istanza diretta ai Commissari e alle Procure

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istanza diretta ai Commissari e alle Procure
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VENTIMIGLIA
Spett.le
COMUNE DI VENTIMIGLIA
ILL.MA COMMISSIONE STRAORDINARIA
Dott. Giuseppe Larosa - Vice Prefetto
Dott. Pasquale Aversa - Vice Prefetto
Dott.ssa Luciana Lucianò-Dirigente
e p.c.
ILL.MA PROCURA DELLA CORTE DEI CONTI DI
GENOVA
Viale delle Brigate Partigiane n. 2
16129 – GENOVA
[email protected]
e p.c.
PROCURA DELLA REPUBBLICA DI IMPERIA
Via XXV Aprile n. 67
18100 – IMPERIA
[email protected]
ISTANZA PARCO ROJA: RICHIESTA DI SOSPENSIONE (O NON RATIFICA) DELLA
CONFERENZA DI SERVIZI RELATIVA ALL'ACCORDO DI PROGRAMMA FRA IL COMUNE DI
VENTIMIGLIA, LA REGIONE LIGURIA, LA PROVINCIA DI IMPERIA, L'AGENZIA DEL
DEMANIO, FS SISTEMI URBANI E RFI PER LA RICONVERSIONE AD USI PRODUTTIVI,
COMMERCIALI E URBANI DI PARTE DEGLI IMPIANTI FERROVIARI NEL COMUNE DI
VENTIMIGLIA – AREE DEL PARCO ROJA, DELLE STAZIONI FERROVIARIE DI
VENTIMIGLIA E BEVERA E DEL CAMPASSO DI NERVIA – AI SENSI DELL'ART. 58 DELLA
LEGGE REGIONE LIGURIA 4 SETTEMBRE 1997, N. 36 E S.M.: NECESSITA’ D’INDAGINE
ALLA LUCE DI ELEMENTI NUOVI.
I sottoscritti:

Malivindi Silvia, nata a Bordighera (IM) il 04/12/1982 e residente a Ventimiglia (IM) in Via Milite
Ignoto n. 1, Codice Fiscale MLVSLV82T44A984M;

Scaringella Barbara, nata a Sanremo (IM) il 05/06/1971 e residente a Ventimiglia (IM) in Via
Woronoff n. 14, Codice Fiscale SCRBBR71H45I138S;

Basso Andrea, nato a Ventimiglia (IM) il 21/02/1977 e ivi residente in Via Chiappori n. 24, Codice
Fiscale BSSNDR77B21L741V;

Lotito Claudio, nato a Bisceglie (BA) il 03/10/1970 e residente a Ventimiglia (IM) Via Pintre n. 3,
Codice Fiscale LTTCLD70R03A883I;
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in qualità di candidati e/o attivisti del “MOVIMENTO 5 STELLE VENTIMIGLIA”, con la presente
istanza invitano Codesta Commissione Straordinaria del Comune di Ventimiglia a sospendere
immediatamente la Conferenza di Servizi, ovvero non ratificarla, alla luce dei seguenti nuovi elementi
acquisiti in data posteriore alla presentazione delle Osservazioni protocollate in data 14/04/2014.
Le osservazioni di questa istanza, unitamente a quelle protocollate in data 14/04/2014, a giudizio di
questa parte, dovrebbero necessariamente portare a una riconsiderazione generale dell'Accordo.
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1) Da informazioni assunte, pare che il progetto iniziale prevedesse la liberazione di aree ferroviarie del
centro cittadino (zona vincolata dal punto di vista paesaggistico e archeologico), per trasferire le
operazioni di pulizia e di stazionamento proprio nella area oggi interessata dal Distretto Industriale: ci si
domanda quindi cosa abbia portato a questo cambiamento di rotta.
2) E' in fase di progetto il raddoppio ferroviario della linea San Lorenzo – Finale, che triplicherà la
capacità attuale della linea: durante questo tempo i treni erano numericamente inferiori per
mancanza di tracce orarie. Non è quindi opportuno valutare l'utilità del Parco Roja in base a quanto
calcolato in questo arco di tempo, bensì sarebbe più opportuno valutarla quando la linea verrà raddoppiata
e i transiti saranno notevolmente superiori: a quel punto, dove verranno convogliati gli stessi se il
Parco Roja verrà chiuso?
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Non dimentichiamo che inoltre, nella tratta francese, è stato realizzato il terzo binario della linea
Cannes-Antibes: quindi si presume una maggiore affluenza di convogli rotabili.
3) Da informazioni acquisite, l' officina del Parco Roja è stata chiusa definitivamente; ad oggi è quindi
completamente assente qualsiasi infrastruttura idonea alla riparazione dei treni, i quali ormai, arrivano
rotti e ripartono rotti e la qualità del servizio è scadente. Tale circostanza penalizza fortemente il
servizio offerto e questa parte non comprende il motivo di tale scelta.
4) Ci si chiede altresì se siano stati valutati i gravi problemi conseguenti alla dismissione delle linee
presenti nel centro città (zona stazione e archeologica): è bene evidenziare, infatti, che a seguito di tale
soppressione verrebbero a mancare completamente gli spazi per lo stazionamento notturno e diurno dei
rotabili (permettendo, al massimo, la sosta di due soli treni -all’orario attuale, treno IC 4.37, REG 5.05 e
5.15… e il successivo dopo le 8). Ci si chiede pertanto come verrà gestita questa situazione una volta
dismesso il Parco Roja.
5) Sorgono numerosi dubbi anche in merito alla linea Cuneo-Ventimiglia (auspicando il mantenimento
della stessa): dove andranno a transitare i treni e dove verranno depositati?
6) Da informazioni assunte, risulta che in questi anni siano pervenute numerose richieste al fine di
“terminalizzare” nel parco Roja le merci da destinare alle ditte locali, francesi e monegasche, e che tali
richieste siano sempre state respinte. Tutto ciò spiegherebbe il motivo dell'inutilizzo del Parco Roja.
Inoltre, pare che diverse imprese ferroviarie abbiano promosso numerosi progetti e commesse, e pare che
questi siano sempre stati ostacolati anticipando la previsione della futura chiusura definitiva del Parco
Roja.
7) Il Parco Roja “lavora” di notte e fondamentali sono i binari in centro città, quelli del “Fascio Parigi”, a
monte della stazione ferroviaria e adiacente al quartiere di San Secondo: se, come previsto dall’Accordo
di Programma, tali binari venissero smantellati al fine di creare zone di servizi (parcheggio auto),
dove stazioneranno i predetti convogli?
8) Risulta che siano stati soppressi, giornalmente, treni merci, adducendo la giustificazione di
insufficiente e non adeguata capacità della stazione per il limitatissimo numero di binari funzionanti
ormai lasciati in esercizio da Settembre 2012, dopo la loro riduzione e declassificazione: senza alcun
motivo pare siano stati soppressi i binari dal n. 2 al n. 20, giustificando l’operazione con il calo, non
effettivo, dei transiti ferroviari.
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9) Da informazioni acquisite, pare che il traffico rotabile non sia mai diminuito sensibilmente. Pertanto
non si comprende per quale motivo:
1. i binari numero 1 e i binari dal numero 14 al numero 18 siano stati declassati, diventando secondari, e
quindi non più idonei alle partenze dei treni;
2. alcuni metri dai binari dal numero 2 al numero 13 siano stati tagliati, materialmente, e siano stati resi
inutilizzabili anche i binari numeri 19 e 20;
3. si sia deciso che, per le partenze, siano disponibili solamente i binari dal numero 21 al numero 25, di
cui uno deve essere sempre lasciato libero per il giro locomotore.
10) Appare inoltre alquanto insensato che il periodo preso in considerazione per preventivare questi
tagli sia stato proprio il mese di Agosto, ovvero nel periodo di chiusura di tutte le aziende industriali e
commerciali utilizzatrici del Parco Roja, nonché nel periodo di chiusura dello scalo merci per lavori
urgenti che hanno interessato la sistemazione del Rio Gallardi: per quale motivo non sono stati
statisticamente considerati i transiti del trasporto merci avvenuti nei precedenti periodi ordinari
dell’anno ?
Risulta a questa parte che la SNCF GEODIS (il settore delle ferrovie francesi che si occupa di trasporto
merci e di logistica)
in persona del Direttore Generale Pierre Blayau, abbia chiesto
chiarimenti al gestore della rete ferroviaria italiana, RFI, e ai Ministri dei trasporti d’Italia
e Francia. Il motivo della comunicazione è la presunta dismissione di un’area importante
dello scalo di Ventimiglia, ovvero il Parco Roja.
L'asse alternativo di Modane sembrerebbe prossimo alla saturazione: questo è l’effetto
ottenuto con il declassamento del Parco Roja. A questo si aggiungerebbe anche un aumento
dei rischi, visto il traffico significativo di GPL sull’asse in questione. La richiesta di Blayau è
quella di aprire un tavolo dove valutare le ricadute del progetto di RFI ed eventualmente
apportare modifiche. Ci domandiamo se tali richieste siano state prese in considerazione.
11) Il Parco Roja è importante soprattutto per la linea internazionale del trasporto merci. La sua
chiusura comporterà la soppressione totale e definitiva di un corridoio merci europeo, il cui
pedaggio, ad oggi, pare che costi un terzo in meno rispetto al valico di Modane. Le industrie italiane, non
potendo più transitare da Ventimiglia, saranno costrette a transitare da Modane, con aggravi consistenti
sia dal punto di vista economico che dal punto di vista concorrenziale in ambito internazionale. I treni
merci che residueranno dopo questa presunta insensata dismissione, in quale zona ferroviaria
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saranno preparati, visto che nella stazione di Ventimiglia non esistono spazi adatti per la loro
preparazione, poiché i marciapiedi sono da escludere a priori e l'unico binario che non ne ha, il
numero 8 (lato San Secondo) difetta di assenza di camminamenti ?
In sostanza, non si comprende la scelta di dirottare il trasporto merci al valico di Modane (Val Susa
- Bardonecchia), come lamentato anche dal Direttore generale francese. Si spera che tale scelta non
sia volta a giustificare, con la saturazione di Modane, la realizzazione della TAV Torino Lione …..
12) In caso di dismissioni degli impianti del Parco Roja, quale sarà l'impatto sul personale attualmente
dipendente ? In termini di nuova forza lavoro, quale impatto avrebbe potuto offrire la salvaguardia delle
commesse e dei transiti esistenti fino a poco tempo fa nel Parco Roja, mantenendo funzionante a pieno
ritmo e magari potenziando una struttura internazionale di trasporto merci ?
13) Ci si chiede se il Progetto abbia considerato se le aree eventualmente espropriate dovranno essere
restituite agli ex proprietari. In particolare, ci si chiede se siano state prese in considerazione le leggi
demaniali sugli alvei. In ultimo, sono state considerate quante tonnellate di merci siano già ora deviate
su trasporto gomma con aggravi dal punto di vista ambientale ?
14) E' bene ricordare che le linee ferrate, ai sensi dell’art. 826 del C.C., rientrano tra i beni indisponibili dello
Stato. Il Governo ha approvato il D.lgs 28 maggio 2010 n. 85, pubblicato in G.U. n. 134 dell’11
giugno 2010.
Tale decreto, in attuazione del federalismo fiscale per la parte diretta ad attuare il c.d. “federalismo
demaniale”, determina il trasferimento a Regioni, Province, Comuni e Città Metropolitane di beni
dello Stato, secondo un criterio di base di valorizzazione del bene stesso.
Subordinatamente all’adozione di uno o più decreti attuativi del Presidente del Consiglio dei Ministri, lo
Stato trasferirà agli Enti suddetti tanto i beni “demaniali” quanto i beni “patrimoniali”, fatta eccezione per
alcune tipologie espressamente contemplate all’art. 5 comma 2 (immobili aventi comprovate finalità
istituzionali, porti e aeroporti di rilevanza nazionale e internazionale, beni del patrimonio culturale, beni
oggetto di accordi o intese con gli Enti territoriali, le reti di interesse statale comprese quelle energetiche,
le strade ferrate in uso).
Quanto ai beni demaniali, saranno trasferiti alle Regioni i beni del demanio marittimo, e relative
pertinenze (art. 5 comma 1 lett. a)), e quelli del demanio idrico, anche qui con le relative pertinenze (art. 5
comma 1 lett. b)), eccezion fatta, in quest’ultimo caso, dei beni consistenti in laghi privi di emissari di
superficie che insistono sul territorio di una sola Provincia, che saranno attribuiti a tale Ente. Alla
Provincia andranno anche le miniere, previste all’art. 5 comma 1 lett. d).
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La parte residuale dei beni demaniali, non assegnata a Regioni e Province, potrà dunque essere
assegnata agli altri Enti, unitamente ai beni patrimoniali.
Ci si chiede quindi se quest’area, in virtù delle premesse dell’Accordo di Programma (dismissione),
ai sensi del Dlgs 85/2010, non andrebbe forse assegnata al Comune di Ventimiglia.
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Alla luce delle considerazioni contenute nella presente istanza, rimaniamo in fiduciosa attesa di un
Vostro cortese riscontro, con la speranza che procediate immediatamente a sospendere la Conferenza
di Servizi o non ratificarla, al fine di evitare che Ventimiglia venga destinata, inesorabilmente, a un
isolamento internazionale.
Visto la complessità degli elementi in nostro possesso, ci vediamo costretti a comunicare nuovamente le
informazioni acquisite anche agli enti di Controllo sopra indicati.
Con osservanza.
Ventimiglia, 9 maggio 2014
Il Movimento 5 Stelle di Ventimiglia