Antonio - Pellegrinando

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Antonio - Pellegrinando
IL camino Inglés in 4 gg
Ho percorso in solitaria il cammino inglese partendo da Ferrol dal 25 al 28 Aprile 2016. Voglio
premettere che sono una persona in buona salute che però ha meticolosamente curato la
preparazione nei sei mesi precedenti, inoltre ho potuto godere di un tempo incredibilmente
favorevole (4 giorni di sole e fresco) che mi ha facilitato nel compito.
Le distanze chilometriche che indico nella relazione sono frutto delle tracce GPS rilevate dal mio
telefonino, potrebbero essere dunque non precisissime.
Preciso inoltre che non ho mai dormito negli albergue della Xunta de Galicia poiché da un lato
russo come un disperato (dando fastidio agli altri!) e dall' altro ho paradossalmente un sonno molto
sensibile, avrei rischiato di non dormire un secondo.
Arrivo: Volo IBERIA Linate-Madrid e Madrid-Coruna. Arrivo alle 16:55 di domenica quando l'
autobus di collegamento per coruna “estaccion de autobus” è partito da 20 secondi. Prendo un taxi
per 21 euro. Da li Pullman (8 euro) delle 18:00 che arriva a Ferrol per le 19:40 percorrendo per
intero la strada secondaria da betanzos a ritroso fino a ferrol. Capisco che sarà sudore. Alla sera con
14 euro mangio da “Frank” vicino al cippo di partenza al porto polpo alla gallega ed aragostelle
impanate nei germogli di soia. Capisco la seconda cosa: la Galizia, anche se fa buio, già mi piace
molto...
Tappa 1) FERROL – PONTEDEUME km rilevati 27,6 (tagliando dal ponte della ferrovia)
A Ferrol arrivo in serata e dormo presso l' Hostal “la frontera” per 18 euro. Camera pulita e
superaccessoriata (lamette da barba e spazzolino usa e getta incluso). Parto mezz'ora prima dell'
alba alle 7. il centro città è piuttosto incasinato anche se non mi sono mai perso ci sono andato
vicino, poi quando si arriva alla Lidl ed alla periferia le frecce diventano più numerose e perdersi
diviene impossibile. Non mi soffermo sulla descrizione della tappa nel dettaglio che altri prima e
meglio di me hanno descritto. Tutto sommato piacevole ed alle 13:07 mi siedo al bar di fianco alla
pulperia sulla destra del ponte di pontedeume. Qualche saliscendi per una tappa caratterizzata da un
piacevole alternarsi di piccole salite e discese. Sellos disponibili in ogni genere di posto fuorchè
chiese e canoniche: i preti si sono estinti? A Pontedeume dormo all' Hostal-restaurante Luis. Gente
per bene che mi accomoda in camera micro ma pulita con bagno in ordine. Mangio sempre da loro e
come in tutto il pellegrinaggio, egregiamente.
Tappa 2) PONTEDEUME – BETANZOS km rilevati 22,7. Personalmente la tappa che ho sofferto
di più di tutte per la continua alternanza di saliscendi vigorosi pur essendo la più breve in assoluto.
Si parte da Pontedeume di prima mattina e si continua a scollinare e scendere per tutto il giorno. Se
non avessi avuto con me i miei bastoncini credo avrei avuto le ginocchia polverizzate (soffro molto
questo problema) all' arrivo a Betanzos. Panorami più variegati di ieri con un arrivo in un paesotto
molto pittoresco. A Mino sellate appena possibile al primo bar che incontrate: paese morto. Al
concello di Vinas un cartello avverte che non si sella se non alla casa di Frank e che “se non sapete
dove sia la casa di Frank, chiedete in strada, se in strada non c'è nessuno... proseguire verso
Santiago”. Sottotitolo non rompere le palle qui in comune che abbiamo tantissimo da fare... Arrivato
a Betanzos alle 12:30 circa ho mangiato il baccalà alla portoghese da “o rey do bacalao” oltre ad un
insalata mista da 18kg (“o rey” è tanto bravo in cucina quanto antipatico nel servire) ed alla sera in
un localino appena aperto veramente carino: Mesòn “o progreso” come sempre spendendo cifre
ridicole comparate alla brianza in cui vivo. Nella chiesa di S. Francesco trovate una suora laica che
ha vissuto 16 anni a Roma e che, oltre a concedere uno dei pochissimi sellos “ecclesiali” che ho
recuperato in tutto il cammino, è veramente entusiasta della chiesa che costudisce. Da vedere anche
quella di S. Maria. All' ufficio del turismo addetta che non spiaccica una parola di inglese mi spiega
in Gallego che i pellegrini, in questa zona, sono come la febbre, quando c'è speri che passi presto.
Simpatica. Io però devo dire che sono stato ben accolto ovunque. Dormito nell' appartamento con
camera privata e bagno in comune della cioccolateria Betanzos. Pomeriggio a far foto per i vicoletti
del centro ed a cercare la strada per il giorno dopo: conchiglie (pochissime) incastrate ne pavimento
della piazza e tanto spirito di adattamento.
TAPPA 3) Betanzos-Bruma. Km percorsi 30,1. Quella che è definita più o meno unanimemente la
tappa più difficile del cammino io la posso mettere al terzo posto nella mia classifica personale. Si
cammina sostanzialmente per 20km in totale pianura in mezzo a boschi bellissimi salendo solo
occasionalmente per falsi piani più o meno accennati. Arrivati a Presedo un nuovo bar “il museo del
pellegrino” offre sello del bar + sello parrocchiale, inoltre a presedo hanno aperto un nuovo
albergue. Caffè al bar Julia proprio qualche centinaio di metri prima della chiesetta di san Paio de
Villacoba. Al bar incontro il primo pellegrino incontrato in tutto il percorso: Antonio da Siviglia che
però mollo subito perchè va troppo turista per il mio passo. Da qui in poi ci sono due/tre chilometri
che vanno fatti pensando “perchè proprio a me, Gesù?” e trovando nella fede un motivo per
proseguire. Tratti molto vicini al 20%. Arrivati in cima però si cammina per falsi piani e salitelle per
altri (noiosissimi) 8km. A cinque chilometri dall' albergue sorpasso la seconda pellegrina incontrata
da Ferrol a qui, l' irlandese Dedra. Capisci che sei arrivato a Bruma dal fatto che ti ritrovi l'
hospitalera Carmen alle calcagna che avvisata da fotocellula celeste ti accoglie con un super sello.
Novità 2016: hanno aperto un ristorantino a 20mt dall' albergue dove la signora Maria offre pochi
piatti ben cucinati. Sta mattina ho mangiato 30km in 6 ore... troppo poco per la tappa di domani...
ho strafatto per le mie capacità; inoltre passo il pomeriggio ad ammazzarmi di chupitos con la
seconda pellegrina incontrata in questo pellegrinaggio (l' irlandese che mi sfida con “se sai bere
quanto camminare ti pago il pranzo”). Ecco. Mai mettersi a bere contro un irlandese. La vittoria è
per l' Italia “avete i colori della bandiera al contrario”, sentenzio ebbro, ma difendere la patria mi è
costata una sbornia assurda (e a lei quasi 50 euro tra pranzi ed extra). Collasso all hostal “O Meson
Novo”, 2km fuori dal cammino, dove con 35 euro mi offrono polpo per cena e camera molto grande
con bagno pulito. Solo camera 20 euro. Per sera decido di smaltire l' alcool in eccesso cercando la
strada per tornare sul cammino: al mattino partirò presto perchè voglio arrivare a Santiago entro
sera.
TAPPA 4) BRUMA – SANTIAGO Km 43,8 Tappa un po' noiosa fino a Sigueiro. Si cammina
pressochè in discesa fino alla meta sempre o quasi su asfalto dove qualche generazione di Galleghi
ha intenzione di qualificarsi per la formula uno: attenzione. Non trovo, incredibilmente, nulla di
aperto per un sello (od un goccio di acqua) fino a Sigueiro. Busso ad un paio di chiese. Tutti i bar
chiusi, e sono fior di chilometri. Meno male che come sempre viaggio con mezzo chilo di acqua in
più e qualche biscotto. Arrivato a Sigueiro il cammino si incasina. Chiedo alla polizia locale che mi
dice “di la” roteando il braccio a 360°. Mi ritrovo ed esco dalla “ridente” miniatura di Cinisello
Balsamo in Galizia. Verso il trentesimo chilometro, come Fantozzi in un delirio allucinatorio,
intravvedo la sagoma di San Giacomo sulla chiesa che si incontra uscendo da Sigueiro. Lo ignoro e
proseguo per una salita tra i boschi che ricordo precisamente interminabile. Arrivo nei pressi di un
ponte della ferrovia e toglo le scarpe per inserire piedi e polpacci in uno dei numerosissimi
fiumiciattoli gelati che scorrono in galizia. Sosta di 30 minuti per sgranocchiare una barretta di
cereali perchè oltre alla colazione (che non faccio mai per abitudine) oggi ho saltato anche il pranzo
e comincio a svarionare. Riparto e faccio 5/6km poi mi rifermo. Davvero sto pagando tutte le mie
colpe. In cima a Sigueiro mi volto ed intravvedo le torri di raffreddamento della centrale elettrica
che sorge in parte all' hostal meson novo, a Bruma. Vederle tanto lontane nella foschia del
mezzogiorno mi rende orgoglioso della strada fatta. D'ora in poi Santiago o morte. Riparto a testa
bassa e senza più acqua per gli ultimi 9km. Arrivo nella municipalità di Santiago verso le 16:30
passando per la periferia industriale. Qui le indicazioni sono poche ma non ci si perde, si va d'
inerzia. Ad un chilometro dalla cattedrale l ' ultimo mojon mi fa perdere la strada 12 volte. Fan***o,
seguo la segnaletica stradale. Mi trovo in piazza do Obradoiro, mi giro e la facciata della cattedrale
è dietro di me. L' emozione me la tengo per me, chi c'è stato sa di cosa parlo, chi ci starà ha tutta la
mia invidia. Ci metto una decina di minuti per capire che adesso “il lavoro è finito” anche se non mi
sembra vero ed un altra decina di smarrimento perchè c'è tantissima gente ed io avrò visto 50
persone in 4 giorni. Sono le 17:20 di Giovedì.
A Santiago poi ho dormito presso l' Hospederia San Martin Pinario: voto 10+ per 23 euro la notte
con la colazione – caldamente consigliato prenotare prima. Mi sono poi spostato il giorno dopo a
Finisterre; anche qui evito di dilungarmi in ulteriori e già ben eviscerate segnalazioni. Ho mangiato
benissimo al ritorante “Lecer” e dormito divinamente all' Hotel rustico Prado da Vina (35 euro la
super singola con doccia idromassaggio... pellegrini moderni...) dove mi hanno offerto una
colazione indimenticabile.
Tornato a Santiago ho ridormito per una seconda sera all' Hospederia San Martin Pianario: oggi le
camere da “pellegrini” (meno moderne) erano finite e mi hanno “bastonato” 48 euro per la singola
con colazione. Rifarei molto volentieri perchè è un postone a 20mt dalla cattedrale.
Non proseguo in altri consigli ben raccontati altrove ma mi permetto di segnalare che mi sono
portato 10mt di cordino, utilissimi insieme alle spille da balia per improvvisare stenditoi su zaino,
camere, balconi etc: la galizia in questo periodo è fredda e non asciuga nulla.
In generale il Camino Inglès è stato FANTASTICO per come me lo ero immaginato: da soli in
mezzo ad un bel niente per ore a camminare senza incontrare anima viva se non, come ovvio, ai
paesi di arrivo. Un cammino in cui chiaccherare con se stessi diventa automatico pur non volendolo
fare. Panorami spettacolari fino a Bruma (e poco oltre), boschi di eucalipto che ti risparmiano il
pellegrinaggio alle terme per allargare i polmoni dopo le bronchiti del nord italia ed un condensato
di emozioni che certamente altri cammini più lunghi forse permettono maggiormente di sviluppare
ma che l' inglese riesce a concentrare nei 4/7 giorni in cui si decide di percorrerlo senza, a mio
giudizio, farti fare l' esperienza “troppo in fretta”. E' certamente un cammino che, fatto in solitaria
come me, forse esprime in maniera ancora più esasperata il bisogno di stare in pace. Non è
pericoloso né per “predoni e banditi” né, a mio giudizio, per l' opportunità di perdersi. Rispetto ai
primi report qui su pellegrinando devo dire che le frecce sono presenti pressochè sempre e quando
non si trovano basta andare dritti. La regola fondamentale è che la freccia gialla comanda su tutto,
persino sui mojon che in qualche occasione hanno la piastrella in contraddizione con la freccia:
seguite la freccia. Se non ci sono frecce e c'è un bivio l' intuito non fallisce e capirete da soli che
dovete andare dritto per la direzione da cui arrivate. Fino a Bruma a volte le frecce sono pure
noiosamente messe ovunque, da bruma a santiago molto meno segnalato (era forse stanco l' omino
con la vernice?) ma, ribadisco, le possibilità per un pellegrino solitario di perdersi sono ridottissime.
Avere a disposizione una mappa su telefonino o su carta aiuta per capire che non si è sbagliato
strada, In ogni caso, da pontedeume a santiago, sostanzialmente si va sempre verso sud per cui....
seguite il sole!
I pellegrini che ho poi incontrato a Santiago e Finisterre provenienti dal Francese devono aver
vissuto un esperienza di gruppo fantastica fatta di condivisione ed incontro ed aiuto reciproco;
egoisticamente era proprio ciò che non cercavo io. Io volevo camminare verso Santiago per pensare
e godermi il nulla, punto e basta. Chi cerca compagnia od una “scorciatoia corta” per avere la
compostela suggerisco di fare gli ultimi 100 km del Francese da Sarria. Io ho trovato tempo
spettacolare sempre: freddo quanto basta per camminare svelto (raramente al mattino avevo più di
8/9 gradi) ed il sole a farmi compagnia ed asciugare i miei panni stesi sullo zaino. Certamente credo
che in agosto (col caldissimo) o sotto l' acqua avrei avuto un esperienza decisamente più
“provante”. Lo consiglio a tutti quelli che vogliono misurarsi con se stessi o con coloro che
semplicemente nel cammino non cercano solo la meta ma pure la bellezza del viaggio ed in quanto
a natura la Galizia ha bellezza da vendere. Un cammino in cui non sono riuscito a perdere un hg di
peso: si mangia benissimo ovunque a prezzi ridicoli.
Buen Camino!
Antonio
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