Riflessioni sul diritto all`istruzione preparate da Luigi Vacilotto
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Riflessioni sul diritto all`istruzione preparate da Luigi Vacilotto
Riflessioni sul diritto all'istruzione preparate da Luigi Vacilotto, Pierluigi Menin e Andrea Gorghetto. Dichiarazione dei diritti dell'Uomo art. 26 Ogni persona ha diritto alla educazione. Essa dev'essere gratuita, almeno per quanto riguarda l'insegnamento elementare e fondamentale. L'insegnamento elementare è obbligatorio. L'insegnamento tecnico e professionale deve essere diffuso. L'accesso agli studi superiori deve essere aperto a tutti, in piena uguaglianza, in base ai meriti; 2) L'educazione deve mirare al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve favorire la comprensione, la tolleranza e l'amicizia tra tutte le Nazioni e tutti i gruppi razziali o religiosi, come pure lo sviluppo delle attività delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace; 3) I genitori hanno in primo luogo il diritto di scegliere il genere di educazione da impartire ai loro figli. Costituzione Italiana art. 34 La scuola è aperta a tutti.L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso. "La prima frase di questo articolo della Costituzione parla davvero chiaro e riflette quanto affermato anche dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo: la scuola è aperta a tutti, l'istruzione minima deve essere impartita per almeno 8 anni. Nel caso in cui qualcuno fosse particolarmente abile, meritevole e capace, ma tuttavia non disponesse di sufficienti fondi economici, sarà aiutato dello Stato con borse di studio, assegni familiari e altre provvidenze, da assegnare mediante concorso. A questo proposito la scuola dell'obbligo è gratuita e pubblica. L'istruzione è incentivata dallo stato, poiché attraverso di essa il cittadino può accedere alla cultura e può risolvere i suoi problemi in modo dignitoso, può inoltre ambire a un lavoro soddisfacente da tutti i punti di vista e che possa far progredire la società. La cultura è quindi un mezzo per sviluppare se stessi e i propri talenti, non in una prospettiva solo individualistica, ma per il bene di tutti i membri della società nella quale l'uomo-cittadino è inserito. Lo studio è una grande opportunità se considerato in questo modo perché grazie ad esso l'uomo conquista degli strumenti per analizzare e riflettere sulle proprie idee, valutare le proposte degli altri ed essere liberi di scegliere. I padri costituenti hanno perciò deciso di privare i genitori del diritto di far lavorare i bambini fin da piccoli, poiché questo impedirebbe la libera espressione dei loro talenti e delle loro passioni, mentre l'obbligo di istruzione è stato fissato prima a 14 anni, poi a 16 anni. La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo approfondisce e valorizza ancora di più l'istruzione, perché la descrive come un valore che favorisce il dialogo, l'amicizia e la tolleranza tra le varie Nazioni; questo significa che tutte le culture vanno rispettate perché attraverso la loro conoscenza e i contatti culturali si produce un ulteriore arricchimento e soprattutto si realizza la convivenza pacifica tra tutti i popoli.