L`APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO (teoria di Ausubel), inteso
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L`APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO (teoria di Ausubel), inteso
L'APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO (teoria di Ausubel), inteso come decisione di mettere in relazione delle nuove informazioni con le conoscenze che già si possiedono, richiede: -conoscenze precedenti -materiale significativo -decisione consapevole di apprendere in modo significativo -didattica metacognitiva I VANTAGGI 1. Le conoscenze vengono ricordate più a lungo. 2. La classificazione delle informazioni aumenta la capacità di differenziare i concetti, rendendo più facile il successivo apprendimento di argomenti simili. 3. L’informazione che rimane nella memoria lascia comunque un effetto sull’intera struttura relativa dei concetti. In questo modo è più facile ricordare delle informazioni collegate anche quando si è perso il ricordo di un elemento specifico. 4. L’informazione appresa in modo significativo può essere applicata a un’ampia varietà di nuovi problemi e contesti, è possibile un’elevata generalizzazione delle conoscenze, e questa è una caratteristica indispensabile del pensiero creativo. 5. Il processo di perfezionamento dei collegamenti acquisisce maggiore precisione. 6. Nuove e vecchie idee si integrano e si conciliano. Per queste motivazioni, per le conoscenze e le esperienze che i bambini già possiedono, ho utilizzato lo schema delle lezioni dell'unità CLASSIFICAZIONE di Haywood. Con i bambini ho iniziato a lavorare sulla classificazione di informazioni, di concetti per giungere alla costruzione di mappe. 1° Intervento Ho chiesto ai bambini di immaginare nella loro mente parole familiari, ad esempio casa, scuola… Gli alunni dicevano di vedere chiaramente questi elementi: erano tutti nomi concreti ed erano oggetti che conoscevano. A questo punto abbiamo racchiuso in un insieme queste parole e l’ abbiamo chiamato PAROLE DEL PENSIERO. Scheda 1 In un secondo tempo ho chiesto loro di immaginare parole come piovere, andare, mangiare… e loro mi hanno detto che vedevano un insieme di immagini, come in un film, non un'unica immagine come poteva essere la casa. Pertanto abbiamo dato come etichetta a queste parole PAROLE DEL FARE, scheda 2 Poi ho ancora chiesto loro di immaginare parole come: e, quindi, perciò, che… I bambini mi hanno detto che queste parole non creavano alcuna immagine, ma potevano ad esempio unire, legare altre parole e quindi queste parole le abbiamo chiamate PAROLE-LEGAME. Scheda 3 I bambini hanno osservato le due schede e alcuni mi hanno detto che, secondo loro, le parole legame e le parole del fare servono per creare relazioni fra i concetti. Così ho chiesto loro di provare a creare relazioni. Scheda 4 Per verificare le loro affermazioni sulle parole concetto ho detto la parola metafisica e ho chiesto di dirmi quale immagine si formava nella loro mente, i bambini mi hanno risposto che non riuscivano ad immaginarla poiché non la conoscevano e non ne conoscevano il significato. Siamo arrivati a dire che l'immagine mentale si forma solo quando si conosce ciò di cui si sta parlando. Gli alunni mi hanno portato degli esempi e me li hanno motivati così: “La parola CASA si forma nella mente di tutte le persone che conoscono che cos’è una casa, può avere forma e struttura diverse, ma serve per ripararsi, dormire…Tutti ne conoscono la funzione. Chi parla una lingua diversa ha un’altra parola che indica CASA, ma il significato dell’immagine mentale che viene a crearsi è uguale per tutti gli esseri umani”. Sono stati richiesti altri esempi della stessa portata, così i bambini hanno proposto le seguenti parole: mamma, genitori, nascita, tempo, storia… A questo punto ho fatto la domanda: -Che cos'è per voi un concetto? (Premessa: teoricamente i miei bambini sanno già che cos’è un concetto, perché quando studiano sottolineiamo insieme le idee-guida presenti nel testo). Le risposte sono state varie, la più interessante è stata data da un bambino che ha riflettuto a lungo e poi mi ha detto:-Maestra io penso che tutto ciò che vedo con gli occhi della mente, quando mi parli, può essere un concetto ma se tu mi parli di cose che non so, io non riesco a vederle e non diventano mie. Ho chiesto agli altri di dirmi cosa ne pensavano e come conclusione è stato detto che: “un concetto è un'immagine mentale. Per apprendere nuovi concetti è necessario conoscere, capire e poter ripescare il concetto quando ne hai bisogno”. 2° Intervento Ho fornito loro la fotocopia di una pagina di dizionario, e ho chiesto di evidenziare le parole che ritenevano essere dei concetti. I bambini hanno evidenziato tutti i nomi, si sono così accorti che ogni nome aveva accanto un significato e che il significato consentiva loro la formazione di un'immagine mentale, anche per quelle parole in apparenza sconosciute, ma leggendone il significato potevano crearsi un’immagine che si avvicinava alla spiegazione. Sono stati tralasciati i verbi e gli aggettivi perché non davano origine a concetti. scheda 5 3° Intervento La settimana seguente abbiamo avuto l'esperienza della castagnata e, prendendo spunto da ciò, abbiamo fatto un brainstorming su quello che sapevano della castagna: verme, riccio, picciolo, buccia, sansa, castagnata, castagnaccio, castagno… Al termine hanno racchiuso tutto in un insieme definendolo BOSCO. Ho domandato loro di spiegarmi cosa li aveva spinti ad effettuare questa scelta e le risposte sono state le seguenti: L: tanti alberi formano un bosco G: il castagno vive in un bosco A questo punto ho domandato loro in quali altri momenti effettuano queste forme di raggruppamento. D: tutte le volte che mi vedo nella mia famiglia F: Quando entro in classe A questo punto hanno compreso che dal particolare si può arrivare al concetto generale e viceversa. 4° Intervento Ho domandato ai bambini come fanno a ricordare le informazioni/i concetti quando studiano la lezione. D: io le tengo nella mente M: io le ripeto tante volte fino a non dimenticarle R: io le fotografo con la mente Ma prima di tenerli nella mente cosa fai? Li evidenzio, li scelgo Ins: Bene, pensate ci sia un modo efficace, migliore per scrivere e ricordare, in maniera semplice, i concetti? Tutti: Sì Utilizzando ciò che già conoscevano abbiamo ragionato sulla parola-concetto COMPORTAMENTO e ho scritto alla lavagna i loro interventi, scegliendo insieme una forma breve di scrittura. Al termine sono stati in grado di leggere lo schema riportato nel secondo foglio qui sotto. La definizione di mappa è nata da loro perché si può ripercorrere la strada nei due sensi (dal concetto principale a quelli secondari e viceversa) senza smarrirsi. Scheda 7 5° Intervento La realizzazione grafica della mappa: estrapolazione di concetti Scheda 8 Scheda 9 Dalla mappa al testo Scheda 10 Sitografia di riferimento: www.mappementali.it www.qualitascuola.com www.bibliolab.it www.pavonerisorse.it (mappe concettuali nella didattica a cura di Marco Guastavigna)