Maggio - associazione vecchia alassio
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Maggio - associazione vecchia alassio
ANNO XLVII - N. 5 Venerdì 18 Maggio 2007 € 1,50 Poste Italiane spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB IMPERIA Eccovi Alassio che innamora il sole. (A. Graf) Mensile di attualità, vita cittadina e tradizione dell'Associazione «VECCHIA ALASSIO». Membro effettivo della Consulta Ligure. O.d.V-O.N.L.U.S. Apertura sede: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato dalle 18 alle 19. Socio Aderente € 17,50 - Socio Aderente Sostenitore oltre € 20,00 - Socio Effettivo € 20,50 - Socio estero € 22,00 ABBONAMENTI - INSERZIONI: Conto Corrente Postale N. 10530186 - A.V.A. Via XX Settembre, 7 - 17021 ALASSIO - Tel. e Fax 0182 64.39.37 - E-mail: [email protected] Lettere aperte all’Ill.mo sig. sindaco Melgrati arch. Marco Alassio, 9 maggio 2007 OGGETTO: Edilizia convenzionata per residenti. E p.c. Onorevole SOPRINTENDENZA PER I BENI AMBIENTALI ED ARCHITETTONICI DELLA LIGURIA Via Balbi 10 16126 GENOVA Come più volte abbiamo pubblicato nel nostro giornale e come è stato discusso nell’Assemblea annuale del 19 Aprile u.sc., sollecitati da molti concittadini, ci permettiamo, ancora una volta, di segnalare un gravissimo problema che sembra non avere una facile soluzione. Molte sono le famiglie giovani che hanno lasciato o che sono costrette a lasciare la nostra città a causa della difficoltà nell’acquistare o nell’affittare un appartamento adeguato ad una normale famiglia con figli. Constatiamo che in questi ultimi tempi sono attivi parecchi cantieri che costruiscono quasi esclusivamente miniappartamenti che arricchiranno, specialmente in Alassio, il mercato delle seconde case, senza contare la trasformazione degli alberghi ed appartamenti in L’Associazione Vecchia Alassio che istituzionalmente ha il compito di tutelare i diritti e gli interessi della collettività alassina ritiene suo preciso dovere intervenire per esprimere le proprie convinzioni in ordine alla costruzione di cui all’oggetto. Infatti da precise informazioni assunte, presso gli stessi uffici comunali competenti, risulta che l’Amministrazione Comunale intende realizzare sull’area in oggi a giardino ed in parte anche parcheggio una struttura pluripiano (piano terreno (continua a pagina 2) (continua a pagina 2) OGGETTO: Progetto Parcheggio pluripiano (Pubblico-privato) di Piazza A. Stalla Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare un obbligo. Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre. Oriana Fallaci 25 APRILE 2007 Festa della Libertà Con sentita e numerosa partecipazione di cittadini e alla presenza di Autorità Civili e Militari nonché di varie Associazioni cittadine con Tricolore Nazionale, si sono svolte nei giardini di Piazza della Libertà le manifestazioni per la Festa Nazionale del 25 Aprile, iniziando, come da programma, con la celebrazione della S. Messa offi- fascista. La seconda parte del programma ha avuto inizio con l'esecuzione, da parte del complesso musicale della Scuola Media Statale diretto dal M.° M. Borri dei brani "Fischia il vento” e "Bella ciao" poi seguiti da brevi parole di circostanza dell'Avv. Claudio Bottelli Presidente dell'A.N.P.I., partico- Il 19 Aprile u.sc. si è svolta l’assemblea annuale nella sede sociale di Via XX Settembre. Il Presidente, Carlo Cavedini, dopo il saluto iniziale e un momento di raccoglimento in onore dei Soci defunti nel corso dell’anno, ha svolto ampiamente e con la solita precisione la relazione annuale. Fra i numerosi argomenti ha sottolineato i principali eventi dell’anno: la tavola rotonda per la tutela dell’ambiente (collina, sentieri, antin(continua a pagina 2) REPERIMENTO DI NUOVE FONTl IDRICHE NEL TERRITORIO COMUNALE? Un evento che l'Amministrazione sarà costretta prima o poi a prendere in considerazione L’orazione ufficiale del dott. Rivello. ciata dal Rev. Mons. Angelo De Canis il quale, nella breve ma sentita omelia, ha trattato, considerata la circostanza, il concetto della violenza e del male purtroppo insito in ogni persona umana di ogni parte del mondo, ma che può essere mitigato dall'opera salvifica di Gesù e che, proprio perché giusto e do- larmente rivolte ai numerosi giovani presenti non dimenticando, inoltre, di ringraziare in modo particolare la nostra Associazione per il contributo elargito per Borse di studio a giovani studenti impegnati sul tema della Resistenza. Dopo un breve saluto del Vice Sindaco, dott. Aicardi la parola passa per S. AMBROGIO 500 ANNI: restauri e musica Nell'ambito dei festeggiamenti promossi per ricordare il cinquecentenario di consacrazione della chiesa di S. Ambrogio, gli ultimi due venerdì del mese di aprile ASSEMBLEA ANNUALE A.V.A. za del pubblico interessato all'argomento, sul grande schermo sono state proiettate le immagini, riprese con la abituale professionalità da B. Rizzo, del grande la- In una mia monografia relativa alla quantità di acqua estraibile dalla Pianura di Albenga pubblicata nella Rivista della Camera di Commercio di Savona (nn. 3-4 Marzo - Aprile 1974) ero giunto alla conclusione, attraverso una elaborazione di tutti i dati geoelettrici ed idrologici opportunamente ricercati, che le alluvioni serbatoio della piana non erano inferiori a 180 milioni di metri cubi per cui, dedotta sempre dalla prove geoelettriche la porosità media delle alluvioni pari al 23%, la quantità massima di acqua che poteva essere contenuta in tutto il materasso alluvionale della pianura al di sotto dei cinque (continua a pagina 2) La cerimonia religiosa. veroso festeggiare tale solennità civile, si debba altresì ricordare che essi si vincono con l'impegno interiore radicato a sani principi. La cerimonia religiosa ha termine con la benedizione delle Corone e la preghiera per le vittime della furia nazi- l'orazione finale al dott. Pier Paolo Rivello il quale disquisisce su vari argomenti quali: l'affermazione che la Resistenza ha vinto per ben tre volte sia col trionfo del 25 Aprile che con la (continua a pagina 2) Sala Carletti dal 16 al 30 maggio espone la pittrice Sabrina Pedron La conferenza del dott. Mela. sono stati densi di avvenimenti culturali: i video del prof. Beppe Rizzo sullo stato dei restauri e la conferenza del dott. Giampaolo Mela sulla musica in Alassio. Il 20 aprile, alla solita ora, 17,30, nel salone parrocchiale, alla presen- MOSTRE voro di ripristino delle varie decorazioni della chiesa. Nell'abside e nel presbiterio sono ricomparsi splendenti gli ori delle foglie dei capitelli e vive (continua a pagina 2) In libreria “DESIDERATA” di Grazia Fassio Surace ROMANZO Edizioni MONTEDIT In vendita ad Alassio da: “MONDADORI” - Via Vittorio Veneto, 132 O in qualunque libreria citando il codice ISBN 88-8356-692-0 Titolo della mostra Associazione Vecchia Alassio XVII EDIZIONE SERATA CULTURALE Alassio fra Musica e Poesia Salone Parrocchiale S. Ambrogio (g.c.) Martedì 29 Maggio 2007 - ore 21 con la partecipazione dei fratelli Rizzo, Marilena Massano, Luisa Martino e Luciano Raita, Dino e le Romantos e i poeti alassini. Presenta Tommaso Schivo INGRESSO LIBERO “Arte nell’anima” Orari: DAL LUNEDI AL VENERDI ORE 16,00-23,00 SABATO E DOMENICA ORE 10,00- 12,30 16,00 -23,00 dal 1 al 15 giugno espone il pittore Luigi Sangiovanni Orari di apertura: ORE 10,00 -12,30 16,00- 23,00 Angolo di Daniele La Corte Congiure di Palazzo Non si vedono, non si sentono, ma in molti giurano che congiure, in queste ultime settimane, a Palazzo ce ne sono state molte. Nonostante manchino ancora quattro anni sembra che le grandi manovre per studiare da sindaco siano già iniziate. Sorrisi e pugnalate paiono emblema di un’amministrazione civica che al suo interno conterebbe troppi galli. Un pollaio non facile da governare e che soltanto il sindaco, con non poche difficoltà, riesce a mantenere in equilibrio. Per giorni si è parlato di possibile rimpasto, di cambiamenti repentini, di deleghe in girandola, di uomini e donne “potenti” decisi a scardinare l’egemonia del primo cittadino. Come di logica bocche cucite e smentite a raffica per poi scoprire che almeno un incarico, quello di responsabile dell’urbanistica, è ambito da troppi. L’attuale assessore, Gianni Aicardi, porta avanti l’incarico affidatogli all’inizio di mandato, sembra, con scrupolo certosino disponendo già l’iter per affidare l’incarico di rielaborazione del nuovo Piano urbanistico. Ma il potere che acquisirebbe nelle settimane e nei mesi delle consultazioni con la popolazione darebbe fastidio a chi scalpita rivendicando il fatto di aver preso un consistente numero di preferenze. L’urbanistica fa gola, ma anche altri assessorati potrebbero, da un momento all’altro essere messi in discussione. Il successo riscosso dalla Casa delle Libertà nell’ultima consultazione elettorale alassina, come era prevedibile, ha riempito d’orgoglio molti e, da bravi discepoli del Cavaliere, non pochi si sono anche montati la testa. Una cascata di preferenze ha portato alla ribalta una schiera di persone che ora, pur negandolo soltanto sussurrando, non smentiscono il fatto di sentirsi ormai ufficialmente investiti per sostituire Melgrati alla prossima tornata. Il sindaco, sicuramente, spera nel terzo mandato, nell’approvazione della legge che potrebbe permettere ai primi cittadini di località sotto i 20 mila abitanti, di ripresentarsi anche dopo aver governato per dieci anni. Ma i cortigiani, è appurato nei secoli, prima o poi tradiscono il loro signore cercando di sostituirsi a lui. Marco Melgrati, occorre sottolinearlo, tiene, con forza, le redini del cavallo impazzito, ma la fatica è enorme tanto da non poter escludere a priori che possa venir anche disarcionato. La metafora equestre è d’obbligo anche perché è risaputo che sia il sindaco che il suo assessore all’urbanistica sono esperti cavalieri, in grado di procedere al trotto come al galoppo. E i contendenti? I maligni elencano tra i possibili congiurati soltanto portacolori “azzurri” perché gli altri, insistono, «contano poco». Ma il timore che troppa visibilità possa far acquisir potere ha indotto proprio alcuni dei “cortigiani ribelli” a chiedere di tirar le orecchie al presidente delle Sca. Roberto Socco avrebbe peccato di troppa parola, rilasciando interviste e commentando eventi legati al suo incarico. Ma lui è anche segretario di Alleanza Nazionale e il suo spazio, in fondo, è giusto voglia rivendicarlo magari sperando di mettere il bastone tra le ruote di chi già si immagina seduto sulla poltrona più alta del Palazzo. 2 «L'ALASSINO» EDILIZIA CONVENZIONATA S. AMBROGIO 500 ANNI 25 APRILE 2007 (segue dalla prima pagina) (segue dalla prima pagina) (segue dalla prima pagina) minialloggi. È auspicabile che vengano costruite ville o appartamenti di pregio, siamo una città turistica di alto livello, ma tutte queste seconde case sono turismo di lusso? Chi ci guadagna? Non crediamo sia un arricchimento per la nostra città. Aumenteranno solo il traffico ed i disagi per tutti i residenti. Ci appelliamo a Lei, alla Giunta ed al Consiglio Comunale perché si pongano dei “paletti” al proliferare di case non necessarie ai cittadini Alassini, ma vengano trovati modi per aiutare le nostre giovani famiglie, concedendo licenze che agevolino l’edilizia convenzionata. Da troppo tempo i giovani sono costretti loro malgrado ad abbandonare con grande dispiacere la loro città. Tra pochi decenni avremo solo una grande maggioranza di cittadini anziani e la città morirà per consunzione. Servono i giovani e certamente le seconde case non risolvono questo gravissimo problema. Per questo l’A.V.A. insiste (ed è pronta a difendere questa prospettiva) nel chiederLe di risolvere questo problema: lasci un ricordo di buona amministrazione e di lungimiranza e la città Le sarà grata. le immagini ornamentali. Anche nella grande cupola centrale sono stati operati interventi di recupero della bellezza originaria dei disegni, degli ornati e degli stucchi. La navata centrale, restaurata in questi ultimi tempi, è stata restituita all'ammirazione del fedele nei suoi valori pittorici. Gli affreschi di Grana, risalenti all'Ottocento e relativi alla storia pastorale del vescovo di Milano, S. Ambrogio, sono ricomparsi nitidi nei colori e nella grafica, ricchi di forza espressiva. Ora la ditta incaricata sta rimettendo a nuovo una delle navate laterali. li video di B. Rizzo ha messo a fuoco, attraverso accostamenti del prima e del dopo, gli ambiti di intervento: preliminare rimozione delle muffe e dei sali con lavaggi speciali, ricostruzione con pennello e colore degli elementi più significativi, recupero della più antica o più preziosa impronta grafica, stuccatura delle fessure create da assestamenti, rimozione dell'umidità. Il 27 aprile, il dott. Giampaolo Mela ha affrontato l'argomento a lui congeniale: l'origine, lo sviluppo, l'apogeo e il declino dell'attività organistica e musicale nella chiesa di S. Ambrogio. Prendendo le mosse da Pietro de' Periis, organista e organaro nello stesso tempo, attivo nel Cinquecento, cioè nel periodo in cui la nuova chiesa poteva ospitare un organo e la comunità stipendiare un musicista, G. Mela si è soffermato sulle personalità più luminose della storia musicale alassina. In particolare ha esaminato quegli artisti, che hanno dato risalto ad Alassio, ne hanno dimostrato la splendida realtà economica, la evidente crescita culturale. Giovanni Battista della Fargia o de la Farge ha rappresentato in campo organistico il trait d'union tra la Provenza e la Riviera ligure di Ponente. Egli ha prestato la sua opera come organaro a Ventimiglia nella prima metà del Seicento, come maestro di cappella a Nizza e nel 1621 pubblica una raccolta di composizioni sacre, Vespri solenni per tutto l'anno. E' conosciuto come costruttore di organi nelle cattedrali d'Entrevaux (Alpes maritimes), Notre Dame des Doms di Avignone e di Roquemaure. Con il Settecento si apre ad Alassio il periodo d'oro caratterizzato dalla presenza di illustri maestri di cappella "forestieri": Federico Maurizi di Finale Emilia, il cui contratto con il consiglio alassino chiarisce i compiti del maestro di cappella; i Gherardeschi pistoiesi; Antonio Tonelli di Carpi, "maestro di canto e di suono", professionista di violoncello, organo, clavicembalo e viola d'amore, autore di numerose musiche; G.B Zingoni, fiorentino, organista ad Alassio nella seconda metà del Settecento, cantante famoso attivo anche a Bruxelles ed Anversa, a Dublino e infine a Londra. Dalla dotta rassegna di G. Mela è emersa l'immagine vera di Alassio, aperta alle correnti culturali europee, impegnata in traffici marittimi internazionali e frequentata da personalità di notevole rilievo. La prossima conferenza sarà tenuta venerdì 25 maggio dal prof. Garancini, che illustrerà i rapporti tra il S. Ambrogio milanese e quello alassino. Il Presidente (Carlo Cavedini) PARCHEGGIO PIAZZA STALLA (segue dalla prima pagina) scoperto, piano seminterrato 1,90, più due piani interrati a quota -4,70 e -7,50) che con il piano seminterrato in altezza raggiungerebbe lungo tutta Via Marconi oltre 3 metri dell’attuale marciapiede e con conseguente impedimento alla visione panoramica della lussureggiante collina retrostante, oltre a creare una vera e propria tamponatura verso il contiguo giardino, che il munifico Conte Luigi Morteo, proprietario del sedime di cui trattasi, allora conosciuto come “Orto degli agrumi”, donò alla Società di Mutuo Soccorso di Solva. L’A.V.A. si riserva comunque di accertare che non venga occupato anche parte dell’attiguo restante giardino pubblico di proprietà del lascito Morteo compromettendone la vegetazione di alto fusto ivi esistente. L’A.V.A. ricorda che in un incontro avvenuto circa un paio di anni fa nella propria Sede la S. Vs. aveva dichiarato di contenere l’altezza a non oltre m. 1,80 il fronte della struttura su Via Marconi. A prescindere dal fatto che comunque l’A.V.A., in coerenza con le decisioni della popolazione del Rione Coscia e degli altri Rioni alassini e della deliberazione della propria Assemblea del 19 Aprile u.sc. è contraria all’intervento già approvato dall’Amministrazione Comunale per evidenti ragioni di buon gusto ed anche in considerazione del minimo vantaggio che ne potrebbe trarre la comunità alassina a fronte del danno irreparabile che la struttura, se realizzata, certamente arrecherebbe. Pertanto, con salvezza di ogni altra necessaria iniziativa questa Associazione formalmente chiede che venga revocato ogni provvedimento concessorio per la realizzazione del contestato progetto, lasciando alla collettività Alassina e dei turisti il godimento di un meraviglioso polmone verde (unico nella zona di levante) perché altrimenti verrebbe ad essere deturpato. Con ossequio Il Presidente (Carlo Cavedini) Giovanni Puerari Società di Mutuo Soccorso - Alassio Conferenza il 18 maggio p.v. alle ore 21 Tema: LA SPEDIZIONE DEI MILLE: eroismo garibaldino e intrighi diplomatici Relatore: Prof. Giovanni ASSERETO, ordinario di storia moderna dell’Università di Genova. Presenterà: Prof. Alberto Beniscelli – ordinario di letteratura italiana dell’Università di Genova Interverrà lo storico Antonio Carossino con brevi cenni e curiosità sul mito di Garibaldi ad Alassio. QUARTIERE FENARINA Sagra di San Giovanni Sabato 30 giugno Domenica 1° luglio DALLE ORE 19.00 continuità del ricordo e particolarmente con la riaffermazione dei suoi valori contro un insorgente revisionismo; il concetto di violenza tra oppressori e combattenti per la libertà sin dai primordi del fascismo alla Liberazione; la corresponsabilità del fascismo nella triste questione ebraica; la figura simbolo del Partigiano nella persona di Felice Casciano e il tradimento di cui fu vittima; i rapporti tra Resistenza e mondo civile, particolarmente contadino e montano e l'apporto che gli stessi diedero ai Partigiani; le varie anime: della Resistenza e l'eredità morale cui attingeva permettendo, col proprio sacrificio, il riscatto sul piano internazionale dell'Italia dai molti errori del fascismo; che la Resistenza non fu solo un fenomeno maschile ma quanto fosse importante l'apporto e il sacrificio di molte donne; la scelta non facile di coloro che dovettero scegliere anche a costo, come molti fecero, di rifiutare Venerdì 18 Maggio 2007 inaccettabili comportamenti della propria fazione. L'orazione termina con l'affermazione che tutti siamo indegni di quel regalo che ci fece la Resistenza e che, proprio per questo sorge impellente la necessità di stemperare certi atteggiamenti propri dell'attuale momento politico. Segue quindi la premiazione di alunni della varie scuole alassine per i loro elaborati sul tema della Resistenza Liceo Linguistico "Don Bosco"; Scuola Media Statale " M. M.Ollandini"; classi 5A /5 D della scuola primaria. Alcuni alunni dell'Istituto Alberghiero leggono, infine, i propri elaborati. La cerimonia termina con la formazione del corteo per la deposizione delle Corone al Monumento ai Caduti nei giardini del Comune e al Monumento alla Resistenza e alla lapide che ricorda il sacrificio di Mario Bestoso entrambe sul Molo. Una mattinata significativa e non spesa invano per il rafforzamento di quei valori che sono i pilastri della nostra Repubblica Democratica. A.V.A. REPERIMENTO NUOVE FONTI IDRICHE (segue dalla prima pagina) metri raggiungeva la cifra di circa 42 milioni di metri cubi di acqua. A scopi cautelativi avevo indicato però la cifra di 18 milioni di metri cubi di acqua estraibile abbassando la porosità ad un valore minimo del 10%. In seguito, con la fondazione del Circolo Culturale "D Teorema" legato al vecchio Partito Socialista del cui Direttivo facevo parte, avevo pubblicato un breve articolo dal titolo: "C'è acqua nel sottosuolo di Alassio?" (n. 1 settembre 1989). Partendo infatti dal presupposto che Alassio era un tempo stracolma di pozzi avevo tentato una valutazione sia pure approssimata ed orientativa delle alluvioni serbatoio della nostra fascia pedemontana. Prendendo come punti di riferimento la passeggiata a mare e la linea ferroviaria in senso trasversale e i due passaggi a livello in senso longitudinale ricavai una superficie pedemontana non inferiore ai 400.000 metri quadrati. Per spessori presunti dello strato alluvionale di 15-20-30 metri si giungeva rispettivamente a 6-8-12 milioni di metri cubi di alluvioni serbatoio. Considerando una netta prevalenza di sabbie dedussi che dai tre spessori indicati potevano essere estratti da 2 a 4 milioni circa di metri cubi di acqua nell'arco dell'anno. Acqua ovviamente non potabile ma adatta ad usi di irrigazione e pulitura strade. Per avere un'idea del volume d'acqua disponibile per usi irrigui si pensi che nel 1986 la quantità di acqua potabile prelevata dal Comune di Alassio in regione Cavallo di Albenga è stata di 4.490.000 metri cubi pari ad emungimenti di 12.301 metri cubi al giorno e 8.54 metri cubi al minuto. Per ulteriori precisazioni rimando il lettore all'articolo pubblicato sulla rivista citata e a suo tempo distribuita gratuitamente dalla sezione del partito. Il motivo per cui ho citato questi miei due lavori è dettato dalla situazione idrica precaria che sta interessando in questo ultimo quinquennio molte zone del nostro pianeta, Italia compresa. Anche se il problema non sembra interessare al momento la nostra Regione, partendo dal presupposto che in questi ultimi anni sono stati effettuati nel nostro comune molti pozzi profondi in zone del tutto collinari e quindi completamente al di fuori della fascia pedemontana sopra citata con risultati direi più che discreti, propongo all'Amministrazione Comunale, a scopi puramente cautelativi e preventivi, due tipi di interventi. Uno di questi riguarda la realizzazione di una ventina di pozzi profondi mediamente 15 metri con fori di perforazione di 120: 140 mm e pompa autoinnescante distribuiti in maniera razionale lungo la fascia pedemontana con emungimento a solo scopo irriguo. Preciso che il posizionamento dei pozzi dovrà seguire criteri non solo logistici, ma anche di carattere idrogeologico e geotecnico. Il secondo intervento, direi più impegnativo, si riallaccia a quanto sopra riferito sulla possibilità di reperimento, in parte già avvenuto, di acqua in zone collinari a profondità prossime ai cento metri. Purtroppo le acque collinari da me esaminate presentano l'inconveniente di essere molto dure con durezza superiore ai 30 °F. Ciò significa che un litro d'acqua emunta contiene quantità di carbonato di calcio superiori a 300 mg/litro contro quella dell'acquedotto alassino, potabile, che emunge dalla pianura albenganese acqua con soli 200 mg/litro di carbonato di calcio (misura- zione colorimetrica al metilarancio da me effettuata in data 26 aprile c.a.). Il risultato è purtroppo la scarsa potabilità dell'acqua collinare emunta in quanto troppo dura. L'inconveniente può a mio giudizio essere superato evitando perforazioni in zone costituite prevalentemente da rocce calcaree. La scelta della zona da perforare deve però seguire criteri non solo petrografici connessi al tipo di roccia, ma anche geomorfologici legati alla presenza di faglie e fratture di una certa rilevanza. È nota infatti, dal punto di vista idrogeologico, la frequente risalita di acque lungo le linee di frattura con provenienza da località altimetricamente più elevate. Detto questo, per la ricerca preventiva di nuove fonti idriche di natura potabile, necessita un dettagliato rilevamento geomorfologico ricavato dalle foto aereofotogrammetriche della Regione Liguria seguito da una verifica diretta della zona prescelta. Per eventuali chiarimenti e delucidazioni lo scrivente è a disposizione dell'Amministrazione Comunale. geologo dr Franco Scarpati ASSEMBLEA A.V.A. (segue dalla prima pagina) cendio, inquinamento marino), il problema della enorme difficoltà delle coppie giovani per reperire un alloggio in città e la triste necessità di cercarlo in zone dell’entroterra, la necessità di recuperare per l’approvvigionamento idrico le fonti dell’Allegrezza di Caprauna, il caos e spesso l’impossibilità di trovare un posteggio in città, lo spostamento della ferrovia e il costante rinvio del problema alle Calende greche. Ha lamentato il disinteresse generale e l’indifferenza nella partecipazione dei Concittadini alla difesa collinare contro i piromani. Ha proseguito trattando dei beni immobili dell’ospedale e della conservazione di alcuni di essi nella causa contro l’ASL Savonese. I proventi della vendita degli altri serviranno per la costruzione dell’Ospedale comprensoriale di Alberga. Ha promesso nell’anno in corso la pubblicazione di un libro riguardante Alassio ed ha chiesto all’Assemblea l’autorizzazione (concessa con un solo voto contrario) per acquistare un magazzino da adibire a deposito. Ha infine trattato l’argomento della preventivata costruzione di box nei giardini di Piazza Stalla. La discussione è stata serrata e calda. Alcuni Soci in particolare hanno chiesto all’A.V.A. di opporsi in maniera assoluta per evitare che l’ultimo piccolo “polmone” di verde pubblico della Coscia diventi un enorme ammasso di cemento e si sono proposti di partecipare in prima persona all’opposizione. L’avv. Claudio Battelli, a questo proposito, ha sintetizzato la “storia” del lascito Morteo ed ha consigliato di inviare al più presto una istanza al Sindaco. La notte incombente ha chiuso col solito lauto rinfresco offerto ai Soci, l’Assemblea e con il plauso generale per l’attività sempre solerte e viva della nostra importante Associazione. Floreat Alaxium! IN BREVE, AI NOSTRI AMMINISTRATORI SEGNALIAMO CHE… RUBRICA MENSILE A CURA DELL'A.V.A. Abbiamo constatato soffermandoci nella zona antistante, che i servizi igienici nel giardini comunali o per essere più precisi quelli sotto l’ex stazione SATI, alla domenica sono CHIUSI. Possiamo assicurare che in meno di un’ora almeno una ventina di persone vi si recarono, o perché ne conoscevano la locazione o attirati dalle insegne, trovando la porta chiusa e rimanendo nel loro stato di “urgenze”!!! Ad un gruppo di essi, tra i quali una ragazzina, un nostro concittadino per ovviare a tale stato di cose non rimase altro che indirizzarle, sempre che avessero trovato aperto e cosa che non abbiamo controllato, ai servizi del piano terra del Comune. Siamo a questi livelli… Letteratura, Scuola e Società La letteratura italiana, alquanto dimenticata e per certi aspetti imbalsamata, sta per fallire il proprio obiettivo fondamentale: far riflettere sulla storia e sulla vita. Perché il distacco fra scrittore e lettore? Senza la pretesa di un discorso organico tento qualche risposta. La prima nasce da sé. Manca, in Italia, (ed è sempre mancato), l’“interesse", parola goethiana, carica di altissimo valore pedagogico ed etico, tanto più se la consideriamo latinamente sdoppiata: "inter-esse". La letteratura e la poesia nostre non sono quasi mai state "fra" noi, ma "fuori" di noi, concepite come accademismo, erudizione, gioco, riservati, per altro, a "pochi", appartenenti, secondo l'espressione di Lukàcs, alla "società non socievole", che è quella di classe, nella quale non sussiste la capacità di un'educazione umanistica. Al contrario la letteratura e la poesia d'Italia come di qualsiasi altro Paese sono profondamente radicate nella storia e nella vita e, quindi, devono divenire uno "strumento" al servizio di una maggiore intelligenza del vivere individuale e sociale. Solo così si trasformeranno in "critica della vita", lasciando la tradizionale e popolare concezione di costituire una "fuga dalla vita". Il docente, ponte fra cultura e lettore, realizzerà pienamente il proprio compito, se individuerà, sotto il messaggio letterario e poetico, (nonché artistico e musicale), il movimento dialettico delle motivazioni del messaggio stesso (storiche - filosofiche - economiche politiche - civili - sociali - morali religiose - psicologiche - estetiche), le quali lo giustificano nella sostanza e nella "lingua" chiarificatrice e narrativa, logica e coordinante, capace di parlare, prevalentemente, all'intelletto. Sarà, poi, l'analisi del "linguaggio" da parte dell'insegnante che evidenzierà l'animo, l'interiorità, le emozioni più radicate e più rivelatrici dell'inconscio dello scrittore (è la nota distinzione di F. De Saussurre fra "langue" e "parole"). Lo studente-lettore inizierà a capire o, almeno, ad intuire che la letteratura non è un "ludus" (gioco), ma conoscenza delle cose e di se stesso, cioè "utile". In questo indeterminato momento l'informazione trapassa nella formazione-riflessione e l'aula scolastica, almeno per molti studenti, lascia la natura di "scuola" per assumere quella di "vita". Se, poi, l'utile è anche "bello", il coinvolgimento dello studente-lettore è pressoché definitivo. Che cos'è il bello nella letteratura e nella poesia? Non è soltanto segno dell'armonia delle forme, bensì offerta di equilibrata saggezza per fondere insieme la mente e il cuore, la ragione e la passione, originando la serenità dell'intelletto e dell'animo. La bellezza (poetica o artistica o musicale) evidenzia ciò che è veramente: "eticità". Dice Keats: "La bellezza è verità e la verità è bellezza". È in questo senso che le teorie estetiche di Winkelmann hanno conseguito l'eternità. Contenuti culturali storicamente sempre diversi, ideologie sempre nuove, forme linguistiche sempre diversificate (anche nello stesso autore), linguaggi che ci stupiscono e ci innamorano: questo è il processo, lungo il quale il discente passa, crescendo, maturando, riflettendo, diventando "sociologo" dei tempi e "speleologo" di sé. Il risultato non può che essere la conquista del "senso critico" e l’“autonomia di giudizio". La funzione dell'insegnante è conclusa. La seconda risposta si allarga alla Società e al rilievo gramsciano, secondo cui la letteratura italiana non è stata "nazional-popolare" come, invece, è avvenuto, per esempio, in Francia. Comunque è pur vero che i letterati e i poeti italiani lungo i secoli non sono riusciti a sottrarsi al modello classico, creando, così, una letteratura e una poesia classicheggianti, profonda nella sostanza e aristocratica nell'espressione. Troppo dominanti sono stati i Bembo, i Monti, i Carducci, i Rondisti, tutti; hanno sviato la letteratura su posizioni ritardatarie e retoriche in momenti storici e culturali non certamente tranquilli. Il messaggio letterario non è giunto al "pubblico". In Italia è mancata la "cinghia di trasmissione" fra scrittore e popolo. La classe politica di ieri e di oggi è fortemente colpevole della mediocrità culturale di noi Italiani sia perché essa stessa si presenta culturalmente mediocre sia perché ha timore di coloro che "capiscono"; infatti li esclude. Esiste una terza ragione dello scollamento fra cultura e popolazione italiana. Si dice che i giovani rifiutano il passato. Ritengo che l'affermazione sia semplicistica e frettolosa. I giovani rifiutano più che il passato il modo, con cui esso è presentato. Se si ritiene di parlarne, occorre "esistenzializzarlo" senza snaturarne, però, la storicità, evidenziandone, nel contempo, la contemporaneità. Un accenno. Scrisse nel "Secretum" F. Petrarca, rivolto ai suoi contemporanei, innamorati della tecnologia e della scienza: "Avete imparato il circuito del cielo e della terra... e i segreti della natura, ma voi restate ignoti a voi medesimi". Nel 1974 il sesto centenario della morte del poeta fu celebrato a Washington, nella patria dello scientismo, del tecnicismo, del consumismo per ricordare all'umanità l'appello dell'aretino ai valori veri dell'esistenza: la libertà, la dignità, la spiritualità, la pensosità costruttiva. Dinanzi alle problematiche petrarchesche i giovani studenti si stupiscono e, anche, si commuovono. Il Petrarca parla a loro (al presente), tocca le corde più nascoste del loro inconscio, che essi tengono "segreto". La poesia è sempre contemporanea tanto che i giovani lettori di Petrarca si accorgono, dopo la lettura riflessiva, dei suoi scritti, di saper "vedersi dentro", di "capirsi", di "aprirsi" alla comprensione profonda dell'umanesimo. Si ritorna alla verità dell’“interest", "essere tra", "essere dentro" con la totalità di noi stessi. La critica storicistica, socio logica, psicologica ci guidano, insieme alla critica linguistica e stilistica, a cogliere il "vero". La terza risposta ci è già stata data da G. Devoto: "Dante è un carattere molto poco italiano. L'italiano è conformista, e non può trovare rispondenza in una personalità come la sua, che è esemplare illustre di non conformismo". Però non solo Dante, bensì la maggior parte degli autori italiani sono uomini e donne "contro". Dante è un emblema. La letteratura e la poesia italiane non ci dilettano, ci rimproverano. Forse è questo l'inconfessabile, ma cosciente motivo, che ci fa rimanere lontani da esse? Ad ogni modo abbiamo sempre bisogno di Dante perché torni a "salare il sangue" di noi Italiani, pazienti lettori di Beckett. Politicamente, socialmente, moralmente. Gerolamo Bogliolo Venerdì 18 Maggio 2007 CERCA DI ESSERE FELICE (da una pergamena del 1642 - a cura di Tommaso Schivo) CAP. 8° Salendo ai numeri ed all'altezza dello spirito è anche più arduo seguire i consigli di Baltimora e commentarli adeguatamente. Essi, infatti, ci pongono di fronte ad un dilemma, ad una scelta fra lo spirito che anima l’uomo e la sfortuna che a volte lo perseguita ingiustamente. Ecco il concetto: “Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna”. Ci sono, infatti, nella vita di ognuno momenti difficili, ostacoli, persino abissi ritenuti invalicabili. Dinanzi ad essi c'è l'uomo che si abbatte, che non ha e non trova le forze necessarie per superare le difficoltà contingenti che lo assalgono e c'è chi soccombe, vinto, e non sa rialzarsi, non osa guardare al futuro, schiacciato come è dal doloroso presente. Nascono, così, sconfitte fisiche e morali sconcertanti, crolli irreparabili e inesprimibili che nessuna forza esterna o interna riesce a cancellare o ad alleviare. Ma l'uomo deve essere forte... Ricordiamo, a questo proposito, lo stupendo consiglio di San Matteo: “Non avere paura”. Anche nell'ombra più densa, anche nel buio più fitto, può accendersi una fiammella di luce e di speranza... "Coltiva la forza dello spirito...” e se il corpo è fiaccato, se le forze sono venute meno, persino se nessuno si avvicina a lenire le tue sofferenze e la tua solitudine, devi farti coraggio, devi cercare dentro di te la forza necessaria contro l’improvvisa sfortuna. Ricordo le parole famose e convincenti delle “Confessioni” di Sant’Agostino: "Noli foras ire; in te redi; in interiore homine habitat veritas”. 3 «L'ALASSINO» - C’è anche lo spirito Anche nelle grandi sventure non cercare aiuto e conforto solo fuori di te; rientra in te stesso, cerca di sondare a fondo la tua anima. Li troverai, perché la luce è proprio dentro di te. Stupende parole... "Coltiva la forza dello spirito..." Non è sempre agevole, ma è necessario essere forti, essere (come dicevano i Latini) "compos sui", padrone, dominatore, vincitore di se stesso. E, per rafforzare gli "ormeggi” l’estensore di questi sani consigli, di queste massime aggiunge un particolare molto importante e significativo: “Non tormentarti con l’immaginazione; molte parole nascono dalla stanchezza e dalla solitudine che hai dentro di te". A volte si è stanchi, sfiniti, sferzati aspramente dal destino e dalla sventura. Bisogna restare con i piedi fermi per terra, non ondeggiare scompostamente come un esile foglio di carta portato dal vento. Molte paure sono solo ombre fatue, sono solo ombre del nulla che le delusioni quotidiane o la stanchezza o persino la solitudine proiettano al di là della luce e del sole. Proprio per questo si deve trovare il coraggio, la forza per non arrendersi, per continuare il cammino della vita, anche se è duro, se è difficile, se è irto di sassi e di spine. Dante direbbe che si può restare a testa alta in qualsiasi situazione, in qualsiasi condizione solo quando si è “sotto l’usbergo di sentirsi puro” il popolo, più semplicemente, direbbe: “Peccato non fare, paura non avere” che significa, poi, in sostanza, quello che aggiunge il nostro eloquente “papiro” secentesco: “Al di là della discipli- na morale che deve restare imperturbabile e limpida, sii tranquillo con te stesso". Concedetemi a questo punto un'altra citazione che torna in mente chissà come, dopo tantissimi anni, dagli studi del Liceo e dai versi immortali di Orazio, che cito a memoria, senza risfogliare il vecchio ed amato libro che da tempo "dorme" accanto a molti altri "fratelli": "Si fractus inlabatur orbis - impavidum ferient ruinae", che, più o meno, significa che nulla può turbare o tormentare o spaventare chi ha la coscienza a posto, neppure se il mondo cascasse a pezzi sopra di lui. E non è bello tutto questo? O, forse, è più facile farsi comprendere citando, ancora una volta, il sommo poeta: "Sta come torre ferma che non crolla giammai la cima per soffiar de' venti". Non è sempre facile, ma è possibile, anche se suggerire un buon consiglio è pur sempre più facile che osservarlo in prima persona! CRONACA DI ANDATE: MESE DI MAGGIO 2007 Una cura adeguata può giovare Come siete fortunati, Voi, abitanti di Alassio, ad avere un Sindaco ed una Amministrazione che sono amanti del verde, cercano di salvaguardare al massimo il patrimonio naturale del Vostro bel Comune, e godono quando possono salvare una pianta, una palma, un olivo dalla distruzione o negare una licenza edilizia in collina! Da questo punto di vista noi ad Andate siamo pressoché rovinati. Qui non c'è angolo della collina che si affaccia sul lago di Como, che non sia stato invaso, garagizzato o boxizzato (se al brutto neologismo francese preferite quello inglese, anche più brutto). E adesso un grido di dolore si leva da molte parti della popolazione riguardo a due operazioni edilizie previste a breve termine, e che, da sole, definiscono il grande (!) amore per il territorio di taluni esseri umani che circolano per la città: 1) La costruzione di box auto interrati e non (infatti si dice che sulla via Meucci dovrebbe potersi contemplare, a termine lavori, un bel manufatto in cemento che potrebbe essere alto da m. 1,90 a Commercianti ed Artisti ad Alassio uniti in un progetto comune “ARTE E SHOPPING” Sessantacinque artisti di ogni parte d'Italia aderenti all'iniziativa voluta dal Portale degli Artisti e dall'Assessorato al Commercio e lanciata dagli assessorati Commercio, Cultura e Turismo e con i commercianti (sessantacinque) Alassini e Vilardo Gabriele del Portale degli Artisti. Passeggiando fra le vie la giuria formata dal Professor Stefano ZECCHI (notissimo esteta ospite in numerosi programmi televisivi con tema artistico culturale), Vi- m. 3, secondo fantasia del progettista), in piazza Rimessa, con la distruzione prevista di un numero notevole di piante, e la sicura agonia di alberi dei giardini confinanti; perché come è noto a quasi tutti, e ci hanno confermato esperti, gli alberi quando mettono le radici non usano il filo a piombo dei muratori, e spesso vanno anche storti, senza pensare (che stupidi!) che poi viene uno che scava lì vicino per buttarci colate di cemento. 2) La seconda violenza portata all'ambiente di Andate è per lo meno pari alla prima. Voi ad Alassio ve ne fregate di noi, perché avete un magnifico impianto di tennis, fondato oltre un secolo fa dagli Inglesi, struttura che voi conservate con cura ed affetto. Noi ad Andate abbiamo il Tennis Club Svizzero, fondato dai turisti della vicina nazione. È un pezzo di storia locale, un vero gioiello. Ed ora c'è il progetto di sconvolgere il tutto per costruire (a mò) tre piani di box e poi, sopra, di rimetterci alcuni campi da gioco (non tutti eh, se no sono troppi) con uno schiaffo doloroso alla storia e all'ambiente. Che poi servissero a qualcosa i box privati! Più ne costruiscono, e più ad Andate ci sono auto in giro, come si è visto, melanconica- mente, nel ponte del l° maggio. Non c'è bisogno di commentare questi due progetti con molte parole. Mia nonna direbbe che "gridano vendetta al cospetto di Dio". Io penso che qui non siano necessari magistrati severi, né Report, né Antonio Muscoli col suo pupazzo rosso. Qui basterebbe servirsi meglio di alcuni bravi neurologi che operano ad Andate, due dei quali sono anche marito e moglie, che potrebbero trovare le giuste pastiglie, o qualche terapia day hospital per riequilibrare menti, psicologie e decisioni. Parecchi andatini mi pregano anche di affrontare l'argomento spinoso della costruzione di seconde case di 50 metri quadrati massimi, vendute a un miliardo delle vecchie lire, e poco abitate, mentre i giovani di Andate che vogliono farsi una famiglia devono andare ad abitare a Rancasciù. Lo farei volentieri se non l'avessi già fatto ripetutamente, e se 42 anni di esperienza scolastica non mi avessero insegnato che se uno non capisce una cosa neppure quando gliela spieghi per venti volte, allora non rimane altro, con dolore, che bocciarlo. Arrivederci. Luca Caravella LAUREA Il 4 Maggio 2007 DIEGO LAGASIO ha brillantemente conseguito, presso l'Università degli Studi di Genova, la Laurea quinquennale in Ingegneria Civile, discutendo la tesi: “DIAGNOSI PREDITTlVA DEI GUASTI NEL SISTEMA DI SEGNALAMENTO DEL- LE LINEE FERROVIARIE AD ALTA VELOCITÀ. Relatrice la Chiar.ma. Prof.ssa Ing. Angela Di Febbraro, Correlatori: Dott. Ing. Nicola Sacco e Dott. Ing. Luca Repetti. Vivissime congratulazioni da parte dell'A.V.A. al neo Ingegnere ed alla Famiglia. ALASSIO PIÙ TUA Bilancio preventivo 2007 e relativa programmazione Abbattimento barriere architettoniche Vi chiedo, gentilmente, di voler pubblicare la presente che scrivo per ringraziare il nostro Sindaco Arch. Marco Melgrati. Da circa due anni e mezzo, vivendo nella zona di Via Leonardo da Vinci mi capita di passare dove si trova il giardino pubblico in cui campeggia la statua di Padre Pio da Pietralcina; mi è accaduto più volte di percorrere il marciapiede che costeggia il giardino e che in prossimità dell'angolo con Via delle Palme presenta una fontanella: ebbene, proprio lì dove termina e si deve scendere dal marciapiede per attraversare e proseguire, il gradino era un "gradinone", poiché aveva un'altezza fuori dal concepibile, tale da impressionare alcuni anziani e invogliarli a percorrere la Via Aurelia (Leonardo da Vinci) per un tratto, affiancandosi ai mezzi in parcheggio, con ulteriori rischi derivanti dal traffico dei veicoli in transito, per risalire là dove il "gradino" del marciapiede tornava ad essere, appunto, superabile. Devo precisare che circa tre anni addietro un'anziana si era addirittura procurata la frattura di una caviglia a causa dell'esagerata altezza in quel punto di salita o discesa. Proprio in seguito a quell' avvenimento avevo interessato più o meno ufficiosamente personaggi che in Comune avevano ed hanno tutt'ora i "mezzi" ovvero il potere per risolvere brillantemente ed in breve tempo il problema, ma le risposte erano state le più disparate, dal " non ci sono soldi al momento per questo tipo di interventi..." al " stai tranquillo ci penso io " o " a brevissimo provvederemo..." . In sostanza, dopo oltre due anni, questi parolai della politica, che mi sembra evidente pensino più ai loro problemi che a quelli della comunità e che neppure sanno cogliere, per un sen- so di opportunità, un'esigenza importante, seppur piccola, come quella di cui parlo, non avevano ancora provveduto! Eppure, oltre agli "abili", vi sono altre persone "diversamente abili" come coloro che sono anziani, coloro che hanno problemi di deambulazione, coloro che si spostano con la carrozzella, bambini, che non possono e non devono essere trascurati. La civiltà di una nazione così come di un'amministrazione comunale si misura anche da queste piccole ma importanti dimostrazioni di sensibilità! Lì, vi è pure la Chiesa di San Vincenzo Ferreri, la quale raccoglie per le Sante Messe un nutrito numero di anziani, che transitano in gruppetti proprio su quel marciapiede. Un po' stufo ma non certo arreso a questa inerzia non giustificata dei "burocrati", il martedì prima della Santa Pasqua ho preso lo scooter e mi sono recato nell'ufficio del Sindaco al quale ho prospettato il problema corredato con tanto di fotografie; il Sindaco ha preso una fotografia e mi ha risposto: "... provvedo io al più presto". Risultato sorprendente. Il martedì successivo, ovvero dopo "pasquetta", gli operai erano già lì, al lavoro, per eliminare quell'ostacolo! Dopo tre giorni, quell'ostacolo era diventato un dolce scivolo alla portata di tutti e così anche per il Iato opposto al di là della strada. Se avessi intuito prima che, per aver ragione di un problema così piccolo ed allo stesso tempo così "grande" per la qualità della vita di alcuni, bastava disturbare il nostro Sindaco, lo avrei fatto prima. Vi sono molti modi per "fare politica", certamente quello del nostro Sindaco è uno dei più fattivi. Fabio Lucchini Si premia la manifestazione Arte e Shopping del 12 Aprile. 1° Premio LAURA VITTONETTO - 2° GIANFRANCO ROSSI - 3° MARINELLA FRANCHI. NELLA FOTO: Il Prof. Stefano Zecchi, Mario Riboldi e Gabriele Vilardo (la giuria del premio). del Budello, via Dante e via Marconi hanno dato vita per una settimana ad Arte (quadri ,ceramiche,poesie) e Shopping (con la bellezza dell'allestimento di vetrine) in simbiosi fra essi il risultato non poteva che essere eccellente. L'iniziativa alla sua prima edizione ha avuto un ottimo riscontro da parte dei turisti ospiti della nostra Alassio nel periodo Pasquale e i commenti e l'interesse sono stati alti, quindi grande soddisfazione da parte dell'organizzazione presieduta dal Cavalier Pino Maiellano, i Commercianti lardo Gabriele (creatore del Portale degli Artisti sito importante per i suoi aderenti e i suoi visitatori) e Mario Riboldi (organizzatore dell'evento culturale Nazionale nato ad Alassio "Un Sogno nel Cassetto") ha valutato le vetrine e le opere esposte e quanto esse si amalgamavano ,decidendo i tre vincitori dell'Alassino D'Argento. La premiazione è avvenuta la sera del 12 aprile presso la sala consigliare alassina dinanzi a commercianti e artisti. Mario Riboldi Il gruppo consigliare “Alassio Più Tua”, nell’intento di stimolare dibattiti e scambi di opinioni sugli interventi programmati e che riguardano le scelte interessanti la nostra cittadina, intendono portare a conoscenza quelli che sono i punti che più differenziano le posizioni della maggioranza da quelli sostenuti con forza e convinzione dalla minoranza. Volutamente evita di entrare nello specifico dettaglio di quadrature, percentuali, riferimenti al triennale nonché raffronti con gli esercizi precedenti, ma evidenzia sistematicamente quelle che sono le forti contrapposte posizioni. CASE PER RESIDENTI: Viene stigmatizzata l’assoluta carenza di politiche serie che possano mettere in condizione i nostri giovani di reperire una abitazione in Alassio. Il continuo “spezzettamento” in minialloggi del patrimonio edilizio (che giova solo a pochi speculatori) non fa altro che creare gravi danni alla collettività che vedrà Alassio trasformata in una città dormitorio. AMBIENTE Ritiene assolutamente indispensabile la destinazione di significative risorse alla dovuta attenzione alla collina, alla pulizia dei rii, ai sentieri, nonché conferimento delle acque nere nelle apposite condotte e alla costante monitorizzazione e manutenzione delle stesse oltre ad interventi più efficaci in tema di disinfestazione e disinfezione , non dimenticando inoltre l’esigenza di una più attenta verifi- ca al funzionamento del servizio di nettezza urbana. DEPURATORE: Il depuratore delle acque reflue è opera assolutamente prioritaria. Il Gruppo Alassio Più Tua si è più volte espresso favorevolmente per una scelta consortile nel comune di Villanova d’Albenga, la maggioranza sta portando avanti le procedure per realizzare l’opera nel comune di Alassio nonostante note problematiche in materia di autorizzazioni di competenza sovracomunale e soprattutto in presenza di un piano finanziario carente di ben 9.450.000 euro, fatto riconfermato se ve ne fosse stato bisogno, dal Collegio dei Revisori dei Conti durante la seduta del Consiglio Comunale. TEATRO: La scelta di realizzare il teatro-sala convegni in una zona non prettamente centrale (locali ex Mattatoio di regione Fenarina) è senz’altro infelice e sicuramente poco accorta. Con la spesa prevista si può acquistare un immobile in pieno centro (certamente di minor costo) con una migliore usufruibilità per i residenti, turisti e convegnisti. Le restanti risorse (già disponibili a bilancio) potrebbero essere destinate alla realizzazione di strutture ludico-sportive nelle frazioni. Queste, in sintesi le più rilevanti questioni che contrappongono l’opposizione alla maggioranza. I consiglieri di “AlassioPiù Tua”, su questi ed altri argomenti, auspicano l’apertura di costruttivi confronti. UN QUARTO DI SECOLO PER L’UNITRE DI ALASSIO "Dopo un'esecuzione così è un grande onore, ma anche un'inesprimibile gioia stringere la mano ai Maestri". È questa, la sintesi del grande Concerto tenutosi nella suggestiva atmosfera dell'ex Chiesa anglicana di Alassio il 26 Aprile u.sc., ove i Maestri, Signora Eleonora Mantovani ed il Maestro, Sig. Roberto Peluzzo hanno eseguito magistralmente brani di Mozart, De Severac, Debussy, Grieg e Brahms. Pre- senti molti discenti ed allievi Unitrè, la signora Mara Verga, Consigliere nazionale, autorità ed amici dell'importante Sodalizio alassino, che da 25 anni continua con notevole successo questa sua “missione” sociale. Molti gli applausi, grande l'entusiasmo dimostrato dai presenti, ottimo il rinfresco offerto dal Comune, favorevoli i commenti di tutti. Il sabato successivo, 28 Aprile, ottimamente servito, co- me sempre, dall'Hotel Aida si è tenuto il pranzo ufficiale di fine d'anno accademico, con la gradita presenza della Presidente, signora Elena Dotti, della Socia fondatrice, prof. Rosa Angela Vano, del Preside A.V.A. Carlo Cavedini e dei docenti che hanno ricevuto il sigillo accademico 2006-07. Un particolare momento, non privo di commozione generale si è avuto nel saluto cordiale da parte della Presidente e di docenti e allievi al prof Tommaso Schivo, Socio fondatore, che, dopo 25 anni, ha chiesto di essere esonerato dall'incarico di Direttore dei Corsi, anche se la sua attività in seno al Consiglio ed all'Unitre continuerà. Molta commozione per le due giornate conclusive 2006-07 e un sincero "Arrivederci" al prossimo autunno... per ricominciare un'altra volta. C.D. UNITRE 4 «L'ALASSINO» Lettere del pubblico …e se cominciassimo dalle piccole cose…? Povera Via Colombo! Come una sorella minore mite e rassegnata, trascurata e indifesa. È vero, lì si affacciano i tristi retro dei “famosi” negozi del “famoso budello” e le odorose cucine dei ristoranti sul mare. Non la consolano le curate vetrine degli occhiali e dei cristalli, né la simpatia… faticosa delle bancarelle del mercatino mensile. Siamo davvero sicuri che un’amministrazione giovane e qualificata che amasse davvero la bellezza e l’unicità di questo paese (tanto amato da Dio, quanto trascurato da chi lo abita), non saprebbe “sfruttarne” la potenzialità? In speranzosa attesa di possibili soluzioni forse una semplice cosa si può realizzare. Per esempio evitare che sia invasa ogni giorno da pattumiere maleodoranti e ingombranti rifiuti di imballaggi alimentari. Qualcuno potrebbe aiutare i ristoratori ad organizzarsi e rispettare questo piccolo angolo del meraviglioso paese che dimostriamo di non meritare. C.M. Venerdì 18 Maggio 2007 riceviamo e pubblichiamo (le lettere anonime non vengono pubblicate) A proposito di zanzare ALL’ALASSINO E PER CONOSCENZA ALL’ASSESORE SALVO (Lettera che pubblichiamo integralmente come pervenuta e da specifica richiesta della scrivente) È ritornato il caldo, e con questo anche le zanzare ed i papatacci. Lo scorso anno il sig. Salvo da me interpellato al proposito, mi rispose che non poteva farci nulla perché non aveva alcuna carica non avendo raggiunto i voti. Dato che Alassio è un paese imprevedibile un bel giorno Salvo miracolosamente ed improvvisamente eccolo a ricoprire la sua carica. Mah! (Misteri gloriosi, di- Fatto… o fattaccio? puliscono e non lavano strade – i contenitori tutti rotti puzzano e ci ritroviamo già con insetti e ratti, no topi, ratti. Io allego 3 foto, da dove si può vedere che bel biglietto da visita offriamo a chi scende e sale dal pullman davanti all’Hotel Alfieri. L’assessore durante un consiglio comunale ha asserito che lo scorso anno andava con gli addetti per la pulizia del Rio Gonghe - Bugie! Non è mai stato fatto. Io abito vicino e frequento tutti i giorni questo tratto, mattino e pomeriggio per ore, e non ho mai visto nessuno pulire. Ho solo sentito lamentele in diverse lingue, di turisti che si lamentavano per questo sudiciume. Affitti - Una dolente nota Quando scade un contratto di affitto, l’inquilino si trova in seria difficoltà per trovare un nuovo alloggio da affittare ad uso abitativo, (specialmente per una persona anziana) anche e soprattutto per il costo proibitivo del canone più le spese! Non sarebbe bene che i canoni d’affitto ad uso abitativo, calassero, dando così maggiore possibilità a più gente di trasferirsi alla scadenza del contratto? Così si potrebbero evitare le spese per gli sfratti e gli inquilini avrebbero più possibilità di scelta, se il canone fosse adeguato alle possibilità economiche. Niente più contrasti legali, perché alla fine del contratto di locazione, si cambia, punto e basta! Come si fa con i treni di lunga percorrenza. Invece oggi, con l’ingordigia di poter sempre aumentare il canone, si crea solo disagio sia al proprietario che all’inquilino, in quanto il mercato resta bloccato, allora si ricorre allo sfratto, con tutte le gravi conseguenze che ne derivano. Forse vi sarebbero anche meno clochard! Giovanni Gonnelli Depuratore Auspicando un futuro migliore A proposito del depuratore, ancora una volta abbiamo messo una pezza, auspicando un futuro migliore. Come voi già sapete la Regione Liguria tramite l’A.R.P.A.L. ha ordinato di chiudere quasi un Km. di spiaggia. È una decisione grave, ma per 3 anni consecutivi il tratto di spiaggia in questione da Rio Tienna a Piazza Araldi Durante e Rio Gonghe e oltre, non è stato trovato idoneo ai controlli effettuati, di qui il provvedimento. Molto probabilmente si verrà ad un accordo sulla balneazione, ma il problema non si risolve se non si scoveranno coloro che abusivamente scaricano la fognatura nei torrenti. Ma, con gli scarichi abusivi, il depuratore non serve a niente. Anche se il Signor Sindaco un giorno mi disse: «Avrai il tuo depuratore» Io gli rispondo che il depuratore non è solo mio, ma di tutti, perché è in gioco il futuro della città e qui mi rivolgo ai giovani, perché il sottoscritto buona parte della sua vita l’ha già trascorsa ed infine non siamo più negli anni 50. La gente è sempre più esigente, paga la balneazione e desidera che il mare non sia inquinato. È inutile aumentare la cubatura delle case, (vedi le più incredibili ristrutturazioni, ultimamente si parla della perdita del Hanbury Tennis Club che vorrebbero trasformare in un parcheggio sotterraneo a tre piani) se prioritariamente non si risolvono i problemi dell’inquinamento. Francesco Trazzi LAUREA La nostra giovane concittadina Irene Caffa si è brillantemente laureata in Scienze Biologiche presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università degli Studi di Genova (laurea triennale) conseguendo la votazione di 110 e lode e sostenendo la seguente tesi: "I danni provocati agli astrociti in cultura dalla mi- crogravità vengono riparati dopo un periodo di riposo?". Relatrice è stata la prof. Maria Angela Masini. Alla neolaureata (la quale ha voluto dedicare la tesi al nonno Ilario, recentemente scomparso) vadano gli auguri più fervidi per la felice prosecuzione degli studi nel biennio superiore di perfezionamento. Ringraziamento Caro signor Viglietti, le sue parole sono di una gentilezza unica e squisita; il sentirsi chiamare Poeta è, per uno come me, estremamente appagante anche se immeritato. Vorrei ringraziarla attraverso le pagi- ne de “L'Alassino”, se gli amici della Vecchia Alassio saranno così gentili di trovarmi un angolino fra le tante cose più importanti che aspettano una pubblicazione. Antonio Boscione In merito alle lettere inviate alla redazione, con richiesta di pubblicazione, si precisa che devono essere firmate con nome e cognome (leggibile) ed il firmatario deve poter essere identificato. È facoltà dello stesso richiedere l’anonimato in caso di pubblicazione. Vi pare possibile che un’onesta cittadina possa prendere una multa salata per aver dato una briciolina ad un passerotto? Vi racconto il fatto… anzi il fattaccio! Una mattina uscendo dalla Boutique Vogue Sposa, la mia attenzione è stata attratta da un delizioso passerotto che saltellava su marciapiede. Piccolo miracolo urbano! Non vorremmo che queste creature alle quali siamo abituati fossero elencate nelle specie in via di estinzione. Commossa dalla sua grazia ho trovato nelle mie tasche (non uso andare in giro con sacchetti di mangime per uccelli) una briciola di biscotto e gliel'ho offerta godendomi il suo appetito. Ahimé! Un solerte vigile che stava compiendo il suo dovere di controllo, con burbero piglio mi ha chiesto i documenti contestandomi una multa di ben Euro 50! Il verbale è stato redatto con mio grande disappunto dovuto al fatto di vedere poco distante auto parcheggiate in divieto di sosta, che veramente procuravano disagio ai passanti. Mi rivolgo a Lei, Signor Sindaco in nome di una sensibilità che ben la distingue. Devo proprio pagare tale multa per questo Reato? Rimango in attesa di una urbana risposta alla mia richiesta e porgo distinti saluti. Lettera firmata Mugugni ceva mia nonna). Appena ho saputo della sua carica, mi sono premurata di chiedergli perché avessero levato 4 contenitori da Via P. Schivo e fatti portare in Via Paolo Ferreri. La risposta fu: “Facciamo un’isola ecologica potrete usufruirne anche voi”. Vado due giorni dopo a vedere se hanno incominciato i lavori, e che vedo? Un parcheggio per 5 macchine! Perché tante bugie e tanti favoritismi ad alcuni e sordi alle proteste di altri? E perché fare vincere la gara di appalto alla ditta che già l’aveva avuta e tutti si lamentavano? Non Venga assessore a vedere la Via Paolo Ferreri e vedrà che potrà cambiare il nome in Via DELLA RUMENTA! In via Paolo Ferreri i contenitori tutti sporchi e rotti + 2 per i cartoni – oltre ai 2 già esistenti a metà via poi 2 contenitori dell’Hotel ADLER (c’è scritto sopra) perché non vengono portati in Via Ignazio dell’Oro? Spero di avere qualche miglioramento dopo questa esternazione. Grazie per l’attenzione. Giuliana Tomati portavoce degli abitanti della via Ün gorbu a bagnu Ci siamo lasciati alle spalle da pochi giorni la Pasqua in un clima di santi propositi, ma sembra che avanzino già le stesse preoccupazioni di prima. È il paradosso; agli incontri di pace rispondono cannonate; vogliamo salvare la gioventù dalla droga ed il problema emerge quotidianamente più vistoso che mai. Minacciati dalla fame e dalla sete, non siamo unanimi nel decidere che cosa fare. Per salvare l’ambiente, tanti si azzuffano e i più non parteci- pano. In tanta confusione sembra di sprofondare in sabbie mobili e di aver fatto un buco nell’acqua! Non lasciamoci prendere dallo sconforto e non rimaniamo indifferenti a tutto quello che accade. Ascoltiamo la voce della coscienza che ci ricorda che ogni epoca ha la sua memoria storica. I posteri potranno così giudicarci, maledirci o prendere saggio esempio da noi. Fernanda Mostre d’arte a Vegliasco Trasparenza, luce, colore in movimento…è stata inaugurata venerdì 11 c.m. “Colori sottovetro“ mostra personale dell’artista Monica Dessì. L’artista già presente nella nostra città con la personale “Mondi attraverso” (c/o A.V.A.) e per aver ricevuto dal critico Sig. Silo di Milano il premio per la scultura al “Concorso internazionale di Alassio” La mostra permarrà nella “Locanda della torre antica” in Vegliasco. Uff. stampa e management: Barbara Burgarello Cell. 328 89 26 381 - [email protected] Tutto va ben madama la marchesa? No, mio caro, non va tutto ben! Un amico mi dimostrava la sua perplessità sulla situazione politica nazionale, che aveva intaccato la sua fede particolare nel partito in cui aveva sempre creduto. Era disorientato e non riusciva più a capire le differenze tra neri, bianchi, rossi, rosa e verdi "U nu se capisce ciù in belìn” aveva deciso di infischiarsene: voterò scheda bianca! Un altro amico mi parlava della vergogna delle TV sia pubblica che private; vuoi per le insulsaggini dei programmi, vuoi per le oscenità, i turpiloqui, la prosopopee di certi dibattiti,vuoi per lo scandalo dei “cachet” a certi divi che suonano come insulto alla gente comune che vive di un lavoro poco retribuito. Simili cose si dicono per il gioco del calcio, un tempo sano svago popolare che oggi è solo un colossale business in cui lo spirito agonistico leale è finito. Venendo a parlare di noialtri ho raccolto vari mugugni dei commercianti. Alassini che non condividono le concessioni alle bancarelle che vengono ospitate nei pubblici giardini del centro che portano via clientela ai Negozi regolari; così l’esproprio di spazi pubblici dedicati alla siesta degli anziani o dei giochi dei bimbi per dar posto alle fiere paesane con banchi di salumi, formaggi, dolci, dischi, quadri, magliette, caramelle, bric a brac e simili oppure a giostre invadenti e rumorose, a teatrini, saltimbanchi, spettacoli di cani e serpenti e chi più ne ha ne metta. Altro mugugno per i rumori molesti di motorette e musi- che di bar-night con altoparlanti ad alto volume che disturbano il riposo pomeridiano e notturno, picchiano in testa. Non si può telefonare sempre ai carabinieri perdinci! E che dire del trenino che intasa la circolazione già caotica, che si ferma ore e che disturba la passeggiata a mare Grollero con i dehors dei suoi bar e ristoranti? Ci si domanda che turismo vogliamo per Alassio quello dei vu cumprà, di marchi contraffatti, cibi surgelati e inscatolati, dei fiori di plastica invece che freschi, dei ragazzi maleducati che urlano per le strade strappano i fiori e si inciùccano, di rumori molesti che turbano la quiete, oppure vogliamo una Alassio diversa! A mio parere lo slogan pubblicitario dovrebbe essere il seguente: “Turisti, venite ad Alassio, la baia del Sole, oasi di serenità e allegria, dove si è accolti con un sorriso, serviti con cortese professionalità, dove si mangia bene ovunque, cibi freschi con giusto rapporto prezzo qualità, dove la notte si può dormire in alberghi confortevoli senza sentire rumori molesti, dove la solerte vigilanza delle forze dell'Ordine veglia su di voi per garantire il vostro benessere; dove ci sono spiagge ben tenute, dove il mare è pulito; dove ci sono bei giardini accoglienti a disposizione dei bimbi e dei nonni e dove potete fare una piacevole siesta all’ombra di Piante secolari…” A Lei sig. Sindaco e alla sua Amministrazione la risposta a tanti mugugni; dalla quale dipenderà la continuazione del suo mandato di fiducia; e auguri di buon lavoro. Silvio Viglietti Venerdì 18 Maggio 2007 GITA DELLA TERZA ETÀ In primavera la Città di Alassio diventa ancora più bella e ogni anno il programma delle iniziative turistiche e culturali aumenta sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Anche le gite fuori porta fanno parte di questo programma perché offrono la possibilità di visitare le bellezze disseminate sul territorio italiano o di ascoltare buona musica nei teatri delle città. Ad Aprile è stata organizzata una gita di due giorni per visitare la mostra di Piero della Francesca ad Arezzo, evento culturale di tutto rispetto: unito alla mostra il gruppo di Alassio ha visitato la famosissima Cappella Bacci affrescata dallo stesso autore, il centro Storico, il Duomo con l'affresco della Maddalena. Dopo Arezzo la visita è proseguita a San Sepolcro per scoprire la Toscana minore e i tesori che nascosti in borghi medievali continuano a suscitare nel viaggiatore un misto di meraviglia e di stupore. Dopo una buona cena dai sapori tipici toscani e un buon sonno ristoratore, la gita è proseguita a Firenze con una visita ai monumenti più importanti, le piazze e i quartieri storici vicino all'Arno accompagnati da una valida guida turistica che ha svelato alcuni segreti della città. Il ricordo della visita in Toscana e la suggestione provata davanti ai colori degli affreschi di Piero della Francesca hanno accompagnato la giornata dedicata alla musica: mercoledì 2 maggio a Genova al Teatro Carlo Felice il gruppo di Alassio ha assistito alla rappresentazione dell'Opera "La Forza del Destino" di Giuseppe Verdi, preparando così l'orecchio alla prossima gita all'Arena di Verona per ascoltare e vedere l'Opera il Nabucco che apre la stagione all'aperto dell'Arena. La gita a Verona per l'opera è fissata per il 22 e 23 giugno 2007 e le iscrizioni chiudono a metà maggio. Per informazioni più dettagliate contattare la Segreteria della Piscina di Alassio 0182/471278 Verona e la Sua Arena chiudono la stagione culturale delle proposte di gite dell'Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune che prevede ancora una gita a Pigna e alle Cinque Terre nel mese di giugno. Vi aspettiamo GE.S.CO.SPA RECUPERATA TARTARUGA “CARETTA CARETTA” Una movimentata giornata, oggi, quella trascorsa dai militari della Guardia Costiera del porto di Andora, dirottati nelle adiacenze dell’imboccatura, intorno alle ore 12.00 odierne, a seguito di una segnalazione pervenuta alla Sala Operativa del Circomare di Alassio da un diportista. Il prorprietario del natante, infatti, si era imbattuto, nel corso della navigazione, in un esemplare di tartaruga, poi riconosciuto appartenere alla specie “caretta caretta”, che nuotava in modo insolito, non riuscendo a muovere la zampa posteriore destra. Venivano immediatamente dirottati nella zona di mare due marinai a bordo di un natante, coordinati a terra dal Maresciallo Oddo, mentre nel frattempo venivano preallertati anche alcuni diving del locale circolo nautico, per un eventuale inter- vento in apnea teso al recupero dell’animale. La sala operativa di Circomare Alassio, allertava, nel frattempo i biologi del centro recupero per le tartarughe marine presso l’Acquario di Genova, nella persona del Dott. Zanzi, ed il Centro CITES del Corpo Forestale dello Stato, affinché venissero concordati i primi interventi a tutela dell’animale. Giunti all’altezza dei bagni Tortuga, a circa 300 metri dalla riva, i marinai della Capitaneria, notando ancora che l’animale nuotava a fatica e che ciò non gli consentiva di immergersi, a causa del mancato movimento della zampa destra, provvedevano a prelevarlo attraverso i bordi del carapace, deponendolo in un contenitore adeguato con poca acqua. Iniziava subito la corsa al riento in porto, dove nel frattempo si era radunata una discreta folla di persone, richiamata dall’insolito evento. Il piccolo esemplare di tartaruga, una femmina lunga circa 45 cm, appartenente alla specie comune “caretta caretta”, non presentava marcatura o targhette sulla pinna o sul carapace e, dopo alcuni minuti veniva consegnata ad una pattuglia della Guardia Forestale di Andora, per il successivo trasporto dell’animale al centro di recupero dell’Acquario di Genova, dove verrà affidato alle cure dei biologi per un pronto ritorno in mare. Alassio, 21.04.2007 Fiocchi Azzurri Al San Paolo di Savona, il 6 aprile u.sc, è venuto a rallegrare la famiglia Raita ROBERTINO Lo annunciano Mamma Anna Glory e papà Roberto, con i nonni Rosanna e Carlo Faverio e Angela e Luciano Raita. Al nostro Socio Luciano e alla 5 «L'ALASSINO» famiglia giungano anche gli auguri dell’Associazione Vecchia Alassio. A Genova il 12 aprile u.sc. è nato EDOARDO BARROERO per la gioia di mamma Stefania e papà Riccardo, dei nonni Loreto CIRCOLO RICREATIVO FENARINA Rubrichetta mensile Un ricordo per... A seguito delle Elezioni per il rinnovo del Consiglio Direttivo di Sabato 31 marzo u.sc. Nella riunione del 19 aprile u.sc. sono stati ripartiti gli incarichi: CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente GROLLERO ALDO Vice Presidente BURGIO VINCENZO Segretario: BISELLO Carla Responsabile beni del Circolo BALDUZZI MARINA Sport e tempo libero: BASSO FRANCESCO e VITTONE PIERO Economo e cassiere: IARIA GIUSEPPE COLLEGIO DEI PROBIVIRI GASTALDI ERMANNO – BARROERO GIUSEPPE – CATANIA FRANCA – DI PASCA GAETANO – QUATTROCCHIO ALBERTO. Revisori dei conti MUSSO ANDREA – FABANELLI GIANFRANCO L’A.V.A. si congratula con gli eletti ed augura un proficuo lavoro. ORATORIO DON BOSCO - ANNI 40 Affondamento piroscafo “Ravenna” Vi spedisco alcuni cenni relativi ad un fatto ormai lontano successo nella nostra baia, esattamente il 4 aprile 1917 Giusto 90 anni fa, in una calma mattinata del 4 aprile 1917 alle ore 9.30 al largo di Capo Mele, esattamente a 2,5 miglia antistante il Santuario della Madonna delle Penne veniva silurato ed affondato il piroscafo "Ravenna". Proveniva da Buenos Aires dove era salpato il 4 marzo del 1917 ed era destinato a Genova quando fu avvistato da un sottomarino della Kriegsmarine Austro-tedesca U-52 del comandante Hans. Navigava in emersione provenendo dall'isola Gallinaria, lanciò due siluri, uno solo colpì la nave esattamente tra le stive 3 e 4 sistemate a poppa, il colpo fu mortale. L'agonia della nave non fu lunga, si ebbe solo il tempo di calare in mare le dieci scialuppe e di portare con sé pochi effetti personali. Le stive invase dall'acqua fecero innalzare la prua rivolta al cielo fino a raggiungere una posizione verticale, da qui il rapido inabissamento verso il fondale di Capo Mele dove ancora adesso giace in posizione di navigazione in un fondale posto tra gli 85 e 92 metri. Al momento dell'affondamento vi erano a bordo 83 persone di equipaggio e 189 passeggeri, una parte di questi formavano un contingente di riservisti figli di emigranti residenti in Argentina, il comandante (ultimo come da tradizione a lasciare la nave) era l'ufficiale Pasquale Zino. Il carico era composto da sessantamila quintali di lana greggia (in buona par- e Barroero e famigliari tutti. Anche l’A.V.A. si unisce alla gioia dei famigliari ed augura al piccolo Edoardo una vita lunga e serena. Per la gioia dei nonni Lucia e Lino Gioberti… Giulia, Silvia, Andrea e Ivan, annunciano la nascita del cuginetto YASIN Vive felicitazioni e auguri anche da parte dell'A.V.A.al nostro Vice Presidente. te si trova ancora sul fondo della nave), trentunmila di sego, cavalli e macchine agricole. Fortuna volle che non ci furono vittime, (anche se fonti non ufficiali parlano di 5 passeggeri e 1 marinaio periti), questo grazie soprattutto al pronto intervento dei pescatori di Laigueglia e di alcuni di Alassio che si trovavano nei paraggi a pescare. Dalle spiagge partirono tutte le barche, una ventina circa, e in un'improvvisata opera di salvataggio riuscirono a portare in salvo tutti i naufraghi. Dall'elenco dei partecipanti a quell'operazione di 90 anni fa non manca almeno un rappresentante per famiglia laiguegliese. L'unica loro richiesta oltre ad un piccolo rimborso spese fu quello di richiedere un encomio pubblico per il gesto compiuto, cosa che agli atti sembra che non fu riconosciuto. Il Piroscafo RAVENNA impostato nel 1899 sugli scali del cantiere Odero alla Foce dalla Società armatrice Italia aveva 4.250 tonnellate di stazza lorda, lungo 110 metri per 13 di larghezza. Era spinto da un motore di 4.000 cavalli che permetteva una velocità di crociera pari a 13 nodi. Gli alloggi di prima classe concentrati nella tuga centrale erano per 50 passeggeri, quelli per i passeggeri di II classe a poppa, mentre nei cameroni, solitamente usati dagli emigranti, vi era posto per 1900 passeggeri. L'equipaggio era composto da un centinaio di mariani. Varato il 2 marzo 1901, il Ravenna fece il viaggio inaugurale il 16 giugno sulla rotta GenovaNapoli-NewYork, successivamente la sua rotta fu verso il Sud America verso gli scali di Rio e Santos. Durante la guerra di Libia fu requisita per il trasporto di materiali militari tra Napoli e Tripoli negli anni 1911 e 1912. Nel 1916 trasportò le nostre truppe in Albania. Quando venne affondata aveva ripreso il servizio civile (anche come piroscafo postale). Felice Schivo NdR Nell’anno 2000 uscì alle stampe il libro “Laigueglia e il siluramento del Ravenna” di Tommasco Schivo, (ed. Comune di Laigueglia) in cui viene trattato ampiamente questo argomento. Tempi andai Se pensu Arasce ai tempi da “Neggiò” A “Pelisetti” cun l’ustaria in sciu-mò Veggu Carulla insemme au Brigulin Bevise in gottu, da Attiliu u Casurin. Veggu in tu furnu, i dui frai de Barlàn A vende scorpe, m’aregordu u Maràn Fruta e verdura vendua da a Petrinolla In cuncurensa all’amiga Tanolla E che panissa a fasceva a Belona Paregge vote a-a settemona A Girda in ciassa: Donne e g’ho e menue Dau Pippu e da Balzola dui citti de fregue. Riveggu u Chin, in ciassa in tu maxellu Pensu a Russitti, ch’u ghe mortu l’auxellu Veggu a bottega du Nanni u Bambinettu E a gente c’ha accattova in stinsinettu De robba sorda, purtò dai Mugnarelli: Buttarega, musciamme. Fegatelli… Da l’urdenoria a-a qualitai ciù fina U gh’era in ta bittega da Gigina., E pensu au Gistu cu-u föiu da farinò In bicicletta a guagnose a giurnò E m’arregordu u Nellu Bonavia Insemme au borba, là in ta farmacia Che a l’era piccenina e veggi banchi… Au in te quella nova u ghe sta’ a Bianchi… E i tre mori, cun Bacciccia in cuxina In faccia au furnu da veggia Mustassina. Riveggu Bergui “La casa del caffè” E in arascin diemmu TANTALE’ Au Rex a –a villa gotica che balli In ciassa du cummerciu u ghera Cavalli I salumei Azzini cun Fanali E Madaluccia ch’a vendeva i giurnali Stevin: “sale e tabacchi” e pe auxellò Gran gagge appese d’ogni purtò E propriu in faccia a lei u gh’era là A bella büttega da Franca da Mamà Veggu u Lelottu in ta so pescheria E a Carbunina ai tempi a l’era a Fimia Regordu u Negru ditu Cicchettìn Tirò a rea, insemme au Pignurin. Pozzi e Razzini bittega pei matetti Vendevan libri e quaderni a quadretti Angè a faxeva u fogu, in ta bittega. U megu allura u l’era u Sciu Vallega Me ne arregordu in autru, u sciù Arduin, Chirovan insemme, grandi e piccennin U Casinò? A tutti e ghe diemmu Che Arasce u l’aveva primma de Sanremmu Veggu via Dante, i l’eran tutti orti U campusantu veggiu cui soi morti Veggi d’Arasce che morti ormai i sè zà Beati vui chi sè in te l’aldilà Invece nui e semmu a ripensò Ai tempi andai chi-nu-pon riturnò. Lino Vena 6 «L'ALASSINO» SUGLI SCUDI LE PIZZE DEL PONENTE SAVONESE Alle recenti Olimpiadi della Pizza a Salsomaggiore il 27-2829 Marzo, Simone Barla del Placet Pizza di Albenga, su 600 concorrenti, ha meritato il 6° Complimenti vivissimi e l’augurio che possa continuare così e che trovi il tempo per servire la ormai famosissima sua “PIZZA DA VINCI” a tutti coloro che Venerdì 18 Maggio 2007 CHIESA MADONNA DEL VENTO Intorno alla metà del 1200 i marinai alassini si sono inerpicati per l'attuale mulattiera che collega Parco fuor del vento con Regione Costa ed hanno costruito una piccola chiesetta denominata poi Madonna del Vento. Questo piccolo "oratorio" è stato poi riedificato intorno al 1400 e successivamente nella prima metà del 1600. Da quando le suore di Betania hanno lasciato la loro casa lì vicino (un cancello si apre pro- tualmente agonizza in uno stato di degrado totale da rendere sgradevole il solo ingresso. alcune difficoltà!) e successivamente regione Palazzo e la strada che da Moglio e Vegliasco Persino una statua posta in una nicchia ha assunto una posizione particolare, tanto da far pensare ad un estremo tentativo di fuga da quel luogo una volta carico di spiritualità. Proseguendo lungo la mulattiera si raggiunge Villa Levi (con porta alla Solva con scorci panoramici turisticamente meravigliosi: speriamo che i molti turisti che percorrono faticosamente queste nostre mulattiere siano "distratti" dalla fatica della salita e non si accorgano di tale degrado. prio a pochi metri) questa chiesetta, meta prima dei marinai, poi dei pellegrini, poi dei fedeli specialmente della Coscia, at- Livio Lovisone dona un suo quadro a favore delle donne in Niger posto, eccellentissimo, e il nostro giovane TIZIANO Mollica dell’ex bar Grand Plaz di Piazza Partigiani un lusinghiero 20° posto che lo ha proiettato fra i migliori “pizzaioli” mondiali… gli faranno visita in Piazza Partigiani… Ma la varietà delle pizze non si conta…e una è migliore dell’altra… Bravo… forza Tiziano! ANCHE MICHELE FRA I PREMIATI Alla prima Olimpiade della pizza di Salsomaggiore, dello scorso 27-28-29 Marzo, fra i 600 concorrenti, oltre a Tiziano, si è classificato molto onorevol- mente anche il giovane pizzaiolo alassino MICHELE, titolare della pizzeria “AMICI MIEI” di Via Dante. Che pizza fantastica! Provatela e vi convincerete. Alla serata di beneficenza, organizzata dallo Zonta Club di Monaco, parteciperà anche l’artista Livio Lovisone Lo Zonta Club di Monaco, membro dello Zonta International, organizzazione mondiale che si occupa di migliorare la condizione delle donne nel mondo, giovedì 12 aprile ha organizzato a Montecarlo una serata di solidarietà, con il patrocinio del- la Principessa Stéphanie di Monaco, per raccogliere fondi in favore di un service per le donne malate di AIDS in Niger. L’evento ebbe luogo presso l’Hotel Hermitage e ha visto l’intervento di circa duecento persone fra le più importanti della cittadina monegasca. Durante la serata molti i momenti dedicati alla raccolta fondi: da una sfilata di un’importante casa di moda internazionale a una tombola con lotti di prestigio. A questo evento ha partecipato anche l’artista Livio Lovisone, architetto torinese, da dieci anni gestore della spiaggia “Oasi di Capo Mele” a Laigueglia, che, in occasione di questa iniziativa, ha regalato un suo quadro proveniente dalla mostra personale “La decima Musa”, che proprio in questi giorni si sta svolgendo ad Alassio e, in contemporanea, a Laigueglia e che rappresenta un vero e proprio omaggio alla dea greca Saffo e quindi alla bellezza della donna e alla sua essenza. Il quadro verrà inserito dallo Zonta Club come lotto durante la tombola per raccogliere fondi a favore di questa iniziativa che vede le donne uniche protagoniste. MOMENTI STORICI… (FINE ANNI 70) Nella Baia di Alassio: l’immensa portaerei americana e, là, in basso, come un baccello in un mare senza confini, una pilotina o una barca… il gigante e… la pulce. Venerdì 18 Maggio 2007 7 «L'ALASSINO» LA BIBBIA IN DIALETTO ALASSINO di Gianni Croce A Bibbia - Esudu A Bibbia - Esudu A Bibbia - Esudu MUSÈ (V - I dexe mali) MUSÈ (VI - A partènsa da l’Egittu) Ancù 'na vota i van da-u Faraùn perché u lasce liberi i Ebrèi... Ch'u l'àgge aumancu ün pò de cumpasciùn, da-u gran travaiu i nu stan ciù in pèi. In quellu invece u resta l’intensiùn de dò ai dui ommi ancù di despiaxei. Troppu u so cö u s'era za indüriu e sfidandu Musè... u sfidda Diu. U Faraùn a-a fìn u l’ha mullau! Anche perchè u populu u invesciòva; troppe disgrassie u gh’era capitau ciù di Ebrei urmai u nu se fidòva. Millanta mali u aveva suppurtau e a morte de so fiu a ghe pesova. Cuscì a Musè: «Se propriu auré partì campàive e strasse... levaive de lì!» Dexe i saran i mali che u Segnù u urdina a Musè de pruchirò: grilli, gragnöra, ciòghe e autru ancù turmenterán l'Egittu ün bellu pò. Ma l'urtimu, a-u re u darà ün durù che mancu u so-u puxeva inmaginò perchè, se bestie un'è muriu di müi, ai ommi u murirà i primmi nasciüi.. Autru che campò e strasse... Che 'sti Ebrèi ai Egissiai i te ghe fan rassìa. Oru e argèntu, pan e fidèi in sci-i soi còri tüttu i portan via. Intreghe famie (i ciù van a pèi) se inandian pe partì e, in allegria, inni de gloria cantandu au Segnù lascian ai spalle anni de durü. E pe sarvò i Ebrèi da 'sta mattansa Diu a Musè a so vuxe u fa senti. Precisa. a l'è però a So urdinansa... pe safòsela besögna ubbedi. A libertai! ün sognu… üna speransa... Se u Faraùn u vö i purán parti... I partiràn!... E pe l'eternitai i se regorderàn de 'ste giurnai. Ma cumme Israele u l’è partiu u Faraùn u scangia d'upiniùn. Du so cumpurtamèntu u l’è pentiu: «Sensa de quelli, chi no-u fa u strüggiùn? I deven riturnò...» E u lansa ün crìu: «A-a fìn sun ancù mì u so padrun!» Tramènte ch'u dispune gènte armò Musè, cui soi, u s' avvixina a-u mò. Dexe i saran i mali che u Segnù u urdina a Musè de pruchirò. Hanbury Tennis Club Alassio Abbiamo raccolto le dichiarazioni del Signor Carlo TOMAGNINI sul progetto, presentato in Comune, per la realizzazione di 250 box nei campi da tennis. Riportiamo quanto ci ha detto: «La famiglia Hanbury che molto ha dato a questa città e che già nell’Ottocento ci aveva insegnato come si dovesse organizzare il turismo, aveva realizzato nel 1903, grazie a Sir Daniel Hanbury, (da considerarsi un vero Alassino) la storica palazzina Club House ed i relativi campi da tennis. Si noti bene che essi rappresentano oggi ancora i più bei campi da tennis di tutta la Liguria e non solo». Tomagnini ricorda che: «Giuseppe Skordis ha ben curato questo tennis per molti anni, mantenendo la struttura nella tradizione, onorando anche la sua professionalità per il club e per Alassio». Ricorda anche un aneddoto: nel 1981 andò negli U.S.A. a San Francisco in occasione della Coppa Davis – Italia-US.A. – chiese TORINO, 2 APRILE 2007 Laurea in Economia di Erika Trinchero Auguri e congratulazioni per il risultato che hai ottenuto con tanto impegno. E grazie di cuore per la soddisfazione che hai dato a noi con il tuo 110 e lode! Simona e tutta la tua famiglia. Vivissime felicitazioni da parte dell’A.V.A. allora al Sig. Skordis se gli potesse offrire delle tute del tennis Hanbury Club Alassio, ed egli con molta generosità accettò la richiesta di cui hanno goduto e ringraziato gli organizzatori della Coppa Davis, compreso il Pres. del Comitato Organizzatore BARRY Mc Kay, ex campione di Coppa Davis ed il cameramen e regista della TV americana che per tre giorni ha ripreso i giocatori con le tute. Tomagnini si augura un ripensamento del Sig. Skordis affinché rimanga questa struttura come la vogliono i turisti e la gente di A l a s s i o . «Senza alcuna presunzione, ma per il bene delle magnifiche opere che gli “Inglesi” ci hanno lasciato. E con rispetto dell’ambiente». N.d.r. Anche l’A.V.A. appena appresa la notizia si è attivata per approfondire ulteriormente l’argomento in considerazione della bellezza e dell’importanza storico ambientale del sito. Fiocchi Rosa A Cagliari il 23 u.sc. è nata CAMILLA Lo annunciano con gioia, agli amici di Alassio e Solva, il fratellino Giulio, i genitori Eugenia e Davide e i nonni: Anna Maria Grando Volonterio e Bartolomea e Giovanni Masala. Anche l’A.V.A. si unisce nel porgere le più sentite felicitazioni. Davide Boeri unito a mamma Cinzia e papà Domenico è lieto di annunciare la nascita a Pietra Ligure il 10 aprile u.sc. della sorellina ELEONORA per la gioia dei nonni Vittoria Cassiano, Giovanna e Antonio e parenti tutti. Grande festa in casa Boeri, con auguri di lunga vita e serenità ad Eleonora da parte dell’A.V.A. e degli “Amici di San Bernardo”. MOSTRE D’ARTE (a cura di Carlo Bertolino) SALA CARLETTI (Sede A.V.A.) Allievi del corso di Pittura dell’Unitre di Alassio Astrid Hammond Anno Accademico 2006-2007 Docente signora Maria Teresa Preve Come ogni anno i “discenti” di pittura dell’Unitre di Alassio a fine corso hanno esposto le loro opere alla Sala Carletti (dal 13 al 21 aprile scorso). Si sono visti lavori pregevoli di artisti che da anni frequentano questo corso, altri di allievi con meno esperienza, che fanno trasparire un po’ di incertezza, tutti però con l’impronta della “passionaccia” per la pittura. E non solo: erano esposte anche sculture e trapunte eseguite con la tecnica del “patchwork”. Ovviamente ognuno ha scelto i soggetti a lui più congeniali: si va dal “D’après”, cioè reinterpretazione di capolavori celebri (si sono viste copie da Gaughen, Renoir, Klimt) a paesaggi (anche di Alassio), scorci, figure, nature morte, animali, fiori, ecc. Ecco l’elenco dei partecipanti: Angela Censi, Angelo Negro, Antonietta De Maria, Astrid Hammond, Bianca Luzzo, Birghitta Langerquist, Caterina Rampin, Elena Marchiano, Elena Vitale, Emilia Bailo, Enzo Prearo, Ester Quadroni, Fernanda Formentin, Franca Lombardo, Ingela Andreé Lanteri, Iole Furlani, Lucia Colombo, Majling Johansson Torre, Manuela Nattero, Mariagrazia Bracco, Mariangela Gisiano, Marisa Formentini, Mauro Nattero, Nadia Bianchi, Ninuccia Nattero, Nuccia Berruti, Pino Coniglio, Rinella Albesiano, Sara Trobia, Teodolinda Landoni, Teresa Noli, Valeria Tsvetkova. Il 14 aprile scorso è nata a Pietra Ligure LISA SCOSCERIA Per la gioia di mamma Eugenia, di papà Luca, dei nonni Carmela e Giovanni Battaglia, e di nonno Gianni nostro Socio. Certamente anche “nonna Isa” gioirà di lassù. L’A.V.A. augura alla piccola Lisa ogni bene e porge le più sentite e sincere felicitazioni ai famigliari. L’ultima settimana di aprile la “Carletti” ha ospitato questa simpatica signora olandese, di professione pediatra, ora alassina a tutti gli effetti, che molti conoscono anche come pittrice, più volte presente in questa sede. Ha esposto pastelli e oli. Nei primi si nota la sua abilità a rendere la stesura pittorica così compatta e morbida, da sembrare fatta con colori liquidi: lo si vede nelle sue “Magnolie”, con il bianco dei fiori ricco di sfumature, in contrasto col verde cupo delle foglie. Negli oli spicca la piccola “Cucina della nonna”, reinvenzione di gusto ottocentesco, con l’antico focolare a legna e la vecchia che sorveglia e fa la maglia, descrittagli dal marito sig. Mimmo Bogliolo. Altri soggetti: il clown, ciliegie con caffettiera, cestino di melograni, pere e cachi, colazione dei poveri, vedute di Alassio (anche antica): spiaggia del Borgo Coscia, passeggiata di Levante, Cappelletta e, soprattutto la torre di Vegliasco, simbolo di Alassio, cimelio in pericolo, per la quale lei si è interessata alla conservazione. Ora grazie all’iniziativa dell’A.V.A., della dottoressa Zavaroni e del prof. Alberto Beniscelli è fruibile dal pubblico, premessa per la sua salvaguardia. Astrid l’ha voluta immortalare come documento, testimonianza del suo stato attuale e come auspicio di perenne indistruttibilità e, perché no?, del suo vero amore per la nostra città. Giorgio De Chirico al Centro Arte 46 Massimo Pulini all’ex Chiesa anglicana Uno dei più grandi esponenti dell’arte universale del ’900, il “Pictor optimus”, è stato il protagonista di una mostra presso il “Centro Arte 46” di Federico Bellenghi. Mostra a cura di suo figlio Matteo (autore anche del prezioso catalogo), che segue le orme artistiche del padre. È superfluo ricordare il valore di questo Maestro che ha segnato la vita artistica italiana, e non solo, per quasi un secolo. Le sue opere sono così preziose che raramente se ne trovano in vendita, in particolare gli oli. Pertanto in genere si espongono le relativamente più accessibili stampe originali. Però alla “46” un suo olio era esposto e molto rappresentativo: “Ippolito col suo destriero” del 1960. Ma ciò che maggiormente incuriosiva gli appassionati era una serie di piccoli disegni su carta quadrettata, Si susseguono con regolarità le mostre nel fascinoso edificio dell’ex Chiesa anglicana, di artisti classici e contemporanei di notevole livello. Massimo Pulini espone dal 29 aprile al 3 giugno. Nato artisticamente come pittore, si è poi dedicato alla Storia e alla Critica d’Arte, organizzando mostre, scrivendo articoli su riviste specializzate, studiando artisti, soprattutto del periodo Barocco. Ora è docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Ma non ha mai abbandonato la passione del dipingere. All’Anglicana espone opere di due filoni assai diversi del suo percorso artistico. Una serie di dipinti su lastre radiografiche impressionate: monocromi raffiguranti personali reinvenzioni di dipinti del ’600, di accattivante suggestione emotiva. Ha poi proseguito, senza abbandonare del tutto le lastre, altri supporti inusitati come la plastica (tappeti e laminati), sostituendo però il ’600 e il bianco sul bluastro delle radiografie, con lo smalto, nelle tinte più smaglianti, prima col pennello, poi facendo colare lo smalto sul supporto, muovendolo per fargli coprire e prendere la forma della campitura prefissata. Con questo sistema esegue ritratti dai colori puri e brillanti, sapientemente accostati; dall’espressione inquietante: si tratta dello “sguardo pensante”, lo ha spiegato Pulini nell’intervista fatta al dott. Nicola Davide Angerame, curatore di queste mostre e riportata in catalogo. “Quando pensiamo qualcosa il nostro sguardo si divarica leggermente, perde il fuoco della visione, per trovare quello dei pensieri. Nel ritrarre un viso che ha quell’attimo incantato cerco di trattenere nell’opera il pensiero stesso…”. un “taccuino” databile fra il 1924 e il 1929: figure umane e animali, paesaggi; si tratta di studi e schizzi talvolta con indicazioni sui colori, evidentemente preparatori per dipinti o grafiche; potrebbero essere considerati documenti, ma che hanno anche valore estetico per sé stessi. Il resto della mostra era costituito da litografie a più colori, qualcuna colorata a mano dall’autore, e incisioni (a vernice molle e acquatinta) che ripropongono i temi cari a De Chirico: Metafisica e Neo-barocco. Erano esposte anche alcune statuine in bronzo dorato o argentato, trasposizione scultorea degli stessi soggetti. 8 «L'ALASSINO» INCONTRI CON L'AUTORE Stefano Zecchi: “Le promesse della bellezza” Ed. Mondatori «Noto opinionista televisivo, romanziere e saggista, amico di Alassio, - così il professor Franco Gallea presenta Stefano Zecchi Docente di Estetica all’Università Statale di Milano è stato Assessore alla Cultura del Comune di Milano e Presidente dell’Accademia di Brera. È molto legato ad Alassio dove vengono presentati i suoi libri, dove è stato protagonista del movimento “Mitomodernismo” e dove ha partecipato a dibattiti anche di carattere sportivo. Questa sera (sabato 7 aprile scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica) ci propone questo suo nuovo saggio “Le promesse della bellezza”: è un condensato delle idee estetiche di Zecchi. Diviso in tre capitoli: 1) Bellezza del corpo; 2) Bellezza della natura; 3) Bellezza dell’anima e dell’arte. Viene proposto un dibattito inte- ressante, su un insieme di problemi con i maggiori personaggi della cultura universale. La bellezza è legata alla nostra progettualità di vita, il libro si propone come un dialogo con un interlocutore muto». Zecchi (in risposta a Gallea): «Luogo comune: “non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace”. Figuriamoci se a qualcuno piace il brutto. La bellezza esula dal discorso della soggettività. Venti anni fa scrissi il libro “La bellezza”, ne ebbi delle critiche, si diceva che è estranea alla modernità. La bellezza esce fuori dal giudizio estetico. Oggi manca l’educazione estetica, che è sempre stata l’educazione dell’uomo. Non do un giudizio sul meglio prima o adesso. La bellezza è un potere, aggiunge qualcosa al normale. Attraverso la bellezza gli uomini hanno cercato di trasmettere qualcosa di sé: oggi non accade, ma il diverso è sentito. Vorrei che la bellezza fosse nei programmi dei politici. Oggi forse si sta recuperando il “pacato”, ma non si inventa niente. All’origine della nostra Storia c’è un concorso di bellezza, anche se causò una delle peggiori tragedie: Paride e le tre dee, Era, Atena e Afrodite. Lo stile è un modo di apprendere la bellezza: una chiesa gotica e una barocca sono diverse espressioni di una stessa bellezza, è diverso lo stile. Esiste una comunione fra bello e buono, ma se si rovescia la problematica, è il bello che origina il buono. Bellezza e moralità: non esiste relazione fra loro. Stendhal: “La beauté n’est que la promesse du bonheur”, è impossibile tradurre il senso di questa frase, bonheur può intendersi feli- Venerdì 18 Maggio 2007 cità, piacevolezza, fortuna. Ci vuole rispetto per le opinioni estetiche tradizionali, le provocazioni (come lo scheletro di 24 metri in piazza del Duomo a Milano) hanno fatto il loro tempo, non stupiscono più nessuno. Quando parliamo di bellezza abbiamo sempre un modello classico, ma dobbiamo superarlo. I giovani oggi non hanno modelli, si lasciano suggestionare dalla pubblicità. Naturale e artificiale non sono in antitesi, possono convivere. Oggi c’è un modo nuovo di vedere l’urbanistica: i ghetti periferici, fonti di violenza, vengono ripensati. Alla fine dell’’800 il concetto di bellezza non entra più nell’idea dell’artista, sostituito dalla tecnologia: gli artisti (scrittori, pittori, musicisti) pensano solo al nuovo come categoria estetica, secondo gli “statuti” della scienza, così nella corsa al nuovo si arriva alla provocazione. Non c’è possibilità di scuola, si procede sempre peggio. Dare sempre la colpa di tutto alla televisione è sbagliato, ma non può essere un modello da seguire». Lory Del Santo: “Piacere è una sfida” Ed. Sperling & Kupfer Un viso conosciuto da tutti, un personaggio televisivo di grande popolarità, si è rivelato come una scrittrice di notevole talento. Il suo libro è stato presentato nell’Auditorium della Biblioteca civica il 23 aprile scorso dal giornalista Romano Strizioli. L’assessore alla Cultura dott. Monica Zioni ha porto il saluto, quindi Strizioli ha cominciato subito con le domande su: «…Questo libro singolare, mi ricorda le rocce di conglomerato dove dentro c’è di tutto; è un documento sull’attuale periodo caratterizzato dal consumismo». L’autrice risponde: «Ho scritto questo libro sfidando i pregiudizi, ci sono persone che sanno fare diverse cose; ero convinta di essere in grado di scriverlo un libro, ma le prevenzioni sono sempre forti, un libro diverso da leggere e conservare. Una storia si può dimenticare, questo libro penso di no. Nelle altre presentazioni ho notato che la gente è carina con me, desidero l’opinione ci chi l’ha letto. Abbiamo venduto 13.000 copie, le critiche della gente normale sono lusinghiere, ma tutte diverse. Ho il senso dell’osservazio- ne, sono molto sensibile, colgo tutto quello che può peggiorarci o migliorarci. Scrivere mi ha dato un’emozione così forte, che quando l’ho terminato (ma non finito) ero strabiliata. Scrivere non è facile, spesso manca l’ispirazione; il libro l’ho scritto per me stessa, ma anche per lanciare messaggi. Lo dedico alle persone comuni, che mi hanno ispirato, ne scriverò la continuazione: sono storie che mi dicono siano interessanti e divertenti. I consigli si devono scegliere, non sempre sono positivi. Non ho voluto né il riassunto né la biografia sui risvolti di copertina. L’intelligenza non è da esibire troppo, la bellezza non si può nascondere. Ci sono storie personali che possono essere interessanti per tutti, detesto annoiare, posso definirmi una persona che va scoperta, penso che occorra agire naturalmente e con semplicità». Ed ecco le risposte alle domande del pubblico. «Ci sono persone che giocano con i sentimenti, le ritengo detestabili. Per me ingannare qualcuno è tragico. Ho cercato di essere più chiara possibile, ma il lettore deve decidere ciò che è reale da ciò che è frutto di fanta- sia. Nel libro c’è il mio indirizzo email, conto di rispondere ai lettori che mi scrivono a condizione che abbiano letto tutto il libro. Nella vita per conquistare bisogna attaccare, cogliere le piccole cose che possono diventare importanti». Biblioteca Civica, 23 aprile 2007: Lory Del Santo presenta il suo libro “Piacere è una sfida”. L’incontro con il pubblico (numeroso e soprattutto curioso per il personaggio-autore) è stato organizzato dall’assessore alla Cultura Monica Zioni, prima a sinistra nella foto. Seguono in questa immagine il coordinatore e direttore della Biblioteca Roberto Baldassarre e, accanto all’autrice, Romano Strizioli che ha introdotto e illustrato l’opera. (FOTO SILVIO FASANO) Pier Paolo Rivello: “Il processo Engel” Nell’ambito delle manifestazioni per il 25 aprile nel 62° anniversario della Liberazione, il 24 scorso è stato presentato nell’Auditorium della Biblioteca civica il libro “Il processo Engel”, scritto dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Militare di Torino dott. Pier Paolo Rivello. Gli onori di casa sono stati fatti dall’avv. Claudio Bottelli Presidente dell’A.N.P.I. di Alassio-Laigueglia, il quale dopo i saluti ha presentato l’ospite. «P.P. Rivello non è nuovo a questi incontri, oltre che Magistrato è Docente all’Università Bocconi di Milano. I suoi libri contengono qualcosa di indiscutibilmente atroce. Ciò che descrive sono episodi passati in giudicato, stragi che sono avvenu- te in molti luoghi, pure nelle nostre cittadine, me ne sono occupato anche personalmente. Fra le salme riesumate alla foce del Centa, che rivelano orrende torture, c’è anche un alassino. Non bisogna dimenticare, la democrazia non è definitivamente acquisita, dobbiamo difenderla». Rivello: «L’avvocato Bottelli è un faro di vita, la sua amicizia mi onora. Come procuratore di Torino mi sono occupato di due fatti: Piazzale Loreto, scelto per la fucilazione di Mussolini, perché prima vi furono fucilati alcuni Partigiani; e il processo Engel, l’ufficiale nazista accusato di quattro stragi: Benedicta, Cravasco, Turchino e Portofino. Il comandante partigiano Raimondo Ricci (già ospite di questi incontri, n.d.r.) mi stupì chiedendomi se volevo parlare con un fucilato della Benedicta: effettivamente uno riuscì a sopravvivere. In questi processi conobbi personaggi straordinari. Engel fu condannato all’ergastolo. Lui diceva che queste condanne non lo riguardavano, ritenendo competente solo la magistratura tedesca. Chiesi l’estradizione, che era scontato non venisse concessa, e in subordine il processo a Genova, che fu accolto, ma solo per la strage del Turchino, che fu particolarmente efferata: fu condannato con molte attenuanti, sentenza comunque importante per ribadire la colpevolezza. Fece ricorso alla Corte Suprema e la condanna fu revocata per prescrizione. Ci furono osta- coli e ritardi per non guastare i rapporti fra Italia e Germania, inoltre c’era il problema dei criminali di guerra italiani segnatamente in Jugoslavia. Non è vero che si fecero due pesi e due misure: furono processati nazifascisti e criminali partigiani. I fascicoli riguardanti i crimini nazisti rimasero chiusi in un armadio con le ante rivolte al muro per cinquant’anni, furono scoperti perché rimosso a causa della riverniciatura». Il Presidente dell’A.V.A. Carlo Cavedini fa notare che anche l’avv. Bottelli si è occupato di questi processi, Bottelli risponde che si tratta del processo Dosse, per le fucilazioni alla foce del Centa e incita il dott. Rivello a continuare: non tutto in questo campo si è esaurito. Romana Rutelli: “Dalla quotidianità allo schermo e ritorno - Cinema e semiotica” Ed. ETS Il professor Franco Gallea, il 28 aprile scorso nell’Auditorium della Biblioteca civica, presenta come di consueto l’autrice: «Romana Rutelli, alassina, consorte del dott. Giorgio Quintavalle, psicologo, intellettuale multiforme: scrittrice, saggista, poetessa, autrice e traduttrice teatrale, docente di Anglistica all’Università di Genova e al D.A.M.S. (Dipartimento di Arte, Musica, Spettacolo) di Imperia. La sua attività la porta a riflessioni su vari problemi. Questo libro appartiene al suo ruolo professionale: la Semiotica, (da non confondere con la Semeiotica), studia i segni, va in soccorso di altre scienze: psicologia, sociologia, ecc. È una scienza relativamente recente, l’ha spiegato nel suo libro “Semiotica (e)semplificata”, presentato in questa sede nel maggio 2001. Il libro, ideale continuazione del precedente “Dal libro allo schermo”, parte dalla funzione del cinema, inteso come “quotidianità”, non come consuetudine del vivere, ma in quanto propone problematiche sociali (pedofilia, patologia psichica, omosessualità e travestitismo, tossicofilia, le frontiere mobili cittadine, la salute e il suo contrario). Su questi argomenti esamina 33 film. Libro non facile, ma denso di contenuti». L’autrice (in risposta a Gallea). «La Semiotica ha cominciato a studiare i segni, poi si è allargata ad altre discipline: tutto ciò che ci circonda è segno. Insegno Letteratura e Cultura inglese, ma il mio campo si espande in altri settori. Qualunque ambito può essere studiato smioticamente. I film possono influenzare i comportamenti di spettatori particolarmente ricettivi, come gli altri mezzi di comunicazione, con il loro bombardamento mediatico. Certe deviazioni come il travestitismo possono contenere aspetti positivi, si nota nei film di Almodovar. Riguardo al teatro “Romeo e Giulietta” è stato il primo testo che ho studiato e tradotto; Shakespeare nel suo “Canzoniere” ha rivelato se stesso. Il discorso della salute: la salute non parla, si potrebbe dire il discorso sulla salute, eppure in certi casi si può affermare che la salute parla. La collana editoriale nella quale è inserito questo libro la dirigo io: è una serie di volumi sulla semiotica. Ho in progetto un corso post-universitario sugli audiovisivi, in particolare per quanto riguarda la musica e le canzoni, vorrei coinvolgere il Comune di Alassio». Cl. Bl. I DIPINTI SEICENTESCHI NELLA CHIESA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI Restaurati e restituiti all’ammirazione del pubblico Molti sono i dipinti delle chiese di Alassio che, anche non di autori di primo piano, in gran parte sono di altissimo livello, eseguiti da pittori liguri di chiara fama. La chiesa di S. Maria degli Angeli dei Salesiani possiede, tra gli altri, cinque dipinti finora quasi sconosciuti alla maggior parte degli Alassini. Ora sono stati restaurati e posti nel presbiterio a decoro del luogo sacro e alla fruibilità di fedeli e appassionati. Sono stati presentati alla stampa il 19 aprile scorso dal Direttore dell’Istituto Don Bosco prof. Don Giorgio Colajacomo, che ha ringraziato gli sponsor, e dall’assessore alla Cultura del Comune di Alassio dott. Monica Zioni, cha a sua volta ha ringraziato la “memoria storica” alassina sig. Antonio Carossino, per la stesura della guida, edita dall’Assessorato, della chiesa ora con questi dipinti. Il restauratore, sig. Giorgio Gavaldo ha illustrato le fasi del delicato restauro durato circa due anni eseguito insieme alla consorte. L’inaugurazione è avvenuta la domenica successiva. Erano presenti molte autorità religiose e civili e numeroso pubblico. Il Sindaco di Alassio arch. Marco Melgrati ha porto il saluto e il ringraziamento dell’Amministrazione. È seguito l’intervento di Monsignor Giorgio Brancaleoni, alassino, Vicario Vescovile, che ha parlato anche a nome del Vescovo della Diocesi di AlbengaImperia mons. Mario Oliveri: «Sono lieto di partecipare a questa inaugurazione. Questi dipinti fanno parte del patrimonio di questo Istituto e di quello cospicuo di tutta la Diocesi. L’importanza dell’arte ad Alassio è testimoniata anche dai restauri in corso nella parrocchia di Sant’Ambrogio». Il Direttore Don Giorgio Colajacomo ringrazia i finanziatori del restauro: la Compagnia San Paolo e la Fondazione Carige, il cui rappresentante esprime il suo compiacimento. Il restauratore sig. Gavaldo ha poi nuovamente illustrato, con l’ausilio di proiezioni, il lavoro di restauro. È seguito lo scoprimento dei quadri e la Santa Benedizione. Quindi via libera al pubblico. Ecco una breve descrizione delle tele e dei loro autori. Andrea Ansaldo (Voltri 1584Genova1638): “Santa Maria degli Angeli”. Posto sulla parete destra del presbiterio. Restaurato grazie al contributo della Compagnia S. Paolo, raffigura l’Assunta in Cielo tra gli Angeli e i Santi francescani Salvatore da Horta e Pasquale Baylon, due Angioletti reggono un prezioso ostensorio; forse era la pala d’altare prima dell’intervento di Don Bosco. Era già stato restaurato a cura della Soprintendenza nel 1984 ed esposto a Genova nella Commenda di Pré nel 1985, que- sto ulteriore restauro si è reso necessario per i danni subiti da un’infiltrazione d’acqua sulla controfacciata della chiesa dove era stato collocato. L’autore, allievo di Orazio, figlio di Luca Cambiaso, da questi apprese il “colorismo” di Paolo Caliari (il Veronese), poi subì l’influenza del genovese Bernardo Strozzi, dei lombardi G.B. Castello e Morazzone e dei fiamminghi P.P. Rubens e A. Van Dyck, all’epoca attivi a Genova. Un altro suo dipinto, l’Assunzione di Maria, si trova ad Alassio nella chiesa della Carità. Sulla parete sinistra sono state poste le altre tele. Giovanni Battista Carlone (Genova 1603-Parodi Ligure 1683-85): “Martirio di Santa Caterina d’Alessandria”. Restaurato con il contributo della Fondazione CARIGE. Di grande effetto drammatico la scena della decapitazione della Santa, la cui compostezza contrasta con la ferocia degli aguzzini. La tela di alta qualità proviene dall’Oratorio attiguo alla parrocchia di S. Ambrogio, appunto di S. Caterina molto venerata ad Alassio. Era piuttosto degradata nella parte inferiore, un precedente restauro con l’asportazione di uno strato pittorico, aveva scoperto un ripensamento dell’artista, che aveva corretto la posizione di una gamba del personaggio a sinistra in basso, che ora appare del tutto innaturale e si è dovuto “velarla”. L’autore appartiene a una famiglia di artisti genovesi originari di Mendrisio (Como), ben inserita nel contesto culturale del tempo di così alto livello. Giovanni Lorenzo Bertolotto (Genova 1646-1721): “Sacra Famiglia e Santa Chiara”. Restaurato grazie al contributo della Diocesi di Albenga-Imperia. Anch’egli appartiene alla prestigiosa scuola genovese, a questo punto giunta all’inizio del ’700. Bertolotto è poco conosciuto, ma sue opere di pregevole fattura, come questa, si trovano a S. Margherita Ligure e a Voltri. Scuola genovese del ‘600: “Estasi di Santa Teresa”. In realtà si tratta di Santa Caterina da Siena, con la Madonna e il Bambino che pone una corona di spine sul capo della Santa. Il dipinto è stato donato anni or sono dal “nostro” Antonio Carossino, avendolo a sua volta ricevuto in regalo, che mi ha fornito le informazioni per questo articolo. La tela di discreto pregio viene datata all’inizio del ’700. Anonimo dell’’800: “San Francesco di Sales”. Il Santo, che dà il nome alla Congregazione Salesiana, è raffigurato in cotta seduto nel suo studio. Carlo Bertolino Venerdì 18 Maggio 2007 9 «L'ALASSINO» PER LA SPIAGGIA: DIALOGO ATTORNO AL NOSTRO MASSIMO SISTEMA ALASSIO - 10 AGOSTO 1920 CROCE ROSSA: NUOVA SEDE di Dante Schivo «Il Commissario Prefettizio ha scritto ai Deputati della Provincia per interessare il Comitato Talassografico Ligure alle sorti della nostra spiaggia…». «E u l'ha faitu ben... segundu mi a Passeggiata Regina Elena da via Tirine au Nettunu a l'è a ciù bella che hammu a a Arasce ma a dev 'esse bassa,. a livellu da marina e sensa miaie de difesa. In moddu che quando u mo u ven grossu u ghe posse muntò addossu e rìtìrose sensa fo resacca...». «Ecco l'ing. Gaggino; domandiamolo a lui. Chiamalo...chiamalo...» «Inzegnè, inzegnè... Ingegnere… ingegner Gaggino… volevamo sapere la sua opinione sulla Spiaggia... sul modo di difenderla e di proteggerla dall'invasione del mare, specie a levante del molo pieno... e del molo in ferro che abbiamo appena finito di allungare». «Io vi posso dire la mia opinione di tecnico che però, può essere non condivisa. E sono sicuro che anche, il qui presente Capitano Marittimo Comandante B. Secondo potrebbe non ritenerla idonea. Comunque, voi me la chiedete ed io ve la espongo. Ecco: vi ricordate nei tempi andati quante mareggiate ben più furiose di quelle verificatesi negli ultimi anni, ma giammai si era verificato un accorciamento della spiaggia e qualche volta scopriva i ciottoli che si trovano sotto il primo strato di sabbia ben presto, il mare, riportava la sabbia necessaria per ricoprirli». «È vero! L'inzegnè u l'ha raxiun» «Certo! La sabbia non sparisce dalla spiaggia; solamente si deposita sul fondo del mare che, a chi l'osserva dalla punta del molo di ferro, apparirà più sollevato. Il mare è pronto a restituire la sua preda solo che noi ripristiniamo le condizioni favorevoli, ossia rimuoviamo le alterazioni che l'opera dell'uomo ha introdotto nell'opera della natura». «D'accordo ingegnere, ma la passeggiata Regina Elena è una cosa bella; l'attrazione più prestigiosa del nostro paese. Non vogliamo e non dobbiamo privarcene...». «Nessuno lo vuole. Solo bisogna metterci in testa che al libero espandersi delle onde, lo ripeto ancora, non deve essere frapposto alcun ostacolo al movimento del mare. Se voi fate caso, quando il mare è agitato, si forma una fossa intorno ad uno scoglio o ad un palo infisso sul fondo. E allora? Dal mio punto di vista, se il fondo stradale della passeggiata fosse a livello della spiaggia e la sua sede arretrata di un metro o due, in pochi anni, (non certo in sol anno!) la spiaggia di morbida arena sarebbe consolidata in tutta l"estensione del paese». «Non so nemmeno io… io faccio il carrozziere ma ho sentito dire le stesse cose da un mio grande amico che fa il pescatore di mestiere. Ma il Comandante Secondo, lui che è un vero esperto, può consigliarci al lume della sua grande esperienza di mare. Cumandante qualu u lè u vosciu penscieru... in sci a noscia arena?Luigin u Maraian u m'ha ditu che e aigue i sun cine perché u gh 'è sempre u mo da Scirocco o da Lebecciu; anche quellu che nui e ciamammu da Punente pe' u Maraìan u l'è sempre Libecciu...». «E ha ragione! Ma voglio rispondere a questo proposito all'Ingegner Gaggino, che è qui che sta a sentire: no, caro ingegnere Gaggino, è... è precisamente il predominio dei venti del Sud che provoca il fenomeno della mancanza di sabbia... e non vi è ingegnere al mondo... non si offenda, che possa provare il contrario. Asserire che le acque della nostra rada non avanzano per effetto "de aigue cine cume u dixe u Maraian" a causa dei venti da Sud, è proprio non voler, per usare le sue stesse parole, non voler vedere quello che realmente succede». «È vero non mi ricordo una giornata di vento da Tramontana o da Grecale... e questo non è normale... i nostri gozzi da pesca hanno la prora ad arco all'indietro, al contrario di tutti quelli costruiti lungo tutte le coste italiane, proprio per essere manovrieri e prestar meno resistenza ai venti forti di tramontana; alle raffiche del vento da Nord… Ma se la Tramontana non soffia più...». «Hai ragione. Pe'sciurtì da u mo... i gussi Cun a prua slanciò i sun meiu... u mo u nu s'emborca e... ti... te poi bagnò ma ti nu neghii. Pe' a ciazza d'Arasce, però, quelli cun a prua a a “curnigiotta” i sun i meiu gussi propriu perché, d’invernu, de primma e d'autunnu, i sciuscian forte i venti du Norde ma u mo u l'e bunassa». «Pe' sciurti da u mo… come dice Melin, caro ingegnere non vuol dire "uscire dal mare", come letteralmente si traduce, ma vuol dire... remare con accortezza fin sotto la zona di basso fondale dove il mare frange pericolosamente, tenere posizionato il gozzo in attesa di un momento di calma, quindi vogare il più velocemente possibile per attraversarla e raggiungere il mare profondo dove i cavalloni di mare non hanno ancora messo la cresta bianca pron- ti a diventare "frangenti"». «Caro Ingegner Gaggino, se è tanto giovane da non saperlo, ricordi che lo scoglio detto della Galera, la cui punta nei tempi passati emergeva di molto dal mare è oggi ricoperto dall'acqua per circa trenta centimetri. Se ciò non bastasse, le posso citare altri esempi e forse più persuasivi e cioè che nei tempi più belli della mia gioventù, ho visto la spiaggia di Alassio in condizioni completamente opposte alle attuali, ossia la parte a Levante del Molo più lunga e più ricca di sabbia di quella a Ponente, tanto vero che è a Ponente del molo che fu costruita la casetta della Sanità, perché solo da quella parte il fondale permetteva, senza scendere a terra, ai cannotti di bordo delle navi ancorate in rada, di accostarsi all' apposita scaletta e salire sul molo "Prendere Pratica"». «A l'è vera... de là... a levante u gh'era sciuto... de sa... da punente u gh"era in fundale». «Da quell'epoca quanti cambiamenti. Nelle mareggiate il mare qualche volta, per qualche tempo, si sbizzarriva a infrangersi contro i muri delle nostre case, che sono tutte munite di dighe di riparo lo ricordate...». «Ingegner Gaggino, non diamo la colpa a chi non l'ha. La passeggiata Regina Elena non c'era... Non è questa la causa della mancanza di sabbia dalla nostra spiaggia, o meglio ancora, dalle spiagge della Liguria: sono i venti del Sud, e il loro predominio su i venti del Nord, la causa unica e sola di tanta iattura». «Comandante Secondo... guardi che io non dico di buttar giù la passeggiata... ma di ritirarla più indietro… e fare il piano calpestabile a livello della sabbia in modo che il mare in burrasca possa salirvi sopra, ma soprattutto mi oppongo alla costruzione dei pennelli o delle barriere nel mare...». «Ingegner Gaggino... Questo predominio dei venti del Sud non sarà eterno cesserà di certo, per quanto siano diversi anni che ciò accade, come potrebbe verificare confrontando i bollettini meteorologici delle varie specule nazionali. Ma mi fa meraviglia che lei Ingegnere non voglia rammentare i venti aquilonari che soffiavano negli inverni degli anni passati, non certo troppi da non poterli ricordare e confrontarli colle primavere che si sono da vari anni sostituite agli inverni. Veda Ingegner Gaggino di ricordarselo o farselo ricordare, glielo dico amichevolmente, e poi concluderà con me, che le "Passeggiate a mare" non hanno colpa che sono la bellezza del nostro paese e che sarebbe un delitto il toccarle, tanto maggiore il distruggerle». Concerto del Venerdì Santo - XXIXª Edizione È diventato ormai un’istituzione il tradizionale concerto del Venerdì Santo nella Parrocchia di S. Maria Immacolata al Borgo Coscia, per la ventinovesima volta svoltosi il 6 aprile scorso. Organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alassio, Biblioteca Civica, Circolo Amici della Musica “Primo Campana”. Quest’anno si sono esibiti i solisti dell’Ensemble Vocale “Soli Deo Gloria” che ha sede a Varenna, sul lago di Como. Il M° organista Ennio Cominetti proviene da Milano, mentre i Solisti: Emanuela Ghilardini, soprano; Manuel Epis, tenore e Giovanni Cesare Guerini, basso, da Bergamo. In apertura il M° Cominetti ha fatto una premessa: «Oggi si tende a considerare il Venerdì Santo solo come giorno di meditazione, ma un tempo nella Settimana Santa venivano cantati brani di Canto gregoriano, alternati con pezzi contemporanei. Fra i Protestanti è usanza il Giovedì e Venerdì Santo ascoltare le “Grandi Passioni” (Bach, Haendel, ecc.), anche questi canti possono considerarsi meditazione». Infatti il concerto è stato intitolato “Meditazione musicale sulla morte di nostro Signore Gesù Cristo”. La musica sacra barocca (fra ’6 e ’700) è stata naturalmente la protagonista del concerto. A par- te tre Corali luterani anonimi, sono state eseguite in particolare musiche di Bach, ma anche di altri validissimi poco conosciuti compositori: G. Bohem, G. Torelli, M. Cazzati, G. Baini, J. Kuhnau; per finire col “Miserere in la minore K85 di W.A. Mozart, che lo scrisse a 14 anni, concepito a Bologna, è un insieme di brani polifonici inframmezzati da Canti gregoriani: è stato eseguito da tutti e quattro i musicisti, mentre negli altri brani (alcuni per solo organo) si sono alternati i solisti. La Chiesa era gremita di pubblico, calorosissimi gli applausi. Gli organizzatori ringraziano i Rev. Padri Cappuccini per la loro gentile collaborazione. Il gruppo dei militi con le autorità. Dopo tante vicissitudini siamo riusciti a presentare la nuova sede della Croce Rossa agli Alassini, oggi situata in Via Neghelli 125 di fronte all’officina Torassa. Per chi non ne fosse a conoscenza precedentemente la sede della Croce Rossa ad Alassio era situata in Via Priv. Sibelli Bogliolo, dove la CRI ha conosciuto momenti di affanno, ma anche molti momenti di grande attività e fervore, celebrando quest’anno 50 anni dalla fondazione. Nel corso di questi anni i volontari della Croce Rossa hanno sempre cercato di contribuire alla comunità Alassina attraverso il continuativo servizio di emergenza medica e del trasporto dei malati presso le strutture ospedaliere per visite e medicazioni. Si ricordano anche coloro che hanno partecipato alle attività di soccorso per la disgrazia del Vajont negli anni 70, per i terremoti in Irpinia negli anni 80 e in Umbria e nelle Marche nel 97, oltre alla partecipazione alle operazioni di soccorso nelle zone devastate dalle alluvioni. Se oggi siamo riusciti ad uscire dal recente periodo di crisi che ha attraversato la CRI di Alassio è grazie a tutti i volontari che nonostante le avversità hanno continuato la loro opera donando il loro tempo e il loro impegno affinché la sede di Alassio non fosse chiusa. Purtroppo oggi è sempre più raro arruolare nuovi volontari ed a questo la comunità dovrebbe stare molto attenta poiché senza volontariato la nostra organizzazione non potrebbe più proseguire la sua opera di assistenza e soccorso. Ci auguriamo che con questa nuova sede più accogliente e luminosa i cittadini di Alassio siano più invogliati a partecipare alle nostre iniziative volontaristiche. Guardando al futuro, nei nostri progetti, c’è la ferma intenzione di migliorare il servizio, anche attraverso l’acquisto di una nuova ambulanza in sostituzione di quelle più datate ormai usurate. Vogliamo anche ricostituire il Corpo Femminile della Croce Rossa, che anni addietro con il suo operato riuscì addirittura a donare un’ambulanza per il soccorso. Inoltre cogliamo l’occasione per ringraziare le seguenti persone: Si ringrazia la famiglia Morra per averci fornito i nuovi locali e per aver pazientato di fronte a tutte le lungaggini burocratiche. Si ringraziano tutti i volontari che hanno contribuito al trasferimento e il Comitato Locale di Ceriale che ci ha sostenuto e supportato nonostante le nostre difficoltà economiche. Si ringrazia il Sindaco, l’Assessorato al Volontariato e alle politiche sociali per il contributo finanziario per il restauro dei nuovi locali. Si ringraziano i dirigenti del Comune che hanno contribuito a rendere celeri gli adempimenti burocratici per lo svolgimento dei lavori di sistemazione della sede Si ringrazia l’Impresa edile Edilizia 2000 dei Fratelli Giudici per il meticoloso lavoro svolto nella sistemazione della nuova sede anche oltre quanto dovuto Si ringrazia il Direttore dei lavori l’Arch. Dott. Luigi Gandini per la disponibilità offerta Si ringrazia il Comando dei Vigili Urbani di Alassio per l’assegnazione dei parcheggi per i nostri mezzi. Si ringrazia don Luciano per essere intervenuto nella benedizione della sede Si ringrazia la Sig.ra Silvana Wais e Ugo Wais per il contributo al ristoro con una bella torta riportante le effigi della Croce Rossa Si ringrazia l’Associazione albergatori e gli alberghi S. Nicola, il Flora, il Regina, il Panama, l’Aida, il Toscana, il Fiori per aver contribuito al ristoro Si ringrazia la signora Alemani Molteni per il generoso contributo per l’acquisto di una nuova ambulanza e la Banca d’Alba ed I Reduci della Repubblica Sociale Italiana per il contributo per la ristrutturazione della nuova sede. Si ringrazia la Corale di S. Ambrogio per essere intervenuta. Si ringrazia il Presidente dell’Associazione Vecchia Alassio per gli spazi concessi sul periodico “L’Alassino” Si ringrazia Mario Berrino per l’affissione della piastrella commemorativa sul “Muretto” Si ringrazia il fotografo Gualtiero Coniglio Si ringraziano tutte le autorità intervenute. I Volontari della Croce Rossa di Alassio UN’ORA CON L’ATTORE Domande e risposte fra il pubblico e GIUSEPPE PAMBIERI Un altro grande nome del teatro italiano ha acconsentito, in occasione della sua recita ad Alassio, di incontrare il pubblico nell’Auditorium della Biblioteca civica il 13 aprile scorso, intervistato dalla giornalista Elisabetta Mandracchio. Era presente il noto promotore teatrale dott. Enrico Rembado, fondatore del Festival di Borgio Verezzi. Dopo i saluti di rito Elisabetta passa la parola a Giuseppe Pambieri, intercalando le sue dichiarazioni con domande e puntualizzazioni. «L’idea di allestire e portare in tournée “La commedia degli errori” di William Shakespeare è nata due anni fa a Verezzi, dove mi trovavo con mia moglie Lia Tanzi, grazie a Rembado. È un grosso impegno, sostengo due ruoli (come mia figlia): raddoppiano le occasioni di comicità; mia figlia Micol fa la parte di una pazza isterica e quella contraria della sorella. Il teatro sta vivendo un momento di spinta: i biglietti venduti hanno superato quelli del calcio, ma per le scarse risorse finanziarie è in affanno». È intervenuto Enrico Rembado: «Ho conosciuto Pambieri a Siracusa, interpretava “Ippolito”, ne ebbi una grande emozione. È nato col teatro classico ma fa tutte le parti». Pambieri prosegue: «Il pubblico ligure è fra i migliori; ho un solo rammarico: non ho ancora ricevuto il premio “Veretium” (ma ho ricevuto quello “Vittorio Gassman”) che viene assegnato dal pubblico. Il palcoscenico è una bestia stranissima: ci da soddisfazioni ma anche delusioni, io ho avuto solo soddisfazioni. Gino Cervi era un grandissimo attore, non sapeva mai niente a memoria, aveva un suggeritore che spesso gli scriveva la parte su un rullo nascosto dalla cuffia (il “gobbo”), oggi molti attori hanno l’auricolare. Ci sono giovani autori italiani bravi, ma con le difficoltà che ha oggi il teatro, recitare un testo di autore nuovo è molto rischioso, dovrebbe essere il teatro pubblico a promuoverlo. Mi piace fare la regia, alcuni grandi registi hanno fatto epoca, ora hanno meno importanza; ritengo di essere un regista onesto. Con la mia famiglia facciamo teatro con leggerezza, nel senso di distacco, siamo molto affiatati. Per fare l’attore occorre cominciare molto giovani, fare una buona scuola e avere molta pazienza». Pranzo Sociale Domenica 10 giugno 2007 ore 12,30 Ristorante Castè - Alassio Prenotarsi entro l’8 giugno presso l’A.V.A. C. B. 10 «L'ALASSINO» CALCIO CICLISMO TORNEO CINQUECENTENARIO PARROCCHIA S. AMBROGIO UNIONE CICLISTICA ALASSIO Nel periodo pasquale la POLISPORTIVA BAIA DEL SOLE ha organizzato il torneo di calcio a 7 giocatori intitolato al Cinquecentenario della Parrocchia S. Ambrogio e riservato ai Pulcini classe 1996. La manifestazione sportiva si è svolta in due fasi, la prima, alla quale hanno partecipato 8 tra le migliori compagini della provincia e le due squadre della società organizzatrice, una allenata da Sergio Zenari e Benito Giovannelli e l’altra da Ferdinando Fiorelli, ha visto l’affermazione della squadra della Baia del Sole allenata dalla coppia Zenari-Giovannelli, che si è imposta in finale battendo per 6 a 0 lo Sporting Albenga. Le due finaliste della prima fase, la Baia del Sole e lo Sporting Albenga, poi, sono state impegnate, nella giornata conclusiva, in un girone all’italiana dove hanno incontrato i pari età delle squadre giovanili del GENOA e del TORINO, che si è aggiudicato il primo posto nella classifica finale. La seconda fase si è svolta sul nuovissimo e fiammante campo in erba sintetica di Loreto, terminato dall’amministrazione comunale giusto in tempo per ospitare una kermesse di così alto livello tecnico. Durante le quattro giornate del torneo hanno presenziato alle gare numerosi personaggi di spicco del mondo del calcio tra i quali Enrico Annoni, ex giocatore di Como, Torino, Roma e Celtic Glasgow e Roberto Muzzi, ex giocatore di Roma e Udinese ed attuale attaccante del Torino, i quali si sono simpaticamente prestati per le premiazioni di rito, ma anche per autografi e fotografie con i piccoli atleti. Una menzione speciale merita, inoltre, il giovane atleta della Baia del Sole Andrea Pampararo, premiato da Roberto Muzzi, su indicazione della giuria tecnica, come miglior portiere del torneo. Vorrei esprimere, infine, un sentito ringraziamento per tutte le persone che hanno collaborato per la buona riuscita della manifestazione: per i piccoli atleti, in primo luogo, che hanno dimostrato tutto il loro impegno in campo, per i genitori, che hanno sacrificato parte del loro tempo libero dei giorni di festa, per i dirigenti, gli allenatori e gli arbitri, che hanno permesso una organizzazione così apprezzata di questo torneo. Il Presidente della Polisportiva Baia del Sole Avv. Alessandro Chirivì BASKET BASKET CLUB ALASSIO: RICEVIAMO DAL PRESIDENTE E PUBBLICHIAMO Con la presente ci permettiamo a titolo di promemoria qualche dato inerente alla nostra Società. Sino a circa dieci anni fa la Pallacanestro Alassina ha avuto un periodo di successi sportivi nati dalla fondazione del Club negli anni 80 nella sede dell'Oratorio Don Bosco di Alassio. Artefici della scesa in campo sportivo il non dimenticato Don Berti e l'appassionato di questa disciplina sportiva il Presidente Giovanni De Stefano. Per diciotto anni il sodalizio è stato artefice di brillanti successi portando alle finale nazionali la serie cadetta della P.G.S., mentre la Prima Squadra ha ottenuto brillanti risultati percorrendo i Campionati dalla "Promozione alla Serie C”. Per motivi di lavoro il Presidente De Stefano negli anni 96 lascia il sodalizio che purtroppo ha avuto breve esistenza. La passione mai assopita ed ascoltando le richieste degli amanti di questo splendido Sport il Presidente De Stefano è di nuovo sceso in campo e con un gruppo di Dirigenti volenterosi ha ripreso il cammino nei campionati della Pallacanestro e tanto per bene incominciare la Prima Squadra di Promozione Maschile è già tra le favorite del Campionato, posizionata saldamente al primo posto in classifica. Pertanto la serie D è vicina e riteniamo di poter vincere i Play Off e per l'anno prossimo ci auguriamo ripercorrere i traguardi del passato. Nella foto che alleghiamo in alto da destra Dirigente Valenza Fabio-il Direttore Sportivo Pessina Giancarlo – n.6 Michelini Davide – n. l3 Tassara Maurizio, n.18 Castagneri Silvano –n.l5 Moirani Ivan – n.7 Ferrari Thomas – n.11 Michelini Giuliano – il Presidente De Stefano Accosciati: n. l0 Moirano Igor – n. l9 EnricoAlessio – n. l7 Malnati Alessandro – n. 8 Binetti Luigi, – n. 5 Mancuso Gianni – n. 4 Gazzotti Paolo – Massaggiatore Ponti Giuseppe. Il Basket Club Alassio ha trovato un valido abbinamento Sportivo con la Ditta Fondocasa-Immobiliare di Alassio, quale Sponsor ufficiale della squadra. Ringraziamo dell'attenzione e porgiamo sportivi saluti Il Presidente Giovanni De Stefano Chi ben comicia… Da circa un mese e mezzo è iniziata la stagione agonistica anche per la squadra giovanissimi dell’Unione ciclistica Alassio e con tanta soddisfazione possiamo già contare su un bel mucchietto di vittorie: sono ben trentacinque quelle già ottenute in questo primo scorcio di stagione nelle varie manifestazioni che si sono finora svolte in varie località, comprendenti alcune prove promozionali di abilità e le altre nei tradizionali circuiti stradali. Il podio categoria G/5 (a sinistra Daniele Raimondo ed al centro il vincitore Marco Tomatis). La stagione quindi è iniziata nel migliore dei modi per la giovane compagine allenata da Angela Gaibisso che tanto tempo e passione dedica a questi ragazzi, ricambiata dall'impegno e l'entusiasmo di questi giovani e dai successi che arrivano a raffica, suscitando l’ammirazione e l'invidia degli avversari e dei dirigenti gli altri club che a volte pur presenti con un numero maggiore di ragazzi, non riescono neppure ad avvicinare i risultati delle nostre giovani “promesse”. Tutti i venticinque tesserati sarebbero meritevoli di citazione, ma l’elenco sarebbe lungo e noioso, alcuni di loro sono in testa nelle classifiche del “Giro della provincia di Savona”. Altri sono ancora imbattuti dall’inizio dell’attività ed il gradino più alto del podio è per loro una consuetudine (vedi Filippo Bertone, Camilla Pesenti, Marco Tomatis e Gloria Scarsi), tanto per citare alcuni tra i tanti vincitori. Grosse soddisfazioni quindi per i dirigenti e per i famigliari che seguono questi ragazzi facendo un tifo festoso ed ordinato ai bordi dei vari circuiti. Presto inizieranno le varie manifestazioni valide per l’assegnazioni dei titoli provinciali e regionali, dove i giovani atleti dovranno confrontarsi anche con i quotati e nutriti club spezzini. Ma con le premesse di cui sopra, i nostri piccoli “eroi” sapranno certamente farsi valere come d'altronde hanno già dimostrato nei recenti anni passati. Per l'unione Ciclistica Alassio O.V. A seguito richiesta pervenuta a questa redazione si invita, chiunque ne sia in possesso, di fornire informazioni su Emilio Portaluppi, passeggero del Titanic, che era solito soggiornare presso la nostra città. Venerdì 18 Maggio 2007 ANNIVERSARI IN RICORDO DI ANGELO GEDDO Quaranta anni fa, e precisamente il 6 giugno del 1967, moriva a Bergamo, sua città di adozione, un nostro concittadino: un artista, un poeta, un uomo singolare, che Alassio forse ha dimenticato troppo presto. Oggi sono rimasti pochi gli Alassini che lo hanno conosciuto personalmente: mi hanno parlato di lui, ricordandone la vivacità intellettuale e il temperamento d'artista, Antonio Carossino, grande cultore delle nostre memorie e il poeta Santino Bruno Pezzuolo, che di "Angiulin" ha avuto modo di apprezzare soprattutto la grande e profonda conoscenza del nostro dialetto; tuttavia molte sono le testimonianze che ci rimandano ad un uomo di notevole spessore culturale, ad un artista a tutto tondo, sempre rimasto profondamente legato ad Alassio da un forte affetto, anche se fu soprattutto dalla terra bergamasca che ottenne successo e prestigiosi riconoscimenti. Angelo Geddo, di famiglia originaria delle valli di Albenga trapiantata ad Alassio all'inizio del ’900, a trenta anni (era nato nel 1902) scelse di vivere a Bergamo, dove ebbe modo di esprimere, forse più che nel clima vacanziero e un po' pigro del nostro ponente ligure, la sua estrosa personalità. Della sua attività di musicista e musicologo, oltre i molti attestati di stima del mondo culturale lombardo, restano le sue opere tra cui, celebrate e apprezzate, le due biografie di Donizetti e quella di Chopin, Non va dimenticata la sua opera “ Bergamo e la Musica” edita da Conti 1958, guida fondamentale della Musica e Musicisti di Bergamo. A queste Geddo affiancò un'intensa attività di giornalista collaborando a numerose riviste e quotidiani lombardi. Si occupò anche di critica d'arte: è sua una pubblicazione dedicata a Baschenis, il più famoso pittore di strumenti musicali; si distinse inoltre come brillante presentatore di varie mostre d'arte contemporanea e pubblicò nel 1962, di grande interesse, per la messa a fuoco della complessità del suo temperamento, una raccolta di poesie. Nonostante la molteplicità degli interessi fu la musica la grande passione della sua vita. Valente strumentista (spaziava dal pianoforte all'organo, al violino) passava con disinvoltura dalla musica classica a quella cosiddetta leggera, e fu proprio la musica che gli fece incontrare la già affermata pianista Wera Roberti, che sposò e da cui ebbe due figli Tristano e Rosella, a sua volta raffinata concertista e insegnante di pianoforte all'Istituto Musicale Donizetti di Bergamo. Ed è a Rosella, fedele custode della memoria patema, che Angelo Geddo trasmise il forte e genuino sentimento di appartenenza alla terra di Liguria, l'autenticità del suo rapporto con Alassio, dove con il trascorrere degli anni amò tornare spesso, poi più raramente, ma che fu sempre nel suo cuore. Troviamo "Angiulin" ad Alassio alla fine degli Anni 40, pronto a mettere a disposizione la sua maturata esperienza in campo giornalistico per la pubblicazione del primo settimanale alassino del dopoguerra: "La Voce di Alassio ", di cui fu direttore e che ebbe come collaboratori Angelo Ciccione, il primo sindaco della Liberazione, Antonio Elena, già direttore del "Caffaro" di Genova e il comandante Federico Mela. In quel periodo apparve sul giornale una sua ricerca a puntate, dal titolo "Appunti per una grammatica del dialetto alassino" apprezzata e citata da Santino Bruno Pezzuolo nella prefazione alla sua "Grammatica della Parlata Alassina" edita dalla tipografia Fratelli Stalla, Albenga, 1995. Sembra, tuttavia, che avesse già dato prova di sé, giovanissimo, alla direzione, per un breve periodo, della rivista socialista "Il Mare", voluta e pubblicata dalla Tipografia degli Stalla e soppressa nel 1927 dal regime fascista Tuttavia, come ho già detto fu la musica a segnare il variegato percorso della vita di Angelo Geddo. Antonio Carossino lo ricorda organista in sant'Ambrogio, la figlia Rosella come direttore della corale di Santa Caterina. Sappiamo che ad Alassio, negli anni ’30, acquistò il suo primo violino da quel grande liutaio, Battistin Gaibisso , che aveva il suo laboratorio al Passo, accanto al Grande Hotel e che ottenne, per la sua arte, ampi riconoscimenti in Italia e all'estero, Sempre ad Alassio, come ricorda Pezzuolo, Geddo ebbe modo di esprimere il suo estroso temperamento musicale esibendosi, alla batteria, al Cinema Teatro Colombo, durante gli spettacoli del grande comico genovese Marzari. Difficile dunque etichettare e definire Angelo Geddo: "Uomo schivo e illuminato, appartato e ricco di talento, attivamente disponibile e profondamente affascinato da ogni espressione della cultura e dell'arte", scrive di lui Gianluigi Gonella sul Giornale di Bergamo, a trenta anni dalla sua morte, e, nel ’98, in una pubblicazione commemorativa a cura di Ermanno Comizio, viene riproposto il tema della sua "vulcanica attività" e ricordato il ruolo importante che egli svolse nella vita culturale bergamasca, oltre che la sua attività di poeta. Geddo fu infatti anche poeta: esiste, infatti, di lui un solo, piccolo, ma significativo libro di versi "Tangenze Drammatiche" pubblicato dalla Stamperia Conti Editrice Bergamo, del 1964, in 220 esemplari numerati e firmati, che rappresenta, per chi lo ha conosciuto e amato, l'ultima sua prova d'artista, quasi una confessione di sè. Sono ventuno composizioni che rivelano ascendenze gozzaniane nella voluta prosaicità dei versi e nei toni ora ironici ora intimistici, ma non mancano riferimenti di gusto tardoromantico o, meglio, scapigliato per l'anticonformismo di certi sberleffi dissacranti. Se vogliamo però, con una lettura più attenta, cercare di indagare l'animo del poeta che si cela tra i versi, scopriamo un uomo dotato di grande sensibilità, che sa cogliere i colori e la voce della natura, che conosce la solitudine, che sente intorno a sé la presenza della morte. Manca qualsiasi riferimento esplicito alla sua terra, inesistente appare, a prima vista, il ricordo della Liguria, eppure frequenti sono, nei versi, immagini brevi e sfuggenti, che emergono dal profondo della memoria e che ci riportano a percezioni lontane: l'olivo sempre verde, le gemme del pesco, il libeccio malandrino, il melograno...nell'orto madido di primavera, il canto delle barche lontane confuse con le vele dei rondoni... Angelo Geddo forse mai come in questi versi si è lasciato andare alla riscoperta di un passato ricco di emozioni e di affetti profondi. Ne è prova la lirica dedicata al padre: una confessione struggente, bellissima, che sola basterebbe a darci la dimensione di un uomo capace di grande sentire, che vogliamo ricordare nel quarantennio della sua scomparsa. AMBROGIO VACCAREZZA Per mio nonno Ambrogio perché il 16 Maggio è il suo compleanno A scuola mi hanno fatto fare un tema con il titolo: C'E' UNA PERSONA ANZIANA A CUI SEI PARTICOLARMENTE AFFEZIONATA? Io ho pensato di descrivere e ho scelto una persona a cui sono molto affezionata: è il nonno; con lui facevo molte cose, cercava di farmi capire l'importanza che aveva il bosco per lui e certe volte trasmetteva dentro al mio cuore tutta la gioia che lui aveva. Lui, infatti era una persona sempre allegra, gioiosa e non era mai triste: quando io e Matteo eravamo con lui, voleva bene a tutti e due, anche se io ero un po’ una “rogna” e dava sempre ragione a me. Non tutte le volte riuscivo ad abbracciarlo perché era un po' robusto, aveva un viso allegro e tutte le volte mi veniva incontro con le braccia aperte; quando ha saputo che Nicolò stava per nascere era felicissimo e la prima volta che l'ha visto lo era ancora di più, anche se sapeva già che diventava un tipo monellino. Dopo un po' di tempo però, se ne andò in cielo, io ci rimasi molto male, però sapevo che dove andava lui sarebbe stato molto meglio che in un ospedale pieno di dottori. Peccato che non vide Roman, ma sono sicura che dal cielo lo vede meglio che sulla terra. Da quel giorno non faccio che pensare a quello che facevamo insieme, certe volte mi viene da ridere perché ci divertivamo molto insieme, certe volte però, quando vedo le sue foto, mi viene da piangere, ma smetto subito, perché il nonno ci rimarrebbe male a vedermi così. Giocavamo sempre io e lui e da me si faceva fare di tutto: lo truccavo, gli mettevo lo smalto e lui non mi diceva niente; quando eravamo a Nava mi portava in giro nei prati e a funghi, una volta si è arrabbiato con la mamma e con Raffaella perché mi avevano portato sul fortino senza qualcosa da mangiare; infatti avevamo solo il ghetoraid; quando siamo scese io mi sono mangiata un piatto di gnocchi che non finiva più. Mi divertivo tanto con lui e lui con me. Infatti sarebbe stato comunque lui il mio preferito. Ti voglio bene nonno Giulia C. Anna Maria Larcher MESE DI APRILE 2007 GIORGIO GALIZIA Il 12 Maggio u.sc. è caduto il settimo anniversario della morte di Giorgio Galizia e la moglie, Signora Ernestina Pagani, vuol ricordare il marito a tanti Alassini che lo conobbero e lo apprezzarono per le sue doti di uomo e di cittadino. Anche l’A.V.A. si unisce al cordoglio che il tempo non muta e non cancella. ARTUSO Elbana anni 71 BIANCHI Giovanna Giuseppina 82 BOLOGNA Benvenuto 83 BRIANO Graziano anni 52 DEL BECHI Ernesto Romeo 84 DELFINO Armando anni 78 FECHINO Luigi anni 84 PARISI Nazzarena anni 80 PORRO Bernardo anni 84 TOSCHI Maria Bianca 89 VIGLIETTI Giuseppe 83 anni anni anni anni anni Venerdì 18 Maggio 2007 «L'ALASSINO» LUTTI CITTADINI, NECROLOGI MILENA GAZZANO IN GHIRINGHELLI È mancata, dopo lunga malattia, il 27 aprile u.sc. MILENA GAZZANO GHIRINGHELLI, lasciando un meraviglioso ricordo di sposa, di madre e di umanità a servizio degli altri. Grande il cordoglio dei parenti, degli amici, dei conoscenti. Anche l’A.V.A. di cui era Socia effettiva, si unisce al compianto generale ed al saluto commosso del marito Ettore Ghiringhelli. Amica, compagna, confidente, complice e, soprattutto, mamma. Hai saputo catalizzare attorno e te, con la tua disponibilità e simpatia, tanta gente, venuta oggi a salutarti in quest'ultimo viaggio terreno. Hai visto i ragazzi dell'oratorio? Erano tutti lì, ricordando chi amorevolmente li seguiva nei loro giochi. Ho ripercorso in un attimo la nostra vita, sempre insieme: dove c'eri tu c'ero anch'io, sino all'ultimo respiro, quello dell'abbandono. Il mondo ha perso qualcosa di grande, io ho perso il mio mondo. Ma non sono solo: mi hai lasciato una cospicua eredità, la più preziosa che tu abbia avuto e voluto, Mara. Cercherò di essere all'altezza del duro compito, certo che di lassù saprai comunque consigliarmi attraverso il tuo pensiero, che sempre avemmo in sintonia. Un vuoto immenso mi circonda, cerco di riempirlo col tuo ricordo. Ciao, Mami. Ettore Carissima Milena, anzi cara Mile come sempre ti ho chiamata, com’è difficile dirti queste poche parole… Un lungo tratto della nostra vita è trascorso insieme, ci siamo incontrate in un luogo per noi molto caro, la Casa della Madonna, la Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice e li è iniziata la nostra amicizia che non termina oggi, ma si rafforza in una nuova dimensione, con una nuova vitalità, quella dello Spirito, eravamo in comunione e rimarremo in comunione. Oggi ti allontani da noi alla vigilia del mese della Madonna, sono certa che sei sotto il suo manto, noi ti affidiamo a Lei come affidiamo a Lei Ettore e Mara: i tuoi cari. Ci siamo scambiate il testimone nella nostra amata Associazione perché abbiamo sempre creduto nei suoi profondi valori e ci siamo arricchite vicendevolmente. I giovani e l’oratorio sono stati per lunghi anni il nostro quotidiano luogo d’incontro e di amicizia. Mi piace e ci piace ricordarti all’opera ogni martedì sera, nel programmare e nell’organizzare giochi, attività, gite e momenti formativi per i nostri ragazzi che la domenica successiva avremmo incontrato. Mai un no, sempre una grande generosità e disponibilità, anche quando la malattia avanzava, hai sempre voluto esserci per tutti noi e per i nostri ragazzi. Sempre disponibile nell’ascolto e nel consiglio. Rivedo le nostre lunghe chiacchierate a qualsiasi ora del giorno e della notte dopo le riunioni… Quando ti venivo a trovare eri desiderosa di sapere, di conoscere e di essere coinvolta… e anche mercoledì, a Genova, l’ultima volta che ti ho abbracciata mi hai detto: raccontami… perché sapevi che arrivavo dalla Festa con il Rettor Maggiore dei Salesiani. Sono sicura che anche oggi sei qui con noi e ci continui a dire andate avanti, non mollate… fate festa, siate nella gioia perché ho raggiunto la Vita Nuova che Gesù ci ha promesso! Ci hai lasciati troppo presto ma sappiamo che dal Cielo continuerai a essere al nostro fianco, donandoci forza. Voglio pensarti insieme a Don Bosco e Madre Mazzarello all’oratorio del paradiso, tra canti, giochi a far festa al nostro Dio che ti ha voluto vicino a Lui. Ciao Milena è così che ti vogliamo salutare perché quando saremo di nuovo insieme ci accoglierai con un abbraccio, un sorriso e un occhiata come facevi tu, e ci preparerai una bella festa oratoriana in pieno stile salesiano,… lo stesso che per anni ti ha vista attiva e in prima linea fino in fondo anche nelle sconfitte. Ed è con questa visione che ti salutiamo e ti diciamo arrivederci! Ciao MILE! Rosanna le Exallieve, gli Exallievi e gli Animatori dell’Oratorio GIANNA LARGHI VED. GROPPELLI È mancata Giannina Larghi vedova Groppelli da molti anni alassina di adozione che amava la nostra terra e il suo mare. La ricorda a quanti la conobbero la figlia, Signora Clementina Lanteri, che ha “scritto” una delicatissima lettera alla Mamma adorata, che vogliamo pubblicare. Anche l’A.V.A. si unisce al cordoglio della famiglia. A mia madre Ti ho lasciato una lettera per raccontarti il mio enorme dolore, per raccontarti il rimpianto della nostra vita insieme. Ti ho lasciato una lettera dove ti esprimo la strana sensazione di essere così sola, ancora viva e la serenità che è certezza dei tuoi pensieri vicino a me, scordandomi che non ci sei più. Ti ho lasciato una lettera convinta del tuo amore che continuerà con me ovunque e che non muore con la morte. Ricorderò il sapore malinconico del tuo sorriso ed il tocco delle tue infinite carezze sincere Ti ho lasciato una lettera… Arriverà fra le nuvole, con un raggio di sole ed insieme ancora vivremo dove il pianto non sarà più pianto e dove le lacrime saranno luce di Dio E con il tuo dolce sorriso, Mamma… Sarà, per me, come essere in Paradiso La tua Clementina SILVIA FOSSATI VED. BORZONE BENVENUTO BOLOGNA A distanza di alcuni mesi ricordiamo, a quanti le hanno voluto bene e l’hanno conosciuta, l’alassina Silvia Fossati, deceduta in Chiavari l’11 Dicembre 2006. Mancava un mese al 95° compleanno. Il padre Giacomo era di Pieve di Teco, la mamma Giulia Vercellesi di Codogno. Giacomo chef di prim’ordine aveva aperto dapprima un hotel ad Algeri, poi uno a Sanremo e, trasferitosi ad Alassio, un terzo nel palazzo Enrico sulla piazza Sant’Ambrogio. Inoltre aveva guadagnato l’appalto per la gestione del Cafèbar della vecchia e nuova stazione ferroviaria. A Sanremo erano nati i figli Caterina e Mario – in Alassio Lino, Luigi, e poi Silvia. I tre fratelli negli anni 20 avevano ottenuto la Concessionaria FIAT, la seconda in Liguria dopo Chiavari. L’officina di riparazioni e il garage erano sorti in Via Mazzini. Alla corsa ciclistica Milano-Sanremo, presso il garage breve sosta per il cambio delle gomme ed altre necessità. In questa storica sede dall’età dei 13 anni Silvia prestò la sua opera nell’ufficio amministrativo. Noi la ricordiamo col lungo camice nero azionare la pompa del distributore di benzina. Conoscendo il francese, l’inglese e il tedesco, era in grado di trattare con gli stranieri di passaggio con cui intratteneva continui rapporti, facendo loro da guida nei viaggi sulla Costa Azzurra, a Parigi, Londra e Berlino, dove conobbe la famiglia Attolico. Nel 1942 sposò l’ing. Giuseppe Borzone, andando a risiedere prima a Genova, poi a Chiavari, dove nacquero Giulia e Carlo: Dopo la scomparsa prematura del marito, nel 1971, intensifica i rapporti con Alassio, città che aveva nel sangue, e la sua famiglia che aveva sempre sostenuto ed aiutato. Nella solinga pace di Villa La Venusta, (dove nel primo novecento Eleonora Duse aveva trascorso un inverno), trascorreva periodi di riposo a contatto con la natura e con amici e conoscenti. Si prodigò ad assistere i familiari più anziani e bisognosi di cure. Nella vecchiaia il suo carattere deciso, attivo, forte ed instancabile si era fatto ansioso e intimi dolori avevano colpito il suo sensibile animo. Al suo ultimo desiderio, quello di riposare nel camposanto di Alassio, hanno prontamente ottemperato Giulia e Carlo, ai quali rinnoviamo le nostre sentite condoglianze. Ricordiamo che sarà celebrata una S. Messa di suffragio a sei mesi dalla scomparsa, unitamente al ricordo della sorella CATERINA FOSSATI COSTA nel venticinquesimo anniversario della morte, alle ore 17 di Domenica 10 giugno, nell’antica Chiesa Parrocchiale S. Ambrogio, da Mons .Angelo De Canis. Si ringraziano ancora tutti coloro che la ricordano e soprattutto Antonio Carossino, storico alassino, amico di famiglia che ha avuto la bontà e la cordialità di scrivere questa memoria. L’A.V.A. certa di interpretare il pensiero dei Soci porge alla famiglia le più sentite condoglianze. Già Alpino diciannovenne della Cuneense, combattente e deportato in Germania, ormai Mogliese a tutti gli effetti, Benvenuto Bologna, pur lasciando a malincuore la sua Garessio per necessità di lavoro, operò per molti anni nella nostra città benvoluto e rispettato da tutti. Indimenticabile la sua virile figura con l'eterna "cicca" tra le labbra. I vivi ricordi dei suoi racconti, espressi con semplici e commoventi parole dai due nipotini, evidenziano ancor più quegli avvenimenti che indelebilmente segnarono la sua vita. L'A.V.A., anche interpretando i sentimenti di quanti lo conobbero, porge le più sentite condoglianze alla moglie Silvia, al figlio Osvaldo con la moglie Laura, ai nipotini Davide e Andrea e al nipote Giovanni che, con amore e dedizione, lo assistettero nella sua non breve malattia. Caro nonno “Venuto” Te ne sei andato improvvisamente lasciandoci soli, senza neppure darci il tempo di salutarti. Senza poterti dire che ti volevamo bene e avremmo voluto starti ancora vicino per farti compagnia e ascoltare i racconti entusiasmanti sulla tua gioventù a Garessio e sugli anni della Guerra. Ti ricorderemo sempre con tanto affetto Baci Davide e Andrea SUOR PALMIRA VENDRAMIN Noi tutte ragazze dell’Oratorio di Maria Ausiliatrice degli anni 60, colpite dalla triste notizia della tua dipartita, e sempre profondamente grate per la generosità e l’affetto con cui ti sei presa cura di noi, desideriamo ricordarti a tutti quelli che ti hanno conosciuta. Siamo certe che da lassù continuerai a pregare per noi, che teniamo fermo nel nostro cuore il tuo ricordo. Anche l’A.V.A. a nome della città, porge un ringraziamento commosso e riverente a chi ha dato tanto di sé agli altri, senza chiedere nulla e nel nome di don Bosco e del Signore. 11 12 «L'ALASSINO» MARE DI ALASSIO CURIOSITÀ L’Equipe Agnone compie ad Alassio i suoi 20 anni di attività Nel 1987 abbiamo fatto un salto dalla nebbia al sole, lasciando Milano per proporci come professionisti desiderosi di esprimere al massimo le proprie capacità lavorative alla suggestiva e allegra cittadina del Ponente ligure: Alassio! Oggi, dopo questo lungo periodo di permanenza qui, nella consapevolezza di aver lavorato con serietà e TANTO AMORE, ci avviamo con entusiasmo a continuare la nostra attività nella convinzione che la vita è, in ogni campo, occasione di crescita e miglioramento. Italiano Dialetto locale (Alassio) 1) Aragosta nobile 2) Cicale delle alghe 3) Lumachina delle alghe 1) Aragusta bona 2) Civora da scöggiu 3) Limassina di custi Valide terapie dei nonni Erba acetosa Negli anni trascorsi qui abbiamo sempre tenuto fede alla nostra regola di vita, secondo la quale la coscienza dei propri meriti non esclude la necessità di puntare sempre al massimo delle proprie potenzialità. Se è vero che abbiamo dato tanto, è altrettanto vero che, in termini di fedeltà, simpatia ed affetto, abbiamo ricevuto molto di più. Tutto ciò ci fa sentire completamente appagati e grati verso tutti i nostri clienti che sono, nello stesso tempo, i nostri più cari amici. Grazie per averci accolto con fiducia e grazie ancora perché oggi ci sentiamo completamente integrati e felici di vivere in questo meraviglioso angolo della Liguria, al quale è veramente un privilegio appartenere. Maria, Teresa, Elena, Roby, Mimma, Giada, Melisa “La passione della musica non ha età” È proprio il caso di dire che la passione per la musica ce l’ha nel sangue, si chiama Michael Poligamacee - Èrba Agrétta È presente qui da noi nei prati del Monte Pisciavano, oggi non più curati e distrutti dagli incendi. Le sue foglie, scure nella parte superiore, hanno alla base due orecchiette che hanno un gusto acidulo inconfondibile da utilizzare in insalata. I suoi fiori alla sommità del fusto sono rossastri come quelli del “romin” che è della stessa famiglia. Le sue foglie e anche il fusto e le radici, ricchi di vitamina C, si usavano per la preparazione di un infuso dissetante e depurativo per le persone affette da febbre, e anche malariche, un tempo diffuse da noi. Venerdì 18 Maggio 2007 La presenza del ferro e della vitamina C era utile per la cura delle anemie. Qui da noi i Rev. Frati di allora preparavano un infuso per la cura dello scorbuto e delle anemie. In dosi adeguate si riteneva utile preparare un qualcosa per attutire i dolori del nervo sciatico. A pro delle doti positive di questa pianta così mi recitava mia nonna: Se i durui ti vöi levò va in sci a colla e l’erba agretta accampò (Se vuoi toglierti i dolori/ va in collina a raccogliere l’erba agretta). Branco, alassino, ed ha 11 anni, frequenta la 5° elementare di Alassio. Le sue passioni sono tante come in tutti i bambini della sua età, ma una in particolare lo impegna in modo costante, quella per il pianoforte. Ha partecipato, in pubblico, a molti saggi di musica ed ha sempre dimostrato attenzione, tecnica e passione per uno strumento tanto amato e toccante come il pianoforte. Uno strumento musicale non facile, ma che trasmette passioni e sensazioni. Un hobby iniziato all’età di cinque anni frequentando specifiche scuole di musica locali e che si è trasformato negli anni come un punto fermo delle sue materie di studio. Bravo Michael continua così, perché buon sangue non mente. Biblioteca Civica “R. Deaglio” alle ore 14.30 Anche le api… in carenza di abitazioni…disponibili…hanno scelto ad Alassio un cassonetto delle tapparelle, anzi…diversi. Riportiamo la fotografia di una …famiglia di api in cerca di casa. SOMS Alassio alle ore 21 “Incontro-dibattito” con Prof. Alberto Beniscelli SABATO 19 MAGGIO 2007 Giardini Palazzo Comunale alle ore 15 Concorso grafico “Difendi la vita… è bella” Mostra e premiazione - Ex-Allieve M. Ausiliatrice VENERDI 25 MAGGIO 2007 Chiesa “Madonna degli Angeli” alle ore 21 Volontario d’oro APRILE 2007 Prima di chiederci se è vero o no che il clima sta cambiando e quali possano essere le cause più prossime o remote e a chi dorme la colpa, diamo uno sguardo ai dati meteorologici registrati in torretta in aprile 2007; poi faremo qualche confronto; poi… ognuno dirà quello che vuole. Pressione media mensile: 760,4 mmHg; trascurabili le variazioni nell’arco del mese. Temperatura media mensile: 18,6 °C; le medie decadali: 15,7 °C nella prima decade; 19,9 °C nella seconda; 20,3 °C nell’ultima. Temperatura minima assoluta: 11,0 °C registrata nel primo pomeriggio (ore 13,0!) del giorno uno. Umidità media: 60%; nelle tre decadi: 61%; 53%; 65%. Precipitazioni: 13,2 millimetri di pioggia in tutto il mese, così distribuita: 3,4 millimetri il giorno 1; 0,4 millimetri il giorno 17; 9,4 millimetri il 26 aprile. Quindi solo tre giorni con pioggia rilevabile (cioè che raggiunge almeno due decimi di millimetro). I giorni coperti però sono due (pioggia di notte e sole di giorno). I giorni sereni sono 18. Il dato che interessa maggiormente anche per il nostro turismo è l’eliofania = sole limpido. 228,1 ore di bel sole nell’arco del mese; nelle tre decadi i valori registrati sono i seguenti: 5,9 ore al giorno durante la prima decade; 7,5 ore nella seconda; 9,5 ore nella terza. Allora: cambia o non cambia il tempo? Tre dati indicativi: PRECIPITAZIONI, TEMPERATURA, GIORNI SERENI. Ho preso i registri di archivio e ho confrontato i dati dal 1976 al 2006 con quelli ora esposti per il 2007. Precipitazioni: (13,2 mm quest’anno). Mesi più piovosi: 162,6 mm nel 1978; 240,0 mm nel 1989; 181,4 mm nel 1998; 123,2 mm nel 2003 e altri ancora con un lungo elenco… Mesi meno piovosi (o quasi): 13,2 mm nel 1997; 4,8 mm lo scorso anno. Temperatura: (18,6 °C quest’anno). Dal 1978: mesi più caldi sono del 2002 con 15,9 °C e nell’aprile dello scorso anno con 16,5 °C. Il più fresco è stato nel 1986 con 13,4 °C. Per i giorni sereni (18 quest’anno) abbiamo valori diversi nel 1984 con 22 giorni; nel 1991 con 23 giorni e nel 1997 con 24 giorni. Il 1986 ha fatto registrare, oltre alla più bassa temperatura, anche il numero più basso di giorni sereni: 7 in tutto il mese. Il confronto potrebbe continuare, ma… questi pochi dati possono bastare per invitarci ad essere più cauti nel sentenziare sul “clima”; al massimo diamo i nostri giudizi sul “tempo”, per quello che ricordiamo. Il Direttore dell’Osservatorio Prof. Don Natale Tedoldi A.V.A. MERCOLEDI 16 MAGGIO 2007 VENERDI 18 MAGGIO 2007 a cura dell'Osservatorio Don Bosco Gli articoli e le lettere devono pervenire alla Redazione entro la fine di ogni mese per la pubblicazione ne «L'Alassino» del mese successivo. Pessö ‘na mandiò de Vuluntariatu “Geppetto d’oro” Meteorologia Alassina «Questo periodico è aperto a tutti quanti desiderino collaborarvi ai sensi dell’art. 21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti è subordinata all’insindacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione con le testate e, quindi, deve intendersi prestata a titolo gratuito. Notizie, articoli, fotografie, composizioni artistiche e materiali redazionali inviati al giornale, anche se non pubblicati, non vengono restituiti». DIREZIONE: Cons. Dirett. A.V.A. RESPONS.: Emanuele Aicardi EDITORE: A.V.A. TIPOLITOGRAFIA: F.lli Stalla Viale Martiri della Libertà, 30-40 Tel. 0182 50.412/3 - Albenga Telefax 0182 50.412 REGISTRAZIONE: Trib. Civ. Pen. di Savona n. 149 del 30-5-1962 ISCRIZIONE R.O.C. n. 6975 (già R.N.S. n. 9806) LEGGE 5/8/1981 n. 416 art. 11 Foto della testata: Archivio A.V.A. Associato all'USPI Unione Stampa Periodica Italiana