tre colpi al giorno Agiscono in centro e contro donne sole
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tre colpi al giorno Agiscono in centro e contro donne sole
8 BO Giovedì 21 Gennaio 2016 Corriere di Bologna CRONACA Rapinatori scatenati: tre colpi al giorno Agiscono in centro e contro donne sole Più di mille i casi nel 2015, ma in 2 su 3 s’indaga contro ignoti. Gli autori sono spesso pusher 420 I fascicoli per rapina aperti in Procura nel 2015 che hanno uno o più indagati Tre rapine al giorno sotto le Due Torri nel 2015, per la precisione 1.120 fascicoli aperti in Procura, di cui solo 420 con indagati. Così, dopo l’allarme spaccate ed estorsione in Bolognina e il poco invidiabile ultimo posto conquistato alla voce ordine pubblico nella classifica del Sole 24 Ore, tornano a riaccendersi i riflettori sulla mancanza di sicurezza in città, che in questo caso apre anche nuovi scenari e analisi sul fronte investigativo. A parlarne è il procuratore aggiunto Valter Giovannini, sottolineando in questa statistica allarmante il ruolo svolto da «cani sciolti dello spaccio e delle rapine, che rendono le indagini molto difficili». Rispetto al 2014, i dodici mesi scorsi non hanno mostrato un aumento nel numero degli episodi (sostanzialmente stabili) piuttosto sembrerebbe esserci stato un cambiamento nelle abitudini dei rapinatori, meno attratti da banche e uffici postali e più indirizzati alle aggressioni in strada, soprattutto a donne sole, sia giovani che anziane. Gli investigatori sottolineano che la gran parte delle rapine avviene nel centro storico: le descrizioni dei responsabili ottenute dalle denunce puntano soprattutto verso giovani maghrebini, spesso armati di coltello. L’obiettivo nella maggior parte dei casi è lo smartphone. «L’impegno della Procura e delle forze dell’ordine è massimo», sottolinea Giovannini, a capo del gruppo di pm che si occupa delle indagini sulla criminalità comune. Polizia e carabinieri ipotizzano 700 Sono invece molti di più i fascicoli su rapine del 2015 aperti contro ignoti che l’incremento di pusher di strada sempre più dediti alle rapine sia in parte dovuto anche a una «saturazione» del mercato della droga: di conseguenza chi non riesce a guadagnare abbastanza cercherebbe altri soldi con le aggressioni in strada. Lunedì i carabinieri della Bologna centro hanno arrestato un 38enne marocchino, che all’alba del 14 gennaio aveva accecato due ragazze con lo spray urticante per rapinarle: la dinamica è molto simile a quella di altri episodi avvenuti negli ultimi tempi e l’ipotesi è che si trattasse di un criminale seriale. Ma l’insicurezza della zona universitaria per rapine simili era emersa in modo evidente la scorsa primavera quando nell’arco di una settimana si erano verificate ben cinque aggressioni molto violente. Pure in quei casi le vittime erano state perlopiù donne, anche se la rapina peggiore aveva avuto come vittima un 30enne, accoltellato all’addome e ridotto in fin di vita all’incrocio tra via Bertiera e via Cattani, a pochi passi da via Indipendenza: un agguato in piena regola, anche in quel caso usando uno spray urticante per rubare semplicemente un vecchio cellulare. L’allerta per quella escalation aveva spinto la Prefettura a promuovere un «Cani sciolti» Secondo la Procura, dietro questi episodi ci sono singoli «dediti a spaccio e a rapine» accordo con le guardie giurate per presidiare il territorio. Sempre sul tema, nel febbraio dell’anno scorso il Comune aveva presentato il piano triennale per rinnovare completamente il sistema di videosorveglianza della città: 350 telecamere analogiche da sostituire con quelle digitali. Più recenti invece gli interventi programmati in Bolognina con la promessa di nuovi occhi elettronici per combattere i numerosi furti ai danni dei negozi, fino alla soluzione estrema di schierare l’esercito nelle strade per migliorare il pattugliamento. E sulla zona universitaria anche l’Alma Mater nel suo piano antidegrado prevede di aumentare illuminazione e sicurezza. Mauro Giordano © RIPRODUZIONE RISERVATA