Ben quattro sagre lungo la Sarzanese ristoratori in rivolta
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Ben quattro sagre lungo la Sarzanese ristoratori in rivolta
Ben quattro sagre lungo la Sarzanese ristoratori in rivolta Pesce, bruschetta, carne di maiale e la mitica "pupporina" Ce n'è per tutti ma i locali insorgono: «Si e passato il segno» di Marco Pomella MASSAROSA Ce n'è per qualsiasi gusto: pesce, bruschetta, carne di maiale e persino dolci. In meno di dieci chilometri di via Sarzanese che attraversa il Comune di Massarosa ben 4 sagre. E se gli appassionati del genere, per Ferragosto, hanno solo l'imbarazzo delle scelta, i ristoratori locali storcono il naso e chiedono di rivedere il regolamento. Transitando sulla provinciale c'è quasi il rischio di far confusione. Cartelli e frecce ad ogni angolo di strada: chi lo mette di colori sgargianti, chi cerca di farlo tiri po' più grande della "concorrenza". Fatto sta che per Ferragosto ci sono almeno tre, se non quattro sagre attive. Troviamo conferma sul sito ufficiale del Comune di Massarosa. A Stiava c'è infatti la sagra del Pesce, organizzata dalla locale Avis, partita il 12 agosto e che terminerà il 24. A Quiesa la Misericordia locale organizzala tradi- Cartelli e frecce affollano la strada tanto che c'è il r is chio di fare confusione II motivo? La concorrenza tra i promotori delle feste e spietata anche nella segnaletica zionale Sagra della Bruschetta che parte il giorno dopo Ferragosto, il 16, e termina il 24 ma poi riparte il 26 per finire il 31 di agosto. Tra i due paesi opposti di Massarosa altre due sagre. La sagra dello Stinco a Piano del Quercione, organizzato dalla G.S. Piano del Quercione di scena da Ferragosto fino a fine mese. E infine la sagra della Pupporina, a Bozzano, partita ad inizio mese e che termina proprio il 16 agosto. Questo almeno stando alle comunicazione ufficiali trovate sul sito del Comune, perché i cartelli per la strada differisco- no leggermente nelle date. In programma, per la fine di agosto, anche la sagra del Porcino, ospitata a Piano di Conca. Se c'è molta gente che apprezza e valorizza con la sua presenza il lavoro delle associazioni che organizzano queste sagre sottolineandone la valenza sociale, chi di ristorazione vive non è certo contento di tanta concorrenza in giro, in un periodo poi dove di turisti se ne vedono davvero pochi. L'Ara, l'associazione che li raggruppa, di recente ha alzato la voce, con una lettera indirizzata al sindaco Franco Mungai. «Pur riconoscendo l'importanza delle sagre paesane come momento di autofinanziamento delle associazioni di volontariato e di promozione dei prodotti tipici - scrive Ara - crediamo che oggi, sotto il cappello di una finta regolamentazione dalle maglie larghissime, si sia passato il segno. Ristoranti regolari vessati dagli alti costi digestione, dalle imposte, dai costi del personale, dai controlli puntigliosi, si trovano a fare i conti con ristoranti abusivi senza costi di gestione, che non pagano personale e che pagano tasse irrisorie basate sulle presenze Siae dal momento che la musica viene accesa! Tre anni fa fummo chiamati a contribuire alla stesura del regolamento comunale delle sagre paesane e ci sembra che il risultato sia del tutto diverso dalla partenza del ragionamento. Da maggio a ottobre non c'è tiri giorno dove non vi sia una sagra che finisce per penalizzare gli esercizi pubblici e oggi anche le sagre stesse dato che Il loro accavallarsi ne pregiudica la redditività. Chiediamo di riaprire un tavolo di confronto per rivedere il regolamento». Del resto il regolamento sulle sagre nacque zoppo. Non fu, di fatto, una regolamentazione delle sagre (se non per quelle, nuove, che potranno essere organizzate in futuro), quanto una "cristallizzazione" della situazione già esistente. o ,il: :, on„ b, A, I I cartello della sagra di Quiesa I I ; urca/Pagilanti)