Philips sul banco di prova Brillance 225P e 220X
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Philips sul banco di prova Brillance 225P e 220X
Test Monitor Philips sul banco di prova Brillance 225P e 220X Philips ci propone due pannelli economici e non progettati per la grafica: il Brillance 225P, evoluto rispetto al Brillance 220X LightFrame. Le loro caratteristiche però sono piuttosto interessanti, per cui li mettiamo alla prova. 42 PC PHOTO I monitor in prova questo mese hanno il marchio Philips, ma in realtà non sono prodotti dal colosso olandese dell’elettronica bensì fanno capo a MMD, una società di proprietà di TPV, un importante produttore di monitor. MMD è stata fondata nel 2009 a seguito di un accordo di licenza del marchio tra Philips e TPV ed è dedicata esclusivamente alla commercializzazione dei monitor LCD Philips e... della segnaletica stradale! I centri di ricerca e sviluppo sono situati a Taiwan e a Eindhoven, la sede storica di Philips dove lavora un team dedicato di esperti con lunga esperienza nella produzione di pannelli LCD. Naturalmente la storia di Philips ha ra- dici molto più antiche, nasce infatti nel 1891 grazie ai fratelli Anton e Gerard Philips sotto il nome di Koninklijke Philips Electronics N.V. I primi prodotti ad uscire dallo stabilimento di Eindhoven, oggi trasformato nel museo Philips Historical Products (http://www .philipsmuseumeindhoven.nl/phe/pheeinformation.htm), furono le lampadine elettriche, seguite dalle valvole a vuoto, dai rasoi elettrici Philishave; arrivando a tempi più vicini a noi, Philips ha avuto un ruolo importante nello sviluppo della musicassetta e del CD, poi evolutosi in DVD e Blu Ray, ed è anche impegnata nella produzione di semiconduttori. Eccoci ora ai monitor LCD che esaminiamo in questo articolo. Philips Brillance 225P Gamut DeltaE Il Gamut indica la gamma di colori rappresentabili dal monitor alla luminosità di 6500 gradi Kelvin. Questo monitor è capace di coprire quasi completamente lo spazio colore sRGB, cedendo leggermente sul verde e mostrando una preferenza alle tonalità blu piuttosto che al viola. Il DeltaE mostra la corrispondenza del monitor con il profilo colore del produttore (standard) e con quello generato dal calibratore (profilato). Valori sopra a 3 sono visibili a occhi non allenati, valori sotto a 1 sono praticamente perfetti. Il monitor in esame è prossimo al profilo standard del produttore, con un DeltaE medio di appena 2,07 con picchi che superano di poco DeltaE 4. La risposta alla calibrazione è buona, con un DeltaE profilato pari a 1,04 e picchi sempre inferiori a 3. Gamma Uniformità Il Gamma determina la riproduzione dei diversi livelli di luminosità. Con le impostazioni di fabbrica ed i profili standard, il monitor in esame produce un gamma medio pari a 1,96, lontano dal valore di 2,2 che usiamo come standard di riferimento. Dopo una accurata profilatura il gamma medio a 120 cd/m2 è pari a 2,11. Il grafico mostra l’uniformità della retroilluminazione del pannello LCD. Il monitor in esame mostra una uniformità discreta, con valori che al bordo inferiore possono discostarsi fino al 30% rispetto alla luminosità rilevata al centro. Si nota un’area più luminosa nel quadrante superiore destro. Philips Brillance 225P Luminosità Contrasto Consumo Massima dichiarata: 250 cd/m2 Massima rilevata: 247 cd/m2 Livello di nero max: 0,28 cd/m2 Livello di nero a 120 cd/m2: 0,12 cd/m2 Dichiarato: 1000:1 (statico) Massimo rilevato: 874:1 (statico) Dopo profilatura (120 cd/m2): 973: 1 (statico) Massimo: 27,3 W A 120 cd/m2: 18,7 W Stand-by: 0,6 W Ad una luminosità massima dichiarata di 250 cd/m2 ne corrisponde una effettiva misurata in 247 cd/m2, praticamente pari al valore dichiarato. Piuttosto buono, per la categoria di prodotto, il livello di nero, ma solo a 120 cd/m2, dove misura 0,12 cd/m2. Il contrasto massimo dichiarato è di 1000:1, al quale corrisponde un valore rilevato di 874:1. Alla luminosità di 120 cd/m2, dopo profilatura, il contrasto arriva a 973:1, molto prossimo ai dati di targa. Il consumo energetico di questo monitor è piuttosto contenuto attestandosi a 27,3 W a piena luminosità. L’impiego alla luminosità d’esercizio porta il consumo a soli 18,7 W mentre in stand-by il monitor consuma appena 0,6 W. Il pannello non è dotato di un pulsante per lo spegnimento completo, ma di sensori IR capaci di rilevare la presenza ed eventualmente attivare la modalità di risparmio energetico quando non siamo al lavoro. Brillance 225P 225P: il pannello può ruotare per assumere la posizione verticale. Il Philips Brillance 225P non brilla per le mirabolanti tecnologie del pannello, un classico TN, ma per quelle integrate nel monitor come PowerSensor: se si lascia la propria postazione di lavoro, lo schermo si spegne automaticamente contribuendo a un risparmio energetico che per Philips può raggiungere anche il 70%. Non solo, grazie ai sensori di prossimità ilmonitorriprendevitaautomaticamente quando si ritorna alla postazione. L’ergonomia ha avuto un ruolo molto importantenellaprogettazionedelpannello; lo schermo infatti è regolabile in altezza fino a 130mm e può essere inclinato e ruotato per adattarsi al meglio alle esigenze di chi lo utilizza. Vicino ai sensori PowerSensor si trovano due piccoli altoparlanti che consentono di ridurre notevolmente lo spazio occupato sulla scrivania qualora non fosse necessario un impianto stereo di classe elevata. Il monitor è costituito da un pannello da 22” di diagonale per una risoluzione di 1680x1050 punti, ovvero in formato 16:10, con misure complessive di 502 x 446 x 228mm per 5,16 Kg di peso, piedistallo incluso. Il pannello, come dicevamo, è realizza- to in tecnologia TN TFT con copertura dello spazio colore sRGB ed è quindi una soluzione piuttosto comune e non espressamente dedicata alla fotografia digitale. I dati di targa vedono un contrasto statico di 1000:1 con una luminosità massima di 250 cd/m2 ed un tempo di risposta di 5ms, valori nella media che rendono il Brillance 225P adatto ad un gran numero di applicazioni, dalla visione di filmati ai videogiochi di ultima generazione. L’angolo di visione, dichiarato da Philips pari a 176° in orizzontale e 170° in verticale con contrasto superiore a 5: 1, è limitato dalla stessa tecnologia TN TFT utilizzata in questo pannello. Solo sufficiente la dotazione di connessioni; infatti assieme alla classica VGA analogica e alla DVI-D digitale non troviamo l’ormai sempre più diffusa porta HDMI, bensì un ingresso audio e la porta USB 2 che rende il monitor in grado di funzionare da hub. Per quanto riguarda i consumi, Philips ha fatto un ottimo lavoro limitando le necessità energetiche del pannello a 27,3 W massimi. Il prezzo del monitor Philips Brillance 225P è di € 275. PC PHOTO 44 Philips Brillance 225P 225P: il pannello è dotato di foro per il sistema antifurto Kensington Lock. Grazie al piedistallo ad altezza variabile, il 225P può adattarsi a qualsiasi postazione di lavoro. 225P: l’angolo sinistro ospita l’ingresso USB e la relativa uscita, oltre ad una presa per cuffie abbinata all’ingresso audio posto sul retro. 225P: particolare del sistema di variazione dell’altezza. 225P: particolare del sensore IR PowerSensor. 225P: sul retro, vicino alla presa di corrente, si nota l’ingresso audio per utilizzare gli altoparlanti integrati. 225P: gli ingressi video, una VGA e una DVI-D. 225P: nell’immagine sono visibili i sensori IR PowerSensor e i due altoparlanti integrati. Per capire i grafici Gamut Il grafico del Gamut indica la gamma di colori che il monitor è capacedirappresentare,confrontata con quella dei classici spazi colore sRGB e Adobe RGB. In realtà il Gamut si misura in volume e non in area poiché, semplificando, a differenti livelli di luminositàcorrispondonodifferenti vertici del triangolo che, sommati assieme, formano appunto un solido tridimensionale. DeltaE Con DeltaE si indica l’errore medio nella rappresentazione di un dato colore rispetto al valore generato dal calcolatore. Ad esempio, quando il calcolatore genera un rosso pieno L*=56 a*=81 b*=84 e lo spettrofotometro rileva un valore diverso come L*=66 a*=95 b*=104, la differenza tra i due colori sarà appunto il DeltaE che in questo 45 PC PHOTO caso è pari a 9,76. Minore è il valore DeltaE, più la rappresentazione dei colori è fedele: i valori non dovrebbero mai superare la soglia di 2 e possono considerarsi eccellenti sotto il valore 1. Un DeltaE basso non è indice di un monitor di alta qualità, infatti tale misura rileva esclusivamente l’aderenza del monitor in esame al profilo, il quale si occupa appunto di “mappare” i colori generati dal calcolatore sul monitor in modo da rendere questi ultimi i più fedeli possibili ai primi. E’ comunque evidente che un monitor con maggiori regolazioni o con una elettronica di qualità elevata che rende stabile nel tempo le impostazioni offrirà una base migliore per ottenere un profilo più preciso. I nostri grafici mostrano la qualità del profilo di fabbrica, che deve tenere conto delle variazioni qualitative tra i diversi lotti di produzione (uno stesso modello 225P: la plancia di comando, con i pulsanti tutti raggruppati sul lato destro della cornice inferiore. di monitor può montare differenti pannelli LCD a seconda delle disponibilità dei fornitori), rispetto a quanto è ottenibile con un profilo dedicato creato con strumenti quali spettrofotometri o colorimetri. Gamma L’espansione di gamma è una equazione che permette di determinare il livello di luminanza in uscita come quello in ingresso elevato, appunto, a Gamma. Il valore più comune per Gamma è 2,2. Il grafico del Gamma indica la capacità del monitor di riprodurre i livelli di luminosità in ingresso ed è composto da due curve, una relativa alla configurazione standard del monitor così come prevista dal produttore (in blu) e una relativa alla configurazione determinata durante la profilatura a 120cd/m2 (in verde) con l’intento di ottenere appunto un Gamma pari a 2,2. Uniformità Il grafico della Uniformità permette di farsi un’idea dell’uniformità della retroilluminazione di un monitor. I monitor di fascia alta, o a LED, offrono una uniformità solitamente superiore ai tradizionali LCD di fascia bassa. La misurazione avviene attraverso un luxmetro e i dati sono forniti in percentuale rispetto al valore al centro, solitamente il più alto. Luminosità Gli LCD sono dotati di una retroilluminazione al neon o a LED. Il valore di picco, quello massimo, è certamente utile nella visione di contenuti multimediali ma per il fotoritocco è comunemente accettato che la luminosità ideale sia pari a 120 cd/m2. Il livello di nero è invece un parametro molto importante, infatti i pannelli LCD non possono regolare la retroilluminazione di ogni singolo pixel al fine di Philips Brillance 220X 220X: la presa di corrente. 220X: il pannello non dispone della funzione pivot o di un piedistallo ad altezza variabile. I comandi sono nascosti sul fianco destro della cornice, per non rovinare il design pulito del 220X. 220X: il pannello è dotato di foro per il sistema antifurto Kensington Lock. 220X: i due ingressi video, uno analogico VGA e uno digitali DVI-D. Alla loro destra l’ingresso USB. creare differenze di luminosità, ciò che possono fare è orientare i cristalli liquidi in modo che la luce posta dietro il pannello non possa oltrepassarlo. E’ chiaro che più elevata è la luminosità alla quale si imposta il monitor, maggiore sarà il livello di nero. Contrasto Il Contrasto è il rapporto tra la luminosità e il relativo valore del livello di nero. I moderni monitor LCD offrono spesso una impostazione dinamica del Contrasto che varia in funzione del segnale in ingresso, ma per il fotoritocco è necessario disabilitare questa funzione, ecco perché noi rileviamo il Contrasto statico, sia al valore di luminosità massima che a 120 cd/m2, ovvero in configurazione da fotoritocco. LUT La LUT, acronimo di Look-Up Table, è una tabella di conver- sione dei valori RGB che consente al software di calibrazione di allineare la rappresentazione cromatica del monitor a quella prodotta dalla scheda video. Si tratta proprio di una tabella, con valori di conversione che, nel caso di un rosso troppo acceso, dicono alla scheda video di produrre un segnale meno intenso di un valore “x” calcolato dallo strumento di calibrazione. Solitamente le schede video sono dotate di LUT a 8 bit, ovvero capaci di contenere valori da 0 a 255 per ogni colore RGB. Modifiche a questi parametri riducono il numero di colori rappresentabili dalla scheda video (e quindi dal monitor): se si riscontra, come dicevamo, un rosso troppo acceso, il software di calibrazione scriverà nella LUT della scheda video che per rappresentare il valore R=255 si dovrà generare un segnale, poniamo, pari a R=249. Dal momento che il numero mas- 220X: la presa USB è posta sul retro, nell’angolo inferiore sinistro. simo di colori rappresentabili dal sistema è dato dal prodotto dei singoli colori RGB, se passiamo da 256 x 256 x 256 = 16.777.216 (pari al numero di colori rappresentabili in sRGB) a 249 x 256 x 256 = 16.318.464 ci perdiamo per strada la bellezza di 458.752 colori. Se a ciò sommiamo il fatto che le correzioni possono essere ben più di una, è evidente come sia di primaria importanza toccare il minimo possibile la LUT attraverso una buona regolazione dei controlli esterni del monitor (luminosità e guadagno dei canali RGB, se presenti). La situazione migliore è quella determinata dai monitor dotati di una LUT interna. Questi pannelli, di fascia medio-alta, offrono una LUT da 10 o più bit che consente di sfruttare sempre e comunque tutti i 16,7 milioni di colori generati dalla scheda video, apportando le necessarie modifiche affinché il monitor rappresenti fedelmente i colori generati dalla scheda senza modificarne la LUT. Chiaramente maggiore è la profondità di colore della LUT integrata, migliore sarà la precisione dell’intervento e il numero di colori rappresentabili (entro i limiti del gamut del monitor) con schede video professionali. Tecnologia LCD TFT S-PVA (Super Patterned Vertical Alignment): tecnologia utilizzata sui pannelli di fascia elevata che consente di coprire buona parte dello spazio colore Adobe RGB (96%) ed è più adatta all’ambito fotografico anche per le migliori caratteristiche di riproduzione del colore ai diversi angoli visuali. TN TFT: tecnologia utilizzata sui pannelli più economici e che offre un angolo di visione inferiore rispetto ai pannelli S-PVA. PC PHOTO 46 Philips Brillance 220X Gamut Il Gamut indica la gamma di colori rappresentabili dal monitor alla luminosità di 6500 gradi Kelvin. Il monitor in esame è capace di coprire quasi completamente lo spazio colore sRGB, mostrando una preferenza alle tonalità blu piuttosto che al viola. DeltaE Il DeltaE mostra la corrispondenza del monitor con il profilo colore del produttore (standard) e con quello generato dal calibratore (profilato). Valori sopra a 3 sono visibili a occhi non allenati, valori sotto a 1 sono praticamente perfetti. Il DeltaE del monitor in configurazione standard e con il profilo del produttore è piuttosto lontano da un valore corretto, il DeltaE infatti è pari a 6,22 prima della profilatura con picchi oltre DeltaE 14. Una volta profilato i risultati sono ottimi, con un DeltaE medio di 1,05 e picchi sempre inferiori a DeltaE 3. Gamma Il Gamma determina la riproduzione dei diversi livelli di luminosità. Con le impostazioni di fabbrica ed i profili standard, il monitor in esame produce un gamma medio piuttosto deludente pari a 1,36, lontano dal valore di 2,2 che usiamo come standard di riferimento. Dopo una accurata profilatura il gamma medio a 120 cd/m2 è pari a 2,2. Uniformità Il grafico mostra l’uniformità della retroilluminazione del pannello LCD. Il monitor in esame mostra una uniformità discreta con una evidente disomogeneità che porta il lato sinistro ad essere meno luminoso del destro. I valori di luminosità non si discostano più del 20% dal valore registrato al centro. Philips Brillance 220X Luminosità Contrasto Consumo Massima dichiarata: 250 cd/m2 Massima rilevata: 302 cd/m2 Livello di nero max: 0,32 cd/m2 Livello di nero a 120 cd/m2: 0,21 cd/m2 Dichiarato: 1000:1 (statico) Massimo rilevato: 934:1 (statico) Dopo profilatura (120 cd/m2): 579: 1 (statico) Massimo: 47,1 W A 120 cd/m2: 29,4 W Stand-by: 1,4 W Ad una luminosità massima dichiarata di 250 cd/m2 ne corrisponde una effettiva misurata in 302 cd/m2, addirittura superiore al valore dichiarato. Il livello dinerononèestremamentecontenuto, sia alla massima luminosità che a quella di esercizio di 120 cd/m2. Il contrasto massimo dichiarato è di 1000:1, al quale corrisponde un valore rilevato di 934:1. Alla luminosità di 120 cd/m2, dopo profilatura, il contrasto scende a 579:1. Il consumo energetico di questo monitor è contenuto, anche se non da record: alla massima luminosità si arriva a circa 47 W mentre nell’impiego alla luminosità d’esercizio tale valore scende fino a 29,4 W. In stand-by il monitor consuma 1,4 W non ulteriormente riducibili vista l’assenza di un interruttore hardware. Brillance 220X LightFrame Di tutt’altra pasta è il Brillance 220X, evidentemente progettato per la casa e non per l’ufficio. Lo si vede dal design, meno serio di quello del 225P, dalla mancanza di alcune funzioni importanti per un impiego professionale e dalla presenza di altre decisamente poco utili in ambiente lavorativo. Il monitor Brillance 220X è costituito da un pannello da 22” di diagonale con risoluzione di 1680x1050 punti in formato 16: 10. Le misure complessive sono 508 x 425 x 201mm compreso il piedistallo, per un peso totale di 4,6 Kg. Ad incorniciare il pannello LCD è quella che si rivela una delle funzioni più importanti del monitor, tanto da comparire addirittura nel nome: LightFrame è un sistema di illuminazione della cornice del display studiato appositamente per non affaticare la vista in ambienti scarsamente illuminati. La funzione è efficace, a patto di non impiegarla quando si ritoccano le immagini per evitare l’introduzione di sgradevoli dominanti causate dalla luminescenza blu che circonda il Quanto Costa Philips Brillance 225P: Philips Brillance 220X LightFrame: www.philips.it € 275 € 250 monitor; effettivamente però la vista si affatica molto meno rispetto a display di pari categoria. La finitura lucida color bianco è certamente alla moda, ma rende estremamente visibile la polvere attirata dall’effetto elettrostatico delle apparecchiature elettroniche. Il pannello è sempre un TN con copertura dello spazio colore sRGB, caratterizzato da un contrasto statico di 1000:1 e una luminosità massima dichiarata in 250 cd/m2. L’angolo di visione è dichiarato in 160° sia in verticale che in orizzontale con contrasto 10:1 mentre il tempo di risposta di 5 ms (2ms grigio su grigio) rende il pannello ideale per la visione di filmati o per i videogiochi: per il fotoritocco è bene ricordare di disabilitare il contrasto dinamico e la funzione LightFrame. Come dicevamo, mancano funzioni di grande importanza per un uso professionale, in particolare non è possibile modificare l’altezza del piedistallo così come non è presente la funzione pivot per orientare il pannello in verticale. Dal punto di vista delle connessioni ci si deve accontentare della digitale DVI-D con HDCP e della classica analogica VGA mini D-Sub a 15 pin. Per quanto riguarda i consumi invece registriamo un maggiore fabbisogno energetico rispetto al Brillance 225P, con 47,1 W a pieno carico e 29,4 W a 120 cd/m2. Il prezzo del monitor Philips Brillance 220X è di € 250. Andrea Nivini Il test dei monitor è effettuato con spettrofotometro. Lo spettrofotometro è uno strumento professionale che offre una precisione molto maggiore rispetto al colorimetro. Per le nostre prove abbiamo scelto lo spettrofotometro iOne di X-Rite, distribuito da Aproma. PC PHOTO 48