Musei Provincia di Ascoli Piceno
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Musei Provincia di Ascoli Piceno
PROVINCIA DI ASCOLI PICENO La scoperta dei musei della provincia di Ascoli Piceno non può non iniziare con una figura carismatica, il marchese Gugliemo Allevi, che, nel XIX secolo aveva esplorato il territorio alla ricerca di testimonianze del periodo preistorico, dando origine a quella raccolta che, insieme ad altri reperti di epoche successive, è visibile nel Museo Archeologico a lui intitolato di Offida nel rinnovato polo ottocentesco di Palazzo Castellotti, parte integrante della rete dei Musei Piceni. Un museo che, come gli altri diffusi nel territorio, da quello di fondamentale importanza di Ascoli Piceno a quello di Cupra Marittima, da quello di Ripatransone a quello sperimentale di Monsampolo del Tronto, raccontano la storia archeologica dall’età picena a quella romana, testimoniata dai numerosi monumenti ancora visibili dislocati nel capoluogo, Ascoli Piceno e lungo la via Salaria. Un territorio questo, contrassegnato più di altri dalla presenza dei Longobardi: gli scavi sistematici che portarono alla scoperta di centinaia di sepolture, tra cui la celebre necropoli di Castel Trosino, hanno documentato l’evoluzione di questa civiltà artistica, i cui preziosi oggetti, molti dei quali in oro, sono conservati nel Museo dell’Alto Medio Evo di Roma e in quello Archeologico di Ascoli Piceno. Il periodo medievale è ben documentato dai diffusi manufatti romanici, dalle abbazie e pievi romaniche, dalle chiese e palazzi presenti nel centro storico di Ascoli Piceno. Nel XV secolo, sarà l’opera del pittore veneto Carlo Crivelli e dei suoi seguaci a caratterizzare la civiltà artistica di questo territorio con opere su tavola e affreschi, esposti nella Pinacoteca e Museo diocesano di Ascoli Piceno e nel Polo museale di S. Francesco di Montefiore dell’Aso. Il XVI secolo sarà invece il periodo di massima diffusione della pittura di Vincenzo Pagani, nativo di Monterubbiano e di Nicola Filotesio detto Cola dell’Amatrice, il quale si ricorda per aver lavorato soprattutto ad Ascoli Piceno come architetto (suo il disegno della facciata del Duomo). Dopo pochi anni anche un’opera di Tiziano giunge ad arricchire le ricche collezioni artistiche di Ascoli Piceno: è il San Francesco che riceve le stimmate, oggi in pinacoteca. Il periodo della Controriforma è segnato dalla grande personalità di Papa Sisto V nativo di Grottammare, personaggio illustre per aver dato il nome alla rete ecclesiastica dei Musei Sistini. Musei Sistini che, da Montalto delle Marche, famoso per il celebre reliquario tardo-gotico di Sisto V, capolavoro dell’oreficeria francese, tocca altri luoghi ricchi di arte sacra: Grottammare, Monteprandone, dove nacque San Giacomo della Marca, Comunanza, S. Benedetto del Tronto, Ripatransone e Castignano Luoghi segnati anche da numerose testimonianze: i dipinti di Simone de Magistris; le nature morte della pittrice di Ascoli Piceno, Giovanna Garzoni; l’Annunciazione di Guido Reni del 1628 e la Morte di San Francesco Saverio di Giovan Battista Gaulli, detto il Baciccia, esposto nel Museo Diocesano del capoluogo. Importanti artisti rendono celebre questo territorio anche nel XIX e XX secolo: in primis, Adolfo de Carolis, nativo di Montefiore dell’Aso, protagonista dell’arte Liberty, ricordato dal museo a lui intitolato nella città natale e dai cicli di affreschi presenti a S. Benedetto del Tronto nella Villa Brancadoro e ad Ascoli Piceno nel Palazzo della Provincia; Pericle Fazzini, a cui è dedicato un museo nel Torrione della Battaglia di Grottammare, città dove nacque nel 1913; Osvaldo Licini, nato a Monte Vidon Corrado, a cui è intitolata la Galleria d’Arte Contemporanea di Ascoli Piceno dove è possibile ammirare alcuni suoi dipinti; Giuseppe Basili, importante scenografo, richiamato in una sezione del polo museale di Montefiore dell’Aso. A tanta ricchezza nel settore artistico, corrispondono altrettanti capitoli della storia sociale ed economica che ha nella civiltà marinara la sua cifra identitaria più forte: in attesa di un museo dedicato, a S. Benedetto del Tronto è possibile visitare il Museo delle Anfore e il Museo ittico “G. Capriotti” mentre a Offida il Museo del Merletto a tombolo, racconta anche ai non vedenti la storia di questa arte antica, tramandata di generazione in generazione da ormai cinque secoli. Turismo Marche Via Gentile da Fabriano , 9 60125 Ancona Tel.+39 071 8062710- Fax +39 0718062318 e-mail: [email protected] www.turismo.marche.it