scheda progetto per l`impiego di volontari in servizio civile in italia
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scheda progetto per l`impiego di volontari in servizio civile in italia
CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: Ente Parco regionale di Montevecchia e Valle del Curone 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ05171 Regione Lombardia CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica: C 04 Settore AMBIENTE area SALVAGUARDIA E TUTELA DI PARCHI E OASI NATURALISTICHE 4° CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il Parco regionale di Montevecchia e Valle del Curone ha una superficie di circa 2.750 ettari. All’interno del territorio del Parco è individuata una vasta area di parco naturale. L’articolazione del territorio è illustrata dalla tabella che segue. NOME CERNUSCO LOMBARDONE LOMAGNA MERATE MISSAGLIA MONTEVECCHIA OLGIATE MOLGORA OSNAGO PEREGO ROVAGNATE SIRTORI VIGANO` Totale complessivo parco naturale parco regionale Totale complessivo 141,55 24,69 166,24 152,58 14,44 167,02 17,82 49,98 67,80 389,21 89,87 479,08 417,94 163,59 581,53 124,62 188,19 312,81 159,24 21,05 180,29 239,51 69,23 308,74 201,07 38,12 239,19 170,28 31,69 201,97 26,82 14,68 41,50 2.040,64 705,53 2.746,17 Negli 11 comuni del Parco risiedono circa 50.000 abitanti. I residenti all’interno del Parco sono circa 5.000. L’ente La gestione del Parco è affidata per legge regionale ad un ente, partecipato dagli 11 comuni coinvolti e dalla provincia di Lecco. L’Ente ha sede a Montevecchia. La responsabilità politica, con compiti soprattutto di indirizzo, è affidata alla Comunità del Parco; le funzioni esecutive sono esercitate dal Consiglio di Gestione e dal Presidente. La gestione tecnica ed amministrativa è invece affidata ad un direttore ed al personale tecnico ed amministrativo di cui il Parco si dota. La struttura è estremamente limitata: tre impiegati part time, direttore, collaborazioni professionali per i tecnici operanti nelle diverse discipline. E’ molto forte il settore dell’educazione ambientale, gestita direttamente dall’ente, tramite collaborazioni, con gli educatori direttamente reclutati e formati. Il Consiglio di Gestione è formato da 4 consiglieri e dal Presidente, e non è prevista alcuna forma di remunerazione. Il Parco funge da riferimento per il sistema della Protezione Civile nel territorio, ed è attivo con una propria squadra. Cospicuo anche il numero e l’attività delle Guardie Ecologiche Volontarie, circa 50.. Il ruolo del Parco Il Parco coincide con l'estremo lembo verde, o comunque ricco di elementi naturali, della Brianza sud-orientale, compenetrandosi con la pianura agricola ed industriale, ai bordi delle ultime propaggini della conurbazione metropolitana milanese. 2 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Il Parco non è una riserva integrale, ma un'area molto diversificata in cui sono presenti, oltre a zone di rilevante interesse ambientale, anche centri urbani, insediamenti produttivi, aree destinate all'agricoltura e all'allevamento accanto a monumenti architettonici di grande valore artistico e culturale. Fino al 1995, anno di approvazione del Piano Territoriale di Coordinamento, ha svolto sostanzialmente compiti di gestione delle competenze attribuite dalla Regione, soprattutto in materia forestale e di pareri edilizi ed urbanistici. Con l’approvazione del PTC e la successiva individuazione del Sito di Interesse Comunitario, si è avviata una più intensa attività gestionale. La gestione del Parco richiede la sperimentazione di un modello di sviluppo differente, per il quale spesso non si è preparati. L'obbiettivo della gestione integrata del territorio pone una serie di interrogativi cui le attuali conoscenze tecnico-scientifiche ed anche economiche difficilmente riescono a fornire una risposta esauriente. In questa ottica le occasioni di ricerca sono infinite, poichè tutte le discipline possono essere coinvolte ed il Parco diventa per tutti un laboratorio che produce cultura, e non solo naturalistica. Il Parco è classificato, a livello regionale, come "agricolo - forestale" in virtù delle sue caratteristiche preminenti. Il territorio agricolo è pari ad oltre un terzo dell'intera estensione, raggiungendo uno sviluppo di circa 1000 ettari. La rimanente quota è identificabile nelle superfici a bosco, ammontanti a 1.200 ettari, lasciando quindi i residui 500 alle aree urbanizzate, alle superfici improduttive ed agli insediamenti artigianali e produttivi. I seguenti aspetti rivestono una particolare importanza per la vita del Parco e per il successo dell’azione gestionale: o L’isolamento ecologico o il Sito di Importanza Comunitaria, ora divenuto Zona Speciale di Conservazione; o le attività agricole; o la gestione forestale; o i valori culturali “minori” del territorio rurale (memorie del territorio); o l’educazione ambientale e le modalità di fruizione del territorio; Isolamento ecologico Gli studi realizzati dal Parco negli ultimi anni, pur se riferiti a discipline differenti, hanno frequentemente evidenziato il sostanziale isolamento ecologico dell’area protetta. La barriera ecologica costituita inizialmente dalle infrastrutture ferroviarie e stradali e dai nuclei abitati posti a ridosso del perimetro del Parco si è via via ispessita col procedere dell’urbanizzazione che ha prodotto, su gran parte del confine, la saldatura dei centri urbani. La cintura edificata impedisce quindi, o comunque rallenta, per gran parte del perimetro il collegamento fra gli ambienti naturali o seminaturali del Parco con quelli ad esso esterni. L’isolamento rappresenta un pericolo per la sopravvivenza delle entità più rare o comunque a rischio di conservazione, soprattutto animali, ma non solo. L’analisi, anche superficiale, delle trasformazioni avvenute negli ultimi 20 anni conferma la difficoltà, per gli strumenti di pianificazione urbanistica ordinari, di conservare in questo territorio diffusi ed ampi spazi a destinazione agricolo forestale. Per tale motivo il Parco ha promosso nel 2005 un’estensione del proprio territorio verso nord e verso sud, con l’obbiettivi di comprendere all’interno del proprio territorio le aree di maggior importanza per la conservazione della connettività dei sistemi naturali. 3 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE L’ampliamento è stato definitivamente approvato con LR 13/2008. Di fronte alla difficoltà di comunicare con i sistemi esterni al Parco diviene necessario strutturare e garantire la funzionalità ecologica dei sistemi interni, affinché siano in grado di rispondere in modo soddisfacente alle perturbazioni. L’isolamento ambientale del territorio del Parco richiede quindi un rafforzamento dei sistemi e della rete ecologica all'interno del Parco, sia per quanto concerne le aree ''sorgente'', corrispondente alle aree di valore ambientale di maggior dimensione, che per i corridoi di connessione fra le aree di maggior pregio. Quanto sopra diviene ancora più importante in relazione agli impegni che il Parco deve assumere quale ente gestore del SIC. Anche per far fronte a queste esigenze di tutela è stato istituito, con la medesima legge sopra richiamata, il Parco naturale. Il Sito d'Interesse Comunitario Valle Santa Croce-Valle del Curone, ora divenuto Zona Speciale di Conservazione La Regione ha affidato all’Ente Parco la gestione del Sito d'Interesse Comunitario, che ha una superficie totale di 1350 ha ed è interamente compreso nel Parco. Nel maggio 2014 Il Ministero ha riconosciuto l’area come Zona Speciale di Conservazione. L'importanza del sito e la sua significatività risiedono, oltre che nella presenza di alcune specie ed habitat di importanza comunitaria, nella sua collocazione territoriale. Si tratta infatti dell'estremo lembo di territorio boscato che, quasi in continuità con le cenosi della collina e della montagna prealpina, penetra nel pianalto industriale, con un forte significato di connessione. La perimetrazione del sito corrisponde ai limiti di habitats di interesse comunitario, fra i quali alcuni di interesse prioritario, e delle stazioni occupate da specie di importanza comunitaria. In questo ambiente, i fenomeni legati alla dinamica vegetazionale hanno un ruolo centrale nel definire i valori naturalistici. L’agricoltura La dinamica delle attività agricole nelle aree collinari del Parco nel pianalto appaiono in controtendenza rispetto alle condizioni generali: non si assiste ad alcuna flessione, ma vi è anzi la tendenza all’estensione delle superfici coltivate, recuperando spazi prima incolti, con l’inserimento di nuovi giovani imprenditori. Nella convinzione che l’agricoltura, attività economica, esiga innanzitutto la conservazione della risorsa terra, l’Ente ha recentemente adottato una variante al Piano Territoriale che limita fortemente, ed in alcuni ambiti vieta, l’attività edilizia anche a fini agricoli, quindi coniugando le esigenze di tutela dell’ambiente naturalistica e dei terreni coltivabili. E’ però necessario non solo tutelare la possibilità di coltivare i fondi, ma anche cercare di improntare le attività agricole, ed il paesaggio che esse costruiscono, in una prospettiva più efficacemente naturalistica. Questo vale soprattutto per il territorio del pianalto, caratterizzato da coltivazioni di cereali povere di strutture verdi o comunque naturali. Nello stesso tempo anche negli ambiti più morfologicamente difficili del territorio collinare è necessario garantire la continuazione, e se possibile la ripresa, delle attività agricole, fondamentali per la conservazione non solo del paesaggio, ma anche della ricchezza di forme animali e vegetali correlate agli ambienti ecotonali ed al paesaggio terrazzato dei muri a secco. La funzionalità del sistema agricolo è fondamentale anche per contrastare l’effetto “Gardaland” ( o riserva indiana), correlato alla percezione del territorio del parco come 4 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE isola felice in un contesto banalizzato. L’attività agricola, sia pur correttamente impostata, ed in molti casi re-impostata, può contribuire alla connotazione di un territorio davvero vitale. L'agricoltura praticata nel Parco di Montevecchia comprende una molteplice gamma di attività ed ambienti, tali da racchiudere in sé uno "spaccato" quasi completo di tecniche, prodotti, terreni e risorse. Nel Parco non c'è una coltura dominante, una spiccata specializzazione od uno standard comune, bensì una miriade di situazioni differenti che aumentano significativamente la biodiversità e la ricchezza del patrimonio rurale locale. Il censimento agricolo, riferito al territorio ante ampliamento, ha individuato 97 aziende presenti nel Parco. Nel dicembre '99 l’Ente Parco ha dato avvio ad uno studio per la realizzazione di un Marchio di Qualità per i prodotti agricoli dei Parchi Regionali lombardi. Oggi il Parco è titolare di un Marchio collettivo, comprensivo di regolamenti d'uso, disciplinari di produzione e sistema di controllo e assistenza, da concedere alle aziende agricole che ne faranno richiesta e che si impegneranno a rispettare le relative prescrizioni. Il tutto nell'ottica di una stretta collaborazione tra Ente e agricoltori, che si impegnano direttamente nella gestione e nello sviluppo del territorio e delle attività produttive del Parco. I boschi e le attività forestali La superfcie boscata interna al parco ammonta a circa 1150 ha, in grande maggioranza in passato governati con trattamenti variabili dal ceduo semplice al ceduo matricinato con qualche decina di matricine per ettaro. Dalla fine della seconda guerra mondiale si è assistito ad un graduale abbandono delle pratiche selvicolturali con conseguente progressivo invecchiamento dei soprassuolo, soprattutto nelle aree collinari con maggiore difficoltà di accesso ed esbosco. Oggi ampie superfici stanno assumendo i connotati di cedui invecchiati e localmente di fustaie di transizioni in naturale avviamento verso l’alto fusto. Laddove l’invecchiamento interessi popolamenti puri di robinia e su pendenze significative assistiamo negli ultimi anni a fenomeni di schianto diffusi in bosco, interessanti anche superfici di qualche centinaio di metri quadrati, spesso in concomitanza dei forti temporali estivi. Largamente diffuso e di difficile gestione è la presenza di un fitto sottobosco dominato dal rovo, che rende difficile l’accesso e soprattutto problematica la rinnovazione di molte specie autoctone, in primo luogo le querce. La quasi totalità delle superfici boscate risultano di proprietà privata, con una marcata polverizzazione delle proprietà. Alla luce delle superfici medie delle utilizzazioni che vengono realizzate nel parco e delle dimensioni medie delle particelle catastali, si stima una superficie media di circa 2500 mq per singola proprietà. Non mancano peraltro singole proprietà di dimensioni rilevanti (alcune decine di ettari), spesso riconducibili a società immobiliari o a privati che di fatto attuano una non gestione di queste superfici. Nella porzione dell’alta valle Santa Croce e dell’alta Valle del Curone vi sono estese superficie (alcune decine di ettari) di proprietà pubblica, in parte Regione Lombardia e in parte Consorzio Parco. La tradizione selvicolturale delle popolazioni residenti nel territorio del Parco di 5 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Montevecchia e della Valle del Curone non risulta particolarmente profonda. Si sottolinea l’assenza di una cultura del bosco capace di andare al di là dell’immediato, capace cioè di leggere il bosco e le sue trasformazioni nel medio e lungo periodo. Unici soggetti professionali del settore sono alcuni agricoltori che nella stagione invernale si dedicano ad attività di utilizzazione boschiva, peraltro impiegando attrezzature mutuate dal settore agricolo e spesso con limitata capacità professionale. Il valore naturalistico dei boschi del Parco è fortemente minacciato dal rischio di ingresso di nuove specie esotiche infestanti, la cui diffusione comporterebbe ulteriore banalizzazione perdita di biodiversità Le memorie del territorio Nel parco sono presenti numerosi manufatti rurali minori e elementi caratterizzanti il paesaggio rurale di significato storico-testimoniale. Si ritrova quindi una serie di elementi legati alle semplici attività domestiche quotidiane, quali pozzi, lavatoi, fontane, quale testimonianza delle abitudini domestiche, della semplicità e della povertà degli insediamenti esistenti, anche in epoche relativamente recenti. Ormai tali manufatti non sono praticamente più utilizzati e quindi spesso in stato di abbandono. La presenza di numerose edicole votive e immagini sacre, di cui si ha un dettagliato rilievo, è invece testimonianza del ruolo che la religione aveva nella vita quotidiana dei residenti, sino a pochi decenni orsono. Di non minore valore, anche se per differenti motivazioni, sono i manufatti legati alle opere idrauliche, in particolare le briglie lungo i torrenti ed i piccoli ponti in pietra ancora utilizzabili, le opere di captazione ed i serbatoi per gli acquedotti. Lo stesso dicasi per i sentieri che ancora conservano il fondo in pietra originale e per i muretti di sostegno dei terrazzamenti. Ma il territorio del Parco è caratterizzato anche da piccoli elementi del paesaggio prettamente rurali, che contribuiscono in maniera fondamentale alla determinazione del valore paesistico, in particolare i filari di gelsi, di pioppi, di tigli che si stagliano nel paesaggio agricolo, i roccoli, ancora riconoscibili, seppur abbandonati, ed i fontanili nella parte meridionale del Parco. Educazione ambientale e fruizione del territorio. Le attività di educazione ambientale del Parco sono da sempre molto rilevanti. L’offerta del parco è articolata su diversi programmi, differenziati per età Le classi in visita al Parco, che ricorrono ai programmi di educazione ambientale proposti dall’ente, sono oltre 500 per anno. Alle classi dei comuni del parco è offerta gratuitamente un’attività, con l’obbiettivo di aumentare la sensibilità dei futuri residenti del’area protetta. Il Parco dispone di un Centro parco “operativo” presso Ca’ Soldato, frequentato nei fine settimana primaverili ed autunnali da centinaia di persone. Da maggio 2007 è attivo un Centro visite “interattivo”, aperto nei giorni festivi ma ancora sottoutilizzato (media di 50 persone per domenica), presso la sede di C.na Butto a Montevecchia. I visitatori interessati al Parco, quindi distinti da coloro che frequentano i luoghi “solo” per la ristorazione, sono stimabili nell’ordine dei 100.000 – 150.000 /anno. Il Parco gestisce 11 sentieri per uno sviluppo complessivo di circa 80 km. Il Parco realizza diversi eventi rivolti al pubblico ogni anno: la giornata ecologica e la “Festa dei colori dell’autunno”. Organizza inoltre alcune serate tematiche in occasione della manifestazione “Di Parco in 6 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Parco”, promossa dalla Regione. Per la sua posizione (in un’area geografica fortemente urbanizzata), e conformazione (le aree di maggior interesse naturalistico e paesaggistico sono anche le più “appetite” per la fruizione, al centro dell’area protetta) il Parco è fortemente esposto a carichi di pressione non sostenibili dagli ambienti naturali, che l’Ente si impegna quindi per mitigare o indirizzare. Ciò si verifica con le attività di educazione ambientale rivolte alle scuole del territorio, finalizzate quindi alla sensibilizzazione dei futuri residenti del Parco, ma anche con iniziative volte a limitare/indirizzare gli accessi all’area nei periodi di massima pressione (primavera-autunno). Inoltre, in particolar modo in questi ultimi anni, forse per effetto delle difficoltà economiche delle famiglie, è sempre più richiesta la fruizione del Parco nei periodi estivi da parte di centri estivi ed oratori, in un periodo in cui sono carenti le risorse umane per offrire un adeguato servizio di accompagnamento. Queste attività estive si affiancano all’iniziativa “settimane verdi” promossa direttamente dal Parco. Carenze e opportunità che il progetto si propone di affrontare, destinatari e beneficiari del progetto La tabella che segue presenta in forma schematica le necessità del territorio e dell’azione gestionale dell’ente e le opportunità di miglioramento che il progetto si propone di affrontare. Individua inoltre destinatari e beneficiari dei possibili miglioramenti. Si sottolinea che il beneficiario finale delle attività è sostanzialmente sempre da ricondurre alla società, per la tutela/promozione di valori e beni comuni, come è proprio per l’attività di un Ente parco. Promozione economica delle attività, benessere dei visitatori, convincimento e senso di responsabilità dei residenti hanno comunque valenza strumentale ai fini della conservazione di valori ambientali per la società e le prossime generazioni 7 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE CARENZE ED OPPORTUNITÀ Per quanto concerne i valori dell’ambiente naturale DESTINATARI BENEFICIARI necessità di aumentare il grado di informazione degli operatori circa i valori ambientali e gli effetti delle attività di trasformazione del territorio; Residenti nel Parco ed operatori Paesaggio, bene comune necessità di aumentare la conoscenza dell’Ente circa le variazioni avvenute nell’assetto del territorio, in particolare ai margini dell’edificato e negli habitat; Ente Parco Paesaggio, bene comune necessità di aumentare il grado di informazione degli operatori in ambito forestale, per il miglioramento delle condizioni dei boschi; Operatori forestale Ambiente forestale - bene comune necessità di aumentare il grado di informazione circa le emergenze faunistiche in ambito forestale; Ente Parco Ambiente forestale - bene comune necessità di contenere la diffusione delle specie esotiche infestanti Biodiversità-bene comune Ambiente forestale - bene comune opportunità di valorizzazione delle proprietà dell’Ente per la gestione forestale. Visitatori ed operatori Ambiente forestale - bene comune necessità di aumentare le risorse per il monitoraggio dello stato di conservazione dei beni Ente Parco Paesaggio, bene comune necessità di migliorare lo stato di conservazione delle memorie del territorio. Paesaggio - bene comune Paesaggio, bene comune Per quanto concerne la conservazione del paesaggio rurale Per quanto concerne la promozione dell’agricoltura sostenibile opportunità di promozione attività di elevato interesse sociale Aziende agricole del territorio collinare Aziende dell'agricoltura sociale necessità di migliorare la valenza ambientale delle attività agricole Aziende agricole del parco Per quanto concerne l’animazione ambientale e la promozione della fruizione sostenibile Ambiente -bene comune Utenti dei servizi offerti dalle aziende dell’agricoltura sociale Aziende agricole Ambiente -bene comune CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE necessità di migliorare e controllare il sistema dei percorsi Visitatori Ambiente - bene comune necessità di garantire una soddisfacente risposta alle richiesta di ”scoperta” del territorio del Parco scuole, oratori, centri estivi dei comuni, gruppi da parte di scuole e, soprattutto, centri estivi/oratori Ambiente - bene comune necessità di ampliare l’offerta/orari di apertura del Centro visite visitatori Ambiente - bene comune necessità di procedere alla preclusione al traffico veicolare delle aree più sensibili del Parco ambiente-bene comune Ambiente - bene comune 9 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 7) Obiettivi del progetto: Il progetto persegue quindi quattro obbiettivi, che coincidono con la “mission” di questo Ente: 1. Tutela e gestione dell'ambiente Il progetto si propone di concorrere ad aumentare il sistema di conoscenze inerenti il territorio e di realizzare interventi di riqualificazione ambientale, conservazione attiva e tutela, negli habitat di maggior interesse e nel territorio forestale. Obbiettivi particolari e risultati attesi o Riconoscimento delle trasformazioni intervenute tramite analisi cartografica o Aggiornamento al 2015 della carta degli habitat di interesse comunitario nel parco o Informazione a 100 residenti/operatori circa le modalità di miglior gestione del paesaggio ed habitat o Osservazione delle presenze di anfibi negli stagni del Parco o Censimento delle Rondini nelle cascine del Parco o Osservazione delle presenze dei Pesci nei periodi di secca dei corsi d’acqua o Manutenzione straordinaria di due stagni o Aumento da 44 a 12 ore/settimana dello sportello di assistenza ai privati per la segnalazione di taglio dei boschi o Distribuzione a 50 operatori di piantine pe il miglioramento forestale o Eliminazione delle specie esotiche infestanti fruttificanti in tutto il territorio del Parco 2. Conservazione del paesaggio rurale Il progetto si propone di concorrere alla conoscenza, alla conservazione ed al recupero dei manufatti con significato storico testimoniale, che hanno il significato di “memorie “ del territorio. Obbiettivi particolari e risultati attesi o Aggiornamento al 2015 delle 150 schede relative allo stato di conservazione dei beni o Recupero/manutenzione straordinaria di due beni (lavatoi o analogo) e di tutte le pietre miliari 3. Supporto alle attività dell’agricoltura sostenibile Le attività agricole, se condotte in modo sostenibile, hanno una funzione essenziale per la conservazione e/o il recupero dei valori paesaggistici ed ambientali e per la promozione sociale. Rappresentano il fattore d’unione fra conservazione della natura e conservazione dei valori culturali espressione del territorio Obbiettivi particolari e risultati attesi o Collaborazione alle attività con gli utenti disabili del Corimbo presso C.na Bagaggera per 270 ore o Partecipazione a 4 eventi/fiere a supporto del Consorzio dei Produttori Agricoli o Trasmissione di comunicazioni a circa 100 operatori agricoli circa le attenzioni CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE o per la sostenibilità nel parco Gestione diretta degli orti a perdere esemplificativi presso la sede del Parco 4. Animazione ambientale e promozione della fruizione sostenibile La sensibilizzazione di residenti, operatori economici e visitatori nei confronti dei valori ambientali e del loro significato è essenziale per consentire la tutela dei valori naturalistici e la comprensione, e quindi il rispetto, del significato delle attività agricole. Obbiettivi particolari e risultati attesi o Abbassamento dei tempi di individuazione di criticità sui sentieri o Accompagnamento 32 classi dei comuni del consorzio (visite gratuite) o Accompagnamento 30 centri estivi e oratori (ora sono 0) o Ampliamento dell’offerta per le settimane verdi o Assistenza a 30 gruppi per la fruizione infrasettimanale a Cà’Soldato (ora non possibile per l’assenza di assistenza) o Chiusura sperimentale del traffico veicolare in valle del Curone o Raddoppio dell’offerta di apertura del Centro visite di C.na Butto: ora limitato alla domenica pomeriggio, si amplia all’intera giornata domenicale e/o al sabato pomeriggio 11 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: La descrizione prevista 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Viene riportata analiticamente per ogni singola attività o insieme di attività Per ognuna delle attività oltre elencate si prevede di agire nei confronti dei volontari secondo uno schema logico che prevede innanzitutto la formazione specifica, come oltre illustrato, quindi il coinvolgimento nella programmazione delle attività, la realizzazione e la successiva verifica. Segue il diagramma di Gannt, con presentazione della scansione temporale dell’attività e dell’impegno orario previsto, in termini di attività media per singolo volontario. Si chiarisce che, in assenza di certezza sul periodo di effettivo avvio delle attività, il crono programma si riferisce all’anno solare 12 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Obbiettivo Tutela e dell'ambiente Attività gestione Analisi delle variazioni del territorio Attività di informazione per la rimozione di usi e manufatti incompatibili Monitoraggio habitat di interesse comunitario Monitoraggio faunistico Rilievo forestale: individuazione piante di interesse faunistico Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Viene effettuata un’analisi del territorio tramite foto aeree per verificare le trasformazioni intervenute. A seguito dell’analisi GIS vengono contattati proprietari delle aree sensibili per segnalare l’opportunità di azioni di miglioramento Le attività sono previste per la fase centrale della stagione vegetativa. Dopo aver analizzato la documentazione già esistente e la cartografia, verranno effettuate ricognizioni in corrispondenza degli ambienti naturali di maggior interesse e criticità. Verranno rilevate le colture agricole in atto nelle aree di maggior interesse naturalistico Interventi di conservazione attiva degli habitat Vengono eseguiti interventi di manutenzione di stagni e aree per la riproduzione di anfibi Sportello boschi Il parco istruisce ogni anno circa 130 richieste di autorizzazione per interventi forestali. La Regione ha introdotto una procedura informatizzata che si scontra con la difficoltà degli utenti del mondo Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle Ruolo ed attività previste attività previste, con la per i volontari nell’ambito specifica delle del progetto professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività GEV+ tecnico GIS + volontari + Architetto Analisi delle foto aeree. Il ruolo di operatori dei volontari consente un aumento dell’efficacia Le attività vedono coinvolti il direttore, il tecnico forestale ed il tecnico agrario nella fase di impostazione e di verifica dei lavori, nella messa a punto in campo del metodo di lavoro. Le azioni vengono quindi svolte in autonomia dai volontari. L’attività è organizzata dal direttore, che sovrintende, e svolta poi dai volontari, insieme alle GEV. L’attività è organizzata dal tecnico forestale, che sovrintende, e svolta poi dai volontari, insieme alle Rilievi di campo L’azione di controllo del territorio può essere effettuata in forma organica solo grazie alla presenza dei volontari. Altrimenti viene svolta in modo episodico, solo a fronte di urgenze. I volontari operano manualmente previa istruzione tecnica Attivitàin ufficio ed in campo. La presenza dei volontari consente un’estensione CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Distribuzione piantine forestali Interventi di contenimento delle specie vegetali esotiche infestanti rurale , spesso anziani, ad interloquire con le nuove tecnologie. Il Parco offre quindi uno sportello per l’assistenza agli utenti, con il duplice obbiettivo di andare incontro all’esigenza dei cittadini e di razionalizzare la procedura. Le limitate risorse (GEV) che il parco può mettere a disposizione limitano lo sportello. Dopo essere stati formati, i volontari potranno estendere in modo rilevante la durata dello sportello, ora limitata a 2 ore alla settimana. GEV, che si interfacciano con il pubblico. Dopo il ricevimento della richiesta di taglio, l’attività istruttoria procede con il sopralluogo nel bosco e la contrassegnatura delle piante da abbattere. Si tratta di un’operazione che può rivelarsi lunga e faticosa, ma che è utile per la buona gestione del bosco e la prevenzione del contenzioso. Per il miglioramento del bosco, dopo il taglio si procede alal messa a dimora di piantine di specie più idonee I Volontari interverranno accompagnando il tecnico forestale nelle situazioni di maggio impegno, aumentando così l’efficienza del servizio. Vengono percorsi i boschi individuando le piante di specie esotiche, che vengono trattate per impedirne la disseminazione. Perimetrazione proprietà forestalli Il Parco possiede superfici forestali, o gestisce dell'Ente parco quelle della Regione, collocate in posizioni relativamente remote. Per l’esecuzione di interventi è opportuno procedere alla marcatura in sito dei confini. significativa dell’offerta ai cittadini. I volontari operano con il tecnico forestale per la prenotazione e distribuzione della piante per conto dell’Ente I volontari operano con il tecnico forestale e con le GEV In assenza dei volontari, i cittadini devono provvedere autonomamente a procurarsi le piante Attività svolta in autonomia. Attività impossibile senza volontari La realizzazione dell’attività Attività di individuazione vede il coinvolgimento del confini al livello tecnico GIS, del dipendente cartografico e poi in campo tecnico del parco e del .Si tratta di un’attività che tecnico forestale, presenti può essere realizzata solo 14 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Conservazione paesaggio rurale del Monitoraggio condizioni dei manufatti minori nel territorio rurale (memorie del territorio) Attività di recupero dei manufatti minori nel territorio rurale (memorie del territorio) Supporto alle dell'agricoltura sostenibile Si tratta di un’operazione lunga, difficilmente affidabile a strumentazioni per mancanza di riferimenti. Il Parco dispone di un censimento dei numerosi manufatti con significato storico testimoniale presenti nel territorio rurale (cappelle votive, croci della peste, canalizzazioni, murature a secco di particolare dimensione ....). Viene effettuata la visita a questi manufatti per verificarne le condizioni aggiornando la relativa scheda in campo con i volontari. Vengono effettuati interventi di manutenzione straordinaria di alcuni dei manufatti come sopra individuati L’attività viene realizzata insieme alle Guardie Ecologiche Volontarie e nell’ambito del Campo internazionale di Lega Ambiente Si tratta di una collaborazione possibile solo grazie alla presenza dei Le attività vedono coinvolti Guardie Ecologiche, volontari e architetto per l’impostazione del rilievo, Guardie Ecologiche e volontari e per la sua esecuzione. I dati raccolti verranno quindi elaborati dai volontari ancora con l’architetto per riconoscere Azione. Interventi per la conservazione dei eventuali necessità di manufattti minori intervento. I volontari intervengono manualmente per il recupero –conservazione di un manufatto che richiede modesto impegno. L’attività viene realizzata secondo le indicazioni dell’architetto, con l’eventuale apporto delle GEV. Significato dell’attività dei volontari: attività “ulteriore”, possibile solo per la disponibilità di risorse dedicate. attività Supporto alle attività di agricoltura I volontari collaboreranno con aziende ed sociale associazioni impegnate per la valorizzazione dell’ambiente e delle attività agricole per la grazie a risorse umane ulteriori a quelle ordinariamente disponibili. Significato dell’attività dei volontari: l’azione di controllo del territorio può essere effettuata in forma organica solo grazie alla presenza dei volontari e delle GEV. Altrimenti viene svolta in modo episodico, solo a fronte di urgenze. Attività manuale La presenza dei volontari amplia la possibilità di intervento Collaborazione alle attività dell’azienda agricola insieme a utenti disabili 15 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE promozione sociale, in una prospettiva ampiamente multifunzionale. Il primo riferimento è l’associazione Corimbo, presso l’azienda agricola Bagaggera, partner di questo progetto. Supporto alle attività delle aziende Il Consorzio dei produttori agricoli del Parco è nato agricole nel territorio collinare anche per impulso dell’Ente parco, e rappresenta un tentativo di risposta coordinata alle necessità delle aziende agricole del territorio collinare, piccole e poco strutturate. I volontari potranno operare in fiere, mostre, per attività di segreteria, a supporto indiretto dell’attività agricola. Attività di informazione e Analisi del territorio, individuazione aziende promozione per la sostenibilità impegnate nelle varie aree, trasmissione dlel'agricoltura comunicazioni finalizzate al miglioramento ambientale Cure orti a perdere Cura quotidiana degli orti per la fauna selvatica presso la sede dell’Ente Animazione ambientale e Monitoraggio condizione dei E’ necessario procedere alla periodica verifica promozione della sentieri - manutenzione delle condizioni dei sentieri e dell’avvenuta fruizione sostenibile segnaletica sul sistema dei sentieri esecuzione delle azioni di manutenzione affidate ad associazioni. Viene inoltre rilevata l’eventuale necessità di interventi per la riparazione-sostituzione della segnaletica. La presenza dei volontari consente di aumentare l’efficacia dell’attività di gestione dei sentieri, di particolare importanza per la fruizione del territorio. I volontari procedono alla realizzazione della segnaletica mancante, tramite l’uso di un pantografo a fresa e la verniciatura dei cartelli di volontari, che opereranno secondo le indicazioni degli operatori dell’associazione. I Volontari operano insieme Le attività svolte consistono agli operatori del Consorzio nel “presidio” di stand e dei produttori nell’offerta di informazione I Volontari operano insieme Analisi GIS al tecnico agrario incaricato Cura della comunicazione dell’Ente I Volontari operano sotto le indicazioni del tecnico dell’Ente I volontari possono eseguire tale attività con le GEV, coordinati dal dipendente tecnico dell’ente. In sede di sopralluogo vengono rilevate le necessità di intervento da parte di ditte specializzate Cure manuali La presenza dei volontari consente di aumentare l’efficienza dell’attività di gestione dei sentieri. 16 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE legno. Accompagnamento scuole Accompagnamento centri estivi Settimane verdi I volontari, dopo la formazione e l’affiancamento agli educatori ambientali dell’ente, provvedono alla conduzione in autonomia di attività di educazione ambientale con le scuole, lungo i percorsi definiti dall’ente, ed applicando i protocolli di lavoro definiti dall’ente. Le attività sono diversificate non solo per tema, ma anche in relazione al livello scolastico. Il Parco negli scorsi anni ha dovuto diminuire l’offerta di queste attività, prima gratuita per due visite per le scuole dei comuni del parco. L’attività dei volontari viene svolta in coordinamento e sotto la supervisione dell’educatrice ambientale dell’ente. Attività di accompagnamento. Si può presumere che l’azione dei volontari possa consentire visite, gratuite o a costi simbolici, per le scuole dei comuni del parco. La presenza dei volontari potrà consentire un nuovo aumento dell’offerta, che produce un legame fra i residenti più giovani e l’area protetta. Nel periodo estivo, spesso in modo estemporaneo, L’attività dei volontari viene Accompagnamento. le strutture e gli spazi del parco subiscono la svolta in coordinamento e La presenza dei volontari pressione di grandi gruppi dei centri estivi sotto la supervisione può così consentire di comunali o degli oratori, spesso poco “finalizzati” dell’educatrice ambientale offrire ad un numero all’ambiente naturale, in cerca solo di spazi verdi. dell’ente. rilevante di utenti un servizio, almeno minimale, di informazione e sensibilizzazione ambientale. Il Parco organizza 4 settimane residenziali presso il L’attività include la Animazione con presenza centro parco, ospitando circa 40 bambini a progettazione della continua con i bambini. La settimana, ai quali vengono proposte attività di settimana e la sua verifica. presenza dei volontari, avventura ed educazione ambientale. Viene svolta dalla risorsa ulteriore, può coordinatrice consentire un aumento dell’educazione qualitativo dell’offerta e un ambientale, dagli educatori, contenimento della spesa dai volontari. per i fruitori. 17 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Partecipazione alle attività finalizzate alla chiusura al transito veicolare della Valle del Curone Gestione eventi: i colori dell'autunno + festa di fine inverno Partecipazione alle attività di informazione dei visitatori e di controllo del traffico veicolare nelle domeniche primaverili ed autunnali Nel corso dell’anno il parco organizza diversi momenti di animazione, festa o lavoro nell’ambiente: il falò della Gibiana a febbraio, i 10 giorni di eventi “Di parco in parco” promossi dalla Regione; la festa “I colori dell’autunno” in settembre. Gestione del centro visite dell'Ente Il Centro visite presso la sede del Parco, aperto la Parco domenica e per iniziative particolari, viene gestito dai volontari e dalle Guardie Ecologiche, secondo le indicazioni dell’educatrice ambientale e dell’architetto per il corretto uso degli allestimenti. Volontari + GEV + operatori dei comuni interessati, coordinamento direzione del parco Si tratta di attività che richiedono un elevato impegno in fase di preparazione, realizzazione e sistemazione successiva, coordinate dall’educazione ambientale o dalle Guardie Ecologiche. GEV + Volontari + Educatrice Ambientale Attività di informazione e controllo. La presenza dei volontari può consentire un aumento delle possibilità di intervento La presenza dei volontari può consentire un aumento del livello qualitativo. Gestione delle visite, ofefrta informazioni. La presenza dei volontari consente di aumentare qualitativamente l’offerta e di ampliarla quantitativamente 18 ARTICOLAZIONE DELLE ATTIVITA' - SCANSIONE DEI TEMPI MEDIA PER VOLONTARIO 1 2 3 4 5 6 Obbiettivo Tutela e gestione dell'ambiente Atti vi tà Ana l i s i del l e va ri a zi oni del terri tori o Atti vi tà di i nforma zi one per l a ri mozi one di us i e ma nufa tti i ncompa ti bi l i gennaio febbraio 16 marzo 16 8 Moni tora ggi o ha bi ta t di i nteres s e comuni ta ri o Moni tora ggi o fa uni s ti co Interventi di cons erva zone a tti va degl i ha bi ta t Sportel l o bos chi Di s tri buzi one pi a nti ne fores ta l i Ri l i evo fores ta l e: i ndi vi dua zi one pi a nte di i nteres s e fa uni s ti co Interventi di conteni mento del l e s peci e vegeta l i es oti che i nfes ta nti Conservazione rurale del paesaggio Supporto alle attività dell'agricoltura sostenibile 16 8 ambientale e della fruizione maggio giugno 8 8 8 8 8 16 16 8 8 8 4 8 4 8 16 8 8 8 8 Totale 16 4 4 4 8 4 16 4 8 8 4 8 4 16 4 8 8 8 23 2 16 125 8 8 8 20 16 124 4 4 16 12 4 8 8 8 4 8 4 8 4 8 8 8 8 16 8 8 40 32 64 48 48 24 8 16 40 8 16 64 24 16 16 4 32 68 16 8 24 8 8 8 4 4 16 4 4 4 8 8 8 8 8 13 2 8 4 4 2 8 8 16 2 8 8 2 2 2 2 16 127 16 126 16 134 16 110 50 100 50 88 16 118 Totale 48 8 8 8 12 28 Setti ma ne verdi As s i s tenza a l l a frui zi one pres s o i l Centro Pa rco di Ca ' s ol da to Pa rteci pa zi one a l l e a tti vi tà fi na l i zza te a l l a chi us ura a l tra ns i to vei col a re del l a Va l l e del Curone Ges ti one eventi : i col ori del l 'a utunno + fes ta di fi ne i nverno Atti vi tà correl a te a l moni tora ggi o del Servi zi o Ci vi l e Al tro (s upporto a l l 'a tti vi tà ges ti ona l e, a rrotonda menti , etc) 8 16 8 8 Accompa gna mento s cuol e Forma zi one s peci fi ca 4 16 4 11 novembre dicembre 4 8 8 16 Ma nutenzi one s egna l eti ca s ul s i s tema dei s enti eri Forma zi one genera l e 10 16 Moni tora ggi o condi zi one dei s enti eri Ges ti one del centro vi s i te del l 'Ente Pa rco 9 settembre ottobre 8 Peri metra zi one propri età fores ta l l i del l 'Ente pa rco Moni tora ggi o condi zi oni dei ma nufa tti mi nori nel terri tori o rura l e (memori e del terri tori o) Atti vi tà di recupero dei ma nufa tti mi nori nel terri tori o rura l e (memori e del terri tori o) Supporto a l l e a tti vi tà di a gri col tura s oci a l e Supporto a l l e a tti vi tà del l e a zi ende a gri col e nel terri tori o col l i na re Atti vi tà di i nforma zi one e promozi one per l a s os teni bi l i tà dl el 'a gri col tura 8 agosto 4 Accompa gna mento centri es ti vi Formazione e monitoraggio 7 luglio 16 Cure orti a perdere Animazione promozione sostenibile aprile 4 32 32 64 24 64 28 28 16 8 8 8 8 8 8 16 116 40 8 8 2 4 16 88 44 76 22 16 106 10 126 254 1400 PER IL PARCO: AZIONI PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 0 12) Numero posti con solo vitto: 4 Il Parco mette a disposizione dei volontari un proprio locale cucina, con frigo, dispenser e stoviglie, per l’eventuale preparazione, da utilizzare unicamente nelle giornate in cui l’attività è espletata oltre le 6 ore di attività ed a fronte di un intervallo minimo di 1 ora di pausa. Il momento del pranzo diventa un’occasione di consolidamento all’interno del gruppo dei volontari e fra i volontari ed altre figure dell’Ente, complessivamente coinvolte nell’attuazione delle iniziative con i volontari, che talvolta si uniscono (con proprie risorse) al momento del pranzo. 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: La tabella precedentemente allegata riporta una scansione indicativa delle attività, fortemente dipendente dalla stagione. Il calendario operativo viene definito in una riunione mensile con l’ OLP. 1400 minimo 12 ore/settimana 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) : 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Diverse delle attività previste comportano obbligatoriamente l’operatività nelle giornate festive. Le attività di controllo del territorio, le attività di sensibilizzazione rivolte ai bambini nel periodo delle “settimane verdi” residenziali comportano la presenza anche in ore serali e notturne. L’attività di affiancamento ai campi di lavoro volontari estivi implica la presenza nel mese di luglio e di agosto. In relazione a quanto sopra, ai volontari verrà richiesta flessibilità nell’orario di servizio, compatibile con i compiti da svolgere. L’impegno nei giorni festivi e prefestivi durante il periodo primaverile, estivo ed autunnale è previsto per tutti i volontari, secondo turni concordati nella riunione mensile di programmazione operativa. 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N Nominativi degli Operatori Locali di . Progetto N. Sede di attuazione del progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato v o l . Comune Indirizzo Cod. ident. sede p Cognome e Data di e nome nascita r C.F. Cognome e Data di nome nascita C.F. s e d e 1 C.na Butto Montevecchia C.na Butto 1 2 Erba Giacomo 14 15 16 17 18 LA PAGINA VIENE PRODOTTA DA HELIOS 21 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale: Si prevedono le seguenti modalità di promozione e di sensibilizzazione al servizio civile nazionale ed, in particolare, al progetto proposto, della durata complessiva di 28 ore. Sito WEB del Parco (previsione: 2 ore) Locandine all’interno dei Comuni Consorziati, Biblioteche, presso le Scuole superiori e le Università (previsione: 8 ore) Bacheche del Parco (previsione: 4 ore) Comunicati e pubblicazione articolo sugli informatori comunali (previsione: 4 ore) Quotidiani: Predisposizione comunicato stampa per Corriere della Sera, La Provincia di Lecco, Il Giornale di Merate, L’Esagono, Merateonline (previsione: 2 ore) Partecipazione ad incontri pubblici organizzati da altri enti (es: Informagiovani/Spaziogiovani delle province di Monza e Lecco (previsione: 4 ore) Organizzazione e realizzazione di un incontro di presentazione presso l’Ente: 4 ore 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: La selezione viene effettuata dal direttore (anche esperto per il monitoraggio) e da due collaboratori dell’ente. In fase di valutazione verrà valutata la competenza del candidato; la motivazione nei confronti della proposta servizio civile del Parco; l’attitudine all’operatività nelle condizioni specifiche dell’ente, con una forte componente di lavoro di squadra, ma anche con richieste di lavoro in autonomia. Per la selezione vengono presi in considerazione: A. gli esiti del colloquio; B. il curriculum; C. il titolo di studio. A - Colloquio Il punteggio massimo della scheda di valutazione da compilare durante il colloquio selettivo dei candidati è pari a 50. Il punteggio si riferisce alla sola valutazione finale, ottenuta dalla media aritmetica dei giudizi relativi ai singoli fattori costituenti la griglia. In termini matematici: Valutazione colloquio = ( n1 + n2 + n3 + n4 + n5 + … n10)/NX5 dove n rappresenta il punteggio attribuito ai singoli fattori di valutazione ed N il numero dei fattori di valutazione considerati, nel nostro caso N =10. Il valore ottenuto deve essere riportato con due cifre decimali. Il colloquio si intende superato solo se il punteggio finale é uguale o superiore a 30. Fattori di valutazione approfonditi durante il colloquio e loro intensità Fattore Giudizio massimo 22 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 1 2 3 4 Altre precedenti esperienze del candidato che permettano di valutare l’idoneità allo svolgimento delle attività del progetto Conoscenza e condivisione da parte del candidato degli obiettivi perseguiti dal progetto Possesso di conoscenze, acquisite nel percorso di studio, nell’esperienza lavorativa o di volontariato, o per interesse personale, relativamente all’ambiente naturale, al paesaggio, alle attività agricole del Parco. Interesse del candidato per l'acquisizione di particolari abilità e professionalità previste dal progetto 10 10 10 10 5 Attitudine al lavoro di gruppo 10 6 Conoscenza delle problematiche del contesto territoriale 10 7 Esperienze di volontariato 10 8 Motivazioni del candidato per l’esperienza del servizio civile 10 9 10 Possesso di conoscenze informatiche di base Possesso di conoscenze informatiche avanzate Valutazione finale del colloquio= media dei giudizi sui singoli fattori X5 10 10 50 B - Esperienze pregresse, esperienze aggiuntive non valutate in precedenza e altre conoscenze – dall’esame del curriculum Max 20 punti Fattore Precedenti esperienze nello stesso settore del progetto Esperienze aggiuntive non valutate in precedenza Valutazione esperienze= somma dei giudizi sui singoli fattori. Giudizio massimo 10 10 20 C - Titoli di studio Max 30 punti Fattore Titolo di studio: massimo 30 punti per laurea magistrale attinente al progetto, massimo 20 punti per laurea o del diploma universitario attinente al progetto conseguito a seguito di corso di durata triennale, oppure di altro titolo di studio equivalente massimo 10 punti (non cumulabili) per diploma di scuola superiore o di corso di formazione professionale attinente al progetto. Si considerano attinenti al progetto studi nelle discipline relative al territorio naturale, agricolo e forestale, al paesaggio alle attività di conservazione e promozione dei valori culturali ed ambientali alla formazione, educazione e comunicazione La valutazione considera le discipline oggetto del corso di studio e la valutazione finale conseguita Giudizio massimo 30 Il punteggio complessivo potrà essere al massimo 100, e sarà dato da A + B+ C 23 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: L'attività di monitoraggio viene svolta a cura del responsabile del monitoraggio, che coincide con la figura del Direttore dell’Ente, e dell'OLP, lungo l’intero anno di servizio civile. L’attività prevede una serie di azioni di verifica in itinere e un bilancio finale complessivo del progetto e delle competenze maturate dagli stessi volontari. L’attività di monitoraggio verifica l’andamento del progetto di Servizio Civile con due diverse prospettive: relativamente ai volontari; relativamente al funzionamento dell’ente che li ospita. MONITORAGGIO DEL PROGETTO RELATIVAMENTE AI VOLONTARI Per quanto concerne i volontari, l’attività di monitoraggio avrà tre obbiettivi: mediare e sanare eventuali condizioni di criticità e/o difficoltà nell’espletamento delle attività, con un approfondimento della comunicazione, predisponendo rimedi e azioni correttive o preventive; aumentare la consapevolezza e la soddisfazione dei volontari nei confronti del progetto e delle attività; rilevare la crescita delle competenze. L’attività di monitoraggio con i volontari si struttura come segue. A - Somministrazione ai volontari di questionari Frequenza all'avvio del progetto ogni due mesi al quarto, al sesto ed all’ottavo mese 12° mese Oggetto verifica delle aspettative, valutazione del grado di competenze iniziali verifica delle difficoltà, di eventuali problematiche di carattere organizzativo o relazionale verifica dei processi di maturazione delle competenze, verifica dei risultati, del grado di soddisfazione, delle competenze acquisite verifica dei risultati, del grado di soddisfazione, delle competenze acquisite. B - Compilazione da parte dell'OLP e del responsabile del monitoraggio, al termine del 1° mese di servizio, di una relazione sintetica e soprattutto di una “lista di controllo”: aspettielementi ritenuti particolarmente significativi per il successo dell’esperienza di servizio civile, differenziati per ogni singolo volontario. Al termine di ogni mese si provvederà alla verifica di tali elementi ed alla eventuale implementazione della lista di controllo, così di fatto redigendo una sintetica relazione. In occasione delle verifiche con questionario al quarto, al sesto ed all’ottavo mese, si verificheranno aspetti di gestione, organizzazione e dell’andamento complessivo del progetto 24 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE aspetti relazionali e motivazionali il percorso di formazione Monitoraggio degli aspetti di gestione, organizzazione e dell’andamento complessivo del progetto Per aspetti gestionali e progettuali si intendono: Rilevazione delle attività svolte (le attività svolte sono pertinenti al progetto?). Orario di servizio (media settimanale e mensile). Giudizio riguardo l’attività di formazione specifica e generale erogata dall’ente Giudizio riguardo le riunioni con i tutor e/o i referenti Valutazione circa lo stato di realizzazione degli obiettivi progettuali. Motivazioni circa eventuali ritardi nel raggiungimento (o per il mancato avvio) degli obiettivi. Risultati quantitativi raggiunti (numero utenti seguiti, aumento orari apertura servizio ecc.) Prodotti realizzati dall’attività dei volontari (anche i prodotti non previsti in progetto) Criticità di gestione/organizzazione L’analisi e la rilevazione degli aspetti indicati si effettua sia con l’ OLP che con i Volontari. In questo modo è possibile effettuare una verifica incrociata per individuare eventuali incoerenze/differenze di interpretazione . Di particolare importanza è la verifica dello stato di avanzamento degli obiettivi prefissati nel progetto di servizio civile. Ossia, se gli obiettivi attesi, sia numerici che qualitativi, siano in fase di raggiungimento oppure no e, se i tempi di realizzazione delle attività indicate in progetto siano rispettati. Il monitoraggio di questi aspetti consente di verificare l’efficacia del progetto. La rilevazione di questi aspetti avviene attraverso una modalità di rilevazione testuale dei dati, mediante l’utilizzo di questionari, e con una successiva discussione, che consente ai partecipanti di raccontare la propria esperienza e di confrontarsi con quella dei propri colleghi. Per quanto riguarda le rilevazioni inerenti il raggiungimento degli obiettivi, la valutazione avviene attraverso l’analisi e il raffronto tra i dati rilevati nel corso dell’anno mediante i colloqui di monitoraggio con i dati inseriti nel progetto. La rilevazione di eventuali inadempienze comporta un’analisi accurata della situazione e la ricerca di una soluzione adeguata, in presenza di difetti nella gestione e nell’organizzazione del servizio civile o in caso di incoerenze varie, l’attività di monitoraggio struttura adeguati interventi volti a garantire il rispetto di quanto prescritto dalla normativa che disciplina il servizio civile e da quanto indicato e previsto nei progetti. Monitoraggio degli aspetti relazionali e motivazionali Il monitoraggio analizza i seguenti aspetti personali, relazionali e professionali: Verifica del livello di motivazione Analisi aspettative Verifica del livello soddisfazione Percezione di utilità personale, ossia indagine riguardo la sensazione di essere ben impiegato e valorizzato dall’ente Percezione di utilità futura, ossia valutazione dell’utilità di un altro volontario in futuro Percezione di crescita professionale e personale 25 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Stato dei rapporti con referenti, colleghi, volontari/e, utenti Criticità e difficoltà rilevate Al 6° mese si procederà alla riprogettazione del servizio. Monitoraggio finale dell’andamento complessivo del progetto. Nel corso del dodicesimo mese di servizio civile OLP e responsabile del monitoraggio verificano con ogni volontario criticità e positività del progetto, il raggiungimento degli obiettivi prefissati e il rispetto di quanto indicato nel progetto. Quanto emerso sarà oggetto di riflessione e di analisi e potrà essere utile ad avviare l’attività progettuale per l’anno successivo. Inoltre, il monitoraggio finale sarà utile per rilevare le competenze maturate dai volontari attraverso l’esperienza del servizio civile. L’analisi finale avrà come oggetto i seguenti aspetti: Analisi e approfondimento delle criticità e delle positività del progetto Verifica del raggiungimento degli obiettivi prefissati Verifica della coerenza: corrispondenza tra quanto realizzato e quanto indicato nel progetto Progettazione e pianificazione delle future linee di intervento. In relazione a quanto rilevato si valuteranno le dovute correzioni e l’eventuale riorganizzazione del progetto. Bilancio delle competenze Nel monitoraggio conclusivo si conclude anche il lavoro di rilevazione delle abilità e delle competenze acquisite nel corso dell’anno di servizio civile. La certificazione finale ottenuta sarà utile per il riconoscimento delle competenze acquisite e certificabili nel Curriculum Vitae del volontario. L’indagine delle competenze aiuta a fare il punto sull’iter personale e professionale già compiuto, consentendo ai volontari di identificare le loro attitudini, le competenze e motivazioni, in modo tale da potersi proporre in ambito professionale come figure preparate, competenti e con esperienze pratiche di lavoro alle spalle. Il bilancio di competenze diviene quindi un valore aggiunto all’intera esperienza di servizio civile svolta. Obiettivo dell’intervento è ricostruire quell'insieme di risorse e abilità di natura lavorativa ed extra lavorativa. In particolare si propone di identificare le competenze e le potenzialità che l'utente può investire nell'elaborazione e successiva realizzazione di un progetto professionale Tale percorso permetterà all'utente di costruire un progetto professionale mirato valorizzando anche l’esperienza di volontariato come momento di sviluppo di competenze/conoscenze. L'intervento si articolerà nelle seguenti fasi: definizione delle competenze tecnico/professionali acquisite riflessione sui propri punti di forza e sulle aree di sviluppo bilancio ed individuazione di un progetto di professionalità, e messa a punto del piano d'azione. MONITORAGGIO DEL PROGETTO RELATIVAMENTE AI VOLONTARI RELATIVAMENTE AL FUNZIONAMENTO DELL’ENTE CHE LI OSPITA. 26 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Il parco ha una struttura organica estremamente limitata. La presenza di tre giovani volontari introduce quindi una rilevante perturbazione, POSITIVA, all’ordinaria attività. Pertanto, contestualmente alla verifica bimestrale dell’andamento del progetto di servizio civile da parte dei volontari, si procederà alla verifica di eventuali criticità / possibilità di miglioramento del servizio e dell’integrazione dei volontari nell’ente, attraverso un momento di confronto fra dipendenti e collaboratori dell’ente, ancora con la compilazione di una check list, da utilizzare ed eventualmente implementare per le successive verifiche. 21) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 22) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Il grado di autonomia richiesto in fase operativa ai giovani volontari implicano 1. il diploma di scuola secondaria di secondo grado (scuola media superiore) o di formazione professionale; 2. il possesso di conoscenze informatiche di base; 3. patente di guida B Per quanto ai punti 1 e 3, in fase di verifica dei curricula e delle dichiarazioni rese dai candidati si procederà all’esclusione dalla selezione di eventuali aspiranti privi dei requisiti. La verifica delle competenze inerenti in punto 2. verrà effettuata durante il colloquio, e valutato come illustrato al precedente punto 18) 23) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: Per l’attuazione del progetto si prevede una stima di € 13.500 a carico dell’Ente Parco, così suddivise: Per la realizzazione dei moduli formativi specifici si prevede una spesa di € 4.000 (compenso dei formatori) Per il vestiario di base (scarponi, abiti da lavoro) e eventuali dispositivi individuali di sicurezza, si prevede una spesa annuale di € 1500 Per la promozione del progetto e le attività di sensibilizzazione previste si prevede una spesa complessiva di € 2.000 per la fornitura del vitto si prevede una spesa di € 6.000 24) Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Le attività previste dal progetto vengono realizzate dal Parco con il sostegno di una pluralità di soggetti: le associazioni di volontariato ambientale che collaborano con l’Ente Parco per la cura del sistema dei sentieri; imprese, aziende agricole e cooperative sociali, impegnate nella realizzazione di interventi di gestione del territorio rurale e forestale; le scuole del territorio, con le quali si progettano le attività di educazione 27 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE ambientale; le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco, soprattutto, attive su molte delle linee di impegno dei volontari; Università e centri di ricerca, che svolgono nel Parco attività di indagine, per proprie finalità e nell’ambito di intese con il Parco; le forme associative degli agricoltori e le singole aziende, coerentemente con i molti significati della conduzione agricola del territorio. A titolo rappresentativo, gli accordi di collaborazione allegati al progetto, caricati tramite HELIOS, esplicitano il sostegno di il Consorzio dei produttori agricoli del Parco, quindi soggetto d’impresa; l’associazione Corimbo per la pedagogia curativa e socioterapia ONLUS; Università di Milano Bicocca Consorzio dei produttori agricoli del Parco Il Consorzio dei produttori agricoli del Parco ha sede presso la sede dell’Ente Parco. La sua nascita è stata promossa dal Parco stesso. Il Consorzio si propone la valorizzazione dell’agricoltura nel contesto territoriale del Parco. Realizza iniziative di promozione dei prodotti degli associati, con la partecipazione a mostre, fiere, realizzazione di iniziative di divulgazione. Rappresenta il più immediato referente del Parco per quanto concerne i rapporti con il mondo delle aziende agricole. Associazione Corimbo per la pedagogia curativa e socioterapia ONLUS L’associazione ha sede presso l’azienda agricola Bagaggera, nel cuore del parco. L´associazione opera con interventi diretti a soggetti portatori di handicap, e si occupa di interventi diretti al contesto sociale, per sostenere ed aumentare la conoscenza e la consapevolezza di tutto ció che circonda l´handicap e le sue problematiche. Le attività vengono però realizzate nel contesto dell’ambiente del parco e dell’operatività dell’azienda agricola Bagaggera, che in questo modo viene a caratterizzarsi come esperienza di agricoltura sociale. Rappresenta un efficace espressione della possibilità di valorizzare le attività agricole ed il territorio naturale per una molteplicità di funzioni. Università degli Studi di Milano Bicocca L’Ente Parco è legato da una convenzione al Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e del Territorio e di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca che conduce nel Parco attività di ricerca e di didattica sul campo. L’Università assiste l’Ente nella predisposizione ed attuazione delle attività di maggior significato in ambito naturalistico-ambientale relative alla gestione degli habitat. 25) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: L’Ente possiede le attrezzature strumentali (computer, software, stampanti, macchina fotografica digitale, fotocopiatrice, scanner, plotter, telefoni e fax – ma anche mezzi di trasporto per i lavori sul campo, dotazioni specialistiche di rilevamento ambientale) necessarie per l’attuazione del progetto e per il raggiungimento degli obiettivi dichiarati. 28 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Postazioni Computer: ai volontari saranno assegnati computer portatili “personali”, da utilizzare per tutto il periodo del progetto. L’arrivo di 3 nuove persone da inserire in organico comporterà un necessario adeguamento della Rete LAN interna al Parco, a differenti gradi di accesso. Abbigliamento: non sono previste richieste particolari per l’abbigliamento dei volontari, ma verranno forniti i capi di abbigliamento utili per il lavoro (tuta + stivali + scarponi). Dispositivi di Protezione Individuale: I volontari, se impiegati in attività di cantiere, saranno dotati dei dispositivi obbligatori (scarpe antinfortunistiche, caschetto, gilet catarifrangente). Veicoli: i ragazzi in servizio civile potranno utilizzare gli automezzi strumentali dell’Ente. Non si prevede tuttavia un ampliamento del parco macchine. Ad ognuno di essi sarà assegnata una bicicletta. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26) Eventuali crediti formativi riconosciuti: No 27) Eventuali tirocini riconosciuti : No 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Ciascuna figura di volontario svilupperà competenze specifiche che saranno certificate dall’Ente relative ai seguenti ambiti o botanica o selvicoltura o fauna o agricoltura del territorio collinare o tutela dei beni minori o valorizzazione dei beni naturali e ambientali o procedure amministrative o comunicazione pubblica o animazione naturalistica o utilizzo di software GIS 29 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Gli incontri si terranno presso Cascina Butto o Cà Soldato del Parco di Montevecchia. Taluni incontri potrebbero in alternativa svolgersi presso la sede operativa di altri parchi, sulla base del calendario definitivo che verrà comunicato alla Regione Lombardia. 30) Modalità di attuazione: La formazione generale sarà gestita dal formatore generale accreditato del Parco di Montevecchia Tomaso Colombo. Il percorso di formazione proposto ai volontari si suddivide in quattro moduli – coerenti con quanto previsto nei Moduli di cui alla Linee Guida vigenti - che consentono l'elaborazione e la contestualizzazione sia dell'esperienza di servizio civile sia dell'identità sociale del volontario, in relazione ai principi normativi e al progetto da realizzare. Sono previste 44 ore suddivise in 32 ore di formazione generale d’aula articolata in 4-6 incontri della durata di 6-8 ore e 12 ore di formazione a distanza (FAD). Nel suo svolgersi, il percorso di formazione generale vuole coinvolgere gli stessi partner istituzionali partner di progetto in una conoscenza diretta con il gruppo dei volontari impegnati, anche al fine di far crescere la cultura del Servizio civile nazionale all’interno degli Enti stessi. 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: no 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Metodologie attive per la formazione Le metodologie formative scelte prevedono l’utilizzo di strumenti con un alto grado d’interazione. In questo modo i giovani hanno la possibilità di sviluppare nuove forme di interazione e di partecipazione al progetto, riempiendolo di senso al di là dell’azione che svolgono nella quotidianità. L’obiettivo è quello di riconoscersi dentro il fenomeno del servizio civile non come “accidentale” rispetto all’interesse prevalente di avvio al lavoro, ma come “costitutivo” dello stesso progetto. La formazione generale è cioè la migliore occasione per focalizzare l’aspetto meno percepito dell’esperienza di servizio civile – nei giovani e all’interno degli Enti stessi! – che tuttavia è quello che lo distingue da altre forme di tirocinio o di avvio al lavoro. La formazione deve ovviamente tenere in considerazione alcuni elementi fondamentali quali l’età del soggetto, le sue esperienze pregresse, il suo ruolo sociale e professionale e deve fornire materiali che siano consoni con le esigenze degli adulti in formazione. Parallelamente deve tenere in considerazione alcuni elementi propri del setting formativo: 30 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE globalismo: deve tenere in considerazione tutti gli aspetti psicologici della persona; utilizzo dell’esperienza personale e ricorso al concreto: la formazione deve rispondere ai reali bisogni dei soggetti in formazione; autoformazione: il soggetto deve essere libero di esprimersi, di utilizzare le proprie conoscenze per essere meglio predisposto al cambiamento; importante è anche il confronto con le esperienze degli altri adulti in formazione; asimmetria dei ruoli: il formatore deve riuscire a trarre la sintesi del senso che emerge dalle discussioni avviate, in maniera da restituire lo sforzo complessivo del gruppo che acquisisce una nuova identità nel contesto formativo; alternanza: vale a dire l’utilizzo di metodologie e strumenti diversi, funzionale all’obiettivo della giornata; autocontrollo: il soggetto deve essere messo in condizione di verificare i propri progressi. L’utilizzo di metodi attivi fa si che il soggetto sia favorito nello “sviluppo del sé” che permette all’individuo di creare un più stretto rapporto tra sé e il contenuto dell’apprendimento. Nel progetto di servizio civile la partecipazione del volontario alle attività lavorative è considerato un metodo attivo di apprendimento in quanto consente di acquisire modelli d’azione che sono applicati e valutati rispetto alla loro efficacia in un percorso che non è riconducibile alla semplice valutazione di una prestazione di lavoro, ma considera il volontario come una persona che esplica la sua azione in un ambiente controllato di apprendimento. Il successo di un simile approccio è strettamente dipendente dalla capacità degli operatori dell’ente pubblico, che rappresentano il contesto di lavoro del volontario, di adeguare i propri comportamenti a una logica di assistenza allo sviluppo cognitivo ed emotivo del volontario. Naturalmente questi metodi attivi devono essere affiancati da metodi tradizionali quali la lezione frontale, la presentazione multimediale di contenuti, la lettura di testi e la visione di video. Le tecniche più tradizionali hanno il pregio di concentrare i contenuti della formazione in minor tempo, lasciando magari più spazio all’interazione successiva di discussione e di rielaborazione. Infine, nel percorso di formazione generale è previsto l’impiego della formazione a distanza, vale a dire la formazione che avviene attraverso le nuove tecnologie e che permette al giovani in servizio civile di usufruire di contenuti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, arricchendo attraverso un percorso di meditazione e di riflessione individuale il lavoro di tutto il gruppo.. I metodi e le tecniche sopra descritti sono riconducibili alle Linee guida nazionali recentemente aggiornate. In particolare la formazione d’aula sarà erogata con l’utilizzo di due modalità: 1. la lezione frontale 2. le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un gruppo è essenzialmente legata a risultati di facilitazione a che i volontari riescano a percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio culturale, e dalle risorse che l’Ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti. Le tecniche utilizzate comprendono, in maniera ampia, la sinottica e l’analisi dei casi, e l’esercitazione e la simulazione, i giochi di ruolo e l’outdoor training: nel complesso si tratta di tecniche di apprendimento particolarmente idonee per quelle esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo. 31 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE La metodologia presentata, che possiamo definire di formazione integrata, prevede, quindi, l'alternarsi di lezioni d'aula a momenti di apprendimento individuale e collettivo a distanza: la formazione tradizionale in aula consente un'elevata interazione e un rapporto diretto tra docente e corsista; la formazione a distanza permette una completa indipendenza spazio-temporale nella fruizione dei contenuti e la condivisione di materiale formativo ed esperienze in rete I programmi di formazione generale, nell’ambito delle tre possibili modalità sopra indicate, prevedono il ricorso alla lezione frontale per il 30% del monte ore complessivo destinato alla formazione, nonché il ricorso alle dinamiche non formali per il 45% del monte ore, e alla FAD per il restante monte ore La formazione a distanza Tra le opportunità a disposizione dei volontari, il progetto di servizio civile propone 12 ore di attività di formazione generale a distanza (FAD). La FAD è un tipo particolare di formazione, in cui momento di erogazione e momento di fruizione non coincidono: formatore e allievi sono situati in luoghi e tempi diversi, talvolta separati da grandi distanze. La trasmissione della conoscenza avviene attraverso il web, grazie alla connessione in rete, pertanto l’apprendimento è mediato dalla tecnologia elettronica ed assume il nome di e-learning poiché sfrutta la tecnologia multimediale e le caratteristiche dell'apprendimento tipiche dei new media: l'interattività, la dinamicità e la possibilità di personalizzare il percorso di apprendimento. La FAD sarà associata a tutti i moduli, perché gli spunti della riflessione possano essere ripresi, arricchiti, riportati all’attenzione degli altri. Lo spazio di FAD sarà personale, frammentabile e verrà autocertificato dagli stessi volontari, anche se l’utilizzo della piattaforma sarà innanzitutto il metodo di riscontro del lavoro svolto. Si prevede l’utilizzo di un sistema di social network (o “piattaforma”) che permette di gestire a distanza l’implementazione di contenuti proposti in aula, ognuno dei quali è seguito da tutti i volontari, monitorati da un apposito tutor. Si prevede la somministrazione di un test finale. I volontari avranno modo di approfondire da un lato gli argomenti trattati in aula collegandosi alla piattaforma dall’altro di arricchirli, incrementarli, allargarne o ristringendone i significati – per una durata di 12 ore. Attraverso l’utilizzo della piattaforma - i giovani potranno aprire forum o postare commenti, caricare video o scaricarli, eseguire upload di foto o di testi, suggerire libri, commentare. Tra un incontro e l’altro i contributi più significativi verranno ripresi dal tutor-formatore e sottolineati in sede di gruppo di formazione, riportando l’attenzione sui contenuti e sulle opinioni, suscitando ulteriori reazioni. Attraverso questa modalità caleidoscopica si riuscirà quindi a ragionare meglio sulle tematiche proposte in aula perché saranno i ragazzi stessi a essere i protagonisti oltre che i fruitori di questo spazio virtuale. Compito del formatore è quello di riportare i contributi nel senso desiderato: - Ricostruzione storica del percorso di idee, di esperienze che hanno portato al servizio civile con l'obiettivo di mettere in evidenza come il servizio civile contribuisce alla costruzione della pace attraverso l'utilizzo di strumenti pacifici. 32 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE - La carta la costituzionale e il suo valore storico e attuale - La tutela e la promozione dei diritti come premessa della coesione sociale - La tutela e la promozione del territorio come premessa della coesione sociale - La dimensione etica nelle cose che si fanno; il mondo visto da altri punti di vista - Storia e senso del servizio civile: dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale. - La protezione civile: salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare riguardo ai settori ambientale e della protezione civile. - Esperienze di servizio civile: testimonianze di enti, testimonianze di volontari 1) Contenuti della formazione: Se la finalità della formazione generale è quella di fornire ai giovani volontari opportunità per leggere e riflettere sul significato della propria scelta ed esperienza di servizio civile come esperienza di cittadinanza attiva e responsabile i contenuti della formazione devono essere coerenti con gli obiettivi fissati: far crescere e maturare nei giovani la consapevolezza e la responsabilità di cooperare a realizzare gli obiettivi previsti dalla normativa di servizio civile sviluppare il senso civico e la cittadinanza attiva per essere cittadino consapevole che vive la cittadinanza con spirito e stile di servizio. acquisire consapevolezze utili alla conoscenza del sé, che possono comportare la modifica di atteggiamenti, di comportamenti e di modi di agire. A questo proposito il nostro modello formativo si articola in quattro moduli distinti e integrati, che riprendono tutti i contenuti dei tre moduli previsti dalla linee Guida vigenti. - Modulo 1: Costruzione della identità del gruppo, presentazione dell’identità dell’Ente, approfondimento dell’identità del Servizio Civile Nazionale L’obiettivo del PRIMO MODULO è la costruzione identitaria del Gruppo, inteso sia come Gruppo di giovani che si incontrano e condividono un’esperienza, sia come Gruppo di ragazzi che ha aderito al Servizio Civile Nazionale, sia come Gruppo di giovani interno all’organizzazione esistente dell’Ente. Viene cioè posta all’attenzione quali sono gli elementi costitutivi e fondamenti del gruppo (di questo gruppo, dei gruppi in generale) per approdare al discorso dell’importanza delle regole nei meccanismi di funzionamento del gruppo. Vengono poi fornite le informazioni legate agli aspetti operativi/organizzativi dell’ente per rendere consapevoli i volontari del contesto in cui sono inseriti. Vengono infine sviluppati quei contenuti peculiari che sostituiscono l’identità del Servizio Civile in generale, dall’obiezione di coscienza all’evoluzione strorica del significato che esso ha assunto nella società italiana Contenuti dettagliati L'identità del volontario di servizio civile: chi è e chi non è Analisi delle aspettative e delle motivazioni al servizio Analisi e condivisione delle motivazioni sottostanti alla scelta di svolgere un anno di servizio civile. Informazioni tecniche e operative sul servizio La rete organizzativa in cui si sviluppa il progetti: le figure coinvolte dell’Operatore Locale di Progetto, dell’Esperto di Monitoraggio, del Formatore generale e del Formatore specifico, dell’esperto scelto per il Bilancio delle competenze. 33 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE - - - - Come rapportarsi ai diversi ruoli per facilitare le intercomunicazioni L’identità del gruppo in formazione. La valorizzazione dell’esperienza: strumenti e metodi Diritti e doveri del volontario Disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale. In tale modulo verrà presentato e illustrato ai volontari il “Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale” Il contratto tra volontario e UNSC La Carta etica sottoscritta da entrambe le parti Il circolo virtuoso tra Enti, UNSC, giovani L’organigramma dell’Ente La sua missione, la visione dei suoi valori, i suoi obiettivi strategici e il suo valore sociale aggiunto Ruoli e funzioni del volontario di servizio civile Dall’obiezione di coscienza al SCN: si metterà in evidenza il legame storico e culturale del servizio civile nazionale con l’obiezione di coscienza, ripercorrendo la storia del fenomeno in Italia Modulo 2: la difesa della Patria e la difesa del territorio L’obiettivo del SECONDO MODULO è far apprendere diversi e nuovi modi di concepire il rapporto tra Stato e cittadini, in un’ottica di sussidiarietà e di decentramento amministrativo. Il modulo si prefigge cioè di aiutare i volontari a leggere il territorio attraverso le sue dinamiche, i suoi problemi, i suoi bisogni, le fragilità intrinseche dei suoi ecosistemi e le connessioni esistenti con gli altri livelli: quello regionale, quello nazionale, quello internazionale per arrivare addirittura al livello planetario. Si vuole in questo modo promuovere nei giovani l’importanza di sviluppare la coesione sociale e il senso di appartenenza ad un’identità nazionale di Patria attraverso la tutela e la valorizzazione delle risorse naturali e paesaggistiche. A partire dall’analisi dei principi costituzionali di solidarietà sociale e di tutela del paesaggio e del territorio si giungerà ad analizzare il concetto di cittadinanza attiva come risposta operativa e concreta ai bisogni e alle necessità della comunità locale. Il modulo sarà l'occasione anche per approfondire, tenendo conto delle differenze funzionali e operative, il ruolo dello stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e della società civile nell’ambito della coesione sociale e della difesa dei diritti delle persone. Il modulo approfondirà quindi il concetto di democrazia spiegando le funzioni e i ruoli rivestiti dai diversi attori operanti sul territorio sia istituzionali (Regione, Provincia, Comune, Asl, Parchi, ecc...) che sociali (associazionismo, volontariato). Contenuti dettagliati Identità della Patria: come si modifica il concetto stesso di Patria nel tempo e nella realtà geografica Significati stratificati del concetto di Patria: la patria-territorio, la patria-confini, la patria-coesione di valori, la patria-condivisione di storia, la patria come spazio linguistico di comunicazione La difesa della Patria: il servizio civile come forma di difesa non armata Uguaglianza e differenze. La discriminazione e l’inclusione sociale. Il servizio civile come forma di cittadinanza attiva e consapevole. La tutela del territorio: il ruolo degli attori istituzionali e degli attori sociali Protezione civile, la previsione e prevenzione dei rischi, in particolare nelle aree protette Intervento in emergenza e la ricostruzione post emergenza sottolineando lo stretto 34 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE - - - - - rapporto tra prevenzione/tutela ambientale e legalità Norme di comportamento da seguire nella gestione delle emergenze, anche per poter espletare al meglio gli eventuali compiti di assistenza e soccorso nei confronti dei visitatori del parco Modulo 3: La solidarietà, la partecipazione e la cittadinanza attiva L’obiettivo del TERZO MODULO è quello di sviluppare il senso civico e la cittadinanza attiva nella coesione sociale e territoriale, riflettere sul concetto di solidarietà, di sussidiarietà e sulle forme di partecipazione responsabile e creativa da parte di tutti gli attori territoriali. Contenuti dettagliati I principi universali di tipo politici/economici/sociali sanciti dalla Carta Costituzionale: analisi della prima e della seconda parte della Costituzione. I riferimenti costituzionali sul decentramento amministrativo che vede l’Ente locale come l'istituzione capace di interpretare i bisogni della comunità presente sul proprio territorio. Il principio di solidarietà sociale. La responsabilità sociale: sussidiarietà e partecipazione. I valori che sottendono al servizio civile: solidarietà – uguaglianza – lavoro – pace – legalità – tutela del territorio e coesione sociale - difesa civile analisi e riflessioni sul loro significato attuale e rapportato al contesto territoriale. Individuazione e valorizzazione delle risorse personali: quali esperienze di volontariato ho già fatto, quali competenze posso mettere a disposizione Individuazione e valorizzazione delle risorse esterne a disposizione: in collaborazione con gli Enti partner di progetto si individueranno testimoni significativi nell’ambito della solidarietà sociale Progettualità e competenze acquisibili con l’esperienza di servizio civile. Partecipazione alla vita del Servizio Civile nazionale: cosa sono le Elezioni per i Rappresentanti regionali e nazionali dei volontari in SCN e presa in carico di un comportamento responsabile Modulo 4: Gestione e trasformazione non violenta dei conflitti: comunicare in modo efficace, saper ascoltare, gestire le situazioni potenzialmente conflittuali Nel corso del QUARTO MODULO si intende sviluppare una cultura della non violenza attraverso l'acquisizione di conoscenze sulla nascita e lo sviluppo dei conflitti e della loro risoluzione attraverso modalità non violente. Nel quarto modulo si svilupperanno altresì quelle conoscenze per analizzare e comprendere i meccanismi che regolano gli scambi comunicativi, acquisire consapevolezza delle proprie modalità comunicative al fine di migliorare le proprie capacità relazionali e di gestione delle situazioni potenzialmente conflittuali Contenuti dettagliati Le diverse tipologie di conflitti: intrapersonali-interpersonali-di gruppo-intergruppali globali I conflitti che nascono dall'emarginazione, dalla diversità culturale e sociale. Come affrontare il conflitto per poterlo risolvere Modalità di gestione dei conflitti Elementi del processo di negoziazione Elementi del processo di comunicazione interpersonale La percezione: i diversi punti di vista 35 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE - La comunicazione verbale e non verbale L'ascolto: i diversi livelli di ascolto I conflitti comunicazionali: come prevenirli Una modalità comunicativa efficace: la comunicazione assertiva La prevenzione della guerra attraverso “peacekeeping” “peace-enforcing” “peacebuilding”. L’Ente predispone un registro della formazione, che conterrà ulteriori elementi sulla formazione svolta e da tenere a disposizione dell’Ufficio nazionale e delle Regioni. PROGRAMMA DI MASSIMA DELLA FORMAZIONE GENERALE 1) IDENTITA’ DEL GRUPPO Contratto e organizzazione interna dell’Ente (8 ore) Analisi di alcune parti del Bilancio sociale e dell’organizzazione interna del PMVC Analisi del Contratto di Servizio Civile Nazionale Strumenti di organizzazione e controllo (calendario, permessi, utilizzo badge, malattie) Temi: Identità della persona e del gruppo, a partire dalle aspettative e dalle conoscenze pregresse Riconoscimento tra eguali, analisi delle diversità. Come si può tradurre in attività formativa l’idea di “identità di gruppo”? Prima modalità di rappresentare l’identità utilizzando Attività: Che idea ho del servizio civile? Che cos’è? Che aspettativa ho del mio anno di servizio civile? Lavoro in plenaria con due cartelloni finali Breve storia del SCN e analisi critica della carta etica Identificare gli elementi costituivi in nuce dell’identità di gruppo – Cosa ci accomuna? Cosa pensiamo sia il nostro ruolo all’interno del Parco? Lavoro suddiviso in 2 gruppi e condivisione in plenaria Presentazione della Formazione a Distanza e di greenleaves Costruire la sezione web “Servizio Civile nei Parchi lombardi”: un testo, più testi; una immagine, più immagini; una video-intervista da pubblicare Formazione a distanza (4 ore): Completamento delle attività personali sul web Analisi delle mappe concettuali relative al secondo incontro 2) Solidarietà, sussidiarietà, cittadinanza attiva (8 ore) Presso la Sede del Parco o presso la sede di un altro dei partner di progetto Temi: Solidarietà, sussidiarietà, cittadinanza attiva a partire dagli articoli della Costituzione che trattano questi aspetti . Ha senso parlare di solidarietà e sussidiarietà in ecologia? Cosa significa cittadinanza attiva” all’interno del mondo naturale che ci circonda? Quali sono i bisogni sociali a cui il parco dà risposta? Sussidiarietà come partecipazione dal basso La comunicazione avviene attraverso molteplici modalità di essere. Anche gestendo in silenzio una situazione. Come comunica i suoi messaggi la natura? Come gestisce le “perturbazioni” esterne? 36 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Attività: Lettura di alcuni articoli del dettato costituzionale e discussione. Analisi dei bisogni (umani e non umani) che emergono all’interno del parco – segmentazione dell’utenza Azione teatralizzata di gruppo sulla rappresentazione dei bisogni emersi Analisi di un “caso” relativo ad un progetto di solidarietà attuato (es. ospedale Bassini) insieme ad uno o più testimoni esterni che hanno vissuto quel progetto. Elaborazione degli stimoli e discussione attorno al tema della solidarietà che si esplica non in relazioni umane ma in progettazione dedicata di attrezzature o servizi. Come evitare il rischio dell’”ideologia del più debole”? Formazione a distanza (4 ore): 1) La natura, gli elementi naturali - uomo escluso - ha, hanno, in qualche modo consapevolezza di sè? Come comunica i suoi messaggi la natura? Come gestisce le sue problematiche? Come le ascolta e le comprende? In che modo le "tratta"? La natura è "solidale"? Domande "difficili", che possono trovare una risposta in parte scientifica, in parte molto personale. Domande che ci possono servire per approfondire il tema della solidarietà e riflettere di riflesso su noi stessi, sull'uomo. 2) Ricerca di informazioni online sulla difesa della natura (immagini, video, testimonianze) 3) Analisi delle mappe concettuali relative al terzo incontro 3) DIFESA DELLA PATRIA – presso la Sede del Parco o presso la sede di un altro dei partner di progetto (8 ore) Temi: Costituzione art.11 Patria: cosa si intende per patria? Quali confini ha? Cosa significa difesa della patria? Cosa significa in ecologia difesa della comunità? Protezione civile – prevenzione dei rischi: interventi di rinaturazione e di prevenzione degli incendi L’articolazione dello Stato: tra confini amministrativi e confini naturali, cosa sono i parchi? Evidentemente non esiste una consapevole azione – sopratutto interspecifica – da parte del mondo animale e vegetale in questo senso. Anche se il mondo parallelo della letteratura e della sceneggiatura ci offre interessanti esempi e spunti. Possiamo comunque evidenziare delle diversità di rapporto tra elementi, organismi, funzioni, in natura? (Mutualismo, parassitismo, commensalità, ...) Protezione del territorio – prevenzione dei rischi Attività: discussione di gruppo sul concetto di patria e elaborazione cartelloni Presentazione di alcuni video sui temi proposti, segnalati da altri ragazzi di servizio civile 37 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Discussione a piccoli gruppi sulla “carta dei valori” irrinunciabili Difesa della nazione e difesa del territorio: analisi del ruolo attribuito ai parchi in questa materia Incontro con Responsabile della Protezione Civile di un Parco regionale Formazione a distanza (4 ore): 1) E' compito dell'uomo difendere la natura o ci pensa da sola? Qual'è il modo migliore per difendere la natura? Se esiste effettivamente il "modo migliore"! Quando "difendiamo" la natura ... non è che difendiamo più che altro noi stessi? 2) Analisi delle mappe concettuali relative al quarto incontro 4) NON VIOLENZA E GESTIONE DEI CONFLITTI (4 ore) presso Cascina Centro Parco Temi: Conflitto-contrasto. Teatri di guerra: modi di resistenza armata e non armata Messa in risalto delle differenze che generano conflitto Conflitti intra e inter-personali, gruppali, globali. I conflitti e i contrasti sono utili? In natura esistono? Come si sviluppano, si moderano e si risolvono? Didattica del conflitto sull’esempio di ciò che avviene in natura. Rapporto simmetrico-asimmetrico. Più in generale ... Come si rapporta l’uomo all’interno del sistema naturale in cui è inserito? Sbaglia? Dovrebbe mutare atteggiamento? Che cosa dovrebbe mettere in discussione del suo agire? Deve mutare atteggiamento lentamente o attraverso rivoluzioni? Può essere una occasione in questo senso il SCN? Attività: Discussioni di gruppo Testimonianza diretta di un “resistente” partigiano e/o di un giovane che ha avuto esperienze di azioni nonviolente in teatri di guerra 5) INCONTRO CONCLUSIVO (4 ore) presso Cascina Centro Parco Ideazione del percorso per la Giornata della Memoria Dai luoghi della Guerra alla Foresta di Pace Presentazione dell’allestimento del Bunker Breda Valutazione del percorso di formazione generale Valutazione del blog e dei risultati raggiunti 33) Durata: 44 L’80 % del monte ore destinato alla formazione generale verrà erogato (36 ore) e certificato nel sistema Helios entro il 180° giorno dall’avvio del progetto. Questa percentuale comprende la trattazione di tutti i moduli di formazione generale sopra descritti. Il restante 20% del monte ore (pari a 8 ore) verrà erogato e certificato nel sistema Helios a partire dal 210° giorno dall’avvio del progetto ed entro e non oltre il 270°. 38 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 34) Sede di realizzazione: C.na Butto - Montevecchia 35) Modalità di attuazione: Per quanto riguardala formazione specifica dei volontari verranno attuate per un totale di 76 ore di formazione specifica. L’attività di formazione si attua in parte con modalità di tipo frontale, in parte con l’esercitazione, affrontando casi esemplificativi e concreti, in parte con ’affidamento agli operatori professionali (training on the job) così come specificato nella tabella che segue. Il 70 % del monte ore destinato alla formazione generale verrà erogato entro il 90° giorno dall’avvio del progetto, il 30% nel periodo successivo, entro il 270° giorno di servizio. 39 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE Argomento Il Parco di Montevecchia e Valle del Curone: storia, filosofia di costruzione, gestione Funzionamento degli Enti pubblici, nozioni di diritto amministrativo Il Parco di Montevecchia e Valle del Curone: elementi paesaggistici, architettonici Nozione sui regolamenti disciplinari per i dipendenti e sulle modalità operative di gestione del Servizio civile volontario (permessi, malattie, orari, aspetti disciplinari) Strumentazione di base per la rilevazione fotografica e ambientale: fotocamera digitale, GPS, scanner, plotter Lettura e utilizzo di cartografia tematica e aspetti naturalistici – ambientali del Parco Rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile Affidamento agli operatori Training on the job Ore Periodo (mesi dall'avvio del servizio) X 2 1 Michele Cereda X 2 1 Michele Cereda X 2 1 Luisella Mauri X 1 1 Giacomo Erba X 4 1 Daniele Piazza X 2 1 Daniele Piazza 8 1 Massimo Merati Lezione frontale X Uscita in campo Esercitazione Metodo dei casi X X Formatore Normativa di tutela ambientale X 2 1 Daniele Piazza Il Parco di Montevecchia e Valle del Curone: Statuto, Organi, procedimenti amministrativi X 2 3 Michele Cereda 8 2 Daniele Piazza 12 2 Francesca Brambillasca 4 3 Massimo Merati 3 3 Massimo Merati 2 3 Massimo Merati 2 3 Michele Cereda 4 4 Niccolò Mapelli 2 5 Daniele Piazza 2 5 Luisella Mauri X 4 5 Giacomo Erba X 4 5 Michele Cereda 4 5 Michele Cereda Software GIS Comunicazione e didattica ambientale X X Botanica Forestale X Selvicoltura X Normativa di tutela forestale X X Il catasto e l’assetto della proprietà fondiaria X Agronomia Le sistemazioni del territorio con significato testimoniale Le sistemazioni del territorio con significato testimoniale Genio rurale Rete Natura 2000 – Direttiva Habitat – Biodiversità Gestione degli ecosistemi e delle emergenze faunistiche X X X X X X X 76 36) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Michele Cereda, nato a Monza il 1.11.1962 Massimo Merati, nato a Monza il 18,07.1969 Niccolò Mapelli, nato a Monza il 13.06.70 Daniele Piazza, nato a Vimercate il 29.06.1976; Luisella Mauri, nata a Merate il 26.07.1966 Francesca Brambillasca, nata a Sesto San Giovanni il 30.09.1974; Giacomo Erba, nato a Monza il il 10 .09.1984 40 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE 37) Competenze specifiche del/i formatore/i: Michele Cereda – Direttore del Parco, / competenze tecniche di gestione di processi complessi e di progettazione del Parco; procedimenti amministrativi; gestione habitat e fauna Massimo Merati – Collaboratore Tecnico forestale: competenze in materia forestale e di gestione del territorio rurale, prevenzione dei rischi-sicurezza sul lavoro Niccolò Mapelli – Collaboratore tecnico Agronomo : competenze in materia di gestione del territorio agricolo Daniele Piazza – Collaboratore tecnico per la gestione del Sistema informativo geografico e per il controllo del territorio – competenze in materia di software GIS, di vigilanza Luisella Mauri – Architetto, collaboratrice – competenze per la gestione del paesaggio Francesca Brambillasca – Coordinatrice educazione ambientale – Competenze in materia di didattica ambientale Giacomo Erba – Dipendente tecnico- Laureato in Scienze Agrarie – competenze in materia di gestione amministrativa- Genio rurale e manutenzione del territorio Di tutti i formatori vengono allegati in HELIOS i Curricola Vitae e documenti di identità. 38) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Il percorso di formazione specifico ideato propone l’acquisizione di competenze e conoscenze sia in campo ambientale che comunicativo che amministrativo. Coerentemente con le metodologie della formazione generale già esposte, viene preferito un metodo attivo di formazione, coniugando momenti in aula, momenti di ricerca-azione sul campo, training on the job, e momenti di verifica e rielaborazione, momenti motivazionali funzionali a sviluppare il senso di appartenenza al Parco. Una parte significativa della formazione verrà condotta con il metodo dei casi (concreti). L’esplorazione e la conoscenza del territorio, data la sua vastità e complessità, sono elementi imprescindibili anche al fine di collocare le azioni di progetto all’interno di un contesto territoriale coerente. Le attività verranno realizzate, ogni qualvolta possibile, in campo. Sono previsti lavori di gruppo, discussioni in plenaria, incontri con testimoni privilegiati della realtà del Parco per permettere ai volontari di aumentare la propria consapevolezza, le proprie capacità e competenze relazionali. 39) Contenuti della formazione: Il Parco di Montevecchia e Valle del Curone: storia, filosofia di costruzione, gestione Funzionamento degli Enti pubblici, nozioni di diritto amministrativo Il Parco di Montevecchia e Valle del Curone: elementi paesaggistici, architettonici Nozione sui regolamenti disciplinari per i dipendenti e sulle modalità operative di gestione del Servizio civile volontario (permessi, malattie, orari, aspetti disciplinari) Strumentazione di base per la rilevazione fotografica e ambientale: fotocamera 41 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE digitale, GPS, scanner, plotter Lettura e utilizzo di cartografia tematica e aspetti naturalistici – ambientali del Parco "Rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile " Normativa di tutela ambientale Il Parco di Montevecchia e Valle del Curone: Statuto, Organi, procedimenti amministrativi Software GIS Comunicazione e didattica ambientale Botanica Forestale Selvicoltura Normativa di tutela forestale Il catasto e l’assetto della proprietà fondiaria Agronomia Le sistemazioni del territorio con significato testimoniale Le sistemazioni del territorio con significato testimoniale Genio rurale Rete Natura 2000 – Direttiva Habitat – Biodiversità Gestione degli ecosistemi e delle emergenze faunistiche 40) Durata: 76 ore Altri elementi della formazione 41) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: Al termine e lungo il percorso di formazione generale, verranno sottoposti ai volontari questionari di rilevazione del gradimento dei volontari per la formazione erogata, di analisi dei risultati raggiunti e di eventuali bisogni formativi non soddisfatti. MONITORAGGIO DELLA FORMAZIONE: attività di valutazione interna Entro cinque mesi dall’inizio del progetto, sarà elaborata una prima verifica della formazione generale svolta. Tale elaborato conterrà l’elenco nominativo dei volontari formati. Per ogni attività formativa generale sarà predisposto un registro della formazione, che conterrà tutti gli elementi fondamentali sulla formazione svolta Per la formazione specifica verrà compilato dal volontario un’apposita scheda identificativa della formazione ricevuta, in quanto la formazione specifica, come detto in precedenza, sarà per lo più individualizzata sulla base delle singole azioni di progetto e dei singoli volontari coinvolti. La certificazione della formazione specifica svolta esternamente (modulo 4) verrà certificata, in aggiunta, dall’ente erogatore. La valutazione periodica dell’apprendimento di nuove conoscenze e competenze, nonché sulla crescita individuale dei volontari verrà monitorata all’interno degli 42 CUSTODI DEL PARCO: GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE NEL PARCO DI MONTEVECCHIA E VALLE DEL CURONE incontri di monitoraggio previsti. Laddove dovesse emergere dai volontari qualche esigenza di approfondimento rispetto ai corsi già realizzati si valuterà se ridefinire i contenuti, la metodologia e se è necessario organizzare nuovi momenti di formazione, in aggiunta a quelli previsti dal presente progetto. Dopo aver raccolto i dati con i gruppi di volontari, il responsabile della formazione si incontrerà con il responsabile del monitoraggio. L’incontro avrà la funzione di condividere quanto rilevato e di utilizzare le diverse osservazioni e i dati raccolti per una più attenta progettazione e programmazione degli interventi. Tale percorso di coordinamento produrrà un report congiunto. Giugno 2015, Montevecchia Il Responsabile legale dell’ente Dr.Eugenio Mascheroni Documento firmato digitalmente 43