Francesco Baracca, l`Asso degli Assi
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Francesco Baracca, l`Asso degli Assi
EROI DELLA GRANDE GUERRA / 1 Francesco Baracca EROI DELLA GRANDE GUERRA / 1 Francesco Baracca Il Cavaliere Rampante Inizia da questo numero un viaggio tra gli eroi italiani della Grande Guerra. Il primo ritratto di quella che sarà una lunga galleria è per il più noto Asso dell’aviazione militare italiana: Francesco Baracca. Un eroe mai sconfitto in cielo e morto a soli 30 anni il 19 giugno 1918 dopo aver vissuto e combattuto secondo ideali cavallereschi oggi fuori moda. Il mito di Baracca, che rivive in una mostra al Museo Caproni di Trento, è forse tra i più forti tra quelli emersi dal conflitto del ’15-’18. Anche grazie alla fortuna del suo stemma oggi portato con orgoglio nel mondo da un altro simbolo dell’Italia migliore e vincente… di Emanuele Mastrangelo Un buco di memoria tanto più grave ora che si avvicina l’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1915. Pochi infatti ricordano che il marchio più famoso del mondo è uno dei tanti lasciti dell’epopea della Grande Guerra. Fra le tantissime eredità lasciate alle generazioni future dall’eroismo, dal sacrificio e dalla sofferenza di milioni di italiani nel 1915-1918 c’è anche il Cavallino Rampante. E, come da programma, anche in questo caso, gli italiani del | STORIA IN RETE 44 http://www.finn.it/ «I l nome della Ferrari è il più potente marchio del mondo. È riconoscibile in tutto il mondo anche dove non ci sono le strade. Nel suo paese natale e tra i suoi molti ammiratori in tutto il mondo la Ferrari ispira molto più della lealtà al marchio, più di un culto è una devozione quasi religiosa». Sono le parole con cui per il secondo anno consecutivo «Brand-Finance» (la più importante agenzia di valutazione dei marchi e dei brevetti) ha riattribuito la il massimo punteggio al marchio della casa automobilistica di Maranello, classificandola prima fra i 500 marchi più influenti al mondo. Un’eccellenza italiana, una delle tante. E una delle tante di cui la maggior parte degli italiani non conosce più la storia. XXI secolo si tengono il lascito, ma si dimenticano di esprimere qualunque gratitudine verso chi lo ha lasciato. Che nella fattispecie è uno degli eroi della Grande Guerra, il maggiore Francesco Baracca, asso della caccia italiano caduto nella difesa del Piave il 19 giugno 1918. A ricordarcelo è una grande mostra inaugurata al Museo Caproni di Trento, intitolata proprio «Nel segno del Cavallino Rampante». In occasione del Centenario della Grande Guerra, il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, la Provincia di Trento, l’Aeronautica Militare e il Museo Francesco Baracca di Lugo di Romagna (RA) hanno organizzato a Trento una mostra (aperta fino al prossimo 12 aprile) per raccontare tanto l’eroe italiano scomparso durante la battaglia del Solstizio quanto il suo simbolo, divenuto il marchio più famoso del mondo [vedi box alle pp. 48-49] All’iniziativa, hanno partecipato anche il Museo Enzo Ferrari di Modena, la Ducati (le cui moto hanno corso per molti anni con un loro Cavallino) e della Fondazione «Il Vittoriale degli Italiani», della Fondazione Ansaldo e del Museo Nicolis, che hanno messo a disposizione cimeli e hanno contribuito alla redazione dei testi per i pannelli e il catalogo della mostra. Francesco Baracca (1888-1918) a bordo di un caccia Nieuport. L’arma di bordo dell’aereo è ancora montata sull’ala superiore poiché questo apparecchio non aveva il sistema di sincronizzazione fra meccanismo di sparo della mitragliatrice ed elica Francesco Baracca, nato a Lugo di Romagna il 9 maggio 1888, proveniva come moltissimi altri pilo- Gennaio 2015 Gennaio 2015 | 45 STORIA IN RETE