GIUSEPPE BOTTACIN Candidato 2013 alla Camera Circoscrizione

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GIUSEPPE BOTTACIN Candidato 2013 alla Camera Circoscrizione
GIUSEPPE BOTTACIN
Candidato 2013 alla Camera
Circoscrizione Estero
Ripartizione Europa
Web&Blog:
http://fare2013europa.org/giuseppe.bottacin
Linkedin:
http://lu.linkedin.com/pub/giuseppebottacin/2/5a6/450/
email:
[email protected]
47 anni, padovano, imprenditore e ingegnere, come mia moglie, che ho seguito un anno fa
in Lussemburgo per consentirle di proseguire la sua carriera in una multinazionale delle
telecomunicazioni.
Ho recentemente trasferito nel Granducato il mio studio di consulenza, mentre la tecnologia
mi tiene in contatto con la Exit Engineering Srl, l'azienda che ho fondato a Camponogara
(VE) con un socio nel 2004 per produrre le passerelle per barche e ruote per timoneria in
fibra di carbonio migliori al mondo.
Far nascere la Exit Engineering, farla affermare nel mondo fino a esportare oltre l'80% del
fatturato e trovare un modo per farla sopravvivere al crollo di oltre metà del mercato nautico
mondiale nel 2009 mi hanno avvicinato al blog www.noisefromamerika.org e poi ai suoi
animatori. Quello che so di economia viene dall'esperienza sul campo e dalle letture
suggerite dai fondatori amerikani di FARE, dato che prima di diventare imprenditore mi
guadagnavo da vivere come consulente e progettista con specialità molto tecniche e
abbastanza inusuali e credevo, come troppi fanno, di potermi permettere di ignorare
l'economia.
Dopo la laurea in ingegneria meccanica a Padova nel luglio '90 e il servizio militare come
Sottotenente nel Corpo Tecnico dell'Esercito, ho passato 10 mesi come disegnatore CAD
alla General Avia di Stelio Frati, cercando di imparare il più possibile dal burbero progettista
degli aerei più belli del dopoguerra italiano.
Nel 1993 ho avuto l'occasione di entrare al Reparto Corse Aprilia e non me la sono fatta
scappare, passandoci 5 meravigliosi anni in cui ho scoperto il mio talento per l'aerodinamica
e assumendomi anche la responsabilità del Team Sviluppo, oltre a crearmi una solida
preparazione sulla progettazione e produzione di strutture in carbonio, dopo essere partito
come Supervisore dei Team Esterni, grazie alla mia conoscenza di 2 lingue straniere.
L'aerodinamica esterna ed interna delle Aprilia 125 e 250, plurivincitrici di innumerevoli
Campionati del Mondo Gran Prix negli anni '90 con i vari Sakata, Biaggi e il giovane
Valentino Rossi è uno dei risultati professionali che mi rende più orgoglioso, anche se, dopo
un paio d'anni di consulenze tra aerodinamica e strutture in carbonio a Ducati, Bimota, Selle
Royal e Hit Medica e collaborazioni con riviste come MotoSprint, Motociclismo e
Vela&Motore, oltre a qualche settimana come skipper di barche a vela nel Mediterraneo, ho
ottenuto l'incarico di riprogettare tutta l'aerodinamica delle Yamaha YZR250 da Gran Prix che non vincevano più nulla dal lontano '93 – e vederle vincere 14 gare su 17, compresi tutti
i circuiti “veloci”, con primo e secondo posto in campionato piloti e marche è stata
un'emozione difficilmente eguagliabile.
Dopo quell'exploit ho continuato ancora un paio d'anni a lavorare su moto da corsa, con un
prototipo progettato e realizzato per BMW e un paio di progetti diversi per il Team Gresini –
Honda, ma sentivo il bisogno di nuovi stimoli.
E' stato allora che un vecchio amico del liceo, che aveva fatto carriera nella nautica e che mi
aveva insegnato il mestiere di skipper, mi ha raccontato dell'assenza di prodotti di buona
qualità nella piccola nicchia degli accessori in carbonio per imbarcazioni da diporto di alta
gamma.
Dopo aver studiato per un po' ciò che offriva il mercato, pieni di entusiasmo e competenze
tecniche, ma poveri di soldi ed esperienza imprenditoriale, abbiamo depositato un paio di
brevetti e ci siamo buttati in un'avventura che è ancora in corso, divenendo fornitori dei
migliori cantieri del mondo e scoprendo quanto difficile è fare impresa in Italia, ma anche
quanta competenza, passione e voglia di produrre sia ancora presente.
In quest'ultimo anno, dopo aver organizzato l'emigrazione della mia famiglia, la chiusura
dello studio italiano e l'ottenimento della licenza lussemburghese, stavo mettendo a punto un
nuovo progetto imprenditoriale quando l'amico Michele Boldrin mi ha informato del manifesto
di Fermare il declino, a cui ho aderito immediatamente.
L'Italia è in una situazione quasi disperata, ma questo progetto, poi sfociato in FARE, è non
solo l'unica chance rimasta, ma anche davvero un'ottima opportunità, per l'Italia ma anche
per l'Europa.
Sono infatti convinto che gli stessi problemi che stanno affondando il mio paese, stiano
lentamente emergendo anche nel resto del continente, pur se con un'intensità ancora
ridotta.
Quando, lo scorso 13 settembre, ho iniziato a lavorare quasi a tempo pieno per Fermare il
declino, collaborando con gli amici veneti all'organizzazione di eventi, all'impostazione dei
primi abbozzi di ufficio stampa regionale, a innumerevoli sessioni di brainstorming su skype
e mettendo in piedi la pagina facebook veneta e quella europea, fino a renderle un discreto
veicolo di promozione e informazione per i sostenitori, immaginavo di fare tutto quel lavoro
per favorire l'elezione in Parlamento dei miei amici economisti.
La decisione di candidarmi è stata quindi presa un po' di corsa, quando la caduta del
governo ha costretto ad accelerare le operazioni sul voto. Sono stato convinto del fatto che,
come ho servito il mio Paese durante il servizio militare, posso servirlo ancora, ed in questo
modo servire anche i miei concittadini residenti all’estero. E voglio farlo perché sono stanco
di essere mal rappresentato. Il programma di FARE per Fermare il declino restituirà la
crescita ed il futuro al mio Paese.
In quest'ottica ho assunto negli ultimi giorni del 2012 l'incarico di coordinatore in Europa di
Fare, per organizzare rapidamente la raccolta firme, per la sottoscrizione della lista europea.