MOSTRA FOTOGRAFICA “COLPITI NEL CUORE, CONOSCERE
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MOSTRA FOTOGRAFICA “COLPITI NEL CUORE, CONOSCERE
Ambasciata d’Italia in Guatemala MOSTRA FOTOGRAFICA “COLPITI NEL CUORE, CONOSCERE PER RICOSTRUIRE” In soli trenta secondi, alle 3 e 32 del 6 aprile 2009, il terremoto che ha colpito L’Aquila ha ferito secoli di storia, danneggiando uno dei più significativi patrimoni culturali ed artistici italiani. Chiese, campanili, palazzi storici, castelli e fortificazioni sono stati distrutti, danneggiati, gravemente feriti. Trenta secondi di inaudita violenza colpirono L’Aquila nel cuore. Il terremoto non si limitò a distruggere un numero sterminato di opere d’arte dal grande valore artistico e storico, ma trasformò in maniera significativa la Città, sottraendo agli abitanti molti punti di riferimento della loro memoria storica ed artistica. La furia del terremoto ferì tragicamente borghi interi, testimoni anch’essi di una storia millenaria tra le Montagne del Gran Sasso e del Velino Sirente, colpendo e distruggendo le loro Chiese, i loro monumenti, i loro palazzi nobiliari. In pochi secondi l’energia sprigionata dal terremoto sgretolò più di ottocento anni di storia, sfigurando alcune autentiche perle architettoniche cittadine: il Forte Spagnolo, il Teatro, la Biblioteca, la sede del Comune, il Rettorato dell’Università (Palazzo Carli), i Palazzi Quinzi, Ardinghelli, Carli-Benedetti, Branconi, Alfieri, Persichetti, Pica-Alfieri, il Palazzetto dei Nobili sono solo alcune delle bellezze architettoniche che risultarono gravemente danneggiate. Enormi furono i danni causati alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio, la più importante Chiesa Romanica della Città, costruita nel 1287 per volontà dell’Eremita Pietro di Morrone, che proprio in essa fu proclamato Papa nel 1924. Stessa sorte toccò ad altri simboli di L’Aquila, tra i quali la Madonna del Suffragio o delle Anime Sante, la Chiesa di S. Agostino, il Duomo, la Chiesa di S. Marco, S. Vito, S. Biagio, S. Silvestro, S. Marciano, S. Domingo, S. Giuseppe de Minimi. Mediante le emozionanti fotografie dell’italiano Maurizio Anselmi, scattate negli instanti successivi alla tragedia, il Programma di Emergenza “RAN Guatemala” della Cooperazione Italiana, in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Città del Guatemala, desidera far conoscere non solo - e non tanto - le ferite aperte dal terremoto, quanto la straordinaria capacità di reazione dimostrata dalle squadre di soccorso. Pompieri, funzionari e volontari della Protezione Civile e di Legambiente, altamente specializzati in recupero, restaurazione e conservazione del patrimonio artistico, grazie al tempestivo e coordinato intervento riuscirono ad evitare che i danni fossero ancor più irreparabili. Uomini e donne, giovani, professionisti e volontari, gente del territorio abruzzese e di tutt’Italia, confluirono a L’Aquila per salvare il loro patrimonio. Con questa esposizione il Programma d’Emergenza “RAN Guatemala” della Cooperazione Italiana vuol far conoscere, in un Paese lontano ma - grazie alla Cooperazione - allo stesso vicino come il Guatemala, il loro ruolo, il loro coraggio, la loro umanità. Maurizio Anselmi Nato a Teramo (Abruzzo) nel 1957, Maurizio Anselmi si laurea al DAMS di Bologna. Nel 1980 inizia l’attività di fotografo pubblicitario e collabora con importanti agenzie pubblicitarie. La sua ricerca in campo culturale è incentrata in gran parte sul patrimonio artistico abruzzese. Dal 2003 al 2007 è fotografo dell’Ente Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga e della rivista ABC (Abruzzo Beni Culturali). Nel 2004 cura il calendario “In Volo sul Parco” ed in seguito i volumi “Sapori della Natura” e “Santo Stefano di Sessanio, il borgo della rinascita”. Suggestivi ed emozionanti, infine, la mostra ed il libro “Colpiti nel cuore, conoscere per ricostruire” del 2009, che raccolgono le drammatiche immagine realizzate immediatamente dopo il tragico sisma che il 6 aprile 2009 sconvolse la Città di L’Aquila ed il territorio abruzzese.