Corso di pesca Il galleggiante in deriva
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Corso di pesca Il galleggiante in deriva
Corso di pesca Il galleggiante in deriva di Riccardo Zago U na tecnica di pesca da riva, non molto diffusa tra i pescatori per diletto ma sicuramente vincente nelle gare, è quella con il galleggiante derivato. Il sistema nasce dalla necessità di lanciare a buona distanza galleggianti di grammatura minima. Andiamo a scoprire passo dopo passo questa tecnica che, se usata nel giusto modo, può esaltare una pescata che sembrava invece destinata a un nulla di fatto. Per il derivato conviene usare una canna bolognese robusta e non più lunga di 6 metri, altrimenti si potrebbe spezzare durante il lancio a causa del notevole peso della lenza novembre-dicembre 2016 61 Corso di pesca Quello che serve La pesca con il derivato può essere effettuata tutte le volte che si presenta la necessità di lavorare in superficie con lenze leggere e sottili, specialmente di fronte a pesci diffidenti, a 15 o più metri di distanza dalla postazione. Trattandosi di una tecnica di pesca a lancio, occorre una canna con il mulinello… insomma, una bolognese piuttosto potente. La lunghezza dell’attrezzo è soggettiva e può variare da pescatore a pescatore. In tutti i casi, però, scegliamone una che sia maneggevole e non più lunga di 6 Se non vogliamo trafficare nell’autocostruzione del nostro galleggiante da montare in deriva, dobbiamo cercare i modelli già pronti nei migliori negozi di articoli da pesca metri (solitamente si utilizza una 5 metri). Il mulinello sarà per portare lontano il calaDue lenze in una di piccole dimensioni, in momento: a farci avvistare la Se qualcuno si domandasse do da bilanciare perfettamente mangiata ci penserà un sel’origine del nome di questa l’attrezzo. Molto dipende dal condo galleggiante, molto montatura, sappia che viene monofilo che carichiamo in piccolo, del tutto simile ai sedal fatto che il galleggiante bobina: un diametro sottile gnalatori che si usano nelle non è montato direttamente ci permetterà lunghi lanci anacque interne per la pesca sulla lenza madre ma su uno che con galleggianti di gramalla trota. Il galleggiante sespezzone di nylon aggiuntivo: matura ridotta. In gara, per gnalatore è solitamente sferico, per l’appunto, la “deriva”. Il esempio, vengono utilizzate di sughero o polistirolo, e ha galleggiante dovrà essere di lenze da 0,12-0,14 millimetri un diametro massimo di 1,5 tipo piombato (15 grammi di diametro, ma per la pesca centimetri. Scegliamone uno vanno bene) e servirà solo di tutti i giorni dai colori sgaranche uno 0,16 o, gianti, per poterlo al massimo, uno vedere bene anche 0,18 andranno beda lontano. nissimo. Altrettanto importante è Pronto caricare perfettao fai da te mente il mulinelUn galleggiante lo, con il monofilo derivato vero e parallelo ai bordi proprio viene della bobina. Ma commercializzato attenzione a non in Italia dalle eccedere in metri, aziende più imaltrimenti c’è il riportanti di attrezschio di fare grozature e si trova vigli al momento nei migliori nedel lancio. Un cefalo appena pescato 62 novembre-dicembre 2016 gozi di pesca in modelli da 3 a 25 grammi. Se invece vogliamo ricorrere al fai-da-te, possiamo modificare delle bombarde galleggianti oppure aggiungere un poco di zavorra ai più comuni galleggianti piombati sferici. I primi modelli di derivati sono stati costruiti dai garisti partendo proprio da galleggianti piombati, asportando la zavorra al loro interno e sostituendola con una leggermente più pesante, in modo che una volta in acqua il derivato restasse quasi completamente sommerso. Questo galleggiante, che possiamo definire anche “trasportatore”, viene collegato a uno spezzone di nylon di grosso diametro (solitamente uno 0,40 millimetri) di lunghezza compresa tra 20 e 25 centimetri. Dall’altro capo va creata una piccola gassa, effettuando un nodo a scorrere che stringeremo attorno a una spilla. Togliendo quest’ultima, otterremo un’asola nella quale inserire la lenza madre. Una piccola perlina in vetro o in plastica incollata sulla madre con colla cianoacrilica servirà da punto di battuta per il derivato. La lenza giusta Sempre sulla lenza madre inseriremo il secondo galleggiante, che fa la parte del “passeggero” o del “rimorchio” del derivato. Gli spetta la funzione di segnalarci le tocche e le abboccate dei pesci. Bloccheremo il galleggiante “trasportato” a circa 1,5 metri e, sotto, monteremo il terminale del tipo a forcella lenza madre galleggiante perlina incollata cm 20 ∅ 0,30-0,40 derivato cm 130 terminale a forcella cm 100 Ecco lo schema di lenza per la pesca con il galleggiante in deriva o, se abbiamo problemi di ingarbugliamento durante il lancio, anche in un unico spezzone in nylon. Se optiamo per quello a forcella, i braccioli saranno lunghi rispettivamente 100 e 130 centimetri; se invece scegliamo lo spezzone singolo, lo faremo da 130 centimetri. Il diametro del monofilo impiegato per il terminale varierà a seconda delle prede che vogliamo catturare e, comunque, da uno 0,08 a uno 0,14 millimetri. Gli ami saranno di misura compresa tra i numeri 18 e 10. Un consiglio da garisti è far terminare la deriva con una piccola girella che ci darà la possibilità di cambiare il derivato durante la pesca in funzione delle condizioni atmosferiche. Anche se il sistema è nato essenzialmente per la pesca delle aguglie e dei cefali in superficie, in realtà ci permette di catturare molte prede diverse, tra cui occhiate, boghe e lecce stella. Occhio ai garbugli La pesca con il derivato non è tanto facile e ai primi lanci sarà probabile incontrare qualche problema. Basta pensare un attimo a come si comporta questa lenza in fase di lancio: il “trasportatore” si sposta a velocità sostenuta, seguito dal piccolo galleggiante e dal terminale. Se lasciassimo cadere in acqua il tutto senza effettuare alcuna manovra, il risultato sarebbe una... parrucca colossale! Quindi, dobbiamo cercare di stendere la lenza, frenando il filo ancora nel mulinello prima che il complesso pescante arrivi in acqua. Così facendo otterremo un ribaltamento completo di tutto il finale e la lenza entrerà in pesca liscia. novembre-dicembre 2016 63