Articolo Blu o giallo? tratto da lascuolapossibile.it

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Articolo Blu o giallo? tratto da lascuolapossibile.it
Articolo tratto dal numero 10- giugno 2009- Anno II de http://www.lascuolapossibile.it
Blu o giallo?
Coloriamoci!
Integrazione Scolastica - di De Santis Graziana
"Non arrivo a inventare completamente un mio quadro,
al contrario lo trovo già nella natura, si tratta solo di riuscire a coglierlo in essa"
Vincent
13 giugno, le lezioni sono terminate da appena un giorno e fermandomi in un angolo della mia stanza,
passano nella mia mente alcune immagini che probabilmente porterò con me per parecchio tempo.
Viviamo di immaginari, di colori, di profumi e di sensazioni che volendo o no segnano la nostra vita
proprio come noi insegnanti che con le nostre azioni plasmiamo la crescita dei nostri alunni.
Abbiamo una grandissima meta e quando le cose funzionano, la gratificazione è altisonante.
Fare le scelte più giuste, scegliere le soluzioni migliori ed aiutare il bambino dove si trova e per quello
che gli sta succedendo ... questo funziona se ovviamente condito con tanto spirito di gruppo, tante
buone intenzioni ed una "instancabile" calma, parallela ad una instancabile tenacia.
Il segreto?
"Vedere prima" il risultato e provare a raggiungerlo incastrando azioni reali e concrete che siano il
frutto delle decisioni prese insieme a tavolino.
L' alunno deve essere messo al centro del suo percorso per fare i conti con se stesso, deve essere fatto partecipe dei suoi passi, anche minimi e può e deve essere reso
corresponsabile.
Deve assaporare e vivere consapevolmente il suo tragitto per costruire il senso della sua esperienza toccando con mano i fallimenti ed i successi.
Siamo noi adulti che filtriamo quello che per i nostri alunni vediamo come traguardo.
Anche il compito "diverso", quello su misura, quello che molti non accettano perché non è "uguale" a quello degli altri, anche su questo possiamo far ragionare il bambino,
facendogli prendere visione della sua posizione rispetto al mondo, il suo....
Ognuno ha modalità di esecuzione diversa perché viaggia su livelli diversi.
La diversità non va vissuta come un fattore di lontananza e di "etichettamento" ma come ulteriore occasione di
confronto e di crescita.
A volte ci poniamo degli scrupoli chiedendoci: " Ma se poi il bambino ci rimane male perchè non ha assegnato lo
stesso compito dei compagni?"
Imparerà con il nostro aiuto a capire che un colore blu, se steso su una tela, non può essere intenso, vivace e
carico di luce come un giallo, così come un giallo non può essere assorbente, profondo e penetrante come un blu.
Esistono gamme di colori blu come gamme di colori gialli, hanno caratteristiche e proprietà decisamente
diverse ma comunque valide e necessarie.
Pensiamo all'opera "Notte Stellata" di Vincent Van Gogh: cosa potrebbe essere senza tutti quei magici giochi blunero che si intersecano tra di loro come una danza, slanciando la figura imponente ed infiammata di una luna giallorossastra.
Ogni colore serve a dare ad un quadro una collocazione ed un
effetto ben precisi; ognuno infatti, difende nella suggestiva opera,
un'entità propria e nel mantenerla sostiene compatto un insieme.
Un blu ed un giallo sono diversi, non c'è dubbio, ma non
totalmente lontani ed inavvicinabili, si compensano tra di loro, si
amplificano ma a volte, se unite le loro forze, formano qualcosa
in più, di ulteriormente diverso ... un verde.
Questo è quello che quotidianamente abbiamo di fronte nelle nostre classi: tanti colori e tanti modi per creare giochi di luce e
contrasti di riflessi per evidenziare le potenzialità di ognuno.
E' nel contesto che si sceglie di far brillare di più un giallo o di contenere maggiormente un blu!
Il bambino sa di essere un colore ed ha chiari i suoi punti di forza così come i suoi punti di debolezza, sta a noi
insegnanti riconoscerli, accettarli e non trascurarli per non "uscire" da quello che l'alunno sta chiedendo; ci parlano soprattutto con i loro silenzi e nelle loro pause c'è la
richiesta di un intervento adeguato.
Volare alto si può ma sempre con i piedi a terra, servono molto anche le radici.
Più è ben calibrato il compito specifico, più le ali della gratificazione e dell'autostima si spiegano, più portano il bambino a non aver paura di cadere.
Proteggere inutilmente l'alunno con le stesse consegne di tutti vuol dire assicurare una frustante omologazione e non condurlo a scoprire il suo colore.
Il primo obiettivo di una scuola " a misura", funzionale per lo sviluppo emotivo e cognitivo di tutti, è rispettare la persona, nell'accezione più alta del termine, ed occuparsi di lei
assicurandole un "tragitto" completo.
Bisogna garantire un percorso sano, valorizzando ogni sfumatura perché ..."non c'è cosa più ingiusta che fare parti uguali tra disuguali" come ci ricorda sempre don Lorenzo
Milani.
Ogni diversità è un'eccellenza perché da un valore aggiunto e, celare queste eterocromie, può portare un bambino a non riconoscersi più come unico ed irripetibile, anche
seppure nelle sue limitazioni.
Magari lo stesso compito può avvicinarlo provvisoriamente al contesto ma lo può far allontanare da se stesso, perché non corrisponde alla sua messa in gioco: a questo
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dobbiamo fare molta attenzione noi insegnanti.
Abbiamo in mano la sua probabile alienazione se non siamo in grado di potergli garantire forse l'unica occasione per scrivere la trama della sua storia... Dietro l'occasione c'è
la possibilità di vedersi diversi e quindi di aggirare l'ostacolo, l'ostacolo della staticità.
E' solo il cambiamento il motore della crescita ed è proprio nel cambiare e nel capire che si è effettuato un passaggio, che si apprende in modo globale e costruttivo.
Aggiustare, abbassare, modificare, ridefinire, modulare e ripianificare con competenza, elasticità ed apertura mentale; questo è stato necessario fare in questo lungo ma tutto
sommato ricco e importante anno scolastico.
Successo più grande è stato proprio il rilevare enormi cambiamenti in alunni che ora iniziano a domandarsi il perché delle cose senza subire gli eventi.
Quindi il termine "DIVERSO" significa cercarsi, scoprirsi e conoscersi senza sentirsi "FERMI".
"Sii tu il cambiamento che vorresti vedere negli altri."
Gandhi
Graziana De Santis Docente di sostegno 196° Circolo didattico Via Perazzi 46 - Roma
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