Restauro tra scienza e coscienza del tempo - Al

Transcript

Restauro tra scienza e coscienza del tempo - Al
Sergio Bova
Il restauro tra storia
e coscienza del tempo
[edizione elettronica in distribuzione gratuita]
Sergio Bova
Il restauro tra storia e coscienza del tempo
© 1998 Sergio Bova
(prima ristampa: aprile 2000)
Trauben Edizioni
via Plana 1 - I 10123 Torino
tel 011 451 76 13 - fax 011 453 00 04
e-mail: [email protected]
In vendita presso:
OOLP - Libreria internazionale
Via Principe Amedeo 29 - I 10123 Torino
tel/fax 011 812 27 82
e-mail: [email protected]
ISBN 88-87013-26-8
“La guastò il fiume quando inondò,
sotto Clemente Ottavo,
e doppo non racconciarono il guasto,
ma guastarono quello che non aveva toccato il fiume.”
Giorgio Vasari
sul restauro eseguito da Carlo Saraceni sulla pala di
Giulio Romano in Santa Maria dell’Anima in Roma
(A. Conti1 1988, p.5 )
Indice
Problemi di lessico, p.9
Lo stato originario, p.13
Dalla storia del restauro, p.17
Il restauro architettonico, p.20
Il problema delle arti minori, p.22
Il restauratore e il suo lavoro, p.26
Il mito della reversibilità, p.28
Le teorie del restauro, p.31
L’arte contemporanea
e la fine del restauro, p.34
Restauro e psicologia, p.37
Il falso e il mercato, p.39
Il mito dell’autenticità, p.40
I segni del tempo, p.43
Il possesso del passato, p.46
Il valore del tempo trascorso e del passato, p.48
La necessaria ricontestualizzazione, p.52
L’uso del museo, p.54
Conclusioni, p.57
Bibliografia e indice degli autori, p.59
Le note a margine rinviano genericamente alle opere in bibliografia oppure, con l’indicazione
della pagina, al loro contenuto. Più interventi editi dall’autore nello stesso anno portano in esponente un numero di sequenza identico a quello riportato in bibliografia.
9
Problemi di lessico
La confusione lessicale tra storici dell’arte, architetti e restauratori(a) sul termine
“restauro” ne ha reso incerto il significato: le
teorie del restauro non mostrano, d’altra
parte, sensibilità a definire il loro linguaggio,
limitandosi ad ereditare un termine che
indica attività sostanzialmente differenti(b).
La stessa storia del restauro spiega questa
polivalenza di significati: il termine è stato
attribuito alla semplice riparazione funzionale
dei danni del passato, all’azione di salvaguardia del valore devozionale delle opere di soggetto religioso, o a quella del messaggio
artistico e, per ultimo, alla tutela del valore
commerciale. Ad ogni tipo di intervento e ad
ogni significato hanno corrisposto professionalità diverse e approcci differenziatamente critici, con una babilonia di significati dei termini connessi: conservazione, manutenzione, ripristino, reintegrazione etc. Da
un ambiente eterogeneo in cui convivevano colti storici dell’arte e restauratori
(a)
R. Lepeltier 1977
B. Guineau 1990
(b)
Lessico 1980
C. Giannini 1992
10
(a)
A. Conti1 1988,
p.234
(b)
R.-H.Marijnissen
1967
A. Emiliani 1989
A. Stefani 1995
(c)
G. Basile1 1989
(d)
F. Santonastaso
1987
(e)
B. Civiletti 1958
“dalle callose mani”(a), incapaci di tramandare per iscritto la loro arte e i loro metodi (b) sono sorte discipline diverse per
àmbiti e contenuti. Negli ultimi anni, a
seguito di una nuova sensibilità verso l’ambiente ed il degrado della natura, conservazione e restauro hanno assunto una valenza politica e ne è prevalso l’impiego polemico(c).
Architetti o storici dell’arte, filosofi o funzionari addetti alla tutela del patrimonio
pubblico (d ), tutti legati al problema del
restauro, sono intervenuti sugli aspetti teorici e nella pratica del restauro traendone
sovente un personale vantaggio economico, o comunque rafforzando il loro ruolo
istituzionale. È raro che la teoria abbia considerato la possibilità del non-restauro :
avrebbe messo in forse la sopravvivenza del
lavoro dei tecnici se fosse arrivata alla conclusione della sua ineliminabile dannosità(e),
o avrebbe tolto argomenti oppure nuovi
spunti di studio e di approfondimento a
discipline quali la storia dell’arte e dell’architettura. Il restauro, quindi, così come è
inteso, non è attività discrezionale che si
possa o meno svolgere, ma si fonda sul presupposto della sua postulata necessità.
Accresce la difficoltà di ridefinizione terminologica del restauro la connessa, istintiva,
positiva attesa dalle sue attività e dai suoi
11
risultati; quella familiarità di approccio al
problema, per cui chiunque - indipendentemente da qualsiasi inquadramento storico partendo da semplici o primitive deduzioni
sulla differenza tra lo sporco ed il pulito, il
confuso ed il netto, il nuovo e l’usato, il presunto “riportato al primitivo splendore”(a),
esprime giudizi perentori e universali. Spesso
la platealità dei risultati ottenuti(b) richiama il
fascino infantile del luccichìo(c), delle superfici lucide, della rimessa a nuovo e, come
avviene per la chirurgia estetica, è il risultato
contingente e non l’esito nel tempo che colpisce sia il pubblico che i critici e gli studiosi, così come si può leggere in cataloghi e
in relazioni sui restauri. Quando il restauro
riguarda oggetti della vita quotidiana, vicini
o familiari(d), privi dell’aura dell’Arte maggiore, le sue necessità, modalità e risultati
sono patrimonio di un pubblico generalizzato che assegna ad alcuni esiti una valenza
positiva, ad altri una negativa, privilegiando il
fine di “spostarne più avanti la soglia della
permanenza”(e), a scapito dell’integrità ed
originalità di quella stessa “permanenza”.
Il restauro è un’attività discrezionale che
ha il presupposto della (conscia od inconscia) soluzione del problema dell’accettazione o meno del trascorrere del tempo e
dei segni del suo passaggio, ovvero del problema della sopportabilità del decadimento.
(a)
M.Dezzi Bardeschi
1994, p.29
(b)
D.A.Iñiguez 1965
(c)
K. Davis 1979
Strumenti ritrovati
1991
R. Rohr 1991
Historisches
Museum 1994
(d)
S. Greenblatt 1995
(e)
M.Dezzi Bardeschi1
1988, p.10
M.Dezzi Bardeschi
1994, p.287
12
(a)
P. Marconi 1988
(b)
A. Conti 1986
(c)
M.Dezzi Bardeschi
1994, p.167
In assenza di una definizione mutuabile dalla teoria, definiamo restauro quell’intervento sullo stato di degrado storicamente
acquistato nel tempo da oggetti (d’arte o
altri) che mira a modificare alcuni dati di
fatto (screpolature, pieghe del materiale,
iscurimento o sbiadimento dei colori etc.)
nella direzione del ripristino o della ripresa,
totale o parziale, di elementi dello stato originale.
La definizione non può essere assertoria:
se il decadimento è in via teorica la differenza tra lo stato attuale e quello originario,
quest’ultimo non è identificabile con precisione perché nessuna condizione originale è
istantanea(a), non è possibile fissare un momento, un’ora di nascita, di un’opera e il
suo stato iniziale va di conseguenza criticamente ricostruito. Per gli affreschi e per le
tele sono spesso documentati interventi di
correzione ad opera dello stesso artista con
l’adozione di colori in previsione delle modificazioni che sarebbero intervenute negli
anni successivi(b): la ricerca dello stato originario primo risponderebbe ad un filologismo
e ad un rigorismo al di là della volontà stessa dell’artista, selezione di un momento
istantaneo del suo agire a scapito dei successivi, “vagheggiato stato di grazia perduto
[in vista del quale] si manomette irreversibilmente l’oggetto”(c).
13
Lo stato originario
Per gli storici dell’arte scopo del restauro è
il ritorno alla condizione estetica intenzionale
dell’artista e quindi allo stato di massima trasmissibilità del suo messaggio estetico: il
restauro troverebbe la sua motivazione perché
quegli non ha voluto le lacune, né ha voluto
che il supporto dell’opera fosse visibile(a); da
qui la richiesta al restauratore di integrare, di
rammendare, in modo che sia ripristinata
l’immagine corrispondente alla condizione
originale dell’opera. “Leggibilità”(b) e “unità
formale”(c) sono i valori da ripristinare, categorie ampie che il vasto pubblico difficilmente percepisce e perciò questo va posto
nelle condizioni di fruire di una facile “lettura”(d) senza il “disturbo delle lacune”(e),
senza che esse appunto assumano un’incidenza espressiva che non spetta loro. Il restauro presupporrebbe così un’immagine individuata in forma assertoria(f ), quella e non
altra, a volte ricostruita con puro intuizionismo(g), immagine in cui vengono organizzate
in un sicuro ordine gerarchico le varie componenti dell’opera(h). Un restauro in direzione univoca che realizzerebbe l’intenzione
dell’autore di lavorare per l’eternità e non,
semplicemente, per i suoi contemporanei(i).
Ugualmente difficile è la valutazione dell’altro elemento della comparazione, lo stato attuale, che va colto con gli elementi ambientali
(a)
L. Dolcini 1982
A. L. Maramotti
1990, p.12
(c) G. Basile2 1989,
p.5
(b)
G. E. Heumann
1995, p.100
(e) C. Craveri 1995,
p.5
(d)
(f )
The art 1992
(g)
A. Conti1 1996
B. Civiletti 1958
(h)
La statua 1955
U. Baldini 1994
(i)
S.Vogel 1995
14
(a)
A. Conti1 1996,
p.22
(b)
G.Torraca 1983
(c)
P. Torsello 1988
F. M. Aliberti
Gaudioso 1990
C. Bertelli 1992
(d)
P. Spezzani 1992
L. Mucchi 1983
(e)
G. Bonsanti1 1996
(f )
S. Fruet 1996
(g)
Indagini ... San
Demetrio 1996
e contestuali storicamente depositati: l’opera
ha interagito col suo ambiente, si presenta in
maniera nuova o diversa rispetto alla condizione originale, il tempo le ha fatto spesso
acquisire un equilibrio cromatico e tra le
parti, che originariamente non aveva (il
“tempo pittore”(a)) ed il suo stesso degrado la
confonde coll’ambiente circostante, con rovine o, più semplicemente, col paesaggio(b).
Stato originario e stato attuale sono analizzabili solo con metodo filologico(c), mentre
gli strumenti scientifici, per le innumerevoli variabili in campo, non possono rilevare quantitativamente tutti gli elementi.
Nessuno strumento(d) può indicare lo stato
originario di un affresco, né quale fosse la
resa dei singoli colori e del suo insieme(e), o
quale progressione e direzione abbia avuto
l’infiltrazione di umidità che lo ha rovinato, oppure quale procedimento potrebbe
farla riassorbire e qual esito è possibile prevedere dall’intervento, oppure dal non intervento(f ). La stessa analisi del carbonio 14 dà
spesso risultati smentiti dallo studio formale(g).
Un affresco staccato e collocato in un
ambiente dalla temperatura, umidità e luce
controllate subirebbe comunque quel degrado dei materiali che deriva dall’interazione fisica e chimica delle sue componenti (colore, supporto, sporco etc.); da cui
15
l’impossibilità di elaborare un modello di
previsione del degrado futuro(a).
La tradizionale teoria del restauro(b), riservato dominio degli storici dell’arte per le
opere pittoriche e scultoree, e degli architetti
per quelle monumentali, ha perso le sue certezze a seguito dell’aggravarsi dell’inquinamento ambientale: sono risultati notevolmente accelerati, rispetto ai secoli passati, i
processi di decadimento delle opere e l’allarme che ne è seguito ha accresciuto la consapevolezza del valore di bene culturale racchiuso nelle manifestazioni artistiche dei
secoli scorsi. Il restauro è problema oramai
fuori dall’àmbito disciplinare degli storici
dell’arte e degli architetti ed assume rilevanza
culturale, sociale e politica. In mano agli specialisti del settore il documento-oggetto ha
quasi sempre perso l’accumulo di storicità e
di eredità culturale che vi si era depositato
nel corso degli anni ed è stato trattato in una
dimensione extratemporale, assoluta, col privilegio della forma sulla materia. In un ampio
quadro sociale di salvaguardia dei beni culturali, invece, si ridimensiona il peso di quell’individualità dei processi di costruzione dell’opera
d’arte, che aveva comportato l’ “individualità
dei processi di restauro”(c), fino all’arbitrio
dell’eliminazione o della ricomposizione(d).
Storici dell’arte e architetti hanno individuato propri terreni di eliminazione delle
P. Kronkright Dale
1988
(b) A. Bellini 1 1988
G. Carbonara 1997
(a)
C. Brandi 1951,
p.102
Indagini ... San
Demetrio 1996
(d) M. Dezzi Bardeschi
1994
(c)
16
E. H. Gombrich
1988
A. Conti2 1982
(b) P. Marconi 1988
(a)
(c)
M. Dezzi Bardeschi
1994, p.249
(d)
G. Monti 1984
(e)
L. Rossi 1987
G. Bonsanti 1990
tracce del tempo (i primi la “patina”(a) e i secondi le “superfetazioni” o gli “strati di sacrificio”(b)) secondo due procedimenti dalla
stessa valenza tautologica (secondo Dezzi
Bardeschi, “peregrina teoria”(c)), perché patina è ciò che può essere eliminato, ma richiede un riconoscimento da parte dello
storico dell’arte, e le superfetazioni sono le
aggiunte che si ritiene possano essere eliminate e sacrificate, anche qui dopo un’inappellabile loro individuazione da parte dell’architetto(d).
Il problema generale, se conservare o
modificare i dati di fatto storicamente depositati in un’opera d’arte o in un oggetto
antico, il problema cioè del se restaurare,
può essere affrontato solo entro l’orizzonte
ampio e generale delle discipline storiche;
discipline più specifiche o tecniche - della
storia dell’arte o della tecnologia - a seconda del tipo di documento, potranno
fornire, ma in un secondo momento, le soluzioni al problema del come. Risolti i problemi del se e del come, quello del quando
rimarrà una scelta politica che dovrà valutare sia la bilancia di acquisti-perdite (e)
insita in ogni intervento di modifica dello
stato delle opere d’arte, che il costo del restauro e la liceità della concentrazione di ingenti risorse finanziarie su un oggetto invece che su un altro.
17
È un bilanciamento necessario perché
ogni intervento è accompagnato da un’ineliminabile “rovinosità”(a), perché la ricostruzione del presunto stato originario non può
prescindere dalla componente distruttiva
insita nella rilettura dell’oggetto, componente che annulla o riduce le possibilità di
riletture future(b). Al termine del restauro il
documento risulterà comunque modificato
nelle condizioni in cui è pervenuto(c), nello
stato di conservazione(d), nello stato e nella
componente del suo degrado, e costituirà
una fonte di informazione innovata(e) per la
costruzione (anche qui conscia od inconscia) di uno stereotipo. Il restauro modifica o
snatura l’essenza del documento storico(f ),
ma ne introduce la plausibilità culturale, ne
consolida la funzione di “monumento”(g) e
ne rafforza l’attribuzione ed il valore di
mercato(h).
(a)
A. Paolucci 1983
G.Torraca 1983
M. Dezzi Bardeschi
1994
P. Torsello 1988
(c) A. Cecchi 1991
(b)
G. Torraca 1983
M. L. Tabasso
1995
(e) A. M. Giusti 1983
(d)
(f )
M. Dezzi Bardeschi
1994
(g)
S. Scarrocchia
1995
(h)
T.Alibrandi 1988
(i)
A. M. Giusti 1983
Dalla storia del restauro
La storia del restauro, prevalentemente di
quello pittorico e scultoreo(i), fornisce interessanti elementi sull’evoluzione del termine e sul contenuto delle attività connesse.
Quando ancora non si erano sviluppate le
complesse categorie culturali della storicità
ed artisticità delle opere e dei criteri di
attribuzione e di originalità, la prima reazione verso la comparsa delle tracce del
18
(a)
A. Conti1 1988
(b)
A. Conti1 1988
G. Perusini 1989
R. Bellucci 1992
(c)
S. Cocurullo 1989
tempo è stata quella del loro annullamento:
ciò che importava era di mantenere o aggiornare la funzione per cui l’opera era stata prodotta, esistendo l’opera solo in relazione allo
scopo per cui era stata creata.
Il primo intervento sulle opere d’arte, effettuato a volte dal loro autore(a), consisteva
nell’eliminazione delle tracce del tempo per
consentire la ripresa della piena fruizione devozionale delle opere stesse(b): l’immagine di
una madonna annerita dal fumo o scurita per
l’ossidazione dei colori poteva comunicare
minore santità di un’immagine ripulita o riverniciata; altre volte l’intervento era motivato dalla necessità di adeguare la tela alla nuova dedica della chiesa o ad un nuovo santo
protettore o fondatore dell’ordine, per cui
venivano aggiunti o eliminati simboli del
martirio o delle devozioni, o coperto e spostato il braccio ad un San Giovanni Battista
perché compisse il gesto di indicare il cielo e
non un agnello posto ai suoi piedi(c).
Da un punto di vista ideologico, in questa
fase primitiva del restauro predomina un rifiuto dello stato di fatto in cui l’opera è pervenuta, con la conseguente falsificazione del
portato storico.
Col passare degli anni si inizia a percepire
il valore storico o estetico delle opere dei
maggiori maestri, se ne accetta la diminuzione del valore d’uso, devozionale, a favore
19
di quello artistico e vi si crea attorno un’area
di rispetto(a). Una madonna o un santo meno
facilmente visibili, ma dipinti da un grande
artista, acquistano un forte significato devozionale, rafforzano il loro valore didascalico
e si concretizzano in un monumento estetico e
religioso. Laddove, invece, l’uso dello strumento di culto è itinerante, come nelle statue o stendardi, l’utilizzo processionale ritarda
lo svilupparsi della sensibilità verso il portato
storico artistico e solo in epoca recente si lascia al riparo l’originale mentre ne viene portata in processione una copia(b).
Con lo stacco delle prime opere - il trasporto del Grand-Saint-Michel di Raffaello è del 1751 ed è accompagnato da reale
entusiasmo - nasce il vero e proprio restauro moderno (c): le opere potevano sopravvivere al processo naturale di degrado
del loro supporto e subire così il salvataggio,
certamente a costo della loro decontestualizzazione(d). Non è più l’artista ad operare il
restauro, ma si distingue una professione
separata di restauratore, in posizione sociale
inferiore(e). Ha inizio l’aura di mistero sulle
tecniche impiegate, che tanto peso ha poi
sulla mancata documentazione degli interventi e sul lessico: i termini del restauro,
mediati dalla pratica, sono derivati e dipendenti dalle operazioni del fare arte più che
da quelle del riparare.
(a)
A. Conti1 1988
(b)
R.Varoli-Piazza
1990
(c)
M.G.Vaccari 1989
A. Conti1 1988
A. Conti1 1996
(d)
F. Poli 1992
(e)
R. Bellucci 1992
20
Il restauro architettonico
(a)
A. Barbacci 1956
(b)
S. Baietti 1977
A. L.Maramotti
1990, p.90
(d) R. Bonelli 1959,
p.14
(c)
Anche il settore dell’architettura è stato
particolarmente interessato al problema del
restauro, ha sviluppato una sua ampia letteratura e rappresenta un buon osservatorio
delle problematiche di un restauro non puramente estetico(a).
Nel campo architettonico, per la natura
stessa degli oggetti su cui si interviene, è
stata utilizzata solo in parte la teoria del
restauro, perché gli elementi architettonici
richiedono per poter sussistere il mantenimento della loro consistenza strutturale,
consistenza cui la teoria classica del restauro
non ha mai dato particolare rilievo(b). Ed
inoltre, lo stesso spessore della materia degli
oggetti architettonici ha permesso interventi
più pesanti che non su tele o su altri materiali delicati.
Le componenti maggiormente critiche
nell’ambiente degli architetti restauratori
hanno individuato le basi dell’interventismo
sull’antico nella difficoltà a trovare spazi su
cui edificare, soprattutto in un sistema territoriale quale quello europeo dove prevale la
conservazione delle precedenti strutture
architettoniche. Ne consegue la compresenza di nuovo e antico e la possibilità per
l’architetto di “toccare”(c) l’edificato storico
col desiderio di gloria ed il senso di onnipotenza per il “possesso del monumento”(d)
21
e la gara che psicologicamente realizza partecipando, con la contiguità delle sue opere,
alla “ricreazione”(a) di quelle degli illustri
predecessori. Da qui l’emulazione, la correzione degli errori che il tempo ha mostrato,
tutto all’interno di una evidente concezione
di economia dei materiali in cui il restauro
è strumento per ridare abitabilità e fruibilità, “ri-uso”(b), “risignificazione”(c) quasi sempre collettiva - alibi per i danni inferti al
patrimonio collettivo?(d) - alle rovine.
L’interventismo si spiega anche in termini di mero costo delle aree edificabili
urbane e del vantaggio di risonanza e finanziario che dà la riutilizzazione di vecchie opere. Gli architetti critici, contrari a
questa politica, diventano, agli occhi degli
interventisti, dei cultori “degli effetti cromatici della polluzione” (e), “ruderisti”(f ), addetti ad operazioni di “imbalsamazione”(g),
“rovinisti” (h), responsabili di infiltrazione
nella professione dell’architetto-restauratore
di termini moralistici, “bacchettoni”(i), propugnatori di “burbanzosi divieti, di arcaiche
prescrizioni”(l), tutto al fine di “contemplare
rovine”(m) a danno della conservazione. Tra i
tanti esempi a favore delle tesi “ruderiste”, la
buona conservazione della struttura architettonica originale della città di Lucca “conservata per l’inerzia dei suoi abitanti” (n) a metter mano ai restauri.
(a)
P. Marconi 1988,
p.46
M. Dezzi Bardeschi
1994, p.176
(c) P. R. David 1995,
p.16
(d) M. Dezzi Bardeschi
1994, p.273
(b)
P. Marconi 1988,
p.10
(f ) E.Vassallo 1987,
p.345
P. Marconi 1988,
p.41
G. Cona 1994
(g) P. Marconi 1988,
p.99
G. Roisecco 1976
(h) P. B. Torsello
1988, p.16
G. Martines 1984,
p.83
(i) P. Marconi 1992,
p.43
(l) P. Marconi 1988,
p.9
(m) G. Martines 1984,
p.90
(n) G.Bedini 1994, p.7
(e)
22
Il problema delle arti minori
(a)
M. Ferretti 1981,
p.166
(b)
L. Dolcini 1995
(c)
A.Mottola
Molfino 1988
Tecniche 1986
G. Bonsanti2 1996
Il Sant’Emidio
1989
C. Catello 1994
(e) J.-R. Clergeau
1981
(d)
(f )
W. Bernt 1939
(g)
Seminario 1995
(h)
Il restauro di due
bandiere 1997
P. Venturoli 1997
C. E. Spantigati
1997
(i)
M. Giannatiempo
López 1996
(l)
M. Copedé 1991
M. Copedé 1993
(m)
N. Lacoudre 1988
J. Larney 1982
(n)
Clavicembali 1986
(o)
M. C. Berardi 1993
Il restauro degli oggetti di arte minore o, per usare la terminologia degli storici dell’arte, di quelli “a bassa temperatura contemplativa”(a) - ha una più ridotta letteratura, è
stato oggetto di attenzioni e cure meno raffinate(b), perché la funzione svolta è stata considerata prevalente sul valore estetico.
Così per:
arazzi(c),
.
.
argenti antichi(d),
.
armi da fuoco(e),
.
attrezzi(f ),
avori(g),
bandiere(h),
.
.
.
bronzi(i),
.
carta(l),
.
ceramiche(m),
.
clavicembali e spinette(n),
.
cuoio dorato(o),
23
dagherrotipi(a),
.
.
disegni(b),
fotografie(c),
gioielli(d),
.
grotte artificiali(e),
.
lenti(f ),
libri(g),
.
.
.
macchine industriali(h),
.
.
.
manoscritti(i),
marmi(l),
.
.
mosaici(m),
.
mobili(n),
.
opere policrome in genere(o),
organi(p),
.
.
.
(a)
M. G. Jacob 1992
F. Flieder 1987
A.Cartier Bresson
1987
(b)
C. James 1991
(c)
La fotografia 1987
(d)
S. Bury 1982
Gioielli 1996
Arte delle grotte
1987
F. Gurrieri 1987
(f ) La lente 1988
(e)
F. Flieder 1969
M. Lilli Di Franco
1982
M. Lilli DiFranco
1991
C.Adam 1984
(h) L. Martella 1985
G. F. Micheletti
1986
Archeologia 1985
G. Rubino 1988
Recupero 1986
(i) Manoscritti 1981
(g)
(l)
Indagini ... Bernini
1996
Il Camposanto
1996
(m)
Metodologia
1986
K. Davis 1979
F. Lévy-Coblentz
1982
(o) T. Brachert 1990
(n)
(p)
Documenti 1982
O. Mischiati 1994
A. Giacometto
1995
P. Donati 1984
24
(a)
E. Deichsel 1989
F. Maitzner 1985
R. Meis 1978
G. Papuli 1989
A.R.E. North
1983
F. Pomella 1978
Sauver 1982
Uhrzeiten 1989
J.Vittet 1992
G. Schmitt 1983
G. Schmitt 1988
(b)
Restauro in Irpinia
1989
(c)
Conservazione delle
opere 1990
Botticelli e il
ricamo 1990
F. Pertegato 1990
(e) M. Lilli Di Franco
1991
(d)
(f )
M. Copedé 1993
(g)
Lo stendardo 1987
(h)
L. Rovighi 1986
(i)
F. Abondance 1981
Il museo degli
strumenti 1997
Restauro, conservazione 1986
(l)
S. Benassi 1981
M. Miniati 1991
R. Cialdea 1990
Il restauro degli
strumenti 1988
Schätze 1983
(m)
M. Fogliata 1995
(n)
Le tappezzerie 1988
orologi(a),
.
.
.
.
.
.
.
.
orologi da torre(b),
.
pergamene(c),
.
ricami(d),
.
rilegature(e),
.
stampe(f ),
stendardi(g),
strumenti ad arco(h),
strumenti musicali in genere(i),
.
.
.
strumenti scientifici(l),
.
.
.
.
stucchi(m),
tappezzerie(n),
25
terrecotte(a),
tessili(b),
.
.
.
.
ventagli(c),
vetrate(d),
.
.
.
vetri(e),
violini(f )
e per gli “accessori” delle opere d’arte (cornici(g), basamenti) e dell’architettura (arredi
minori, giardini(h), impianti(i)). I conseguenti
rimaneggiamenti hanno provocato la più
ampia incertezza sullo stato originale, né è
possibile ritornare indietro eliminando le
modifiche. Ad esempio, per i giardini storici
si deve anche dubitare della stessa documentazione storica originale, perché i progetti
dànno notizia spesso di due diverse soluzioni, delle quali, ovviamente, solo una
sarebbe poi stata realizzata(l). Per l’arte minore ci si è fermati alla parte esterna negli
oggetti, al loro aspetto estetico e si provvede
sulla base di un presupposto funzionalistico, alla
ripresa della funzionalità originale: per il
restauro degli strumenti musicali, scientifici
e degli strumenti orari(m), pare che l’unico
(a)
A. M. Giusti 1984
(b)
Aspetti 1983
Conservazione
e restauro dei
tessili 1982
S. Conti 1996
M. L. Florian 1990
(c)
G.Gobbi Sica 1990
M. Cordaro 1987
La grande vetrata
1982
Il restauro della
vetrata 1987
A. Corallini 1994
(e) R. Newton 1989
(d)
F. Hellwig 1986
In forma di
strumento 1985
A. Bergonzi 1981
(g) C. Craveri 1995
La cornice fiorentina e senese 1992
C. Martelli 1992
(h) F. Borsi 1989
A. Rinaldi 1989
D. Pasolini
dall’Onda 1989
F. Panzini 1989
(i) Fatti come nuovi
1985
(f )
(l)
I. Belli Barsali
1989
(m)
M.-J. Liengme
1994
Sauver 1982
E.von BassermannJordan [s.d.]
26
messaggio che l’oggetto possa ora trasmettere
sia la funzione per cui era stato prodotto.
Il restauratore e il suo lavoro
M. B. Paris 1989
G. Basile1 1989
S.Vedovello 1992
M. S.Spampinato
1992
G. Morigi 1992
L. Dolcini 1992
G. Bonsanti2 1992
(b) L. Dolcini 1989
(c) C. Giannini 1992
(a)
(d)
(e)
B. Fabbri 1993
G. Leone 1992
(f )
Botteghe 1984
(g)
R. Di Stefano
1963
(h)
A. Emiliani 1989
Interlocutore comune alle tre categorie di
restauro è l’artefice del restauro stesso, l’artigiano-tecnico restauratore(a), che spesso cerca
di rendere quanto più possibile remunerativo
il proprio lavoro, risparmiando nella ricerca
delle tecniche e nello studio delle procedure.
È spesso più facile rifare che aggiustare(b), più
agevole su una tela ridipingere che fermare
la caduta del colore(c) e rifare parti estese di
una ceramica crea minori problemi di un ritocco(d), e così via(e). Le tecniche del restauro
tradizionale riprendono soluzioni che sono,
nella maggior parte dei casi, derivate da quelle di costruzione, nascono cioè dai problemi
del come costruire, del come dipingere e non da
quelli del degrado e della sua natura(f ). Il degrado, che è presupposto dell’intervento, viene accantonato e sublimato in un’opera di rifacimento, sia pur con gradi articolati. Si è
preferito affrontare il problema dell’allontanamento dell’opera dal suo ambiente (con lo
strappo degli affreschi dai muri) e non quello
di diminuire l’umidità stessa(g): l’intervento si
sovrappone al problema, senza risolverlo.
Nel periodo a noi contemporaneo, in
cui la tecnica e la cultura tecnologica hanno assunto rilevanza predominante(h), in un
27
settore complesso come quello delle arti si
sviluppano concentrazioni di competenze in
ristretti ambiti tecnici(a). Aumenta la reverenza
degli ambienti accademici(b) verso i professionisti del restauro organizzati in gruppi multidisciplinari(c), e la delega loro concessa per la valutazione del lavoro da compiere(d). Chiuso all’interno del dibattito tra tecnici, il problema del
restauro ha un’unica obbligata soluzione, l’intervento, perché la questione dal punto di vista
dello specialista è sempre quella del “come”(e) e
non del “perché”(f ). Il tecnico può realizzare
nell’intervento un momento di rivalsa sociale(g), di guadagno, di crescita del suo prestigio; e può trarne inoltre un beneficio psicologico perché “c’est l’existence même de l’œuvre d’art qui fait du bien au restaurateur et qui
est en fait son psychanalyste”(h).
Nuovi mezzi tecnici di intervento vengono via via scoperti(i), ma trovano presto
puntuale smentita nelle promesse di conservazione del nuovo stato dell’opera restaurata(l), quando non si dimostrano del tutto
nocivi (ad esempio, il cosiddetto “beverone” Pettenkofer (m) con cui nell’Ottocento
si so-no prima lavate le tele, poi perse le
opere). Troveranno uguale smentita le mirabilia dei restauratori alla moda, venerati in
vita, che subiscono una brusca diminuzione
della loro fama da parte della successiva, più
at-tenta, critica(n).
P. Spezzani 1992
L. Mucchi 1983
B. Fabbri 1993
Restauro di una
terracotta 1984
C. Craveri 1995
S. Bergeon 1990
(b) U. Baldini1 1992
A. Conti1 1988
L. Rossi 1987
(c) A. L.Maramotti
1990
(d) R.-H. Marijnissen
1967
(e) P. B.Torsello 1988
S. Ipert 1987
(f ) I. Fiorentini
Roncuzzi 1986
A. Cassio 1986
(g) G. R.Crippa 1966
(a)
(h)
E. Albisser 1992,
p.106
(i)
Chimica e restauro
1984
M. Hours 1964
G. C. Scicolone1
1993
J. de Boek 1986
F. Flieder 1969
(m) D. Levi 1988
M. von Pettenkofer 1902
(l)
(n)
G. R.Crippa 1966
28
(a)
M. Dalla Costa
1983
A. M.Giusti 1983
M. Cagiano de
Alzevedo 1950
L’Ottocento è da questo punto di vista
un secolo esemplare in cui poche opere
hanno la fortuna di sfuggire al furore dei restauratori ripristinatori(a).
Il mito della reversibilità
(b)
A. Paolucci 1986
G. C. Scicolone
1989
C. Giannini 1992
(c)
H. Althöfer 1991
(d)
S. Lorusso 1992
C. Baracchini 1996
M.Dezzi Bardeschi
1981, p.5
(g) M. Dezzi Bardeschi
1994, p.171
(h) A. Conti1 1988
R.-H.Marijnissen
1967
G. Perusini 1989
(e)
(f )
Il restauro acuisce la differenza tra le parti
integre e quelle restaurate(b), sottoposte a
diversi processi di invecchiamento per il
degrado dell’elemento più debole (supporto, composizione chimica dei colori
etc.)(c) che non è estraibile e reinseribile.
Tutti gli interventi alterano l’invecchiamento naturale, vero e proprio processo che,
rispondendo a leggi chimiche e fisiche
complesse (incuria, abbandono, interventi
non corretti, cataclismi naturali e non naturali, cicli micro- e macroclimatici) diviene
elemento integrante dell’opera d’arte, ne
costituisce un sintomo di forte autenticità.
Forte proprio perché multifattoriale(d).
L’integrazione non si adatta al ritmo di
invecchiamento dell’originale e le opere iniziano un calvario di continui rimaneggiamenti, a volte con una vera e propria coazione a ripetere persecutoria (e) degli storici dell’arte e dei restauratori verso le stesse opere
o le stesse “fabbriche”(f ).
L’illusione della cosiddetta “reversibilità”,
termine “sciagurato”(g), è pura costruzione
ideologica dei livelli “bassi” della teoria(h),
29
mentre nelle elaborazioni più sensibili se ne
assume l’impossibilità (a). D’altra parte, il mito
settecentesco della reversibilità(b), strada in assoluto percorribile con grande difficoltà, non
può che rimanere un principio di orientamento: la preparazione del restauro toglie ogni
base alla reversibilità perché la parte originale
risulta comunque modificata. Le stesse colle
che uniscono parti vecchie e nuove non consentono la separazione dei loro componenti e
quindi impediscono di tornare indietro(c).
Il restauro estremizza il concetto di possesso dell’opera d’arte, modifica la fonte stessa
di informazione mediante l’interpretazione
durante l’intervento. Sorta di “dispotismo del
presente contro il passato”(d), costruisce prove a
conferma di tesi interpretative e le fossilizza,
accresce il valore dell’opera d’arte, valore che
non dipende più soltanto dall’essere stata
oggetto del passaggio del tempo e dall’averne
conservato le tracce. Con una nuova riconoscibilità e notorietà, “syndrome de la
Joconde”(e), con l’eliminazione dei segni della
storia, ad un “simulacro desueto dell’opera”
si sostituisce un’ “immagine nuova”(f ), si ripristina il rituale immaginario che ne aveva
accompagnato la nascita. In un mercato in
cui le opere sono mobili, vendute e decontestualizzate, anche la sola attribuzione costituisce un elemento fondamentale che motiva
ampiamente l’interesse al restauro.
M. Ciatti2 1992
C. Bernardin 1982
(b) R. Bonelli 1959
(a)
(c)
P. Venturoli 1997
G. Pieri 1996
(d)
A. L. Maramotti
1990, p.13
(e)
B. Guineau 1990,
p.10
(f )
C. Chirici 1994,
p.18
30
(a)
G. C.Argan 1980
(b)
R. Bellucci 1992
(c)
S. Cocurullo 1989
(d)
G.Rocchi 1987,
p.153
(e)
C. Chirici 1994,
p.14
(f )
T. Scialoja 1986,
p.10
(g)
G. Basile1 1989,
p.19
(h)
B. Fabbri 1993
(i)
Il Nettuno 1989
Agli storici dell’arte il restauro serve per
apprendere elementi sulle fasi elaborative
delle opere(a) (i “ripensamenti” dell’artista) e
il cosiddetto “restauro di rivelazione”(b) svela
l’esistenza di parti di opere coperte, col problema drammatico della scelta tra il loro salvataggio o la ricopertura(c).
In sintesi, il restauro fornisce monumenta e
materiale di riflessione alla storia dell’arte e
dell’architettura; altre volte serve a rafforzare
linee interpretative ideologicamente indirizzate (la romanità dei reperti archeologici nel
Friuli) o adeguamenti al gusto, dando corso
alla modernità apparente di artisti antichi le
cui opere, dopo il restauro, li svelano inopinati anticipatori dei surrealisti e dei simbolisti, segno evidente dell’influsso della cultura
artistica contemporanea del restauratore.
L’oggetto restaurato diviene l’ “epifania”(d)
del processo cognitivo del restauratore sull’opera, unità del suo pensiero e della sua azione,
realizza l’ “inveramento in corpore vili”(e) di
una riproduzione speculare. Eliminati i corposi segni del tempo, si riduce per esempio “a
labile lisca di pesce” la Terza battaglia di Paolo
Uccello(f ) o le statue policrome si trovano ad
essere “pelate come carote alla ricerca della
cromia originale”(g). Il nuovo oggetto restaurato costituisce una nuova e stereotipata fonte
di informazione(h) - a volte anche plateale, si
pensi al restauro “alla luce del sole”(i) - dove il
31
cantiere è a sua volta occasione di spettacolo, di fruizione e di prestigio per lo sponsor(a). Sotto la copertura della necessità di salvaguardare il messaggio estetico delle opere,
vera e propria “chimera”(b), il restauro garantisce un alibi all’impiego di consistenti
risorse finanziarie, a cavallo di due attività
egualmente lecite, ma meno plateali(c) e spettacolari(d), quali “il ripristino” (o riparazione, o
rifacimento), intervento radicale, ma senza
paludamenti ideologici, e “la conservazione”(e),
che mira più onestamente alla maggiore tenuta possibile dello stato di fatto con cui l’oggetto è giunto all’epoca nostra.
(a)
L. Rossi 1987
S.Angelucci 1988
(b)
M. Dezzi Bardeschi
1994, p.31
(c)
R. Bellucci 1992
(d)
A. Paolucci 1983
(e)
S. Scarrocchia 1995
Le teorie del restauro
Per ammissione della stessa critica le Carte del restauro, tentativo internazionale di
costruire una normativa d’indirizzo unificante(f ), sono arrivate sempre in ritardo coi
tempi e sono state quasi del tutto inapplicate (g), rimanendo un elemento di storia
della teoria più che del restauro in senso
proprio. Rimane seguita, invece, la teoria del
restauro di scuola italiana(h) elaborata dal
cofondatore, e poi per lungo tempo direttore, dell’Istituto centrale del Restauro di
Roma (I CR )(i), Cesare Brandi(l). La teoria
brandiana si fonda sul riconoscimento dell’artisticità dell’opera da parte dello storico
dell’arte o del critico, riconoscimento che
C. Ceschi 1970
G. Rocchi 1987
F. Borsi 1996
(g) G. Carbonara 1976
(f )
(h)
U. Baldini1 1992
C. Sandalinas
1989
A. Capitel 1988
(i)
G. C.Argan 1939
C. Brandi
1950-1977
L.Venturi 1950
(l)
32
(a)
G.Arrigoni 1989
(b)
M. Dezzi Bardeschi
1994, p.191
(c)
L. Dolcini 1983
separa “la realtà fisica”, sottoposta a depauperazioni sulla materia(a) dall’ “immagine”
posta come invariante, idealistica(b).
Senza riconoscimento dell’opera d’arte, dell’artisticità dell’oggetto, non vi può essere
restauro (attività che si rivolge unicamente
ad oggetti che esprimono artisticità), ma solo ricostruzioni, ripristini o riprese. La teoria
rappresenta il trionfo dell’apparire sull’essere, parte e si arresta con le opere pittoriche
in cui distingue una materia (supporto) e
un’immagine, entità immateriale e per ciò
assoluta ed invariante contrapposta ad una
realtà fisica sempre cangiante e sempre depauperata. È solo sulla prima che interverrà
il restauro con i suoi strumenti e materiali,
mentre l’idea o l’immagine rimarrà immodificabile.
La distinzione tra materia e immagine(c)
definisce il terreno chiuso o aperto alle
modifiche e blocca i successivi ripensamenti. Il restauro si occuperà solamente degli oggetti che rivestono rilevante artisticità,
cioè tele o altre manifestazioni pittoriche,
sculture e somme architetture e, utilizzando
gli strumenti della filosofia idealista, costituirà un dominio riservato degli storici dell’arte. La teoria brandiana diventa di difficile applicazione, a meno di non volere operare con un estetismo spinto, nei riguardi di
uno strumento scientifico dove è difficile
33
individuare un’immagine chiaramente distinta dalla materia(a).
Il piano idealistico(b) nel quale si colloca la
teoria del restauro porta a considerare, sempre idealisticamente, l’esistenza dello stato
originale ed in particolare di uno stato originale puntuale, istantaneo, puro, privo di dialettica, diretta emanazione di una volontà
unidirezionale dell’artista che il restauratore
- guidato dallo storico dell’arte - dovrà svelare, rimuovendo lo stato della conservazione se questo costituisce un ostacolo alla
conoscenza del vero volto del passato(c).
La teoria italiana del restauro si sviluppa
in seguito a Firenze, presso l’Opificio delle
pietre dure (OPD), ente statale dal limitato
settore di intervento che in seguito all’alluvione del 1966 si trova improvvisamente al
centro di una notevole attività, quando è
incaricato del restauro delle opere danneggiate, prima tra tutte il Crocefisso di Cimabue. Il direttore dell’OPD, Umberto Baldini,
aggiorna la teoria brandiana estendendone
l’applicabilità agli oggetti danneggiati dall’alluvione o a settori non coperti dalle attenzioni della grande storia dell’arte(d).
Con un lessico che spesso sfiora la tautologia - “tempo vita positivo”, “positivo secondo
tempo”,“terzo tempo negativo”(e) etc. - Baldini distingue le tracce lasciate dal trascorrere
del tempo, che non vanno modificate, da
G. Basile1 1989
M.Ciatti 1994
(b) M.Dezzi Bardeschi
1981
(a)
(c)
G. Bonsanti2 1996
(d)
U. Baldini 1994
U. Baldini 1995
(e)
U.Baldini
1980/1995
34
quelle lasciate dal degrado dei supporti, da
un accidente, come l’alluvione, su cui si può
e si deve intervenire. Le due scuole si differenziano anche sullo studio della percezione
del colore, della sua trasformazione e delle
tecniche di integrazione delle parti dove
questo sia caduto. Si elaborano due differenti metodologie, il “rigatino” (righe parallele di colore congruo) di scuola romana e l’
“integrazione cromatica” (zone di colore
senza forma particolare) di scuola fiorentina,
tecniche comunque difficilmente trasferibili
agli altri materiali. La teoria italiana, brandiana o baldiniana, presuppone in ogni caso
l’intervento e parte dalla privilegiata situazione dell’arte figurativa classica e moderna
che consente l’intervento per la consistenza
materica stessa delle opere.
L’arte contemporanea
e la fine del restauro
(a)
P. Montorsi 1988
G. C. Scicolone
1989
P. Montorsi 1992
I primi segni di degrado delle opere d’arte contemporanea chiudono, di fatto, la polemica tra le due scuole(a).
La teoria del restauro non è applicabile
all’arte contemporanea per l’impossibilità di
distinguere il supporto dalla manifestazione
artistica o, con Baldini, un tempo “positivo”
da quello “negativo”. La teoria mostra chiaramente la sua origine nell’ambito di una
specifica storia dell’arte e di un particolare
35
istituto pubblico di restauro, legati entrambi
all’arte classica e figurativa.
Nell’arte contemporanea si considera, invece, “opera” il progetto - che si realizza in
un’idea piuttosto che nel risultato di un
processo artigianale(a) - e questa idea si dovrà
conservare al posto della stessa realizzazione
materiale, che è soggetta ad un degrado a
volte persino auspicato dall’artista o che
secondo altri, in spirito spiccatamente romantico, “realizza”(b) l’opera stessa. Puvis De
Chavannes ha scritto: “C’è una cosa che è
più bella di una bella cosa ed è la rovina di
una bella cosa”(c).
Specialmente nell’opera cinetica l’uso e il
conseguente degrado che ne segue è componente centrale del messaggio(d); il restauro, contro la volontà dello stesso artista, è il
tentativo del proprietario dell’opera di prolungarne la durata non nel senso della sua
valenza artistica, che dal restauro viene distrutta, ma in quello del suo valore commerciale.
L’opera artistica diviene un concetto, un
progetto indipendente dalla sua realizzazione, si deoggettualizza il lavoro artistico. Le
attuazioni di questi concetti sono oggetti
costruiti in materiali deperibili, che partecipano al processo della vita organica (nascita,
vita e morte)(e), nel breve o nel lungo termine effimeri ed episodici, creati senza o al di
(a)
H. Althöfer 1991
P. Montorsi 1992
G. Colombo 1992
(b)
G. Colombo
1992, p.163
(c)
G. C. Scicolone
1989, p.15
(d)
H. Althöfer 1991
(e)
G. C. Scicolone
1989
H. Althöfer 1991
36
(a)
A. Conti1 1996
(b)
S.Angelucci 1992
G. C. Scicolone
1989
(d) H. Althöfer 1991,
p.42
(e) G. C. Scicolone
1989, p.15
(c)
(f )
G. C. Scicolone
1989
(g)
H. Althöfer 1991
fuori del tempo oppure contro ogni possibilità di sopravvivenza perché a volte lo stesso
autore richiede al pubblico di intervenire,
toccare, azionarne i meccanismi.
La salvaguardia del messaggio estetico
originale, che si tenta di raggiungere col
restauro, spesso si risolve nell’unica azione
possibile: la documentazione dello stato
or iginar io (a). Il restauratore si trova di
fronte a materiali industriali di cui è sospesa la produzione, introvabili o irriproducibili(b), a materie strutturalmente deperibili, a tecniche che già di per sé eliminano a monte ogni idea di ripristino. Nei
collages o nelle tele monocromatiche qualsiasi intervento raggiungerebbe un’insopportabile visibilità(c), eliminerebbe l’“intenzionale casualità”(d). Opere “che si negano
alla conservazione”(e) o materiali non efficacemente collaudati sono entrambi elementi che rendono impossibile il ritorno
allo stato originale(f ).
Gli studi che si sviluppano, specialmente
in ambiente tedesco, sulla possibilità di conservare le opere eduli (eat art), neutralizzando muffe e batteri(g), sono una testimonianza di questo parossismo conservativo.
Altre volte è il carattere stesso delle opere d’arte contemporanea a impedirne il restauro: laddove l’opera non è stata fatta per
durare, ma per essere in rapporto ad un evento,
37
ad un pubblico, il ripristino è impossibile:
forzarne la durata equivarrebbe a creare dei
feticci.
Davanti ad un’opera creata per mostrarsi
cineticamente e consumarsi si presenta il dilemma se far sopravvivere l’opera nella sua
ontologia (il movimento) che la distruggerà
a poco a poco, oppure nella sua potenzialità
(la staticità), cioè espressione artistica che rimane allo stato potenziale, in sé inesistente.
L’opera ontologicamente intesa (e nel pieno
del suo valore teorico) è destinata a distruggersi lentamente, vanificando il suo valore
finanziario, mentre l’opera ferma, e perciò
stessa inesistente, mantiene tesaurizzato il
suo prezzo.
Restauro e psicologia
È così giunto al termine quel processo di
uniformazione alla teoria brandiana del
restauro, nel cui àmbito hanno cercato di
collocarsi tutti coloro che hanno affrontato
il tema. È anche giunto il momento di considerare in maniera più completa le carenze
mostrate da quella teoria per affrontare il
problema della conservazione delle tracce
del passato, e non solo di quelle artistiche.
Occorre considerare gli aspetti psicologici
del rapporto con un’opera del passato (a),
occorre valutare la percezione psicologica
dei colori e delle parti. Il disturbo arrecato
(a)
E. Fachinelli 1992
38
(a)
M.Dezzi Bardeschi
1994, p.70
E. Belluno 1973
S. D.Lavine 1995,
p.172
(d) G. Rocchi 1987
(e) A. Conti1 1988,
p.37
(b)
(c)
(f )
G. Simmel 1912
A.Mottola Molfino
1992
(h) T. Brachert 1990
M. Dezzi Bardeschi
1981
(g)
dai segni del tempo, l’“onesto e prevedibile
tempo”(a), all’interno dell’opera deve o no
acquistare la stessa importanza e rilevanza
delle parti originali oppure, con un approccio puramente estetico, l’opera deve essere
considerata non in sé, nel suo essere oggetto
caduco, mortale, simbolo del passaggio del
tempo e della morte, ma nei termini idealisti
e assoluti del suo stato originario?
La teoria ha sviluppato poco i temi del
rifiuto della decadenza(b), “la malattia più
temuta dalla cultura [...] bianca”(c), e dello
sporco (d), “pericolosa coprofobia”(e), della
vergogna generata dai pezzi mutilati; né ha
sviluppato il tema del senso di colpa dell’uomo moderno rispetto al degrado ambientale o quello del suo desiderio di annullare i segni del tempo e della vecchiaia, rifiutando le rovine(f ), rifugiandosi nella memoria degli antenati(g) e nel mito dell’eterna
giovinezza(h), cui teologo diviene qui lo storico dell’arte ed officiante il restauratore.
La concezione della storia, e del tempo,
su cui si fonda la teoria del restauro è d’altra
parte quella dei grandi avvenimenti, dei monumenti, dei fatti importanti, per cui la teoria
ha privilegiato le opere notevoli. In parallelo
alla concezione sociale che è sottesa a questa
teoria, legata ad un ordinamento elitario, la
sua estetica riguarda opere eccellenti, irriproducibili ed uniche. Il restauro diviene
39
allora il “braccio secolare”(a) contro il tempo
di una storia dell’arte attenta solo ai grandi
fatti e perciò stesso impotente di fronte ai
multipli e ai prodotti industriali, nei quali
non può individuare il gesto dell’autore. La
scelta di lasciare le lacune (“surcroît d’information”(b)) per permettere al pubblico di
ritrovare, attraverso la sua cultura e la sua
immaginazione, l’opera originale cede il
posto ad un intervento forzato, una volta e
per sempre.
Il falso e il mercato
La teoria brandiana ha fornito il supporto
teorico ad una conventio ad restaurandum che
ha accomunato i direttori delle istituzioni
statali, delle istituzioni culturali addette al
restauro, delle “università del restauro” ed il
mondo dei professionisti, in virtù del principio elementare secondo il quale nessuno di
essi è incaricato in prima istanza della conservazione del materiale artistico, bensì del suo
restauro. Questo argomento trova conferma
nella documentazione prodotta dall’I CR e
dall’OPD, tutta orientata verso la dimostrazione
dei risultati dei restauri e molto poco verso la
discussione dell’utilità o meno di effettuarli.
Intanto, il monopolio culturale degli storici dell’arte ha spostato il problema affidato al restauro dalla conservazione dell’opera alla sua attribuzione, con momenti di
(a)
M.DezziBardeschi1
1988
M.Dezzi Bardeschi
1994
P. B.Torsello 1988
(b)
E. Albisser 1992,
p.105
40
(a)
U. Baldini 1990
(b)
V. Locatelli 1994
curiosità che raggiungono il parossismo
quando nella stessa occasione hanno lavorato due artisti (come Masolino e Masaccio
nella Cappella Brancacci)(a), talché la valenza
stor ica degli oggetti diviene problema
secondario per una disciplina chiusa tra attribuzioni, ricerca iconografica e solo parziali ricerche documentali.
I problemi intorno ai quali ruota l’attività
di restauro degli storici dell’arte, quelli cioè
dell’autenticità e della falsificazione, hanno
collocazione naturale dentro il mercato,
all’interno dello scambio delle opere tra
collezionisti o della valorizzazione commerciale di opere già presenti nei musei. Sono i
collezionisti e il mercato a richiedere l’arcaizzazione artificiale delle superfici e sulla
nuova ripulita opera si creerà poi una letteratura critica che unirà sull’altare del culto
estremo della esteticità il falso al restauro(b).
Il mito dell’autenticità
(c)
H. Althöfer 1991,
p.112
Qui si colloca una contraddizione insanabile tra autenticità, attribuzione e restauro: poiché l’ autenticità è letta con la presenza di tracce di tecniche originali, “sintomo di autenticità e postulato estetico”(c),
ogni intervento sull’opera che non si
avvalga di quelle tecniche contribuisce ad
una limitazione del portato di autenticità
dell’opera stessa, ma l’impiego di tecniche
41
manuali o meccaniche, industriali, e l’imitazione del tocco(a), oppure delle imperfezioni,
porta alla simulazione, all’aggiunta di difetti
per garantire la freschezza e la genuinità dell’opera. Quando l’uso delle tecniche antiche
è fatto con lo scopo di accrescere il valore
dell’oggetto o di crearne ex novo uno, si
raggiunge la “falsificazione”(b), “mauvais côté
de la medaille”(c), che differenzia l’oggetto
dall’originale per una serie di passaggi senza
soluzione di continuità. Suo presupposto è
la volontà di immettere sul mercato un
oggetto ad un prezzo interessante, talché il
problema dell’autenticità non si pone per
oggetti di limitato culto o di limitato valore,
che sono quasi sempre originali.
La falsificazione(d) introduce il problema
della morale(e) e della verità (f ), dà luogo a erronee interpretazioni o attribuzioni, ma è attività che rimane comunque all’interno del
mondo del restauro. Esiste poi il problema
dell’ammissione della presenza di falsi nelle
collezioni pubbliche, nei musei(g), ammissione particolarmente difficile quando sono
state investite ingenti somme di denaro
pubblico per acquistare l’opera dalla contestata autenticità(h).
La valorizzazione a tutti costi dell’opera è
una necessità del committente del restauro(i), diretto o sponsor(l), che deve potenziare il suo acquisto oppure il suo possesso.
(a)
P. Marconi 1988
(b)
C. Catello 1994
(c)
P. Marconi 1988,
p.44
P. Cellini 1992
M. Dezzi Bardeschi
1994
(e) A. Conti1 1988
(f ) M.Dezzi Bardeschi
1994
M. Ferretti 1981
(d)
(g)
A. Conti1 1988,
p.11 e 79
(h)
A. Conti2 1988
E.von BassermannJordan [s.d.]
A. Emiliani 1989
Indagini ... San
Demetrio 1996
M. Ciatti2 1992
(i)
(l)
42
A. Petroli Tofani
1991
(b) C. Kursch 1991
V. Aliberti 1991
(a)
(c)
M. Ferretti 1981
(d)
A. Conti 1981
B. N. Goswamy
1995
(f ) M. Dezzi Bardeschi
1994
F. Braemer 1988
(g) Galleria Sabauda
1982
A. Papa 1991
C. Capponi 1996
(h) P. Dal Poggetto2
1980
(e)
L’intervento sull’oggetto nasce da uno stato di fatto di segno logico invertito: poiché
vi sono mezzi finanziari si scoprono le necessità di intervento e si prefigurano quei
risultati che l’abile artigiano restauratore
deve confermare con la sua opera. L’esito
del restauro sarà sempre una conferma di
attribuzione o un incremento di valore artistico, l’opera sarà più facilmente “leggibile” (a), a gloria del finanziatore del restauro (b) e sarà gloria facile da tributare
quando il risultato del restauro restituisce
un’opera che contiene una maggiore capacità di comunicazione (c) perché il minor
numero di variabili riduce lo sforzo di
interpretazione(d).
Da questo punto di vista, il restauro pare
un’operazione di didattica estrema che, per
allargare la fruizione delle opere, ne abbassa,
insieme al contenuto culturale, le difficoltà
di lettura(e).
La documentazione(f ), comunque sempre
carente(g), quando non è esplicitamente negata(h), e la descrizione dello stato di fatto
storicamente realizzato, rimangono alla fine
le uniche tracce del passato dell’opera. Il restauratore crea un nuovo valore che può essere in quanto tale venduto e diffuso. Esso
non si realizza solo nel mercato e nello
scambio, ma anche nei musei perché queste
istituzioni, se non possono commercializzare
43
i propri pezzi, devono comunque mantenerne il valore per garantirne la funzione di
richiamo(a). In una società caratterizzata dalla
multimedialità, la stessa documentazione
delle fasi del restauro - è il caso del discusso
intervento sulla Cappella Sistina(b) - diviene
oggetto di proprietà letteraria dello sponsor
(qui della Nippon Television Network Corporation), padrone non dell’opera, ma della
sua immagine, con una conseguente sottomissione psicologica del restauratore e del
proprietario dell’opera alle sue esigenze di
spettacolarizzazione (c).
(a)
H. Althöfer 1991
G. Bonsanti 1976
(b)
A. Conti 1986
T. Scialoja 1986
(c)
Capolavori 1986
G. Bonsanti1 1992
(d)
A. Franklin 1888
D. S.Landes 1984
J.Attali 1982
C. M.Cipolla 1981
I segni del tempo
La lettura del tempo e dei suoi segni(d)
trova il suo presupposto nell’accettazione del
passato e nella necessità di mantenere le
tracce dei processi di disgregazione intercorsi: la stessa sporcizia è fonte di informazione. I segni del passato non esistono, tuttavia, indipendentemente dal loro riconoscimento. Le società primitive non hanno conservato le tracce della propria storia né di
quella dei loro nemici, ma hanno riutilizzato
tutto ciò che arrivava loro (manufatti, materiali etc.). Non hanno distinto un passato dal
loro presente, quel passato che noi attualmente riteniamo altro da noi (e). Il passaggio
da oggetto utile a oggetto storico evidenzia
il salto da primitivo a moderno(f ).
A. L. Maramotti
1990
(f ) A. L. Maramotti
1990
(e)
44
(a)
M.Dezzi Bardeschi
1981
M.Dezzi Bardeschi
1994
G. Rocchi 1987
(b)
A. Conti1 1988
G. Boccardo
1994, p.12
(d) A. Conti1 1988
(e) Gli appartamenti
1993
(f ) A. L. Maramotti
1990, p.275
(c)
(g)
D. Pasolini
dall’Onda 1989
In una prospettiva idealista, di pura astrazione dal contesto, l’opera d’arte è colta in
una condizione assoluta, cioè fuori dal tempo,
rispetto ad un passato inteso in termini definitivi. Il restauro percorre allora il tempo
all’indietro(a), aggirando il problema dell’eliminazione delle cause del degrado e della
limitazione del suo progredire, della creazione di argini ai suoi danni, e si rifugia nell’impossibile obiettivo di eliminare gli effetti
di un degrado già avvenuto(b).Tornare indietro nel tempo richiama il mito delle “antiche certezze”(c), il rimpianto del paradiso
terrestre(d), sia che si tratti del ripristino del
funzionamento(e) che della cromia, per il
senso di benessere (“quod visui placet”(f ))
che deriva dalla completezza, armonia e
pace della intatta e pura condizione originale.
Altre volte, il ritorno indietro è propriamente impossibile e non vi sono alternative
alla storicizzazione, perché alcuni processi non
possono essere percorsi a ritroso: non è possibile smontare un collage o una costruzione ad
incastri frutto entrambi di processi non invertibili, oppure nei giardini storici eliminare alberi rari che hanno nel tempo sostituito quelli
originali(g).
Il riconoscimento dei segni del passato
richiede la loro distinzione da quelli del presente, cui sono collegati senza soluzione di
45
continuità. Passato può essere ciò che è
avvenuto ieri, ma, in termini generali, per
l’uomo moderno il passato rappresenta la
distanza univoca, e impercorribile a ritroso,
che lo separa da situazioni sulle quali non
può intervenire o su cui non ritiene lecito
od utile farlo.
La sensibilità verso il passato non è di tutte le civiltà a noi contemporanee e, soprattutto, non negli stessi àmbiti: templi giapponesi sono stati periodicamente sottoposti a
manutenzioni radicali che garantissero la
piena funzionalità devozionale, talché non
sono più distinguibili da quelli originali, perché progressivamente ricostruiti in toto(a) e
così le icone sono state sottoposte spesso a
ridipintura(b). La distanza col passato non è
marcata solo dalla nascita e morte degli altri
esseri viventi, ma dalle modificazioni di oggetti, che in alcuni casi si considerano fisiologiche come la crescita degli alberi, mentre in
altre sono considerate innaturali quali l’ossidazione dei metalli, lo sbriciolamento della
pietra, il curvarsi del legno(c).
Non si può affrontare il restauro senza
coinvolgere il problema dell’accettazione
della decadenza(d) come principio generale
(“per la legge indefettibile della termodinamica nulla [può] conservarsi immutato a
tempo indeterminato”(e)), senza coinvolgere il
problema della morte, della sua accettazione
(a)
P. Montorsi 1992
(b)
A. Conti1 1988
(c)
F. Pertegato 1993
G. Emile-Mâle
1976
(d)
G. Perusini 1989
S. D.Lavine 1995
(e)
G. Urbani 1992,
p.10
46
(a)
A. Conti1 1982
e del suo superamento e senza confrontarsi
con i movimenti, quali il romanticismo, che
hanno posto la morte all’interno del proprio orizzonte. Il concetto di segno del
passato o del tempo è oggetto di discussione: in campo artistico non viene considerato segno del tempo quello riconducibile
all’uomo, a rotture intenzionali o fortuite, a
danni(a).
Questo atteggiamento svela un problema
psicologico di rapporto con la natura e con
la responsabile presenza dell’uomo sulla
terra, che fa considerare naturale un terremoto e non naturale un bombardamento,
naturale l’ingiallimento di una porcellana
ed innaturale la sua rottura avvenuta durante le periodiche operazioni di pulizia.
Il possesso del passato
(b)
F. Zurli 1986
H. Jedreijewska
1983
(c)
T.Alibrandi 1988
L’oggetto vecchio o antico appartiene
culturalmente al passato, è oggetto alieno, è
un deposito di accadimenti di un processo
chiuso, un documento (b) o un monumento, ontologicamente diverso da noi, che non ci
appartiene, il cui presupposto sta appunto
nella sua alienità rispetto a noi. Definire i
manufatti artistici documenti significa iniziare
a riconoscerne l’alienità.
La legittimità preliminare dell’intervento
sull’oggetto è r isolta dall’appartenenza
legale(c), a breve termine. È una legittimità
47
debole perché ogni oggetto appartiene solo
in parte a chi lo detiene, essendo appannaggio dell’intera umanità. La conservazione
dell’umana identità obbliga a trasmettere
alle generazioni future quanto più possibile
del passato, compatibilmente con i criteri
selettivi di valore che si adottano nell’impossibilità di trasmettere tutto: l’esistente(a) è
una risorsa complessiva in consegna temporanea(b).
L’aforisma corrente è che gli oggetti
antichi siano un bene dotale, che appartiene
alle generazioni future e che ci siano affidati
solo in usufrutto. Modificare lo stato degli
oggetti col restauro impedisce di trasmettere ciò che abbiamo avuto, nelle condizioni in cui l’abbiamo ricevuto(c), perché
non possiamo essere sicuri che il restauro
sveli il vero volto del passato(d), né che nel
corso degli anni non peggiori le condizioni
dell’oggetto. Il restauro, nel cercare un’impossibile verità, copre e danneggia di fatto
la verità storica dell’oggetto, il loro stato di
fatto.
Storici dell’arte e restauratori accettano
anch’essi l’alienità degli oggetti, ma, nella
loro prospettiva di ricerca di eliminazione
delle tracce del tempo, sottintendono la
richiesta di rimborso ad un tempo predone,
“cette ‘espérance à rebours’ qu’est la nostalgie”(e) e, attraverso un azzeramento del
(a)
F. La Regina 1992
(b)
M.Dezzi Bardeschi
1991, p.10
M. Dezzi Bardeschi
1994
G. Perusini 1989
J. Guillerme 1965
(d) P. B. Torsello
1988
C. Chirici 1994
(c)
(e)
G. Bazin 1967,
p.5-6
48
(a)
L. Dolcini 1983
(b)
R. Bonelli 1959
(c)
U. Baldini 1994,
p.13
(d)
C. Chirici 1994,
p.12
tempo, si muovono in direzione di uno stadio
originario, puro come il paradiso terrestre.
Questo culto del passato(a) si manifesta poi
con una forma di dissociazione rispetto ad
un presente privo dello struggente fascino
dei tempi trascorsi, soprattutto per i figli e
nipoti del romanticismo(b), arsi dal desiderio
di rafforzarne la presenza, nella convinzione
che la grandezza di un popolo risieda nella
conservazione del suo passato, pronti a valorizzarne frammenti (“feticismo del frammento”(c)) ed incompiuti in polemica con la
levigatezza e completezza dell’arte classica.
Il restauro ridà la vita, risuscita dalla morte, evoca tempi scomparsi, mantiene alla memoria, realizza su oggetti che sono già sopravvissuti alla morte dei proprietari la
sublimazione della paura dell’oblio attraverso il meccanismo del percorrere il tempo
all’indietro, sorta di “possesso del tempo”(d).
Si riutilizzano vecchi oggetti, edifici, arredi
appartenuti o no a personaggi storici e famosi, dando vita ad una sorta di feticismo da
riutilizzo.
Il valore del tempo trascorso
e del passato
La stessa natura del tempo, somma di più
momenti di un processo, rende impossibile il
ritorno ad uno stadio originale, che razionalmente si deve considerare inesistente. Solo
49
un’astrazione può cogliere il tempo nella sua
puntualità ed il restauro può riferirvisi (cioè
allo stato originario) solo attraverso un procedimento di semplificazione di un processo
in realtà molto complesso. La fissazione di
un momento iniziale nella storia di un’opera
è arbitraria, perché questa ha interagito col
suo ambiente (forma, luce, volume) prima
ancora di nascere.
Nel campo degli oggetti d’arte l’accettazione del passato non è, come potrebbe
apparire, un dato scontato: per mettere in
evidenza il messaggio artistico sui dati materici, lo storico dell’arte sacrifica i mutamenti avvenuti sui secondi, “i dubbi corrosivi”(a), per mantenere uguale la forza di trasmissione del primo. Quel limitato rispetto
che viene riservato ai materiali di supporto
dell’arte alta lascia il posto ad atteggiamenti
interventisti verso materiali non particolarmente nobili, quali pietre o mattoni, in cui
il saper fare dei restauratori ha dato libero
corso al dover fare. Su questo terreno avviene un altro momento di scontro tra i
“rovinisti” che considerano i segni del degrado nei materiali quali stimmate del tempo,
prova di raggiunta sacralità, e gli interventisti che li accusano di devotismo e “archeologismo”(b).
Prima ancora che da elementi devozionali, feticistici, il valore di un oggetto antico è
(a)
S. Greenblatt 1995
(b)
P. Marconi 1988
50
dato dall’accumulo di risorse umane che
contiene, dall’ingegno, dal gusto, dalla fatica
depositativi, dalla difficoltà di una sua possibile riproduzione. Comprendere il passato
significa conoscerne le tecniche, apprezzarne
la genialità e gli sforzi compiuti, valutarne e
conservarne i risultati raggiunti. Non significa, invece, tradurre la conoscenza delle tecniche del passato nella loro ripresa o imitazione e neppure nel loro utilizzo o mantenimento a fronte di nuove tecniche dagli
effetti più sicuri.
La Storia obbliga a considerare sullo stesso piano tutti gli accadimenti occorsi agli
oggetti, che non si possono depurare secondo il criterio di responsabilità, distinguendo accadimenti buoni, naturali, e accadimenti cattivi, umani. Tutti i fatti sono storicamente rilevanti e così come nello studio
di un popolo va considerato sullo stesso
piano l’intervento umano e quello meteorologico, ugualmente va considerato sullo stesso piano tutto ciò che è accaduto ad un oggetto d’arte, pena stabilire riferimenti idealisti continuamente contraddetti. Alla base del
restauro classico era la premessa brandiana,
secondo cui non vi è restauro senza riconoscimento dell’opera d’arte, ma più propriamente si potrebbe dire che non vi è restauro
senza il riconoscimento del passato, in
quanto dato estraneo al nostro dominio e al
51
nostro possesso, senza umanesimo, inteso
questo quale considerazione del momento
di passaggio tra passato e futuro. Al di fuori
di questa storicizzazione vi sono solo tecnica vuota e interessi inconfessabili. Né è
possibile uscire da se stessi, dalla propria
contemporaneità, rifugiandosi in una rassicurante tradizione.
La sopravvivenza degli oggetti è legata a
ragioni di scelta(a) oppure di selezione casuale: intervenire su di essi con lo scopo di
ricondurli ad un loro stato originario comporta una riduzione dei segni della casualità
che li hanno colpiti(b), crea le premesse per
una loro “tipizzazione”(c) col risultato di
rarefare e selezionare oggetti obbligatoriamente eccellenti.
L’eccellenza e la tipizzazione, favorite da
un mercato la cui clientela richiede elementi
di facile individuazione, che domanda archetipi per un facile riconoscimento, formano il
riferimento inconscio per il restauratore.
Dopo il restauro le opere non appartengono
più a stili di transizione, ma sono collocate
all’interno di stili ben definiti, puri, nel loro
periodo d’oro(d). Nella selezione delle parti e
dei motivi da salvare oppure da ripristinare (e), oltre alla archetipizzazione si ha
anche una semplificazione delle variabili o
delle vicende di sopravvivenza: si costruisce
un modello storicamente falso (f ) (“pare un
(a)
P. B. Torsello
1988
(b)
U. Baldini1 1992
(c)
P. B.Torsello 1988
M.Dezzi Bardeschi
1994
V. Locatelli 1994
A. Conti 1981
G.Mascherpa 1971
(e) P. Philippot 1984
(f ) A. L. Maramotti
1990
A. Conti1 1988
(d)
52
(a)
G. Mascherpa
1971, p.12
(b)
L. Dolcini 1985
(c)
M.Dezzi Bardeschi
1994
P. Marconi 1988
C. Chirici 1994,
p.14
(e) Arte in Africa
1991
(d)
falso, ma è, invece, un originale falsificato” (a)). La selezione diviene un processo
doppio: alla componente pseudocausale
determinata dal tempo si aggiunge quella
indotta dall’uomo, che segue sue categorie
culturali e mentali
Il trascorrere del tempo non ha modificato solo gli oggetti, ma anche gli spazi che
li circondavano: esiste quindi un problema
di contestualizzazione. L’oggetto va ricondotto culturalmente al contesto originale,
ma non va modificato per essere ricondotto alla condizione originaria perché ne è
impossibile la ricontestualizzazione. L’ambiente fisico originario non è riproducibile, al massimo è simulabile in una finzione virtuale(b). Né è possibile decontestualizzare lo stesso restauratore che non può
essere altro da sé, non può spogliarsi della
sua cultura, vedere il passato con occhi
diversi dai suoi, non può dimenticare il suo
tempo(c), né può farsi un quadro immaginario del passato all’interno del quale collocare l’oggetto da restaurare, “duplicando se
stesso”(d). È impossibile, ad esempio, spogliarsi del portato della propria civiltà per
intervenire su un’opera primitiva(e).
La necessaria ricontestualizzazione
Per la ricontestualizzazione culturale delle
opere d’arte e degli oggetti del passato è
53
utilizzabile il Museo(a), la cui idea guida, in
continua evoluzione dall’Ottocento ad oggi,
si è recentemente assestata nella direzione
della sua funzione di “espositore didascalico delle opere”(b), di laboratorio della storia(c), delle tecniche e dei procedimenti di
conservazione e restauro (d), della scienza
della conservazione e della documentazione,
di “momento di lettura”(e), di museo del
“trascorrere del tempo”(f ).
Il museo costituisce storicamente un
ricovero (g), un luogo di astrazione (h), un
limbo(i) cui la società ha destinato le risorse
storiche altrimenti non impiegabili, oppure
reperti o nature morte, non utili, deperite
fino ad essere non commerciabili(l), che sono
portate nel museo a garanzia del mantenimento della memoria degli antenati(m), del
loro valore patrimoniale o del desiderio di
gloria dei collezionisti(n) (oppure dei loro
eredi), “il gesto finale del collezionista, la sua
unica via di uscita”(o).
Coesistono musei privati e musei legati a
istituzioni pubbliche: questi ultimi possono
ricoverare anche i pezzi che il mercato non
considera e agire al di là del loro valore economico(p), mentre i musei privati si devono
muovere seguendo criteri di evidenza e di
stupore delle opere raccolte. Nei musei pubblici coesistono le funzioni antitetiche della
conservazione e dell’esposizione delle opere;
(a)
Il museo come
esperienza 1972
I musei 1980
B. Passamani 1995
Museo perché
1990
S.Alpers 1995
(c) A. Emiliani 1980
(d) B. Fabbri 1993
(b)
(e)
G.Viroli 1980
(f )
G. Basile2 1989
(g)
J. A. Boon 1995
E. Belluno 1958
G. L. Bravo 1976
F. E. Leschiutta
1983
(h)
(i)
(l)
L. Franzoni 1987
(m)
G. Perusini 1989
K. Pomian 1989
L. Franzoni 1970
C. Napoleone
1989
(o) A.Mottola Molfino
1992, p.63
(n)
(p)
M. Baxandall 1995
54
(a)
Le conservateur
1987
(b)
G.Thomson 1978
A.Tomaszewsky
1992
M. Berducou
1992
(c)
P. Edwards 1994
G.Accardo 1994
A. Bruno 1984
R. Tardito Amerio
1982
(e) La sicurezza 1990
(d)
(f )
J.Taubert 1975,
p.8
spesso il personale è addetto indifferentemente a tutelarne lo stato(a) (al buio e in atmosfera protetta) e a consentirne l’uso e il
consumo distruttivo nell’esposizione(b). Le
tradizionali necessità espositive non sempre
rispondono ai migliori criteri di conservazione delle opere: vetrine, illuminazione,
aerazione (c) rappresentano problemi della
museologia risolti attraverso compromessi
tra esposizione e conservazione, ma certo
non assicurano o perseguono la migliore
tutela delle opere(d). L’aver esposto arazzi o
spartiti musicali ha comportato il loro sgretolamento(e) oppure l’annullamento dei segni
sul pentagramma, creando veri e propri
“cadavres de l’exposition”(f ).
L’uso del museo
(g)
S. Greenblatt 1995
Un oggetto è esposto in un museo per la
sua rappresentatività rispetto alla sua categoria, al suo genere, al suo autore e per la capacità di suscitare più o meno direttamente emozione(g), ma non è necessario esporre opere
eccelse per illustrare un particolare artista
oppure un periodo della storia dell’arte. Vero è
che la fruizione di massa al di là di ogni ragionevole necessità pretende opere selezionate ed
eccellenti che soddisfino le componenti psicologiche dei viaggi di massa e dell’iterazione
delle tappe e che forniscano in maniera assoluta senso alla visita e al “passaggio”.
55
L’eccellenza non è, comunque, l’unico
prodotto esponibile in un museo. È possibile
costruire, utilizzandone le riserve, quei percorsi secondi e terzi (a) che la museologia ha già
individuato quale terreno di sviluppo delle
capacità didattiche del museo moderno, per
più percorsi all’interno delle stesse collezioni, in modo da ampliare l’utenza. Percorsi
che possono riguardare non solo la storia
dell’arte, o del progresso civile e culturale,
ma anche quella più generale del trascorrere
del tempo e del suo fascinoso degrado.
L’emozione suscitata da un’opera d’arte
oppure da un oggetto antico non è un sentimento istintivo, ma è mediato dalla capacità di coglierne la bellezza, la natura compositiva o costruttiva. Per alcuni oggetti,
socialmente e culturalmente familiari (b),
appartenenti al nostro quotidiano, l’emozione è facilmente suscitabile, per altri, provenienti da altre culture, è più complessa(c).
Spesso l’emozione è raggiunta col coinvolgimento del visitatore: in alcuni musei, ad
esempio il Victoria & Albert Museum (d),
sono state preparate vetrine aperte in cui il
visitatore può toccare oggetti, attuando la
componente tattile della didattica: comprendo
se tocco. Al comprendo se vedo si associa il comprendo se sento, per arrivare al comprendo se
capisco, tutte operazioni che presuppongono
mediazioni culturali complesse(e), e tutte col
(a)
F. Minissi 1975
(b)
O.Cavalcanti 1990
(c)
U. Puato 1992
(d)
The Victoria 1983
(e)
S.Alpers 1995
56
(a)
(b)
F. Poli 1992
A. Conti 19961
Il restauro della
Giuditta 1988
F. Hellwig 1986
A. Perry Roy
1992
(d) Le moulage 1988
M. Baker 1981
(e) Oltre la porta 1996
Antichi strumenti
1980
(f ) F. Carandini 1925
M. Bernardi 1957
Alfredo d’Andrade
1981
R. Maggio Serra
1981
M. Pernot 1991
(c)
pericolo di scivolare verso un comprendo se
collego al mio presente che cortocircuita il processo cognitivo, chiuso al presente senza
avere visitato il passato.
Le opportunità offerte dal museo non si
limitano al percorso espositivo tra le opere:
il museo è la sede in cui l’opera può essere
percepita in una “decontestualizzazione”(a)
culturalmente assistita, può essere cioè riposizionata in una situazione di luce o
distanza che riproduca quelle originali,
senza gli effetti “enfatici” provocati dall’eccessiva vicinanza dello spettatore al quadro
oppure dall’illuminazione innaturale, oppure, per esigenze di protezione, in una
situazione che elimina parte della percezione: un vetro proteggerà l’opera, ma eliminerà sensazioni tattili(b).
Nel museo possono trovare posto e svolgere una funzione didascalica la copia(c), il
calco(d) oppure il modellino teorico dell’opera(e), cioè quella rappresentazione plastica
più o meno fantastica del presunto stato originale oppure della presunta funzione e
delle tappe di modifica che hanno portato
allo stato attuale(f ).
Le nuove tecniche, e non solo quelle virtuali, assicurano la fruibilità dell’oggetto con
un grande rispetto della sua struttura: l’originale può essere lasciato intatto cogliendo
l’opportunità offerta dal gusto moderno per
57
il frammento; accanto, l’esposizione di modelli, animazioni e simulazioni, esplicita il
risultato dell’interpretazione(a), in forma didascalica semplice e accattivante(b).
R.Varoli-Piazza
1990
(b) C. Brüninghaus
-Knubel 1993
P. Marconi 1988
(a)
Conclusioni
Il restauro odierno pare consistere in un
diffuso, ma non per questo meno pericoloso, impulso ossessivo non necessitato,“solipsistico raptus possessivo”(c), motivato dalla
esistenza di risorse finanziarie (sponsor) o
dal desiderio di salvaguardare quelle già
impiegate nell’acquisto dell’oggetto (mercato). L’enfasi interventista degli storici dell’arte e dei restauratori di professione ha fatto dimenticare il fascino dell’idea di Riegl e
Longhi di un “restauro mentale”(d), di un’attività di ricostruzione del presunto stato originario coi soli strumenti critici e filologici,
senza toccare l’opera, perché, in fin dei conti,“le perorazioni e le ipotesi storico-critiche-estetiche meglio si [prestano] alla discussione e alle ipotesi di lavoro scritte e
disegnate piuttosto che a sperimentazioni
sul ‘corpus’ [delle opere]” (e). Queste posizioni sono le massime garanti della trasmissibilità dell’opera d’arte, punta estrema di una
cultura elitaria, che spiega ed illumina però
sul rapporto tra cultura e degrado. Maggiore
è la cultura e maggiore è la capacità di tollerare le lacune(f ) lasciando all’immaginazione
(c)
M. Dezzi Bardeschi
1994, p.97
(d)
C. Chirici 1994,
p.18
(e)
G. Mascherpa
1971, p.8
(f )
D. Bernini 1988
58
(e non al bisturi o al pennello) la complessa
operazione di ricostruire la condizione originaria dell’opera, ricostruzione che si colloca
nella sfera della libertà interpretativa del pubblico, coartata, ora, dal dirigismo degli storici
dell’arte e dei restauratori. E tutto, per la salvaguardia dello stato dell’opera, anche a costo di
perdere le opportunità di verifica e correzione
di attribuizioni che il restauro ha fornito, dagli
affreschi della Basilica superiore di Assisi ai
Bronzi di Riace.
Poiché, tuttavia, non tutti i fruitori hanno
la cultura e la sensibilità di uno storico dell’arte, è possibile pensare, ed è operazione di
politica culturale, a ricontestualizzazioni in un
ambiente espressamente didattico, nei musei
(di storia o di storia dell’arte), garantendo la
massima conservazione delle tracce del passaggio del tempo, anche attraverso le opere
d’arte e, quindi, della conoscenza del comune
passato.
La bibliografia è limitata ai testi utilizzati e presenta un’unica sequenza alfabetica delle unità
bibliografiche descrittive e delle voci dell’indice. La descrizione segue criteri analitici: le note di contenuto (“ ✳ ”) forniscono i dati sui contributi e sulle collaborazioni; le opere di più di tre autori
sono presentate con il titolo; la presenza dell’ente autore (Ministero, Regione etc.) è annotata, ma
non dà luogo a voce dell’indice.
59
Bibliog rafia
e indice degli autori
Abondance Florence, Restauration des instruments de Musique.
Fribourg (CH), Office du livre, 1981. 129 p. ill. (Découvrir, Restaurer,
Conserver)
Accardo Giorgio - Giani E. - Seccaroni C., Bioclimatica passiva
per la definizione di strutture museali. —Beni culturali: tutela e valorizzazione 2 (1994) n.2 (aprile), p.23-27
Acidini Luchinat Cristina ed. [1987] v.: Arte delle grotte
Acidini Luchinat Cristina ed. [1995] v.: Cupola di Santa Maria del Fiore
Ad Alessandro Conti (1946-1994). A cura di Francesco Caglioti,
Miriam Filetti Mazza, Umberto Parrini. Pisa, Scuola normale
superiore, 1996. 319 p. (Quaderni del Seminario di storia della critica
d’arte, 6.)
Adam C., Restauration des manuscrits et des livres anciens. Puteaux,
Erec, 1984. 164 p.
Albisser Egon, Restauration: le psychanalyste du restaurateur. —
Museum international 44 (1992) n.2 (174), p.105-106
Aldovrandi Alfredo [1996] v.: Indagini ... San Demetrio
Aldovrandi Alfredo [1996] v.: Indagini ... Bernini
Alfredo d’Andrade.Tutela e restauro. (Torino - Palazzo Reale / Palazzo Madama, 27 giugno - 27 settembre 1981). Catalogo
della mostra a cura di Maria Grazia Cerri, Daniela Biancolini Fea,
60
Liliana Pittarello. Firenze,Vallecchi, 1981. 493 p. (Ministero per i Beni
culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del Piemonte) ✳ Rosanna Maggio Serra, Uomini e fatti della cultura piemontese nel secondo Ottocento intorno al Borgo Medioevale del Valentino, p.19-41
Aliberti Vincenzo [1991] v.: Il piviale duecentesco
Aliberti Gaudioso Filippa M. [1990] v.:Tessili. Conservazione e restauro
Alibrandi Tommaso - Ferri Pier Giorgio, Il diritto dei beni culturali. La protezione del patrimonio storico-artistico. Roma, Nuova Italia
Scientifica, 1988. 182 p. (Beni culturali, 5.)
Allievi Luigi [1981] v.: La conservazione del costruito
Alpers Svetlana [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
L’altare d’oro di Sant’Ambrogio. A cura di Carlo Capponi.
Testi [di] Annamaria Ambrosioni [et al.]. Fotografie [di] Sandro
Scarioni. [Cinisello Balsamo], Silvana, [1996]. 207 p. ✳ Carlo
Capponi, L’altare d’oro attraverso i suoi restauri, p.157-171
Althöfer Heinz, Il restauro delle opere d’arte moderne e contemporanee [antologia].A cura di M. Cristina Mundici.Traduzione di Massimo Tirotti e Reinholf Ferrari. Firenze, Nardini, 1991. 199 p.
Althöfer Heinz [1992] v.: Conservare l’arte contemporanea
Ambrosioni Annamaria [1996] v.: L’altare d’oro
Anastilosi. L’antico, il restauro, la città. A cura di Francesco
Perego. Presentazione di Felice Santonastaso. Introduzione di
Francesco Gurrieri. Roma-Bari, Laterza, 1987. xxii, 349 p. (Grandi opere) ✳ Felice Santonastaso, Intervento pubblico: beni culturali ed
evoluzione della società, p.xix-xxii
Andrade Alfredo d’ [1925] v.: Carandini Francesco, La rocca e il borgo medievali
Andrade Alfredo d’ [1957] v.: Bernardi Marziano - Viale Vittorio, Alfredo d’Andrade
Andrade Alfredo d’ [1981] v.: Alfredo d’Andrade. Tutela e restauro
André, Jean Michel [1989] v.: Intervista ad un restauratore parigino
Angelucci Sergio, Il laboratorio di restauro della Provincia di Viterbo. —Laboratorio di Restauro. Quaderni degli Istituti culturali della Provincia di Viterbo 1 (1988) n.1, p.11-17
61
Angelucci Sergio [1992] v.: Conservare l’arte contemporanea
Angelucci Sergio [1995] v.: Conservazione e restauro nell’arte contemporanea
ANIAI / Associazione Nazionale Ingegneri ed Architetti Italiani / Collegio ingegneri
della Toscana ed. [1984] v.: Legno nel restauro
ANMI /Associazione nazionale dei musei italiani ed.[1978] v.: Museo perché
Antichi dipinti restaurati dalla Soprintendenza alle gallerie
delle Marche. (Urbino - Palazzo Ducale, Salone del trono, 29
marzo -11 aprile 1953). Catalogo e presentazione a cura di Pietro
Zampetti. [Ancona, Soprintendenza alle gallerie delle Marche,
1953]. vol.II.: 75 p. (Collana di studi artistici ed archeologici marchigiani) ✳ Pietro Zampetti, Presentazione, p.7-19
Antichi strumenti: dalla raccolta dei Medici e dei Lorena alla
formazione del Museo del Conservatorio di Firenze. (Firenze Palazzo Pitti, febbraio - dicembre 1980). Catalogo della mostra.
Firenze, Giunti-Barbera, [1980]. 125 p. (Conservatorio di musica di
Firenze)
Un’antologia di restauri: 50 opere d’arte restaurate dal
1974 al 1981. (Roma - Galleria nazionale d’arte antica, Palazzo Barberini, 18 maggio - 31 luglio 1982). Catalogo della mostra. Roma, De Luca, [1982]. 138 p. (Soprintendenza per i beni artistici e storici di Roma) ✳ Dante Bernini, Introduzione, p.5-7
Gli appartamenti reali di Palazzo Pitti. Una reggia per tre dinastie: Medici, Lorena e Savoia tra Granducato e Regno d’Italia.
A cura di Marco Chiarini e Serena Padovani. Firenze, Centro Di,
1993. 319 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - Soprintendenza
per i beni artistici e storici per le province di Firenze e Pistoia)
Gli arazzi della Sala dei Duecento. Studi per il restauro. (Firenze
- Palazzo Vecchio, Salotta e Sala delle bandiere, 20 aprile - 30 giugno
1985). Modena, Panini, 1985. 209 p. (Ministero per i Beni culturali
- Soprintendenza per i beni artistici e storici / Opificio delle pietre dure;
Comune di Firenze) ✳ Loretta Dolcini, Il consolidamento del tessuto:
aspetti metodologici, p.201-209
62
Archeologia industriale nel Parco del Vera. (L’Aquila, ottobrenovembre 1985). L’Aquila, Arti grafiche aquilane, 1985. 211 p.
(Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici per
l’Abruzzo - Università degli studi dell’Aquila / Comitato per il 5°
centenario dell’introduzione della stampa in Abruzzo) ✳ Luigi Martella,
L’archeologia industriale ed il parco del Vera: problematiche e reperti,
p.31-45
Architettura castellana. Storia, tutela, riuso. (Carrù - Chiesa Confraternita dei Battuti bianchi, 31 maggio - 1 giugno 1991). Atti
delle giornate di studio, a cura di Maria Carla Visconti Cherasco.
[Carrù], Cassa rurale ed artigiana di Carrù e del Monregalese, 1992.
xxviii, 282 p. (Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del
Piemonte)
Argan Giulio Carlo, Restauro delle opere d’arte. Progettata istituzione di un Gabinetto centrale del restauro. —Le Arti 1 (1938/1939)
n.2 (dicembre 1938 - gennaio 1939), p.133-137
Argan Giulio Carlo [1980] v.: Studi in onore di Cesare Brandi
Arrigoni Giovanna - Bagnoli Loretta, Restauro di dipinti. Diagnosi
e cause delle malattie. Forlì, Centro Grafico Comunale, 1989. 209 p.
The art of the conservator. Ed. by Andrew Oddy. London,
British Museum Press, 1992. 199 p. ill. (Published for the Trustees of
the British Museum)
Arte delle grotte. Per la conoscenza e la conservazione delle grotte
artificiali. (Firenze - Palazzo Pitti, Rondò di Bacco, 17 giugno 1985).
Atti del convegno a cura di Cristina Acidini Luchinat, Lauro
Magnani, Mariachiara Pozzana. Genova, Sagep, 1987. 109 p., [8] c.
di tav. ✳ Francesco Gurrieri, Aspetti tecnici della conservazione dell’architettura della grotta, p.65-68
Arte in Africa 2. Raccogliere, documentare, conservare, restaurare ed esporre le opere d’arte tradizionale africana. A cura
di Ezio Bassani e Gaetano Speranza. Firenze, Centro editoriale
63
Università internazionale dell’arte, 1991. vii, 212 p. (Centro studi di
storia delle arti africane, Firenze; Associazione Poro, Milano)
Aspetti e problemi degli studi sui tessili antichi. (2. Convegno
CISST /Centro italiano per lo Studio della storia del tessuto, Firenze 1981). A cura di Giuliana Chesne Dauphin Griffo. Firenze,
Edizioni del Centro italiano per lo studio della storia del tessuto
- Sezione Toscana, 1983. 159 p. ill.
Association pour le Colloque international sur le moulage ed. [1988] v.: Le moulage
Associazione Nazionale Ingegneri ed Architetti Italiani / Collegio ingegneri della Toscana
(ANIAI) ed. [1984] v.: Legno nel restauro
Associazione Nazionale Musei Italiani (ANMI) ed. [1978] v.: Museo perché
Associazione Orafa Valenzana ed. [1996] v.: Gioielli in Italia
Attali Jacques, Histoires du temps. Paris, Fayard, 1982. 332 p.
Atti del convegno “Restauro delle opere d’arte”. vol. I [testo].
Redazione a cura di Anna Maria Giusti. (Firenze, 2-7 novembre
1976). Firenze, Polistampa, 1981. 367 p. (Opificio delle pietre dure e
Laboratori di restauro di Firenze) ✳ Antonio Bergonzi - Sergio Renzi
- Eugenio Moreni, Problemi attinenti al restauro liutaio, p.101-106;
Pier Paolo Donati, Problemi di conservazione e di restauro degli organi
storici, p.161-167
Ayers John ed. [1983] v.: The Victoria & Albert Museum
Bacher Ernst ed. [1995] v.: Riegl Alois, Teoria e prassi
Bachmann Karl-Werner, La conservation durant les expositions temporaires /Conservation during temporary exhibitions. Roma, Centre international d’études pour la conservation et la restauration des biens
culturels, 1975. 46 p. ✳ Johannes Taubert, Introduction, p.7-9
Bagnoli Loretta [1989] v.: Arrigoni Giovanna - Bagnoli Loretta, Restauro
Baietti Stefano - Rocchi Paolo, Complessità e complicazione del
restauro. Prospettive di riunificazione disciplinare alla luce degli eventi distruttivi del patrimonio edilizio a pertinenza territoriale. Roma, Corso
di consolidamento e adattamento degli edifici - Istituto di Scienza
e tecnica delle costruzioni - Facoltà di Architettura, [1977]. 42 p.
(Politecnico di Torino - Facoltà di Architettura, Contributi tecnico-scientifici della Cattedra di Restauro dei monumenti, Corso 2., aa 1976/1977)
64
Baker M., A Glory to the Museum. The Casting of the ‘Pórtico de
la Gloria’. —V&A Album (Victoria & Albert Museum) 1 (1981)
p.100-108
Balboni Brizza Maria Teresa ed. [1985] v.: Fatti come nuovi
Balboni Brizza Maria Teresa ed. [1990] v.: Botticelli e il ricamo
Baldi Renato ed. [1992] v.: La cornice fiorentina e senese
Baldini Umberto ed. [1972] v.: Firenze restaura
Baldini Umberto [1980] v.: Studi in onore di Cesare Brandi
Baldini Umberto ed. [1982] v.: Metodo e scienza
Baldini Umberto [1984] v.: Chimica e restauro
Baldini Umberto ed. [1986] v.: Plenderleith Harold James - Werner Alfred Emil
Anthony, [The conservation of antiquities ...]
Baldini Umberto [1989] v.: Metodologia e prassi
Baldini Umberto - Casazza Ornella, La Cappella Brancacci. Milano, Olivetti - Electa, 1990. 377 p. ✳ Umberto Baldini, Il restauro:
storia, ricerca e metodologia, p.285-305
Baldini Umberto1 [1992] v.: Problemi di restauro
Baldini Umberto2 [1992] v.: Giannini Cristina, Lessico del restauro
Baldini Umberto, Teoria del restauro e unità metodologica. Firenze,
Nardini, 1994-1995. 2 vol. (vol.I.: 6.ed. 1995; vol.II.: 5.ed. 1994)
Ballardini Romeo ed. [1988] v.: Primo Corso
Baracchini Clara [1996] v.: Il Camposanto
Baracchini Clara ed. [1996] v.: Il Camposanto
Barbacci Alfredo, Il restauro dei monumenti in Italia. Roma, Istituto
poligrafico dello Stato - Libreria dello Stato, 1956. 427 p.
Barucca Gabriele [1996] v.: Indagini ... San Demetrio
Basile Giuseppe1, Che cos’è il restauro. Come quando perché conservare
le opere d’arte. Roma, Editori Riuniti, 1989. 155 p. (Libri di base)
Basile Giuseppe2, Per un museo didattico della conservazione e del
restauro. Firenze, Felice Le Monnier, 1989. 24 p. ✳ Il testo era
comparso dapprima su ICOM/Museum (1984) n.2; l’opuscolo
citato ripropone il testo dello stesso Giuseppe Basile [1989] v.: Pittura a fresco
65
Basile Giuseppe ed. [1990] v.: La sicurezza dei beni culturali
Basile Giuseppe ed. [1994] v.: Edwards Pietro, Piano pratico
Basile Giuseppe [1995] v.: Conservazione e restauro nell’arte contemporanea
Basile Giuseppe ed. [1995] v.: Conservazione e restauro nell’arte contemporanea
Basile Giuseppe, Per la prevenzione. Controllo e manutenzione di
decorazioni pittoriche in S. Francesco ad Assisi. Roma, Istituto centrale
del Restauro, [s.d.]. 23 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali)
Bassani Ezio ed. [1991] v.: Arte in Africa
Bassermann-Jordan Ernst von, [Uhren. fr.] Montres, horloges et
pendules. Braunschweig, Klinkhardt und Biermann, [s.d.]. x, 517 p.
Baxandall Michael [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Bazin Germain, Le temps des musées. Liège -Bruxelles, Desoer,
1967. 299 p.
Bedini Gilberto [1994] v.: Il futuro ha un cuore antico
Beillard Alfred, Recherches sur l’horlogerie, ses inventions et ses célébrités. Paris, Bernard, 1895. viii, 207 p.
Belli Barsali Isa [1989] v.:Tutela dei giardini storici
Bellini Amedeo1 [1988] v.: Primo Corso
Bellini Amedeo2 [1988] v.:Tecniche della conservazione
Bellini Amedeo ed. [1988] v.:Tecniche della conservazione
Bellucci Roberto [1992] v.: Problemi di restauro
Belluno Ezio ed. [1958] v.: Dodici anni di restauro
Belluno Ezio, ll restauro come opera di gusto. La difesa dei beni culturali
nel Friuli - Venezia Giulia. Udine, Banca del Friuli, 1973. 322 p.
Benassi Stefano - Pallotti Vincenzo, Scuola e scienza. Strumenti,
oggetti, materiali. Bologna, Istituto per i Beni artistici culturali naturali della Regione Emilia-Romagna, 1981. 302 p. (Ricerche dell’Istituto per i Beni artistici culturali naturali della Regione EmiliaRomagna, 6.)
Bencini Raffaello ed. [1984] v.: Cantiere/restauro
Benjamin Walter, [Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen
Reproduzierbarkeit. it.] L’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica.Torino, Giulio Einaudi, 1966. 161 p. (Nuovo Politecnico)
66
Berardi Maria Cristina - Nimmo Mara - Paris Maria Bianca,
Il cuoio dorato e dipinto. Ricerche e conservazione. —Materiali e
strutture 3 (1993) n.3, p.95-129
Berducou Marie [1992] v.: Le professioni del restauro
Bergamini Wanda ed. [1986] v.: Clavicembali e spinette
Bergamo / restauri 1983. Interventi di restauro eseguiti nella
provincia di Bergamo.A cura di Paolo Venturoli. Bergamo, Provincia di Bergamo, 1989. 204 p. (Provincia di Bergamo - Assessorato
istruzione e cultura - Centro Documentazione beni culturali) (Contributi
allo studio del territorio bergamasco, 4.) ✳ Paolo Venturoli, Per la storia
del restauro in provincia di Bergamo, p.15-16
Bergeon Ségolène, ‘Science et patience’ ou la restauration des
peintures. Paris, Éditions de la Réunion des musées nationaux, 1990.
266 p. ill.
Bergonzi Antonio [1981] v.: Atti
Bernardi Marziano - Viale Vittorio, Alfredo d’Andrade. La vita,
l’opera e l’arte. Prefazione di Amedeo Peyron. —Atti della Società
piemontese d’archeologia e di belle arti, n.s.3 (1957) 267 p.
Bernardin Cecilia [1982] v.: La scienza e l’arte della conservazione
Bernardini Maria Grazia ed. [1988] v.: Laboratorio
Bernini Dante [1982] v.: Un’antologia
Bernini Dante [1988] v.: Laboratorio
Bernt Walter, Altes Werkzeug. München, Callwey, 1939. 195 p.
Bertelli Carlo [1992] v.: Le professioni del restauro
Bertuzzi Alberto [1983] v.: Mucchi Ludovico - Bertuzzi Alberto, Nella profondità dei
dipinti
Bertuzzi Valeria [1994] v.: Corallini Americo - Bertuzzi Valeria, Il restauro delle vetrate
Biancolini Fea Daniela ed. [1981] v.: Alfredo d’Andrade. Tutela e restauro
Boccardo Giovanni, Le ragioni del restauro. —Beni culturali: tutela
e valorizzazione 2 (1994) n.6 (novembre-dicembre), p.7-13
Boccardo Piero ed. [1987] v.: Palazzo Spinola
Bologna Ferdinando, La coscienza storica dell’arte d’Italia. Introduzione alla “Storia dell’arte in Italia”.Torino, UTET, 1982. vii,
67
203 p., [21] c. di tav. (Storia dell’arte in Italia, diretta da Ferdinando
Bologna)
Bologna Ferdinando ed. [1989] v.: Il polittico di San Severino
Bon Caterina ed. [1988] v.: Laboratorio
Bonelli Renato, Architettura e restauro. Venezia, Neri Pozza,
1959. 120 p. (Raccolta pisana di saggi e studi, 3.)
Boni Maurizio ed. [1991] v.: Manuale per la conservazione
Bonito Fanelli Rosalia ed. [1991] v.: Il piviale duecentesco
Bonsanti Giorgio [1976] v.: Mostra
Bonsanti Giorgio [1990] v.: Raffaello e altri
Bonsanti Giorgio ed. [1990] v.: Raffaello e altri
Bonsanti Giorgio1 [1992] v.: Problemi di restauro
Bonsanti Giorgio2 [1992] v.: Le professioni del restauro
Bonsanti Giorgio1, Lavoro al nero. —OPD Restauro. Rivista
dell’Opificio delle pietre dure e Laboratori di restauro di Firenze
8 (1996) p.127-129
Bonsanti Giorgio2 [1996] v.: Piero della Francesca
Bonsanti Giorgio3 - Dolcini Loretta, Il centro operativo per il restauro degli arazzi e degli oggetti d’arte applicata presso il Quirinale. —
OPD Restauro. Rivista dell’Opificio delle pietre dure e Laboratori
di restauro di Firenze 8 (1996) p.7-8
Boon James A. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Boretti Gianfranco ed. [1985] v.: In forma di strumento
Borghini Gabriele ed. [1989] v.: Marmi
Borsi Franco [1989] v.:Tutela dei giardini storici
Borsi Franco, Il restauro: una sfida mondiale? Roma, Officina
Edizioni, 1996. 91 p. (Plinti,1.)
Boscarino Salvatore ed. [1992] v.: Il restauro di necessità
Le botteghe del restauro a Torino. [Testi di] Elisa Gribaudi e
Giuseppe Dondona. A cura della Commissione culturale Interclub. Torino, Graficatorinese, 1984. 130 p. ill.
Botticelli e il ricamo del Museo Poldi Pezzoli. Storia di un restauro. A cura di Maria Teresa Balboni Brizza. [Milano], Museo Poldi
68
Pezzoli, [1990]. 101 p. (Museo Poldi Pezzoli - Milano) ✳ Alessandra
Mottola Molfino, Restaurare per conoscere, p.13-16; Francesco Pertegato, Tecnica di realizzazione del ricamo e procedimenti di restauro,
p.41-84. Seguono appendici
Bracco Paola [1992] v.: Problemi di restauro
Bracco Paola [1996] v.: Indagini ... San Demetrio
Brachert Thomas, La patina nel restauro delle opere d’arte. Firenze,
Nardini, 1990. 237 p.
Braemer François [1988] v.: Le moulage
Brandi Cesare, Il fondamento teorico del restauro. —Bollettino dell’Istituto centrale del Restauro 1 (1950) n.1, p.5-12
Brandi Cesare [1951] v.: The case
Brandi Cesare, Il restauro dell’opera d’arte secondo l’istanza della
storicità. —Bollettino dell’Istituto centrale del Restauro 3 (1952)
n.11-12, p.115-119
Brandi Cesare, Teoria del restauro. Torino, Giulio Einaudi,
1977. 154 p. (Piccola biblioteca Einaudi, 318.)
Brandi Cesare [1980] v.: Studi in onore di Cesare Brandi
Bravo Gian Luigi [1976] v.: L’uso sociale
Brayda Carlo, Norme per il restauro dei monumenti. Torino,
Loescher-Chiantore, 1954. vi, 75 p., 30 c. di tav.
Brilli Attilio ed. [1982] v.: Ruskin John, [The stones of Venice. it.]
Brivio Ernesto ed. [1994] v.: Corallini Americo - Bertuzzi Valeria, Il restauro delle vetrate
Bromelle N. S. ed. [1975] v.: Larney Judith, [Restoring ceramics. it.]
Brüninghaus-Knubel Cornelia, L’éducateur de musée, avocat du
public. —Museum international 45 (1993) n.4 (180), p.13-17
Bruno Andrea, Il castello di Rivoli 1734-1984. Storia di un recupero.
Fotografie di Piergiorgio Sclarandis.Torino, Umberto Allemandi,
1984. 139 p. (Archivi di arte e cultura piemontesi, [4.] ) ✳ Rosalba
Tardito, Presentazione, p.13-14
Burton Anthony ed. [1983] v.:The Victoria & Albert Museum
69
Bury Shirley - Somers Cocks Anna, Royal Jewels in the Victoria
& Albert Museum. —The V&A Album (Victoria and Albert
Museum) 2 (1982) p.223-229
Cagiano de Alzevedo Michelangelo, I restauri di Thorvaldsen ai
marmi di Egina. —Bollettino dell’Istituto centrale del Restauro
1 (1950) n.2, p.71-72
Caglioti Francesco ed. [1996] v.: Ad Alessandro Conti
Campori Giuseppe, Artisti degli estensi. Orologieri, architetti ed ingegneri. Con documenti inediti ed indici. Ristampa anastatica dell’ed.
Modena, 1882. Sala Bolognese,A. Forni, 1980. 23, 69 p.
Il Camposanto di Pisa.A cura di Clara Baracchini e Enrico Castelnuovo.Torino, Giulio Einaudi, [1996]. xv, 212 p., [82] c. di tav.
✳ Clara Baracchini, Il restauro infinito, p.201-212
Cantiere / restauro.A cura di Raffaello Bencini, Paolo Donati,
Mario Mariotti, Marcello Rossi. Firenze, OpusLibri, 1984. 159 p.
(Impresa edile Mugelli Carlo & Figlio)
Capitel Antón, Metamorfosis de monumentos y teorìas de la restauración. Madrid, Alianza Editorial, 1988. 172 p.
Capolavori & restauri. [Catalogo della mostra. Firenze, 14 dicembre 1986 - 26 aprile 1987]. Firenze, Cantini, [1986]. 485 p.
(Firenze capitale europea della cultura)
Capponi Carlo [1996] v.: L’altare d’oro
Capponi Carlo ed. [1996] v.: L’altare d’oro
Carandini Francesco, La rocca e il borgo medievali eretti in Torino
dalla sezione di storia dell’arte. La figura di Alfredo d’Andrade. Ivrea,
Viassone, 1925. 55 p.
Caravaggi Lucina [1989] v.: Tutela dei giardini storici
Carbonara Giovanni, La reintegrazione dell’immagine. Problemi di
restauro dei monumenti. Roma, Bulzoni, [1976]. 213 p. (Ricerche
architettura / Università di Roma. Istituto di Metodologia architettonica
1973/1974 ) ✳ Giulio Roisecco, Presentazione, p.11-15
70
Carbonara Giovanni, Avvicinamento al restauro. Teoria, storia, monumenti. Napoli, Liguori, 1997. xii, 723 p.
Carchia Gianni trad. [1981] v.: Simmel Georg, [Die Ruine. it.]
Cartier-Bresson Anne [1987] v.: La fotografia
Casazza Ornella, Il restauro pittorico nell’unità di metodologia.
Firenze, Nardini - Centro internazionale del libro, 1981. 155 p.
Casazza Ornella [1990] v.: Baldini Umberto - Ornella Casazza, La Cappella
Casazza Ornella ed. [1994] v.: Conservazione dei dipinti su tavola
The case of paintings. Le traitement des peintures. Paris, Unesco,
[1950-1951]. 163 p. ✳ Cesare Brandi, La restauration de la Pietà de
Sébastien del Piombo, p.91-103
Casiello S. [1969] v.: Restauro dei monumenti
Casini Maria Chiara [1996] v.: Indagini ... San Demetrio
Cassio Antonio [1986] v.: Metodologia e prassi
Castelli Ciro [1994] v.: Conservazione dei dipinti su tavola
Castelli Ciro [1996] v.: Indagini ... San Demetrio
Il Castello di Moncalieri. Restauri 1989-1990. A cura di Francesco Pernice.Torino, Umberto Allemandi, 1991. 221 p.
Castelnuovo Enrico ed. [1996] v.: Il Camposanto
Catello Corrado, Argenti antichi.Tecnologia, restauro, conservazione,
rifacimenti e falsificazioni. Napoli, Di Mauro, 1994. 157 p.
Cavalcanti Ottavio [1990] v.: Museo oggi
Cavalcaselle Giovanni Battista [1988] v.: Levi Donata, Cavalcaselle
Cavalli Rita [1884] v.: Medioevo restaurato
Cazzato Vincenzo ed. [1989] v.: Tutela dei giardini storici
Ceccarelli Aldo ed. [1992] v.: Opere d’arte restaurate in Calabria
Cecchi Alessandro, Il restauro della Maestà di Duccio agli Uffizi. —
Kermes. Arte e tecnica del restauro 3 (1991) n.10 (gennaioaprile), p.31-36
Cecchi Dante ed. [1991] v.: Il piviale duecentesco
Cecovini Manlio ed. [1983] v.: Ruaro Loseri Laura, Il Gabinetto di restauro
Cellini Pico, Falsi e restauri. Oltre l’apparenza. Roma, Archivio
Guido Izzi, 1992. 226, [2] p. (Arte e storia, 1.)
Centro italiano per lo Studio della storia del tessuto (CISST) ed. [1981] v.:Aspetti e problemi
71
Cerri Maria Grazia ed. [1981] v.: Alfredo d’Andrade. Tutela e restauro
Cerri Maria Grazia, Architetture tra storia e progetto: interventi di recupero in Piemonte: 1972-1985.Torino, Umberto Allemandi, 1985.
349 p. ill.
Ceschi Carlo, Teoria e storia del restauro. Roma, Bulzoni, 1970.
225 p.
Chesne Dauphin Griffo Giuliana ed. [1981] v.: Aspetti e problemi
Chiarini Marco ed. [1993] v.: Gli appartamenti
La Chiesa di Santa Maria a Vezzano Ligure. Studi e restauri.
A cura di Giorgio Rossini.Venezia, Nuova Alfa, 1996. 82 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - Soprintendenza beni ambientali
e architettonici della Liguria)
Chimica e restauro. La scienza per la conservazione.A cura di
Angela Riccio. [Atti del Convegno tenuto a Milano nel 1983.
Relazioni di] Umberto Baldini [et al.].Venezia, Marsilio, 1984.
163 p. (Ricerche)
Chirici Cesare, Critica e restauro dal secondo Ottocento ai nostri giorni.
Roma, Carte Segrete, 1994. 142 p.
Cialdea Renato [1990] v.: Museo oggi
Cianfanelli Teresa [1992] v.: Problemi di restauro
Ciappi Ottavio [1992] v.: Problemi di restauro
Ciatti Marco1 [Esperienze e tematiche] [1992] v.: Problemi di restauro
Ciatti Marco2 [La conservazione dei dipinti] [1992] v.: Problemi di restauro
Ciatti Marco ed. [1992] v.: Problemi di restauro
Ciatti Marco [1994] v.: Conservazione dei dipinti
Cicinelli Aldo ed. [1987] v.: Il restauro della vetrata
Cipolla Carlo Maria, [Clocks and culture, 1300-1700. it.] Le
macchine del tempo. L’orologio e la società, 1300-1700.Trad. di Franco Praussello. Bologna, Il Mulino, 1981. 145 p. (Saggi)
CISST/Centro italiano per lo Studio della storia del tessuto ed. [1981] v.:Aspetti e problemi
Civiletti Benedetto [1958] v.: Dodici anni di restauro
Clavicembali e spinette dal 16. al 19. secolo. Collezione L. F.
Tagliavini. Catalogo della mostra (Bologna - Chiesa di San Giorgio in Poggiale, 1 novembre - 21 dicembre 1986) a cura di Luigi
72
Ferdinando Tagliavini e John Henry van der Meer; con i contributi di Wanda Bergamini e Friedemann Hellwig. Casalecchio di
Reno, Grafis, 1986. 243 p. (Cassa di risparmio di Bologna - Collezioni d’arte e di documentazione storica)
Clergeau Jean-René, Restauration des armes à feu. Fribourg
(CH), Office du livre, 1981. 129 p. (Découvrir, Restaurer, Conserver)
Cocurullo Silvia [1989] v.: Il polittico di San Severino
Colombo Gianni [1992] v.: Conservare l’arte contemporanea
Commissione culturale Interclub.Torino ed. [1984] v.: Le botteghe del restauro
Cona Giacomo, Dialettica del restauro. Del restauro formale. Caltagirone, CEPD, 1994. 124 p.
Conservare l’arte contemporanea. A cura di Lidia Righi.
[Bologna], Istituto per i Beni artistici culturali naturali della
Regione Emilia-Romagna; Firenze, Nardini, [1992]. 222 p. (Arte
e restauro). (La conservazione e il restauro oggi. [Atti del convegno
tenuto a Ferrara, 26-29 settembre 1991], 2.) ✳ Paolo Montorsi, Una
teoria del restauro del contemporaneo, p.9-48; Roy A. Perry, Conservare
il mutamento: la tutela dei quadri moderni alla Tate Gallery, p.59-73;
Heinz Althöfer, Il restauro dell’arte moderna e contemporanea, p.7581; Francesco Poli, Artista, opera, ambiente: i problemi delle installazioni,
p.149-156; Gianni Colombo, Installazioni e passato remoto,
p.157-163; Sergio Angelucci, Riflessioni sul restauro delle sculture in ferro di autori contemporanei, p.165-184
Le conservateur - restaurateur: une définition de la profession. —
Museum 40 (1987) n.156, p.231-233 (ICCROM/ Centro internazionale di Studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali)
Conservatorio di musica di Firenze ed. [1980] v.: Antichi strumenti
Conservazione dei dipinti su tavola. [Atti del Seminario tenuto
a Firenze il 7 maggio 1992].A cura di Luca Uzielli e Ornella Casazza. Fiesole, Nardini, 1994. 153 p. (Arte e restauro) (Ministero dell’Università e della ricerca scientifica e tecnologica - Università di Firenze)
✳ Marco Ciatti - Ciro Castelli, Esperienze di intervento sui supporti
lignei, p.47-71
73
La conservazione del costruito. I materiali e le
tecniche. [Atti del Congresso tenuto a Milano nel 1979]. A cura
di Marco Dezzi Bardeschi e Claudia Sorlini. [Relazioni di] Luigi
Allievi [et al.]. Milano, Clup, 1981. 176 p. ✳ Marco Dezzi Bardeschi,
Presentazione, p.5-11
Conservazione delle opere d’arte su carta e pergamena. (Convegno: Torgiano, 14-16 aprile 1988). A cura di Flavia di Serego
Alighieri. Perugia,Volumnia Editrice, 1990. 164 p. (Fondazione Lungarotti) ✳ Grazia Gobbi Sica, Ventagli pieghevoli. Problematiche conservative e restaurative, p.10-15
Conservazione e restauro dei tessili. Convegno internazionale
(Como, 1980). A cura di Francesco Pertegato. Milano, CISST Sezione Lombardia, 1982. 285 p. Altro front. in inglese. (Pubblicazione promossa dal CISST / Centro italiano per lo Studio della storia
del tessuto - Sezione Lombardia c/o Civiche raccolte A. Bertarelli, Castello Sforzesco, Milano; Camera di Commercio industria artigianato ed
agricoltura, Como) ✳ Loretta Dolcini, Integrazione delle lacune negli
arazzi: etica e unità metodologica, p.107-113
Conservazione e restauro nell’arte contemporanea. [Atti del
convegno: Roma - Università La Sapienza, 5-6 dicembre 1994.
A cura di Giuseppe Basile]. —Rivista di arte e critica 3 (1995)
n.6-7 (primavera-estate), suppl., 49 p. ✳ Giuseppe Basile, Introduzione, p.2-4; Sergio Angelucci, La Minerva di Arturo Martini. Iter
progettuale di un intervento, p.4-7
Conservazione, falso, restauro. Torino, Giulio Einaudi, 1981.
xxviii, 534 p. (Storia dell’arte italiana, 10.; Parte terza: Situazioni,
momenti, indagini, 3.) ✳ Alessandro Conti, Vicende e cultura del restauro,
p.38-112; Massimo Ferretti, Falsi e tradizione artistica, p.113-195
La conservazione nei musei. Atti del Convegno. (Torino, 2527 novembre 1982).Torino, Regione Piemonte, 1985 [ma stampa:
1987]. 190 p.
74
Conservazione preventiva nei musei: il controllo dell’illuminazione, il controllo del clima. Catalogo della mostra itinerante
tenuta nel 1982. [Testo di] Gaël De Guichen. [Roma, ICCROM,
1985]. 43 p. (ICCROM / Centro internazionale di Studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali - Istituto centrale del Restauro)
Conserver - restaurer. Quelques aspects de la protection du patrimoine architectural en Suisse. Lausanne, Ed. du Grand Pont J. P. Laubscher, 1990. 143 p. ill. (ICOMOS / International Council of
monuments and sites) ✳ Claude Jaccottet - Théo-Antoine Hermanes,
Considérations sur les limites de la restauration, p.12-15
Conti Alessandro, Storia del restauro e della conservazione delle opere
d’arte. Saggio di Roberto Longhi. [Milano], Electa, [1973]. 286 p.
✳ Roberto Longhi, Problemi di lettura e problemi di conservazione,
p.7-30
Conti Alessandro [1981] v.: Conservazione, falso, restauro
Conti Alessandro1 [1982] v.: La grande vetrata
Conti Alessandro2 [1982] v.: La scienza e l’arte della conservazione
Conti Alessandro, Michelangelo e la pittura a fresco.Tecnica e conservazione della volta Sistina. Prefazione di Toti Scialoja. Firenze, La casa
Usher, 1986. 218 p. ✳ Toti Scialoja, Sgomento per la Sistina. p.7-11
Conti Alessandro1, Storia del restauro e della conservazione delle opere
d’arte. Milano, Electa, 1988. 383 p. (Biblioteca Electa. Saggistica universale illustrata, 2.)
Conti Alessandro2 [1988] v.: Sul restauro
Conti Alessandro1, Manuale di restauro.A cura di Marina Romiti
Conti.Torino, Giulio Einaudi, 1996. 399 p. (Biblioteca studio, 30.)
Conti Alessandro2 [1996] v.: Ad Alessandro Conti
Conti Susanna1, Pulitura dei tessili antichi. Microaspirazione controllata. Presentazione di un nuovo apparecchio. —OPD Restauro.
Rivista dell’Opificio delle pietre dure e Laboratori di restauro di
Firenze 8 (1996) p.145-149
Conti Susanna2 [1996] v.: Vaccari Maria Grazia - Conti Susanna, I veli bizantini
75
Convegno nazionale sui lessici tecnici delle arti e dei mestieri.
(Cortona -“Il Palazzone”, 28-30 maggio 1979). A cura di Miriam
Filetti. Firenze, Eurografica, 1979. 449 p. (Accademia della Crusca,
Firenze / Università degli studi di Siena. Facoltà di Lettere e filosofia.
Istituto di Storia dell’arte / Scuola normale superiore, Pisa / Villa I Tatti,
the Harvard University Center for Italian Renaissance Studies / Ministero per i Beni culturali e ambientali. Istituto centrale del Catalogo e della
documentazione / CNUCE, Pisa) ✳ Michele Cordaro, Sul lessico del
restauro, p.211-219
Copedé Maurizio, La carta e il suo degrado. Firenze, Nardini, 1991.
165 p. (Arte e restauro. Strumenti 3.)
Copedé Maurizio, Il restauro delle opere cartacee. Un approccio alle diverse tipologie di oggetti. —Quaderni dell’Istituto per l’arte e
il restauro (Firenze - Palazzo Spinelli) 3 (1993) p.1-54
Corà Bruno ed. [1987] v.: Il restauro della vetrata
Corallini Americo - Bertuzzi Valeria, Il restauro delle vetrate.
Presentazione di Caterina Pirina e Ernesto Brivio. Fiesole (Fi),
Nardini, [1994]. 253 p. (Arte e restauro)
Cordaro Michele [1979] v.: Convegno nazionale
Cordaro Michele [1987] v.: Il restauro della vetrata
Cordaro Michele ed. [1994] v.: L’Italia
La cornice fiorentina e senese. Storia e tecniche del restauro.
[Di] Renato Baldi, Giovan Gualberto Lisini, Carlo Martelli [e]
Stefania Martelli. Firenze, Alinea, 1992. 240 p. ill. ✳ Carlo Martelli
- Stefania Martelli, Tecniche di restauro, p.215-239
Corrigan Caroline ed. [1991] v.: Manuale per la conservazione
Primo Corso di perfezionamento in restauro architettonico.
10 marzo 1982, n.162 (Venezia, ottobre 1983). Direttore
del corso: Romeo Ballardini. Lezioni tenute da A[medeo] Bellini
[et al.].Atti a cura di Giovanni Battista Stefinlongo, collaborazione
di Gennaro Vita e Graziana Tomasella. Presentazioni del direttore
dell’IUAV e del direttore del corso di perfezionamento.Venezia,
D.P.R.
76
IUAV / Istituto universitario di architettura, 1988. xxvi, 442 p., [7]
c. di tav. (Dipartimento di Scienza e tecnica del restauro) ✳ Amedeo
Bellini, Questioni generali: fondamenti storici e teorici del restauro architettonico, p.1-59
Craveri Carlotta, Analisi del patrimonio di corniceria conservato presso
la Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino.Torino,
Università di Torino - Facoltà di Lettere e filosofia, aa 1994/1995.
390 p., 43 p. di tav. (dattiloscritto)
Crema Luigi, Monumenti e restauro. Milano, Ceschina, 1959.
103 p.
Crew Spencer R. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Crippa Geo Renato, Il restauratore principe. Mauro Pelliccioli uomo
e ‘mago’. Bergamo, Conti, 1966. 61 p.
Culture in mostra [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Cundari C. [1968] v.: Restauro dei monumenti
Cupola di Santa Maria del Fiore. Il cantiere di restauro 19801995. A cura di Cristina Acidini Luchinat e Riccardo Dalla
Negra. Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1995. xii, 144 p.
(Ministero per i Beni culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni
ambientali e architettonici di Firenze / Soprintendenza per i beni artistici
e storici di Firenze / Opificio delle pietre dure) ✳ Antonio Paolucci, Prefazione, p.vii-viii
Curzi Valter ed. [1996] v.: Piero della Francesca
Dagnino Anna ed. [1987] v.: Palazzo Spinola
Dago Laura trad. [1986] v.: Plenderleith Harold James - Werner Alfred Emil Anthony,
[The conservation of antiquities ...]
Dalai Emiliani Maria ed. [1996] v.: Piero della Francesca
Dal Poggetto Paolo ed. [1972] v.: Firenze restaura
Dal Poggetto Paolo1 [Introduzione] [1980] v.: Opere d’arte restaurate a Urbino
Dal Poggetto Paolo2 [Nota] [1980] v.: Opere d’arte restaurate a Urbino
Dalla Costa Mario, La basilica di San Marco e i restauri dell’
Ottocento. Le idee di E.Viollet-le-Duc, J. Ruskin e le “Osservazioni”
di A. P. Zorzi.Venezia, La stamperia di Venezia, 1983. 142 p.
77
Dalla Negra Riccardo ed. [1995] v.: Cupola di Santa Maria del Fiore
Danti Cristina ed. [1990] v.: Le pitture murali
Darby Michael ed. [1983] v.:The Victoria & Albert Museum
David Paola Raffaella [1995] v.: Il progetto di restauro
David Paola Raffaella ed. [1995] v.: Il progetto di restauro
Davis Kenneth - Henvey Thom, [Restoring furniture. it.] Il restauro
del mobile. Ed. italiana a cura di Arturo Farinoni. Trad. di Maria
Elisabetta Trovato. Novara, Istituto geografico De Agostini - Serie
Görlich, 1979. 111 p.
Davison Sandra [1989] v.: Newton Roy - Davison Sandra, Conservation of glass.
De Boeck Juliette [1986] v.: Tecniche di conservazione degli arazzi
De Gregorio Daniela trad. [1992] v.: Jacob Michael G., Il dagherrotipo a colori
De Guichen Gaël ed. [1982] v.: Conservazione preventiva nei musei
Deichsel Eckehard [1989] v.: Uhrzeiten. Die Geschichte der Uhr
Dezzi Bardeschi Marco [1981] v.: La conservazione del costruito
Dezzi Bardeschi Marco ed. [1981] v.: La conservazione del costruito
Dezzi Bardeschi Marco ed. [1981] v.: Il monumento e il suo doppio
Dezzi Bardeschi Marco1 [1988] v.:Torsello Paolo B., La materia del restauro
Dezzi Bardeschi Marco2 [1988] v.: Monumenti e siti in Italia
Dezzi Bardeschi Marco [1991] v.: Restauro e progetto
Dezzi Bardeschi Marco [1992] v.: Il restauro di necessità
Dezzi Bardeschi Marco, Restauro: punto e da capo. Frammenti per
una (impossibile) teoria.A cura di Vittorio Locatelli. Milano, Franco
Angeli, 1994. 444 p. (Ex fabrica: cultura, storia e tecniche della conservazione. Sezione I. Cultura, 1.) ✳ Vittorio Locatelli, Nota e istruzioni
(una generazione dopo), p.9-12
Di Febo Assunta ed. [1991] v.: La legatura dei libri antichi
Di Serego Alighieri Flavia ed. [1990] v.: Conservazione delle opere
Di Stefano Roberto [1963] v.: Restauro dei monumenti
Dipinti su tela. Metodologie d’indagine per i supporti cellulosici. A cura di Giovanna C. Scicolone. Firenze, Nardini, 1993.
90 p. (Arte e restauro. Strumenti 8.) ✳ Giovanna C. Scicolone, Alcune
considerazioni preliminari, p.9-14
78
Documenti di restauro. A cura della casa organaria Pedrini.
Cremona, Binanuova, 1982. 69 p.
Dodici anni di restauro ai monumenti e alle opere d’arte
(1946-1958). Elenchi e notizie delle opere. Scritti di Benedetto
Civiletti [et al.]. Segue: Mostra dei restauri ai monumenti e alle
opere d’arte della Venezia Giulia e del Friuli. Catalogo a cura di
Ezio Belluno. Trieste, La editoriale libraria, 1958. 173 p. (Soprintendenza ai monumenti e gallerie della Venezia Giulia e del Friuli)
✳ Benedetto Civiletti, Finalità del restauro, p.9-20
Dolci Enrico ed. [1984] v.: Marmo restauro
Dolcini Loretta [1982] v.: Conservazione e restauro dei tessili
Dolcini Loretta [1983] v.: Restauro del marmo
Dolcini Loretta [1985] v.: Gli arazzi
Dolcini Loretta [1989] v.: Il Sant’Emidio
Dolcini Loretta [1992] v.: Le professioni del restauro
Dolcini Loretta [1995] v.: Seminario di aggiornamento
Dolcini Loretta [1996] v.: Bonsanti Giorgio - Dolcini Loretta, Il centro operativo
Donati Paolo ed. [1984] v.: Cantiere/restauro
Donati Pier Paolo [1981] v.: Atti
Dondona Giuseppe ed. [1984] v.: Le botteghe del restauro
Drugman Fredi ed. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Dubos J. [1991] v.: La tecnologia
Dubus M. [1988] v.: Lacoudre N. - Dubus M., Nettoyage
Dufur Bozzo Colette ed. [1984] v.: Medioevo restaurato
Duomo di Casale Monferrato. Restauro della facciata 19901993. Condove (To), Soprintendenza per i beni ambientali architettonici del Piemonte, 1995. 27 p. (Ministero per i Beni culturali
e ambientali - Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del
Piemonte, Attività didattica 1994-1995) ✳ Clara Palmas, Recenti osservazioni sulla facciata di S. Evasio, p.7-9
Edwards Pietro, Piano pratico per la generale custodia delle pubbliche
pitture. Istituzione di una formale pubblica scuola pel restauro delle danneggiate pitture.A cura di Giuseppe Basile. Roma, Istituto centrale
79
del Restauro, 1994. 71 p. (Materiali per la storia della conservazione
e del restauro. Documenti, 1.)
Emile-Mâle Gilberte, Restauration des Peintures de Chevalet.
Fribourg (CH), Office du Livre, 1976. 130 p. (Découvrir, Restaurer,
Conserver )
Emiliani Andrea [1980] v.: I musei
Emiliani Andrea, L’innovazione conservativa. Più realismo per il patrimonio artistico italiano. Bologna, Nuova Alfa, 1989. xxiv, 11-122 p.
(Accademia Clementina di Bologna / Pinacoteca Nazionale / [...])
Emiliani Andrea [1990] v.: Il restauro: intelligenza e progetto
Emiliani Andrea ed. [1995] v.: Riegl Alois, Teoria e prassi
Enshaian Marie Christine ed. [1991] v.: Manuale per la conservazione
Esperienze di storia dell’architettura e di restauro.A cura di Gianfranco Spagnesi. Roma, Istituto della Enciclopedia italiana, 1987.
2 vol. (807 p., [4] c. di tav.) (Acta encyclopaedica, 8.) ✳ vol. I.: Giuseppe
Rocchi, Teoria e prassi del restauro, bilancio: necessità di un cambiamento, p.151-158; Eugenio Vassallo, La storia dal restauro alla
conservazione, p.345-352
Estetiche e retoriche delle rovine [1981] v.: Simmel Georg, [Die Ruine]
[Exhibiting Cultures.The Poetics and Politics of Museum Display. it. antologia]. Culture in mostra. Poetiche e politiche dell’allestimento museale. A cura di Ivan Karp e Steven D. Lavine. Introduzione di Fredi Drugman. Trad. di Maria Gregorio, Dario
Moretti, Antonio Serra. Redazione a cura di Maria Gregorio.
Bologna, CLUEB, [1995]. xv, 183 p. (Lexis, 4. / MuseoPoli. Luoghi
per il sapere, 1.) ✳ Svetlana Alpers, Il museo come modo di vedere, p.3-13;
Michael Baxandall, Intento espositivo.Alcune precondizioni per mostre
di oggetti espressamente culturali, p.15-26; Stephen Greenblatt, Risonanza e meraviglia, p.27-45; Masao Yamaguchi, La poetica dell’
esposizione nella cultura giapponese, p.47-60; B. N. Goswamy, Altro
passato, altro contesto: esporre l’arte indiana all’estero, p.61-73; Spencer
R. Crew - James E. Sims, Situare l’autenticità: frammenti di un
80
dialogo, p.75-97; Eliane Heumann Gurian, Pensieri in libertà sulle
opportunità espositive, p.99-118; Susan Vogel, Sempre fedeli all’oggetto,
a modo nostro, p.119-135; James A. Boon, Perché i musei mi mettono
tristezza, p.137-167; Steven D. Lavine - Ivan Karp, Musei e culture,
p.169-180
Fabbri Bruno - Ravanelli Guidotti Carmen, Il restauro della
ceramica. Firenze, Nardini, [1993]. 212 p. (Arte e restauro)
Fachinelli Elvio, La freccia ferma: tre tentativi di annullare il tempo.
Milano,Adelphi, 1992. 175 p.
Facciate dipinte: conservazione e restauro. Atti del Convegno
di studi: Genova, 15-17 aprile 1982.A cura di Giovanna Rotondi
Terminiello e Farida Simonetti. Genova, Sagep, 1984. 335 p.
✳ Paul Philippot, La restauration des façades peintes: du problème
critique au problème technique, p.105-107; Guglielmo Monti, Il
problema delle patine nelle carte del restauro, p.109-112
Farinoni Arturo ed. [1979] v.: Davis Kenneth - Henvey Thom, [Restoring furniture. it.]
Fatti come nuovi. Restauri di oggetti d’arte applicata nel Museo Poldi Pezzoli. (Milano - Museo Poldi Pezzoli, 20 ottobre 1985
- 12 gennaio 1986).A cura di Maria Teresa Balboni Brizza,Alessandra Mottola Molfino [e] Annalisa Zanni. Firenze, Centro Di,
1985. 148 p.
Ferrara Giuliano trad. [1984] v.: Landes David S., [Revolution in time. it.]
Ferrari Reinholf trad. [1991] v.: Althöfer Heinz, Il restauro
Ferretti Massimo [1980] v.: I musei
Ferretti Massimo [1981] v.: Conservazione, falso, restauro
Ferri Pier Giorgio [1988] v.:Alibrandi Tommaso - Ferri Pier Giorgio, Il diritto dei beni
culturali
Ferriani Daniela [1991] v.: Il piviale duecentesco
Fiengo Giuseppe [1968] v.: Restauro dei monumenti
Fiengo Giuseppe [1992] v.: Il restauro di necessità
Filetti Miriam ed. [1979] v.: Convegno nazionale
Filetti Mazza Miriam ed. [1996] v.: Ad Alessandro Conti
Fiorentini Roncuzzi Isotta [1986] v.: Metodologia e prassi
81
Firenze restaura. Il Laboratorio nel suo quarantennio. (Firenze
- Fortezza da Basso, 18 marzo - 4 giugno 1972). Guida alla
mostra a cura di Umberto Baldini e Paolo Dal Poggetto. Firenze,
Sansoni, 1972. 154 p. (Mostra di opere restaurate dalla Soprintendenza alle gallerie sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica
Giovanni Leone)
Flieder Françoise, La conservation des Documents Graphiques. Recherches expérimentales. Paris, Eyrolles, 1969. 287 p. (Travaux et Publications, 9.)
Flieder Françoise [1987] v.: La fotografia
Florian Mary-Lou - Kronkright Dale Paul - Norton Ruth E.,
The conservation of artifacts made from plant materials. [Malibu (California)],The J. Paul Getty Trust, 1990. xiii, 332 p. ✳ Paul Kronkright
Dale, Deterioration of artifacts made from plant materials, p.139-193
Fogliata Mario - Sartor Maria Lucia, L’arte dello stucco a Venezia.
Roma, Edilstampa, 1995. 223 p.
Folschveiller Jean [1991] v.: Rohr René - Jean Folschveiller, Étude
Fornari Schianchi Lucia ed. [1997] v.: Galleria Nazionale di Parma
La fotografia. 1.:Tecniche di conservazione e problemi di restauro. A cura di Luisa Masetti Bitelli e Riccardo Vlahov. Bologna,
Analisi, 1987. 239 p. (Regione Emilia-Romagna - Istituto per i Beni
artistici culturali naturali della Regione Emilia-Romagna. Biblioteche
Archivi 7.) ✳ Françoise Flieder - Bertrand Lavedrine, Gli agenti di
deterioramento delle immagini fotografiche e la protezione contro i loro danni,
p.47-84; Anne Cartier-Bresson - Nicolangelo Scianna, Problemi di
conservazione e restauro, p.95-117
Franklin Alfred, La vie privée d’autrefois. La mesure du temps.
Paris, Plon Nourrit, 1888. 239 p. (Arts et métiers. Modes, mœurs, usages
des Parisiens du XII e au XVIII e)
Franzoni Lanfranco, Verona. La galleria Bevilacqua. (Per una storia
del collezionismo). Milano, Edizioni di Comunità, 1970. 186 p., 31
tav. (Saggi di cultura contemporanea)
Franzoni Lanfranco [1987] v.: Proposte e restauri
82
Fruet Susanna [1996] v.: Oltre la porta
Funaro Giorgio ed. [1987] v.: Il restauro della vetrata
Il futuro ha un cuore antico. Il restauro come strumento per il
rinnovo della città e del territorio. Cinque tesi di laurea su Lucca.
(Lucca - San Micheletto, febbraio - marzo 1994). Catalogo della
mostra. [Lucca], Cassa di risparmio di Lucca, 1994. 127 p. (Conoscere
per progettare, 12./16.) (Fondazione Ragghianti) ✳ Gilberto Bedini,
Necessità di interventi di restauro per Lucca, p.7
Galleria Nazionale di Parma.A cura di Lucia Fornari Schianchi.
Milano, Franco Maria Ricci, 1997. 164 p. (Cassa di risparmio di
Parma e Piacenza)
Galleria Sabauda. 150° anniversario (1832-1982): alcuni interventi di restauro. A cura di Rosalba Tardito Amerio.Torino,
Turingraf, [1982]. 126 p. ill. (Ministero per i Beni culturali e ambientali
- Soprintendenza per i beni artistici e storici della regione Piemonte)
Garberi Mercedes [1995] v.: Musei 2000
Garuti Alfonso ed. [1976] v.: Mostra opere d’arte
Garzillo Elio ed. [1995] v.: Riegl Alois, Teoria e prassi
Gatti Andrea ed. [1997] v.: Museo degli strumenti
Gennaro Vita ed. [1988] v.: Primo Corso
Genovese Rosa Anna ed. [1988] v.: Monumenti e siti in Italia
Giacometto Adriano, L’organo della chiesa di San Grato in Vallo
di Caluso. Ivrea, Commissione d’arte sacra, 1995. 74 p.
Giani E. [1994], v.: Accardo Giorgio - Giani E. - Seccaroni C., Bioclimatica
Giannatiempo López Maria, I bronzi lauretani di età sistina.
Storia e restauro.Testo di Maria Giannatiempo López. Con una relazione sul restauro di Giovanni Morigi. Cinisello Balsamo (Mi),
Pizzi, 1996. 142 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni artistici e storici delle Marche)
Giannini Cristina, Lessico del restauro. Storia, tecniche, strumenti.
Firenze, Nardini, 1992. 195 p. (Arte e restauro) ✳ Umberto Baldini,
Prefazione, p.9-10
83
I giardini del ‘Principe’. (IV convegno internazionale: Parchi
e giardini storici, parchi letterari. La Margaria del Castello di
Racconigi, 22-24 settembre 1994).A cura di Mirella Macera. Savigliano, Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del
Piemonte,1994. 3 vol., compl. 795 p. ill. (Ministero per i Beni culturali ed ambientali / Comitato nazionale per lo Studio e la conservazione
dei giardini storici / Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici
del Piemonte)
Gigli Laura ed. [1995] v.: Il progetto di restauro
Gioielli in Italia.Temi e problemi del gioiello italiano dal XIX
al XX secolo. Convegno [dell’]Associazione Orafa Valenzana. A cura
di Lia Lenti. (Valenza, Centro comunale di cultura, 2-3 marzo
1996).Venezia, Marsilio, 1996. 138 p.
Giovannini Carla [1992] v.: Problemi di restauro
Giusti Anna Maria ed. [1976] v.: Atti
Giusti Anna Maria [1983] v.: Restauro del marmo
Giusti Anna Maria [1984] v.: Restauro di una terracotta
Gobbi Sica Grazia [1990] v.: Conservazione delle opere
Gombrich Ernst Hans [1988] v.: Sul restauro
Goswamy B. N. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
La grande vetrata di San Giovanni e Paolo. Storia, iconologia,
restauro. [Catalogo della mostra tenuta a Venezia nel 1982].Venezia,
Marsilio, 1982. 166 p. ✳ Alessandro Conti, Fra conservazione e restauro
amatoriale, p.131-143
Greca Marie Rose ed. [1991] v.: Manuale per la conservazione
Greenblatt Stephen [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Gregorio Maria ed. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Gribaudi Elisa ed. [1984] v.: Le botteghe del restauro
Guasti Gisella [1987] v. Rossi Libero - Guasti Gisella, Dal restauro alla conservazione
Guillaumet J. P. [1991] v.: La tecnologia
Guillerme Jacques, La naissance au XVIII e siècle du sentiment de responsabilité collective dans la conservation. —Gazette des beaux-arts 107,
VI pér. 65 (1965) (mars), p.155-162
Guineau Bernard [1990] v.: Pigments et colorants
84
Gurrieri Francesco ed. [1976] v.: I musei scientifici
Gurrieri Francesco, Dal restauro dei monumenti al restauro del territorio. Firenze, Sansoni, 1983. 391 p., [24] c. di tav. (Sansoni studio)
Gurrieri Francesco [1987] v.: Arte delle grotte
Gurrieri Francesco ed. [1987] v.: Anastilosi
Haaskins Susan ed. [1983] v.:The Victoria & Albert Museum
Hellwig Friedemann [1986] v.: Restauro, conservazione e recupero
Hellwig Friedemann ed. [1986] v.: Clavicembali e spinette
Henvey Thom [1979] v.: Davis Kenneth - Henvey Thom, [Restoring furniture. it.]
Hermanes Théo-Antoine [1990] v.: Conserver-restaurer
Herrmann Fiore Kristina, Osservazione sull’epidermide di ‘Apollo
e Dafne’ del Bernini. —OPD Restauro. Rivista dell’Opificio delle
pietre dure e Laboratori di restauro di Firenze 8 (1996) p.40-47
Heumann Gurian Eliane [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Historisches Museum Basel, Führer durch die Sammlungen. London, Merrell Holberton Publishers, 1994. 320 p. ill.
Holzamer Karin ed. [1983] v.: Schätze der Astronomie
Hours Madeleine, Les secrets des chefs-d’œuvre. Paris, Laffont, 1964.
216 p.
Hours Madeleine, Analyse scientifique et conservation des peintures.
Fribourg (CH), Office du livre, 1976. 128 p. (Découvrir, Restaurer,
Conserver)
Indagini scientifiche per lo studio dei materiali costruttivi e il
restauro dell’icona musiva di San Demetrio. [Di] Alfredo Aldovrandi, Maria Chiara Casini, Giancarlo Lanterna, Mauro Matteini, Maria Rosa Nepoti, Isetta Tosini, Renza Trosti Ferroni. (Con
un intervento di Gabriele Barucca e una relazione di Giorgio Pieri,
Ciro Castelli, Paola Bracco). — OPD Restauro. Rivista dell’Opificio delle pietre dure e Laboratori di restauro di Firenze 8 (1996)
p.9-29
Indagini scientifiche per lo studio delle superfici marmoree dell’Apollo e Dafne di Gian Lorenzo Bernini. [Di] Alfredo Aldovrandi, Mauro Matteini,Arcangelo Moles, Ulderico Santamaria,
85
Giuseppina Vigliano. —OPD Restauro. Rivista dell’Opificio delle
pietre dure e Laboratori di restauro di Firenze 8 (1996) p.30-39
In forma di strumento. Liutai reggiani. A cura di Gianfranco
Boretti e Pina Tromellini. (Reggio Emilia, 3 maggio 1985).
Reggio Emilia, Tecnostampa, 1985. 190 p. (Comune di Reggio
Emilia - Assessorato alla cultura, Civici Musei / Cassa di risparmio di
Reggio Emilia)
Intervista a un restauratore parigino [ Jean Michel André]. —
Kermes. Arte e tecnica del restauro 2 (1989) n.6 (settembredicembre), p.65-68
Iñiguez Diego Angulo, Las pinturas de Pedro Berruguete del retablo
mayor de la iglesia de Santa Eulalia, de paredes de nava. —Informes
y trabajos del Istituto de Conservación y restauración de obras de
arte, arqueologìa y etnologìa (1965) n.4, p.5-13
Ipert Stéphane - Rome-Hyacinthe Michèle, Restauration des
livres. Fribourg (CH), Office du Livre, 1987. 117 p. (Découvrir, Restaurer, Conserver)
Irwin David [1983] v.:Winckelmann Johann Joachim, Il bello nell’arte
L’Italia dei nuovi musei.A cura di Michele Cordaro e Marina
Valensise. Roma, Fratelli Palombi, 1994. 143 p. (Ministero per i Beni
culturali e ambientali)
Jaccottet Claude [1990] v.: Conserver-restaurer
Jacob Michael G., Il dagherrotipo a colori: tecniche e conservazione.
Trad. di Daniela De Gregorio. Firenze, Nardini, [1992]. 159 p. (Arte
e restauro. Strumenti 6.)
James Carlo [1991] v.: Manuale per la conservazione
James Carlo ed. [1991] v.: Manuale per la conservazione
Jedreijewska Hanna, [Ethics in Conservation, it.] Principi di restauro.
Fiesole (Fi), Opus Libri, 1983. 18 p.
Karp Ivan [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Karp Ivan ed. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Kronkright Dale Paul [1990] v.: Florian Mary-Lou - Kronkright Dale Paul - Norton
Ruth E., The conservation
86
Kurz Otto ed. [1988] v.: Sul restauro
Kusch Claudia [1991] v.: Il piviale duecentesco
Laboratorio di restauro 2. [Mostra]. (Roma - Salone di Palazzo
Barberini, 30 marzo - 30 giugno 1988). Catalogo a cura di Dante
Bernini; con la collaborazione di Caterina Bon e Maria Grazia Bernardini. Roma, Fratelli Palombi, [1988]. 230 p. (Dialoghi di restauro).
(Ministero per i Beni culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni
artistici e storici di Roma) ✳ Dante Bernini, Introduzione, p.11-12
Lacoudre N. - Dubus M., Nettoyage et dégagement des agrafes au
Musée National de Céramique à Sèvres. —Studies in conservation
33 (1988) n.1 (february), p.23-28
Landes David S., [Revolution in time. it.] Storia del tempo. L’orologio
e la nascita del mondo moderno. Traduzione di Saverio Vertone e
Giuliano Ferrara; revisione delle appendici tecniche di Daniela
Tardini Papeschi. Milano, Arnoldo Mondadori, 1984. xiii, 476 p.,
[20] c. di tav. (Storia)
Lanterna Giancarlo [1996] v.: Indagini... San Demetrio
La Regina Francesco, Architettura rurale. Problemi di storia e conservazione della civiltà edilizia contadina in Italia. Bologna, Calderini,
1980. vi, 141 p.
La Regina Francesco [1992] v.: Il restauro di necessità
Larney Judith, [Restoring ceramics. it.][1975]. Restauro della ceramica.
Prefazione di N. S. Bromelle. Faenza, Faenza Ed., 1982. 127 p. ill.
Laroque Claude [1992] v.: Le professioni del restauro
Laurenzi Tabasso Marisa [1986] v.: La Pietra del San Michele
Lavagetto Ceschi Paola ed. [1987] v.: Il restauro del coro di San Sisto
Lavedrine Bertrand [1987] v.: La fotografia
Lavedrine Bertrand ed. [1987] v.: La fotografia
Lavine Steven D. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Lavine Steven D. ed. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
La legatura dei libri antichi tra conoscenza, valorizzazione e
tutela. (Convegno: Parma, 16-18 novembre 1989). A cura di
Assunta Di Febo e Maria Letizia Putti. —Bollettino dell’Istituto
87
centrale per la Patologia del libro 44-45 (1990-1991) (Ministero
per i Beni culturali e ambientali - Ufficio centrale beni librari - Istituto
centrale per la Patologia del libro) ✳ Maria Lilli Di Franco, Conservazione e conoscenza. Ruolo e prospettive nell’attività dell’Istituto centrale per la Patologia del libro, p.35-48;Antonio Papa, Il restauro dei documenti d’archivio tra pubblico e privato, p.49-54
Legno nel restauro e restauro del legno. Congresso nazionale
[dell’]ANIAI /Associazione Nazionale Ingegneri ed Architetti Italiani
/ Collegio ingegneri della Toscana. (Firenze - Palazzo affari, 30 novembre - 3 dicembre 1983). Atti del Congresso nazionale a cura
di Gennaro Tampone. Milano, Palutan. 1983. 2 vol. (vol.I.: Atti.
318 p., [8] c. di tav.) ✳ Gennaro Tampone, Restauro delle strutture in
legno, p.129-158
La lente. Storia, scienza, curiosità attraverso la collezione Fritz
Rathschüler. Catalogo della mostra. (Genova - Museo civico di
Storia naturale G. Doria, 5 marzo - 5 giugno 1988). Genova, ECIG,
1988. 198 p. (Comune di Genova; Zeiss, Germania Occ.; Carl Zeiss,
Milano)
Lenti Lia ed. [1996] v.: Gioielli in Italia
Leone Giorgio [1992] v.: Opere d’arte restaurate in Calabria
Leoni Massimo, Elementi di metallurgia applicata al restauro delle
opere d’arte. Corrosione e conservazione dei manufatti metallici. Firenze,
OpusLibri, 1984. 125 p. (Corso triennale di restauro dell’Opificio
delle pietre dure)
Lepeltier Robert, Restauration des Dessins et Estampes. Fribourg
(CH), Office du Livre, 1977. 128 p. (Découvrir, Restaurer, Conserver)
Leschiutta Fausto Ermanno [1983] v.: Minissi Franco, Il museo
Lessico per la descrizione delle alterazioni macroscopiche dei
materiali lapidei 1/80. Raccomandazioni Normal. Alterazioni
dei materiali lapidei e trattamenti conservativi. Proposte per l’unificazione dei metodi sperimentali di studio e di controllo.
Roma, Centro stampa dell’Istituto centrale del Restauro, 1980.
88
(Consiglio nazionale delle Ricerche - Centro di Studio cause di deperimento e metodi di conservazione delle opere d’arte / Istituto centrale
del Restauro)
Levanto nel Rinascimento e il Convento della Santissima Annunziata.Architettura e restauro.A cura di Giorgio Rossini. Genova,
Sagep, 1993. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - Soprintendenza
per i beni ambientali e architettonici della Liguria)
Levi Donata,Cavalcaselle:il pioniere della conservazione dell’arte italiana.
Torino, Giulio Einaudi, 1988. l, 450 p., [34] c. di tav. (Saggi, 705.)
Lévy-Coblentz Françoise, Restauration du mobilier bourgeois et rustique. Fribourg (CH), Office du livre, 1982. 131 p. (Découvrir, Restaurer, Conserver)
Il libro. Arte, tecnologia, conservazione. (Napoli - Villa Diego
Aragona Cortes Pignatelli, ottobre 1982 - febbraio 1983). Roma,
Istituto centrale per la Patologia del libro e Biblioteca nazionale
di Napoli, 1982. 79 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - Ufficio
centrale per i beni librari e gli istituti culturali) ✳ Maria Lilli Di Franco,
Presentazione, p.7-9
Liengme Marie-Jeanne, Le sens de la mesure. L’émergence d’un discours historique centré sur l’industrie horlogère neuchâteloise. —Les
Cahiers de l’Institut d’Histoire (Université de Neuchâtel - Faculté
des lettres) 2 (1994) n.2, 130 p.
Lilli Di Franco Maria ed. [1982] v.: Il libro
Lilli Di Franco Maria [1991] v.: La legatura dei libri antichi
Lippi Gabriella ed. [1992] v.: Le professioni del restauro
Lisini Giovan Gualberto ed. [1992] v.: La cornice fiorentina e senese
Locatelli Vittorio [1994] v.: Dezzi Bardeschi Marco, Restauro: punto e da capo
Locatelli Vittorio ed. [1994] v.: Dezzi Bardeschi Marco, Restauro: punto e da capo
Longhi Roberto [1973] v.: Conti Alessandro, Storia del restauro [1973]
Lorusso Salvatore - Schippa Bruno, Le metodologie scientifiche per
lo studio dei beni culturali. Diagnosi e valutazione tecnico-economica.
Roma, Bulzoni, 1992. 267 p.
89
Lungarotti (Fondazione) [1990] v.: Conservazione delle opere
Macera Mirella ed. [1994] v.: I giardini del ‘Principe’
Maggio Serra Rosanna [1981] v.: Alfredo d’Andrade. Tutela e restauro
Magnani Lauro ed. [1987] v.: Arte delle grotte
Maitzner Francis - Moreau Jean, La comtoise, la morbier, la morez.
Son histoire, sa technique, ses particularités, ses complications, sa réparation.
Dreux, Imprimerie moderne, 1985. 451 p.
Manoscritti cartografici e strumenti scientifici nella Biblioteca
Vaticana sec.XIV-XVII. (Città del Vaticano - Biblioteca apostolica
Vaticana, giugno-dicembre 1981). Città del Vaticano, Biblioteca
apostolica Vaticana, 1981. 65 p.
Mansuelli Guido A. [1972] v.: Il monumento per l’uomo
Manuale per la conservazione e il restauro di disegni e stampe
antiche. [Di] Carlo James, Caroline Corrigan, Marie Christine Enshaian, Marie Rose Greca.Traduzione di Maria Letizia Strocchi;
con la collaborazione di Maurizio Boni. Firenze, Leo S. Olschki,
1991. x, 240 p., [11] c. di tav. ✳ Annamaria Petroli Tofani, Prefazione,
p.vii-viii; Carlo James, La storia della conservazione delle opere d’arte
su carta, p.109-126; Carlo James, Problematica del conservatore e problematica del restauratore, p.151-167
Maramotti Anna Lucia, La materia del restauro. Milano, Franco
Angeli, 1990. 312 p. (Quaderni del Dipartimento di Conservazione delle
risorse architettoniche e ambientali, 15.-16.)
Marconi Paolo [1982] v.: La scienza e l’arte della conservazione
Marconi Paolo, Dal piccolo al grande restauro. Colore, struttura, architettura.Venezia, Marsilio, 1988. 233 p. (Polis)
Marconi Paolo [1995] v.: Il progetto di restauro
Marijnissen R.-H., Dégradation, conservation et restauration de
l’œuvre d’art. Bruxelles, Arcade, 1967. vol.I. 521 p.; vol. II. 645 p.
Marinelli Sergio ed. [1987] v.: Proposte e restauri
Marinelli Sergio ed. [1995] v.: La statua equestre
Mariotti Mario ed. [1984] v.: Cantiere / restauro
90
Marmi antichi.A cura di Gabriele Borghini. Roma, De Luca,
1989. 342 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali. Istituto centrale per il Catalogo e la documentazione) ✳ Caterina Napoleone, Il
collezionismo di marmi e pietre colorate dal sec. XVI al sec. XIX, p.99-115
Marmo restauro. Situazione e prospettive. (Carrara, 31 maggio
1983 / 4. Fiera marmi e macchine). Atti del Convegno a cura di
Enrico Dolci. Carrara, Museo del marmo, [1984]. 186 p. (Regione
Toscana / Progetto Marmi / Comune di Carrara / Internazionale
marmi e macchine Carrara / Accademia Belle Arti di Carrara / Museo
del marmo) ✳ Giangiacomo Martines, Marmo e restauro dei monumenti antichi: estetica delle rovine, degrado delle strutture all’aperto, un’
ipotesi di lavoro, p.83-92
Martella Luigi [1985] v.: Archeologia industriale
Martelli Carlo [1992] v.: La cornice fiorentina e senese
Martelli Carlo ed. [1992] v.: La cornice fiorentina e senese
Martelli Stefania [1992] v.: La cornice fiorentina e senese
Martelli Stefania ed. [1992] v.: La cornice fiorentina e senese
Martines Giangiacomo [1984] v.: Marmo restauro
Mascherpa Giorgio, Il rischio di venire restaurati. Milano, Gian
Ferrari, 1971. 25 p. ✳ Il testo riproduce quanto era stato pubblicato
sulla rivista Bolaffiarte nel novembre 1970, poi riedito ed ampliato
sul quotidiano Avvenire dal 13 al 26 gennaio 1971
Masetti Bitelli Luisa ed. [1987] v.: La fotografia
Masetti Bitelli Luisa ed. [1993] v.: Restauro di strumenti e materiali
Matteini Mauro - Moles Arcangelo, Scienza e restauro. Metodi di
indagine. Firenze, Nardini, 1984. 317 p.
Matteini Mauro ed. [1990] v.: Le pitture murali
Matteini Mauro [1996] v.: Indagini ... San Demetrio
Matteini Mauro [1996] v.: Indagini ... Bernini
Matteoli Ugo [1983] v.: Restauro del marmo
Mecenate cercasi: una importante scoperta. —Fimantiquari
(Pubblicazione della Federazione italiana mercanti d’arte) 3
(1995) n.6, p.88
91
Medioevo restaurato. Genova 1860-1940. A cura di Colette
Dufour Bozzo. Con saggi di Rita Cavalli [et al.]—Genova (Rivista
del Comune di Genova) 64 (1984) num. speciale, 437 p.
Meer John Henry van der ed. [1986] v.: Clavicembali e spinette
Meis Reinhard, Die alte Uhr. Geschichte - Technik - Stil. Braunschweig, Klinkhardt & Biermann, 1978. Bd. I.: xii, 335 p.; Bd. II.:
viii, 307 p. (Bibliothek für Kunst- und Antiquitätenfreunde. Ein
Handbuch für Sammler und Liebhaber, 53.)
La memoria della salute.Venezia e il suo ospedale dal XVI al XX
secolo.(Venezia, 20 aprile - 31 ottobre 1985).A cura di Nelli-Elena
Vanzan Marchini. Venezia, Arsenale, 1985. 287 p. (Comune di
Venezia - Assessorato alla programmazione sanitaria)
Merzagora Sartori Antonia [1995] v.: La statua equestre
Metodo e scienza. Operatività e ricerca nel restauro. (Firenze,
23 giugno 1982 - 6 gennaio 1983). A cura di Umberto Baldini.
Firenze, Sansoni, 1982. 431 p. ✳ Catalogo della mostra tenuta nell’ambito della manifestazione “Gli Uffizi: quattro secoli di una
galleria”
Metodologia e prassi della conservazione musiva.Atti del 1. [e]
2. Seminario di studi “Metodologia e prassi della conservazione
musiva”, promosso dall’Istituto statale d’arte per il mosaico “Gino
Severini”. (Ravenna, 5 - 6 maggio 1983 [e] 22 - 23 gennaio 1989).
Ravenna, Longo, [1986-1989]. 2 vol.: 103 p., 111 p. (Quaderni di
conservazione e restauro, 1.-2.) ✳ vol.I.: Francesco Zurli, Appunti sul
restauro dei monumenti, p.17-28; Isotta Fiorentini Roncuzzi, Degrado
e restauro del mosaico di pietre e marmi, p.35-39; Antonio Cassio, Per
una nuova tecnica di restauro musivo, p.71-100. vol.II.: Umberto
Baldini, Alcuni aspetti teorici del restauro, p.81-87
Miarelli Mariani Gaetano, Restauro architettonico oggi: alcune considerazioni. —Beni culturali: tutela e valorizzazione 4 (1996) n.1,
p.40-47
Micheletti Gian Federico [1986] v.: Recupero e conservazione
92
Micheli Mario ed. [1990] v.: La sicurezza dei beni culturali
Miniati Mara, Il restauro degli strumenti scientifici. —Il coltello di
Delfo 5 (1991) n.19, p.13-18
Minissi Franco, Organizzazione dei depositi e dei servizi dei musei.
Milano, 1975. 11 p. (multigrafato) (Corsi biennali per l’aggiornamento
e per la preparazione professionale del personale direttivo dei musei
lombardi di enti locali o di interesse locale)
Minissi Franco, Il museo negli anni ‘80. Roma, Kappa, 1983.
153 p. (Linee evolutive. Collana di architettura) ✳ Fausto Ermanno Leschiutta, Il tipologo d’architettura e il museo, p.5-7
Mischiati Oscar, L’organo antico nella problematica della tutela dei
beni culturali in Italia. —Beni culturali: tutela e valorizzazione 2
(1994) n.3 (maggio-giugno), p.3-10
Moles Arcangelo [1984] v.: Matteini Mauro - Moles Arcangelo, Scienza
Moles Arcangelo [1990] v.: Le pitture murali
Moles Arcangelo [1996] v.: Indagini ... Bernini
Monti Guglielmo [1984] v.: Facciate dipinte
Montorsi Paolo, Materiali industriali/materiali neoantichi: Boccioni,
Severini, De Chirico. —Kermes.Arte e tecnica del restauro 1 (1988)
n.2 (maggio-agosto), p.8-14
Montorsi Paolo [1992] v.: Conservare l’arte contemporanea
Monumenti e siti in Italia: dissipazione di una risorsa. [A cura
dell’]International Council of monuments and sites / ICOMOS Comitato italiano. (Torino, 26-28 aprile 1988).Atti del Convegno
a cura di Rosa Anna Genovese. [Napoli,Arte tipografica, 1988].
269 p. ✳ Marco Dezzi Bardeschi, Verso una nuova Italia ipermonumentale, p. 103-108
Il monumento e il suo doppio: Firenze.A cura di Marco Dezzi
Bardeschi. Firenze, Alinari, 1981. 160 p. (Il Monumento e il suo doppio.
Collana diretta da Marco Dezzi Bardeschi) ✳ Volume redatto ampliando il materiale utilizzato per la mostra “Il monumento e il
suo doppio: ideologia e politica dell’Infedele in Toscana”(Firenze
- Chiostro della Basilica di Santa Croce, maggio-giugno 1981)
93
Il monumento per l’uomo. Atti del 2. Congresso internazionale del restauro. (Venezia, 25-31 maggio 1964). Padova,
Marsilio, 1972. cxvii, 978 p. (ICOMOS / International council of monuments and sites) ✳ Guido A. Mansuelli, Il restauro come mezzo di
conoscenza storica, p.752-754
Mora Paolo, Causes of deterioration of mural paintings. Roma, International Centre for the Study of the preservation and the restoration of cultural property, 1974. 74 p. ill.
Moreau Jean [1985] v.: Maitzner Francis - Moreau Jean, La comtoise
Moreni Eugenio [1981] v.: Atti
Moretti Dario trad. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Morigi Giovanni [1992] v.: Le professioni del restauro
Morigi Giovanni ed. [1996] v.: Giannatiempo López Maria, I bronzi lauretani
Morozzi Guido, Interventi di restauro. Firenze, Bonechi, [1979].
95 p., 96 tav.
Morris Jan ed. [1982] v.: Ruskin John, [The stones of Venice. it.]
Mostra opere d’arte restaurate del Museo civico di Carpi.
(Carpi, 1976). Catalogo a cura di Alfonso Garuti. Carpi, Comune
di Carpi - Assessorato ai servizi culturali, 1976. 174 p. (Quaderni dell’Assessorato ai servizi culturali del Comune di Carpi, 2.) ✳ Giorgio
Bonsanti, Presentazione, p.7-8
Mottola Molfino Alessandra ed. [1985] v.: Fatti come nuovi
Mottola Molfino Alessandra [1988] v.: Problemi del restauro
Mottola Molfino Alessandra [1990] v.: Botticelli e il ricamo
Mottola Molfino Alessandra, Il libro dei musei.Torino, Umberto
Allemandi, 1992. 271 p. (Archivi del collezionismo)
Le moulage. Actes du colloque international. (Paris, 10-12
avril 1987). Paris, La Documentation Française, 1988. 240 p. ill.
(Association pour le Colloque international sur le moulage) ✳ François
Braemer, Problèmes de dérestauration, p.43-48
Mucchi Ludovico - Bertuzzi Alberto, Nella profondità dei dipinti.
La radiografia nell’indagine pittorica. Milano, Electa, 1983. 183 p.
94
Mundici M. Cristina ed. [1991] v.: Althöfer Heinz, Il restauro
Muollo Giuseppe ed. [1989] v.: Restauro in Irpinia
Musée National Magnin.Trois ans de restaurations 1989-1992.
(Dijon - Hôtel Lantin, 23 juin - 18 octobre 1992). Paris, Réunion
des musées nationaux, 1992. 76 p.
I musei. Milano, Touring club italiano, 1980. 239 p. (Capire
l’Italia) ✳ Andrea Emiliani, Il museo, laboratorio della storia, p.19-44;
Massimo Ferretti, La forma del museo, p.46-79
Musei 2000 alla ricerca di una identità.A cura di Antonio Piva.
Venezia, Marsilio, 1995. 103 p. (Ricerche) ✳ Mercedes Garberi, Identità
acquisite e sviluppo dei valori di identità, p.13-23; Bruno Passamani,
Muse e museo: il museo tra estetica, classificazione e storia, p.33-58
Musei del Piemonte: opere d’arte restaurate. (Torino - Palazzo
della Società promotrice delle belle arti al Valentino, 1° settembre
- 15 ottobre 1978). A cura dell’Assessorato all’istruzione della
Regione Piemonte. Catalogo della mostra a cura di Giovanni
Romano.Torino,Tip. Impronta, 1978. 179 p. (Regione Piemonte Assessorato all’istruzione e alla formazione professionale; Ministero per
i Beni culturali - Soprintendenza per i beni artistici e storici del Piemonte)
I musei scientifici a Firenze. Problemi di restauro e ricomposizione museale. A cura di Francesco Gurrieri e Luigi Zangheri.
Firenze, Uniedit - Alinea, 1976-1981. 2 vol.: 133 p., 124 p. (Biblioteca di architettura. Saggi e documenti, n. 4. e 25.)
Il museo come esperienza sociale.Atti del convegno di studi sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica Giuseppe Saragat.
(Roma, 4-6 dicembre 1971). Roma, De Luca, 1972. 287 p. (Convegno nazionale su ‘Il museo come esperienza sociale’)
Museo d’Arte antica del Castello Sforzesco. Pinacoteca. tomo I.
Milano, Electa, 1997. 417 p. ill.
Museo degli strumenti musicali.A cura di Andrea Gatti. Milano,
Electa, 1997. 590 p. ill. (Musei e Gallerie di Milano)
95
Museo di Storia della scienza [a] Firenze. Catalogo degli strumenti del Museo di Storia della scienza. Firenze, Leo S. Olschki,
1954. vii, 394 p.
Il Museo di Storia della scienza a Firenze.A cura di Maria Luisa
Righini Bonelli. Milano, Electa, 1976. 250 p., 56 tav. (Gallerie e musei
di Firenze)
Museo oggi in Italia. (Convegno: Roma, 14 giugno - 30 luglio
1990). Roma, Csr, 1990. 172 p. (Ministero per i Beni culturali ed ambientali ) ✳ Ottavio Cavalcanti, Musei demoetnoantropologici. Il paese
in vetrina, p.26-33; Renato Cialdea, Musei scientifici, p.34-36
Museo perché museo come. [Mostra promossa dall’]ANMI /Associazione nazionale dei musei italiani. (Roma - Palazzo delle Esposizioni, 23 settembre - 31 ottobre 1978). Guida alla mostra.
Roma, De Luca, [1978]. 71 p.
Napoleone Caterina [1989] v.: Marmi antichi
Nepoti Maria Rosa [1996] v.: Indagini .. San Demetrio
Il Nettuno del Giambologna. Storia e restauro. Milano, Electa,
1989. 103 p. (Comune di Bologna - Assessorato alla cultura e patrimonio monumentale / Alleanza imprenditori bolognesi per la cultura)
Newton Roy - Davison Sandra, Conservation of glass. London,
Butterworths, 1989. 322 p.
Nimmo Mara [1993] v.: Berardi Maria Cristina - Nimmo Mara - Paris Maria Bianca,
Il cuoio dorato e dipinto
North A. R. E., Some fine watches in the Victoria & Albert. —The
V&A Album (Victoria & Albert Museum) 3 (1983) p.286-294
Norton Ruth E., [1990] v.: Florian Mary-Lou - Kronkright Dale Paul - Norton Ruth
E., The conservation
Oddy Andrew ed. [1992] v.: The art of the conservator
Oechslin Werner, Il Laocoonte o del restauro delle statue antiche. —
Paragone 25 (1994) n.287 (gennaio), p.3-29
Oltre la porta. Serrature, chiavi e forzieri dalla preistoria
all’età moderna nelle Alpi orientali.A cura di Umberto Raffaelli.
96
[Catalogo della mostra: Trento - Castello del Buonconsiglio, 13
luglio - 31 ottobre 1996].Trento, Provincia autonoma di Trento,
1996. 336 p. (Provincia autonoma di Trento - Servizio beni culturali - Monumenti e collezioni provinciali) ✳ Susanna Fruet, Il restauro nelle chiavi
retiche e romane delle collezioni del Castello del Buonconsiglio, p.113-114
Opere d’arte restaurate a Urbino, 1979-80. (Urbino - Palazzo
Ducale, 11 ottobre 1980 - 10 gennaio 1981). Catalogo della
mostra. Firenze, Centro Di, 1980. 86 p. (Cat[aloghi]). (Soprintendenza per i beni artistici e storici delle Marche, Urbino) ✳ Paolo
Dal Poggetto, Introduzione alla mostra ed ai restauri, p.5-11; Paolo Dal Poggetto, Nota di restauro, p.14-16
Opere d’arte restaurate in Calabria. (Cosenza - Chiostro di S.
Francesco d’Assisi, dicembre 1990). A cura di Aldo Ceccarelli.
Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino, 1992. 95 p. (Soprintendenza per
i beni ambientali architettonici artistici e storici della Calabria, Cosenza
- VI settimana per i beni culturali e ambientali) ✳ Giorgio Leone, Nota
di restauro per la ‘sezione argenti’, p.88
Ordoñez Leticia, Il profilo del restauratore di mobili. Deontologia
professionale. —Kermes 10 (1997) n.30 (settembre-dicembre),
p.47-58
Pacelli Vincenzo ed. [1981] v.:Tripodi Graziadei, Il restauro come e perché
Padovani Serena ed. [1993] v.: Gli appartamenti
Palazzo Spinola a Pellicceria. Due musei in una dimora storica. [Testi di] Giovanna Rotondi Terminiello, Farida Simonetti,
Anna Dagnino, Mario Semino, Guido Rosato, Piero Boccardo.
Genova,Tormena Editore, 1987. 137 p. (Quaderni della Galleria nazionale di Palazzo Spinola, 10.)
Pallotti Vincenzo [1981] v.: Benassi Stefano - Pallotti Vincenzo, Scuola e scienza
Palmas Clara [1995] v.: Duomo di Casale Monferrato
Palmieri Antonella ed. [1991] v.: Restauro e progetto
Panzini Franco [1989] v.:Tutela dei giardini storici
Paolucci Antonio [1983] v.: Restauro del marmo
97
Paolucci Antonio, Il laboratorio del restauro a Firenze.Torino,
Istituto Bancario San Paolo, 1986. 95 p.
Paolucci Antonio [1995] v.: Cupola di Santa Maria del Fiore
Papa Antonio [1991] v.: La legatura dei libri antichi
Papuli Gino, Orologi ed automati. Storia di una macchina che misura
qualcosa che probabilmente non esiste. —Il coltello di Delfo 2 (1989)
n.9, p.31-33
Paris Maria Bianca [1989] v.: Pittura a fresco.
Paris Maria Bianca [1993] v.: Berardi Maria Cristina - Nimmo Mara - Paris Maria
Bianca, Il cuoio dorato e dipinto
Parrini Umberto ed. [1996] v.: Ad Alessandro Conti
Pasetti Adolfo [1983] v.: Restauro del marmo
Pasolini dall’Onda Desideria [1989] v.:Tutela dei giardini storici
Passamani Bruno [1995] v.: Musei 2000
Pedrini (casa organaria) ed. [1982] v.: Documenti di restauro
Pelliccioli Mauro [1966] v.: Crippa Geo Renato, Il restauratore principe
Perego Francesco ed. [1987] v.: Anastilosi
Pernice Francesco ed. [1990] v.: Il Castello di Moncalieri
Pernot M. [1991] v.: La tecnologia
Perrone Patrizia [1992] v.: Problemi di restauro
Perry Roy A. [1992] v.: Conservare l’arte contemporanea
Pertegato Francesco ed. [1982] v.: Conservazione e restauro dei tessili
Pertegato Francesco [1990] v.: Botticelli e il ricamo
Pertegato Francesco, I tessili: degrado e restauro. Firenze, Nardini,
1993. 206 p. (Arte e restauro. Strumenti 7.)
Pertegato Francesco, Il restauro degli arazzi. Firenze, Nardini,
1996. 267 p. (Arte e restauro)
Perusini Giuseppina, Il restauro dei dipinti e delle sculture lignee.
Storia, teorie e tecniche. Udine, Del Bianco, 1989. 303 p.
Petroli Tofani Annamaria [1991] v.: Manuale per la conservazione
Pettenkofer Max von, Über Ölfarbe und Conservirung des Gemälde-Galerien durch das Regenerations-Verfahren. Braunschweig,Vieweg, 1902. vii,183 p.
Peyron Amedeo ed. [1957] v.: Bernardi Marziano - Viale Vittorio, Alfredo d’Andrade
98
Pfister Federico ed. [1983] v.:Winckelmann Johann Joachim, Il bello nell’arte.
Philippot Paul [1984] v.: Facciate dipinte
Philippot Paul, La conservation des œuvres d’art. Problème de politique culturelle. —Chronique 12 (1986) p.2-4 (Centre international d’Études pour la conservation et la restauration des biens culturels
- Rome)
Pieri Giorgio [1996] v.: Indagini ... San Demetrio
Piero della Francesca tra arte e scienza.Atti del Convegno internazionale di studi. A cura di Maria Dalai Emiliani e Valter
Curzi. (Arezzo, 8-11 ottobre 1992; Sansepolcro, 12 ottobre 1992).
Venezia, Marsilio, 1996. 611 p. (Fondazione Piero della Francesca Centro Studi, ricerche e documentazione su Piero della Francesca e la cultura del Rinascimento) ✳ Giorgio Bonsanti, Restauri in corso. Problemi aperti, p.113-12112 dicembre 1998
La pietra del San Michele. Restauro e conservazione. (Convegno: Pavia, 21 settembre 1985). Pavia,Tip. Ponzio, 1986. 141 p.
(Società per la Conservazione dei monumenti dell’arte cristiana in Pavia)
✳ Marisa Laurenzi Tabasso, Finalità, vantaggi e limiti del consolidamento dei materiali lapidei, p.125-129
Pigments et colorants de l’Antiquité et du Moyen Age.Teinture,
peinture, enluminure; études historiques et physico-chimiques.
Paris, Éditions du Cnrs, 1990. 375 p. (Colloque international du Centre
national Recherche Scientifique - Département des Sciences de l’homme
et de la société - Département de la Chimie) ✳ Bernard Guineau, Avantpropos, p.9-12
Pirina Caterina ed. [1994] v.: Corallini Americo - Bertuzzi Valeria, Il restauro delle vetrate
Pirazzoli Nullo, Introduzione al restauro.Venezia, CLUVA, 1986.
70 p.
Pittarello Liliana [1981] v.: Alfredo d’Andrade. Tutela e restauro
Pittura a fresco.Tecniche esecutive, cause di degrado, restauro.
[Catalogo della] Mostra didattica [tenuta a Arezzo nel 1989].
[Grassina - Bagno a Ripoli], Felice Le Monnier, 1989. 123 p.
99
(Ministero per i Beni culturali e ambientali - Istituto centrale del Restauro) ✳ Maria Bianca Paris, Profilo del restauratore, p.55-60; Giuseppe
Basile, Proposta di costituzione di un museo didattico della conservazione e del restauro, p.67-73
Le pitture murali.Tecniche, problemi, conservazione.A cura di
Cristina Danti, Mauro Matteini e Arcangelo Moles. Firenze,
Centro Di, 1990. 371 p. ill. (Opificio delle pietre dure e Laboratori di
restauro)
Piva Antonio ed. [1995] v.: Musei 2000
Il piviale duecentesco di Ascoli Piceno. Storia e restauro.A cura
di Rosalia Bonito Fanelli.Testi di Dante Cecchi [et al.]. Firenze,
Cantini, 1991. 180 p. (Cassa di risparmio di Ascoli Piceno) ✳ Vincenzo
Aliberti, Presentazione, p.5; Claudia Kusch - Daniela Ferriani, Il
piviale duecentesco di Ascoli Piceno. Il restauro, p.153-156
Plenderleith Harold James - Werner Alfred Emil Anthony, [The
conservation of antiquities and work of art.Treatment, repair and restoration. it.] Il restauro e la conservazione degli oggetti d’arte e d’antiquariato.
Trad. di Laura Dago. Presentazione all’edizione italiana di Umberto
Baldini. Milano, Mursia, 1986. 279 p., [28] c. di tav.
Plesters Joyce [1988] v.: Sul restauro
Poli Francesco [1992] v.: Conservare l’arte contemporanea
Il polittico di San Severino. Restauri e recuperi. [Catalogo della
mostra]. (Napoli - Museo di Capodimonte, 18 dicembre 1989 4 marzo 1990).A cura di Ferdinando Bologna. Napoli, Electa, 1989.
130 p. (Quaderni di Capodimonte) ✳ Silvia Cocurullo, Il problema delle
ridipinture, p.58-63
Pomella Fulgido, L’orologio da portare addosso. Arte e tecnica nell’orologio tascabile dalle origini al 1820-30.Ad uso di amatori e collezionisti. Ivrea, Priuli & Verlucca, 1978. 289 p. (Ricerche, 2.)
Pomian Krzysztof, [Collectionneurs, amateurs et curieux. Paris,
Venise: XVI e-XVII e siècle. it.] Collezionisti, amatori e curiosi. Parigi -
100
Venezia XVI-XVIII secolo. Milano, Il Saggiatore, 1989. 367, [5] p. (La
cultura, 94.)
Pozzana Mariachiara ed. [1987] v.: Arte delle grotte
Praussello Franco trad. [1981] v.: Cipolla Carlo Maria, [Clocks and culture. it.]
Prescia Renata ed. [1992] v.: Il restauro di necessità
Problemi del restauro in Italia.Atti del Convegno nazionale tenutosi a Roma nei giorni 3-6 novembre 1986. Udine, Campanotto, 1988. 339 p. (Zeta università, 7.) (Consiglio nazionale delle
Ricerche - Comitato nazionale per le Scienze storiche, filosofiche e filologiche) ✳ Alessandra Mottola Molfino, Storia e metodi per il restauro
delle arti applicate. L’esperienza del Museo Poldi Pezzoli, p.139-146
Problemi di restauro. Riflessioni e ricerche. I sessanta anni di
attività del laboratorio di restauro dei dipinti, 1932-1992.A cura
di Marco Ciatti. Firenze, Edifir, 1992. 223 p. (Ministero per i Beni
culturali e ambientali - Opificio delle pietre dure e Laboratori di restauro)
✳ Giorgio Bonsanti, Introduzione, p.7-8; Umberto Baldini, Dieci anni:
e ancora questioni di metodo, p.9-11; Marco Ciatti, La conservazione
dei dipinti oggi: problemi, metodi e risultati, p.13-23; Marco Ciatti,
Esperienze e tematiche per la conservazione dei dipinti su tela, con un
contributo di Sergio Taiti, p.65-87; Chiara Rossi Scarzanella Francesca Ciani Passeri - Teresa Cianfanelli, Il consolidamento dei
dipinti su tavola, p.89-108; Paola Bracco - Ottavio Ciappi - Alessandra Ramat, Appunti sulla pulitura dei dipinti e prime note sul restauro della Croce di Giotto di Santa Maria Novella, p.109-123;
Roberto Bellucci - Patrizia Perrone - Carla Giovannini, Restauro
di rivelazione: un punto di vista tecnico, p.125-142
Le professioni del restauro. Formazione e competenze. [Atti del
convegno tenuto a Ferrara, 26-29 settembre 1991]. A cura di Gabriella Lippi. [Bologna], Istituto per i Beni artistici culturali naturali della Regione Emilia-Romagna; Firenze, Nardini, [1992].
141, [9] p. (Arte e restauro). (La conservazione e il restauro oggi, 1.)
✳ Maria Stella Spampinato, Le professioni per il restauro. Relazioni tra
101
le diverse figure, compiti e problemi formativi, p.23-29; Carlo Bertelli,
Insegnare informando sul restauro: rapporto tra discipline umanistiche e
tecniche della conservazione, p.31-38; Giorgio Bonsanti, La formazione professionale di un restauratore, p.39-46; Giovanni Morigi,
Attualità ed importanza della cultura artigiana nella formazione del restauratore, p.47-49; Sabina Vedovello, La formazione e il ruolo professionale del restauratore, p.51-53; Loretta Dolcini, Il settore delle arti
applicate: considerazioni di metodo, p.55-60;Andrzej Tomaszewsky,
La formazione dei conservatori e la collaborazione internazionale per una
grande Europa, p.65-70; Marie Berducou - Claude Laroque, La
formazio-ne del conservatore-restauratore in Francia. L’evoluzione di una
professione, p.71-75
Il progetto di restauro.Atti della giornata di studio (Roma - San
Michele, 15 dicembre 1994). A cura di Paola Raffaella David e
Laura Gigli. Roma, Gangemi, 1995. 268 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici
di Roma) ✳ Paola Raffaella David, Tre domande sul progetto di restauro,
p.15-20; Paolo Marconi, Il progetto di restauro come disciplina squisitamente appartenente alla cultura architettonica, p.33-46
Proposte e restauri. I musei d’arte negli anni Ottanta. [Catalogo
della mostra tenuta a Verona nel 1987].A cura di Sergio Marinelli.
Verona, Museo di Castelvecchio, 1987. 333 p. ✳ Lanfranco Franzoni,
Dal dipinto al restauro per commissione pubblica, p.11-12
Puato Umberto, Proposta di una terminologia per il recupero e la ‘musealizzazione’ dell’archeologia industriale. —Il coltello di Delfo 6
(1992) n.24, p.15-20
Putti Maria Letizia ed. [1991] v.: La legatura dei libri antichi
Raffaelli Umberto ed. [1996] v.: Oltre la porta
Raffaello e altri. I restauri dell’Opificio. A cura di Giorgio
Bonsanti. (Firenze - Orsanmichele, 10 giugno - 30 settembre
1990). Firenze, Centro Di, 1990. 108 p. ✳ Giorgio Bonsanti, Il restauro. L’Opificio delle pietre dure. Questa mostra, p.9-10
102
Ragghianti [Carlo Ludovico] (Fondazione) [1994] v.: Il futuro ha un cuore antico
Ramat Alessandra [1992] v.: Problemi di restauro
Rathschüler Fritz [1988] v.: La lente
Ravanelli Guidotti Carmen [1993] v.: Fabbri Bruno - Ravanelli Guidotti Carmen,
Il restauro della ceramica
Recupero e conservazione del patrimonio tecnologico della prima industrializzazione torinese. [Convegno, Torino 19 giugno
1986]. —Atti e rassegna tecnica della Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino, n.s.40 (1986) n.9-10 (settembre-ottobre),
p.241-316 ✳ Gian Federico Micheletti, Intervento introduttivo,
p.243-244
Rees Jones Stephen [1988] v.: Sul restauro
Renzi Sergio [1981] v.: Atti
Rescinti Lorenza [1983] v.: Ruaro Loseri Laura, Il Gabinetto di restauro
Restauri in Piemonte 1968/1971. Ragguagli dell’impiego ed
esperimento di nuovi materiali, apparecchi e nuove tecniche per
la conservazione dei dipinti. (Torino - Galleria Sabauda, maggio
1971). Catalogo della mostra.Torino, Pozzo, 1971. 64 p. (Soprintendenza alle gallerie e alle opere d’arte in Piemonte)
Restaurierte Gemälde. Die Restaurierwerkstätte der Gemäldegalerie des Kunsthistorischen Museum. 1986-1996. (16. Oktober
1996 bis 2. Februar 1997). Wien, Kunsthistorisches Museum
Wien; Milano, Skira, 1996. 211 p. (Restaurir-Anstalt)
Restauro, conservazione e recupero di antichi strumenti musicali. Atti del Convegno internazionale. (Modena, 2-4 aprile
1982). Firenze, Leo S. Olschki, 1986. 280 p., [13] c. di tav. (Historiae
musicae cultores. Bibliotheca, 40.) ✳ Friedemann Hellwig, Il restauro:
un problema di ideologia, tecnologia e personalità, p.30-36; Luigi
Rovighi, Teoria del restauro e rapporti con gli strumenti da gamba del
museo civico di Modena, p.41-45
Il restauro degli strumenti scientifici. (Firenze - Fortezza da
Basso, Sala ottagonale, 23 aprile - 1 maggio 1988). [52. mostra
mercato internazionale dell’artigianato. Catalogo della mostra].
Firenze,Alinea, [1988]. 83 p.
103
Restauro dei monumenti. Notazioni tecniche. [Testi di:] S. Casiello, C. Cundari, Roberto Di Stefano, G. Fiengo. Napoli, Università di Napoli - Facoltà di Architettura, 1963-1969. 4 vol.
Il restauro del coro di S. Sisto a Piacenza. A cura di Paola Lavagetto Ceschi. [pieghevole] [Parma, Soprintendenza per i beni artistici e storici di Parma e Piacenza, 1987]. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - III settimana beni culturali e ambientali)
Restauro del marmo. Opere e problemi. Firenze, OpusLibri,
1983. 240 p. (OPD Restauro / Quaderni dell’Opificio delle pietre dure
e Laboratori di restauro di Firenze, numero speciale) ✳ Antonio Paolucci,
Presentazione, p.5-6; Anna Maria Giusti, Introduzione, p.7-10; Loretta Dolcini, Per una storia del restauro delle sculture. Posizioni teoriche
fra il XVI e XIX secolo, p.12-31; Giorgio Torraca, Momenti nella storia della conservazione del marmo. Metodi e attitudini in varie epoche,
p.32-45; Ugo Matteoli - Adolfo Pasetti, Consolidamento, aggregazione e protezione: il restauro dei manufatti in marmo, p.59-64
Il restauro della Giuditta di Donatello. —Kermes. Arte e tecnica del restauro 1 (1988) n.2, p.49
Il restauro della vetrata di Giovanni di Bonino della Galleria nazionale dell’Umbria. A cura di Aldo Cicinelli, Bruno Corà,
Giorgio Funaro, Rita Rivelli e Domenico Antonio Valentino. In
appendice gli atti della tavola rotonda “Una vetrata: un problema
umbro”. Contributi di Michele Cordaro [et al.]. Todi, EDIART,
1987. 61 p. (Arte e restauro, 4.) ✳ Michele Cordaro, Le vetrate antiche
ed il problema della loro conservazione, p.53-55
Il restauro di due bandiere dell’Armeria reale. A cura di Paolo
Venturoli. Torino, Umberto Allemandi, 1997. 114, [2] p. [In occasione della mostra “Due bandiere restaurate”,Torino - Armeria
Reale, 15 aprile - 25 maggio 1997]. (Ministero per i Beni culturali e
ambientali - Soprintendenza per i beni artistici e storici del Piemonte)
(Armeria Reale, Quaderni 1.) ✳ Carla Enrica Spantigati, [Introduzione],
104
p.[7-8]; Paolo Venturoli, Conservazione e restauro delle bandiere dell’Armeria Reale, p.11-35
Il restauro di necessità.A cura di Salvatore Boscarino e Renata
Prescia. Milano, Franco Angeli, 1992. 189 p. (Quaderni del Dipartimento di Conservazione delle risorse architettoniche e ambientali, 25.)
✳ Francesco La Regina, Restauro, ricostruzione e ‘manierismo fra le
macerie’, p.129-145; Giuseppe Fiengo, Gli architetti ed il ‘restauro di
necessità’, p.165-167; Marco Dezzi Bardeschi, Brevi note sugli interventi
di ‘restauro’ nelle zone colpite dal terremoto, p.179-186
Restauro di una terracotta del Quattrocento: il ‘Compianto’ di
Giacomo Cozzarelli. (Firenze - Opificio delle pietre dure, 26
maggio - 22 luglio 1984). Catalogo della mostra. Modena, Panini,
1984. 147 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - Opificio delle
pietre dure e Laboratori di restauro) ✳ Anna Maria Giusti, Storia e metodologia di un restauro, p.9-21
Restauro di strumenti e materiali. Scienza, musica, etnografia.
A cura di Luisa Masetti Bitelli. [Bologna], Istituto per i Beni artistici culturali naturali della Regione Emilia-Romagna; Firenze,
Nardini, [1993]. 197 p. (Arte e restauro). (La conservazione e il restauro
oggi. [Atti del convegno tenuto a Ferrara, 26-29 settembre 1991], 4.)
Restauro e progetto. A cura di Antonella Palmieri. Napoli,
Electa, 1991. 142 p. (Quaderni di restauro del Dipartimento di Storia
dell’architettura e restauro della Facoltà di Architettura di Napoli. Supplemento 1.) ✳ Marco Dezzi Bardeschi, Intervento, p. 10
Restauro in Irpinia. Trenta edifici recuperati nella diocesi di
Avellino. Catalogo della mostra (Avellino, 1989) a cura di Giuseppe
Muollo e Giovanni Villani. Roma, De Luca, [1989]. 109 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni ambientali architettonici artistici e storici di Salerno e Avellino)
Il restauro: intelligenza e progetto. Dalla ricostruzione ad oggi.
Il decennio 1978-1988.A cura di Anna Stanzani. Repertorio a cura
di Anna Selleri. Introduzione di Andrea Emiliani. Bologna, Nuova
105
Alfa, 1990. 538 p. (Ministero per i Beni culturali e ambientali - Soprintendenza per i beni architettonici, artistici e storici per le province di
Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna) ✳ Andrea Emiliani, Dieci anni di
restauro ed altro, p.5-30
Riccetti Piero, Conservazione e restauro dei beni artistici e culturali.
Bibliografia. Firenze, Coop. Expolibro, 1992. 56 p.
Riccio Angela ed. [1984] v.: Chimica e restauro
Riegl Alois, Teoria e prassi della conservazione dei monumenti. Antologia di scritti, discorsi, rapporti 1898-1905; con una scelta di saggi critici. [A cura di] Sandro Scarrocchia. Prefazioni di Andrea
Emiliani, Ernst Bacher, Elio Garzillo. Bologna, CLUEB - Accademia Clementina, 1995. xv, 611 p. (Saggi studi ricerche / Accademia
Clementina di Bologna, 4.)
Righi Lidia ed. [1992] v.: Conservare l’arte
Righini Bonelli Maria Luisa ed. [1976] v.: Il Museo di Storia della scienza
Rinaldi Alessandro [1989] v.:Tutela dei giardini storici
Rivelli Rita ed. [1987] v.: Il restauro della vetrata
Rocchi Giuseppe [1987] v.: Esperienze di storia dell’architettura
Rocchi Paolo [1977] v.: Baietti Stefano - Rocchi Paolo, Complessità
Rohr René - Jean Folschveiller, Étude d’une horloge de table dite
monstrance. —Civici Musei veneziani d’arte e di storia. Bollettino
35 (1991) n.1-4, p.18-26
Roisecco Giulio [1976] v.: Carbonara Giovanni, La reintegrazione dell’immagine
Romano Giovanni ed. [1978] v.: Musei del Piemonte
Rome-Hyacinthe Michèle [1987] v.: Ipert Stéphane - Rome-Hyacinthe Michèle, Restauration des livres
Romiti Conti Marina ed. [1996] v.: Conti Alessandro, Manuale di restauro
Rosato Guido ed. [1987] v.: Palazzo Spinola
Rossi Libero - Guasti Gisella, Dal restauro alla conservazione. La
gestione del patrimonio librario. Roma, NIS / Nuova Italia Scientifica,
1987. 171 p. (I manuali, 52.)
Rossi Marcello ed. [1984] v.: Cantiere / restauro
Rossi Scarzanella Chiara [1992] v.: Problemi di restauro
Rossini Giorgio [1993] v.: Levanto nel Rinascimento
106
Rossini Giorgio ed. [1996] v.: La Chiesa di Santa Maria a Vezzano Ligure
Rotondi Terminiello Giovanna ed. [1984] v.: Facciate dipinte
Rotondi Terminiello Giovanna ed. [1987] v.: Palazzo Spinola
Rovighi Luigi [1986] v.: Restauro, conservazione e recupero
Ruaro Loseri Laura, Il Gabinetto di restauro dei civici musei di storia
ed arte di Trieste. Presentazione di Manlio Cecovini. [Testi di ]Vinicio
Tomadin, Maria Walcher Casotti e Lorenza Rescinti. —Atti dei
civici musei di Storia ed arte (Trieste) [8] (1983) quad.11, 132 p.
Rubino Gregorio E., L’archeologia industriale: problemi e metodi.
(Barletta, 26 giugno 1988). —Bollettino [dell’]Associazione per l’Archeologia industriale 7 (1988) n.20-21, p.2-5
Ruskin John, [The stones of Venice. it.] Le pietre di Venezia.A cura
e con l’introduzione di Jan Morris; nota all’edizione italiana e
traduzione di Attilio Brilli. Milano,Arnoldo Mondadori, 1982.
295 p. (Le palme)
Ruskin John [1983] v.: Dalla Costa Mario, La basilica di San Marco
Sandalinas Carmen, Criteris actualis de restauració de talla i pintura
sobre fusta. —De Museus. Quaderns de museologia i museografia
2 (1989) n.2, p.55-56
Il Sant’Emidio d’argento di Pietro Vannini e il suo restauro.
(Ascoli Piceno, 25 luglio-15 settembre 1989). Firenze, Opus
Libri, 1989. 58 p. (Soprintendenza per i beni artistici e storici delle Marche
- Opificio delle pietre dure e Laboratori di restauro) ✳ Dolcini Loretta,
Il restauratore di oreficerie, p.17-18
Santamaria Ulderico [1995] v.: La statua equestre
Santamaria Ulderico [1996] v.: Indagini... Bernini
Santonastaso Felice [1987] v.: Anastilosi
Santonastaso Felice ed. [1987] v.: Anastilosi
Sartor Maria Lucia [1995] v.: Fogliato Mario - Sartor Maria Lucia, L’arte dello stucco a
Venezia
Sauver l’art? Conserver.Analyser. Restaurer. (Genève - Musée
Rath, 18 mars - 16 mai 1982). Genève, Editions du Tricorne, 1982.
107
331 p. (Musée d’art et d’histoire, Genève) ✳ La restauration en horlogerie ancienne, p.212-213
Scarioni Sandro fot. [1996] v.: L’altare d’oro
Scarrocchia Sandro ed. [1995] v.: Riegl Alois, Teoria e prassi
Schätze der Astronomie.Arabische und deutsche Instrumente
aus dem Germanischen Nationalmuseum. Katalog: Johannes
Wilfers und Karin Holzamer. Nürnberg, Germanische National
Museum, 1983. 140 p. ill.
Schippa Bruno [1992] v.: Lorusso Salvatore - Schippa Bruno, Le metodologie scientifiche
Schmitt Gustav, Die Comtoise-Uhr.Villingen (D), Müller, 1983.
xi, 622 p.
Schmitt Gustav, Die Morez-Uhr. Lausanne, Scriptar, 1988. 229 p.
Scialoja Toti [1986] v.: Conti Alessandro, Michelangelo
Scianna Nicolangelo [1987] v.: La fotografia
Scicolone Giovanna C., Lezioni sul restauro dei dipinti contemporanei. Botticino, Enaip, 1989. 176 p. (Enaip Lombardia - Scuola regionale per la valorizzazione e conservazione dei beni culturali)
Scicolone Giovanna C.1, Il restauro dei dipinti contemporanei.
Dalle tecniche di intervento tradizionali alle metodologie innovative.
Firenze, Nardini, 1993. 218 p. (Arte e restauro)
Scicolone Giovanna C.2 [1993] v.: Dipinti su tela
Scicolone Giovanna C. ed. [1993] v.: Dipinti su tela
La scienza e l’arte della conservazione. Storici dell’arte, tecnici, restauratori a confronto sui temi ancora irrisolti del restauro. —
Ricerche di storia dell’arte 5 (1982) n.16, 96 p. ✳ Paolo Marconi,
Editoriale, p.4-6; Giovanni Urbani, La scienza e l’arte della conservazione dei beni culturali, p.7-10; Alessandro Conti, La patina della
pittura a vent’anni dalle controversie ‘storiche’.Teoria e pratica della conservazione, p.23-35; Cecilia Bernardin, Reversibilità degli interventi,
interventi minimi e manutenzione nel restauro delle opere d’arte contemporanee (e non), p.36-37; Paolo Marconi, Storiografia artistica, tecniche
storiche e creatività nel restauro architettonico: l’esperienza del cantiere,
p.37-53
108
Sclarandis Piergiorgio fot. [1984] v.: Bruno Andrea, Il castello di Rivoli
Seccaroni C. [1994], v.: Accardo Giorgio - Giani E. - Seccaroni C., Bioclimatica
Secco Suardo Giovanni, Il restauratore dei dipinti. [Ristampa anastatica dell’ed.: Milano, Ulrico Hoepli, 1927]. Milano, Cisalpino-Goliardica, 1988. xvi, 574 p. (Reprint antichi manuali Hoepli)
Selleri Anna ed. [1990] v.: Il restauro: intelligenza
Seminario di aggiornamento sul restauro degli avori. (Milano,
9 gennaio - 28 febbraio 1995). Milano, Fondazione Bagatti Valsecchi, 1995. 92 p. ✳ Dolcini Loretta, Introduzione al restauro dell’avorio
nell’ambito delle arti applicate.Aspetti metodologici, p.22-26
Semino Mario ed. [1987] v.: Palazzo Spinola
Serra Antonio trad. [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
La sicurezza dei beni culturali nel trasporto. (Roma, 9 dicembre 1988).Atti del convegno a cura di Giuseppe Basile, Mario
Micheli. Roma, Icr, 1990. 167 p. (Ministero per i Beni culturali ed ambientali - Istituto centrale del Restauro)
Simmel Georg, Philosophische Kultur. 2.Aufl. Leipzig, 1912.
✳ Georg Simmel, Die Ruine, p.125-133
Simmel Georg, [Die Ruine. it.] La rovina. Trad. di Gianni
Carchia. In: Estetiche e retoriche delle rovine. —Rivista di estetica 21
(1981) n.8, p.121-127
Simonetti Farida ed. [1984] v.: Facciate dipinte
Simonetti Farida ed. [1987] v.: Palazzo Spinola
Sims James E. v.: [Exhibiting Cultures ...]
Somers Cocks Anna [1982] v.: Bury Shirley - Somers Cocks Anna, Royal Jewels
Soprani Lidia [1989] v.:Tutela dei giardini storici
Sorlini Claudia ed. [1981] v.: La conservazione del costruito
Spagnesi Gianfranco ed. [1987] v.: Esperienze di storia dell’architettura
Spampinato Maria Stella [1992] v.: Le professioni del restauro
Spantigati Carla Enrica [1997] v.: Il restauro di due bandiere
Speranza Gaetano ed. [1991] v.: Arte in Africa
Spezzani Paolo, Riflettoscopia e indagini non distruttive. Pittura e
grafica. Milano, Olivetti, 1992. 122 p.(Quaderni del restauro, n.11.)
109
Stanzani Anna ed. [1990] v.: Il restauro: intelligenza e progetto
La statua equestre di Cangrande I della Scala. Studi, ricerche,
restauro. A cura di Sergio Marinelli e Giulia Tamanti. [Vicenza],
Neri Pozza, [1995]. 142 p., [33] c. di tav. (Saggi e studi di storia dell’arte, n.s.4.) ✳ Antonia Merzagora Sartori, Stato di conservazione del
gruppo equestre: prime osservazioni, valutazioni e pronto intervento,
p.83-94; Marisa Tabasso Laurenzi - Ulderico Santamaria, Sperimentazione per la scelta del sistema consolidante - protettivo, p.106-116
Stefani Alessandro, L’anello mancante.Alla ricerca dell’artigianato
quasi perduto. Prefazione di Giancarlo Susini. Firenze, Nardini, 1995.
103 p. (Saggezza, scienza, tecnica)
Stefinlongo Giovanni Battista ed. [1988] v.: Primo Corso
Lo stendardo processionale di Nemi. Storia e restauro. Mostra
didattica. (Roma - Museo nazionale delle arti e tradizioni popolari,
8 luglio - 15 ottobre 1987). Roma, Museo delle arti e tradizioni
popolari, [1987]. [24 p.] (Ministero per i Beni culturali e ambientali Istituto centrale del Restauro / Museo nazionale delle Arti e tradizioni
popolari) ✳ Rosalia Varoli-Piazza, [Introduzione], [p. 3]
Strocchi Maria Letizia trad. [1991] v.: Manuale per la conservazione
Strumenti ritrovati. Materiali della ricerca scientifica in Piemonte
tra Settecento e Ottocento. (Torino - Archivio di stato di Torino,
20 marzo - 28 aprile 1991).Torino, Regione Piemonte - Assessorato ai beni culturali, 1991. 77 p.
Studi in onore di Cesare Brandi. —Storia dell’arte 5 (1980)
n.38-40 (gennaio-dicembre), 494 p., [209] c. di tav. ✳ Giulio Carlo
Argan, Premessa, p.9-11; Umberto Baldini, Il restauro del S. Michele
di Vico l’Abate, p.130-135; Giovanni Urbani, Storia dell’arte e della
conservazione, p.411-414
Sul restauro. [Testi di] Ernst H. Gombrich, Otto Kurz, Stephen
Rees Jones [e] Joyce Plesters.A cura di Alessandro Conti.Torino,
Giulio Einaudi, [1988]. viii, 197 p., [8] c. di tav. (Piccola biblioteca
Einaudi, 487.) ✳ Alessandro Conti, Introduzione, p.5-113; Ernst
110
Hans Gombrich, [Dark varnishes:Variations on a theme from Pliny.
—The Burlington magazine 104 (1962) p.51-55. it.]Vernici scure: variazioni su un tema da Plinio, p.117-131
Susini Giancarlo ed. [1995] v.: Stefani Alessandro, L’anello mancante
Tabasso Laurenzi Marisa [1995] v.: La statua equestre
Tagliaferro Laura, Il dipinto e il suo rovescio. Proposta di lettura per
dipinti a supporto ligneo della Galleria di Palazzo Bianco. Genova,
Comune di Genova, 1991. 67 p. (Comune di Genova - Assessorato
alle istituzioni e attività culturali. Servizio beni culturali)
Tagliaferro Laura, La magnificenza privata. Argenti, gioie, quadri e
altri mobili della famiglia Brignole Sale sec.XVI-XIX. Genova, Marietti,
1995. 390 p.
Tagliavini Luigi Ferdinando ed. [1986] v.: Clavicembali e spinette
Taiti Sergio [1992] v.: Problemi di restauro
Tamanti Giulia ed. [1995] v.: La statua equestre
Tampone Gennaro [1984] v.: Legno nel restauro
Tampone Gennaro ed. [1984] v.: Legno nel restauro
Le tappezzerie nelle dimore storiche. Studi e metodi di conservazione.Atti del convegno. (Firenze - Cassa di risparmio di Firenze, Sala dei convegni, 13-15 marzo 1987).Torino, Umberto Allemandi; [Firenze], CISST, 1988. 166 p., [28] c. di tav. (Centro italiano
per lo Studio della storia del tessuto - Sezione toscana, 4.)
Tardini Papeschi Daniela ed. [1984] v.: Landes David S., [Revolution in time. it.]
Tardito Rosalba [1984] v.: Bruno Andrea, Il Castello di Rivoli
Tardito Amerio Rosalba ed. [1982] v.: Galleria Sabauda
Taubert Johannes [1975] v.: Bachmann Karl-Werner, La conservation
Tecniche della conservazione. A cura di Amedeo Bellini.
Milano, Franco Angeli, [1988]. 500 p. (Ex fabrica. Sez. 3,Tecniche,
1.) ✳ Amedeo Bellini, Teorie del restauro e conservazione architettonica,
p.9-56
Tecniche di conservazione degli arazzi.Tre giornate di studio.
(Firenze, 18-20 settembre 1981). Firenze, Leo S. Olschki, 1986.
106 p., [19] c. di tav. (Studi / Accademia toscana di scienze e lettere
111
La Colombaria, 77.) ✳ Juliette de Boeck, La restauration et la conservation des tapisseries, p.29-38
La tecnologia e la conservazione dei metalli antichi. (Bologna,
14 dicembre 1991). Bologna, Botteghe di transizione, 1991. 63 p.
✳ M. Pernot - J. Dubos - J. P. Guillaumet, La fabbricazione di una
fibula celtica. [(Actes du colloque international ‘Expérimentation
en archéologie: bilan et perspectives’. Paris, 6-9 avril 1988). Archéologie expérimentale. Tome 1.: Le feu: le métal, la céramique.
Paris, 1991], p.31-39
Tessili. Conservazione e restauro. [Treviso], Canova, [1990]. viii,
85 p. (Laboratorio aperto / Ministero per i Beni culturali e ambientali Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto, 1.) ✳ Filippa M.
Aliberti Gaudioso, Presentazione, p.vii-viii; Rosalia Varoli-Piazza,
Conservazione e restauro dei manufatti tessili antichi. Indicazioni di metodo,
p.3-12
Thomson Garry, The museum environment. London - Boston,
Butterworths, 1978. 270 p.
Tirotti Massimo trad. [1991] v.: Althöfer Heinz, Il restauro
Tomasella Graziana ed.[1988] v.: Primo Corso
Tomadin Vinicio [1983] v.: Ruaro Loseri Laura, Il Gabinetto di restauro
Tomaszewsky Andrzej [1992] v.: Le professioni del restauro
Torraca Giorgio [1983] v.: Restauro del marmo
Torsello Paolo B., La materia del restauro.Tecniche e teorie analitiche.
Venezia, Marsilio, 1988. 207 p., [16] c. di tav. (Polis) ✳ Marco Dezzi
Bardeschi, La nuova conservazione e il destino dell’esistente, p.7-12
Tosini Isetta [1996] v.: Indagini ... San Demetrio
Tripodi Graziadei,Il restauro come e perché.Introduzione diVincenzo Pacelli. Napoli, Edizioni Scientifiche italiane, 1981. 127 p. ill.
Tromellini Pina ed. [1985] v.: In forma di strumento
Trosti Ferroni Renza [1996] v.: Indagini ... San Demetrio
Trovato Maria Elisabetta trad. [1979] v.: Davis Kenneth - Henvey Thom, [Restoring furniture. it.]
112
Tutela dei giardini storici. Bilanci e prospettive.A cura di Vincenzo Cazzato. Roma, Ministero per i Beni culturali e ambientali, 1989. 466 p. (Quaderni / Ministero per i Beni culturali e
ambientali - Ufficio Studi) ✳ Desideria Pasolini dall’Onda, Restauro
del verde storico nella pianificazione del territorio, p.65-69; Isa Belli
Barsali, I giardini non si sbucciano, p.110-115; Franco Panzini, Il
giardino storico e la teoria brandiana sul restauro, p.121-126; Franco
Borsi, Il restauro dei giardini storici: problemi di metodo, p.159-163;
Alessandro Rinaldi, Un falso problema: il restauro dei giardini storici, p.236-248. In appendice: Lidia Soprani, Il paesaggio archeologico, p. 448-451; Lucina Caravaggi, Architettura e Natura: le reintegrazioni archeologiche, p.452-466
Urbani Giovanni [1980] v.: Studi in onore di Cesare Brandi
Urbani Giovanni [1992] v.: La scienza e l’arte della conservazione
Uhrzeiten. Die Geschichte der Uhr und ihres Gebrauches.
Frankfurt a. M., Historisches Museum Frankfurt und Jonas, 1989.
336 p. ✳ Eckehard Deichsel, Die frühen öffentlichen Uhren in des Residenzstadt Marburg. p.67-94
L’uso sociale dei musei.Atti del seminario. (Asti - Biblioteca consorziale astense, aprile 1976).Asti, Comune di Asti, 1976. 43 p. ✳ Gian
Luigi Bravo, Significato e valore dei beni culturali, p.4-10
Uzielli Luca ed. [1994] v.: Conservazione dei dipinti su tavola
Vaccari Maria Grazia, Restauri a Firenze nel Settecento: tra teoria
e prassi. —Kermes. Arte e tecnica del restauro 2 (1989) n.4
(gennaio-aprile), p.39-44
Vaccari Maria Grazia - Conti Susanna, I veli bizantini del Museo
Marciano di Venezia. La pulitura: problemi, sperimentazioni, risultati. —
OPD Restauro. Rivista dell’Opificio delle pietre dure e Laboratori
di restauro di Firenze 8 (1996) p.48-65
Valentino Domenico Antonio ed. [1987] v.: Il restauro della vetrata
Valensise Marina ed. [1994] v.: L’Italia
Vannini Pietro [1989] v.: Il Sant’Emidio
Vanzan Marchini Nelli-Elena ed. [1985] v.: La memoria della salute
113
Varoli-Piazza Rosalia [1987] v.: Lo stendardo processionale
Varoli-Piazza Rosalia [1990] v.:Tessili. Conservazione e restauro
Vassallo Eugenio [1987] v.: Esperienze di storia dell’architettura
Vedovello Sabina [1992] v.: Le professioni del restauro
Ventura Leandro, Il collezionismo di un principe. La raccolta di marmi
di Vespasiano Gonzaga Colonna. Modena, Franco Cosimo Panini,
1997. 168 p. ill.
Venturi Lionello, Presentazione. —Bollettino dell’Istituto centrale
del Restauro 1 (1950) n.1, p.3
Venturoli Paolo[1989] v.: Bergamo / restauri 1983
Venturoli Paolo ed. [1989] v.: Bergamo / restauri 1983
Venturoli Paolo [1997] v.: Il restauro di due bandiere
Venturoli Paolo ed. [1997] v.: Il restauro di due bandiere
Vertone Saverio trad. [1984] v.: Landes David S., [Revolution in time. it.]
Viale Vittorio [1957] v.: Bernardi Marziano - Viale Vittorio, Alfredo d’Andrade
The Victoria & Albert Museum. London, Scala/Philip Wilson,
1983. 384 p. ✳ British Art by Michael Darby; European Art by Anthony Burton and Susan Haaskins; Oriental Art by John Ayers
Vigliano Giuseppina [1996] v.: Indagini ... Bernini
Villani Giovanni ed. [1989] v.: Restauro in Irpinia
Viollet-le-Duc Eugène Emmanuel [1983] v.: Dalla Costa Mario, La basilica di San Marco
Viroli Giordano, Per un modello di cultura figurativa. Forlì: città e
museo. Bologna, Istituto per i Beni artistici culturali naturali della
Regione Emilia-Romagna; Forlì, Comune di Forlì, 1980. 137 p.
(Ricerche dell’Istituto per i Beni artistici culturali naturali della Regione
Emilia-Romagna)
Visconti Cherasco Maria Carla ed. [1992] v.: Architettura castellana
Vita Gennaro ed. [1988] v.: Primo corso
Vittet Jean, Les pendules de la chambre de Louis XV à Compiègne et
de son cabinet du conseil à Fontainebleau. —Revue du Louvre. La
Revue des musées de France 32 (1992) n.2, p.32-41
Vlahov Riccardo ed. [1987] v.: La fotografia
Vogel Susan [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
114
Walcher Casotti Maria [1983] v.: Ruaro Loseri Laura, Il Gabinetto di restauro
Werner Alfred Emil Anthony [1986] v.: Plenderleith Harold James - Werner Alfred Emil
Anthony, [The conservation of antiquities ...]
Wilfers Johannes ed. [1983] v.: Schätze der Astronomie
Winckelmann Johann Joachim, Il bello nell’arte. Scritti sull’arte
antica. A cura di Federico Pfister.Torino, Giulio Einaudi, 1983.
lxxviii, 190 p. (Nuova universale Einaudi) ✳ David Irwin, Introduzione,
p.vii-lxxv
Yamaguchi Masao [1995] v.: [Exhibiting Cultures ...]
Zampetti Pietro [1953] v.: Antichi dipinti
Zampetti Pietro ed. [1953] v.: Antichi dipinti
Zangheri Luigi ed. [1976] v.: I musei scientifici
Zanni Annalisa ed. [1985] v.: Fatti come nuovi
Zorzi Alvise Piero [1983] v.: Dalla Costa Mario, La basilica di San Marco
Zurli Francesco [1986] v.: Metodologia e prassi
Finito di stampare nel mese di aprile 2000
presso est stampa digitale
via Forlì 64 10149 Torino
tel. 011 451 76 11
fax 011 453 00 04
e mail: [email protected]