GESTIONE DEI RIFIUTI NELLE STRUTTURE SANITARIE: L

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GESTIONE DEI RIFIUTI NELLE STRUTTURE SANITARIE: L
GESTIONE DEI RIFIUTI NELLE STRUTTURE SANITARIE: L’ESPERIENZA
DELL’AZIENDA USL DI BOLOGNA NEL RISPETTO DELLA TUTELA
AMBIENTALE Farruggia P.[1], Billi M.[2], Scuderi A.[3],. Beltrami P. [4]
L’Azienda USL di Bologna è articolata in una realtà ospedaliera (Presidio Ospedaliero Unico) composta
da nove Ospedali e da sei Distretti Territoriali (per un totale di 198 strutture) distribuiti sull’area
territoriale provinciale caratterizzata dalla presenza di aree di pianura e di aree di collina/montagna su più
vallate. La gestione dei rifiuti è stata impostata secondo gli indirizzi normativi europei e nazionali e le
specifiche linee guida della Regione Emilia Romagna (Delibere di Giunta Regionale n°1360/2006 e
n°686/2007, atto n. 13886 /2007 del Direttore Generale Sanità e Politiche Sociali della RER di istituzione
del gruppo regionale “Gestione Ambientale”), secondo principi di tutela della sicurezza di pazienti ed
operatori e di tutela dell’ambiente. Gli ospedali e le strutture sanitarie svolgono un ruolo cruciale sui temi
di pubblica salute e ambientale ed hanno precise responsabilità sulla quota di rifiuti da essi stessi prodotte,
come riconosciuto dagli organismi internazionali (WHO); abbiamo, pertanto, sempre ritenuto utile ed
importante il ruolo svolto nel diffondere informazione/ formazione sulle corrette modalità di gestione dei
rifiuti e nel fornire quotidiano esempio sulle stesse.
Alla luce della complessità e dell’articolazione dell’Azienda, la
gestione si basa su una specifica rete di referenti di 1°, 2° e 3°
livello specificatamente formati che assicurano il controllo delle
indicazioni normative riportate in specifici atti aziendali a
livello capillare (Bilancio di Missione 2005 e 2006 * e Del. n.
57/2007 sulle funzioni di controllo delle infezioni correlate
all’assistenza sanitaria in ambito aziendale)
* Attraverso il Bilancio di Missione l’Azienda rende conto del perseguimento degli obiettivi di salute che le sono stati assegnati. I temi
strategici e le politiche del 2006, sviluppati negli obiettivi di budget aziendali, sono stati: promozione della salute; sviluppo di una rete di
servizi per le cure primarie, intermedie e ospedaliere; integrare i percorsi; rispetto delle compatibilità economiche; tutela delle fragilità;
garantire l’eccellenza; crescita delle risorse umane e professionali; dialogare con il contesto.
Obiettivo generale:
•Applicazione di direttive europee, normativa nazionale e indirizzi regionali
•Salvaguardia dell’ambiente con riduzione di pericolosità e di volumi ed avvio del recupero di materia
•Acquisizione di materiali e tecnologie a basso impatto ambientale
Obiettivi specifici:
Formazione:
Corsi ai neoassunti
Corsi di aggiornamento permanenti
Informazione capillare a tutti gli
operatori dell’Azienda sulle
procedure/IO/LineeGuida
Riduzione della frazione di rifiuti pericolosi prodotti:
• Eliminazione progressiva di sfigmomanometri e
termometri a mercurio
• Eliminazione di liquidi di sviluppo e fissaggio per
progressivo passaggio a PACS
• Progressiva sostituzione di lampadine a incandescenza
con lampade a basso consumo
• Applicazione di frangiflusso ai rubinetti
• Sostituzione di apparecchiature/reagenti di laboratorio
con altri a più basso impatto ambientale
• Utilizzo di disinfettanti a più basso impatto ambientale
Raccolta differenziata:
• Carta e cartone
• Vetro
• Legno
• Ferro
• Ingombranti
• Toner
• Farmaci scaduti
• Pile e batterie
Risultati
Formazione:
•nell’anno 2007 il 100% del personale neo assunto ha frequentato lo specifico corso di
formazione della durata di 8 ore su temi di interesse igienico, tra cui lo smaltimento dei rifiuti,
cui è stato in forma obbligatoria chiamato a partecipare all’atto dell’assunzione;
•nel primo semestre 2007 sono stati formati 180 operatori in ripetuti incontri (5) aperti a tutto
il personale sia ospedaliero che territoriale;
•nei mesi settembre/dicembre 2007 il SPP ha organizzato incontri obbligatori sulla gestione
dei farmaci chemioterapici a cui obbligatoriamente ha partecipato tutto il personale del
dipartimento oncologico (n. 200 operatori formati).
250000
200000
150000
pre-intervento
100000
post-intervento
In tutte le strutture dell’Azienda USL si è potuto verificare che:
La produzione di rifiuti inviati al recupero di materia prima (es. carta, vetro, etc.) è passata da Kg: 191.941 (anno
2006) a Kg. 213.406 (anno 2007)
Sono state intraprese iniziative per ridurre i rifiuti pericolosi a favore di tecnologie a più basso impatto:
•i tubi fluorescenti a mercurio sono passati da Kg. 15.368 (anno 2006) a Kg. 677 (anno 2007)
•sono state sostituite progressivamente, in tutta l’Azienda, tutte le apparecchiature radiografiche e tale sostituzione di
fatto creerà i presupposti per evitare lo smaltimento dei liquidi di sviluppo e fissaggio: si è passati da L 104.051,5
(1°sem.2007) a L 42.695 (1°sem. 2008)
•si è continuato nella progressiva sostituzione degli sfigmomanometri a mercurio rendendo di fatto praticamente
quasi nulla la produzione; es. P.O. Bellaria- Maggiore. da kg 9 (1°sem.2007) a Kg. 0 (1°sem.2008).
•si stanno valutando sistemi di misurazione della temperatura corporea al fine di evitare l’uso del termometro a
mercurio
50000
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Conclusioni:
L’ esperienza dell’Azienda USL di Bologna , iniziata anni fa su un nucleo ospedaliero e poi estesa a tutto il territorio aziendale esteso su una base territoriale
provinciale, dimostra che è possibile progettare e realizzare sistemi di gestione ambientale che prevedano una corretta gestione dei rifiuti, nelle sue varie
componenti, con riduzione della frazione pericolosa e recupero di materiali.
[1] Responsabile Area Dipartimentale Igiene e Qualità dei Servizi Residenziali – AUSL Bologna [2] Responsabile Area Omogenea Assistenziale Servizi alla Persona – AUSL Bologna [3] Medico Igienista - Frequentatore AUSL di Bologna [4] Coordinatore
Coordinamento Aziendale HPH