talidomide - ISIS "GIULIO NATTA"

Transcript

talidomide - ISIS "GIULIO NATTA"
1. I.S.I.S. "Giulio Natta"
Bergamo
Esame di stato 2013-2014
Talidomide
TALIDOMIDE
the drug that never really went away*
I.S.I.S. “Giulio Natta” Bergamo
A.S. 2013-2014
Giulia Assoni 5CLST
in copertina:
Marc Quinn, Alison Lapper Pregnant, scultura in marmo di Carrara raffigurante Alison Lapper,
un’artista inglese affetta da Focomelia. La statua è stata esposta a Trafalgar Square (Londra) tra il
2005 e il 2007. Una sua riproduzione è stata utilizzata durante la cerimonia di apertura dei Giochi
Paralimpici estivi di Londra 2012.
*Moriarty-Simmonds, R., Four Fingers and Thirteen Toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010, capitolo 22
Indice
Introduzione ________________________________________________________________ pag. 2
1. Talidomide: l’inizio della storia _______________________________________________ pag.3
2. La molecola della talidomide:
2.1 Chiralità ed enantiomeria ________________________________________ pag. 6
2.2 Talidomide: le proprietà _________________________________________ pag. 8
3. Patologie e conseguenze dell’utilizzo di farmaci a base di talidomide:
3.1 Lo sviluppo embrionale umano ___________________________________ pag. 10
3.2 Gli effetti della talidomide sul feto _________________________________ pag. 11
4. Rosaleen Moriarty Simmonds, life of a hero _____________________________________ pag. 14
5. Cosa rende buona o cattiva una scoperta scientifica: Popper ed il principio di
falsificabilità________________________________________________________________ pag.17
6. Cosa avvenne dopo il ritiro dal mercato dei farmaci?:
6.1 Processi e risarcimenti __________________________________________ pag. 20
6.2 Utilizzi moderni della talidomide __________________________________ pag. 21
Conclusione_________________________________________________________________ pag. 23
Bibliografia e sitografia________________________________________________________ pag. 24
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Introduzione
Nessuno se lo aspettava.
Nessuno si aspettava che un nuovo farmaco potesse causare danni tanto gravi da diventare l'argomento
di questa tesina.
Ma, in fondo, non è così che accade la maggior parte delle volte? Voglio dire, spesso, pur avendo le
migliori intenzioni, ci si deve scontrare con una realtà di gran lunga più complicata del previsto,
soprattutto quando intervengono aspetti legati al denaro.
Ciò di cui parlerò non è qualcosa di personale, poiché non è qualcosa che ho vissuto in prima persona;
è, tuttavia, un evento tristemente famoso e di importanza, oserei dire, storica.
Quanto accadde negli anni '50-'60, destò scandalo e interesse, tanto tra i media, quanto tra la gente
comune.
Tuttavia, dopo qualche tempo si smise di parlarne, i riflettori si spensero e le voci si zittirono, come se
tutto fosse stato solo una breve, terrificante parentesi. Eppure, posso affermare con assoluta certezza
che ancora oggi ne subiamo le conseguenze, che ne siamo consapevoli oppure no.
Il nome “talidomide” potrebbe, a qualcuno, dire molto, mentre a qualcun altro potrebbe non dire
assolutamente nulla.
Alla talidomide (o al talidomide, che dir si voglia) sono legate storie tragicamente interessanti.
Sono storie di medicina, ricerca, denaro, processi legali e penali, ma soprattutto sono storie di persone
vittime di un mondo che troppo spesso si occupa del guadagno senza considerare il valore etico e
legale della giustizia. Vittime di un mondo che noi stessi abbiamo costruito.
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1. Talidomide: l’inizio della storia
Il mercato farmaceutico tedesco degli anni ’50 era molto libero: quasi tutti i medicinali erano
acquistabili senza ricetta; non c'era bisogno di dimostrare l'efficacia o la pericolosità di un farmaco e
spesso il successo di un prodotto dipendeva non dalla sua effettiva efficacia, ma dalla pubblicità e dalle
ricerche di mercato.
L’azienda farmaceutica Grünenthal fu fondata nel 1946 da Hermann Wirtz con il nome di Chemie
Grünenthal GmbH. Ancora oggi esiste e ha sede a Stolberg, una cittadina della Renania Settentrionale,
vicino ad Aquisgrana.
All'inizio della sua storia produceva antibiotici per conto di altre società, ma nel secondo dopoguerra
decise di iniziare ad occuparsi di ricerca.
Nel 1953 la Grünenthal era diretta dal sig. Otto Ambros e a capo del piccolo dipartimento di ricerca
c'era il Dott. Heinrich Mückter; entrambi erano tra i più importanti collaboratori di Hitler, sia prima
che durante la seconda guerra mondiale.
Due collaboratori di Mückter, il dott. Kunz e il dott Keller, riuscirono, dopo numerosi tentativi, a
sintetizzare un nuovo composto, la (N-ftalidomido)-glutarimmide (talidomide), strutturalmente, ma
soprattutto apparentemente, molto simile al principio attivo di Valium e Veronal, già consolidati e
diffusi sul mercato.
Incoraggiati dalla somiglianza, i ricercatori si convinsero che il nuovo composto avesse buone
proprietà sedative, anzi migliori.
Considerati i potenziali profitti, la Grünenthal decise di commercializzare il nuovo composto, prima in
combinazione con altri farmaci, poi da solo, come potente sedativo. Il farmaco venne fortemente
pubblicizzato e in poco tempo la talidomide cominciò ad essere venduta quasi ovunque: era reperibile
in 46 Paesi nel mondo, di cui 11 europei, come Germania, Italia, Gran Bretagna e Spagna. Negli USA
la dott.ssa O. Kelsey, funzionario della F.D.A. (Food and Drug Administration), risparmiò agli Stati
Uniti un’enorme tragedia perché ritardò l’approvazione locale della talidomide.
La talidomide venne commercializzata con nomi diversi e “Contergan”, fu quello più utilizzato. Altri
nomi furono: “Distaval” distribuito dalla Distillers in Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda;
“Softenon” in Finlandia e Spagna, insieme a “Varial”, “Noctosediv”...
Le sperimentazioni necessarie non furono fatte, o almeno, non furono mai approfondite a sufficienza;
nonostante iniziassero ad essere introdotte nuove leggi per la commercializzazione dei farmaci, la
Grünenthal continuava per la propria strada.
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La Grünenthal aveva bisogno di pubblicità - buona pubblicità - e fece di tutto per procurarsela: 50
annunci sui maggiori giornali, 200000 lettere a medici di tutto il mondo e 50000 volantini a farmacisti.
Alla fine del primo anno venivano vendute 90000 confezioni di Contergan ogni mese.
Le lettere spedire ai medici avevano un ruolo fondamentale. Insieme ad esse i dottori ricevevano
campioni gratuiti affinché potessero prima utilizzarli sui propri pazienti (che diventavano cavie a loro
insaputa) e poi scrivere relazioni sui risultati ottenuti.
I resoconti inviati dai medici erano spesso imprecisi perché di rado comparivano le esatte quantità
utilizzate, l’età dei pazienti e/o il mese di gravidanza; ma alla Grünenthal questo non interessava:
l'unica cosa importante era raccogliere quanto più possibili pareri positivi. Infatti, interviste e articoli
venivano censurati e modificati liberamente per ricavarne nuova pubblicità.
Così, tutti i medicinali a base di talidomide risultavano portentosi, sorprendenti e totalmente sicuri:
nessuna controindicazione o effetto indesiderato sembrava essere riscontrato. Il tutto portò alla
diffusione di talidomide e suoi derivati con l'etichetta "totalmente innocuo", "adatto anche a bambini e
a donne incinte", "wonder drug", "totally without side effects".
Ma la verità stava per venire a galla.
Un impiegato della Grünenthal, nel 1956, prese dei campioni di Contergan e li portò a casa. Li diede
alla moglie incinta, poiché soffriva di forti nausee mattutine. La nausea le passò, ma il giorno di Natale
suo figlio nacque senza orecchie.
Nelle relazioni di alcuni medici del 1958 cominciarono ad emergere i primi gravi danni neurologici
legati, presumibilmente, all'uso della talidomide (casi che furono, ovviamente, negati e nascosti dalla
Grünenthal).
Nel 1960 medici austriaci e tedeschi notarono una pericolosa incidenza di casi di focomelia nei
neonati, una malattia così rara che molti dottori prima di allora non l'avevano mai osservata.
Tra il 1960 e il 1961 le lettere che denunciavano effetti indesiderati a causa dell'uso di medicinali a
base di talidomide divennero molte, troppe.
I casi non potevano più essere nascosti e nel luglio 1961 la Grünenthal decise di togliere dal mercato
tutti i prodotti contestati.
Purtroppo però, fino all'ufficiale ritiro del 2 dicembre 1961 fu venduta una quantità di farmaci tale da
causare la nascita di 8000 bambini con malformazioni più o meno gravi in 46 paesi del mondo.
Alcune persone portano questo numero al doppio, quindi a 16000, ma le stime sono state fatte per
difetto perché molte madri andarono incontro ad aborti spontanei e molti bambini non nacquero mai.
Ma gli effetti teratogeni erano davvero da attribuire all'uso di talidomide?
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Esperimenti approfonditi compiuti su animali fatti dopo il disastro dimostrarono chiaramente e
oggettivamente la natura teratogena del farmaco. Da questi esperimenti fatti su scimmie (alla Pfizer,
un'azienda farmaceutica) emerse che quando alla madre veniva somministrata talidomide in un periodo
precoce della gravidanza, TUTTI gli embrioni risultavano deformi.
Un'altra prova è data dal grafico sottostante che mostra le incidenze delle malformazioni congenite del
tipo causato dalla talidomide in Germania e le vendite della stessa talidomide.
Negli anni successivi sono state aperte inchieste e sono stati fatti molti processi in tutto il mondo
contro la Grünenthal, contro tutte le aziende che hanno prodotto questi farmaci e contro gli stessi
medici e ricercatori che l'hanno scoperta e/o pubblicizzata.
Oggi, anche grazie al caso talidomide, le sperimentazioni si sono fatte più severe ed approfondite e
l’utilizzo di farmaci teratogeni è controllato da protocolli e sistemi di Risk Management.
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2. La molecola della talidomide
2.1 Chiralità ed enantiomeria
Un oggetto si dice chirale (da cheir = mano) quando la sua immagine speculare non è sovrapponibile
all'oggetto stesso. Un esempio molto semplice di oggetto chirale sono le mani e i piedi.
Nel mondo della chimica, una coppia di molecole che sono immagini speculari non sovrapponibili
l’una dell’altra costituiscono una coppia di enantiomeri.
La condizione fondamentale affinché una molecola sia chirale è che abbia almeno un carbonio legato a
quattro sostituenti diversi. Se ciò si verifica, quel carbonio viene chiamato centro stereogeno o
carbonio stereogeno.
Il modo in cui i sostituenti sono disposti attorno al carbonio stereogeno si chiama configurazione del
centro stereogeno. Gli enantiomeri sono composti che differiscono tra loro per la sola configurazione
del centro stereogeno e sono, perciò, degli stereoisomeri configurazionali.
Esiste una convenzione, il sistema R-S di Cahn-Ingold-Prelog, che permette di identificare in modo
univoco e universale qual è la configurazione del centro stereogeno in esame:
i quattro gruppi sostituenti (a, b, c, d) sono messi in ordine di priorità:
- numero atomico maggiore = maggiore priorità;
- in caso di atomi uguali si continua lungo la catena finché non si trova un punto di differenza;
- i legami multipli sono considerati come un numero uguale di legami semplici;
Ipotizzando che l'ordine di priorità sia a, b, c e d, si osserva il centro stereogeno in modo da avere il
sostituente a priorità più bassa (d) dalla parte opposta rispetto al punto di osservazione del centro
stereogeno; se per procedere dal sostituente a priorità maggiore (a) a quello con priorità minore (c) si
compie un giro in senso orario, la configurazione è di tipo R (dal latino Rectus); se si compie un giro
in senso antiorario, la configurazione è di tipo S (dal latino Sinister).
La chiralità di una molecola o di un oggetto assume rilevanza solamente quando quell’oggetto
interagisce con un’altro chirale. Di conseguenza, una coppia di enantiomeri possiede le seguenti
proprietà:
- stesso punto di ebollizione e di fusione
- stessa densità
- stesso peso molecolare
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- stessa solubilità nei solventi achirali
- rotazioni specifiche uguali, ma di segno opposto: fanno ruotare il piano della luce pianopolarizzata dello stesso numero di gradi, ma in direzioni diverse: (-) levorotatorio o (+)
destrorotatorio
- attività biologiche diverse, poiché negli organismi sono coinvolti in reazioni con altre molecole
chirali
I composti possono avere anche più di un centro stereogeno; in questo caso le cose si complicano ed è
necessario precisare la definizione di enantiomeri ed introdurre il concetto di distereomero e composto
meso.
Una coppia di enantiomeri è una coppia di molecole speculari l’una all’altra e posseggono, quindi, una
configurazione opposta per ogni centro stereogeno.
Quando due molecole sono stereoisomeri, ma non sono immagini speculari l’una dell’altra sono
chiamate diastereomeri. I diasteomeri non sono chirali quindi differiscono tra loro anche per le
proprietà fisico-chimiche achirali e sono otticamente attivi.
Un composto meso è un diastereomero achirale di una sostanza nella quale sono presenti più centri
stereogeni che hanno configurazioni opposte. Sono composti achirali e otticamente inattivi.
Chiralità e racemo
La chiralità è una proprietà fondamentale nelle reazioni organiche perché influenza il decorso
stereochimico di moltissime reazioni. Due sono le regole generali che riassumono il modo in cui
composti chirali e achirali interagiscono tra di loro:
1. partendo da due reagenti achirali, se nel prodotto si forma un centro stereogeno, si ottengono
entrambi gli enantiomeri, in quantità uguali e con la stessa velocità. Una miscela 50:50 di due
enantiomeri viene definita miscela racemica (o racemo).
2. quando un composto chirale reagisce con un altro composto achirale e si forma un nuovo centro
stereogeno, la reazione produce dei diastereomeri in quantità diverse e con velocità diverse.
Essendo il racemo una miscela 50 : 50 di due enantiomeri, non è possibile separare il composto R da
quello S con le tradizionali tecniche di separazione, poiché esse sfruttano proprietà achirali come
temperatura di fusione/ebollizione, densità, solubilità ecc..
Di conseguenza è necessario progettare un metodo alternativo detto risoluzione del racemo. Esso
consiste nel far reagire il racemo con un reagente chirale in modo da ottenere una coppia di
diastereomeri. Questi ultimi, avendo tutte le proprietà diverse, possono essere separati con metodi
fisici ordinari.
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Dopo aver separato i due diastereomeri, si fanno reagire in modo da riottenere gli enantiomeri di
partenza puri.
Schema della reazione di risoluzione del racemo:
Racemo (R + S) + R
R-S
R + S
R-R
R + R
R-S + R-R
2.2 Talidomide: le proprietà
La talidomide è un composto la cui formula di struttura è rappresentata da questa immagine:
*
Formula bruta: C13H10N2O4
Temperatura di fusione: 267-271°C
olu ilità in acqua: 45-60 mg/L
Massa molare: 258,23 g/mol
Il nome IUPAC completo della molecola della talidomide è:
(RS)-2-(2,6-diossopiperidin-3-il)-1H-isoindol-1,3(2H)-dione o (N-ftalidomido)-glutarimmide
Il carbonio evidenziato con l’asterisco (*) è legato a 4 gruppi sostituenti diversi ed è, per definizione,
un centro stereogeno che può dare origine a due configurazioni, la configurazione R e la
configurazione S.
Nel caso della talidomide questo è l'unico centro stereogeno e quindi, nel complesso, sono possibili
solo due stereoisomeri configurazionali della talidomide: la (R)-talidomide e la (S)-talidomide.
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Essendo due enantiomeri, differiscono tra di loro per le sole proprietà chirali, mentre per le proprietà
achirali sono del tutto identici.
È stato provato che la (R)-talidomide è un sonnifero completamente innocuo, mentre la (S)-talidomide
ha proprietà teratogene (da “teratos”, mostro = che genera malformazioni).
Questa enorme e paradossale differenza può essere facilmente spiegata dal principio che regola la
risoluzione delle miscele racemiche: un reagente chirale (un enzima) è in grado di discriminare tra due
enantiomeri (R o S talidomide) dando origine a prodotti anche profondamente diversi.
Infatti è stato provato che la S-talidomide è un inibitorie della TNF-α. L’ini izione di questa proteina
si traduce in un’ini izione dell’angiogenesi con conseguenti malformazioni congenite più o meno
gravi.
Quando la talidomide viene prodotta si ottiene un racemo di R e S talidomide. Quando il dott. Kunz e
il dott. Keller sintetizzarono il nuovo composto nel 1953, non si preoccuparono della chiralità della
molecola. I farmaci a base di talidomide vennero commercializzati come una miscela racemica e le
conseguenze di questa superficialità sono ben note.
Studi in vitro ed in vivo hanno indicato l’insta ilità chirale del farmaco. Infatti quando un enantiomero
specifico viene somministrato oralmente o per endovena esso subisce l’inversione chirale nell’altro
enantiomero, diventando impossibile la totale separazione dei loro effetti.
La talidomide, sia in vitro che in vivo, è incline alla interconversione enantiomerica e l’uso di un
singolo enantiomero di talidomide chiaramente non è garanzia di sicurezza, e di conseguenza, nell’uso
clinico il farmaco è ancora somministrato come racemato.
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3. Patologie e conseguenze dell’utilizzo di farmaci a base di
talidomide
3.1 Lo sviluppo embrionale umano
Primo mese
Tre giorni dopo la fecondazione, l’ovulo si divide in otto cellule (blastomeri); in questa fase le cellule
sono tutte uguali e l’em rione è autonomo, poiché provvede da solo al proprio fabbisogno metabolico.
Queste prime fasi dello sviluppo embrionale fanno parte di un processo denominato segmentazione.
Successivamente le cellule continuano a dividersi e al centro dell’em rione si crea una cavità
(blastocele) piena di liquido.
Cinque giorni dopo la fecondazione il blastocele è completamente formato e l’em rione è detto
blastula.
La formazione della blastula è seguita da un processo detto gastrulazione, che dà origine a tre strati di
tessuto embrionale (foglietti embrionali): uno esterno (ectoderma), uno intermedio (mesoderma) e uno
più interno (endoderma).
Questo progressivo cambiamento prende il nome di organogenesi e prevede che ciascuno dei tre
foglietti embrionali vada incontro successivamente alla crescita, al differenziamento e alla
morfogenesi.
Sei giorni dopo la fecondazione, l’em rione viene a contatto con i tessuti dell’utero e si insedia nei
tessuti dell’endometrio tramite un processo detto impianto.
Dopo l’impianto iniziano a formarsi le membrane extraembrionali e la placenta diventa una struttura
stabile.
Durante la terza settimana l’em rione misura 2,3 mm e comincia a formarsi gran parte dei suoi organi
e sistemi, a partire dal sistema nervoso centrale.
Dopo 22 giorni il cuore comincia a vibrare e poi a pulsare e subito dopo iniziano a formarsi gli occhi e
le gonadi.
Durante il secondo mese l’em rione raggiunge il peso di circa 1 g, ha un aspetto quasi umano e da
questo momento in poi viene chiamato feto. Iniziano a formarsi braccia, gambe, gomiti, ginocchia e
dita di mani e piedi.
Nel terzo mese il feto inizia a muovere gli arti, diventa espressivo e compaiono i primi riflessi. Gli
organi respiratori sono quasi completamente formati (ma non funzionanti). Alla fine di questo mese il
feto pesa circa 15 g ed è quasi completamente formato.
Al quarto mese i movimenti del feto sono ben distinguibili dalla madre e lo scheletro osseo è in via di
formazione.
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Al quinto mese iniziano a crescere peli e capelli, il cuore può essere ascoltato con uno stetoscopio e il
feto inizia a rispondere agli stimoli esterni.
Durante il sesto mese inizia a formarsi la dentina e i riflessi diventano più marcati. Dalla 23-24esima
settimana il feto è vitale e in caso di parto prematuro, può sopravvivere grazie a tecniche di
rianimazione per indurre la respirazione.
Durante l’ultimo trimestre il feto aumenta molto di dimensione e peso, acquista gli anticorpi della
madre si posizione in modo definitivo con la testa verso il basso, vicino al collo dell’utero, pronto per
nascere.
3.2 Gli effetti della talidomide sul feto
Il termine teratogenesi viene dal greco teratos (mostro) e viene utilizzato per indicare uno sviluppo
anormale del feto.
Da qui il termine farmaco "teratogeno", che indica un farmaco in grado di disturbare lo sviluppo
embrionale o fetale producendo, quindi, dei "mostri".
Il periodo dell'organogenesi è il periodo più delicato della gravidanza ed è proprio in questo momento
che influenze esterne (fisiche o chimiche) causano gli effetti più devastanti.
I farmaci teratogeni possono produrre aborti o malformazioni più o meno gravi non solo durante il
primo trimestre, ma anche nelle fasi terminali della gravidanza. Infatti, soprattutto nelle ultime
settimane o durante il travaglio, possono alterare la funzione di organi o sistemi enzimatici specifici.
L'immagine seguente mostra l'effetto di un farmaco teratogeno generico su un embrione/feto,
illustrandone anche le possibili conseguenti patologie.
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Come si può osservare, se il farmaco viene somministrato nelle prime due settimane di gravidanza,
l'embrione muore e la madre va incontro ad un aborto spontaneo.
Se il farmaco viene invece somministrato tra la terza e la dodicesima settimana (periodo di
organogenesi) le malformazioni sono, in genere, profonde e gravi.
La stessa cosa avviene con la talidomide. La teratogenicità della molecola è associata solamente ad
uno dei suoi enantiomeri (l'enantiomero S). Essa agisce come inibitore dell'angiogenesi, ovvero come
inibitore del normale sviluppo dei vasi sanguigni, impedendo la normale formazione di un gran
numero di organi, soprattutto degli arti.
La specie umana è risultata essere sensibile alla dose di 1 mg/kg.
Il grafico della pagina seguente evidenzia gli effetti teratogeni della talidomide in relazione al tempo di
esposizione della madre e allo stadio di avanzamento della gravidanza. I dati provengono da una
ricerca fatta da un'associazione no profit tedesca di vittime della talidomide (la Interessenverband
Contergangeschädigter Karlsruhe e.V.).
Come si può osservare, le malformazioni e le patologie causate dal composto sono varie: si parla di
amelia, focomelia, ectromelia, assenza di orecchie, imperfezioni a livello osseo di braccia e gambe,
problemi ai genitali e all'apparato escretore ecc.
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4. Rosaleen Moriarty-Simmonds: life of a hero
“Four fingers and thirteen toes” is a book that I found surfing in internet: I was searching for a book
about Thalidomide and I found this one.
The author is Rosaleen Moriarty Simmonds, an English woman affected by Phocomelia, “[…] born
with legs that ended above the knee and with no arms, just two fingers on each shoulder. Four fingers
and thirteen toes in all.[...]” [Moriarty-Simmonds R, Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse,
Cardiff, 2010, chap.1].
Rosaleen, in spite of her disability, faced -and faces still now- the difficulties of her life with disarming
strength and courage. In 23 chapters Rosaleen includes not only her biography, but also a detailed
essay on Thalidomide tragedy.
Rosaleen's parents were Irish and they moved to Cardiff (UK) looking for a good job. Rosie was born
on 6 December 1960 in the Glossop Maternity Hospital, Cardiff.
Phocomelic children were usually rejected by their families and left in orphanages, but her young
parents, the 18-year-old mother and the 20-year-old father, immediately accepted Rosie.
The childhood wasn’t easy, because it seemed to revolve around doctors, specialists and clinical tests.
Indeed Rosaleen writes: “[...] I was not consulted and began to feel myself to be more of a practice
dummy for the medical profession than a real person [...]” [Moriarty-Simmonds R, Four fingers and
thirteen toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010, chap. 7].
She was forced to use artificial arms and legs: doctors tried to make her normal, but for Rosie that
artificial limbs weren’t normal; for Rosie the normality were her “four fingers and thirteen toes”.
Rosaleen had also a lot of friends, Phocomelic like her or not. The most important were Stephen (her
future husband) and Beverley Rastin. Beverley and Rosie became especially close and they were
known as “the terrible twins” [Moriarty-Simmonds R, Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse,
Cardiff, 2010, chap. 8].
During her childhood and adolescence, Rosie had to bear a lot of discriminations and also physical and
psychological abuses.
“[..] When people stared at me, I would look them straight in the face and smile. […] However, deep
in my sub-conscience I must have felt incredibly uncomfortable at being stared at. I kept having a
recurring nightmare of thousands of pairs of eyes, no faces, just eyes with voices. [...]” [MoriartySimmonds R, Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010, chap. 9].
When she was only nine, Rosie received her first wheelchair, her best friend and this is the poem she
wrote at the age of 20, in 1980:
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“MY BEST FRIEND”
My best friend comes everywhere with me.
My best friend is a faithful as could be,
my best friend does not answer back I bet you haven’t got a best friend like that!
My best friend is not ugly - in fact
My best friend is handsome and strong.
My best friend can do nothing wrong.
You see - my best friend is my wheelchair!
[Moriarty-Simmonds R, Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010, chap. 9]
From February 1963 to August 1973 took part in Thalidomide litigation against the Distillers
Company (Biochemicals) Ltd, the company which sold Thalidomide in UK.
“[...] Distillers used every dirty trick in the book to undermine, discredit, pressurize and blackmail our
parents and anyone who attempted to support them. [...] An offer was made to the sixty-two families
who had issued writs[...]. The offer provided for 40 per cent of the legal valuation of our injuries. [...]”
[Moriarty-Simmonds R, Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010, chap. 10].
Anyway, the agreement was reached and a total of 440 children (included Rosie) obtained the
legitimate compensation. Rosie used that money for studying and making her life a little easier.
Rosie grew up and went to the College: after few years of business studies, she decided to study
psychology at the Cardiff University, where she graduated.
Also here, Rosie had to face many difficulties:
“[...] I sat my exams at the same times as my fellow students but in a separate room so I could dictate
the answers on a tape [...]” [Moriarty-Simmonds R, Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse,
Cardiff, 2010, chap. 13]
Taking notes or write was difficult: “Head down over the desk, cocked at a ridiculous angle to balance
my pen between my two little fingers, scribbling away furiously and hoping fervently that I would be
able to read the scribble afterwards. [...]” [Moriarty-Simmonds R, Four fingers and thirteen toes,
AuthorHouse, Cardiff, 2010, chap. 13]
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To assert her independence, she also thought about learning to drive; so, in 1982 Rosie obtained the
driving license. Obviously she needed a different car: “[...] the Controls were incredible. The steering
was done via a computerized joystick. The brakes and accelerator I controlled with my left foot in an
extended stirrup.[...] The gears were automatic [...]” [Moriarty-Simmonds R, Four fingers and thirteen
toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010, chap. 12].
During all her life Rosie's parents were always there to support her.
After the graduation Rosie began to work and she decided also to became totally independent of
others: she decided to move and live alone.
In May 1987 Rosie began to date with Stephen, a childhood friend. The following year, in 1988, they
got married.
Since this moment Rosie tried to help other people affected by Phocomelia telling her experience. She
also started a course in journalism and started to write her autobiography (this).
After several attempts and three miscarriages, Rosie was finally pregnant. So born James on 10 August
1995. Rosaleen writes: “[...] I was sure that Thalidomide strain was not passed genetically and
therefore would not affect any of my births. And I was right. James was perfectly wonderful.[...]”
[Moriarty-Simmonds R, Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010, chap. 17]
The following year Rosie became member of the Cardiff and Vale Coalition of Disabled People and
she attended many conferences around the world.
In 1998 Rosie was nominated for the Welsh Woman of the Year Awards, but she didn’t win.
The BBC recruited Rosie to do some hidden camera filming on the access situation for disabled people
at the new Millennium Stadium in Cardiff.
The 2003 was the European Year of Disabled People and Rosie has been asked by the Welsh
Assembly Government to join them, the Disability Rights Commission and Disability Wales (an all
Wales disability rights organization) in helping to stage five conferences in Wales titled “Barriers
Coming Down”.
Rosie was involved also in a documentary called “One in ix”, which was filmed for ITV1 in Wales to
stress how important the year of disable people is. The documentary won also an award at the Celtic
Film Festival for being the best educational documentary.
Today Rosaleen Moriarty Simmonds is mother, wife, businesswoman, but above all she is an
extraordinary person, because she always faces life and difficulties with a persistence that few people
have.
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5. Cosa rende buona o cattiva una scoperta scientifica: Popper e
il principio di falsificabilità
Karl Popper nacque a Vienna nel 1902. Dopo gli studi di filosofia, fisica e matematica in Austria, si
dedicò all’insegnamento della matematica e della fisica nelle scuole secondarie, finché nel 1937,
essendo di origini ebraiche, fu costretto a lasciare l’Austria alla volta della Nuova elanda. Alla fine
della guerra si re in Inghilterra dove ontinu la sua carriera accademica occupandosi di ricerche
filosofiche di carattere epistemologico. Dopo la pubblicazione di un gran numero di scritti e con
riconoscimenti di ogni genere si spense in Inghilterra nel 1994.
Le principali opere di Karl Popper sono "Logica della scoperta scientifica", "La miseria dello
storicismo", "Società aperta", "Congetture e confutazioni", "Conoscenza oggettiva" e "Autobiografia".
Contemporanea a Popper è la nuova tendenza filosofica del Neopositivismo. Si tratta della corrente di
pensiero del ben noto Circolo di Vienna (Wiener Kreis) una comunità di intellettuali che si riunivano
per discutere di problematiche legate alla scienza nata tra le due guerre mondiali attorno all’ateneo
viennese.
Sebbene qualcuno sia convinto che Popper facesse parte di questa nuova filosofia, egli fu invece
“l’oppositore ufficiale del Circolo di Vienna”, ome afferm Neurath (membro dello stesso Circolo) e,
come egli stesso afferma in “Autobiografia”, fu proprio il responsabile della fine del Neopositivismo.
Egli, inoltre, non risparmi critiche ai filosofi analitici, pensatori convinti che la filosofia dovesse
avere un ruolo strumentale, cioè che servisse a costruire un linguaggio per far apparire il mondo più
chiaro.
opper omin i la sua analisi scientifica criticando l’induzione. Essa veniva intesa in un duplice
modo: sia come induzione per ripetizione (enumerazione), sia come induzione per eliminazione. In
Scienza e filosofia Popper, riferendosi alla enumerazione, riprende, in un certo senso, l'empirismo di
Hume affermando:
La man anza di validità di questo ragionamento ovvia: nessun numero di osservazioni di cigni
riesce a stabilire che tutti i cigni sono ian hi o he la pro a ilità di trovare un igno he non sia
ian o piccola). Allo stesso modo, per quanti spettri di atomi di idrogeno osserviamo, non potremo
mai stabilire che tutti gli atomi di idrogeno emettono spettri dello stesso genere [...]. Dunque
l’induzione per enumerazione fuori ausa non pu fondare nulla" .
Allo stesso modo, opper non risparmia riti he alle on lusioni induttive per eliminazione,
sostenendo he neppure eliminando tutte le teorie false pu mai emergere quella vera, a causa
dell’infinito numero di combinazioni che possono darsi.
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radotto in po he parole l’inferenza
on lusione induttiva non logi amente valida. Nessuna
routine pu portare a conclusioni universali e il prin ipio di induzione os inteso, non farebbe altro
che portare ad un regresso infinito.
Il punto sul quale opper riti maggiormente il Neopositivismo fu senz’altro il prin ipio di
verifi azione. Egli sostenne he una teoria pu considerarsi scientifica soltanto se soddisfa due
condizioni:
.
falsifi a ile, ossia pu venir smentita o contraddetta in linea di principio;
. Non stata ancora trovata falsa di fatto.
i tratta del osiddetto prin ipio di falsifi a ilità non il prin ipio di verifi a ilità a distinguere la
scienza dalla non scienza, ma quello di falsifi a ilità. na legge s ientifi a, infatti, non potrà mai
essere verifi ata del tutto, mentre inve e pu essere smentita totalmente.
Tra la verificazione e la falsificazione esiste una asimmetria logica: miliardi e miliardi di conferme non
rendono verificata una teoria, mentre una sola negazione la rende logicamente falsa. Ad esempio, se
affermiamo che "tutti i pezzi di legno galleggiano in acqua", miliardi di casi confermano tale teoria, se
invece prendiamo un pezzo di ebano ci rendiamo conto come esso non conferma la teoria ma la nega,
in quanto non galleggia.
i permette di ostruire teorie s ientifi he pi esatte, per h prima se ne trova l’errore e prima si pu
pro edere a formulare una teoria s ientifi a migliore della pre edente. In ase a i Popper non vuole
costruire un criterio di significanza con il quale distinguere i he sensato da i he insensato, ma
soltanto differenziare gli asserti empirici (falsificabili) da quelli che empirici non sono, come nel caso
delle proposizioni metafisiche. Scrivendo al direttore della rivista Erkenntnis del Neopositivismo,
opper afferma he il riterio di falsifi azione "un criterio di demarcazione destinato a demarcare
sistemi di asserzioni scientifiche da sistemi perfettamente significanti di asserzioni metafisiche".
Si evince con molta chiarezza il grande passaggio he opper propone ol suo prin ipio di
falsifi a ilità la metafisi a non priva di senso, ome volevano gli esponenti del iener reis, al
ontrario essa pu ancora dire qualcosa alla scienza. Dal punto di vista psicologico, infatti, la ri er a
s ientifi a impossi ile senza idee metafisi he, os ome altrettanto chiaro che, dal punto di vista
storico, accanto a idee metafisiche che hanno ostacolato la scienza, ne esistano altre che hanno dato
man forte alla ricerca. Molte metafisi he ol res ere del sapere di fondo si sono poi trasformate in
s ienza. il aso dell’atomismo di Demo rito, he nell’anti a re ia era solo una dottrina metafisi a,
ma he oggi diventato qualcosa di riconosciuto a livello universale come teoria fisico- chimica.
ramite questa verità storica, possiamo affermare allora che, dal punto di vista logico, l’am ito del
vero non si identifica con quello del controllabile.
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Le teorie scientifiche allora sono controllabili e falsificabili, mentre quelle metafisi he non sono
empiri amente ontrolla ili, ma sono inve e riti a ili. i possi ile in virt del fatto he queste
teorie non sono isolate da tutto e da tutti. u capitare infatti che esse siano incompatibili con nuove
scoperte della scienza o he siano legate a visioni ontingenti relative all’epo a nella quale vengono
ela orate, alla aduta delle quali, le stesse teorie metafisi he asso iate devono ne essariamente essere
messe in dis ussione. il caso del determinismo kantiano il quale si fondava sulla visione newtoniana
del mondo-orologio. Nel momento in ui questa teoria s ientifi a stata superata dalla fisi a
ontemporanea, he ha previsto un margine di indeterminazione, an he la teoria filosofi a
orrispondente al determinismo stata criticata.
Osservazioni conclusive
L’analisi del pensiero filosofi o di arl opper insegna he non tutto i he non empiri amente
verifi a ile automati amente falso, ma he an he le teorie filosofi he possono avere in s stesse una
verità.
i he onta la olla orazione tra i diversi am iti del sapere, he mai deve inta are la loro
autonomia, n pu tantomeno ausare una totale indifferenza tra questi am iti. ia la s ienza he la
filosofia vogliono indagare la verità sulle cose, sul mondo e sull’uomo, ias una per nel proprio
am ito spe ifi o l’una er a di indagare il ome dei fenomeni, l’altra il per h .
L’uomo tuttavia non pu fare a meno n dell’una, n dell’altra, proprio per h queste domande
nascono dal profondo del suo essere. Non esiste un uomo he possa rinun iare a hiedersi il ome a
favore del per h , n che possa chiedersi il come, rinunciando al perché.
Ma la cosa più importante che la filosofia di Popper insegna è che la ricerca scientifica, compresa
quella medica, non devono avere come unico obiettivo la validità di una nuova teoria (o farmaco nel
nostro caso), quanto la sua falsicabilità. Solo se la ricerca si muove in modo da cercare la smentita ad
una teoria, possiamo essere abbastanza certi di fare "buona" scienza.
Concludendo, se le sperimentazioni sulla talidomide avessero seguito il principio di falsificabilità di
Popper, probabilmente ci si sarebbe resi conto prima dei suoi effetti collaterali. Cercando invece delle
conferme sulla sua straordinaria efficacia, medici e ricercatori hanno visto solo quello che volevano
vedere: un nuovo portentoso composto totalmente innocuo.
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6. Cosa avvenne dopo il ritiro dei farmaci?
6.1 Processi e risarcimenti
A causa della talidomide nacquero migliaia di bambini focomelici o affetti da malformazioni più o
meno gravi: 6000 in Germania Occidentale, 400 in Gran Bretagna, 100 in Svezia ecc... per un totale
compreso, secondo le stime, tra gli 8000 e i 10000 casi.
Ciò che era successo, tuttavia, rimase nel silenzio per un po' di anni, perché le madri erano convinte
che la loro sventura fosse solo un caso singolare. Se non fosse stato per alcuni medici coraggiosi
(come gli svedesi Henning Sjostrøm e Robert Nilsson), la strage non sarebbe mai venuta alla luce e le
famiglie non avrebbero mai ottenuto il risarcimento che gli spettava.
Di seguito sono riportati i punti più importanti dei processi tenuti dopo il ritiro dei farmaci a base di
talidomide il 2 dicembre 1961.
- Nel 1967 (20 dicembre) inizia il processo in Gran Bretagna contro la Distillers, che carca di fare ogni
cosa per nascondere le prove della sua colpevolezza, compreso minacciare e ricattare le famiglie
coinvolte. Kimber Bull e Desmond Ackner sono gli avvocati scelti per la difesa delle famiglie delle
vittime.
- Nel 1968 i bambini inglesi, canadesi, svedesi e giapponesi cominciano ad ottenere i primi risarcimenti:
in Svezia l'Astra Company è indotta a versare, per ogni bambino, 150 milioni di lire, in Gran Bretagna
la Distillers diede 50 milioni di lire ad ogni bambino; in questo stesso anno iniziano i processi contro la
Grünenthal anche in Germania.
- Nel 1970, due anni dopo il suo inizio, il processo contro la Grünenthal viene abbandonato e la
Grünenthal decide di risarcire comunque le famiglie danneggiate (21 miliardi di lire in totale).
- In Italia dobbiamo aspettare il 2009, precisamente il 5 novembre 2009, quasi 50 anni dopo il ritiro del
farmaco, affinché il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali emanasse una circolare
contenente le linee guida per l'istruttoria delle domande di indennizzo dei soggetti affetti da sindrome da
talidomide nati dal 1959 al 1965 (G.U. Serie Generale n. 265 del 13 novembre 2009).
Di casi italiani ce ne sono molti, così come sono molte le prove del disinteresse dello stato nei confronti
di questi vittime innocenti. E' scandaloso pensare che ci siano voluti 50 anni affinché anche nel nostro
Paese qualcuno abbia deciso di fare finalmente qualcosa.
"[..] La pratica 48396 dopo mezzo secolo ora può dire ufficialmente di essere nata senza braccia a
causa di un medicinale contro l'insonnia preso dalla madre. E’ la prima ad aver ottenuto il diritto ad un
risarcimento: 4 mila euro al mese esentasse aveva promesso il ministro del Welfare Maurizio Sacconi
lo scorso anno. Ma non esistono fondi stanziati e i tempi prima di vedere arrivare davvero dei soldi
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sono ancora lunghi: chi ha aspettato 50 anni probabilmente dovrà aspettare ancora. [...] La pratica
48396 è una signora torinese. Si chiama Antonella Bertana, ha 48 anni ed una vita segnata in modo
indelebile da questo farmaco. [...]
“Siamo stati lasciati soli dallo stato” racconta ora Antonella Bertana, che ha avuto almeno la fortuna di
sopravvivere mentre 4 feti su 10 di donne che assumevano il talidomide sono morti […]” [1].
6.2 Utilizzi moderni della talidomide
L’uso della talidomide non è mai del tutto cessato: anche subito dopo la sua ritirata da commercio nel
1962, sono stati trovati nuovi impieghi terapeutici.
Le prime segnalazioni riguardano le ricerche condotte nel 1965 da un medico israeliano, Sheskin, per
il trattamento di alcune forme dermatologiche della lebbra, sino ad arrivare agli anni ’90, quando, negli
USA, farmaci a base di talidomide sono stati utilizzati per curare alcune complicanze ulcerative del
cavo orale nei pazienti positivi all’HIV.
Questi nuovi utilizzi della talidomide hanno portato, nel 1998, la FDA (Food and Drug
Administration) ad autorizzare l’uso della talidomide. Assegnò la licenza alla ditta Celgene e
contemporaneamente introdusse l’o ligo di un sistema di Risk Management denominato “ . .E. . .”
(System for Thalidomide Education and Prescribing Safety) per i medici prescrittori, i farmacisti che
vendono il farmaco e i pazienti che lo assumono.
Accanto a questo nuovo utilizzo autorizzato e sicuro bisogna però ricordare che moltissimi pazienti
hanno continuato ad assumere talidomide senza alcun tipo di controllo. Infatti sono molti i casi di
pazienti curati con preparati galenici o addirittura pazienti curati con farmaci prodotti dalle stesse ditte
che avrebbero dovuto smettere. Per esempio, è stato calcolato che la stessa Grünenthal ha distribuito in
tutta Europa, dal 1998 al 2002 oltre 15 milioni di compresse di talidomide da 100 mg.
In Europa (Italia compresa), come in America, è stata legalizzata nel 2003 la produzione di
Thalidomide Pharmion, ovvero una talidomide prodotta e commercializzata secondo gli standard di
“ .M. .” (Good Manufacturing Practice) e con un sistema di Risk Management denominato
“ .R.M. .” molto simile a quello americano.
L’adozione di sistemi di Risk Management non sono una novità perché sono fondamentali quando si
tratta con farmaci potenzialmente teratogeni (o pericolosi in genere), non solo con la talidomide.
Utilizzare protocolli di sicurezza non elimina l’effetto teratogeno del farmaco, ma assicura due cose:
che il paziente sia assolutamente consapevole di tale possibilità e che la terapia non sia intrapresa da
donne a rischio gravidanza. Per esempio, si prescrivono almeno due metodi di contraccezione (sia per
donne che per uomini) e test di gravidanza periodici per le donne.
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Attualmente sono in corso numerose sperimentazioni per scoprire come la Talidomide e i suoi derivati
possano aiutare nella cura di patologie più o meno gravi. Di seguito sono elencate alcune di queste
malattie:
- Mieloma Multiplo (MM), talidomide
utilizzata in associazione con altri farmaci
- Stomatiti aftosiche
- Istiocitosi x
- tumori cerebrali
- Sarcoidosi Cutanea
- neoplasie renali
- Eritema multiforme
- neoplasia alla prostata
- GVHD
- melanomi
- Lichen planus e lichen planopilaris
- HIV
- Eritema Nodoso Leproso (ENL), una
- lupus
reazione ai medicinali contro la lebbra; per
questa patologia la talidomide è diventata il
farmaco ufficiale dal 1998 secondo la WHO e
la FDA.
- malattia di Behcet
- Prurigo Nodularis e Attinica
Infine dobbiamo ricordare che nel settembre 2012 la ditta produttrice del farmaco originale, la
Grünenthal, ha posto le proprie scuse ufficiali in occasione dell'inaugurazione di un memoriale
dedicato alle vittime a Stolberg.
“Vi preghiamo di perdonarci per i 50 anni in cui non vi abbiamo mai parlato a un livello umano, ed
invece siamo rimasti in silenzio”, ha detto Harald Stock, Amministratore Delegato dalla Gruenenthal.
[…]” hiediamo che si consideri il nostro lungo silenzio un segnale dello shock che quello che vi
accadde provocò in noi”[…] [2].
Queste scuse hanno destato diverse polemiche: qualcuno le ha definite inutili, insufficienti o
addirittura piene di inganni, mentre qualcun altro le ha ritenute pur sempre importanti, anche a distanza
di 50 anni.
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Conclusione
Mi auguro, con questa tesina, non soltanto di aver fatto un buon lavoro in termini scolastici, ma anche di
essere riuscita a far riflettere.
Viviamo in un mondo in cui contano soltanto i soldi e il successo personale e per raggiungerli, purtroppo,
qualcuno è disposto anche a dimenticare i diritti naturali, come quello della vita.
Lo scandalo “ alidomide” è solo uno dei moltissimi casi di cattiva scienza o di malasanità che la storia ci
ha presentato e che, sicuramente, continuerà a presentarci.
Un proverbio dice che “s agliando si impara”; ciò che mi domando è: dobbiamo necessariamente
sbagliare per imparare qualcosa? Non possiamo andare avanti senza inciampare nei nostri stessi piedi?
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Bibliografia e sitografia
Capitolo 1:
- Hoffmann R., La chimica allo specchio, Longanesi & C., Milano, 2005
- Moriarty-Simmonds R., Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010
Capitolo 2:
- Harold Hart, Christopher M. Hadad, Leslie E. Craine, David J. Hart, Chimica Organica,
Zanichelli, Bologna, 2012, capitolo 5
- http://it.wikipedia.org/wiki/Talidomide
- http://www.farmacia.unicz.it/docenti/alcaro/f1/aa_06_07/tesine/salerno_talidomide.doc
Capitolo 3:
- Helena Curtis, N. Sue Barnes, Invito alla biologia, volume B, Fisiologia umana,
Zanichelli, Bologna, 2009, pag. 543 e seguenti
- http://it.wikipedia.org/wiki/Talidomide
- http://contergan-karlsruhe.de/kontakt.html
Capitolo 4:
- Moriarty-Simmonds R., Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010
Capitolo 5:
- http://www.academia.edu/1749138/Filosofia_della_scienza#
Capitolo 6:
- Moriarty-Simmonds R., Four fingers and thirteen toes, AuthorHouse, Cardiff, 2010
- http://www.epiprev.it/GAM/talidomide
- Smerrieri S., Boldrini M., Carosi G., Giuliani L., Tacconi R., Catania M., Caputi A.,
Boccadoro M., Labianca R., Castelli F., Giannetti A., Il Libro Italiano della Talidomide,
Staged San Zeno, Brescia, 2006
- [1]: Amabile F., "Caso "Talidomide": dopo 50 anni primo risarcimento per un caso di
focomelia", La Stampa.it, 28 giugno 2010
- [2]: Redazione Online, "Talidomide: le scuse dopo 50 anni di silenzio", Corriere della
Sera.it, 1 settembre 2012
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