Geoff Dyer, Dove va il Jazz, in La musica che abbiamo

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Geoff Dyer, Dove va il Jazz, in La musica che abbiamo
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DYER
GEOFF
M||TI [0ff||[IIJIII
4. Nel girodi pochigiorniMilesDavis
D"k. E,lli"e!o"-qrì il
uHe
in
omaggio
al
LovedHim Madlyr, alludendoowiagrandepianista
incise
mente al brano nlove You Madly, dello stesso Ellington. Dall'altra parte
dell'Atlantico anche Philip Larkin si commosseper la morte del leggendariojazista: nSeppelliamoil grande Ducao scrissecitando la poesiadedicatadaTennyson
morte di Lord Vellington. nHo riascoltato alcuni suoi dischi: ora che lui e
se ne sono andati il iazzè definitivamentemorto.)
Miles Davis morì il 28 settembre1991. Il l2 ottobre Keith Tarrettinciseinsieal suo trioì
e nBlackbird, Bye Bye, in omaggio al trombettista
Parso.
autunnodel 1996-b-.T-,,si ammalòdi sindrome
ico. È
un nome piir comprensibilerispettó
ielite mialgica), ma per Jarrett era una stupida formula di cortesia.
chiamarla tindrome della morte perenne', dichiarò il musicista.
riusciva a fare nulla, neppure a strimpellare. Per una personache avevaafferche usuonareil piano era tutta la sua vitan era come non esisterepiir,
Registratonel suo studio privato nella campagnadel New Jersey,lQe Mg!.o/y
è il discoche testimoniala convalescenzadiJarrett.
wtStt@&!-W9)
Per
:ti versi si tratta di un'opera assaimodesta:un'ora di vecchiecanzoni d'amore e
standard suonati da solo, al piano, che pochissimo ricorda le travolgenti
isazioni che avevano caratterizzatocon il loro fascino I'epocale U:_W
bnce-rtdel 1975. Quando nel 1987 Jarrett avevatralasciaroper qualche rempo
'improwisazione
per íniziare a incidere Bach, avevaaffermato: nQuestaè musiche non ha bisognodel mio aiutor. Questavolta, invece,era il pianistaad aver
che gli venisseroin soccorsovecchi brani fidati come nSomeoneto Watch
Me, e uI Got It Bad and That Aint Goodr. E le canzoni,sentendositanto
e aDDrezzate,sono ritornate in vita.
Se vi sembra un'interpretazione sentimentale, considerate il ruolo di Jarrett
contesto più ampio del jazz alla fine del secoloche ha visto cresceree svilupquesto generemusicale. Non era forse giusto - quasi inevitabile - che uno
?,
dei piir grandi jazzistiviventi dovessecaderevittima di un esaurimento Proprlo
di cui era interprete giungevadefinitivamente alla con*..r,r" l" fo.-" espressiva
sunzione?
a pasgodecisoverso
alla fine dei 60 ittlte
Datl js!zio!€g[a!n140
ryly1to
quel-1ièiiodo era tale la velocità
continuììffilTn
il futurd1ttr"uG""a"
dei suoi sviluppi che in seguito altri musicisti si sono potuti costfuire una carriera sempliceÀ..tt. f"..ttdo I'inventario dell'immenso patrimonio culturale
da personalitàcome Charlie Parker,John Coltrane o Miles Davis, con
'70.
"--"rùro
Di conseguenza,però, in questo
il quale Jarrett suonò all'inizio degli anni
soffocatadal peso enorme del
rimanere
hno
a
diminuì
in
avanti
la
spinta
g.r...
il delta de| iazz cominciò a insabbiarsi.
Mississippi,
del
quello
Come
i"rr"ro.
in prevalenzaijrr.i"" vla {masra-era-uue;pgs@nte,
e un awicinamento ai confini del genere,nella direzione della world' ntustc.
Inciso nel maggio del 1961, ooléo è uno dei primi brani in cui si percepisceche
Est. In questo casonon si va piir in là della
Tohn Coltran. rira"nfA;a"aóverso
-SpAf,|;tC
r*Ési,re- iappe d el suo viaggio sono ind ivid uabili semplicementÉ d"atitoli geografici come Africa/Brasse ulndian. Non tutti guardarono con
favore a o,r.Jr" Jua odissea.Laikin ritenne Coltrane il principale colpevole della
diffusionè de[a ncacofoniada bazar mediorientale, che seguì.Larkin efa Ún faz'
zista, musicalmenteparlando, ma se si ascoltail ocaosassurdoo definizione
dello stessocritico - e stridente di Orn (1965) bisogna arnmettereche non aveva
tutti i torti.
Nella canzone che dà il titolo all'album olé coltrane, però, l'assolo di sax
soprano di'Trane inizia con srraordinaria discrezionee delicatezza.Arriva dopo
duetto di bassi dal sapore flamenco intessuto da Reggie
.r., fi"--.ggiante
\Torkman . fut D""is. All'inizio non ci si accorge quasi che sia entrato il sax
soprano: sembrapiuttosto uno strumento a corda' come se uno dei bassististesse arrivando ,rr"r. il registro piir alto del violino. oppure, per cambiare legger"
menre prospettiva, sembra quasi che tra i bassi ci sia uriinterazione così stretta
che il sax sopfano vi si può insinuare solo facendosi passarePer uno sffumento
della stessafamiglia.
si prova esatIn yarqlJ22y, del suonatoredi ud libanesenùbabou.Khalil,
ha convocaAbou-Khalil
disco
decimo
opposra. Per il suo
,.À.r,.íilr.nsazione
violoncellista
il
e
Pifarély
Dominique
to due musicisti f.".r..ri, il violinista
Vincent edùitriis. In un passaggiodel brano iniziale nRequiem, il viólinó si presentacon il suono di un iax topt"to, prima di tornare ad assumeregradualmente la sua consuetaidentitìr musicale.
Cos'è accaduto nei trentott'anni intercorsi tra Olé Cohranee Yara?
etto è morto'
p*--di-tl3-g9!-*gg.
ú-9.
tt;o aIZ000
attendere
donrto
Forseper quesro non è un paradossoi abbramo
Burns:
di
di
calibro
Jazz Ken 'Round
p., uà.r.^,na serieesaurieniedi documentari del
:i
può
come
cuifilm
per
darsi che sia questo il motivo
jazz ormúè storia.
jazuldnlghr, Bird. dopo aver cavalcato,t.r bt.rr. ritorno in voga delle atmosfere
una
Patina da
zistich-eal momento della loro uscita, hanno acquisito rapidamente
anche da
tesi
questa
{ film d'epoca o da melodrammi in costume. Si può affermare
non
di
I o' oppà.ro punto di vista: alcune delle migliori nuove pubblicazioni iazz
32
sono altro che vecchi album rimastef'rzzatie presentati con una nuova confezione. A parte Ia stampa specializzata,I'unico ambito in cui il jazz richiama l'attenzione dei media è la pagina dei necrologi, quando muore qualche leggendavivente. Non sorprende il fatto che ai concerti dei grandi del jazz ci sia spessola stessa
atmosferaadorante e imbalsamatache si respirain certi mausolei improwisati da
quattro soldi.
Sento già levarsi un coro di proteste. Non sarà anche questa una delle tante
*autopsie premature) denunciate da Stanley Crouch? È vero o non è vero che
quei concerti fanno quasi sempreregistrareil tutto esaurito?E visto che i gruppi
rock del passatocontinuano a risorgere dal mondo dei morti, si riuniscono e
vanno in tournée, perché non dovrebbero continuare a suonare i vecchi jazzisti,
fin tanto che le dita corrono ancora leste sulla tastiera?Perchéi giovani di talento non devono averela possibilità di esplorareil patrimonio lasciato da Charlie
Parker?Possono,e dovrebbero farlo. Ma come dicevatVoody Allen dell'amore, il
jazz è uno squalo: deve continuare a muoversi e ad andare avanti, altrimeiÌmuordEîi?ètiamente connessoalla caratteristicache lo anima: l'improwisazione. Gli'Who possono suonareo'Wont Get Fooled Againu a ripetizione, per sempre, senzache venga meno la credibilità della canzone.Tirtte le canzoni rock aspirano a diventare un inno, da cantare in coro. Invece, non appena tnbrano )azz
si cristallizzanon è più jazz, ma musica da ascensore.(Già, negli ascensorisi sente
persino oA Love Supremeo.)Il cambiamento è intrinseco d, jazz.tV:qlo-ft Marsalis
.o"L f"rro ."rr.o p-., i'*.r conoscerela tradizione del jazz, ma il suo
"pp."ióié
dà p".t. di kster gàii., il tromserv"toiJgii è-u@
bemistascomparsonel 1999, che sostenevaenergicamenteuna tradizione alternatiya fatta di cambiamento, innovazione e rivoluzione. Il problema, come può
testimoniare chi abbia sentito suonare dal vivo negli ultimi anni Archie oci sarà
una ri-ri-rivoluzioneu Shepp, è che le modalità stessedel cambiamento sono
iventate obsoletee statiche: ci saràuna ri-ri-ripetizione. Il fascino dell'avanguaria
soDrattutto nostalglco.
nostalsico. l\on
beneìeriEélÉ?frlii"ce
DenePefcne,
perché, ma mr place
rivela esseresoprattutto
nostalgico.
Non so orre
dire bene
a sl
si rlvela
dia
trovoiildiitàriièntà iilèEfoè'ìl nome di un reparto del negozio di dischi Ray
nAvanguardiadi seconda
secondamano).
m".too.'Borgesha affèrmatoche il proLondra: lAvangualdia
zz, aaLondru:
lazz,
blema della poesia sperimentale di Apollinaire è che nnon una sola riga ci permette di dimenticare la data in cui è stata scrittan. Il piacereche si prova a sentirc i quartetti e quintetti di jazz contemporaneoche suonano be-bop ad altissimo
livello non è minore di un tempo, ma bisogna tener presenteche quel tipo di
musica è stato suonato per la prima volta piir di cinquant'anni fa. Non è così rétro
'ri
il rock
roll - che ti fa venire in mente subito qente con la ubananaoin
Esta - ma ormai il jazz in America non solo viene srudiato in ambiente accademico, ma addirittura sfruttato commercialmente dall'industria che fa i soldi vendendo la storia americana.
Altra obiezione: non si può dire qualcosadi simile anche per la musica classila cosiddetta omusica seriau?Se Mozart è eterno, perché non si può dire Io
rtessodi Coltrane? Be', si può, owiamente. Il fatto che siano entrambi dei geni è
indiscusso.Il problema, anche qui, è legato alle peculiari dinamiche deIjazz, a clè.
directre rende una musica ojazzo.Dizzy Gjll.tplg_U@ca
zione in cui iI jazz arufavaera in avanti. Se non va avanti non è jazz: diventa piuttorto ,rfripà.le ai murii"ilrssEa d'archivio. Paragonatoai nGiant Steps,, i passi
i5
da gigante profetizzati da Coltrane, al nChange of the Centuryr, il volgere del
secolo annunciato da Ornette Coleman, e alla nNew Direction>, la nuova via
intrapresa da Miles, iI jan degli ultimi vent'anni è rimasto piuttosto statico. Nel
frattempo altri generi musicali - i casipiù evidenti sono la world musice la dance
- si sono sviluppati così rapidamente che il jazz, aI confronto, sembra rimanere
immobile o addirittura andare indietro.
Gli standard vengoqo-reinrerprerar
uo. composizioni piùr recenti 'Womano
<Footprints> di \7ayne Shorter o nlonely
di Ornette Coleman, per
esempio- sono entrare a far parte del patrimonio comune, di quel reperrorio su
cui e a partire dal quale si improwisa. Un gran numero di janistí sperimenta
nuovi tipi di formazione... Da un certo punto di visra, insomm a, il jazz tiene fede
al grido di battaglia lanciato daEzra Pound: nRinnoviamolou. È un bene, no?
Certo. Ma poi ci si rende conto della verità devastantedel commento di Iosif
Brodskij al proposito: il vero motivo, dice, per cui si cercadi rinnovare una cosa
è che quella cosaè decisamentevecchia.
L" formazione uadizionale deI jazz - un quarterro o un quintetto con varie
fi
permutazioni
di sassofonio trombe unite a una sezioneritmica composta da
I
basso,batteria e piano - è musicalmenteviva solo nel sensopiù riduttivo del terI
I mine: esisteancora.Ma sesi giudica sullabasedellacapacitadi questotipo di forI mazioni di dar vita alle eruzioni vulcaniche di Coltrane o di Pharoah Sanders,le
t si può considerarepraticamente estinte. Dal punto di vista della tecnica ci sono
in giro musicisti di bravura strabiliante, ma anche il terreno piìr fertile - sulle
pendici del monte Coltrane - è ormai sfiancato dallo sfruttamento intensivo.
Sotto questo aspettosi può ascoltareun momento intensamenreprofetico in una
registrazionedal vivo di un'altra versione di <Olér, eseguitada Pharoah nel gennaio del 1982. Dopo esserearrivato durante l'assolo a un esrremo e lancinante
acuto, Pharoah semplicementesi toglie di bocca la tromba e grida, riconoscendo
- festantee frustrato al tempo stesso- che lo strumento è giunto al limite invalicabile dell'espressività.Per questo la frenesia generara da recenti tentativi di
spingersioltre in questadirezione pare spessouna ricerca puramente accademica
,, dell'eccesso.
{
Il casodel sassofonista
norvegeseIan Garbarekè piir complesso.Non si rrarta solo di uno dei migliori r,ru-".n,irffiÎìn;fr-o.
i"rb"r.ki
uno dei musicisri
piit pronti a valicare i confini che definiscono il jnz come rale. L. .lolòii"bor",t
zioni èòn'il Òari"faflté
t992) e
liakisiano Usiàd Fateh AIi Khan (.RW:-Ud&rc,
con il suonatore di ud tunisino Anouar Brahem (M4jajt-J994) hanno contrii
buito a spostÍueil baricentro geografico del jan ancora più a est. Quattro anni
dopo Madar, Brahem ha pubblicato un disco che probabilmente non avrebbe
inciso se non avessemai suonaro con Garbarek. ln Thirnar Brahem è accompagnato da Dave Holland al contrabbassoe John SurÀili
sax soprano e al clari,
netto basso.Nel brano che dà il titolo all'album Surman, che suona con grande
maestria in tutto il disco, ricorda a tal punto dòih.
nei suoi momenti piir
orientaleggianti da far pensareche sia qui, in un lontano avamposro del decadente impero del jazz, che il sassofonotrova il suo più soddisfacenteimpiego.
Quello stessosax che secondo i sarcasticiversi di John Ashbery indubbiamente
nha qualcosada dire/su tutto questo,ma lo dice solo a se stesso!,Proprio come
molti si sono awicinati a Brahem grazie a Garbarek, io ho sentito parlare di
36
I
I
I
I
I
J
Rbou-tch.lil tramite un altro sa
sassofonistanomade, musicalmente parlando:
Chuttir ttlurjano.Il sassofonista
facerr"
f,
parte del magnifico ensemble ar^bo-j^r,
riunito da Abou-Khalilper il suo
,
> disco
Blue Camel(1992).In effemi,quindi, gli
',o
spiriti pii, ,-r.uà'ììnólidel mondo del jazi ci F-àffi]ortaro lontano dal centio,
fino ai confinidel generee oltre.
I
L".t."ordinaria prolificità di Jarre
rett è dovuta in non piccola parte al suo rifiuto
di restarelimitato all'inrernodei cc
confini del jazz.Al tempo sresso,però, il suo trio
si è impegnatoper gran parte degl
,gli ultimi quindici anni in un'ampia reinterpretazione e cura del repertorio tradiz
.izionale jazzistico.Il suo biografo Ian Carr consideraquesteversioni degli stand:
dard tra le migliori cose incise da Jarrett. Non
sono d'accordo. Il formato di qua.
rasi tutti questi dischi è il medesimoi cinquanta
minuti di standarde dieci di stupr
pende composizioni originali di Jarrett. Di solito il brano inedito è sfacciatament,
ìte uno sviluppo di uno standard: in At the BIue
Not è il casodi oThe Fire Withir
rinr, che divampa come un incendio appiccato
dalle braci sommessee familiari di
ii *I Fall in Love Too Easilyr. Sono come uccelli esodci, quesrecomposizioniori
riginali, che da acque tranquille escono svolazzando con un frullo d'ali pieno dii rmovimento e colore. Leccezionea questaregola nel formaro e C.lrngrlrtt 0989)
9), album ricavato dai segmenti improwisati di
qt",rto
concerri
dì8"-à7,i1il",
no dei mieliori dischi incisi da un rrio nella stoI
ria
dell'improwisazione.
Ma
sono
oFG
I
"i
ai
monr"gÈîo"Tacosì
dire,
:
che
iindicano in modo illuminante il passaggiodal
I
vo al vecchio, che si verifica anche nel casodi un
J ptogt.tto alla tradizione, dal nuovc
'96
assoluto
genio
come
AII'ep,
poca di Tbkyo
si conrano solo cinque minuJarrett.
I
WhisperNot, inciso a Parigi nel 1999, è compoI ti di musica originale su otranta. ltr
I sto interamente di xandard. The: ,Melody at Night, visro in quesraluce - crepuicareil destino di Jarrett, e deljazz.
I scolare,la definirei - sembraindic,
può
La
questione,
però,
si
cons
nsiderareanche in altro modo. Una componenl
fo"d"-entde
t
iela
tt;iiu6;.e1.
è qtatala.ap"iirà di trarre un qualcoll
1,.77iisirca
piùr
propri.
in
sa
dalle
-*.*r.,
: basta pensarealle dita deformate dal fuoco di
I
rgereoltre e ipotizzareche nel jazz una diminuJl o;*gò'R.fitiardfei"sipuòsping
zione delle capacitàfisichepuò det
eterminareun drammatico aumento dell'effetto
Jf
l' emodvo. Non sorprende,quindi, cche l'ultimo album solista di Jarrett sia infestaella tastiera,Bud Powell, e dal suo tocco. La stoJ to dal fantasmadel dio infermo del
:rca di risollevarsidopo essersiritrovata a rerra.
I ria del jazz è fattadi gente che cer,
articolata in modo delicatissimoin TheMelod:v
I Q,t..," verità nuda e cruda viene a
;co non è mai deprimente.Al conrrario,cio che
I at Night ed è per questo che il disc,
nlungaprivazione
ne e I'impotenza> di Jarrett è <la riconoscenzadi
I sentiamodopo la
un
convalescente)
come la definiva
I
va Nietzsche: nl'esukanzadell'energia che ritorr in un domani e nel giorno di poi, del subitaI na, della fede nuovamente ridesra
neo
sentire
e
presentire
I'awenire,
, icon nuove awenture, nuovi aperti mari, mete
i
ancoraconcesse,
ancoracreduter.l
I
I
a
z
'rett ha suonato a Londra. Avevo letto in
d.!_?_o-9Q,i115!o.{iJa15
i It 26l1'eli-"
un'inI
, tervista che la necessità.
di preserva
lare lè fórie alié66è èostretto Tarrett a suonare
solo be-bop. Sono andato al concerto con lo stessospirito con cui ero andato anni
e
À
prima a vedereMiles Davis nello stessoposro: non ci andavo per senrirela musiJ
I
I
J
I
I
I
I
I
I
I
I
I
37
c.a'
per vedereil grande musicista. Non avrei poruro avereaspemarive
inferio_
_ma
ri. Jarrett, DeJohnette e Peacocksono saliti ,r.rlp"l"o e hanno
irriri"to a suonare
un brano originale del pianista. Nel giro di qualche minuto ci
siamo ritrovati nel
mondo incomparabile di Jarrett. AIIà fine di quel primo brano
ho pensato: ova
bene, adessoci toccano quaranra minuti di ,tandaid". E invece
il tiio ha conti_
nuato a suonare musica ch_e,
qfidava ogni possibile classificazioliè.Duiàfte I'intervallo ho inèontra6-p.r
tan clrr àón ar'J
,.rì,i uo."*
""ro
"-a;taarr"-o
apelta, spossatied entusiasti
"
di quel che avevamosentito.
E stato un concerro incredibile e Io si può ascoltarein parte
in lruide out
-lvfale perplessiràresrano.Fino a che punto il recupero di
,A;;;l;
St}
cr permerre dr fare una prognosi piir generalesul destino che
""
attende
ir jtzl? per
in alrre parole, ci saràqualcu.ro i', gr"do di offrire aJarrett il
tributo che lui
iitl"
ha riservato a Miles, e Miles a Ellingtoni
Per risp-onderea questa domanda, non è súano dover cominciare
su una nora
mesta' Non sono mai stato tanto commosso alla scomparsa
di un personaggio
pubb-licoquanro in occasionedella morte di Don
Qh.rrrug!'ottobre der 1995.
Adifferenza di Larkin, però, non -i rono@"r"
era odefinitivarnenremorro): anche se i coccodrilli àei giornali
lo d.firrirr"rro ,r.,
.jazzista, o un nrrombertisrar,Ch.:2g"."@ermine
rworld music> ed era andato di
alla sua
;offil;*poi,
I'invocazio.nedel"l nome o deTrospirito di cherry a ,r., ,.g.ro
incon-
fondibiledi vitatitàmusicale,e cerrola cosa
;;rpr;;.h;
";;
T4lqk-Gu{gu-Eer*pon"
e-Cjg1y_$v;r
i;.#i
a riferir-
" i" rt'_;'E1i,i21e.{r997
:E ir}t:,u
""to a cherryJt"a. i" r.oru"ffiIiîirffi..
indubbiamente
-a M;k;;;iJíÈrano che
dà il titolo al suo innovativo album Khmer d,el tfgi.
Y:i:i,',:j'"1"-9'e61'dl@e.
nDettrsta
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cul sl è appassionato
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a Ellingtonu4r
d"i,i-J;ir;;"ùì,rr._
rrurdltul
ùLuLll.tlause_
-.-_.-__=
t, e assoluramenteceniÌr[e per quesrafase de[a carriera
di Miles: un brano
itabondo, ambient ante litteram, che finisce - per dirla con
Ian carr - ucon
t:Ti_l.lr:-ne.
ritmica,che.trasforma
tutto ii dolorein q,rJ.or" al positi-
ottimisticoo. A Larkin, owiamente, sarebbe ,.rnÉ.",o
;;"gg.
:^^P1r:I.
mente.inappropriaro, anzi semmai gli avrebbedato un motivo""
di pesri'mi
ancor più nero.
All'inizio della mia passione per 1rjazz sarei sraro rentaro
di concordare con
consideravo quella fasedella carriera di Miles un passodisastroso
neila diredel.jazz-runk e del jazz-rock.Return to Foreuer...bleah!
Da q".il" à.rir" r"
ica si era risollevata solo con il ritorno del post-bop acusrico
'ao
à.gii
".-i
grazie all'inflqenza di Qherry, e*di alui mi iono
dil."iaz, n*.o .
"llorrt".r*to
awicinarmi alla
rnusi c e-ó1ffi6 giilitl"é"
iiÍÍbàfazzo;=vista-l'
età
più verdissima, mi sono ;Ftassionato alla dance e alla
musica elettronica.
saràstata forse una parabola consueta,ma la destinazione
per morti versi era
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no quella musica. Se Molvaer riescea proseguirela tradizione deljazz,lo fa tirandone le somme. Per rovesciarela considerazionedi Brodskji, quel nqualcosa,in
questo casonon viene rinnovato, è già nuovo in sé. Un punto cruciale da notare
è che il suono"della tromba*di Molvaer, anche quando non viene fatto passare
attraverso il vocoder o elaborato in qualche altra maniera, ha in un cerro modo
un'inflessione elettronica. Consciamente o rìo, Molvaer si è re6cotliLààlmeno per il momenro la tromba deveabbandonarela sua antica spudoratasicurezf-...-".-",
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- s.egué!*Sancoii la lèiionè-.iffiila za, il suotimbro metallico,per-assumere
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un ruolo pESom*m-6so.La tecnologiainformaticanella creazionedi musicaelett
è un sempliceiomplemento dell'arte del solista: questi due
""iiàiì*Fnon
espetti formano un insieme indivisibile. È un genere musicale completamente
nuovo. Se Molvaer è un grande musicista jazz lo si deve in buona parte al fatto
s9l9_y.1@,r- -*
cheno_î_e.
M;tdfili" a;iitsession di Khmer sono srari remixati dagli Herbaliser,da
al Overdrive, dai Rockers Hi-Fi e da altri ancora. Ne è risultato un inrrec-
sonorodi inesorabilesottigliezza
in cui il lirisryo della_rroasbiltslqg
a srento
rerargi*{gll41itmica
che minacciasemDredi inehiottirlo. È r.tnsioc; fond"c pg_{:ra:renslone
ne eqotryusrca,
emotlva
propno
io perche
perché stoflcamente
storicamente lo
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nto che improlvisava era sempre inglobato dagli altri. Sembra quasi, perche il jnz resti sepolto sotro I'avanzataa valangadella techno e di una miriadi suoi sottogeneri. Per quesro la 14glca che ne nasceè così preveggente,così
porranre
c sopranufio
soprarrurro.oit
.oriln,an;ffille
it,."iiit
pnme
le prime
rrorranree
;"iil
che annunciano l'alba del nuovo millennio.
come nel disco precedenre,ma spessogli arrangiamenti si dissolvono in
frenetico rombare di bassoe barteria. sembra, tra I'altro, illustrare un dilempiù ampio: se la drum 'n' bass voleva progredire sembrava condannata a
lre in breve tutte le possibili permutazioni a sua disposizione ameno di non
ire a mutare in qualcos'altro...cessandocosìdi esistere!Lispirazionedanceelettronica a cui Molvaer si era affidato per prolungare e illuminare il lungo credel jazz stava anch'essacadendo in un periodo di stasi creariva. Niente
dimostra più brutalmente di Recolozre/ album di p-essimiremi
dei
quali riescea migliorarei brani orif,nfr
ilmente non è stato pubblicato dalla
dalla ECM così come il seguenre
or..rol di Molu".t, {
( 03). Il
"lbudisco non proponeva nessun
acciato
dagli arrangiamenti banali che avevano caratterizzatonla nuova concezione del
jazz, proaTamàFdall'altro norvegeseBug.ge\lessektoft. C'erano però inrermezzi lirici a sufficienza da far pensareche Mólffi3lesse facendo I'inventario delle
immense risorse tecniche e arrisriche a sua disposizione,piuttosto che continuare a spingersi senza sosta in avanti. La perdita di slancio sperimentata da
gran parte della musica dance ha fatto esitare anche Molvaer, e queóta esitazione il trombettista l'ha incorporata nelle pausedella melodia nella deliziosa plstballad
Indiano. Quel brano è sraro rielaborato nell'album più recenie di
"Litde
Molyt, Sneamer(2004), registratodal vivo a Londra. Il disco prova che il norvegesee tuttora uno dei compositorì e mffi[ì-Sr
emozionanti e moderni esistenti al mondo.
-_-.:--+-
41
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I
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s. la musicadi Molvaersi può definirepost-jazz,
alloraquelladei Necksva
A
volte
vengono
definiti iìfrlt;i_oJàZ;,
e va
J :""r@to,.
subitochehannocompletamente
rivisto I'ideadi basedi
I bene;bastaagguìungere
ir
I ,
una slmlle tormazlone.
laccoglienza estaricarice','uta dall'Esbjorn SvenssonTrio alla Royal Festival
Hall nel 2003 durante il London Jazz Festival è staravista da qualcuno come il
segnoche per quanto riguarda l'innovazione il testimone era passarodall'America
all'Europa, e in particolare alla Scandinavia. considerate quanro disti I'Esbjorn
svenssonThio dal genere di cose che continuano a propinare gruppi come il 1,
Tommy FlanaganTiio e vi fareteun'idea di quanto i Necks abbiano superatoil f f
trio svedese.Ciò significa, se vogliamo dare
- - unaiàcle;Elrà'fìlall-ir-*àZìo".,
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cheia nuovafrontiera
deI
iazzè I'Australia.
Ho ffirahams
(tastiere),Tony Buck (batteria)e
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(basso)
Llo1,-d
Swanron
suonanoirpi.'rg__dg_pi!l_di
quindici anìi. VeÀgonoda
J
j syaneye-GtseTióìo distanzad@
jazz puòavergiocatoun certo_
ruolo nellaloro originalitàinnovativa.Forsespiegaancheperchéil
I
I I
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rrttc/r\-..--r.
loro seguito di appassionati,benché fedelissimo,sia ancora relativamenteridotto.
Sia dal vivo che su disco una tipica esibizione dei Necks consistein un unico
btano lunfò-un'òE-cTe cresc.lentam.nt. d'intensitàe complessità.A soìòlineait'in-'+eancor
più questaconrinuità, il loro secondodisco Mir-Q990) iniziava con
diecisecondidelprimo,5ax(1-989)'ffiiAether(2001)
,
'
--
'--'.--%
Portaquestoapproccio_omeglio,loriduceffiîpezzo
I intero basato su un unico brillante accordo. Mi piace questa scelta ,càfrlda e i
,coraggiosa:in una cultura carattìii7àra più che altro dalla labilità dell'attenzione i
iascoltare i Necks necessitadi un tipo di concentrazioneassoluta,simile a quellai
' irichiesta
dai ragaindiani.
Dal vivo di solito suonano in formazione acustica.I dischi in studio aggiun-
.
sg"óq;. q feelg-beUg:je!9Jilfi ;ffi;;'orticoso di .'S".Ei;";
;#có àiÉ-Mii;D;;ii ;iiiíi,7O|Ioii nota
1i6"oÀhod..;frìm r;;;frn
ìopràitritto in l!4nging@Q1yp99).
Miles prendevaa prestito e incorporava
nella sua musica ciò che a suo giudizio - e a volte si sbagliava- era il meglio degli
altri generi di musica leggera contemporanea; i
come Molvaer, hanno
iî{
Tggllo b ripegzioneipngticatipica dellamiglior musisaelettronicieòfrre conGrion-Tt. p;;6'rmané'
atafannodelle
t
I
f
I
I
improwisazioni di qualche sorra, che spessonon vanno oltre un gran girar di
manopole tanto per fare scena.Q"i, i lW lnrcrminabili, i giJi di bassoe le parti
di"-!g-1191ii
plogrammate sono di nuovo in mano a musicisti che improliiìCano
liberamente,creandoun tappeto sonoro infinito. Ci sono echi del fluire incon-
t'jl$gdekde-dusrret!*c,he-_r:libebdJdl?_!:"rdano.@èìrevero
if s,Pelèo,
contenuto in Next, che dura À;;."
;" fr"to iotto, p.t t.ìlit"alni del gruppoJi-Zltiì-momenti sembrano sul punto di passarealla pura dance
music. Non succedequasi mai del tutto, ma l'aggesa
crescentecreauna suspens€
incredibiIe.Eccochesispieqalasensazionea;ffimusica
gffi^ - dai
suoi .I.-.nti lat"enti,e qui torna la;imilitudind-coiflà musicaclas--"*
".
.
i;
slca tnolana.
Come suggerisceil titolo, Driue By, il loro disco del 2004 è ottimo da ascolrare mentre rì guida, e non solo per-rc8:ffi-"ffi-vetsoin
orizzontJtEèiìntinua
44
ad allontanarsi.È musica che co
che attr
. I Ng9\ssonoispirati forse dall'abilità
avevadi riempire la propria musica
icàdi
di ióàii,i
sp
semDra Probablle che I aPefrura
radlcr
mensopaesaggioaustraliano.Ne è tesrimonianzail fatto che a
.ull"rl_!1p."r*t.jl
I
ci si sentecosì
perpoi acc<iiffiEJ6frùsi&g b.3!i sianomonoroni,
cLda è
s LUu rpi c r!{r I qt !!E" c 4t q uryIal senza
fluscl
ggq,e'"a-,gtllJ
glS-? _{l-u
biamento è
-tlo-'_Sé-Ic_am
awenuto. -B'
awenuto.
E musrca
musica rmmutabile
immutabile e in continuo
continrro cambiamento
car
e non c'è modo di
f
t
I
I
- l
sapiiè dove porierà-qféI vìàggio in stato di tranEleòtme annorò D.H. Lawrence
durante il suo viaggio in Australia nel 1922, c'è ouna speciedi richiamo nel bush.
Ci si potrebbe rirrovare fuori dal mondo, sull'orio dell'altroven.
Lo si percepisceintensamenteln Drire By, che volteggia arrraversopaesaggida
sogno ambient, giochi di bambirfEiÌlli, alveari, evocati tutti da suoni utrovati
per caso). Mentre gli album precedenti erano dischi afiìdabili e un po' disadorni
composti di improwisazioni continue <in diretta>, Driue 87 è costituito da seg,
menti che sono stati ristrutturati in fasedi edizione, ricchi di ouerdubbing,come
una colonna sonora per un film ancora da girare.
Driue By ha le potenzialità per essereil disco che farà conoscerei Necks a un
icodi massa.
A scanso
d:lll p_.g.gitirl.gqy*11gl,._j:r_rglp-tgti
gomeun
to e un ammorbidinGiio
;a q.r.IAilóTa fattò ieguironel
)05-und"ppbw,-"rrrr,to,
minimalisra
e difficllecome
piùìèÍp-iecedenti.Non so neanche
se-i pi".èffiftffiiii'ronììcuro
di
in grado di dedicargli il tempo e la concenrrazioneche richiede, ma adoro
disco e amo i NecLs: bisognerebbeesseremafti per pensareil contrariol(Tiaduzione di Giouanni Garbellini)
), Pr
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