una ipotesi esplicativa dei fenomeni paranormali

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una ipotesi esplicativa dei fenomeni paranormali
UNA IPOTESI ESPLICATIVA
DEI FENOMENI PARANORMALI
1 - Emanuele Kant, nei suoi Sogni di un visionario chiariti con i sogni
della metafisica (1766 ), qualifica argutamente atteggiamento da furbi a buon
mercato quello di quanti irridono, come creduli, coloro che si occupano di fenomeni paranormali, fenomeni di fronte ai quali non poteva essere assunto, allora,
secondo lui, se non un cauto agnosticismo, in attesa che maturassero i tempi
per una ben definita opinione (2).
A distanza di due secoli abbondanti, l'ironia kantiana non ha perso il mordente, perché di furbi a buon mercato, a cui si appunta, ce ne sono ancora e
molti (3 ). Se, quando scriveva Kant, la problematica circa la fenomenia paranormale riguardava sia l'esistenza che l'essenza di questa, oggi, sulla base dei
risultati raggiunti soprattutto dalla Scuola di Durham (4 ), il problema esistenziale può dirsi risolto in senso positivo.
Tuttavia si continua a dubitare che in effetti una fenomenia paranormale
abbia cittadinanza fuori dei sogni dei visionari e ciò obbliga chi ne voglia parlare
ad un preambolo propiziatorio, in cui si assicuri l'interlocutore che l'oggetto del
discorso non appartiene al mondo delle fiabe, né — peggio — a quelli della
follia o del crimine.
Alla radice del perdurante scetticismo circa l'esistenza della fenomenia paranormale è, in primo luogo, la difettosa e, in moltissimi casi, del tutto mancante
(1) Si indicano, con quest'aggettivo, volutamente generico, tutti i fenomeni, che costituiscono oggetto di studio di quella che il fisiologo e Premio Nobel francese Charles Richet
(1850-1935) propose, nel 1905, di chiamare Metapsichica; che gli anglo-americani, almeno
dalla fondazione della londinese Society for Psychical Research (1882), indicano col nome di
Ricerca psichica; che i tedeschi denominano Parapsicologia, con termine introdotto nel 1889
dallo psicologo Max Dessoir (1867-1947), che ha prevalso sui primi due, essendone stato
consacrato l'uso ufficiale nella Conferenza internazionale di studi parapsicologici, tenutasi ad
Utrecht nel 1953, a cura della Parapsychology Foundation di New York.
(2) I. Kant, Triiume eines Geistersehers erliiutert durch Triiume der Metaphysik, in
Kants Werke, ed. Cassirer, Berlino, 1922, Vol. II, pag. 369; trad. it. Carabellese, in E. Kant,
Scritti minori, Bari, 1923, pag. 177.
(3) Cfr., ad esp., O. M. Heredia, Le frodi dello spiritismo e i fenomeni metapsichici, trad.
it., Roma, 1962.
(4) E' la scuola del Prof. J. B. Rhine, fondata da lui e da altri tre professori di psicologia dell'Università Duke di Durham (Carolina del Nord, U.S.A.) nel 1930, per lo studio dei
fenomeni paranormali col metodo statistico. Per la storia, cfr.: J. B. Rhine, New frontiers of
the mind, New York, 1937, trad. it. De Boni, Milano, 1950.
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conoscenza della letteratura, riesumata e prodotta in proposito da circa centocinquant'anni a questa parte.
Si tratta di una letteratura di estensione universale (5) che, per giungere
fino a noi, ha preso l'avvio dai millennii (6).
Ovunque si scriva e dacché si scrive, si accumulano testimonianze che,
sistematicamente ordinate, mostrano di attenersi ad una tipologia ben definita,
ricorrente, senza sostanziali variazioni, sotto ogni cielo e in ogni tempo. Così,
ad esempio, le esperienze di uno Swedenborg (7) sembrano, da un lato, ricalcare
modelli forniti dall'antichità classica; dall'altro, si allineano ai resoconti di un
Crookes (8) o di un Lombroso (9); da un terzo, presentano analogie molto
(5) Nell'impossibilità di fornire una bibliografia completa, dato lo sterminato numero delle
opere esistenti in materia, si indicano alcune pubblicazioni fondamentali, contenenti appendici
o note bibliografiche generali, o sistematicamente divise a corredo dei singoli argomenti. Nel
corso della presente trattazione, non si mancherà, poi, di richiamare, in nota, le fonti bibliografiche dei particolari passi. Ch. Richet, Traité de Métapsychique, Parigi, 1922; W. Mackenzie,
Metapsichica moderna, Roma, 1923; E. Servadio, La ricerca psichica, Roma, 1946; G. De Boni,
L'uomo alla ricerca dell'anima, Verona, 19672 ; K. Ramakrishna Rao, Experimental Parapsychology, Springfield (Illinois, U.S.A.), 1966, trad. it., Roma, 1967; A. Resch, Introduzione alla
Paranormologia (dispense), Pontificia Università Lateranense - Accademia Alfonsiana, Roma,
an. acc. 1969-70.
(6) A parte gli antichissimi contributi della letteratura orientale, in specie indiana, richiamiamo, per quanto riguarda l'Occidente: Bibbia (Esodo, VII, 11-12; Deut., XVIII, 9-12;
I Re, XXVIII, 7 segg.; Daniele, IV; ecc.); Omero, Odiss., XI; Legge XII tavole, tav. VIII„;
Lex Cornelia de sicariis et veneficiis; Plinio il vecchio, Hist. Nat, VII, 2 e XXX, 6; Plinio il
giovane, Lettere, VII, 27; Cicerone, De Divinatione, passim, De legibus, II, 32 e 33; Tacito,
Annali XI, 21; Virgilio, Eneide, VI; Plutarco, Vite degli uomini illustri, Vita di Bruto: ecc.
Ricchissima di testimonianze è la letteratura sacra e, in particolare, l'agiografia, sia cattolica,
che non. Si consultino, a questo riguardo, le opere del gesuita inglese P. H. Thurston, La
chiesa e lo spiritismo, trad. it., Milano 1949 3 , Spiriti e spettri (Ghosts ami Poltergeists, Londra 1953), trad. it., Alba, 1955, I fenomeni fisici del Misticismo (The physical phenomena of
11lysticism, Londra, 1952), trad. it., Alba, 1956. Larga messe di citazioni ed esempi, sistematicamente ordinata per categorie, è contenuta nell'opera gigantesca di Ernesto Bozzano
(1862 - 1943), che, esaurita più volte, vede di nuovo la luce gradualmente, a cura del Dott.
Gastone De Boni, per i tipi dell'Editrice « Luce ed Ombra » di Verona.
(7) E' il « visionario » dei Sogni di Kant: Emanuele Swedenborg (1688-1772), naturalista
e mistico svedese, la cui opera principale Arcana coelestia, 8 voll., Londra, 1749-1756, è stata,
appunto, riassunta e commentata dal filosofo tedesco.
(8) Sir William Crookes (1832-1919), scienziato inglese, premio Nobel per la chimica
1907, sperimentò a lungo con la giovane medium Florence Cook, ottenendo soprattutto fenomeni fisici, di cui lasciò documentazione fotografica. Di lui: Experimental investigations on
psychic force, Londra, 1871; Researches on the phenomena of spiritualism, Londra, 1874, trad.
it., Milano, 1932.
(9) Cesare Lombroso (1835-1909), psichiatra e criminologo italiano, fondatore della Antropologia criminale, si occupò attivamente di Parapsicologia, dopo essere partito da posizione
scettica, sperimentando con la celebre medium Eusapia Paladino. Di lui: Ricerche sui fenomeni
ipnotici e spiritici, Torino, 1909, nuova ed. 1914.
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prossime con le narrazioni di etnologi e missionari, circa le manifestazioni paranormali dei primitivi (10).
Ora, poiché un accordo così generale e permanente fra popoli, generazioni,
culture e livelli sociali, i più disparati che si possano immaginare, ed in un'umanità, per giunta, caratterizzata precipuamente dal costante ed universale disaccordo, non è ammissibile se non quando verta su un oggetto effettivamente esistente, sembra logico concludere che i fenomeni paranormali siano una realtà
incontestabile.
Ma è ovvio che, per giungere ad una simile conclusione, bisogna essere informati almeno dell'entità del concorso di tante testimonianze scritte.
Vi è da notare, inoltre, che al detto plebiscito hanno partecipato, in misura
cospicua ed in pieno fiorire di moda positivistica, scienziati illustri, dai già citati Sir William Crookes e Cesare Lombroso, agli astronomi tedesco Zóllner (11),
italiano Schiaparelli (12) e francese Flammarion (13), al fisiologo francese
Richet, citato nella nota 1, e allo psichiatra italiano Morselli (14), a fisici della
statura dell'inglese Sir Oliver Lodge (15), ecc., ecc.
Si può eccepire che questi uomini, insigni ciascuno nel suo campo, una
volta usciti dalle cittadelle fortificate delle rispettive specializzazioni, possano
aver preso abbaglio, o essere caduti preda di abili mistificatori.
Ma ciò equivale ad avanzare la strana ipotesi dell'esistenza, negli scienziati
in questione, di una ingenuità generica proporzionale, se non superiore, all'acume
professionale specifico, visto che, appena fuori della sfera abituale d'indagine,
avrebbero perso spontaneamente ogni potere di critica e si sarebbero fatti raggirare da medium del tutto incolti ( ad esempio: la celeberrima Eusapia Paladino)
e spesso anche di età minore (ad esempio: la non meno famosa Florence Cook).
Può giudicare chiunque la verosimiglianza di una tale ipotesi e la luce di credibilità che ad essa proviene dall'essere ambientata, come l'esattezza storica vuole,
in pieno clima positivista.
Da questo clima, non certo favorevole alla credulità, deriva, anzi, allo scet-
(10) Cfr.: E. Bozzano, Popoli primitivi e manifestazioni supernormali, Milano-Roma, 19534.
(11) Johann Karl Friederich Ziillner (1834-1882), sperimentò col medium Slade, specie
ín materia di Apporti, ipotizzando, come vedremo, una quarta dimensione spaziale, per spiegarne
il meccanismo. Di lui: Vierte Dimension und Okkultismus, Lipsia, 1923.
(12) Giovanni Schiaparelli (1835-1910), direttore dell'Osservatorio di Brera e scopritore
dei « canali » di Marte, sperimentò con la citata medium E. Paladino.
(13) Camillo Flammarion (1842-1925), presidente della Società per la ricerca Psichica di
Londra nel 1923, scrisse, fra l'altro: L'inconnu et les problèmes psychiques, 2 voll., Parigi,
1900, trad. it., Bari, 1904.
(14) Enrico Morselli (1862-1929) scrisse: Psicologia e « Spiritismo », 2 voli., Torino, 1908.
(15) Fisico illustre (1851-1940), fu presidente della Società per la Ricerca Psichica di
Londra dal 1901 al 1903. Ha lasciato: The survival of man, Londra, 1910; Raymond, or Life
and Death, ibidem, 1916 e 1924; Phantom Walls, trad. it.: Barriere illusorie fra materia e
spirito, Bari, 1936.
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ticismo corrente circa l'esistenza dei fenomeni paranormali il contributo di due
sofismi d'appoggio.
Il primo dei due, notato dal Richet, consiste nel considerare fatti reali soltanto quelli abituali e nel concludere, quindi, per l'irrealtà dei fenomeni paranormali, data la loro rarità.
I fenomeni paranormali, invero, non sono frequenti se non statisticamente
parlando. Nella vita del singolo, tranne casi eccezionali, sono piuttosto infrequenti, sebbene, ove l'attenzione sia predisposta, da un'adeguata informazione, a
cogliere l'aspetto paranormale di ciò che accade intorno, anche il singolo — ossia
ciascuno di noi — possa riconoscerne non pochi nelle coincidenze quotidiane che,
di solito, si ascrivono sbrigativamente al caso (16 ).
Reale, o dovuta a difetto di osservazione, questa rarità rende i fenomeni
inabituali e la mente umana — anche quella di scienziati che, per abito all'avanscoperta, dovrebbe essere smaliziata contro il misoneismo — è portata a considerare inesistente ciò che non la colpisce abitualmente (17 ).
Così si equivoca l'inabitualità con l'inesistenza. Tanto varrebbe non credere
ad eclissi, comete ed altri fenomeni non frequenti, a motivo, appunto, della loro
rarità.
Il secondo dei due sofismi parte dal sogno del positivismo di applicare a
tutta l'enciclopedia scientifica il metodo sperimentale e, da questa premessa che
si è dimostrata falsa anche nell'ambito della fisico-chimica (18), conclude all'inesistenza dei fenomeni paranormali, perché non si adattano al letto di Procuste del metodo in parola. Tanto varrebbe negare l'esistenza di quei fenomeni
— e sono i più! — che, pur sfuggendo per la loro irripetibilità all'applicazione
del metodo sperimentale, formano tuttavia oggetto di scienza, in quanto verificabili mediante l'osservazione sistematica, la documentazione, le testimonianze, ecc.
Ma, a parte l'ignoranza della letteratura in materia, a parte i pregiudizi sofistici di cui si è parlato, una nebulosa atmosfera grava sui fenomeni paranormali, residuo placentare della matrice magico-superstiziosa, dalla quale, con tanto
coraggio, li hanno enucleati, per cercare di ridurli nel cerchio luminoso della
conoscenza scientifica, gl'illustri pionieri della Parapsicologia sopra rammentati
ed i loro predecessori, contemporanei ed epigoni.
E' un'atmosfera pesante ed infida, mantenuta, in certo senso, dalla « pigrizia
mentale » degli stessi cultori della materia, che stentano a liberarsi dei pregiudizii di varia specie e ad avvicinare i fenomeni con mente sgombra; alimentata
(16) Possono considerarsi relativamente frequenti le esperienze telepatiche, ma appunto
perché la fortunata diffusione del neologismo Telepatia, coniato nel 1882 dal grecista e parapsicologo inglese F. W. H. Myers (1843-1901), ha aiutato la notorietà del fenomeno, svegliando
l'attenzione verso le sue manifestazioni.
(17) « Notre intelligente routinière est ainsi faite qu'elle se refuse à admettre ce qui est
inhabituel n, Ch. Richet, Traité cit., pag. 9.
(18) L. Talamonti, Universo proibito, Milano, 19622, pag. 359.
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da empirici, o peggio, che abbassano il dialogo, faticosamente oscillante intorno
ad un livello scientifico, gravandolo con le note squalificanti della gratuità (19).
Questa atmosfera ha accompagnato la nascita e la prima infanzia di tutte
le scienze: non deve respingere, ma piuttosto richiamare all'indagine, quasi indizio, storicamente ripetentesi, di una non lontana epifania del sapere.
Da essa, comunque, il Prof. Rhine ha decantato, nei laboratorii della Duke
University, la certezza dell'esistenza della fenomenia paranormale (20), certezza
anche di recente confermata (21), alla quale si deve se — a parte la fioritura
di enti ed organi, anche statali, dediti, un po' dappertutto, allo studio e alla
sperimentazione parapsicologici — l'Università di Utrecht ha una cattedra di
Parapsicologia e la Pontificia Università Lateranense di Roma tiene, presso l'Accademia Alfonsiana, corsi regolari della materia.
2 - In verità, per dare inizio alle indagini parapsicologiche, non si è atteso di avere la certezza dell'esistenza dei fenomeni paranormali, che il Rhine
ha conseguito su salda base statistica.
Da sempre l'umanità ha formulato ipotesi circa il significato dei segni misteriosi, che attraversano, nelle loro più modeste espressioni, le giornate di tutti,
assurgendo, in casi eccezionali, a manifestazioni di rilievo (22 ).
Ma le ipotesi si sono moltiplicate, da quando le sorelle Fox, nel 1848, hanno
portato alla ribalta dell'attenzione mondiale questi fenomeni (23), che fino allora erano stati oggetto di studio solo da parte di indagatori isolati (24).
Enrico Morselli, nel 1908, a sessant'anni precisi dal celebre episodio di
Hydesville, ne contava 35, ordinandole in 10 categorie (25).
Molte di tali ipotesi sono cadute (26), ma, soprattutto, si sono ridotte di
(19) E. Servadio, La psicologia dell'attualità, Milano. 19622 , pag. 375.
(20) Sui risultati della scuola, oltre l'opera di Rhine, citata nella nota 4, e quella di Rao,
citata nella nota 5, possono esser utilmente consultate: Rhine, Extra-sensory Perception, Boston,
1934; Rhine ed Altri, Extra-sensory Perception after sixty years, New York, 1940; Rhine, /t
follows from ESP., in Journal of the American Society for Psychical Research, 1941, n. 6;
Rhine, Mind over Matter or the PIA Effect, ibidem, 1944, n. 4.
(21) Le ultime conferme si sono avute alla 18 a Conferenza Internazionale della Parapsychology Foundation di New York, tenutasi a Le Piol, St. Paul-de-Vence, dal 16 al 18 giugno 1969,
presso il Centro Europeo di Ricerca (Cfr.: Newsletter of the Parapsychology Foundation, 1969,
nn. 4 e 5).
(22) Cfr., ad es., le diverse ipotesi, riferite o formulate da Cicerone, in De Divinazione,
a spiegazione delle premonizioni.
(23) Per la storia delle sorelle Fox, cfr.: De Boni, L'uomo, ecc., cit., pagg. 27-29.
(24) Fra i più noti: il medico-poeta svevo Justinus Kerner, che riassunse le sue osservazioni sulla veggente Federica Hauff in Die Seherin von Prevorst, Stoccarda 1829, ed il medico americano J. Larkin, la cui storia è riferita da E. Bozzano in Indagini sulle manifestazioni supernormali, III serie, Città della Pieve, s.d., pagg. 72-84.
(25) Op. cit., conclusione.
(26) W. Mackenzie, op. cit., pag. 264.
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numero le categorie, risultando, a successive revisioni critiche, assimilabili fra
loro.
Nel 1946, nonostante che, essendo trascorso un altro quarantennio circa
dalla « rivelazione » delle sorelle Fox, gli studi avessero prodotto nuove ipotesi,
Servadio poteva riunirle tutte in tre sole categorie:
1) ipotesi spiritica;
2) ipotesi religiose ed occultistiche;
3) ipotesi a tendenza scientifica, generali e parziali (27) .
Sembra che questa classificazione, che ha riguardo al contenuto delle ipotesi
— ossia alla causa a cui queste attribuiscono i fenomeni paranormali — resista
all'ulteriore decorso del tempo.
La riproponiamo, pertanto, variando leggermente i titoli di due categorie per
dar loro un valore maggiormente indicativo, e ne aggiungiamo una seconda,
avente riguardo all'estensione delle ipotesi, cioè all'ampiezza dell'area fenomenica,
che ciascuna di esse tende a spiegare.
Secondo il contenuto, dunque, distinguiamo:
a) ipotesi spiritica, che attribuisce i fenomeni a spiriti disincarnati di
defunti;
b) ipotesi animiche, che attribuiscono i fenomeni a forze ignote o mal
note dell'uomo, esprimentisi in tono minore nella vita ordinaria ed emergenti al
livello di un'evidenza talvolta violenta, in particolari condizioni;
c) ipotesi trascendentistiche, che attribuiscono i fenomeni paranormali ad
entità sovrumane o subumane, pertinenti alla sfera della religione, o a quelle
dell'occultismo e degli altri contro-altari, escogitati dalla religiosità libera in concorrenza con le religioni ufficiali ( 28 ) .
Secondo l'estensione, distinguiamo:
a') ipotesi generali, che tendono a fornire una spiegazione unica dell'intera fenomenia paranormale;
b') ipotesi particolari, che tendono a fornire, invece, la spiegazione di
questo o quel fenomeno, o gruppo di fenomeni.
Spiritismo ed animismo hanno diviso per qualche tempo le opinioni degli
studiosi, avanzando, ciascuno dei due, pretese monopolistiche circa la spiegazione
dei fenomeni paranormali. Ma ormai, per quanto si notino qua e là, prevalentemente nell'intonazione generale del discorso, preferenze per l'una o l'altra categoria di ipotesi, i maggiori esponenti sono concordi in una posizione intermedia,
nella quale i fenomeni paranormali sono spiegati animicamente, sinché questa
(27) Op. cit., nella nota 5, pag. 117.
(28) Storicamente, le tre categorie d'ipotesi vantano pari antichità, in quanto si trovano
traccie di tutte e tre in ogni epoca. Lo spiritismo moderno, ove si accetti come suo episodio
iniziale quello delle sorelle Fox, è nato, affermandosi contro l'ipotesi trascendentistico-demoniaca (Cfr.: De Boni, op. cit., pag. 28).
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spiegazione sia, a lume di ragione, sostenibile sulla base delle conoscenze attuali;
spiriticamente, oltre tale limite.
A questa posizione era pervenuto, a suo tempo, l'Aksakov, nel suo celebre
volume, che costituisce, come dice il titolo, un tentativo — il primo — di esame
critico della fenomenia paranormale (29).
E ad essa approdò fin dal 1899 il Bozzano (30), il cui avviso è che animismo
e spiritismo siano ipotesi complementari, nel senso che ciascuna delle due serve
di sostegno all'altra. In particolare, l'animismo postula la fondatezza dello spiritismo, in quanto non può ritenersi che forze o facoltà, esprimentisi durante la vita
così sporadicamente e raramente, facciano parte dell'armamentario destinato alla
lotta quotidiana per l'esistenza: è giuocoforza pensare che il loro emergere in vita
sia anticipazione, non del tutto normale — e, perciò, sporadica e rara —, del regolare espletamento che se ne avrà dopo la morte, tanto più che ogni emergenza
coincide, generalmente, con attenuazioni evidenti della vitalità. Lo spiritismo, per
contro, postula la fondatezza dell'animismo, perché non può pensarsi che forze o
facoltà, esprimentisi al momento o a seguito della morte, non siano latenti nell'individuo vivente, così da poter emergere anche prima di tale momento.
3 - L'ipotesi che presentiamo è, dal punto di vista del contenuto, animicospiritica, perché si fonda sul sovra esposto avviso del Bozzano. Dal punto di vista
dell'estensione, è generale, perchè tende a spiegare il complesso dei fenomeni
paranormali, complesso che, nella sua interna varietà, sembra esibire un'unità
fondamentale, probabilmente attribuibile all'unicità della causa.
Ove si voglia darle un nome, che, anche a fine mnemonico, la individui, fra
le altre ipotesi, per la sua peculiarità, si può darle quello dell'adimensionalità.
E' indotta, invero, dall'osservazione che tutti i fenomeni paranormali costituiscono evasioni dal paradigma, entro il quale lo spazio e il tempo, come dimensioni della realtà empirica, inquadrano i fenomeni normali.
Se è vero — come si cercherà di mostrare appresso — che l'intera fenomenia
paranormale si propone sotto il segno dell'eccezionalità alle regole, imposte da
spazio e tempo — dimensioni della realtà — alla fenomenia normale, l'ipotetica
causa di tale fenomenia deve essere esente, nel suo operare, dalle dette regole, il
che fa presumere che sia aspaziale ed atemporale, ossia, sotto questi due profili,
adimensionale. Così può formularsi la nostra ipotesi.
La sua verifica verterà, prima di tutto, sull'esattezza dell'osservazione di base,
dalla quale è stata indotta. Accerterà, in secondo luogo, se e come possa foggiarsi
un modello ipotetico, ossia, in termini concreti, se e come possa ipotizzarsi una
causa adimensionale dei fenomeni paranormali. In terzo luogo, cercherà d'indivi-
(29)
A. Aksakov, Animismus und Spiritismus, Versucht einer kritischen Prii lung der
mediumnistichen Phiinomene, Lipsia 1880, trad. it., Torino, 1912.
(30) Spiritualismo e critica scientifica, in Rivista di Studi Psichici, dicembre 1899, articolo
citato dall'Autore in Animismo o Spiritismo?, Verona, 1967, pag. 297.
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duare l'entità reale che, per le sue caratteristiche conosciute, si presti ad identificarsi, con la maggiore approssimazione possibile, al modello ipotetico.
4 - La verifica dell'esattezza dell'osservazione di base è agevole e rapida.
Si tenga presente, a tal fine, un quadro, per quanto è possibile, completo della
fenomenia paranormale.
Ne tracciamo, qui appresso, uno, avvertendo che, allo stato attuale, la letteratura parapsicologica denunzia, nel sottofondo, divergenze, talvolta notevoli, di
interpretazione dei fenomeni, che influiscono, ovviamente, sulla classificazione di
questi ultimi. In superficie, poi, non ha raggiunto quell'universalità di vocabolario,
che è propria delle scienze mature. Da ciò deriva che qualsivoglia quadro, o panorama, della fenomenia paranormale può essere contestato nella sua sostanziale
strutturazione e per la terminologia di cui si riveste, mediante l'opposizione di
un quadro diverso, che, peraltro, non ha maggiori titoli per essere preferito (31 ).
Noi ci atteniamo a quello che, foggiato nelle sue grandi linee dal Richet (32 ),
si avvale della terminologia introdotta prevalentemente dal Myers, dalla Society
for Psychical Research di Londra e dallo stesso Richet, perché sono questi il
modello e la terminologia più in uso.
Si distinguono, nel quadro in questione, due grandi categorie di fenomeni
paranormali: i fenomeni soggettivi (33), che consistono in forme di conoscenza
paranormale, ed i fenomeni oggettivi (34), che consistono in forme di azione
paranormale.
Tra i fenomeni soggettivi,
— fanno eccezione alla normatività della dimensione spazio la Telepatia (35 ), la Telemnesia (36), la Telestesia (37) e le Corrispondenze incrocia-
(31) Rispecchiano questo stato di fluidità concettuale e terminologica le stesse oscillazioni
del nome della nostra disciplina — cfr. nota 1 — oscillazioni, che hanno avuto un recente
impulso dal nome di Paranormologia, proposto dal Prof. Andreas Resch dell'Università Lateranense di Roma, op. cit., pag. 2.
(32) Traité, cit.
(33) J Maxwell (Les phénomènes psychiques, Paris, 1903) li denomina intellettuali e così
il Servadio (La ricerca psichica, cit.). R. Sudre (Introduction a la Métapsychique humaine,
Paris, 1926) li chiama psicologici. J. B. Rhine e la sua scuola parlano, al riguardo, di percezione extra-sensoriale (Opp. cit. nelle note 4 e 20).
J. Maxwell (1.c.) accenna, invece, a fenomeni materiali o fisici; E. Servadio (1.c.),
(34)
a fenomeni fisici e similmente Sudre (1.c.). Rhine e la sua scuola parlano di Effetto Psicocinetico (1.c.).
(35) Percezione a qualunque distanza del pensiero, per lo più subconscio, o dello stato
di un individuo. Può assumere la forma immediata di impressione, o quella simbolica, data
dalla visualizzazione delle sembianze fantomatiche del trasmittente. Si distinguerebbe, secondo
il Bozzano, dalla trasmissione del pensiero, perché indipendente dalla legge fisica della proporzionalità inversa al quadrato della distanza, alla quale, invece, la trasmissione del pensiero
sarebbe, secondo lui, soggetta. (E. Bozzano, Indagini sulle manifestazioni supernormali, IV Serie,
Città della Pieve, 1933, pagg. 33-36). Il termine fu coniato dal Myers, cofondatore della
Società per la Ricerca Psichica di Londra.
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te (38), in quanto comunicazioni immediate di notizie fra soggetti posti a qualsiasi distanza;
— fanno eccezione alla normatività della dimensione tempo la Psicometria (39), in quanto conoscenza del passato, per mezzo di un oggetto, e la Precognizione (40), in quanto conoscenza del futuro.
Tutti i fenomeni oggettivi, consistendo nel movimento di oggetti a distanza,
o Telecìnesi (41), fanno eccezione alla normatività della dimensione spazio.
Si notano, in particolare:
— fenomeni di Telecìnesi macroscopica, come la Telecìnesi propriamente
detta, la Levitazione (42), il Poltergeist (43), la Scrittura diretta (44);
(36) Percezione a qualunque distanza del contenuto dell'altrui memoria. Secondo il Bozzano (1.c. nota prec. e Da mente a mente, Verona, 1946, nonché Animismo o spiritismo?, cit.,
cap. III), non si tratterebbe tanto di lettura di ricordi altrui, quanto di colloquio fra le due
subcoscienze. La parola si deve al Prof. J. H. Hyslop della Columbia University di New York
(1854-1920), che lo propose nel 1908.
(37) Percezione a distanza qualunque di oggetti o condizioni ambientali, non ricavata
dalla coscienza o subcoscienza altrui. Il vocabolo è del Myers; altri la chiama Metagnomia
(Boirac, Sudre), o Criptestesia (Richet).
(38) Messaggi complementari e, pertanto, singolarmente incomprensibili. Ricevuti da
medium situati a qualunque distanza, assumono un senso solo quando siano riuniti in un unico contesto.
(39) Così fu chiamata, nel 1849, dal suo scopritore, il medico e scienziato americano
J. R. Buchanan (1814-1899), la facoltà, per la quale, dal contatto con un oggetto, persone
specificamente dotate ricavano la conoscenza della storia dell'oggetto stesso, storia che può
riguardare la genesi del medesimo, come le vicende personali dei suoi successivi possessori.
Assume due forme: una drammatica, nella quale il soggetto psicometra assiste alla storia dell'oggetto, ed una autobiografica, nella quale il soggetto s'immedesima con l'oggetto, rivivendone la storia.
(40) E' il più antico, comune e documentato, dei fenomeni paranormali. Si cita, per l'eccezionalità del contributo di fatti e riflessioni che offre, il lavoro del Bozzano Luci nel futuro,
2 voll., Verona, 1947.
(41) L'azione a distanza, manifestantesi nel movimento di oggetti senza contatto, fu
studiata, per la prima volta, dal Crookes, che ne misurò l'energia relativa con una bilancia
di sua invenzione. Il vocabolo fu ideato dal Richet.
(42) Consiste nel galleggiamento a mezz'aria di cose e persone, noto nella mistica e nelle
sedute medianiche a effetti fisici.
(43) Letteralmente, l'espressione tedesca significa Spirito rumoroso. Indica i fenomeni
d'infestazione, consistenti in rumori, movimenti e rotture di oggetti, aventi, per lo più, carattere persecutorio nei confronti degli abitanti dei luoghi infestati. S'ignora l'origine del vocabolo, che il Thurston (Ghosts and Poltergeists, cit., trad. it., pag. 13) trova accolto in opere
di lingua inglese fin dal 1848.
(44) E' la scrittura vergata con mezzi normali (penna o matita su carta, gesso sulla faccia
interna di due lavagne combacianti e strettamente legate e sigillate), senza l'uso di mano
umana. Del fenomeno si ha un relazione interessante, in quanto dovuta a visualizzazione paranormale da parte del medium William Stainton Moses, in Spirit teachings, II serie, pubblicato sulla rivista Light di Londra, 1896-1900 e, in volume, trad. it. di E. Bozzano, Città della
Pieve, 1921, pag. 280.
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— fenomeni di Telecinesi microscopica, come i Raps (45), la Voce diretta (46), i Suoni (47), i Profumi (48), le Variazioni di temperatura (49), Ja
Combustione (50), le Luminescenze (51) e l'Incombustibilità (52), dovuti tutti
ad aumento o diminuzione, causati a distanza, dei moti vibratorii intramateriali;
ovvero come la Chimica spirituale (53), le Ectoplasmie (54), le Materializza-
(45) Sono i colpi, che, nei fenomeni paranormali spontanei o nelle sedute medianiche,
provengono dalla compagine materiale dei mobili o delle mura, rispondendo intelligentemente
a domande degli sperimentatori, secondo una specie di convenzione telegrafica con essi (Tiptologia). Furono utilizzati, all'inizio del movimento spiritistico moderno, da Date Fox, ad
Hydesville, nel 1848.
(46) Si produce, in alcune sedute medianiche, nell'ambiente, in piena indipendenza dagli
organi vocali del medium e degli assistenti. (Cfr.: Bradley, Towards the stars, Londra, 1925,
trad. it., Torino, 1926).
(47) Sono prodotti spontaneamente o in seduta, su strumenti materiali esistenti nell'ambiente, o senza. (Cfr.: Bozzano, Musica trascendentale, Verona, 1943).
Si diffondono, per lo più, in sedute medianiche (Cfr.: W. Stainton Moses, Spirit
teachings, I serie, trad. it., Città della Pieve, 1920, pag. 13).
(48)
(49) Assumono la consistenza di correnti d'aria e sono interpretate come conseguenze della
sottrazione agli sperimentatori dell'energia occorrente per la produzione dei fenomeni in seduta
(Cfr.: De Boni, L'uomo, ecc., cit., Cap.: Vento medianico).
(50) La combustione spontanea di oggetti fa parte, talvolta, del Poltergeist ed assume,
quindi, carattere persecutorio. Se n'è avuto un esempio recente in Piemonte (Cfr.: Il Messaggero, Roma, 26, 27, 28 e 29 ottobre 1965).
(51) Fin dal principio del movimento spiritistico, sono apparsi, in seduta, globi luminosi,
che, come negli esperimenti del giudice Edmonds, illuminavano i fantasmi (De Boni, op. cit.,
Cap.: Fenomeni luminosi).
(52) Si hanno testimonianze d'incombustibifità, che vanno dalle relazioni, documentate
anche fotograficamente e cinematograficamente, di etnologi e viaggiatori, circa le passeggiate
sul fuoco, compiute da fakiri indiani e piròbati macedoni ai ricordi di Lord Adare sugli esperimenti col medium D. D. Home, ai numerosi documenti agiografici sull'argomento. (Cfr.:
Thurston, I fenomeni fisici, ecc., cit., pagg. 221-243; Talamonti, op. cit., Cap. X).
(53) Esempi, consistenti nella sintesi medianica di profumi e di gemme, ci sono forniti
nei già cit. Spirit teachings del Moses, H serie, pagg. 4, 54, 73, 120, ecc.
(54) Ectoplasma, termine coniato dal Richet, per indicare la sostanza animata, sensibile
e dotata di potere auto-organizzante, che, fuoruscendo dall'organismo dei medium, attraverso
gli orifizi naturali, costituisce la materia prima delle formazioni - Ectoplasmie - prodotte in
seduta. (Cfr.: Richet, Traité ecc., cit., pagg. 628 segg.; De Boni, L'uomo ecc., cit., pagg. 72-76).
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