INQUINAMENTO DA CAMPI ELETTROMAGNETICI A

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INQUINAMENTO DA CAMPI ELETTROMAGNETICI A
INQUINAMENTO DA
CAMPI
ELETTROMAGNETICI
A
RADIOFREQUENZA
DOVUTI AD IMPIANTI
PER TELEFONIA
MOBILE:
VALUTAZIONE DEL
LIVELLO DI FONDO
AMBIENTALE CON
MODELLI
PREVISIONALI E
RILEVAZIONI
STRUMENTALI
Rapporto finale gennaio 2001
ARPA Piemonte –
Dipartimento di Ivrea
ProgettoRF
Indice
Introduzione
Monitoraggio dei livelli di campo elettromagnetico
Aspetti organizzativi e criticità del progetto
Strumenti e metodi di misura
Risultati delle misure
Reti di telefonia mobile: valutazione teorica mediante modelli di
calcolo
Risultati delle valutazioni presentati mediante cartografie
informatizzate
Confronto tra dati sperimentali e teorici
Conclusioni
ARPA PIEMONTE
Ultima modifica: 08-May-2002, [email protected]
introduzione
INTRODUZIONE
A seguito dell’entrata in vigore del D.M. n. 381 del 10/09/98, riguardante il “Regolamento recante
norme per la determinazione dei tetti di radiofrequenza compatibili con la salute umana”, che
introduce il livello cautelativo di esposizione pari a 6 V/m da non superare “in corrispondenza di edifici
adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore”, è richiesta una maggiore accuratezza nella
valutazione dell’inquinamento elettromagnetico in ambiente urbano, che deve tener conto della
sovrapposizione di più sorgenti e della conoscenza dei livelli di fondo ambientale.
Tra le sorgenti coinvolte nella valutazione dell’inquinamento elettromagnetico nelle aree urbane vi
sono le stazioni radio base per telefonia mobile che, avendo nella maggior parte dei casi potenza
inferiore a 50 W, non erano soggette , sulla base della L.R. 6/89, ad una valutazione preventiva di
impatto sull’ambiente da parte del Dipartimento di Ivrea dell’ARPA Piemonte.
Il gran numero di stazioni radio base per telefonia mobile installate in ambiente urbano, in crescita in
seguito all’aumento del numero di gestori, crea motivo di dubbi, anche allarmistici, da parte della
popolazione già notevolmente sensibilizzata sul problema dell’esposizione a campi elettromagnetici.
L’obiettivo di questo progetto è stato, quindi, quello di realizzare uno strumento conoscitivo della
complessa situazione espositiva della popolazione a campi elettromagnetici a radiofrequenza,
identificando il contributo delle reti per la telefonia mobile al fondo medio in ambiente urbano, in modo
da fornire alla amministrazione elementi adeguati per la programmazione e la regolamentazione di
questo servizio.
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Monitoraggio
MONITORAGGIO DEI LIVELLI DI FONDO DI CAMPO ELETTROMAGNETICO
La valutazione dell'impatto ambientale degli impianti per teleradiocomunicazione installati in
ambiente urbano, nel rispetto delle misure di cautela e di eventuali obiettivi di qualità definiti da una
prossima regolamentazione regionale, necessita della conoscenza del livello medio del fondo
ambientale a radiofrequenza presente nell'intorno dell'impianto, in quanto tale livello può contribuire
significativamente al valore globale di campo elettromagnetico da confrontare con il valore limite.
Il livello di fondo ambientale costituisce, inoltre, un indicativo termine di confronto per valutare,
indipendentemente da un valore limite di riferimento, la significatività dell'esposizione ad una
determinata sorgente, come segnalato anche dall'autorevole documento svedese "Low frequency
electrical and magnetic fields: the precautionary principle for national authorities - Guidance for
Decision Makers".
Il fondo ambientale deve quindi essere caratterizzato in modo accurato ed in funzione dei parametri
che ne possono influenzare il livello. A tal fine è stato seguito il seguente protocollo:
si è considerata la suddivisione dell’area urbana nelle dieci circoscrizioni, per ciascuna
delle quali è stata definita una griglia di punti nei quali effettuare la rilevazione del fondo (vedi
figura 1);
Fig. 1 Distribuzione dei punti di misura all’interno delle 10 circoscrizioni del
comune di Torino
in ciascuna delle 10 circoscrizioni in cui è suddivisa la città di Torino è stato scelto un
numero di punti di misura, circa equispaziati, funzione delle dimensioni della singola
circoscrizione e della densità di popolazione. Seguendo questo metodo sono stati individuati 38
punti di misura, nei quali eseguire misure. Il progetto proponeva di effettuare le misure a tre
altezze differenti: piani bassi(piano terra -piano rialzato - 1°piano), piani intermedi (2°-5°piano),
piani alti (5°-10° piano) per valutare la dipendenza del livello di fondo a radiofrequenza dalla
quota. Questa procedura è stata seguita fino al mese di ottobre, data a partire dalla quale, a
causa delle obiettive difficoltà riscontrate nell’organizzazione delle misure e dei conseguenti
ritardi nella loro esecuzione (come discusso nel paragrafo seguente “aspetti organizzativi e
criticità del progetto”) si è proceduto ad effettuare le misure ad 1,5 m da terra (sui marciapiedi)
in tutti i punti nei quali non era ancora stata effettuata la misura nei piani bassi. Questa
procedura ha permesso di avere una mappatura completa del fondo elettromagnetico a
radiofrequenza corrispondente alla posizione “piani bassi”. Sono state eseguite
complessivamente 73 rilevazioni del fondo elettromagnetico a radiofrequenza (il 64% delle
misure preventivate).
-
per ogni area è stato individuato, mediante una prima serie di misure in banda larga, il
punto a più elevato valore di campo in cui successivamente sono state effettuate le rilevazioni
con analisi spettrale del fondo. L’analisi spettrale ha permesso di individuare tutti i segnali
presenti, assegnando a ciascuna frequenza il relativo contributo al livello globale di campo
elettromagnetico a radiofrequenza, evidenziando quei segnali che forniscono i contributi
maggiori nelle diverse zone della città.
il risultato dell’analisi spettrale, di cui al punto precedente, è stato confrontato con i dati
ottenuti nello stesso punto per mezzo del misuratore in banda larga. Questo confronto ha
permesso la verifica dell’affidabilità di questo secondo metodo di misura, ancora da definire e
meno preciso nel caso di segnali modulati digitalmente come quelli emessi da stazioni radio
base con tecnologia GSM, ma anche di più facile e immediato utilizzo.
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Aspetti
ASPETTI ORGANIZZATIVI E CRITICITA' DEL PROGETTO
Dopo aver fissato i punti di misura sulla mappa della città sono stati eseguiti dei sopralluoghi in
prossimità di tali punti per scegliere i palazzi (alti, dove possibile, almeno sei piani) in cui eseguire le
misure e per prendere i nominativi degli inquilini dei piani bassi(piano rialzato-1°piano), piani intermedi
(2°-5°piano) e piani alti (5°-10° piano).
A seguito dei sopralluoghi sono state inviate 314 lettere (esempio in allegato 1) in cui veniva illustrato
il progetto e in cui si avvisava che dopo breve tempo sarebbe avvenuto un contatto telefonico per
verificare la disponibilità dei cittadini a permettere a tecnici dell’agenzia di eseguire le misure
all’interno delle loro abitazioni.
Si sono riscontrate notevoli difficoltà nel trovare famiglie disponibili. Infatti su 249 famiglie contattate
telefonicamente le misure eseguite, a fine ottobre, risultavano solamente 50 sulle 114 preventivate. Si
è proceduto pertanto ad effettuare le misure ancora mancanti al piano rialzato/primo piano dei 38
punti scelti sul territorio comunale, ad un’altezza di 1.5 m sul marciapiede in corrispondenza del civico
individuato; in questo modo è stato possibile completare la fase di misura per il piano “basso” per il
successivo confronto con i valori risultanti dalla valutazione teorica.
La figura 2 mostra le frequenze relative al numero di contatti telefonici, dei rifiuti (ovvero di famiglie
che si sono dichiarate non disponibili), degli appuntamenti mancati (ovvero di famiglie che si sono
dichiarate disponibili al momento del colloquio telefonico, ma che erano assenti all’appuntamento o lo
hanno disdetto senza rendersi disponibili in altre date), del numero di assenti (ovvero di famiglie che
non siamo riusciti a rintracciare poiché sempre assenti) e delle misure eseguite.
Fig.2: Dati relativi ai contatti telefonici, le percentuali sono state calcolate rispetto al numero di telefonate eseguite
pari a 249.
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Strumenti
Strumenti e metodi di misura
Le misure sono state eseguite con la seguente strumentazione:
• Misuratore a banda larga di campo elettrico e magnetico WANDEL & GOLTERMANN EMR300; corredato da sensore isotropo di campo elettrico a larga banda, con frequenza di risposta
compresa nell’intervallo 100 kHz–3 GHz, tipo 8, s.n. K 0035
• Analizzatore di spettro HP8594E oppure HP8562A con antenna TES1000. Questa nuova
antenna, viene fornita dal costruttore con caratteristiche di risposta fino ad 1 GHz. Durante la
campagna di misure sono stati raccolti anche i valori di campo elettrico relativi alle frequenze
caratteristiche della telefonia DCS (1.85-1.88 GHz) questi dati non vengono però presentati perché
a causa dell’inagibilità del laboratorio di misure non è stato possibile ricavare i fattori d’antenna a
queste frequenze.
Le misure in banda larga sono state effettuate ad un’altezza di 1.5 m dal terreno o dal pavimento
sottostante posizionando il sensore isotropo su di un supporto dielettrico ed adottando opportuni
accorgimenti per non perturbare il campo. I dati rilevati corrispondono al campo totale (somma
quadratica delle tre componenti ortogonali) dovuto ai segnali presenti nell’intervallo di frequenze 100
kHz ÷ 3GHz.
Le misure in banda stretta sono state effettuate nel punto risultato, dalla valutazione in banda larga, a
valore di campo più alto. L’analisi spettrale avviene per mezzo di una sonda selettiva di campo
elettrico (TES 1000), di risposta assimilabile ad un dipolo, collegata ad un analizzatore di spettro. In
figura 3 riportiamo un diagramma esemplificativo della catena di misura in banda stretta.
Fig. 3: Schema dell’allestimento strumentale in banda stretta
L'antenna di misura viene montata su di un cavalletto dielettrico posizionando il centro elettrico
all'altezza di 1.5 m dal pavimento sottostante.
Nel caso in cui le misure in banda larga abbiano fornito valori di campo elettrico superiori a 1 V/m le
misure in banda stretta sono state effettuate utilizzando in ingresso all’analizzatore un opportuno
attenuatore, per evitare che il segnale in ingresso superasse il valore massimo accettabile
dall’analizzatore.
Per determinare la risultante del vettore campo elettrico globale la sonda è stata posizionata lungo tre
direzioni mutuamente ortogonali in modo da considerare il contributo al campo totale dei segnali
provenienti da direzioni diverse e con polarizzazioni differenti.
La procedura completa sullo spettro di frequenze 50 MHz ÷ 1900 MHz richiede molto tempo, è infatti
necessario acquisire numerosi spettri per coprire l'intervallo di frequenze in esame (come mostrato in
tabella 1) ed ogni spettro richiede l'acquisizione di tre serie di dati per tre posizioni ortogonali
dell'antenna. Il tempo totale necessario per la misura in banda stretta in un singolo punto è
tipicamente di 2 ore.
TABELLA 1
Segnale
Intervallo di frequenza
Radio
TV
GSM-TACS
DCS
87-108MHz
51-90MHz;173-231MHz;469-862MHz
925-965MHz
1.85-1.88GHz
Numero di spettri da
acquisire
5
59
5
6
In figura 4 è riportato un esempio di spettro, relativo a segnali dovuti ad impianti per telefonia mobile,
tra quelli raccolti durante la campagna di misure.
Su tali spettri sono indicati, oltre alla frequenza ed all’intensità del segnale in dBm (così come risulta
nel corso delle misure), anche l’intensità del campo elettrico in V/m, valutata tenendo conto dei fattori
di calibrazione dell’antenna e di quelli di attenuazione del cavo.
Fig. 4: tipico spettro relativo a misure di campo elettromagnetico
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Risultatimisure
Risultati delle misure
Una sintesi dei livelli di fondo misurati in 38 siti, per un totale di 73 punti di misura, è riportata in tabella
2 dove sono indicati il punto di misura e relativo piano, la circoscrizione di appartenenza, il valore di
campo RF misurato in banda larga, il valore di campo RF misurato in banda stretta e il contributo
percentuale al segnale dovuto rispettivamente a sorgenti radiofoniche, televisive e stazioni radio base
per telefonia TACS e GSM.
Tabella 2
Le 73 misure eseguite sono così ripartite: 38 nei piani bassi, 18 nei piani intermedi e 17 nei piani alti; i
siti in cui si sono completate le misure alle tre altezze sono 12.
La tabella 3 riassume i dati sperimentali ottenuti in banda stretta suddivisi per tipologia di segnale
(radio-TV e telefonia) ed in funzione dell’altezza. Per ogni altezza (piani bassi, intermedi ed alti) sono
riportati i valori medi e la deviazione standard del campo elettrico dovuto a segnali radiotelevisivi, ai
segnali di telefonia mobile ed alla somma di tutti i segnali.
Tabella 3
Dall’esame della tabella si può osservare che mediamente i valori di campo aumentano con l'altezza e
che il valore di campo RF a cui la popolazione è esposta risulta compreso tra 0.41±0.28V/m e 0.84
±0.59 V/m.
La maggiore deviazione standard percentuale relativa ai segnali telefonici è da attribuirsi alla
variabilità temporale intrinseca a questa tipologia di segnale ed alla influenza locale delle stazioni
radio base.
Una rappresentazione grafica dei risultati riportati in tabella 3 è illustrata nella figura 5 seguente. E’
evidente un aumento del valore medio di esposizione in funzione dell’altezza (piano) a cui è stata
effettuata la misura, come è pure marcata la preponderanza dei segnali radiotelevisivi rispetto a quelli
provenienti da stazioni radio base per telefonia mobile.
FIG. 5 valori di campo in funzione dell’altezza di misura e del tipo di segnale
In figura 6 sono confrontati i valori di campo elettrico RF ottenuti utilizzando strumentazione in banda
larga con quelli ottenuti mediante catena strumentale in banda stretta.
FIG. 6 confronto fra valori sperimentali ottenuti tramite misuratore in banda larga (rosso) con i valori
forniti dal sistema di misura in banda stretta
Il confronto è stato eseguito su 70 misure in quanto in tre casi si sono riscontrati dei problemi nel
funzionamento dell’ EMR 300 che hanno reso impossibile il rilevamento in banda larga.
Per provare che le due serie di misure appartengono ad una medesima popolazione, ovvero che le
misure eseguite con le due differenti metodologie sono indistinguibili, si è eseguito un test di
significatività utilizzando la variabile standardizzata
.
Applicando questo test statistico alle due serie di dati si ottiene un valore di Z pari a 0.4. Questo valore
dimostra che il misuratore a banda larga ha fornito valori di campo elettrico a RF indistinguibili da
quelli ottenuti con strumentazione in banda stretta, con un livello di significatività pari all'1% (ovvero si
ha l'1% di probabilità di sbagliare affermando che le due serie di misure appartengono ad una
medesima popolazione).
Bisogna sottolineare che le maggiori differenze tra i valori di campo elettromagnetico misurati con le
due strumentazioni si sono riscontrate nei punti in cui si ha un’alta percentuale di segnale dovuto a
telefonia mobile; ciò è legato alla variabilità intrinseca a questo segnale ed al fatto che il valore in
banda stretta non comprende il segnale relativo alla telefonia DCS.
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Retidi telefoniamobile
Reti di telefonia mobile: Georeferenziazione E valutazione teorica mediante modelli di calcolo
Per poter effettuare una valutazione teorica dei livelli di esposizione al campo elettromagnetico dovuto
alle stazioni radio base sono stati georiferiti tutti gli impianti di telefonia mobile presenti sul territorio
comunale.
In fig. 7 è riportato il risultato di tale georeferenziazione. E' inoltre possibile visualizzare la distribuzione
degli impianti sul territorio comunale in funzione del gestore.
La circoscrizione 1 (centro) con 65 impianti contribuisce per il 20% al totale degli impianti. In effetti,
anche da un semplice esame visivo della carta riportata in figura 7, risulta evidente l’alta
concentrazione di impianti in tale circoscrizione.
Il numero totale di impianti sul territorio comunale è pari a 330; tali impianti supportano 1440 elementi
radianti o celle; con una media di 4,4 celle per impianto.
Questo è dovuto al fatto che per ogni impianto ci possono essere fino a tre celle (o elementi radianti o
antenne) per ogni tipologia di telefonia mobile. Nel caso in cui, ad esempio, un gestore abbia installato
in un sito 3 celle TACS, tre celle GSM e tre celle DCS, il numero di celle gestite dall'impianto sarà pari
a 9.
Il metodo di calcolo utilizzato per la valutazione del livello di fondo è basato sulle relazioni del
cosiddetto campo lontano.
Questo è un metodo di calcolo approssimato ma sufficientemente adeguato per descrivere la
distribuzione del campo elettrico (E) nella zona di campo lontano, cioè a distanze dalla sorgente
(L= dimensione massima della sorgente, λ=lunghezza d’onda), è basato sulla
superiori a
seguente relazione:
Dove P è la potenza al connettore della antenna espressa in Watt, d è la distanza in metri e G è il
guadagno dell’antenna nella direzione θ, ϕ desunto dai diagrammi d’irradiazione verticale e
orizzontale .
Anche se l’espressione sopra riportata è considerata valida per distanze maggiori di 2L²/λ si può
assumere che essa comporti una approssimazione accettabile nel prevedere i livelli di campo elettrico
anche a distanze inferiori, fino a L²/λ.
Fig. 7 Distribuzione dei 330 impianti sul territorio comunale
E’ importante notare come i diagrammi di irradiazione, che rappresentano la variabilità dell’emissione
in funzione della direzione di irraggiamento, influenzano in maniera determinante la distribuzione del
livello di campo. Per illustrare tale caratteristica riportiamo in fig. 8 una rappresentazione schematica
che evidenzia la posizione di due possibili ricettori rispetto a due diverse direzioni d’irraggiamento
riferite ad un ipotetico diagramma di irradiazione.
Fig. 8: Rappresentazione schematica della variabilità dell’emissione in funzione della direzione
di irraggiamento
La casa A, pur essendo più lontana dalla sorgente, è posta nella direzione di massimo irraggiamento
e, pertanto, sarà, presumibilmente, esposta ad un livello di campo maggiore rispetto a quello al quale
sarà esposta la più vicina casa B. Risulta quindi evidente che nel caso di stazioni radio base (SRB),
l’andamento dell’intensità del campo elettromagnetico con la distanza non è prevedibile in modo
semplice.
In figura 9 è riportato, a titolo di esempio, l’andamento dell’intensità di campo elettrico ad 1,5 m dal
terreno dovuto ad una tipica SRB con centro elettrico posto a 10 m di altezza ed una inclinazione (tilt)
di 10°. Si può notare che il valore massimo di campo elettrico è raggiunto ad una distanza pari a circa
50 metri, mentre avvicinandosi all’impianto tale valore di campo diminuisce. Tale andamento è
giustificato dal fatto che alla distanza di 50 metri è intercettata la direzione di massimo irraggiamento
dell’antenna inclinata di 10°, mentre le oscillazioni sono legate alla presenza di lobi secondari nel
diagramma di irradiazione verticale.
Fig. 9: Schema di SRB con tilt meccanico pari a 10° ed andamento dell’intensità del campo
elettrico a 1.5 m dal terreno in funzione della distanza dall’antenna.
Per meglio illustrare la variabilità dell’esposizione a campi generati da SRB in funzione delle modalità
di installazione dell’impianto, riportiamo nelle figure 10 e 11 l’andamento del campo in funzione della
distanza dall’antenna, nella direzione di massimo irraggiamento, a diverse altezze dal suolo (fig. 10) e,
ad un’altezza fissata, per diversi tilt elettrici o meccanici (fig. 11).
Fig. 10:Profilo del campo elettrico di un impianto, lungo la proiezione sul piano orizzontale
della direzione di massimo irraggiamento, a diverse altezze dal terreno
Fig. 11:
Profilo del campo elettrico di un impianto, lungo la proiezione sul piano
orizzontale della direzione di massimo irraggiamento, per diversi tilt elettrici o meccanici
I profili riportati nelle fig. 10 e 11 sono facilmente comprensibili se immaginiamo di confinare
l’emissione della SRB entro un cono (figura 12): allontanandosi dalla sorgente il livello massimo di
esposizione si riscontra nell’area che intercetta il cono. Tale area sarà tanto più vicina alla sorgente
quanto più elevata è la direzione lungo cui si valuta il profilo. I massimi relativi sono dovuti alla
presenza dei lobi secondari di irraggiamento del diagramma di irradiazione verticale.
Fig.12: rappresentazione schematica del cono di irraggiamento di una sorgente direttiva, quale
una SRB
Con il metodo di calcolo sopra descritto è stato infine valutato il livello della radiazione
elettromagnetica a radiofrequenza generata da ogni singolo impianto ed immessa nell’ambiente
circostante.
Per valutare il valore globale del campo elettromagnetico a radiofrequenza dovuto alle reti di impianti
per telefonia mobile, è stata effettuata una analisi integrata delle emissioni elettromagnetiche dovute
ai 330 impianti presenti sul territorio comunale, considerando le sovrapposizioni dei livelli generati in
ogni punto dai singoli impianti.
Sono state ricavate le mappe di intensità di campo elettromagnetico dovuto a SRB a 1.5 m , 7.5 m e
16.5 m dal suolo, consentendo di individuare aree urbane critiche per l’esposizione della popolazione
a radiofrequenze in relazione alla densità di infrastrutture per la telefonia mobile installate.
Tutte le valutazioni sono state effettuate ipotizzando cautelativamente una condizione di massimo
carico dell’impianto, corrispondente al caso in cui tutti i canali gestiti dall’impianto sono attivi
simultaneamente alla massima potenza disponibile.
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Risultativalutazioni
Risultati delle valutazioni presentati mediante cartografie informatizzate
Per determinare l’impatto ambientale delle SRB in ambiente urbano è stata elaborata una
rappresentazione dei livelli teorici di campo elettromagnetico basata sulla visualizzazione della
distribuzione di questi livelli in piani orizzontali a diverse quote. E’ stato utilizzato un intervallo di
calcolo 30 m e sono quindi stati valutati circa 120.000 punti per ogni piano. Questa rappresentazione
è stata sovrapposta mediante sistemi GIS (Geographical informatic system) ad una cartografia
numerica, permettendo così una più chiara indicazione delle possibili criticità ambientali. Per fare in
modo che la valutazione fosse effettuata ad una quota costante rispetto al terreno, in funzione
dell’orografia dello stesso, è stato necessario riconoscere il modello della superficie del territorio
cittadino partendo da circa 500 punti di quota nota egualmente distribuiti. Questa ricostruzione è stata
effettuata mediante un algoritmo di interpolazione basato sul variogramma di Kriging.
In figura 13 è riportata la superficie, in vista tridimensionale, riproducente l’orografia del territorio
comunale, ottenuta con questo metodo ed in figura 14 l’equivalente della stessa vista dall’alto.
Fig. 13 orografia del territorio comunale ottenuto tramite l’interpolazione di Kriging
Fig. 14 vista dall’alto del territorio comunale; in ascissa e ordinata sono riportate le coordinate (Gauss-Boaga)
mentre le quote sono rappresentate in funzione della scala di colori.
In figura 15, 16 e 17 sono riportate le mappe di isointensità del campo elettromagnetico a radiofrequenza dovuto ad
impianti per la telefonia mobile.
I livelli di intensità di campo elettromagnetico sono rappresentati in funzione del colore, alle tre diverse quote.
Le mappe sono georeferenziate e sovvrapposte alla cartografia comunale.
Fig. 15 rappresentazione con scala di colori dei livelli di campo elettromagnetico dovuti a
stazioni radio base a 1.5 m dal suolo
I valori teorici di campo elettromagnetico, ottenuti mediante il modello di calcolo sul piano a 1.5 m dal
suolo, sono sempre molto inferiori al valore di cautela pari a 6 V/m, fissato dal D.M. n. 381 del
10/09/98. A parte qualche zona centrale ad elevata densità di impianti, i valori stimati sono compresi
tra 0.25 V/m e 1.5 V/m.
Fig. 16 rappresentazione con scala di colori dei livelli di campo elettromagnetico dovuti a
stazioni radio base a 7.5 m dal suolo
Alla quota di 7.5 m dal suolo, convenzionalmente corrispondente al terzo piano fuori terra, i valori
teorici di campo elettromagnetico stimati risultano sempre inferiori al valore di cautela dei 6 V/m, con
un lieve aumento delle dimensioni della zona centrale a più elevato valore di esposizione al campo
elettromagnetico rispetto alla valutazione effettuata a 1.5 m dal suolo.
Fig. 17 rappresentazione con scala di colori dei livelli di campo elettromagnetico
dovuti a stazioni radio base a 16.5 m dal suolo (corrispondenti convenzionalmente al 6°
p.f.t.)
Alla quota di 16.5 m dal suolo nelle zone centrali sono stati stimati valori dell'ordine di 1÷2 V/m. In
questo caso il valore di cautela dei 6 V/m, viene superato solamente in sei punti. E’ stato però
verificato che in tutti questi punti non sono presenti edifici adibiti a permanenze prolungate. In fig. 18 è
riportato un esempio di una zona in cui è stato stimato il superamento.
Fig. 18 esempio di un punto in cui si è stimato un superamento dei 6 V/m ad un’altezza di
16.5 m dal suolo; è evidente che non ci sono edifici interessati dal superamento
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Confronti
Confronto tra dati sperimentali e teorici
Il modello di calcolo utilizzato per la valutazione dell’intensità del campo elettromagnetico dovuto a
tutte le SRB distribuite sul territorio comunale, basato sulla propagazione in campo lontano, è
approssimato poiché non tiene conto delle attenuazioni e riflessioni dovute alla presenza degli edifici.
E’ comunque un approccio cautelativo, il cui risultato è quello di valutare, sovrastimando, l’entità
dell’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici immessi nell’ambiente dagli impianti per
telefonia mobile.
In allegato 2 è riportato uno schema dei risultati teorici e sperimentali ottenuti nei diversi punti di
misura alle tre altezze (piani bassi, intermedi e alti) considerando solo il segnale dovuto agli impianti
per telefonia mobile.
La tabella 4 riporta, invece, per ogni altezza la percentuale media del segnale telefonico misurato in
banda stretta rispetto al segnale valutato mediante il modello di calcolo.
TABELLA 4
Piani bassi
Emisurato/Ecalcolato Valor medio
Deviazione standard
0.10
0.10
Piani intermedi
0.25
0.32
Piani alti
0.30
0.23
I valori di campo elettrico misurato risultano sempre minori dei valori calcolati. Il valore teorico viene
infatti stimato cautelativamente considerando che tutti gli impianti trasmettano contemporaneamente
con tutte le portanti attive al massimo della potenza gestibile.
Inoltre, dall'esame della tabella, risulta che il valore di campo misurato passa da una percentuale pari
al 10% del valore di campo stimato in corrispondenza dei piani bassi al 30% del valore di campo
stimato in corrispondenza dei piani alti, ovvero la differenza tra i due valori tende in media a ridursi
all'aumentare dell'altezza. Questo andamento è prevedibile ed è dovuto al fatto che, all'aumentare
dell'altezza a cui viene effettuata la valutazione teorica, diminuiscono gli edifici intercettati che
possono dare luogo a fenomeni di attenuazione e riflessione. Il modello di calcolo adottato è infatti
cautelativo essendo basato sulla propagazione in spazio libero.
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Conclusioni
CONCLUSIONI
I risultati del monitoraggio eseguito hanno permesso di realizzare uno strumento conoscitivo della
complessa situazione espositiva della popolazione a campi elettromagnetici a radiofrequenza dovuti
alle sorgenti radio televisive ed alla telefonia mobile.
Il valore misurato di esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza, mediato su tutto il
territorio della città di Torino, risulta pari a 0.38 V/m in corrispondenza dei piani bassi, a 0.59 V/m in
corrispondenza dei piani intermedi e a 0.69 V/m in corrispondenza dei piani alti.
E' quindi possibile concludere che i valori di campo a cui la popolazione è esposta risultano di gran
lunga inferiori al livello cautelativo dei 6 V/m fissato dal D.M. n. 381 del 10/09/98.
I risultati delle misure in banda stretta, inoltre, dimostrano che il segnale elettromagnetico a
radiofrequenza è principalmente dovuto ai segnali radiotelevisivi, fatta eccezione per le zone
intercettate dai coni di irraggiamento delle stazioni radio base nelle loro immediate vicinanze.
Il valore medio calcolato per l’esposizione ai campi elettromagnetici a radiofrequenza, in
corrispondenza dei punti in cui sono stati effettuati i rilievi sperimentali, risulta pari a 1.09 V/m in
corrispondenza dei piani bassi, a 1.20 V/m in corrispondenza dei piani intermedi e a 1.06 V/m in
corrispondenza dei piani alti.
Il confronto tra i valori di campo elettromagnetico relativo ai segnali telefonici misurati con
strumentazione in banda stretta e quelli calcolati utilizzando il modello di calcolo basato sulla
propagazione in campo lontano, ha provato la natura cautelativa dell’approssimazione alla base del
modello di calcolo teorico utilizzato. Il modello, infatti, esegue la valutazione del campo supponendo
che tutti gli impianti trasmettano contemporaneamente con tutte le portanti attive al massimo della
potenza gestibile e non tiene conto delle attenuazioni e riflessioni dovute alla presenza di edifici.
I segnali misurati, dovuti agli impianti per telefonia mobile, risultano sempre inferiori a quelli calcolati e
ne costituiscono in media il 10% in corrispondenza dei piani bassi, il 25% in corrispondenza dei piani
intermedi ed il 30% in corrispondenza dei piani alti.
Si può concludere quindi che l’approccio utlilizzato per la valutazione previsionale dei siti è sempre una sovrastima dei
livelli di esposizione effettivamente presenti e misurabili.
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