Sette Giorni - Settimanale di attualità e commenti
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L’articolo 1 della Legge della Repubblica Italiana menziona che “La Repubblica Italiana designa il giorno di 27 gennaio, data di abbattimento delle porte ad Auschwitz, “Giornata della Memoria”, per ricordarci della Shoah, delle leggi razziali, della persecuzione italiana dei cittadini ebrei, degli italiani che hanno subito la deportazione, il prigionerato, la morte, nonche’ di coloro che, sebbene di orientamenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, col rischio della propria vita hanno salvato altre vite ed hanno protetto i perseguitati”. In questa occasione sono stati presentati due interventi sul tema dell’Olocausto in Romania nel periodo di Antonescu. Il primo intervenuto è stato il professor Andrei Oisteanu, del Centro di Studi Ebraici dell’Università di Bucarest e ricercatore al Museo Nazionale della Letteratura Romena, che ha parlato di “L’Olocausto: definizione e morte”; il secondo intervenuto è stato Liviu Beris, Vicepresidente dell’Associazione le Vittime dell’Olocausto, il quale ha presentato ”l’Olocausto degli ebrei dei territori occupati sotto l’autorità del governo Antonescu”. Il discorso del professor Oisteanu ha tentato di ridefinire il termine di Olocausto in conformità alle realtà politiche e geografiche del momento, nelle condizioni in cui questo termine può essere contestato abbastanza facilmente in Romania. Ciò avviene in quanto, da una parte “gli ebrei sono stati massacrati nei territori che non erano allora sotto amministrazione romena, ma lo sono ora, cioè la Transilvania del Nord, e d’altra parte sono stati massacrati in territori che all’epoca erano sotto amministrazione romena, ma non lo sono ora: Bessarabia, Bucovina del Nord, Transdniestria, Odessa. In conformità alla definizione proposta dal professor Oisteanu, l’Olocausto dovrebbe significare :”la discriminazione leggiferata e istituzionalizzata nonchè lo sterminio programmato e sistematico degli ebrei e dei rrom da parte dei nazisti e/o dei loro accoliti negli anni ’30 – ‘40.” Il discorso di Liviu Beris ha impressionato l’intera assistenza, in quanto lui ha raccontato la tragica esperienza personale, di sopravvissuto dei deportati della Transdniestria, quando aveva 13 anni. E’ stata un’esperienza traumatizzante, le cui trace non si canceleranno mai più e che gli hanno rafforzato la convinzione che l’antisemitismo è una malattia che certuni hanno ma che fa soffrire gli altri”. La serata si è conclusa in modo suggestivo con la proiezione del film italiano “La Tregua”, nella regia di Francesco Rosi, tratto dall’omonimo romanzo di Primo Levi. Il film, avente tra i protagonisti John Turturro, Massimo Ghini, Stefano Dionisi, Rade Serbedzija, Agnieszka Wagner, - ha vinto tre premi “David di Donatello”, per la miglior regia, il migliore film e la migliore produzione. Per questa pellicola il regista Francesco Rosi ha ricevuto la nominazione al Festival di Cannes ed ha vinto il premio del pubblico al Festival di Sao Paolo. Grigore Georgescu by Grigore Georgescu http://www.sette-giorni.ro/cultura_details.php (1 of 2)2/4/2006 10:58:15 AM Headlines I vantaggi del compromesso >>> Il Governo si assume la responsabilità per le leggi della sanità >>> Gli Italiani continuano ad acquistare terreni agricoli nel Banato >>> Il maltempo provoca gravi disagi in Romania e in Italia > > > La ditta italiana “All Steel Trading” di Galati esporta contenitori in tutta l’Europa > > > Tariceanu: Dopo l’adesione all’UE, la Romania non avrà più bisogno del FMI >>> Si é spento un valore – Il tenore Ludovic Spiess >>> “La Giornata della Memoria” all’Istituto Italiano di Cultura >>> Sette Giorni - Settimanale di attualità e commenti email all'autore tutti gli articoli dell'autore Iscriviti per FREE Newsletter! Gli altri articoli La tua e-mail Eventi culturali romeni a Venezia e a Roma Questa settimana Venezia e Roma saranno anfitrioni di importanti eventi culturali i cui autori sono artisti e professori romeni. 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