si valutano i pro e i contro di nuovi corsi e nuove attrezzature da offrire ai soci. La nostra rivista in questo numero fa il punto della situazione, cercando di trovare un equilibrio tra le esigenze di novità del settore e l’altrettanto necessario ricorso ad attività e strategie consolidate nel corso del tempo. Con l’intervista a Les Mills abbiamo voluto capire meglio la forza dell'indoor cycling e la sua presa, mai scemata negli anni, su un nutrito gruppo di sportivi a tutti i livelli. Abbiamo poi approfondito la conoscenza di un metodo molto apprezzato negli Stati Uniti, e che arriva in Italia per la prima volta, il Booty Barre. Tornando a programmi più universalmente noti e affermati, abbiamo dedicato uno speciale al Pilates, con un'intervista multipla agli esponenti più qualificati per capire quale sia la richiesta effettiva del mercato ai giorni nostri. Con il focus sulle nuove metodologie agevolate di pagamento proponiamo ai gestori un ottimo strumento per andare incontro ai clienti in questo momento critico dei consumi. Nell’articolo firmato da Carmine Preziosi svisceriamo l'utilizzo dei social network affinché si possano massimizzare i risultati economici per ottenere un concreto guadagno e non solo una promozione del marchio. L'importanza di trovare un terreno di incontro comune tra la vecchia generazione di manager e quella emergente è il tema del pezzo scritto da Fabio Swich, in cui l’autore propone uno scambio di idee ed esperienze che possa giovare a tutti e soprattutto al futuro del business. Infine, passando dalla teoria alla pratica del fitness, pongo in evidenza un interessante articolo sulla respirazione per prendere consapevolezza delle nostre azioni con l'aiuto della mente ed affrontare ogni stagione con maggiore serenità e calma, in attesa dell'estate! Veronica Telleschi SOMMARIO SALA ATTREZZI P. 12 Le lesioni muscolari: conoscere per prevenire P. 16 Osteoporosi: come affrontarla in palestra SALA CORSI P. 20 RPM di Les Mills P. 22 Il metodo Booty Barre® P. 26 Le tante facce del Pilates ALLENAMENTO FUNZIONALE P. 30 La giusta respirazione NOVITà & CURIOSITà ALLENAMENTO INTENSO P. 34 Nuovo Altair Sport Club: powered by Panatta Sport P. 34 Revolution Fitness: Approccio scientifico SPORT EMOZIONALE all’allenamento P. 36 Fatturare di più in tempo di crisi? IDEALE PER GRUPPI Con Gympay sI può! ALIMENTAZIONE P. 38 La stevia P. 42 La crescita muscolare FOCUS P. 46 Torna RiminiWellness, la fiera dei record GESTIONE P. 48 Quando il fitness perde il suo know-how P. 50 Il tempo dei tour “digitali” Acqua & Beauty P. 52 Il ricambio di acqua in piscina SCONTO 10% SOLO PER IL MESE DI MARZO! Be s t C o m p a n y sr l - S e r e gn o (MB ) Di s t r i b u t o r e e s c l u sivo F o t o , v i d e o e i n f o su w w w .skisim u la t o r . i t Ac q u i s t a o n l i n e s u w w w .bo dybu ildin g.it T e l . 0 3 6 2 . 8 6 3 1 4 5 - ski@be st co m pan y.i t P. 54 Consulenza in pillole P. 55 VETRINA DELLE OCCASIONI nessuno può fermarle! sono italiana e emiliana al 100% Arm Jogging Run 7440 Rec cycling Run 7412 Bike Run 7409 Step Run 7414 Tappeto Run 2011 Tappeto Run Elite 7410 Le Runner sono progettate per durare nel tempo, affidabili e costruite con materiali e tecnologia tutta italiana, come il nuovo Tappeto RUN 2011 della Linea ELITE, che comprende anche Bike, Rec cycling, Arm jogging e Step. Runner è presente sul mercato come costruttore dal 1974, da sempre assicura i pezzi di ricambio e la manutenzione a vita delle macchine. Garanzia 3 anni. MADE IN ITALY www.runnerfitness.it Cavezzo [Modena] - Italy tel. 0535 58447 - fax 0535 58610 - [email protected] SCALDA INDOSSA MODELLA scalda & indossa Reebok ha sviluppato in esclusiva per Intersport la nuova Realflex U-Form+. La speciale tecnologia U-Form+, studiata per una perfetta adattabilità al piede, agisce attraverso tre semplici passaggi: scalda - indossa - modella. La scarpa viene posizionata a 10 centimetri da una fonte di calore, ad esempio un phon, e viene riscaldata per circa 10 minuti nella zona della tomaia. Quando il riscaldamento è completo, il logo Reebok sul retro della scarpa cambia colore, da nero a rosso acceso. A questo punto basta indossare la scarpa, aspettare qualche minuto e la speciale tecnologia U-Form+ permetterà che la tomaia si modelli adattandosi perfettamente alla forma del proprio piede. Concentrato di tecnologia, la nuova Reebok RealFlex U-Form+ sarà disponibile dal 25 marzo solo nei negozi Intersport. Quattro colorazioni esclusive: la RealFlex Transition per l’uomo - nella versione black/orange con vector white e white/blue con vector black e la RealFlex Fusion per la donna - nella versione grey/white e black/waterblu, prezzo al pubblico 95 euro. Reebok RealFlex è la scarpa pensata per gli sportivi alla ricerca di un prodotto ultraleggero in grado di offrire la perfetta combinazione di supporto e stabilità. Progettata seguendo il movimento naturale del piede, aiuta a muoversi e flettersi non solo durante l’allenamento, ma anche mentre si fa stretching. L’esclusiva geometria della suola garantisce flessibilità e ammortizzazione dal tallone alla punta del piede. Gli elementi indipendenti multi-direzionali di cui è composta la suola sono posizionati in modo da flettersi e adattarsi ad ogni terreno, favorendo il natural motion e proteggendo il piede anche dalle superfici più dure. Dal 25 marzo, per quattro settimane, partirà una massiccia campagna di comunicazione che prevederà affissioni nelle più importanti città italiane, vetrine e allestimenti con materiale POP su duecento punti vendita, una campagna stampa sulle testate di settore più rilevanti, che troverà sul web continuità e completamento, anche attraverso la creazione di un microsito dedicato su www.intersport.it L’elenco completo dei punti vendita Intersport dove è possibile acquistare RealFlex Uform+ si trova su www.intersport.it SCALDASCALDASCALDA MODELLA MODELLA MODELLA INDOSSA INDOSSA INDOSSA Scalda le scarpe per due minuti R EALF LE X Indossale per due minuti FUSION R EALF LE X La struttura si adatta alla forma dei tuoi piedi! TRAN S ITI O N sala attrezzi Le lesioni muscolari conoscere per prevenire Non devono essere sottovalutate, ma al contrario vanno tenute nella massima considerazione, poiché da un trattamento idoneo può dipendere il proseguimento della disciplina sportiva D Le lesioni delle fibre muscolari hanno un'incidenza compresa tra il 10 e il 30% di tutti i traumi da sport 12 LA PALESTRA urante lo svolgimento di una disciplina sportiva, specie se particolarmente impegnativa, si può andare incontro ad episodi dolorosi a carico dei muscoli, provocati da una lesione delle fibre muscolari. Questo tipo di danno rappresenta l'evento traumatico acuto di più comune osservazione in ambito podoposturologico e medico-sportivo, con una incidenza compresa tra il 10 e il 30% di tutti i traumi da sport. Tali patologie non devono essere sottovalutate, ma al contrario vanno tenute nella massima considerazione, poiché dal loro corretto inquadramento e da un trattamento idoneo può dipendere il proseguimento della disciplina sportiva non solo negli atleti di alto livello, ma in attività amatoriali. Risulta molto importante sottolineare che la classificazione delle lesioni muscolari è rappresentata dalla natura diretta o indiretta del trauma. In tal senso si possono distinguere: Lesioni muscolari da trauma diretto (contusione muscolare) in cui l’agente che produce la lesione è esterno, colpisce il muscolo con particolare violenza; il danno solitamente è maggiore se l’urto avviene quando il muscolo è contratto. Lesioni muscolari da trauma indiretto, in cui la lesione della muscolatura è legata ad una contrazione troppo rapida del muscolo e da una fase di completo rilasciamento; fattori predisponenti possono essere lo scarso allenamento, l’eccessiva fatica muscolare, la scorrettezza del gesto atletico, fattori ambientali climatici (il freddo) o terreni di gioco che non consentano la perfetta aderenza provocando movimenti scoordinati. Le lesioni da trauma indiretto possono essere: - contrattura; Dopo il successo delle palestre LOW COST a Brescia Nord, Brescia Sud, Verona Nord, Verona Sud, Vicenza, Cornedo Vicentino, Cremona, Pordenone, Genova e Bolzano seguiranno tante altre aperture in tutta l´Italia. Sinceramente innovative Sinceramente efficaci Sinceramente energetiche Sinceramente comode Sinceramente economiche Sinceramente e con successo Attrezzature fitness TECHNOGYM e con programmazione professionale dell‘allenamento. Consumo illimitato di bevande indrosaline e A soli 4,90 euro al mese. 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Dal Web Per approfondimenti www.posturologiapacilio.it www.siponline.it • Complicazioni e terapia delle lesioni muscolari (cause: trattamento non corretto o eseguito in ritardo) Fibrosi post-traumatica Terapia - Ultrasuoni - massaggio profondo - fibrolisi - stretching attivo e passivo. Calcificazioni intramuscolari Terapia - Ultrasuoni - mesoterapia con EDTA. Falde fluide intramuscolari Terapia - Mesoterapia anti-infiammatoria; - bendaggio compressivo. Si termina con la valutazione podologica e posturale per il ripetersi delle lesioni. - stiramento; - strappo; - strappo di primo, secondo o terzo grado. Prof. Dr. Antonio Pacilio Podologo, Master in Posturologia, Master in Podologia dello sport. Presidente Nazionale Società Italiana di Podologia (S.I.Po), Dir. scientifico Centro Podologico Pacilio (NA) www.centropodologicopacilio.it [email protected] 14 LA PALESTRA Classificando in modo semplice e chiaro possiamo dunque distinguere i seguenti tipi di traumi: Contrattura: si manifesta con dolore muscolare che insorge quasi sempre a distanza dall'attività sportiva, mal localizzato, dovuto ad un'alterazione diffusa del tono muscolare, imputabile ad uno stato di affaticamento del muscolo, in assenza di lesioni anatomiche evidenziabili macroscopicamente o al microscopio ottico. Stiramento: è sempre conseguenza di un episodio doloroso acuto, insorto durante l'attività sportiva, ben localizzato, per cui il soggetto è costretto ad interrompere l'attività, pur non comportando necessariamente un'impotenza funzionale immediata e del quale conserva un preciso ricordo anamnestico. La conseguenza sul piano clinico è rappresentata da maggiore tonicità del muscolo, accompagnato da dolore. Lo strappo muscolare: o distrazione, si manifesta con dolore acuto, violento che compare durante l'attività sportiva attribuibile alla lacerazione di un numero variabile di fibre muscolari. Lo strappo muscolare è sempre accompagnato da uno stravaso ematico più o meno evidente a seconda dell'entità e della localizzazione della lesione e dall'integrità o meno delle fasce. Si valuta in relazione ad una scala di gravità riferita alla quantità di tessuto muscolare lacerato composta da tre gradi. Cosa fare in caso di lesione muscolare? L'aspetto più importante è quello di individuare sin dalle prime fasi la gravità della lesione, perché da questa dipende il tipo di trattamento; è di fondamentale importanza, quindi, effettuare una ecografia e rivolgersi subito allo specialista. L'applicazione locale di ghiaccio per i primi due giorni consente, inoltre, da un lato di ridurre il dolore e dall'altro di bloccare l'emorragia presente. Naturalmente occorre considerare, trattandosi di atleti, che le condizioni di partenza di trofismo muscolare sono notevoli e quindi il lavoro di recupero deve essere più intenso con numero di contrazioni elevatissime (1000-2000 al dì). Le sedute devono essere suddivise nella giornata per evitare un eccesso di fatica ai muscoli sollecitati e quindi la conseguente impossibilità a svolgere gli esercizi successivi. Per il recupero della forza, che si ottiene attraverso il carico in isometrica (6 secondi di contrattura massimale seguiti da 9 secondi di rilasciamento per 10 volte consecutive per 8-10 sedute al giorno) si collaborerà strettamente con il preparatore in modo da pianificare la preparazione all'agonismo. Oltre al trofismo e alla forza muscolare è necessario che l'atleta recuperi lo schema motorio, in pratica l'esecuzione di massima coordinazione del gesto sportivo. Per questo fine sono indicati esercizi di recupero articolare assistiti (attivi e passivi), da svolgere contemporaneamente agli esercizi per il trofismo muscolare. Questi indirizzi di trattamento permettono il recupero dell'atleta in tempi brevi, con minimo rischio, mentre solo l'osservazione dell'atleta sul campo permette di giudicarne l'avvenuta completa guarigione. Al classico iter-terapeutico (terapia farmacologica, fisiokinesiterapica, t. infiltrativa) si aggiunge, inoltre, “il Kinesiotaping” che viene utilizzato in ambito sportivo prima, durante e dopo il gesto atletico; prima per preparare/prevenire e dopo per defaticare. È importante sottolineare che, a scopo preventivo, e comunque nel trattamento della sintomatologia dolorosa, risulta importante valutare lo sportivo, dal punto di vista sia podologico/biomeccanico che posturale con l’eventuale ausilio di apparecchiature elettroniche all’avanguardia come la pedana baropodometrica e stabilometrica o mediante l’utilizzo di solette elettroniche, al fine di ottimizzare con un plantare neurobiomeccanico l’appoggio plantare, migliorare quindi la deambulazione e di conseguenza la corsa evitando delle recidive e migliorando la performance. Prof. Dr. Antonio Pacilio Inside Pininfarina sala attrezzi Osteoporosi come affrontarla in palestra Oggi si assiste ad una rivalutazione del periodo della terza età da parte delle figure impegnate a promuovere il fitness e il benessere delle persone, nel segno dell’invecchiamento attivo L' L'esame che consente di monitorare l'osteoporosi è il T-score, che fornisce alcune indicazioni fondamentali 16 LA PALESTRA osteoporosi possiamo definirla come “perdita di consistenza del tessuto osseo”. Il tessuto viene distrutto da osteoclasti e costruito da osteoblasti: la presenza di osteoporosi vede un’alta prevalenza di osteoclasti. L’osteoporosi colpisce maggiormente le donne e tende a comparire in combinazione con la menopausa a causa della diminuzione di produzione di ormoni estrogeni da parte dell’organismo. Questa malattia vede uno sconvolgimento del tessuto dello scheletro: insorge una perdita di massa rispetto al volume, l’osso rimane invariato nella forma ma pesa meno a causa di perdita di materia interna. La prima conseguenza del soggetto osteoporotico riguarda l’alterazione delle curve fisiologiche del rachide con modificazione del tono dei muscoli posturali. Frequentemente presentano stati dolorosi a carico di L4-L5 e L5-S1. L’esame specifico Per monitorare questa malattia l’esame da eseguire è la densitometria ossea. Un dato importante di questo esame è il T-score che ci può dare indicazioni fondamentali: T – score >= a -1: NORMALE T – score tra -1.0 e -2.5: OSTEOPENIA, una condizione ossea per cui vi è una densità minerale al di sotto dei valori di normalità, ma che ancora non può considerarsi osteoporosi manifesta. T – score <= a -2.5: OSTEOPOROSI. Muoversi fa bene Fare attività fisica aiuta i soggetti colpiti da osteoporosi. Il livello di fitness può essere inizialmente paragonato a 45’ al giorno di camminata, ma in seguito l’intensità deve aumentare se non si vuole che cessi l’effetto osteogenico positivo (abilità di sintetizzare nuovo tessuto osseo attraverso cellule ossee vive). Anche l’attività con i pesi, soprattutto quella che mira all’incremento della forza, ha effetti positivi sulla conservazione e incremento della massa ossea. È quindi utile non allenare solo le componenti “rosse” con carichi leggeri e alto numero di ripetizioni ma bisogna inserire lavori anche con carichi pesanti. Prima di entrare nel dettaglio vediamo alcuni consigli generali: - Potenziare i muscoli posturali - Aumentare la mobilità articolare - Lavorare sulla propriocettività: diminuisce la possibilità di cadute e quindi di fratture - Esercizi base e movimenti semplici: poche macchine per lavoro isotonico - Aumentare progressivamente il carico - Camminare all’aperto su diverse superfici - Se l’attività fisica viene sospesa, dopo poco tempo cessa l’effetto osteogenico. Esercizi aerobici - Frequenza: 3-5 giorni a settimana. Gli esercizi aerobici devono essere eseguiti in aggiunta all’attività fisica giornaliera ed in modo complementare rispetto agli esercizi di forza. - Intensità: 75-85% della FCmax, iniziando con percentuali inferiori per le prime 4-6 settimane e progredendo gradualmente. - Tempo: idealmente non meno di 30’. Le persone significativamente fuori forma possono iniziare con soli 5’ e aumentare gradualmente la durata di circa 10% a settimana. - Tipo: esercizi in carico di peso corporeo come OSTEOPOROSI GLOBALE ESEMPIO 1 L'attività coi pesi che mira all'incremento della forza ha effetti positivi sulla conservazione e incremento della massa ossea 18 LA PALESTRA SCHEDA A SCHEDA A RUN o WALKING 20’ - OGNI 5’ FERMARSI ED ESEGUIRE I SEGUENTI ESERCIZI: - LENTO MANUBRI 1X10 - REMATORE 2 MANUBRI 1X10 - ALZATE LATERALI 1X10 - TIRATE AL PETTO CON MANUBRI 1X10 - ESTENSIONI SULLE PUNTE 1X10 OGNI 5’ FERMARSI ED ESEGUIRE I SEGUENTI ESERCIZI : - ESTENSIONI PUNTE 1X10 - LENTO MANUBRI 1X10 - PIEGAMENTI GAMBE LARGHE 1X10 - TIRATE AL PETTO CON MANUBRI 1X10 - ESTENSIONE PUNTE 1X10 - REMATORE MANUBRI 1X10 RECUPERARE 1’/2’ E RIMETTERSI IN MARCIA RECUPERARE 1’-2’ E RIMETTERSI IN MARCIA RUN6’ LEG PRESS 1X15 SHOULDER PRESS 1X15 CHEST PRESS 1X15 2’ RECUPERO E RIPETERE 3 VOLTE LEG EXTENSION 1X10/12 LAT MACHINE 1X15 CALF IN PIEDI 1X15 PULLEY1X15 2’ RECUPERO E RIPETERE 3 VOLTE RUN6’ Movimenti lenti e controllati Ogni 10 giorni incrementare di 5’ - Passo lento ma costante - Scarpe con tomaia non spessa: max 2 cm - 3 allenamenti per settimana - Durata 2 mesi - Ogni 2 settimane incrementare di 5’ Inserire nei giorni di recupero esercizi di equilibrio, coordinazione e propriocettività SCHEDA B SCHEDA B RUN camminata pendenza 3% 10’ CRUNCH3X10-15 PANCA ORIZZONTALE 3X10-12 LAT MACHINE AVANTI 3X10-12 LENTO AVANTI MANUBRI IN PIEDI 3X10-12 LEG PRESS 3X10-12 STEP UP 3X10-12 RUN10’ BIKE o RUN 5’ CRUNCH 3X10-15 PANCA ORIZZONTALE 3X10-12 LAT MACHINE 3X10-12 LENTO AVANTI MANUBRI IN PIEDI 3X10-12 LEG PRESS 3X10-12 LEG EXTENSION 3X10-12 RUN 6’ la camminata e la corsa su tapis roulant o stepper. Prescrivere esercizi di corsa con cautela trattandosi di un’attività molto intensa sia dal punto di vista cardiovascolare che dello sforzo articolare. La camminata in salita all’intensità appropriata alla condizione del soggetto rappresenta solitamente l’opzione migliore. L’uso del tapis roulant è sconsigliato con gravi lesioni ad anche, ginocchia, caviglie e piedi. Gli esercizi alla cyclette o il nuoto possono migliorare la condizione aerobica ma non sono ideali per la conservazione della densità minerale ossea. Esercizi di forza Manuele Mazza è diplomato ISEF, istruttore BodyBuilding&Fitness 2° livello FIF, tecnico di allenamenti al femminile, Top Trainer FIF e preparatore atletico, [email protected] OSTEOPOROSI FRAZIONATO ESEMPIO 3 RUN o WALKING 20’: puoi eseguire la camminata con due pesetti da 500 g in mano. Dal Web Vuoi scrivere un commento su questo articolo? Collegati al sito www.lapalestra.net/ archivio-articoli/ OSTEOPOROSI FRAZIONATO ESEMPIO 2 - Frequenza: almeno 2 giorni a settimana in giorni non consecutivi. Rappresenta un elemento fondamentale del programma di esercizi strutturati per l’osteoporosi. - Intensità: 2-3 serie da 10-15. Iniziare con attrezzature isotoniche piuttosto che con pesi liberi. Successivamente al raggiungimento del livello minimo di forza, è possibile utilizzare pesi liberi. Il programma di allenamento dovrebbe infatti contribuire a migliorare anche la funzione motoria (equilibrio, coordinazione, agilità ecc.), obiettivo raggiungibile più facilmente con l’uso dei pesi liberi piuttosto che con macchine isotoniche. - Tempo: quello necessario all’esecuzione di almeno 2-3 serie da 10-15 ripetizioni con un minuto di riposo tra le singole serie. Per migliorare la forza resistente, ridurre l’intensità e aumentare la durata. Evidenze suggeriscono che alternando Esecuzione lenta e controllata Recupero completo tra le serie Frequenza 2 volte per settimana Abbinare esercizi di equilibrio, coordinazione e propriocettività due modalità di allenamento (forza massima e forza resistente) si ottengono i risultati migliori. - Tipo: esercizi dinamici (concentrici ed eccentrici) eseguiti con metodo standard di serie/ ripetizioni e riposo o in modalità a circuito. Utilizzare inizialmente macchine preferendo esercizi in catena cinetica chiusa. Prescrivere i pesi liberi solo in seconda istanza. Esercizi di flessibilità - Frequenza: idealmente tutti i giorni. Devono interessare i principali gruppi muscolari con particolare attenzione ai muscoli attivati durante gli esercizi aerobici e di forza. - Tempo: stretching statico mantenuto per 10”-30”. Le tecniche PNF prevedono contrazioni di 6” seguite da allungamenti assistiti per 10”-30”. Le posture possono essere mantenute per vari minuti. Ricordate sempre una cosa: ogni volta che si entra in contatto con una persona che presenta un problema è fondamentale aiutare ed ascoltare la persona che porta il problema e non il solo problema. Manuele Mazza Dall‘ 11 al 14 Aprile 2013 | koelnmesse, Quartiere Fieristico di Colonia, Germania Salone Leader Internazionale del Fitness, Wellness e Salute FIBO Niederlassung der Reed Exhibitions Deutschland GmbH · Völklinger Str. 4 · 40219 Düsseldorf · Germany · Tel. +49 211 90191-300 · E-Mail: [email protected] ✁ CONTATTO: FAX 02.33402130 www.f ibo.de Oppure telefonate allo 02.33402131 Siamo interessati ad avere informazioni in qualità di Visitatori su FIBO 2013 Siamo interessati ad avere informazioni in qualità di Espositori su FIBO 2013 Azienda Città Contatto Telefono Via/ Cap E-Mail Fax sala CORSI RPM DI LES MILLS ridisegnato delle gambe, delle anche e delle natiche dopo la sessione? Sì, a tutto questo ovviamente, ma non solo… Caratteristiche dell’RPM Un programma di bici indoor molto apprezzato che si basa su pedalate intense a ritmo di musiche super motivanti R PM è il termine generico anglosassone per definire l’attività legata alla bici (RPM sta per “rotazione al minuto” o “giro al minuto”). È anche il nome dell’attività di bici indoor più praticata nel mondo: l’RPM di Les MILLS. Al giorno d’oggi si tratta del terzo programma Les MILLS più diffuso. A cosa si deve un tale successo in così tanti paesi? Al numero di calorie bruciate durante ogni corso (620 in media)? Al miglioramento delle capacità cardio respiratorie dei partecipanti? Alle incidenze positive sulla salute dei membri? Al profilo L’RPM è una pratica di bici indoor che simula tutti i profili di una vera uscita in bici, con il relativo riscaldamento progressivo, i terreni piatti e collinari, l’inevitabile prova a cronometro, le ripide salite in alta montagna ed il ritorno a casa sempre benvenuto dopo un tale sforzo. L’RPM consente di oltrepassare i propri limiti e di "sfidarsi" su 50 minuti: un tempo relativamente corto per non arrivare distrutti alla fine, sufficientemente intenso per ottenere veri risultati. Quali sono le particolarità tecniche di questo allenamento? Far pedalare assieme persone di qualsiasi livello sportivo, di ogni sesso ed età, con i "rilievi" della musica: ad ogni accelerazione della musica corrisponde un aumento del ritmo di pedalata, ad ogni rallentamento musicale una pedalata più moderata. Mai sforzo fisico e piacere del suono si sono uniti fino a tal punto. La grande esperienza generata dall’RPM deriva da questi due parametri esclusivi. La simulazione di una vera uscita in bici su ritmi di pedalata basati sulle musiche motivanti che spingono letteralmente la sessione ed i partecipanti. E tutti i praticanti ne vanno matti! Gli adepti dell’RPM crescono di giorno in giorno nel mondo. Perché la dipendenza nasce dal piacere, è ben noto! Oggi oltre 11.000 club in tutto il mondo propongono l’RPM come alternativa propizia al raggiungimento di eccezionali risultati fisici. Il killer delle calorie Questo approccio allo sport e in particolare al dimagrimento è rivoluzionario perché si basa sulla resistenza invisibile: i pezzi (e quindi gli esercizi) si susseguono con una grande fluidità e provocano un tale piacere agli RPM Players che mai 50 minuti vi saranno sembrati così brevi. Il soprannome di “killer delle calorie” si adatta perfettamente all’RPM. Allora lasciate che il vostro corpo si liberi delle endorfine, modellate delle natiche che i vostri pantaloncini saranno fieri di coprire e guadagnate in resistenza senza prendere troppo volume, raggiungendo la movenza RPM di LES MILLS. 20 LA PALESTRA Prima c’era l’aquagym... e adesso c’è Planet Aqua! Planet Aqua Business & Training Aqua Fitness Finalmente una soluzione completa per i vostri corsi in piscina: 3 programmi, 6 corsi chiavi in mano di 45 minuti e formato express di 30 min in mano 6 corsi chiavi Musiche originali e legali Formazioni iniziali e continue con cadenza trimestrale e Formazioni Management: Aquafitness business solutions Supporti marketing e pubblicitari inclusi Per più informazioni: www.planet-aqua.eu Contatti: LESMILLS EUROMED 02 49 87 881 / [email protected] : nd LES MILLS ta s o ll e n re Da scopri NESS RIMINI WELL 2013 09/12 maggio 8A EDIZIONE sala CORSI Il metodo Booty Barre ® Grazie alla sua esperienza ventennale nel campo della danza e del fitness, Tracey è quindi riuscita a mettere a punto una formula efficace, versatile ed originale per migliorare la propria forma fisica senza annoiarsi e minimizzando il rischio di infortuni. Nonostante vi sia il chiaro riferimento al “booty”, ovvero al fondoschiena, le lezioni di Booty Barre® offrono in realtà un lavoro total-body. Tuttavia, il core, che ricopre un ruolo fondamentale sia nella postura che nell’equilibrio, ma anche gambe e glutei, punto critico del sesso femminile, possono essere considerate le zone target di Booty Barre®. I plus della disciplina Conosciamo questa nuova disciplina, già affermata in America, che rappresenta una sintesi ottenuta dall’unione di danza, pilates e yoga B ooty Barre® già dal nome richiama la sbarra per la danza, un elemento che è sempre presente e rappresenta un vero e proprio “attrezzo” con cui svolgere i diversi workout. La disciplina rappresenta la perfetta combinazione tra condizionamento muscolare, flessibilità e lavoro cardiovascolare. Tracey Mallet, personaggio noto nel mondo del fitness, soprattutto nell’ambiente delle celebrities, ex ballerina professionista, Pilates Master Trainer ed autrice di alcuni best seller di successo, ha messo a punto il metodo Booty Barre® ispirandosi ai principi fondamentali di discipline fortemente consolidate, come danza, yoga e pilates, ma reinterpretandole in una nuova veste attraverso una profonda analisi della biomeccanica dei movimenti. Dal Web Al successo di Booty Barre® hanno contribuito anche i vari DVD dedicati alle diverse tipologie di workout, semplici da eseguire per tutti, anche tra le mura domestiche (infatti, se non si ha una sbarra per la danza, basta utilizzare una normale sedia), acquistabili on-line direttamente sul sito ufficiale (http://thebootybarre.com). Per chi desidera muovere i primi passi e far entrare nel suo linguaggio quotidiano termini come arabesque e pliè, i video della serie The Beginners and Beyond Series (http://thebootybarre.com/product/ the-booty-barre-beginners-and-beyond-dvd/) sono perfetti grazie alla presenza di un tutorial che spiega i principi del metodo ed una lezione di 35 minuti per un intenso allenamento total body. 22 LA PALESTRA L’attività fisica del metodo Booty Barre® è completa e comprende tutti gli elementi indispensabili per sentirsi in forma: una componente di lavoro cardiovascolare, per bruciare grassi e calorie; esercizi per la flessibilità, indispensabile per ritrovare il benessere ed allentare le tensioni che spesso sono la causa di una postura scorretta; attività di tonificazione muscolare per avere un fisico snello e scolpito. Il metodo Booty Barre® offre lezioni con una struttura ben precisa, articolata in una fase di riscaldamento, lavoro per le braccia, esercizi alla sbarra, core training e defaticamento, e prevede soprattutto l’esecuzione di esercizi alla sbarra della danza, a corpo libero o con piccoli attrezzi come manubri, small ball e bande elastiche. Booty Barre® è un’attività dinamica e versatile che comprende diversi protocolli di lavoro, ognuno costruito intorno ad un obiettivo specifico (ad esempio, Plus per un lavoro di interval training, Flex e Flow per migliorare forza e flessibilità) ed una serie di sequenze precoreografate. In questo modo, si garantisce l’uniformità del metodo e la sicurezza nell’esecuzione degli esercizi, ma agli istruttori viene lasciata la libertà di personalizzare le lezioni modificando e sostituendo le sequenze grazie ai numerosi spunti offerti dal ricco programma di continuing education. Durante una lezione di Booty Barre®, che dura solitamente dai 60 a 75 minuti, è difficile annoiarsi sia per la varietà di esercizi e la possibilità di incrementare il livello di sfida di ogni esecuzione, ma anche per la presenza Trigger Point Performance, tecniche di compressione miofasciale autogestite. La nuova metodologia che sta spopolando negli USA, consente un auto massaggio miofasciale tramite specifici attrezzi e protocolli di lavoro. Prossimi corsi: 9 Mar - Ultimate 6+ - Roma 23 Mar - SMRT-CORE - Milano 24 Mar - Ultimate 6+ - Milano 24 Mar - SMRT-CORE - Città di Castello 20 Apr - Ultimate 6+ - Milano 20 Apr - Ultimate 6+ - Roma 21 Apr - SMRT-CORE - Milano 21 Apr - SMRT-CORE - Roma 18 Mag - Ultimate 6+ - Milano 19 Mag - SMRT-CORE - Milano 25 Mag - Ultimate 6+ - Roma 26 Mag - SMRT-CORE - Roma 15 Giu - Ultimate 6+ - Città di Castello 26 Giu - SMRT-CORE - Città di Castello 22 Giu - Ultimate 6+ - Milano 23 Giu - SMRT-CORE - Milano Info sui corsi: Distribuito in Italia da: Tel. 06.90400836 [email protected] www.theglobalfitness.com sala CORSI LA FORMAZIONE BOOTY BARRE® Booty Barre® è un metodo di allenamento divertente, sicuro, efficace e davvero originale ed è apprezzato sia dai clienti che dagli istruttori. Le lezioni di Booty Barre®, infatti, possono essere facilmente inserite nella programmazione di uno studio Pilates, una scuola di danza o di un centro fitness aggiungendo un tocco di novità alla propria offerta. Come diventare istruttore certificato Booty Barre®? Per diventare istruttore di Booty Barre® è necessario frequentare il corso di formazione di base. Durante i due giorni di corso, solitamente un week end, verranno illustrati i principi del metodo e due tipologie di lezione. Dopo aver frequentato il corso è necessario inviare un breve video in cui si insegna una lezione di Booty Barre® per superare l’esame, ottenere la certificazione, poter accedere ai livelli successivi del programma di formazione ed utilizzare il marchio Booty Barre®. Per mantenere valida la propria certificazione è necessario acquisire un certo numero di crediti attraverso la continuing education, ovvero seminari, workshop, masterclass, ma anche aggiornamenti con DVD e manuali. La formazione Booty Barre® è riconosciuta dalla PMA (Pilates Method Alliance). Per accedere ai programmi di formazione Booty Barre® è necessario essere in possesso di una qualifica nel settore del fitness (ad esempio, avere un certificato di Istruttore di Fitness, Personal Trainer, Pilates o danza). A Maggio si terrà il primo corso di formazione in Italia, per informazioni ed approfondimenti puoi consultare il sito ufficiale (http://thebootybarre.com/italy) o contattare l’autore. Dal Web Per approfondimenti su questa disciplina collegati al sito http://thebootybarre.com/ italy Piera Bellelli Phd Marketing, istruttrice di Fitness e Pilates, collabora con Up&Down Fitness e scrive per alcuni blog di settore. 24 LA PALESTRA di un coinvolgente accompagnamento musicale che non supera i 130 BPM, il ritmo giusto per mantenere costante la frequenza cardiaca e svolgere un’azione bruciagrassi. Non bisogna pensare al Booty Barre® come un’attività adatta solo a chi ha già una certa familiarità con la danza ed il fitness: anzi, si tratta di un workout volutamente low-impact ed ideato appositamente per essere adattato ad ogni età e livello di allenamento. La stessa Tracey ha dichiarato su Pilates Style (Gennaio 2012), la rivista di riferimento per il Pilates, di avere nelle sue classi alcuni baby-allievi, ma anche signore over 70. Il metodo Booty Barre non è l’unico “barre workout”, ma sicuramente il più conosciuto ed apprezzato. Cosa rende Booty Barre® così speciale? A conferire al metodo questa sua unicità è sicuramente il perfetto remix dei gesti tecnici presi da ogni disciplina. Ad esempio, anche se si concentra l’attenzione principalmente sulle braccia, attraverso i classici esercizi come biceps curl, shoulder presses e push-ups svolti con i manubri, stando sulle punte, ovvero assumendo una posizione tipica della danza, si coinvolgono anche i muscoli delle gambe, mentre la fascia addominale viene reclutata per rispondere alla destabilizzazione. Alla sbarra, invece, i piedi in 1a e 2a posizione permettono di incrementare il lavoro di gambe e glutei e bastano poche ripetizioni controllate, proprio come nel Pilates, per sentir “bruciare” i muscoli. Sempre ispirandosi alla disciplina inventata da J.Pilates, Booty Barre® basa gran parte dei suoi movimenti sul core: non solo attraverso gli esercizi di isolamento muscolare, ma anche durante tutta la lezione è fondamentale l’attivazione dell’addome per migliorare la stabilità ed assumere una perfetta postura. Booty Barre®, così come lo Yoga, è una disciplina altamente versatile e sono tantissime le variazioni di ogni esercizio che possono essere inserite nel workout per renderlo più impegnativo, ma anche per facilitarne l’esecuzione, ad esempio per i soggetti speciali. Questa caratteristica, insieme all’assenza di carichi elevati ed i movimenti dolci, precisi e controllati, rende Booty Barre® un workout adatto anche dopo la gravidanza. Piera Bellelli sala CORSI LE TANTE FACCE DEL PILATES MARCO GRACI I l Pilates continua a richiamare interesse e partecipazione nel nostro Paese, ma in maniera meno invadente e clamorosa rispetto agli anni del grande boom. Per farci spiegare il cambiamento in corso e le linee guida seguite dalle varie scuole di formazione, abbiamo posto ai maggiori trainer in circolazione due domande. Il Pilates necessita di un ambiente specializzato e di una formazione professionale molto qualificata 26 LA PALESTRA Com'è cambiato il Pilates rispetto al passato? Qual è il riscontro attuale del mercato? E come sono strutturati i corsi di formazione delle varie scuole presenti in Italia? Lo abbiamo chiesto a sette esperti della disciplina crescita della diffusione e dell'apprezzamento del metodo Pilates. Sarebbe opportuno precisare che si è trattato piuttosto di una riscoperta di una disciplina negli Stati Uniti e di una vera e propria scoperta in Italia. Nel nostro Paese il metodo è stato proposto spesso in una forma riduttiva, ovvero come corpo libero, anche in ambienti di fitness. A mio giudizio questo è stato inizialmente un volano, in quanto ha consentito a tutti e non solo ad una élite di VIP di provarlo, ma al tempo stesso ne ha parzialmente pregiudicato la vera pratica e conoscenza, che corrisponde all'ambiente dello 'Studio Pilates', dove ci si avvale dell'utilizzo dei macchinari specifici. Oggi la crisi del fitness può limitare un'ulteriore 1) Qualche anno fa c'è stato il boom del Pilates, con la proposta di innumerevoli corsi, insegnanti, scuole ecc. Com'è cambiato oggi il mercato della disciplina e come giudica il suo andamento? Anna Maria Cova - CovaTech - Studio Pilates “Rispetto a vent'anni fa il mercato del Pilates si è diversificato: Pilates per palestre, Pilates per fisioterapia, Pilates per la piscina. In palestra, essendo la necessità quella di divertire e seguire più persone, l'inserimento di piccoli attrezzi nelle lezioni le rende più varie e interessanti. Per i fisioterapisti il Pilates rappresenta con i suoi principi ed esercizi un solido sostegno alla riabilitazione, e attraverso lo sviluppo di protocolli specifici per le patologie migliora il recupero del paziente. Attualmente uno dei mercati in maggior espansione è quello della salute e del benessere e il Pilates, con la sua versatilità e il suo potenziale, si colloca tra le discipline che godono di buona salute”. Anna Maria Vitali - ASD Fisicamente “Gli ultimi dieci anni hanno visto una costante Anna Maria Vitali sala CORSI crescita di questo aspetto, ma sono convinta che ora stia iniziando la vera diffusione del metodo Pilates. Questa necessita però di un ambiente più specializzato e deve essere affiancata da una formazione professionale molto qualificata che non può essere evidentemente la stessa dell'ambiente fitness, dove l'istruttore non è completamente dedicato e inserisce l'insegnamento saltuario di una lezione di mat, spesso sovraffollata peraltro, in un programma di allenamento improntato sul fitness tradizionale”. Claudia Fink - Pilates Italia - Stott Pilates “Il Boom c’è stato almeno una decina di anni fa; quello che succede adesso è l’arrembaggio ad un metodo che ha funzionato, e che tutti vogliono proporre con soluzioni veloci e a buon mercato. Purtroppo molti addetti ai lavori imparano qualche esercizio velocemente da riproporre così com’è al cliente finale, senza riflettere sulla tipologia di persona che si ha di fronte, e se effettivamente quell’esercizio è adeguato. Molti esercizi di Pilates non sono indicati per chi ha varie patologie e/o disfunzioni. Allo stesso tempo, ad atleti infortunati spesso non vengono suggeriti alcuni esercizi di Pilates che potrebbero velocizzare il loro recupero e il ritorno alla competizione. Il problema principale è la mancanza di conoscenza del corpo umano e di come funziona. Inoltre ci sono centinaia di persone che comprano libri e dvd e fanno il 'fai da te' del Pilates, anziché una formazione profonda e seria. I titolari di palestre rimangono sbalorditi quando mi chiedono quante ore durano le nostre formazioni base (40 o 50 ore), mentre per me sono addirittura troppo poche”. Maximilian Stohr - Fletcher Pilates Faculty “Da quando il termine Pilates è diventato una parola generica, e chiunque lo può utilizzare per descrivere ciò che fa, il mercato è stato inondato di classi di Pilates, combinazioni e versioni annacquate di ogni tipo. Molte persone vogliono fare Pilates nelle loro palestre a prezzi bassi. Sono comparsi insegnanti di ogni tipo certificati attraverso 'formazioni' in weekend e/o online. Il risultato non combacia con i requisiti che il Pilates richiede: studio, pratica ed insegnamento corretto ed efficiente. Se insegnato da chi è competente e ben eseguito è una delle forme di condizionamento fisico più efficaci”. Jolita Trahan - Studio Touch Pilates - Pilates International Network “Forse il cambiamento più evidente è un pubblico più informato, sia per quanto riguarda gli istruttori che cercano una scuola di formazione, sia per quanto riguarda l'utente che cerca un vero istruttore di Pilates. Per quanto riguarda gli istruttori, vorrei sperare che siano diventati più esigenti e che non si accontentino più dei corsi brevi e dei contenuti di scarsa profondità. La tecnica Pilates offre agli istruttori degli strumenti preziosi per fare un lavoro altamente qualitativo sul corpo umano. La tecnica può essere applicata sia per un lavoro di riallineamento della postura che di rafforzamento della muscolatura profonda (la nostra famosa "power house"). In ciascuna applicazione otteniamo risultati che possono migliorare la qualità della vita. Per questo motivo i clienti si rendono conto che Pilates non è solo una moda, ma un modo intelligente di allenarsi”. Marco Graci - PeakPilates® "Negli ultimi anni si è verificato un ampliamento della proposta formativa inerente lo studio di questa disciplina, promuovendone non solo la diffusione, ma aprendo le porte di una vera e propria professione. Molte sono le scuole classiche in Italia che, pur conservando il proprio quartier generale negli Stati Uniti, hanno fatto sì che il Pilates conoscesse un’affermazione sul mercato e venissero raggiunti standard qualitativi decisamente più alti. Oltre agli attrezzi piccoli e tradizionali comunemente più diffusi (il Reformer, il tappetino con le palle, palline ed elastici) la Chair ed il Cadillac sono divenuti sempre più popolari riscontrando un notevole successo, grazie all’ampliamento in termini di offerta di programmi di allenamento". Serafino Ambrosio - Polestar Pilates “Avendo iniziato a studiare il Pilates dal 1989 in Australia e poi continuando con i più grandi maestri del mondo, ho avuto l'onore di scoprire il loro modo di insegnare, cambiare, modificare e 'reinventare' la tecnica. Il Pilates oggi è Orgoglioso del Passato ma Entusiasta del Futuro!' Il Pilates all'inizio nacque come allenamento fisco con J. e C. Pilates, poi tramite la scuola Polestar negli anni 2000 si trasformò in una tecnica scientifica fondendo i principi della biomeccanica e della riabilitazione. Nel 2013 Polestar sta andando oltre l'anatomia funzionale verso l'anatomia emozionale utilizzando la Medicina Energetica, il Ruolo della Fascia e la Chinesiologia. Il Programma Accademico Formativo della scuola Polestar ha una base scientifica sviluppata, rispetta il lavoro originale di Joe e Clara Pilates, dando importanza anche ad altri elementi di Feldenkrais, PNL, Ideokinesis, Motor Control e BioEnergica”. ANNA MARIA COVA Se insegnato da chi è competente e ben eseguito, il Pilates è una delle forme di esercizio fisico più efficaci Dal Web Vuoi scrivere un commento su questo articolo? Collegati al sito www.lapalestra.net/ archivio-articoli/ Jolita trahan 2) Qual è l'offerta formativa della vostra scuola e in cosa si differenzia rispetto alla concorrenza? Anna Maria Cova “La CovaTech Pilates School è inserita nel PMA LA PALESTRA 27 sala CORSI CINZIA GALLETTO Tra le scuole c'è una stimolante competizione volta a offrire il meglio Register of Schools, albo professionale delle migliori scuole nel mondo. Offre una formazione completa per tutto il programma Pilates e l'iter formativo è riconosciuto dalla Pilates Method Alliance, associazione internazionale che regola gli standard qualitativi degli insegnanti. Non posso definire concorrenti colleghi che, come me, perseguono il meglio della didattica, informazione ed aggiornamento: penso che tra le scuole ci sia una stimolante competizione volta a offrire il meglio. Piuttosto ci distinguiamo dalle altre discipline perseguendo i nostri principi cardine ‘consapevolezza, respirazione, controllo, baricentro, fluidità, pensando all’innovazione senza dimenticare bio meccanica e fisiologia del corpo umano. Solidi principi, risultati duraturi”. Anna Maria Vitali “Come Scuola di formazione cerchiamo di differenziare la nostra offerta in moduli di livello diversi, sempre nella logica di creare una figura professionale molto qualificata ma flessibile. Questa nostra proposta continua a riscuotere successo. Riceviamo ancora infatti moltissime richieste da parte di strutture specializzate di istruttori provenienti dalla nostra Scuola e constatiamo spesso con piacere che i nostri allievi trovano immediatamente una collocazione lavorativa professionale, o che incrementano il numero dei loro clienti. Credo pertanto che la crisi abbia premiato la nostra scelta di qualità”. Claudia Fink “La nostra scuola prevede corsi di diversa intensità, durata e tipologia, dai moduli base a quelli avanzati, da quelli dedicati al fitness a quelli rehab. Il nostro metodo spiega il cosa, il perché e il come. Significa che tutto ciò che insegniamo ha una motivazione di base, diciamo cos’è nel dettaglio, spieghiamo perché lo facciamo e come lo facciamo. Il metodo è l’approccio contemporaneo al metodo originale, rispettando le leggi biomeccaniche di oggi che sono sempre in continua CLAUDIA FINK evoluzione. Molti nostri concorrenti utilizzano invece il Metodo del Signor Pilates alla lettera. Sono sicura che Joseph Pilates stesso oggi avrebbe modificato del tutto il suo metodo, perché era all’avanguardia. Inoltre molti insegnanti si vantano di essere ex ballerini o di venire dalla danza. Trovo che sia un errore 28 LA PALESTRA far credere di essere superiori perché si ha danzato. In realtà persone polivalenti, con esperienza atletica in vari settori, con passati infortuni, con lavoro sodo sul proprio corpo e con conoscenze profonde di fisiologia, anatomia e biomeccanica, sapranno dare uno stimolo in più alle persone con cui lavorano”. Cinzia Galletto - Fletcher Pilates Faculty “Il Programma di studi Fletcher Pilates eredita direttamente dalla fonte di Joseph Pilates. Ron Fletcher studiò con Joseph e Clara Pilates dal 1948 al 1967 ed introdusse il metodo a Los Angeles e lungo la costa ovest degli Usa. La sua scuola si è sviluppata nel corso di due decadi e formata ufficialmente nel 2003. Il Programma di studio include TUTTO il repertorio classico assieme a varie innovazioni Fletcher come il Fletcher Towelwork®, Fletcher Floorwork® e Fletcher Barrework™. È il programma più completo e lungo esistente sul mercato”. Jolita Trahan “La scuola di Pilates International Network segue le normative di studio determinate dal Pilates Method Alliance, e la scuola è elencata sul loro registro di scuole. Per soddisfare le loro normative, offriamo un diploma completo (comprensivo di 450 ore di studio) che include il percorso matwork, il percorso sui grandi attrezzi, e vari monotematici. Il nostro punto di forza è la didattica. Cerchiamo di dare ai partecipanti un metodo per poter trasmettere in maniera chiara e specifica le sensazioni profonde, quindi controllo e qualità del movimento, che permetterà ai clienti di interiorizzare i benefici della tecnica”. Marco Graci "PeakPilates® propone innovativi programmi di allenamento in gruppo senza mai scostarsi dagli insegnamenti della scuola classica così da consentire una corretta diffusione della disciplina e riuscendo ad incontrare le esigenze di un pubblico eterogeneo". Serafino Ambrosio “Polestar Pilates, presente in Italia dal 1998, membro del PMA dal 2001, garantisce sviluppi professionali in tutto il mondo. I corsi di Polestar di Matwork, Reformer e Studio nell'ambito post-riabilitazione e riabilitazione oltre ad insegnare gli esercizi originali trasmettono un vero e proprio metodo di allenamento che si differenzia a seconda delle esigenze, degli obiettivi e delle problematiche del cliente, privilegiando la disciplina nella sua totalità e non il singolo esercizio sulla singola macchina. Il cliente viene valutato tramite un Postural Test, unico della scuola Polestar, obbligatorio come requisito per le Scuole di Pilates riconosciute dal PMA”. Intervista a cura della Redazione FUNZIONALE LA GIUSTA RESPIRAZIONE rapidamente l’obiettivo, se consideriamo che per FUNCTIONAL TRAINING intendiamo equilibrio tra forza, mobilità e flessibilità. Ma qual è il modo CORRETTO? Dipende dalla circostanza, dalla necessità, dalla specificità del momento. Non esiste un unico modo di respirare, ma certamente è necessario sapere che per permettere al nostro corpo di compiere un gesto (con o senza sovraccarico) e rendere liberi ed indipendenti gli arti, dobbiamo “ingaggiare” in modo sapiente la muscolatura profonda addominale per garantirci la stabilità del centro. Tanto più l’allenamento sarà specifico e più produrrà miglioramenti in base all’obiettivo che ci prefissiamo. L’allenamento alla forza ed alla resistenza muscolare è specifico, così come lo è quello per la flessibilità e la mobilità. Sarà dunque necessario individuare: - il gruppo muscolare che si desidera allenare - il tipo di contrazione muscolare necessario - l’intensità dell’esercizio - la velocità del movimento - l’escursione dell’articolazione Esistono modi diversi di respirare e quindi di coinvolgere in modo differente i nostri muscoli respiratori. Scopriamo il tipo di respirazione ottimale durante l'allenamento functional 30 LA PALESTRA S ono diversi e svariati gli studi effettuati in questi ultimi anni in relazione al CORE Training. Molte le filosofie e svariati gli approcci didattici, ma tutti sempre con un unico obiettivo: rinforzare il centro e rendere indipendenti gli arti. I principi che caratterizzano questo concetto ormai ampiamente diffuso sono: - consapevolezza - equilibrio - attivazione muscolare cosciente - forza statica e forza dinamica della muscolatura di: trasverso, obliqui interni ed esterni, retto dell’addome, multifido, quadrato dei lombi - elasticità e funzionalità diaframmale. Imparare a respirare dunque nel modo più corretto ci permette di raggiungere più Ogni azione deve essere mirata a ricercare una specifica condizione del corpo in modo che questa produca l’adattamento allo stimolo, dunque: se l’obiettivo è migliorare la stabilità di un'articolazione o di un segmento, i carichi di lavoro richiesti saranno intensi, il raggio di movimento limitato o nullo ed il tipo di contrazione isometrica. Nel caso specifico dell’allenamento della muscolatura del CORE avrò bisogno sia di allenamenti dinamici che statici perché l’obiettivo sarà quello di rendere forte l’intero corpo sia in condizioni di dinamismo che di staticità. Abbiamo parlato di equilibrio e di mantenimento dell’equilibrio. Ma non può esistere una buona organizzazione morfologica senza equilibrio delle tensioni. Equilibrio esiste quando le forze si annullano. Dunque diventa necessario capire che stabilità e mobilità devono necessariamente essere in armonia, armonia che possiamo ottenere senza dimenticare che spesso esistono differenze da non sottovalutare. ParteciPa anche tu alla festa Più grande del mondo e osserva le tue iscrizioni crescere a dismisura Unisciti al fenomeno mondiale di danza fitness in continua crescita. Il programma Zumba® ha scosso i fan di tutto il mondo con i suoi ritmi contagiosi e la sua musica coinvolgente. Ora è il tuo turno di alzare il volume. nessun costo di licenza Per i centri Fitness* Porta il Programma zumba® nel tuo centro zumba.it/clubs facebook.com/zumba twitter.com/zumba 125 110 12 Paesi in Tutto il Mondo Mila sedi di Corsi Milioni di Partecipanti alla Settimana “i nostri corsi di zumba incontrano tanto favore che la capacità delle palestre è presto esaurita! infatti stiamo cercando di spostare le lezioni nel nostro campo da basket. Perché tenere corsi per 60 persone quando in palestra ce ne stanno 100?” -Ingrid Owen Vicepresidente di Group Fitness, 24 Hour Fitness *Eccetto in Cina. Copyright © 2012 Zumba Fitness, LLC. I loghi Zumba®, Zumba Fitness® e Zumba Fitness sono marchi commerciali di Zumba Fitness, LLC FUNZIONALE L'allenamento specifico Questo mese vi propongo un allenamento mirato alla stimolazione del CORE chiedendovi di portare particolare attenzione all'espirazione nelle fasi di destabilizzazione. Tutti gli esercizi che vi propongo potete farli a carico naturale o con l’utilizzo di piccoli pesi. - Squat - Kick in tenuta monopodalica dx - Squat - Kick in tenuta isometrica sx - Squat in accosciata totale (preparazione per plancia) - Plancia con estensioni di un braccio e rotazione del tronco alternati - Ritorno in accosciata con balzo - Plancia con balzo - Affondi gamba dx dietro - Tenuta gamba dx flessa al tronco - In appoggio monopodalico torsioni tronco - Affondo gamba sx dietro (ripeto sequenza) Manuela Zingone Health Coaching and Personal Training Campionessa del mondo di Fitness Master Trainer e Presenter www.human-zone.com 32 LA PALESTRA Differenza respiratoria fra donne e uomini Stabilito che la respirazione è un movimento che interessa tutto il polmone, è vero che possiamo osservare come nei vari individui tenda a prevalere un tipo di respirazione rispetto all'altra e, in ogni caso, come, nella stessa persona, le due respirazioni possano alternarsi a seconda del particolare momento vissuto. Per esempio, in generale, si osserva che nella maggioranza delle donne prevale la tendenza alla respirazione medio-alta, cioè solo con movimento di saliscendi della parte alta del torace, mentre negli uomini, specie dopo i quarant'anni, la respirazione è tendenzialmente addominale: si osserva cioè un movimento di protrusione e rientranza della parete addominale, mentre il torace è quasi sempre immobile. Un tentativo di spiegazione a questo fenomeno si è cercato nel fatto che le donne, essendo destinate alla gravidanza, svilupperebbero il respiro toracico per "essere pronte" quando l'evento si manifestasse. Questa spiegazione parte dal presupposto che, col pancione, sia impossibile respirare addominale. Ebbene, questo non è assolutamente vero: personalmente, quando intrapresi la gravidanza, praticavo già da tempo lo Yoga e quindi il Pranayama, e posso dire che il respiro diaframmatico o addominale mi ha accompagnata per tutto il periodo, senza essere minimamente influenzata dal crescere del bambino all'interno della pancia. Uguale alla mia è l'esperienza di altre donne: anch'esse, essendo rientrate in possesso della loro fluidità e capacità respiratoria prima della gravidanza, hanno potuto constatare come essa rimanesse tale e come, anzi, la capacità di muovere il diaframma desse loro la sicurezza di rimanere "padrone di se stesse", migliorando il “radicamento” e non in balia dei vari piccoli disagi che possono prodursi in tale periodo, specie quando più avanzato. Se prendiamo in esame una più recente teoria psicosomatica, di quella parte cioè della scienza medica che si occupa delle relazioni fra mente, corpo ed emozioni, troviamo una spiegazione a sfondo socio-culturale per spiegare la differenza respiratoria fra uomini e donne. Per le donne è in genere più importante la vita emotiva intesa in senso sentimentale (il cuore), mentre una certa restrizione alla sua sessualità è sempre stata in qualche modo ritenuta necessaria: così, nelle donne, è normale usare una respirazione toracica, che fa circolare di più il sangue e il Prana nella parte alta del corpo, e che ci mantiene in uno stato di più facile eccitabilità emotiva; per contro, un certo irrigidimento del diaframma e una scarsissima respirazione addominale limitano il libero fluire delle sensazioni viscerali, cioè sessuali, e assicurano quindi il controllo sul manifestarsi di questi impulsi. Per gli uomini, possiamo constatare come il ruolo a loro richiesto implichi invece un maggiore controllo delle emozioni legate al sentimento, mentre, per contro, non sono mai stati soggetti a imposizioni nel campo della sessualità, dove sono sempre stati incoraggiati a muoversi liberamente. Così, nel tempo, gli uomini sviluppano una notevole rigidità nella muscolatura delle spalle, del cingolo scapolare e del petto, facilitata anche dal fatto che in queste zone i loro muscoli sono in genere alquanto forti, il che limita sempre più la mobilità toracica, relegando il respiro alla regione addominale e assecondando così la tendenza psichica allo "staccare" i sentimenti dalla parte viscerale, cioè sessuale. Per le donne, lo scarso movimento del diaframma porta a una stasi circolatoria nei visceri addominali, e li priva del benefico massaggio decontratturante e stimolante che avverrebbe naturalmente nel respiro completo. Inoltre, la circolazione negli arti inferiori viene penalizzata (vedi le funzioni del diaframma come aiuto del cuore): moltissime donne soffrono di varici o comunque di scarsa circolazione agli arti inferiori. Per gli uomini, lo scarso movimento del respiro toracico limita la piccola circolazione proprio in questa zona e, in particolare, priva il cuore, ovvero le coronarie, del benefico massaggio altrimenti svolto dal movimento completo dei polmoni e diminuisce l'ossigenazione a queste importantissime parti dell'organismo, con i risultati che tutti possono immaginare. Per concludere, dobbiamo considerare che esistono tre modi diversi di respirare e coinvolgere dunque in modo diverso i nostri muscoli respiratori. La respirazione che dovremmo mantenere nell’allenamento functional è quella toracica postero-laterale. Attivare consapevolmente il muscolo traverso durante l’espirazione ci consente di creare una vera e propria “cintura di sostegno” durante le fasi attive, offrendo in questo modo un importante supporto non solo per la bassa schiena. Infatti il muscolo trasverso ha molteplici funzioni, tra queste: - funzione idraulica della bassa schiena - antagonista sinergico del diaframma - antagonista sinergico del grande psoas - collabora nel corretto riposizionamento del cingolo scapolo-omerale grazie all’interazione con le fibre più basse del gran dorsale. Ancora una volta abbiamo visto quanto sia importante la consapevolezza nel gesto motorio. Manuela Zingone Perché Ricerca Agenti per zone libere ? PERSONAL TRAINING ESERCIZI DI GRUPPO ALLENAMENTI A CIRCUITO INTEGRAZIONE PROGRAMMI DI FORZA INTEGRAZIONE PROGRAMMI CARDIO i RAPPORTO TEMPO - RISULTATI FORMAZIONE CONTINUA CON HUMANZONE RIABILITAZIONE RECUPERO FUNZIONALE FLOWIN® ti consente un allenamento in totale Core informazioni sui corsi Postural mob. 3471323025 [email protected] www.human-zone.com 9 marzo 14 aprile sicurezza per lezioni di gruppo o personal, per la tonificazione, lo stretching, il pilates, la posturale o la riabilitazione… lo puoi usare sia a circuito che da solo… è divertente ed efficace! Disponibili DVD con protocolli di lavoro Prossimi corsi: 4 maggio 5 maggio Functional Milano Flowin Pilates Roma Flowin Basic Bologna Flowin Basic Bologna Flowin Pilates Pilates Tel. 06.90400836 Distribuito in Italia da: [email protected] www.theglobalfitness.com NOVITà & CURIOSITà spazi pubbli-redazionali a cura degli inserzionisti Nuovo Altair Sport Club: powered by Panatta Sport A LTAIR SPORT CLUB è una delle più importanti realtà fitness italiane. Una realtà siciliana in forte crescita ed espansione, con 6 club al suo attivo. L’ultimo Club Altair Sport Club in via Duca degli Abruzzi a Catania è stato inaugurato lo scorso settembre e si aggiunge alle altre 4 tra palestre e piscine Altair dislocate capillarmente nei quartieri cittadini, oltre al grande centro con tre piscine e palestre di Acireale (CT). Altair è equipaggiato con attrezzature Panatta Sport, dal cardiofitness Pininfarina, al nuovissimo functional Inside. L'allenamento isotonico è assicurato dalle linee XP.lux e Fit Evo. Il race walker Panatta Sport è l'attività di gruppo per eccellenza idonea a tutti i target. L'ultimo centro nato in casa Altair si estende su una superficie di oltre 1200 metri quadri. Nel cuore di Catania a due passi da Piazza Europa, Altair Sport Club si distingue per il suo particolare design. Una grandissima sala attrezzi circolare di oltre 350 metri quadri è situata al centro della struttura, chiusa da grandi vetrate che la rendono visibile da ogni punto. Attrezzata con un ampio parco macchine Panatta Sport di ultima generazione, offre grandi spazi per allenarsi comodamente. L'impianto prevede due sale corsi, una molto grande per le attività aerobiche e le arti marziali e una più ridotta per il pilates e la ginnastica funzionale. Anche in questa struttura è stato dedicato ampio spazio al relax e al benessere. Completano l'offerta dei servizi un grande bagno turco e una sauna, entrambi dotati di cromoterapia. Particolare cura è stata rivolta agli impianti di climatizzazione e di ricircolo dell'aria. Un centro pensato per il benessere, la forma fisica e il relax. www.altairclub.it Panatta Sport Tel. 0733.611824 [email protected] www.panattasport.com Revolution Fitness Approccio scientifico all’allenamento M olte persone sono spinte a cercare nei centri fitness la risposta ai loro problemi estetici: sovrappeso, atonia muscolare, cellulite. Una scelta istintiva che avvicina alle palestre un pubblico eterogeneo che richiede, da parte del personal trainer, un approccio focalizzato sulle esigenze di ciascun soggetto. Il metodo Revolution Fitness permette di rispondere ai più diffusi desideri estetici grazie ad un’azione mirata del dispositivo professionale Divina E-Fit abbinato ad un programma di allenamento aerobico specifico. Divina E-Fit è un dispositivo progettato per restituire tono, potenza e volume alle fibre muscolari, contrastare l’accumulo localizzato e diffuso di adipe e trattare inestetismi quali la cellulite e la ritenzione idrica, garantendo un allenamento efficace dai risultati soddisfacenti. Un programma di allenamento deve essere prescritto con serietà e da personale preparato e qualificato. Anche il miglior protocollo di allenamento potrà infatti risultare inefficace se non rispetta la naturale risposta fisiologica dell’organismo, o è impostato in 34 LA PALESTRA modo inadeguato e non è finalizzato ai suoi obiettivi. Il metodo Revolution Fitness prevede un approccio scientifico all’allenamento che permette di individuare, con precisione scientifica, il somatotipo del soggetto ed impostare il programma più adatto alle sue esigenze e all’obiettivo che intende perseguire. Per informazioni, N° Verde 800-268616. Grazie al ricorso di elettrodi, è possibile concentrare l’azione del dispositivo Divina E-Fit localmente sulle aree dove si accumula l’adipe. I programmi Lipo Fit e Lipo Fit & Dren eseguono uno snellimento localizzato agendo direttamente sui depositi di grasso. La seconda parte del trattamento prevede una forte azione di drenaggio per l’eliminazione dei liquidi in eccesso (questo test è puramente illustrativo). Teknocare Tel. 011.9472132 www.revolution-fitness.it NOVITà & CURIOSITà spazi pubbli-redazionali a cura degli inserzionisti Fatturare di più in tempo di crisi? con SI può! Questo era il tema di discussione del Work Shop tenutosi al Forum Club di Bologna. A distanza di un anno dal lancio pubblico della piattaforma per i pagamenti rateizzati su Carta di Credito, abbiamo voluto che fossero i nostri Clienti (le Palestre) a parlare per noi, a condividere le loro esperienze nell'utilizzo del sistema e soprattutto i loro risultati economici, portando la loro testimonianza diretta. Casi concreti riportati dai clienti 1) Giorgio Bellodi, titolare della Palestra Spazio Fitness di Mirandola, comune che ha subito le più gravi violenze dello scorso terremoto emiliano, ha raccontato dei danni subiti dal suo centro e della necessità di evacuare lo spazio al coperto per la sua messa in sicurezza. Non si è arreso e ha portato tutta l’attrezzatura sotto una tensostruttura posizionata al posto del parcheggio per non togliere ai suoi soci il servizio fino ad allora offerto. Vi chiederete “ma questo cosa c’entra con la rateizzazione mensile su carta di credito?”. Presto detto. È proprio questa modalità di pagamento rateizzato che ha dato ai frequentatori del suo centro la possibilità di pagare solo la quota mensile dell’abbonamento senza togliere fondi necessari alla risoluzione di problemi più importanti. Ecco allora che la vendita di oltre 100 abbonamenti annuali per una palestra in grave crisi strutturale, riallestita sotto una tenda in un parcheggio è sicuramente… UN DATO ECLATANTE. 2) Andrea Dradi – Life Sport di Ravenna – già miglior Club d’Italia vincitore del “Club Award 2011” ha riportato che nell’ultimo semestre agosto/gennaio il suo fatturato è aumentato di oltre il 10%. La sua offerta commerciale proponeva la vendita di abbonamenti annuali rateizzati in sole 6 mensilità con il sistema Gympay Open Rate. 3) Massimo Bagnacani di Eden Sport – Reggio Emilia – già miglior Club d’Italia vincitore del “Club Award 2012”, oltre ad aver confermato il dato dell’aumento di fatturato del 10%, ha posto l’accento su un altro aspetto molto importante… “il tesoretto”. La sua offerta commerciale si è basata sul sistema “pay x use” dove l’abbonamento annuale viene pagato in 12 rate e il cliente corrisponde mensilmente solo la quota relativa al servizio usato. 36 LA PALESTRA Questa modalità di rateizzazione lo ha portato ad avere inizialmente un cash flow più basso ma, da marzo in poi, potrà usufruire delle quote di rate ancora da incassare che gli daranno tranquillità finanziaria nel secondo semestre della stagione, generalmente il più ostico in termini di vendita. 4) Maurizio Taruggi del centro fitness Athlon – Roma – ha invece portato una testimonianza unica. Ha cambiato la sua strategia di vendita. Come la maggior parte delle palestre vendeva le mensilità (3 / 6 / 12 mesi di abbonamento) ma, dall’inserimento di Gympay, ha cominciato a proporre direttamente il prezzo, che nel suo club varia dai 42 ai 56 euro/mese a seconda del servizio acquistato. I Clienti NATURALMENTE hanno allungato il periodo di abbonamento scegliendo l'importo mensile a loro più vantaggioso. Inoltre, a tutti i clienti che non avendo una carta di credito non avrebbero potuto comprare, ha proposto il pagamento tramite il credito al consumo. Risultato? Per lo stesso periodo, agosto/gennaio, ha aumentato le vendite anche con la finanziaria di oltre il 20%. I vantaggi di Gympay - Gympay è lo strumento di nuovissima concezione in linea con le nuove tendenze del “pay x use” e, oltre ad essere efficace per sua natura, è anche sinergico ad altri sistemi di rateizzazione. - Gympay permette ad ogni cliente di avvicinarsi sempre più alla propria capacità di spesa e comperare abbonamenti a lungo periodo. In automatico questo favorisce la sua fidelizzazione e il sicuro aumento di fatturato da parte del club. - Il vantaggio maggiore per il cliente, oltre all’ottenimento di una rateizzazione, è l’abbattimento dei costi a suo carico. Nel caso di accensione di una pratica di finanziamento pagherebbe il 9-11% di interessi oltre al costo dell’abbonamento stesso. - L’impegno del cliente è certificato e garantito dalla carta di credito del cliente stesso che si appoggia al circuito VISA, Master Card, American Express. Questo fa sì che gli addebiti caricati mensilmente non possano essere stornati come potrebbe avvenire con i RID. - Con Gympay il lavoro di back office, a differenza dei RID, è tutto svolto in automatico dal sistema posizionato “on-cloud” che ne garantisce, al tempo stesso, sicurezza e continua evoluzione a costo 0 per il gestore. GymPay Tel. 049.8932833 www.gympay.it alimentazione LA STEVIA Si chiama Stevia la pianta che dolcifica in modo naturale a calorie zero, quasi trecento volte più dolce dello zucchero, ed ha una storia strana, oggetto di misteriosi divieti e di lodi appassionate L Oltre che per le proprietà dolcificanti, la stevia è conosciuta per le sue doti curative 38 LA PALESTRA a Stevia è una pianta arbustiva perenne della famiglia delle Asteracee, nativa delle montagne fra Paraguay e Brasile e la sua descrizione (Stevia Rebaudiana Bertoni) la si deve a un botanico paraguayano, Moises Santiago Bertoni, che la individuò nel 1887 e la chiamò Eupatorium rabaudianum. Così lui scriveva nel 1899: “è veramente incredibile il potere dolcificante di questa piantina. Un frammento di foglie di pochi millimetri è sufficiente per tenere dolce la bocca per un’ora, un pezzettino di foglia basta per dolcificare una forte tazza di caffè o di tè”. Una ventina di anni più tardi, assunse il nome che porta ancora adesso. Esistono molte specie di Stevia, ma solo la Stevia Rebaudiana Bertoni sembra possedere proprietà dolcificanti di una certa importanza. Può essere utilizzata sotto diverse forme (foglie fresche, foglie in polvere, capsule, estratto disidratato, concentrato liquido, tintura di stevia e anche tisana con effetto diuretico) a seconda degli usi che si intende farne. Nelle foglie sono presenti ben quattro sostanze edulcoranti: dulcoside A, stevioside, rebaudioside A e rebaudioside C. Il rebaudioside A e lo stevioside hanno un notevole potere dolcificante (rispettivamente 110-270 e 180-400 volte superiore rispetto a quello del saccarosio, il normale zucchero da cucina). Gli estratti sono inoltre caratterizzati da una notevole stabilità alle alte temperature (fino a 200 °C) per cui conservano perfettamente le loro caratteristiche anche in prodotti da forno o in bevande calde, diversamente da altri dolcificanti di sintesi come l'aspartame, che subisce degradazione. La Stevia è conosciuta da molti popoli dell'area geografica sud-americana da diversi millenni, oltre che per il potere dolcificante delle sue foglie, anche per le proprietà medicinali, infatti è stata correntemente usata da secoli dai popoli indigeni del sud America per le sue doti curative, ed è usata ancora oggi. Gli indigeni dell'Amazzonia ne conoscono anche le proprietà curative e medicamentose a beneficio del pancreas, utilizzandola anche come antibatterico e antifungino. Inoltre sono oggi sotto analisi le sue proprietà contro la iperattività, l'ipertensione e le indigestioni. I principi dolcificanti sono in tutte le parti della pianta, ma sono più disponibili e concentrati nelle foglie, che quando sono seccate (disidratate), hanno un potere dolcificante (ad effetto della miscela dei due componenti dolcificanti) da 150 a 250 volte il comune zucchero. Contrariamente però allo zucchero, i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie), perché il corpo umano non metabolizza i glucosidi. Una pianta poco nota in Europa Viene spontaneo chiedersi come mai in Europa molte persone non l’hanno neanche sentita nominare, mentre in America Latina o in Giappone è ampiamente diffusa. Il problema è legato al costituente chimico principale, alimentazione Nel luglio 2012 è stata autorizzata la produzione e la vendita di Stevia nell'UE come dolcificante alimentare responsabile della dolcezza della pianta: lo stevioside, identificato negli anni Trenta del secolo scorso e considerato cancerogeno. Ma forse anche al fatto che la pianta avrebbe costo zero, basterebbe coltivare poche piantine sul balcone di casa per avere il dolce che serve, per cui potrebbe metterebbe in crisi le industrie produttrici di zucchero europee. All'estero negli anni Settanta furono i giapponesi per primi a scoprirne le grandi virtù. Oggi, nel paese del Sol Levante lo zucchero della Stevia sostituisce già il 40% del mercato degli edulcoranti: viene usato per esempio nella produzione di bibite light come la Diet Coke, di caramelle e alimenti secchi usati come prodotti per la prima colazione. Gli effetti della stevia Dal Web Vuoi scrivere un commento su questo articolo? Collegati al sito www.lapalestra.net/ archivio-articoli/ Iader Fabbri Laureato in Dietistica e in Scienze e Tecnologie del Fitness, è preparatore atletico, esperto di benessere a 360, collaboratore di aziende di integrazione alimentare e proprietario di un affermato Poliambulatorio. 40 LA PALESTRA Il suo uso è stato nel tempo oggetto di opinioni discordanti sugli effetti che poteva avere sulla salute umana e solo recentemente, più precisamente nel luglio 2012, è stata autorizzata la produzione e la vendita di Stevia nell'Unione Europea come dolcificante alimentare. La Direzione generale Salute e tutela dei consumatori della Commissione Europea ha approvato il regolamento degli estratti di Stevia (glicosidi steviolici) da usare come dolcificante a livello europeo. Prima di questa data, la European Food Safety Authority, la Commissione che decide della nocività o meno degli alimenti che possono circolare nell’Unione Europea, consentiva l’uso della Stevia solo come Supplemento Dietetico, ma non come dolcificante o ingrediente per le preparazioni alimentari, anche perché alcuni suoi componenti, alle dosi testate, come lo steviolo e lo stevioside erano ritenuti sospetti di cancerogenicità e non esistevano ancora studi ufficiali univoci sugli effetti che il suo utilizzo potesse comportare. In realtà la Stevia è normalmente consumata in molti paesi, in alcuni di questi da molto tempo e senza particolari problemi. In tali paesi è considerata meno dannosa di altri dolcificanti, come l'aspartame o l'acesulfame K, usata come estratto secco o come infuso fresco. Nel 2004 un gruppo di ricercatori belgi ha organizzato un simposio internazionale sulla sicurezza dello stevioside ed è stata accertata la sua non cancerogenicità, anche perché non viene assorbito direttamente dall’intestino ma viene degradato dai batteri del colon a steviolo, in gran parte eliminato con le urine e comunque le dosi di assunzione alimentare sono infinitamente inferiori rispetto a quelle utilizzate dagli studi. Esaminando i dati disponibili dai Paesi che ne fanno uso anche come infuso, FAO e OMS hanno fissato i limiti per il suo consumo che stabiliscono una "dose massima giornaliera" di 2 mg/kg peso corporeo di steviolo. Alcuni studi Molti gli scienziati che in campo alimentare, nutrizionale e sanitario in generale, ne stimano il notevole beneficio per l'intera umanità, tale da ridurre i problemi di diabete e obesità infantile e ridurre i costi sanitari e sociali di diverse decine di miliardi di euro, ma soffermiamoci su qualcuno degli studi fatti, per analizzare le molteplici e sorprendenti virtù di questa pianta che potrebbe presto sostituire i prodotti dolcificanti di utilizzo quotidiano. Secondo uno studio del 2012 del Dipartimento di Nutrizione applicata del Food Research Laboratory in Mysore, India, la somministrazione di Stevia sui ratti affetti da diabete ha determinato una riduzione di glucosio nel sangue, una riduzione di MDA (Malondialdeide) nel fegato e migliorato il preesistente stato ossidativo: le conclusioni dello studio riportano la significativa riduzione dei danni al fegato e ai reni, oltre l’effetto ipoglicemizzante e antiossidativo della Stevia che fanno ben sperare per eventuali future applicazioni su pazienti diabetici. Un altro studio sempre dello scorso anno, a Bogotà, presso il Dipartimento di Microbiologia della Facoltà di Scienze della Pontificia Universidad Javeriana, Colombia, ha indagato sugli effetti che la Stevia poteva avere sui microorganismi che causano le carie dentali, per valutare la sua eventuale capacità antibatterica, giungendo a risultati molto positivi. Gli studi si sono intensificati negli ultimi anni e ancora tanti ne verranno fatti per testare le innumerevoli capacità che possiede questa piccola piantina così ricca di proprietà. C’è da prevedere che i risultati saranno sorprendenti e presto questo prezioso vegetale potrà diventare una componente consueta della nostra alimentazione. Iader Fabbri alimentazione LA CRESCITA MUSCOLARE Un corretto allenamento e una corretta alimentazione sono la base per poter poi passare ad una corretta integrazione 42 LA PALESTRA A l contrario di ciò che le campagne pubblicitarie dicono, non è l’apporto proteico che controlla l’aumento dei muscoli, ma piuttosto la domanda causata dall’esercizio intenso. Nessuno è mai aumentato di un solo grammo di muscoli ingerendo semplicemente proteine; l’ipertrofia avviene dopo un periodo di esercizio con i pesi. Il trucco è ottimizzare l’apporto proteico individuale del proprio allenamento. Se, e solo se, si stanno compiendo dei programmi di allenamento intensi, forti o molto veloci, vi è l’evidenza che apporti proteici molto alti possono portare ad una maggiore crescita muscolare. Ingurgitare 20 bianchi d’uovo, mangiare proteine fino alla nausea, assumere sovradosaggi di proteine in polvere credendo di diventare “Mr Universo”, ahimè, rappresentano solamente una mera illusione! Ricordate: un corretto allenamento e una corretta alimentazione sono la base per poter poi passare ad una corretta integrazione. Fonti proteiche e supplementi proteici Le fonti proteiche solite per gli atleti sono le semplici bistecche e le costate. Il grande problema è che in queste fonti ci si imbatte nel grasso: una bistecca di manzo magra, ad esempio, contiene all’incirca 28 grammi di proteine per 100 grammi, ma anche 31 grammi di grasso. Una cotoletta di maiale magra possiede circa 23 grammi di proteine ogni 100 grammi, ma possiede anche 29 grammi di lipidi. La carne di maiale, tanto amata, contiene solo 9 grammi di proteine in 52 grammi di grasso. Equivale a mangiare il lardo. Il petto di pollo contiene 26 grammi di proteine ogni 100 grammi. Il pesce infine è l’alimento che contiene una grande quantità di proteine a discapito del grasso. Se poi non riuscite a sopportare il pesce tutti i giorni ci sono le fonti vegetali, verdura e frutta secca ricoprono il fabbisogno proteico se ben utilizzati. UOMO INTENSIVE SHOCK FACTOR Thermostack+ è un prodotto ProAction THERMOSTACK.IT TRATTAMENTO SPECIFICO ADIPOSITÀ LOCALIZZATA jonnymole.com Thermostack Professional, l’integratore maschile da utilizzare in sinergia con Active Gel Cosmetic utile nel trattamento specifico per la definizione e per chi pratica attività sportiva. Per raggiungere il tuo obiettivo prova Thermostack Professional e Thermostack Active Gel Cosmetic in azione combinata. FORMULA INTENSIVA PER LA DEFINIZIONE Scarica il lettore qr code sul tuo cellulare Seguici Su: da: http://bit.ly/proaction, poi inquadra l’immagine a fianco, scatta e scopri la sorpresa che ti abbiamo riservato! Leggere attentamente le avvertenze riportate sulla confezione del prodotto. Si consiglia di associare a un regime alimentare ipocalorico ed una adeguata attività fisica. alimentazione La produzione di ossido nitrico Tutti coloro che amano allenarsi coi pesi in modo intenso conoscono bene la piacevole e gratificante sensazione del pompaggio muscolare. Pertanto, molti bodybuilders e praticanti fitness hanno trovato benefico l’utilizzo di prodotti stimolanti la produzione di ossido nitrico. I più esperti sanno bene che i livelli di ossido nitrico possono essere aumentati incrementando i livelli dell’enzima responsabile della sua sintesi: la Ossido Nitrico Sintasi nel cui processo è coinvolto l’aminoacido Arginina. Ciò che invece pochi sanno è che l’ossido nitrico può essere elevato anche attraverso un circuito metabolico diverso da quello che prevede l’intervento dell’Ossido Nitrico Sintasi. L’alimentazione rappresenta il maggior fornitore di nitrati per il corpo. I nitrati possono far incrementare i livelli di ossido nitrico nel corpo indipendentemente dal circuito metabolico dell’ossido sintasi arginina dipendente. Per sfruttare al massimo le proprietà stimolanti ed energizzanti dell’ossido nitrico si può associare con particolari principi attivi, quali la Citrullina che aumenta la resistenza aerobica. Questo significa poter migliorare tutte quelle tipologie di performance dove una forte produzione di questo prodotto di scarto pone un freno importante (vedi ciclismo, corsa, nuoto e sport aerobici in generale). Angelo Mazzucato Laureato in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, è responsabile ricerca e sviluppo presso Pro Action di Maserà (PD). Offre consulenze per allenamenti e nutrizione in collaborazione con il nutrizionista Marco Venturi. 44 LA PALESTRA I supplementi proteici invece possono derivare dal latte, dall’uovo o dalla soia. Quelli del latte si presentano in tre forme: la caseina (presente nei Blend), principale componente del latte; gli idrolizzati (le whey e le isolate whey), ovvero parti più piccole delle proteine (di e tripeptidi) e gli aminoacidi (BCAA ed altri aminoacidi non ramificati) ovvero le proteine smontate fino al singolo mattone. I migliori supplementi proteici per quanto riguarda l’assorbimento sono gli idrolizzati, addirittura anche meglio dei singoli aminoacidi perché questi ultimi competono per lo stesso sito di trasporto dentro le cellule. Un aminoacido molto importante per l’ipertrofia è l’arginina: è così valida nel rilasciare il GH (ormone della crescita), da essere, oggi, la prediletta tra gli integratori. L’evidenza degli studi Alcuni scettici sostengono che l’arginina sia un blando stimolante del GH, ma la realtà è che molti studi hanno dimostrato il contrario. Uno tra questi si è svolto presso il prestigioso Whittier Institute di San Diego California, nel dipartimento di endocrinologia molecolare, dove è stata dimostrata l’efficacia dell’arginina, al punto di pubblicare lo studio sul giornale medico Regulatory Peptides: venne somministrata a 12 uomini sani un sale di Arginina, con a confronto persone che utilizzavano il farmaco L-Dopa, che è un potente liberatore di GH. Ebbene il livello riscontrato di ormone della crescita nelle persone sottoposte a trattamento con L-Dopa è stato di 14,6 mcr/l, il livello di GH nei 12 uomini che avevano assunto Arginina è stato di 15 mcr/l, quindi ancora di più. Un altro studio positivo è stato fatto dall’Università del Texas, a El Paso, sull’associazione Arginina-Ornitina. Gli atleti sottoposti a somministrazione dei due aminoacidi hanno perso più grasso ed hanno aumentato maggiormente i muscoli. Questi risultati danno una chiara evidenza che le supplementazioni per via orale agiscono come anabolizzanti. Un altro studio fatto dal Dr Bucci presso la Biotics Research Corporation e dalla University of Texas a Houston riguardava la somministrazione di Ornitina a body-builder in dosaggi diversi e crescenti. I livelli di GH nel siero tendevano a salire con tutti i dosaggi. Inoltre gli stessi esperimenti fatti utilizzando Arginina e Ornitina nella forma alfachetoglutarato ha evidenziato un ulteriore aumento della sintesi delle proteine muscolari. Quindi, in sintesi, la somministrazione congiunta di Arginina e Ornitina rilascia l’ormone della crescita in quantità molto superiore rispetto alle singole somministrazioni dei due aminoacidi. Somministrata poi per via orale, prima delle performance sportive, risparmia azoto muscolare, cioè riduce la diminuzione del muscolo e la perdita di aminoacidi dallo stesso. Un altro aminoacido grandemente correlato alla sintesi proteica è la Glutammina. Questo aminoacido è presente nel muscolo per il 50% rispetto agli altri aminoacidi liberi, ad esempio l’alanina è presente per il 10%. Durante l’esercizio (o trauma), il muscolo perde abbondantemente glutammina, più di ogni altro aminoacido, per cui si capisce quanto servono queste molecole per la ricostruzione muscolare. Studi sulla rapida reintegrazione degli aminoacidi, durante e dopo l’esercizio, dimostrano che essi procurano realmente i “mattoni” per la ricostruzione. Tali risultati confermano che le supplementazioni di aminoacidi (ramificati e non) aiutano la crescita del muscolo e ne impediscono il catabolismo, servendo da substrato per i grandi quantitativi di glutammina persi dall’organismo durante l’esercizio fisico. Angelo Mazzucato FOCUS TORNA LA FIERA DEI RECORD Si svolgerà dal 9 al 12 maggio l’appuntamento di riferimento del settore fitness, benessere e sport on stage prevede 14 padiglioni suddivisi tra le aree Wfun e Wpro. Fiera Internazionale L' ottava edizione di RIMINIWELLNESS promette scintille. In calendario ci sono quattro giorni intensi dedicati da un lato agli operatori professionali, dall’altro a un pubblico vasto ed eterogeneo di appassionati, grazie alla consueta formula espositiva che 46 LA PALESTRA I brillanti risultati raggiunti nel corso degli anni hanno fatto guadagnare alla kermesse riminese la qualifica di Fiera Internazionale. E non a caso il direttore di Business Unit Patrizia Cecchi la candida per il 2013 a capitale mondiale degli affari nel settore del benessere e dell’attività fisica. I numeri parlano chiaro: 228.000 visitatori nel 2012, fra cui tantissimi stranieri; ben 42 palchi dai quali 500 presenter provenienti da tutto il mondo hanno tenuto 1.500 ore di lezione. La formula internazionale sarà confermata anche quest’anno con la presenza di presenter russi, giapponesi, israeliani, americani e brasiliani che proporranno un susseguirsi ininterrotto di novità. Fra le tante in programma segnaliamo il Piloxing, un mix incredibile di pilates, boxe e danza sportiva e il Bokwa, un originale allenamento fitness che vede i partecipanti impegnati a disegnare con i piedi lettere e numeri mentre si muovono liberamente a ritmo di musica. FOCUS A RIMINIWELLNESS 2013 il wellness assumerà svariate forme: un padiglione sarà dedicato alle discipline del benessere naturale in cui sperimentare la manipolazione del corpo secondo tecniche esotiche antiche, con Riabilitec, un ampio spazio alle tecnologie per la riabilitazione e per il recupero motorio il cui cuore è un intenso programma formativo per i professionisti del settore, con la convention Pilates Junction, appuntamento di riferimento a livello nazionale, e molto, molto altro. La rete offre sconti Per velocizzare l'accesso a RIMINIWELLNESS verrà dato grande impulso alla biglietteria online. L'abbonamento ai quattro giorni di manifestazione potrà essere acquistato sul sito www.riminiwellness.com a soli 21€, con uno sconto del 40% sul prezzo del biglietto intero acquistato in loco, se acquistato entro l'8 aprile 2013 e a 24€ se acquistato dopo l'8 aprile. La manifestazione resterà aperta dal giovedì alla domenica dalle 9.30 alle 19.00, con accessi dagli ingressi SUD e OVEST. Sarà inoltre operativa la stazione ferroviaria interna di Rimini Fiera, rendendo ancora più semplice raggiungere il quartiere fieristico. HOTEL ROSE DUE Hotel Due Rose COLPO D'OCCHIO SU RIMINIWELLNESS 2013 Organizzazione: Rimini Fiera Spa; con il patrocinio di: Regione Emilia-Romagna, Provincia di Rimini, Comune di Rimini Ingresso: operatori e grande pubblico Biglietto: 35 euro (ridotto 25 euro, elettronico on line 21 euro) valido tutti i 4 giorni della manifestazione, ingresso gratuito per gli over 60, i minori di 12 anni e i portatori di handicap e accompagnatori; giornaliero intero 25 euro; orari: dalle 9.30 alle 19.00 per tutti, tutti i giorni di manifestazione Direttore Business Unit: Patrizia Cecchi Project Manager: Andrea Ramberti info espositori: [email protected] www.riminiwellness.com Hotel Due Rose - Via Rossini, 1 - 47922 Viserba (Rn) Tel. +39 0541/735395- Fax +39 0541/737105 www.hotelduerose.com E-mail: [email protected] L’Hotel Due Rose è un albergo a tre stelle gestito direttamente e con grande entusiasmo dai proprietari che nel corso degli anni, l’hanno valorizzato non solo dotandolo di tutti i comfort, ma soprattutto dando quella impronta di calorosa familiarità che gli ha reso la stima dei suoi clienti. È situato in una posizione strategica, alle spalle dei padiglioni fieristici a 1,5 km dall’ingresso ovest della nuova fiera e a soli 10 mt dal mare. Collegamento con servizio navetta pubblico diretto alla fiera e agevolmente raggiungibili a due passi dall’albergo. Ricca prima colazione a buffet. Possibilità su richiesta di cenare. Comodo parcheggio gratuito. SCONTO SPECIALE PER GLI AMICI DE “LA PALESTRA” IN OCCASIONE DEL GESTIONE Quando il fitness perde il suo know-how Una riflessione sulle difficoltà del settore e un’esortazione a non tirare i remi in barca in questo periodo di crisi economica generalizzata A nalizzando bene la storia del settore fitness scopriamo che onestamente nell’arco dei suoi 30 anni di vita, più o meno, non vi è stato un grande ricambio generazionale nelle posizioni di rilievo. Responsabili di club che hanno fatto la scelta di continuare ad operare nel campo, managers, direttori, gestori e titolari di fitness club che hanno deciso di rimanere nello stesso ambito, cercando di dare il loro apporto attraverso riviste, convegni o fiere, proponendo organizzazioni, consulenze, nuovi prodotti commerciali e quant’altro. Questo fenomeno potrebbe essere valutato dagli operatori esistenti forse come una fortuna, con un ragionamento del tipo “meno siamo e più lavoriamo”. Ritengo tuttavia che questa sia un’analisi errata, e anche un tantino presuntuosa e poco lungimirante. Lo scarso ricambio generazionale provoca una stasi nello sviluppo. Trovarsi sempre gli stessi non porta nuove idee e nuovi stimoli. Non bisogna mai temere il nuovo, al contrario, questo va accolto con serenità e umiltà, cercando di confrontarsi e di far valere la propria esperienza come elemento rassicurante. A volerla dire tutta servirebbe che “veterani” del settore e nuove leve si incontrassero proprio per un confronto e per trovare nuove linee guida che ci possano aiutare ad uscire da queste sabbie mobili in cui è caduto il settore. Sì, perché è di questo che stiamo parlando: il forte aumento dei costi affiancato alla crisi economica con conseguente calo delle iscrizioni ha portato il mondo del fitness a dover fare i conti con ardui tentativi per rimanere a galla. L’avvento dei low-cost ha creato secondo me ancora più confusione: perché se è vero che si può scegliere tra “pochi soci ad alto prezzo e tanti soci a basso prezzo”, è vero anche che occorre partire da un business plan che copra comunque i costi fissi e la gestione, altrimenti continua a non stare in piedi. Puntare sulla professionalità Fabio Swich Ideatore di UpWell società di servizi benessere, pioniere del cardio-fitness dal 1986, consulente wellness, autore di articoli su diverse riviste sportive di settore. 48 LA PALESTRA Credo che proprio per questo motivo le nuove possibili leve si siano spaventate e non si siano avvicinate più di tanto. Aggiungerei anche che, ultimamente, i più giovani hanno perso un po’ il senso della realtà: la carriera nel fitness è limitata e poco remunerativa, e non si può pensare di guadagnare cifre che non sono nemmeno sostenibili a bilancio. Ma è proprio questo il punto, stiamo parlando di un circolo vizioso che ci sta trascinando in basso. I centri non guadagnano, i manager non guadagnano e i servizi scadono, e si ricomincia al ribasso finché toccheremo il fondo. Ho detto all’inizio che, essendoci poco o niente ricambio generazionale, sono pochi coloro i quali continuano a crederci e a rimanere nel settore, ma tra questi pochi sono numerosi gli operatori (che io conosco) che hanno dato tantissimo, che hanno affrontato sacrifici e investimenti e che hanno accumulato tanta esperienza. E alcuni di loro stanno pensando di lasciare, di cambiare attività. C’è chi mi ha confessato che pensa di passare alla ristorazione oppure a fare l’agente di vendita di prodotti di qualsiasi tipo. Tutto ciò è molto triste: se lasciamo che accada il settore ne pagherà le conseguenze, perderà conoscenza, esperienza, idee e indebolirà ulteriormente il mondo del fitness. Per evitare che ciò si verifichi occorre tenere duro sulla nostra professionalità, non svenderla! Essere in linea con il mercato ma non puntare al ribasso, occorre confrontarsi e credere in quello che si fa, non farsi prendere dal panico. Bisogna controllare gli investimenti, contenersi, perché è meglio essere più piccoli ma con buoni servizi piuttosto che grandi e sommersi dai debiti. Occorre rispettare i bravi professionisti e valorizzarli anziché pretendere solo sconti e abbattimento dei listini. Evidentemente un professionista che opera da tanti anni, magari con una famiglia a carico, non può pensare di farcela se tutti i giorni deve confrontarsi con debiti, battaglie al ribasso con la concorrenza e personale poco professionale che pretende lo stipendio a fine mese anche se è un lavoratore autonomo (salvo poi mancare quando vuole lui). Lo sconforto è più che comprensibile. Questo articolo non vuole avere la presunzione di indicare qual è la soluzione, ma vuole essere uno stimolo a riflettere. Siamo in un momento economicamente difficile per tutti e in questi momenti credo che si debba partire o ripartire proprio da ciò che sappiamo fare meglio: dal nostro know-how, dalla nostra esperienza acquisita in tanti anni. Ognuno per la propria, è necessario crederci e sostenere questo bagaglio proponendolo e vendendolo per il suo giusto valore, affrontando novità tecnologiche e tecnico-sportive con la consapevolezza di voler rinforzare il settore e di conseguenza la propria struttura. Occorre mettere dei paletti e stabilire delle categorie basate sulle strutture, sui servizi e sul personale qualificato. Apriamo un confronto leale e costruttivo che possa far bene al settore in modo da poter ricostruire il nostro futuro e quello delle nuove generazioni, per realizzare programmi che possano mostrare agli operatori la possibilità di un minimo di carriera così che non scappino e abbandonino questo mondo che io trovo bello, divertente e sano. Fabio Swich GESTIONE IL TEMPO DEI TOUR “DIGITALI” I social network rappresentano una grande novità per il mondo del fitness. Un ottimo uso di Facebook consiste nel trasformare i fan dapprima in lead e infine in clients La funzione “offerta” su Facebook Facebook ha introdotto da qualche mese una nuova applicazione denominata “offerta”. Attraverso questa funzione potete pubblicare una vostra proposta commerciale da condividere con i vostri fan e con coloro che ancora non lo sono. Una volta costruita l’offerta commerciale ed elencate le relative condizioni, è possibile scegliere una duplice modalità di acquisto: - “on line”, nel caso abbiate una sezione di e-commerce sul vostro sito internet consentendo all’utente direttamente l’acquisto; - “on site”, richiedendo l’offerta via e-mail che, una volta ricevuta, va mostrata presso la vostra palestra. L’operazione ha un costo irrisorio che va da otto euro a salire in base al numero di utenti che si vogliono raggiungere. E’ possibile impostare esattamente la fascia di età del target e la posizione geografica. Alla funzione “offerta” Facebook garantisce un effetto virale. L’offerta sarà visibile a tutti gli amici di coloro che richiederanno l’offerta contribuendo, quindi, anche all’accrescimento del numero dei fan della vostra pagina. Dal Web Per maggiori approfondimenti vi consiglio di consultare la pagina http://fbrep.com/ SMB/Product%20Guide%20 Offers%20Italy.pdf 50 LA PALESTRA L a crisi economica ha distolto l’attenzione dei consumatori su alcuni settori merceologici non considerati di primaria necessità. Anche quelle persone non colpite direttamente dalla crisi, in modo precauzionale, hanno posto maggiore attenzione nell’acquisto di servizi come la palestra. Questo è evidente dai report mensili dei nostri “tour” che, nella maggior parte delle realtà, sono diminuiti sensibilmente rispetto agli anni passati. Lo sforzo più grande è quello di attirare l’attenzione di potenziali fruitori dei nostri centri fitness attraverso i canali di comunicazione tradizionali che sembrano non essere più incisivi come nel passato. Recenti studi condotti da illustri istituti di ricerca sia a livello nazionale che a livello mondiale evidenziano un numero crescente di consumatori che frequentano il mondo del web. La crisi economica ha incentivato questo processo di crescita di utenti on line per due motivi. Il primo è l’uso che spesso viene fatto di internet come “luogo” dove trovare sconti e coupon per acquistare a prezzi più vantaggiosi. Questo è spesso possibile grazie al fatto che vengono eliminati processi di intermediazione consentendo un vantaggio di prezzo all’utente finale. Il secondo è legato, invece, alla volontà e alla possibilità da parte del consumatore di confrontare on-line offerte e proposte commerciali prima dell’acquisto. Dalla pubblicità tradizionale al tour digitale Internet, con le sue molteplici applicazioni, rappresenta una grande opportunità per il mondo del fitness. Tra queste opportunità c’è sicuramente quella di poter sopperire in parte alla mancanza di tour fisici nelle nostre palestre grazie ad una nuova tipologia di tour che ci piace definire “digitale”. Fino ad oggi per procacciare nuovi visitatori effettuavamo pubblicità sui giornali, su cartelli, attraverso volantinaggio ecc., con l’obiettivo di incuriosire ed invogliare l’utente finale a farci visita in palestra. Questo tipo di approccio con mezzi di comunicazione tradizionali è stato da sempre un’impresa non facile condizionata dai limiti di approfondimento della notizia, dalla difficoltà di individuare la fonte del mezzo e dai costi elevati. Lo schema strategico alla base del nuovo concetto di tour che si propone prevede tre passaggi fondamentali che definiremo “fan”, “lead”, “client”. Le strategie di web marketing, ed in particolar modo quelle di social media marketing (leggi articoli sui social media nei numeri di novembre 2012 e gennaio 2013) devono essere inizialmente indirizzate all’ottenimento di fan, ossia persone a cui “piace” il nostro brand e che mostrano un’apertura ed un interesse verso di noi. Lo status di fan ha poca importanza ai fini del business. Avere, ad esempio, migliaia di fan su Facebook, oltre ad una soddisfazione strettamente legata alla brand awareness, non è affatto utile in termini economici. Il passaggio successivo da effettuare è quello di tramutare il fan in lead ossia, ottenere almeno una informazione di contatto attraverso mirate azioni di web marketing. Una volta ottenuto il contatto, il passo seguente è quello di raggiungere il lead e cercare di trasformarlo in cliente. Per maggiore chiarezza, riporto un esempio pratico che riguarda il social network più GESTIONE utilizzato al mondo, Facebook. 1) Ottenere FAN: attraverso un’inserzione pubblicitaria su Facebook si attirano nuovi fan alla propria fan page; 2) Trasformazione di FAN in LEAD: si pubblica un post invitando i fan a visitare un’apposita landing page del sito dove potranno lasciare il loro contatto e ricevere una particolare proposta commerciale; 3) Trasformazione di LEAD in CLIENT: si contatta via e-mail o telefonicamente il cliente per fissare un appuntamento presso la palestra e proporre una offerta commerciale. Mosse vincenti I principali ingredienti per una operazione di successo di questo tipo sono: - una adeguata gestione dei profili social dell’azienda; - una attenta pianificazione dell’advertising on line con individuazione dei canali adeguati dove intercettare il target; - un sito internet intuitivo e di facile navigazione, accattivante dal punto di vista grafico e con contenuti di qualità; - organizzazione e abilità nella fase di contatto del lead; - adeguata offerta commerciale. Per rendere maggiormente incisivo il processo FAN – LEAD – CLIENT è arrivato il momento di introdurre anche nel nostro settore la modalità di acquisto e-commerce. Una sezione di e-commerce all’interno del nostro sito ci permette di chiudere in prima battuta questo tour digitale contribuendo alla trasformazione diretta del lead in client. Questo tipo di modalità può servirci soprattutto se decidiamo di proporre offerte civetta per attirare nuovi potenziali clienti con la vendita di abbonamenti di breve durata ad un prezzo conveniente. Un sito internet con opportunità di e-commerce consente anche una efficace integrazione di attività on-line e-d off-line. Caso pratico è la distribuzione di un volantino con un codice promozionale che consente una particolare agevolazione inserendolo nell’apposito spazio dell’acquisto on-line. Da convinto sostenitore del web marketing applicato al settore del fitness ritengo che i nostri siti internet aziendali, supportati da adeguate strategie, debbano dare l’opportunità al cliente finale di poter acquistare anche gli abbonamenti di lunga durata direttamente on line. Carmine Preziosi Carmine Preziosi Laureato in Economia e Commercio ed esperto di marketing. Attualmente è direttore commerciale e marketing presso il network di centri wellness fiorentini Klab acqua & beauty Il ricambio di acqua in piscina Qual è il modo corretto di smaltire le acque? E come evitare di incappare in pesanti sanzioni? L' acqua della piscina è un sistema che viene continuamente modificato, dal punto di vista chimico e microbiologico, dall'apporto di inquinanti da parte dei bagnanti e dal trattamento chimico messo in atto per ridurre l'inquinamento a livelli accettabili per la salute dei bagnanti stessi. Come accade con i farmaci, i trattamenti 52 LA PALESTRA indispensabili per evitare il proliferare delle contaminazioni batteriche producono sottoprodotti chimicamente dannosi, che vanno in qualche modo smaltiti o quantomeno diluiti. Il ricambio periodico di acqua nella piscina ha soprattutto questo scopo, cioè ridurre la concentrazione di sottoprodotti chimici dannosi creati dall'immissione in acqua di cloro, acido, riduttori di cloro, antialghe, e altro. Cosa prevede la normativa A livello nazionale è in vigore la prescrizione contenuta nell'Allegato 1 dell'Accordo Stato Regioni 2003 “Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano relativo agli aspetti igienico-sanitari per la acqua & beauty costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine a uso natatorio”, che prescrive: L’acqua delle vasche deve essere completamente rinnovata, previo svuotamento, almeno una volta l’anno e comunque ad ogni inizio di apertura stagionale. L'acqua di riempimento e l'acqua di rinnovo delle piscine deve inoltre essere potabile, sempre secondo l'Accordo, sia che provenga da pubblico acquedotto che da pozzo privato (punto 1.2 dell'Allegato 1). Lo stesso Accordo prescrive, seppure in via indiretta, l'obbligo della installazione di un contatore volumetrico sull'acqua di approvvigionamento, poiché prevede che venga riportata sull'apposito registro la lettura quotidiana del contatore stesso (vedi punto 6.4). In questo documento non vi è però nessun riferimento alla quantità di acqua minima da ricambiare. L’entità del rinnovo d’acqua giornaliero di riferimento, che include l’acqua di reintegro, deve essere per lo meno il 5% della somma del volume d’acqua di vasca e del volume convenzionale della vasca di compenso. Qualora il risultato del calcolo di 30 l/d per bagnante effettivo, effettuato su periodi di tempo omogenei e rappresentativi, si discosti significativamente dal valore del 5% indicato sopra, il gestore in sede di protocollo di autocontrollo può stabilire un valore ridotto, comunque non minore del 2,5% e sempre nel rispetto dei valori dell’acqua di vasca indicati nel punto 5.1.3. Tale prescrizione è stata ripresa da alcune leggi regionali, mentre altre regioni hanno semplicemente ripreso quanto prescritto dalla Norma UNI, lasciando quindi aperta la possibilità di modificare tale punto, cosa che è in atto in questi giorni nella Commissione Piscine dell'UNI, di cui la scrivente fa parte. La modifica, non ancora definita, sarà comunque nell'ottica di ridurre la parte di acqua che deve obbligatoriamente essere ricambiata. dimenticato che l'acqua è una risorsa fondamentale per il pianeta, da utilizzare con parsimonia. Ci si trova quindi di fronte a due necessità contrastanti: ricambiare acqua per salvaguardare la salute dei bagnanti e ridurre il consumo di acqua per salvaguardare le risorse ambientali e per non sprecare inutilmente denaro. Qualunque manutentore di piscina che svolga coscienziosamente il proprio lavoro sa quanto sia indispensabile, per mantenere corretti i parametri chimico- fisici e microbiologici di una piscina, effettuare un corretto ricambio di acqua, ma la quantità di acqua ricambiata può variare moltissimo a seconda delle situazioni. Vi sono piscine piccole e molto frequentate che necessitano di un ricambio ben maggiore del 5% previsto dalla normativa, mentre altre vasche, pensiamo ad esempio a quelle molto grandi destinate prevalentemente all'attività agonistica, non ne hanno affatto la necessità. Il ricambio periodico di acqua in piscina consente di ridurre la concentrazione di sottoprodotti chimici dannosi creati da cloro, acido, antialghe e altro La giusta quantità di acqua Questo aspetto è di grande importanza per il gestore delle piscine ad uso pubblico, poiché da alcuni anni il costo dell'acqua potabile è aumentato in misura considerevole, così come quello del riscaldamento e del trattamento chimico. Ricambiare acqua quando non è necessario si rivela quindi un inutile spreco economico e ambientale, poiché non va Come risparmiare Fermo restando l'obbligo normativo, comunque in evoluzione, come è possibile evitare di spendere troppo per effettuare il ricambio di acqua necessario? L'unica strada percorribile è quella del recupero di energia termica e di acqua. Per quanto riguarda il recupero di energia termica è possibile far transitare l'acqua da ricambiare attraverso uno scambiatore di calore, ancor meglio una pompa di calore, affinché l'energia termica necessaria a riscaldare l'acqua che proviene dall'acquedotto sia sensibilmente ridotta. Molte delle apparecchiature oggi in commercio sono in grado di recuperare anche fino all'80% del calore. Il calore recuperato dall'acqua scaricata viene dato all'acqua fredda proveniente dall'acquedotto. La stessa acqua scaricata, una volta raffreddata, può essere stoccata in una vasca adiacente alla vasca di compenso, o ricavata in una parte di quest'ultima, ed utilizzata per il controlavaggio dei filtri, per il quale solitamente viene invece utilizzata acqua calda. Tale accorgimento consente un notevole risparmio, come si può vedere dal calcolo riportato nel riquadro. Un'altra possibilità di risparmio è quella di ottenere dal gestore del servizio idrico la riduzione o l'annullamento del costo di smaltimento almeno per la quota di acqua riguardante la vasca. Si tratta infatti di acqua pulita, che non necessita di alcun tipo di trattamento. Rossana Prola Facciamo un po' di conti Costo medio acqua al metro cubo (compreso smaltimento: 1,2 euro) Costo per il riscaldamento di un metro cubo di acqua (da 10 a 30 gradi): Una caloria innalza di un grado centigrado un grammo di acqua. Q=m*C*deltaT dove Q=calore necessario m= peso dell'acqua in gr (equivalente al corrispondente in volume, per l'acqua) C=1cal/(°C*g) (calore specifico dell'acqua) deltaT = °C di salto termico Quindi, per innalzare di 20 °C un metro cubo di acqua (equivalente a 1000 litri): Q= 1.000.000.000 x 1 x 20 = 20.000.000 calorie, pari a 20.000 Kcal Una volta ricavate le calorie bisogna trasformarle in metri cubi di metano e qui entrano in gioco l'efficienza della caldaia e il potere calorifico del metano. Generalmente un metro cubo di metano genera 8250 kCal, quindi per scaldare la nostra acqua serviranno 2,4 metri cubi di metano. Se la caldaia ha un rendimento del 70% bisognerà ulteriormente correggere e quindi serviranno 2,4 / 0,70 = 3,4 metri cubi, pari a circa 1,7 euro. Buttare un metro cubo di acqua riscaldata, in piscina costa quindi circa 3 euro. Rossana Prola Laureata in Fisica e amministratore unico di Professione Acqua srl, si occupa di progettazione di impianti di trattamento dell’acqua e di molti altri aspetti che riguardano gli impianti natatori. È autore, per Flaccovio Editore, del libro “Piscine” edito nel 2009. LA PALESTRA 53 consulenza Consulenza in pillole A quesiti di natura gestionale e organizzativa, risponde in modo breve ma pragmatico Davide Verazzani, consulente e formatore di decennale esperienza nel settore fitness, creatore del network www.kaleido-scopio.it Inviate le vostre domande a: [email protected] Come si organizza un buon open day? Sinonimo di “porte aperte”, l’open day si caratterizza come una giornata in cui l’accesso al club e alle sue iniziative è libero per tutti. Nasce come un giorno di festa, diventa un’opportunità commerciale, un giorno in cui nulla va lasciato al caso, perché tutto quel che accade è una vetrina per il club. Sia per chi lo visita per la prima volta, sia per i soci. Pianificare un open day non è quindi cosa di poco conto; dato il poco spazio, ci focalizzeremo sugli aspetti principali. Innanzitutto: quando svolgere un open day? Non ci sono vincoli. Eviterei solo luglio e agosto (a parte i club in zone marine, che potrebbero beneficiare del turismo), ma per il resto ogni momento è buono. Proprio perché nasce come festa del club e dei suoi soci, però, è meglio pianificarlo quando si hanno novità da proporre o premiazioni da svolgere; in caso contrario, verrebbe percepito solo come occasione commerciale e poco più. L’organizzazione delle attività della giornata si basa sulle sale corsi, che devono privilegiare proposte innovative, non presenti nel palinsesto (magari per presentarle come anteprima e verificarne l’interesse), oppure varianti di corsi già esistenti con attinenza magari al periodo in cui si svolge l’open day (Carnevale, Natale, inizio estate, etc). Inoltre, per sottolineare l’atmosfera di festa del club, si possono organizzare gare tra i soci, usando gli attrezzi di sala fitness, e situazioni di intrattenimento quali animazioni per i bambini, aperitivo in musica, degustazioni di prodotti bio. Infine, non vanno dimenticati gli addobbi: il club deve essere perfetto e fornire un’immagine di serenità e cura dei particolari. Per far sì che le aule e le gare siano piene, vanno prese le iscrizioni fra i soci. Per questo, l’open day va pianificato e comunicato almeno un mese prima, usando comunicazione interna e via web. Una soluzione on line può essere quella di creare l’evento su Facebook e invitare amici, monitorando la viralizzazione della news. Una possibilità off line, invece, potrebbe essere quella di creare un mega-cartellone all’ingresso del club, in cui siano riassunte le attività della giornata, e invitare i soci a iscriversi ad esse. Commercialmente, la giornata deve prevedere un’offerta notevole sul piano del risparmio, relativa all’abbonamento più costoso e open, e riservata a chi, mai iscritto al club, si iscrive in quella giornata o, al limite, nei tre giorni successivi. Anche per questo motivo, all’ingresso, chiunque non sia socio è tenuto a lasciare i suoi dati e a seguire un tour del club, al termine del quale il consulente può effettuare la sua proposta di iscrizione. Se vi sono sponsor, si può ipotizzare di distribuire all’ingresso un piccolo regalo a tutti i partecipanti. In ogni caso, è bene che nei giorni immediatamente seguenti l’open day, chi non è socio e non si è iscritto sia contattato, magari anche solo via web, dal club, per rispondere a due/tre domande relative alla sua esperienza e fornire quindi un fondamentale feedback ai titolari. 54 LA PALESTRA Ho problemi con i pagamenti dei miei clienti: come limitarli? In una situazione di crisi economica e stagnazione, diventa sempre più difficile per i consumatori far fronte agli impegni economici. Anche nel nostro settore gli insoluti stanno aumentando. Il fitness è l’unico settore dei servizi dove i clienti si sono sempre permessi di procrastinare il pagamento, usando le scuse più opinabili (“frequento tutti i giorni, te li posso dare anche domani no?” “tanto mi conosci, mica scappo!”). Se permettiamo ai clienti di pagare quando vogliono in tempi di vacche grasse, figuriamoci cosa può accadere in momenti di depressione economica! Quando il mancato incasso diventa un problema? Dipende dalla struttura finanziaria del club, ma in generale se supera il 5% del fatturato dovrebbe scattare un campanello d’allarme, e se va oltre il 10% la sirena dovrebbe suonare ininterrottamente. Poiché è da escludere l’esecuzione coattiva del credito nei confronti del cliente (presupporrebbe l’attività di un avvocato, e per somme modeste il gioco non vale la candela), e va lentamente scemando la fiducia nei clienti che dicono di continuo che pagheranno la prossima volta, la soluzione va cercata alla base. Per abbonamenti a lungo termine, il pagamento attraverso società di credito al consumo mostra i suoi limiti perché sottoposto a vincoli burocratici e finanziari che a volte lo frenano (basti pensare alle richieste di buste paga o di contratti di assunzione, o alle garanzie da chiedere a terzi). Si sono fatte avanti, ultimamente, proposte di pagamenti parcellizzati con carta di credito ma, nonostante ciò risolva il problema del finanziamento, ne provoca un altro derivante dall’incasso mensile, anziché immediato, della somma. Per chi possiede una carta di credito, forse la soluzione migliore sarebbe dividere in due parti uguali il totale da pagare, incassare la prima metà immediatamente attraverso contanti, assegni o bancomat, e assicurarsi l’incasso della seconda metà digitando subito con la carta di credito l’importo: tale incasso avverrà il giorno 15 del mese successivo. Infine, da qualche mese, una nota società di controllo della solvenza dei titoli di credito eroga l’intera somma subito, come fa la finanziaria, senza richieste di dati o di buste paga ma solo attraverso il controllo di un assegno vuoto del cliente; il rovescio della medaglia è che il costo dell’operazione, per abbonamenti a lungo termine, si avvicina pericolosamente al 10%, e quindi va bene solo per chi già attuava il tasso zero oppure se si alzano preventivamente i prezzi per rovesciarne almeno una parte sul cliente. Qual è il segreto? Possedere tutti i mezzi di pagamento possibili, e presentarli al cliente facendogli scegliere quello che lo soddisfa maggiormente. E per concludere, non va scordata la qualità della trattativa, che in momenti come questi deve essere altissima. Se non c’è accordo sulla proposta, non ha senso parlare di pagamenti. Se c’è l’accordo, la scelta è fatta. La felicità di una scelta fa passare in secondo piano altre problematiche. OCCASIONI Cell. 338.6525777 - Tel. 0434.857012 - Fax 0434.81061 WWW.FITNESSSTUDIO.IT - E-mail: [email protected] Vetrina delle occasioni Una sezione dedicata ai macchinari e a tutti i prodotti per il fitness che potete trovare a prezzi promozionali. 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Gli articoli firmati impegnano esclusivamente gli autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmente forniti dalle case produttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti a rettifiche. La Api Editrici s.n.c declina ogni responsabilità circa l’uso improprio delle tecniche che vengono descritte al suo interno. L’invio di fotografie alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto cartaceo e su qualsiasi pubblicazione anche non della Api Editrici s.n.c. Il materiale inviato alla redazione non sarà restituito. Copyright Api Editrici s.n.c. Testi, fotografie e disegni, pubblicazione anche parziale vietata. seguici anche su AVVERTENZA - I contenuti degli articoli di questa rivista non hanno valore prescrittivo, ma solo informativo e culturale. 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