I quaresima - Diocesi di Salerno

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I quaresima - Diocesi di Salerno
I. Inizio
• Canto alla Spirito Santo
• Orazione iniziale
O Signore, all’inizio di questo tempo quaresimale mi inviti a meditare, ancora una volta, il
racconto delle tentazioni, perché riscopra il cuore della lotta spirituale e soprattutto perché
sperimenti la vittoria sul male.
Spirito Santo “visita le nostre menti” perché nella nostra mente spesso proliferano molti pensieri
che ci fanno sentire in balia del frastuono di tante voci. Fuoco d’amore purifica anche i nostri sensi
e il cuore perché siano docili e disponibili alla voce della tua Parola. Fa’ luce in noi perché i nostri
sensi, purificati da te, siano in grado di entrare in dialogo con te. Se il fuoco del tuo amore
divampa nel nostro cuore, al di là delle nostre aridità, può dilagare la vita vera, che è pienezza di
gioia.
II. In Ascolto
• Lettura di Mc 1.12-25
“In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato
da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»”.
• Breve presentazione del testo da parte dell’animatore
• Momento di silenzio orante
III. Condivisione
• L’animatore propone alcune domande
1. Inizio questo tempo di Quaresima con la convinzione profonda che è per me un tempo
favorevole per un autentico ritorno a Lui? Sono persuaso che la preghiera e l’ascolto
umile e fedele della Sua Parola sono i mezzi per raggiungere quella conversione alla
quale questo tempo mi chiama?
2. Quali sono, nella mia vita le tentazioni che indeboliscono la mia fiducia nella buona
notizia di Gesù. Cosa penso di fare perché esse non siano un ostacolo alla mia fede e
all’amore verso i miei fratelli al quale il Signore mi chiama?
3. …
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Messa in comune breve e inerente la vita.
Canto
Preghiera dei fedeli in risposta alla Parola ascoltata
Padre Nostro
IV. Conclusione
• Orazione finale
Signore, noi ti cerchiamo e desideriamo il tuo volto, fa’ che un giorno, rimosso il velo, possiamo
contemplarlo. Ti cerchiamo nelle Scritture che ci parlano di te e sotto il velo della sapienza, frutto
della ricerca delle genti. Ti cerchiamo nei volti radiosi di fratelli e sorelle, nelle impronte della tua
passione nei corpi sofferenti. Ogni creatura è segnata dalla tua impronta, ogni cosa rivela un
raggio della Tua invisibile bellezza. Tu sei rivelato dal servizio del fratello, al fratello sei
manifestato dall’amore fedele che non viene mai meno
Tu che sei paziente e misericordioso, e che rinnovi nei secoli la tua alleanza con tutte le
generazioni, disponi i nostri cuori all’ascolto della tua parola, perché in questo tempo che tu ci
offri si compia in noi la vera conversione. Per il nostro Signore…
La buona notizia è messa alla prova nel deserto (vv. 12-13)
La Buona Notizia di Dio, preparata lungo la storia, fu proclamata solennemente dal Padre nel
momento del battesimo di Gesù (Mc 1,1-11). Ora viene messa alla prova nel deserto e subito
Gesù la annuncia al popolo (Mc 1,14-15).
Negli anni 70, epoca in cui Marco scrive, i cristiani, leggendo questa descrizione dell’inizio della
Buona Notizia, guardavano nello specchio della propria vita. Deserto, tentazione, prigione non
mancavano. Erano il pane quotidiano.
E tuttavia, come Gesù, cercavano di annunziare la Buona Notizia di Dio. Marco dice che Gesù
stette nel deserto per quaranta giorni, e che fu tentato da Satana. In Matteo (4,1-11), si esplicita la
tentazione: tentazione del pane, tentazione del prestigio, tentazione del potere.
Furono le tre tentazioni che incontrò il popolo nel deserto, dopo l’uscita dall’Egitto (Dt 8,3; 6,
13.16). Tentazione è tutto quello che allontana qualcuno dal cammino di Dio. La lettera agli Ebrei
dice: "Gesù fu tentato in tutto come noi, eccetto che nel peccato" (Eb 4,15).
Gesù inizia l’annuncio della buona notizia di Dio (vv. 1,14)
Mentre Gesù si preparava nel deserto, Giovanni Battista fu arrestato dal re Erode. Dice il
testo: “Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea, predicando il vangelo di Dio”. Egli vide
nell’arresto di Giovanni un segnale dell’arrivo del Regno. Marco dice che Gesù “proclamava il
vangelo di Dio”. Gesù ci fa sapere che Dio è una Buona Notizia per la vita umana. Dice
sant’Agostino: "Ci hai fatto per te, e il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposerà in te".
L’annuncio di Gesù rispondeva alla ricerca più profonda del cuore umano.
Il contenuto della buona notizia di Dio (vv. 1,15)
L’annuncio della Buona Notizia di Dio ha quattro punti:
-“Il tempo è compiuto”. L’attesa è terminata! Per gli altri giudei il tempo non era ancora
terminato per l’arrivo del Regno. Per i farisei, per esempio, il regno arriverebbe solo quando la
osservanza della Legge fosse diventata perfetta. Gesù pensa diversamente. Egli ha un altro
modo di leggere i fatti. Dice che l’attesa è terminata.
-“Il Regno di Dio è vicino”. Il Regno di Dio è giunto! Per i farisei l’arrivo del regno dipendeva dal
loro sforzo. Solamente arriverebbe quando avessero realizzato la loro parte, cioè osservare
tutta la legge, purificare tutto il paese. Gesù dice il contrario: "Il Regno è arrivato". Già stava lì,
fra loro. Quando Gesù dice: "Il regno di Dio è vicino", non vuole dire che sta per arrivare
solamente in quel momento, ma che esso già sta lì. Indipendentemente dallo sforzo fatto.
Quello che tutti speravano già stava presente in mezzo al popolo, ed essi non lo sapevano, e
nemmeno lo percepivano (cfr. Lc 17,21). Gesù lo percepì, perché leggeva la realtà con un altro
sguardo. E’ questa presenza nascosta del Regno in mezzo al popolo, che Gesù rivela e annuncia
ai poveri della sua terra.
-“Convertitevi”. Cambiate vita! Alcuni traducono: fate penitenza; altri "convertitevi" o "pentitevi".
Il senso esatto è mutare il modo di pensare e di vivere. Per poter percepire questa presenza
del Regno la persona deve cominciare a pensare, a vivere e ad agire in modo differente. Deve
cambiare vita e incontrare un’altra forma di convivenza. Deve lasciare da parte il legalismo
dell’insegnamento dei farisei e lasciare che la nuova esperienza di Dio invada la sua vita e gli
dia occhi nuovi per leggere e intendere i fatti.
-“Credete nel Vangelo”. Credete alla Buona Notizia! Non era facile accettare il messaggio. Non è
facile cominciare a pensare in modo del tutto diverso da quello che si è imparato, fin da
piccoli. Questo è possibile attraverso un atto di fede. Quando qualcuno porta una notizia
inattesa, difficile da accettare, si accetta solo se la persona che la annuncia è degna di fiducia. E
così si dirà agli altri: "Si può accettare! Io conosco la persona, essa non inganna. E’ di fiducia,
parla con verità". Gesù è degno di fiducia!
Il significato della Quaresima
“La Quaresima è il tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della
misericordia. È un pellegrinaggio in cui Lui stesso ci accompagna attraverso il deserto della nostra
povertà, sostenendoci nel cammino verso la gioia intensa della Pasqua. Anche nella ‘valle oscura’ di
cui parla il Salmista (Sal 23,4), mentre il tentatore ci suggerisce di disperderci o di riporre una
speranza illusoria nell’opera delle nostre mani, Dio ci custodisce e ci sostiene. […] La Quaresima ci
vuole condurre in vista della vittoria di Cristo su ogni male che opprime l’uomo. Nel volgerci al
divino Maestro, nel convertirci a Lui, nello sperimentare la sua misericordia, scopriremo uno
‘sguardo’ che ci scruta nel profondo e può rianimare ciascuno di noi” (Benedetto XVI).
La Quaresima ci riconduce alla nostra realtà, a ciò che realmente siamo: siamo polvere, siamo
creature deboli e fragili; non siamo perfetti, ma abbiamo bisognoso di conversione, di cambiare stile
di vita. La Pasqua del Signore è proprio questo cambiamento di stile di vita: il passaggio (pasqua
significa “passaggio”) dall’uomo vecchio, egocentrico, all’uomo nuovo orientato dall’amore, il cui
centro non è l’io ma gli altri.
Il Mercoledì della Ceneri, che apre la Quaresima, ci dice proprio tutto questo. Le “ceneri” ci
ricordano quello che noi realmente siamo: fragile polvere, creature. La “cenere”, però, ha anche la
proprietà di purificare: perciò ci viene ricordato che abbiamo bisogno di conversione e di affidarci
al Vangelo. Infatti la pagina del vangelo di Matteo (6,1-6.16-18) ci invita all’elemosina, ovvero ad
essere attenti verso gli altri, ad avere compassione dei poveri, ad essere fratelli; ci invita alla
preghiera, ovvero al dialogo con Dio, all’ascolto della sua Parola, a vivere da figli di Dio; ci invita al
digiuno, ovvero all’essenzialità e alla sobrietà, ad un uso rispettoso delle cose di questo mondo e
del creato. Elemosina, preghiera e digiuno: un itinerario quaresimale verso la Pasqua, verso la
rinascita della vita.
Con la prima Domenica di Quaresima inizia l’itinerario vero e proprio della Quaresima. I nostri
occhi sono invitati a guardare il Cristo che sospinto dallo Spirito nel deserto è messo alla prova
dall’avversario, da quella forza ostile, presente nell’animo umano, che pensa ed agisce non secondo
Dio ma secondo logiche mondane.
Il Vangelo di questa domenica ci presenta l’inizio della vita pubblica di Gesù: i quaranta giorni nel
deserto, le tentazioni di Satana, l’arresto di Giovanni Battista, l’inizio dell’annuncio della Buona
Notizia di Dio e un breve riassunto in quattro punti di quello che Gesù annunciava al popolo della
sua terra.