La battuta al cinghiale va su Youtube
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La battuta al cinghiale va su Youtube
Massa ❖ Carrara SABATO 27 OTTOBRE 2012 IL TIRRENO XIII La battuta al cinghiale va su Youtube Pianeta caccia: la squadra di Marciaso nel segno della tecnologia, c’è una telecamera sulla canna di un fucile ◗ MASSA-CARRARA «Cacciare non mi diverte più come una volta». E' un nostalgico dei tempi passati Massimo Rolla, capo squadra di "Marciaso" (distretto 2), il gruppo di cacciatori (60 gli iscritti) che presidia il lembo di boschi e canaloni che passa da Campo Cecina per arrivare sino a Fosdinovo, Posterla, Pulica, ai confini con la Lunigiana. La sua squadra, ereditata dopo un decennio con le mansioni di vice, rispecchia pienamente la sua filosofia di caccia e quella di chi l'ha fondata. Farebbe a meno della radio, delle jeep per addentrarsi nei boschi e dell'aiuto della tecnologia, persino della carabina, se non fosse che la sicurezza e l'incolumità delle persone vengono prima di tutto. Che Rolla, 48 anni, trasportatore di Carrara, sia un cinghialario atipico lo si capisce quando parla dell'eterna sfida tra uomo e natura. Una sfida per la vita: «Quando vedo il cinghiale che riesce a fuggire sono contento e provo una certa emozione - ammette - la caccia è anche uno sport, e non sempre l'uomo è il più bravo. Il cinghiale deve avere le sue chance e quado le sa cogliere ci ricorda che la caccia è bella anche per questo». Dai vecchi racconti, quelle storie che ancora abitano nelle case di caccia disseminate tra i boschi e vallate, conserva la poesia delle storie dei cacciatori anziani: «Manca un po' di fantasia oggi - ammette - la caccia è la mia più grande passione ma preferivo, e lo dico con sincerità, lo stile di caccia di un ventennio fa quando il tuo terreno di caccia era il bosco ed intorno potevi abbracciare il silenzio. Oggi siamo costretti a cacciare, almeno nel nostro caso, ai limiti degli abitati e ci capita, spesso in verità, di sentire il fornaio o l'arrotino al lavoro. Per chi come me è cresciuto in un'altra epoca venatoria è molto diverso». Quell'epoca a cui si riferisce fa parte di un periodo dove si andava a caccia senza l'ausilio della radio, strumento fondamentale nelle moderne battute: «Ci si chiamava a voce - racconta Rolla - ora la caccia ha introdotto una buona dose di tecnologia che ha portato, e questo ne dobbiamo dare atto, maggiore sicurezza e tranquillità perché sappiamo esattamente dove si trovano i componenti e cosa stanno facendo. Prima si cacciava con un fucile con due colpi, oggi si utilizzano carabine da 7-10 colpi; prima si andava a caccia con 1-2 cani, oggi una squadra ne ha anche 30-40. C'è un abisso tra ieri ed oggi. Manca il fascino primordiale della caccia. Quell'anima selvaggia». Alessia Diamanti e un collega La squadra di Marciaso Anche il cinghiale è cambiato, o almeno così pare: «Non ci sono più nemmeno i cinghiali di una volta; erano belli grossi e belli tosti. Un cinghiale oggi non arriva a 3-4 anni e si sposta molto più di frequente salvandosi nei parchi». La media di prelevamenti della squadra di Marciaso, contando anche la posizione geografica del distretto, è buona: circa 100 a stagione. «Il nostro record è 16 capi in una sola battuta - ricorda - ma la soddisfazione più bella resta la cacciata fatta bene. Sparare è secondario. Per me sono più importanti il contesto, la natura, il bosco, lecondizioni della cacciata, il cane al guinzaglio…». La squadra di Rolla si ritrova al "Bar Ristorante Spera", nel centro di Marciaso, quartier generale e punto di ritrovo per le battute. Poi c'è la casa di caccia, "il rifugio per soli cacciatori" dove si parla di solo caccia e si vive da cacciatore. «E' un mondo tutto nostro racconta - off limits per chi non è del gruppo. Ci si ritrova lì la sera dopo le battute, si parla, ci si confida, ci raccontiamo la giornata e mangiamo». Nel gruppo ci sono figure come Maurizio Bertonelli che "non spreca mai un colpo", Angelo Trombella detto "Baudo", Umberto Vatteroni "il segretario" ed un gruppo di giovani che si sono aggregati negli ultimi tre anni. «Purtroppo i giovani che si avvicinano alla caccia sono sempre meno analizza - ma chi prende il porto d'armi è molto motivato ed ha passione. Abbiamo anche una ragazza». Nell'ultima covata di giovani c'è Roberto Del Frate, mentre Alessia Diamanti, solo 20 anni, universitaria, è l'Artemide del gruppo. «Ma non è una mascotte - precisa - ha una passione per la caccia incredibile». Non mancano gli aneddoti divertenti ad accompagnare le serate della casa della caccia: «Capita ancora che qualcuno si perda e dobbiamo andare a recuperarlo nonostante conosca a menadito i boschi - confessa ridendo - come chi si è di- menticato di caricare il fucile e ha perso la cacciata di giornata. L'ultima volta è successo qualche settimana fa. Potremmo stare qui tutto il giorno araccontare storie e storielle divertenti. Ogni battuta di caccia è specialeanche per questo motivo. Non sai mai cosa ti aspetta». Alcune performance dei "Marciaso" si possono trovare addirittura su You Tube, il più popolare canale video del pianeta. L'autore, Giuseppe Iardella, segue con la telecamera inserita sulla canna del fucile, le battute e filma i vari momenti della cacciata. Per vedere i filmati vai sull'account "giuseppecaccia". ©RIPRODUZIONERISERVATA