I soldi? Solo un dettaglio Il doppio lavoro fa moda

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I soldi? Solo un dettaglio Il doppio lavoro fa moda
I soldi? Solo un dettaglio Il doppio lavoro fa moda
Pagina 24 - Cronaca
Anche in Italia i giovani scoprono i vantaggi di un mix di attivit Lo raccontano le cifre dell´Istat e un´inchiesta di
"Cosmopolitan"
I soldi? Solo un dettaglio Il doppio lavoro fa moda
Largo a segretarie-cantanti e ingegneri-registi
AMBRA SOMASCHINI
ROMA - Un lavoro non basta ce ne vogliono due, a volte anche tre. Non soltanto una scelta economica, una furbizia
da impiegato statale che ha lo stipendio pubblico e il mestiere vero altrove. Ora, per i lavoratori degli anni Duemila
rischia di diventare uno stile di vita. Mix professionali, multijob come dicono gli anglosassoni. Alcuni retribuiti
regolarmente, altri in nero. Segretarie che fanno le cantanti, telefoniste nei call-center che di sera diventano baby-sitter,
ingegneri-registi, infermieri-rappresentanti commerciali, impiegate che appena rientrate dai turni organizzano a casa
estemporanei show-room di abiti e oggetti vintage trovati nei mercatini.
Uno sdoppiamento produttivo che riguarda soprattutto le donne. Ma che aggancia anche gli uomini, in particolare i
trenta-quarantenni. Secondo le ultime stime Istat su 23 milioni e mezzo di lavoratori italiani almeno 6 milioni e 500 mila
hanno due o tre attivitquotidiane. Un fenomeno in crescita ma soprattutto una nuova tendenza nel modo di vivere e
lavorare dei giovani fotografato da Cosmopolitan in edicola da stamattina.
«Faccio quadrare i bilanci in una societma la mia passione la musica spiega sulla rivista Alessia Giumelli, milanese,
25 anni cosdi sera canto nei locali, di giorno alle feste dei matrimoni, sono perfino diventata solista nel gruppo di mio
fratello. E´ un´emozione alla quale non potre mai rinunciare». Nancy Tornello ingegnere a Milano, regista tv a Roma:
«Non esistono incompatibilit Ho seguito per sei mesi un corso di regia in Danimarca ed eccomi qui. Ho rinunciato a
cucinare per sempre ma mi sento molto gratificata».
«Esistono attivitcomplesse che non consentono questo tipo di sdoppiamento continuo osserva Domenico De Masi,
docente di sociologia del lavoro all´UniversitLa Sapienza un chirurgo oppure un pianista non possono certamente fare
nient´altro. Ma ci sono lavori che richiedono meno specializzazione, meno impegno, che possono tranquillamente
essere cumulati. Bancario e amministratore di condomino, studente e lavoratore part-time in un´azienda. Se una
persona si annoia seguendo la propria attivitne fa altre due. Ma attenzione, non sempre si aprono nuovi orizzonti, non
sempre in questo modo "si cresce". Spesso ci si ritrova stanchi senza aver fatto dei reali passi in avanti nelle carriere».
Eppure, a detta di Antonella Baldassarini, del settore contabilitnazionale Istat, «questa molteplicitdi situazioni nella
nostra economia non soltanto diventata un´opportunitdi incremento nel reddito. Ormai si trasformata in una possibilit
di crescita individuale culturale e professionale».
E´ d´accordo Lucia Cerri, sociologa: «Il secondo lavoro assomiglia a un´esplorazione. Permette di conoscere altri
ambienti e di uscire dai confini di un´unica identitprofessionale, magari insoddisfacente. Un trend che si chiama
"ambizione orizzontale". Chi vuole il successo si muove in pi direzioni e non solo puntando in alto nel proprio settore.
Quello che funziona, che piace, navigare liberamente».
Per questo Marco Persichetti romano, trentenne, ha messo su una cooperativa per la scrittura di software educativo
per i bambini, tiene corsi di formazione professionale in una scuola, ha un contratto di collaborazione con l´UniversitLa
Sapienza dove fa manutenzione di alcuni server per la facoltdi giurisprudenza: «Cerco di vivere dice - facendo le cose
che mi piacciono. Ma il pericolo c´ Giocando su due tavoli ci si pusentire stremati, sfiniti».
Come Barbara Ehrenreich, che ha scritto «Una paga da fame, come non si arriva alla fine del mese nel paese pi ricco
del mondo» un libro subito diventato best-seller negli Stati Uniti e pubblicato in Italia la settimana scorsa da Feltrinelli.
Ha abbandonato una bella casa e lo status di intellettuale, si messa a fare la cameriera e la commessa cercando «tutti
gli stratagemmi possibili per sopravvivere».