La dinastia Kraemer
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La dinastia Kraemer
La parola agli antiquari -38 Una sala della galleria Kraemer di Parigi, 43 rue de Monceau; www.kraemer.fr Scrittoio da centro di François Lieutaud, tappeto Savonnerie, specchiera e orologio da terra Luigi XV. La dinastia Kraemer Qualità e stile Giunta alla sesta generazione, la galleria parigina è il riferimento per il collezionismo internazionale di mobili e oggetti d’arte del XVIII secolo. Sono usciti dal loro “magazzino” molti arredi presenti in grandi musei di Vilma Sarchi 80 ● Antiquariato D al 1875 i Kraemer, antiquari giunti alla sesta generazione, vantano una straordinaria raccolta di mobili del XVIII secolo francese. E da oltre un secolo vendono a collezionisti privati e a musei di tutto il mondo. Dal 1928 la loro galleria si trova in un elegante palazzo al 43 di rue Monceau a Parigi e dall’esterno nulla ne suggerisce la presenza: nessuna vetrina sulla strada, Antiquariato ● 81 Di fianco: candeliere (di una coppia) Luigi XIV in bronzo dorato eseguito su disegno di Corneille van Clève. A sinistra: tavolo Reggenza con piano in marmo di Levanto. La storia dei Kraemer (nella foto, da sinistra, Laurent, Nicole, Mikaël, Sandra, Alain e Olivier) comincia nel 1875 quando Lucien Kraemer apre un piccolo negozio a Parigi in rue de Penthièvre. La sua galleria diventa poi il punto di riferimento di clienti internazionali come Moïse de Camondo, i Rothschild e i Vanderbilt. Nel 1928 acquista con il figlio Raymond l’immobile in rue Monceau dove nascerà Philippe, padre di Laurent e Olivier che entrano in galleria nel 1970. A essi si aggiungono Nicole, moglie di Laurent, Mikaël e Alain, figli di Olivier e Sandra, figlia di Laurent. ma solo una laconica placca in ottone sulla quale è inciso semplicemente “Kraemer”. Non è un caso: i Kraemer, infatti, sono molto discreti. Come spiega Laurent Kraemer: «Cerchiamo di non far parlare di noi, raramente concediamo interviste. La discrezione è il nostro mantra. Ma siamo mercanti d’arte e la nostra galleria è totalmente aperta al pubblico, con il quale ci piace condividere la nostra passione». E aggiunge: «Non siamo mondani, siamo pessimi promotori di noi stessi e, a parte la Biennale di Parigi, dove siamo felici di ricevere tutti, generalmente non partecipiamo a eventi». Parlano però volentieri dei loro parametri di scelta. «Dal 1875 la nostra famiglia segue tre criteri», prosegue Laurent. «Nessuna indulgenza nell’analisi degli oggetti: il più piccolo difetto, un bronzo sostituito, un’impiallacciatura restaurata, anche se minimamente, e l’oggetto non entra nel nostro stock. Il secondo è la bellezza, che spesso è legata alla rarità che, a sua volta, si può cogliere attraverso la conoscenza. Il terzo è la qualità. Un pezzo deve suscitare il desiderio, quella strana forza che un oggetto emana quando ti “chiama”». E aggiunge: «Quando mio nonno si trovava davanti a un esemplare straordinario, non aveva tutta la documentazione di cui disponiamo oggi. Ma aveva occhio e questa sua capacità di distinguere ci è stata trasmessa e i clienti lo sanno. Tutta la nostra famiglia è competente». Per questo motivo, in galleria si possono trovare solo pezzi di alto livello. «Per fare gli antiquari, si deve essere doppiamente coraggiosi», continua Laurent Kraemer. «Se un oggetto non ha tutti i requisiti, anche se ci piace e com- mercialmente potrebbe portare interessanti benefici alla galleria, abbiamo il coraggio di non comprarlo. Al contrario, quando un oggetto è straordinario, dobbiamo avere il coraggio di acquistarlo, anche se rappresenta un grosso impegno finanziario. Non ci lasciamo mai tentare da oggetti medi. È così che abbiamo creato uno dei più importanti “magazzini” al mondo. La nostra reputazione si è creata con il passaparola». Il trionfo dei Luigi. Nell’atmosfera ovattata della galleria i saloni, che si snodano su diversi piani, sono arredati con mobili Luigi XIV, XV e XVI di altissimo livello. E la nuova generazione dei Kramer si “diverte” ad abbinarli con opere contemporanee. «Il mobile francese del XVIII secolo rappresenta un momento d’eccezione nella storia dell’arte», spiega Laurent. «La pittura e (continua a pagina 84) 82 ● Antiquariato Cofanetto Luigi XIV di AndréCharles Boulle, in marqueterie con bronzi dorati. Commode Luigi XV di Charles Cressent con applicazioni in bronzo cesellato e dorato. Lampadario Luigi XIV in cristallo, legno e bronzo dorato. Bonheur du jour di Adam Weisweiler di epoca Luigi XVI con bronzi cesellati e dorati. (continua da pagina 82) la scultura sono state sempre considerate come arti maggiori. Al contrario il mobile, a parte qualche breve periodo, è arrivato a questi livelli solo verso la fine del XVII e per tutto il XVIII secolo e di queste epoche noi possediamo pezzi straordinari». Basti pensare che diversi arredi e oggetti d’arte conservati al Paul Getty Museum di Los Angeles sono stati acquistati proprio da Paul Getty durante una sua visita a 84 ● Antiquariato Parigi. Scrive infatti in un suo diario degli Anni 20 del Novecento: «Visita da Kraemer. Ho comprato dal giovane Kraemer oggetti d’arte del XVII secolo». Il giovane in questione era Raymond, padre di Laurent. A ciascuno la sua storia. Le dieci sale della galleria sono arredate con eleganza, creando l’atmosfera di una residenza prestigiosa, con console, Un ambiente della galleria nel quale troneggia un orologio da terra Luigi XVI di Nicolas Petit. lampadari, pendole, applique, mobili, lacche e porcellane di altissima qualità, dal solido pedigree. Come il tappeto realizzato in epoca Luigi XV dalla Manufacture royale de la Savonnerie des Gobelins. Era destinato all’uso esclusivo della famiglia reale per le sue diverse residenze e per cerimonie ufficiali. Un esemplare simile fu donato da Luigi XV al re di Svezia. Spicca anche il raro scrittoio Vaso (di una coppia) Luigi XVI in fluorite con bronzi cesellati e dorati. Reggenza firmato François Lieutaud (1665-1710), che ha un “gemello”, dello stesso ebanista, a Waddesdon Manor, un castello nei pressi di Londra fatto edificare verso la fine del XIX secolo dal barone Ferdinand de Rothschild. Altro pezzo straordinario è l’orologio regolatore da terra di epoca Luigi XV, firmato Jean-Pierre Latz (1691-1754), ébéniste privilegié di Luigi XV, dal qua- drante inciso, argentato e dorato, che porta la firma, come pure il meccanismo, “Stollenwerck A Paris”: un regolatore identico era stato commissionato a Latz dal re Federico II di Prussia. E, ancora, il tavolo da centro, d’epoca Luigi XIV, in legno scolpito, traforato e dorato con il piano in marmo rosso delle Fiandre, proveniente dal Castello di Canon. È posto davanti alla specchiera in le- gno scolpito, dorato e dipinto d’epoca Luigi XV proveniente dall’Hôtel Lambert, magnifica residenza nella quale la bellissima e raffinata madame Dupin teneva uno dei più brillanti salotti letterari dell’epoca, frequentato da intellettuali come Voltaire, Rousseau e Montesquieu. Oggetti eccellenti che, come tutti quelli proposti dai Kramer, hanno sempre una storia da raccontare. Antiquariato ● 85