La Regione, "Ticino Turismo e marketing: tanto fumo e - Sud-Nord

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La Regione, "Ticino Turismo e marketing: tanto fumo e - Sud-Nord
Ticino Turismo e marketing: tanto fumo e poco arrosto di Pietro Vanetti, candidato Gran Consiglio per ‘Idea-Lista’
Il preventivo 2011 di Ticino Turismo, (pubblicato sul sito web in vista
dell’assemblea ordinaria del 14 febbraio) dimostra ancora una volta una
notevole distanza dei progetti rispetto
alla realtà quotidiana degli operatori
turistici.
Mancano la relazione del direttore,
il piano marketing e le interpellanze,
ma già dalle sole cifre si possono capire alcuni degli orientamenti strategici
previsti per il turismo cantonale.
Dopo aver promesso un incremento
delle misure promozionali (alla vigilia del voto in Gran Consiglio sull’aumento della tassa di soggiorno) è stata fatta marcia indietro motivando la
necessità di far fronte prima di tutto
alle crescenti spese di gestione.
E così a fronte di un maggiore incasso di 1’365’000 franchi si leggono
delle maggiori uscite di soli fr. 226’000
a favore del marketing, mentre
235’000 sono destinati al progetto di
monitoraggio Enjoy Switzerland Ticino i cui risultati saranno a disposizione solo nel 2012. Si insiste con la solita strategia puntando sulle inserzioni, la partecipazione a fiere e workshop e le azioni mirate ad offrire degli
sconti sulle camere di albergo anche
in alta stagione. Quali sono le vere novità? Quali gli impulsi significativi
per far fronte al calo costante e drammatico dei pernottamenti? Perché il
piano di marketing dettagliato non è
stato pubblicato, in modo da arrivare
all’assemblea con una certa cognizione di causa?
E pensare che gli operatori dell’azienda cantonale avevano trovato anche un difensore d’ufficio: “Se i dati
del turismo sono catastrofici non è
colpa del marketing di Ticino Turismo” aveva infatti dichiarato il direttore di Svizzera Turismo Jürg Sch-
mid in un incontro organizzato di recente a Bellinzona. I turisti interrogati nello studio “Enjoy Switzerland Ticino” avevano spiegato il disamore
per la destinazione a sud delle Alpi
soprattutto con il traffico crescente e
le code interminabili al San Gottardo.
Ma come mai allora (mi chiedo io) il
turismo di provenienza tedesca è invece aumentato nella regione del Lario
nello stesso periodo di tempo esaminato? Anche questi ospiti hanno preso
la via del San Gottardo per venire al
Sud. C’è sicuramente l’effetto del franco forte, è stato ricordato, ma come
mai nel resto della Svizzera le destinazioni sono riuscite ad aumentare i
pernottamenti nonostante la debolezza dell’Euro? Le varie località turistiche elvetiche sono riuscite inoltre ad
attirare una numerosa clientela dai
paesi emergenti, soprattutto India e
Cina, una categoria di clienti in rapi-
da crescita che però evita una visita in
Ticino in mancanza di un’offerta mirata e coordinata.
Le strutture alberghiere sono carenti e in parte vetuste, era stato detto ancora da Schmid, aggiungendo però
che i mancati introiti vengono in parte compensati, nel conto economico
globale, dall’aumento di ospiti nelle
residenze secondarie. Una teoria azzardata stando a quanto pubblicato
dall’osservatorio sul turismo creato
di recente dall’Usi: in un’indagine selettiva il 66% dei turisti incontrati in
Ticino ha dichiarato di soggiornare
in un albergo a fronte di un 10% di turisti di giornata e di un altro 10% che
passa le vacanze in una residenza secondaria.
E allora che si fa? Si organizzano
tavole rotonde, si cercano le colpe altrove, si preconizzano dei piani quinquennali. Anche Corrado Kne-
schauek, in una sua recente presa di
posizione, aveva definito le giornate
organizzate da Ticino Turismo una
sorta di “autocelebrazione poco entusiasmante, nonostante l’utilizzo di
tecnologie sofisticate”.
Lo stesso albergatore si lamentava
poi per il fatto che la prima azione
proposta da Ticino Turismo per il
2011 agli albergatori fosse l’adozione
di uno sconto del 30% sui prezzi delle
camere nel mese di aprile, proprio
quando cade la Pasqua! Questi e altri
esempi rafforzano in me la convinzione che la dirigenza di Ticino Turismo
sia incapace di elaborare e adottare
delle misure urgenti per far fronte all’erosione costante di ospiti. Un esonero dei suoi dirigenti, in particolare
del presidente del CdA Solari come dei
direttori Gagliardi e Lardi, come già
chiesto da me in passato, mi sembra
sostenibile. (...)