esperienze di mitigazione degli impatti sulla fauna in

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esperienze di mitigazione degli impatti sulla fauna in
ESPERIENZE DI MITIGAZIONE
DEGLI IMPATTI SULLA FAUNA
IN ITALIA
Marco Dinetti
LIPU/BirdLife Italy, Settore Ecologia Urbana
via Trento 49 – 43100 Parma (Italy)
E-mail [email protected]
IL TEMA:
la costruzione e l’utilizzo delle strade provoca pesanti impatti sull’ambiente e la natura
:
distruzione di ecosistemi
inquinamento e disturbo
frammentazione degli habitat
“effetto barriera” per la fauna
mortalità di animali per investimento
ANIMALI LUNGO LE STRADE
Ai margini di strade e autostrade vivono diversi animali selvatici.
Nonostante gli impatti negativi, le strade sono in grado di “attirare” alcune specie.
Questi i motivi:
•
presenza di rifiuti alimentari
•
animali morti (investiti da veicoli) di cui cibarsi
•
microclima favorevole (l’asfalto si riscalda) che attira animali a sangue freddo
•
facilità per un predatore di individuare la preda (ambiente lineare con pochi
ripari)
•
presenza di posatoi quali recinzioni, fili elettrici, pali
•
vegetazione incolta delle scarpate in cui rifugiarsi e nidificare (importante
soprattutto nelle zone molto antropizzate e coltivate)
IMPATTI ALLA BIODIVERSITA’ PROVOCATI DALLE STRADE:
distruzione e alterazione di ecosistemi causata dalla costruzione delle strade e delle
pertinenze (svincoli, aree di servizio, ponti, ecc.).
Viene inoltre innescata l’urbanizzazione del territorio, in particolare attorno agli svincoli, e
favorita una maggiore presenza antropica negli ambienti (disturbo, calpestio, vandalismo,
incendi, dispersione rifiuti, attività venatoria, ecc.).
effetti idrogeologici: la costruzione della strada altera il territorio, deviando fiumi e torrenti,
che vengono sostituiti da canali e fossi. Gli sbancamenti ed i movimenti di terra provocano
erosione, dilavamento dei sali minerali, compattamento del suolo, aumentando il rischio di
smottamenti e frane.
inquinamento causato da rilasci di materiali vari (gas, liquidi, solidi, polveri), dei sali antineve
e dal dilavamento dell’asfalto.
Gli effetti negativi si possono manifestare anche a grandi distanze sia temporali che spaziali. Le
emissioni di CO2, principale gas serra imputabile ai trasporti, sono incrementate del 4,2% tra il
1995 ed il 1997, in contrasto con il Protocollo di Kjoto.
disturbo: il rumore, l’inquinamento acustico, le vibrazioni, le luci, gli stimoli visivi dei mezzi in
movimento sono poco tollerati da certi animali. Alcune ricerche hanno evidenziato una riduzione
di densità di specie nelle fasce lungo le strade. L’ampiezza della zona coinvolta dipende
dall’intensità di traffico e dalle caratteristiche ambientali, in quanto alberi e terrapieni attenuano
il disturbo.
Mediamente, il disturbo causato da una strada si estende per circa 200 metri per lato, pari a più
di 10 volte la superficie realmente occupata.
frammentazione degli habitat: è uno degli impatti più dannosi, poiché gli ecosistemi vengono
separati in aree più piccole e maggiormente isolate. In queste situazioni le popolazioni animali
risultano meno vitali, in quanto hanno meno territorio disponibile e minori occasioni di scambio
genetico.
Quando la frammentazione diviene eccessiva si può avere l’estinzione locale, soprattutto delle
specie meno adattabili e poco mobili.
L’”effetto margine” facilita la propagazione delle specie esotiche e invasive.
effetto “barriera”: le infrastrutture riducono le possibilità di movimento e le relazioni tra animali
selvatici, soprattutto quelli terrestri (mammiferi, anfibi e rettili).
L’ostacolo è totale quando il flusso di veicoli è molto alto e/o è presente una recinzione o una
barriera tipo “new jersey”.
Il fenomeno è paragonabile a una grande arteria stradale o una ferrovia in città, che causa una
barriera allo spostamento delle persone, condizionando anche lo sviluppo urbanistico.
mortalità diretta per la fauna per investimento di veicoli, collisioni con cavi e superfici trasparenti
(pannelli fonoassorbenti in vetro o plexiglass), ecc.
Le specie di piccola taglia possono rimanere intrappolate entro pozzetti, tubi, canali con sponde
ripide.
In tutto il mondo gli studi sulla mortalità stradale di fauna selvatica (“road mortality”) hanno
evidenziato perdite consistenti.
In Europa viene valutato un numero complessivo di 10-100 milioni di uccelli e mammiferi uccisi ogni
anno sulle strade, ponendo questo fattore al primo posto tra le cause di mortalità indotte dall’uomo.
INCIDENTI CON LA FAUNA SELVATICA:
UN PROBLEMA DI SICUREZZA STRADALE E DI TUTELA DELLA BIODIVERSITÀ
La valutazione esatta è difficile, perché gran parte degli incidenti non viene
registrato ne denunciato, e molte vittime finiscono negli ambienti circostanti le
strade, oppure vengono mangiati dagli animali “spazzini”, quali Cornacchie,
Gazze e Volpi.
Una stima ha calcolato che in ciascuna provincia italiana si potrebbero avere oltre
15.000 animali morti all’anno: l’avifauna da sola paga un tributo di 25 uccelli ogni
15 km di strada.
DATI SULLA MORTALITA’ STRADALE DI VERTEBRATI LUNGO STRADE ITALIANE :
provincia di Torino: 358 ungulati (1993-98)
30 km (provincia di Novara): 65 serpenti (luglio 1981-novembre 1984)
35 km strada statale (provincia di Novara): 134 vertebrati (luglio 1986-giugno 1987)
provincia di Alessandria: 11.905 vertebrati (1995-2000)
provincia di Alessandria: 339 lepri (1995-98)
provincia di Milano e Pavia: 385 vertebrati (marzo 1979-marzo 1980)
S.P. 76 Lago d’Endine (Bergamo): 600-700 rospi/anno
520 km tra Bolzano e Grosseto: 34 rapaci notturni (estate 1993-estate 1995)
13 km (vecino Trento): 60 vertebrati (gennaio-luglio 1987)
Colli Euganei (provincia di Padova): 3,2 ricci/100 km (novembre 1996-settembre 1997)
provincia di Belluno: 1780 animali (gennaio 1989-dicembre 1999)
provincia di Trieste: 374 caprioli (1970-1976)
autostrade Bologna-Monfalcone: 70 rapaci notturni (dicembre 1998-marzo 1999)
provincia di Modena: 100 collisioni/anno con animali medio-grandi (1997-1999)
Romagna: 0,6 ricci/km
S.S. 439 (provincia di Pisa): 168 vertebrati (giugno-novembre 1999)
S.S. Grosseto-Siena: 1097 animali/100 km/anno (gennaio-febbraio 1998)
15 km Marche: 1629 vertebrati (maggio 1980-agosto 1982)
45 km S.S. 360 and S.P. 12 (provincia di Ancona): 250-300 vertebrati/anno (1995-2000)
6 km strada C. Colombo (vicino Roma): 253 uccelli (novembre 1973-marzo 1974)
cinque tratti strade statali e provinciali (provincia di Viterbo): 107 ricci (maggio 2000-giugno 2001)
22 km S.P. 42 (provincia di Rieti): 70 vertebrati (settembre 1994-giugno 1997)
Parco Nazionale Abruzzo: 25 lupi e 9 orsi (1970-1974)
37 km Calabria: 91 ricci (gennaio-dicembre 2001)
Oltre agli impatti sulla biodiversità, gli incidenti con gli animali provocano anche
una serie di conseguenze spiacevoli per la società umana, soprattutto se la velocità
è elevata e la specie coinvolta è di dimensioni medio-grandi (dalla taglia di un grosso cane
in su).
A livello europeo, ogni anno si verificano 507.000 incidenti soltanto per quanto riguarda gli
ungulati, con 300 morti, 30.000 feriti e 1 miliardo di EURO di materiale danneggiato.
(da: AA.VV., 2000)
In Svizzera:
costo sociale annuo
di 42.375 milioni di euro
In Spagna:
€ 862.179 all’anno
di materiale danneggiato
OLTRE AGLI IMPATTI SULLA BIODIVERSITA’ LE RELAZIONI “FAUNA/TRAFFICO”
COSTITUISCONO QUINDI UN IMPORTANTE CAPITOLO DELLA
SICUREZZA STRADALE
Analogamente a quanto effettuato negli altri Paesi Europei e Americani
anche in Italia occorre adottare politiche ed azioni tecniche e
progettuali per
• PREVENIRE
• MITIGARE
• COMPENSARE
gli impatti che le infrastrutture causano alla biodiversità
IL “DIFETTO” DELL’ITALIA: COSA NON DOBBIAMO PIU’ FARE :
”SI TRATTA DI STRADE”
dice l’Ingegnere
“ED E’ COMPITO MIO”
“MA COME”
afferma l’Architetto
“SI PARLA DI PAESAGGIO, ED E’ MIA COMPETENZA”
“IL TEMA E’ CENTRATO SULLA FAUNA”
sostiene l’Ecologo
“E QUINDI RIGUARDA ME”
“LA SISEMAZIONE DEGLI SPAZI VERDI”
incalza l’Agronomo
“E’ MIA PREROGATIVA”
COSA SI FA IN ITALIA
Il nostro Paese è in forte ritardo, sebbene i primi tentativi di parlare degli aspetti ambientali
rispetto alle strade risalgono ai primi anni ’70.
Negli anni ’80 furono costruiti i primi attraversamenti faunistici lungo le autostrade del FriuliVenezia Giulia.
Il Nuovo Piano Generale dei Trasporti (2000) fissa alcuni obiettivi ambientali, tra cui i rapporti
tra la rete infrastrutturale e la rete ecologica nazionale, finalizzata alla conservazione della
biodiversità e formata dai parchi, dalle aree protette e dai corridoi ecologici che le connettono.
Negli ultimi anni si sono sviluppate diverse esperienze: alcuni ricercatori hanno intrapreso studi
sulla mortalità stradale, ed il Centro Italiano Studi Ornitologici ha promosso uno specifico progetto
relativo ai rapaci notturni (“Gufi e strade”), scoprendo che Civetta (53%) e Barbagianni (21%)
sono le specie più coinvolte.
Per quanto riguarda la tutela degli anfibi e della fauna minore sono nate iniziative in Piemonte,
Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Molise, ecc: sensibilizzazione, salvataggio diretto
degli individui sulle strade grazie all’opera dei volontari, collaborazione con le amministrazioni
locali per il posizionamento di barriere, sottopassi e segnaletica innovativa.
Interventi di mitigazione nell’ambito di nuove infrastrutture, quali ponti verdi e corridoi ecologici,
sono stati promossi in alcune aree protette (ad es. Parco Regionale del Ticino).
Alcune Amministrazioni Provinciali (Torino, Alessandria, Bolzano, Bologna, Modena, Firenze, Pisa,
ecc.) hanno sviluppato monitoraggi, attività educative, allestimento di tunnel e recinzioni.
In molti tratti dove sono stati allestiti pannelli fonoassorbenti trasparenti, le società autostradali
ed i compartimenti ANAS hanno applicato le speciali sagome “anticollisione volatili”.
Sono in corso di svolgimento i lavori del Gruppo “Reti ecologiche e deframmentazione del
territorio” di APAT.
Ad esempio, a partire dal 1999 la LIPU ha organizzato, per la Provincia di Pisa Assessorato Difesa Fauna il programma
“Strade e fauna selvatica: una convivenza possibile”
con la realizzazione di diverse attività:
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•
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studio sulla “road mortality” di fauna vertebrata lungo la S.R. 439
realizzazione di un depliant e di adesivi per la sensibilizzazione
mostra e workshop tecnico organizzati presso il palazzo della Provincia
campagna educativa verso le scuole del territorio
comunicati stampa per i media
Individuazione dei
“tratti a rischio”
lungo la S.R. 439
Convegno
“Infrastrutture viarie e biodiversità.
Impatti ambientali e soluzioni di mitigazione”
Pisa, 25 Novembre 2004
Organizzato da:
ƒProvincia di Pisa
ƒARSIA della Regione Toscana
ƒDipartimento di Ingegneria Civile
dell’Università degli Studi di Pisa
ƒLIPU
Gli Atti sono disponibili su : www.lipu.it
A livello nazionale manca una politica generale per integrare la conservazione della
biodiversità nel settore dei trasporti, sebbene un primo tentativo è stato ottenuto con il
Progetto “Sicurezza Strade/Fauna ”
svolto dalla LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) e finanziato negli anni 2001-2002 dal
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
Direzione Generale delle Strade e Autostrade.
GLI SCOPI DEL PROGETTO:
•consulenza e formazione professionale di progettisti, amministratori,
tecnici, costruttori e gestori;
•definizione di un prontuario di linee-guida per la progettazione e
costruzione di infrastrutture viarie ecologiche;
•documentazione delle attività e delle “buone pratiche” svolte in Italia;
•educazione e sensibilizzazione dei cittadini e degli automobilisti;
•collaborazione con analoghe iniziative europee.
QUESTI GLI OBIETTIVI:
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MIGLIORARE LA SICUREZZA DEGLI UTENTI DELLE STRADE
RIDURRE LA MORTALITA’ DEGLI ANIMALI, in seguito a
collisioni con veicoli e manufatti
EVITARE LA FRAMMENTAZIONE DEL PAESAGGIO
ATTIVITA’ SVOLTE
- Rapporto tecnico sulla sicurezza “biodiversità/trasporti” e lo stato dell’arte in Italia rispetto al problema
“fauna/strade” (introduzione, normativa, contesto europeo e internazionale, stato dell’arte in Italia, casi-studio
italiani, gli attori, principali azioni di mitigazione, conclusioni, bibliografia, appendice – 141 casi-studio italiani).
- Catalogazione della bibliografia tecnico-scientifica, italiana e internazionale
(547 pubblicazioni: 89 italiane; 294 europee, 140 americane, 22 altri Paesi).
- Campagna educativa di sensibilizzazione (stampa di un depliant, coinvolgimento media)
LE 141 ESPERIENZE:
51 (36,2%) azioni (tunnel, ecodotti, recinzioni dedicate, nidi-artificiali, ecc.);
71 (50,3%) iniziative (compensazione e ripristino habitat, pianificazione di reti ecologiche, educazione, ricerca, studi sulla road
mortality, ecc.);
19 (13,5%) azioni per avifauna su pannelli fonoassorbenti trasparenti.
Le azioni più impiegate sono:
tunnel (n= 54)
recinzioni dedicate (n= 32)
silhouettes sulle barriere fonoassorbenti trasparenti (n= 19)
Le iniziative maggiormente svolte sono:
studi sulla road mortality (n= 42)
pianificazione di reti ecologiche (n= 33)
salvataggio degli anfibi lungo le strade (n= 32)
- 107 (67,3%) riferimenti sono per località del nord Italia
- 49 (30,8%) riferimenti sono per località del centro
3 (1,9%) riferimenti sono per località del sud
La LIPU ha partecipato al Group of Specialists “Transport and Environment” del Comitato di attività del
Consiglio d’Europa nel settore della diversità biologica e del paesaggio e sono stati forniti dati della
situazione italiana per il Progetto Europeo COST Action 341
Abbiamo inoltre scritto il primo manuale tecnico in lingua italiana per la progettazione di interventi di
mitigazione lungo le infrastrutture: “Infrastrutture ecologiche” (Il Verde Editoriale, Milano, 2000).
ATTIVITA’ PROGRAMMATE:
- prontuario tecnico di linee-guida e delle “buone pratiche”, per la progettazione di
infrastrutture ecologiche
- monitoraggio e aggiornamento dell’archivio degli interventi effettuati in Italia
•- consulenza e formazione tecnico-scientifica
COME RIDURRE GLI INCIDENTI
Consigli per gli autisti: una guida sicura per utenti e animali
Guidando possiamo incontrare un animale selvatico sulla strada.
Una collisione, oltre ad uccidere inutilmente un essere vivente, può causare danni al veicolo e
rischi per gli occupanti.
COME DOBBIAMO COMPORTARCI PER MIGLIORARE LA SICUREZZA?
•mantenere accesi i fari anabbaglianti, soprattutto al crepuscolo e nelle prime ore dopo l’alba
• indurre la fuga degli animali che si attardano in mezzo alla strada con un colpo di clacson o dei fari
• staccare un attimo il piede dall’acceleratore rallenta la velocità del veicolo quanto basta per
permettere a molti animali di mettersi in salvo, senza provocare frenate improvvise
•evitare frenate e sbandate brusche: in extremis, cercheremo di “cavalcare” tra ruota e ruota i piccoli
animali
•porre attenzione ai segnali stradali “Attenzione animali”
•nelle situazioni di maggior rischio occorre ridurre la velocità, ponendo attenzione ad eventuali
movimenti lungo banchine e scarpate
CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO :
PROGETTAZIONE
INTERVENTI DI MITIGAZIONE
PER LA FAUNA SELVATICA
LUNGO INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO
29 Maggio – 16 Giugno 2006
ARSIA e LIPU, con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria Civile
dell’Università di Pisa, organizzano un Corso per la progettazione degli interventi
di mitigazione ecologica ed il miglioramento della sicurezza stradale.
Info: e-mail: [email protected]
IL PRIMO SITO INTERNET IN ITALIANO SULLA GESTIONE DELLE SPECIE ORNITICHE PROBLEMATICHE
Informazioni pratiche per privati, operatori, enti pubblici, per migliorare la convivenza con Colombi,
Storni ecc. con tecniche ecologiche e incruente
ECOLOGIA URBANA
La rivista della biodiversita’ urbana