pagina 07 - America Oggi

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pagina 07 - America Oggi
america
Domenica 28 aprile 2013
politica
Oggi
7
GOVERNO/CHI SONO I 21 NUOVI MINISTRI
Annamaria Cancellieri/
Interno con Monti,
ora alla Giustizia
Maurizio Lupi/
Cattolico e giornalista
alle Infrastrutture
Beatrice Lorenzin/
Quinta donna
ministro della Salute
ROMA. Civil servant da 40 anni al servizio dello
Stato, capace di ascoltare e soprattutto di decidere,
in corsa per diventare la prima donna presidente
Repubblica: Annamaria Cancellieri arriva al ministero della Giustizia dopo esser stata l’unica donna
dal 1861, assieme a Rosa Russo Jervolino, a guidare il Viminale. Chiamata da Mario Monti a far parte
del governo tecnico nel novembre 2011, il neo ministro della Giustizia è laureata in Scienze politiche e
si trova davanti un incarico tutt’altro che semplice,
in un ministero sarà uno degli snodi cruciali per il
governo delle larghe intese.
Nata a Roma nel 1943, madre di due figli e nonna, Cancellieri ha avuto il suo primo incarico nello
Stato 41 anni fa quando, nel 1972, fu nominata capo
ufficio stampa della Prefettura di
Milano. Nel capoluogo lombardo rimane vent’anni fino a quando, nel luglio del 1993, viene nominata prefetto e torna a Roma
alla Direzione generale per l’Amministrazione e gli affari del personale. Poi altri 16 anni in giro
per le prefetture d’Italia: prima a
Parma come commissario del
Comune; poi come prefetto a
Vicenza, Bergamo, Brescia, Catania e Genova.
Quando nel 2009 va in pensione, Cancellieri resta meno di
un anno a fare la nonna: a novembre viene nominata commissario del Teatro Bellini di Catania
e nel febbraio 2010 il suo predecessore al Viminale
Maroni la chiama a guidare, sempre come commissario, il Comune di Bologna, in seguito alle dimissioni del sindaco Delbono, travolto dal Cinzia-gate.
Apprezzata da tutti, fu chiamata da una lista
civica in appoggio al centrodestra che le propose
di fare il sindaco. Lei ci penso su e poi rifiutò: “Sono
indisponibile ad essere espressione di qualsiasi
schieramento politico nazionale o locale”. Nel 2011
la chiamata al governo, con Monti che voleva quote rosa per il suo governo. Anche su questo aspetto la Cancellieri ha sempre avuto le idee chiare: “Io
l’8 marzo l’abolirei, la donna non deve sentirsi razza
a parte perché siamo molto meglio degli uomini”.
ROMA. Buon maratoneta, milanista, da tutti riconosciuto come un uomo e politico “moderato”. Il nuovo ministro delle Infrastrutture arriva
da una lunghissima esperienza politica e dall’ultimo incarico istituzionale di vice-presidente di Montecitorio. Noto per la sua ‘calma’, più
volte dimostrata anche durante attacchi durissimi nei salotti televisivi. Eletto alla Camera dal
2001, diventa vicepresidente della Camera.
Militante storico di Comunione e liberazione, punto di riferimento dell’area cattolica del
Pdl e apprezzato da Silvio Berlusconi: “Uno dei
miei quarantenni che ha fatto grande Milano”.
Laureato in Scienze politiche, Lupi è prima giornalista (é iscritto all’ordine della Lombardia dal
1984 come pubblicista) al settimanale ciellino Il Sabato, poi
capo ufficio stampa di Fiera
Milano, fondatore e ad di Fiera Milano Congressi. Lupi è
nato a Milano il 3 ottobre 1959;
sposato con Manuela, ha tre
figli: Andrea, Luca e Federica.
Nel suo quartiere, gli Olmi,
ha da sempre praticato una intensa attività sociale. Con alcuni amici, ha incontrato il movimento di Comunione e Liberazione e in università ha conosciuto Don Luigi Giussani:
“La politica é la prima grande
opera di carità dell’uomo ed è
una grande responsabilità”,
dice spesso Lupi ricordando proprio gli insegnamenti di Don Giussani. La sua avventura politica è iniziata nel 1993 nel Consiglio comunale
di Milano, di cui dal 1993 al 1996 riveste il ruolo
di Vicepresidente.
Il 13 maggio 2001 viene per la prima volta
eletto alla Camera dei Deputati e riveste il ruolo
di Capogruppo di Forza Italia nella Commissione Ambiente; in seguito assume il ruolo di Responsabile nazionale Dipartimento Lavori pubblici e Territorio Forza Italia.
Grande passione, la maratona: e anche sulla
distanza dei 42 km si distingue: 3 ore e 43 minuti
il suo miglior tempo.
ROMA. Torna una donna al timone del ministero della Salute, dopo Tina Anselmi, Maria
Pia Garavaglia, Rosy Bindi (quand’era ministero della Sanità) e Livia Turco.
Si tratta di Beatrice Lorenzin, 42 anni, deputata per il Popolo della Libertà. Nata a Roma
il 14 ottobre 1971, ha il diploma di liceo classico e prima di entrare al Parlamento nella compagine Pdl, era libera professionista. Già deputato nella precedente legislatura, è stata
eletta nella circoscrizione XV (LAZIO 1).
E’ stata co-firmataria di una proposta di
legge per la promozione dell’equilibrio della
rappresentanza dei sessi nell’elezione dei
membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia. Sulla fecondazione
eterologa sì è espressa più
volte per “non cambiare la
legge 40”. La sua carriera
politica ha preso il via a Roma,
dove è entrata nel movimento giovanile di Forza Italia nel
1996 per diventare l’anno
successivo consigliere del
XIII Municipio.
Ha scalato rapidamente gli
incarichi nel partito: nel 1999
è coordinatore regionale del
movimento giovanile, nel
2001 è l’unica donna eletta
nelle fila di Forza Italia al consiglio comunale di Roma e nel
2004 è a capo della segreteria
di Paolo Bonaiuti, portavoce della Presidenza
del Consiglio. Nel 2005 è coordinatrice regionale di Forza Italia e l’anno successivo è promossa coordinatore nazionale dei giovani del
partito. Inoltre, è iscritta a Vedrò, il ‘think tank’
promosso dal neo premier.
Su Facebook, la play listi dei preferiti dalla
neo-ministro spazia dai Pink Floyd, The
Police, Barry White a Rino Gaetano. In rete la
si trova anche soprannominata la ‘Meg Ryan’
di Roma. Lorenzin presterà giuramento questa mattina su proposta del presidente del
Consiglio Enrico Letta, insieme ad altre sei
colleghe donne.
Massimo Bray/
Dalla Treccani
ai Beni Culturali
di Nicoletta Tamberlich
ROMA. “La Cultura Prima di tutto”. E’ la parola
d’ordine che campeggia anche sul suo sito. Massimo Bray, è il ministro della Cultura indicato dal presidente del Consiglio Enrico Letta. Nato a Lecce
l’11 aprile 1959, vive a Roma, neodeputato per il Pd,
approda alla guida del Mibac vantando una laurea
in Lettere e Filosofia e la direzione editoriale dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, fondato da Giovanni Treccani, dove entrò come redattore responsabile della sezione di Storia moderna dell’Enciclopedia La Piccola Treccani.
Non lascerà più l’Istituto, divenendone nel 1994
il direttore editoriale e seguendone l’apertura al mondo web. Massimo Bray è anche
direttore responsabile della rivista edita dalla Fondazione di cultura politica Italianieuropei vicina a Massimo D’Alema, che ha
tra i suoi principali obiettivi quello di elaborare analisi e riflessioni pubbliche sui nodi cruciali
dell’innovazione politica ed economica europea. La fondazione
è un luogo di incontro tra le diverse tradizioni culturali del riformismo italiano.
Sull’edizione italiana di Huffington Post è autore di un blog
dedicato all’esperienza della cultura, con particolare attenzione
all’editoria tradizionale e digitale. Presiede il consiglio d’amministrazione della Fondazione La Notte della Taranta, che organizza il più
grande festival europeo di musica popolare, dedicato al recupero della pizzica salentina e alla sua
fusione con altri linguaggi musicali, dalla world
music al rock, dal jazz alla sinfonica. Sul suo sito si
legge che l’impegno nel Pd è motivato dal credere
che “la cultura possa essere il modo migliore di
ricostruire il nostro Paese. E perché crede che, grazie alla cultura, il Mezzogiorno possa mostrare la
sua migliore identità”.
Cecile Kyenge/
All’Integrazione,
originaria del Congo
Andrea Orlando/
Un “giovane turco”
all’Ambiente
BOLOGNA. Il neo ministro dell’Integrazione, Cecile
Kyenge, è nata a Kambove in Congo 49 anni fa ed è
un medico oculista. Modenese, vive a Castelfranco
dell’Emilia, ed é da tempo impegnata in politica, prima nei Ds, poi nel Pd. Già responsabile regionale per
l’immigrazione nel Pd, è consigliere provinciale a
Modena, è stata eletta deputata lo scorso febbraio,
sola parlamentare di colore della diciassettesima Legislatura alla Camera. Prima donna di origine africana
a sedere in Parlamento Kyenge è sposata e madre di
due figlie, è laureata in medicina e chirurgia, specializzata in oculistica.
Nel 2004 è stata eletta in una circoscrizione del
comune di Modena per i Democratici di Sinistra, prima di divenire responsabile provinciale del Forum
della Cooperazione Internazionale ed immigrazione. Dal settembre
2010 è portavoce nazionale della
rete Primo Marzo per cui si occupa di promuovere i diritti dei migranti e i diritti umani. Tra i suoi
diversi impegni, la promozione e
il coordinamento del progetto
‘Afia’ per la formazione di medici
specialisti in Congo in collaborazione con l’Università di Lubumbashi. Lo scorso 8 marzo, proprio
nel giorno della Festa della Donna, la deputata del Pd e neo ministro era stata raggiunta da insulti
razzisti rivolti su Facebook da un
esponente della Lega Nord anche
a Khalid Chaouki, responsabile
Nuovi Italiani del Pd.
Sempre a marzo Kyenge è stata una dei quattro
firmatari - oltre a Pierluigi Bersani, Khalid Chaouki e
Roberto Speranza - della proposta di legge depositata alla Camera sul riconoscimento della cittadinanza
agli immigrati, uno degli otto punti che lo stesso Bersani aveva proposto per il governo. La proposta di
legge contempla il riconoscimento della cittadinanza
per chi nasce in Italia da stranieri residenti da almeno
5 anni e della possibilità di richiederla anche per chi
non è nato in Italia ma vi è cresciuto.
ROMA. Andrea Orlando è il nuovo ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. Nato a
La Spezia l’8 febbraio 1969, è uno dei cosiddetti ‘giovani turchi’ del Pd. Ha cominciato l’attività politica
giovanissimo, diventando segretario provinciale della
Fgci a 30 anni, nel 1989. Successivamente è eletto nel
consiglio comunale spezzino dapprima nel Pci, poi
nel PDS, del quale diviene capogruppo nel 1993.
Segretario provinciale nel 2001, due anni dopo è
chiamato alla Direzione nazionale del partito da Piero
Fassino, prima con il ruolo di vice responsabile dell’organizzazione, poi come responsabile degli enti
locali. Nel 2006, come responsabile dell’organizzazione, entra a far parte della segreteria nazionale del
partito e viene eletto nelle liste dell’Ulivo. Allo scioglimento dei DS, nel congresso
dell’aprile del 2007, segue la linea
della maggioranza del partito e del
segretario Fassino, e confluisce
quindi nel Partito Democratico, diventandone il responsabile dell’organizzazione. Alle politiche del
2008 viene rieletto per il Partito
Democratico alla Camera.
Componente delle commissioni Bilancio e Antimafia, viene
quindi nominato portavoce del
Partito Democratico da Walter
Veltroni, incarico confermato da
Dario Franceschini.
Nel novembre del 2009 Pier
Luigi Bersani, neoeletto segretario nazionale del Pd, lo nomina presidente del Forum giustizia del Partito. Nel luglio 2010
diventa componente della commissione Giustizia della
Camera. Nel gennaio 2011 Bersani lo nomina commissario del Pd di Napoli. Secondo quanto si legge
in rete, è il primo ministro spezzino.
Dal punto di vista ambientale in questi ultimi tempi si è particolarmente impegnato per lo sblocco dei
fondi alle zone alluvionate in Liguria e ha appena
ripresentato, all’inizio di aprile, una proposta legge
sulla pulizia dell’alveo dei fiumi, che gli fu respinta
nel 2010.