LA FONDAZIONE ORPHEON Museo di Strumenti Musicali Storici Al
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LA FONDAZIONE ORPHEON Museo di Strumenti Musicali Storici Al
ANCORA VIVI LA COLLEZIONE DI STRUMENTI MUSICALI STORICI VÁZQUEZ 1560 – 1800 www.castellodiduino.it Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. 2 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. LA FONDAZIONE ORPHEON Museo di Strumenti Musicali Storici Al Servizio di Una Tradizione Vivente www.orpheon.org [email protected] Praterstrasse 13/2/11, A-1020 Vienna, Austria Tel: +43-650-4003731 Venerabili ambasciatori da un remoto passato La fondazione Orpheon si augura di aprire i vostri occhi e le Vostre orecchie al meraviglioso mondo degli strumenti ad arco del Rinascimento, del Barocco e del periodo Classico. La collezione al momento consta di più di 170 violini, viole, violoncelli, viole da gamba, viole d'amore, baryton e archetti antichi tutti datati quasi esclusivamente dal 1560 al 1780. Gli strumenti sono stati restaurati per tornare alle loro condizioni originali e, essendo tuttora suonabili, sono stati messi a disposizione dei membri della fondazione Orpheon, di musicisti professionisti e dei migliori studenti Europei per concorsi, registrazioni, concerti e studi a lungo termine. Il propretario, il Professor José Vázquez dell’Università della Musica e delle Arti di Vienna, sostiene che si tratta di un’eredità acustica tuttora vivente: “Siamo interessati ai suoni che questi strumenti producono per il pubblico di oggi e non al mero aspetto decorativo come objets trouvés presso residenze aristocratiche di un passato remoto. Ci auguriamo di poter ascoltare ciò che questi strumenti hanno ancora da dire e speriamo di imparare da loro tutto ciò che riguarda le modalità espressive della loro eredità musicale del Rinascimento, del Barocco e del periodo Classico. La nostra missione L’obbiettivo della Fondazione Orpheon per l’umanità è qualcosa di singolarmente meraviglioso e unico forse anche miracoloso: collegare il nostro passato con il nostro presente e il nostro futuro, un processo che inizia forse quattro secoli fa su un semplice tavolo di lavoro in un modesto atelier, con un uomo appassionato che dona nuova vita a un mero pezzo di legno … Il nostro passato Il liutaio del passato impegnava tutta la sua conoscenza e abilità, ma anche tutta la sua passione, per creare un oggetto di raro pregio il solo proposito del quale, in ogni caso, era di produrre un suono di incomparabile bellezza. Questi maestri artigiani sapevano bene che la qualità del suono delle loro creazioni sarebbe migliorata e si sarebbe raffinata con il tempo, ma nessuno avrebbe mai sospettato che il violino che lasciava il suo negozio avrebbe iniziato proprio in quel momento un’avventura che sarebbe durata centinaia di anni. Era impossibile immaginare che le virtù magiche che l’artigiano aveva così amorevolmente infuso in un oggetto di legno piccolo e fragile avrebbero deliziato, qualche secolo dopo, un violinista del ventunesimo secolo. Impossibile prevedere che orecchi umani avrebbero ancora gioito, dopo quasi quattro secoli, delle emozioni che i suoni eloquenti ed eleganti della creazione di un sapiente artigiano sanno tuttora dare. O forse questo violino dopo aver superato le avversità del tempo ha quasi raggiunto l’immortalità? 3 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. Senza dubbio i suoni meravigliosi prodotti da questi strumenti creati con sapienza suggerivano con precisione al compositore di allora capolavori musicali di profonda carica emotiva. Ma lo stesso compositore non avrebbe mai immaginato che i frutti della sua fatica compositiva sarebbero diventati ricercati tesori per i musicisti di centinaia di anni dopo, e che i pensieri e i sentimenti più reconditi che aveva con sapienza messo in frasi musicali avrebbero toccato i cuori e le anime di così tante generazioni future.. Il nostro presente Oggi il musicista professionista e lo studente, data loro la possibilità di poter lavorare con strumenti di simile fattura, raggiungono una conoscenza dell’estetica di quel periodo grazie alla quale sarà loro possibile interpretare i capolavori poetici dei compositori di allora. Questo musicista, ora in contatto con lo strumento e la sua musica, si trova nella posizione di poter proporre al pubblico dei giorni nostri quelle raffinate composizioni suonando proprio lo strumento che un sapiente artigiano aveva creato sul suo banco da lavoro tre, o anche quattro, secoli fa. L’artigiano e il compositore sono scomparsi molto tempo fa ma la loro eredità vive ancora e continuerà a farlo per le future generazioni arricchendo la vita di musicisti e ascoltatori di oggi così come aveva arricchito le vite di molti allora. La nostra missione per il futuro La Fondazione Orpheon ha scelto come sua missione il continuare questa tradizione ininterrotta da quando il violino ha lasciato l’atelier nel quale era stato creato. La ricezione e l’impatto che sia la mostra che i concerti con gli strumenti musicali storici della collezione hanno avuto nel passato dimostrano che non solo i musicisti ma anche il pubblico può comprendere ed apprezzare completamente il significato e le profonde implicazioni di questa missione. Speriamo che anche Lei decida di accogliere nel Suo cuore questi venerabili ambasciatori dal remoto passato. Prestategli le vostre orecchie, perché loro hanno il potere di muovere la vostra anima e cambiare la vostra vita! Fidatevi delle Vostre orecchie, poiché loro sono in grado di muovere la vostra anima e cambiare la vostra vita! 4 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. LA COLLEZIONE DI STRUMENTI STORICI ORPHEON VÁZQUEZ www.orpheon.org La Famiglia della Viola da Gamba e La famiglia del Violino o della Viola da Braccio Gli strumenti inclusi nella collezione sono raggruppati in queste due grandi famiglie. E’ importante notare che le due famiglie, contrariamente alla opinione comune, non sono minimamente imparentate: la viola da gamba non è affatto uno strumento predecessore del violino. Entrambe sono venute alla luce quasi contemporaneamente e hanno convissuto per un periodo di trecento anni. La viola da gamba nasce nel quindicesimo secolo in Valencia, regione spagnola culturalmente eterogenea. I primi dipinti della viola da gamba suonata da un angelo , trovati a Xativa (Valencia), si possono datare tra il 1475 – 1485. I tasti, il numero di corde (6) e l’accordatura (in quarte con una terza nel mezzo)derivano dal liuto o dalla vihuela (un predecessore della chitarra). In sostanza , la viola, come viene chiamata tuttora la viola da gamba è una chitarra amodificata per essere suonata con un arco. Il nome dello strumento deriva dal modo di suonarla: la viola viene infatti appoggiata alle ginocchia tra le gambe. Il violino è arrivato in Italia settentrionale grazie a menestrelli vagabondi, molto probabilmente provenienti dalla Polonia o comunque dall’estremo nord. I primi dipinti, datati approssimativamente 1535, di un quartetto di viole da braccio fu eseguito dal raffinato artista del rinascimento Gaudenzio Ferrari e si trovano in numerose chiese di Saronno. Il violino ha solitamente 4 corde ed è accordato in quinte. Non vi sono presenti né tasti né tastiere. Le origini del violino sono da ritrovare nel medioevale vielle o rebec, entrambi suonati appoggiandoli alla spalla e per questo motivo detto anche viola da braccio. Queste due indipendenti famiglie di strumenti hanno vissuto e lavorato insieme in armonia per circa 250 anni. La viola da gamba sparirà gradualmente nel corso del diciottesimo secolo. Il violino ha infatti assunto il ruolo di più alta conquista della cultura musicale occidentale. La più semplice orchestra sinfonica si basa infatti sul suono di questa famiglia di strumenti. La Famiglia della Viola da Gamba Come tutti gli strumenti del rinascimento, la viola da gamba è stata realizzata in tutte le dimensioni in modo da essere in grado di riprodurre i differenti timbri della voce umana. Fanno parte di questa famiglia: Viola da Gamba Soprano (accordatura: re’’, la’, mi’,do’ sol, re) Viola da Gamba Alto (accordatura: do’’, sol’, re’, si b, fa, do) Viola da Gamba Tenore (accordatura: sol’, re’, la, fa, do, SOL) Viola da Gamba Basso (accordatura: re’, la, m , do, SOL, RE) Viola da Gamba Contrabbasso (sol, re, LA , FA, DO, SOL SOL) Viola da Gamba Doppio basso (re, la, mi, DO, SOL SOL, RE RE) In aggiunta a questi, nel diciottesimo secolo in Francia è stato aggiunto un piccolo strumento il pardessus de viole, accordato un ottava più alta del tenore (sol ‘’, re’’,la’ fa’, do’, sol) ma talvolta costruito con solo cinque corde (sol’’, re’’, la’ , re’, sol). All’interno della mostra si possono ammirare tutti i rappresentanti della famiglia della Viola da Gamba. La famiglia del Violino o della Viola da Braccio Violino (mi’’, la’, re’, sol) 5 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. Viola (la’, re’, sol, do) Violoncello (la, re, SOL, DO DO) Doppio basso (sol, RE,LA,MI MI e talvolta DO DO) Anche di questi strumenti ve ne sono alcuni che sono usati molto raramente. Uno, il violoncello piccolo, è una versione di violoncello a quattro, o talvolta, a cinque corde con l’aggiunta di una corda alta accordata in mi’. Un altro, estremamente raro e un violino a cinque corde con accordatura variabile. Tutti i rappresentanti della famiglia del Violino si possono ammirare all’interno dell’esposizione. Non abbiamo ancora un violino piccolo al momento ma ne stiamo cercando uno! La Viola d’Amore Dal XVII secolo agli inizi del IXX secolo, sono stati suonati saltuariamente altri due tipi di strumenti a corda. All’alba dell’espansione dell’egemonia europea, le scoperte del lontano oriente, principalmente avvenute in India e in Cina , ispirarono la costruzione di strumenti musicali in Europa come nel caso degli strumenti altamente espressivi chiamati Viola d’amore e Baryton. La viola d’amore è un tipo di violino ma a sei o sette corde di budello, sulla parte superiore della tastiera, che veniva suonate con l’archetto. Talvolta vi erano presenti sotto la tastiera ulteriori sei o sette corde in sottile metallo che risuonano quando l’archetto sfiora le corde superiori creando una risonanza magica e incantata, eterea, che affascinava ogni ascoltatore. Come suggerisce il nome Viola d’Amore, questo strumento dal particolare colore del suono, era usato per esprimere sentimenti delicati e amorosi. Il Baryton Il baryton è sostanzialmente una viola da gamba con sei o sette corde di budello con molte sottili corde di metallo situate sotto la tastiera. Queste ultime potevano all’occorrenza esser pizzicate dal pollice della mano sinistra mentre le altre corde venivano suonate dall’archetto: un effetto molto affascinante e divertente. Poiché il principe Esterhazy adorava (e suonava questo strumento), il suo Capellmeister Joseph Haydn scrisse un vasto e raffinato numero di composizioni per il baryton. Due viole d’amore e un baryton si possono ammirare all’interno della collezione Orpheon! La Collezione di Archetti Originali La storia dell’archetto e documentata dall’inizio alla fine dagli archetti originali presenti nella collezione Orpheon (o da copie di archetti nel caso in cui sia stato impossibile trovare archetti originali). Dal 1500 l’archetto ha subito trasformazioni sostanziali che hanno influenzato altamente le performance dell’ artista sul suo strumento. Infatti non tutti sanno che un archetto può trasformare completamente il suono di una viola o di un violino. La documentazione acustica e visiva Un altro importante aspetto della Fondazione Orpheon è la registrazione su compact disc, su cataloghi, su cartoline (acquistabili all’ingresso del castello) dell’eredità sonora che la collezione rappresenta. Vi sono registrazioni di gruppi di viola da Gamba, i terzetti di Haydn and Lidl e i monumentali mottetti per doppio di Johann Ludwig Bach, registrati con nove viole da gamba della collezione. Queste registrazioni possono essere ordinate dal nostro sito che se volete potrete suggerire anche ai vostri amici interessati all’argomento. Siamo inoltre interessati a portare questa mostra in altre città e altri paesi e quindi Le saremmo molto grati per la Sua collaborazione. 6 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. 1 - Violino – probabilmente Brescia, XVI secolo Questo violino mostra tutte le tipiche caratteristiche dei lavori di Andrea Amati (ca. 1505-1577), uno dei più illustri fabbricatori di violini di tutti i tempi. Tuttavia , sebbene i contorni della cassa e le fessure armoniche seguano esattamente il modello Amati, il violino è probabilmente una copia contemporanea di un Amati. Con ogni probabilità Andrea Amati stesso fabbricò questo strumento che rimase inalterato fino al XVI secolo. Recenti studi hanno dimostrato che Andrea Amati, che firmava le prime etichette come “Amadi”, era uno Spagnolo di origine araba (Andreas Hamad), la cui famiglia era stata espulsa durante il fanatismo religioso della sua nativa Valencia. Accolto dallo spirito libero e aperto della Repubblica Veneziana, si stabilì successivamente a Cremona per gettare le fondamenta dell’arte della fabbricazione dei violini come la conosciamo ora. Gli strumenti di Amati mostrano una livello artistico tale che possono essere accostati ai migliori esempi di pittura, scultura, architettura e letteratura dell’Umanesimo. 2 - Violino - Nicolò Amati - Cremona, 1669 La dinastia fondata da Andrea, che uniformò la fabbricazione di violini, fu portata avanti dai suoi figli e raggiunse l’apice nella forma perfetta del violino di Nicolò Amati (1596-1684). Nicolò fu anche responsabile dell’educazione di un intera generazione di eccellenti fabbricatori di violini tra i quali spiccano Andrea Guarneri, Alessandro Gagliano, Giovanni Battista Rogeri e forse anche Jakob Stainer. Gli strumenti di Nicolò Amati e Jakob Stainer rimasero i più desiderati durante tutto il XVII e XVIII secolo. La moda degli Stradivari arrivò solo verso la fine del XVIII secolo e l’inizio del IXX secolo. L’università di Amburgo ha condotto degli studi dendrocronologici sul legno di questo violino. La dendrocronologia è la scienza che determina la data degli anelli annuali nei pini o negli abeti per stabilire quando un albero è stato abbattuto. Il Dottor Peter Klein e la Dottor Micha Beuting hanno stabilito che il legno della parte superiore dell’amati è databile tra il 1489 e il 1658, indicando che l’albero fu abbattuto nel 1659. Poiché l’etichetta riporta l’anno 1669 e siccome i fabbricanti di violini usavano aspettare alcuni anni per lasciar asciugare il legno, questo violino è con ogni probabilità stato fabbricato nel 1669 da Amati. 3 - Violino - Carlo Giuseppe Testore - Milano, ca. 1700 I Testore erano una rispettata e rinomata famiglia di fabbricatori di violini di Milano. Vivevano nello stesso edificio dei Grancino e dei Pasta. Questo violino è rimasto nella condizione iniziale, ovvero con il manico leggermente inclinato, il capotasto dei bassi più spesso e con corde di metallo. Questo strumento viene prestato regolarmente a studenti e solisti dell’università di Vienna 4 - Violino - Matthias Albanus - Bolzano, ca. 1680 Questo maestro proveniente dal Tirolo raggiunse la veneranda età di 99 anni, il che spiega come mai il suo stile subì diverse modifiche. Praticamente lavorò contemporaneamente a Jakob Stainer e Nicolò Amati. Il Ricciolo di questo strumento è particolarmente bello, il fondo è finemente modellato, la vernice rossa mostra i tipici e ricercati segni di screpolatura. Arcangelo Corelli possedette e suonò uno di questi violini. 5 – Violino – Antonio Pollusca – Roma, 1741 Il posto di onore nella collezione va riservato a questo violino, il primo violino barocco della collezione Orpheon che fu comprato dal Professor Vazquez a Chicaco agli inizi dei suoi studi universitari direttamente da Mr. Kagan (Kagan & Gaines). 6 - Violino - Giovanni Antonio Marchi - Bologna, 1740-1795 Un esperto e raffinato liutaio Bolognese sulla scia di Guidantus, Tononi, Faccini. E’ interessante notare che questi fabbricatori di violini lavorarono sotto l’influenza di Stainer piuttosto che sotto quella dei loro 7 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. contemporanei cremonesi. Gian Antonio Marchi scrisse un trattato nel 1786, che ora è a Bologna, su come sistemare un violino, trattato che ora è una fonte utilissima per dettagli tecnici sulla costruzione di uno strumento. Ottorino Resphigi ebbe e suonò un violino di questo grande maestro bolognese. 7- Violino – Jakob Horil, Roma, ca. 1750 Questo violino sebbene sia stato costruito in Italia, ricorda, con il ricciolo piegato e le sottili fessure armoniche rotonde, i lavori della Scuola viennese, portando molti esperti a dubitare sulla sua provenienza. 8 – Violino – Probabilmente Germania, IXX Secolo Precedentemente attribuito alla Scuola di Gofriller 9 - Violino italiano - Cremona o Venezia, ca. 1700 10 – Violino – Scuola Milanese (Italia settentrionale ca. 1700) Questo violino è stato recentemente identificato di origine milanese dal esperto cremonese, Eric Blot, in occasione di una Sua visita alla collezione di Vienna. 11 – Violino – Sebastian Dallinger, Vienna, ca. 1780 Sebbene dotato di tutte le caratteristiche di costruzione degli strumenti Stainer, questo violino fu fabbricato da Sebastian Dallinger, intorno al XVIII secolo. Il suono è di qualità notevole. Ludwig van Beethoven possedette e suonò uno strumento costruito da Dallinger. 12 – Violino –Johann Christoph Leidolff, Vienna, 1739 13 – Violino –Johann Christoph Leidolff, Vienna, 1745 14 - Violino - Johann Christoph Leidolff - Vienna, 1747 15 - Violino - Johann Christoph Leidolff - Vienna, 1748 La famiglia Leidolff fu una delle più importanti nella Vienna del XVIII secolo. Questo violino presenta il manico, la tastiera e la barra dei bassi originali. Sono stati sostituiti solo il ponticello e la cordiera. Questo strumento e il violino sottostante (N°14) formano una coppia gemella a tutti gli effetti: lo stesso legno e la stessa verniciatura eseguita in contemporanea. 16 – Violino – Joseph Ferdinand Leidolff – Vienna, 1767 17 - Violino - Johann Georg Thir – Vienna, 17__ 18 - Violino – Mathias Thir – Vienna, 17__ 19 – Violino – Johann Joseph Stadlmann, Vienna 1768 Johann Joseph (1720-1781) era figlio di Daniel Achatius Stadlmann (ca. 1680-1744), il fondatore di una delle più rinomate dinastie di liutai viennesi del XVIII secolo. A Daniel Achatius infatti era stato affidato il monopolio imperiale per il commercio del legno per la corporazione dei liutai, il che spiega perché gli strumenti costruiti dalla Sua famiglia erano sempre fatti con i migliori materiali. 20 - Violino - Johann Schorn - Salisburgo, 1707 Mentre viveva ancora a Innsbruck, a Johann Schorn (1658-1718) furono commissionati (come lo furono a 8 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. Jakob Stainer qualche tempo prima) alcuni strumenti dall’arcivescovo di Salisburgo, Max Gandolph von Kuenburg (1668-1687), un ecclesiastico aristocratico illuminato, generoso patrone delle arti, i cui ambiziosi progetti avrebbero trasformato la città nel incomparabile centro dell’arte, dell’architettura e della musica barocca. Nel 1713 Johann Schorn divenne Fabbricatore di Violini di Corte (Hoff Lauten- und Geigenmacher) e trasferì il suo laboratorio a Salisburgo. L’influenza del suo collega di Innsbruck Jakob Stainer è così evidente nei lavori di Schorn, che i suoi violini possono facilmente esser scambiati per violini Stainer. Avendo lavorato insieme a Heinrich Biber, Johann Schorn può essere di diritto considerato l’inventore della viola d'amore. La collezione Orpheon ha al suo interno una viola d’amore che sebbene porta l’etichetta di Johann Christoph Leidolff, non può essere che di Johann Schorn. Wolfgang Amadeus Mozart possedette e suonò un violino costruito da Johann Schorn. Ludwig van Beethoven era, come si può vedere al museo di Bonn, proprietario di un violino salisburghese fabbricato intorno al 1700. Lo strumento di Beethoven, sebbene non riporti alcuna etichetta assomiglia moltissimo ai violini dei due maestri liutai sopra citati. 21 - Violino - Tirolo, XVIII secolo 22 - Violino - Tirolo, XVIII secolo 23 – Violino – Aegidius (I) Kloz (I), Mittenwald, 1717 24 - Violino – Aegidius (II) Kloz, Mittenwald, 1774 Aegidius Kloz (1733-1805), segue quasi fedelmente ma non completamente le regole del modello Stainer, così come la maggior parte degli eccellenti rappresentanti della estesa dinastia di liutai di Mittenwald che influenzò profondamente lo sviluppo del violino a nord delle alpi. La vernice, dorata e translucida, è di qualità superiore. Il lavoro sul ricciolo e sulla pioliera può farci considerare questo strumento tra i più raffinati dei violini tedeschi. 25 - Violino - Sebastian Kloz, Mittenwald, 1733 Le due cittadine della Baviera meridionale di Mittenwald e Füssen, vicino alle Alpi, diventarono (sono tuttora) i centri più importanti della fabbricazione di violini tedeschi. La famiglia più importante per la fabbricazione dei rinomati violini di Mittenwald erano i Kloz. La collezione Orpheon presenta tre violini a questo nome, uno per ogni rappresentante della famiglia (Sebastian, Aegidius I e Aegidius II). 26 - Violino – Martin Leopold Widhalm, Norimberga, circa 1760 Leopold Widhalm (1722-1776) nacque a Vienna, ma si stabilì a Norimberga nel 1745,dove rimase per il resto della Sua vita. Questo violino è in condizioni particolarmente buone ed ha conservato gran parte della vernice rossa, cosa abbastanza rara per questi violini.. 27 - Violino - Joseph Hill - Londra, 1774 Joseph Hill fu il fondatore di una delle più famose dinastie inglesi di fabbricanti di violino, i cui discendenti continuano a lavorare ad oggi come liutai. Questo violino segue il modello “Amati” molto apprezzato in Inghilterra. 28 – Violino – Johann Anton Gedler, Füssen, circa 1790 La passione di alcuni liutai della Germania meridionale per la sperimentazione con forme esotiche è ben evidente in questo esempio. Varianti ancora più stravaganti di questa sono molto conosciute: alcune con teste di leone, di draghi o di grifoni. Sebbene rari oggigiorno, vi sono molti dipinti del XVI e XVII secolo che li 9 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. raffigurano. 29 – Violino – Scuola Alemanna La Scuola Alemanna, conosciuta anche come Scuola della Foresta Nera, occupava una posizione a sé tra le scuole di fabbricazione dei violini. A contraddistinguerla erano le decorazioni stravaganti con cui, molto spesso, l’intero strumento era arricchito (come in questo esempio). Gli intarsi o i lavori di cesellatura prevedevano l’utilizzo di legni di differenti colori in modo da dare l’impressione che si trattasse di un dipinto. La scuola Alemanna si diffuse tra l’inizio del XVII e l’inizio del XVIII secolo nelle regioni tra la Foresta nera della Germania meridionale e le regioni alpine della Svizzera e dell’Austria (le regioni popolate dalle Tribù Alemanne). Con il XVIII secolo, lo stile tipico della Scuola Alemanna, scomparse da quelle regioni per essere probabilmente adottato dai liutai più affermati di Mittenwald, Füssen e dell’Italia settentrionale. Nonostante le decorazioni pesanti e diffuse su tutto lo strumento, questi violini hanno un suono molto buono. Purtroppo non è il caso di questo strumento ma forse la causa è da ricercare dalle molte vicissitudini e esperienze al quale è stato sottoposto. 30 – Violino – _Maestro anonimo Praga 31 – Violino - Anonimo Germania 32 – Violino – Johannes Uldaricus Eberle, Praga, 1758 33 – Violino – Jacobus Koldiz, Rumburgue, 1751 34 – Violino tedesco – XVIII secolo 35 – Anonimo Mittenwald 36 – Anonimo Klingenthal, fine del XVIII secolo 37 - Violino – cinque corde - Joachim Tielke - Amburgo, circa 1700 Questo violino a cinque corde presenta le tipiche caratteristiche degli strumenti che Tielke ha lasciato in eredità al mondo. Si è preservato in perfette condizioni. Da notare: la bordatura sul fondo e sulla parte superiore , la testa di leone e le decorazioni floreali in avorio della pioliera. Alcuni compositori, tra i quali l’imperatore Leopoldo I d’Austria, scrissero espressamente per i violini a cinque corde. 38 –Violino a cinque corde: “Quinton” - Louis Guersan - Parigi, circa 1740 Questo strumento non ha niente in comune con il violino a cinque corde austro-tedesco (strumento n° 37). Ci troviamo di fronte a una nuova invenzione, che si sviluppo in Francia intorno al 1710 e che aveva obbiettivi ben diversi. Suonato tra le gambe, questo strumento permetteva di suonare con più facilità il repertorio di un violino. Madamoiselle Henriette di Francia, figlia di Luigi XV, era una esperta suonatrice di “Quinton” e della Pardessus viola da Gamba. 39 - Viola - Milano, XVII secolo. Certificata da Hill e Machold. Questa viola ha subito “un’operazione chirurgica” durante il XVIII e IX secolo che ha ridotto le dimensioni originali della cassa di forse 3 o 4 centimetri, un destino che subirono molte delle viole larghe e violoncelli del XVII secolo. Questa riduzione fu eseguita per facilitarne l’uso da parte dei musicisti. Gli stessi strumenti di Stradivarius furono ridotti da 77-79 cm alla attuale misura standard di 75 cm. Questa viola misura ora 41,8 cm; un tempo era probabilmente lunga 44 cm. 40 - Viola – Nikolaus Leidolff (circa 1650 – circa 1710) 10 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. Etichetta: Johann Christoph Leidolff - Vienna, 1719 Se questa splendida viola fu fatta dal padre, Nikolas, o da suo figlio, Johann, non è chiaro. Probabilmente il figlio applicò nello strumento l’etichetta di Nikolas dopo la morte del genitore. Il fondo fu descritto da Daniel Draley come “uno dei migliori fondi che io abbia mai visto al di fuori dall’Italia”. Dal suo punto di vista, il fondo di questa viola ricorda il lavoro di Vincenzo Ruggirei, eccellente liutaio di Cremona. 41 - Viola - Johann Georg Thir - Vienna, 17__ Johann Georg Thir (ca. 1710-1779), nativo di Füssen in Allgäu, è giudicato per essere, nel XIII secolo, il migliore fabbricante di violini di Vienna. I suoi strumenti non hanno infatti nulla da invidiare a quelli costruiti dai contemporanei italiani. 42 – Viola - Mathias Thir, Vienna, 1786 43 – Viola - Johann Joseph Stadlmann, Vienna, 1764 (Vedere Nr. 19) Johann Joseph (1720-1781) era figlio di Daniel Achatius Stadlmann (ca. 1680-1744), fondatore di questa importante famiglia di liutai viennesi del XVIII secolo. A Daniel Achatius era stato affidato il monopolio imperiale sul commercio del legno per la corporazione dei liutai il che spiega come mai gli strumenti Sadlmann fossero costruiti con i legni di prima qualità. 44 - Viola - Sebastian Dallinger - Vienna, ca. 1780 Questa viola si presenta nelle sue condizioni originali: il manico e la tastiera sono del costruttore. Non ha subito alcun cambiamento fino al IXX. secolo. Ludwig van Beethoven possedette e suonò una viola costruita da questo rinomato liutaio viennese. 45 – Viola – Tirolo, XVII secolo 46 – Viola – Hulinsky, Prague, 1768 47 – Viola – Josephus Antonius Laske, Praga, 1787 (1738-1805) Josef Anton Laske, prima di tornare a Praga, lavorò a Dresda, a Berlino, a Vienna e a Brunn. Laske fabbricò, oltre a eccellenti violini, custodie, viole d'amore, arpe e mandolini. In Polonia e in Bohemia la reputazione degli strumenti di Laske era così importante da superare quella degli strumenti italiani. Questa viola è un raffinato esempio del lavoro di Laske. 48 - Viola - Germania – circa 1700. Questa viola ha fortunatamente mantenuto le sue dimensioni originali, 44 cm., tipiche delle viole del XVII secolo. 49 - Viola - William Smith - Sheffield, Circa 1780 Questo strumento è nel suo stato originale. Perfettamente preservato, è un primo esempio di violino costruito in Inghilterra dopo la metà del XVIII secolo. Tutte le parti che lo compongono sono originali e non vi sono danni sulla facciata e sul retro. Sono stati sostituiti solo il ponticello e la cordiera. Le piccole dimensioni di questa viola la rendono adatta alla musica da camera che si suonava nei salotti. Johann Christian Bach, Carl Friedrich Abel e altri usavano strumenti simili a questo per i loro concerti. 50 - Viola d’amore - Jean Baptiste Deshayes Salomon - Parigi, circa 1740 11 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. Questa viola d’amore, fabbricata da uno dei migliori liutai parigini, ha 7 corde sopra la tastiera suonabili, dette melodiche, e altre sette inferiori, dette corde di risonanza. Queste ultime non entrano in contatto con l’archetto ma semplicemente risuonano liberamente quando le corde superiori vengono sollecitate dal musicista, dando vita così a un suono che sembra provenire da un altro mondo, un suono magico e incantato da cui viene il nome dello strumento: viola d’amore. Il nostro strumento è stato acquistato dalla Galleria Sotheby’s di Londra, è in condizioni perfette e presenta anche i pioli originali. 51 – Viola d’amore – Mathias Fichtl, Vienna, 1711 52 - Viola d’amore - Johann Schorn, Salisburgo, circa 1700 (autografato: Johann Christoph Leidolff - Wien, 1750) Questo strumento rappresenta il modello originale per la viola d’amore, con sei corde superiori e sei corde “simpatiche”, o di risonanza. Johann Schorn per inventare la viola d’amore lavorò apparentemente in contatto con il Capellmeister di Salisburgo Heinrich Ignaz Franz Biber. Di conseguenza questo strumento potrebbe essere una delle prime viole d’amore della storia, costruito probabilmente qualche tempo prima del 1700! Lo strumento è nel suo stato originale, con i pioli originali, la tastiera, il cavigliere e quasi sicuramente con alcune delle corde originali. 53 – Viola d’amore – Joann Joseph Hentschl, Brünn, 1750 54 – Viola d’amore – Thomas Andreas Hulintzky, Praga, 1774 55 - Viola d’amore - Michael Andreas Partl - Vienna, 1751 ? 56 – Violoncello –Italia settentrionale, ca. 1760 Sebbene, a giudicarne il suono, questo strumento sia uno dei migliori della collezione Orpheon, gli esperti sono in disaccordo sulle sue origini. Eric Blot (Cremona) sostiene che il legno utilizzato per il fondo e le coste è di un particolare tipo di acero proveniente dall’Appennino italiano e da ragione alla tesi di origine dello strumento di Charles Beare (Londra): Italia settentrionale ca. 1720. Tuttavia altri esperti sostengono invece che si tratti di un legno diverso: carpino, salice, ciliegio, pero o melo. Tutti questi legni infatti erano infatti usati per la costruzione di violoncelli and bassi. 57 - Violoncello - Simone Cimapane - Roma, 1692 Vi sono prove che attestano che questo violoncello fu suonato nell’orchestra di Arcangelo Corelli in Roma! La Dottoressa Agnese Pavanello, musicologa di Roma che ha scritto la sua tesi sull’orchestra di Corelli, ci ha informato che sia Simone Cimapane che suo figlio erano membri della rinomata orchestra. E’ n grande onore avere all’interno della Collezione uno strumento che è stato suonato in presenza del grande maestro Corelli. Questo violoncello compare inoltre nel Dictionnaire Universel des Luthiers (Dizionario Universale dei Liutai) di René Vannes. Questultimo sostenne che il liutaio romano Leonori avesse un violoncello del 1962 di Cimapane.Questo strumento è stato comprato dalla Signora Leonori, nipote del fabbricatore di violini! Questo strumento non ha subito variazioni di dimensioni; il fondo misura cm 77, dimensione tipica per i violoncelli da orchestra del XVII secolo. Ha una chiocciola in una forma inusuale cosa abbastanza rara per i violoncelli. 58 – Violoncello su modello di Montagnana, Venezia, ca. 1700 60 - Violoncello piccolo –Italia del nord (Veneto), ca. 1700 12 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. Il violoncello piccolo a cinque corde fu spesso, durante il Barocco, usato per brani da solista. Tra i molti ad aver scritto per questo strumento vi sono Johann Sebastian Bach e Georg Philipp Telemann. In maniera del tutto anomala e quasi straordinaria il legno utilizzato per il fondo del violoncello proviene dalle radici di un albero. Charles Beare, uno dei più maggiori esperti di violini, era molto affezionato a questo violoncello. 61 - Violoncello - Nikolaus Leidolff - Vienna, 1690 Nicolaus Leidolff (ca.1650-ca.1710) nacque vicino Milano intorno al 1650e imparò l'arte di fabbricazione del violino in Italia. Dopo aver viaggiato in Italia e Svizzera come apprendista, si stabilì a Vienna, nell'atelier di Isaak Ott, uno dei molti liutai provenienti da Füssen. Nel 1972 Nicolaus, seguendo l'usanza del tempo, sposò la vedova del suo datore di lavoro e Incominciò a dirigere l'atelier. L'alta qualità del suo operato e il suono eccellente dei suoi strumenti gli diedero presto una reputazione internazionale che varcò i confini dell'impero asburgico. Suo figlio, Johann Christoph e suo nipote, Joseph Ferdinand, portarono avanti la tradizione famigliare fino alla fine del XVIII secolo. Questo violoncello ha mantenuto le dimensioni originali della cassa il che gli permette di produrre delle vibrazioni basse piene e generose necessarie per un orchestra barocca. 62 - Violoncello - Anton Posch - Vienna, ca. 1700 E’ molto raro trovare un violoncello nelle sue dimensioni originali. Con un fondo di cm 81,1 Questo violoncello è il più grande di tutta la collezione, probabilmente uno dei più grandi al mondo! Come già detto la maggior parte dei grandi violoncelli furono ridotti a una lunghezza di cm 75 (misura oggigiorno considerate modello). Venne aggiunta una quinta corda bassa, un SOL o FA (come descritto nel Syntagma Musicum di Michael Praetorius 1619), che da la possibilità di suonare anche l’ottava bassa. 63 - Violoncello - Johann Georg Thir - Vienna, 17.. (Vedere Nr. 17) Johann Georg Thir (ca. 1710-1779), nato a Füssen in Allgäu, è considerato tra I più raffinati fabbricatori di violini nella Vienna del XVIII secolo. I suoi lavori non erano di qualità inferiore a quelli contemporanei italiani. La nostra collezione ha un violino, una viola, un violoncello e un magnifico contrabbasso a cinque corde di J. G. Thir. 64 - Violoncello - Michael Ignaz Stadlmann – Vienna, circa 1780 Michael Ignaz figlio di Johann Josephs (1720-1781), che era a sua volta figlio di Daniel Achatius Stadlmann (ca. 1680–1744). Daniel Achatius fu il fondatore di una importante dinastia viennese alla quale fu dato il monopolio del legno dell’impero Asburgico, il che spiega come mai questi strumenti sono fabbricati con i migliori legni. All’interno della collezione abbiamo un violino e una viola di Johann Joseph. 65 - Violoncello - Johann Christoph Leidolff - Vienna, circa 1750 66 - Violoncello, Anon. Vienna, ca. 1780 67 – Violoncello piccolo, Germania, ca. 1800 Questo violoncello si è mantenuto perfettamente e rappresenta quindi un’importante testimonianza dei principi di fabbricazione di strumenti del tempo. 68 - Violoncello piccolo - Carlo Giuseppe Testore, Milano, ca. 1700 Recentemente inserito nella collezione, questo è un raffinato esempio di lavoro di questo maestro Milanese. 69 – Violoncello after Andrea Amati - Roland Houël, Mirecourt, 2007 13 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. Questa è una ricostruzione esatta di un violoncello con le dimensioni originali di un Andrea Amati esposto nel Shrine to Music Museum, questo ultimo modificato pesantemente nelle dimensioni. Gli studi scientifici che questa ricostruzione ha implicato sono visibili nel video affianco allo strumento: si tratta di una conferenza tenutasi a Cremona durante una esposizione riguardante gli strumenti di Andrea Amati . Vi erano presenti più di 200 fabbricatori di violini provenienti da tutto il mondo. 70 – Violone, sei corde in RE, Veneto, XVII secolo Questo è l’esemplare più grande delle viole da gamba: RERE-SOLSOL-DO-MI-LA-re. Questo tipo di doppio basso o violone fu usato molto durante il XVII secolo. 71 – Violone (Doppio basso) con 5 corde - Johann Georg Thir - Vienna, 1750 Questo violone o doppio basso merita la nostra attenzione. Di regola, I doppi bassi sono fatti di legni di bassa qualità (le tavole di legno raffinato venivano usate per violini e violoncelli più costosi). Questo basso, in ogni caso, è costruito in pregiato abete per la parte superiore e prezioso acero per i lati ed il fondo. Il fatto che questo strumento fosse stato commissionato a uno dei migliori liutai di Vienna e che sia stato fabbricato con legni pregiati dimostra che si tratta di un ordine speciale da qualche cliente facoltoso (l’imperatore stesso o il Principe Esterhazy, che al tempo era una delle personalità più facoltose d’Europa, o Graf Lobkowitz, che mantenne un ambiente prettamente musicale presso il Suo palazzo. 72 - Violone (doppio basso) con 4 corde - Johannes Udalricus Eberle – 1750 Le dimensioni e la scarsa qualità dei materiali di questo imponente doppio basso suggeriscono che probabilmente era al servizio di una grande chiesa dell’impero Asburgico. Lo strumento è entrato a far parte della collezione in perfette condizioni. Il manico, la cordigliera e i piroli sono originali. Il ponticello e le corde sono state sostituite. Il legno utilizzato per la costruzione è molto semplice il che indica che probabilmente era destinato all’uso musicale all’interno delle chiese piuttosto che nelle corti. Le dimensioni stesse dello strumento suggeriscono che era stato pensato per spazi grandi. Il suono di questo doppio basso è così ricco, pieno e maestoso che può facilmente simulare un’orchestra di 40 elementi. Le fessure armoniche sono a forma di serpente o fiamma tipiche delle zone austro tedesche meridionali. 73 – Violone, 6-strings in G, German, 18th C. Più grande di una basso viola, il violone viene di solito chiamato "Gran basso viola da gamba" Era una delle viole più frequentemente usate nel XVI e XVII secolo sia nelle chiese che nei salotti. Il presente strumento, particolarmente pregiato, è stato usato spesso per registrazioni e concerti. 74 - Soprano viola da gamba 1 - William Turner - Londra, 1647 75 - Soprano viola da gamba 2 - William Turner - Londra, 1656 76 - Soprano viola da gamba 3 - William Turner - Londra, circa 1650 77 – Soprano viola da gamba, Henry Jaye, Londra, ca. 1620 Henry Jaye è considerato come uno dei più raffinati fabbricatori di violini dell’Inghilterra di Giacomo I. Essendo stato trasformato in viola questo strumento è stato restaurato da Jan Stejskal, che ha anche fornito la documentazione fotografica del suo lavoro (vedere video) 78 – Soprano viola da gamba, Monaco di Baviera, XVII secolo Sebbene con ogni probabilità questa piccola soprano viola provenga da Monaco la testa, a forma di dragone è la riproduzione di una testa di uno strumento di Joachim Tielke. 14 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. 79 - Soprano viola da gamba - Leonhardt Maussiell - Norimberga 1720 Una soprano viola da gamba in condizioni di conservazione molto buone fabbricata da Maussiell, uno dei migliori fabbricanti di violino di Norimberga. Molti compositori tedeschi scrissero musica per questo tipo di soprano viola chiamata talvolta “violetta”. Tra gli altri, Telemann, Molter, Finger e Schwarzkopf. 80 - Soprano viola da gamba – In Festoon - Form I – circa 1730 81 - Soprano viola da gamba - in Festoon - Forma II – circa 1730 Queste viola da gamba dalla forma curiosa sono diffuse in Italia, Austria, Germania, Olanda e Inghilterra. Lo strumento n°80 fu comprato in Spagna nel 1980. Questo (n° 81) fu acquistato dal Professor Vazquez da Bonhams, Londra, pensando che si trattasse di un gemello del primo. Molti anni dopo le ricerche dendrocronologiche dell’università di Amburgo hanno dimostrato che il legno della testa dei due strumenti non solo era dello stesso periodo ma si trattava dello stesso albero! 82 – Soprano viola da gamba, Johann Andreas Kämbl, Monaco, 1739 83 – Soprano viola da gamba, Matthias Joannes Koldiz, Monaco di Baviera 17?6 84 - Soprano viola da gamba - Venezia o Brescia, XVI secolo Non vi è una data certa per questo strumento ma si tratta probabilmente del più antico della collezione Orpheon. Questa viola da gamba è stata studiata e classificata dall’esperto inglese Andrew Dipper. 85 – Soprano viola da gamba, anonimo, in forma Ganassi 86 – Soprano viola da gamba, anonimo (Italia, XVI sec.) 87 – Soprano viola da gamba, scuola di Salomon, Parigi, ca. 1740 Esempio di una dei primi riciclaggi di materiale: il fondo e le coste di questo strumento provengono senza dubbio da un tenore o da un basso viola del XVII secolo. I liutai della scuola Salomon usavano queste parti per costruire nuove soprano viole aggiungendo le parti superiori e riccioli riccamente decorati. 88 - Soprano viola da gamba – Gio. Balla Bugger - Mantova, 1630 A giudicare dal nome, il fabbricante di questo strumento probabilemente proveniva dale regioni cosiddette Alemanne: Germania meridionale, Svizzerae Austria occidentale. Dopo la peste del 1630 molti liutai provenienti dal nord arrivarono in Italia per rimpiazzare quelli scomparsi durante la pest. Questo strumento assomiglia a una basso viola del 1585 (strumento n° 97)di Ventura linaiolo. Si tratta di uno dei primi esempi di fessure armoniche “a fiamma”sebbene le viole di Hans Busch di quel periodo presentano molte varietà di fessure. Questa soprano viola è contemporanea a quelle di Monteverdi, anche esso nativo di Mantova, il cui strumento era principalmente la viola da gamba! 89 – Soprano viola da gamba, Paul Alletsee, Monaco 1684-1735 90 – Soprano viola da gamba, Germania o Austria 91 – Soprano viola da gamba, Germania o Austria 2 92 – Soprano viola da gamba, Germania o Austria 3 93 – Soprano viola da gamba, Ignatius Hoffmann, Wölfferlsdorf, 1736 94 - Pardessus viola da gamba, sei corde, Fiamminga, ca. 1710 15 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. Secondo Raymond Passauro, si trattava di un cistro inglese trasformato (notate la forma particolare della curvatura della tavola e le aggiunte lignee sulla parte superiore e sul fondo). In Inghilterra i cistri furono presto messi da parte. Erano costruiti con i migliori legni, spesso gli aceri migliori. Poiché i legni pregiati erano rari e ricercati, i fabbricatori di strumenti recuperavano e riutilizzavano quanto più possibile gli strumenti fatti di questo materiale. In Inghilterra le casse delle grandi viole (a volte imbarcate per il calore) venivano divise in 3 o in 5 parti in modo tale sfruttare quanto più possibile il legno pregiato proveniente da altri strumenti. Questa tecnica permetteva di ridurre l’acquisto di legno necessario per la fabbricazione di nuovi strumenti. 95 – Pardessus de Viole - Louis Guersan - Parigi, circa 1750 Louis Guersan fu uno dei migliori fabbricatori di strumenti nella Francia della metà del XVIII secolo,. La pardessus de viole è la più piccolo della famiglia delle viole da gamba e fu usata principalmente in Francia ( si pensi agli eccellenti lavori dei compositori De Caix d’Hervelois, Bartolomé d’Hervelois, Dollé, Marc, Blainville, Barriere). Pensate principalmente per lo svago delle nobildonne in un periodo in cui suonare il violino era considerato troppo volgare per le mani aristocratiche, il pardessus poteva essere usato per un repertorio da violino. Veniva suonato da seduti appoggiato alle ginocchia posizione più adatta alle persone di un certo rango. I ritratti dei giovani o di Madamoiselle Henriette di Francia, figlia di Luigi XV mostrano questa postura.. 96 - Viola da gamba Tenore - Gasparo da Salò - Brescia, ca. 1560-70 Un rarissimo esempio di viola da gamba tenore costruita da una dei più noti fabbricanti di violini di tutti i tempi, Gasparo da Salò (1542-1609), fondatore della scuola di Brescia e maestro di Paolo Maggini (strumento n° 99). Il corpo dello strumento si è mantenuto quasi intatto, e contiene lo scheletro originale e le barre traversali della cassa. Il manico e la testa sono state aggiunte recentemente e verranno sostituite non appena si inizierà il restauro di questo strumento. 97 - Basso viola da gamba – Ventura di Francesco Linarolo - Venezia, 1585 Senza dubbio uno degli strumenti più significativi della collezione, questa magnifica e estremamente rara viola da gamba fu costruita nel 1585 ovvero all’apice della creatività musicale della Serenissima da uno dei più importanti laboratori di strumenti musicali dell’Italia rinascimentale. In quegli anni, a Venezia lavoravano i maestri Gabrieli, Merulo e Monteverdi ed è quindi altamente probabile che lo strumento fu usato per concerti diretti da uno o più di questi grandi maestri. Le ricerche dendrocronologiche della Università di Amburgo (Dr. Peter Klein and Dr. Micha Beuting) hanno rivelato che il legno usato per lo strumento risale a un periodo che si estende tra il 1352 e il 1564 il che ne dimostra l’autenticità. 98 - Basso viola da gamba di Paolo Antonio Testore, Milano, 1717 99 - Basso viola da gamba - Giovanni Paolo Maggini - Brescia, circa 1600 Ci si trova di fronte a un altro stupendo e rarissimo esempio (ve ne sono due al mondo) di arte di fabbricazione di violini di Brescia. Brescia allora faceva parte della Repubblica di Venezia. Questo violino è stato costruito da uno dei migliori “artisti” di tutti i tempi, Giovanni Paolo Maggini, studente di Gasparo da Salò (strumento n° 96). L’aspetto della viola da Gamba di Maggini è spettacolare e aristocratico; questo dimostra come i liutai investivano tutte le loro capacità per creare uno strumento che non solo produceva un suono raffinato ma che seguiva anche criteri estetici universali. 100 - Basso viola da gamba - Gianbattista Grancino - Milano, 1697 Restaurato recentemente come viola da gamba, questo strumento era probabilmente un violoncello. Originariamente la cassa era lunga cm 72. Nel 1850 fu ingrandita per seguire il modello di un violoncello (lunghezza: cm 75), una modifica scrupolosamente e difficile da notare. Diversi fattori hanno inciso nella decisione su come restaurare questo strumento. Il fatto che la lunghezza originale era minore, che questo piccolo strumento avesse le fessure armoniche molto distanti una dall’altra, che la testa originale mancasse, 16 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. hanno portato il Professor Vazquez a credere che si trattasse di una delle innumerevoli viole che erano state convertite in violoncello nel IXX e nel XX secolo. Per il restauro di questo Grancino sono state seguite le direttive degli studi Stradivari attualmente preservati al museo di Cremona 101 - Basso viola da gamba - William Turner – Londra, circa 1650 Il gemello di questo strumento si trova ora al museo di Nizza in Francia, e ci ha permesso di identificare questa viola da gamba inequivocabilmente. Questa grande basso viola è consona ai concerti da camera. Tra il 1580 e il 1680 gli Inglesi composero la migliore musica da camera di tutta Europa. La musica inglese regnò sovrana e influenzò considerevolmente lo sviluppo della musica strumentale in Germania, nella Francia, nelle Fiandre e in Spagna. 102 - Basso viola da gamba – Thomas Collingwood - Londra, 1680 Nuova acquisizione esposta per la prima volta a Salisburgo. Siamo a conoscenza di due sole basso viole al mondo di Thomas Collingwood. A giudicare dal lavoro e dalle decorazioni, il costruttore deve esser stato in contatto con Richard Meares e Edward Lewis. Qesta piccola basso viola è adatta anche al repertorio per voilaLyra. 103 – Basso viola da gamba – Edward Lewis, Londra, 1687 Rinomato per essere tra i migliori e più raffinati maestri inglesi, Lewis, a giudicare dalla fattura delle decorazioni floreali e geometriche e dal ricciolo sapientemente scolpito, quasi sicuramente costruì questa viola per un importante esponente dell’aristocrazia. Il suono degli strumenti di Lewis era rinomato per esser molto ricco. Per questo motivo i suoi strumenti furono molto ricercati dai francesi che successivamente li modificarono con la settima corda. 104 – Basso Viola da gamba - Jakob Stainer - Absam, 1671 Durante il XVII e il XVIII secolo Jakob Stainer era considerato il liutaio migliore di tutti i tempi. I prezzi dei suoi violini erano 7 o 8 volte superiori a uno Stradivari; la moda del maestro cremonese vene alle fine del XVIII secolo. Heinrich Biber ordinava strumenti Stainer per la corte di Salisburgo; Johann Sebastian Bach suonava una viola Stainer; Francesco Maria Veracini, un virtuoso del violino, diede il nome ai suoi due violini Stainer “Petrus & Paulus”; Leopold Mozart suonò per tutta la vita uno strumento Steiner e deprecava il declino della qualità di fabbricazione di violini del suo tempo (1750). I violini Stainer sono stati I più coopiati di tutti I tempi. Questa viola da gamba mostra tutte le caratteristiche dei maestri tirolesi: l’alta e armoniosa curvature, la scelta di legni eccellenti (notate l’uso della acero maculato per il fondo e i lati, presente in tutti i violini Steiner), la modellatura esperta della sagoma (quasi identica per tutti i violini Steiner). Stranamente vi sono fessure armoniche a forma di “C” anziche “f” (più commune). Si sa che il musicista inglese William Young, che suonò a Innsbruck in quel periodo avesse una viola copia da Stainer; poichè in Inghilterra erano diffusissime le viole con le fissure a forma di “C” questo strumento potrebbe benissimo essere una copia Steiner. Gli studi dendrocronologici dell’università di Amburgo datano I legni dello strumento tra il 1504 e il 1633. 105 – Basso viola da gamba – Nikolaus Leidolff, Vienna, 1695 Le capacità artigianali di Nicolaus Leidolff (ca.1650-ca.1710) e il suono eccellente dei suoi strumenti furono altamente apprezzate non solo all’interno dell’Impero Asburgico ma anche oltre i suoi confini rendendo famoso il laboratorio Leidoff e permettendogli di lavorare fino alla a fine XVIII secolo. La presente basso viola da gamba ha mantenuto la testa originale, scolpita a forma di testa di fauno. Sicuramente il costruttore di questo strumento si dedicò con molta cura e passione alla realizzazione di questa viola forse 17 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. pensandola destinata a qualcuno in grado di apprezzarla come l’imperatore Leopoldo I. L’imperatore suonava infatti la viola da gamba e promuoveva questo strumento e la sua musica presso la corte imperiale. 106 – Basso viola da gamba – Johann Georg Seeloss, Linz, 1691 Johann Seeloss apparteneva a una famiglia di fabbricatori di violini di Füssen, i cui membri lavorarono in diverse città ( Innsbruck, Linz, Vienna and Venezia). La presente viola da gamba si è preservata ottimamente è tuttora produce un suono ricco e potente. Gli studi dendrocronologici dimostra che il legno utilizzato per la fabbricazione dello strumento risale al 1668. 107 – Basso viola da gamba - Michael Albanus - Graz, 1706 Michael Albanus (1677-1730) proveniva da una famiglia di maestri liutai tirolesi molto esperti. Michael si spostò poi a Graz, lavorò nell’atelier di Wolfgang Sagmayr. Questo lavoro ricorda quelli di Jakob Stainer, che fu il più stimato liutaio dell’impero Asburgico, e quindi di tutta Europa. 108 – Basso viola da gamba - Joachim Tielke - Amburgo, 1683 Nel XVIII secolo le viole da gamba “Tielke” erano rinomate per il loro suono forte e brillante ed erano solitamente usate per esibizioni da solista. Tielke aveva era rinomato per fabbricare strumenti riccamente decorati: fiori e ghirlande di avorio e ebano, gusci di testuggine, teste scolpite e così via erano un chiaro segno che questi strumenti fossero destinati a clienti dell’aristocrazia. Questo esemplare di basso viola è, rispetto ai soliti strumenti di Tielke, decorato modestamente: la pioliera, decorata con motivi floreali e vegetali si conclude con la testa di una donna; sul fondo un motivo stilizzato in avorio. 109 – Basso viola da gamba – Claude Boivin, Parigi, ca. 1740 Sebbene molte viole di questa forma siano state rappresentate nei dipinti, gli esemplari rimasti sono stati spesso trasformati in violoncelli. Questa viola da gamba costruito dal famoso liutaio parigino, Claude Boivin, fu comprato quando era ancora nella forma di violoncello. Durante il IXX secolo il rinomato liutaio, Nicolas François Vuillaume, attivo allora a Brussels, aggiunse legno alle spalle della viola per modificarle in modo renderle più squadrate e somiglianti a quelle di un violoncello. Questa viola è ritornata alla forma originale nel 2001. Le prime viole di questa forma compaiono dal XVI secolo; l’iconografia è abbondante sia nel Rinascimento che nel Barocco. A riprova della estrema diffusione di questi strumenti vi è il fatto che sono presenti nelle collezioni di molti privati e di molti musei d’Europa. 110 – Basso viola da gamba – Germania 1 111 – Basso viola da gamba – Germania 2 112 – Tenore – Viola da gamba su modello John Rose (1600) Hütmannsberger, Linz 113 – Tenore – Viola da gamba su modello John Rose (1600) Hütmannsberger, Linz costruita da P. costruita da 114 – Basso viola da gamba scuola di John Rose (1580) 1 - John Pringle 115 – Basso viola da gamba scuola di John Rose (1580) 2 - John Pringle 116 – Basso viola da gamba scuola di Henry Jaye (17th C.) - John Pringle, Londra 117 – Basso viola da gamba scuola di Colichon - Simone Zopf, Hallstatt and Vienna 118 – Basso viola da gamba scuola di Colichon - Petr Vavrous 18 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. 119 – Basso viola da gamba scuola di Salomon - Petr Vavrous 120 - Baryton scuola di Simon Schodler (1782) - Ferdinand Wilhelm Jaura, 1934 Il nome corretto di questo strumento è “Viola di Pardone”. La leggenda vuole che questo strumento fu inventato in una cella inglese da un criminale in attesa di essere giustiziato. Il giudice impressionato dal suono di questo strumento perdonò il criminale e gli concesse la libertà. Un baryton è sostanzialmente una viola da gamba con sei o sette corde principali e provvisto di un vasto numero di sottili corde metalliche di risonanza sotto la tastiera che quindi non possono essere suonate ma che risuonano appunto quando l’archetto sfiora le corde principali (molto similmente nella viola d’amore). Queste corde di risonanza possono essere suonate però anche dal police della mano sinistra, dando vita a un accompagnamento! Il Principe Esterhazy era affascinato dalla viola di pardone, la suonava molto bene, e commissionò molti compositori per avere nuovo repertorio da suonare. Per questo motivo abbiamo un ricco repertorio per questo strumento; Haydn solo compose almeno 126 terzetti, alcuni duetti , e ottetti che sono delle vere e proprie perle. Christian Döbereiner comprò questo baryton dall’abile fabbricatore di violini di Monaco di Baviera, Ferdinand Wilhelm Jaura, nel 1934 e nel 1936 eseguì su questo strumento il primo concerto per baryton per un pubblico moderno Terzetto in Re Maggiore di Haydn. 122 – Arciliuto, 14 cori, copia di Pietro Railich , Venezia, S. XVI Recenti studi hanno confermato che questo strumento è senza dubbio un’originale Basso viola costruita a Milano nel 1717 da Paolo Antonio Testore. La forma di questa viola, chiamata “figura a 8” o “senza angoli” è comunissima nel XVI secolo e si incontra spesso anche nel XVII e XVIII secolo particolarmente in Italia. 123 - Flauto Traverso - circa 1800 con un foro, tipico per I flauti del Barocco 124 – Flauto Traverso, Clementi & Co., Londra I Quattro fori sono tipici per I flauti del periodo classico. 125 - Flauto Traverso a quattro fori. 126 – Clavicembalo – scuola di Giovanni Maria Giusti, 1690 - William Horn, Brescia Questo clavicembalo è di origine italiana. Il fatto che ha un solo registro lo rende adatto per la realizzazione del “basso continuo” ma probabilmente era usato per diverse esibizioni da solista. 127 – Clavicembalo, due registri, scuola di Jan Ruckers, 1625 - William Horn, Brescia I fabbricatori di clavicembali fiamminghi sono senza dubbio da annoverare tra I migliori costruttori di strumenti: i loro strumenti erano apprezzati ovunque. Lo stesso Handel ne possedette uno e lo suonò a Londra. I francesi compravano spesso strumenti antichi e li facevano ingrandire aumentando il numero delle ottave fino a raggiungere il FAFA o il fa’’in modo da renderli adatti al repertorio moderno del XVIII secolo. Questa copia di un Ruckers del 1625 fu costruita in forma ravalé. 128 – Spinetta su modello “Queen Elizabeth's Virginal” del XVI secolo. costruita da William Horn, Brescia Si dice che la regina Elisabetta I fosse un eccellente suonatrice di spinetta. L’originale di questa, oggi al Victoria and Albert Museum di Londra, era stata fatta in Italia. 129 – Virginale di Alex Hodson, Suffolkm 1946 130 – Clavicembalo, Due registri, Francia - J. C. Neupert 19 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. 131 – Organ Positiv – Walter Chinaglia, Milano, 2006 132 – Sarangi – India, antico Questo strumento riccamente decorato può spiegare le probabili origini delle corde metalliche di risonanza della viola d’amore e del baryton. All’alba delle esplorazioni del XVII secolo gli europei portarono dal lontano oriente questi strumenti esotici. E’ molto probabile che in Europa fabbricatori di strumenti furono ispirati dai suoni esotici e iniziarono a sperimentare usando le corde metallica di risonanza.. 133 – Sarangi, Strumento indiano con corde di risonanza 134 – Testa e pioliera di un Pardessus de Viole, Francia, ca. 1740 Questa testa di donna finemente scolpita un tempo decorava un pardessus de viole. La scuola esisteva a Parigi e lavorava distaccata dagli atelier dei fabbricanti di violini, scolpendo esclusivamente teste e pioliere per tutti i liutai di Parigi, il che spiega come mai tutte le teste degli strumenti parigini di allora si assomiglino tutte. 135 – Testa e pioliera di un viola da gamba, Italia, XVII secolo. 136 – Testa e pioliera di un violoncello Francese XVIII Secolo 137 – Bacchetta da direttore (IXX secolo) Sebbene molti estimatori della musica antica vorrebbero negare l’esistenza delle bacchette da direttore di orchestra il primo trattato riguardante la Direzione (con bacchetta) fu pubblicato in Norvegia nel 1744. 138 – Custodia originale per viola da gamba 139 – Studio per un piccolo violino su modello Italiano, Londra. Domenico Montagnana fu uno dei più rinomati liutai di Venezia. Venezia , accanto a Cremona, era uno dei più importanti centri italiani di fabbricazione di violini. Questo violoncello, pur non di Montagnana, è stato costruito chiaramente sotto l’influenza del maestro: una delle caratteristiche della scuola era infatti il largo attacco superiore, che dona allo strumento una sonorità molto piena. 140 – Dipinto di Bonifacio Veronese (1487, Verona - 1557, Venezia) Veronese fece il disegno per questo dipinto. Una copia è conservata presso il Museo dell’Accademia Venezia. L’artista è riuscito a catturare l’atmosfera di un concerto: I musicisti sono completamente assorti nella loro musica, quasi incantati. 141 - Dipinto – copia d'una opera di Bonifacio Veronese, fatta il 1805 a Venezia per il direttore della Accademia, come studio delle maniera di dipingere del 500. 142 – Dipinto di Caspar Netscher o del suo maestro, Rogier de la Haye Questo dipinto mostra due dame una che canta e una che l’accompagna con il clavicembalo. Il Clavicembalo è uno strumento fiammingo del XVII secolo, molto simile allo strumento n°127. Sullo sfondo una viola da gamba con l’archetto appoggiato sul ponticello aspetta il suo suonatore, con ogni probabilità un uomo: una metafora che allude alla relazione tra musica e amore. 143 – Fotografia, fine del IXX secolo, padre e figlio con strumenti originali: viola d’amore and viola da gamba 20 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. 144 – Violoncello, Scuola di Pacherel – Torino, circa 1830 145 - Testa e manico con meccaniche originali di un Doppio basso austriaco del XVIII secolo 146 – Clavicembalo, 2 registri, copia su modello di Johann Bernhard Bach, ca. 1700 147 – Pioli e bottoni di un violino barocco, XVIII secolo 148 – Violino- Johann Georg Leeb, Pressburgo, 1761 149 – Violino, Scuola Francese su modello di Pierray 150 – Violino, Germania con manico e unghia completamente originali 152 – Basso viola da gamba, , Germania o Austria, ca. 1770 Questa è forse la più giovane tra le viole da gamba della collezione. Il legno della cassa è particolarmente degno di nota. La testa è originale. A causa delle larghe dimensioni, questa viola da gamba è stata restaurata come uno strumento a 7 corde (le viole tedesche hanno di solito 6 corde), seguendo la moda della fine del XVIII secolo. 153 – Viola da gamba, basso, Italiano, scuola Amati Senza dubbio uno degli strumenti più significativi della collezione., questa basso viola viola da gamba, che mostra tutte le caratteristiche della scuola di Amati, potrebbe essere stata costruita da Andrea Guarneri, uno studente del maestro cremonese. Questa viola segue le linee tipiche di un violoncello ma con le spalle più inclinate caratteristica degli strumenti non solo dei maestri italiani, ma anche fiamminghi, olandesi , francesi e tedeschi. 154 – Basso Viola da gamba, Costruita da Joachim Tielke, 1697 Dopo l’attenta e meticolosa trasformazione in violoncello questa viola da gamba si è conservata in maniera straordinaria Vi sono tutti pezzi originali compresa la tipica costruzione interna e la verniciatura in condizioni perfette con la tipica e ricercata screpolatura. Questo strumento rappresenta quindi un documento di immenso valore per comprendere i principi di costruzione dei maestri della Germania settentrionale, valori che possono essere studiati scientificamente e copiati dai liutai dei giorni nostri. Questa particolare viola da gamba sembra essere rappresentata in un dipinto della Dreifaltigkeitskirche (Chiesa della Trinità) vicino a Salisburgo. La forma inusuale delle Fessure a C, il doppio bordatura, la testa scolpita e la tastiera decorate così come la catenina attorno al collo della testa sembrano indicare Tielke come l’autore della viola dipinta. E tutti questi dettagli si possono ritrovare nella viola da gamba di questa collezione! 155 – Violino costruito da Johannes Michael Willer, Praga, 1770 Johannes Michael Willer (1753-1826) nacque a Vils e si stabilì a Praga definitivamente nel 1780 dove occupò il ruolo di presidente della corporazione di fabbricanti di strumenti musicali. Artista eccellente e meticoloso, costruì i suoi primi violini seguendo il modello di Jakob Stainer per poi passare successivamente alle caratteristiche del modello Stradivari. 156 – Piroli e bottoni originali di un violoncello italiano 157 - Il Concerto, acquaforte originale di Le Villain, da dipinto di Tiziano (presso il Palazzo Pitti a Firenze) 21 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo. 158 - Viola, ca. 1570 Acquisizione recente. Un esempio molto raro di viola, che mostra le caratteristiche del Rinascimento, molto probabilmente proveniente dalla Scuola Veneta (Brescia o Venezia). L’attribuzione è da Jean Frédéric Schmitt, Lione. 159 - Santa Cecilia - Domenico Zampieri (ca. 1617-18) Acquaforte della scuola di pittura del Louvre, Parigi - Stefano Picart (Parigi, 1631 - Amsterdam, 1721). 160. Basso Viola da gamba - Paul Alletsee, Monaco di Baviera, 1722 Dalla Collezione Erich Lachman Collection (Berlino e California). Un'altra basso viola da gamba nella forma di violoncello con le spalle mancanti. 161. Violino, Milano, XVIII secolo 162. Nicolas Poussin, La Nascita di Orpheo Acquaforte su dipinto di Poussin, eseguita in Italia nel XVII secolo 163. Viola da gamba, soprano, anonimo Germania o Austria 22 Per favore, una volta letto questo catalogo, Vi preghiamo di riporlo dove l’avete trovato così da dare al prossimo turista la possibilità di leggerlo.