Maggio - associazione vecchia alassio

Transcript

Maggio - associazione vecchia alassio
ANNO XLVII - N. 5
Venerdì 18 Maggio 2007
€ 1,50
Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA
Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf)
Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S.
Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Aderente € 17,50 - Socio Aderente Sostenitore oltre € 20,00 - Socio Effettivo € 20,50 - Socio estero € 22,00
ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected]
Lettere aperte all’Ill.mo
sig. sindaco Melgrati arch. Marco
Alassio, 9 maggio 2007
OGGETTO:
Edilizia convenzionata
per residenti.
E p.c.
Onorevole
SOPRINTENDENZA PER
I BENI AMBIENTALI ED
ARCHITETTONICI
DELLA LIGURIA
Via Balbi 10
16126 GENOVA
Come più volte abbiamo pubblicato nel nostro giornale e come è stato discusso nell’Assemblea annuale del 19 Aprile u.sc.,
sollecitati da molti concittadini,
ci permettiamo, ancora una volta, di segnalare un gravissimo
problema che sembra non avere una facile soluzione.
Molte sono le famiglie giovani
che hanno lasciato o che sono
costrette a lasciare la nostra
città a causa della difficoltà
nell’acquistare o nell’affittare
un appartamento adeguato ad
una normale famiglia con figli.
Constatiamo che in questi ultimi tempi sono attivi parecchi
cantieri che costruiscono quasi
esclusivamente miniappartamenti che arricchiranno, specialmente in Alassio, il mercato
delle seconde case, senza contare la trasformazione degli alberghi ed appartamenti in
L’Associazione Vecchia Alassio che istituzionalmente ha il
compito di tutelare i diritti e gli
interessi della collettività alassina ritiene suo preciso dovere intervenire per esprimere le proprie convinzioni in ordine alla
costruzione di cui all’oggetto.
Infatti da precise informazioni assunte, presso gli stessi uffici comunali competenti, risulta
che l’Amministrazione Comunale intende realizzare sull’area
in oggi a giardino ed in parte anche parcheggio una struttura
pluripiano (piano terreno
(continua a pagina 2)
(continua a pagina 2)
OGGETTO:
Progetto Parcheggio
pluripiano (Pubblico-privato)
di Piazza A. Stalla
Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e
parlare un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.
Oriana Fallaci
25 APRILE 2007
Festa della Libertà
Con sentita e numerosa partecipazione di cittadini e alla
presenza di Autorità Civili e
Militari nonché di varie Associazioni cittadine con Tricolore
Nazionale, si sono svolte nei
giardini di Piazza della Libertà le
manifestazioni per la Festa Nazionale del 25 Aprile, iniziando,
come da programma, con la celebrazione della S. Messa offi-
fascista.
La seconda parte del programma ha avuto inizio con l'esecuzione, da parte del complesso musicale della Scuola
Media Statale diretto dal M.° M.
Borri dei brani "Fischia il vento”
e "Bella ciao" poi seguiti da brevi parole di circostanza
dell'Avv. Claudio Bottelli Presidente dell'A.N.P.I., partico-
Il 19 Aprile u.sc. si è svolta
l’assemblea annuale nella sede
sociale di Via XX Settembre.
Il Presidente, Carlo Cavedini,
dopo il saluto iniziale e un momento di raccoglimento in onore dei Soci defunti nel corso
dell’anno, ha svolto ampiamente e con la solita precisione la relazione annuale. Fra i numerosi
argomenti ha sottolineato i principali eventi dell’anno: la tavola
rotonda per la tutela dell’ambiente (collina, sentieri, antin(continua a pagina 2)
REPERIMENTO DI
NUOVE FONTl IDRICHE
NEL TERRITORIO
COMUNALE?
Un evento che l'Amministrazione
sarà costretta prima o poi a
prendere in considerazione
L’orazione ufficiale del dott. Rivello.
ciata dal Rev. Mons. Angelo De
Canis il quale, nella breve ma
sentita omelia, ha trattato, considerata la circostanza, il concetto della violenza e del male
purtroppo insito in ogni persona umana di ogni parte del mondo, ma che può essere mitigato
dall'opera salvifica di Gesù e
che, proprio perché giusto e do-
larmente rivolte ai numerosi
giovani presenti non dimenticando, inoltre, di ringraziare in
modo particolare la nostra
Associazione per il contributo
elargito per Borse di studio a
giovani studenti impegnati sul
tema della Resistenza. Dopo un
breve saluto del Vice Sindaco,
dott. Aicardi la parola passa per
S. AMBROGIO 500 ANNI:
restauri e musica
Nell'ambito dei festeggiamenti
promossi per ricordare il cinquecentenario di consacrazione della chiesa di S. Ambrogio, gli ultimi due venerdì del mese di aprile
ASSEMBLEA
ANNUALE A.V.A.
za del pubblico interessato all'argomento, sul grande schermo sono state proiettate le immagini,
riprese con la abituale professionalità da B. Rizzo, del grande la-
In una mia monografia relativa alla quantità di acqua estraibile dalla Pianura di Albenga
pubblicata nella Rivista della
Camera di Commercio di Savona (nn. 3-4 Marzo - Aprile
1974) ero giunto alla conclusione, attraverso una elaborazione
di tutti i dati geoelettrici ed idrologici opportunamente ricercati, che le alluvioni serbatoio della piana non erano inferiori a
180 milioni di metri cubi per cui,
dedotta sempre dalla prove
geoelettriche la porosità media
delle alluvioni pari al 23%, la
quantità massima di acqua che
poteva essere contenuta in tutto il materasso alluvionale della
pianura al di sotto dei cinque
(continua a pagina 2)
La cerimonia religiosa.
veroso festeggiare tale solennità civile, si debba altresì ricordare che essi si vincono con
l'impegno interiore radicato a
sani principi. La cerimonia religiosa ha termine con la benedizione delle Corone e la preghiera per le vittime della furia nazi-
l'orazione finale al dott. Pier
Paolo Rivello il quale disquisisce su vari argomenti quali: l'affermazione che la Resistenza ha
vinto per ben tre volte sia col
trionfo del 25 Aprile che con la
(continua a pagina 2)
Sala Carletti
dal 16 al 30 maggio
espone la pittrice
Sabrina Pedron
La conferenza del dott. Mela.
sono stati densi di avvenimenti
culturali: i video del prof. Beppe
Rizzo sullo stato dei restauri e la
conferenza del dott. Giampaolo
Mela sulla musica in Alassio. Il 20
aprile, alla solita ora, 17,30, nel
salone parrocchiale, alla presen-
MOSTRE
voro di ripristino delle varie decorazioni della chiesa.
Nell'abside e nel presbiterio
sono ricomparsi splendenti gli
ori delle foglie dei capitelli e vive
(continua a pagina 2)
In libreria
“DESIDERATA”
di Grazia Fassio Surace
ROMANZO
Edizioni MONTEDIT
In vendita ad Alassio da:
“MONDADORI” - Via Vittorio Veneto, 132
O in qualunque libreria citando il codice ISBN 88-8356-692-0
Titolo della mostra
Associazione Vecchia Alassio
XVII EDIZIONE SERATA CULTURALE
Alassio fra Musica
e Poesia
Salone Parrocchiale S. Ambrogio (g.c.)
Martedì 29 Maggio 2007 - ore 21
con la partecipazione dei fratelli Rizzo,
Marilena Massano, Luisa Martino e Luciano
Raita, Dino e le Romantos e i poeti alassini.
Presenta Tommaso Schivo
INGRESSO LIBERO
“Arte nell’anima”
Orari:
DAL LUNEDI AL VENERDI
ORE 16,00-23,00
SABATO E DOMENICA
ORE 10,00- 12,30
16,00 -23,00
dal 1 al 15 giugno
espone il pittore
Luigi Sangiovanni
Orari di apertura:
ORE 10,00 -12,30
16,00- 23,00
Angolo
di
Daniele La Corte
Congiure
di Palazzo
Non si vedono, non si sentono,
ma in molti giurano che congiure,
in queste ultime settimane, a
Palazzo ce ne sono state molte.
Nonostante manchino ancora
quattro anni sembra che le grandi manovre per studiare da sindaco siano già iniziate. Sorrisi e
pugnalate paiono emblema di
un’amministrazione civica che al
suo interno conterebbe troppi
galli. Un pollaio non facile da governare e che soltanto il sindaco,
con non poche difficoltà, riesce a
mantenere in equilibrio. Per giorni si è parlato di possibile rimpasto, di cambiamenti repentini, di
deleghe in girandola, di uomini e
donne “potenti” decisi a scardinare l’egemonia del primo cittadino. Come di logica bocche cucite
e smentite a raffica per poi scoprire che almeno un incarico,
quello di responsabile dell’urbanistica, è ambito da troppi. L’attuale assessore, Gianni Aicardi,
porta avanti l’incarico affidatogli
all’inizio di mandato, sembra, con
scrupolo certosino disponendo
già l’iter per affidare l’incarico di
rielaborazione del nuovo Piano
urbanistico. Ma il potere che acquisirebbe nelle settimane e nei
mesi delle consultazioni con la
popolazione darebbe fastidio a
chi scalpita rivendicando il fatto
di aver preso un consistente numero di preferenze. L’urbanistica
fa gola, ma anche altri assessorati potrebbero, da un momento
all’altro essere messi in discussione. Il successo riscosso dalla
Casa delle Libertà nell’ultima
consultazione elettorale alassina,
come era prevedibile, ha riempito d’orgoglio molti e, da bravi discepoli del Cavaliere, non pochi
si sono anche montati la testa.
Una cascata di preferenze ha portato alla ribalta una schiera di
persone che ora, pur negandolo
soltanto sussurrando, non smentiscono il fatto di sentirsi ormai
ufficialmente investiti per sostituire Melgrati alla prossima tornata. Il sindaco, sicuramente,
spera nel terzo mandato, nell’approvazione della legge che potrebbe permettere ai primi cittadini di località sotto i 20 mila abitanti, di ripresentarsi anche dopo
aver governato per dieci anni. Ma
i cortigiani, è appurato nei secoli,
prima o poi tradiscono il loro signore cercando di sostituirsi a
lui. Marco Melgrati, occorre sottolinearlo, tiene, con forza, le redini del cavallo impazzito, ma la
fatica è enorme tanto da non poter escludere a priori che possa
venir anche disarcionato. La metafora equestre è d’obbligo anche
perché è risaputo che sia il sindaco che il suo assessore all’urbanistica sono esperti cavalieri, in
grado di procedere al trotto come
al galoppo. E i contendenti? I maligni elencano tra i possibili congiurati soltanto portacolori “azzurri” perché gli altri, insistono,
«contano poco». Ma il timore che
troppa visibilità possa far acquisir potere ha indotto proprio alcuni dei “cortigiani ribelli” a chiedere di tirar le orecchie al presidente delle Sca. Roberto Socco
avrebbe peccato di troppa parola, rilasciando interviste e commentando eventi legati al suo incarico. Ma lui è anche segretario
di Alleanza Nazionale e il suo spazio, in fondo, è giusto voglia rivendicarlo magari sperando di
mettere il bastone tra le ruote di
chi già si immagina seduto sulla
poltrona più alta del Palazzo.
2
«L'ALASSINO»
EDILIZIA CONVENZIONATA
S. AMBROGIO 500 ANNI
25 APRILE 2007
(segue dalla prima pagina)
(segue dalla prima pagina)
(segue dalla prima pagina)
minialloggi. È auspicabile che
vengano costruite ville o appartamenti di pregio, siamo una
città turistica di alto livello, ma
tutte queste seconde case sono
turismo di lusso? Chi ci guadagna? Non crediamo sia un arricchimento per la nostra città.
Aumenteranno solo il traffico ed
i disagi per tutti i residenti.
Ci appelliamo a Lei, alla Giunta ed al Consiglio Comunale perché si pongano dei “paletti” al
proliferare di case non necessarie ai cittadini Alassini, ma vengano trovati modi per aiutare le
nostre giovani famiglie, concedendo licenze che agevolino
l’edilizia convenzionata.
Da troppo tempo i giovani sono costretti loro malgrado ad
abbandonare con grande dispiacere la loro città. Tra pochi
decenni avremo solo una grande maggioranza di cittadini anziani e la città morirà per consunzione.
Servono i giovani e certamente le seconde case non risolvono
questo gravissimo problema.
Per questo l’A.V.A. insiste (ed
è pronta a difendere questa prospettiva) nel chiederLe di risolvere questo problema: lasci un
ricordo di buona amministrazione e di lungimiranza e la città
Le sarà grata.
le immagini ornamentali. Anche nella grande cupola centrale sono stati
operati interventi di recupero della
bellezza originaria dei disegni, degli
ornati e degli stucchi. La navata centrale, restaurata in questi ultimi tempi, è stata restituita all'ammirazione
del fedele nei suoi valori pittorici. Gli
affreschi di Grana, risalenti all'Ottocento e relativi alla storia pastorale del vescovo di Milano, S. Ambrogio, sono ricomparsi nitidi nei colori
e nella grafica, ricchi di forza espressiva. Ora la ditta incaricata sta rimettendo a nuovo una delle navate laterali. li video di B. Rizzo ha messo a
fuoco, attraverso accostamenti del
prima e del dopo, gli ambiti di intervento: preliminare rimozione delle
muffe e dei sali con lavaggi speciali,
ricostruzione con pennello e colore
degli elementi più significativi, recupero della più antica o più preziosa
impronta grafica, stuccatura delle
fessure create da assestamenti, rimozione dell'umidità.
Il 27 aprile, il dott. Giampaolo Mela
ha affrontato l'argomento a lui congeniale: l'origine, lo sviluppo, l'apogeo e il declino dell'attività organistica e musicale nella chiesa di S.
Ambrogio. Prendendo le mosse da
Pietro de' Periis, organista e organaro nello stesso tempo, attivo nel
Cinquecento, cioè nel periodo in cui
la nuova chiesa poteva ospitare un
organo e la comunità stipendiare un
musicista, G. Mela si è soffermato sulle personalità più luminose della storia musicale alassina. In particolare
ha esaminato quegli artisti, che hanno dato risalto ad Alassio, ne hanno
dimostrato la splendida realtà economica, la evidente crescita culturale. Giovanni Battista della Fargia o de
la Farge ha rappresentato in campo
organistico il trait d'union tra la
Provenza e la Riviera ligure di
Ponente. Egli ha prestato la sua opera come organaro a Ventimiglia nella
prima metà del Seicento, come maestro di cappella a Nizza e nel 1621
pubblica una raccolta di composizioni sacre, Vespri solenni per tutto l'anno. E' conosciuto come costruttore
di organi nelle cattedrali d'Entrevaux
(Alpes maritimes), Notre Dame des
Doms di Avignone e di Roquemaure.
Con il Settecento si apre ad Alassio il
periodo d'oro caratterizzato dalla
presenza di illustri maestri di cappella "forestieri": Federico Maurizi di
Finale Emilia, il cui contratto con il
consiglio alassino chiarisce i compiti
del maestro di cappella; i Gherardeschi pistoiesi; Antonio Tonelli di
Carpi, "maestro di canto e di suono",
professionista di violoncello, organo, clavicembalo e viola d'amore, autore di numerose musiche; G.B
Zingoni, fiorentino, organista ad
Alassio nella seconda metà del
Settecento, cantante famoso attivo
anche a Bruxelles ed Anversa, a
Dublino e infine a Londra. Dalla dotta
rassegna di G. Mela è emersa l'immagine vera di Alassio, aperta alle correnti culturali europee, impegnata in
traffici marittimi internazionali e frequentata da personalità di notevole
rilievo.
La prossima conferenza sarà tenuta venerdì 25 maggio dal prof.
Garancini, che illustrerà i rapporti
tra il S. Ambrogio milanese e quello
alassino.
Il Presidente
(Carlo Cavedini)
PARCHEGGIO PIAZZA
STALLA (segue dalla prima pagina)
scoperto, piano seminterrato 1,90, più due piani interrati a quota -4,70 e -7,50) che con il piano seminterrato in altezza raggiungerebbe lungo tutta Via Marconi oltre 3 metri dell’attuale marciapiede e con conseguente impedimento alla visione panoramica della
lussureggiante collina retrostante, oltre a creare una vera e propria tamponatura verso il contiguo giardino, che il munifico
Conte Luigi Morteo, proprietario
del sedime di cui trattasi, allora
conosciuto come “Orto degli agrumi”, donò alla Società di Mutuo
Soccorso di Solva.
L’A.V.A. si riserva comunque di
accertare che non venga occupato
anche parte dell’attiguo restante
giardino pubblico di proprietà del
lascito Morteo compromettendone la vegetazione di alto fusto ivi
esistente.
L’A.V.A. ricorda che in un incontro avvenuto circa un paio di
anni fa nella propria Sede la S. Vs.
aveva dichiarato di contenere l’altezza a non oltre m. 1,80 il fronte
della struttura su Via Marconi.
A prescindere dal fatto che comunque l’A.V.A., in coerenza con
le decisioni della popolazione del
Rione Coscia e degli altri Rioni
alassini e della deliberazione della
propria Assemblea del 19 Aprile
u.sc. è contraria all’intervento già
approvato dall’Amministrazione
Comunale per evidenti ragioni di
buon gusto ed anche in considerazione del minimo vantaggio che ne
potrebbe trarre la comunità alassina a fronte del danno irreparabile che la struttura, se realizzata,
certamente arrecherebbe.
Pertanto, con salvezza di ogni
altra necessaria iniziativa questa
Associazione formalmente chiede
che venga revocato ogni provvedimento concessorio per la realizzazione del contestato progetto,
lasciando alla collettività Alassina
e dei turisti il godimento di un meraviglioso polmone verde (unico
nella zona di levante) perché altrimenti verrebbe ad essere deturpato.
Con ossequio
Il Presidente
(Carlo Cavedini)
Giovanni Puerari
Società di Mutuo
Soccorso - Alassio
Conferenza il 18 maggio p.v.
alle ore 21
Tema: LA SPEDIZIONE
DEI MILLE: eroismo
garibaldino e intrighi
diplomatici
Relatore: Prof. Giovanni ASSERETO, ordinario di storia moderna dell’Università di Genova.
Presenterà: Prof. Alberto
Beniscelli – ordinario di letteratura italiana dell’Università di
Genova
Interverrà lo storico Antonio
Carossino con brevi cenni e curiosità sul mito di Garibaldi ad
Alassio.
QUARTIERE FENARINA
Sagra di San Giovanni
Sabato 30 giugno
Domenica 1° luglio
DALLE ORE 19.00
continuità del ricordo e particolarmente con la riaffermazione
dei suoi valori contro un insorgente revisionismo; il concetto di
violenza tra oppressori e combattenti per la libertà sin dai primordi del fascismo alla Liberazione; la
corresponsabilità del fascismo
nella triste questione ebraica; la
figura simbolo del Partigiano nella persona di Felice Casciano e il
tradimento di cui fu vittima; i rapporti tra Resistenza e mondo civile, particolarmente contadino e
montano e l'apporto che gli stessi
diedero ai Partigiani; le varie anime: della Resistenza e l'eredità
morale cui attingeva permettendo, col proprio sacrificio, il riscatto sul piano internazionale
dell'Italia dai molti errori del fascismo; che la Resistenza non fu
solo un fenomeno maschile ma
quanto fosse importante l'apporto e il sacrificio di molte donne; la
scelta non facile di coloro che dovettero scegliere anche a costo,
come molti fecero, di rifiutare
Venerdì 18 Maggio 2007
inaccettabili comportamenti della propria fazione. L'orazione termina con l'affermazione che tutti
siamo indegni di quel regalo che
ci fece la Resistenza e che, proprio per questo sorge impellente
la necessità di stemperare certi
atteggiamenti propri dell'attuale
momento politico.
Segue quindi la premiazione di
alunni della varie scuole alassine
per i loro elaborati sul tema della
Resistenza Liceo Linguistico "Don
Bosco"; Scuola Media Statale " M.
M.Ollandini"; classi 5A /5 D della
scuola primaria. Alcuni alunni
dell'Istituto Alberghiero leggono,
infine, i propri elaborati.
La cerimonia termina con la formazione del corteo per la deposizione delle Corone al Monumento
ai Caduti nei giardini del Comune
e al Monumento alla Resistenza e
alla lapide che ricorda il sacrificio
di Mario Bestoso entrambe sul
Molo.
Una mattinata significativa e
non spesa invano per il rafforzamento di quei valori che sono i pilastri della nostra Repubblica
Democratica.
A.V.A.
REPERIMENTO NUOVE FONTI IDRICHE
(segue dalla prima pagina)
metri raggiungeva la cifra di circa
42 milioni di metri cubi di acqua. A
scopi cautelativi avevo indicato
però la cifra di 18 milioni di metri
cubi di acqua estraibile abbassando la porosità ad un valore minimo
del 10%. In seguito, con la fondazione del Circolo Culturale "D Teorema" legato al vecchio Partito Socialista del cui Direttivo facevo parte, avevo pubblicato un breve articolo dal titolo: "C'è acqua nel sottosuolo di Alassio?" (n. 1 settembre
1989). Partendo infatti dal presupposto che Alassio era un tempo
stracolma di pozzi avevo tentato
una valutazione sia pure approssimata ed orientativa delle alluvioni
serbatoio della nostra fascia pedemontana. Prendendo come punti di
riferimento la passeggiata a mare e
la linea ferroviaria in senso trasversale e i due passaggi a livello in senso longitudinale ricavai una superficie pedemontana non inferiore ai
400.000 metri quadrati. Per spessori presunti dello strato alluvionale
di 15-20-30 metri si giungeva rispettivamente a 6-8-12 milioni di metri
cubi di alluvioni serbatoio.
Considerando una netta prevalenza di sabbie dedussi che dai tre
spessori indicati potevano essere
estratti da 2 a 4 milioni circa di metri cubi di acqua nell'arco dell'anno.
Acqua ovviamente non potabile ma
adatta ad usi di irrigazione e pulitura strade. Per avere un'idea del volume d'acqua disponibile per usi irrigui si pensi che nel 1986 la quantità di acqua potabile prelevata dal
Comune di Alassio in regione
Cavallo di Albenga è stata di
4.490.000 metri cubi pari ad emungimenti di 12.301 metri cubi al giorno e 8.54 metri cubi al minuto. Per
ulteriori precisazioni rimando il lettore all'articolo pubblicato sulla rivista citata e a suo tempo distribuita gratuitamente dalla sezione del
partito. Il motivo per cui ho citato
questi miei due lavori è dettato dalla situazione idrica precaria che sta
interessando in questo ultimo quinquennio molte zone del nostro pianeta, Italia compresa. Anche se il
problema non sembra interessare
al momento la nostra Regione, partendo dal presupposto che in questi ultimi anni sono stati effettuati
nel nostro comune molti pozzi
profondi in zone del tutto collinari e
quindi completamente al di fuori
della fascia pedemontana sopra citata con risultati direi più che discreti, propongo all'Amministrazione Comunale, a scopi puramente
cautelativi e preventivi, due tipi di
interventi. Uno di questi riguarda la
realizzazione di una ventina di pozzi profondi mediamente 15 metri
con fori di perforazione di 120: 140
mm e pompa autoinnescante distribuiti in maniera razionale lungo la
fascia pedemontana con emungimento a solo scopo irriguo. Preciso
che il posizionamento dei pozzi dovrà seguire criteri non solo logistici,
ma anche di carattere idrogeologico
e geotecnico. Il secondo intervento,
direi più impegnativo, si riallaccia a
quanto sopra riferito sulla possibilità di reperimento, in parte già avvenuto, di acqua in zone collinari a
profondità prossime ai cento metri.
Purtroppo le acque collinari da me
esaminate presentano l'inconveniente di essere molto dure con durezza superiore ai 30 °F. Ciò significa che un litro d'acqua emunta contiene quantità di carbonato di calcio superiori a 300 mg/litro contro
quella dell'acquedotto alassino, potabile, che emunge dalla pianura albenganese acqua con soli 200 mg/litro di carbonato di calcio (misura-
zione colorimetrica al metilarancio
da me effettuata in data 26 aprile
c.a.). Il risultato è purtroppo la scarsa potabilità dell'acqua collinare
emunta in quanto troppo dura.
L'inconveniente può a mio giudizio
essere superato evitando perforazioni in zone costituite prevalentemente da rocce calcaree. La scelta
della zona da perforare deve però
seguire criteri non solo petrografici
connessi al tipo di roccia, ma anche
geomorfologici legati alla presenza
di faglie e fratture di una certa rilevanza. È nota infatti, dal punto di vista idrogeologico, la frequente risalita di acque lungo le linee di frattura con provenienza da località altimetricamente più elevate. Detto
questo, per la ricerca preventiva di
nuove fonti idriche di natura potabile, necessita un dettagliato rilevamento geomorfologico ricavato
dalle foto aereofotogrammetriche
della Regione Liguria seguito da
una verifica diretta della zona prescelta. Per eventuali chiarimenti e
delucidazioni lo scrivente è a disposizione dell'Amministrazione
Comunale.
geologo
dr Franco Scarpati
ASSEMBLEA A.V.A.
(segue dalla prima pagina)
cendio, inquinamento marino), il
problema della enorme difficoltà
delle coppie giovani per reperire
un alloggio in città e la triste necessità di cercarlo in zone dell’entroterra, la necessità di recuperare
per l’approvvigionamento idrico le
fonti dell’Allegrezza di Caprauna, il
caos e spesso l’impossibilità di trovare un posteggio in città, lo spostamento della ferrovia e il costante rinvio del problema alle Calende
greche.
Ha lamentato il disinteresse generale e l’indifferenza nella partecipazione dei Concittadini alla difesa
collinare contro i piromani.
Ha proseguito trattando dei beni
immobili dell’ospedale e della conservazione di alcuni di essi nella
causa contro l’ASL Savonese. I proventi della vendita degli altri serviranno per la costruzione dell’Ospedale comprensoriale di Alberga. Ha
promesso nell’anno in corso la
pubblicazione di un libro riguardante Alassio ed ha chiesto all’Assemblea l’autorizzazione (concessa con un solo voto contrario) per
acquistare un magazzino da adibire a deposito. Ha infine trattato l’argomento della preventivata costruzione di box nei giardini di Piazza
Stalla. La discussione è stata serrata e calda. Alcuni Soci in particolare hanno chiesto all’A.V.A. di opporsi in maniera assoluta per evitare che l’ultimo piccolo “polmone”
di verde pubblico della Coscia diventi un enorme ammasso di cemento e si sono proposti di partecipare in prima persona all’opposizione.
L’avv. Claudio Battelli, a questo
proposito, ha sintetizzato la “storia” del lascito Morteo ed ha consigliato di inviare al più presto una
istanza al Sindaco. La notte incombente ha chiuso col solito lauto rinfresco offerto ai Soci, l’Assemblea e
con il plauso generale per l’attività
sempre solerte e viva della nostra
importante Associazione.
Floreat Alaxium!
IN BREVE, AI NOSTRI
AMMINISTRATORI
SEGNALIAMO CHE…
RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A.
Abbiamo constatato soffermandoci nella zona antistante,
che i servizi igienici nel giardini comunali o per essere più precisi quelli sotto l’ex stazione SATI, alla domenica sono CHIUSI.
Possiamo assicurare che in meno di un’ora almeno una ventina di persone vi si recarono, o perché ne conoscevano la locazione o attirati dalle insegne, trovando la porta chiusa e rimanendo nel loro stato di “urgenze”!!!
Ad un gruppo di essi, tra i quali una ragazzina, un nostro concittadino per ovviare a tale stato di cose non rimase altro che
indirizzarle, sempre che avessero trovato aperto e cosa che
non abbiamo controllato, ai servizi del piano terra del Comune.
Siamo a questi livelli…
Letteratura, Scuola e Società
La letteratura italiana, alquanto
dimenticata e per certi aspetti imbalsamata, sta per fallire il proprio
obiettivo fondamentale: far riflettere sulla storia e sulla vita. Perché
il distacco fra scrittore e lettore?
Senza la pretesa di un discorso organico tento qualche risposta.
La prima nasce da sé. Manca, in
Italia, (ed è sempre mancato), l’“interesse", parola goethiana, carica
di altissimo valore pedagogico ed
etico, tanto più se la consideriamo
latinamente sdoppiata: "inter-esse". La letteratura e la poesia nostre non sono quasi mai state "fra"
noi, ma "fuori" di noi, concepite come accademismo, erudizione, gioco, riservati, per altro, a "pochi",
appartenenti, secondo l'espressione di Lukàcs, alla "società non socievole", che è quella di classe, nella quale non sussiste la capacità di
un'educazione umanistica. Al contrario la letteratura e la poesia
d'Italia come di qualsiasi altro
Paese sono profondamente radicate nella storia e nella vita e, quindi, devono divenire uno "strumento" al servizio di una maggiore intelligenza del vivere individuale e
sociale. Solo così si trasformeranno in "critica della vita", lasciando
la tradizionale e popolare concezione di costituire una "fuga dalla
vita". Il docente, ponte fra cultura
e lettore, realizzerà pienamente il
proprio compito, se individuerà,
sotto il messaggio letterario e poetico, (nonché artistico e musicale),
il movimento dialettico delle motivazioni del messaggio stesso (storiche - filosofiche - economiche politiche - civili - sociali - morali religiose - psicologiche - estetiche), le quali lo giustificano nella
sostanza e nella "lingua" chiarificatrice e narrativa, logica e coordinante, capace di parlare, prevalentemente, all'intelletto. Sarà, poi,
l'analisi del "linguaggio" da parte
dell'insegnante che evidenzierà
l'animo, l'interiorità, le emozioni
più radicate e più rivelatrici dell'inconscio dello scrittore (è la nota distinzione di F. De Saussurre
fra "langue" e "parole"). Lo studente-lettore inizierà a capire o, almeno, ad intuire che la letteratura
non è un "ludus" (gioco), ma conoscenza delle cose e di se stesso,
cioè "utile". In questo indeterminato momento l'informazione trapassa nella formazione-riflessione e
l'aula scolastica, almeno per molti
studenti, lascia la natura di "scuola" per assumere quella di "vita".
Se, poi, l'utile è anche "bello", il
coinvolgimento dello studente-lettore è pressoché definitivo. Che
cos'è il bello nella letteratura e nella poesia? Non è soltanto segno
dell'armonia delle forme, bensì offerta di equilibrata saggezza per
fondere insieme la mente e il cuore, la ragione e la passione, originando la serenità dell'intelletto e
dell'animo. La bellezza (poetica o
artistica o musicale) evidenzia ciò
che è veramente: "eticità". Dice
Keats: "La bellezza è verità e la verità è bellezza". È in questo senso
che le teorie estetiche di Winkelmann hanno conseguito l'eternità.
Contenuti culturali storicamente
sempre diversi, ideologie sempre
nuove, forme linguistiche sempre
diversificate (anche nello stesso
autore), linguaggi che ci stupiscono e ci innamorano: questo è il processo, lungo il quale il discente
passa, crescendo, maturando, riflettendo, diventando "sociologo"
dei tempi e "speleologo" di sé. Il risultato non può che essere la conquista del "senso critico" e l’“autonomia di giudizio". La funzione dell'insegnante è conclusa.
La seconda risposta si allarga alla Società e al rilievo gramsciano,
secondo cui la letteratura italiana
non è stata "nazional-popolare"
come, invece, è avvenuto, per
esempio, in Francia. Comunque è
pur vero che i letterati e i poeti italiani lungo i secoli non sono riusciti a sottrarsi al modello classico,
creando, così, una letteratura e
una poesia classicheggianti, profonda nella sostanza e aristocratica nell'espressione. Troppo dominanti sono stati i Bembo, i Monti, i
Carducci, i Rondisti, tutti; hanno
sviato la letteratura su posizioni ritardatarie e retoriche in momenti
storici e culturali non certamente
tranquilli. Il messaggio letterario
non è giunto al "pubblico". In Italia
è mancata la "cinghia di trasmissione" fra scrittore e popolo. La
classe politica di ieri e di oggi è fortemente colpevole della mediocrità culturale di noi Italiani sia
perché essa stessa si presenta culturalmente mediocre sia perché
ha timore di coloro che "capiscono"; infatti li esclude. Esiste una
terza ragione dello scollamento fra
cultura e popolazione italiana. Si
dice che i giovani rifiutano il passato. Ritengo che l'affermazione
sia semplicistica e frettolosa. I giovani rifiutano più che il passato il
modo, con cui esso è presentato.
Se si ritiene di parlarne, occorre
"esistenzializzarlo" senza snaturarne, però, la storicità, evidenziandone, nel contempo, la contemporaneità. Un accenno. Scrisse nel "Secretum" F. Petrarca, rivolto ai suoi contemporanei, innamorati della tecnologia e della
scienza: "Avete imparato il circuito del cielo e della terra... e i segreti della natura, ma voi restate ignoti a voi medesimi". Nel 1974 il sesto
centenario della morte del poeta
fu celebrato a Washington, nella
patria dello scientismo, del tecnicismo, del consumismo per ricordare all'umanità l'appello dell'aretino ai valori veri dell'esistenza: la
libertà, la dignità, la spiritualità, la
pensosità costruttiva. Dinanzi alle
problematiche petrarchesche i
giovani studenti si stupiscono e,
anche, si commuovono. Il Petrarca
parla a loro (al presente), tocca le
corde più nascoste del loro inconscio, che essi tengono "segreto".
La poesia è sempre contemporanea tanto che i giovani lettori di
Petrarca si accorgono, dopo la
lettura riflessiva, dei suoi scritti,
di saper "vedersi dentro", di "capirsi", di "aprirsi" alla comprensione profonda dell'umanesimo.
Si ritorna alla verità dell’“interest", "essere tra", "essere dentro"
con la totalità di noi stessi. La critica storicistica, socio logica, psicologica ci guidano, insieme alla
critica linguistica e stilistica, a cogliere il "vero".
La terza risposta ci è già stata
data da G. Devoto: "Dante è un carattere molto poco italiano.
L'italiano è conformista, e non può
trovare rispondenza in una personalità come la sua, che è esemplare illustre di non conformismo".
Però non solo Dante, bensì la maggior parte degli autori italiani sono
uomini e donne "contro". Dante è
un emblema. La letteratura e la
poesia italiane non ci dilettano, ci
rimproverano. Forse è questo l'inconfessabile, ma cosciente motivo, che ci fa rimanere lontani da esse? Ad ogni modo abbiamo sempre bisogno di Dante perché torni
a "salare il sangue" di noi Italiani,
pazienti lettori di Beckett.
Politicamente, socialmente, moralmente.
Gerolamo Bogliolo
Venerdì 18 Maggio 2007
CERCA DI ESSERE FELICE
(da una pergamena del 1642 - a cura di Tommaso Schivo)
CAP. 8°
Salendo ai numeri ed all'altezza dello spirito è anche più arduo seguire i consigli di
Baltimora e commentarli adeguatamente. Essi, infatti, ci pongono di fronte ad un dilemma,
ad una scelta fra lo spirito che
anima l’uomo e la sfortuna che a
volte lo perseguita ingiustamente. Ecco il concetto: “Coltiva la
forza dello spirito per difenderti
contro l'improvvisa sfortuna”.
Ci sono, infatti, nella vita di
ognuno momenti difficili, ostacoli, persino abissi ritenuti invalicabili. Dinanzi ad essi c'è l'uomo che si abbatte, che non ha e
non trova le forze necessarie
per superare le difficoltà contingenti che lo assalgono e c'è chi
soccombe, vinto, e non sa rialzarsi, non osa guardare al futuro, schiacciato come è dal doloroso presente. Nascono, così,
sconfitte fisiche e morali sconcertanti, crolli irreparabili e inesprimibili che nessuna forza
esterna o interna riesce a cancellare o ad alleviare. Ma l'uomo
deve essere forte...
Ricordiamo, a questo proposito, lo stupendo consiglio di
San Matteo: “Non avere paura”.
Anche nell'ombra più densa, anche nel buio più fitto, può accendersi una fiammella di luce e
di speranza... "Coltiva la forza
dello spirito...” e se il corpo è
fiaccato, se le forze sono venute
meno, persino se nessuno si avvicina a lenire le tue sofferenze e
la tua solitudine, devi farti coraggio, devi cercare dentro di te
la forza necessaria contro l’improvvisa sfortuna.
Ricordo le parole famose e
convincenti delle “Confessioni”
di Sant’Agostino: "Noli foras ire;
in te redi; in interiore homine habitat veritas”.
3
«L'ALASSINO»
- C’è anche lo spirito
Anche nelle grandi sventure
non cercare aiuto e conforto solo fuori di te; rientra in te stesso,
cerca di sondare a fondo la tua
anima. Li troverai, perché la luce è proprio dentro di te.
Stupende parole... "Coltiva la
forza dello spirito..." Non è sempre agevole, ma è necessario essere forti, essere (come dicevano i Latini) "compos sui", padrone, dominatore, vincitore di se
stesso. E, per rafforzare gli "ormeggi” l’estensore di questi sani
consigli, di queste massime aggiunge un particolare molto importante e significativo: “Non
tormentarti con l’immaginazione; molte parole nascono dalla
stanchezza e dalla solitudine
che hai dentro di te".
A volte si è stanchi, sfiniti,
sferzati aspramente dal destino
e dalla sventura. Bisogna restare con i piedi fermi per terra,
non ondeggiare scompostamente come un esile foglio di carta
portato dal vento. Molte paure
sono solo ombre fatue, sono solo ombre del nulla che le delusioni quotidiane o la stanchezza
o persino la solitudine proiettano al di là della luce e del sole.
Proprio per questo si deve trovare il coraggio, la forza per non
arrendersi, per continuare il
cammino della vita, anche se è
duro, se è difficile, se è irto di
sassi e di spine.
Dante direbbe che si può restare a testa alta in qualsiasi situazione, in qualsiasi condizione solo quando si è “sotto
l’usbergo di sentirsi puro” il popolo, più semplicemente, direbbe: “Peccato non fare, paura non
avere” che significa, poi, in sostanza, quello che aggiunge il
nostro eloquente “papiro” secentesco: “Al di là della discipli-
na morale che deve restare imperturbabile e limpida, sii tranquillo con te stesso". Concedetemi a questo punto un'altra
citazione che torna in mente
chissà come, dopo tantissimi
anni, dagli studi del Liceo e dai
versi immortali di Orazio, che
cito a memoria, senza risfogliare il vecchio ed amato libro che
da tempo "dorme" accanto a
molti altri "fratelli": "Si fractus
inlabatur orbis - impavidum ferient ruinae", che, più o meno,
significa che nulla può turbare o
tormentare o spaventare chi ha
la coscienza a posto, neppure se
il mondo cascasse a pezzi sopra
di lui. E non è bello tutto questo?
O, forse, è più facile farsi comprendere citando, ancora una
volta, il sommo poeta: "Sta come torre ferma che non crolla giammai la cima per soffiar de'
venti". Non è sempre facile, ma
è possibile, anche se suggerire
un buon consiglio è pur sempre
più facile che osservarlo in prima persona!
CRONACA DI ANDATE: MESE DI MAGGIO 2007
Una cura adeguata può giovare
Come siete fortunati, Voi, abitanti di Alassio, ad avere un
Sindaco ed una Amministrazione che sono amanti del verde,
cercano di salvaguardare al massimo il patrimonio naturale del
Vostro bel Comune, e godono
quando possono salvare una
pianta, una palma, un olivo dalla
distruzione o negare una licenza
edilizia in collina! Da questo punto di vista noi ad Andate siamo
pressoché rovinati. Qui non c'è
angolo della collina che si affaccia sul lago di Como, che non sia
stato invaso, garagizzato o
boxizzato (se al brutto neologismo francese preferite quello inglese, anche più brutto). E adesso un grido di dolore si leva da
molte parti della popolazione riguardo a due operazioni edilizie
previste a breve termine, e che,
da sole, definiscono il grande (!)
amore per il territorio di taluni
esseri umani che circolano per la
città:
1) La costruzione di box auto
interrati e non (infatti si dice che
sulla via Meucci dovrebbe potersi contemplare, a termine lavori,
un bel manufatto in cemento che
potrebbe essere alto da m. 1,90 a
Commercianti ed Artisti
ad Alassio uniti in un progetto
comune “ARTE E SHOPPING”
Sessantacinque artisti di ogni
parte d'Italia aderenti all'iniziativa
voluta dal Portale degli Artisti e
dall'Assessorato al Commercio e
lanciata dagli assessorati Commercio, Cultura e Turismo e con i
commercianti (sessantacinque)
Alassini e Vilardo Gabriele del
Portale degli Artisti.
Passeggiando fra le vie la giuria
formata dal Professor Stefano
ZECCHI (notissimo esteta ospite
in numerosi programmi televisivi
con tema artistico culturale), Vi-
m. 3, secondo fantasia del progettista), in piazza Rimessa, con
la distruzione prevista di un numero notevole di piante, e la sicura agonia di alberi dei giardini
confinanti; perché come è noto a
quasi tutti, e ci hanno confermato esperti, gli alberi quando mettono le radici non usano il filo a
piombo dei muratori, e spesso
vanno anche storti, senza pensare (che stupidi!) che poi viene
uno che scava lì vicino per buttarci colate di cemento. 2) La seconda violenza portata all'ambiente di Andate è per lo meno
pari alla prima. Voi ad Alassio ve
ne fregate di noi, perché avete un
magnifico impianto di tennis,
fondato oltre un secolo fa dagli
Inglesi, struttura che voi conservate con cura ed affetto. Noi ad
Andate abbiamo il Tennis Club
Svizzero, fondato dai turisti della
vicina nazione. È un pezzo di storia locale, un vero gioiello. Ed ora
c'è il progetto di sconvolgere il
tutto per costruire (a mò) tre piani di box e poi, sopra, di rimetterci alcuni campi da gioco (non
tutti eh, se no sono troppi) con
uno schiaffo doloroso alla storia
e all'ambiente.
Che poi servissero a qualcosa i
box privati! Più ne costruiscono,
e più ad Andate ci sono auto in giro, come si è visto, melanconica-
mente, nel ponte del l° maggio.
Non c'è bisogno di commentare questi due progetti con molte
parole. Mia nonna direbbe che
"gridano vendetta al cospetto di
Dio". Io penso che qui non siano
necessari magistrati severi, né
Report, né Antonio Muscoli col
suo pupazzo rosso. Qui basterebbe servirsi meglio di alcuni
bravi neurologi che operano ad
Andate, due dei quali sono anche
marito e moglie, che potrebbero
trovare le giuste pastiglie, o qualche terapia day hospital per riequilibrare menti, psicologie e decisioni.
Parecchi andatini mi pregano
anche di affrontare l'argomento
spinoso della costruzione di seconde case di 50 metri quadrati
massimi, vendute a un miliardo
delle vecchie lire, e poco abitate,
mentre i giovani di Andate che
vogliono farsi una famiglia devono andare ad abitare a Rancasciù. Lo farei volentieri se non
l'avessi già fatto ripetutamente, e
se 42 anni di esperienza scolastica non mi avessero insegnato
che se uno non capisce una cosa
neppure quando gliela spieghi
per venti volte, allora non rimane
altro, con dolore, che bocciarlo.
Arrivederci.
Luca Caravella
LAUREA
Il 4 Maggio 2007 DIEGO LAGASIO
ha brillantemente conseguito, presso l'Università degli Studi di Genova,
la Laurea quinquennale in Ingegneria Civile, discutendo la tesi: “DIAGNOSI PREDITTlVA DEI GUASTI NEL
SISTEMA DI SEGNALAMENTO DEL-
LE LINEE FERROVIARIE AD ALTA
VELOCITÀ. Relatrice la Chiar.ma.
Prof.ssa Ing. Angela Di Febbraro,
Correlatori: Dott. Ing. Nicola Sacco e
Dott. Ing. Luca Repetti. Vivissime
congratulazioni da parte dell'A.V.A.
al neo Ingegnere ed alla Famiglia.
ALASSIO PIÙ TUA
Bilancio preventivo 2007
e relativa programmazione
Abbattimento barriere
architettoniche
Vi chiedo, gentilmente, di voler pubblicare la presente che
scrivo per ringraziare il nostro
Sindaco Arch. Marco Melgrati.
Da circa due anni e mezzo, vivendo nella zona di Via Leonardo da Vinci mi capita di passare dove si trova il giardino
pubblico in cui campeggia la statua di Padre Pio da Pietralcina;
mi è accaduto più volte di percorrere il marciapiede che costeggia il giardino e che in prossimità dell'angolo con Via delle
Palme presenta una fontanella:
ebbene, proprio lì dove termina
e si deve scendere dal marciapiede per attraversare e proseguire, il gradino era un "gradinone", poiché aveva un'altezza fuori dal concepibile, tale da impressionare alcuni anziani e invogliarli a percorrere la Via
Aurelia (Leonardo da Vinci) per
un tratto, affiancandosi ai mezzi
in parcheggio, con ulteriori rischi derivanti dal traffico dei
veicoli in transito, per risalire là
dove il "gradino" del marciapiede tornava ad essere, appunto,
superabile.
Devo precisare che circa tre
anni addietro un'anziana si era
addirittura procurata la frattura
di una caviglia a causa dell'esagerata altezza in quel punto di
salita o discesa.
Proprio in seguito a quell' avvenimento avevo interessato
più o meno ufficiosamente personaggi che in Comune avevano
ed hanno tutt'ora i "mezzi" ovvero il potere per risolvere brillantemente ed in breve tempo il
problema, ma le risposte erano
state le più disparate, dal " non
ci sono soldi al momento per
questo tipo di interventi..." al "
stai tranquillo ci penso io " o " a
brevissimo provvederemo..." .
In sostanza, dopo oltre due
anni, questi parolai della politica, che mi sembra evidente pensino più ai loro problemi che a
quelli della comunità e che neppure sanno cogliere, per un sen-
so di opportunità, un'esigenza
importante, seppur piccola, come quella di cui parlo, non avevano ancora provveduto!
Eppure, oltre agli "abili", vi sono
altre persone "diversamente
abili" come coloro che sono anziani, coloro che hanno problemi di deambulazione, coloro
che si spostano con la carrozzella, bambini, che non possono
e non devono essere trascurati.
La civiltà di una nazione così come di un'amministrazione comunale si misura anche da queste piccole ma importanti dimostrazioni di sensibilità! Lì, vi è
pure la Chiesa di San Vincenzo
Ferreri, la quale raccoglie per le
Sante Messe un nutrito numero
di anziani, che transitano in
gruppetti proprio su quel marciapiede.
Un po' stufo ma non certo arreso a questa inerzia non giustificata dei "burocrati", il martedì
prima della Santa Pasqua ho
preso lo scooter e mi sono recato nell'ufficio del Sindaco al quale ho prospettato il problema
corredato con tanto di fotografie; il Sindaco ha preso una fotografia e mi ha risposto: "... provvedo io al più presto".
Risultato sorprendente. Il
martedì successivo, ovvero dopo "pasquetta", gli operai erano
già lì, al lavoro, per eliminare
quell'ostacolo! Dopo tre giorni,
quell'ostacolo era diventato un
dolce scivolo alla portata di tutti e così anche per il Iato opposto al di là della strada.
Se avessi intuito prima che,
per aver ragione di un problema
così piccolo ed allo stesso tempo così "grande" per la qualità
della vita di alcuni, bastava disturbare il nostro Sindaco, lo
avrei fatto prima.
Vi sono molti modi per "fare
politica", certamente quello del
nostro Sindaco è uno dei più fattivi.
Fabio Lucchini
Si premia la manifestazione Arte e Shopping del 12 Aprile. 1° Premio LAURA
VITTONETTO - 2° GIANFRANCO ROSSI - 3° MARINELLA FRANCHI.
NELLA FOTO: Il Prof. Stefano Zecchi, Mario Riboldi e Gabriele Vilardo (la giuria
del premio).
del Budello, via Dante e via Marconi hanno dato vita per una settimana ad Arte (quadri ,ceramiche,poesie) e Shopping (con la
bellezza dell'allestimento di vetrine) in simbiosi fra essi il risultato
non poteva che essere eccellente.
L'iniziativa alla sua prima edizione ha avuto un ottimo riscontro da parte dei turisti ospiti della
nostra Alassio nel periodo Pasquale e i commenti e l'interesse
sono stati alti, quindi grande soddisfazione da parte dell'organizzazione presieduta dal Cavalier
Pino Maiellano, i Commercianti
lardo Gabriele (creatore del Portale degli Artisti sito importante
per i suoi aderenti e i suoi visitatori) e Mario Riboldi (organizzatore dell'evento culturale Nazionale
nato ad Alassio "Un Sogno nel
Cassetto") ha valutato le vetrine e
le opere esposte e quanto esse si
amalgamavano ,decidendo i tre
vincitori dell'Alassino D'Argento.
La premiazione è avvenuta la sera
del 12 aprile presso la sala consigliare alassina dinanzi a commercianti e artisti.
Mario Riboldi
Il gruppo consigliare “Alassio Più
Tua”, nell’intento di stimolare dibattiti e scambi di opinioni sugli interventi programmati e che riguardano le scelte interessanti la nostra
cittadina, intendono portare a conoscenza quelli che sono i punti
che più differenziano le posizioni
della maggioranza da quelli sostenuti con forza e convinzione dalla
minoranza.
Volutamente evita di entrare nello specifico dettaglio di quadrature, percentuali, riferimenti al triennale nonché raffronti con gli esercizi precedenti, ma evidenzia sistematicamente quelle che sono le forti contrapposte posizioni.
CASE PER RESIDENTI: Viene stigmatizzata l’assoluta carenza di politiche serie che possano mettere
in condizione i nostri giovani di reperire una abitazione in Alassio. Il
continuo “spezzettamento” in minialloggi del patrimonio edilizio
(che giova solo a pochi speculatori) non fa altro che creare gravi
danni alla collettività che vedrà
Alassio trasformata in una città
dormitorio.
AMBIENTE Ritiene assolutamente indispensabile la destinazione di
significative risorse alla dovuta attenzione alla collina, alla pulizia dei
rii, ai sentieri, nonché conferimento delle acque nere nelle apposite
condotte e alla costante monitorizzazione e manutenzione delle stesse oltre ad interventi più efficaci in
tema di disinfestazione e disinfezione , non dimenticando inoltre
l’esigenza di una più attenta verifi-
ca al funzionamento del servizio di
nettezza urbana.
DEPURATORE: Il depuratore delle acque reflue è opera assolutamente prioritaria. Il Gruppo Alassio
Più Tua si è più volte espresso favorevolmente per una scelta consortile nel comune di Villanova
d’Albenga, la maggioranza sta portando avanti le procedure per realizzare l’opera nel comune di
Alassio nonostante note problematiche in materia di autorizzazioni di
competenza sovracomunale e soprattutto in presenza di un piano finanziario carente di ben 9.450.000
euro, fatto riconfermato se ve ne
fosse stato bisogno, dal Collegio
dei Revisori dei Conti durante la seduta del Consiglio Comunale.
TEATRO: La scelta di realizzare il
teatro-sala convegni in una zona
non prettamente centrale (locali ex
Mattatoio di regione Fenarina) è
senz’altro infelice e sicuramente
poco accorta. Con la spesa prevista
si può acquistare un immobile in
pieno centro (certamente di minor
costo) con una migliore usufruibilità per i residenti, turisti e convegnisti. Le restanti risorse (già disponibili a bilancio) potrebbero essere destinate alla realizzazione di
strutture ludico-sportive nelle frazioni.
Queste, in sintesi le più rilevanti
questioni che contrappongono
l’opposizione alla maggioranza.
I consiglieri di “AlassioPiù Tua”,
su questi ed altri argomenti, auspicano l’apertura di costruttivi confronti.
UN QUARTO DI SECOLO PER L’UNITRE DI ALASSIO
"Dopo un'esecuzione così è un
grande onore, ma anche un'inesprimibile gioia stringere la mano ai Maestri". È questa, la sintesi del grande Concerto tenutosi
nella suggestiva atmosfera dell'ex Chiesa anglicana di Alassio il
26 Aprile u.sc., ove i Maestri,
Signora Eleonora Mantovani ed il
Maestro, Sig. Roberto Peluzzo
hanno eseguito magistralmente
brani di Mozart, De Severac,
Debussy, Grieg e Brahms. Pre-
senti molti discenti ed allievi
Unitrè, la signora Mara Verga,
Consigliere nazionale, autorità
ed amici dell'importante Sodalizio alassino, che da 25 anni continua con notevole successo
questa sua “missione” sociale.
Molti gli applausi, grande l'entusiasmo dimostrato dai presenti,
ottimo il rinfresco offerto dal
Comune, favorevoli i commenti
di tutti. Il sabato successivo, 28
Aprile, ottimamente servito, co-
me sempre, dall'Hotel Aida si è
tenuto il pranzo ufficiale di fine
d'anno accademico, con la gradita presenza della Presidente, signora Elena Dotti, della Socia
fondatrice, prof. Rosa Angela
Vano, del Preside A.V.A. Carlo
Cavedini e dei docenti che hanno
ricevuto il sigillo accademico
2006-07. Un particolare momento, non privo di commozione generale si è avuto nel saluto cordiale da parte della Presidente e
di docenti e allievi al prof
Tommaso Schivo, Socio fondatore, che, dopo 25 anni, ha chiesto
di essere esonerato dall'incarico
di Direttore dei Corsi, anche se la
sua attività in seno al Consiglio
ed all'Unitre continuerà.
Molta commozione per le due
giornate conclusive 2006-07 e un
sincero "Arrivederci" al prossimo autunno... per ricominciare
un'altra volta.
C.D. UNITRE
4
«L'ALASSINO»
Lettere del pubblico
…e se cominciassimo dalle
piccole cose…?
Povera Via Colombo!
Come una sorella minore mite e
rassegnata, trascurata e indifesa.
È vero, lì si affacciano i tristi retro dei “famosi” negozi del “famoso budello” e le odorose cucine
dei ristoranti sul mare. Non la consolano le curate vetrine degli occhiali e dei cristalli, né la simpatia… faticosa delle bancarelle del
mercatino mensile. Siamo davvero sicuri che un’amministrazione
giovane e qualificata che amasse
davvero la bellezza e l’unicità di
questo paese (tanto amato da Dio,
quanto trascurato da chi lo abita),
non saprebbe “sfruttarne” la potenzialità?
In speranzosa attesa di possibili soluzioni forse una semplice cosa si può realizzare. Per esempio
evitare che sia invasa ogni giorno
da pattumiere maleodoranti e ingombranti rifiuti di imballaggi alimentari. Qualcuno potrebbe aiutare i ristoratori ad organizzarsi e
rispettare questo piccolo angolo
del meraviglioso paese che dimostriamo di non meritare.
C.M.
Venerdì 18 Maggio 2007
riceviamo e pubblichiamo
(le lettere anonime non vengono pubblicate)
A proposito di zanzare
ALL’ALASSINO E PER CONOSCENZA ALL’ASSESORE SALVO
(Lettera che pubblichiamo integralmente come pervenuta e da specifica richiesta della scrivente)
È ritornato il caldo, e con questo
anche le zanzare ed i papatacci.
Lo scorso anno il sig. Salvo da me
interpellato al proposito, mi rispose
che non poteva farci nulla perché
non aveva alcuna carica non avendo
raggiunto i voti. Dato che Alassio è
un paese imprevedibile un bel giorno Salvo miracolosamente ed improvvisamente eccolo a ricoprire la
sua carica. Mah! (Misteri gloriosi, di-
Fatto… o fattaccio?
puliscono e non lavano strade – i
contenitori tutti rotti puzzano e ci ritroviamo già con insetti e ratti, no
topi, ratti. Io allego 3 foto, da dove si
può vedere che bel biglietto da visita offriamo a chi scende e sale dal
pullman davanti all’Hotel Alfieri.
L’assessore durante un consiglio
comunale ha asserito che lo scorso
anno andava con gli addetti per la
pulizia del Rio Gonghe - Bugie! Non è
mai stato fatto. Io abito vicino e frequento tutti i giorni questo tratto,
mattino e pomeriggio per ore, e non
ho mai visto nessuno pulire. Ho solo sentito lamentele in diverse lingue, di turisti che si lamentavano
per questo sudiciume.
Affitti - Una dolente nota
Quando scade un contratto di
affitto, l’inquilino si trova in seria
difficoltà per trovare un nuovo alloggio da affittare ad uso abitativo, (specialmente per una persona anziana) anche e soprattutto
per il costo proibitivo del canone
più le spese!
Non sarebbe bene che i canoni
d’affitto ad uso abitativo, calassero, dando così maggiore possibilità a più gente di trasferirsi alla
scadenza del contratto? Così si
potrebbero evitare le spese per gli
sfratti e gli inquilini avrebbero più
possibilità di scelta, se il canone
fosse adeguato alle possibilità
economiche.
Niente più contrasti legali, perché alla fine del contratto di locazione, si cambia, punto e basta!
Come si fa con i treni di lunga percorrenza. Invece oggi, con l’ingordigia di poter sempre aumentare il
canone, si crea solo disagio sia al
proprietario che all’inquilino, in
quanto il mercato resta bloccato,
allora si ricorre allo sfratto, con
tutte le gravi conseguenze che ne
derivano. Forse vi sarebbero anche meno clochard!
Giovanni Gonnelli
Depuratore
Auspicando un futuro migliore
A proposito del depuratore, ancora una volta abbiamo messo
una pezza, auspicando un futuro
migliore. Come voi già sapete la
Regione
Liguria
tramite
l’A.R.P.A.L. ha ordinato di chiudere quasi un Km. di spiaggia. È una
decisione grave, ma per 3 anni
consecutivi il tratto di spiaggia in
questione da Rio Tienna a Piazza
Araldi Durante e Rio Gonghe e oltre, non è stato trovato idoneo ai
controlli effettuati, di qui il provvedimento. Molto probabilmente
si verrà ad un accordo sulla balneazione, ma il problema non si risolve se non si scoveranno coloro
che abusivamente scaricano la fognatura nei torrenti. Ma, con gli
scarichi abusivi, il depuratore non
serve a niente. Anche se il Signor
Sindaco un giorno mi disse: «Avrai
il tuo depuratore» Io gli rispondo
che il depuratore non è solo mio,
ma di tutti, perché è in gioco il futuro della città e qui mi rivolgo ai
giovani, perché il sottoscritto buona parte della sua vita l’ha già trascorsa ed infine non siamo più negli anni 50. La gente è sempre più
esigente, paga la balneazione e desidera che il mare non sia inquinato. È inutile aumentare la cubatura
delle case, (vedi le più incredibili
ristrutturazioni, ultimamente si
parla della perdita del Hanbury
Tennis Club che vorrebbero trasformare in un parcheggio sotterraneo a tre piani) se prioritariamente non si risolvono i problemi
dell’inquinamento.
Francesco Trazzi
LAUREA
La nostra giovane concittadina Irene Caffa si è brillantemente laureata in Scienze Biologiche presso la Facoltà di
Scienze Matematiche, Fisiche e
Naturali dell'Università degli
Studi di Genova (laurea triennale) conseguendo la votazione
di 110 e lode e sostenendo la seguente tesi: "I danni provocati
agli astrociti in cultura dalla mi-
crogravità vengono riparati dopo un periodo di riposo?".
Relatrice è stata la prof. Maria
Angela Masini. Alla neolaureata
(la quale ha voluto dedicare la
tesi al nonno Ilario, recentemente scomparso) vadano gli
auguri più fervidi per la felice
prosecuzione degli studi nel
biennio superiore di perfezionamento.
Ringraziamento
Caro signor Viglietti, le sue
parole sono di una gentilezza
unica e squisita; il sentirsi chiamare Poeta è, per uno come
me, estremamente appagante
anche se immeritato. Vorrei
ringraziarla attraverso le pagi-
ne de “L'Alassino”, se gli amici
della Vecchia Alassio saranno
così gentili di trovarmi un angolino fra le tante cose più importanti che aspettano una
pubblicazione.
Antonio Boscione
In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome
(leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione.
Vi pare possibile che un’onesta cittadina possa prendere
una multa salata per aver dato
una briciolina ad un passerotto? Vi racconto il fatto… anzi il
fattaccio!
Una mattina uscendo dalla
Boutique Vogue Sposa, la mia
attenzione è stata attratta da un
delizioso passerotto che saltellava su marciapiede. Piccolo
miracolo urbano! Non vorremmo che queste creature alle
quali siamo abituati fossero
elencate nelle specie in via di
estinzione.
Commossa dalla sua grazia
ho trovato nelle mie tasche
(non uso andare in giro con sacchetti di mangime per uccelli)
una briciola di biscotto e
gliel'ho offerta godendomi il
suo appetito. Ahimé! Un solerte
vigile che stava compiendo il
suo dovere di controllo, con
burbero piglio mi ha chiesto i
documenti contestandomi una
multa di ben Euro 50!
Il verbale è stato redatto con
mio grande disappunto dovuto
al fatto di vedere poco distante
auto parcheggiate in divieto di
sosta, che veramente procuravano disagio ai passanti.
Mi rivolgo a Lei, Signor
Sindaco in nome di una sensibilità che ben la distingue. Devo
proprio pagare tale multa per
questo Reato?
Rimango in attesa di una urbana risposta alla mia richiesta
e porgo distinti saluti.
Lettera firmata
Mugugni
ceva mia nonna).
Appena ho saputo della sua carica, mi sono premurata di chiedergli
perché avessero levato 4 contenitori da Via P. Schivo e fatti portare in
Via Paolo Ferreri. La risposta fu:
“Facciamo un’isola ecologica potrete usufruirne anche voi”. Vado due
giorni dopo a vedere se hanno incominciato i lavori, e che vedo? Un
parcheggio per 5 macchine! Perché
tante bugie e tanti favoritismi ad alcuni e sordi alle proteste di altri?
E perché fare vincere la gara di
appalto alla ditta che già l’aveva
avuta e tutti si lamentavano? Non
Venga assessore a vedere la Via
Paolo Ferreri e vedrà che potrà cambiare il nome in Via DELLA RUMENTA! In via Paolo Ferreri i contenitori
tutti sporchi e rotti + 2 per i cartoni
– oltre ai 2 già esistenti a metà via poi 2 contenitori dell’Hotel ADLER
(c’è scritto sopra) perché non vengono portati in Via Ignazio dell’Oro?
Spero di avere qualche miglioramento dopo questa esternazione.
Grazie per l’attenzione.
Giuliana Tomati
portavoce degli abitanti
della via
Ün gorbu a bagnu
Ci siamo lasciati alle spalle da pochi giorni la Pasqua in un clima di
santi propositi, ma sembra che
avanzino già le stesse preoccupazioni di prima. È il paradosso; agli incontri di pace rispondono cannonate; vogliamo salvare la gioventù dalla droga ed il problema emerge quotidianamente più vistoso che mai.
Minacciati dalla fame e dalla sete,
non siamo unanimi nel decidere che
cosa fare. Per salvare l’ambiente,
tanti si azzuffano e i più non parteci-
pano. In tanta confusione sembra di
sprofondare in sabbie mobili e di
aver fatto un buco nell’acqua! Non
lasciamoci prendere dallo sconforto
e non rimaniamo indifferenti a tutto
quello che accade. Ascoltiamo la voce della coscienza che ci ricorda che
ogni epoca ha la sua memoria storica. I posteri potranno così giudicarci, maledirci o prendere saggio
esempio da noi.
Fernanda
Mostre d’arte a Vegliasco
Trasparenza, luce, colore in movimento…è stata inaugurata venerdì 11 c.m. “Colori sottovetro“ mostra personale dell’artista
Monica Dessì.
L’artista già presente nella nostra città con la personale “Mondi
attraverso” (c/o A.V.A.) e per aver ricevuto dal critico Sig. Silo di
Milano il premio per la scultura al “Concorso internazionale di
Alassio” La mostra permarrà nella “Locanda della torre antica” in
Vegliasco.
Uff. stampa e management: Barbara Burgarello
Cell. 328 89 26 381 - [email protected]
Tutto va ben madama la marchesa? No, mio caro, non va
tutto ben!
Un amico mi dimostrava la
sua perplessità sulla situazione politica nazionale, che aveva intaccato la sua fede particolare nel partito in cui aveva
sempre creduto. Era disorientato e non riusciva più a capire
le differenze tra neri, bianchi,
rossi, rosa e verdi "U nu se capisce ciù in belìn” aveva deciso
di infischiarsene: voterò scheda bianca!
Un altro amico mi parlava
della vergogna delle TV sia
pubblica che private; vuoi per
le insulsaggini dei programmi,
vuoi per le oscenità, i turpiloqui, la prosopopee di certi dibattiti,vuoi per lo scandalo dei
“cachet” a certi divi che suonano come insulto alla gente comune che vive di un lavoro poco retribuito. Simili cose si dicono per il gioco del calcio, un
tempo sano svago popolare
che oggi è solo un colossale
business in cui lo spirito agonistico leale è finito.
Venendo a parlare di noialtri
ho raccolto vari mugugni dei
commercianti.
Alassini che non condividono le concessioni alle bancarelle che vengono ospitate nei
pubblici giardini del centro
che portano via clientela ai
Negozi regolari; così l’esproprio di spazi pubblici dedicati
alla siesta degli anziani o dei
giochi dei bimbi per dar posto
alle fiere paesane con banchi
di salumi, formaggi, dolci, dischi, quadri, magliette, caramelle, bric a brac e simili oppure a giostre invadenti e rumorose, a teatrini, saltimbanchi, spettacoli di cani e serpenti e chi più ne ha ne metta.
Altro mugugno per i rumori
molesti di motorette e musi-
che di bar-night con altoparlanti ad alto volume che disturbano il riposo pomeridiano e notturno, picchiano in testa. Non si può telefonare sempre ai carabinieri perdinci!
E che dire del trenino che intasa la circolazione già caotica, che si ferma ore e che disturba la passeggiata a mare
Grollero con i dehors dei suoi
bar e ristoranti? Ci si domanda
che turismo vogliamo per
Alassio quello dei vu cumprà,
di marchi contraffatti, cibi surgelati e inscatolati, dei fiori di
plastica invece che freschi, dei
ragazzi maleducati che urlano
per le strade strappano i fiori e
si inciùccano, di rumori molesti che turbano la quiete, oppure vogliamo una Alassio diversa! A mio parere lo slogan
pubblicitario dovrebbe essere
il seguente: “Turisti, venite ad
Alassio, la baia del Sole, oasi di
serenità e allegria, dove si è accolti con un sorriso, serviti con
cortese professionalità, dove
si mangia bene ovunque, cibi
freschi con giusto rapporto
prezzo qualità, dove la notte si
può dormire in alberghi
confortevoli senza sentire rumori molesti, dove la solerte
vigilanza delle forze dell'Ordine veglia su di voi per garantire il vostro benessere; dove
ci sono spiagge ben tenute, dove il mare è pulito; dove ci sono bei giardini accoglienti a disposizione dei bimbi e dei nonni e dove potete fare una piacevole siesta all’ombra di
Piante secolari…”
A Lei sig. Sindaco e alla sua
Amministrazione la risposta a
tanti mugugni; dalla quale dipenderà la continuazione del
suo mandato di fiducia; e auguri di buon lavoro.
Silvio Viglietti
Venerdì 18 Maggio 2007
GITA DELLA TERZA ETÀ
In primavera la Città di Alassio
diventa ancora più bella e ogni
anno il programma delle iniziative turistiche e culturali aumenta
sia dal punto di vista qualitativo
che quantitativo. Anche le gite
fuori porta fanno parte di questo programma perché offrono
la possibilità di visitare le bellezze disseminate sul territorio
italiano o di ascoltare buona musica nei teatri delle città.
Ad Aprile è stata organizzata
una gita di due giorni per visitare la mostra di Piero della
Francesca ad Arezzo, evento
culturale di tutto rispetto: unito
alla mostra il gruppo di Alassio
ha visitato la famosissima
Cappella Bacci affrescata dallo
stesso autore, il centro Storico,
il Duomo con l'affresco della
Maddalena.
Dopo Arezzo la visita è proseguita a San Sepolcro per scoprire la Toscana minore e i tesori
che nascosti in borghi medievali continuano a suscitare nel
viaggiatore un misto di meraviglia e di stupore.
Dopo una buona cena dai sapori tipici toscani e un buon sonno ristoratore, la gita è proseguita a Firenze con una visita ai
monumenti più importanti, le
piazze e i quartieri storici vicino
all'Arno accompagnati da una
valida guida turistica che ha svelato alcuni segreti della città.
Il ricordo della visita in
Toscana e la suggestione provata davanti ai colori degli affreschi di Piero della Francesca
hanno accompagnato la giornata dedicata alla musica: mercoledì 2 maggio a Genova al Teatro
Carlo Felice il gruppo di Alassio
ha assistito alla rappresentazione dell'Opera "La Forza del
Destino" di Giuseppe Verdi, preparando così l'orecchio alla
prossima gita all'Arena di
Verona per ascoltare e vedere
l'Opera il Nabucco che apre la
stagione all'aperto dell'Arena.
La gita a Verona per l'opera è
fissata per il 22 e 23 giugno 2007
e le iscrizioni chiudono a metà
maggio. Per informazioni più
dettagliate contattare la Segreteria della Piscina di Alassio
0182/471278
Verona e la Sua Arena chiudono la stagione culturale delle
proposte di gite dell'Assessorato alla Cultura e Turismo
del Comune che prevede ancora
una gita a Pigna e alle Cinque
Terre nel mese di giugno.
Vi aspettiamo
GE.S.CO.SPA
RECUPERATA TARTARUGA
“CARETTA CARETTA”
Una movimentata giornata,
oggi, quella trascorsa dai militari della Guardia Costiera del porto di Andora, dirottati nelle adiacenze dell’imboccatura, intorno
alle ore 12.00 odierne, a seguito
di una segnalazione pervenuta
alla Sala Operativa del
Circomare di Alassio da un diportista.
Il prorprietario del natante, infatti, si era imbattuto, nel corso
della navigazione, in un esemplare di tartaruga, poi riconosciuto appartenere alla specie
“caretta caretta”, che nuotava in
modo insolito, non riuscendo a
muovere la zampa posteriore
destra.
Venivano immediatamente dirottati nella zona di mare due
marinai a bordo di un natante,
coordinati a terra dal Maresciallo Oddo, mentre nel frattempo
venivano preallertati anche alcuni diving del locale circolo
nautico, per un eventuale inter-
vento in apnea teso al recupero
dell’animale.
La sala operativa di Circomare Alassio, allertava, nel frattempo i biologi del centro recupero per le tartarughe marine
presso l’Acquario di Genova,
nella persona del Dott. Zanzi, ed
il Centro CITES del Corpo
Forestale dello Stato, affinché
venissero concordati i primi interventi a tutela dell’animale.
Giunti all’altezza dei bagni
Tortuga, a circa 300 metri dalla
riva, i marinai della Capitaneria,
notando ancora che l’animale
nuotava a fatica e che ciò non gli
consentiva di immergersi, a causa del mancato movimento della
zampa destra, provvedevano a
prelevarlo attraverso i bordi del
carapace, deponendolo in un
contenitore adeguato con poca
acqua.
Iniziava subito la corsa al riento in porto, dove nel frattempo si
era radunata una discreta folla
di persone, richiamata dall’insolito evento.
Il piccolo esemplare di tartaruga, una femmina lunga circa
45 cm, appartenente alla specie
comune “caretta caretta”, non
presentava marcatura o targhette sulla pinna o sul carapace e,
dopo alcuni minuti veniva consegnata ad una pattuglia della
Guardia Forestale di Andora,
per il successivo trasporto
dell’animale al centro di recupero dell’Acquario di Genova, dove verrà affidato alle cure dei
biologi per un pronto ritorno in
mare.
Alassio, 21.04.2007
Fiocchi Azzurri
Al San Paolo di Savona, il 6
aprile u.sc, è venuto a rallegrare
la famiglia Raita
ROBERTINO
Lo annunciano Mamma Anna
Glory e papà Roberto, con i nonni Rosanna e Carlo Faverio e
Angela e Luciano Raita.
Al nostro Socio Luciano e alla
5
«L'ALASSINO»
famiglia giungano anche gli auguri dell’Associazione Vecchia
Alassio.
A Genova il 12 aprile u.sc. è nato
EDOARDO BARROERO
per la gioia di mamma Stefania e
papà Riccardo, dei nonni Loreto
CIRCOLO
RICREATIVO
FENARINA
Rubrichetta mensile
Un ricordo per...
A seguito delle Elezioni per il
rinnovo del Consiglio Direttivo
di Sabato 31 marzo u.sc.
Nella riunione del 19 aprile
u.sc. sono stati ripartiti gli incarichi:
CONSIGLIO DIRETTIVO
Presidente
GROLLERO ALDO
Vice Presidente
BURGIO VINCENZO
Segretario:
BISELLO Carla
Responsabile beni del Circolo
BALDUZZI MARINA
Sport e tempo libero:
BASSO FRANCESCO e VITTONE
PIERO
Economo e cassiere:
IARIA GIUSEPPE
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
GASTALDI ERMANNO – BARROERO GIUSEPPE – CATANIA
FRANCA – DI PASCA GAETANO
– QUATTROCCHIO ALBERTO.
Revisori dei conti
MUSSO ANDREA – FABANELLI
GIANFRANCO
L’A.V.A. si congratula con gli
eletti ed augura un proficuo lavoro.
ORATORIO DON BOSCO - ANNI 40
Affondamento piroscafo
“Ravenna”
Vi spedisco alcuni cenni relativi ad un fatto ormai lontano
successo nella nostra baia, esattamente il 4 aprile 1917
Giusto 90 anni fa, in una calma
mattinata del 4 aprile 1917 alle
ore 9.30 al largo di Capo Mele,
esattamente a 2,5 miglia antistante il Santuario della Madonna delle Penne veniva silurato ed affondato il piroscafo "Ravenna".
Proveniva da Buenos Aires dove
era salpato il 4 marzo del 1917 ed
era destinato a Genova quando fu
avvistato da un sottomarino della Kriegsmarine Austro-tedesca
U-52 del comandante Hans.
Navigava in emersione provenendo dall'isola Gallinaria, lanciò
due siluri, uno solo colpì la nave
esattamente tra le stive 3 e 4 sistemate a poppa, il colpo fu mortale. L'agonia della nave non fu
lunga, si ebbe solo il tempo di calare in mare le dieci scialuppe e di
portare con sé pochi effetti personali. Le stive invase dall'acqua
fecero innalzare la prua rivolta al
cielo fino a raggiungere una posizione verticale, da qui il rapido
inabissamento verso il fondale di
Capo Mele dove ancora adesso
giace in posizione di navigazione
in un fondale posto tra gli 85 e 92
metri.
Al momento dell'affondamento
vi erano a bordo 83 persone di
equipaggio e 189 passeggeri, una
parte di questi formavano un contingente di riservisti figli di emigranti residenti in Argentina, il comandante (ultimo come da tradizione a lasciare la nave) era l'ufficiale Pasquale Zino. Il carico era
composto da sessantamila quintali di lana greggia (in buona par-
e Barroero e famigliari tutti.
Anche l’A.V.A. si unisce alla
gioia dei famigliari ed augura al
piccolo Edoardo una vita lunga e
serena.
Per la gioia dei nonni Lucia e
Lino Gioberti… Giulia, Silvia,
Andrea e Ivan, annunciano la nascita del cuginetto
YASIN
Vive felicitazioni e auguri anche da parte dell'A.V.A.al nostro
Vice Presidente.
te si trova ancora sul fondo della
nave), trentunmila di sego, cavalli e macchine agricole.
Fortuna volle che non ci furono
vittime, (anche se fonti non ufficiali parlano di 5 passeggeri e 1
marinaio periti), questo grazie
soprattutto al pronto intervento
dei pescatori di Laigueglia e di alcuni di Alassio che si trovavano
nei paraggi a pescare. Dalle spiagge partirono tutte le barche, una
ventina circa, e in un'improvvisata opera di salvataggio riuscirono
a portare in salvo tutti i naufraghi.
Dall'elenco dei partecipanti a
quell'operazione di 90 anni fa non
manca almeno un rappresentante per famiglia laiguegliese.
L'unica loro richiesta oltre ad un
piccolo rimborso spese fu quello
di richiedere un encomio pubblico per il gesto compiuto, cosa
che agli atti sembra che non fu riconosciuto.
Il Piroscafo RAVENNA impostato nel 1899 sugli scali del cantiere
Odero alla Foce dalla Società armatrice Italia aveva 4.250 tonnellate di stazza lorda, lungo 110 metri per 13 di larghezza. Era spinto
da un motore di 4.000 cavalli che
permetteva una velocità di crociera pari a 13 nodi. Gli alloggi di
prima classe concentrati nella tuga centrale erano per 50 passeggeri, quelli per i passeggeri di II
classe a poppa, mentre nei cameroni, solitamente usati dagli emigranti, vi era posto per 1900 passeggeri. L'equipaggio era composto da un centinaio di mariani.
Varato il 2 marzo 1901, il
Ravenna fece il viaggio inaugurale il 16 giugno sulla rotta GenovaNapoli-NewYork, successivamente la sua rotta fu verso il Sud
America verso gli scali di Rio e
Santos. Durante la guerra di Libia
fu requisita per il trasporto di materiali militari tra Napoli e Tripoli
negli anni 1911 e 1912. Nel 1916
trasportò le nostre truppe in
Albania. Quando venne affondata
aveva ripreso il servizio civile
(anche come piroscafo postale).
Felice Schivo
NdR Nell’anno 2000 uscì alle
stampe il libro “Laigueglia e il siluramento del Ravenna” di
Tommasco Schivo, (ed. Comune
di Laigueglia) in cui viene trattato
ampiamente questo argomento.
Tempi andai
Se pensu Arasce ai tempi da “Neggiò”
A “Pelisetti” cun l’ustaria in sciu-mò
Veggu Carulla insemme au Brigulin
Bevise in gottu, da Attiliu u Casurin.
Veggu in tu furnu, i dui frai de Barlàn
A vende scorpe, m’aregordu u Maràn
Fruta e verdura vendua da a Petrinolla
In cuncurensa all’amiga Tanolla
E che panissa a fasceva a Belona
Paregge vote a-a settemona
A Girda in ciassa: Donne e g’ho e menue
Dau Pippu e da Balzola dui citti de fregue.
Riveggu u Chin, in ciassa in tu maxellu
Pensu a Russitti, ch’u ghe mortu l’auxellu
Veggu a bottega du Nanni u Bambinettu
E a gente c’ha accattova in stinsinettu
De robba sorda, purtò dai Mugnarelli:
Buttarega, musciamme. Fegatelli…
Da l’urdenoria a-a qualitai ciù fina
U gh’era in ta bittega da Gigina.,
E pensu au Gistu cu-u föiu da farinò
In bicicletta a guagnose a giurnò
E m’arregordu u Nellu Bonavia
Insemme au borba, là in ta farmacia
Che a l’era piccenina e veggi banchi…
Au in te quella nova u ghe sta’ a Bianchi…
E i tre mori, cun Bacciccia in cuxina
In faccia au furnu da veggia Mustassina.
Riveggu Bergui “La casa del caffè”
E in arascin diemmu TANTALE’
Au Rex a –a villa gotica che balli
In ciassa du cummerciu u ghera Cavalli
I salumei Azzini cun Fanali
E Madaluccia ch’a vendeva i giurnali
Stevin: “sale e tabacchi” e pe auxellò
Gran gagge appese d’ogni purtò
E propriu in faccia a lei u gh’era là
A bella büttega da Franca da Mamà
Veggu u Lelottu in ta so pescheria
E a Carbunina ai tempi a l’era a Fimia
Regordu u Negru ditu Cicchettìn
Tirò a rea, insemme au Pignurin.
Pozzi e Razzini bittega pei matetti
Vendevan libri e quaderni a quadretti
Angè a faxeva u fogu, in ta bittega.
U megu allura u l’era u Sciu Vallega
Me ne arregordu in autru, u sciù Arduin,
Chirovan insemme, grandi e piccennin
U Casinò? A tutti e ghe diemmu
Che Arasce u l’aveva primma de Sanremmu
Veggu via Dante, i l’eran tutti orti
U campusantu veggiu cui soi morti
Veggi d’Arasce che morti ormai i sè zà
Beati vui chi sè in te l’aldilà
Invece nui e semmu a ripensò
Ai tempi andai chi-nu-pon riturnò.
Lino Vena
6
«L'ALASSINO»
SUGLI SCUDI LE PIZZE
DEL PONENTE SAVONESE
Alle recenti Olimpiadi della
Pizza a Salsomaggiore il 27-2829 Marzo, Simone Barla del
Placet Pizza di Albenga, su 600
concorrenti, ha meritato il 6°
Complimenti vivissimi e l’augurio che possa continuare così
e che trovi il tempo per servire
la ormai famosissima sua “PIZZA DA VINCI” a tutti coloro che
Venerdì 18 Maggio 2007
CHIESA MADONNA DEL VENTO
Intorno alla metà del 1200 i
marinai alassini si sono inerpicati per l'attuale mulattiera che
collega Parco fuor del vento con
Regione Costa ed hanno costruito una piccola chiesetta denominata poi Madonna del
Vento.
Questo piccolo "oratorio" è
stato poi riedificato intorno al
1400 e successivamente nella
prima metà del 1600.
Da quando le suore di Betania
hanno lasciato la loro casa lì vicino (un cancello si apre pro-
tualmente agonizza in uno stato
di degrado totale da rendere
sgradevole il solo ingresso.
alcune difficoltà!) e successivamente regione Palazzo e la strada che da Moglio e Vegliasco
Persino una statua posta in
una nicchia ha assunto una posizione particolare, tanto da far
pensare ad un estremo tentativo di fuga da quel luogo una volta carico di spiritualità.
Proseguendo lungo la mulattiera si raggiunge Villa Levi (con
porta alla Solva con scorci panoramici turisticamente meravigliosi: speriamo che i molti turisti che percorrono faticosamente queste nostre mulattiere
siano "distratti" dalla fatica della salita e non si accorgano di tale degrado.
prio a pochi metri) questa chiesetta, meta prima dei marinai,
poi dei pellegrini, poi dei fedeli
specialmente della Coscia, at-
Livio Lovisone dona un suo quadro
a favore delle donne in Niger
posto, eccellentissimo, e il nostro giovane TIZIANO Mollica
dell’ex bar Grand Plaz di Piazza
Partigiani un lusinghiero 20° posto che lo ha proiettato fra i migliori “pizzaioli” mondiali…
gli faranno visita in Piazza
Partigiani…
Ma la varietà delle pizze non
si conta…e una è migliore
dell’altra… Bravo… forza
Tiziano!
ANCHE MICHELE FRA I PREMIATI
Alla prima Olimpiade della
pizza di Salsomaggiore, dello
scorso 27-28-29 Marzo, fra i 600
concorrenti, oltre a Tiziano, si è
classificato molto onorevol-
mente anche il giovane pizzaiolo alassino MICHELE, titolare
della pizzeria “AMICI MIEI” di
Via Dante. Che pizza fantastica!
Provatela e vi convincerete.
Alla serata di beneficenza, organizzata dallo Zonta Club
di Monaco, parteciperà anche l’artista Livio Lovisone
Lo Zonta Club di Monaco,
membro dello Zonta International, organizzazione mondiale
che si occupa di migliorare la
condizione delle donne nel mondo, giovedì 12 aprile ha organizzato a Montecarlo una serata di
solidarietà, con il patrocinio del-
la Principessa Stéphanie di
Monaco, per raccogliere fondi in
favore di un service per le donne
malate di AIDS in Niger.
L’evento ebbe luogo presso
l’Hotel Hermitage e ha visto l’intervento di circa duecento persone fra le più importanti della
cittadina monegasca.
Durante la serata molti i momenti dedicati alla raccolta fondi: da una sfilata di un’importante casa di moda internazionale a una tombola con lotti di
prestigio.
A questo evento ha partecipato anche l’artista Livio Lovisone,
architetto torinese, da dieci anni
gestore della spiaggia “Oasi di
Capo Mele” a Laigueglia, che, in
occasione di questa iniziativa,
ha regalato un suo quadro proveniente dalla mostra personale
“La decima Musa”, che proprio
in questi giorni si sta svolgendo
ad Alassio e, in contemporanea,
a Laigueglia e che rappresenta
un vero e proprio omaggio alla
dea greca Saffo e quindi alla bellezza della donna e alla sua essenza. Il quadro verrà inserito
dallo Zonta Club come lotto durante la tombola per raccogliere
fondi a favore di questa iniziativa
che vede le donne uniche protagoniste.
MOMENTI STORICI…
(FINE ANNI 70)
Nella Baia di Alassio: l’immensa portaerei americana e, là, in basso, come un
baccello in un mare senza confini, una pilotina o una barca… il gigante e…
la pulce.
Venerdì 18 Maggio 2007
7
«L'ALASSINO»
LA BIBBIA IN DIALETTO ALASSINO di Gianni Croce
A Bibbia - Esudu
A Bibbia - Esudu
A Bibbia - Esudu
MUSÈ (V - I dexe mali)
MUSÈ (VI - A partènsa da l’Egittu)
Ancù 'na vota i van da-u Faraùn
perché u lasce liberi i Ebrèi...
Ch'u l'àgge aumancu ün pò de cumpasciùn,
da-u gran travaiu i nu stan ciù in pèi.
In quellu invece u resta l’intensiùn
de dò ai dui ommi ancù di despiaxei.
Troppu u so cö u s'era za indüriu
e sfidandu Musè... u sfidda Diu.
U Faraùn a-a fìn u l’ha mullau!
Anche perchè u populu u invesciòva;
troppe disgrassie u gh’era capitau
ciù di Ebrei urmai u nu se fidòva.
Millanta mali u aveva suppurtau
e a morte de so fiu a ghe pesova.
Cuscì a Musè: «Se propriu auré partì
campàive e strasse... levaive de lì!»
Dexe i saran i mali che u Segnù
u urdina a Musè de pruchirò:
grilli, gragnöra, ciòghe e autru ancù
turmenterán l'Egittu ün bellu pò.
Ma l'urtimu, a-u re u darà ün durù
che mancu u so-u puxeva inmaginò
perchè, se bestie un'è muriu di müi,
ai ommi u murirà i primmi nasciüi..
Autru che campò e strasse... Che 'sti Ebrèi
ai Egissiai i te ghe fan rassìa.
Oru e argèntu, pan e fidèi
in sci-i soi còri tüttu i portan via.
Intreghe famie (i ciù van a pèi)
se inandian pe partì e, in allegria,
inni de gloria cantandu au Segnù
lascian ai spalle anni de durü.
E pe sarvò i Ebrèi da 'sta mattansa
Diu a Musè a so vuxe u fa senti.
Precisa. a l'è però a So urdinansa...
pe safòsela besögna ubbedi.
A libertai! ün sognu… üna speransa...
Se u Faraùn u vö i purán parti...
I partiràn!... E pe l'eternitai
i se regorderàn de 'ste giurnai.
Ma cumme Israele u l’è partiu
u Faraùn u scangia d'upiniùn.
Du so cumpurtamèntu u l’è pentiu:
«Sensa de quelli, chi no-u fa u strüggiùn?
I deven riturnò...» E u lansa ün crìu:
«A-a fìn sun ancù mì u so padrun!»
Tramènte ch'u dispune gènte armò
Musè, cui soi, u s' avvixina a-u mò.
Dexe i saran i mali che u Segnù
u urdina a Musè de pruchirò.
Hanbury Tennis Club Alassio
Abbiamo raccolto le dichiarazioni del Signor Carlo TOMAGNINI
sul progetto, presentato in
Comune, per la realizzazione di
250 box nei campi da tennis.
Riportiamo quanto ci ha detto:
«La famiglia Hanbury che molto
ha dato a questa città e che già
nell’Ottocento ci aveva insegnato
come si dovesse organizzare
il turismo, aveva realizzato
nel 1903, grazie a Sir Daniel
Hanbury, (da
considerarsi
un
vero
Alassino) la
storica palazzina
Club
House ed i relativi campi da
tennis. Si noti
bene che essi
rappresentano oggi ancora
i più bei campi
da tennis di
tutta la Liguria e non solo».
Tomagnini
ricorda
che:
«Giuseppe Skordis ha ben curato
questo tennis per molti anni, mantenendo la struttura nella tradizione, onorando anche la sua professionalità per il club e per
Alassio». Ricorda anche un aneddoto: nel 1981 andò negli U.S.A. a
San Francisco in occasione della
Coppa Davis – Italia-US.A. – chiese
TORINO, 2 APRILE 2007
Laurea in Economia
di Erika Trinchero
Auguri e congratulazioni per
il risultato che hai ottenuto con
tanto impegno. E grazie di cuore
per la soddisfazione che hai dato a noi con il tuo 110 e lode!
Simona e tutta la tua famiglia.
Vivissime felicitazioni da parte dell’A.V.A.
allora al Sig. Skordis se gli potesse
offrire delle tute del tennis
Hanbury Club Alassio, ed egli con
molta generosità accettò la richiesta di cui hanno goduto e ringraziato gli organizzatori della Coppa
Davis, compreso il Pres. del
Comitato Organizzatore BARRY
Mc Kay, ex campione di Coppa
Davis ed il cameramen e regista della TV
americana
che per tre
giorni ha ripreso i giocatori con le tute. Tomagnini
si augura un ripensamento
del
Sig.
Skordis affinché rimanga
questa struttura come la
vogliono i turisti e la gente di
A l a s s i o .
«Senza alcuna
presunzione, ma per il bene delle
magnifiche opere che gli “Inglesi”
ci hanno lasciato. E con rispetto
dell’ambiente».
N.d.r. Anche l’A.V.A. appena
appresa la notizia si è attivata per
approfondire ulteriormente l’argomento in considerazione della
bellezza e dell’importanza storico
ambientale del sito.
Fiocchi
Rosa
A Cagliari il 23 u.sc. è nata
CAMILLA
Lo annunciano con gioia, agli amici di Alassio e Solva, il fratellino
Giulio, i genitori Eugenia e Davide e i
nonni: Anna Maria Grando Volonterio e Bartolomea e Giovanni Masala.
Anche l’A.V.A. si unisce nel porgere le più sentite felicitazioni.
Davide Boeri unito a mamma
Cinzia e papà Domenico è lieto di annunciare la nascita a Pietra Ligure il
10 aprile u.sc. della sorellina
ELEONORA
per la gioia dei nonni Vittoria
Cassiano, Giovanna e Antonio e parenti tutti.
Grande festa in casa Boeri, con
auguri di lunga vita e serenità ad
Eleonora da parte dell’A.V.A. e degli
“Amici di San Bernardo”.
MOSTRE D’ARTE
(a cura di Carlo Bertolino)
SALA CARLETTI (Sede A.V.A.)
Allievi del corso di Pittura
dell’Unitre di Alassio
Astrid Hammond
Anno Accademico 2006-2007
Docente signora
Maria Teresa Preve
Come ogni anno i “discenti” di
pittura dell’Unitre di Alassio a fine corso hanno esposto le loro
opere alla Sala Carletti (dal 13 al
21 aprile scorso). Si sono visti lavori pregevoli di artisti che da anni frequentano questo corso, altri di allievi con meno esperienza, che fanno trasparire un po’ di
incertezza, tutti però con l’impronta della “passionaccia” per
la pittura. E non solo: erano esposte anche sculture e trapunte
eseguite con la tecnica del “patchwork”. Ovviamente ognuno ha
scelto i soggetti a lui più congeniali: si va dal “D’après”, cioè
reinterpretazione di capolavori
celebri (si sono viste copie da
Gaughen, Renoir, Klimt) a paesaggi (anche di Alassio), scorci,
figure, nature morte, animali, fiori, ecc. Ecco l’elenco dei partecipanti: Angela Censi, Angelo
Negro, Antonietta De Maria,
Astrid Hammond, Bianca Luzzo,
Birghitta Langerquist, Caterina
Rampin, Elena Marchiano, Elena
Vitale, Emilia Bailo, Enzo Prearo,
Ester Quadroni, Fernanda Formentin, Franca Lombardo, Ingela Andreé Lanteri, Iole Furlani,
Lucia Colombo, Majling Johansson Torre, Manuela Nattero,
Mariagrazia Bracco, Mariangela
Gisiano, Marisa Formentini,
Mauro Nattero, Nadia Bianchi,
Ninuccia Nattero, Nuccia Berruti, Pino Coniglio, Rinella Albesiano, Sara Trobia, Teodolinda
Landoni, Teresa Noli, Valeria
Tsvetkova.
Il 14 aprile scorso è nata a Pietra
Ligure
LISA SCOSCERIA
Per la gioia di mamma Eugenia, di
papà Luca, dei nonni Carmela e
Giovanni Battaglia, e di nonno
Gianni nostro Socio.
Certamente anche “nonna Isa”
gioirà di lassù.
L’A.V.A. augura alla piccola Lisa
ogni bene e porge le più sentite e sincere felicitazioni ai famigliari.
L’ultima settimana di aprile la
“Carletti” ha ospitato questa simpatica signora olandese, di professione pediatra, ora alassina a tutti
gli effetti, che molti conoscono anche come pittrice, più volte presente in questa sede. Ha esposto
pastelli e oli. Nei primi si nota la
sua abilità a rendere la stesura pittorica così compatta e morbida,
da sembrare fatta con colori liquidi: lo si vede nelle sue “Magnolie”,
con il bianco dei fiori ricco di sfumature, in contrasto col verde cupo delle foglie. Negli oli spicca la
piccola “Cucina della nonna”, reinvenzione di gusto ottocentesco,
con l’antico focolare a legna e la
vecchia che sorveglia e fa la maglia, descrittagli dal marito sig.
Mimmo Bogliolo. Altri soggetti: il
clown, ciliegie con caffettiera, cestino di melograni, pere e cachi,
colazione dei poveri, vedute di
Alassio (anche antica): spiaggia
del Borgo Coscia, passeggiata di
Levante, Cappelletta e, soprattutto la torre di Vegliasco, simbolo di
Alassio, cimelio in pericolo, per la
quale lei si è interessata alla conservazione. Ora grazie all’iniziativa dell’A.V.A., della dottoressa
Zavaroni e del prof. Alberto
Beniscelli è fruibile dal pubblico,
premessa per la sua salvaguardia.
Astrid l’ha voluta immortalare come documento, testimonianza del
suo stato attuale e come auspicio
di perenne indistruttibilità e, perché no?, del suo vero amore per la
nostra città.
Giorgio De Chirico
al Centro Arte 46
Massimo Pulini
all’ex Chiesa anglicana
Uno dei più grandi esponenti
dell’arte universale del ’900, il
“Pictor optimus”, è stato il protagonista di una mostra presso il
“Centro Arte 46” di Federico
Bellenghi. Mostra a cura di suo figlio Matteo (autore anche del prezioso catalogo), che segue le orme
artistiche del padre.
È superfluo ricordare il valore di
questo Maestro che ha segnato la
vita artistica italiana, e non solo,
per quasi un secolo. Le sue opere
sono così preziose che raramente
se ne trovano in vendita, in particolare gli oli. Pertanto in genere si
espongono le relativamente più
accessibili stampe originali. Però
alla “46” un suo olio era esposto e
molto rappresentativo: “Ippolito
col suo destriero” del 1960. Ma ciò
che maggiormente incuriosiva gli
appassionati era una serie di piccoli disegni su carta quadrettata,
Si susseguono con regolarità le
mostre nel fascinoso edificio
dell’ex Chiesa anglicana, di artisti
classici e contemporanei di notevole livello.
Massimo Pulini espone dal 29
aprile al 3 giugno. Nato artisticamente come pittore, si è poi dedicato alla Storia e alla Critica
d’Arte, organizzando mostre, scrivendo articoli su riviste specializzate, studiando artisti, soprattutto del periodo Barocco. Ora è docente di Pittura all’Accademia di
Belle Arti di Bologna. Ma non ha
mai abbandonato la passione del
dipingere. All’Anglicana espone
opere di due filoni assai diversi del
suo percorso artistico. Una serie
di dipinti su lastre radiografiche
impressionate: monocromi raffiguranti personali reinvenzioni di
dipinti del ’600, di accattivante
suggestione emotiva. Ha poi proseguito, senza abbandonare del
tutto le lastre, altri supporti inusitati come la plastica (tappeti e laminati), sostituendo però il ’600 e
il bianco sul bluastro delle radiografie, con lo smalto, nelle tinte
più smaglianti, prima col pennello,
poi facendo colare lo smalto sul
supporto, muovendolo per fargli
coprire e prendere la forma della
campitura prefissata. Con questo
sistema esegue ritratti dai colori
puri e brillanti, sapientemente accostati; dall’espressione inquietante: si tratta dello “sguardo pensante”, lo ha spiegato Pulini
nell’intervista fatta al dott. Nicola
Davide Angerame, curatore di
queste mostre e riportata in catalogo. “Quando pensiamo qualcosa
il nostro sguardo si divarica leggermente, perde il fuoco della visione, per trovare quello dei pensieri. Nel ritrarre un viso che ha
quell’attimo incantato cerco di
trattenere nell’opera il pensiero
stesso…”.
un “taccuino” databile fra il 1924 e
il 1929: figure umane e animali,
paesaggi; si tratta di studi e schizzi
talvolta con indicazioni sui colori,
evidentemente preparatori per dipinti o grafiche; potrebbero essere
considerati documenti, ma che
hanno anche valore estetico per sé
stessi. Il resto della mostra era costituito da litografie a più colori,
qualcuna colorata a mano dall’autore, e incisioni (a vernice molle e
acquatinta) che ripropongono i temi cari a De Chirico: Metafisica e
Neo-barocco. Erano esposte anche alcune statuine in bronzo dorato o argentato, trasposizione
scultorea degli stessi soggetti.
8
«L'ALASSINO»
INCONTRI CON L'AUTORE
Stefano Zecchi: “Le promesse della bellezza” Ed. Mondatori
«Noto opinionista televisivo, romanziere e saggista, amico di
Alassio, - così il professor Franco
Gallea presenta Stefano Zecchi Docente di Estetica all’Università
Statale di Milano è stato Assessore
alla Cultura del Comune di Milano
e Presidente dell’Accademia di
Brera. È molto legato ad Alassio
dove vengono presentati i suoi libri, dove è stato protagonista del
movimento “Mitomodernismo” e
dove ha partecipato a dibattiti anche di carattere sportivo. Questa
sera (sabato 7 aprile scorso
nell’Auditorium della Biblioteca
civica) ci propone questo suo
nuovo saggio “Le promesse della
bellezza”: è un condensato delle
idee estetiche di Zecchi. Diviso in
tre capitoli: 1) Bellezza del corpo;
2) Bellezza della natura; 3)
Bellezza dell’anima e dell’arte.
Viene proposto un dibattito inte-
ressante, su un insieme di problemi con i maggiori personaggi della
cultura universale. La bellezza è
legata alla nostra progettualità di
vita, il libro si propone come un
dialogo con un interlocutore muto».
Zecchi (in risposta a Gallea):
«Luogo comune: “non è bello ciò
che è bello, è bello ciò che piace”.
Figuriamoci se a qualcuno piace il
brutto. La bellezza esula dal discorso della soggettività. Venti
anni fa scrissi il libro “La bellezza”, ne ebbi delle critiche, si diceva che è estranea alla modernità.
La bellezza esce fuori dal giudizio
estetico. Oggi manca l’educazione estetica, che è sempre stata
l’educazione dell’uomo. Non do
un giudizio sul meglio prima o
adesso. La bellezza è un potere,
aggiunge qualcosa al normale.
Attraverso la bellezza gli uomini
hanno cercato di trasmettere
qualcosa di sé: oggi non accade,
ma il diverso è sentito. Vorrei che
la bellezza fosse nei programmi
dei politici. Oggi forse si sta recuperando il “pacato”, ma non si inventa niente. All’origine della nostra Storia c’è un concorso di bellezza, anche se causò una delle
peggiori tragedie: Paride e le tre
dee, Era, Atena e Afrodite. Lo stile
è un modo di apprendere la bellezza: una chiesa gotica e una barocca sono diverse espressioni di
una stessa bellezza, è diverso lo
stile. Esiste una comunione fra
bello e buono, ma se si rovescia la
problematica, è il bello che origina il buono. Bellezza e moralità:
non esiste relazione fra loro.
Stendhal: “La beauté n’est que la
promesse du bonheur”, è impossibile tradurre il senso di questa
frase, bonheur può intendersi feli-
Venerdì 18 Maggio 2007
cità, piacevolezza, fortuna. Ci
vuole rispetto per le opinioni
estetiche tradizionali, le provocazioni (come lo scheletro di 24 metri in piazza del Duomo a Milano)
hanno fatto il loro tempo, non stupiscono più nessuno. Quando
parliamo di bellezza abbiamo
sempre un modello classico, ma
dobbiamo superarlo. I giovani oggi non hanno modelli, si lasciano
suggestionare dalla pubblicità.
Naturale e artificiale non sono in
antitesi, possono convivere. Oggi
c’è un modo nuovo di vedere l’urbanistica: i ghetti periferici, fonti
di violenza, vengono ripensati.
Alla fine dell’’800 il concetto di
bellezza non entra più nell’idea
dell’artista, sostituito dalla tecnologia: gli artisti (scrittori, pittori, musicisti) pensano solo al nuovo come categoria estetica, secondo gli “statuti” della scienza,
così nella corsa al nuovo si arriva
alla provocazione. Non c’è possibilità di scuola, si procede sempre peggio. Dare sempre la colpa
di tutto alla televisione è sbagliato, ma non può essere un modello da seguire».
Lory Del Santo: “Piacere è una sfida” Ed. Sperling & Kupfer
Un viso conosciuto da tutti, un
personaggio televisivo di grande
popolarità, si è rivelato come una
scrittrice di notevole talento. Il
suo libro è stato presentato
nell’Auditorium della Biblioteca
civica il 23 aprile scorso dal giornalista Romano Strizioli.
L’assessore alla Cultura dott.
Monica Zioni ha porto il saluto,
quindi Strizioli ha cominciato subito con le domande su:
«…Questo libro singolare, mi ricorda le rocce di conglomerato
dove dentro c’è di tutto; è un documento sull’attuale periodo caratterizzato dal consumismo».
L’autrice risponde: «Ho scritto
questo libro sfidando i pregiudizi,
ci sono persone che sanno fare diverse cose; ero convinta di essere
in grado di scriverlo un libro, ma
le prevenzioni sono sempre forti,
un libro diverso da leggere e conservare. Una storia si può dimenticare, questo libro penso di no.
Nelle altre presentazioni ho notato che la gente è carina con me,
desidero l’opinione ci chi l’ha letto. Abbiamo venduto 13.000 copie, le critiche della gente normale sono lusinghiere, ma tutte diverse. Ho il senso dell’osservazio-
ne, sono molto sensibile, colgo
tutto quello che può peggiorarci o
migliorarci. Scrivere mi ha dato
un’emozione così forte, che quando l’ho terminato (ma non finito)
ero strabiliata. Scrivere non è facile, spesso manca l’ispirazione; il
libro l’ho scritto per me stessa,
ma anche per lanciare messaggi.
Lo dedico alle persone comuni,
che mi hanno ispirato, ne scriverò
la continuazione: sono storie che
mi dicono siano interessanti e divertenti. I consigli si devono scegliere, non sempre sono positivi.
Non ho voluto né il riassunto né la
biografia sui risvolti di copertina.
L’intelligenza non è da esibire
troppo, la bellezza non si può nascondere. Ci sono storie personali che possono essere interessanti per tutti, detesto annoiare, posso definirmi una persona che va
scoperta, penso che occorra agire
naturalmente e con semplicità».
Ed ecco le risposte alle domande del pubblico. «Ci sono persone
che giocano con i sentimenti, le ritengo detestabili. Per me ingannare qualcuno è tragico. Ho cercato
di essere più chiara possibile, ma
il lettore deve decidere ciò che è
reale da ciò che è frutto di fanta-
sia. Nel libro c’è il mio indirizzo email, conto di rispondere ai lettori che mi scrivono a condizione
che abbiano letto tutto il libro.
Nella vita per conquistare bisogna attaccare, cogliere le piccole
cose che possono diventare importanti».
Biblioteca Civica, 23 aprile 2007: Lory Del Santo presenta il suo libro
“Piacere è una sfida”. L’incontro con il pubblico (numeroso e soprattutto curioso per il personaggio-autore) è stato organizzato dall’assessore alla
Cultura Monica Zioni, prima a sinistra nella foto. Seguono in questa immagine il coordinatore e direttore della Biblioteca Roberto Baldassarre e, accanto all’autrice, Romano Strizioli che ha introdotto e illustrato l’opera.
(FOTO SILVIO FASANO)
Pier Paolo Rivello: “Il processo Engel”
Nell’ambito delle manifestazioni
per il 25 aprile nel 62° anniversario
della Liberazione, il 24 scorso è
stato presentato nell’Auditorium
della Biblioteca civica il libro “Il
processo Engel”, scritto dal
Procuratore della Repubblica
presso il Tribunale Militare di
Torino dott. Pier Paolo Rivello.
Gli onori di casa sono stati fatti
dall’avv. Claudio Bottelli Presidente dell’A.N.P.I. di Alassio-Laigueglia, il quale dopo i saluti ha
presentato l’ospite. «P.P. Rivello
non è nuovo a questi incontri, oltre
che Magistrato è Docente
all’Università Bocconi di Milano. I
suoi libri contengono qualcosa di
indiscutibilmente atroce. Ciò che
descrive sono episodi passati in
giudicato, stragi che sono avvenu-
te in molti luoghi, pure nelle nostre
cittadine, me ne sono occupato anche personalmente. Fra le salme
riesumate alla foce del Centa, che
rivelano orrende torture, c’è anche un alassino. Non bisogna dimenticare, la democrazia non è definitivamente acquisita, dobbiamo
difenderla».
Rivello: «L’avvocato Bottelli è un
faro di vita, la sua amicizia mi onora. Come procuratore di Torino mi
sono occupato di due fatti:
Piazzale Loreto, scelto per la fucilazione di Mussolini, perché prima
vi furono fucilati alcuni Partigiani;
e il processo Engel, l’ufficiale nazista accusato di quattro stragi:
Benedicta, Cravasco, Turchino e
Portofino. Il comandante partigiano Raimondo Ricci (già ospite di
questi incontri, n.d.r.) mi stupì
chiedendomi se volevo parlare
con un fucilato della Benedicta: effettivamente uno riuscì a sopravvivere. In questi processi conobbi
personaggi straordinari. Engel fu
condannato all’ergastolo. Lui diceva che queste condanne non lo riguardavano, ritenendo competente solo la magistratura tedesca.
Chiesi l’estradizione, che era scontato non venisse concessa, e in subordine il processo a Genova, che
fu accolto, ma solo per la strage del
Turchino, che fu particolarmente
efferata: fu condannato con molte
attenuanti, sentenza comunque
importante per ribadire la colpevolezza. Fece ricorso alla Corte
Suprema e la condanna fu revocata per prescrizione. Ci furono osta-
coli e ritardi per non guastare i rapporti fra Italia e Germania, inoltre
c’era il problema dei criminali di
guerra italiani segnatamente in
Jugoslavia. Non è vero che si fecero due pesi e due misure: furono
processati nazifascisti e criminali
partigiani. I fascicoli riguardanti i
crimini nazisti rimasero chiusi in
un armadio con le ante rivolte al
muro per cinquant’anni, furono
scoperti perché rimosso a causa
della riverniciatura».
Il Presidente dell’A.V.A. Carlo
Cavedini fa notare che anche l’avv.
Bottelli si è occupato di questi processi, Bottelli risponde che si tratta del processo Dosse, per le fucilazioni alla foce del Centa e incita il
dott. Rivello a continuare: non tutto in questo campo si è esaurito.
Romana Rutelli: “Dalla quotidianità allo schermo e ritorno - Cinema e semiotica” Ed. ETS
Il professor Franco Gallea, il 28
aprile scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica, presenta come di consueto l’autrice: «Romana
Rutelli, alassina, consorte del
dott. Giorgio Quintavalle, psicologo, intellettuale multiforme: scrittrice, saggista, poetessa, autrice e
traduttrice teatrale, docente di
Anglistica all’Università di Genova
e al D.A.M.S. (Dipartimento di
Arte, Musica, Spettacolo) di
Imperia. La sua attività la porta a
riflessioni su vari problemi.
Questo libro appartiene al suo
ruolo professionale: la Semiotica,
(da non confondere con la
Semeiotica), studia i segni, va in
soccorso di altre scienze: psicologia, sociologia, ecc. È una scienza
relativamente recente, l’ha spiegato nel suo libro “Semiotica
(e)semplificata”, presentato in
questa sede nel maggio 2001. Il libro, ideale continuazione del precedente “Dal libro allo schermo”,
parte dalla funzione del cinema,
inteso come “quotidianità”, non
come consuetudine del vivere, ma
in quanto propone problematiche
sociali (pedofilia, patologia psichica, omosessualità e travestitismo, tossicofilia, le frontiere mobili cittadine, la salute e il suo contrario). Su questi argomenti esamina 33 film. Libro non facile, ma
denso di contenuti».
L’autrice (in risposta a Gallea).
«La Semiotica ha cominciato a studiare i segni, poi si è allargata ad
altre discipline: tutto ciò che ci circonda è segno. Insegno Letteratura e Cultura inglese, ma il mio
campo si espande in altri settori.
Qualunque ambito può essere studiato smioticamente. I film possono influenzare i comportamenti di
spettatori particolarmente ricettivi, come gli altri mezzi di comunicazione, con il loro bombardamento mediatico. Certe deviazioni come il travestitismo possono
contenere aspetti positivi, si nota
nei film di Almodovar. Riguardo al
teatro “Romeo e Giulietta” è stato
il primo testo che ho studiato e
tradotto; Shakespeare nel suo
“Canzoniere” ha rivelato se stesso. Il discorso della salute: la salute non parla, si potrebbe dire il discorso sulla salute, eppure in certi casi si può affermare che la salute parla. La collana editoriale
nella quale è inserito questo libro
la dirigo io: è una serie di volumi
sulla semiotica. Ho in progetto un
corso post-universitario sugli audiovisivi, in particolare per quanto riguarda la musica e le canzoni,
vorrei coinvolgere il Comune di
Alassio».
Cl. Bl.
I DIPINTI SEICENTESCHI NELLA CHIESA
DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI
Restaurati e restituiti
all’ammirazione del pubblico
Molti sono i dipinti delle chiese di Alassio che, anche non di
autori di primo piano, in gran
parte sono di altissimo livello,
eseguiti da pittori liguri di chiara
fama.
La chiesa di S. Maria degli
Angeli dei Salesiani possiede, tra
gli altri, cinque dipinti finora
quasi sconosciuti alla maggior
parte degli Alassini. Ora sono
stati restaurati e posti nel presbiterio a decoro del luogo sacro
e alla fruibilità di fedeli e appassionati. Sono stati presentati alla
stampa il 19 aprile scorso dal
Direttore dell’Istituto Don Bosco
prof. Don Giorgio Colajacomo,
che ha ringraziato gli sponsor, e
dall’assessore alla Cultura del
Comune di Alassio dott. Monica
Zioni, cha a sua volta ha ringraziato la “memoria storica” alassina sig. Antonio Carossino, per la
stesura della guida, edita
dall’Assessorato, della chiesa
ora con questi dipinti. Il restauratore, sig. Giorgio Gavaldo ha illustrato le fasi del delicato restauro durato circa due anni eseguito insieme alla consorte.
L’inaugurazione è avvenuta la
domenica successiva. Erano
presenti molte autorità religiose
e civili e numeroso pubblico. Il
Sindaco di Alassio arch. Marco
Melgrati ha porto il saluto e il ringraziamento dell’Amministrazione. È seguito l’intervento di
Monsignor Giorgio Brancaleoni,
alassino, Vicario Vescovile, che
ha parlato anche a nome del Vescovo della Diocesi di AlbengaImperia mons. Mario Oliveri:
«Sono lieto di partecipare a questa inaugurazione. Questi dipinti
fanno parte del patrimonio di
questo Istituto e di quello cospicuo di tutta la Diocesi. L’importanza dell’arte ad Alassio è testimoniata anche dai restauri in
corso nella parrocchia di
Sant’Ambrogio». Il Direttore Don
Giorgio Colajacomo ringrazia i finanziatori del restauro: la Compagnia San Paolo e la Fondazione
Carige, il cui rappresentante
esprime il suo compiacimento. Il
restauratore sig. Gavaldo ha poi
nuovamente illustrato, con l’ausilio di proiezioni, il lavoro di restauro. È seguito lo scoprimento
dei quadri e la Santa Benedizione. Quindi via libera al pubblico.
Ecco una breve descrizione
delle tele e dei loro autori.
Andrea Ansaldo (Voltri 1584Genova1638): “Santa Maria degli Angeli”. Posto sulla parete
destra del presbiterio. Restaurato grazie al contributo della
Compagnia S. Paolo, raffigura
l’Assunta in Cielo tra gli Angeli e
i Santi francescani Salvatore da
Horta e Pasquale Baylon, due
Angioletti reggono un prezioso
ostensorio; forse era la pala d’altare prima dell’intervento di Don
Bosco. Era già stato restaurato a
cura della Soprintendenza nel
1984 ed esposto a Genova nella
Commenda di Pré nel 1985, que-
sto ulteriore restauro si è reso
necessario per i danni subiti da
un’infiltrazione d’acqua sulla
controfacciata della chiesa dove
era stato collocato. L’autore, allievo di Orazio, figlio di Luca
Cambiaso, da questi apprese il
“colorismo” di Paolo Caliari (il
Veronese), poi subì l’influenza
del genovese Bernardo Strozzi,
dei lombardi G.B. Castello e
Morazzone e dei fiamminghi P.P.
Rubens e A. Van Dyck, all’epoca
attivi a Genova. Un altro suo dipinto, l’Assunzione di Maria, si
trova ad Alassio nella chiesa della Carità.
Sulla parete sinistra sono state poste le altre tele.
Giovanni Battista Carlone
(Genova 1603-Parodi Ligure
1683-85): “Martirio di Santa
Caterina d’Alessandria”. Restaurato con il contributo della
Fondazione CARIGE. Di grande
effetto drammatico la scena della decapitazione della Santa, la
cui compostezza contrasta con
la ferocia degli aguzzini. La tela
di alta qualità proviene dall’Oratorio attiguo alla parrocchia di S.
Ambrogio, appunto di S. Caterina molto venerata ad Alassio.
Era piuttosto degradata nella
parte inferiore, un precedente
restauro con l’asportazione di
uno strato pittorico, aveva scoperto un ripensamento dell’artista, che aveva corretto la posizione di una gamba del personaggio a sinistra in basso, che
ora appare del tutto innaturale e
si è dovuto “velarla”. L’autore
appartiene a una famiglia di artisti genovesi originari di Mendrisio (Como), ben inserita nel
contesto culturale del tempo di
così alto livello.
Giovanni Lorenzo Bertolotto
(Genova 1646-1721): “Sacra
Famiglia e Santa Chiara”.
Restaurato grazie al contributo
della Diocesi di Albenga-Imperia. Anch’egli appartiene alla
prestigiosa scuola genovese, a
questo punto giunta all’inizio
del ’700. Bertolotto è poco conosciuto, ma sue opere di pregevole fattura, come questa, si
trovano a S. Margherita Ligure e
a Voltri.
Scuola genovese del ‘600:
“Estasi di Santa Teresa”. In
realtà si tratta di Santa Caterina
da Siena, con la Madonna e il
Bambino che pone una corona
di spine sul capo della Santa. Il
dipinto è stato donato anni or
sono dal “nostro” Antonio
Carossino, avendolo a sua volta
ricevuto in regalo, che mi ha
fornito le informazioni per questo articolo. La tela di discreto
pregio viene datata all’inizio
del ’700.
Anonimo dell’’800: “San
Francesco di Sales”. Il Santo,
che dà il nome alla Congregazione Salesiana, è raffigurato
in cotta seduto nel suo studio.
Carlo Bertolino
Venerdì 18 Maggio 2007
9
«L'ALASSINO»
PER LA SPIAGGIA: DIALOGO ATTORNO AL NOSTRO
MASSIMO SISTEMA ALASSIO - 10 AGOSTO 1920
CROCE ROSSA: NUOVA SEDE
di Dante Schivo
«Il Commissario Prefettizio ha
scritto ai Deputati della Provincia
per interessare il Comitato
Talassografico Ligure alle sorti
della nostra spiaggia…».
«E u l'ha faitu ben... segundu mi a
Passeggiata Regina Elena da via
Tirine au Nettunu a l'è a ciù bella
che hammu a a Arasce ma a dev 'esse bassa,. a livellu da marina e sensa miaie de difesa. In moddu che
quando u mo u ven grossu u ghe posse muntò addossu e rìtìrose sensa fo
resacca...».
«Ecco l'ing. Gaggino; domandiamolo a lui. Chiamalo...chiamalo...»
«Inzegnè, inzegnè... Ingegnere… ingegner Gaggino… volevamo sapere la sua opinione sulla
Spiaggia... sul modo di difenderla
e di proteggerla dall'invasione del
mare, specie a levante del molo
pieno... e del molo in ferro
che abbiamo appena finito
di allungare».
«Io vi posso dire la mia opinione di tecnico che però,
può essere non condivisa. E
sono sicuro che anche, il qui
presente Capitano Marittimo
Comandante B. Secondo potrebbe non ritenerla idonea.
Comunque, voi me la chiedete ed io ve la espongo.
Ecco: vi ricordate nei tempi
andati quante mareggiate
ben più furiose di quelle verificatesi negli ultimi anni, ma giammai si
era verificato un accorciamento
della spiaggia e qualche volta scopriva i ciottoli che si trovano sotto
il primo strato di sabbia ben presto, il mare, riportava la sabbia necessaria per ricoprirli».
«È vero! L'inzegnè u l'ha raxiun»
«Certo! La sabbia non sparisce
dalla spiaggia; solamente si deposita sul fondo del mare che, a chi
l'osserva dalla punta del molo di
ferro, apparirà più sollevato. Il mare è pronto a restituire la sua preda solo che noi ripristiniamo le
condizioni favorevoli, ossia rimuoviamo le alterazioni che l'opera
dell'uomo ha introdotto nell'opera
della natura».
«D'accordo ingegnere, ma la passeggiata Regina Elena è una cosa
bella; l'attrazione più prestigiosa
del nostro paese. Non vogliamo e
non dobbiamo privarcene...».
«Nessuno lo vuole. Solo bisogna
metterci in testa che al libero
espandersi delle onde, lo ripeto
ancora, non deve essere frapposto
alcun ostacolo al movimento del
mare. Se voi fate caso, quando il
mare è agitato, si forma una fossa
intorno ad uno scoglio o ad un palo infisso sul fondo. E allora?
Dal mio punto di vista, se il fondo stradale della passeggiata fosse
a livello della spiaggia e la sua sede
arretrata di un metro o due, in pochi anni, (non certo in sol anno!) la
spiaggia di morbida arena sarebbe
consolidata in tutta l"estensione
del paese».
«Non so nemmeno io… io faccio
il carrozziere ma ho sentito dire le
stesse cose da un mio grande amico che fa il pescatore di mestiere.
Ma il Comandante Secondo, lui che
è un vero esperto, può consigliarci
al lume della sua grande esperienza di mare. Cumandante qualu u lè
u vosciu penscieru... in sci a noscia
arena?Luigin u Maraian u m'ha ditu
che e aigue i sun cine perché u gh 'è
sempre u mo da Scirocco o da
Lebecciu; anche quellu che nui e ciamammu da Punente pe' u Maraìan
u l'è sempre Libecciu...».
«E ha ragione! Ma voglio rispondere a questo proposito all'Ingegner Gaggino, che è qui che sta a
sentire: no, caro ingegnere
Gaggino, è... è precisamente il predominio dei venti del Sud che provoca il fenomeno della mancanza
di sabbia... e non vi è ingegnere al
mondo... non si offenda, che possa
provare il contrario. Asserire che
le acque della nostra rada non
avanzano per effetto "de aigue cine
cume u dixe u Maraian" a causa dei
venti da Sud, è proprio non voler,
per usare le sue stesse parole, non
voler vedere quello che realmente
succede».
«È vero non mi ricordo una giornata di vento da Tramontana o da
Grecale... e questo non è normale...
i nostri gozzi da pesca hanno la
prora ad arco all'indietro, al contrario di tutti quelli costruiti lungo
tutte le coste italiane, proprio per
essere manovrieri e prestar meno
resistenza ai venti forti di tramontana; alle raffiche del vento da
Nord… Ma se la Tramontana non
soffia più...».
«Hai ragione. Pe'sciurtì da u mo...
i gussi Cun a prua slanciò i sun
meiu... u mo u nu s'emborca e... ti...
te poi bagnò ma ti nu neghii. Pe' a
ciazza d'Arasce, però, quelli cun a
prua a a “curnigiotta” i sun i meiu
gussi propriu perché, d’invernu, de
primma e d'autunnu, i sciuscian forte i venti du Norde ma u mo u l'e bunassa».
«Pe' sciurti da u mo… come dice
Melin, caro ingegnere non vuol dire "uscire dal mare", come letteralmente si traduce, ma vuol dire... remare con accortezza fin
sotto la zona di basso fondale dove il mare frange pericolosamente, tenere posizionato il gozzo in
attesa di un momento di calma,
quindi vogare il più velocemente
possibile per attraversarla e raggiungere il mare profondo dove i
cavalloni di mare non hanno ancora messo la cresta bianca pron-
ti a diventare "frangenti"».
«Caro Ingegner Gaggino, se è
tanto giovane da non saperlo, ricordi che lo scoglio detto della
Galera, la cui punta nei tempi passati emergeva di molto dal mare è
oggi ricoperto dall'acqua per circa
trenta centimetri. Se ciò non bastasse, le posso citare altri esempi
e forse più persuasivi e cioè che
nei tempi più belli della mia gioventù, ho visto la spiaggia di
Alassio in condizioni completamente opposte alle attuali, ossia la
parte a Levante del Molo più lunga
e più ricca di sabbia di quella a Ponente, tanto vero che è a Ponente
del molo che fu costruita la casetta della Sanità, perché solo da
quella parte il fondale permetteva,
senza scendere a terra, ai cannotti
di bordo delle navi ancorate in rada, di accostarsi all' apposita
scaletta e salire sul molo
"Prendere Pratica"».
«A l'è vera... de là... a levante u gh'era sciuto... de
sa... da punente u gh"era in
fundale».
«Da quell'epoca quanti
cambiamenti. Nelle mareggiate il mare qualche volta,
per qualche tempo, si sbizzarriva a infrangersi contro i
muri delle nostre case, che
sono tutte munite di dighe di
riparo lo ricordate...».
«Ingegner Gaggino, non diamo
la colpa a chi non l'ha. La passeggiata Regina Elena non c'era...
Non è questa la causa della mancanza di sabbia dalla nostra
spiaggia, o meglio ancora, dalle
spiagge della Liguria: sono i venti
del Sud, e il loro predominio su i
venti del Nord, la causa unica e
sola di tanta iattura».
«Comandante Secondo... guardi
che io non dico di buttar giù la
passeggiata... ma di ritirarla più
indietro… e fare il piano calpestabile a livello della sabbia in
modo che il mare in burrasca
possa salirvi sopra, ma soprattutto mi oppongo alla costruzione dei pennelli o delle barriere
nel mare...».
«Ingegner Gaggino... Questo
predominio dei venti del Sud non
sarà eterno cesserà di certo, per
quanto siano diversi anni che ciò
accade, come potrebbe verificare
confrontando i bollettini meteorologici delle varie specule nazionali. Ma mi fa meraviglia che lei
Ingegnere non voglia rammentare
i venti aquilonari che soffiavano
negli inverni degli anni passati,
non certo troppi da non poterli ricordare e confrontarli colle primavere che si sono da vari anni
sostituite agli inverni. Veda
Ingegner Gaggino di ricordarselo
o farselo ricordare, glielo dico
amichevolmente, e poi concluderà con me, che le "Passeggiate a
mare" non hanno colpa che sono
la bellezza del nostro paese e che
sarebbe un delitto il toccarle, tanto maggiore il distruggerle».
Concerto del Venerdì Santo - XXIXª Edizione
È diventato ormai un’istituzione il tradizionale concerto del
Venerdì Santo nella Parrocchia di
S. Maria Immacolata al Borgo
Coscia, per la ventinovesima volta svoltosi il 6 aprile scorso.
Organizzato dall’Assessorato alla
Cultura del Comune di Alassio,
Biblioteca Civica, Circolo Amici
della Musica “Primo Campana”.
Quest’anno si sono esibiti i solisti dell’Ensemble Vocale “Soli
Deo Gloria” che ha sede a Varenna, sul lago di Como. Il M° organista Ennio Cominetti proviene
da Milano, mentre i Solisti:
Emanuela Ghilardini, soprano;
Manuel Epis, tenore e Giovanni
Cesare Guerini, basso, da Bergamo.
In apertura il M° Cominetti ha
fatto una premessa: «Oggi si tende a considerare il Venerdì Santo
solo come giorno di meditazione,
ma un tempo nella Settimana
Santa venivano cantati brani di
Canto gregoriano, alternati con
pezzi contemporanei. Fra i Protestanti è usanza il Giovedì e
Venerdì Santo ascoltare le
“Grandi Passioni” (Bach, Haendel, ecc.), anche questi canti possono considerarsi meditazione».
Infatti il concerto è stato intitolato “Meditazione musicale sulla
morte di nostro Signore Gesù
Cristo”.
La musica sacra barocca (fra ’6
e ’700) è stata naturalmente la
protagonista del concerto. A par-
te tre Corali luterani anonimi, sono state eseguite in particolare
musiche di Bach, ma anche di altri validissimi poco conosciuti
compositori: G. Bohem, G. Torelli, M. Cazzati, G. Baini, J. Kuhnau;
per finire col “Miserere in la minore K85 di W.A. Mozart, che lo
scrisse a 14 anni, concepito a
Bologna, è un insieme di brani
polifonici inframmezzati da Canti
gregoriani: è stato eseguito da
tutti e quattro i musicisti, mentre
negli altri brani (alcuni per solo
organo) si sono alternati i solisti.
La Chiesa era gremita di pubblico, calorosissimi gli applausi.
Gli organizzatori ringraziano i
Rev. Padri Cappuccini per la loro
gentile collaborazione.
Il gruppo dei militi con le autorità.
Dopo tante vicissitudini siamo
riusciti a presentare la nuova sede
della Croce Rossa agli Alassini, oggi
situata in Via Neghelli 125 di fronte
all’officina Torassa. Per chi non ne
fosse a conoscenza precedentemente la sede della Croce Rossa ad
Alassio era situata in Via Priv. Sibelli
Bogliolo, dove la CRI ha conosciuto
momenti di affanno, ma anche molti
momenti di grande attività e fervore, celebrando quest’anno 50 anni
dalla fondazione.
Nel corso di questi anni i volontari della Croce Rossa hanno sempre
cercato di contribuire alla comunità
Alassina attraverso il continuativo
servizio di emergenza medica e del
trasporto dei malati presso le strutture ospedaliere per visite e medicazioni. Si ricordano anche coloro
che hanno partecipato alle attività
di soccorso per la disgrazia del
Vajont negli anni 70, per i terremoti
in Irpinia negli anni 80 e in Umbria e
nelle Marche nel 97, oltre alla partecipazione alle operazioni di soccorso nelle zone devastate dalle alluvioni.
Se oggi siamo riusciti ad uscire
dal recente periodo di crisi che ha
attraversato la CRI di Alassio è grazie a tutti i volontari che nonostante
le avversità hanno continuato la loro opera donando il loro tempo e il
loro impegno affinché la sede di
Alassio non fosse chiusa.
Purtroppo oggi è sempre più raro
arruolare nuovi volontari ed a questo la comunità dovrebbe stare molto attenta poiché senza volontariato
la nostra organizzazione non potrebbe più proseguire la sua opera
di assistenza e soccorso. Ci auguriamo che con questa nuova sede più
accogliente e luminosa i cittadini di
Alassio siano più invogliati a partecipare alle nostre iniziative volontaristiche.
Guardando al futuro, nei nostri
progetti, c’è la ferma intenzione di
migliorare il servizio, anche attraverso l’acquisto di una nuova ambulanza in sostituzione di quelle più
datate ormai usurate. Vogliamo anche ricostituire il Corpo Femminile
della Croce Rossa, che anni addietro con il suo operato riuscì addirittura a donare un’ambulanza per il
soccorso.
Inoltre cogliamo l’occasione per
ringraziare le seguenti persone:
Si ringrazia la famiglia Morra per
averci fornito i nuovi locali e per
aver pazientato di fronte a tutte le
lungaggini burocratiche.
Si ringraziano tutti i volontari che
hanno contribuito al trasferimento
e il Comitato Locale di Ceriale che ci
ha sostenuto e supportato nonostante le nostre difficoltà economiche.
Si ringrazia il Sindaco, l’Assessorato al Volontariato e alle politiche
sociali per il contributo finanziario
per il restauro dei nuovi locali.
Si ringraziano i dirigenti del
Comune che hanno contribuito a
rendere celeri gli adempimenti burocratici per lo svolgimento dei lavori di sistemazione della sede
Si ringrazia l’Impresa edile
Edilizia 2000 dei Fratelli Giudici per
il meticoloso lavoro svolto nella sistemazione della nuova sede anche
oltre quanto dovuto
Si ringrazia il Direttore dei lavori
l’Arch. Dott. Luigi Gandini per la disponibilità offerta
Si ringrazia il Comando dei Vigili
Urbani di Alassio per l’assegnazione
dei parcheggi per i nostri mezzi.
Si ringrazia don Luciano per essere intervenuto nella benedizione
della sede
Si ringrazia la Sig.ra Silvana Wais
e Ugo Wais per il contributo al ristoro con una bella torta riportante le
effigi della Croce Rossa
Si ringrazia l’Associazione albergatori e gli alberghi S. Nicola, il
Flora, il Regina, il Panama, l’Aida, il
Toscana, il Fiori per aver contribuito al ristoro
Si ringrazia la signora Alemani
Molteni per il generoso contributo
per l’acquisto di una nuova ambulanza e la Banca d’Alba ed I Reduci
della Repubblica Sociale Italiana per
il contributo per la ristrutturazione
della nuova sede.
Si ringrazia la Corale di S. Ambrogio per essere intervenuta.
Si ringrazia il Presidente dell’Associazione Vecchia Alassio per gli
spazi concessi sul periodico
“L’Alassino”
Si ringrazia Mario Berrino per l’affissione della piastrella commemorativa sul “Muretto”
Si ringrazia il fotografo Gualtiero
Coniglio
Si ringraziano tutte le autorità intervenute.
I Volontari della Croce Rossa
di Alassio
UN’ORA CON L’ATTORE
Domande e risposte fra il pubblico e GIUSEPPE PAMBIERI
Un altro grande nome del teatro
italiano ha acconsentito, in occasione della sua recita ad Alassio, di
incontrare il pubblico nell’Auditorium della Biblioteca civica il 13
aprile scorso, intervistato dalla
giornalista Elisabetta Mandracchio. Era presente il noto promotore teatrale dott. Enrico Rembado,
fondatore del Festival di Borgio
Verezzi.
Dopo i saluti di rito Elisabetta
passa la parola a Giuseppe Pambieri, intercalando le sue dichiarazioni con domande e puntualizzazioni.
«L’idea di allestire e portare in
tournée “La commedia degli errori” di William Shakespeare è nata
due anni fa a Verezzi, dove mi trovavo con mia moglie Lia Tanzi, grazie a Rembado. È un grosso impegno, sostengo due ruoli (come mia
figlia): raddoppiano le occasioni di
comicità; mia figlia Micol fa la parte
di una pazza isterica e quella contraria della sorella. Il teatro sta vivendo un momento di spinta: i biglietti venduti hanno superato
quelli del calcio, ma per le scarse risorse finanziarie è in affanno».
È intervenuto Enrico Rembado:
«Ho conosciuto Pambieri a Siracusa, interpretava “Ippolito”, ne ebbi
una grande emozione. È nato col
teatro classico ma fa tutte le parti».
Pambieri prosegue: «Il pubblico
ligure è fra i migliori; ho un solo
rammarico: non ho ancora ricevuto
il premio “Veretium” (ma ho ricevuto quello “Vittorio Gassman”) che
viene assegnato dal pubblico. Il palcoscenico è una bestia stranissima:
ci da soddisfazioni ma anche delusioni, io ho avuto solo soddisfazioni. Gino Cervi era un grandissimo
attore, non sapeva mai niente a memoria, aveva un suggeritore che
spesso gli scriveva la parte su un
rullo nascosto dalla cuffia (il “gobbo”), oggi molti attori hanno l’auricolare. Ci sono giovani autori italiani bravi, ma con le difficoltà che ha
oggi il teatro, recitare un testo di autore nuovo è molto rischioso, dovrebbe essere il teatro pubblico a
promuoverlo. Mi piace fare la regia,
alcuni grandi registi hanno fatto
epoca, ora hanno meno importanza; ritengo di essere un regista onesto. Con la mia famiglia facciamo
teatro con leggerezza, nel senso di
distacco, siamo molto affiatati. Per
fare l’attore occorre cominciare
molto giovani, fare una buona scuola e avere molta pazienza».
Pranzo
Sociale
Domenica 10 giugno 2007
ore 12,30
Ristorante Castè - Alassio
Prenotarsi entro l’8 giugno presso l’A.V.A.
C. B.
10
«L'ALASSINO»
CALCIO
CICLISMO
TORNEO CINQUECENTENARIO
PARROCCHIA S. AMBROGIO
UNIONE CICLISTICA
ALASSIO
Nel periodo pasquale la POLISPORTIVA BAIA DEL SOLE ha organizzato il torneo di calcio a 7
giocatori intitolato al Cinquecentenario della Parrocchia S.
Ambrogio e riservato ai Pulcini
classe 1996.
La manifestazione sportiva si è
svolta in due fasi, la prima, alla
quale hanno partecipato 8 tra le
migliori compagini della provincia e le due squadre della società
organizzatrice, una allenata da
Sergio Zenari e Benito Giovannelli
e l’altra da Ferdinando Fiorelli, ha
visto l’affermazione della squadra
della Baia del Sole allenata dalla
coppia Zenari-Giovannelli, che si
è imposta in finale battendo per 6
a 0 lo Sporting Albenga.
Le due finaliste della prima fase,
la Baia del Sole e lo Sporting
Albenga, poi, sono state impegnate, nella giornata conclusiva, in un
girone all’italiana dove hanno incontrato i pari età delle squadre
giovanili del GENOA e del TORINO, che si è aggiudicato il primo
posto nella classifica finale.
La seconda fase si è svolta sul
nuovissimo e fiammante campo
in erba sintetica di Loreto, terminato dall’amministrazione comunale giusto in tempo per ospitare
una kermesse di così alto livello
tecnico.
Durante le quattro giornate del
torneo hanno presenziato alle gare
numerosi personaggi di spicco del
mondo del calcio
tra i quali Enrico
Annoni, ex giocatore di Como,
Torino, Roma e
Celtic Glasgow e
Roberto Muzzi, ex
giocatore di Roma
e Udinese ed attuale attaccante
del Torino, i quali
si sono simpaticamente prestati per
le premiazioni di
rito, ma anche per
autografi e fotografie con i piccoli
atleti.
Una menzione speciale merita,
inoltre, il giovane atleta della Baia
del Sole Andrea Pampararo, premiato da Roberto Muzzi, su indicazione della giuria tecnica, come
miglior portiere del torneo.
Vorrei esprimere, infine, un
sentito ringraziamento per tutte
le persone che hanno collaborato
per la buona riuscita della manifestazione: per i piccoli atleti, in primo luogo, che hanno dimostrato
tutto il loro impegno in campo,
per i genitori, che hanno sacrificato parte del loro tempo libero dei
giorni di festa, per i dirigenti, gli allenatori e gli arbitri, che hanno
permesso una organizzazione così apprezzata di questo torneo.
Il Presidente della
Polisportiva Baia del Sole
Avv. Alessandro Chirivì
BASKET
BASKET CLUB ALASSIO: RICEVIAMO
DAL PRESIDENTE E PUBBLICHIAMO
Con la presente ci permettiamo a titolo di promemoria qualche dato inerente alla nostra
Società.
Sino a circa dieci anni fa la Pallacanestro Alassina ha avuto un
periodo di successi sportivi nati
dalla fondazione del Club negli
anni 80 nella sede dell'Oratorio
Don Bosco di Alassio. Artefici
della scesa in campo sportivo il
non dimenticato Don Berti e l'appassionato di questa disciplina
sportiva il Presidente Giovanni
De Stefano.
Per diciotto anni il sodalizio è
stato artefice di brillanti successi
portando alle finale nazionali la
serie cadetta della P.G.S., mentre
la Prima Squadra ha ottenuto
brillanti risultati percorrendo i
Campionati dalla "Promozione
alla Serie C”.
Per motivi di lavoro il Presidente De Stefano negli anni 96 lascia il sodalizio che purtroppo ha
avuto breve esistenza.
La passione mai assopita ed
ascoltando le richieste degli
amanti di questo splendido Sport
il Presidente De Stefano è di nuovo sceso in campo e con un gruppo di Dirigenti volenterosi ha ripreso il cammino nei campionati
della Pallacanestro e tanto per
bene incominciare la Prima
Squadra di Promozione Maschile
è già tra le favorite del Campionato, posizionata saldamente
al primo posto in classifica.
Pertanto la serie D è vicina e riteniamo di poter vincere i Play
Off e per l'anno prossimo ci auguriamo ripercorrere i traguardi
del passato.
Nella foto che alleghiamo in alto da destra Dirigente Valenza
Fabio-il Direttore Sportivo Pessina Giancarlo – n.6 Michelini
Davide – n. l3 Tassara Maurizio,
n.18 Castagneri Silvano –n.l5 Moirani Ivan – n.7 Ferrari Thomas –
n.11 Michelini Giuliano – il Presidente De Stefano
Accosciati: n. l0 Moirano Igor –
n. l9 EnricoAlessio – n. l7 Malnati
Alessandro – n. 8 Binetti Luigi, –
n. 5 Mancuso Gianni – n. 4 Gazzotti Paolo – Massaggiatore Ponti
Giuseppe.
Il Basket Club Alassio ha trovato un valido abbinamento Sportivo con la Ditta Fondocasa-Immobiliare di Alassio, quale Sponsor
ufficiale della squadra.
Ringraziamo dell'attenzione e
porgiamo sportivi saluti
Il Presidente
Giovanni De Stefano
Chi ben comicia…
Da circa un mese e mezzo è
iniziata la stagione agonistica
anche per la squadra giovanissimi dell’Unione ciclistica
Alassio e con tanta soddisfazione possiamo già contare su un
bel mucchietto di vittorie: sono
ben trentacinque quelle già ottenute in questo primo scorcio
di stagione nelle varie manifestazioni che si sono finora svolte in varie località, comprendenti alcune prove promozionali di abilità e le altre nei tradizionali circuiti stradali.
Il podio categoria G/5 (a sinistra
Daniele Raimondo ed al centro il vincitore Marco Tomatis).
La stagione quindi è iniziata
nel migliore dei modi per la giovane compagine allenata da
Angela Gaibisso che tanto tempo e passione dedica a questi ragazzi, ricambiata dall'impegno e
l'entusiasmo di questi giovani e
dai successi che arrivano a raffica, suscitando l’ammirazione e
l'invidia degli avversari e dei dirigenti gli altri club che a volte
pur presenti con un numero
maggiore di ragazzi, non riescono neppure ad avvicinare i risultati delle nostre giovani “promesse”.
Tutti i venticinque tesserati
sarebbero meritevoli di citazione, ma l’elenco sarebbe lungo e
noioso, alcuni di loro sono in testa nelle classifiche del “Giro
della provincia di Savona”. Altri
sono ancora imbattuti dall’inizio dell’attività ed il gradino più
alto del podio è per loro una
consuetudine (vedi Filippo
Bertone, Camilla Pesenti, Marco
Tomatis e Gloria Scarsi), tanto
per citare alcuni tra i tanti vincitori.
Grosse soddisfazioni quindi
per i dirigenti e per i famigliari
che seguono questi ragazzi facendo un tifo festoso ed ordinato ai bordi dei vari circuiti.
Presto inizieranno le varie manifestazioni valide per l’assegnazioni dei titoli provinciali e regionali, dove i giovani atleti dovranno confrontarsi anche con i
quotati e nutriti club spezzini.
Ma con le premesse di cui sopra,
i nostri piccoli “eroi” sapranno
certamente farsi valere come
d'altronde hanno già dimostrato nei recenti anni passati.
Per l'unione Ciclistica Alassio O.V.
A seguito richiesta
pervenuta a questa
redazione si invita,
chiunque ne sia in
possesso, di fornire
informazioni su
Emilio Portaluppi,
passeggero del Titanic,
che era solito
soggiornare presso
la nostra città.
Venerdì 18 Maggio 2007
ANNIVERSARI
IN RICORDO DI ANGELO GEDDO
Quaranta anni fa, e precisamente il 6 giugno del 1967, moriva a
Bergamo, sua città di adozione,
un nostro concittadino: un artista, un poeta, un uomo singolare,
che Alassio forse ha dimenticato
troppo presto.
Oggi sono rimasti pochi gli
Alassini che lo hanno conosciuto
personalmente: mi hanno parlato
di lui, ricordandone la vivacità intellettuale e il temperamento d'artista, Antonio Carossino, grande
cultore delle nostre memorie e il
poeta Santino Bruno Pezzuolo,
che di "Angiulin" ha avuto modo
di apprezzare soprattutto la grande e profonda conoscenza del nostro dialetto; tuttavia molte sono
le testimonianze che ci rimandano ad un uomo di notevole spessore culturale, ad un artista a tutto tondo, sempre rimasto profondamente legato ad Alassio da un
forte affetto, anche se fu soprattutto dalla terra bergamasca che
ottenne successo e prestigiosi riconoscimenti.
Angelo Geddo, di famiglia originaria delle valli di Albenga trapiantata ad Alassio all'inizio del
’900, a trenta anni (era nato nel
1902) scelse di vivere a Bergamo,
dove ebbe modo di esprimere,
forse più che nel clima vacanziero e un po' pigro del nostro ponente ligure, la sua estrosa personalità.
Della sua attività di musicista e
musicologo, oltre i molti attestati
di stima del mondo culturale lombardo, restano le sue opere tra
cui, celebrate e apprezzate, le
due biografie di Donizetti e quella di Chopin, Non va dimenticata
la sua opera “ Bergamo e la
Musica” edita da Conti 1958, guida fondamentale della Musica e
Musicisti di Bergamo.
A queste Geddo affiancò un'intensa attività di giornalista collaborando a numerose riviste e
quotidiani lombardi. Si occupò
anche di critica d'arte: è sua una
pubblicazione
dedicata
a
Baschenis, il più famoso pittore di
strumenti musicali; si distinse
inoltre come brillante presentatore di varie mostre d'arte contemporanea e pubblicò nel 1962, di
grande interesse, per la messa a
fuoco della complessità del suo
temperamento, una raccolta di
poesie.
Nonostante la molteplicità degli interessi fu la musica la grande
passione della sua vita. Valente
strumentista (spaziava dal pianoforte all'organo, al violino) passava con disinvoltura dalla musica classica a quella cosiddetta
leggera, e fu proprio la musica che
gli fece incontrare la già affermata
pianista Wera Roberti, che sposò
e da cui ebbe due figli Tristano e
Rosella, a sua volta raffinata concertista e insegnante di pianoforte all'Istituto Musicale Donizetti
di Bergamo.
Ed è a Rosella, fedele custode
della memoria patema, che
Angelo Geddo trasmise il forte e
genuino sentimento di appartenenza alla terra di Liguria, l'autenticità del suo rapporto con
Alassio, dove con il trascorrere
degli anni amò tornare spesso,
poi più raramente, ma che fu sempre nel suo cuore.
Troviamo "Angiulin" ad Alassio
alla fine degli Anni 40, pronto a
mettere a disposizione la sua maturata esperienza in campo giornalistico per la pubblicazione del
primo settimanale alassino del
dopoguerra: "La Voce di Alassio ",
di cui fu direttore e che ebbe come collaboratori Angelo Ciccione, il primo sindaco della
Liberazione, Antonio Elena, già direttore del "Caffaro" di Genova e il
comandante Federico Mela. In
quel periodo apparve sul giornale
una sua ricerca a puntate, dal titolo "Appunti per una grammatica
del dialetto alassino" apprezzata e
citata da Santino Bruno Pezzuolo
nella prefazione alla sua "Grammatica della Parlata
Alassina" edita dalla tipografia
Fratelli Stalla, Albenga, 1995.
Sembra, tuttavia, che avesse già
dato prova di sé, giovanissimo, alla direzione, per un breve periodo, della rivista socialista "Il
Mare", voluta e pubblicata dalla
Tipografia degli Stalla e soppressa nel 1927 dal regime fascista
Tuttavia, come ho già detto fu
la musica a segnare il variegato
percorso della vita di Angelo
Geddo.
Antonio Carossino lo ricorda
organista in sant'Ambrogio, la figlia Rosella come direttore della
corale di Santa Caterina.
Sappiamo che ad Alassio, negli
anni ’30, acquistò il suo primo violino da quel grande liutaio,
Battistin Gaibisso , che aveva il
suo laboratorio al Passo, accanto
al Grande Hotel e che ottenne, per
la sua arte, ampi riconoscimenti
in Italia e all'estero, Sempre ad
Alassio, come ricorda Pezzuolo,
Geddo ebbe modo di esprimere il
suo estroso temperamento musicale esibendosi, alla batteria, al
Cinema Teatro Colombo, durante
gli spettacoli del grande comico
genovese Marzari.
Difficile dunque etichettare e
definire Angelo Geddo: "Uomo
schivo e illuminato, appartato e ricco di talento, attivamente disponibile e profondamente affascinato
da ogni espressione della cultura e
dell'arte", scrive di lui Gianluigi
Gonella sul Giornale di Bergamo,
a trenta anni dalla sua morte, e,
nel ’98, in una pubblicazione commemorativa a cura di Ermanno
Comizio, viene riproposto il tema
della sua "vulcanica attività" e ricordato il ruolo importante che
egli svolse nella vita culturale bergamasca, oltre che la sua attività
di poeta.
Geddo fu infatti anche poeta:
esiste, infatti, di lui un solo, piccolo, ma significativo libro di versi "Tangenze Drammatiche" pubblicato dalla Stamperia Conti
Editrice Bergamo, del 1964, in 220
esemplari numerati e firmati, che
rappresenta, per chi lo ha conosciuto e amato, l'ultima sua prova
d'artista, quasi una confessione
di sè.
Sono ventuno composizioni
che rivelano ascendenze gozzaniane nella voluta prosaicità dei
versi e nei toni ora ironici ora intimistici, ma non mancano riferimenti di gusto tardoromantico o,
meglio, scapigliato per l'anticonformismo di certi sberleffi dissacranti.
Se vogliamo però, con una lettura più attenta, cercare di indagare l'animo del poeta che si cela
tra i versi, scopriamo un uomo dotato di grande sensibilità, che sa
cogliere i colori e la voce della natura, che conosce la solitudine,
che sente intorno a sé la presenza
della morte. Manca qualsiasi riferimento esplicito alla sua terra,
inesistente appare, a prima vista,
il ricordo della Liguria, eppure
frequenti sono, nei versi, immagini brevi e sfuggenti, che emergono dal profondo della memoria e
che ci riportano a percezioni lontane: l'olivo sempre verde, le gemme del pesco, il libeccio malandrino, il melograno...nell'orto madido
di primavera, il canto delle barche
lontane confuse con le vele dei rondoni...
Angelo Geddo forse mai come
in questi versi si è lasciato andare
alla riscoperta di un passato ricco
di emozioni e di affetti profondi.
Ne è prova la lirica dedicata al padre: una confessione struggente,
bellissima, che sola basterebbe a
darci la dimensione di un uomo
capace di grande sentire, che vogliamo ricordare nel quarantennio della sua scomparsa.
AMBROGIO
VACCAREZZA
Per mio nonno Ambrogio
perché il 16 Maggio
è il suo compleanno
A scuola mi hanno fatto fare un
tema con il titolo:
C'E' UNA PERSONA ANZIANA
A CUI SEI PARTICOLARMENTE
AFFEZIONATA?
Io ho pensato di descrivere e ho
scelto una persona a cui sono molto affezionata: è il nonno; con lui facevo molte cose, cercava di farmi
capire l'importanza che aveva il bosco per lui e certe volte trasmetteva
dentro al mio cuore tutta la gioia
che lui aveva. Lui, infatti era una
persona sempre allegra, gioiosa e
non era mai triste: quando io e
Matteo eravamo con lui, voleva bene a tutti e due, anche se io ero un
po’ una “rogna” e dava sempre ragione a me. Non tutte le volte riuscivo ad abbracciarlo perché era
un po' robusto, aveva un viso allegro e tutte le volte mi veniva incontro con le braccia aperte; quando
ha saputo che Nicolò stava per nascere era felicissimo e la prima volta che l'ha visto lo era ancora di più,
anche se sapeva già che diventava
un tipo monellino. Dopo un po' di
tempo però, se ne andò in cielo, io
ci rimasi molto male, però sapevo
che dove andava lui sarebbe stato
molto meglio che in un ospedale
pieno di dottori. Peccato che non
vide Roman, ma sono sicura che dal
cielo lo vede meglio che sulla terra.
Da quel giorno non faccio che pensare a quello che facevamo insieme,
certe volte mi viene da ridere perché ci divertivamo molto insieme,
certe volte però, quando vedo le
sue foto, mi viene da piangere, ma
smetto subito, perché il nonno ci rimarrebbe male a vedermi così.
Giocavamo sempre io e lui e da me
si faceva fare di tutto: lo truccavo,
gli mettevo lo smalto e lui non mi diceva niente; quando eravamo a
Nava mi portava in giro nei prati e a
funghi, una volta si è arrabbiato con
la mamma e con Raffaella perché mi
avevano portato sul fortino senza
qualcosa da mangiare; infatti avevamo solo il ghetoraid; quando siamo scese io mi sono mangiata un
piatto di gnocchi che non finiva più.
Mi divertivo tanto con lui e lui con
me. Infatti sarebbe stato comunque
lui il mio preferito.
Ti voglio bene nonno
Giulia C.
Anna Maria Larcher
MESE DI APRILE 2007
GIORGIO GALIZIA
Il 12 Maggio u.sc. è caduto il
settimo anniversario della morte di Giorgio Galizia e la moglie,
Signora Ernestina Pagani, vuol
ricordare il marito a tanti
Alassini che lo conobbero e lo
apprezzarono per le sue doti di
uomo e di cittadino.
Anche l’A.V.A. si unisce al cordoglio che il tempo non muta e
non cancella.
ARTUSO Elbana anni 71
BIANCHI Giovanna Giuseppina
82
BOLOGNA Benvenuto
83
BRIANO Graziano anni 52
DEL BECHI Ernesto Romeo
84
DELFINO Armando anni 78
FECHINO Luigi
anni 84
PARISI Nazzarena anni 80
PORRO Bernardo anni 84
TOSCHI Maria Bianca
89
VIGLIETTI Giuseppe
83
anni
anni
anni
anni
anni
Venerdì 18 Maggio 2007
«L'ALASSINO»
LUTTI CITTADINI, NECROLOGI
MILENA GAZZANO
IN GHIRINGHELLI
È mancata, dopo lunga malattia,
il 27 aprile u.sc. MILENA GAZZANO
GHIRINGHELLI, lasciando un meraviglioso ricordo di sposa, di madre
e di umanità a servizio degli altri.
Grande il cordoglio dei parenti, degli amici, dei conoscenti.
Anche l’A.V.A. di cui era Socia effettiva, si unisce al compianto generale ed al saluto commosso del
marito Ettore Ghiringhelli.
Amica, compagna, confidente,
complice e, soprattutto, mamma.
Hai saputo catalizzare attorno e te,
con la tua disponibilità e simpatia,
tanta gente, venuta oggi a salutarti
in quest'ultimo viaggio terreno. Hai
visto i ragazzi dell'oratorio? Erano
tutti lì, ricordando chi amorevolmente li seguiva nei loro giochi.
Ho ripercorso in un attimo la nostra vita, sempre insieme: dove c'eri tu c'ero anch'io, sino all'ultimo respiro, quello dell'abbandono. Il
mondo ha perso qualcosa di grande, io ho perso il mio mondo. Ma
non sono solo: mi hai lasciato una
cospicua eredità, la più preziosa
che tu abbia avuto e voluto, Mara.
Cercherò di essere all'altezza del
duro compito, certo che di lassù saprai comunque consigliarmi attraverso il tuo pensiero, che sempre
avemmo in sintonia.
Un vuoto immenso mi circonda,
cerco di riempirlo col tuo ricordo.
Ciao, Mami.
Ettore
Carissima Milena, anzi cara Mile
come sempre ti ho chiamata,
com’è difficile dirti queste poche
parole…
Un lungo tratto della nostra vita
è trascorso insieme, ci siamo incontrate in un luogo per noi molto
caro, la Casa della Madonna, la
Casa delle Figlie di Maria
Ausiliatrice e li è iniziata la nostra
amicizia che non termina oggi, ma
si rafforza in una nuova dimensione, con una nuova vitalità, quella
dello Spirito, eravamo in comunione e rimarremo in comunione.
Oggi ti allontani da noi alla vigilia
del mese della Madonna, sono certa che sei sotto il suo manto, noi ti
affidiamo a Lei come affidiamo a Lei
Ettore e Mara: i tuoi cari.
Ci siamo scambiate il testimone
nella nostra amata Associazione
perché abbiamo sempre creduto
nei suoi profondi valori e ci siamo
arricchite vicendevolmente.
I giovani e l’oratorio sono stati
per lunghi anni il nostro quotidiano
luogo d’incontro e di amicizia.
Mi piace e ci piace ricordarti
all’opera ogni martedì sera, nel
programmare e nell’organizzare
giochi, attività, gite e momenti formativi per i nostri ragazzi che la domenica successiva avremmo incontrato.
Mai un no, sempre una grande
generosità e disponibilità, anche
quando la malattia avanzava, hai
sempre voluto esserci per tutti noi
e per i nostri ragazzi.
Sempre disponibile nell’ascolto
e nel consiglio.
Rivedo le nostre lunghe chiacchierate a qualsiasi ora del giorno e
della notte dopo le riunioni…
Quando ti venivo a trovare eri
desiderosa di sapere, di conoscere
e di essere coinvolta… e anche
mercoledì, a Genova, l’ultima volta
che ti ho abbracciata mi hai detto:
raccontami… perché sapevi che
arrivavo dalla Festa con il Rettor
Maggiore dei Salesiani.
Sono sicura che anche oggi sei
qui con noi e ci continui a dire andate avanti, non mollate… fate festa, siate nella gioia perché ho raggiunto la Vita Nuova che Gesù ci ha
promesso!
Ci hai lasciati troppo presto ma
sappiamo che dal Cielo continuerai
a essere al nostro fianco, donandoci forza.
Voglio pensarti insieme a Don
Bosco e Madre Mazzarello all’oratorio del paradiso, tra canti, giochi
a far festa al nostro Dio che ti ha voluto vicino a Lui.
Ciao Milena è così che ti vogliamo salutare perché quando saremo di nuovo insieme ci accoglierai
con un abbraccio, un sorriso e un
occhiata come facevi tu, e ci preparerai una bella festa oratoriana in
pieno stile salesiano,… lo stesso
che per anni ti ha vista attiva e in
prima linea fino in fondo anche nelle sconfitte.
Ed è con questa visione che ti salutiamo e ti diciamo arrivederci!
Ciao MILE!
Rosanna
le Exallieve, gli Exallievi
e gli Animatori dell’Oratorio
GIANNA LARGHI
VED. GROPPELLI
È mancata Giannina Larghi
vedova Groppelli da molti anni
alassina di adozione che amava
la nostra terra e il suo mare.
La ricorda a quanti la conobbero la figlia, Signora Clementina Lanteri, che ha “scritto”
una delicatissima lettera alla
Mamma adorata, che vogliamo
pubblicare.
Anche l’A.V.A. si unisce al cordoglio della famiglia.
A mia madre
Ti ho lasciato una lettera per raccontarti il mio enorme dolore,
per raccontarti il rimpianto della nostra vita insieme.
Ti ho lasciato una lettera
dove ti esprimo la strana sensazione
di essere così sola, ancora viva
e la serenità che è certezza dei tuoi pensieri
vicino a me,
scordandomi che non ci sei più.
Ti ho lasciato una lettera
convinta del tuo amore che continuerà
con me ovunque e che non muore con la morte.
Ricorderò il sapore malinconico del tuo sorriso
ed il tocco delle tue infinite carezze sincere
Ti ho lasciato una lettera…
Arriverà fra le nuvole, con un raggio di sole
ed insieme ancora vivremo
dove il pianto non sarà più pianto
e dove le lacrime saranno luce di Dio
E con il tuo dolce sorriso,
Mamma…
Sarà, per me, come essere in Paradiso
La tua Clementina
SILVIA FOSSATI
VED. BORZONE
BENVENUTO
BOLOGNA
A distanza di alcuni mesi ricordiamo, a quanti le hanno voluto
bene e l’hanno conosciuta, l’alassina Silvia Fossati, deceduta in
Chiavari l’11 Dicembre 2006.
Mancava un mese al 95° compleanno. Il padre Giacomo era di
Pieve di Teco, la mamma Giulia
Vercellesi di Codogno. Giacomo
chef di prim’ordine aveva aperto
dapprima un hotel ad Algeri, poi
uno a Sanremo e, trasferitosi ad
Alassio, un terzo nel palazzo
Enrico sulla piazza Sant’Ambrogio. Inoltre aveva guadagnato
l’appalto per la gestione del Cafèbar della vecchia e nuova stazione ferroviaria.
A Sanremo erano nati i figli
Caterina e Mario – in Alassio Lino,
Luigi, e poi Silvia. I tre fratelli negli
anni 20 avevano ottenuto la
Concessionaria FIAT, la seconda
in Liguria dopo Chiavari. L’officina di riparazioni e il garage erano
sorti in Via Mazzini. Alla corsa ciclistica Milano-Sanremo, presso il
garage breve sosta per il cambio
delle gomme ed altre necessità. In
questa storica sede dall’età dei 13
anni Silvia prestò la sua opera
nell’ufficio amministrativo. Noi la
ricordiamo col lungo camice nero
azionare la pompa del distributore di benzina. Conoscendo il francese, l’inglese e il tedesco, era in
grado di trattare con gli stranieri
di passaggio con cui intratteneva
continui rapporti, facendo loro da
guida nei viaggi sulla Costa
Azzurra, a Parigi, Londra e Berlino, dove conobbe la famiglia
Attolico. Nel 1942 sposò l’ing.
Giuseppe Borzone, andando a risiedere prima a Genova, poi a
Chiavari, dove nacquero Giulia e
Carlo: Dopo la scomparsa prematura del marito, nel 1971, intensifica i rapporti con Alassio, città che
aveva nel sangue, e la sua famiglia
che aveva sempre sostenuto ed
aiutato. Nella solinga pace di Villa
La Venusta, (dove nel primo novecento Eleonora Duse aveva trascorso un inverno), trascorreva
periodi di riposo a contatto con la
natura e con amici e conoscenti.
Si prodigò ad assistere i familiari
più anziani e bisognosi di cure.
Nella vecchiaia il suo carattere
deciso, attivo, forte ed instancabile si era fatto ansioso e intimi dolori avevano colpito il suo sensibile animo.
Al suo ultimo desiderio, quello
di riposare nel camposanto di
Alassio, hanno prontamente ottemperato Giulia e Carlo, ai quali
rinnoviamo le nostre sentite condoglianze. Ricordiamo che sarà
celebrata una S. Messa di suffragio a sei mesi dalla scomparsa,
unitamente al ricordo della sorella CATERINA FOSSATI COSTA nel
venticinquesimo anniversario
della morte, alle ore 17 di Domenica 10 giugno, nell’antica Chiesa
Parrocchiale S. Ambrogio, da
Mons .Angelo De Canis.
Si ringraziano ancora tutti coloro che la ricordano e soprattutto
Antonio Carossino, storico alassino, amico di famiglia che ha avuto
la bontà e la cordialità di scrivere
questa memoria.
L’A.V.A. certa di interpretare il
pensiero dei Soci porge alla famiglia le più sentite condoglianze.
Già Alpino diciannovenne della Cuneense, combattente e deportato in Germania, ormai
Mogliese a tutti gli effetti,
Benvenuto Bologna, pur lasciando a malincuore la sua Garessio
per necessità di lavoro, operò
per molti anni nella nostra città
benvoluto e rispettato da tutti.
Indimenticabile la sua virile figura con l'eterna "cicca" tra le labbra.
I vivi ricordi dei suoi racconti,
espressi con semplici e commoventi parole dai due nipotini,
evidenziano ancor più quegli avvenimenti che indelebilmente
segnarono la sua vita.
L'A.V.A., anche interpretando
i sentimenti di quanti lo conobbero, porge le più sentite condoglianze alla moglie Silvia, al figlio
Osvaldo con la moglie Laura, ai
nipotini Davide e Andrea e al nipote Giovanni che, con amore e
dedizione, lo assistettero nella
sua non breve malattia.
Caro nonno “Venuto”
Te ne sei andato improvvisamente lasciandoci soli, senza
neppure darci il tempo di salutarti. Senza poterti dire che ti
volevamo bene e avremmo voluto starti ancora vicino per farti compagnia e ascoltare i racconti entusiasmanti sulla tua
gioventù a Garessio e sugli anni della Guerra.
Ti ricorderemo sempre con
tanto affetto
Baci Davide e Andrea
SUOR PALMIRA
VENDRAMIN
Noi tutte ragazze dell’Oratorio
di Maria Ausiliatrice degli anni
60, colpite dalla triste notizia della tua dipartita, e sempre profondamente grate per la generosità e
l’affetto con cui ti sei presa cura
di noi, desideriamo ricordarti a
tutti quelli che ti hanno conosciuta. Siamo certe che da lassù
continuerai a pregare per noi,
che teniamo fermo nel nostro
cuore il tuo ricordo.
Anche l’A.V.A. a nome della
città, porge un ringraziamento
commosso e riverente a chi ha
dato tanto di sé agli altri, senza
chiedere nulla e nel nome di don
Bosco e del Signore.
11
12
«L'ALASSINO»
MARE DI ALASSIO
CURIOSITÀ
L’Equipe Agnone compie ad
Alassio i suoi 20 anni di attività
Nel 1987 abbiamo fatto un salto
dalla nebbia al sole, lasciando
Milano per proporci come professionisti desiderosi di esprimere al
massimo le proprie capacità lavorative alla suggestiva e allegra cittadina del Ponente ligure: Alassio!
Oggi, dopo questo lungo periodo di permanenza qui, nella consapevolezza di aver lavorato con
serietà e TANTO AMORE, ci avviamo con entusiasmo a continuare la nostra attività nella convinzione che la vita è, in ogni campo, occasione di crescita e miglioramento.
Italiano
Dialetto locale (Alassio)
1) Aragosta nobile
2) Cicale delle alghe
3) Lumachina delle alghe
1) Aragusta bona
2) Civora da scöggiu
3) Limassina di custi
Valide terapie dei nonni
Erba acetosa
Negli anni trascorsi qui abbiamo sempre tenuto fede alla nostra
regola di vita, secondo la quale la
coscienza dei propri meriti non
esclude la necessità di puntare
sempre al massimo delle proprie
potenzialità.
Se è vero che abbiamo dato tanto, è altrettanto vero che, in termini di fedeltà, simpatia ed affetto, abbiamo ricevuto molto di più.
Tutto ciò ci fa sentire completamente appagati e grati verso
tutti i nostri clienti che sono, nello stesso tempo, i nostri più cari
amici.
Grazie per averci accolto con fiducia e grazie ancora perché oggi
ci sentiamo completamente integrati e felici di vivere in questo
meraviglioso angolo della Liguria,
al quale è veramente un privilegio
appartenere.
Maria, Teresa, Elena, Roby,
Mimma, Giada, Melisa
“La passione della musica non ha età”
È proprio il caso di dire che la
passione per la musica ce l’ha
nel sangue, si chiama Michael
Poligamacee - Èrba Agrétta
È presente qui da noi nei prati
del Monte Pisciavano, oggi non
più curati e distrutti dagli incendi.
Le sue foglie, scure nella parte
superiore, hanno alla base due
orecchiette che hanno un gusto
acidulo inconfondibile da utilizzare in insalata.
I suoi fiori alla sommità del fusto
sono rossastri come quelli del “romin” che è della stessa famiglia.
Le sue foglie e anche il fusto e le
radici, ricchi di vitamina C, si usavano per la preparazione di un infuso dissetante e depurativo per
le persone affette da febbre, e anche malariche, un tempo diffuse
da noi.
Venerdì 18 Maggio 2007
La presenza del ferro e della vitamina C era utile per la cura delle
anemie.
Qui da noi i Rev. Frati di allora
preparavano un infuso per la cura
dello scorbuto e delle anemie.
In dosi adeguate si riteneva utile preparare un qualcosa per attutire i dolori del nervo sciatico.
A pro delle doti positive di questa pianta così mi recitava mia
nonna:
Se i durui ti vöi levò
va in sci a colla e l’erba agretta
accampò
(Se vuoi toglierti i dolori/ va in
collina a raccogliere l’erba agretta).
Branco, alassino, ed ha 11 anni,
frequenta la 5° elementare di
Alassio. Le sue passioni sono
tante come in tutti i bambini della sua età, ma una in particolare
lo impegna in modo costante,
quella per il pianoforte.
Ha partecipato, in pubblico, a
molti saggi di musica ed ha sempre dimostrato attenzione, tecnica e passione per uno strumento tanto amato e toccante
come il pianoforte. Uno strumento musicale non facile, ma
che trasmette passioni e sensazioni. Un hobby iniziato all’età di
cinque anni frequentando specifiche scuole di musica locali e
che si è trasformato negli anni
come un punto fermo delle sue
materie di studio.
Bravo Michael continua così,
perché buon sangue non mente.
Biblioteca Civica “R. Deaglio”
alle ore 14.30
Anche le api… in carenza di abitazioni…disponibili…hanno scelto ad Alassio
un cassonetto delle tapparelle, anzi…diversi. Riportiamo la fotografia di una
…famiglia di api in cerca di casa.
SOMS Alassio alle ore 21
“Incontro-dibattito”
con Prof. Alberto Beniscelli
SABATO 19 MAGGIO 2007
Giardini Palazzo Comunale alle ore 15
Concorso grafico
“Difendi la vita… è bella”
Mostra e premiazione - Ex-Allieve M. Ausiliatrice
VENERDI 25 MAGGIO 2007
Chiesa “Madonna degli Angeli”
alle ore 21
Volontario d’oro
APRILE 2007
Prima di chiederci se è vero o no che il clima sta cambiando e quali possano essere le
cause più prossime o remote e a chi dorme la
colpa, diamo uno sguardo ai dati meteorologici registrati in
torretta in aprile 2007; poi faremo qualche confronto; poi…
ognuno dirà quello che vuole.
Pressione media mensile: 760,4 mmHg; trascurabili le variazioni nell’arco del mese.
Temperatura media mensile: 18,6 °C; le medie decadali:
15,7 °C nella prima decade; 19,9 °C nella seconda; 20,3 °C
nell’ultima.
Temperatura minima assoluta: 11,0 °C registrata nel primo
pomeriggio (ore 13,0!) del giorno uno.
Umidità media: 60%; nelle tre decadi: 61%; 53%; 65%.
Precipitazioni: 13,2 millimetri di pioggia in tutto il mese, così distribuita: 3,4 millimetri il giorno 1; 0,4 millimetri il giorno
17; 9,4 millimetri il 26 aprile.
Quindi solo tre giorni con pioggia rilevabile (cioè che raggiunge almeno due decimi di millimetro). I giorni coperti però
sono due (pioggia di notte e sole di giorno).
I giorni sereni sono 18.
Il dato che interessa maggiormente anche per il nostro turismo è l’eliofania = sole limpido. 228,1 ore di bel sole nell’arco
del mese; nelle tre decadi i valori registrati sono i seguenti: 5,9
ore al giorno durante la prima decade; 7,5 ore nella seconda;
9,5 ore nella terza.
Allora: cambia o non cambia il tempo?
Tre dati indicativi: PRECIPITAZIONI, TEMPERATURA, GIORNI SERENI. Ho preso i registri di archivio e ho confrontato i dati dal 1976 al 2006 con quelli ora esposti per il 2007.
Precipitazioni: (13,2 mm quest’anno).
Mesi più piovosi: 162,6 mm nel 1978; 240,0 mm nel 1989;
181,4 mm nel 1998; 123,2 mm nel 2003 e altri ancora con un lungo elenco…
Mesi meno piovosi (o quasi): 13,2 mm nel 1997; 4,8 mm lo
scorso anno.
Temperatura: (18,6 °C quest’anno).
Dal 1978: mesi più caldi sono del 2002 con 15,9 °C e nell’aprile dello scorso anno con 16,5 °C. Il più fresco è stato nel 1986
con 13,4 °C.
Per i giorni sereni (18 quest’anno) abbiamo valori diversi
nel 1984 con 22 giorni; nel 1991 con 23 giorni e nel 1997 con
24 giorni.
Il 1986 ha fatto registrare, oltre alla più bassa temperatura,
anche il numero più basso di giorni sereni: 7 in tutto il mese.
Il confronto potrebbe continuare, ma… questi pochi dati
possono bastare per invitarci ad essere più cauti nel sentenziare sul “clima”; al massimo diamo i nostri giudizi sul “tempo”,
per quello che ricordiamo.
Il Direttore dell’Osservatorio
Prof. Don Natale Tedoldi
A.V.A.
MERCOLEDI 16 MAGGIO 2007
VENERDI 18 MAGGIO 2007
a cura dell'Osservatorio Don Bosco
Gli articoli e le lettere devono pervenire
alla Redazione entro la fine di ogni mese
per la pubblicazione ne «L'Alassino»
del mese successivo.
Pessö
‘na mandiò de
Vuluntariatu
“Geppetto d’oro”
Meteorologia
Alassina
«Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai
sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno
diritto di manifestare il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e
ogni mezzo di diffusione”.
La pubblicazione degli scritti è
subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito.
Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche
se non pubblicati, non vengono
restituiti».
DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A.
RESPONS.: Emanuele Aicardi
EDITORE: A.V.A.
TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla
Viale Martiri della Libertà, 30-40
Tel. 0182 50.412/3 - Albenga
Telefax 0182 50.412
REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen.
di Savona n. 149 del 30-5-1962
ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975
(già R.N.S. n. 9806)
LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11
Foto della testata: Archivio A.V.A.
Associato all'USPI
Unione Stampa
Periodica Italiana