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FONDAZIONE INSIEME
Da il corriere della sera del 19/3/2016, <<TENDENZE: LA FESTA
PER IL BABY LA FA LUI: IL “MAMMO”>>, di Costanza Rizzacasa
d’Orsogna, giornalista.
Per la lettura completa del pezzo si rinvia al quotidiano
citato.
#paritàdifasciatoio dad-cherol.
Rifiutano l’etichetta di mammo, chiedono passeggini e
marketing personalizzati, si aggirano online, in cerca di
riconoscimento, armati dell’hashtag #paritàdifasciatoio.
E ora i papà vogliono anche il baby shower, la festa per il
bebé in arrivo.
La più stucchevole delle tradizioni, tra colori pastello e
palloncini, ohhh e ahhh di finta sorpresa per le scarpine da
neonato e illuminanti discussioni sull’olio per le smagliature.
Festa che oggi cambia look, e va da sé anche nome: dad-cherol,
gioco di parole dall’addio al celibato, che già la dice sul tono
scanzonato dell’evento.
Nel 2015, i post di Pinterest su dad-cherol party e baby
shower unisex sono aumentati del 404%.
Eventi a tema, come Huggies & Chuggies, dal nome dei vestitini
per bottiglie: il padrone di casa procura la birra, gli invitati i
pannolini.
Fanno il barbecue, lo chiamano, un po’ minacciosamente, BabyQ.
E’ il baby shower per il Dadbod.
Al posto del rosa confetto, il verde militare.
«Prima mi sentivo escluso», confessa un neo-papà sul social
network Daddit.
«Non vedo perché dovesse essere una festa soltanto femminile.
Abbiamo fatto le bisbocce, mi sono celebrato e anche esorcizzato».
Fioccano i party planner dedicati. La Cnn ci ha fatto uno
speciale. Mamma e papà partecipavano ad un gioco: «Chi di voi due
ha preso più peso in gravidanza?»
L’ironia è facile, ma forse c’è anche qualcosa da imparare.
A differenza del baby shower femminile, che coi dibattiti
sull’omogeneizzato vuol preparare alle fatiche della maternità e
sembra il funerale della libertà perduta, obiettivo del dad-chelor
è la festa, spassarsela per qualche ora con gli amici.
Imitiamoli fuggendocene a Londra per il concerto dei Pearl
Jam.
A spacchettare bavaglini e tettarelle penseranno loro.