Lavori in cerca di imprese

Transcript

Lavori in cerca di imprese
I protagonisti
Lavori in cerca
di imprese
44° CONGRESSO
NAZIONALE AIDP
«La fine del lavoro», preconizzava il best seller di Jeremy Rifkin nel
1995, per metterci in guardia sui cambiamenti epocali che l’imminente globalizzazione e l’inarrestabile galoppo delle tecnologie avrebbero
generato. Ci aveva (quasi) azzeccato in pieno.
«Era il secolo del lavoro», titolava un libro di Aris Accornero. Era il
1997, il secolo era il Novecento e il lavoro a cui ci si riferiva era quello
industriale-manifatturiero, manuale, tutelato, uniforme e uniformante,
definibile al maiuscolo, al singolare e al maschile. Robe dell’altro secolo,
vien da dire oggi. Ed è proprio così.
Paolo Gubitta
Coordinatore Comitato Scientifico del Congresso
PhD, Direttore scientifico MBA Imprenditori CUOA
Professore straordinario di Organizzazione aziendale al Dipartimento di Scienze
Economiche e Aziendali dell’Università di Padova, dove insegna anche Family
Business e Management Skill Development. Già Visiting Professor all’University
of Michigan-Dearborn, Tel Aviv University, Guangzhou University ed Università
di Lugano. Membro dell’Academic Advisory Board di GE Capital per il progetto di
analisi sulle medie imprese europee in Italia, Francia, Regno Unito e Germania
e membro del Comitato Direttivo di StartCube è Direttore scientifico dell’Area
Imprenditorialità di CUOA Business School.
38
«Lavori in cerca di imprese» è il titolo di un libro ancora tutto da scrivere, e che sono certo muoverà i primi passi in tempi brevi anche grazie
al pensiero che svilupperemo al 44° Congresso Nazionale AIDP.
Vivremo un secolo lungo, in cui il lavoro reclamerà nuovi spazi dentro
le nostre organizzazioni. Gli sviluppi esponenziali della tecnologia promettono scenari incredibili, che stravolgeranno l’esercizio del potere e le
modalità di organizzazione del lavoro. Ne vedremo delle belle.
Vivremo un secolo mobile, perché l’accesso economico e (molto più)
democratico alla conoscenza spazzerà via le rendite di posizione dell’altro secolo e cambierà le traiettorie delle carriere professionali. Avremo
le condizioni affinché tutti (ma proprio tutti) possano ambire alla mobilità sociale. Ci piaccia o no, dovremo stare sempre con le antenne alzate
e non potremo mai dire «sono arrivato». Ce ne faremo una ragione.
Vivremo un secolo bisognoso di significati, perché avremo lavori con
confini così sfumati e contenuti così innovativi, che sarà quasi impossibile attribuire loro un nome certo e dare una precisa identità professionale a chi li svolge. Figuriamoci quanto diverso sarà gestirli.
Il nostro sarà «Il secolo della rinascita del lavoro»: agli studiosi e ai
direttori del personale il compito di costruirlo. Su basi solide.
39