COOPERATIVA TRA PROFESSIONISTI: si può fare?

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COOPERATIVA TRA PROFESSIONISTI: si può fare?
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13 dicembre 2013
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COOPERATIVA TRA PROFESSIONISTI: si può fare?
Si è tenuto l’11 dicembre 2013 presso il Politecnico di Milano l’evento promosso da Confcooperative
Lombardia “@Professioni.COOP in cooperativa, imprenditori di se stessi, dopo l’Università”.
I lavori sono stati aperti dal Pro Rettore, prof. Alessandro Balducci e dal Vicepresidente di Confcooperative
Lombardia, Massimo Minelli.
Il Vicepresidente Minelli ha sottolineato che la cooperativa tra professionisti è un’opportunità reale per
giovani laureati e professionisti, uno strumento efficace per sviluppare occupazione, autoimprenditorialità
e soprattutto valorizzare competenze tecniche di alto livello, come quelle che unanimemente si
consolidano nel percorso di studi per architetti e ingegneri al Politecnico di Milano.
Minelli ha continuato evidenziando che la cooperativa tra professionisti rappresenta una nuova formula
per intraprendere la libera professione, precisando che l’aggregazione è oggi infatti un fattore
imprescindibile in tutti gli ambiti del nostro difficile contesto economico, la cooperazione associata a
Confcooperative in Lombardia ha risposto a questa necessità garantendo occupazione e a conservando il
valore del lavoro svolto da oltre 500.000 soci ed 80.000 lavoratori, con un trend, per i lavoratori, del +13%
negli ultimi 5 anni, l’obiettivo e l’auspicio è che possa svolgere questo ruolo anche nel mondo delle
professioni, che è ovviamente un comparto del terziario distinto, da quello in cui ordinariamente la
cooperazione stessa opera.
Minelli ha concluso sottolineando che svolgere la propria professione in cooperativa significa sviluppare
forti potenzialità in termini di multidisciplinarietà, flessibilità, di possibilità di capitalizzazione e di
sviluppo di un marchio comune, significa in definitiva affrontare tutte quelle sfide verso cui oggi anche il
mondo delle professioni deve confrontarsi.
I lavori sono proseguiti con l’intervento del direttore della rappresentanza della Commissione Europea a
Milano, Fabrizio Spada che ha illustrato l’azione della Commissione Europea nella promozione della
concorrenza anche nel comparto delle professioni. La crisi del mercato del lavoro aprirà, necessariamente,
nuovi spazi all’impresa: anche ai professionisti sarà richiesto di diventare più imprenditori per essere
competitivi negli scenari sovranazionali.
Per questo l’Europa sollecita gli ordinamenti nazionali per abbattere tariffe professionali e barriere
all’ingresso nelle professioni e favorire così la circolazione dei professionisti ed il conseguente accesso a
nuove opportunità di lavoro. L’intervento iniziale è stato lo spunto per avviare la tavola rotonda moderata
da Isidoro Trovato, giornalista de Il Corriere della Sera. Il notaio Angelo Busani ha richiamato le principali
novità introdotte dalla riforma che nel 2011 ha per la prima volta ammesso l’esercizio della professione in
forma societaria, introducendo, rispetto al tradizionale studio associato, la possibilità di raccogliere capitale
di rischio attraverso l’ammissione di soci finanziatori e la possibilità di fruire di un regime di responsabilità
limitata per gli incarichi assunti dalla società. L’ingegnere Salvatore Di Dio, tra i vincitori del concorso
AAAarchitetti cercasi di Federabitazione Lombardia, ha evidenziato come la cooperativa appaia la forma
migliore per condividere il progetto d’impresa che lui con altri colleghi stanno avviando: la necessità di
conciliare esperienze professionali differenti e impegni lavorativi anche territorialmente distanti richiede,
infatti, uno strumento flessibile che, allo stesso tempo, favorisca un’intensa e paritaria collaborazione.
L’architetto Paolo Mazzoleni, consigliere dell’Ordine degli architetti della provincia di Milano, ha riportato
alcuni dei numeri che oggi rappresentano la professione dell’architetto a Milano ed in Italia, dai quali si
desume l’elevato numero di iscritti agli ordini e il basso reddito medio di quelli under 35 (€ 1.300 al mese).
Da tale crisi è possibile uscire se si incentivano le aggregazioni tra professionisti che il mercato, soprattutto
internazionale, richiede di dimensioni sempre maggiori e se si creano gli strumenti per favorire l’accesso al
mercato dei capitali necessari a bilanciare i lunghi tempi di pagamento dei clienti. L’ingegnere Chiara
Battistoni, consigliere dell’Ordine degli Ingegneri di Milano, ha citato alcuni dati sul mercato degli ingegneri
nella provincia di Milano ed in Italia da cui risulta che anche la professione di ingegnere comincia a risentire
della crisi. I primi segnali di disoccupazione sono tanto più preoccupanti poiché gli ingegneri hanno fatto da
tempo della flessibilità e multidisciplinarietà la loro forza: la formazione già da qualche anno orienta verso
mercati internazionali e le modalità lavorative favoriscono la rete ed il lavoro in team. Marco Venturelli,
vice segretario di Confcooperative, ha sottolineato la disponibilità manifesta dagli ordini professionali a
confrontarsi su un tema di grande attualità: ciò dimostra come gli ordini abbiano bene compreso che sulla
promozione di cooperative tra professionisti, Confcooperative non è in competizione con loro, ma alleata.
La forma cooperativa, infatti, può rappresentare per i professionisti uno strumento flessibile che, attraverso
la mutualità, valorizza l’identità e la specificità del contributo del singolo professionista.
La tavola rotonda è stata seguita dall’intervento di due rappresentanti delle tre facoltà di architettura, il
prof. Emilio Pizzi, preside della facoltà di Ingegnere Edile/architettura ed il prof. Prof. Emilio Faroldi,
coordinatore del Corso di Studio in Scienze dell'Architettura, che hanno promosso, insieme a
Confcooperative Lombardia l’evento; da entrambi è stata evidenziata la necessità di promuovere, fin dal
percorso di studi universitari, la cultura del “fare impresa”: preparare gli studenti al solo esercizio della
professione, per quanto l’offerta formativa del Politecnico sia al riguardo di grande qualità, non è
sufficiente ad affrontare la crisi del mercato e le sfide delle professioni.
Ha chiuso i lavori l’assessore al commercio, turismo e servizi di regione Lombardia, Alberto Cavalli che ha
sottolineato come i servizi professionali appartengano all’area dell’innovazione che il suo assessorato,
come più in generale la politica regionale, intendono sostenere e promuovere quali strumenti per
contrastare la crisi economica. In tale prospettiva acquista particolare rilevanza il contributo che la
cooperazione, tradizionalmente vocata ad essere un elemento di novità, può offrire allo sviluppo, al
territorio, alla sostenibilità.