2° parte - Romalive.org
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RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.12 Pagina 1 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.12 Pagina 2 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.13 Pagina 3 in questo numero RomaLive Pubblicazione mensile ANNO III n° 9 - dicembre 2007 registrazione tribunale di Roma 110/2005 del 24/03/2005 Editore: Sergio Di Mambro Direttore Responsabile: Sergio Di Mambro Consulenti di redazione: Domenico Dell’Omo Redazione: Viale degli Eroi di Rodi n. 214 Tel. 06/5083731 Grafica: Fabio Zaccaria Eva Tarantino Stampa: Ripoli snc Hanno collaborato: Valeria De Rentiis, Fabrizio Piciarelli, Fabio Zaccaria, Marta Cecchini, Francesca Colaiocco, Barbara Frascà. 4 editoriale - di Sergio Di Mambro 5 Lazio. Terra preziosa 8 Cinema: American Gangster 11 Municipio XII e XIII: una città nella città - 2° parte 14 Ricerca sul cancro: Romalive e IFO informano 16 Consiglio Regionale informa. No droga, sì party 17 Acqua, farina, e... 18 Il Natale nelle parrocchie del Municipio XIII 19 Giochiamo insieme la partita della vita 20 Giovani, soli tra i banchi di scuola - 2° parte 24 Musica: The Stone Roses 26 A tu per tu con l’On. Ninci 27 Mobbing: e se capitasse proprio a te? 32 Sulle orme di Don Benzi contro la prostituzione 35 Consiglio Regionale informa. 8 19 Biodiversità e sicurezza www.romalive.org www.romalive.tv www.romalive.fm Per la pubblicità su “RomaLive” e i suoi supplementi, telefonare al numero: 380.3965716 - 06.5083731 oppure inviare una mail all’indirizzo [email protected] La direzione si riserva di valutare i testi pervenuti. Il materiale non verrà restituito. Finito di stampare nel mese di dicembre 2007 36 37 38 39 40 41 43 44 46 Planet Cinema Teatro - Riletture Arte a Roma Malasanità: una vita rovinata Bau & Miao: La rubrica degli animali Bacheca annunci On. Francesco De Angelis Oroscopo Consiglio Regionale Informa. Sanità 41 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.13 Pagina 4 editoriale: sperare in un anno migliore per tutti [ di • Sergio Di Mambro ] Un anno volge al termine, la vita scorre velocemente e non si percepiscono i continui mutamenti di una società in fermento. Nel numero prossimo cercheremo di affrontare tali mutamenti e condividerli con voi. Vorrei augurare a tutti un meraviglioso Natale e un fantastico fine anno, Romalive cerca di “essere uno di voi” facendovi compagnia a casa, al bar, oppure in macchina o ancora nel silenzio di una notte avvolta nella sua magia. Anche que sto numero vi propone spunti e riflessioni: prostituzione, i ricercatori dell’IFO, le trasmissioni di Romalive con i vari protagonisti, le problematiche del Municipio XIII e le riflessioni dell’Assessore provinciale al Turismo Patrizia Ninci. E ancora: cinema, teatro,musica, arte e libri. Concludendo, grazie e tanti, tantissimi, infiniti auguri a tutti voi: sponsor, lettrici e lettori. 4:romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.14 Pagina 5 Lazio terra preziosa. OLIO, VINO & GIOIELLI si mettono in mostra. [ a cura di • Marta Cecchini ] La mostra sulle preziosità della nostra regione, che si è svolta a Roma dall’8 al 10 Dic e mb re , n e l l e m u r a s e c o l a r i d i C a s t e l Sant’Angelo, ha esposto i migliori vini ed olii laziali accanto ai gioielli dell’artigianato dei maestri orafi d’eccezione. Una sinergia «che appartiene alla nostra cultura, antica come una pietra preziosa e unica come un prodotto di qualità», come sostiene l’Assessore all’Agricoltura Daniela Valentini. Tre giornate dedicate «al mondo agricolo, ai sindaci e agli assessori dei comuni, al mondo delle ambasciate, degli imprenditori e delle aziende, un mondo che ha bisogno di conoscere meglio le nostre qualità in un castello che mette in sinergia arte cultura ed eccellenze, una ricetta speriamo vincente». Esposti nel pomeriggio i ca polavori dell’arte culinaria cre ati dai grandi chef Gianfranco Vissani e Severino Gaiezza, accanto a capolavori dell’argenteria e gioielli straordinari di artigiani della nostra regione in teche preziose nel castello che racchiude da anni il potere di Roma. Presenti alla manifestazione anche diversi sommelier per seguire il pubblico e il consumatore nella scelta dell’acquisto e della degustazione di questi prodotti pregiati. «Noi crediamo che il vino e l’olio prosegue l’On Valentini - siano da annoverare fra i maggiori ambasciatori della nostra agricoltura, in grado di vantare un primato straordinario: 27 Doc e 4 lgt per il vino e 3 Dop per l’olio di Canino, della Tuscia e della Sabina», un’occasione per rilanciare la produzione di questi prodotti di ottima qualità, una visibilità in sintonia con il pro- getto più ampio di valorizzazione delle risorse promosso dall’Assessorato all’Agricoltura. Sono 39 i gioiellieri, 25 i produttori di vino e 5 i produttori di olio presenti alla manifestazione, dove è stato presentato anche il libro «La Campagna Romana», scritto dall’Università Tor Vergata Di Roma, che da il via ad una serie di iniziative che partiranno da gennaio per una «commercializzazione a 360° che copre tutto l’anno, con accordi con la grande distribuzione, politiche di filiera corta e l’uscita a breve di una guida sui locali che offrono prodotti regionali (...) per far conoscere ai consumatori i prodotti buoni della nostra terra». Un’iniziativa che, se condo il Commissario straordinario dell’Arsial, Massimo Pallottini, «rientra nello spirito della politica della regione per moltiplicare le occasioni di conoscenza sulla qualità dei nostri prodotti sia verso gli operatori specializzati che verso i consumatori, i primi responsabili dell’incremento della domanda, per incentivare la produzione». I settori dell’olio e del vino, nonostante i riconoscimenti ottenuti a livello nazionale, devono ancora crescere come dimensione e strutturazione e l’obiettivo della mostra è proprio quello di «sostenere l’immagine e il valore dei migliori vini ed olii del Lazio presso tutti gli operatori di settore ed i consumatori», un’occasione rivolta ad albergatori, ristoratori ed operatori di filiera «affinché, loro stessi, possano divenire ambasciatori dei prodotti laziali di qualità sul mercato». ▼ L’Assessore all’Agricoltura, On. Daniela Valentini :5 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.15 Pagina 6 E T ES F E ON ESTETICA AURIGA Oxicell NUOVE OFFERTE PER UN PROGRAMMA DI BELLEZZA PERSONALIZZATA Oxchek Diagnosi 6 MASSAGGI 1 PEELING CORPO 1 PEDICURE 1 PIEGA 1 DEPILAZIONE 1 PEDICURE 1 MANICURE 1 PIEGA € 220,00 € 148,00 € 52,00 € 38,00 10 MASSAGGI PERSONALIZZATI € 250,00 2 PRESSO OMAGGIO € 190,00 4 MASSAGGI PERSONALIZZATI 2 FANGOTERAPIA 3 BENDAGGI DEPILAZIONE MANICURE € 288,00 PIEGA € 190,00 10 MASSAGGI LINFODRENAGGIO 6 MASSAGGI 3 FANGOTERAPIA 4 PRESSO 1 BENDAGGIO OMAGGIO € 350,00 € 260,00 € 380,00 € 285,00 (CON SALE E FISOSAUNA) € 400,00 2 PRESSO OMAGGIO € 300,00 10 MASSAGGI DECONTRATTURANTI € 350,00 € 250,00 3 MASSAGGI BENESSERE € 75,00 € 50,00 TRATTAMENTI TERMALI 10 SEDUTE 3 BENDAGGI OMAGGIO € 450,00 € 310,00 2 PEELING CORPO 3 MASSAGGI € 140,00 € 110,00 10 SEDUTE ELETTRODEPILAZIONE (10 MIN. L’UNA) € 100,00 € 75,00 PROGRAMMA DIMAGRANTE ANTICELLULITE (DRENANTE - RASSODANTE) CENTRO AUTORIZZATO OXILINE, LA RISPOSTA PROFESSIONALE PER IL BENESSERE, IN LINEA 10 SEDUTE 2 OXI OMAGGIO € 550,00 € 390,00 € 550,00 € 390,00 ANTOPOMETRIA PLICOMETRIA IMPEDENZIOMETRIA COMPOSIZIONE CORPOREA TRATTAMENTI PERSONALIZZATI CONSIGLI ALIMENTARI 10 TRATTAMENTI ADIPE € 400,00 2 PRESSOTERAPIA OMAGGIO € 290,00 10 TRATTAMENTI DRENANTI CELLULITE € 400,00 2 PRESSOTERAPIA OMAGGIO € 290,00 12 TRATTAMENTI SENO CORPO GLUTEI 2 OXI OMAGGIO € 450,00 € 360,00 LAKSHMI TRATTAMENTI NATURALI LA NATURA AL SERVIZIO DELLA BELLEZZA 10 MASSAGGI AYURVEDA 10 THALASSOTERAPIA Oxifat 12 SEDUTE 2 OXI OMAGGIO BU € 500,00 € 400,00 10 Camathi (GAMBE PESANTI) € 450,00 2 PRESSOTERAPIA OMAGGIO € 340,00 SALONE BIO-NATURALE STRUMENTI STERILIZZATI IN AUTOCLAVE PARRUCCHIERE ECS TECNA SCOPRI IL BENESSERE DLL NATURA PER NUTRIRE E COLORARE I TUOI CAPELLI PRODOTTI SENZA AMMONIACA 2 PIEGA COLORE MANICURE € 58,00 € 40,00 PIEGA TAGLIO COLORE MANICURE PEDICURE € 66,00 € 48,00 4 PIEGHE TAGLIO COLORE MANICURE € 86,50 € 67,00 PIEGA TAGLIO PERMANENTE MANICURE PEDICURE € 72,00 € 52,00 MECHES COLORE TAGLIO PIEGA € 95,00 € 79,00 10 MASSAGGI PLANTORIFLESSOGENO (CARTOCCI) € 350,00 2 PRESSO OMAGGIO € 280,00 MECHES PIEGA TAGLIO MANICURE PEDICURE € 90,00 € 69,00 10 TRATTAMENTI TENSORIFLESSOGENI 2 PRESSO OMAGGIO 4 RICOSTRUZIONI ENZIMATICHE PER CAPELLI SFIBRATI E € 74,00 DISIDRATATI E 4 PIEGHE € 64,00 Tridosha TRATTAMENTO MODELLANTE ANTICELLULITE PERSONALIZZATO IN BASE ALLA COSTITUZIONE FISICA 10 TRATTAMENTI 2 PRESSO OMAGGIO 10 Garshan (CELLULITE DIMAGRANTE) 2 PRESSO OMAGGIO Uolara (ADDOME) 10 TRATTAMENTI 2 PRESSO OMAGGIO € 500,00 € 390,00 € 480,00 € 380,00 € 450,00 € 350,00 METODO MAX PIERRE LAPSICOSOMATICA AL SERVIZIO DEL BENESSERE E PER CURARE INESTETISMI VISO E CORPO 10 MASSAGGI MAX PIERRE (RIFLESSO PLANTARE € 350,00 2 PRESSO OMAGGIO € 280,00 € 350,00 € 280,00 TE ER RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.16 Pagina 7 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.46 Pagina 8 American Gangster [ di • Barbara Frascà ] Un film di Ridley Scott. Con Denzel Washington, Russel Crowe, Chiwetel Ejiofor, Cuba Gooding Jr., Josh Brolin, Ted Levine, Armand Assante, John Ortiz, John Hawkes, Ruby Dee. Genere Drammatico, colore 157 minuti. Produzione USA 2007. - Distribuzione Universal Pictures. A ll’inizio degli anni Settanta, la corruzione della polizia era ai massimi livelli nella città di New York. La mafia teneva sotto scacco le forze dell’ordine, agendo relativamente impunita nel mercato non competitivo della droga. Finchè un imprenditore di colore di nome Frank Lucas (Denzel Washington), alla morte di Bumpy Johnson, uno dei boss del crimine neri del dopo guerra, prese in mano le redini. Da qui inizia la costruzione del suo impero personale che lo porterà a governare il traffico di droga mettendo in 8:romalive circolazione un prodotto più puro ad un prezzo migliore. Riuscirà a sgominare tutte le organizzazioni rivali. La sua trovata più celebre: occultare la droga nelle bare dei caduti del Vietnam. Tuttavia Lucas tiene a precisare di non aver mai nascosto droga negli orifizi dei cadaveri dei militari americani di ritorno dalla guerra. Quella è solo un’invenzione della propaganda poliziesca. La verità – sempre secondo Lucas – è che lui nascondeva la droga in tasche segrete e doppi fondi delle bare, senza mai mettere le mani addosso ai morti. Suo antagonista è l’inflessibile poliziotto Richie Roberts (Russel Crowe), il quale pur di catturarlo non cederà di fronte ad alcuna tentazione. Fu proprio la sua attività investigativa a portarlo in galera, dove Lucas sconta attualmente una condanna a settant’anni di reclusione. Richie Roberts riuscì a fornire alla polizia anche i nomi dei poliziotti corrotti e coinvolti nel traffico di droga. Lucas e Roberts condividono un codice etico rigoroso, pur se ai lati opposti della legge. Frank e Richie sono due facce della stessa medaglia. Frank aveva tutti gli attributi per essere un uomo capace di suscitare profonda ammirazione, aveva un formidabile senso della famiglia e degli affari, era un genio della finanza, ma commerciava eroina. Roberts era il suo opposto. Onesto come pochi sul lavoro ma con una vita privata disastrosa. I destini di questi due uomini si incontreranno per segnare la fine di un’era di complicità nell’ignorare le leggi. Ricco il cast di attori, che ha come protagonisti le star Denzel Washington ("Training Day", "Deja Vu") e Russel Crowe ("Il Gladiatore", "Un'Ottima annata") come rispettivi antagonisti: uno nei panni di Lucas e l'altro in quello di Roberts, il poliziotto che lo arrestò e che poi lo fece collaborare. Russell Crowe è alla sua terza volta con Scott, dopo "Il Gladiatore" ed "Un'ottima annata". Accanto a loro, il cast è composto dal premio Oscar Cuba Gooding Jr. ("Jerry Maguire", "Men of Ho- RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.48 Pagina 9 nor"), Josh Brolin ("L'Uomo senza Ombra","The Nightwatch"), Armand Assante ("Dredd", "Streaptease"), Carla Cugino ("Sin City", "Una Notte al Museo"), John Ortiz, John Hawkes, Ted Levine, Yul Vazquez e Chiwetel Ejiofor. Denzel Washington e Russel Crowe sono impeccabili nell’interpretare i loro ruoli. Rifiniscono i loro personaggi dandogli quelle coloriture che solo dei professionisti riescono a dare. Il regista Ridley Scott affronta questa pellicola, nella sale dal 18 gennaio, con grande maestria, curandone ogni particolare. La colonna sonora del film è selezionata in modo oculato; è fatta di funk, R B, blues classico, soul e hip hop. Si ascolta anche il brano “Across 110th Street” di Bobby Womack, associato irrimediabilmente al film “Jackie Brown” di Quentin Tarantino. La storia della produzione del film e' travagliata. American Gangster, infatti, sarebbe dovuto partire quattro anni fa con Antoine Fuqua come regista e con gli attori Denzel Washington e Benicio Del Toro nei ruoli di Lucas e Roberts. La Universal a causa di una serie di contrattempi dovette rinunciare al progetto, licenziare Fuqua e pagare gli attori che avevano gia' firmato il contratto. Denzel ricevette 20 milioni di dollari, cifra poi pagata nuovamente quando il progetto riparti' sotto la direzione di Scott. Tecnicamente dunque quello ottenuto da Washington per American Gangster, 40 milioni di dollari, e' l'ingaggio piu' alto della storia del cinema. Ridley Scott non si e' sentito intimidito dal primo fallimento. ''Anzi, mi ha divertito avere una mia visione, diversa da quella precedente, di cosa era necessario fare per ren- dere American Gangster un film interessante''. American Gangster è l’ulteriore conferma della tanto celebre versatilità di Scott, che in passato ha generato alcuni pilastri del patrimonio cinematografico americano”, come Alien, cult del cinema di fantascienza, e Blade Runner, capostipite del filone cyberpunk o del drammatico Thelma & Louise e dello storico Le crociate. Anche in questo film è presente lo scontro diretto di due eserciti antitetici: i gangster e i poliziotti corrotti dell’Unità Speciale della Narcotici e dall’altro lato gli agenti “senza macchia” di Roberts, puri come l’eroina che spaccia Lucas. Un gangster dalla ricostruzione storica meticolosa, dove si evidenzia il quadro realistico della società americana: un società sporca e devastata dalla piaga della droga e della corruzione in nome del vile denaro, nata dalla violenza della frontiera, dallo sterminio degli indiani e dal lavoro schiavistico. La fotografia della New York degli anni ’70, che coglie anche la più piccola sfumatura e ogni attimo prezioso per creare il massimo realismo e dinamismo, con tanto di macchina in spalla, senza artificiosi colpi di scena. Raffinata la scelta della colonna sonora che passa dall’R&b all’Hip Hop, dal Soul al Blues, come sfondo alle perfette scene di massa create sul set, alle scenografie e alla sceneggiatura impeccabile, per 158 minuti di pellicola. Un gangster movie dal ritmo incalzante che cattura lo sguardo dal primo all’ultimo fotogramma. :9 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.17 Pagina 10 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.17 Pagina 11 Municipio XII e XIII: Una città nella città 2° parte Viabilità e mobilità, non solo su via del Mare e su via C. Colombo [ a cura di • Valeria De Rentiis ] Romalive prosegue con la seconda puntata sui problemi relativi alla mobilità e alla viabilità del Municipio XIII con un botta e risposta continuo tra i comitati di quartiere e il mondo delle Istituzioni, rappresentato dall’On. Davide Bordoni, consigliere del Comune di Roma (FI) e da Augusto Culasso, presidente del Consiglio del municipio XII. Ricordiamo che in studio e intervenuta anche Alessandra Raponi, titolare dell’Osteria del Malpasso nel Municipio XII. Augusto Culasso, visto che fate parte della maggioranza, cosa state facendo per decongestionare il Municipio dal traffico? E’ un problema presente in realtà su tutta Roma, nel vostro territorio ci sono progetti in corso? A fronte di una grande trasformazione urbana dell’Eur che è una grande centralità romana, stiamo progettando parcheggi in relazione a questo. I rappresentanti dei comitati del Municipio XIII hanno toccato tutti dei punti fondamentali, ma una delle emergenze che accomuna tutta Roma è la “mobilità”. Non possiamo certo pensare che Roma sia una città musealizzata e cristallizzata, al contrario, è una grande metropoli che si espande. Il Piano Regolatore di Roma, che è lo strumento urbanistico e di pianificazione della città, passa attraverso la disponibilità e i poteri speciali del Sindaco. Cominciamo dalle aree complementari e contigue tra il Municipio XII e XIII, parliamo dei grandi assi viari. Per quanto riguarda il XII faremo al più presto degli interventi importanti. Come l’interramento della Colombo? A me risulta che non è vero. E’ stata una boutade per fare campagna elettorale… Sono stati stanziati dei fondi per Roma Capitale per realizzare il sottopasso dell’incrocio degli Oceani. Parliamo quindi del sottopasso di via dell’Umanesimo e l’unificazione di viale Europa, interventi significativi. Sul discorso “via Colombo” vorrei segnalare l’inaugurazione del sottopasso TorrinoMezzocammino che dovrebbe smaltire la gran parte del traffico. In collegamento telefonico, Agostino Colapicchioni, presidente del Comitato Torrino Nord: Credo che il collegamento che potrà riguardare il Municipio XII e XIII, sia proprio via del Mare a prescindere dalla Colombo e dalla via Laurentina. Vorrei far presente al presidente Culasso che inizia ad esserci già il traffico per le strade di via della Grande Muraglia e il sottopasso aperti recentemente nella zona. Purtroppo bisogna dire che i politici non sempre sono a disposizione dei cittadini, ma spesso fanno solo i propri interessi anche se devono la loro posizione a coloro che li hanno votati e che dovrebbero rispettare. Ma si dimenticano che spesso si muore anche a causa del traffico e dello smog. Passiamo ora ad uno dei luoghi ancora incontaminati tra il Municipio XII e XIII, l’Osteria del Malpasso ed è con molto piacere che ho invitato alla trasmissione anche Alessandra Raponi, titolare del ristorante insieme ai genitori. Tempo fa abbiamo incontrato il vecchio titolare, il signor Armando che è anche lo zio di Alessandra e lui in quell’occasione ci raccontò la storia magica di quest’osteria. Non è vero, Alessandra? Si, è vero. E’ un posto magico, incontaminato e immerso nel verde. La nostra speranza è che non costruiscano mai nulla perché si rovinerebbe l’atmosfera che si respira quando si viene a mangiare da noi. L’osteria si trova all’incrocio di tre riserve protette e chiunque viene può respirare un’aria diversa. È come se non ci si trovasse in città. E anche il cibo ha qualcosa di diverso… Prepariamo piatti genuini, come le fettuccine alla gricia, le pappardelle al cinghiale, il brasato di cervo e tante altre cose squisite. Dopo aver fatto un tuffo nella storia, in un angolo di paradiso, torniamo al presente per parlare di politica e cittadini. On Bordoni, abbiamo fatto riferimento ai centri commerciali sulla Colombo. Di cosa si tratta? Era un progetto che faceva parte del patto territoriale che fu approvato dalla Regione nel 1998. Prevedeva delle riqualificazioni importanti per quanto riguarda il settore turistico delle attività produttive. Ospiti in studio Purtroppo in questo progetto si sono inseriti altri progetti un pochino più pesanti come ad esempio per l’Infernetto. Chi è che fa cambiamenti in corso d’opera? C’è stato un errore sul bando del patto territoriale perché non avendo fissato paletti, si poteva presentare tutto e il contrario di tutto. Il patto è ancora in itinere e sulla questione specifica gli uffici del Comune hanno posto dei limitii e alcuni investimenti per via Canale della Lingua, il sottopasso e una serie di opere pubbliche. Attualmente il Patto è in Consiglio Regionale e tornerà successivamente in Consiglio Comunale. Non è un Articolo 11? No, è un Patto Territoriale e basta. Quello che accadrà nel Municipio XIII si ripercuoterà sul Municipio XII. Pensiamo al Business Park che farà tabula rasa su tutta Roma. Mi domando come mai il Business Park, che inizialmente doveva essere un punto d’appoggio per il Nuovo Centro Congressi è diventato improvvisamente tutt’altro? Ora cosa accadrà? Vi siete accorti che non ci sarà più spazio per parcheggiare e per camminare? Culasso: Sono stati stanziati dei consistenti finanziamenti per riorganizzare tutti gli incroci degli Oceani ed è in atto la realizzazione del sottopasso di via Carlo Levi che congiungerà la zona del Laurentino al Torrino fino a via di Decima e si sta lavorando anche ai cantieri per la realizzazione del sistema del filobus che collegherà l’IFO con il Castellaccio cosiddetto Business Park. È una centralità che, dobbiamo dire, viene dal mondo ambientalista per salvaguardare alcuni parchi della zona di Roma Nord, e proprio loro appoggiarono l’amministrazione comunale ad adottare una compensazione. Sta parlando di Tor Marancia? No, la situazione di Tor Marancia ha creato altre compensazioni in altre zone della città. Veio e Pratone delle Valli ha portato alla realizzazione di 800 mila metri cubi che oggi :11 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.18 Pagina 12 norma nazionale, fermo restando il fatto che non esistono risorse per quella zona. On. Davide Bordoni sono una centralità. Dobbiamo pensare che la città deve crescere e che, se questi interventi vengono realizzati al di fuori dell’area urbana, creano centralità. Il Business Park verrà realizzato a ridosso di uno dei quartieri più degradati di Roma, il Laurentino. In collegamento telefonico, Tonino Falchi, Presidente Comitato Castello della Cecchignola: Si è mai pensato di fare un censimento sul patrimonio comunale? Cosa sta facendo il Municipio XIII per le buche nella zona dell’Infernetto? Bordoni: Il Municipio ha a disposizione 1 milione di euro non ancora spesi. Vedremo come li utilizzerà. Andrea Schiavone, Presidente Comitato Infernetto: La ragioneria generale del Comune di Roma ha impedito la spesa di fondi su strade che non sono acquisite o non sono in manutenzione dal Comune di Roma. Questo tipo di strade non possono avere manutenzione e spese del genere. Ad oggi zone come l’Infernetto hanno problemi di cassa con oneri concessori pesantissimi che non vengono poi reinvestiti sull’area. In collegamento telefonico, Giuseppe Di Lorenzo, presidente comitato Ostia Lido: Vorrei enfatizzare che le alternative qui sono poche: raggiungere Roma da Ostia o da altre località è un’ impresa. Chiedo un potenziamento delle strade esistenti o la creazione di altre soluzioni. L’On. Bordoni ha fatto cenno alla metrò leggera che credo sia una delle soluzioni più efficaci e nuove. I politici non hanno avuto il coraggio di finanziare questo progetto, ma almeno sarebbe una soluzione. On Bordoni: Vorrei continuare a parlare dell’Infernetto che ha avuto un’attenzione straordinaria da parte del Comune nel senso delle cubature che ha ricevuto e non per gli investimenti che il Comune ha realizzato in quell’area. Pensate che si arriverà presto da 30.000 a 50.000 abitanti. La maggior parte delle strade sono private e ciò che avevamo proposto, quando ero Presidente del Municipio, era l’acquisizione di almeno 80 strade, quelle più importanti. Ad oggi quella delibera è ancora chiusa nel cassetto perché sembra che si debba modificare prima una 12:romalive In collegamento telefonico, Davide un abitante di Infernetto: Abito all’infernetto. si parla di mobilità alternativa e integrata. Il Municipio XIII ha la fortuna d’avere una ferrovia che passa al suo interno, ma nessuno dice che quella ferrovia è regionale. Manca quindi un interlocutore importante che è proprio la Regione che fa anche bilanci partecipati in cui invita anche noi abitanti del municipio per capire come spendere i soldi. Possibile che non si riesca mai a vedere un progetto integrato di gomma e ferro? Per non parlare dell’accessibilità delle stazioni della Roma-Lido che spesso creano disagi. La trasmissione conclude con le ultime domande dei rappresentanti dei comitati di quartiere: - E’ possibile portare in Consiglio Comunale una proposta che metta in graduatoria tutte le strade private e non solo quelle dell’Infernetto? - Vorrei chiedere a Davide Bordoni se nel momento in cui si è deciso il patto territoriale per i centri commerciali o le tante altre cose relative all’Infernetto, l’opposizione dov’era? Vi vedo scendere in piazza a manifestare ma poi in Consiglio cosa avete fatto? - Visto che la viabilità è cosi difficile mi verrebbe da chiedere per quale motivo dobbiamo recarci tutti a Roma? - Vorrei potenziare le poche zone rimaste incontaminate lungo il Tevere realizzando più piste ciclabili. Molti ragazzi che vanno a scuola con il motorino finiscono all’ospedale per colpa delle centinaia di buche scoperte sulle strade, lasciando i genitori nel dolore. Possibile che questo non riesca a scuotere l’attenzione da parte dei politici? Dovrebbero essere presenti nel territorio per stare maggiormente a contatto con i cittadini e conoscere i problemi di tutti i giorni. Oggi si respira un’aria di tensione perché la gente è stanca e arrabbiata con i politici che fanno solo demagogia. rendersi conto di quello che succede. Bordoni: non a caso abbiamo raccolto in due giorni 8 milioni di firme. Ho conosciuto ai banchetti persone che hanno firmato anche se avevano votato per il centro sinistra. Alessandra, tornando a parlare dell’Osteria del Malpasso, che cosa ne è rimasto oggi? La cucina è rimasta genuina perché abbiamo voluto portare avanti l’arte culinaria dello zio Armando. Nicola Zahora: riguardo alla zona di Castel Porziano, volevo aggiungere che è assediata dalle case, purtroppo la mobilità e le opere in costruzione stanno devastando tutta quell’area. Un esempio: il Centro Commerciale di 300.000 MQ sul Canale della Lingua abbasserà di almeno 4, 5 metri la falda acquifera permettendo l’ingresso del cuneo salineo dal mare. In collegamento telefonico, Sergio di Ostia. Riguardo alle buche, è vero, ce ne sono centinaia. E’ capitato anche a me di cadere con la bici sul lungo mare di Ostia. Il sindaco Veltroni invece di buttare via miliardi in feste bianche e feste del cinema perché non fa sistemare le strade? On. Bordoni: sulla questione della legge 167 all’Infernetto, in Campidoglio avevo proposto di pianificare gli investimenti anche nelle aree di Dragona, di Ostia e non solo all’Infernetto, ma non è stato fatto perché hanno detto che non esistevano aree libere. Sulla questione demagogica dell’Infernetto, invece, volevo aggiungere che abbiamo iniziato ad intervenire sul quartiere che secondo la nostra opinione aveva più urgenza. Culasso: riguardo all’esigenza di tutelare la sponda del Tevere, volevo far presente che esiste un progetto per la realizzazione di una pista ciclabile di collegamento tra Roma ed Ostia. Si è realizzata in questi ultimi anni la navigabilità del Tevere. Se pensiamo alla nostra città, non possiamo parlare solo di urbanistica, perchè la grande identità della nostra città è proprio la valorizzazione del suo sistema storico e ambientale. On. Bordoni: certo stare a contatto con il territorio è più semplice per gli amministratori degli enti locali, diverso è per i deputati regionali o i parlamentari… Ma non sono eletti con i voti dei cittadini? Allora dovrebbero conoscere ancora più di Lei i problemi del territorio, stare tra la gente per vedere chi soffre veramente e per Presidente Augusto Culasso RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.18 Pagina 13 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.18 Pagina 14 Ricerca sul Cancro: Romalive e IFO informano [ a cura della • Redazione ] Romalive prosegue con il secondo appuntamento dedicato alla salute, per approfondire tematiche relative al cancro e per parlare degli sviluppi della ricerca assieme ai dirigenti e ai ricercatori dell’IFO. Uno spazio riservato interamente all’informazione scientifica, dove ogni giovedì, fino al 20 Dicembre su Televita dalle 20 e 15 in poi, si alterneranno ricercatori che di volta in volta metteranno in campo la propria professionalità in settori diversi. In questo numero riportiamo la seconda parte dell’intervista alla Prof.ssa Paola Muti, direttore scientifico IRE e l’intervento della Dott.ssa Alessandra Scarabello, dirigente di dermatologia di 1° livello all’Istituto San Gallicano. Prof.ssa Muti, quali sono le linee guida dell’Istituto? Oltre alla ricerca di base e alla ricerca clinica, il nostro impegno è l’avvio di nuovi laboratori, un intervento economico importante per attivare nuovi studi basati sulla ricerca che si effettua vicino al letto del paziente. Le nuove prospettive della ricerca infatti prevedono che si identifichino le caratteristiche molecolari delle neoplasie, che sono oggetto di indagine. Sulla base poi della diagnosi molecolare vengono create delle terapie specifiche per quel particolare paziente e per quel tipo di tumore e attivate sempre nuove strategie di prevenzione, assieme anche ad altre istituzioni del centro- sud , come l’Istituto Nazionale Tumori e l’Istituto Europeo di Oncologia. Come verranno utilizzati i fondi di ricerca? I fondi di ricerca sono di due tipi: “i fondi di ricerca finalizzati” che si ottengono presentando alcuni progetti e i “fondi di ricerca corrente”, un contributo del Ministero della Salute per supportare la ricerca a 360°. Questi fondi servono per sostenere le spese e i salari dei ricercatori, dei tecnici di laboratorio, della biblioteca e di tutti gli uffici legati all’attività della direzione scientifica. Abbiamo reso disponibili una parte di questi fondi per i progetti più meritevoli ed evoluti presentati dalle équipe interna di ricercatori clinici. Questo premio, basato sul merito alla ricerca, è la grande svolta dell’Istituto. Quali sono i rapporti dell’Istituto con le istituzioni? L’IFO, come molti altri istituti di ricerca e di cura, ha come riferimento la Regione e il Ministero della Salute dai quali riceviamo input e aggiornamenti. Il nostro Istituto è al servizio del sistema sanitario nazionale e regionale, perché i nostri esperimenti e i nostri studi possono essere immediatamente trasferibili nella realtà territoriale della nostra Regione, con la quale abbiamo ottimi rapporti. Dall’Assessore Battaglia abbiamo avuto un grande supporto: la Regione ci ha finanziato per costruire i nuovi laboratori. Il Ministero della Salute ha sovvenzionato le attività di direzione scientifica. Il secondo ospite della trasmissione è stata la Dott.ssa Alessandra Scarabello, dirigente 1° livello di dermatologia all’Istituto San Gallicano, che ci ha parlato di oncologia della cute, ovvero dei tumori della pelle, di diagnosi e prevenzione. Dottoressa, quali sono le patologie oncologiche che possono derivare dalla cute? La struttura della cute è complessa : è caratterizzata da un primo strato, “l’epidermide”, di uno sottostante, “il derma” e da un tessuto sottocutaneo nel quale ritroviamo gli annessi cutanei. Le neoplasie si possono sviluppare a tutti i livelli. Le cellule che costituiscono la cute sono principalmente i cheratinociti e i melanociti, che sono responsabili della sintesi della melanina, del colore della pelle. I tumori che possono insorgere possono essere sia benigni che maligni. Si parlerà, in caso di neoplasia maligna a carico dei cheratinociti, di “carcinomi”, mentre in caso di neoplasia maligna a carico dei melanociti, di “melanoma”, e in caso di neoplasia benigna a carico dei melanociti, di “nevi”. Prof.ssa Muti 14:romalive Quali sono i fattori di rischio per contrarre un melanoma? RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 Se parliamo di tumori della cute e del melanoma, i fattori di rischio sono molti: il melanoma può insorgere sui nevi, sulla patologia benigna di queste cellule che possono trasformarsi in maligne. Il numero totale di nevi sulla pelle è già un fattore di rischio. Infatti se il numero dei nei è superiore a cinquanta, il fattore di rischio è di volte superiore alla norma. Altro fattore di rischio sono i nevi atipici, displastici, che hanno aspetti anomali. Altro fattore è l’esposizione al sole non graduale. E’ fondamentale sapere che l’abbronzatura è la protezione naturale della cute ai raggi ultravioletti, per cui le bruciature solari di secondo grado, quelle con le bolle per esempio, possono provocare il melanoma, anche con una latenza di 20 o 30 anni. Attenzione quindi a proteggere i bambini perché le bruciature solari in età infantile possono dare risultati drammatici in età adulta. Un altro fattore di rischio è la presenza di familiarità per melanoma: nei melanomi familiari (10%), l’alterazione genetica presente predispone il soggetto con melanoma a svilupparne altri e i familiari di questo soggetto a sviluppare il primo melanoma. Il neo che cambia forma o dimensione? Non diventa sempre melanoma, ma si deve comunque controllare dallo specialista. Parliamo di statistiche, qual è l’incidenza del melanoma in Italia? Anche se l’incidenza è in aumento in tutto il mondo e non solo in Italia (3-7%), la mortalità sta diminuendo. Se analizziamo poi i tipi di melanoma, riscontriamo che sono sempre più sottili. Questo significa che l’incidenza è dovuta ad una maggiore sensibilizzazione della popolazione al problema, e alla capacità a riconoscere subito il melanoma. Le persone che hanno la carnagione chiara sono più a rischio? Si, rientra nei fattori di rischio, in quanto le ustioni solari sono più frequenti nei fototipi chiari. Quali sono gli altri fattori di rischio? Possono esserlo l’esporsi al sole a mezzogiorno? Diagramma della struttura cutanea 13.19 Pagina 15 Parliamo in questo caso di atteggiamenti a rischio, non di fattori. Bisogna educare la popolazione ad adottare comportamenti preventivi, come evitare l’esposizione intermittente al sole, esporsi sempre in maniera graduale con fotoprotezione adeguata. Si può prevenire il melanoma applicando la crema solare con schermo di protezione, limitando dunque i danni ultravioletti sulla cute del sole che può Dott.ssa Scarabello innescare l’alterazione delle cellule cutanee, trasformandole in neoplasie. Parlando di comportamenti a rischio, la crema va messa fino alla fine della nostra vacanza oppure solo i primi giorni? La protezione solare deve essere alta i primi giorni d’esposizione e rinnovare l’applicazione dopo tre o quattro ore. Quando la cute inizia a pigmentarsi in modo naturale, allora è possibile calare il fattore di protezione, stando sempre attenti a non esporci nelle ore più calde. Il melanoma è un mostro, per sconfiggerlo bisogna prenderlo in tempo? Si, appena fa capolino. Se invece non succede, quali sono le terapie? La vera terapia è la prevenzione, con comportamenti corretti e i controlli periodici presso una struttura specializzata; due volte l’anno va fatto l’auto-esame e una volta l’anno si deve ripetere la visita specialistica con l’ausilio di strumentazioni particolari, come la dermatoscopia o video dermatoscopia che permette di controllare in maggiore profondità le singole lesioni neviche sospette. Si possono immagazzinare le immagini e conservarle in un archivio per un controllo nel tempo, approfondendo la diagnostica. La mappatura dei nei esiste? E’ proprio questo controllo con l’ausilio della strumentazione dermoscopica. La cosa fondamentale è la visita clinica che permette di identificare all’esame le lesioni a rischio. Di queste è utile approfondire l’esame con la dermatoscopia che si può anche definire epiluminescenza. Per ricordare gli aspetti clinici delle lesioni a rischio, pensiamo alle prime lettere dell’alfabeto: ABCDE. A, sta per asimmetria, B sta per bordi, che se sono frastagliati è un rischio, C per colore, che se è disomogeneo o con più colori è sinonimo di malignità, D significa dimensione, un neo che cambia deve essere controllato. Una dimensione superiore ad un centimetro e mezzo, due è un neo a rischio. E come evoluzione progressiva. Il sole fa male anche a causa del buco dell’ozono? Si. Quando fa male il sole? Soprattutto nelle ore centrali della giornata. I deodoranti? Non direttamente, ma possono favorire il buco dell’ozono. Le lacche? Quelle spray fanno male. I coloranti per i capelli? Possono indurre reazioni allergiche. Filler? Non fanno male quelli riassorbibili, non sarebbero da fare quelli non riassorbibili. Il botulino non fa male e se usato da mani esperte è ottimale. Le lampade fanno male? No, non fanno male, ma se si fanno due volte a settimana, calcolate che nel giro di un anno, 100 lampade invecchiano come 10 anni di vita e di sole. Le protesi per ingrandire il seno? No, quelle attuali no. Un consiglio per chi ha dei bambini? Per i bambini la protezione solare è fondamentale, evitate le esposizioni in ore centrali, mettete sempre la crema ad alta protezione. Da che anni si possono esporre al sole? Anche da subito, basta che siano adeguatamente protetti. Parliamo di alimentazione. L’alimentazione non incide sul rischio di neoplasie, ma può aiutarci per la difesa. Oggi ci sono tanti antiossidanti disponibili in farmacia e quelli naturali presenti nei vegetali, nella frutta. Anche il vino rosso è una difesa, sempre in quantità adeguata, perché è ricco di resveratrolo. L’intervista è stata realizzata durante la trasmissione Romalive, in onda su TeleVita. :15 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.19 Pagina 16 CONSIGLIO REGIONALE INFORMA Da questo mese sarà presente su tutte le nostre riviste uno spazio dedicato ai lavori del Consiglio Regionale No droga, sì party! In discoteca con il Consiglio Regionale del Lazio per parlare di droga [ a cura di • Fabrizio Piciarelli ] Sui giornali e in televisione si fa un gran parlare di giovani che non riescono a divertirsi senza cercare lo “sballo”. Eppure c’è ancora chi va in discoteca e non cerca la “polvere bianca” o i cosiddetti “francobolli” per non pensare ai problemi e per dimostrare che “una volta ogni tanto non fa male”. Un venerdi di novembre, in uno dei locali più IN di Roma, il BarBar, ritrovo abituale per il tipico happy hour e per la serata con gli amici, oltre alla musica e agli aperitivi, si è parlato di droga. Il Consiglio Regionale del Lazio, grazie al presidente Guido Milana, ha scelto proprio un locale, ambiente in cui purtroppo, oltre a ballare, si alza un pò il gomito e spesso si prova la droga che va di moda. “No droga, si party” è stata l’occasione per presentare il libro “Cocaina Connection, l’impero della ‘ndrangheta. Il traffico internazionale di stupefacenti” scritto dal giornalista Orfeo Notaristefano, in cui viene spiegato lo stretto legame tra le mafie e il mondo della droga. All’evento era presente il consigliere regionale Stefano De Lillo, a cui abbiamo chiesto il significato dell’evento: “La Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio ha voluto organizzare quest’ evento per denunciare la diffusione delle droghe, come cocaina e ecstasy, tra i giovani e tra gli strati sociali più diversi in occasioni di divertimento. Questo è un atteggiamento che pone a rischio non solo la persona che assume le droghe ma anche per chi le subisce come ad esempio nel caso degli incidenti stradali provocati da chi si droga. Dobbiamo diffondere una cultura etica nella nostra Regione e far capire quanto sia pericoloso assumere anche solo una dose di droga e come questa possa essere fatale. 16:romalive Bisogna far comprendere il problema”. E proprio in Cocaina Connection, Giuseppe Lumia, vice-presidente delle Commissione Parlamentare Anti-mafia e componente della Commissione Affari Sociali alla Camera, definisce la ‘ndrangheta come “una tra le più potenti organizzazioni mafiose in Italia e nel mondo” e che “nella lotta alla ‘ndrangheta è indispensabile avere la consapevolezza del livello di minaccia che essa oggi costituisce, per colpirla al cuore”. I ragazzi non comprendono che anche solo l’acquisto di una singola dose va a finanziare la ‘ndrangheta, ramificata a livello internazionale. Da Bolzano a Lampedusa, chi acquista una dose di cocaina finanzia la mafia, l’arricchisce e ne implementa il giro d’affari. Ascoltiamo l’autore, Orfeo Notaristefano: Qual è il giro d’affari della ‘ndrangheta? “Calcoliamo che il traffico di cocaina per l'ndrangheta rappresenta ciò che ha rappresentato l'eroina per la mafia siciliana negli anni ‘70 -’ 80. C'è stato un cambiamento delle cinque mafie italiche per cui in questo momento la ‘ndrangheta è la più ramificata a livello internazionale grazie al traffico di stupefacenti, soprattutto cocaina. Calcolate che il traffico totale annuo di questa droga si attesta sui 36 miliardi di euro. E' più di una Finanziaria dello Stato. Il sottotitolo “L'impero della ‘ndrangheta: il traffico internazionale di stupefacenti” pone all'evidenza del Paese e delle forze politiche una realtà che è stata sottostimata da anni. Il traffico internazionale di stupefacenti è in questo momento in mano alla ‘ndrangheta, vale a dire la mafia calabrese che, come dicevo, è ramificata a livello internazionale. Un' organizzazione così potente che attraverso il traffico della cocaina riesce ad introitare 36 miliardi di euro all'anno. E’ ovvio che, queste enormi quantità di risorse finanziarie, vengono poi reinvestite in attività lecite e non. E' chiaro che quando si sconfina oltre la Calabria, in Europa, in Colombia e i Paesi dell'Est, comprendiamo che quello che è accaduto a Duisburg in Germania, a Ferragosto, è stato gravissimo ma che non ci ha meravigliato più di tanto. Le ramificazioni della ‘ndrangheta ci fanno comprendere come abbia superato di gran lunga la mafia siciliana. Lo Stato ha messo in atto negli ultimi due anni, a partire dal delitto di Francesco Fortugno, vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria nel 2005, una serie di misure nella Regione che sono di contrasto su quei territori. Su questo va fatto un plauso alla magistratura che sta lavorando molto bene”. Cosa bisognerebbe fare per contrastare la mafia? “Di tutto questo abbiamo la consapevolezza e il primo punto che va messo in atto per contrastarla in Calabria e fuori dalla Calabria è l'azione repressiva da cui non si può prescindere. A questo si deve aggiungere un 'azione di prevenzione da parte dello Stato, rispetto a questi fenomeni criminali. Se non si riesce ad intervenire sul sociale in una Regione disastrata a livello economico e al contempo creando un progetto di cultura civile e di concetto della legalità capace di contrastare i codici mafiosi della ‘ndrangheta, sarà difficile andare avanti. C'è un esempio luminoso da questo punto di vista, e viene dai ragazzi di Locri. Il mio pendolarismo tra Roma e la Calabria mi fa vedere ciò che si sta muovendo tra Reggio Calabria e Lamezia Terme. Questa è l'altra risposta che si deve dare rispetto alla pervasività; anche alle istituzioni calabresi. Questi due binari devono arrivare nello stesso momento perchè si rischia di non raggiungere gli obiettivi sperati. Anche noi che lottiamo dalla parte dell'Antimafia abbiamo commesso negli anni scorsi un tragico errore: ritenere che da una parte ci fosse lo Stato e dall'altra le mafie. Quest'errore è stato recuperato e abbiamo capito che cosi non è: la verità vera è che ci sono pezzi dello Stato che combattono le mafie e ci sono pezzi che sono collusi e fanno affari con loro. Da questo punto di vista bisogna fare in modo che le magistrature, e tutti coloro che combattono in modo serio contro le mafie, debbano essere messi in condizione di operatività. A volte manca addirittura la benzina alle macchine della Polizia. Mi viene da pensare al caso di De Magistris, che è stato messo in condizione di non operare e che avrebbe messo sicuramente in luce la parte politica che è in realtà collusa con le mafie. Noi siamo dalla parte di De Magistris” On. De Lillo RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.19 Pagina 17 Acqua, farina e... [ a cura di • Valeria De Rentiis ] Se siete tra il folto numero d’italiani che non potrà permettersi d’organizzare viaggi per le festività natalizie ma che è comunque stufo di mangiare il solito brodo e l’immancabile baccalà tipici del periodo, sarete entusiasti dei piatti che vi proponiamo questo mese! Fanno parte della cucina tradizionale natalizia di 3 paesi diversi: Svizzera, Francia e Portogallo. Almeno con la fantasia, e con il palato, potrete viaggiare…Buone feste e buon appetito! Gnocchi di spinaci alla svizzera S iciogliete nel latte tiepido il mezzo dado. Mettete sulla spianatoia la farina, unite le uova ed il latte ed impastate ottenendo un composto morbido. Fate rosolare in metà del burro il pane grattugiato ed aggiungetelo con un pizzico di noce moscata all'impasto. Impastate di nuovo unendo anche il prezzemolo, l'erba cipollina e gli spinaci. Lavorate il tutto a lungo in modo che le verdure risultino ben amalgamate. Staccate alcuni pezzi di pasta e formate dei bastoncini grossi come un dito, che taglierete a pezzetti di 2 cm di lunghezza. Mettete sul fuoco una capace casseruola con abbondante acqua leggermente salata, portate ad ebollizione e tuffatevi gli gnocchetti pochi per volta. Appena ver- ranno a galla raccoglieteli con il mestolo forato, sgocciolateli e disponeteli sul piatto di servizio caldo, cospargendoli con il rimanente burro fuso e lo sbrinz grattuggiato. Serviteli caldi. ingredienti: • 300 g Spinaci lessati e tritati • 300 g Farina • 3 tuorli • 1 bicchiere Latte tiepido • 1 Dado per brodo • 200 g Pane grattugiato • 100 g Burro fuso • 2 cucchiai Prezzemolo tritato • Erba cipollina tritata finemente q.b. • 100 g Formaggio Sbrinz grattugiato (o Emmental un po’ invecchiato) • Noce moscata • Farina per la spianatoia q.b. Pollo alla bretone P aulite il pollo, fiammeggiatelo, lavatelo, dividetelo in 8 parti e asciugatelo con un canovaccio. Sbucciate la cipolla e gli scalogni, lavateli e tritateli separatamente. Pulite e lavate i funghi, quindi asciugateli e tagliateli a fette. In un tegame fate scaldare 20 g di burro e un cucchiaio d'olio, unitevi i pezzi di pollo, insaporite con il sale e pepe e fateli rosolare da ogni lato finché saranno dorati. Scolateli e teneteli in caldo. Eliminate il grasso di cottura dal tegame, versate il sidro e fatelo evaporare a fuoco vivace. Aggiungete quindi la cipolla e la metà degli scalogni e fateli appassire, senza lasciarli colorire. Unite di nuovo il pollo, il brodo e continuate la cottura, a fuoco moderato e a tegame coperto, per 25 minuti. 5 minuti prima che il pollo finisca di cuocere, aggiungete i funghi. Distribuite quindi i pezzi di pollo sul piatto da portata e serviteli ben caldi in tavola. ingredienti: • 1 Pollo da 1 kg • 1 Cipolla • 2 Scalogni • 1/2 bicchiere Sidro • 3 cucchiai Brodo • 100 gr Funghi • 40 g Burro • 2 cucchiai Olio extravergine • Sale q.b. • Pepe q.b. Babà alla portoghese S abattete lo zucchero con i tuorli d'uovo fino ad ottenere un composto schiumoso omogeneo. Aggiungete poco per volta la farina setacciata al lievito e quando sarà ben amalgamata unitevi le chiare d'uovo montate a neve ben ferma mescolando il tutto dal basso verso alto. Versate il composto in uno stampo rettangolare e passate nel forno ben caldo a 180° per 40 minuti. circa. Sformate il dolce solo quando sarà tiepido e ritagliatelo a quadrati. Bagnate il babà con il succo delle arance, ben zuccherato, unito alla Marsala. ingredienti: • 125 g Farina bianca • 250 g Zucchero • 4 Uova • Il succo di 4 Arance, • 2 cucchiai Lievito in polvere • Marsala RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.20 Pagina 18 Il Natale nelle parrocchie del Municipio XIII PARROCCHIA DI SANTA MONICA [ a cura di • Marta Cecchini ] Intervista al Parrocco Monsignor Giovanni Falbo Padre Falbo, quali sono le iniziative organizzate per il periodo natalizio? Per chiudere quest’anno e in occasione della ricorrenza della nascita di Nostro Signore, abbiamo organizzato due concerti natalizi. Un concerto il 15 Dicembre sui brani di Mozart, diretto dal maestro Angelini con i giovani orchestrali di Ostia; l’altro concerto, invece, domenica 16 Dicembre alle 19:30 è organizzato dai ragazzi dell’oratorio che canteranno le canzoni di chiesa del repertorio della nostra parrocchia. Durante la serata si raccolgono i fondi a beneficio dell’associazione Ostia per l’Africa che li destinerà alla costruzione di una scuola primaria in Malawi. Non è il primo progetto che portiamo avanti assieme a questa associazione, ne abbiamo realizzati diversi, sempre nella stessa località. Ricordo che, in aprile scorso, un gruppo di ragazzi della parrocchia, assieme anche ai giovani di alcune scuole di Roma, hanno inaugurato con il sindaco Veltroni, la scuola primaria del Malawi, costruita grazie ai fondi raccolti pazientemente nell’arco di due anni. Che cosa hanno organizzato i parroc- chiali e i gruppi giovanili? Sono stati messi in palio piccoli presepi realizzati in gusci di noci con all’interno scene natalizie, da assegnare in base ad un’estrazione giornaliera effettuata nel periodo della Novena di Natale. Inoltre abbiamo organizzato la tombolata, come ogni anno, assieme agli anziani della parrocchia che fanno parte del gruppo Oltre. Ovviamente i premi che si possono vincere sono sempre inerenti la festività del Natale: piccoli oggetti religiosi, soprammobili, decorazioni, tovaglie natalizie, ecc. Tutti i pomeriggi dal 9 al 23 dicembre la nostra parrocchia mette a disposizione i locali per la mostra natalizia organizzata dal gruppo missionario ONLUS Associazione Seconda Linea Missionaria Ostia, composta anche dai giovani e degli adulti della nostra chiesa. La mostra viene organizzata sempre per finalità umanitarie, per raccogliere fondi per finanziare le missioni in Malawi e anche per mantenere i progetti che sono già avviati da qualche anno, come per esempio quello dell’asilo che è stato costruito 4 anni fa. Gli oggetti che si possono acquistare alla mostra natalizia sono diversi e realizzati nella maggioranza dei casi in ebano da piccoli artigiani e artisti locali dell’Africa, ma anche altri semplici oggetti, come piccole bomboniere provenienti dall’Asia e da altri luoghi missionari. Cosa fate invece per i poveri che vivono nel vostro territorio? Per le famiglie bisognose e per i senza tetto che abitano nella nostra zona e che cerchiamo di assistere tutto l’anno, prepariamo grandi pacchi natalizi con panettone, torrone, caffé, olio, biscotti, pasta, pelati e scatolame vario. Prima della Befana? Dal 2 al 5 gennaio, i gruppi giovanili si recano in un convento a Montefiascone per il ritiro invernale su un tema religioso scelto. Si, durante la giornata del 14 Dicembre un pulmino con 50 persone a bordo raggiungerà la località di Mentorella, vicino Palestrina, per visitare il paese e per celebrare la messa a 1000 mt di altezza. Sempre nelle nostre possibilità, abbiamo deciso di mettere in scena un presepe vivente prima della messa di mezzanotte del 24 Dicembre, composto da bambini di 11, 12 anni che devono fare ancora la prima comunione e dai ragazzi cresimandi e cresimati. I ragazzi saranno vestiti con abiti dell’epoca e interpreteranno i ruoli principali della scena natalizia della capanna con il Bambin Gesù, senza pronunciare versi: una rappresentazione solo scenica e non verbale, che seguirà passo dopo passo la liturgia. E per far trascorrere un Natale sereno anche ai poveri del quartiere? Visto che non abbiamo ancora la Caritas dell a parrocchia, stiamo collaborando con la mensa della Caritas di Ostia per portare coperte, vestiti e generi alimentari di prima necessità, raccolti dai parrocchiali, ai bisognosi della zona. Anche i bambini della nostra comunità, fanno la loro parte, risparmiando la loro paghetta per i bambini più poveri. Un’iniziativa studiata per sensibilizzarli sul tema della povertà, perché ci sono anche bambini meno fortunati di loro. Questi soldi, anche se pochi, vengono raccolti da un responsabile della parrocchia che si occupa di farli recapitare al missionario che vive in Costa D’Avorio, in Africa. PARROCCHIA SAN GUGLIELMO Intervista al Parrocco Janusz Kapusta Padre Kapusta, il Natale è arrivato anche nella sua parrocchia? Come vi siete organizzati? Veramente non abbiamo ancora una nostra struttura parrocchiale, siamo in attesa della costruzione della nostra parrocchia. Per il momento siamo ospiti dalle suore della casa di riposo, che ci mettono a disposizione due sale per celebrare la messa e per le piccole riunioni con i parrocchiali, ma non avendo gli spazi adatti non siamo riusciti ad organizzare molte iniziative come avremmo voluto e come avremmo sicuramente fatto se avessimo avuto già la nostra parrocchia. L’unica iniziativa presa è quella della raccolta fondi per la costruzione della chiesa, attraverso la vendita di piccole decorazioni natalizie e addobbi per l’albero realizzati con l’arte del decoupage. State organizzando anche un ritiro spirituale? PARROCCHIA SAN CARLO DA SEZZE Intervista a Don Mario Torregrossa Don Mario, cosa avete organizzato per il periodo natalizio? Per il periodo prefestivo abbiamo organizzato diverse iniziative in collaborazione con il Centro di formazione giovanile Madonna di Loreto, di cui sono responsabile. Rappresentazioni teatrali, gite, diverse celebrazioni liturgiche e iniziative sociali, tra cui la più importante è la giornata speciale dedicata ai disabili ricoverati nella struttura di Don Guanella a Montemario, che viene gestita interamente dai responsabili dell’Istituto. Con loro collaboriamo tutto l’anno e cerchiamo di essere presenti una volta al mese per trascorrere del tempo prezioso assieme ai ragazzi che vivono lì. 18:romalive Le iniziative per i poveri del quartiere? Il 22 Dicembre il Centro giovanile Madonna di Loreto, in collaborazione con la parrocchia, ha voluto dedicare un’intera giornata ai poveri del territorio, “la Giornata del Povero”, dove verranno distribuiti nella chiesa, grandi pacchi natalizi per circa 250 famiglie, per consentire anche ai più poveri di organizzare un pranzo di Natale con i fiocchi. Altra nostra iniziativa è regalare durante le celebrazioni liturgiche, il 14 ai giovani e il 21 a tutta la comunità, il bambinello realizzato artigianalmente in terracotta, a tutte le famiglie della comunità e a tutte le persone che si presenteranno alle celebrazioni. Don Mario, state organizzando anche dei presepi? Abbiamo organizzato due presepi, uno che verrà esposto in chiesa e l’altro nello spazio a disposizione nel Centro giovanile, un presepe che sarà ispirato alla Giornata mondiale della Gioventù a Sidney. Noi del Centro puntiamo molto sui giovani. Quali sono gli obiettivi del Centro giovanile Madonna di Loreto? L’obiettivo principale del Centro è la formazione dei giovani, infatti puntiamo molto sulla loro crescita, mettendo anche a disposizione professori che seguano i ragazzi nello studio, dalla scuola inferiore al diploma. RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.21 Pagina 19 GIOCHIAMO INSIEME LA PARTITA DELLA VITA [ a cura di • Barbara Frascà ] Roma 16 novembre, il Centro Congressi dell’IFO (Istituti Fisioterapici Ospitalieri) in occasione dell’inaugurazione del Club Roma “Regina Elena e S. Gallicano”, ha ospitato molti tifosi illustri della Roma come Massimo D’Alema, Paolo Cento, Mario Baccini, Ilaria D’Amico, Antonio Catricalà, Giuseppe Marra, Giovanni Malagò, Michele Adinolfi, Fabio De Lillo, Giorgio Titta, Adriano Aragozzini, Francesco Bevere, Enrico Vanzina, Giovanni Zotta, Luigi Canali. Erano presenti anche calciatori e rappresentanti della Società sportiva A.S. Roma, come Rosella Sensi, Antonio Tempestilli, Giovanni Ferreri e Francesco Totti che ha visitato i ricoverati nei reparti di oncologia assieme all’allenatore Spalletti e a Max Tonetto. E’ stato eletto Presidente del Club, il Prof. Francesco Cognetti che, oltre ad essere direttore di Oncologia A dell’Istituto Regina Elena, è anche un grande tifoso della Roma. “Dedico questa iniziativa a tutti i nostri ammalati e ai lavoratori dell’Ente che seguono con passione la Roma, la nostra grande squadra che ci allieta nei momenti di evasione e spensieratezza di cui tutti abbiamo bisogno”. “Qui si gioca la partita per la vita! – ha detto il Prof. Giuseppe Petrella, presidente dell’IFO – mettiamo in campo gli stessi valori ogni giorno: voi sul campo da gioco, noi nelle attività dei nostri Istituti come ricercatori, medici, operatori e pazienti. La partita la giochiamo ogni istante insieme ai nostri pazienti. Qui il nostro avversario è la malattia, il tumore. A volte è un avversario anche facile, ma spesso si rivela un forte antagonista da sconfiggere. Dobbiamo sempre mettere in campo la nostra serietà professionale, mettere in atto le nostre tattiche di gioco di squadra, sperimentare e verificare le novità e promuovere la solidarietà verso il paziente e i suoi familiari. Esattamente come voi”. Rosella Sensi ha ringraziato l’IFO, per aver dato alla società della Roma la possibilità di parlare di cose vere e belle. “Essere qui oggi ci consente di ritornare ai sani valori dello sport e ci dà una spinta in più per continuare la nostra attività di tutti i giorni -ha affermato - vogliamo fare tante cose positive per far parlare solo di quello sport che tutti amiamo: il calcio”. La giornalista e presentatrice Ilaria D’Amico ha dichiarato che nello sport conta non solo l’attaccamento profondo alla bandiera, ma i momenti di ritrovo, di divertimento e di spettacolo.˝In questo momento stiamo vivendo una situazione assurda che nulla ha a che fare con lo sport vero, con il tifo vero che voi, invece, rappresentate qui in questa sala. - Ha detto - In luoghi, come questo, la domenica è il momento delle partite, dell’aggregazione per vedere l’evento sportivo, dello spettacolo che scende in campo, è un momento dove il cuore e la testa si allontanano da tutto quello che è accaduto, ovvero da quegli episodi che sono altro rispetto al puro divertimento e alla passione pura. Quindi, sono molto felice di essere qui in un centro così bello dove lavorano persone che tifano con il cuore, per la vita, per la medicina e per la cura che non è soltanto legata agli interventi, ma anche alla psicologia del paziente, allo stargli vicino nei momenti di difficoltà. Quindi mi rivolgo al personale e a voi che siete quelli a cui principalmente è dedicato l’evento, ai malati, alle persone che hanno un rapporto con questo Istituto. Siamo qui tutti insieme per ribadire i valori veri dello sport, assieme alla Roma. La Società Roma, aldilà dei meriti sportivi, ne ha anche altri legati all’impegno sociale, come i finanziamenti e i fondi di solidarietà. Tutti quegli episodi spiacevoli che abbiamo visto troppe volte non hanno assolutamente modo di essere condivisi da veri tifosi come voi”. E’ intervenuto anche Luciano Spalletti: “Vorrei ringraziare l’Istituto Regina Elena e l’Istituto San Gallicano per averci invitato qui e per l’affetto che ci avete mostrato e che è fondamentale per continuare a lavorare nello sport e nel mondo del calcio. Mi sento privilegiato nel dare gioia a quelli che ci seguono e a quelli che ci sostengono. Questo messaggio arriva dritto al cuore della gente malata, della gente che soffre. Mi sento totalmente realizzato perchè queste persone malate, ci danno un insegnamento importante, carico di sofferenza ma anche di voglia di vivere, quindi, grazie a tutti voi!”. Alla presen era presente anche il Ministro degli Esteri, Massimo D’Alema: “Quello che è accaduto in questi giorni ha dato a questo incontro un valore maggiore e un’occasione per difendere il calcio, che è sport ma è anche passione, per quelli che lo praticano, per quelli che lo coltivano, con grande spettacolo ma anche come gara da seguire con partecipazione. Ho fatto diverse cose nella mia vita, ma, senza dubbio, la passione per la Roma, che mi ha accompagnato in tutti questi anni, ha dato qualcosa in più alle mie domeniche, e delle volte ai miei mercoledì. E’ parte della vita di una persona, è qualcosa che dobbiamo difendere. E’ stato ricordato l’impegno sociale della Roma e questo è sempre stato qualcosa che ci ha riempito d’orgoglio. - Ha aggiunto Risponde sicuramente ad una vocazione dei giocatori, con il grande contributo della famiglia Sensi. Una delle ragioni per cui questa città è molto attaccata alla squadra è perché la sente sua. Chi è nato e cresciuto qui, si sente parte di una famiglia insieme anche a coloro che sono venuti ad abitarci. Per un club, vivere in una città come Roma è difficilissimo come lo è anche per un allenatore: ci vuole una forte personalità, come quella di Luciano Spalletti. Sono venuto, qui, oggi, da tifoso, per vivere un momento importante per lo sport ma anche perché è l’occasione di dare qualcosa a questa squadra e all’Istituzione che ci ospita”. Da questo incontro é evinta la passione che lega tante persone alla Roma e soprattutto la passione verso i veri valori dello sport. Si è ribadita l’importanza del calcio come evento spettacolare a cui tutti possono partecipare, praticandolo o guardandolo, ma che si discosta senza ombra di dubbio dai gravi fatti di cronaca. Il calcio è salute, è spirito di squadra, è solidarietà, è per la gente, è per chi riscopre il gusto delle cose vere, specie se si vive l’esperienza del tumore e si lotta ogni giorno. :19 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.21 Pagina 20 GIOVANI, soli tra i banchi di scuola II Parte [ a cura della • Redazione ] Avv. Rombolà costruire un rapporto con il mondo del lavoro? On De Simone: sono state poste domande complesse, ricordiamoci che stiamo parlando di casi limite. Un errore che si fa, poi, è continuare a ricercare tra gli insegnanti il capo espiatorio di tutti i problemi presenti nella scuola. Prima vorrei leggere una lettera scritta dagli studenti della classe IV del Liceo X: Romalive prosegue con la seconda puntata sulla scuola, mettendo i giovani, gli insegnanti e i politici a confronto per capire in profondità i disagi giovanili dei ragazzi di oggi. L’obiettivo in comune: fornire gli strumenti adatti alla società per far fronte alle esigenze della scuola. Ricordiamo gli ospiti presenti in studio: - On. Titti De Simone, deputato membro della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione (PRC) - On. Giuseppe Valditara, membro della Commissione VII Senato Istruzione Beni culturali Sport (AN) - On. Antonio Rusconi, componente dell’esecutivo nazionale e responsabile nazionale scuola per la Margherita - Dott.ssa Sofia Listorto, presidente dell’Associazione il Caleidoscopio. - Dott.ssa Monica Vivona, psicologa scolastica. - Avvocato Giuseppe Rombolà Vorrei ascoltare ora una professoressa e un giovane con una serie di domande e risposte. Irene: vorrei sapere perché i nomadi non hanno una scuola a parte, visto che hanno una cultura diversa dalla nostra? Prof.ssa D’Amico, insegnante all’Istituto comprensivo Orsa Maggiore: noi accettiamo questi nomadi e vogliamo che si integrino, ma non abbiamo gli strumenti adatti per farlo, mancano psicologi che sostengano gli insegnanti. Siamo abbandonati a noi stessi con classi numerosissime! Genitore: questa classe politica che cosa intende fare per quello che riguarda la scuola e il mondo del lavoro, come si fa a mantenere una scuola formativa e nello stesso tempo 20:romalive Ci rivolgiamo a voi, come ultima speranza di essere ascoltati a risolvere il nostro profondo disagio scolastico che viviamo e subiamo per il secondo anno consecutivo causato dai comportamenti umani e professionali della nostra insegnante. Rendiamo noto che prima di ricorrere a Lei, abbiamo usato insieme ai nostri genitori gli strumenti di cui disponiamo per sottoporre il nostro problema alla dirigente scolastica. Riassumo brevemente i fatti: è accaduto che, durante la prima settimana di scuola, la docente si rifiutava di iniziare la lezione, perdendo le ore fuori dall’aula. Le interrogazioni orali spesso non vengono completate; dichiara di non ricordare le regole basilari della materia e di fronte all’incapacità a risolvere problemi di matematica, ammette di non essersi preparata, chiedendo aiuto agli studenti; non usa un lessico specifico e dice parolacce in classe. On. De Simone, i giovani sono il nostro futuro, la speranza di un futuro migliore, se noi roviniamo anche quelli che vogliono studiare, cosa ci resta? Non penso assolutamente che i giovani nella scuola vengano rovinati, al contrario, difendo il ruolo degli insegnanti perché sono convinta che i giovani abbiano bisogno di una scuola pubblica di qualità come quella che c’è nel nostro paese. Chi commette soprusi nei confronti dei ragazzi deve essere allontanato. Il corpo degli insegnanti ha un codice deontologico, regole disciplinari e organismi che intervengono qualora si determinassero queste situazioni. On Rusconi, un dirigente scolastico può allontanare un professore? Si, soprattutto con l’ultimo decreto approvato recentemente che prevede facilitazioni per quella che è chiamata “sospensione cautelare”, che tutela sia l’insegnante che viene mandato da un'altra parte con compiti diversi, anche nei casi più gravi di pedofilia, finché si appuri la verità, e sia i minori, che sono i primi a dover essere tutelati. On. Valditara: per questi casi limite occorre rendere più semplici e rapidi i licenziamenti. I primi a voler allontanare le mele marce sono proprio gli insegnanti seri e motivati. Dott.ssa Listorto: se la situazione è complessa è anche giusto che gli insegnanti siano aiutati a trovare delle strategie efficaci per poter lavorare all’interno della scuola. Ci rendiamo conto che la figura dello “psicologo scolastico” ha un ruolo decisivo per dare un grande aiuto a tutti i componenti della scuola, per i ragazzi, gli insegnanti e anche per i genitori stessi che si trovano a vivere e a confrontarsi in un periodo storico complesso come il nostro. E’ da apprezzare che gli insegnanti di oggi mostrino interesse ad iniziare i corsi di aggiornamento! Dott.ssa Vivona: sento il pericolo della generalizzazione, così come i ragazzi non sono tutti bulli, anche gli insegnanti non sono tutti come i casi di cui parlavamo; ci sono, ma sono casi limite! Se un insegnante ha un momento di difficoltà, è importante che abbia il sostegno da parte dei colleghi e del dirigente scolastico. Ovvio che, se la situazione diventa grave, va valutata con un’attenzione diversa. On. Valditara, riguardo al problema nomadi cosa ci può dire? E’ un problema legato alla presenza sempre più massiccia di ragazzi provenienti da altri paesi. Una soluzione possibile, già sperimentata in Germania, è assumere insegnanti rom che hanno sicuramente l’approccio culturale giusto per ottenere i risultati migliori per integrare questi ragazzi. Un altro grosso problema in città grandi come Roma e Milano, è che i ragazzi italiani, a volte in minoranza all’interno di una classe, rischiano di essere margina- Prof.ssa Sansoni RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.22 Pagina 21 zione diversa da parte degli insegnanti. Voi non conoscete i ragazzi, i loro problemi, le loro sensazioni, quando vengono trattati male o vanno a vomitare in bagno. Prof.ssa D’Amico lizzati. Riscontriamo inoltre un tasso di bocciature elevato per questi ragazzi extacomunitari. Una soluzione potrebbe essere quella di fargli fare il test di verifica sulla conoscenza della lingua italiana prima dell’iscrizione scolastica, aiutando i Comuni con stanziamenti per organizzare corsi di lingua italiana. On. Rusconi: bisogna favorire l’integrazione non dividendo i ragazzi tra loro, ma aiutando gli insegnanti da due punti di vista: sul ruolo da mediatore culturale e sul ruolo da psicologo che è molto importante perché oggi molte famiglie sono in crisi e capita anche che l’insegnante debba fare anche da educatore. On. De Simone: la questione sull’immigrazione degli studenti stranieri, che sono circa un milione, è un fatto sociale importante e la scuola deve avere gli strumenti adatti anche perché bisogna abbattere l’idea dei “casi limite” nelle scuole. Si, ma per quanto riguarda i casi limite, ovvero di insegnanti che non fanno il loro dovere, ci sono ragazzi che si sentono abbandonati. I ragazzi sono il futuro della nostra società! On. De Simone: penso che il futuro della nostra società sia un futuro in cui tutti possono convivere nel rispetto reciproco, molti insegnanti vanno in questa direzione, fanno un lavoro straordinario di questo tipo, straordinario, anche perché sono molto professionali e pagati di meno rispetto agli insegnanti che lavorano in Europa! Dott.ssa Listorto: non dobbiamo sottovalutare il ruolo dei mediatori culturali, che hanno la capacità di valorizzare le risorse dei ragazzi che arrivano con la loro cultura e la loro tradizione. I ragazzi nomadi richiedono un’atten- Emanuela d’Annibale, attrice: chi controlla e supervisiona i comportamenti sbagliati dei professori, visto che i ragazzi passano gran parte della giornata a scuola? Dott.ssa Listorto: escludendo i comportamenti scorretti che vanno denunciati dall’Istituto e dal dirigente scolastico, il problema più grande è la mancanza di comunicazione efficace tra insegnante e studente. Nei casi più complessi, esclusi i casi limite che seguono un percorso a parte, gli studenti non si sentono capiti e questo può produrre un profondo disagio. Dott.ssa Vivona: i ragazzi, i genitori e gli insegnanti hanno il loro punto di vista, a volte sono incapaci di incontrarsi per capire cosa succede. Si rischia un cortocircuito di comunicazione tra la scuola e la famiglia. Chi è che deve essere tutelato maggiormente, il ragazzo minorenne o l’insegnante? Ovviamente i ragazzi, auspicando però un incontro tra la scuola e i genitori si fa del bene al ragazzo. Prof.ssa Paola Sansoni dell’Istituto comprensivo Orsa Maggiore: Insegno Tecnologia Informatica, una materia di continua comunicazione. Ho un rapporto bellissimo con i ragazzi, e i fatti che lei ha esposto prima, che vomitano o altri problemi simili, li vedo sempre, perché non insegno solamente, ma li osservo e cerco di instaurare un feeling tra me e loro per capirli a fondo. Ora non esiste più l’insegnante cattedratico che gira per i banchi, ora l’insegnante lo rassicura magari proprio mentre fa il compito in classe! Noi però abbiamo veramente bisogno di supporti su tutti i fronti, perché a volte capita anche di rincorrere gli studenti che scappano dalla scuola! Come si spendono i milioni per i vivai dei calciatori, spendiamo qualcosa di più per i giovani! Come pensate di muovervi? I ragazzi: Luca Preziosi (Orsa Maggiore), i programmi scolastici sono al passo con i tempi? Patrizio, nel rapporto in classe tra studenti e insegnanti ci deve essere rispetto, va tutelato e bisogna poi fare qualcosa per il rapporto giovani e lavoro, perché non sappiamo a cosa andiamo incontro. Avv. Rombolà, se un dirigente scolastico sa che un insegnan- te nella sua classe si comporta in un certo modo, è corresponsabile, o no? Non mi riferisco solo all’insegnante che un giorno spiega male la lezione, ma a chi entra e umilia con parole e fatti i ragazzi in diversi modi. A livello penale no, perchè il reato è commesso dall’insegnante; a livello amministrativo si, perché essendo il diretto superiore, dovrebbe prendere delle iniziative. In riferimento al decreto legge di Settembre, è stato dato più potere al dirigente scolastico che può intervenire in casi particolarmente gravi ed ha più responsabilità; per esempio può adibire quell’insegnante ad altre mansioni per un termine di 15 giorni, che va convalidato dal dirigente regionale. Vorrei far presente una situazione nel XIV Municipio, dove ci sono persone che vanno vicino alle scuole e cercano di rubare bambini, gente che si masturba davanti alle scuole. I genitori hanno sporto denuncia al Commissariato e inviato una lettera al presidente del Municipio e al Sindaco Veltroni, distribuendo volantini in occasione di una manifestazione. Questa gente che va in giro con i furgoni e non solo, ha fatto un altro volantino “a proposito di pedofilia” attaccando i geni- tori che volevano difendere i loro figli. Siamo arrivati al punto di legalizzare la pedofilia? On. Rusconi: è apprezzabile la passione e la competenza mostrata dagli insegnanti che con uno stipendio mediocre cercano di fare il proprio dovere. La mia è stata forse l’ultima generazione che è entrata motivata a scuola, ora non credo sia così. Oggi dobbiamo riuscire a far capire ai giovani che questa è una professione dove si possono realizzare professionalmente. On. Valditara: io ho due figli e per fortuna sono pochi i casi limite degli insegnanti che minacciano e si comportano male in classe, ma è grave che esistano insegnanti incapaci di instaurare un rapporto fecondo con i ragazzi. I miei figli, per esempio, danno molto quando si sentono apprezzati e motivati. Dobbiamo agire su tre aspetti importanti: il primo è il discorso sul tirocinio, già introdotto con la riforma Moratti, secondo punto c’è un mio disegno di legge sull’ipotesi di assistere con corsi di psicologia e pedagogia gli insegnanti per- :21 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 chè possano incrementare competenze nell’approccio psicologico, terzo punto, motivare sempre di più gli insegnanti, pagando di più gli insegnanti più meritevoli, valorizzando il merito. On. De Simone: fare l’insegnante significa oggi avere un lungo percorso formativo, che si scontra con lunghi anni di precariato. Ci sono insegnanti di 40 anni precari da troppo tempo, per fortuna questo governo ha fatto un piano pluriennale di immissione in ruolo per assorbire il precariato. E’ una questione che va affrontata, perché ne vale della qualità della scuola e del sistema e visto che questa precarietà l’ha determinata molto anche la passata riforma Moratti, penso che il centro destra dovrebbe fare una profonda autocritica. Sulla questione scuola-lavoro? Penso che la scuola ha il compito di formare alla cittadinanza e mettere tutti sulla stessa linea di partenza. Cosa diversa se noi prevediamo percorsi differenziati come quelli previsti dalla Moratti, per cui all’età di 12 anni se vieni da una famiglia ricca e puoi permetterti di andare all’Università, allora prendi il liceo e la superiore, altrimenti vai alla scuola professionale. In questo modo c’è il rischio di costruire un percorso separato, una differenziazione dei destini sociali! On. Valditara: intanto noi abbiamo messo in ruolo 140000 precari… On. De Simone: di cui 60000 quelli messi in ruolo dal governo precedente! On. Valditara: in secondo luogo l’alternanza scuola-lavoro fa parte della riforma Moratti, ovvero inserire il ragazzo in un contesto lavorativo. E’ vero poi che ci sono insegnanti che insultano gli alunni, ma è anche vero che ci sono ragazzi bulli e teppisti che giocano a palla in classe, interrompendo le lezioni degli insegnanti! E’ vero, ma quei ragazzi che storia hanno dietro alle spalle? Quali esperienze negative hanno avuto? Credo che restituire l’autorità agli insegnanti sia un passo fondamentale, importante anche per gli stessi giovani. Prof.ssa Sansoni: dobbiamo dare maggiori 22:romalive 13.22 Pagina 22 supporti alla scuola, questi ragazzi sono lasciati a loro stessi e la colpa è nostra, della società…ce li abbiamo sulla coscienza! Avv. Rombolà, i giovani vanno tutelati prima di tutto? Sono d’accordo con l’Onorevole, spesso gli insegnanti si trovano con le mani legate perché quando fanno qualcosa o prendono iniziative, si trovano subito i genitori alle spalle che minacciano con denunce, mi riferisco ovviamente agli atteggiamenti da parte dell’insegnante, nei limiti della legalità. Dott.ssa Vivona, non sarebbe il caso di inserire nelle scuole corsi di motivazione e formazione degli obiettivi raggiungibili, corsi per il controllo dello stress e della lettura veloce? Un corso di formazione fondamentale è quello della comunicazione, perché pochi sanno cosa significa comunicare bene, per una condivisione comune che porti ad una crescita. Però, voglio sottolineare che insegnare non vuol dire solo passare dei contenuti, ma anche e soprattutto instaurare una relazione di comunicazione vera con il ragazzo, perché un esempio vale più di mille parole. Prof.ssa D’Amico: che dire di tutti quegli insegnanti che si spendono tanto e ottengono poco? Non se ne parla mai. La società è malata e molti insegnanti vivono una situazione di disagio, ma non vengono supportati. On. Rusconi: quando pensiamo all’insegnante pensiamo sempre all’aspetto cognitivo: conosce la Divina Commedia? Sa fare le equazione di secondo grado? E’ indubbiamente fondamentale, ma pensiamo molto meno all’aspetto educativo, a tirar fuori il meglio degli alunni, che è la difficoltà maggiore. On. De Simone: secondo me la scuola ha il compito di tirar fuori e valorizzare le differenze dei ragazzi, la loro creatività, l’intelligenza emotiva. E non dobbiamo dimenticare che se esiste un disagio giovanile è colpa della società, non degli insegnanti! Purtroppo il tema della precarietà non riguarda solo il lavoro, ma una precarietà dell’esistenza che i giovani percepiscono in modo profondo. On Valditara: altro dato importante è la valutazione dei risultati degli studenti; dovremmo prendere a modello altre esperienze straniere come ad esempio i paesi anglosassoni, la Francia e la Germania e puntare molto sulla verifica concreta di quello che i ragazzi hanno imparato a scuola. Dott.ssa Listorto: è importante fare un lavoro anche per recuperare i drop out, i ragazzi che sono usciti da scuola. Bisogna trovare modalità diverse con insegnanti abili nel creare relazioni che facciano sentire i ragazzi di nuovo adeguati, per dare loro una seconda opportunità. Il problema più grande è che il disagio nel ragazzo è legato spesso all’aumento dei comportamenti a rischio, come la precocità del consumo di droghe. Dott.ssa Vivona: abbiamo parlato di molte cose, ma l’attenzione principale è rivolta ai ragazzi, alla loro formazione, un obiettivo comune agli psicologi, agli educatori, agli insegnanti e ai genitori. Deve esistere un fronte comune. Prof.ssa Sansoni: un giorno ho chiesto a mio figlio che fa architettura come vede i suoi amici e i giovani in generale e lui mi ha risposto “vedo che hanno molta paura, non so di cosa, è la stessa paura che sento anch’io dentro di me”. Aiutiamoli a crescere e togliamogli queste paure! La politica può togliere queste paure? La paura crea incertezza o sicurezze? E’ solo una questione di affari? Dott.ssa Listorto: dovremmo riscoprire i valori umani in cui credere, che orientano il comportamento degli adulti e dei giovani. Se ci sono di nuovo dei valori chiari, i ragazzi cominciano ad avere meno paura e acquisiscono maggiore consapevolezza sugli obiettivi da raggiungere. On. Valditara: non credo si tratti di affari, deve tornare l’idealismo e i valori devono essere al centro della società e della scuola. On. Rusconi: la politica deve far capire che la scuola è importante con i fatti e non con le parole. On. De Simone: e combattere la precarietà che è alla base di questa paura. RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.22 Pagina 23 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.22 Pagina 24 The S tone Roses note storiche [ di • Fabio Zaccaria ] Nel 79 d.C. il senatore romano Giulio Agricola fondò l’odierna città di Manchester. A cavallo tra il 1989 e 1990, fosse stato per loro, gli Stone Roses l’avrebbero volentieri rasa al suolo. Non per pura indole vandalica, va detto, più che altro per una voglia di riscatto tipica della working class da città operaia per antonomasia. Ed è sotto le mentite spoglie di The Patrol che Ian Brown (voce) e John Squire (chitarra) iniziano a giocherellare con la musica, senza neanche crederci poi troppo. Accade però che come tante altre volte la storia sia scritta da fortuiti incontri: il tassello mancante di un talento acerbo che si materializza, e cambia il volto di quelli che fino a ieri erano puri divertissement. Gary Moun field, detto “Mani”, e Alan Wren, detto “Reni”, si uniscono alla band che di lì a breve prenderà il nome di Stone Roses. E’ il transito da un decennio all’altro, e Manchester diventa Madchester, dal nome della “scena” musicale che lì avrà origine e della quale i Roses saranno indiscussi alfieri. Impossibile non ricordare brevemente gli antesignani di quel movimento: gli Happy Mondays dei fratelli Ryder, che ebbero il merito di anticipare la fusione tra indie-rock e dance-music (semplificando al massimo), famosi altresì per le eccezionali performance del mitico Bez, un losco figuro sulla carta ingaggiato come percussionista ma in pratica utilizzato in qualità di uomo-immagine durante le esibizioni live: osservarlo ballare con movenze da epilettico demente, totale preda di ecstasy e acidi, è un segno di quei tempi. Tornando ai Nostri, forti di una poderosa macchina ritmica (Mani e Reni, prego astenersi da facili battute) iniziano ad incidere i primi singoli di successo: So young e Sally Cinnamon non tardano a proiettare su di loro le rapaci grinfie della critica, ancora traumatizzata dallo scioglimento degli Smiths, e dunque alla spasmodica ricerca di validi sostituti da poter ostentare agli occhi del mondo. Oltre a possedere una freschezza innata, il valore assoluto dei brani e la qualità degli strumen- 24:romalive tisti coinvolti emergono in modo cristallino già da queste prime composizioni, e non è un caso se il produttore di un altro 45 giri, Elephant Stone, risponda al nome di un certo Peter Hook, all’epoca membro dei New Order e prima dei Joy Division. La coppia Brown/Squire funziona, il motore inizia a girare ed ecco già il primo ca polavoro: Made of stone, che scala le charts britanniche arenandosi al numero 20. La scrittura dei quattro è ispiratissima, in grado di spaziare da echi dei Byrds a ritmi funk con la spavalderia di chi sa che è meglio giocarsi tutto e subito, bruciare in fretta senza risparmiarsi. Il loro primo album omonimo The Stone Roses, possiede una scaletta che rasenta la perfezione: forte dei singoli-killer prima citati cui vanno aggiunti brani come la splendida Waterfall, o la delirante I Wanna Be Adored, manifesto di un modo di intendere il successo che riassume meglio di molte teorie sociologiche cosa significhi, per un giovane della Manchester di quegli anni, trovarsi proiettato al centro delle attenzioni dello starsystem. Campioni di un’”inglesità” che nella loro breve carriera (solo due dischi che avremmo forse voluto si limitassero ad uno) pochi sono riusciti a cantare in modo così diretto, le “rose di pietra” hanno l’Inghilterra ai loro piedi, e sembrano spaerlo benissimo: Fools gold è un nuovo singolo che fa davvero gridare al miracolo, miscela esplosiva di funk che fa battere il piede, con Wren a dimostrare, nel caso in cui ce ne fosse ancora bisogno, chi fosse il batterista più talentuoso sulla piazza in quel periodo. Leggenda vuole che dopo la sua dipartita dal gruppo, la band sia stata costretta ad eliminare il brano dalla scaletta delle esibizioni dal vivo, causa manifesta incapacità del nuovo batterista nel riprodurre il drumming tanto complesso della canzone. Bravi ma non solo: anche lungimiranti, perché fiutano le mutazioni in atto e decidono di donare i loro brani ai maggiori DJ affinché essi possano svelarsi nelle loro sfaccettature multicolori. Ed ecco che sembrò realizzarsi veramente la profezia cantata in Panic da Morrissey degli Smiths nel luglio del 1986, un’impiccagione dei DJ più simbolica di quella descritta nel fortunatissimo singolo, ma di fatto messa in pratica: anche la dance music attendeva nuova linfa dal rock dei quattro mancuniani. Sono gli anni di massimo splendore dell’Hacienda, leggendario tempio di rave party che vede scorrere al suo interno i segni dei tempi che cambiano. I frutti di queste rielaborazioni saranno rac- colti nell’album The remixes, edito dalla Silvertone nel 2000. Madchester, quindi, ma anche e assolutamente brit-pop, di cui gli Stone Roses furono autentici apripista: Oasis, Verve, Blur, e tutto l’imprevedibile coacervo di band che sarebbe di lì a breve fiorito. Era possibile fallire giunti a questo punto? Per gli Stone Roses fu possibile, eccome. Acidi e cocaina giocarono un ruolo non secondario nella ridiscesa agli inferi, con le tensioni tra i membri a farsi sempre più acute, e soprattutto l’incanto della coppia motrice Ian Brown/John Squire a scemare di giorno in giorno. Poi c’è il mercato con le sue leggi, e la casa discografica pronta a ricordartele ogni minuto. Inizia così una ridda infinita di tragicomiche cause legali, andirivieni da tribunali, litigi, annunci e smentite che si protraggono per ben cinque anni. Molti non avrebbero mai voluto che il loro secondo album fosse dato alle stampe, ma purtroppo così non fu. The second coming, del 1994, non era in fondo così brutto, il problema erano le immense aspettative su di esso concentrate. John Squire sempre più assurdamente fissato nell’imitare il peggior Jimmy Page, Brown svogliato e in grado di svotare ancor più la sua voce che mai aveva brillato per espressività, sono solo due delletante pecche di un album che tutto poteva permettersi tranne una cosa: essere normale, medio. Il primo colpo arriva nel 1995: il batterista Reni lascia la band a causa di reiterati disaccordi, al suo posto sarà ingaggiato un turnista che in più di un’occasione non si dimostrerà all’altezza del compito. Il 1996 è l’anno della dipartita di Squire, che fonderà in seguito i mediocri Seahorses, cercando di campare di rendita potendo pur sempre vendersi come “il chitarrista degli Stone Roses”, con scarso successo, nevvero. il 25 agosto dello stesso anno, al festival di Reading, Brown sarà costretto più volte ad interrompere l’esecuzione di I Am The Resurrection, la sua voce si incrina impietosamente durante il ritornello, e viene sommerso da fischi e dal lancio di oggetti sul palco. L’abbandono di Mani, arruolato in pianta stabile dai Primal Scream nell’ottobre del 1996, sancisce la fine ufficiale degli Stone Roses. Paradossalmente l’unico ad avviare una carriera solista degna di tale nome fu proprio Ian Brown, in apparenza il meno dotato musicalmente, che seppe invece riprendere il discorso là dove si era arrestato con Fools Gold, il disco Unfinished Monkey Businnes (titolo ironicamente allusivo alle sue fattezze scimmiesche) stupisce per l’abilità di songwriter sfoggiata da Brown, che in seguito arricchirà il suo palmares con prestigiose collaborazioni: una su tutte quella con gli immensi U.N.K.L.E. di James Lavelle e DJ Shadow. Band di culto ancora oggi, l’astro dei roses è destinato ad essere ricordato per decenni: luce originaria di un firmamento britpop forse oggi in declino, ma al quale la loro memoria è sopravvissuta. RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.23 Pagina 25 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.23 Pagina 26 A TU per TU con: L’ON. PATRIZIA NINCI ASSESSORE AL TURISMO della PROVINCIA DI ROMA [ a cura di • Valeria De Rentiis ] On. Ninci Assessore, nella passata legislatura ha fatto parte della Giunta del Municipio XIII. Quali sono le problematiche che riscontra oggi sul territorio e cosa sta facendo la Provincia in merito ? In generale le problematiche del territorio investono la mobilità e la viabilità perchè è un quadrante a forte pressione demografica dal punto di vista residenziale e tutto questo avviene ancora con la mobilità e viabilità passata, creando disagi e una forte criticità. Per molti il lavoro è ancora fuori dal Municipio XIII, quindi a Roma o Fiumicino. Nel tempo sono stati comunque attuati programmi importanti come la messa in sicurezza della Via del Mare, che in parte è anche un intervento di competenza della Provincia di Roma essendo una strada provinciale; l’adeguamento della Roma-Lido, anche se ancora oggi è sulla cronaca nera dei giornali. E’ in atto un finanziamento che potenzierà le corse e adeguerà i vagoni. Ritengo che questo sia un intervento prioritario perchè è un mezzo viatico molto importante. Il finanziamento è a breve raggio. E’ stato più volte annunciato e necessita un urgente riammodernamento. Penso ai ritardi, ai treni che spesso si fermano eccetera. E’ una tratta che negli orari lavorativi è molto frequentata. Sono già stati sostituiti dei treni e sicuramente verrà raddoppiato il ponte della Scafa con il collegamento al Laurentino. Un altro progetto già finanziato e in messa d’opera é il ponte di collegamento tra Bagnoletto e la Portuense con tutto il quadrante fieristico. Altro tema molto importante, e che mette a regime quanto è già stato fatto, è il Lungomare, uscito dagli anni bui in 26:romalive cui c’era degrado e abbandono. Oggi, e già a partire dall’amministrazione Rutelli, siamo di fronte alla valorizzazione del territorio. Penso alla nascita del Porto, di Cineland, le concessioni balneari con la riqualificazione degli stabilimenti. Oggi credo sia importante mettere a regime la complessità del territorio : creare una sinergia tra l’entroterra e il litorale, con tutte le risorse annesse. Mi riferisco al borgo di Ostia Antica, alla riserva statale, alla navigabilità del Tevere, tutto ciò che può diventare sviluppo turistico del territorio. Ci troviamo all’interno di tre punti verdi di alto livello e mi fa ben pensare che tutto questo sia possibile : i parchi della Colombo, della Madonnetta e dello Stagno. Bisogna considerare che sono dei punti di riferimento per i cittadini in cui ci sono anche spazi per bambini, centri sportivi e tutto quello che l’utente chiede. Questo mi fa ritenere prioritario un piano di sviluppo turistico perchè il turismo può rappresentare lo sviluppo del territorio. Quali sono i progetti della Provincia per incentivare il turismo ? Mi vorrei soffermare sul Municipio XIII, visto che la Provincia, nell’ottica di una politica attuativa di «Provincia Capitale», e quindi, di tutti i suoi 121 comuni intende l’intero comprensorio, compreso questo Municipio. Innanzitutto ha visto la riqualificazione del Palazzo del Governatorato che è la sede storica e politica del Municipio. Un finanziamento per la pulizia degli arenili e un intervento di riqualificazione dell’arredo urbano per le due stazioni: Lido Centro e Stazione Polare. È stato avviato un progetto di sportello sociale con la Provincia di Roma e un centro estivo aperto ai cittadini sulle spiagge libere. Un intervento di riqualificazione della piccola chiesa del borghetto dei pescatori. Per quanto riguarda il mio settore, il turismo , si è cercato di far conoscere il territorio anche a livello internazionale. L’anno scorso durante la manifestazione Globe, la prima fiera internazionale del turismo, abbiamo organizzato una manifestazione con tutti i buyers ad Ostia Antica. E’ stata un’occasione di benvenuto e ha avuto un successo enorme. I buyers di tutto il mondo sono rimasti entusiasti di conoscere una realtà cosi bella come quella degli scavi in un luogo tanto vicino a Roma. Stiamo intervenendo con una serie d’iniziative: « Una notte d’incanto » nel borgo di Ostia Antica con concerti in concomitanza di escursioni o visite al Castello o agli scavi o anche una pas- seggiata a cavallo. Abbiamo messo insieme una serie di sinergie per incentivare lo sviluppo del territorio. Abbiamo avuto molta attenzione nei confronti delle spiagge promuovendo l’iniziativa « La tua opinione conta » sia negli stabilimenti che nelle spiagge libere per conoscere l’opinione dei cittadini sui servizi di spiaggia. Si è chiusa una manifestazione proprio domenica scorsa (2 dicembre n.d.r.) «Borgo&Più», promossa dalla Provincia, in cui i cittadini hanno potuto apprezzare i prodotti tipici locali, visitando gli stands e assaggiando formaggi, vini, olio, salumi e miele del territorio e ascoltando il coro folcloristico di Corrado Anticoli delle Valli dell’Aniene e il Coro Gospel che ha chiuso la giornata. E’ stata una bellissima manifestazione, che ha riscosso successo. Una giornata speciale, la prima edizione di un evento che ha valorizzato la Provincia e che ha portato ad Ostia moltissime persone. Inoltre a breve sorgerà un PIT, punto d’informazione turistica, in Piazza Anco Marzio. Sono dei nuovi punti in cui non si distribuiranno sono volantini ma daranno la possibilità di prenotare spettacoli teatrali, cinematografici e quant ‘altro. Un servizio completo per i turisti. Assessore, vuole aggiungere qualcos’ altro? Credo fortemente nella valenza turistica del territorio. Il turismo non deve riguardare solo il mare, perchè c’è bisogno poi di destagionalizzarlo. Il mare ha problemi durante l’inverno perchè vive il mordi&fuggi dell’estate. Bisogna uscire da questa impasse con la collaborazione di tutti, creando una tavola rotonda a cui, oltre alle istituzioni, dovrebbero aderire le associazioni, i comitati e i proprietari di zona. Su questo c’è già un input importante perchè penso ad esempio alla decisione dei cinque teatri presenti sul territorio di unirsi e che oggi sono in grado d’offrire una calendarizzazione di eventi molto importanti. Inoltre abbiamo il Tevere, che può essere reso navigabile : verrà portato avanti il progetto di un attracco mobile alla Fiera di Roma e diventerà un collegamento con gli scavi di Ostia e Ponte Marconi. Tutto questo deve guardare il territorio nel complesso, la cui centralità è la Fiera di Roma. Sia coloro che creano la Fiera sia coloro che vi lavorano, spesso non sanno d’avere a portata di mano teatri, punti di ristorazione e servizi. Bisogna potenziare le risorse di cui disponiamo. RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.23 Pagina 27 M OBBING: e se capitasse proprio a te? [ a cura di • Fabrizio Piciarelli ] Fernando Cecchini Ti è mai capitato di subire pressioni da parte dei colleghi o dal tuo titolare? Pressioni che ti hanno costretto ad abbandonare il posto di lavoro? E alla fine lavorare in quell’azienda ti ha lasciato dei segni, sia a livello fisico che psicologico? Anche tu, allora, sei tra le vittime del mobbing. Romalive affronta il mobbing con la politica, con gli avvocati, per cercare di fare chiarezza, con sindacalisti, per conoscere il loro ruolo in azienda, con psicologi specializzati nel mobbing e con una donna che ha vissuto in prima persona un episodio di mobbing nel suo ambiente di lavoro, un’esperienza che ha lasciato il segno. Il mobbing può assumere diverse forme e può essere presente non solo in un ambiente di lavoro, ma anche in famiglia. Il bullismo, il nonnismo e l’emarginazione sono solo alcuni esempi di mobbing. Ospiti della trasmissione On. Claudio Bucci, Consigliere Regionale SDI Avv. Antonella Lazzari, Avv. Giuseppe Rombolà Irene Silvozzi, ex dipendente, Fernando Cecchini, coordinatore nazionale sportelli anti mobbing dell’INAS e CISL, Gianluca Monaco, psicologo specializzato in mobbing Le aziende contro i dipendenti, i dipendenti contro le aziende, in mezzo spesso sono presenti anche i sindacati, con una legge non chiara sulla materia. Avv. Lazzari, cos’è il mobbing? E’ un termine anglosassone, che deriva dal latino. Nel senso attuale significa “aggressione del datore di lavoro o di un collega di lavoro nei confronti dell’altro”. Secondo gli studi di etologia è il comportamento tipico del branco che aggredisce un altro membro per isolarlo dalla comunità. Il termine viene usato per la prima volta nel ‘99 dai Giudici del Lavoro, precisamente dal tribunale di Torino che in un’ordinanza lo usò per qualificare una condotta caratterizzata da una serie di azioni continuative, reiterate nel tempo, volte a creare danno al lavoratore, alla sua salute e alla sua personalità. La fattispecie del mobbing è stata ricondotta nella violazione dell’art. 2087 del Codice Civile che impone al datore di lavoro di adottare nell’impresa le misure e le tecniche necessarie per tutelare l’integrità fisica e personale del lavoratore. Una sentenza recente del tribunale di Forlì l’ha qualificato come una situazione lavorativa di conflittualità sistematica, persistente, in costante progresso in cui più persone vengono fatte oggetto di azioni di contenuto persecutorio da parte dei colleghi di lavoro in posizione di superiorità gerarchica o inferiorità, o di posizione paritaria; condotte finalizzate a creare danno al lavoratore con la finalità di isolarlo dal contesto aziendale. Alcune condotte sono ad esempio giuridicamente rilevanti, perché violano alcune disposizioni legislative, altre sono neutre, come il demansionamento, che fa riferimento alla violazione dell’art. 2103, ovvero l’attribuzione al lavoratore di una mansione inferiore rispetto alla sua qualifica, fino a totale inattività, il sovramansionamento, il trasferimento illegittimo o il licenziamento illegittimo, fino ad arrivare alla molestia sessuale, all’ingiuria, al divieto di accesso a determinate aree dell’azienda. Dott. Monaco, quando una persona subisce mobbing, dal punto di vista psicologico, quali sono le difficoltà che deve affrontare al di fuori del lavoro e cosa comporta per la sua dignità? Il mobbing produce danni alla persona di diverso genere, dal punto di vista clinico, si parla di disturbo dell’adattamento, di uno stato depressivo maggiore, della sindrome ansiosa depressiva, di disturbo post traumatico da stress e di una condizione di panico. L’esperienza del mobbing, nell’individuo produce un senso di instabilità, di precarietà del lavoro; la precarietà produce sfiducia su se stessi e sul futuro. Può portare anche alla depressione, dipende dalla reazione della persona, e come risponde alla condizione stressogena. Nella sua attività si è trovato a contatto con persone che hanno subito mobbing? Si, i danni erano seri sia dal punto di vista clinico che esi- stenziale e relazionale. Si comincia con il danno nella famiglia: perché inizialmente hanno il sostegno dei familiari, ma nel tempo anche loro si stancano di ascoltare il dispiacere e la sofferenza dell’individuo e la famiglia inizia a sgretolarsi. Anche perdere fiducia in se stesso, perdersi? Si, non solo in se stesso, ma anche perdere oggettivamente una serie di relazioni, portandolo ad un isolamento progressivo sociale serio. On Bucci, la Regione cosa sta facendo per regolamentare il mobbing in modo da evitare confusioni? Nella scorsa legislatura, la Regione Lazio è stata la prima ad aver presentato una legge anti mobbing, che era poi la mia legge. È stata però cassata perché andava ad insistere sul lavoro e sulla sanità, competenze esclusive della Regione. Abbiamo presentato di nuovo un'altra proposta di legge che è stata già approvata in Commissione. Dott. Cecchini, come responsabile nazionale per la Cisl, come si è organizzato per difendere i lavoratori dal mobbing? L’unica cosa che si può fare, visto che mancano leggi chiare, è proteggere il lavoratore al massimo, intervenendo in azienda. E’ importante attenuare il problema sul nascere, capire cosa succede, far muovere il sindacato che sta in azienda se c’è, far intervenire il medico competente, l’RLS, l’esperto sindacale per la 626/94, guidare il lavoratore e consigliarlo. A volte il lavoratore ingenuo in genere non legge il contratto di lavoro che ha firmato. Quando poi capitano queste cose, non sa mai come comportarsi. Adesso è il momento di parlare, assieme alla Sig.ra Silvozzi, della sua esperienza personale riguardo ad un episodio di mobbing che è stata costretta ad affrontare nella grande azienda per cui lavorava. Avvocati Lazzari e Rombolà :27 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 La mia esperienza è iniziata quando lavoravo per un’emittente radiofonica nazionale molto importante con sede a Roma dove dal 1990 ero l’assistente della direzione dei programmi. Improvvisamente nel gennaio 2002, dopo una riorganizzazione interna aziendale, vengo spostata in un altro ufficio, dove mi viene tolta la e-mail personale, il budge per l’accesso agli studi, tutto per evitare di avere contatti con gli altri dipendenti. La mia figura viene così cancellata. Cancellata nel senso che non occupava più quel ruolo perché c’era qualcun altro? Non formalmente, perché il mio lavoro veniva smembrato in più persone. Dopo un primo mese di assestamento, mi rivolgo all’ufficio del personale, che era gestito dalla compagna del presidente dell’azienda senza ottenere risposte riguardo al demansionamento che ho subìto. Come si è conclusa questa prima fase? Con il mio allontanamento in un altro piccolo ufficio e da tutti progetti lavorativi non facevo nulla di specifico. Ho chiesto anche se tutto questo era dovuto ad un mio errore lavorativo, ma la risposta che ottenni fu solamente che quell’ufficio doveva essere riorganizzato in quel modo, nel 2002-2003. E’ capitato non solo a me, ma anche ad altri colleghi. Infatti dopo il cambio direzionale, del responsabile marketing e del responsabile musicale dei programmi, i diretti collaboratori sono stati demansionati, spostati, subendo analoghe situazioni. Dopo essere stati spostati, qual è stato il passo successivo? Personalmente, ho aspettato un periodo e poi mi sono recata dall’avvocato per sapere come mi sarei dovuta comportare. Avv. Lazzari, secondo la sua esperienza si può già parlare di mobbing in questa prima fase? No. Riguardo quello che ha raccontato la signora Silvozzi descrive solo un demansionamento che riguarda la violazione dell’art. 2103. Questo non è ancora mobbing. Avv. Rombolà, non ci sono indizi penali? In base al racconto della signora Silvozzi, non ci sono ancora elementi rilevanti dal punto di vista penalistico. Ricordiamoci che però nel Codice Penale non esiste ancora il reato di mobbing. Cecchini, come poteva intervenire in questo caso il sindacato? Cercando di stimolare i sindacalisti che sono interni all’azienda, anche perché essere sindacalista non significa necessariamente essere preparato sul discorso del mobbing. Parlare anche con i titolari dell’azienda? Si, sempre se sono disposti a parlare con i sindacalisti. Dott. Monaco iniziano ad intravedersi le prime situazioni che portano alla perdita di fiducia in se stessi? Si, ma non abbiamo ancora i danni da mobbing. On. Bucci quando verrà approvata la legge dal Consiglio Regionale? A breve. Il punto saliente della legge è la formazione; un Osservatorio regionale sul mobbing e il supporto che possiamo dare al lavoratore con la presenza dei Centri Antimobbing all’interno delle Asl. Sig.ra Silvozzi: successivamente io ed altri colleghi nella stessa situazione abbiamo contatta- 28:romalive 13.23 Pagina 28 to il sindacato, tentando di aprire un dialogo con l’azienda. L’unica risposta che abbiamo ottenuto è stato il trasferimento a Milano. Vi hanno trasferito con la stessa qualifica? Solo io ho ricevuto una lettera dove venivo premiata ad una qualifica superiore, per andare ad assistere il dirigente di Milano. Arrivati a Milano cosa succede? Abbiamo ricevuto una lettera i primi di maggio 2003 dove ci dicevano che dal 3 giugno avremmo dovuto essere operativi a Milano: avevamo quindi solo 30 giorni di tempo per organizzarci. Abbiamo provato a trovare un accordo con l’azienda, chiedendo un parttime, ma ci hanno risposto che le nostre capacità dovevano essere utilizzate per la riorganizzazione della sede di Milano. Ci siamo trovati una camera in affitto e siamo andati a lavoro, dove ci aspettava solo un tavolo ovale in un'unica sala riunioni, senza avere gli strumenti per lavorare come il computer e il telefono. Eravamo tre persone trasferite a 700 Km di distanza, per non fare nulla. Che cosa ha provato? Aveva ottenuto almeno un aumento di stipendio? No. Lo stesso stipendio per non fare niente. Ho provato sgomento e ho perso fiducia in me stessa e nelle mie capacità professionali. Avevo anche la paura di non essere più in grado di inserirmi in un ambiente lavorativo. Dott. Monaco, la signora Silvozzi ha reagito, ma si rischia anche di cadere in depressione in una condizione simile, o sbaglio? E’ da dire innanzitutto che, nel rapporto di comunicazione tra un emittente e un ricevente, il lavoratore nella fase di demansionamento si trova a dover combattere con un ricevente muto, o ottiene solo risposte paradossali. Di fronte a questo muro di gomma, dove parla senza avere risposte, oltre allo sgomento può cadere in una condizione di malattia che può durare nel tempo. Nel momento in cui si entra in un altro contesto lavorativo, l’esperienza vissuta precedentemente in che modo condiziona la persona? Non tutti siamo uguali e abbiamo le stesse reazioni, è importante il ruolo della famiglia che deve essere istruita in caso di mobbing. Avv. Lazzari, a questo punto del racconto si può parlare di mobbing? Sicuramente ci sono le condizioni per poter impugnare le ragioni del trasferimento, visto che in questo caso risulta essere illegittimo. Infatti il trasferimento della sig.ra Silvozzi era basato su un’esigenza organizzativa aziendale in un'altra sede, ma abbiamo visto che concretamente non esisteva questa esigenza. Perché non ha impugnato il trasferimento? Si, l’ho fatto. Vorrei però evidenziare la condizione di una persona che è stata strappata alla sua famiglia e dalla sua realtà, a 700 km di distanza per non fare nulla e non sapere cosa fare in una città che non tutti conoscono. Vivere questo per 4 mesi, da giugno a settembre, è stato veramente difficile. Ho impugnato il trasferimento, ma ho perso la causa nel primo appello, momento in cui perdi la fiducia in tutto. Poi nell’altro appello, fortunatamente, sono stata reintegrata nella sede di Roma. Cecchini per scrivere questa legge c’è stato un dialogo oppure avete seguito Dott. Monaco percorsi diversi? A metà. Personalmente ho molta fiducia in questa legge, perché collaborando con la Cisl del Friuli Venezia Giulia, che ha una legge da circa 2 anni, ho appurato che le leggi regionali funzionano se vengono applicate bene. Questa legge è identica a quella del Friuli? Le leggi regionali si somigliano tutte. On. Bucci: è chiaro che si prende spunto dalle altre esperienze normative esistenti nelle altre regioni, in alcuni casi si copia anche dall’estero. Comunque oltre che sulla formazione, la legge punta molto anche sulle figure che possono dare supporto alla persona che ha subìto mobbing. Oggi circa 2 milioni e mezzo solo in Italia, e sono dati attendibili grazie al lavoro dell’Osservatorio. Una struttura paritetica dove saranno presenti sindacati, esperti del settore, organismi regionali, un ente in grado di fornire risultati realistici. I tempi di approvazione della legge saranno rapidissimi, i primi di Gennaio dopo il bilancio, appena riprenderà il Consiglio, la legge verrà messa all’ordine del giorno. Anche se un dipendente dovesse vincere una causa del genere, è come se non avesse vinto? Avv. Lazzari: Si perché spesso un dipendente vince la causa di mobbing solo in tribunale e non in azienda, dove non gli vengono riconosciuti ancora i suoi diritti. Questo perché la legge non è chiara? Non credo sia per questo. Le sentenze e le condanne non ti permettono ovviamente di obbligare un datore di lavoro ad avere o a non avere una determinata condotta nei confronti dei propri dipendenti o colleghi. Esiste uno strumento per far si che ci sia ottemperanza da parte del datore di lavoro, esiste nell’ordinamento francese e funziona con successo: è lo strumento della condanna accessoria. Se il datore di lavoro non rispetta l’ordine contenuto nella sentenza, viene condannato ad una pena accessoria che viene liquidata in progressione, tot euro al giorno. Questo strumento esiste già nel nostro ordinamento nella legge sulle pari opportunità, ma non viene recepito dai giudici. Bisognerebbe valutare poi se l’inottemperanza da parte del datore di lavoro abbia o meno una valenza penalistica. On Bucci, questo non compete alle Regioni? No. La regione non ha competenze riguardo alla giustizia. Abbiamo comunque fatto un passo avanti con l’Osservatorio che ad esempio Ir o RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 monitora le aziende. C’è un’attenzione maggiore verso il problema. Esistono ad ogni legislatura diverse leggi sul mobbing che restano ferme. Ho presentato recentemente una proposta di legge nazionale di iniziativa popolare sul mobbing. Cecchini, cosa Le era successo? Il mio interessamento per il mobbing nasce perché sono stato perseguitato da un’azienda. L’età per cui una persona viene mobbizzata è quando è troppo giovane per andare in pensione, oppure quando è troppo vecchia per restare in azienda, l’età oscilla tra i 45 e i 55 anni. Ho scoperto che si trattava di mobbing quando un mio collega mi mostrò un ritaglio di giornale dove si parlava della prima proposta di legge sul mobbing del 1996. Ho iniziato allora ad agitarmi. Gli atteggiamenti persecutori che ho subito sono diversi> venivo trasferito da un ufficio ad un altro. Sono passato da un ufficio molto grande ad uno piccolo e sporco; mi si proibiva di girare in fabbrica e poi ogni tanto mi domandavano “ma perché non te ne vai, che ci stai a fare qui? Ma perché non la pianti di rubare lo stipendio?” Allora non ero sindacalista, quindi mi sono appoggiato a loro, quando neanche loro conoscevano la parola mobbing. Sig.ra Silvozzi ci vuole raccontare l’ultima parte della sua avventura? Nel settembre 2003 sono stata reintegrata negli studi di Roma, ma sono stata messa in un sottoscala, dentro una camera sporca, con difficoltà ancora più grandi: orari e turni assurdi divisi tra me e la collega, per un anno intero, ferie e permessi non concessi, ecc. Poi è iniziato uno stato di malessere che è andato peggiorando. Proprio in questi giorni il tribunale mi ha riconosciuto il danno, ma non ho vinto nulla, ha vinto l’azienda, perché mi sono licenziata nell' aprile del 2006. Avv. Lazzari c’erano tutte le condizioni di mobbing ma poi la vittoria è stata veramente come quella di Pirro? C’è stato l’accertamento della condotta mobbizzante, riconoscendo anche il danno con un risarcimento come per altre lavoratrici che sono ancora interne all’azienda. L’azienda non ha rispettato il risarcimento danni e noi ci muoviamo con gli strumenti legali che abbiamo. Resta però l’amarezza di constatare che infine non si ottiene nulla. Avv. Rombolà, esiste una possibile tutela penale per chi subisce comportamenti Irene Silvozzi 13.23 Pagina 29 mobbizzanti e il titolare dell’azienda può essere perseguito penalmente? Si. Anche se non esiste il mobbing nel penale, non significa che alcuni comportamenti non possono essere perseguiti. Bisogna però verificare i comportamenti, gli effetti e verificare a che tipo di reato appartiene. Recenti sentenze hanno affermato che in questi casi il reato che più si avvicina alla fattispecie del mobbing civile è il maltrattamento in famiglia “chiunque maltratta una persona sottoposta alla sua autorità è punita”. Ci sono anche le lesioni personali, colpose o dolose, basate su perizie effettuate sulla persona che ha subito mobbing. Sig.ra Silvozzi oggi cosa fa? Lavoro in un altro ufficio, anche se quest’esperienza mi ha lasciato un segno. L’azienda di cui parlavo, continua a fare mobbing. Dott. Monaco alla fine la Sig.ra Silvozzi ne è uscita? Si, ma la spesa è stata enorme. Le perizie hanno un prezzo. Sottoporsi ad una perizia, essere costretti a raccontare la propria esperienza per essere creduti, non è semplice. Serve coraggio. Cecchini, queste grandi o medie aziende creano situazioni di questo tipo? Cosa vogliono ottenere? Vogliono liberarsi di chi ha i contratti a tempo indeterminato. Cerchiamo di opporci a questo. Dopo l’esperienza che ho vissuto, oggi ho ancora problemi di postura, agli occhi, dei fischi fastidiosi alle orecchie dovuti allo stress. Sogno ancora di litigare con qualcuno in azienda, ne soffro ancora psicologicamente. La legge regionale è importante perché oggi esiste lo sportello antimobbing su base volontaria, ma domani sarà un ente istituzionale che sicuramente mi proteggerà le spalle in queste situazioni. On Bucci: con lo sportello antimobbing e l’Osservatorio, i comportamenti reiterati dell’azienda non potranno persistere. Si potrebbero prevedere normative diverse, escludendo magari queste aziende dai fondi regionali. Sig.ra Silvozzi: nell’azienda dove lavoravo sono state fatte oltre 30 cause per licenziamento ingiusto e per mobbing; possibile che uno sportello mobbing che riceve tutte queste segnalazioni non riesca a far nulla? On Bucci: Oggi tutto cambia con la legge regionale. Anche se non abbiamo la possibilità di intervenire penalmente, abbiamo il vantaggio di analizzare comportamenti determinanti nelle cause di questo tipo. Sig.ra Silvozzi: quale può essere un deterrente affinché un datore di lavoro non ripeta azioni di mobbing sui dipendenti visto che alcune, come la mia, hanno un forte potere economico? Cecchini: forse questo discorso è legato di più ad una legge nazionale che deve diventare un deterrente per le aziende, e fare chiarezza ai giudici che si devono oggi arrampicare sulle sentenze esistenti. Bisogna innanzitutto chiarire cos’è il mobbing. Direi che è necessario anche separare il potere politico dal potere economico e anche da quello della magistratura. Quando si ha una radio a livello nazionale che influenza politici e sindacalisti, le leggi depositate in Parlamento vengono bloccate. È successo anche con la legge della Regione Lazio, che è stata bloccata da chi aveva un potere economico. E’ necessaria una separazione dei poteri. Le micro realtà subiscono violenza da parte del potere politico locale e non, ricatti e altre formule. Devono pertanto cavarsela con le proprie forze, trovando le strategie opportune per reagire. Chi lavora veramente non è considerato in questo paese. Sindacati e politici devono spogliarsi da altri legami e occuparsi della gente e di chi lavora. Avv. Lazzari per concludere, una parola di speranza? No, non voglio farlo, ma voglio evidenziare come questo tipo di causa sia difficile da gestire a causa dell’equilibrio psicofisico proprio del cliente, che risulta essere molto provato. Un’ultima sentenza ha richiesto al lavoratore che dice di essere mobbizzato, prove rigorose del danno. Queste cause sono onerose a livello emotivo. Non è come essere violentati, ma ci siamo vicini. Sig.ra Silvozzi: E’ una depersonalizzazione. Cecchini ha qualcosa da dire riguardo l’affermazione che ho fatto prima? Preferisco di no, anche perché non condivido la sua opinione. On. Bucci: dobbiamo essere estremamente attenti ai diritti dei cittadini, sono anni che mi batto per far passare la legge sul mobbing. Dobbiamo avere un grande impegno e una coscienza che ci consenta di portare avanti proposte di legge sensate anche contro tutti, sperando di prendere più firme possibili per esempio per quella sulla legge nazionale, e presentarsi in Parlamento con una forza vera. Siete tutti d’accordo che in Italia esiste la questione dei poteri intrecciati? Su questo c’è ancora speranza perché sono gli uomini che possono cambiare le cose. Come si può parlare di speranza quando giudici come la Forleo e De Magistris che fanno il proprio dovere vengono indagati e messi a tacere? Penso che da qui deve venir fuori il grido di speranza di tutti noi per portare avanti iniziative importanti. Con la separazione di questi poteri oppure no? Cecchini: ho sempre fatto solo lo specialista, oggi lo sono del mobbing e davanti altri discorsi mi tiro indietro perché non ne sono abbastanza cosciente, non voglio diventare un tuttologo. Dott. Monaco: il problema è il prezzo da pagare per chi subisce il mobbing e per il professionista che deve essere formato in materia. On Bucci: su questo la legge della Regione Lazio può dare un grande aiuto perché nei centri antimobbing ci saranno figure professionali altamente specializzate; puntiamo molto sulla formazione. Sig.ra Silvozzi: le azioni di mobbing da parte della mia ex azienda mi hanno voluto portare al licenziamento. In tribunale ho vinto una causa per mobbing, ma forse non è stata una vittoria perché alla fine mi sono licenziata. E’ più difficile restare all’interno dell’azienda e continuare a combattere per i propri diritti. :29 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.24 Pagina 30 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.24 Pagina 31 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.24 Pagina 32 SULLE ORME DI DON BENZI, CONTRO LA PROSTITUZIONE [ a cura di • Marta Cecchini ] On. Elisabetta Gardini Adulte, ragazze e bambine sulla strada, al freddo, legate da un destino comune: lo sfruttamento sessuale per denaro. Povere stelle senza cielo dal triste passato alle spalle, ingannate dalla perfidia umana, che lottano ogni giorno per sopravvivere. Assieme a loro, in prima fila, le associazioni umanitarie che combattono con ogni mezzo a disposizione, sulle orme di Don Oreste Benzi, cercando di portare luce e speranza a tutte quelle anime senza rifugio. Ospiti in studio: On Elisabetta Gardini, segretaria Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati Giampiero Cofano, responsabile antitratta associazione Papa Giovanni XXIII Francesco Carchedi, sociologo e ricercatore PARSEC Eleonora Troiani, presidente cooperativa sociale Impegno per la Promozione Enza Pasconcino, responsabile Centro Antiviolenza Provincia di Roma (Differenza Donna) Quando si parla di prostituzione, si deve anche parlare di chi ha lottato contro fenomeni di questo tipo. Mi riferisco a Don Oreste Benzi, che abbiamo avuto il privilegio di ascoltare in studio nel suo 32:romalive 1° Parte ultimo collegamento telefonico. Purtroppo è stato dimenticato in fretta come tutti i giganti della storia, forse perchè la storia di oggi ha bisogno solo di mediocri. Giampiero Cofano, Don Benzi aveva ancora tante cose da dire? Ne ha dette tante e ha seminato tantissimo e adesso sta a noi raccogliere i frutti di 40 anni di semina, che ha lasciato Don Oreste a noi membri dell’Associazione e di tutte quelle presenti in Italia e nel mondo. Francesco Carchedi, di che cosa si occupa la PARSEC? Di ricerca e interventi sociali, affrontiamo i fenomeni dal punto di vista della strumentazione sociologica e del lavoro sociale. 10 milioni di clienti e 100.000 prostitute, che effetto fanno? Sono cifre molto alte. Cofano: se moltiplichiamo le 4, 5 mila persone a Roma che sono sfruttate dal mondo della prostituzione per 115 province in Italia...si fa presto a raggiungere la cifra! Eleonora Troiani, di cosa vi occupate? Coordino il progetto vittime tratta, prostitute vittime del giro che non sono solo donne, ma anche transessuali e uomini costretti a prostituirsi e che provengono principalmente dalla Romania, dalla Moldavia e dalla Nigeria. Enza Pasconcino, vi occupate soprattutto della violenza sulle donne. L’85% delle donne che si rivolge al Centro Antiviolenza della Provincia di Roma è vittima di maltrattamenti in famiglia, molto frequenti. Crede che quelli che maltrattano le mogli siano anche gli stessi che vanno con le prostitute? Si, perchè il cliente che si avvicina alla donna gestisce un potere, è l’uomo che domina quella relazione con il potere del denaro. On. Gardini, lei si sta battendo contro il fenomeno della prostituzione con vari progetti di legge? Il pensiero di Don Benzi, mi ha sostenuto nel presentare un progetto di legge forte contro la prostituzione, anche se farebbe sicuramente meno scalpore un progetto che al contrario la voglia legalizzare e ordinare con il pagamento delle tasse. Ma mi ricollego alle parole di Don Benzi: il bene è bene, il male è male. Oggi è un pensiero eversivo. È difficile dire cosa è giusto e cosa non lo è, dobbiamo trovare il coraggio di uscire dal pensiero dominante che ci impedisce di riconoscere il bene e il male, trovando il coraggio di dire le cose più semplici, di buonsenso. Lo stesso coraggio che aveva Don Benzi. Così ho presentato questa proposta, andando contro la prostituzione, multando i clienti e le donne che si prostituiscono per strada. Invece, attualmente in Parlamento ci sono proposte che vanno nell’altro senso. Qual è la posizione dei politici? Sono 10 milioni di voti... C’è difficoltà ad affrontare il problema, quando si parla di politica al femminile, bisognerebbe che le donne si facessero carico di affrontare questi temi, perche hanno più sensibilità e più coraggio. Ricordiamo le parole di Don Benzi sul rapporto politica-prostituzione: Conta chi ha molto denaro, contano quelli che usano il potere per strumentalizzare (...). Penso che i nostri parlamentari dovrebbero rinunciare ai loro stipendi e andare a lavorare come tutti, il tempo lo troverebbero lo stesso per fare le leggi e guadagnerebbero la nostra fiducia Lo scandalo di oggi è che chi non conta niente a livello economico, politico e sociale è come la zavorra che viene buttata via, questa è la causa della guerra permanente, una pazzia collettiva... Don Benzi ha provato a presentare un referendum...cos’ha fatto a Rimini? Cofano: una legge di iniziativa popolare che prevede la raccolta di 50.000 firme certificate. Noi, in 6 mesi abbiamo raccolto 140.000 firme, un numero importante, che è la manifestazione della volontà del popolo. A Eleonora Troiani E RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 Enza Pasconcino Rimini, collaborando con le forze dell’ordine nel ‘97 abbiamo liberato in tre mesi 600 donne, sfruttate sulle strade d’inverno e 1200, in quello estivo. Per nove anni fino a quest’anno la situazione si è mantenuta, non c’è più sfruttamento sulle strade di Rimini. Quindi Don Benzi andava nelle questure, avvicinava le prostitute cercando di portarle fuori dal giro? Ci sono 15 equipe per le strade d’Italia che si muovono di notte e contattano le vittime presenti, offrendo un’opportunità, una via di uscita, cercando di organizzare la fuga. Quando ci sono le retate interveniamo subito per proporre una nuova vita alle ragazze. Sempre grazie al rapporto con le forze dell’ordine? Si, sono loro che governano il territorio e decidono se risolvere o meno il problema nella loro città. Troiani: anche noi contattiamo in strada le ragazze, facendo prevenzione in strada, per diffondere la logica del rispetto del proprio corpo, dal punto di vista della salute, anche perchè dal primo contatto non sappiamo se c’è sfruttamento o meno. Dove e come agite a Roma? Quando una persona decide di uscire dal giro, cosa le offrite? Il percorso è articolato, si tratta di inserirsi a pieno titolo nella società e come ultimo passo, offriamo a queste persone anche un lavoro. E chi non ha il permesso di soggiorno? Giampiero Cofano 13.25 Pagina 33 Chi non ha il permesso di soggiorno può ottenerlo grazie ad una legge nazionale, collaborando con la giustizia nelle indagini. Prof. Carchedi, da un punto di vista psicologico, come si può aiutare una persona che ha subito violenza in strada? Vi occupate anche di questo? Si, ma lo fanno anche molte altre strutture a Roma. Ce ne sono circa 40, tra servizi pubblici e organizzazioni come la nostra. Quando si tratta di persone che hanno subito traumi così forti, l’aiuto che viene dato è proporzionale all’entità del trauma: più il trauma è forte, più è difficile riacquistare autonomia. Quando i traumi sono minori, i risultati sono maggiori. Ci sono anche dei casi psichiatrici, pochi al momento, su cui si sta cercando di trovare l’approccio adatto. On Gardini, a che punto è il disegno di legge da lei proposto? Non è a nessun punto, perchè decidono i capigruppo e il governo, in base a quello che viene calendarizzato. Le proposte presentate giacciono negli uffici del Parlamento e per ora non vengono prese in considerazione. Riguardo alle violenze che subiscono le donne, soprattutto le straniere e le bambine, non sarebbe necessario fare nuove leggi, bisognerebbe applicare quelle esistenti. Cofano, come le tengono in strada? E’ terribile quello che accade loro, poi le nigeriane sono le più maltrattate. Molte di loro impazziscono perchè credono ai riti woo-do, hanno un forte legame con la famiglia di origine, hanno paura delle ritorsioni, tendono a pagare fino in fondo anche dopo essere sfuggite dal racket. Hanno paura di quello che può accadere loro, pagando un debito molto alto. In strada succede di tutto. On. Gardini: quando facevo anch’io il suo lavoro, ho avuto occasione di ospitare e sentire le storie di queste ragazze. Ma nessuno le ha risolte? Il governo Berlusconi con il nostro Ministro Stefania Prestigiacomo, ha avuto il merito di fare una legge che riconosca come reato la riduzione in schiavitù delle persone, una lacuna che è stata colmata. Però vedo che noi le leggi le abbiamo, ma restano carta morta, perchè è più forte il pensiero dominante sulla droga e sulla violenza. Si sta a guardare quando esistono leggi che dicono che è reato, ma alcuni comportamenti di oggi, ormai nessuno li mette piú sotto accusa. Quando si cerca di risolvere problemi nelle città qualunque sindaco che prende posizione forte, gli si da addosso, e solo perchè sta applicando le leggi! Prof. Carchedi: dissentisco dall’Onorevole, perchè in Italia, da una recente ricerca che ho anche coordinato, ci sono circa 450 organizzazioni ed enti locali, che lavorano su quest’aspetto. C’è una legge, la Turco Napoletano del ‘98, il Testo Unico sull’immirazione che, nell’articolo 18, assieme alla legge che citavate prima, norma tutta la materia della tratta. Producono ogni anno circa 1800 fuoriuscite dalla prostituzione, di cui circa 700 si trasformano in permessi di soggiorno e in programmi di protezione umanitaria che permettono a queste donne di seguire percorsi specifici, per sganciarsi dalla prostituzione. In italia ci sono molte persone che lavorano nel campo e i risultati si vedono. Mancano peró le risorse aggiuntive, per rendere queste iniziative progetti permanenti con prospettive a lungo termine, rafforzando professionalmente le persone che ci lavorano. Cofano: in molti casi però, molte donne nigeriane hanno difficoltà ad avere accesso alla regolarizzazione e al programma di protezione. On. Gardini: mancano programmi di prevenzione, vi faccio un esempio: riguardo alla legge sull'infibulazione, hanno stanziato dei soldi per curare le vittime senza prevenire, informare, condannare e punire! Quello che fanno le associazioni è sicuramente un lavoro straordinario, perchè ogni vita salvata è un mondo salvato, e voi ne salvate tante. Ma non basta solo accudire le vittime, bisogna prevenire e reprimere! Troiani: la prevenzione è importante, ma qui si parla anche di una grossa collaborazione a livello internazionale. On. Gardini: e poi dopo averli presi, quanti anni di galera gli danno? Prof. Francesco Carchedi Troiani: è un discorso in cui non mi vorrei addentrare, perchè infatti le leggi ci sono ma non vengono applicate come dovrebbero. A volte capita che le ragazze abbiano timore a denunciare la violenza subita. L’articolo 18 prevede che anche dopo il semplice racconto delle ragazze, con l’appoggio delle associazioni, si possa ottenere il permesso di soggiorno. Ma in alcune città questo non è fattibile. Pasconcino, nel rapporto con le donne, la legge le tutela? Si, la legge c’è, ma viene interpretata dagli uomini che hanno potere. È la società che è ancora strutturata in un certo modo. Per esempio la legge sull’ordine di allontanamento, prevede che il partner violento venga allontanato dalla propria abitazione, ma quante volte si applica? Perchè non si applica? Bisogna fare un discorso di prevenzione. Come si previene la violenza in famiglia? Cercando di insegnare ai ragazzi fin dalla scuola inferiore a riconoscere la differenza dei ruoli esistente da anni nella nostra società, che è strutturata su ruoli maschili. Si è sempre avuta invece, nei secoli, una visione del femminile in chiave negativa. :33 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.25 Pagina 34 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.26 Pagina 35 CONSIGLIO REGIONALE INFORMA LAZIO, PARERE POSITIVO AL PIANO TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ Avviato l’esame al progetto di legge sulle organizzazioni degli agricoltori e filiere corte Maggior spazio agli “agricoltori custodi” per la difesa delle specie vegetali ed animali del Lazio a rischio scomparsa. Una carta dei servizi per la rete di 135 soggetti, pubblici e privati, che – anche attraverso la circolazione di limitate quantità di sementi e materiale di moltiplicazione – già operano nella conservazione e moltiplicazione delle razze, varietà e “popolazioni” iscritte al registro volontario nazionale. Prosecuzione del censimento delle risorse genetiche (finora 138 quelle vegetali e 25 animali più 413 in lista d’attesa), informazione agli operatori, incentivi alla vendita diretta dei prodotti “autoctoni”, potenziamento del “campo catalogo” gestito dall’Arsial a Capocotta per la conservazione fuori dalle aziende e dei siti originari e biomonitoraggio dei suoli. all’unanimità per l’approvazione definitiva da parte della Giunta. Lo stanziamento per ciascuna annualità è stato previsto, nello schema al vaglio della commissione, in 150 mila euro. Hanno partecipato alla votazione i consiglieri: Massimo Pineschi (PD), Ivano Peduzzi (Prc), Domenico Di Resta (PD) ed Enrico Fontana (Verdi), il quale ha chiesto all’assessorato all’Agricoltura che la commissione sia in futuro aggiornata sul piano operativo annuale. Sono questi alcuni degli interventi previsti dallo schema di “Piano settoriale per la tutela delle risorse genetiche autoctone di interesse agrario” per il triennio 2007-2009 proposto dall’assessore Daniela Valentini cui la commissione consiliare Agricoltura, presieduta da Mario Perilli (PD), ha dato via libera A tale azione saranno infatti destinati ogni anno 35 mila euro dell’intera somma prevista. Il piano – nel puntare alla redazione di una “carta” della fertilità e biodiversità del suolo laziale – prevede la messa a punto dei dati analitici ottenuti nel precedente programma di monitoraggio, nonché la valuta- zione di siti non ancora analizzati ricorrendo anche all’estrazione di Dna. La Commissione Agricoltura ha inoltre iniziato – nella medesima seduta – l’esame della proposta di legge della Giunta regionale sulle “Norme sulle organizzazioni di produttori agricoli, sugli accordi regionali per l’integrazione delle filiere e sulle filiere corte”. “Lo schema di delibera di Giunta – ha detto Perilli introducendo la seduta – sottoposto al parere della commissione è importante. Tra gli interventi del piano si segnalano in particolare quelli per il biomonitoraggio, che rivestono uno specifico rilievo”. SICUREZZA: L’On. Laurelli si appella al Senato per il pacchetto Governo “Gli stessi problemi che ci hanno posto oggi i rappresentanti del XX Municipio di Roma troveranno soluzione nel pacchetto-sicurezza in discussione al Senato. Rivolgiamo pertanto un appello ai senatori di maggioranza e di opposizione perché il pacchetto-sicurezza sia approvato al più presto. Il tema della sicurezza non è ideologico, ma riguarda i cittadini tutti”. Con queste parole Luisa Laurelli, presidente della commissione Sicurezza e Lotta alla criminalità del Lazio, ha rivolto un appello ai senatori perché non ci siano ulteriori ritardi nel varo del pacchetto sicurezza del Governo, proprio mentre il Governo decideva di porre la fiducia. “L’importante è che il pacchetto passi, perché questo ci viene chiesto da tutti, e la politica deve dare risposte adeguate”. Luisa Laurelli, assieme a Giovanni Carapella, presidente della commissione Lavori pubblici, ha ricevuto tutti i rappresentanti istituzionali e dei comitati dei cittadini del XX Municipio di Roma, dove esistono zone ad alta criticità sotto il profilo della sicurezza, compresa l’area dove sorge il centro di produzione Rai di Saxa Rubra. Erano presenti i consiglieri Simone Gargano, Francesco Lollobrigida, Ivano Peduzzi, Alessio D’Amato e il rappresentante dell’Osservatorio sulla sicurezza della Regione Lazio, Edoardo Levantini. :35 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.46 Pagina 36 Appuntamento al cinema: le anteprime di gennaio PLANET CINEMA [ di • Francesca Colaiocco ] Il sogno di Cassandra (dal 13 gennaio al cinema) Dopo “Match Point” e “Scoop”, Woody Allen presenta un film drammatico ambientato ancora una volta a Londra. La storia racconta le vicende di due fratelli di origine proletaria, interpretati da Ewan McGregor e Colin Farrell, e della loro relazione con una giovane donna appena conosciuta che li condurrà sulla strada del crimine e scatenerà in loro una pericolosa rivalità. “Cassandra’s Dream”, presentato fuori concorso al Festival del cinema di Venezia, sottolinea la mediocrità e il vuoto esistenziale dei personaggi, questa volta molto lontani da quella “upper class” tanto cara a Woody Allen. Lontano da lei (dal 25 gennaio al cinema) Quello di Fiona (Julie Christie) e Grant (Gordon Pinsent) è un legame indissolubile: alle loro spalle un matrimonio solido e pieno di umorismo, basato sull’amore e sull’amicizia. Un giorno Fiona scopre di essere malata di Alzheimer e si trasferisce in una casa di cura specializzata: dopo un’esistenza passata insieme, la coppia è così costretta a separarsi. Per Grant è come se mancasse una parte importante di sé e non riesce a immaginare una vita senza la sua donna accanto. Nel frattempo Fiona co mincia a perdere la memoria e si affeziona a un paziente della clinica. La regia è della giovane Sarah Polley. Un Cuore Grande, [ di • Barbara Frascà ] A Mighty Heart Anno di produzione: 2007 Durata: 108’ Regia: Michael Winterbottom Cast: Angelina Jolie, Dan Futterman, Will Patton, Archie Panjabi, Jillian Armenante, Irfan Khan, Denis O'Hare, Adnan Siddiqui, Gary Wilmes Produzione: Paramount Vantage, Plan B Entertainment, Revolution Films Distribuzione: UIP A pochi mesi dagli attentati dell’11 settembre 2001, l’inviato del Wall Street Journal, Daniel Pearl e la moglie Mariane, anch’essa giornalista, si trovano in Pakistan, ospiti a casa di Asra Nomani, un’amica di vecchia data e collega di Danny. A Karachi, Danny stava lavorando ad un’inchiesta sui rapporti tra i servizi pakistani e Al-Qaeda. Il 23 gennaio 2002 si reca a un appuntamento con un personaggio legato alle frange più pericolose dell’estremismo islamico, dal quale però non farà più ritorno. Daniel sarà rapito e, dopo Il club di Jane Austen (dal 18 gennaio al cinema) Sylvia è una donna in crisi dopo la fine del suo lungo matrimonio e la migliore amica Jocelyn, per aiutarla a superare il brutto momento, decide di fondare un club di appassionati di Jane Austen. Incontro dopo incontro, la lettura e la discussione dei romanzi diventa una piacevole scoperta dal punto di vista umano. Pur essendo persone molto diverse, i componenti del club si rendono conto che ognuna delle loro vite potrebbe essere una rilettura in chiave moderna di un romanzo della Austen. Film drammatico e romantico per la regia di Robin Swic ord. nove giorni, barbaramente ucciso con la decapitazione. Il video della terrificante scena, ripresa dai suoi aguzzini, sconvolgerà il mondo intero. Sua moglie Mariane, dopo aver dato alla luce il loro primo figlio tre mesi dopo l'assassinio del marito, ha pubblicato un libro drammatico ed emozionante sulla vita di Daniel. Nello strutturare il film, Winterbottom si è attenuto perfettamente a quanto scritto da Mariane Pearl nel suo libro. Presentato Fuori Concorso a Cannes, lo scorso maggio, il film è interpretato da Angelina Jolie nei panni di Mariane Pearl e da Dan Futterman, nel ruolo di Daniel Pearl, è diretto magistralmente da Michael Winterbottom. Al regista riesce molto bene girare storie drammatiche in stile documentario e per aumentare il senso di realtà e verità, mantiene le sue troupe snelle, incoraggia i suoi attori a improvvisare e crea ambienti che somiglino il meno possibile a dei set cinematografici. Un film toccante con un’intensa Angelina Jolie che all’annuncio della morte di Pearl, dà un’ulteriore prova delle sue grandi capacità di attrice. Consigliato. Alvin superstar, [ di • Marta Cecchini ] Al cinema dal 18 gennaio Vi ricordate i tre scoiattoli cantanti Alvin, Simon e Theodore? Finalmente li vedremo sul grande schermo scoppiettanti e stravaganti come sempre, la serie tanto attesa e conosciuta in Italia come Alvin SuperStar o Alvin Rock’ N’ Roll, dal titolo della famosa sigla del cartone, cantata da Cristina D'Avena, è stata trasmessa per diversi anni su Italia 1 ed ha riscosso successi senza paragoni, vendendo 43 milioni di album e vincendo numerosi Grammy. Il film, che uscirà in Italia il 18 Gennaio con il titolo ALVIN SUPERSTAR, è stato realizzato parte in animazione computerizzata e parte in live action e racconta in modo ironico, originale e vivace la storia dell’incontro tra l’umano Dave 36:romalive Seville e gli scoiattoli cantanti Alvin, Simon e Theodor. La serie, prodotta dalla mente geniale di Ross Bagdasarian, in onda negli States sulla rete NBC e venduta in 100 paesi, vede protagonisti tre scoiattoli, Alvin, Simon e Theodore: il leader Alvin, energico e trascinante che il più delle volte mette tutti nei pasticci; l'intellettuale e prudente Simon; il goloso e sensibile Theodore, il meno coraggioso dei tre e infine l'umano Dave, il padre adottivo che cerca di essere un genitore modello single, anche se ha qualche problema a rapportarsi con Alvin. Per loro non è solo padre, madre e amico confidente, ma anche l'autore delle canzoni che cantano. RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.26 Pagina 37 “Due comici in paradiso”, il Parioli in delirio! Esilarante e coinvolgente come sempre, Biagio Izzo fa tremare le porte del Paradiso e del Teatro Parioli. Perché in delirio? Perché si ride veramente e non si riesce neanche a riprendere fiato! “Due comici in Paradiso” è una commedia spassosissima che sta facendo il giro d’Italia, una commedia scoppiettante che porta la firma dello stesso Izzo, insieme con Esposito e Tabacchini. Ad affiancare il comico napoletano, Claudio Insegno, Giorgio Carosi e Teresa Del Vecchio, che fa la parte dell’angelo custode di Izzo, con quella sua vocetta stridula e la sua ridicola gestualità comica. Un cast eccezionale accompagnato da un corpo di ballo composto da sei fantastiche ragazze angeliche che ballano sinuosamente sotto le musiche di Alex Britti. Che succede quando anche in Paradiso si commettono degli errori? Chi ci rimette? E’ proprio quello che è accaduto all’angelo custode Angelo Del Piano che, tra un sorso e l’altro e la testa tra le nuvole, ha chiamato la sua anima, Claudio Insegno, cinquant’anni prima rispetto ai tempi stabiliti dal libro sacro della vita. Così inizia la commedia: i due amici comici, Biagio e Claudio, uniti da un unico destino per un errore fatale commesso da un angelo, un po’ troppo distratto. Uniti perché Claudio deve dimostrare al Padre Eterno, di avere una funzione essenziale per l’umanità, di essere utile al mondo per la professione che esercita: l’unico modo per riparare all’errore e poter ritornare sulla Terra. Ecco che entra in scena l’amico Biagio, chiamato in cielo da Claudio, tramite sotterfugi e bugie dette “a fin di bene”, per mettere su uno spettacolo teatrale che faccia divertire veramente: un musical. Ma un comico serve al genere umano? Ridere è così importante? E’ vero che l’essere un attore, in cielo, è forse meno importante del mestiere di salumiere, che invece provvede alla distribuzione degli alimenti alla popolazione, ma nel mondo di oggi ridere fa veramente bene alla salute, visti i tanti problemi che l’uomo è costretto ad affrontare giorno dopo giorno. Una risata al giorno, leva il medico di torno…questo è quello che i due comici cercheranno di dimostrare alla fine della commedia! Le risate dalla platea arrivano appena il comico Izzo mette piede sul palco si rende conto di essere morto: divertente, loquace e burlone, non lascia al pubblico il tempo di smettere di ridere a una battuta che scatena una nuova risata e un applauso scrosciante, tutti impazziti per la sua comicità napoletana! E arriva a parlare della morte, cercando di sdrammatizzare su un tema che fa paura a tutti e che lui riesce a rendere semplice e divertente, “un momento della vita – secondo Claudio Insegno - che tutti vorrebbero non arrivasse mai…o almeno il più tardi possibile! Biagio ci fa capire che andare in Paradiso non è la fine di tutto, ma l’inizio di una esilarante avventura! Ed esorcizzerà la sua dipartita facendoci ridere…anzi morire dal ridere!”. Riletture... Eric Hobsbawm, Il secolo breve, Biblioteca Universale Rizzoli [ di • Fabio Zaccaria ] La rilettura di questo mese ci impone un salto indietro nel tempo, nel 1999 veniva pubblicato per la prima volta in Italia il monumentale saggio dello storico inglese Eric J. Hobsbawm: Il secolo breve, dal sottotitolo “l’epoca più violenta della storia dell’umanità”. Si tratta di uno dei capisaldi della storiografia moderna, imperniato attorno al concetto di un Novecento definito “secolo breve” perché trascendente rispetto alla scansione temporale pura e semplice, e in realtà compreso in un arco temporale che va dal 1914, anno dell’esplosione della Prima Guerra Mondiale, al 1991, anno del definitivo collasso dell’Unione Sovietica, che esce dalla scena delle grandi potenze mondiali con un conseguente mutamento radicale di quello schema bipolare che aveva caratterizzato gli anni della guerra fredda. Nel testo, la struttura del Secolo Breve appare come quella di un trittico, di una sorta di sandwich storico, come lo definisce lo stesso autore: “A un’età della catastrofe, che va dal 1914 sino ai postumi della Seconda Guerra Mondiale, hanno fatto seguito una trentina d’anni di straordinaria crescita economica e di trasformazione sociale, che probabilmente hanno modificato la società umana più profondamente di qualunque altro periodo di analoga brevità”. Una terza ed ultima fase, definita la Frana, individuata negli anni che vanno dalla caduta del Muro di Berlino, nel 1989, alla già citata implosione dell’URSS, prelude all’avvento di un nuovo secolo: imperniato su equilibri e conflitti figli di un mutamento storico drammaticamente altro rispetto al precedente. Indubbiamente, tra i tanti pregi di una scrittura appassionata e appassionante, che nulla emenda al rigore scientifico pur mantenendo un registro godibilissimo, avvincente e divulgativo, vanno anche considerate le illuminanti osservazioni sull’esito politico e socioeconomico di questo periodo chiave della storia recente: l’ironia della storia abbattutasi sulla parabola del socialismo sovietico e non, l’analisi dell’incredibile sviluppo economico verificatosi tra il 1947 e il 1973. Hobsbawm indica tre tendenze di fondo come elementi caratterizzanti del Novecento: la fine dell’eurocentrismo, il carattere sempre più unitario del mondo, la disintegrazione dei vecchi modelli di relazioni umane e sociali, la rottura dei legami tra le generazioni, specie nei paesi avanzati; forse proprio a quest’ultima tendenza è legato il carattere violento, "barbarico" (cioè regressivo sul piano morale e della civiltà), che a più riprese l’autore sottolinea come tratto distintivo del periodo in esame rispetto al secolo che l'ha preceduto. Si tratta di una occasione per capire in profondità i nostri tempi attraverso la conoscenza di un passato la cui analisi storica presenta incredibili difficoltà, tanto è ridotto quel “distacco” temporale che solo può permettere allo storico di guardare con occhio quanto più possibile obiettivo ai fatti. Ed ecco che entra in gioco la capacità di fare storia basata certo sulla conoscenza del dato, ma anche e soprattutto sulla sensibilità dell’uomo, sulla passione dello studioso. Una passione che lo porta a superare i canonici limiti della noiosa elencazione di fatti, ne è esempio tangibile (uno dei tanti), che lo studioso dedichi un intero capitolo a uno degli aspetti più rivoluzionari del Novecento: la musica. :37 romalive TEATRO [ a cura di • Marta Cecchini ] RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.27 Pagina 38 arte a Roma [ a cura di • Francesca Colaiocco ] Le stelle del cinema in mostra a Villa Borghese Fino al 13 gennaio 2008, il Museo Carlo Bilotti all’Aranciera di Villa Borghese presenta un’esposizione delle fotografie realizzate dal celebre Timothy Greenfield-Sanders, per la prima volta in mostra a Roma. “Movie Stars”, organizzata nell’ambito della seconda edizione della Festa Internazionale del Cinema di Roma, è una selezione di cinquanta ritratti in bianco e nero e a colori che hanno come protagonisti le icone del cinema contemporaneo dal 1976 ad oggi. Tema particolarmente caro a Timothy GreenfieldSanders è quello dell’identità dell’artista ma anche del soggetto rappresentato e della stessa opera d’arte. Tra le fotografie in mostra, di piccole e grandi dimensioni, leggendari registi come Orson Welles, Alfred Hitchcock, Spike Lee e il celebre quanto solitario Woody Allen, immortalato appositamente per l’esposizione romana. La mostra rappresenta non solo la storia del cinema ma anche il suo presente e il suo futuro, con una serie di scatti dedicati a per- sonaggi forse meno conosciuti ma sicuramente apprezzati, ad esempio quelli dei registi e sceneggiatori statunitensi Darren Aronofsky e Wes Anderson. Numerosi anche i ritratti degli attori, come quelli che rendono omaggio alla sensualità di Nicole Kidman, al fascino di Julianne Moore, all’eleganza di Rachel Weisz e all’estro di John Malkovich. Accanto alle star internazionali, un posto speciale è riservato ad una delle nostre migliori interpreti: Valeria Golino. Timothy Greenfield-Sanders possiede la grande capacità di entrare in sintonia con l’“oggetto” della propria arte: il suo modo di “ascoltare” non si ferma in superficie ma cerca di comprendere il senso profondo di ogni persona, per poi trasmetterlo allo spettatore. Il risultato è un’immagine di grande forza psicologica in cui l’eleganza estetica è accompagnata da una grande qualità tecnica. Le fotografie in esposizione provengono dalle principali istituzioni culturali internazionali, come il Museum of Modern Art, il Metropolitan Museum of Art, il National Portrait Gallery e il Museum of Fine Arts di Houston: una testimonianza del successo che le immagini di Timothy Greenfield-Sanders riscuotono in ogni parte del mondo. Giuseppe Gallo: orgoglio della Nuova Scuola Romana Fino al 3 febbraio 2008, il MACRO (Museo d’Arte Contemporanea Roma) presenta una mostra dedicata ad uno dei protagonisti della Nuova Scuola Romana: Giuseppe Gallo. L’esposizione comprende un’ampia raccolta di disegni, dipinti e sculture che ripercorrono l’intero percorso artistico dagli esordi fino ad oggi, tanto che alcune opere sono state realizzate appositamente per la rassegna romana. “Il lavoro di Giuseppe Gallo - spiega il curatore della mostra Danilo Eccher - spesso oscilla fra gli azzardi innovativi e sperimentali di una narrazione coraggiosa e i classicismi di un linguaggio virtuoso, fra le analisi chimiche di un cromatismo ‘alchemico’ e la stabilità di pratiche artistiche note. Tutto ciò contribuisce a determinare un quadro complesso nel suo rapporto con la ‘contemporaneità’”. L’esposizione del MACRO comprende opere storiche e inedite realizzate a partire dal 1998: tra queste, il ciclo di 12 dipinti ad olio “Le dita della mente”, dedicato ai mesi dell’anno, e la serie scultorea “Prismi”, riproduzione di un gruppo di maschere rituali e teatrali di bronzo acqui- 38:romalive state dall’artista durante uno dei suoi viaggi. “Io cerco un modo di lavorare che non sia finito. Mi sento come una madre che mette al mondo un figlio senza commettere l'errore di volerlo possedere, ma lasciandolo completamente libero; un quadro, quando lo realizzo, deve avere la possibilità e la potenzialità di generare altre cose, altre idee”, spiega Giuseppe Gallo. Le sue opere sono caratterizzate da una grande ironia che gli permette di sperimentare linguaggi innovativi senza perdere di vista le tecniche e i materiali classici. Ricorrenti gli elementi simbolici, soprattutto numeri, foglie e figure, che hanno la funzione di accennare a malapena un significato lasciando spazio all’interpretazione del pubblico. Gallo utilizza sp esso la pratica della frammentazione, sia nelle figure che nel colore. In particolare, il colore è considerato come simbolo ed espressione della materia ed è spesso posto in risalto attraverso i forti contrasti generati dall’uso di ruggini e ossidanti. RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.27 Pagina 39 MALASANITÀ: una vita rovinata La signora Giuseppina Cardillo racconta la sua storia a Romalive [ a cura della • Sergio Di Mambro ] Giuseppina Cardillo, ci racconta la sua esperienza? Facendo prevenzione come tutti gli anni, e come faccio ormai da 10 anni, ho scoperto d’avere un carcinoma. Mi sono operata e ho subìto una quadrante. Ho fatto chemio e radioterapia, con relativo svuotamento ascelSig.ra Cardillo lare, ovvero lo svuotamento dei linfonodi ascellari. Erano 19, tutti indenni e la mia patologia odierna è che sono affetta da linfedema. Dopo l’intervento cosa le hanno consigliato di fare? La classica posizione della formichina verso il muro, mentre invece quando vieni operata ai linfonodi ascellari sei soggetta ad una manutenzione dell’arto, che è una ginnastica particolare. In più hai necessità di fare massaggi linfodrenanti e relative manutenzioni di quest’arto. Sono trascorsi due anni. Oggi come si sente? Sto bene, faccio dei follow up, ovvero dei controlli ogni 6 mesi, ma sono molto arrabbiata perché il mio arto non è più quello di un tempo. dottore e l’altro perché nessuno ti spiega che con un braccio in queste condizioni non puoi più fare le cose che facevi prima, come portare a passeggio il cane, fare l’uncinetto o prendere piatti dal forno e, soprattutto, scrivere a mano o al computer. Per cui la patologia che subentra la devi solo tenere; non puoi più fare nulla. Vi posso assicurare che facendo parte di un’associazione che fa volontariato, l’ A.N.D.O.S (Associazione Nazionale Donne Operate al Seno) vengo a conoscenza di persone con arti grossi come zampe di elefante. Per quanto riguarda l’asportazione dei linfonodi ascellari, se fossi stata nell’incoscienza e nell’ignoranza, oggi non sarei qui. Purtroppo, dopo essermi informata, ho capito che era possibile evitare lo svuotamento ascellare. Chi mi legge, se è un chirurgo o un medico di coscienza, può capire ciò che sto dicendo. Quanto meno se i linfonodi sono indenni si può asportare solo il linfonodo sentinella e basta. Uscendo dall’ospedale si è sentita abbandonata? Mi sono dovuta barcamenare tra un :39 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.30 Pagina 40 Bau & Miao: la Rubrica degli Animali [ a cura di • Marta Cecchini ] Inchiesta RANDAGISMO 2° parte Per capire a fondo il fenomeno del randagismo, abbiamo intervistato Andrea Cristofori, responsabile del settore randagismo della sede territoriale di Roma della LAV (Lega Anti Vivisezione), la principale associazione animalista in Italia che si batte da anni contro lo sfruttamento degli animali, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica e di migliorare la legge in materia di diritti degli animali. Quali sono gli ultimi dati sul randagismo come business? In riferimento alla mappa sul randagismo regionale, secondo il Ministero della Salute in Italia ci sono 990 tra canili e rifugi, 640.000 i cani randagi, di cui 180.000 nei canili e 1.290.000 gatti randagi. Un'analisi più approfondita del fenomeno, accerta che i cani vaganti in Italia sono di almeno 1 milione, di cui 550.000 ricoverati presso canili per un giro d'affari stimato dalla LAV di circa 500 milioni di euro all'anno, una cifra che spesso non corrisponde a strutture adeguate né a un corretto mantenimento degli animali. Su 283 canili nazionali, è stato trovato un tasso di illegalità del 13%, Tra gli illeciti più frequenti: canili sovraffollati, carenze di cibo/acqua, strutture fatiscenti, carenze igienico-sanitarie, elevata mortalità dei cani, soppressioni mascherate dalle ASL come eutanasie, maltrattamenti, scarse adozioni, decessi non denunciati ed ancora, reati contro l’ambiente, la pubblica amministrazione, malversazioni, distrazioni e truffe ecc. Ma non bisogna sottovalutare altri fattori che alimentano ulteriormente il randagismo, come il commercio di animali, l’importazione di cuccioli dall’estero, la vendita ambulante o occasionale, le nascite incontrollate, la mancanza di sterilizzazione e le carenze degli organi deputati al controllo. Ci può raccontare come si svolge la sua giornata tipo? Difficile a dirsi, seguo amministrazioni comunali, provinciali e quella regionale, svolgendo per loro consulenza gratuita, indicando come e quando muoversi sui diversi problemi connessi al randagismo, 40:romalive scrivendo o modificando proposte di legge, ordinanze e delibere. Mi rapporto con le forze di polizia, con i volontari e gli uffici legali per le varie segnalazioni e per i procedimenti penali ancora in corso. Indico alle sedi locali della LAV e ai volontari come muoversi nei vari problemi in materia di animali. Mi occupo personalmente di investigare sui canili lager della Provincia di Roma e con grande difficoltà su quella di Frosinone, Rieti e Viterbo. Il tutto con l’ausilio di telefono e mail. Perché, secondo lei, si arriva ad abbandonare un animale? Per la scarsa sensibilità per la sorte dell’animale: è come uccidere. Infatti una persona in grado di abbandonare un animale, è potenzialmente in grado di fare qualsiasi cosa. Stiamo parlando di menti malate sotto molti punti di vista. La legge prevede che le associazioni animaliste curino e controllino i canili pubblici e privati, perché questo spesso non avviene? La legge prevede che siano Comuni ed Asl a curare e a vigilare, ma i comuni non s’interessano della cosa e delegano tutto alla Asl. La stessa, spesso collusa, ha comunque nel canile il ruolo di controllore sull’intera struttura e provvedere alle cure e alle sterilizzazioni che per legge dovrebbe fare sugli animali ricoverati. Ovviamente non facendo lei per prima i compiti assegnati per Legge, come si può pretendere che si auto denunci? Le associazioni che per legge dovrebbero svolgere un ruolo di supporto, fanno molto più del dovuto, ma le amministrazioni e le Asl tentano di tutto per ostacolarle. Ci sono proposte di legge in corso per evitare un incremento del fenomeno? Ce ne sono molte al vaglio della Regione Lazio, ma attualmente ne sono state prese in esame solamente due. Una vede come promotori, consiglieri di sinistra e di destra, maturata sull’esperienza di Comuni, Province e della Regione e sostenuta da 14 associazioni animaliste, fra cui la LAV;e l’al- tra firmata solo da due consiglieri di estrema sinistra e sostenuta da una piccola parte dei Servizi Veterinari. Ovviamente la vera svolta per l’animalismo sarebbe che passasse quella sostenuta trasversalmente dalle forze politiche e dalla LAV. Cosa si deve fare se si trova un cane o un gatto per strada? Toglierlo dalla strada e provvedere immediatamente, se ferito, a portarlo in una struttura sanitaria. Contattare il Comune e la Asl competente per avere informazioni. Ovviamente risponderanno che dovete cavarvela da soli! Vaccinate il cane e se non potete tenerlo trovate un amico o una pensione a prezzi contenuti. Promuovete le adozioni rivolgendovi ad amici e familiari in tutte le maniere possibili. Per le adozioni potete chiedere informazioni ad associazioni animaliste serie e specializzate, accreditate su internet. Animali abituati ed accettati dal quartiere, vanno tuttavia, vaccinati, sterilizzati ed assistiti in libertà, possibilmente lontani dai centri abitati. Che cosa può fare il cittadino più volenteroso contro il randagismo? Non comperare animali, ma adottarli al canile. Invitate gli amici e i parenti ad adottare un cane al canile. Fondamentale per contrastare alla radice il fenomeno del randagismo è evitare di far riprodurre il proprio cane. I cuccioli che nasceranno, infatti, condanneranno ad una vita da canile altrettanti animali già nati e richiusi in gabbie che sono in attesa di essere adottati. G n t C l 3 e m RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.32 Pagina 41 BACHECA ANNUNCI Giggetto è un gatto molto dolce, abbandonato per strada ed ora aspetta una famiglia tutta per lui!!!! CANILE MURATELLA lun/ven 10-17, sab 10-13, dom chiuso 349 /3686973 ore 10-18, sab. ore 10-14 escluso festivi oppure 0667109550 matricola 1627-07. 4 cucciole di solo 2 mesi, trovate disidratate, magre e con una paura folle di chi si avvicinava. Hanno conosciuto solo la paura e non conoscono l'amore. Verranno di taglia media/piccola 13/14 kg. Sono a Napoli, ma le portiamo ovunque! 3355670234 3470521990 3473538275 http://www.aiutiamofido.org/ E’ stata abbandonata 2 volte, prima in strada, poi la coppia cui era stata affidata ha deciso che, con l'arrivo del loro bebè (n.b. la signora era già incinta al momento dell'adozione), non ci fosse spazio per questa tenerissima cucciolotta e quindi l’ha rispedita al mittente! Ha quasi 5 mesi, taglia media, è vaccinata e sverminata, di buon carattere, affettuosissima e giocherellona. 348-5416226 Bellissima cucciolona maremmana da adottare. E' una dolce creatura, timida e discreta che aspetta pazientemente che qualcuno si accorga di lei. 392/2887834 347/7819982 Black ha tre mesi, abbandonato vicino ad un cassonetto. Non si è più mosso da lì.... Per ripararsi dal freddo si infila sotto il cassonetto e ci dorme. Sverminato e vaccinato, diventerà una taglia media contenuta. Cerca una casa accogliente. Da Caserta lo portiamo in tutta italia. Claudia 3392898344 Hektor è un tenero cagnolone dal cuore d’oro che viveva libero in un parco di Roma, ma qualcuno gli ha procurato delle gravi lesioni fisiche, per le quali è stato ricoverato in canile d’urgenza. Ora si trova in una triste gabbia. Docile e coccolone, ha ancora fiducia nell’uomo. Canile di Roma muratella matricola 554/07. Rita 333/2729049; 349/3686973 Sani e vaccinati, sia rossi che bianchi anche con PELO LUNGO, PERSIANI o similpersiani. Affettuosi e in cerca di qualcuno che ci prenda con se. CHIAMA Dolly, che, per ragioni economiche, non può più tenerci anche se ci ama molto. Per favore, non mandarci per strada! Dolly 328 8482439 Stefania - 329 8606542 Regalo cuccioli di 1 mese trovati abbandonati vicino un cassonetto in via di Porta Medaglia. Regalate una chance a questi adorabili cuccioli! Mirella 3334561232 Sandro è un cane Bovaro del Bernese. Buono, coccolone e posato, nonostante la sua stazza gigante. Ha passato tanti anni rinchiuso in un box del canile…venite a liberarlo! RIFUGIO EX POVERELLO, 349/3686973 acceso ore 10-18, sab. ore 10-14 escluso festivi Cinzia 349/8408046 INVIACI SEGNALAZIONI, SMARRIMENTI O ANNUNCI PER ADOZIONI A [email protected] E NOI PROVVEDEREMO AD INSERIRLI NELLA BACHECA ANNUNCI DEL PROSSIMO NUMERO. :41 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 42:romalive 13/12/2007 13.32 Pagina 42 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.32 Pagina 43 Rieti: incontro su accesso al credito da parte delle imprese Agevolare le imprese nell’ottenimento del credito in un momento cruciale per l’economia della provincia di Rieti, è l’obiettivo dell’incontro “Riallineamento dei consorzi e delle cooperative di garanzia con il sistema bancario” promosso dalla Camera di commercio locale e dall’Abi (Associazione bancaria italiana) tenutosi il 30 Novembre presso Villa Potenziani. “Abbiamo sentito l’esigenza di organizzare questo appuntamento - spiega il presidente della Camera di commercio di Rieti, Vincenzo Regnini - sia perché Basilea 2 ha riscritto le regole dell’accesso al credito che entreranno in vigore tra poco più di un mese e le imprese locali, nella maggior parte dei casi piccole e piccolissime, rischiano di rimanere escluse dai finanziamenti bancari o di ottenerli a tassi ritoccati al rialzo, sia perché localmente proprio in questi mesi si stanno muovendo importanti canali di finanziamento attraverso strumenti che vanno dal piano di sviluppo rurale al sistema produttivo locale per l’innovazione ed è importante che il mondo bancario sia vicino alle imprese e alle istituzioni pubbliche”. Presenti all’incontro, oltre a V. Regnini, Pietro Modiano, direttore generale di Intesa San Paolo, Ernesto Ghidimelli, responsabile Credito ed incentivi di Confcommercio, Gianfranco Castelli, consigliere di Fidindustria Lazio (Assindustria), Claudia Pepoli, direttore di Confidi Lazio (Federlazio), Leopoldo Facciotti del Comitato coordinamento Fedart e infine Roberto Grassa responsabile del settore Credito Confidi. l’On. Francesco De Angelis Missione in Montenegro per esportare sistema distretti industriali Sviluppo, cooperazione e internazionalizzazione, sono i temi al centro del forum per le piccole e medie imprese che conclude la missione di due giorni (19-20 novembre) della Regione Lazio in Montenegro. La missione, organizzata da Sviluppo Lazio, rientra nel progetto “Reset D”, un piano di interventi finanziato dall’Unione europea a cui partecipano anche la regione Basilicata, Romania, Montenegro, Serbia e Bosnia Erzegovina. A Podgorica, gli imprenditori laziali hanno incontrato esponenti del governo montenegrino e operatori economici per approfondire opportunità di collaborazione e di partnership tra i distretti e i sistemi locali di impresa. I settori interessati dal progetto rientrano tra le principali voci dell’interscambio con le Repubbliche balcaniche: agroalimentare, ambiente, ricerca, informatica, egovernment e commercio. “Il Montenegro - ha spiegato l'Assessore regionale a PMI, Commercio e Artigianato Francesco De Angelis - è un Paese strategico per esportare il sistema laziale dei distretti industriali. Siamo qui anche per testare le opportunità offerte dall'accordo di libero scambio sottoscritto con la Federazione Russa, che offre la possibilità di accedere ad un mercato di 150 milioni di persone, senza barriere doganali. Un'attenzione che è in linea con le recenti politiche di sostegno adottate da Bruxelles, che ha avviato un processo di associazione e di stabilizzazione con la giovane Repubblica montenegrina”. “L'Italia - ricorda l’On. De Angelis - è il principale partner commerciale del Montenegro, con scambi che in alcuni settori superano il 40% del totale. Anche da un punto di vista politico, la recente costituzione di un'Ambasciata a Podgorica, ha rafforzato le relazioni tra i due Paesi. La Repubblica del Montenegro ha, in questa fase, tutte le caratteristiche per attrarre una politica di cooperazione allo sviluppo e di collaborazione della marca laziale”. L'economia montenegrina è in buona salute: crescita del Pil al 7%, inflazione al 2,8%, disoccupazione ai minimi storici, boom negli investimenti esteri. A dare il via alla cooperazione, la firma dei protocolli d’intesa LazioMontenegro, l’11 Dicembre a Roma. Un’immagine del Montenegro :43 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.34 Pagina 44 l’Oroscopo Buon Compleanno Capricorno! Il Capricorno occupa lo spazio dello Zodiaco compreso tra il grado 270 e il grado 299. E' attraversato dal Sole tra il 22 dicembre e il 21 gennaio di ogni anno. I Capricorno sono persone introverse, tranquille, prudenti in ogni azione ed estremamente egocentriche. Si tratta di una forma di autodifesa nascente dalla consapevolezza che per sopravvivere è necessario contare soprattutto sulle proprie forze. Il tempo è il loro grande alleato ed apporta ai nativi sempre la giusta ricompensa. Sanno persistere negli sforzi, non contano mai sull'aiuto di altri e si predispongono sempre ad affrontare anche le esperienze negative. Non amano aggredire i propri simili. Sono arroccati sempre in una posizione di difesa dalla quale osservano il mondo, diffidando un pò da tutti e preparando un'efficace reazione per ogni impresa. Possono diventare vendicativi se subiscono un grave torto o una malvagità. Nei rapporti con il prossimo sono leggermente calcolatori anche se [ a cura di • Shanty ] con diplomazia mascherano in qualche modo tale atteggiamento. Sono portati per lo studio delle scienze esatte. In amore sono sensuali ma molto controllati. Al segno Capricorno corrisponde simbolicamente la X Casa che inizia con il Medium Coeli. Il segno e/o i pianeti che si trovano in prossimità di questo punto cardinale, secondo per importanza dopo l'Ascendente, indicano il compimento individuale, in particolare la sua espressione più evidente è la carriera. E' la casa da cui si deduce lo status sociale e professionale, il rapporto tra vocazione e realizzazione. Ove essa sia particolarmente favorevole può indicare l'eccezionalità, talvolta la fama. Nella maggiornaza dei casi rappresenta l'indipendenza, la misura in cui ad essa teniamo, il modo in cui siamo portati a realizzarla. La tradizione collega questa casa con la madre, con lo spazio che essa occupa nella nostra esistenza. Previsioni astrologiche per il mese di gennaio ARIETE Con una bella Venere che vi guarda dal Sagittario il vostro umore può volgere al sereno. Anche Mercurio dal 9/01 vi sostiene e illumina la vostra percezione della realtà. Sono favorite le amicizie. LEONE Aspettatevi un regalo importante con questa Venere che fino al 24/01 vi guarda benevola dal segno del Sagittario. Con Nettuno contrario, attenti a non inseguire le chimere! SAGITTARIO Con Venere nel segno fino al 24/01 potete permettervi tutto. Andate all'estero per lavoro, per imparare una lingua o divertirvi un pò. Concedete il vostro cuore ad uno straniero oppure ad uno più giovane, comunque molto diverso da voi. TORO Continua l'influsso di Saturno in buon aspetto dalla Vergine. Ora anche Giove vi sostiene con un'eccezionale Trigono dal Capricorno: siete quindi nelle migliori condizioni per prendere una decisione positiva. In amore, nelle spese di lusso, negli investimenti. Viaggiate, vi farà bene! VERGINE Continua l'influsso di Saturno nel vostro segno ed ora anche Giove vi guarda benevolo dal segno del Capricorno. I due pianeti amplificano l'influenza positiva e vi dicono di prendere in considerazione una nuova proposta, da approfondire. CAPRICORNO Giove vi sostiene generosamente e dal 25/01 anche Venere è nel vostro segno. Godete pienamente dei favori che le stelle vi elargiscono, facendone partecipi familiari ed amici. GEMELLI Amministrandovi con saggezza, sostenete l'ingresso di Marte retrogrado negli ultimi gradi del segno. E' il risveglio delle vostre energie nascoste, trovatele uno sfogo anzitutto nei rapporti verbali. BILANCIA Le ultime decadi si trovano sotto l'influsso di Marte dai Gemelli e Nettuno dall'Acquario. Siete certamente i portatori di nuove idee e i pionieri di una Nuova Era. Attenzione però a Giove contrario, tenete a freno la lingua! ACQUARIO Mercurio nel Vostro segno dal 9/01 vi influenza in modo positivo, consigliandovi di mostrare nel lavoro tutta la vostra preparazione. Le stelle vi aiutano a collaborare con gruppi avanzati nelle idee. CANCRO Giove in opposizione dal segno del Capricorno vi induce alla cautela nel lavoro e nelle finanze, settori nei quali intervenire efficacemente. Evitate di giudicare in modo poco prudente. SCORPIONE Mese positivo grazie ai vari trigoni che si accalcano sul vostro cielo natale. Gli astri in buon aspetto vi rendono facile ciò che fino a ieri non lo era. Un consiglio? State lontani dai pettegolezzi. PESCI Siete in grado di far fronte con efficienza alle difficoltà dovute all'influsso contrario di Saturno che, inevitabilmente, cominciano a manifestarsi nella vita di relazione. In amore comportatevi con la necessaria gentilezza, senza imporre al partner ciò che non gradisce. RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.35 Pagina 45 Analisi dei simboli astrologici I glifi dei pianeti hanno, con tutta probabilità, un'origine post rinascimentale, risalgono quindi ad un'epoca abbastanza recente, considerando l'origine storica dell'astrologia. Quelle dei luminari, invece, sono antecedenti, anche se la loro configurazione non era esattamente uguale a quella attuale. Tutti i simboli planetari sono riconducibili ad un alfabeto o ad una combinazione di tre glifi: Il cerchio-Sole è luce, spirito, messaggio divino, interiorità, luce dell'anima, pura essenza dell'Io. Il punto al centro è l'origine di tutte le cose, è l'amore universale che si espande. Il semicerchio-Luna è anima, principio emotivo, recezione dell'eterno. La croce-Terra è materia, ciò che si deve trasformare. Attraverso la combinazione di queti tre elementi, sono stati ricavati tutti i glifi dei pianeti, la cui configurazione sintetizza in modo peculiare le loro principali significazioni. Mercurio Venere E' formato da tutti e tre gli elementi. La percezione sensoriale e l'abilità di collegarsi all'ambiente controllano la pura essenza dell'Io e la materia. Essi posso legarsi armoniosamente tra loro, trasferendo intelligenza e messaggi divini o, disarticolandosi, agire solo superficialmente attraverso la furbizia e la menzogna. Lo spirito domina la materia: l'amore in tutte le sue espressioni diventa atto benefico dello spirito che agisce sul corpo. L'individuo usa la materia come mezzo di elevazione verso lo spirito. La disarmonia tra i due elementi può muovere l'attenzione verso il puro interesse materiale, disgiunto da una vera finalità d'amore, oppure può inibirlo portandolo verso la rinuncia. Marte Giove L'attuale freccia è una trasformazione del simbolo iniziale della croce, per cui la materia è sopra lo spirito. La freccia asimmetrica può sbilanciare la direzione dello spirito, può condurre all'errore, creare conflitto o interesse per la sola materia. Diversamente, legandosi più saldamente allo spirito, può diventare volontà, coraggio ed eroismo. L'anima domina la materia elevandosi. L'Io si espande negli altri e nell'universo. Cerca un legame con il divino (religione) con i popoli (filosofia) e con il prossimo (generosità, giustizia). Saturno La materia domina l'anima. Determina la contrazione dell'Io fino ad un distacco introspettivo che può assumere valenze positive o negative. Nettuno La percezione sormonta la croce che poggia sullo spirito. La materia interposta, ispirata dalla coscienza divina, può liberarsi verso l'alto, captando i messaggi sottili. La mezzaluna è completamente rovesciata come un'antenna. I messaggi recepiti attraverso lo spazio sono veritieri quando sono in sintonia con la luce della coscienza universale. Urano Plutone Il simbolo di Urano raffigura la lettera "H": tale lettera si riferisce all'astronomo Herschel che ha scoperto il pianeta nel 1781. Il simbolo sembrerebbe non avere nulla a che fare con gli elementi cerchio e croce che abbiamo visto essere costitutivi dei simboli degli altri pianeti. Come Mercurio è formato da tutti e tre i simboli ma in frequenza diversa. Lo spirito domina la materia attraverso l'anima. Un cerchio è al di sopra, ma isolato, non in contatto con gli altri due elementi. E' necessaria, quindi, una profonda trasformazione dell'individuo per ascendere verso il divino e questa deve compiersi mediante un grosso processo creativo. :45 romalive RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.35 Pagina 46 CONSIGLIO REGIONALE INFORMA SANITÀ: S. LUCIA, SARÀ RICONOSCIUTA SPECIFICITÀ IRCCS Canali e Milana: già in Finanziaria potrà essere inserita norma ad hoc “La Comissione Sanità darà massima attenzione a tutti gli atti relativi al piano di rientro sanitario presentati entro il 31 dicembre e, se necessario, adotterà tutti i provvedimenti idonei a risolvere i problemi palesati quest’oggi dall’Irccs Santa Lucia”. Con questo impegno ufficiale del Presidente Luigi Canali (Pd) e con gli attestati di solidarietà da parte di tutti i commissari presenti, si è conclusa l’audizione presso la Commissione Sanità del direttore generale della Fondazione Santa Lucia, Luigi Amadio, intervenuto alla Pisana per denunciare “l’equiparazione dell’Irccs a semplice casa di cura convenzionata” sul fronte della ripartizione delle risorse erogate dalla Giunta regionale, lamentando di conseguenza “una decurtazione complessiva pari a 25 milioni di euro di minori entrate per gli anni 2005, 2006 e 2007”. Tagli che potrebbero, sempre a detta di Amadio, determinare un conseguente ridimensionamento della struttura e degli attua- li livelli occupazionali. Rispetto a questa vertenza, la Fondazione ha già presentato al Tar del Lazio due ricorsi per chiedere l’annullamento, previa sospensiva, delle delibere regionali contestate. genza di maggioranza e opposizione nel voler trovare un percorso che di fatto diversifichi il finanziamento agli Irccs, riconoscendone la specificità, anche in sede di approvazione della prossima legge finanziaria”. “Non vorremmo – ha dichiarato Massimiliano Maselli (Udc) - che il mancato commissariamento della Sanità Regionale passi sulla pelle di un prestigioso istituto come il Santa Lucia, al primo posto in tutto il centro sud per indice di produttività scientifica”. All’audizione ha partecipato anche il Presidente del Consiglio Regionale, Guido Milana (Pd), intervenendo a sua volta a sostegno dell’Istituto di ricerca. “Ci troviamo innegabilmente di fronte ad un’emergenza, che rischia di danneggiare chi fa della qualità il proprio marchio di garanzia, sia presso le istituzioni che presso i cittadini. Mai come stavolta, noto la conver- SANITÀ. Kpmg conferma: il piano rientro deficit procede bene delegato di KPMG (società di revisione incaricata dal Ministero dell’Economia di verificare i conti della sanità laziale), nel corso dell’audizione presso la Commissione Sanità del Consiglio Regionale, presieduta da Luigi Canali (Pd). “La ‘determinante’ del piano sanitario 2007 è stata mettere in ordine i conti, per invertire la rotta e gli interventi strutturali effettuati sino ad ora cominciano a dare i primi risultati”. Così ha Franco Masera, amministratore 46:romalive Secondo il manager della KPMG, infatti, “rispetto alle difficoltà riscontrate un anno fa nel mettere mano ai dati storici e alla complessità della macchina amministrativa, oggi osserviamo un notevole miglioramento nell’organizzazione della Sanità Regionale. Per il 2008, la Regione si sta muovendo in una logica di capillarizzazione di intervento: monitoraggi di spesa più capillari, riferiti alla singola offerta di servizio del sistema, in contrasto con la logica dirigistica degli anni precedenti”. Masera ha concluso il suo intervento ricordando che “lo scarto tra i dati regionali sul disavanzo e quelli di KPMG è dovuto alla differente previsione della spesa farmaceutica”. Durante la stessa audizione i dirigenti dell’Assessorato alla Sanità, Paolo Artico e Alessandro Correani, hanno elencato gli interventi e le misure previste per ridurre l’extradeficit sia rispetto al 2007 sia nell’arco di tutto il piano triennale fino al 2009. RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 13/12/2007 13.36 Pagina 47 RL dicembre 07:RLaprile 052.qxd 48:romalive 13/12/2007 13.36 Pagina 48